By Ivy | dicembre 23, 2016 - 11:11 am - Posted in Dicembre 2072

Noi tassorosso, si sa, siamo grandi chiacchieroni – e vedendo gli editoriali e gli articoli di Merida sono sicuro che non avrete alcun dubbio – per cui in sala comune il 15 dicembre, al ritorno dalla cena, i piccoli pargoli primini supereccitati non parlavano di altro se non di una stragrinzafichissima partita di quidditch, al che il sottoscritto, da amante di ogni forma di vita femminile e di quidditch, ha teso l’orecchio a queste chiacchiere e ha registrato tutto nella propria testolina…sarebbe stato da maleducati – e da sciocchi – alzarsi dal comodo divano, allontanarsi dal fuoco, sentire le gambe e le ginocchia che scricchiolano – ho una certa età -, il tutto solo per andare a recuperare piuma e pergamena. In quel clima di novità e fibrillazione ho dimenticato per qualche istante ciò che è successo nella nostra sala comune e che sta accadendo in tutta la scuola, con tutti quei compagni e non bloccati in infermeria o costretti ad andare in giro con i guanti pur di non fare del male. Le vocine concitate e briose dei primini nel raccontare la loro lezione di volo del pomeriggio tenutasi in infermeria sono state il giusto zellino di scambio per la mia tristezza e preoccupazione e per questo sono loro grato. Che non dicano che il brio e lo spirito dei primini non facciano bene al cuore eh, in questo periodo più che mai probabilmente.

Non potrò regalare a voi cari lettori alcun ricordo di quello che è stato mostrato, sulla pergamena mi è impossibile, ma non sottovalutate l’immenso potere della piuma…siamo o non siamo dotati di magia? Dunque, fate quello che vi è più facile fare: chiudete gli occhi e immaginate.
Immaginate di essere in un campo di quidditch pieno zeppo di gente, con striscioni sventolati senza sosta, con pon-pon incantati che prendono le più svariate forme esistenti, con urla e fischi in ogni dove, le luci intense già pronte per illuminare anche solo un pelo del naso dei giocatori, le diverse sfere-visione distribuite in alto e nelle parti laterali, i commentatori pronti con le loro bacchette puntate alla gola per rendervi partecipi di ogni cosa accadrà di lì a poco, l’intenso odore di cibaglie dolci e salate che trovate smerciate ovunque, per qualche zellino o poco più. Sugli spalti, a questo punto, focalizzerete la vostra attenzione sul bimbo che piange perché vuole una cioccorana e la mamma che cerca di calmarlo, vedrete le ragazzine anch’esse in lacrime ma perché il loro idolo sta per scendere in campo e bramano sopra ogni cosa il suo autografo anche sul corpo (Merida, se vuoi il mio basta chiedere eh), vedrete anche quelli che a braccia conserte devono sorbirsi una partita di qualcosa di cui non capiscono un bubotubero marcio e che sono lì solo per far piacere a qualche amico o per far colpo su qualche ragazza. Ma non è finita. Focalizzate, ancora, gli appassionati propriamente detti che sembrano tante statue di pietra in piena concentrazione e contemplazione o quelli che preferiscono, piume e pergamene alla mano, iniziare a fare pronostici e scommettere con gli amici accanto sulle pluffe segnate o sui bolidi andati a segno…in fin dei conti la cattura del boccino è un 50%, è troppo da dilettanti avere un tale range su cui scommettere. E poi, ultimo ma non per importanza, ci sono io – no, non ero nel ricordo del professor Oakby -, quello che si sporge dalle transenne, quello che cerca di allungare il collo per vedere solo Merlino sa cosa, quello sorridente, quello a cui sbrilluccicano gli occhi che assumeranno ben presto la forma di due enormi cuori, quello la cui passione si legge in faccia e non ha problemi a mostrarlo, non ha motivi per nascondersi dietro il mutangolismo o dietro pergamene e calcoli aritmantici. Solo la passione, fine a se stessa, nient’altro. Avete immaginato tutto ciò? Bene, perché adesso i giocatori entrano in campo e gli occhi di tutti sono puntati su di loro, concentrati ed omaggianti il pubblico che li accoglie facendosi sentire forte e chiaro, le luci forti e calde rischiarano a giorno la parte centrale del campo. Ma c’è un momento, quello del lancio iniziale della pluffa, in cui cala il silenzio e si tiene il fiato sospeso; unico oggetto di interesse? La sfera cremisi. Eccola, sfreccia in alto, ecco il suo picco, il punto più alto della sua ascesa. Fermatevi qui, bloccate l’immagine alla sfera alta con tutto ciò che le sta intorno. Gli appassionati amano i dettagli, sono quelli che ci distinguono dai normali tifosi. E’ questo il momento che preferisco, quello del picco della pluffa. Puoi sentire scorrere l’adrenalina nell’aria, puoi sentire la scossa di tensione farsi spazio fra i giocatori, puoi sentire il cuore in gola dei presenti, puoi sentire il fruscio di quella gocciolina di sudore scorrere timida e lentissima sulla fronte del capitano; puoi vedere gli occhi spalancati, le iridi di tutti che puntano quella sfera, i muscoli ed i tendini dei giocatori in trazione pronti a scattare come molle al momento giusto, le labbra dei commentatori schiuse per permettere all’aria di fare il suo ingresso visto che fra qualche istante non ne avranno più la possibilità.
La pluffa inizia il suo moto discendente e prima che noi normale plebaglia possiamo accorgercene eccoli già i giocatori alla contesa; in un guizzo felino si sono gettati a capofitto sulla pluffa e quando qui dagli spalti si inizia a capire da che parte sia la pluffa, in mezzo al tutti quei mantelli svolazzanti e quei manici che per poco non si incrociano, il cacciatore è già per la prima volta davanti gli anelli. La prima azione di gioco è la più veloce, i muscoli sono caldi e reattivi, il picco di adrenalina scorre in circolo, la stanchezza è inesistente, l’acido lattico solo un dolore futuro a cui sono consapevoli di doversi sottoporre…solo in pochi eletti riescono a seguire la cremisi come Merlino comanda ma non scoraggiatevi, non è un problema, con la vostra immaginazione potete mettere in pausa ogni momento di questa partita e concentrarvi su quello che sta intorno ad ogni azione. Perché, vedete, c’è differenza fra guardare una partita quidditch e sentire una partita di quidditch, sulla pelle proprio. Personalmente preferisco, da qui in poi, guardare più i movimenti dei giocatori intorno i possessori di palle che altro; se ci pensate è da loro che scaturisce il gioco, non tanto da quelli che conducono pluffa e bolidi. I fantasisti, sono loro che si propongono per far proseguire il gioco in un certo modo e da un rapido sguardo di ciò che li circonda capiscono se, dove, quando e come è il caso di agire.

Riportando nuovamente lo sguardo sugli spalti potrete notare come questo è il momento preferito degli scommettitori per prendere le loro piume ed iniziare a fare pronostici, ad immaginare punteggi e quant’altro, magari un movimento di gioco che poi, nella realtà dei fatti, non vedranno mai e poi mai in azione. Il quidditch è così, è imprevedibile, può esserci il sole e piovere cinque istanti dopo, puoi infortunarti per sbaglio, puoi perdere il baricentro ideale sulla scopa e cadere da essa; la cosa fondamentale, e più bella, è lasciarsi coinvolgere e sopraffare dall’imprevedibilità di questo gioco. Non cercate di prognosticare, calcolare, razionalizzare altrimenti che bello c’è?

Un forte SDENG cattura la nostra attenzione in campo per l’ennesima volta: è un bolide che ha colpito parte della scopa del cercatore. Ma rivediamo la scena a rallentatore. Ricordate, voi potete farlo, potete fare ogni cosa che volete. Immaginate quel bolide selvaggio, immaginatelo come dotato di occhi, bocca e naso, un bolide incattivito, quasi mostruoso, con denti affilati che non appena ha intercettato la sua preda si mettono in movimento, un colpo poderoso di fianchi che lo fa sfrecciare, dotato di vita propria. E’ questo il bolide cari ragazzi miei, è come un’entità vivente, che trova nel giocatore più vicino il suo nemico, attratto come una calamita da esso, ma che si lascia rabbonire solo se il suo avversario è talmente all’altezza della propria forza…ecco spiegato come si può rimpallare una palla incattivita e mostruosa e piegarla al proprio volere. Anche il cercatore, se vuole vincere sul bolide, deve dimostrargli di essere più intelligente, più ingegnoso e meno prevedibile di quel mostro; solo così si piegherà al suo volere e lo lascerà in pace. Poi, chiaramente, più il bolide è stato incattivito dal colpo della mazza del battitore più difficile sarà placare la sua ira funesta, fargli abbandonare ogni intento di far del male, di vendicarsi.

Ma abbiamo guardato i battitori ed i cercatori e senza quasi neanche accorgercene il tabellone è stato un continuo crescendo e ne siamo stupiti, abbiamo spostato la nostra attenzione sul gioco dei bolidi giusto per un attimo, come è possibile? Il quidditch è come la realtà…in completo e totale divenire. Un rapido divenire aggiungerei. Ma fin quando non ci sarà qualcuno che urlerà “boccinoooo” possiamo pur stare tranquilli che ci verrà data la possibilità di vedere quella pluffa finire fra gli anelli.

Un improvviso ed inaspettato fischio dell’arbitro e tutte le teste, dal campo agli spalti, sono puntate in uno scatto repentino verso di lui. Un rigore. Il rigore, è uno dei momenti che preferisco e se ve lo state chiedendo è per via dell’individualità del momento. Sono solo lui, il cacciatore ed il portiere, non c’è nessun altro, nessuna fonte di fastidio. Le aspettative sono tante, spesso parecchio elevate, la responsabilità non indifferente sia da un lato che dall’altro. In posizione il portiere sembra il padrone degli anelli, lì davanti a quelle tre circonferenze dorate da proteggere ad ogni costo, per il proprio nome e per il bene della squadra. Le ginocchia flesse, le mani strette intorno al manico, il busto piegato in basso, i muscoli che si contraggono e si rilassano come molle che si preparano ad essere sganciate, gli occhi chiusi a due fessure, la fronte imperlata di sudore, la concentrazione che si legge in ogni ruga corrucciata della fronte, le iridi che saettano dalla pluffa alle gambe dell’avversario per capire da che parte sarà il tiro. Dalla parte opposta il cacciatore, che in fin dei conti deve fare una scelta fra tre anelli. Il centrale si evita in queste occasioni, meglio fintare verso uno dei due laterali e poi spizzarlo dalla parte esattamente opposta ma…ci sarà tempo? Sarà forte? Sarà preciso? Sarà possibile? Se, quindi, il portiere si prepara fisicamente il cacciatore prima di ogni altra cosa deve fare una scelta che non sarà comunque facile, non sarà sicura, non sarà scontata. Il resto verrà da sé. Il braccio indietro, un colpo potente, la mano che accompagna la sfera fino alla fine per poi torcersi con decisione, in quello che vorrebbe essere un tentativo di darle un effetto, un effetto imprevedibile. Ed eccolo il portiere, quello che si chiude nella sua posizione aerodinamica, si spalma sulla scopa per evitare il minimo soffio di aria che possa destabilizzarlo, che possa impedirgli di essere un tutt’uno con essa. Il corpo si allunga nella parte terminale dello slancio e con esso, infine, quando sono stati raggiunti la giusta velocità, coordinazione ed equilibrio si allunga anche il braccio, con la mano e le dita che si estroflettono come le più longilinee delle terminazioni. La pluffa viene acciuffata e fatta propria, accompagnata dal tripudio dei tifosi e dal sorriso soddisfatto sul volto del portiere.
Non si ha neanche il tempo di riprendersi da questa botta di adrenalina che qualcuno – lo sentite, il bambino con il lecca-lecca ed il ditino puntato in alto verso un punto indefinito del cielo? – urla quel “BOCCINOOOO” tanto atteso. I nasi di tutti sono immediatamente verso l’alto, le iridi saettano per tutto il grigiore delle nuvole gonfie di pioggia, gli occhi cercano di focalizzare quello sfarfallare di alette dorate. Ma i cercatori sono più attenti e più reattivi di noi – sia ringraziato Merlino per tutto ciò – ed in un batter d’ali sono lì, alla rincorsa di quella sferetta, alla rincorsa della vittoria. Potrebbe essere un testa a testa, potrebbe pure non esserlo per via della stanchezza di uno piuttosto che dell’altro, ma è in questo momento che tutto ciò che è accaduto durante la partita viene messo da parte…tutto il dolore, tutta la stanchezza, tutti gli arti che strepitano per l’agognato riposo, tutto l’acido lattico in circolo…tutto rimandato a dopo. L’ultimo sprint, solo l’ultimo, e poi ci sarà un vincitore. Le scope sono l’una accanto all’altra, le spalle degli avversari si sfiorano, il tifo dagli spalti accende il loro spirito e lottano fino allo stremo delle forze. Fin quando entrambe le braccia, stese, possono anche solo pensare di raggiungere il boccino dorato da quella distanza, fin quando uno di loro lo stringerà vittorioso nella mano, ben stretto onde evitare che possa sfuggire via. Il suo obiettivo del giorno, raggiunto. Ed è solo fragore, solo urla di gioia e cori festanti che accolgono quel momento. E’ la fine. Vittoria.

Ci siete riusciti? Avete immaginato tutto per bene?

Questo è il migliore regalo che possa farvi, quest’anno: vi regalo l’immaginazione, non visioni, non ricordi, non illusioni, solo immaginazione. O meglio, solo la miccia per dare il via, perché nessuno può vivere senza immaginazione. Tipo, io immaginerò ugualmente il ballo dell’Agrifoglio con la mia Merida anche se lei non ci verrà mai con me e non è da sfigati, è rifugiarsi in un mondo immaginario quando quello che vuoi non puoi averlo e trarne ugualmente gioia. Merida…vivimi, amami, sposami. Tranquilli, sto ancora immaginando.

Buone feste a tutti, dal vostro amatissimo – so che è così, non negatelo – e toscanfichissimo scribacchino Michael. Bacioni.

Michael McCohen. Quintino tassorosso, scozzese, amante della vita in tutte le sue forme e misure ma soprattutto delle donne, dalle più piccole alle più grandi senza distinzione alcuna. Ritiene che siano la forza che permette al mondo di ruotare nel verso giusto e niente gli potrà mai far cambiare idea. La sua preferita, però, resterà Merida alla quale lascia tutti i giorni, sulla sua scrivania della Redazione, fiori freschi e cioccolatini ogni venerdì pomeriggio alle 17. Ama le materie teoriche che tutti considerano “out” come astronomia, storia della magia ma soprattutto divinazione. Non gli piace l’idea di usare la bacchetta – come dice a tutti – ma nessuno sa che il motivo di questo, in realtà, è il suo essere magonò. È convinto di avere il terzo occhio ma che il suo sia specializzato nel mondo dello sport ed in nient’altro…un occhio particolare, in tutti i sensi. Non conosce la sua madre biologica ma i suoi genitori adottivi non gli hanno mai fatto sentire questa mancanza. Vuole diventare un giornalista sportivo anche se il suo sogno più grande è fare il magi-cronista delle partite di quidditch.
By sebbie | dicembre 21, 2016 - 2:50 pm - Posted in Dicembre 2072

Una delle domande frequenti che mi sono fatta molte volte, leggendomi Storia di Hogwarts, è stata: ma i personaggi dei quadri possono morire? Non sono riuscita a trovare risposta da nessuna parte, sebbene cercassi e cercassi qualcuno che, al mio primo anno, potesse ascoltare le sciocche domande di una bambina curiosa.
Si pensa ai quadri come personaggi eterni che hanno visto passare intere classi di studenti; quadri che sono stati importunati dagli stessi numerose volte o che magari hanno battibeccato con le più disparate persone o magari tra di loro, che sicuramente non vanno d'accordo con loro stessi, visto che, okay, possono viaggiare di tela in tela, ma se hai un vicino di cornice insopportabile, sicuramente vorresti farti cambiare di posto perennemente.
I quadri possono morire, quindi? Andatelo a chiedere a quei quadri ancora ricoperti da lunghi drappi, lì dove i loro personaggi sono stati fatti a pezzi e chissà come se la siano vista brutta nei momenti antecedenti alla loro morte. Si dice che la pupilla conserva il riflesso del suo assassino, ma questo potrebbe valere anche per quei personaggi dipinti su tela che hanno tutti una loro personalità da mostrare o sono conservati nei cuori di ognuno di noi?
Riuscite ad immaginare la Torre Est, senza la Signora Grassa? Quella donna che persino noi Corvonero nella torre Ovest sentivamo cantare di tanto in tanto, con i suoi acuti esagerati. Lo ammetto, persino io gliene ho dette quattro nei miei momenti di studio intenso, ma non intendevo di certo ledere alla sua sensibilità, dubito che qualcuno possa aver desiderato che sparisse per sempre. Un giorno mi sono persino ritrovata a sentire due Grifondoro che battibeccavano al riguardo, tra chi la difendesse e chi la voleva soltanto veder scomparire, ma poco ci credo al fatto che quella donna potesse veramente essere detestata. E non sono una Grifondoro, non oso assolutamente immaginare come loro potrebbero sentirsi, o addirittura a come sarebbe il mio ingresso alla Sala Comune se non ritrovassi ogni volta l'Aquila ed il suo indovinello del momento. Sapete, quello per "tenere lucida la mente". Nessuno ha visto il suo corpo, ci sono soltanto delle voci a confermare la vicenda. Tutto ciò che sappiamo è che era presente anche la professoressa Volkonskaja, richiamata da un altro studente di Grifondoro, e che un altro Grifondoro, del secondo anno, è stato ritrovato spaventato e tremante. Che sia stato Quincy McKane a ucciderla o che abbia capito cosa c'è dietro a questo mistero?
Sfortunatamente, però, la Signora Grassa non è stata l'unica ad andare incontro al suo destino a questo modo. Dopo anni di lascia passare all'interno della sua Sala Comune e dopo anni passati ad aver assistito e ad essere sopravvissuta alle diverse Guerre dei Maghi o chissà che altro, è arrivata alla fine del suo percorso tramite qualcosa.

Qui non si tratta soltanto di lei, però. Ci sono altri quadri che hanno incontrato lo spiacevole destino toccato soltanto in ultimo alla guardiana della Sala Comune di Grifondoro. Nessuno aveva ancora parlato di loro, in tutti questi mesi, quindi è necessario farne un resoconto completo e ricordare qualcosa nel dettaglio.
C'è un assassino ad Hogwarts. Un assassino che potrebbe strisciare di quadro in quadro, un assassino che potrebbe avere le sembianze di Anne Burton, nuova nel castello ed aiuto-bibliotecaria da poco prima che cominciassero i crimini contro i quadri, o dello stesso Quincy McKane o addirittura di Allen Hollowdale che afferma di aver trovato per primo i resti dei tre maghi, su quattro, del ritratto dei Maghi Studiosi che si vocifera fosse all'interno della tela al momento del fattaccio.

Il modus operandi è sempre lo stesso: i personaggi dei quadri vengono smembrati a tal punto da essere resi irriconoscibili. Il primo quadro, quello della Dama Triste presentava addirittura segni di artigli, tant'è che si potrebbe pensare ad un animale o ad un mostro che striscia di tela in tela, come un'ombra, lasciandosi dietro di sé una scia di sangue color rosso scarlatto.
Il colpevole ancora sconosciuto, vaga tra di noi, e purtroppo, al di là delle maledizioni e mille altri problemi che stanno colpendo il castello in pieno clima natalizio, ci ritroviamo anche omicidi all'interno dei tanti quadri che ci hanno da sempre accompagnati per i corridoi, durante le nostre passeggiate.
Ciò che temo è che il numero possa soltanto aumentare se il colpevole non viene trovato.
Avevo bisogno di una risposta alla mia domanda, ma la triste verità è che avrei preferito non scoprirlo mai.

Jacquelyn Pearse. Fiera terzina Corvonero, spesso decanta le lodi di Cosetta e ringrazia mentalmente l'universo per essere finita in una casata tanto astuta e intelligente. Animalista accanita, membro del WWFFB scolastico e puntigliosa quanto basta per stare sul naso agli studenti più distratti o almeno precisi tanto quanto lei. Ha spesso il sorriso sulle labbra e l'aria innocente e genuina che si porta dietro chi non ha ancora visto nessun male nel mondo. Lunghi capelli bruni e aspetto da principessina inglese quanto basta. E' gentile e dolce, anche se sempre più sessista, per la gioia di pochi – sempre a favore dell'universo femminile, ovvio. Si dice abbia una cotta per Devon Laury, ma lei risponde che è unicamente per l'amore della materia e degli animali, se passa il tempo a guardare l'insegnante con estrema attenzione e che di certo non sono occhi da Amortentia, quelli che rivolge al giovane assistente.
By SeannaHollins | dicembre 19, 2016 - 7:21 pm - Posted in Dicembre 2072

E' domenica sera in quel di Hogwarts e, al termine dell'abbondante cena servita come al solito in Sala Grande, gli studenti che transitano per la Sala d'Ingresso diretti verso le rispettive Sale Comuni assistono ad una discussione tra la Dama Grigia, fantasma di Corvonero, e il Frate Grasso, di Tassorosso. Tra questi studenti ci sono anche cinque intrepidi ragazzi che rispondono ai nomi di Barristan Hevenge, Alaysha Heulberg, Abigail Smith, Peritas Wolfhound, e la sottoscritta Seanna Hollins. Al termine della discussione la Dama Grigia, con un tono a mio personale parere un po' troppo di superiorità, ha invitato il Frate Grasso a “congedarsi”. A questo punto la Dama Grigia si rivolge a noi con una richiesta di aiuto e invitandoci a seguirla. Mentre procediamo ci spiega che quando era ancora in vita è stata creata una profezia per sua madre, che lei ha preso e portato al castello. Questa profezia, riguardante una delle quattro casate, può essere ascoltata solo dal degno erede di Cosetta che però non deve appartenere alla casata di Corvonero. Arriviamo quindi in un corridoio buio che porta ad uno dei grandi magazzini in disuso di Hogwarts dove, a quanto ci dice la Corvonero, si troverebbe la sfera di cristallo contenente la profezia. Ed infatti la profezia è là, proprio accanto al fantasma di Helena che spiega che l'unico modo per ascoltarla è prenderla ed infrangerla a terra. Ma, aggiunge, di fare attenzione che si sentirà solo una volta. E quando Barristan prende la sfera infrangendola contro il pavimento e liberando il fumo all'interno, questo ci avvolge e… nulla… il nulla più assoluto.

Questo in breve il resoconto di quanto ci è accaduto dal momento in cui siamo stati visti uscire l'ultima volta dalla Sala Grande domenica 20 novembre 2072. Ho chiesto ai miei compagni di (dis)avventura ricordi, reazioni e opinioni su quanto è successo. Cominciamo appunto da colui che ha rotto la sfera:

S. "Barristan, vuoi raccontarci cosa pensi di quanto è successo quando siamo scomparsi?"

B. «Non è un mistero. Credo che ormai lo sappia tutta la scuola. Comunque… abbiamo incontrato la Dama Grigia nella Sala d'Ingresso. Litigava con il Frate Grasso di Tassorosso, dicendo che sono secoli che le rompe le scatole con le sue chiacchiere. Comunque… ci ha detto che le serviva qualcuno che non fosse di Corvonero per aprire non so quale profezia super mega importante e ci ha portato in questa stanza di una zona abbandonata del castello. Ci ha chiesto di rompere una sfera che sembrava una profezia, solo che non lo era perché quando l'ho rotta ne è venuto fuori quel fumo che immobilizzava. Io mi sono fidato perché… è tipo un fantasma famoso di Hogwarts. Chi sarebbe andato a pensare che voleva farci uno scherzo del Bolide? Voglio dire… uno scherzo poco simpatico. Poi lei è sempre serissima, cupissima, sembra sempre che le sia morto il gatto. Sto cercando di parlarle. Solo che è sempre nella Sala Comune dei Corvonero e tutti i Corvonero che conosco hanno provato a chiederle di uscire per parlare con me, ma è una codarda e quindi non esce. Ma dammi tempo e glielo faccio io lo scherzetto!»

S. Tutto il tempo che vuoi, Stan. Ma perché hai deciso di prenderti tu la responsabilità della rottura della sfera? E… alla luce di quanto è successo, te ne sei pentito o lo rifaresti ancora?

B. «Perché Hogwarts è una scuola di magia e qui ci sono un sacco di cose strane. Io ero l'unico maschio e non mi sembrava giusto mettere in pericolo una di voi. Perciò… sì, lo rifarei di nuovo»

E se non è un Cavaliere lui…

Incontro poi Alaysha Heulberg in Sala Grande mentre, al solito, si preoccupa di far mangiare i suoi vicini e concasati, da buona mamma chioccia. La prima cosa che mi ha detto è stato un «Lei mi ha promesso di mostrarmi il futuro». Promessa che, posso testimoniare, è stata effettivamente fatta, ma a quanto pare mai mantenuta. Alla domanda se sia più delusa o arrabbiata nei confronti della Dama Grigia, Alaysha risponde che «No» non è arrabbiata né delusa, ma «confusa». Quando si comincia a parlare di vendette gli occhietti della quartina sembrano illuminarsi e si cominciano a sentire gli ingranaggi del suo cervellino che girano. Che stia macchinando qualcosa? Chi può saperlo? Ma come mi fa notare, la Casa di Corvonero è ancora molto lontana dal poter ambire alla Coppa delle Case – quindi cara la mia Damina, comincia a scendere dal piedistallo – visto che, al momento di scrivere, occupa SOLO il terzo posto. E qui, perdonatemi la digressione, ma una tiratina d'orecchi ai tassi ci sta tutta!

Quanto alle due secondine, Abigail Smith e Peritas Wolfhound, se la serpeverde si limita a dirmi: «Ricordo solo che siamo finiti in un'aula in disuso, dovevamo rompere una profezia e poi, l'ultima cosa che ho visto è stato fumo grigio che inondava la stanza, più niente. Non mi sono accorta il tempo che passava, dove ero e con chi, mi sono risvegliata insieme agli altri, nello stesso posto, ma qualche giorno dopo. Ora sono un fantasma anche io, so dove trovarla, e la andremo a prendere! Questo è per te Dama Grigia, attenta a dove svolazzi, noi stiamo tornando!» e badate bene, che da quando la conosco non l'ho mai sentita pronunciare parole più minacciose; la secondina Tassorosso dice invece che «I fantasmi sono persone (o forse no) annoiate… fatto sta che si annoiano molto… quindi pensano bene di adescarti chiedendoti aiuto e pietrificarti senza alcun motivo… e dunque sì, ci ha fatto rompere quella che doveva essere una profezia: una sfera di vetro piena di denso fumo grigio, l'abbiamo fatto è il fumo è uscito e ci ha circondati… stavo battendo le palpebre e quando le ho riaperte il fumo era sparito ed erano passati 2 giorni! non mi sono accorta di niente: è come se fosse passato un secondo soltanto ma poi ho scoperto che ero stata bloccata nel tempo! Troppo grinzafigo peccato che io non abbia provato niente proprio niente… Uffa!»

E quando le chiedo: Quindi nessun rancore nei confronti della Dama Grigia, come pare provino altri? Lei risponde con un convintissimo: «Nooooo, Poverina! Però bisogna spiegarle che non può bloccare gli studenti quando si annoia! Deve trovare un hobby!»

Peri, lasciatelo dire, credo che in tutta Tassorosso non esista persona più dolce di te!

E infine ci sono io, Seanna Hollins; quanto a ricordo non ho nulla da aggiungere a quanto detto dagli altri. Per quanto riguarda le considerazioni personali invece… beh… Helena Corvonero non mi è simpatica. E qui spero che non me ne vogliano gli amici Corvonero, ma mi spiace dover dire che la trovo troppo spocchiosa e presuntuosa, insomma la famosa corvotronfiaggine le appartiene tutta, nemmeno fosse fatta, invece che di sostanza ectoplasmatica, di puro oro.

Ma non possiamo parlare di salvataggio, senza ascoltare chi ha partecipato alle ricerche. Tra questi, Daphne Rostow mi racconta che «Quando ho notato che Al(aysha) non era più in giro non mi sono preoccupata più di tanto» perché «capita, che ci perdiamo di vista dati gli impegni di entrambe. Solo in seguito ho cominciato a trovare strana la cosa e ho cominciato a cercarla. Mi sono ritrovata sulle scale mentre arrivavano anche gli altri (Lancelot, Alex, Medea, Psyche e Colin). E dopo urla e chiacchiericci vari abbiamo cominciato a cercarli tutti insieme e da lì… È tutto un po' confuso. Abbiamo trovato la Corvonero (Helena) che ci ha portato in una stanza e PUFF… Il nulla… Cioè davvero il nulla, non sto scherzando, era come se fossi stata bloccata in quella stanza per soli tre secondi ma quando siamo usciti eravamo tutti insieme!»

E se il prefetto Tassorosso Alexandre Hemingway risponde brevemente che era suo preciso dovere cercare le due secondine Tassorosso disperse, Lancelot Hevenge ha dalla sua tutta l'ansia e la preoccupazione che può provare un fratello quando l'altro è scomparso. Anche Medea Galbraith ha partecipato alle ricerche perché preoccupata per i suoi amici e concasati Barristan e Alaysha.

Per quanto riguarda invece Colin Butterbeer, ammetto di aver usato un piccolo sotterfugio per avere la sua risposta – Tim & Tom, ricordatemi che vi devo un favore – «Sinceramente non ho capito quasi un boccino di quello che stava succedendo. Ho fatto affidamento soprattutto sui ragazzi più grandi, per quanto Daphne non sembrava stare benissimo. Poi è spuntato quel fantasma, la Dama Grigia… per la barba di Merlino poi ho capito che era tutta colpa sua! L'importante è stato che Seanna stesse bene. Sono ancora arrabbiato per via del duello, però è mia amica e non avrei dormito sonni tranquilli senza sapere che fosse al sicuro!» Sorvolo sui commenti dei miei due concasati e compagni di classe, che è meglio, approfitto per scusarmi con Colin per la piccola bugiola che gli ho raccontato.

Infine, Psyche Kaiser che dice sorpresa «Ah, ma dunque anche Barristan era scomparso? Aspetta, ma se io rispondo alle tue domande a me cosa viene in cambio?» Gloria e celebrità? «Non è che ho partecipato, mi ci sono trovata in mezzo. Prima di andare a lezione sono andata ad avvertire la (stupendissima, gentilissima super disponibile e bellissima) preside della scomparsa di Alaysha e poi a pranzo è successo quel che è successo»  Per poi aggiungere «Io non ho più niente da dichiarare!» E andarsene nemmeno fosse una star del cinema magico e babbano.

 

Seanna Hollins. Secondina Tassorosso. Da ragazzina chiusa e riservata che era l'anno scorso, quest'anno si è letteralmente trasformata. Inglese di Bedford ama le montagne, l'aria fresca, quei paesaggi di montagna che variano a seconda di dove volgi lo sguardo, ma anche i boschi. O la campagna inglese, quella dei paesi e dei piccolissimi centri sperduti chissà dove e che nessuno conosce, la quiete e il silenzio. La sua stagione preferita potrebbe essere l'autunno con i suoi colori e quel pizzico di nostalgia e di romanticismo. Non ditele però che è romantica: negherebbe tutto. I suoi colori preferiti, manco a dirlo, sono il giallo e il nero. Miss Mandragola 2072, e non pensava nemmeno che Erbologia fosse tra le materie in cui riesce meglio! Come è finita nella redazione della Voce? Se lo sta ancora chiedendo. Le hanno chiesto un articolo di prova…ed eccola qua.
By CatherineSmith | - 7:15 pm - Posted in Dicembre 2072

Come di certo potranno confermare il professor Laury e i suoi studenti, gli unicorni sono le creature magiche più pure e indifese conosciute fino ad ora. Ma noi de La Voce ci siamo voluti superare, e per questo mese, in vista del Natale che ci rende tutti più buoni, abbiamo voluto avvicinarne du…beh, insomma, almeno unA, dai. Ed è ovvio che Merida abbia deciso di affidare questa intervista proprio a me: ha sicuramente pensato che i miei modi dolci e pacati aiutassero queste due creaturine innocenti, che voi lettori avete votato come Miss e Mister Unicorno Rosa, ad aprirsi con me, durante questa intervista.
La battaglia tra i voti, tuttavia, è stata accesa fino all'ultimo gufo arrivatoci soprattutto per quanto riguarda i candidati maschili, ma alla fine è Brandelis MacGillivray ad averla spuntata per una manciata di voti su Maverick Attwer. Per le nostre Miss invece la situazione è leggermente diversa. Orde di primine e secondine che ancora non hanno imparato a raggiungere le loro sale comuni, sono state letteralmente sbaragliate dall'unica e incontrastata Alaysha Heulberg, che non dico che abbia raggiunto l'unanimità ma…c'è andata vicino, e capirete a breve il perchè.
In Scozia non siamo chiacchieroni, a parte qualche eccezione, quindi basta preamboli, vi lascio in compagnia delle parole dei nostri vincitori, entrambi ansiosissimi di dimostrarvi che avete riposto benissimo i vostri voti in loro!

 

Mister Unicorno Rosa
Voti Votati
20 Brandelis MacGillivray
16 Maverick Attwater
5 Yulian Knight, Oengus MacTavish, Wiamer Filargon
 
Miss Unicorno Rosa
Voti Votati
25 Alaysha Heulberg
12 Brave Doherty
4 Mabh Flanagan, Abigail Smith

 

Jayden: Ciao Occhi Belli, ciao Marmocchio, come Merida vi avrà di certo già annunciato, vi confermo anche io che siete coloro che i nostri lettori de La Voce considerano i più fierosamente ingenui del castello. Ciò che invece la caporedattrice non vi ha detto è che questo mese sarò io scrivere questo articolo e non vi sottoporrò ad un'intervista, bensì ad una sorta di test per verificare l'attendibilità dei voti che ci arrivano in redazione. Siete pronti per iniziare? Vi sentite sufficientemente a vostro agio, o magari volete rompere il ghiaccio, presentarvi e dirci chi siete?

Alaysha: Ysha,  Alaysha Heulberg. Grifondoro, quarto anno.

Brandelis: Siiiiiiiiiiiiiiii!!! Che cosa si vince?? E’ una fornitura annuale di caramelle vero?? Eh?? Si vince un test? Non è per niente un bel premio… c’è almeno una spilletta?? CIAO IO MI SENTO MOLTO A MIO AGIO MA MI PRESENTO LO STESSO. MI CHIAMO BRANDY E SONO UN TASSOROSSO, E MI PIACCIONO LE PIPERILLE! Ecco quello sarebbe un bel premio…aspettate ho vinto Mister o Miss Unicorno? Ed è rosa in ogni caso?

Assolutamente si Brandy. Sarà rosa in ogni caso, esattamente come i tuoi capelli a breve ma…ho già detto che mi piacciono le persone dirette e sintetiche e CHE NON URLANO, vero?! Beh, in caso contrario, è una cosa che da adesso saprete in più di me, cari lettori.

J: Molto bene, possiamo iniziare allora. Se vi dicessi che Baba Raba e Lo Stregone dal cuore peloso non esistono, e sono solo frutto della fantasia di Beda il Bardo, cosa mi rispondereste?

A: Se è fantasia allora esiste lo stesso, no? 

B: PERCHE’ DICI COSI? CIOE’ NON E’ CHE SI VEDONO TUTTI I GIORNI CUORI PELOSI PERO’ NON LO SAI SE MAGARI ANCHE TU HAI UN CUORE PELOSO…MIO NONNO ASFODELO E' PIENO PIENO DI PELI, TIPO LUUUNGHI COSI SU TUTTE LE GAMBE…E UNA BARBA FIN PER TERRA TUTTA ROSSA! SCOMMETTO CHE ANCHE IL CUORE HA LA BARBA! E cuore barbuto sempre piaciuto! …Aspetta quale era la domanda? Se mi piacerebbe avere una barba? Assolutamente!!

Non ho avuto il cuore di dire ad Occhi Belli che no, la fantasia si chiama così proprio perchè si fonda su cose irreali, inventate come se ci fosse un Illuficium in corso, e che quindi, per definizione, non esistono. Così come non ho avuto il coraggio di dire a Brandy che non è il cuore barbuto che è sempre piaciuto, ma si che ti crescerà la barba, ci manchereb… ma no che non era quella la domanda! Che Salazar mi fulmini, iniziano a disorientarmi le sue urla, ma non posso silenziarlo, perchè se no come prosegue l'intervista?!

J: Dovete sapere che anche tra i non maghi ci sono alcune persone che vengono considerate particolarmente ingenue. Come siete messi in babbanologia a proposito, mh? Vi piace? Giuro che non lo dico al professor Heartman

A: Non la seguo, ma la televisione mi piace tantissimo!

B: Babbanologia è bellissima!!! E i babbani sono bellissimi anche loro! Tipo lo sai che non è vero che hanno gli occhi anche sulle palme delle mani?? LO SAI CHE HANNO DELLE COSE CHE SPARANO LE PATATE? NON LE MANGIANO! POVERINI, VERO?

Ma buon Merlino Alaysha, smettila di ascoltarlo! Non è vero che i babbani mangiano la zuppa con le orecchie, e non cavalcano nessun uccello gigante per volare in cielo! EHI! Ma fate con comodo, volete tè e biscotti? NON rispondetemi di si, è una domanda retorica…

J: Quindi tornando a noi, il periodo mi sembra particolarmente congeniale per chiedervelo: pensate di essere stati abbastanza buoni quest'anno per ricevere dei doni da Babbo Natale?

A: Forse sì…?

B: OH OH OH!! SONO STATO BUONISSIMO!! E’ vero, ho nascosto tutte le mutande pulite di Donnie, e ho passato nel naso lo spazzolino di Colt….e potrei essermi addormentato in classe a storia della magia ogni giorno da settembre. E potrei aver fatto scorreggiare tutti miei amici con la pozione scorreggina…e potrei…IL PUNTO E’ CHE MI MERITO UN PONYCORNO SIGNOR CLAUS!! No, non tu Claus anche se lo voglio comunque un bel regalo da te, eh! SIGNOR NATALE SE MI STAI LEGGENDO ADESSO LO VORREI TUTTO AZZURRO! E tu Jay? Sei stato buono? Secondo me se mi dai un bel premio alla fine dell’intervista allora puoi considerarti nella lista dei buoni…

Io dico che nella lista dei buoni ci finisco anche solo se non ti infilo in un calderone, entro la fine dell'intervista. E non venite a farmi la morale sul bullismo, o che a Natale dovrei essere più buono. E poi lo vedi, Brandy, che confondi anche Ysha – posso chiamarti così, Occhi Belli? – che non riesce a rispondere come vorrebbe?! 

J: Ma proviamo a cambiare argomento, vi và? Vorrei tranquillizzarvi sul fatto che non siamo ancora diventati l'Ego del Corvo, e non ci occupiamo assolutamente di gossip, quindi questa domanda resterà tra me e voi: è solo a titolo informativo per il test, state sereni. Quindi arrivo subito al sodo perchè non vorrei sembrare indiscreto ma…non trovi che Miss Heulberg oggi – e non solo – sia assolutamente uno schianto??

A:

B: Chi è Miss Heulberg?? E cosa ha schiantato?? Eh ah? Lei?? Aly ma cosi mica finisci nella lista dei bravi di Babbo…

Non ho altro da aggiungere, vostro onore e Supremo giudice del Wizengamot. A mia discolpa dico solo che i nostri lettori hanno davvero capito tutto, il test potrebbe anche chiudersi qui.

J: Prima che Merida mi schianti definitivamente e mi costringa a pulire la redazione da cima a fondo per i prossimi tre mesi, passiamo a qualche domanda seria: ipotizzate di trovarvi nel bel mezzo di una lezione di DCAO: vi chiedono di dividervi in squadre per portare a termine un compito che consiste nello stanare una creatura oscura e infine catturarla. Si tratta di una competizione, la squadra che vince si prende una E, chi perde una grande e grossa T. Come scegliete i vostri compagni di squadra?

A: Dipende, la creatura si può tenere?. Gli amici di sempre, sanno la loro parte sai: Lily la troverebbe, Jason verrebbe sacrificato per poterla catturare e Rick con noi…non muore no? 

B: AH ALLORA E’ MERIDA CHE SCHIANTA, NON ALAYSHA. Ora capisco! MMMMHH come scegliere…mmmhh. Beh sceglierei tutti i miei amici nella mia squadra! Braaaave, Killiannn il mio giallooo… e Mooorgan, Coooolt….cosi non sarei costretto a farli perdere se finissero nell’altra squadra facendogli fare KABOOM! Però poi la creatura la liberiamo e non ce la mangiamo, perchè se no Killian chi lo sente!

Ma la finisci di emettere versi strani, eh? Non ti hanno insegnato che è maleducazione? Scusalo Occhi Belli, davvero. Comunque non ci siamo ragazzi, avete bisogno di ripetizioni per capire come si forma una squadra, perchè NON sono motivazioni assolutamente valide quelle che mi avete dato. Insomma, andiamo..gli amici di sempre?! Qua non si tratta di ingenuità, si tratta di salvarvi le chiappe, di vincere…o ma che ve lo dico a fare.

J:  Prima di lasciarvi andare, ho solo qualche ultima domanda. Voi cosa pensate dell'attendibilità dei voti che ci sono stati mandati? Insomma, i nostri lettori hanno votato in maniera corretta o in realtà non siete così ingenui come vi disegnano e pensate che ci sia qualcuno peg…voglio dire, più ingenuo di voi?

A:

B: Uh uh sicuro!! Per esempio perchè non ha vinto Lysander? Lui è molto più unicorno rosa di me!! Miss o Mister andava bene uguale! E poi Killian!! Anche Killian è un adorabile ingenuo! E poi voglio salutare Mephysta! Ah no…quale era la domanda?

Chi è Merlino è Mephysta? Ah no, non era nemmeno questa la domanda ma…Ysha, sei ancora tra noi? Ho interrotto qualcosa tra te e il tuo mondo parallelo?

J:  Ultima chance per ringraziare i vostri fan, o maledirli per avervi mandato inconsapevolmente tra le mie grinfie. Avanti, siate meno ingenui – almeno per un istante – e toglietevi qualche sassolino dalle magic converse.

A: Va bene così, è divertente, anche se… qualcosa [mugugna e poi ride] allora, credo, grazie?

B: Ciao fans!!! Ciao mamma grazie che mi hai votato!! Però non ho vinto niente perchè il nostro intervistatore ha le braccine un po’ corte e gli piace regalare test! Ciao Lysander! Andate tutti a cercare di estrarre il piatto nella roccia in giardino che aspetta un valoroso pronto ad estrarlo!!

E' FINITA? E' DAVVERO FINITA? Molto bene cari lettori, per questo mese è DAVVERO tutto, ci leggiamo al ritorno delle vacanze, con una nuova gara da non perdere: chi sono gli studenti più combinaguai con cui abbiate mai avuto a che fare? MORGANA LADRA BRANDY, NON HAI DAVVERO UN SASSOLINO NELLA SCARPA, E' SOLO UN MODO DI DIRE, RIMETTITI SUBITO QUELLE SCARPEEEEE!!!!

 

Jayden Burtons. Scozzese, Serpeverde, Sestino. Amante delle regole da poter infrangere, ma sempre ben attento a non andare in braccio ai guai. Ha un fratello grifondoro, si, ma non ditelo in giro. Osserva e studia tutto ciò che lo circonda, non si pone mai problemi a dire la sua, ma pecca in pigrizia. Si dice che sia uno dei maggiori ricercati del WWFFB scolastico per la sua conclamata incapacità di portare a termine qualsiasi tipo di incantesimo di trasfigurazione, soprattutto se si lavora con gli animali. Un topo non è destinato ad essere una tazza da tè, e grazie a Salazar, da quest'anno non sarà più costretto a perdere tempo con quegli esperimenti. Lo si può vedere zitto e concentrato solo davanti ad un calderone, e non perchè la Merlmemblose l'ha silenciato. Ama le pozioni più di qualsiasi altra cosa, e non è raro trovarlo in qualche angolo dei sotterranei, a mescolare qualche strano intruglio fumante. E' entrato in redazione perchè quando gli ricapita di stare agli ordini di un Capo Scozzese?

Era una serata come tante altre, un po' caotica, un po' tesa. Nell'aria si avvertiva l'impazienza per le vacanze e il nervosismo per gli ultimi fatti avvenuti. Ero seduto vicino al camino, assieme ad alcuni compagni di squadra. Evan come al solito proponeva strategie di Quidditch, come sempre c'era qualcuno che suonava il piano, credo fosse la Winchester, e come sempre la Halliwell era pronta a sfoggiare la sua immensa simpatia. Niente di strano, insomma.
Poi all'improvviso i vetri hanno tremato e sono esplosi, inondando la sala comune. Ricordo di aver catturato perfettamente alcuni momenti, come se andasse tutto lentamente. Le schegge si sono conficcate nella tappezzeria, nei divanetti e negli studenti. Aurora aveva la guancia tutta un colabrodo, Sidney ha iniziato ad urlare e, quando mi sono girato, si reggeva disperatamente un occhio ed era coperta di sangue. E come se non bastasse, un tornado ha iniziato a imperversare nella saletta circolare, facendo volare tutto: libri, oggetti, persino sedie… e persone! Io mi sono ancorato al divano che sembrava reggere, Evan ha raccattato Rebekha, Coraline ha fatto la scimmia addosso al prefetto, poi sono riuscito a lanciare un Benefìcium Lùcis e a proteggere almeno loro che mi stavano accanto.
Ma il sollievo non è stato tanto, lo spettacolo era raccapricciante e allo stesso tempo tristemente comico, con tutti i miei compagni di casata che fluttuavano e si aggrappavano e si proteggevano come meglio potevano, totalmente in balia degli eventi. Pure noi sotto la bolla non potevamo fare molto. Abbiamo assistito esterefatti ad una sagoma umanoide luminosa che entrava nel corpo di Faunya Florent. La primina ha iniziato a tremare convulsamente come in preda ad una scarica elettrica. Poi le sagome sono diventate quattro. Hanno colpito Eileen Walker, sempre primo anno, e un altro Corvo che – scusate – ma non ricordo chi fosse. Tant'è che ci siamo chiesti che problema avessero questi pseudo esseri con le bambine. Evan ovviamente ha gridato qualcosa stile cavaliere, tipo "prendetevela con uno più grosso" o non so. La cosa più rilevante però è che ha castato un Aparecium verso le luci. L'ho sempre detto che non è un Troll come vuol far credere. E infatti ecco che quattro figure bluastre hanno fatto la loro comparsa. Sembravano umanoidi calvi, nudi, robusti, con mani artigliate e sorrisi minacciosi… e parlavano. Non che abbiano detto cose interessanti, a parte il fatto che volevano farci fuori. Ed erano vicini al riuscirci, a dirla tutta: le piccoline erano distrutte da quello che avevano subìto, Azalea Coleman continuava a gonfiarsi, come fosse stata una mongolfiera, Sidney O'Callagan sembrava un ammasso di vetri e lividi, la nostra bolla è stata velocemente distrutta e la squadra di Quidditch è stata incastrata in una morsa tra mobili ed aria. Ricordo di aver lanciato un incantesimo di trasfigurazione che aveva a che fare con la pietra, ma forse non ce l'ho fatta. Iniziava a mancarmi l'aria, fitte orribili alle dita e alle spalle mi hanno costretto a mollare la bacchetta… cosa di cui mi vergogno ma è un po' difficile decidere, quando ti vengono frantumate le ossa. Poi la porta si è spalancata e quattro professori hanno fatto irruzione. A quel punto le immagini erano confuse, rallentate. Alla fine la mia testa ha sbattuto contro qualcosa o qualcuno e mi sono risvegliato in infermeria.

Questo è il riassunto di venerdì sera, o almeno la mia versione dei fatti. Poi ho saputo che i professori intervenuti erano Heartman, Spooner, Laury e la Volkonskaja (che è in lizza per il premio di eroina delle disgrazie 2072!), che è stata la Dama Grigia a chiamarli, che Faunya ed Eileen sono state maledette e a quanto pare fanno gonfiare chiunque toccano, che a più di metà della squadra di Quidditch, me compreso, si è rotta la testa e che c'è voluta un'intera giornata per rendere vivibile e sicura la Sala Comune. Quegli strani esseri che ci hanno attaccato sono spariti una volta giunti i professori, che però a quanto pare non hanno avuto più successo di noi nel tirar loro incantesimi, in quanto questi sembravano passar loro attraverso.

Ora potrei spender parole per esprimere quanto sia riprovevole ciò che sta accadendo, quanto sia triste, pericoloso e quanto Merlino sia doloroso farsi ricrescere le ossa con l'Ossofast, e cose del genere… ma sinceramente preferisco soffermarmi su similitudini e diversità dei tre attacchi fin'ora subiti da Tassorosso, Serpeverde e Corvonero. Non includo i Grifondoro perché quello che è successo alla Signora Grassa è chiaramente opera di qualcos'altro, qualcosa che tortura i nostri quadri da inizio ottobre, e non ha niente a che vedere con la Maledizione delle Casate.

Diciamo che il campanello d'allarme me l'ha fornito proprio Evan con il suo Aparecium, che per i più distratti ricordo essere un incanto di rivelazione che costringe i Demoni Elementali a manifestarsi. Se l'incanto ha funzionato con i nostri uomini blu, questo mi fa pensare che quelle creature fossero proprio demoni d'aria, forse Lopontus o più probabilmente qualcosa di più potente e pericoloso, visto che nessun incantesimo provato, neanche uno di terra, è sembrato riuscire ad arginarli e fermarli.
Detto questo, torniamo alle similitudini e alle diversità. Apparentemente le tre casate sono state colpite con attacchi distruttivi e con maledizioni mirate su alcuni individui. I Serpeverde hanno visto la loro sala comune allagata mentre si vocifera che alcuni dei superstiti parlino Maride; i Tassorosso hanno subìto un crollo della loro tana e da quanto ho estorto alla Drybottle e alla sua aiutante (Ciao Nad!), quelli maledetti pietrificano le persone che toccano. Ora noi veniamo fatti volare da un tornado e chi ha ricevuto la visita del presunto Demone può gonfiare le persone. Azzardo troppo a pensare che i Grifondoro, quando e SE accadrà qualcosa pure a loro, avranno a che fare con il fuoco?

Da quel poco che si può mettere insieme sembra che Hogwarts sia sotto attacco da parte di creature elementali che – come scrive anche Kane nel suo articolo – sembrerebbero avercela con noi maghi. Difficile ipotizzare un motivo… può essere per il continuo sfruttamento delle risorse magiche perpetrato soprattutto ai danni delle creature? Per il nostro monopolio della magia, per il fatto che teniamo esseri come i Demoni lontani da questa terra, combattendoli quando si fanno avanti? O semplicemente, anche loro hanno i loro gruppi di terroristi e fanatici? Come se non ci bastassero i nostri…
Tutto quello che mi sento di aggiungere, rivolgendomi ai Grifondoro è: se mai dovesse accadere qualcosa del genere pure nella vostra Sala Comune, ricordatevi dell'Aparecium e contrattaccate o difendetevi con l'elemento opposto!

 

Allen Hollowdale. Un Corvonero nella concorrenza. Mosca bianca, non solo per aver scelto la Voce di cui è vice o perché la deve sempre pensare diversamente dagli altri, ma anche più semplicemente perché è albino e quindi è proprio tecnicamente bianco. Ha l'hobby di fissare la gente in maniera insistente e inquietante, oltre che quello di stare sempre sui libri. Infatti si impegna al suo massimo per esser categorizzato secchione di prim'ordine e rune-nerd e porta sempre con sé qualche quaderno pieno di scritte e scarabocchi che solo lui sa interpretare. Pungente e creativo, lo potrete trovare in posti poco frequentati e improbabili, circondato da incantesimi ed esperimenti, sempre intento a leggere e imparare, tanto che molti si chiedono se non viva in un mondo tutto suo. Qualcuno giura di aver scorto una luce di pura malvagità nei suoi occhi, quando si appresta a battere i bolidi contro i poveri cercatori avversari.
By K.Lindstrom | dicembre 18, 2016 - 1:44 pm - Posted in Dicembre 2072

Non serve leggere un libro di Storia della Magia per sapere che il castello di Hogwarts ne ha passate tante, nei secoli. Fondata attorno al decimo secolo, questa scuola di dura e solida roccia scozzese tra le sue mura ha visto muoversi milioni di studenti, esplodere centinaia di pozioni andate a male ed incantesimi accidentali, distruggere e mandare all’aria interi locali a causa di scherzi di pessimo gusto. Questo castello ha ospitato per anni un enorme basilisco, è stato campo di battaglia durante la Seconda Guerra dei Maghi, teatro di attacchi terroristici, ha ospitato i maghi migliori assieme ai peggiori… ed è rimasto in piedi. Solo adesso, anno 2072, sembra che le care vecchie pietre di Hogwarts stiano perdendo colpi: il castello non ce la fa più. Un’ipotesi che mi provoca spavento al solo appuntarla qui, sul mio blocco bianco, eppure inconfutabilmente vera.

A subire le prime avvisaglie di questo cedimento sono stati i Tassorosso, quando ad inizio mese si sono ritrovati letteralmente travolti dal soffitto della loro Sala Comune, crollato sopra le loro teste. Tutti gli studenti della casata sono stati tempestivamente portati in infermeria dai docenti e lì hanno passato la notte, così da superare lo shock. Alle cure speciali della Drybottle sono tuttavia stati affidati cinque Tassorosso in stato di parziale pietrificazione: “una strana reazione chimica” è stata la risposta di Rick Attwater riguardo a cosa (o chi) li ha ridotti in quel modo, ma nonostante la mia generosa offerta in dolcetti non ha voluto dirmi di più. Altri due piccoli Tassorosso sono stati ricoverati in una zona separata, forse per aver riportato lesioni alle mani, visto l’accurato bendaggio in cui sono state avvolte.

Il tunnel è stato ricostruito e messo in sicurezza, gli insegnanti sono concordi nel dire che non c’è nulla di cui avere paura… eppure Hogwarts cigola ancora, si lamenta e cede – appena una settimana dopo il primo crollo – allagando la Sala Comune Serpeverde. Stesso modus operandi: gli studenti passano la notte in Infermeria, ma alcuni di loro vengono trattenuti più degli altri… e forse non è difficile capire la causa del ricovero, vista la bottiglia di Ossofast piazzata accanto ai loro letti. Il mezzo annegamento deve aver dato alla testa ad alcuni di loro, visto che la prefetto Eliza McCollough ha continuato a blaterare per giorni in una lingua sconosciuta ai più. E ancora, ad una settimana esatta da questa ultima emergenza, è la Torre Corvonero ad essere presa di mira: un improvviso e violento tornado è entrato nella Sala Comune, sconvolgendo oggetti e persone che erano al suo interno. Per fortuna, la muratura questa volta non ha ceduto, così come l’animo di studenti quali il mio collega capitano Allen Hollowdale, che è riuscito a mettere al riparo la maggior parte dei presenti. Così per lo meno racconta Evan Miller, che non è sfuggito alla mia settimanale visita all’Infermeria con annessa intervista. Ed è proprio grazie alla sua testimonianza che la mia teoria su un possibile cedimento di Hogwarts è forse da scartare, sebbene io stessa non sappia decidere se la seconda alternativa sia più o meno terrificante della prima.

“… ho provato con l'Aparecium” continua a raccontare Evan “In quel momento ho notato che non erano due ma quattro. Oltretutto non avevano l'aspetto di demoni comuni, non so se mi spiego: a parte che erano completamente nudi, erano di un colore bluastro e fisicamente sarebbero anche potuti passare per esseri umani ma sembravano incorporei. E, beh, ricordo soltanto che uno di loro stava cercando di strozzare Aurora, quindi suppongo non fossero proprio dei fantasmi, ma quello che ricordo bene è che sembravano avercela con la sua natura di strega. Come se il loro scopo fosse quello di uccidere e maledire noi maghi.”

Ed ecco che, dopo tre casate messe a tappeto, finalmente abbiamo qualcuno su cui puntare il dito, colpevole di tutto questo. Hogwarts è sotto attacco, ancora una volta, un attacco mirato a noi che viviamo al suo interno, che studiamo, che faremmo volentieri a meno di preoccuparci dell’ennesimo nemico venuto ad annientarci. Bisogna ammettere che c’è della sottile ironia in tutto questo, se è vero ciò che dice Evan, ovvero che questi esseri se la prendono con la nostra natura magica. Come ci si sente, maghi e streghe, ad essere ora la razza perseguitata, voi che fino all’anno scorso vi eravate messi sul piedistallo dei “puri”? Forse è vero quel detto, che la ruota gira per tutti, alla fine…

In conclusione, per quanto quegli omini blu abbiano tutta la mia simpatia per aver cercato di strozzare la Halliwell, io credo che non starò ad aspettare che anche la mia Sala Comune venga presa di mira. E forse è anche un po’ inutile ribadirlo, ormai, ma voglio rivolgermi a tutti i Grifondoro che stanno leggendo: bacchetta alla mano – come sempre – e sacchi a pelo pronti per chi non ha il fegato di restare. Accamparsi in Sala Grande non è poi un’idea così malvagia, alla fine…

Kane Lindström Irlandese a San Patrizio o quando c'è da discutere su chi fa la birra più buona, Svedese quando c'è da lamentarsi sul povero popolo anglosassone che "non sa cosa sia il vero freddo". Di vero su di lei si sa solo che frequenti il sesto anno, che sia Capitano della squadra di Quidditch Grifondoro e che i suoi capelli non verranno domati neanche con una dose tripla di Pozione Lisciariccio. Schizofrenica al punto giusto da riempirti di moine e sfarfallii di ciglia un momento prima – specie se sei un qualsiasi essere di sesso maschile – e di Schiantarti le gambe il momento dopo, senza se e senza ma. Il fatto che si circondi di topi enfatici e puffole conferma la credenza popolare secondo cui un po' (tanto) animale lo sia anche lei. Con la Andersson – unica in tutta Hogwarts che si salva dalle sue stranezze – mantiene un ossessivo rapporto simbiotico da ombra-cane da guardia. A tal proposito, c'è chi giura di averla vista rotolarsi nel fango e sbranarsi una bistecca cruda "nei suoi giorni del mese". Fa sfoggio di una passione viscerale per le Rune e un attaccamento morboso al professor Parnell, ha sviluppato recentemente pericolose tendenze piromani e di protesta molesta verso qualsiasi cosa non le vada a genio.
By Anne Burton | dicembre 16, 2016 - 10:16 pm - Posted in Dicembre 2072

Il 2073 è ormai alle porte e, con esso, se non moriamo prima, anche un altro anno… di sciagure. Incidenti. Maledizioni. Feriti gravi. Avvelenamenti. Week-end ad Hogsmeade in bilico e, giusto perché ormai ad Hogwarts non ci facciamo mancare proprio niente, anche qualche orda di Centauri inca…merati verso un umore più nero delle acque del Lago.
E' proprio per venirvi incontro e prepararvi a ciò che ci aspetta, dunque, che ho interrogato Charlie le stelle ed i pianeti con una sola semplice domanda: di cosa dobbiamo aver paura l'anno prossimo?
Per evitare risposte ovvie o che Giove mi mandasse a P..lutone, ve lo dico, ho chiesto di escludere alcune risposte abbastanza ovvie come l'ira della Preside Welkentosk, i voti di Spooner o la spiccata simpatia della Merlmemblose, così ci risparmiamo quello che sappiamo già, ecco. Bene, direi che ora siamo sufficientemente pronti per addentrarci nello sciagurato oroscopo del 2073 o, perlomeno, io il tempo per tutti gli scongiuri del caso ve l'ho lasciato…

ARIETE – 20 Marzo – 20 Aprile Per la rubrica "stupeficiamola grossa", quelli dell'Ariete rappresentano un segno forte che non ha paura di niente; o perlomeno questo è ciò che è stato sempre detto di coloro che vi appartengono, vuoi o non vuoi. Spesso, dopotutto, i suoi rappresentanti si lanciano nelle avventure più spericolate anche con una discreta dose di incoscienza ed irruenza priva di riflessione – avete presente Oengus call me sfigato MacTavish, presumo – ma è proprio questo eccessivo dinamismo che li porterà a dover avere timore della morte, l'anno prossimo. Che poi è' l’unica cosa che sarebbe capace di fermarli, a quanto pare. Ma secondo me anche un frontale con un bolide non è poi così delicato, a voler mettere i classici puntini sulle i…

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TORO - 21 Aprile – 21 Maggio:  Il Toro, dicono quelli che mi hanno pagato bene, è un segno che ama vivere nella tranquillità. Poi uno si ricorda che è il segno di Maverick Attwater è il dubbio giustamente viene spontaneo, ma facciamo finta che si parli di una tranquillità che può essere ottenuta anche con tre litri di Bevanda della Pace in corpo, ecco. I nati sotto il segno del Toro, perciò, diciamo che vogliono avere le spalle coperte e lo stomaco pieno, praticamente… sempre. E’ proprio per questo che la loro più grande paura, nell'anno alle porte, non può che essere quella di perdere i beni materiali ottenuti con tanta fatica. O ottenuti e basta, non stiamo a cercare il Billywig nel pagliaio. Del resto, proprio per queste stesse ragioni, sono quindi escluse la dignità e la faccia eventualmente perse durante il percorso.

GEMELLI – 22 Maggio – 21 GiugnoForse vi stupirà sapere che anche i Gemelli – come mezzo oroscopo, praticamente – sono dinamici, indipendenti e vogliono trasformare la loro vita in un’avventura in modo da rendere ogni giorno diverso da quello precedente. E grazie al Cavolo Carnivoro Cinese! Sono in due (almeno in figura) – e hanno tra le loro fila Coraline terremoto Thofteen e la professoressa MacIntyre – è logico che l'energia sia doppia. La paura più grande che i Gemelli dovranno avere, dunque, non riguarda tanto eventuali scambi di persona, quanto che la noia e la monotonia possano prendere il sopravvento, spegnendo ogni loro entusiasmo. Cioè praticamente quello che capita ogni volta che Daphne Rostow apre la bocca.

CANCRO – 22 Giugno – 22 Luglio E' davvero un peccato che Parker non sia più al castello, mi avrebbe corretto risparmiato parte del lavoro, ma – a quanto pare – il Cancro è, per le stelle, il segno più suggestionabile ed impressionabile dello zodiaco; un ipersensibile che ha paura un po’ di tutto, in pratica. Ed anche se la cosa che più teme è il buio… si, avete capito bene. Immagino dunque che il Vice Caporedattore Allen Hollowdale sia convinto di spaventare tutti solo perché così può farsi forza e pensare di non essere perso nella notte. Che poi, che ve lo dico a fare, sarà la condizione con cui gli esponenti del Cancro dovranno avere a che fare per tutto il prossimo anno. Un po' come essere perennemente nella testa di Sebastian Sutton, se detta così risulta più comprensibile.

LEONE – 23 Luglio – 22 Agosto:  Da sempre, il segno zodiacale in questione è rappresentato come forte, aggressivo e desideroso di essere sempre il migliore. Che lo sia o meno poco importa anche perché dubito che questo alone di magnificenza possa esser mantenuto sapendo che al segno del Leone appartengono elementi del calibro di Alexandre Hemingway o Rebekha Grimes. Dai, su, va bene scherzare, ma deve esserci un limite. Anche se non vuole mostrare le sue paure, però, a quanto pare il segno del Leone dovrà temere tutto ciò che potrebbe scalfire la sua regalità (cioè in pratica ogni cosa). La sconfitta ed il disonore saranno due tra i suoi più grandi incubi. Il terzo sarà sapere che Isobel Carrot sta per lasciare la Scuola. Ah no, scusate, questo è un incubo per gli altri…

VERGINE – 23 Agosto – 22 Settembre Avete presente quando dovete avere a che fare con qualcuno che non smette mai di controllare, verificare, fare il punto della situazione e ripetere queste operazioni più o meno una decina di volte in pochi minuti? Ecco, avete probabilmente appena avuto a che fare con un esponente del segno della Vergine ovvero coloro che vogliono avere sempre tutto sotto controllo. Non per niente si parla di soggetti del calibro di Eliza McCollough o Psyche Kaiser che, voglio dire, non son certo l'emblema della sanità mentale. Allo stesso tempo, però, coloro che appartengono al segno della Vergine sono anche giusto un po’ ipocondriaci – eufemismo – al punto che la loro più grande paura è quella di ammalarsi, cosa con cui dovranno avere a che fare per tuuuuutto il 2073, vuoi perché il loro cruccio esistenziale più grande è quello di non aver curato abbastanza la propria igiene o solo perché la domanda dell'anno sarà sempre: e se la finisco come Athena Aileanach? Paura.

BILANCIA – 23 Settembre – 22 Ottobre Il più grande – per non dire unico – punto cardine di coloro che fanno parte del segno della Bilancia è quello di non mettere assolutamente mai in pericolo l'immagine elegante e raffinata che si ha di loro. E chi ha avuto modo di conoscere mio cugino Robert ha appena avuto la conferma che l'oroscopo non serve a un tronco cavo, praticamente. Ma continuiamo con quello che ho trovato in giro le carte astrali mi hanno messo sotto gli occhi. La Bilancia è razionale e tranquilla – considerazioni facili visto che in genere viene usata per rappresentare la giustizia – per cui, secondo non ho capito bene quale deduzione, l'anno prossimo la più grande paura di coloro che ne sono esponenti sarà quella di fare brutta figura visto che – e sto ridendo da sola mentre scrivo – si tratta di un segno che punta ad essere sempre l’emblema dell’educazione e del buon gusto. Il che se non altro mi dà almeno una piccola giustificazione del perché al mondo esistano Colin Butterbeer o Alaysha Heulberg oltre a candidare questo oroscopo come miglior articolo da appendere sul camino di casa durante il pranzo di Natale. Ciao, Robert educato e dal buon gusto!

SCORPIONE – 23 Ottobre – 22 Novembre Se quelli di prima – meglio noti come educati e tranquilli e intrisi di buon gusto esponenti della Bilancia – sono rinomati per la loro tendenza ad avere tutte le situazioni sotto controllo, quelli che appartengono ad un segno rappresentato da un animale come lo scorpione, non possono che venir su aggressivi, misteriosi ed oscuri, alla perenne ricerca delle situazioni che mettono i brividi addosso. In poche parole? Nick Watson e Nadine Davies. E non dovrei davvero aggiungere altro, a questi due nomi, per sottolineare come si parli di oscuro… in senso letterale. Buio pesto. E tendenza ad anticipare quello che sarà l'andazzo del 2073 per tutti coloro che fanno parte dei nati sotto il segno dello Scorpione poiché la loro più grande paura sarà che la vita possa diventare troppo tranquilla, senza scosse forti, senza avventure mozzafiato. Che poi in pratica è ciò che vivono perennemente, ma lasciamo loro credere di esser grinzafichi quanto il professor Thaddeus Oakby che di certo rende miglior omaggio al segno in questione.

SAGITTARIO – 23 Novembre – 21 Dicembre Più che un tentativo di trovare giustificazione al carattere delle persone che conosco in base al loro segno zodiacale, questa ricerca a caso secondo le carte astrali, mi sta portando a trovare tutte le famose eccezioni. Prendete il Sagittario, ad esempio, meglio noto come segno comunicativo, gioviale ed ottimista che ama stare in compagnia degli amici e condividere con loro gioie e dolori. James Gerrard. Trova le differenze. E lo so, persino Jacquelyn Pearse, a confronto, è un'esponente del Sagittario che rende più giustizia a tale segno, ma è più forte di me cercare di capire perché, il 2073 sarà un anno in cui – stando alle stelle – ogni Sagittario si sentirà solo e, conseguentemente al carattere che si ritrova, sarà dunque perso con la sola ed unica speranza che le persone care non lo abbandonino mai. Un po' come succede a Sheena Davidson prima che le persone sentano i suoi comizi sui libri, praticamente.

CAPRICORNO – 22 Dicembre -  20 Gennaio Segno estremamente razionale ed abitudinario, non è decisamente un caso che il Capricorno includa tra i suoi esponenti il mio piccolo Yulian Knight, colui che smonta, risistema e studia ogni meccanismo che gli passa per le mani. E mi limito a questo, perché proseguendo nella descrizione che le stelle fanno degli esponenti del Capricorno, si trova che essi contano solo su se stessi e sulle proprie capacità o che non vogliono trasgredire, sebbene quando provano delle emozioni così forti da far perdere la testa, si ritrovano a fare di tutto. Dev'essere così che si sente il docente di Incantesimi Spooner quando sembra quasi sibilare con gioia i bassi voti dopo le interrogazioni. Ma avevo promesso di non parlare delle cose ovvie e quindi non è tanto il docente in questione, la paura che i Capricorno dovranno affrontare l'anno prossimo, quanto la conclamata fuga dai sentimenti profondi ed intensi che sentiranno di dover mettere in atto. Ovvero praticamente quello che Hazel Grouse pensa ogni volta che si guarda allo specchio.

ACQUARIO – 21 Gennaio – 19 Febbraio: Sui rappresentanti del segno dell'Acquario potrei scrivere per giorni interi, arrivando sempre alla stessa conclusione che, per una volta, sembra corrispondere con quanto stabilito dalle stesse carte di divorzio dalla Terra di Bleah: l’Acquario è un segno che vuole essere indipendente e che non vuole seguire dogmi e regole. Potrei aggiungere anche che scappa più velocemente di quanto Lilith Havenport va incontro ai pericoli, ma rischierei di fare un torto a Medea Galbraith che non mi sembra proprio lesta lesta, per così dire. Ad ogni modo, è proprio per questo rifiuto a seguire le regole che la più grande paura dell'Acquario, nell'anno che sta per arrivare, sarà quella di perdere la libertà a cui è tanto legato. Ogni volta che si sentirà “in gabbia” non si farà infatti problemi a scappare a gambe levate. Un po' come Faunya Florent avrebbe dovuto fare davanti a quei due cosi che ci ritroviamo in redazione.

PESCI – 20 Febbraio – 19 Marzo Fantasiosi, sognatori ed affascinati dall'ignoto. Ci sarebbero davvero tanti modi per descrivere coloro che fanno parte del segno dei Pesci, tra cui il nuovo acquisto de La Voce, Seanna Hollins il cui interesse per l'ignoto non poteva che soffermarsi su Jayden, elemento non identificato per eccellenza, in redazione. Ma, del resto, la Hollins non è l'unica sognatrice tra coloro che possono essere identificati con un simile segno zodiacale. Ci sono infatti anche Russel sogno di diventare come mio zio Powell e Xerxes sogno di avere capelli normali Bailey a rimpolpare la schiera di coloro che, nel 2073, dovranno preoccuparsi soprattutto di non essere ingannati e soffrire, di conseguenza, soprattutto quando si fideranno delle persone, le stesse pronte a pugnalarli alle spalle. Ma del resto, i pesci non si prendono all'amo, solitamente?.

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il settimo anno e, come tiene a sottolineare, anche tutti i corsi extra che possono affinare la sua "non grazia" da sindacalista. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico, paragona spesso studenti e docenti a Creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla o quando, da Caporedattrice, dovrebbe dare il buon esempio. "Gli scozzesi non danno proprio niente" la sua eterna giustificazione in merito. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione annuale – per ammissione – sia quella di riuscire a farsi una fotografia con Laury e Darsel sebbene tanta grinzaficaggine sia difficile da contenere in un unico scatto. Fiera sostenitrice dell'abbandono delle Terre di Bleah, ogni occasione è buona per sottolineare come il Ministro della Magia abbia i mesi contati. Per l'esattezza sino a Luglio del 2073.
By vocestudenti | - 7:48 pm - Posted in Dicembre 2072

Sì, va bene, l'ultima volta ho un po' esagerato nella valutazione degli Esseri a forma di scopa animata che di fatto erano… delle scope animate. Ma non è vero che ho sniffato per sbaglio delle spore di Formicaleone, professoressa Finnigan, giuro che quella pianta faceva le fusa, allora mi sono avvicinato per sentire meglio e… be', non stiamo a scendere nei particolari, ecco. Però tutto il trambusto nelle sale comuni mica me lo sono sognato, eh. Quella Tassorosso è crollata! Chissà se Bradlaw e Donnie MacGillivray ne hanno ancora di quelle pietre antipietrificazione…

NON MI DISTRAGGO, GIURO. Va bene, ammettiamo pure che mi sono solo immaginato che le scope animate mi fissavano. E che ho visto studenti fantasmi che il giorno dopo non erano più fantasmi. O che sono entrato per sbaglio nell'aula di Difesa durante la lezione del VII e ho fatto entrare la luce e lo Shadem è riuscito a nascondersi prima che lo beccassero. Ecco, diciamo che tutto questo non è mai accaduto. Peeerò sono sicuro che la pioggia di corvi a fine novembre era vera. Ne sono arrivati un sacco e poi ci sono stati tutti quei fulmini e zac! centinaia di corvi fritti.  Me lo ricordo bene perchè Jacqueline ha ripreso a rimproverarci sul rispetto per le Creature, la non violenza e il fatto che respiriamo troppo e inquiniamo l'aria. Credo. Sto provando a respirare più piano, giuro. E' solo che quando succedono cose tipo l'altra sera m'è scappato di gridare e ho respirato forte. Però siete contenti che vi ho richiamati alla finestre per guardare fuori, no? DAI, ERA GRINZAFICHISSIMO. I fuochi d'artificio! C'erano scintille ovunque nel cielo, ed esplosioni a forma di leoni, tassi, serpi e corvi, e la luce continuava ad espandersi ed espandersi finchè non ha formato lo stemma di Hogwarts e tutto il buio è andato via. Papà mi ha raccontato che sono partiti dal villaggio, vicino alla Stamberga, e c'erano i negozianti di Hogsmeade, gli abitanti come Verena Graeme che è una guaritrice, sapete? E poi anche alcuni magati degli ultimi anni, come Christine Berry e Sebastian Waleystock, e ho sentito anche che c'era Caaaaatheeerine, ciaaaaoo, Caaatheeerine!! Jackson, se c'eri anche tu, ciaaaao anche a te! Però non fomentare mio padre su certe cose, sai, lui prende tutto molto alla lettera, poi gli scozzesi gli stanno simpatici e quando attacca a parlare è peggio di un coro di Asticelli, eh.

Maaa torniamo ai fuochi! Lo so lo so che mi agito sempre per niente, ma non avevo mai visto le scintille esplodere e piovere così dal cielo. Infatti sono fuochi particolari, sapete? Non si trovano in giro, li fabbrica un certo Spengler che sta a Nottingham e che non se ne va in giro quasi mai. E' difficile riuscire a rintracciarlo, chissà come ha fatto quello che ha organizzato lo spettacolo pirotecnico. Ho chiesto al professor O'Reilly e lui mi ha fatto un risolino e ha detto "E' come le scale". Io sapevo quella del balcone, questa delle scale non mi è chiara. Comunque questo articolo è dedicato a chi ha aiutato a far esplodere quelle luci nel cielo, ho sempre sentito dire che una volta usciti da Hogwarts non ci si dimentica che è stata la propria casa per sette anni e soprattutto adesso che tutto sembra crollarci addosso, letteralmente, è bello sapere che non siamo soli. Quindi grazie e aaaahh quasi dimenticavo! Mando un saluto speciale a Connor Waleystock, il fratellino di Sebastian, papà mi ha detto che è un mio fan! Ciaao, piccolo Conie! Fai il bravo così quando sarai grande diventerai un bravissimo studente di Hogwarts, che è un posto bellissimo, il più sicuro che esis… vabbè, a parte i corvi fritti. Buon natale, Hogwarts!

 

be', ora che l'articolo è andato posso riprendere qui… mhhcoff sai, mi stavo chiedendo riguardo al ballo di natale… cioè lo so che hai già degli inviti, e poi quello di Mich sul giornale, poi magari pensi ancora a Tommy, boh insomma mi chiedevo se pensavi di accettare… no Charlie, ma sei scemo? non le ricordare gli inviti degli altri… allora daccapo, sai, mi stavo chiedendo… ma tu al ballo vuoi proprio andare? perché magari possiamo fare due passi fuori, sempre se non torna la tormenta di neve o magari crolla ancora la sala comune… no, non va bene neanche così, OH senti, a me piacerebbe passare l'ultimo natale a Hogwarts con te, Merida. oh. ecco. l'ho detto. adesso devo solo ripeterlo a le… oh ciao Seanna, benvenuta! sì parlavo da solo eheh ehm facevo una prova di… di dizione, sai, per incantesimi, vado a continuare in sala comune… eh? in che senso ho lasciato attiva la mia Prendiappuntòkfddlfads

Charlie Tobias Marmaduke. La principale sorgente di chiacchiere nella classe del sesto anno e forse anche dell'intera Sala Comune Tassorosso, ha passato l'estate a fare la posta al Palazzo dei Giornali, a scrivere lettere ai suoi amici e ad autoinvitarsi a casa loro per improvvisare gare gladiatorie tra marionette fabbricate con scarti di vecchi calderoni. Il Galles ha tirato un sospiro di sollievo ora che è tornato a scuola, cosa che non si può dire dei Club scolastici, che tendono a chiudere le iscrizioni quando lui chiede se c'è ancora posto. Nella sua orbita girano sempre promemoria di carta incantata, nuvole di polvere buiopesto e una macchina fotografica usata che di tanto in tanto lo colpisce in testa senza motivo, almeno a suo dire. Il suo approccio con le ragazze si è spostato da "ti faccio un pupazzo con un mio vecchio calzino?" a "ti faccio un portapiume con un mio calzino nuovo?" e lui lo ritiene un grosso passo avanti.
By CatherineSmith | - 12:07 pm - Posted in Dicembre 2072

 

Controeditoriale

di Jayden Burtons

Cara Merida,
sospettavo che prima o poi mi sarebbe toccato andarti contro, ma non pensavo che sarebbe successo proprio sotto Natale. Che crudeltà, non trovi? In realtà non è così semplice andare contro una Scozzese – e non lo ripeterò oltre, sia chiaro – ma mi hai facilitato il lavoro nell'esatto momento in cui hai scritto che siamo stanchi di avere quattro casate. Tutti iniziano a non credere più all'attendibilità del cappello parlante, a dire che alla vigilia di ogni 1 Settembre mandi giù un goccetto di incendiario di troppo, e per carità, io per primo ammetto che le sue filastrocche ormai sono un pò, come dire, passate. Ma ciò non significa che quando viene poggiato sulle zucche vuote delle nuove generazioni, non ci veda ancora meglio di tutti noi messi insieme. E da quel momento in poi, c'è il rischio di venire etichettato con tutte le caratteristiche proprie di ogni casata, senza soffermarsi un pò e andare oltre le credenze popolari che vogliono tutti i Corvonero secchioni e i Grifondoro impulsivi. L'intento dei fondatori, in realtà, credo che fosse quello di esaltare, coltivare, modellare ciò che già esiste dentro ogni mago, per quanto in maniera acerba quando si hanno 11 anni. Ognuno ha delle peculiarità che ha il dovere di sfruttare al meglio, quali esse siano. Coraggio, astuzia, intelligenza, pazienza, una di queste per forza sovrasterà le altre e merita di essere curata in maniera più attenta, ma questo non implica che siamo stati creati a suon di Geminio, e che il confronto non sia trovabile anche all'interno di una stessa sala comune.
Però ammettiamo pure per un attimo che che non sia così, e immaginiamo che ciò che dice la Caporedattrice si avveri. Niente più casate, niente più distinzioni, niente più colori che distinguano i Serpeverde dai Corvonero, o i Grifondoro dai Tassorosso. Una situazione apparentemente simile a ciò che sarà là fuori, in fin dei conti. Nessuno verrà a chiederti la tua casata d'appartenenza prima di assumerti al San Mungo, al Ministero o nel negozio più malfamato di Notturn Alley. Pensate davvero che sia il sapere di essere Serpeverde piuttosto che Grifondoro che condiziona la vostra mente e vi porta ad agire in un modo piuttosto che in un altro? O a trovarvi meglio con una persona piuttosto che con un'altra? Per me no, e badate bene, non sono uno che crede nel destino, o nel fatto che tanto tutto è già scritto lì su nel planetario della professoressa Macintyre. Credo però che ognuno abbia delle radici da cui trae le sostanze necessarie per crescere. E se spesso serve il confronto per evolversi, a volte serve anche qualcuno che sia cresciuto condividendo le tue stesse radici e ti capisca al volo prima che tu faccia in tempo a dire lumos. Qualcuno che se tu proponi "Andiamo a caccia di nargilli", non ti chieda se esistono, ma piuttosto ti dica "Dimmi quando, e mi trovi lì.". E ora che siamo a scuola – per lo meno – chi dovrebbero essere queste persone, se non i tuoi concasati?
Divisi giammai, uniti in eterno, recitava così una vecchia filastrocca del cappello, che ho avuto modo di leggere fra gli annali. Era il concetto base su cui si fondava il patto tra i quattro fondatori, ma questa unione non ha mai impedito a nessuno di loro far emergere le loro peculiarità, di avere le loro preferenze, di fare le loro scelte. Si può essere uniti proseguendo ad indossare i colori della propria casata, ed è nella maniera più Serpeverde possibile che spero davvero che chiunque sia riuscito a scagliare questa maledizione infame che sta colpendo i quattro cuori pulsanti di Hogwarts, si ritrovi ben presto a pagare per i danni che stiamo subendo. Ne abbiamo viste troppe per non riuscire a mettere fine anche a tutto questo, quindi fondatori non temete. Noi teniamo duro, ma voi, come regalo di Natale, non è che potreste battere un colpo e ricordarci come ognuno di voi prendeva a calci alla sua maniera chi osava entrare nel nostro castello?

Vita da Guaritore

di Marrok Fraser

Non sono mai stato molto bravo a parlare di me, non so né da dove iniziare né di cosa potrebbe interessare a voi giovani lettori, non che ci siano grandi difficoltà nell'immaginarmi qualcosa, mi dimentico cosa voglio dire o scrivere molto facilmente, spesso mi dimentico anche perché ho incominciato a fare qualcosa, soprattutto se mi sento sotto pressione o in difficoltà e dopo questa piccola nota, giusto per avvertirti, possiamo iniziare: Salve! Sono Marrok Fraser e sono quasi ben dodici anni che lavoro al San Mungo come Medimago, sono specializzato nelle Pozioni e nei loro effetti, lavoro esattamente nel reapto di Avvelenamento da Pozioni, per ora è tutto quello che vi basta sapere, credo.
Essendo un ex Grifondoro, molti di voi sicuramnente penseranno, da come vuole il classico stereotipo, che io sia un tipo tutto coraggioso e popolare con tutti, che sia travolgente e molto loquace con chiunque… Ma anche no! Prima di tutto, il cappello ci mise, se la memoria non mi inganna, ben cinque minuti prima di assegnarmi nella mia amata casata, sono quasi divenuto un Testurbante, si può dire apertamente che per il Cappello Parlante aveva in considerazione anche l'idea di farmi finire tra i Tassorosso, non che io abbia qualcosa contro i figli di Tosca, anzi, li adoro, sono troppo simpatici e dolci, è solo che il fattore "coraggio" era più forte del duro lavoro e delle altre cose di voi bei tassi, il resto è storia… no, non è vero, ma fate finta che sia così. Vi starete sicuramente chiedendo (e anche se non è così, fate finta) come mai io abbia scelto la carriera da medimago; tutto è iniziato da una passione che avevo fin da piccino, quello di mischiare qualsiasi cosa mi capitasse sotto mano e vedere cosa uscisse fuori, spesso e volentieri era una cosa davvero orrenda, (ricordo anche di aver bruciato i capelli a mia nonna con una pozione esplosiva), di conseguenza cose del genere che mi hanno portato ad eccellere nella materia di Pozioni, una mia personale punta di orgoglio, ho studiato duramente e ce l'ho fatta; è molto importante seguire le proprie passioni, queste sono parte integranti di voi e vi aiutano a crescere.
Ma la mia vita, uscito da Hogwarts, non è sempre stata rose e fiori, anzi, è stata molto combattuta con mio padre, il quale voleva a tutti i costi farmi diventare un Auror e poi andarmene via in America per cercare lavoro al MACUSA e altre organizzazioni importanti dove c'era gente che combatteva contro persone "cattive", cercai di dirgli ciò che volevo fare, il medimago era l'unica carriera che mi avrebbe soddisffatto perchè, ragazzi, non c'è nulla di meglio che vedere una persona sorridere perché tu l'hai aiutata a farla stare meglio, è un sentimento così bello che è molto difficile da descrivere a parole, insomma, è qualcosa di dolce, di caldo, di profondo e di gradevole che viene dal centro del petto, è qualcosa di meraviglioso, si, lo so, sono ripetitivo, ma davvero è un'emozione molto forte. Combattei con mio padre, ma alla fine cedetti al suo volere, ma grazie a Godric non mi classificarono come idoneo e spezzando definitivamente i legami con lui, mi iscrissi alla scuola di Medimagia del San Mungo, dove ricevetti un'istruzione perfetta e completa, davvero, è stata una passeggiata se si studia.
Come è essere un medimago? Beh, prima di tutto è un lavoro che da molta gradificazione, il sorriso di un paziente guarito è meglio di cento ore passate a rifare sempre la stessa pozione curatrice, è bellissimo; aiutare le persone in difficoltà ti da anche la possibilità di conoscere nuova gente e le loro storie, perché non c'è nulla di meglio che calmare un paziente spaventato con voce gentile e interesse nei suoi confronti, dopo anni e anni di prove, finalmente, ho imparato come funziona, la base di tutto è infondere la calma nel paziente con molta dolcezza. Le peggio figure che ho fatto sono state durante i primi anni di gavetta come assisente di medimaghi del mio reparto, non potrò mai dimenticare tutte le strillate che ho ricevuto per colpa della mia necessità di fare il tutto con sveltezza, cosa che diminuiva la mia precisione e che ha portato molta gente a lamentarsi. Ma la pratica e l'esercizio aiutano notevolmente la capacità di sapersi regolare, nel'essere attento ad ogni dosaggio, la precisione è essenziale e ogni minimo movimento è qualcosa che aggiunge o priva la pozione di alcune capacità di cura, insomma, si deve prestare la massima attenzione e la massima cura credo che il docente di Pozioni possa confermare. Se c'è qualche sognante medimago o magipsicologo, il quale ha timore o non si sente capace nella materia in cui si vuole specializzare, non deve demordere, anzi, deve combattere più duramente, siate più tederminati e andate avanti, non ascoltate le persone che vi critican negativamente, ma dimostrate loro che si sbagliano, che voi potete farcela, perché non c'è nulla di meglio, che fare del bene agli altri.

By Anne Burton | - 11:17 am - Posted in Dicembre 2072

Avete presente tutte le volte in cui – generalmente dopo aver combinato qualcosa che non avremmo dovuto – c'è sempre un cosiddetto adulto che fa qualche paragone con miti, storie e leggende la cui veridicità non ci convince più di tanto? Non so perché, ma nel mio clan questa "prassi" si accentua maggiormente con l'avvicinarsi delle feste, sarà che è praticamente la sola occasione all'anno in cui siamo tutti riuniti attorno ad una tavola sin troppo imbandita – almeno per gli apparati digerenti di una famiglia non scozzese – e pur di vincere l'annuale gara di chi si alza per ultimo dal tavolo bisogna trovare il modo di ammazzare il tempo. A meno che Killian non usi la sua arma segreta che un po' ha comunque a che fare con la digestione e che, soprattutto, fa scappar via tutti tranne la nuova compagna dello zio Barclay la quale – poveretta – dopo aver sniffato per sbaglio della radice di Allium Fragans ora non sente più alcun odore. Dannata lei, l'anno scorso ha vinto a man bassa, ma solo perché non conoscevamo questo suo… dono.
Ad ogni modo, proprio in virtù di ciò che mi aspetta a casa – sempre che i simpaticoni che hanno deciso di ammazzare quadri o provare a distruggere ogni Sala Comune del castello non vogliano concludere in bellezza – quest'anno mi sono documentata per bene su ogni stranezza natalizia che si può scovare sulla faccia della Terra e visto che ne ho lette davvero davvero tante, ho deciso di scrivere un articolo, anche perché – finalmente – non devo ottenere il via libera da nessuno. Il che è sempre una dolcissima conferma del fatto che il mio è un destino da leader.
La prima stranezza in cui mi sono imbattuta – oltre al fatto che Eliza McCollough è più comprensibile ora che in tutti questi anni – riguarda il vicino Galles dove, durante le festività natalizie un abitante per villaggio – scelto in base allo schiantesimo più potente che viene castato la vigilia di Natale – se ne va in giro con un cranio di Thestral piazzato sulla sommità di un bastone. Si dice, infatti, che se il Mary Thestral ti sfiora sarai fortunato per tutto l'anno a venire. Un po' quello che si racconta in giro parlando del docente di Antiche Rune Gerrard, in pratica.
Senza allontanarci dal Regno Unito, ma spostandoci solo sulla sua costa orientale, sembra che come buon augurio, sia preferibile, per i single alla ricerca della terra di bleah anima gemella, trascorrere le festività nelle zone lambite dal Mare del Nord poiché è soprattutto in questi luoghi che vige la tradizione del vischio acchiappacoppie ed è quindi obbligatorio baciare chiunque ti ritrovi accanto sotto il vischio. Lancelot Hevenge pare abbia già chiesto di poter acquistare mezzo litorale.
Durante questa mia ricerca – si, ok, potrei esser passata dalla Biblioteca anche per organizzare qualche innocuo dispetto di Natale – ho scoperto però che, per la tradizione magica mondiale, è molto importante il numero tredici, in qualsiasi forma possa mostrarsi. Se dai Mangiaranoc…in Francia, infatti, è consuetudine preparare tredici tipi diversi di dolci in quantità tale da permettere ad ogni commensale di scordare la prova costume per i successivi tre anni, sembra che in un gesto del genere sia racchiuso un importante potere, talmente significativo che… nessuno conosce più quale sia, ma non importa. Sarà per questo che, in Islanda, per evitare la figurina da Cioccorana, hanno mutato il tutto nel più classico: i bambini che si comportano bene tutto l'anno ricevono tredici regali – uno al giorno – sino a Natale. Che poi è un po' quello che viene promesso a noi Tassorosso ad ogni inizio d'anno scolastico per motivarci a vincere la Coppa delle Case. Può andar bene per le prime due settimane, ma poi…
Non ci crederete, lo so, ma le trovate più fantasiose legate al Natale arrivano in realtà… esattamente dai luoghi in cui si è sempre creduto che Babbo Natale abbia la sua dimora. Strano, non è vero? (per gli articolisti dell'Eco: questa si chiama ironia). Sono ben due le tradizioni della penisola scandinava che ho scovato tra pagine e pagine di cultura norvegese ed entrambe mi hanno fatto venir voglia di aggiungermi un terzo nome come Hjördis o Pernilla, sebbene una tradizione sia l'evoluzione dell'altra. La prima e più antica stranezza norvegese prevede infatti che il Natale si festeggi nascondendo una mandorla nei diversi Riskrem – un budino di riso con panna montata – preparati per l'occasione. Chi trova il budino con all'interno la mandorla, infatti, riceve un Puffskein di marzapane beneaugurante. La versione più moderna e riservata alle feste natalizie tra amici burloni e rigorosamente ancora non sposati, invece, prevede che il/la fortunato/a che trova la mandorla sia colui o colei che è destinata a sposarsi l'anno seguente. Fonti che preferiscono l'anonimato mi hanno poi riferito che all'assistente di Cura delle Creature Magiche Devon Laury è stato infatti bandito l'accesso in Norvegia, per evitare spiacevoli incidenti diplomatici.
E visto che talvolta è proprio vero che tutto il mondo è paese – come dicono i Non Maghi o tutti quelli che si ritrovano a parlare di Aurora Halliwell – questa tendenza a nascondere le cose all'interno dei dolci è arrivata anche nel più solare Portogallo dove, però, ciò che viene celato è un Puffagiolo e la torta in questione si chiama Torta del Ministro. La penitenza da pagare qualora si trovi il Puffagiolo, nella penisola iberica è invece quella di non ricevere alcun regalo di Natale e doversi anche occupare della preparazione del dolce per l'anno successivo. Certo, sempre che non siate dei soggetti molto sensibili che addentano il Puffagiolo per sbaglio poiché in questo caso potete proporvi direttamente come alberi di Natale umani.
Ultime, ma non certo per importanza, le due trovate ignoranti – come le ho denominate io stessa – ovvero quelle che mi piacciono talmente tanto da averle elette a tradizioni nomadi dell'anno 2072 per l'intero clan dei McReady – ciao Robert sto bene – ovvero il lancio della scarpa e lo schiaffamento del budino di zucca. Nel primo caso – come vuole la tradizione – durante le feste di Natale chi non è ancora sposato si mette con le spalle rivolte verso una porta così da lanciare una scarpa dietro di sé. Se questa cade con la punta rivolta verso la porta, il/la fortunato/a otterrà grandi successi. In caso contrario, e nella versione MeridaThePest, verrà preso/a a calci da tutto il resto della famiglia con quella stessa scarpa per non consumare le nostre. Per quanto riguarda lo schiaffamento invece, sembra sia tradizione del padrone di casa prendere una bella cucchiaiata di budino di zucca scaraventandolo sul soffitto: più ne resta attaccato, migliore sarà l'anno a venire.
Ecco, su quest'ultimo punto vorrei rincuorare le mie zie e la mamma: tranquille! Conoscendo la nostra famiglia prevedo almeno sette cugini appesi al soffitto, due o tre armati di ali e altri quatto che mireranno direttamente alla zuppiera con il budino.
Che siano davvero buone feste, folks!

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il settimo anno e, come tiene a sottolineare, anche tutti i corsi extra che possono affinare la sua "non grazia" da sindacalista. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico, paragona spesso studenti e docenti a Creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla o quando, da Caporedattrice, dovrebbe dare il buon esempio. "Gli scozzesi non danno proprio niente" la sua eterna giustificazione in merito. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione annuale – per ammissione – sia quella di riuscire a farsi una fotografia con Laury e Darsel sebbene tanta grinzaficaggine sia difficile da contenere in un unico scatto. Fiera sostenitrice dell'abbandono delle Terre di Bleah, ogni occasione è buona per sottolineare come il Ministro della Magia abbia i mesi contati. Per l'esattezza sino a Luglio del 2073.