By Allen Hollowdale | giugno 27, 2016 - 1:20 pm - Posted in Giugno 2072

Apparentemente si trattava solo di un normale esame per verificare l'apprendimento del Patronus per la mia classe e del Patronus Messaggero per il settimo anno. Certo, sempre se qualcosa partorito dalle menti della Dalloway e di Mallory può essere chiamato "normale".
Messi dentro un lunghissimo corridoio tetro, il nostro semplice compito era solo quello di arrivare dall'altra parte, ma le brutte sorprese erano attese come un boccino d'oro alle finali di Quidditch. Solo che sono arrivate silenziosamente, invisibili (come ci ha spiegato l'assistente a prova conclusa), tramite un microrganismo magico alla stregua dei Chizpurfle ma molto più nocivo, chiamato Ombra Saturna. Sono andato a documentarmi in seguito, pure se è roba introdotta quest'anno stesso e riservata ai più grandi, ed è venuto fuori che questo microrganismo demoniaco, catalogato come Creatura Oscura, ti consuma il cervello piano piano, facendoti cadere nello sconforto e nel dubbio. Un po' come Humprey insomma. Solo che con l'Ombra Saturna finisci prima per arrabbiarti ed odiare tutti e poi, eventualmente, con l'uccidere tutti e te stesso. Ah, che Creature carine che ci mostrano, i nostri professori!
Affascinanti, in realtà. Forse più affascinanti se osservate dall'esterno, perché dall'interno purtroppo ero così preso dal guardare malissimo Reid, Nick, la Hamilton ed altre brutte persone di questo calibro, che ho mancato di osservare l'interessante processo in atto. Poi mi è arrivata voce che i settimini sono andati vicini allo strangolarsi a vicenda, aprendo faide amorose il cui epicentro ruota attorno a Catherine Smith, mentre a conti fatti Jackson e Ian hanno scoperto di volersi bene.
Insomma… forse sto divagando e dovrei arrivare al punto focale della questione. Alla fine, la soluzione per uscire da quel bel pastrocchio era proprio evocare i Patronus e comunicare tramite loro. Per forza, se no che esame del Patronus era?! Insomma, quel corridoio stretto e buio si è riempito di api, leoni, pantere, suricati, orsi, scimmie e……… e poi una cosa strana. Una gallina spennata, anzi uno struzzo in miniatura… anzi un uccello/rettile con la criniera. Ammetto che è piuttosto imbarazzante per me non riconoscere una Creatura. Dopotutto anche se ho lasciato Cura, è sempre stato un campo di cui mi sono interessato molto. Ma poi mi sono un po' tranquillizzato quando a fine esame Mallory ha esclamato «Che diamine era quella cosa, Kirit?!» E ha chiesto proprio a Mavi, il possessore di tale fenomeno, di rievocare il Patronus per mostrarlo alla Dalloway che, sconcertata (sono sicuro che lo fosse! Doveva esserlo. Io al posto suo lo sarei stato) ha scosso la testa. Insomma, che misterioso animale ha mai evocato Kirit?! Credo che poi sia stata chiamata anche l'esaminatrice di Cura, ma purtroppo non ho saputo altri dettagli. Se qualcuno ha notizie sull'animale segnalato, mi raccomando, ce le faccia pervenire qui in redazione entro la fine di Giugno!

Allen Hollowdale. Prefetto Corvonero, maggiorenne a fine giugno. Non passa inosservato per tanti motivi, primo fra tutti la chioma candida e gli occhi grigio-violetto. Non facendosi bastare questa peculiarità d'essere albino, si impegna al suo massimo per esser categorizzato secchione di prim'ordine e nerd di Rune e Aritmanzia. Arguto e creativo, si diverte un mondo a leggere libri su libri e farsi odiare un po' da tutti. Ha diversi taccuini, per un terzo pieni di appunti scolastici, per il secondo terzo di illustrazioni accurate e per il resto di appunti personali su progetti magici privati che spesso e volentieri capisce solo lui. Si dice che sia riservatissimo e che si isoli in posti poco frequentati o con incantesimi quando deve sbrigare i suoi affari, tanto che molti si stanno chiedendo se non viva in un mondo tutto suo. Ha la brutta abitudine di fissare la gente in maniera un po' inquietante. Se ti succede, stà pur certo che i suoi pensieri sono molto più complessi e sottili di quello che potresti credere.
By vocestudenti | - 1:10 pm - Posted in Giugno 2072

Saluti

Qualcosa mi dice che in queste situazioni si dovrebbe essere dolci come degli impulsus di zucchero per salutare una volta per tutte la redazione,come se uscire da Hogwarts comportasse uno scontro con un basilisco,armati di sola bacchetta. Questo non toglie che mi mancherá far rizzare gli avvincini nei capelli a Merida (non che ci voglia molto), decretare chi abbia la parlantina più sciolta facendo a gara con Charlie (perché ti ostini a volere la rivincita??), chiamare 'nuvoletta' Allen anche se non vuole, le scadenze e l'ennesima cancellatura rossa sulle espressioni piu' colorite ( e quindi le piu' grinzafiche) che ho scritto. Non vi siete liberati di me, vi scassero' anche da 'la' fuori'!

Vaniglia

Sette anni sono lunghissimi e dopo tutto questo tempo si fa così tanto l'abitudine a certe persone che poi diventa un vero e proprio shock non averle più attorno. Mi è già successo gli anni passati e mi è successo con Tommy, che se l'è svignata prima del previsto ma a cui rivolgo ugualmente questo saluto in particolare. E se non sarà un trauma tanto negativo dover salutare Jackson, che mi mette ansia ogni giorno con i codici di comportamento che sono sicuro lui pensi che io non rispetti (anche se alla fine il cervello si abitua al punto che ci si affeziona pure a questo e a Jacks stesso, eh), mi resta molto più difficile salutare Vaniglia, con cui è sempre un piacere discutere di cose sovversive alle spalle del sopraccitato caposcuola, Cath con cui ho condiviso molte ronde piacevoli e soprattutto Ivy, che è e continuerà ad essere la mia migliore amica e compagna di cose nerd. A tutti voi auguro di realizzare i vostri sogni e di non liberarvi mai del tutto della mia presenza!

Allen

Ma non è che ci stiamo salutando davvero, no? Cioè dico, adesso adesso. C'è ancora la Cerimonia di fine anno, no? E il viaggio in treno e poi alla stazione di King's Cross… E poi quest'estate ci vediamo, no? Voi starete a fare quegli stage sottopagati che dice Merida – non stavo spiando, davvero, ora che sei il Capo volevo prendermi un po' di influenza capesca – e quindi magari lo vorrete qualcuno che vi distrae un po'. No che non vi faccio licenziare dal vostro primo lavoro! E poi ormai siete abituati a me, mettete che non ci sono e non riuscite a concentrarvi? Prendi te, Catherine, ho sentito storie di persone che sono impazzite a furia di stare troppo in silenzio. E tu, Jackson, non sentirai la mancanza di uno che gioca a collega i puntini sulle tue mappe delle stelle? E Vaniglia, so per certo che là fuori non le trovi mica tante persone che vogliono fare le gare di suoni strani con parti improbabili del corpo. E Ivy, io adesso che te ne vai come faccio a sapere se faccio le cose come Merlino comanda? Enya, ma noi continuamo a lanciarci origami sbilenchi in classe, vero?
Vabbè, il resto ve lo dico a voce. AHAH a voce, l'avete capita? Non fa niente, ho taaanto tempo per spiegarvela sul treno!

Charlie 


 

 

 

E' passato un altro anno scolastico e ancora una volta mi ritrovo a fissare una pergamena candida con il potente istinto di scrivere sul serio solo "Addio" come ho minacciato di fare. Perché, in fondo, diciamoci la verità: Parker che si leva dai comignoli meriterebbe un'ovazione, non righe in cui si ricorda quella mirabolante volta in cui ha proposto di fare un buco sulla parete per provare a cacciarci dentro un telescopio. E l'assenza di Vaniglia se non altro farà riposare le mie stanche membra, stanche di ripetere sempre le solite cose: no, non entro a far parte di quella setta chiamata WWFFB quindi non provare a mandarmi pennuti, una voltà là fuori. Poi, ad essere proprio sinceri sinceri, ad Enya che dopo mesi non ha ancora capito come l'omicidio per troppe chiacchiere di prima mattina in qualche contea è contemplato come legittima difesa, mi sento di augurare solo di trovare lavoro al più presto, magari in una biblioteca. E' il karma che lo chiede. Su Catherine mi riservo di raccontarne delle belle, una volta che la sua faccetta d'angelo avrà varcato i cancelli – mica son scema che lo faccio prima – anche perché ho il vaghissimo sentore di dover ringraziare soprattutto lei, per la fresca nomina che mi è giunta. Partorirai con dolore quattro broccoli che per dispetto avranno l'accento irlandese, me l'ha appena detto O'John Mercurio. Bene, finito lo strazio. Charlie, è inutile che mi spii da sopra la spalla e continui a dirmi che manca Ivy, tra i miei saluti. Chi ha detto che devo scrivere per forza su di lei o che devo salutarla dopo tutto quello che mi ha fatto tra nomina a Vice e poi quella a Capo della baracca? Sei avvisata, Hevenge: ti perdono solo perché adesso potrai ammorbare mio cugino con tutti i tuoi giri di parole per esprimere concetti semplici. Considerala la pena per aver creduto troppo in me. E se non è per questo motivo che mi hai voluto come braccio destro pazienza, me ne vanterò abbastanza da ignorare la verità.
ps: se non fossi stato un grandissimo pezzo di str…acchino, avrei dovuto salutare anche te. Invece son talmente tanti mesi che manchi sei sparito che faccio finta che non mi importa. Buona disoccupazione a tutti.

Merida


 

 

By Allen Hollowdale | - 12:26 pm - Posted in Giugno 2072

Scommetto che a Giugno quasi concluso e con le giornate che stanno finalmente diventando decenti, nessuno vuole sentir ancora parlare di Humprey, di O'Neill e dell'anno scolastico da incubo che abbiamo appena trascorso. La vostra testa sarà già proiettata in avanti all'estate e al sostanzioso break che stiamo per frapporre tra quest'anno ed il prossimo (sempre se non fate parte della classe del settimo anno, che trascorrerà il prossimo da tutt'altra parte). E sono d'accordo con voi, ne ho le pluffe piene pure io di certi argomenti, ma sono comunque importanti per capire ed approfondire cosa bolide è successo negli ultimi mesi e perché è capitato.
"È come immergere un Porlock in un calderone di acqua tiepida. Se tieni la fiamma bassa quello si abitua piano piano al cambio di temperatura. Poi però diventa tanto bollente da bruciare e allora è troppo tardi, e quello è bello che cotto e pronto ad essere servito in salsa barbecue!" Il paragone di Evan Miller mi sembra calzante e descrive vividamente la situazione in cui ci siamo ritrovati intrappolati fino ad un mese fa. Quasi cotti a puntino. Non che fossimo rimasti ignari fino alla fine di quello che stava succedendo… ma come ben sapete, la situazione era particolarmente difficile da gestire. "All'inizio mi rifiutavo di credere che esistessero davvero maghi o streghe ancora convinti di poter essere migliori degli altri a causa del sangue" continua Evan, "Poi ho capito che mi sbagliavo dal modo in cui certi studenti hanno voltato le spalle ai loro stessi compagni di corso e… sì, amici". E sono in tanti a riportare lo stesso pensiero."Ha cominciato a farci avere paura di parlare liberamente fra di noi, perché non sapevi mai chi ti stava ascoltando, ha trasmesso un clima teso in tutta la scuola" afferma anche Rebekha Grimes, una delle studentesse coinvolte il giorno della cattura del Ministro.
Evan e Rebekha, del resto, sollevano una questione molto importante ovvero il clima di sfiducia reciproca che O'Neill è riuscito ad instaurare a scuola e che è stato forse l'ostacolo che più ci ha tenuti a mollo in quel calderone con l'acqua bollente. Io stesso mi sono accorto delle difficoltà nell'organizzare una sorta di resistenza, tra amici che non ti credono ed il rischio concreto che le informazioni arrivino alle orecchie sbagliate. E a proposito di orecchie sbagliate… sì lo so che tanti di voi hanno pensato subito alla mia concasata Deborah McFarland. visto che è noto che facesse domande in giro per smascherare gli anti-humpriani ed è persino riuscita ad ottenere la carica di Prefetto, dopo che il sottoscritto e la Carrot ne erano stati privati. È chiaro come un Lùmos che avesse a che fare con O'Neill insomma. Ma lasciatemi spezzare una bacchetta in suo favore. Sono andato a parlarci e questo è quello che ne è venuto fuori:
"Per quanto la gente stenti a crederci, non ho mai appoggiato davvero O'Neill. Durante le vacanze di Natale ho partecipato ad alcuni incontri del Diversity Matter. Ho preso parte, come molti di noi, ad una silenziosa rivolta visiva con i loro bracciali. Ho parlato spesso con una delle attiviste principali del WWFFB, Phoebe Mason, che ha capito quanto mi stesse a cuore la faccenda. Mi ha proposto di portarle informazioni sotto copertura. Ho trovato una scusa appropriata per i miei cambi di idee. Appropriata per chi non mi conosce da una vita, ovviamente".
Questa è la dichiarazione che la Corvonero ha rilasciato alla generica domanda "perché l'hai fatto?". La ragazza ammette che non è stato facile né davvero utile, alla fine; "Mi sono ritrovata a fare cose in cui non sono brava, a mentire agli amici e ad appoggiare idee contrastanti alle mie. Ero sempre sicura lo stessi facendo per una giusta causa e forse l'obiettivo che mi sono prefissata ha oscurato ciò che era il bene della scuola". Non era di certo un obiettivo semplice, quello di Deb, innanzitutto perché ha affrontato tutto con la consapevolezza che sarebbe stata odiata da tante persone, però a mio avviso, a fatti conclusi, è anche giusto darle i riconoscimenti che le spettano.
Insomma, se l'anno scorso noi studenti eravamo coesi nel dubitare del corpo docente, quest'anno il dubbio si è insinuato proprio tra di noi (mentre molti dei nostri professori sono stati un vero esempio come  Thofteen, Parnell o la Outteridge) dividendoci e creando disagi ed anche sofferenza. Senza togliere assolutamente niente alla gravità dei fatti accaduti l'anno scorso a causa degli Sciacalli, mi azzarderei a dire che per noi quest'anno è stato ancora peggio perché se precedentemente potevamo contare sull'appoggio e la forza che deriva dall'amicizia e dal condividere un bisogno di sicurezza, quest'anno è stato proprio questo a venir meno e da soli, sospettosi e arrabbiati, è stato molto più complicato venire a capo della situazione. Però a questo punto è altrettanto doveroso sottolineare che è stata proprio la collaborazione tra studenti, infine, a fare la differenza qui ad Hogwarts. Tanti di noi hanno scelto di lottare piuttosto che sopportare.
È questo il caso di Evan Miller, Colin Butterbeer, Daphne Darkbloom, Rebekha Grimes e il duo Tim e Tom. Se i fautori dello scherzo che ha spedito l'ex Ministro in infermeria per mezza giornata restano ancora anonimi, questo gruppetto invece è diventato "famoso" per aver assistito e collaborato all'arresto di Humprey, che ha tentato persino la fuga e minacciato Rebekha durante questo rocambolesco tentativo. "Sinceramente non credo di aver mai avuto più paura in vita mia di quel momento" ammette la secondina "non mi ero mai trovata con una bacchetta puntata alla gola, dopotutto sono al secondo anno e le mie esperienze sono piuttosto limitate, però ho avuto la fortuna di avere affianco maghi e streghe capaci e tutto è andato per il meglio. Insomma ne sono uscita completamente illesa e Humprey è stato assicurato alla giustizia e questo è importante". E se la testimonianza di Daphne risulta un po' confusa ("In quel momento, probabilmente, non ero del tutto consapevole di cosa stesse accadendo. Non sapevo assolutamente cosa fare, dove e chi guardare e di chi aver paura"), non è così per Colin, che non sembrava voler smettere di raccontarmi i suoi punti di vista! "Devo dire che questo anno mi ha aiutato a scoprire la mia vera anima di Grifondoro. Per fortuna quel losco figuro è stato assicurato alla giustizia magica e per mille bacchette secondo me è stato grazie anche a noi studenti. Poi ho sentito che è stato anche grazie ad un'associazione segreta, la Brigata degli Ippogrifi. Hanno steso uno striscione di protesta contro il Ministro. Mi sembrano davvero dei tipi tosti questi!" "Noi studenti non ci abbiamo pensato due volte, abbiamo preso la bacchetta pronti ad impedire a qualunque costo la fuga dell'ormai criminale Humphrey".
Insomma, a conti fatti possiamo essere fieri di non esserci fatti piegare, di aver sopportato, di non aver abbandonato le speranze nonostante tutto, di aver lottato e di esserci fidati – se non di tutti – di alcuni per quanto bastava. Dopotutto è lo stesso inno di Hogwarts che ci ricorda che dobbiamo mantenere la mente aperta e riempirla di nozioni interessanti, abbandonando invece i deliri che volevano imporci Humprey ed il suo tirapiedi scolastico. Sono orgoglioso del fatto che La Voce, come il suo stesso nome suggerisce, ha contribuito a smuovere la pozione ed unire i vari gruppetti, a ricordare a tutti quale fosse la volontà degli studenti, rianimando la cara radio di Milo e le vecchie armature. Per quelli che invece hanno davvero aderito alla politica del baffo più antipatico d'Inghilterra – e che hanno persino fatto la spia – non ho che due parole da dedicare: fate pena!

Allen Hollowdale. Prefetto Corvonero, maggiorenne a fine giugno. Non passa inosservato per tanti motivi, primo fra tutti la chioma candida e gli occhi grigio-violetto. Non facendosi bastare questa peculiarità d'essere albino, si impegna al suo massimo per esser categorizzato secchione di prim'ordine e nerd di Rune e Aritmanzia. Arguto e creativo, si diverte un mondo a leggere libri su libri e farsi odiare un po' da tutti. Ha diversi taccuini, per un terzo pieni di appunti scolastici, per il secondo terzo di illustrazioni accurate e per il resto di appunti personali su progetti magici privati che spesso e volentieri capisce solo lui. Si dice che sia riservatissimo e che si isoli in posti poco frequentati o con incantesimi quando deve sbrigare i suoi affari, tanto che molti si stanno chiedendo se non viva in un mondo tutto suo. Ha la brutta abitudine di fissare la gente in maniera un po' inquietante. Se ti succede, stà pur certo che i suoi pensieri sono molto più complessi e sottili di quello che potresti credere.
By Anne Burton | giugno 26, 2016 - 11:24 am - Posted in Giugno 2072

In tanti, immagino, iniziano il loro ultimo articolo su un giornale scolastico più o meno allo stesso modo: saluti, ringraziamenti o anche solo quel nostalgico ripercorrere gli eventi che hanno caratterizzato sette lunghi anni scolastici. Qualcuno non ha voglia di andarsene, altri si rammaricano perché lasciano ad Hogwarts affetti che devono aspettare ancora un pochino, prima di ritrovarsi in quel famigerato là fuori di cui tutti parlano. Io no, sapete? Io non vedo l'ora di viverlo, quello che ci aspetta al di là dei cancelli di questa Scuola di Magia. E, certo, anch'io lascio qui delle persone care – Isobel e tutta la mia Sala Comune in primis – ma so che la vita in fondo non è così melodrammatica e non stiamo andando incontro ad alcun funerale, malgrado quello che abbiamo vissuto in questi ultimi due anni scolastici. E' solo una tappa che volge al termine e come tale si dovrebbe esclusivamente festeggiare, senza particelle ipotetiche che rischiano di rovinare ogni cosa. E senza sottrarsi ad ogni attimo di vita collettiva…capito?
Per quest'ultimo articolo, tuttavia, ho dovuto chiedere consiglio ad una cara amica, non sapendo bene cosa sarebbe stato meglio utilizzare, in una rubrica come questa che non ha mai avuto l'ambizione di diventare la nuova T in condotta come ai tempi di Alfred Lewis e di un altro Parker. Mi è stato consigliato di lasciare una certa eredità, ora che me ne vado, ma malgrado io abbia scherzato sul fatto che avrei scritto di regole e norme, alla fine ho deciso di scommettere su tre "P" – ancora una volta – senza venir meno al titolo di questa rubrica, ma esprimendo allo stesso tempo anche ciò su cui ripongo la mia fiducia di quasi ex studente di Hogwarts. Non è un articolo di commiato, tuttavia, né di saluti strappalacrime, semplicemente perché credo che da adesso in poi dobbiamo concentrarci sul sorridere e sull'ottimismo. Andrà bene come mi ha ricordato un mio nuovo amico, di recente. Riguardava un altro argomento, decisamente differente, ma il concetto è lo stesso, in fondo: diamo spazio ad un po' di ottimismo, ce la possiamo fare.

1. Si fa presente a tutti i Primini – attuali ed in arrivo a settembre – che la vera responsabilità di Hogwarts, secolare Scuola di Magia e Stregoneria, è nelle loro mani. Tale verità è imprescindibile per ogni regola o normativa che compone il Regolamento Scolastico, ma ancor di più è sacrosanta per chiunque si ritrovi a vivere il quotidiano tra queste mura, malgrado quel che si possa asserire in merito. E' agli studenti dei primi anni, dunque, che è affidato il futuro di questa Scuola e di tutti coloro che vedono in Hogwarts il rifugio che è sempre stato, in tempesta come in bonaccia.  

Articolo 35, Sezione Speranza, rigo uno

Non poteva che essere questa, la prima "P" da apporre non solo su un'ipotetica eredità da lasciare, ma anche come appunto di vita spesso non tenuto in considerazione come si dovrebbe. A molti sembra una frase fatta, asserire che gli studenti dei primi anni sono il fondamento di Hogwarts; altri – del resto – credono direttamente che sia un'eresia e che tanto, l'anno prossimo come gli scorsi, le cose non andranno poi diversamente e se sei all'inizio della tua esperienza scolastica devi mettere in conto solo una cosa: gavetta. Io non credo sia così che dovrebbero andare le cose e quest'ultimo anno scolastico mi ha dato ragione ogni volta che uno studente del primo anno ha lottato per questa scuola, la stessa in cui viene magari preso in giro o malmenato ogni giorno. E' quindi a voi che mi rivolgo, direttamente e nel solo modo che mi riesce, ovvero chiacchierando senza che io sia in grado di mettermi un freno o segua un determinato filo del discorso. E vi dico di farvi sentire a vostra volta, con tutti i mezzi che avete e non da ultimo questo stesso giornale scolastico che l'anno prossimo sarà un filino più vuoto, in redazione. Osate – ma rispettate sempre le regole, mi raccomando – createvi il vostro spazio e non vergognatevi di quello che siete né degli interessi che potete sviluppare con il tempo. Se mi fossi fatto scoraggiare, dopotutto, sarei ancora qui a credere che l'Astronomia è per le femminucce o il regolamento per asociali fissati. Che poi forse lo sono, ma chi se ne frega! 

2. Si ricorda al Corpo Docente ed alla scolaresca intera che, seppur non esista una normativa in materia, le Promesse sono da considerarsi alla stregua di un Voto Infrangibile e, come tale, si deve fare anche l'impossibile per onorarle. Solo l'attenta corrispondenza tra ciò che si dice e quello che si fa, infatti, può contribuire alla crescita personale così come al rifiorire di una Comunità Magica flagellata a lungo da promesse inconsistenti, illusioni ben orchestrate e menzogne. E ne abbiamo già avute abbastanza.

Articolo 54, Sezione Bacchettate, rigo 8

Mi hanno sempre dato dell'utopico. Dell'idealista. O semplicemente del Troll lontano dalla realtà che vive sulle nuvole e non si rende conto di come i fatti seguono un'altra via, a chilometri di distanza dalle aspettative. Io credo nella sacralità di una promessa e non posso quindi prescindere da questo caposaldo nella scelta della seconda "P" che vorrei lasciare a chi legge. Le promesse sono importanti – frase fatta – ma non credo si rifletta abbastanza quando ci accingiamo a farne una, altrimenti ci sarebbe molta meno delusione in giro e le persone si sentirebbero meno prese per i fondelli (magici e non). Perché tutta questa tiritera? Perché – come Alexandria Lloyd ha tenuto a sottolineare spesso – occorre ricostruire e bisogna farlo sin dal nostro piccolo, ma per portare avanti un proposito del genere serve impegnarsi e questo significa promettere. Impegnarsi non è mai semplice, ma nel momento in cui si apre la bocca dovremmo esser sicuri di non dire le cose tanto per. E quindi io mi sento di promettervi ciò: farò il possibile per questa Comunità Magica, per renderla più vivibile e meno arroccata su torrioni di odio e sospetto. Posso fallire – certo – sono in pochi a possedere la Vista e capire da subito cosa può succedere o meno, ma una promessa non ha bisogno di successo certo, quando viene formulata, quindi vi domando: voi, cosa siete disposti a promettere?

3. Secondo la normativa in vigore sin dall'istituzione di questa Scuola di Magia, la sicurezza, salvaguardia e istruzione di Hogwarts è affidata alle sapienti mani del Preside. Con i poteri che vengono conferiti a tale figura e con le responsabilità che gravano su una singola persona, la Scuola di Magia e Stregoneria si impegna a riconoscere alla sua Guida gli elogi dovuti. Sempre.

Fondamento numero 1, Sezione Ringraziamenti, rigo 7

E' colpa della Preside. La Preside cosa sta facendo? Perché la Preside non si oppone ad O'Neill? Perché la Preside permette ad Humphrey di fare tutto quello che gli pare? E gli Sciacalli? Perché? Io non so ancora cosa voglio fare davvero, da grande, ma so che non vorrei mai essere il Preside di Hogwarts. Non è il carico di lavoro a spaventarmi, tuttavia, quanto l'incomprensione e la facile accusa che serpeggia nell'aria ogni volta che qualcuno fa, mentre altri – all'esterno e senza conoscere – si permettono solo di giudicare. E' semplice, lo so. E' la cosa più facile del mondo commentare l'operato altrui; peccato che non sia altrettanto facile gestirlo, tale operato. Perché, vedete, il Regolamento Scolastico per cui tanto mi prendete in giro – lo faccio anche da solo, ormai, tranquilli – fa capire molto bene come Hogwarts goda di indipendenza o giurisdizione a sé solo fino ad un certo punto e avreste quindi potuto risparmiarvi molte domande in merito all'apparente inerzia di Loreen Wallace visto che – semplicemente – non poteva. Non poteva risparmiare a Medea di essere cacciata, così come non ha potuto far nulla per il momentaneo allontanamento dei docenti delle materie facoltative o impedire l'espulsione di Cedrick. Neanche la presa di posizione da parte del Ministero della Magia sulla necessità di qualcuno che tenesse d'occhio l'operato dei docenti, è stata probabilmente oggetto di un accordo con la direzione di Hogwarts così come dubito che sia capitato per l'obbligo di indossare sempre la divisa o le mancate uscite ad Hogsmeade. Vi stupirò, quindi, ma la mia terza "P" resterà sempre la Preside, la sola che ho conosciuto durante il mio percorso scolastico ed insieme la strega che più di chiunque altro mi ha fatto aver fiducia. Si, fiducia. Perché ci ha protetto e preservato e perché nonostante tutto (e tutti) resta sempre la Guida che ci accompagna lungo il nostro cammino e veglia non solo sulla nostra preparazione, ma anche sui maghi e le streghe che ci apprestiamo a diventare una volta là fuori. Ecco, questa è l'eredità vera che mi sento di lasciare, in un eccesso di presunzione: salvaguardate la Guida se si comporta da tale. Non risparmiatevi i grazie, quando servono, né dateli per scontati. Perché non c'è eredità più bella di crescere in un micromondo che cresce a sua volta.

E adesso tranquilli, sto effettivamente lasciando la Scuola e queste sono davvero le ultime righe che dovrete sorbirvi, da parte mia. E' stato un bel viaggio e non rimpiango alcun momento, visto che lo concludo sentendomi più ricco e tutto sommato anche migliore. Agli studenti di Grifondoro vorrei solo aggiungere che ho provveduto a lasciare una copia del Regolamento Scolastico sul fondo dei loro bauli almeno così si ricorderanno di me. Paura, eh?

Jackson Parker. Scozzese con il kilt di castità, si vocifera che abbia imposto il rispetto delle regole anche alla Piovra Gigante, ricevendo come risposta una doccia gelata e qualche apprezzamento – non recepito come tale – da parte di poche svenevoli studentesse intente a bighellonare sulle sponde del Lago Nero. Creatore inconsapevole di doppi sensi che è il primo a non afferrare come tali, ha fatto del regolamento scolastico una delle sue ragioni di vita, al punto da essere più noto come Il Moralizzatore che con il suo nome di battesimo. Incline a salutare chiunque più volte al giorno come se non ci fosse un domani, se non altro ha finito di far sanguinare le orecchie altrui millantando una parentela alla lontana con Agatha Wickham, errore scaturito probabilmente da tutte le volte che gli viene augurata una morte lenta e dolorosa per aver sabotato feste non autorizzate o coprifuoco non rispettati. Affetto dalla sindrome di sorellanza con gran parte delle sue coetanee e circondato spesso da esponenti di sesso femminile, più che un Billywig che va di fiore in fiore si tratta in realtà di un pianeta interstellare ancora inesplorato. Letteralmente.
By Ivy | giugno 25, 2016 - 9:23 pm - Posted in Giugno 2072

E anche quest'anno scolastico è giunto al suo epilogo e non potrei essere più felice che ci sia stata data la possibilità di scrivere al riguardo, che mi sia stata data la possibilità di un ultimo editoriale per salutare tutti alla vecchia maniera, da scribacchina. Scrivere per la Voce degli Studenti in tutti questi anni mi ha concesso  un'infinità di cose, donato tante sensazioni ed emozioni che non avrei mai pensato di provare, dato possibilità che auguro nessuno si precluderà mai. La stesura di un articolo, infatti, non è solo quello, non è fine a se stessa. C'è un mondo dietro, un mondo fatto di progetti, idee, impegni, promesse, compromessi, lavoro ma anche amicizia, rapporti che si saldano, una famiglia da cui puoi andare sempre e sai che è lì, un altro punto di riferimento insieme ai mille che la fantastica scuola di magia e stregoneria di Hogwarts ti offre. Sinceramente non pensavo che avrei mai scritto qualcosa del genere, di parlare di emozioni e sensazioni in un editoriale ma se c’è qualcosa che ho imparato da questa esperienza – insieme ai mille e più insegnamenti – è il non precludersi nulla e personalmente l’ho fatto fin troppo in tutti questi anni. Non mi sentirete parlare degli avvenimenti che hanno reso quest’anno strano sotto più punti di vista perché a quello ci penserà qualcun altro; non mi sentirete parlare di addii o robe strappalacrime perché per quelle ha rimediato già Catherine; non mi sentirete parlare di esami M.A.G.O o di in bocca al gramo vari ed eventuali perché sarete bravissimi e non vi servono…io nel mio ultimo editoriale volevo parlarvi di là fuori, quella parola che già dai G.U.F.O tormenta tutti gli studenti e, vi assicuro, sarà così fino alla fine, perfino quando saluterete Hogwarts per sempre da quel finestrino dell’Hogwarts Express. E la domanda ad essa connessa, al seguito, sarà “cosa farai là fuori?” alternata da “là fuori sai già dove andrai?”. Arrivati al quinto anno i professori ti danno la possibilità di affrontare con loro i colloqui d’orientamento che dovrebbero aiutarti a sapere cosa vuoi essere da grande, darti una dritta su quali materie seguire dopo i G.U.F.O in relazione a ciò, magari anche per quelle in cui sei più portato e per quelle in cui lo sei meno. Quando la risposta che ti viene data da tutti è “puoi fare qualsiasi cosa tu desideri”, però, è un problema perché quando quello che desideri fare non puoi farlo hai così tante alternative, così tante strade, che ti si aprono davanti da essere in confusione. L’obliviatore o la magia aurica? L’auror o l’hit? L’accademia Sabu o la Tulange? Lo sportivo o il commerciate? Tutto o niente? E potrebbe anche succedere che le certezze che avevi prima, che ti sei sempre portato dietro per tutti gli anni fino alla fine, svaniscano nel nulla come frutto di un disilludo. E inevitabilmente arriva quel momento in cui le tre domande sul proprio essere, su quello che si vuole essere e su quello che si può materialmente essere si sovrappongano e si confondano nella loro moltitudine, raddoppiandosi e triplicandosi a loro volta. Cosa rimane? Il vuoto, il nulla cosmico di tanti punti interrogativi e zero risposte. Così continui a chiedere, ai professori, agli amici, alla famiglia quale possa essere la strada giusta per te e le svariate risposte ti riportano comunque ad una scelta che non può non essere comunque personale, innescando ed alimentando ulteriormente il processo che porta ad avere interrogativi su interrogativi. Non sarebbe più facile avere poche alternative? O le idee chiare? O un sogno più accessibile? Sì, assolutamente sì. A quel punto hai due alternative: tirare uno zellino o un dado che scelga al tuo posto o fermarti a pensare al significato del termine “adulto”. Un adulto è comunque ciò sei, uscito da Hogwarts, che la maturità, le conoscenze e capacità personali consentano a te e/o agli altri di giudicarti tale. Non appena compi 17 anni per la legge magica sei adulto ma con l’ottenimento dei M.A.G.O sei un mago adulto il che ti consente di essere qualcosa e qualcuno per la comunità a cui fai parte, magicamente parlando. E si ritorna alla fatidica domanda…cosa farai là fuori? Farai qualcosa che ti rende parte integrante della comunità, qualcosa che ti rende fiero di farne parte, qualcosa che ti soddisfa a pieno, qualcosa che fa per te, che ti calza a pennello come un vestito di una magi-sarta. Magari non è quello che hai sempre desiderato, sognato, auspicato con tutto te stesso ma non è detto che solo quello sia fatto per te, non per questo ti renderà meno mago adulto di quel che sei, non necessariamente la frustrazione ti accompagnerà per il resto della vita o il rimpianto non ti farà dormire serenamente. Non si tratta di abbandonare un sogno o di essere arrendevoli, di aver paura o di non aver abbastanza coraggio, non dopo aver riflettuto adeguatamente almeno. E’ solo la consapevolezza dell’età adulta. Il ricordo resterà, il risentimento anche, lo sconforto per un sogno perduto non sarà da meno ma non per questo non si sarà chiamati a fare la cosa giusta.
“Ivy Hevenge, cosa farai là fuori?” Ebbene, io non so rispondervi. Non posso farlo oggi, non potrò farlo domani o fra tre giorni ma spero con tutta me stessa che la mia voce arrivi oltre le mura del castello, oltre il Lago Nero, oltre il canale della Manica, oltre Signora Barriera e metta fine ad un’atavica legge sessista, per il bene della mia amata Isola e dei suoi abitanti, dellE suE abitanti. Ad ogni modo brillerò, qualsiasi cosa farò, qualunque sia il mio “là fuori”, promesso. Glielo prometto. E voi, non precludetevi la possibilità di far sì che la vostra voce arrivi in lungo ed in largo per Hogwarts e non solo, anche ben oltre. Sarò ripetitiva ma è il mio ultimo editoriale e mi è concesso…La Voce degli Studenti siete e sarete per sempre voi, non dimenticatelo.

By Anne Burton | - 6:05 pm - Posted in Giugno 2072

Oblivion. Tecnicamente, si tratta di un incantesimo che solo coloro che si apprestano ad intraprendere la carriera da Obliviatore possono conoscere appieno. Tecnicamente. Che poi questo particolare tipo di magia non sia limitato solo a coloro che frequentano il Terzo Livello del Ministero della Magia lo sappiamo tutti, ma non è questo il punto né è mia intenzione incentrare il mio ultimo articolo per La Voce degli Studenti su questo argomento nello specifico. Oblivion, tuttavia, è un termine che  è entrato ormai a far parte del linguaggio comune, sottintendendo quello che è l'effetto che tutti conosciamo: far dimenticare. Ricordi, eventi spiacevoli o situazioni di cui non si dovrebbe venire a conoscenza, in genere sono ciò che fa optare per una soluzione così drastica, ma non voglio che questo sia il nostro caso. Non voglio – né credo che sia ciò che desidera la Preside Wallace o i nostri docenti – dimenticare quello che è stato e la prospettiva che, si spera, l'insediamento del nuovo Ministro della Magia sia riuscito a scacciare del tutto.  Non è semplice, né necessario – secondo alcuni – ma credo che aprire una finestra su ciò che saremo potuti diventare sia oltremodo vitale, per impedirci di commettere gli stessi errori in futuro. Quindi vi chiedo scusa sin da ora se questo articolo potrà sembrarvi drastico, fatalista o anche solo visionario, ma il pericolo è stato talmente reale…è così reale che non basteranno di certo queste righe per scongiurare dalla mente e dall'animo del genere umano, la paura del diverso o la radicata idea che debba esistere per forza un concetto di "superiore" tra parigrado.
Sino a quest'anno ho sempre sentito parlare di purezza di sangue solo dai racconti della mia bisnonna che – sia ringraziato Merlino – si mantiene ancora ragionevolmente in salute per potermi tramandare questi aneddoti. Non ho mai toccato con mano cosa significa vedersi rifiutare delle cure mediche sulla base di globuli rossi, bianchi e piastrine, ma questo è successo e non è capitato in un remoto Paese lontano da noi, per quanto avrebbe dovuto farci scandalizzare in egual modo. Sino a qualche settimana fa, quando finalmente maghi e streghe imbrigliati da una simile visione del mondo, hanno deciso di parlare e denunciare quanto accaduto per mesi, non ho mai capito sino in fondo che gli insegnamenti scolastici possono avere un peso diverso, né che le differenti prospettive possono condurre e visioni decisamente pericolose pronte ad infiammare gli animi peggio di un Incendiario di annata. Quest'anno ho visto docenti che hanno dovuto lasciare il castello perché quello che volevano insegnarci era considerato superfluo, magari pericoloso. Ho avvertito prepotentemente l'intenzione di far credere che l'arte dei Non Maghi – con tutta la bellezza dei racconti dell'antica Grecia o del periodo rinascimentale italiano – sia un bagaglio culturale che ci zavorra e che dovremmo invece preferire la simbologia tanto in voga nel periodo di Gellert Grindelwald. Immaginateci tra una decina d'anni a voltare il capo davanti a tutto ciò che è diverso da un'idea preconcetta in cui ci hanno fatto credere. No, non fate come gli adulti che sono veloci nell'allontanare determinate prospettive, urlando che mai si sarebbero prestati a qualcosa del genere. Non è vero e lo sapete anche voi. La paura è il miglior motivatore che si possa trovare, l'abbiamo sperimentato in prima persona quando Medea è stata usata come sprono per non sgarrare. Qualcuno di noi l'ha fatto lo stesso – è vero e a loro va tutta la mia stima – ma la maggioranza ha volato basso, lontano dai bolidi.
Non ho mai capito. Non ho compreso che Marquise Omega Humphrey ha deliberatamente cercato di impedire la coesistenza tra le razze sino a quando non è stato lui stesso a metterlo nero su bianco, in uno dei tanti articoli che la Gazzetta del Profeta ha venduto al miglior offerente - e non ho paura a dirlo – tacciando Mannari, Vampiri, Centauri, Maridi, Folletti e Goblin di non essere in grado di vivere in comunità. Lui, che questa Comunità Magica ha cercato di plasmarla in ogni ambito per renderla conforme alla sua distorta idea di normalità o giustizia. Normalità, come marchiare ogni singola attività commerciale del Regno Unito. Giustizia, come piazzare un controllore ad Hogwarts per imbrigliare la pluralità di insegnamenti e con essa la crescita di una società abituata a pensare con la propria testa, nel bene o nel male ma in modo indipendente.
Non ho capito. Non ho afferrato niente di quello che avrei dovuto, se non con il famoso senno di poi. Non ho colto gli interventi in Scozia per quello che erano. Non ho pensato che la limitazione della stampa fosse una mossa voluta piuttosto che un effettivo specchio dell'assenza di fatti eclatanti. Non ho minimamente immaginato – nonostante la mia fama di curiosa oltre ogni previsione – che ci fosse una spiegazione ben più semplice, a tutte le politiche che il Ministero della Magia ha messo in cantiere, sin dalla riduzione dell'operato della Lega per la Difesa Contro le Arti Oscure: limitarci. Un unico pensiero, un unico ideale ed un unico nemico, quel diverso dipinto con tinte funeste e artigli evanescenti verso cui tutti abbiamo puntato lo sguardo, lasciando che – nascosti – facessero quello che più volevano di noi e della nostra Comunità.
Io non ho mai capito e mi scuso, per questo. Mi scuso perché se il futuro della nostra società dovesse basarsi solo su me e su quelli come me, forse non andremo lontano o forse staremo ancora qui a chiederci che pena merita un mannaro la cui unica colpa è quella di far parte di una società che talvolta non comprende e crea muri laddove servirebbero solo dei ponti. Io non ho mai capito, ma questa è stata la lezione più forte e d'impatto che questi sette anni mi hanno portato e non ho intenzione di non capire ancora, né di lasciare che altri – nella mia stessa posizione – facciano altrettanto. Una volta che avrò varcato i cancelli di Hogwarts ho intenzione di impegnarmi a fondo per diventare una giornalista vera, una che riporta la realtà per quella che è e non per ciò che appare. Perché non capire non deve essere mai una giustificazione per non agire. Mai.

Enya O'Riordan. Irlandese e Corvonero. Iperattiva, iperpropositiva e iperglicemica, divide il suo tempo tra la Biblioteca, la lettura di tutte le testate giornalistiche che riesce a recuperare in giro – l'appropriazione indebita è tollerata – e l'invio di bigliettini volanti ai compagni durante le ore di lezione. Allegra e solare, vi è una velata possibilità che possieda la Vista anche se esclusivamente incentrata sul proprio futuro a lunga scadenza. Un marito, tre figli, una brillante carriera come giornalista di cronaca ed una dispensa colma di dolci rappresentano il quadro animato che propina al prossimo, incitando chiunque sia in procinto di finire il corso di studi affinché incrementi demograficamente la Comunità Magica, ma solo dopo un'accurata analisi delle caratteristiche genetiche che potrebbero derivare dall'unione di quel determinato mago con quella determinata strega. Altra metà del Sonorus di Charlie, i più informati sostengono che dopo il suo ingresso in redazione la pressa sia stata affiancata da una poco rassicurante bilancia. Che lei fa finta di non vedere, ovviamente.
By CatherineSmith | giugno 22, 2016 - 3:59 pm - Posted in Giugno 2072

Se leggendo il titolo pensate che voglia sfruttare il mio ultimo articolo per dichiarare un futuro da meteorologo una volta uscita da Hogwarts, beh, vi sbagliate. Come da tradizione, è da dentro il baule che vi scrivo, e confesso che pensare ad un tema da proporvi per questo primo numero de La Voce dopo i mesi di silenzio imposti da Colui Che Non Può Essere Impuro, è stata un'impresa assai ardua. E non di certo perché siamo a corto di argomenti, anzi: dopo tanto silenzio, c'è l'imbarazzo della scelta. Potrei intervistare qualcuno di voi, figli di Auror o medimaghi, per farmi raccontare cosa succede al Ministero o al San Mungo dopo l'insediamento della Lloyd o ancora più semplicemente potrei farvi svelare da Connor  quali sono i suoi segreti da corvotronfio per sopravvivere ai M.A.G.O. Ma ho come la sensazione che oltre ad essere mandata al gramo dai diretti interessati, voi saltereste a piè pari quelle pagine. Non mi va quindi di concentrarmi sul presente, e ancor meno sul passato. Sto per diventare uno degli scribacchini che stanno "là fuori" e per una volta voglio solo concentrarmi sul futuro. Più volte la Lloyd nelle sue dichiarazioni ai giornali ed alle radio, ha ribadito che questo è solo l'inizio e che c'è tanto da fare visto che la Comunità Magica sembra che non abbia più avuto tregua da quel primo settembre in cui gli Sciacalli hanno attaccato l'Hogwarts Express. Ma quali sono le nostre previsioni per questa Scuola di Magia?
A partire da settembre, prima di tutto, io sono certa che a colpirvi sarà l'uragano Miller, un fenomeno che si manifesta in seguito a strani ed improvvisi abbassamenti della temperatura alle latitudini scozzesi. Ed è questo il suo punto di forza: chi mai baderebbe alle basse temperature in Scozia? Ci sono talmente tanti temporali, tanto vento e tanto freddo che questo uragano si parerà davanti a voi prima che possiate dire Nox. Come riuscire a mettersi in salvo? E' semplice, non ci riuscirete. Con la sua forza dirompente, l'uragano Miller, riuscirà a trascinarvi nel suo vortice di idee, non importa che siate in cima ad una delle torri o nei sotterranei, no: state certi che vi raggiungerà, se vuole. Ma nel momento in cui periodicamente dai sotterranei risale l'anticiclone McColloughWatson, responsabile dell'aumento delle temperature del Lago Nero, non venite a lamentarvi con me, perché vi avevo avvisato. Il movimento delle masse d'aria calda, o meglio, delle masse in generale che riescono a provocare le due quintine con qualche semplice e poco discreto Sonorus è uno dei fenomeni più studiati degli ultimi tempi e prevedo porterà le sue conseguenze durante la prima decade di ogni mese, da ottobre, fino a gennaio come minimo. State in campana, e tappatevi le orecchie o meglio ancora, seguite il consiglio di una Serpeverde: cercate di non farle arrabbiare, se non volete che la Piovra Gigante porti i suoi tentacoli sulla terraferma: l'acqua troppo calda non fa per lei, né per nessuna delle Creature che vivono nei sotterranei.
Nubi sparse e schiarite durante la notte del futuro terzo anno, che consentiranno a tutti i suoi componenti di partecipare a numerose cacce al tesoro che si svolgeranno regolarmente alla fine di ogni mese, per tutto l'anno, sotto la costante luce e guida della Stella Polare . Per maggiori delucidazioni su come orientarsi e trovare il tesoro, chiedere alla professoressa Macintyre, sempre che non decida di trasformarsi lei stessa nel peggiore dei temporali che vi si possano riversare addosso. In quel caso beh, ve lo sarete comunque meritati. E poi suvvia, nessuno si è mai preso il Vaiolo di Drago per un po' di pioggia. Risalendo in ultimo verso le torri, le mie previsioni annunciano fulmini alternati a tuoni per tutto il mese di novembre, con schiarite solo in vista del Natale, periodo in cui persino Kane diventa più buona pone fine al suo continuo tuonare in risposta ad ogni Fulmen che intravede in cielo. Ma dopotutto, cos'è che dicono maghi e babbani di solito? Le previsioni del tempo non ci azzeccano mai. Quindi vi chiederete, cosa ha la Smith da blaterare su schiarite e rovesci per tutto il suo articolo? Il fatto è che, indipendentemente dallo scrivere un mucchio più o meno condivisibile di trollate, per troppo tempo ci siamo concentrati sulle tempeste che imperversavano sul nostro castello, senza renderci conto di quanto noi stessi, con i nostri gesti, riuscissimo a far rimbombare la voce di Hogwarts in tutta la Comunità Magica, quasi come se fosse un grande e grosso temporale che non passa di certo inosservato. Mai come quest'anno ho capito che chi vuole farci credere che siamo isolati dentro queste quattro mura, ci rifila solo una marea di bugie, perché così non è. Anche io per troppo tempo ho creduto a questa storiella che hanno tentato di propinarci, ma Hogwarts c'è e può fare tanto per la Comunità Magica anche stando qua su in Scozia, lontano da Londra, dal Ministero, dalla Gringott e da Mornay. Non mi piacciono i saluti, qualcuno lo sa, ma è in questo modo che voglio chiudere l'articolo.Con la consapevolezza che i muri del castello sanno essere tanto solidi e massicci per proteggerci, quanto permeabili e flessibili nel momento in cui i suoi abitanti hanno bisogno di non estraniarsi dal mondo reale e dalle sue dinamiche. Forse quando si dice che Hogwarts sarà sempre pronta per darti il suo bentornato a casa, significa proprio questo: non importa la distanza che ti separa dai luoghi in cui sei cresciuto, né quanto sono spessi ed alti i suoi muri. Se non lo troverai tu, lo troverà lei un modo per renderti ancora partecipe della sua storia, certa del fatto che là fuori ci sarà sempre qualcuno pronto ad ascoltarla. Direi che ora sono pronta per uscire dal baule. Devo silenziare Charlie prima che perda l'abitudine, ricordare a Merida di tenere alto l'onore dei Serperv…dei McReady, convincere Allen ed Enya a rinnegare la loro casata d'appartenenza, chiedere scusa ad Ivy (ancora), controllare che la divisa di Vaniglia non mi faccia più male agli occhi, dire a Claus di smetterla di sbriciolare in giro i biscotti e impedire a Jackson di convincermi a rileggere il regolamento della scuola con lui per un'ultima volta.

Ciao Hogwarts!

Catherine Smith. Caposcuola in skate, ostinata ad utilizzarlo anche durante le ronde finchè non le verrà esplicitamente vietato dal regolamento scolastico. Philip Noreal quando le ha regalato la sua prendiappunti, ha predetto che non l'avrebbe mai usata per fare i compiti: ora che è entrata in redazione e non usa altre piume all'infuori di quella, ha iniziato a pensare che l'ex-scribacchino abbia la Vista. O semplicemente che i Tassorosso riescano a farla franca più di quanto si dica in giro. Incantesimi è la sua materia preferita da sempre, ed è decisa a costruire il suo futuro sfruttando questa passione. I tratti tipici della londinese d.o.c. sono più evidenti intorno alle cinque del pomeriggio, quando ha necessariamente bisogno di far rifornimento di earl grey tea, ovunque sia, e qualsiasi cosa stia facendo. A serpeverde ha trovato nemici, alleati e amici, qualche buon esempio da seguire e la certezza che il Cappello non fosse ubriaco durante lo smistamento, perchè nonostante le voci di corridoio, lei non si vedrebbe in nessun'altra casata se non la sua.
By vocestudenti | giugno 20, 2016 - 7:29 pm - Posted in Giugno 2072

L'avevo detto che sarebbe andato tutto bene alla fine, no? Quante volte ve l'ho detto? No cioè, non serve che rispondiate davv… le avete contate? E che valenza davano? No, perchè ho ancora qualche giorno per chiedere al professor Thofteen qualche chiarimento, adesso che i professori delle facoltative sono tornati! Comunque sì, ho promesso che se mi facevano scrivere di nuovo di cronaca non mi distraevo, e i Marmaduke mantengono sempre le loro promesse… a meno che non se ne dimenticano nel frattempo, vabbè, però non è vero che sono così perchè mi sono perso in un campo di Genziana Obliviticus da piccolo.
Sì, Catherine, ora scrivo! Sai che proprio tu mi hai ispirato il titolo dell'articolo? Essì perchè mi Silenci sempre – però siamo amici lo stesso, no? – e mi ha fatto ricordare di come in pratica abbiamo passato interi mesi sotto un metaforico Silencio, che la Lloyd ha spezzato con un bel Sonorus e la diffusione tramite RSN! Adesso sembra che tutto sia tornato a respirare, un po' come i ragazzini del primo anno che toccano terra dopo una spericolata lezione con la Deering. Da quello che mi ha scritto papà, le vie commerciali sono più piene e colorate che mai. Hanno riaperto il Dream, Fortebraccio e Mielandia e, quando ho scritto al signor McHoney per dirgli quanto ero contento e se voleva farmi un commento per La Voce, ha promesso che il giorno della partenza si sarebbe fatto trovare con un banchetto alla stazione per salutare gli studenti e farci assaggiare i prototipi di Melting Pot, una specie di marshmallow con un misto di sapori che ti fanno sentire l'odore di posti diversi. Ce n'è uno con l'odore degli alberi di Hogwarts! No, be', lo so che la cosa più importante non è che possiamo riprendere a rimpinzarci di dolci, anche se vi assicuro che Vaniglia è molto contenta della cosa.
Però io mi sono documentato, perché volevo scrivere un bell'articolo di cronaca senza distrarmi – infatti ho smesso di ripulire l'obiettivo della macchina fotografica, è solo che pensavo si fosse rotto un filtro, metà foto era bianca ma poi ho scoperto che… ehm sì, la metto via subito, Allen – e c'è un'altra cosa molto importante che è successa: la Lloyd ha messo in discussione il famoso concetto di purezza del sangue. Io l'avevo detto che non era mica così importante la sfumatura di sangue che avevi e il Ministro della Magia mi ha dato ragione! Che cosa grinzafichissima! Sì, insomma, adesso non serve più che i negozianti abbiano entrambi i genitori maghi per poter tenere aperto il proprio negozio, non devono più pagare tasse in più – ed è una fortuna, perché se fosse rimasta papà avrebbe avuto difficoltà a comprarmi i libri il prossimo anno – e possono rimettere in commercio anche gli articoli babbani. Che bello, così posso portare Claus a comprare quello spiedo che voleva tanto e quest'estate ci scaldiamo su i Melting Pot di Mielandia.
Anche se questa faccenda mi mette un po' di inquietudine, perché mi ricorda che la Stamberga Strillante è bruciata poco tempo fa. Ma non è giusto punire tutti i Mannari o tutti i Goblin, i Maridi, a questo punto dovremmo punire tutti gli O'Neill perchè uno di loro è stato cattivo, che differenza c'è? Sono contento però che la Lloyd abbia chiesto l'aiuto di McClaim e O'Byrne, così i paesi gaelici non si sentono abbandonati e non riprendono in considerazione l'idea di staccarsi, che altrimenti poi mi serve un salvacondotto per venire a trovare i miei amici in Inghilterra, meno male che potrei comunque andare a trovare Enya, mentre non ho capito che tipo di dogana c'è intorno alla fattoria McReady, Merida, che vuol dire "cordone di cugini di sicurezza"?

Non ho ancora finito di darvi le buone notizie, non girate pagina! Sarò sintetico, giuro. Il cambio di politica al Ministero ha fatto decadere anche tutte quelle serratissime misure di sicurezza, che va bene, la sicurezza è importante, però se chiudi tutto tutto tutto alla fine non può più entrare nessuno, neanche i dipendenti stessi. E invece adesso la sicurezza è stata tolta dalle manacce di Thorne ed è passata ad un Hit Wizard di grado senior, che sta riaprendo gli accessi babbani al Ministero e lavorando ad una sicurezza più vera e meno livello Azkaban. Così saranno al sicuro tutti quelli che vorranno intraprendere un tirocinio al Ministero, che sia solo qualche settimana per tutti quelli che hanno terminato il loro sesto anno a Hogwarts o qualche mese per chi si ritroverà là fuori… a proposito, Jackson, ma me la mandi una copia del regolamento della Hakon quando ci vai? Ma a proposito di Accademie! Vedete, stavo quasi dimenticando, e dire che sono concentrato, non sto mica aspettando che le foto si sviluppino nella Polvere Buiopesto… dicevo, le Accademie! I laboratori sono stati tutti riaperti, a partire da quelli dell'Accademia Fingal e della Tulange, e a quanto pare anche le Accademie si sono impegnate ad essere meno chiuse in futuro…ho già detto Accademia?. La Lloyd sistemerà tutto, lo so, e non come voleva sistemarci quell'altro. Signora Ministro, io non posso votare ma la voterei, quindi ha tipo il mio voto spirituale. Ma visto che ci sono, posso chiedere una cosa? Non potrebbe fare qualcosa per rivedere il palinsesto di RSN? Cioè, non che sia così importante, però "Isaura delle Bianche Dita" è finito così male e magari adesso che siamo tutti felici ne verrà fuori un seguito più bello. Io lo seguirò giusto nei momenti liberi, non è che ora mi metto a seguire gli sceneggiati così però ecco, a Mornay farebbe piacere, per esempio. Vero, Ivy? Ma visto che sono stato bravo finora e non ho disturbato i cavalieri, quest'estate posso venire a trovarvi? E perché non andiamo tutti insieme a vedere le redazioni dei giornali? Starò zitto, lo giuro. Non sentirete volare un Doxy. Al massimo farò qualche domanda. Ma un paio massimo, davvero. Cioè un paio per ogni redazione, che moltiplicato per quante sono fa… oh. Non sembravano così tante. Sì, ehm, meglio se vado a controllare le foto nella Buiopesto. Buona estate, Hogwarts!

Charlie Tobias Marmaduke. Gallese fin troppo chiacchierone, basta dargli un minimo di corda e lui attacca un discorso sul nulla, che sia con i quintini, suoi compagni d'anno, con gli altri Tassorosso o con qualunque essere abbia un apparato uditivo, e talvolta pure con gli esseri che non ce l'hanno. E' affascinato dalle forme delle nuvole, dalle righe nel legno delle bacchette, da quegli insetti con la corazza colorata, da tutte quelle piccole cose che nella frenesia di lezioni, compiti, club e similari nessuno nota mai, specialmente se non va a rivoltare i sassi vicino alla Foresta Proibita. Noto per i suoi uccellini di carta incantata, i promemoria che gli ronzano intorno, per non cogliere l'ironia più sottile e per il rimettersi in riga da solo quando si accorge di essersi distratto. Temibile è la sua convinzione che i pupazzi che "fabbrica" con i suoi calzini vecchi siano divertenti e servano a tirar su di morale le persone. In effetti, basta tirare fuori un calzino-pazzo e le persone sorridono… pur di farglielo mettere via.
By Vaniglia | giugno 17, 2016 - 9:45 pm - Posted in Giugno 2072

Benritrovati grinzafigosissimi lettori de La Voce! Lo so che pensavate che il nostro egregio manico di sopra impulsato su per le terga ci avesse diffidato falangi, lingua e pure la voglia di scribacchiare freneticamente (o dettare alla Prendiappunti  così velocemente da farla esplodere a neanche metà pagina in un bombarda di inchiostro. SI, MI E’ SUCCESSO) articoli ingramati contro il sistema, l’(ormai) ex Ministro e tutte le ingiustizie obnubilate del caso ossia Libertà di Informazione. Se invece, guarda caso, ci avete sperato davvero che Maol rovesciasse un nido di magitarme dentro la pressa con tanto di fogli annessi…fanpluffa voi. E comunque quell’uomo ha troppo poco succo in zucca per architettare una gramata simile, ma non è di questo che voglio parlare nel mio ultimo articolo (sento già l’Eureka di Merida che balla la hula al solo pensiero) né del resoconto dell’ennesima gara di ParlantinaNimbus con Charlie perché lui non accetta la sconfitta, bensì del Cavalierato di Mornay. 
Il cavalierato è un’istituzione storica che ha prestato la sua spada, scudo, balestra ed arco (tutte le armi che usano i cavalieri, per intenderci) pImage and video hosting by TinyPicer difendere la Comunità Magica fin da quel lontano dì del 1262 in cui fu fondato. Più di otto secoli di mazze ferrate, quindi, e altisonanti grida di battaglia echeggianti gli eterni valori di Lealtà, Coraggio, Onore e Cortesia verso le gentil dame direttamente importati a Mornay dalla Tavola Rotonda grazie a Sir Ethelweard Bédoiedant /Bédoiercome/Bedrydant, cavaliere babbano a servizio di Re Artu’ ai tempi d’oro. In realtà l'Ordine esisteva già da prima del 1262 sull’isola, ma ci sono voluti decenni ed una gran dose di sanguinosi scontri con i Goblin per “placarne“ la rivolta affinché venisse riconosciuto dal Ministero della Magia. Ora, è un dato di fatto che i Goblin sono Creature pacifiche che non creano problemi se non c’è qualcuno a cui è passato in testa il frullobulbo di attaccare per primo e questo mi dà molto da dubitare sulla “Cortesia” che questi cavalieri "primordiali" avessero, dato che per altri quattro secoli hanno continuato imperterriti a seminare zizzania .La situazione oggi è molto cambiata rispetto alle sanguinose lotte con i Goblin, è passata un’era geologica (aka altri quattro secoli) da quando Sir Orpheus Rothenberg ha dato una calmata ai Cavalieri  ed  Ivy mi assicura che la mazza ferrata è passata di moda e non c’è più nessuno nel Cavalierato che si sognerebbe di andare a caccia di cuccioli di drago per farsi gli stivali nuovi. Perché si, a quanto pare in passato sono stati diversi i Cadetti che ci hanno rimesso le penne con questo giochetto, all’alba del giorno in cui avrebbero dovuto prestare il giuramento ben gli sta. Nonostante tutti questi passi in avanti, tuttavia, il Cavalierato non si è smosso di un Asticello dai tempi in cui Morgana e Merlino si lanciavano incantesimi di santa ragione – e non mi sto riferendo all’addestramento che ci descriveva Robert McReady nel ’68 –  al punto che non sembra un Avada Kedavra assistito, ma poco ci manca. Avete presente quella clausola del Cavalierato che anche il bambino più tocco dell'asilo nido di Mornay conosce? Maschio, 18 anni. Ci sono un sacco di prove fisiche ed attitudinali da superare prima di accedere alla leva ma potrai scongiurare sul Gramo quanto ti pare, se non hai questi requisiti sei fuori, caso chiuso. La cosa ha un senso per la seconda caratteristica richiesta: chi mai si prenderebbe la responsabilità di mandare un marmocchio in battaglia? Non c'è uno straccio di motivazione valida – però – per  imporre il primo requisito. In quest'analisi prenderemo BOB (Bernoccoloso Orrendo Bobotubero) che gentilmente ha collaborato alla stesura di questo articolo fornendo le motivazioni della controparte.  
Image and video hosting by TinyPic1. Lo sanno anche i Troll di montagna che questo è un lavoro rischioso, una cosa seria, mica da femminucce
E allora com'è che la Dalloway non fa uscire le "femminucce" prima delle sue lezioni infartanti ma strabombardissime? Com'è che, appunto, anche la precedente docente di Difesa, la Graveyard, era una femmina? Secondo questo ragionamento le donne dovrebbero stare a fare la calzetta in casa e preparare la zuppa di puffagioli in attesa che il maschio alfa ritorni, perché, certo, loro non sarebbero in grado di correre alcun rischio. Eppure è un pezzo che le donne scelgono di diventare Auror, Hit Wizard, Cacciatrici di Taglie alla stessa maniera degli uomini.

2. Sì ma, cioè, il combattimento corpo a corpo è tutt'altra cosa che lanciare incantesimi, le donne non hanno una massa muscolare adatta.
Nei lavori sopra citati sono richieste alte prestazioni fisiche comunque. E' vero che generalmente le femmine hanno una massa muscolare minore, ma in combattimento non vince chi ha i bicipiti più grossi o la stazza più gigantesca. Destrezza, abilità, agilità, ti dicono nulla queste parole? Per mettere su i muscoli (e acquisire le doti citate) c'è l'allenamento spezza ossa che ci ha illustrato Robert millemila numeri fa. E poi basta dare un'occhiata al volume tre di Storia della Magia per capire che il passato è pieno di guerriere che hanno fatto i boccini quadrati ai colleghi maschi, in battaglia.

3. Ma l'armatura pesa lo stesso troppo"
Un'armatura calibrata in modo adatto al peso di ognuno?

4. Anche la spada pesa tanto.
Si vede che il tuo cervello non rientra nella categoria di cose-che-pesano-tanto.

5. Il Cavalierato ha sulle spalle una tradizione quasi millenaria, è LA storia di Mornay. Non si possono cancellare le tradizioni su due piedi, cosa saremmo senza queste?
Se fosse per le tradizioni saremmo tutti rachitici e portatori di malattie genetiche perché frutto di incesti fra Purosangue e nessuno studierebbe Babbanologia ma al massimo "Uso dei Babbani".
Possiamo mettere fine a questa barbara tradizione maschilista! firmate tutti la petizione qua sotto (a meno che non l'abbiate già fatto, bravi: siete delle belle persone) eD inviate la strisciolina in Redazione. Se non lo fate vi faccio esorcizzare dal prete di Galway e dimostrerete di essere birbanti irriconoscientissimi verso la Caporedattrice.

              

Vaniglia Price. 18 anni a Ottobre, settimina Grifondoro esuberante e dalla parlantina fin troppo spedita. Padre e madre irlandesi, ma abita nella periferia di Londra per evitare che la nonna babbana, fermamente cattolica, tenti (di nuovo) di esorcizzare lei e il fratellino. La sua sfrenata passione per i dolciumi l’ha spinta ha creare la propria industria gelatiera, che manda avanti con orgoglio dal secondo anno. Convinta di attirare clienti grazie ai suoi gusti improponibili , in realtà sono pochi i coraggiosi che li hanno assaggiati. I draghi sono la sua ossessione e sogna di aver un allevamento tutto suo; essere iscritta al WWFFB e giurare di averne visto uno a Hogwarts non fa che incrementare la cosa. Membro del Club di Teatro, quando non è occupata a togliere sotto il naso i libri a Ivy e a rompere i boccini al mondo intero la si può vedere a zonzo con quello che sembra un metamorfogattus, per la frequenza con la quale il suo mantello cambia colore.
By vocestudenti | - 2:34 pm - Posted in Giugno 2072

Controeditoriale

di Merida McReady

Funziona così: i simpatici elementi che compongono questa redazione ancora per qualche giorno almeno, organizzano una congiura chiamata votazione per il nuovo Caporedattore…e ti incastrano. Sorridono, anche, cercando di convincerti che sei la più vecchia – scribacchinamente parlando ci tengo a precisarlo – o che dovrai reggere la baracca solo per un anno scolastico, sempre che i M.A.G.O. non si relazionino a te come le buone maniere fanno con Evan Miller. In pratica? Pensano di prendermi per la Troll del villaggio che non ha chiaro il loro reale intento: farmi diventare una signorina dabbene che – una volta messa a capo del giornalino scolastico – deve anteporre un certo grado di consapevolezza, attenzione e soprattutto riguardo, prima di intingere la piuma nella boccetta di inchiostro. Credete di essere divertenti, non è vero? E magari vi aspettate anche che scriva struggenti messaggi per la vostra dipartita dal castello.
Addio.
Ave a te, Hogwarts. A quanto pare è la nuova Caporedattrice de La Voce degli Studenti che ti scrive e vuole chiarire subito un paio di cose, in modo che a settembre non vi sia alcuna sorpresa: dimentica, come prima cosa. Scordati la correttezza di Ivy Hevenge ed il suo invidiabile equilibrio davanti alle situazioni che comunemente appestano una redazione, come evitare di dire apertamente a Maol Faccia da Cu…ore O'Neill che le sue iniziative verso le associazioni scolastiche poteva tranquillamente ficcarsele sino al colon (visto? non ho usato nessun termine volgare, la maledizione è già iniziata!). Sul serio – e dico direttamente a quelli fra voi che ancora mi rivolgono la parola anche solo per insultarmi – come si fa a trasformarsi in una Caporedattrice degna di un giornale secolare come questo, quando il soggetto in questione (io) sino a doman…ogg…ieri ha sventolato tutt'altro vessillo? Come si fa anche solo a prendere in considerazione l'ipotesi che a tale soggetto (sempre io) bastino due mesi per far propri la sagacia di Alfred Lewis, il fascino attira elettori di Leroi Gordon o il piglio di Margareth Lowenn? In poche parole: come posso essere qualcuno che dirige e controlla se son la prima a dover essere diretta e controllata per fare in modo che non mi lasci prendere la mano?
Capite bene che c'è un errore di fondo, in tutto questo, ma comprendete anche come non mi possa tirare indietro e lasciare questa incombenza ad Allen; voglio dire: avrà anche capito verso dove punta la via maestra del giornalismo scolastico, ma resta comunque un Corvonero. E quindi eccomi qui con la piuma a mezz'aria che cerco di farvi vedere perché dovreste leggere i miei editoriali o comprare il giornale che andrò a dirigere da settembre. Sarò breve: dovreste perché sono scozzese. Perché la rivoluzione fa parte del mio dna come l'accento o il lancio dei tronchi ed è quindi la sola cosa che posso promettervi ad iniziare dagli scribacchini che vorrei avere in giro per la redazione. Pensate di avere qualcosa con cui intrattenere questa Scuola? Volete fare la differenza? Il Quidditch non vi fa lo stesso effetto di un Dissennatore? Siete fatti per me! Per noi, anzi. Non vi voglio illudere, sono la prima a sperimentare qualcosa di nuovo e probabilmente non nelle mie corde, ma c'è un proverbio delle mie parti che credo possa fare da guida sia a me che a voi, in questi mesi di vacanza: il Kneazle timido fa il Topo Enfatico coraggioso.
Se arrivate a comprenderlo…magari spiegatelo anche e me!

 

La rinascita della carta


Ieri non è successo niente, va tutto bene. La ricerca è ferma, niente da segnalare. Ehi, questo sì che è un gran giramento di co…ntrobolidi!
La carta stampata si è ribellata così, con uno sciopero dell'inchiostro. Poco? Dipende dai punti di vista. Nel notare le copie vuote che uscivano dalle edicole, la gente ha cominciato a farsi domande. E quando ci si fa domande si inizia a pensare e a rendersi conto che Ohibò! direbbe Thibodeau di Incantesimi Ispirati, qui qualcuno ha iniziato a sniffare il legno della propria bacchetta, oh oh! 
Arriva, prima o poi, il momento in cui si sente la necessità di rompere gli schemi, perché per quanto scomodo è la via più diretta per poter ricostruire. Il 3 maggio i giornali hanno rotto gli schemi, mostrando quel che davvero rappresenta la carta stampata. Non il Crup da compagnia del governo, ma un Runespoor dotato di capacità di giudizio, di critica e di sogno. Dev'esserci stato un momento in cui personalità come Damian Southgate del Profeta si sono vergognate di intingere la piuma nella saliva con cui leccare il Ministero. Un momento in cui gli storici direttori di Queste Oscure Materie e Trasfigurazione Oggi, Blake e Dalloway, si sono guardati in faccia e si sono chiesti dove era andata a finire tutta la fatica che avevano fatto negli anni per raggiungere alti standard nella ricerca giornalistica.
E se persino il Cavillo della Lovegood ha avvertito la cappa di grigiume che stava appiattendo il nostro mondo, figurarsi come si è sentito il Wizarding, Billywig bianco che provava ad insinuare notizie come si deve nelle orecchie foderate di prosciutto della gente. Il sacro Quidditch, poi, pare sia andato avanti per i suoi anelli, ma chiedete pure a Dale Everett quante colonne bianche ha dovuto lasciare la Civetta per i numerosi scioperi di altri sportivi.
Ma la domanda che ad un certo punto là fuori si sono fatti è: che pensano di noi i ragazzi che ci leggono da Hogwarts? Rappresentiamo quello che li aspetta, pretendiamo di essere il gradino superiore per tutti quelli che, dopo aver riempito le righe di un giornale scolastico, verranno da noi. Concretamente che cosa gli stiamo offrendo? Notizie distorte, vuote, che non servono a nessuno. Allora al Gramo! Non è questa la dignità dei grandi giornali, possiamo essere di più che macchie d'inchiostro gettate su una pergamena.
Quest'estate le porte del Palazzo dei Giornali e quelle delle redazioni periferiche saranno aperte a chi vorrà andare a dare un'occhiata alla carta che rifiorisce e torna ad alzare il suo livello. Che il vostro sogno sia di scrivere per un giornale o meno, non perdete l'occasione di vedere i posti dove ciò che avviene nel nostro mondo viene fissato come un Incanto d'Adesione al reale.
E non la realtà decisa da qualcun altro, ma quella che i nostri sensi percepiscono, al di là del modo in cui viene poi filtrata ed interpretata. Non esiste una realtà dorata, pura, come una bolla di Limbo che scintilla solo perché riflette una luce che in realtà acceca. Esiste invece una realtà dalle tante sfumature che ognuna delle testate giornalistiche rappresenta, in modo tangibile, con le sue ombre e le sue storture. E' una realtà con cui ci si deve scontrare, facendone colare sangue nero da inserire nelle presse.
Gli Incanti Tipografici sono pronti, le piume e le pergamene aspettano solo che qualcuno le afferri e ci riversi dentro se stesso, spazzando via il grigio a cui volevano condannarci.
Ieri non è successo niente, va tutto bene.
Balle, stava andando tutto a Morgane.
Ieri è successo molto. Il resto, adesso, tocca a noi.