Viva la Voce!

E anche quest'anno scolastico è giunto al suo epilogo e non potrei essere più felice che ci sia stata data la possibilità di scrivere al riguardo, che mi sia stata data la possibilità di un ultimo editoriale per salutare tutti alla vecchia maniera, da scribacchina. Scrivere per la Voce degli Studenti in tutti questi anni mi ha concesso un'infinità di cose, donato tante sensazioni ed emozioni che non avrei mai pensato di provare, dato possibilità che auguro nessuno si precluderà mai. La stesura di un articolo, infatti, non è solo quello, non è fine a se stessa. C'è un mondo dietro, un mondo fatto di progetti, idee, impegni, promesse, compromessi, lavoro ma anche amicizia, rapporti che si saldano, una famiglia da cui puoi andare sempre e sai che è lì, un altro punto di riferimento insieme ai mille che la fantastica scuola di magia e stregoneria di Hogwarts ti offre. Sinceramente non pensavo che avrei mai scritto qualcosa del genere, di parlare di emozioni e sensazioni in un editoriale ma se c’è qualcosa che ho imparato da questa esperienza – insieme ai mille e più insegnamenti – è il non precludersi nulla e personalmente l’ho fatto fin troppo in tutti questi anni. 

Cronaca

Non ho mai capito
di E. O'Riordan, pagina 3

Sonorus in libertà
di C. Marmaduke, pagina 4

Sveglia, Mornay!
di V. Price, pagina 5

Non mi sentirete parlare degli avvenimenti che hanno reso quest’anno strano sotto più punti di vista perché a quello ci penserà qualcun altro; non mi sentirete parlare di addii o robe strappalacrime perché per quelle ha rimediato già Catherine; non mi sentirete parlare di esami M.A.G.O o di in bocca al gramo vari ed eventuali perché sarete bravissimi e non vi servono… Io nel mio ultimo editoriale volevo parlarvi di là fuori, quella parola che già dai G.U.F.O tormenta tutti gli studenti e, vi assicuro, sarà così fino alla fine, perfino quando saluterete Hogwarts per sempre da quel finestrino dell’Hogwarts Express. E la domanda ad essa connessa, al seguito, sarà “cosa farai là fuori?” alternata da “là fuori sai già dove andrai?”.  Arrivati al quinto anno i professori ti danno la possibilità di affrontare con loro i colloqui d'orientamento
 

che dovrebbero aiutarti a sapere cosa vuoi essere da grande, darti una dritta su quali materie seguire dopo i G.U.F.O in relazione a ciò, magari anche per quelle in cui sei più portato e per quelle in cui lo sei meno. Quando la risposta che ti viene data da tutti è “puoi fare qualsiasi cosa tu desideri”, però, è un problema perché quando quello che desideri fare non puoi farlo hai così tante alternative, così tante strade che ti si aprono davanti da essere in confusione. L’obliviatore o la magia aurica? L’auror o l’hit? L’accademia Sabu o la Tulange? Lo sportivo o il commerciante? Tutto o niente? E potrebbe anche succedere che le certezze che avevi prima, che ti sei sempre portato dietro per tutti gli anni fino alla fine, svaniscano nel nulla come frutto di un disilludo. E inevitabilmente arriva quel momento in cui le tre domande sul proprio essere, su quello che si vuole essere e su quello che si può materialmente essere si sovrappongano e si confondano nella loro moltitudine, raddoppiandosi e triplicandosi a loro volta. Cosa rimane? Il vuoto, il nulla cosmico di tanti punti interrogativi e zero risposte.

Il prossimo Capo della Voce è dietro questa pagina!

Così continui a chiedere ai professori, agli amici, alla famiglia quale possa essere la strada giusta per te e le svariate risposte ti riportano comunque ad una scelta che non può non essere comunque personale, innescando ed alimentando ulteriormente il processo che porta ad avere interrogativi su interrogativi. Non sarebbe più facile avere poche alternative? O le idee chiare? O un sogno più accessibile? Sì, assolutamente sì. A quel punto hai due alternative: tirare uno zellino o un dado che scelga al tuo posto o fermarti a pensare al significato del termine “adulto”. Un adulto è comunque ciò che sei, uscito da Hogwarts, che la maturità, le conoscenze e capacità personali consentano a te e/o agli altri di giudicarti tale. Non appena compi 17 anni per la legge magica sei adulto ma con l’ottenimento dei M.A.G.O sei un mago adulto, il che ti consente di essere qualcosa e qualcuno per la comunità di cui fai parte, magicamente parlando. E si ritorna alla fatidica domanda… Cosa farai là fuori? Farai qualcosa che ti rende parte integrante della comunità, qualcosa che ti rende fiero di farne parte, qualcosa che ti soddisfa a pieno, qualcosa

che fa per te, che ti calza a pennello come un vestito di una magi-sarta. Magari non è quello che hai sempre desiderato, sognato, auspicato con tutto te stesso ma non è detto che solo quello sia fatto per te, non per questo ti renderà meno mago adulto di quel che sei, non necessariamente la frustrazione ti accompagnerà per il resto 

OroScozio
di M. McReady, pagina 6

La Hogwarts che lotta
di A. Hollowdale, pagina 7

Che tempo che fa
di C. Smith, pagina 8

Che diamine è questo?!
di A. Hollowdale, pagina 9

della vita o il rimpianto non ti farà dormire serenamente. Non si tratta di abbandonare un sogno o di essere arrendevoli, di aver paura o di non aver abbastanza coraggio, non dopo aver riflettuto adeguatamente almeno. E’ solo la consapevolezza dell’età adulta. Il ricordo resterà, il risentimento anche, lo sconforto per un sogno perduto non sarà da meno ma non per questo non si sarà chiamati a fare la cosa giusta. “Ivy Hevenge, cosa farai là fuori?” Ebbene, io non so rispondervi. Non posso farlo oggi, non potrò farlo domani o fra tre giorni ma spero con tutta me stessa che la mia voce arrivi oltre le mura del castello, oltre il Lago Nero, oltre il canale della Manica, oltre Signora Barriera e metta fine ad un’atavica legge sessista, per il bene della mia amata Isola e dei suoi abitanti, dellE suE abitanti. Ad ogni modo brillerò, qualsiasi cosa farò, qualunque sia il mio “là fuori”, promesso. Glielo prometto. E voi, non precludetevi la possibilità di far sì che la vostra voce arrivi in lungo e in largo per Hogwarts e non solo, anche ben oltre. Sarò ripetitiva ma è il mio ultimo editoriale e mi è concesso… La Voce degli Studenti siete e sarete per sempre voi, non dimenticatelo.
 

 

 P in condotta
di J. Parker, pagina 10

Svago
a pagina 11

 

La Redazione
Caporedattore: Ivy Hevenge
Vice Caporedattore: Merida McReady
Articolisti: I. Hevenge, A. Hollowdale, C. Marmaduke, M. McReady, E. O'Riordan, J. Parker, V. Price, C. Smith, C. White
Fotografia: Charlie Marmaduke