By vocestudenti | novembre 28, 2007 - 8:03 pm - Posted in Dicembre 2063

Le vacanze di Natale secondo noi studenti

Ormai il Natale è alle porte, e anche quest’anno molti di noi studenti resteranno a scuola per le vacanze di natale (o almeno per gran parte del periodo di vacanze).
Molti ne approfitteranno per rilassarsi un poco prima di lanciarsi nuovamente a capofitto nelle lezioni con il nuovo anno; molti invece (i più giudiziosi) approfitteranno della pausa dalle lezioni per ripassare il programma scolastico sino d’ora svolto, approfondendo gli argomenti più importanti in previsione dei G.U.F.O. e dei M.A.G.O.
Ma come vivono i ragazzi e le ragazze le feste natalizie e la seconda parte dell’anno scolastico, in previsione degli esami?
Marc Lexis, impegnato con il quidditch, la voce degli studenti e i compiti, prevede di passare tutte le vacanze scolastiche a scuola, in modo da poter intensificare l’allenamento di quidditch prima delle partite con le altre casate, dedicarsi alla stesura di qualche buon articolo dei suoi per la Voce e finire i compiti prima che cominci il nuovo anno, e di conseguenza anche le lezioni. Qualche serata passata con gli amici in sala comune o in giro per il castello, per concludere i progetti del quintino serpeverde.
Simili progetti ha anche Antony Dalis, il giovane grifondoro che non vede l’ora che arrivino le vacanze di natale per potersi dedicare agli allenamenti di quidditch e alle ragazze (non è forse quello che fa anche il resto dell’anno scolastico?). Ovviamente al quintino grifondoro non passa minimamente per la testa che nelle vacanze si possa anche studiare, visto che tutto rientra nei suoi programmi natalizi tranne che i libri. Il giovane grifondoro prevede anche una sorta di raccolta fondi personale facendo un giretto di qualche giorno tra il parentado vario, concludendo le sue vacanze di natale a casa di Betelgeuse Nemo , dove potrà scialacquare i Galeoni raccolti con improbabili ed inutili compere.
Ma il serpeverde e il grifondoro non sono certo gli unici ad avere progetti per queste vacanze che si prevedono imbiancate dalla neve e deliziate dai biscotti e cibarie prelibate.
Molti studenti infatti prevedono di rientrare a casa per alcuni giorni soltanto, passare le feste natalizie in famiglia, fare incetta di regali e di dolci natalizi e rientrare a scuola per passare l’ultimo dell’anno assieme agli amici a Hogwarts. Eugene Reynolds, prefetto tassorosso, prevede di tornare in Irlanda, a Cork, per passare il natale con i suoi genitori prima di rientrare a scuola e dedicarsi ai suoi doveri di prefetto e di bravo studente. Lo studio infatti è uno degli obiettivi di quest’anno di Eugene, oltre al Club delle gobbiglie, di cui il nostro prefetto tassorosso è membro.
Anche Nigel Jarvis prevede una breve sosta a casa dai suoi genitori e dai suoi piccoli fratellini per le feste. Qualche serata in allegria, tra scherzi e giochi in famiglia, qualche pomeriggio a fare compere, prima di rientrare a scuola e dedicarsi anima e corpo al quidditch e ai nuovi schemi di gioco da provare con la squadra della casata.
Alcyone Webber resterà invece tutto il tempo a scuola, per ripassare il programma scolastico sin d’ora affrontato, in modo da iniziare il nuovo anno al meglio. Si sta programmando le feste in modo da poter affrontare al meglio tutte le materie da ripassare, senza però dimenticarsi qualche spuntino in sala grande, e qualche visitina agli addobbi natalizi commestibili che adornano gli alberi in sala grande e che la grifondoro apprezza ormai da anni.
Per quanto riguarda invece i vacanzieri doc, non poteva mancare quella categoria di studenti che non vedono l’ora che inizino le vacanze per poter tornare a casa dai loro famigliari e restarci il più possibile.
Phoebe White tornerà in Spagna, dalla sua famiglia, con cui trascorrerà tutte le vacanze. La giovane quintina infatti, spossata dallo studio, dalle innumerevoli attività extrascolastiche e dai compiti da prefetto non vede l’ora di allontanarsi dalla scuola per rimetterci piede solo nel nuovo anno, riposata e ritemprata dallo stress scolastico grazie alle feste in famiglia.
Anche Zoe Traves non vede l’ora di staccare la spina e tornarsene a casa, e più precisamente nella soleggiata e calda California. Il suo natale non sarà certo innevato come quello che vivranno gli studenti che decideranno di restare a Hogwarts, ma sono certa che sarà altrettanto divertente e rilassante.
Una sola cosa hanno in comune tutti gli studenti. Qualunque siano i progetti, le mete e i propositi per le vacanze di Natale, nessuno lascerà la scuola prima del famoso e tradizionale Ballo dell’Agrifoglio; a cui tutti non vedono l’ora di partecipare.

Insomma, cari lettori, come avrete capito, non importa che programmi avete per queste feste di Natale, l’importante è che riusciate a passare un po’ di tempo con le persone a cui volete bene, e che vi fanno stare bene. Studio, quidditch, shopping o relax completo; qualunque sia l’attività che avete deciso di praticare in questo breve periodo di riposo, vi auguro che sia ciò che veramente volete fare, e che possa farvi passare ore felici e delle bellissime vacanze di Natale. Per quanto riguarda la sottoscritta, la scuola sarà la mia meta per la maggior parte delle vacanze di Natale.
Non mi resta che augurarvi buone vacanze e buon natale. miei cari lettori, sperando di vedervi nel nuovo anno, ricchi di nuove energie e pronti per affrontare di nuovo la vita scolastica e il tram tram quotidiano di Hogwarts.

Hevia McMuss 

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By Alfred_Lewis | - 7:16 pm - Posted in Dicembre 2063

Va bene, va bene. McBry mi ha trascinato nell’ufficio della Wallace, che per mia fortuna ha giudicato la rubrica "piuttosto spiritosa" e "fondamentalmente innocua". Credo che il Von Mitternacht di Trasfigurazione abbia messo una buona parola. Una delle due pesti adorabili creature deve avermi riconosciuto, perché ha ammesso di avermi lanciato il registro. Almeno, il fatto che mi abbia vomitato sulla divisa penso significhi questo. La vicepreside è stata così gentile da togliermi la fattura Annoda Dita che è scattata in automatico quando ho tentato di aprire il suo registro per la seconda volta, ma mi è stato imposto di non dare più dell’imbecille o del rimbambito o del fallito e una serie di altri epiteti agli altri insegnanti. Però, in caso qualcuno non meriti la qualifica di insegnante, immagino di poterli usare ancora. Come vedrete, numero tutto al femminile (nei limiti di significato che il termine può avere in questa scuola). Perché a me delle altre ragazze non importa una Pluffa.

   La signorina C. Pole insiste nel voler catturare la luce lunare durante la lezione, nel vero senso della parola. Sono incerto se aiutarla a lanciarsi dalla torre di Astronomia o andare a scaldare i pop corn. Ma credo che prima leggerò qualche estratto da "Perché la luna non è un pezzo di formaggio".

 Artemis Reed

Adesso chi è che parla a vanvera, signorina Pole? Sarà meglio che tu e il caro JP stiate attenti alle vostre piume. I Gravi Errori si possono fare anche ben prima dell’adolescenza, che tra parentesi il sottoscritto ha già passato, perchè ora ho diciassette anni, IO. E se Reed è troppo occupato nella lettura, la prossima volta mi offro volontario per aiutarti nel lancio dalla torre. Completamente gratis.

   La signorina S. Peterson entra in classe con mezz’ora di ritardo, mi saluta e si cala dalla finestra della torre. Vado dalla preside e quando ritorno con lei la ritrovo tranquillamente seduta al suo tavolino, che insieme alla classe mi dà della pazza visionaria. Richiedo provvedimenti.

Dorcas Tyndale

Ora, mai seguito tutte quelle bolidate sulla Divinazione. Ma la Tyndale non avrebbe dovuto prevedere che la Peterson si sarebbe calata dalla finestra e sarebbe poi tornata in classe? E, questione fondamentale, perché nessuno ha tagliato la fune che la Peterson ha usato mentre si calava dalla finestra? Ovviamente avrà usato una fune. Non ce la vedo la mezza tacca a fare un incanto di Librazione come si deve.

   Prova scritta in classe: descrivi un giocattolo babbano. Il signor M. Typhoon ha copiato tutto il compito dalla compagna di banco. Compreso il nome della ragazza e la descrizione della bambola Trixie, con tanto di commento finale "Quando ero piccola, non me ne separavo mai."

 Tullius Strawberry

Vi dicevo appunto che la rubrica di oggi è tutta al femminile. Ed era quindi un obbligo inserire Typhoon e la sua magnifica performance a Babbanologia. Lungi da me sconsigliargli di copiare tutto il copiabile farsi una cultura alternativa. Ma l’immagine di Typhoon che abbraccia la bambola Trixie tornerà a perseguitarmi nei miei peggiori incubi.

   La signorina E. Glorbander si scioglie ripetutamente i capelli per dimostrare al sottoscritto che lei li ha e io no. Al mio richiamo, lei per tutta risposta inizia a farsi i bigodini con la piuma.

William McBryant

No, questo proprio non lo puoi fare. Solo io posso insinuare che McBry porti il parrucchino. Del resto è vero.  Ma permettimi di dirti, cara la nostra infiltrata francese, che puoi farti quanti bigodini vuoi. Dubito che i tuoi capelli riusciranno mai a supplire alla desolata mancanza che si trova al di sotto, dove la gente normale tiene la materia grigia.

   La signorina T. Trott giustifica il ritardo alla lezione di Incantesimi del giorno con la motivazione: "turbamenti psichici ereditari". Quando le faccio notare che a mio parere sta benissimo, lei, per convincermi del contrario, comincia a mangiucchiare un orlo della propria divisa. Non so quali provvedimenti prendere.

 Crassus Spellman

 Se io fossi stato in Spellman, avrei buttato immediatamente la Pettegola fuori dalla mia classe. Ma se io fossi Spellman, sarei vecchio (professoressa Wallace, almeno del vecchio glielo posso dare, vero?) Ma ovviamente io non sono Spellman, ringraziando Merlino e tutta la sua stirpe, e la Trott è una Corvonero, quindi non è una bella cosa da parte del Capocasa buttarla fuori, giusto? Insomma, per una volta che aveva ammesso di avere dei turbamenti psichici, si poteva cogliere la Pluffa al balzo e farla internare a vita al S. Mungo. In realtà io avrei proposto anche il taglio della lingua e l’amputazione delle mani, ma immagino non si possa avere tutto.

   Ricordo alle Signorie Vostre che non vi sarà possibile avvelenarmi il succo di zucca durante il pranzo di Natale, perché per la vostra gioia e quella di mia madre non sarò al castello quel giorno. Oh, passate buone feste e preparatevi. Perchè il nuovo anno porterà novità. 

Alfred Lewis

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By Loreen_Wallace | novembre 25, 2007 - 3:43 pm - Posted in Dicembre 2063

 - Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia -

Amaltea

Amaltea Meyer (72), capo dell’Ufficio applicazione della Legge sulla Magia. Probabilmente qualcuno ricorderà il suo nome, perché appare su tutte le comunicazioni che partono dall’ Ufficio per l’Uso Improprio delle Arti Magiche. Come saprete, in base al Decreto per la Ragionevole Restrizione delle Arti Magiche tra i Minorenni – entrato in vigore nel 1875 – ad un mago minorenne è proibito effettuare incantesimi durante l’estate in luoghi frequentati da Babbani o, peggio, in presenza di Babbani. Si potrebbe di conseguenza concludere che la signora Meyer vigila sulla nostra sicurezza, ma soprattutto sulla sicurezza di tutto il nostro mondo.
Il suo lavoro consiste nella supervisione di tutte le infrazioni civili della Legge Magica. Di quelle penali, al contrario, se ne occupa il Quartier generale degli Auror, che non a caso si trova sulla stesso livello del Ministero della Magia, il secondo. In caso di coinvolgimento di maghi di nazionalità diversa da quella britannica o di creature d’altra natura, l’Ufficio per la Legge Magica lavora in coordinazione con l’Ufficio Internazionale della Legge magica e l’Ufficio Diplomatico, che si trovano invece al quinto livello.
La signora Meyer ha frequentato a suo tempo la nostra scuola, nella casata dei Corvonero – e, per favore, non facciamo commenti. Dopo alcuni anni di specializzazione in Antiche Rune e Legge Magica, ha svolto incarichi legali per conto di agenzie private di Giurisprudenza magica. Dopo aver trascorso un breve periodo nell’amministrazione della prigione di Azkaban, è riuscita ad entrare al Ministero della Magia, nell’ufficio di cui è a capo da ventidue anni. È sposata da quarant’anni con Arold Winchester, uno degli autisti del Nottetempo. I loro tre figli sono passati tutti dalla scuola di Hogwarts, divisi tra le casate di Corvonero e Grifondoro. Poco si sa dei due maggiori, mentre la figlia minore è entrata nel ramo del Commercio magico, aprendo un negozio di ingredienti per pozioni nel quartiere magico della città Babbana di York.
Nonostante l’aspetto un po’ severo, la signora Meyer è una delle persone più pazienti a cui abbia mai chiesto una dichiarazione. E bisogna ammettere che ha un’ottima memoria. O forse una segretaria infallibile. Le ho inviato un gufo per chiederle gentilmente un piccolo commento sul suo lavoro da pubblicare sul giornale della scuola.

 "Archibald Sinclair, dodici anni. Inviato primo avviso per uso improprio di un incantesimo Tagliuzzante sul prato di famiglia."

 Questa è la prima parte della sua risposta. Be’, dovevo falciare il prato e non ne avevo voglia. Non pensavo fosse così grave.

 "So che il mio lavoro può apparire noioso a voi giovani d’oggi. Ma la Legge ha la sua importanza, mio caro. Se esiste, ci sarà un motivo. Se nella vostra scuola non ci fossero regole… Povera me, non mi ci far pensare. Noi agiamo per il vostro bene. E naturalmente anche per quello dei Babbani. Non deve essere divertente vomitare rospi perché il figlio del vicino ti ha scagliato una fattura imparata in modo scorretto."

 No, immagino proprio di no. La risposta della signora Meyer terminava con un vago accenno al secondo avviso inviatomi quando avevo quattordici anni, ma in quell’occasione non è stata colpa mia. Non ce l’avevo messo io il Molliccio nella cassetta della posta dei Mitchell.

Archibald Sinclair

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By vocestudenti | novembre 21, 2007 - 10:28 am - Posted in Dicembre 2063

Perché non si vive di solo Quidditch


Indovina il mago
Gioco a premi

Indovina il Mago - cartaLo scopo del gioco è riuscire a ricomporre nel modo esatto la figura qui a sinistra.
Per riuscirci dovrete toccare con la punta della bacchetta i quadrati partendo da quello che andrà posizionato nell’angolo a sinistra e procedendo in ordine da sinistra a destra e dall’alto verso il basso.
Avrete tre tentativi a vostra disposizione, dopo i quali l’immagine sparirà. 
Se riuscirete a ricomporre in modo esatto la figura, in mezzo al giornale apparirà in regalo per voi una delle speciali Gobbiglie della Voce!!

Ogni gobbiglia è particolare per il profumo che sprigiona quando si riesce a farla scontrare con una delle altre gobbiglie e quelle di questo numero odoreranno di:

- Mandarino
- Erba appena tagliata
- Bucaneve
- Aula dopo una lezione di McBryant
- Zolfo
- Fango


Per ridere un po’

Qual è il colmo per un vampiro?
Non essere in vena.

- Mamma, le arance hanno il pelo?
- No, tesoro.
- Oh, allora ho spremuto il tuo Puffskein.

 


Crucioverba

Crucioverba di dicembre

Orizzontali

1. Si mangiano insieme al tacchino ripieno a Natale.
8. In mezzo al litro.
11. Può essere pacifico, indiano o atlantico.
12. Tutti ne abbiamo almeno una. Bernard VonMitternacht troppe.
13. Relazioni interpersonali.
15. L’inizio di Ernest.
16. Il verso della ranocchia in poesia, se ripetuto.
17. La moglie del grande re persiano Serse.
18. Esistono anche quelle boreali.
20. La sorella di nostro padre o di nostra madre.
22. In “nostro” e “nastri”.
23. Dopo una partita di Quidditch non le abbiamo più.
26. Lo sono i Galeoni.
27. Recipiente da cucina rotondo, di terracotta o metallo.

Verticali

1. Strega medievale, acerrima nemica di Merlino.
2. Il nome del Cavaliere di Mornay che ora infesta il nostro Castello.
3. Augusta Hawthorn ne è un bell’esempio. Archeologico.
4. E’ un tipo di ballo babbano con il “tip”.
5. Suffisso di tipo diminutivo.
6. Il nome della moglie di Lucian Ironspell.
7. Lo fanno un po’ tutti ad Hogwarts. Scegliete bene, almeno.
8. L’Eco del Gufo usa la sua forza per andare avanti.
9. Un tipo di macchina su ruote babbana, molto grande.
10. Animale che traina la slitta di Babbo Natale.
14. Iniziali del professore di Babbanologia.
19. Colpevole.
21. Istituto Economico Megere.
24. “E” in francese.
25. Nel cuore di maggio.

 

Test per tutti

“Come vivi il Natale?”

Aspetti il 25 dicembre con la stessa ansia con cui aspetti l’inizio del campionato di Quidditch? Addobbi ogni angolo del Castello di vischio, appostandoti dietro l’armatura più vicina sbucando proprio nel momento in cui passa la Darcy? Oppure, passi le vacanze natalizie rintanato in dormitorio, disgustato da tutti quei sorrisi e quelle risate, tappandoti le orecchie nel sentir cantare persino Pix “Tu scendi dalle stelle”?
Insomma, come vivi il Natale? Scoprilo con il nostro test! La maggioranza di una stessa lettera decreterà a che profilo appartieni.
Buon divertimento!

Domanda n. 1
Ormai mancano pochi giorni al Natale. Mentre girovaghi per i corridoi del Castello incroci uno studente che canta, indisturbato, “Metti l’agrifoglio in casa”, esibendosi in un concerto da voce bianca, ma stonando peggio di tua zia Millicent sotto la doccia. Che fai?

a.   Lo applaudi naturalmente e ti metti a cantare insieme a lui. Cosa c’è di meglio di una carola natalizia per allietare una fredda giornata di dicembre? Poco male se, al vostro passaggio, i quadri vi lanciano fatture, tappandosi le orecchie.
b.   Fai spallucce. Se si vuole rovinare la reputazione cantando stupide canzoni natalizie è totalmente libero di farlo. Non sarai certo tu ad avvertirlo o a fermarlo. Di pazzi ce ne sono già tanti in giro. Uno in più non fa differenza.
c.   Ti metti a ridere, ovviamente, cominciando ad additarlo come se fosse una specie magica in estinzione e prendendolo in giro per tutto il tempo. Che idea! Cantare per i corridoi! E a Pasqua cosa fa? Si traveste da coniglio pasquale?!

Domanda n. 2
E’ la vigilia di Natale. Come ogni anno la Sala Grande è stata addobbata a festa per la Natività. Innumerevoli alberi di abete occupano ogni angoli della stanza e tutto intorno non ci sono che luci e colori. Tu:

a.   rimani a guardare estasiato quel turbinio di addobbi e luci: ogni anno gli Elfi domestici del Castello riescono comunque a sorprenderti, confezionando decorazioni sempre più sbalorditive.
b.   non te ne quasi accorgi. Qualche corona di agrifoglio in più o qualche fata in meno sull’albero non fanno per te la minima differenza. Oh sì, sono carini, per carità, ma gli alberi di Natale non sono la tua preoccupazione maggiore.
c.   li guardi per qualche attimo, scuotendo la testa con disappunto. Quanto spreco! Ne bastava anche uno solo se proprio non si poteva fare a meno di rispettare questa stupida tradizione!

Domanda n. 3
E’ la mattina di Natale. Ai piedi del tuo letto c’è una montagna di regali tutta per te. Non ci metti molto ad alzarti per andare a scartarli. L’eccitazione è tangibile, così come la curiosità. Cosa trovi?

a.   Sciarpa e guanti di lana fatti ai ferri da tua madre: i regali più belli per te sono quelli fatti con il cuore. Non importa quanti galeoni spendono i tuoi genitori all’anno per Natale. E’ il pensiero quello che conta.
b.   Una scopa Firebolt S2 Limited Edition, proprio quella che avevi chiesto! A qualcosa serviranno le E che porti a casa, no? Finalmente hai la tua scopa da corsa! Cosa si può volere di più dal Natale?!
c.   Libri, pergamene nuove e un paio di calzini nuovi visto che quelli vecchi ti li ha rosicchiati il topo. Se proprio vogliono farti dei regali, che almeno siano utili: di che cosa te ne fai dell’ennesimo pacco di Cioccorane?

Domande n. 4
E’ il momento della cena di Natale. In Sala Grande la preside Granger ha appena terminato il suo discorso di auguri, i piatti e i vassoi dorati si sono così riempiti di ogni ben di Dio sulle quattro tavolate. Tu:

a.   auguri a tutti i tuoi amici buon Natale, sentendoti molto fortunato di poter disporre di quel pranzo principesco, quando al mondo ci sono tanti bambini, invece, meno fortunati.
b.   ti avventi, letteralmente, sul tacchino ripieno cospargendolo di una generosa dose di mirtilli, tolti con l’inganno al solito primino ingordo, non avendo occhi che per tutto quel cibo intorno a te.
c.   ti servi della tua parte con compostezza, cercando di finire il prima possibile per sfuggire a tutta quella confusione così insopportabile per le tue orecchie. E’ già tanto se hai fatto gli auguri al tuo migliore amico.

Domanda n. 5
E’ il giorno dopo Natale. In Sala Comune, molto lentamente sta tornando tutto alla normalità. Ti sei accomodato sulla tua poltrona preferita accanto al fuoco scoppiettante, godendoti quel momento tranquillo. Ti senti:

a.   appagato e felice. Sei in completa pace con il mondo. Per te, dovrebbe essere Natale tutti i giorni. E’ una festa troppo bella per essere festeggiata in una sola giornata. Perché non fare un’intera settimana di Natale?
b.   con la pancia piena e tutto sommato soddisfatto dei regali ricevuti. In realtà,stai già scrivendo la lettera dell’anno prossimo per Santa Klaus: lo sanno tutti che i regali sono la parte più importante della festa!
c.   esausto e di cattivo umore. Hai fatto indigestione di tacchino, la testa ti sta scoppiando a causa del concerto di Natale del Coro scolastico a cui hai assistito e hai voglia solo di affatturare il prossimo compagno di scuola che ti augura buone feste, in ritardo.


Soluzioni

Profilo A
A Natale si è tutti più buoni!

Dicembre è sicuramente il tuo mese preferito e nessuno si sorprenderebbe se trovasse nel tuo dormitorio il tuo personale conto alla rovescia per le prossime festività natalizie. Accogli quei giorni con una palpitante emozione e allegria, cercando di allietare con i tuoi stessi sorrisi e le tue premure, i tuoi compagni di scuola. Non passi giorno senza canticchiare canzoncine natalizie, cercando di salvare i Crup senza tetto o i Centauri rifugiati politici e tutto questo perché credi fermamente nella magia del Natale, capitanando tutte le cause che più perse non possono essere e tutto in nome della solidarietà e della beneficenza. Poco male se il più delle volte vieni preso in giro dai compagni e arrivi al giorno di Santo Stefano con dei tentacoli al posto dei capelli.
Vivi il Natale nel migliore dei modi, ossia come il tempo in cui bisogna essere tutti più buoni.

Profilo B
Voglio quel nuovo Giratempo laccato in oro e con le lancette in platino!

Sii sincero. Del Natale ti importa poco o niente. Tuttavia, adori questa festa, come adori anche il tuo compleanno. O Pasqua. Ma la tua felicità di quel santo giorno è direttamente proporzionale a quanti galeoni sei riuscito a far sborzare a tuoi genitori e parenti. E ovviamente a quanto tacchino ripieno sei riuscito a ingurgitare anche a costo di toglierlo dal piatto del tuo vicino. Per il te il Natale è la festa dove ricevi più regali, è il momento in cui chiedere l’ultimo paio di guanti in pelle di drago griffati, o il cappello con le piume di vero struzzo appena arrivato da Madama McClan. E il pranzo di Natale è il momento in cui letteralmente ingozzarti di tutte le prelibatezze che ti si parano davanti. Certo, il più delle volte ti ritrovi da Madama Drybottle l’indomani, rimettendo anche l’anima, ma cosa vuoi che siano due giorni nelle grinfie di quella vecchiaccia, a confronto di una tripla porzione e mezzo di budino di Natale, bagnato nel Whisky incendiario?
Vivi il Natale in un modo un tantino discutibile, ossia come il tempo in cui bisogna riempire la pancia e le tasche.

Profilo C
Buon Natale un corno!

Le feste in generale, o forse il Natale in particolare, non sono proprio il tuo sogno. Alla comparsa della prima corona di agrifoglio, il tuo umore si fa più scorbutico del solito e di giorno in giorno, di pari passo con l’aumento delle decorazioni, peggiora visibilmente. Odi semplicemente fare regali ai tuoi amici e parenti e non tanto perché sei tirchio, ma soprattutto per il fastidio che ti procura andare in giro per i negozi così affollati. Preferiresti seguire cinque ore di Storia della Magia piuttosto che entrare da Stratchy&Sons il 23 dicembre. Per te il Natale è soltanto l’ennesima festa da cui cercare di scappare. Infatti, sei per lo più latitante per il Castello in quei giorni di festeggiamenti. Agli auguri che ti senti ricevere, dedichi (solo per educazione, eh) un incerto sorriso, ma in verità non vedi l’ora che tutto finisca nel minor tempo possibile e con meno danni dell’anno scorso.
Vivi il Natale anche se non lo vorresti vivere, ossia come il tempo in cui tenti di non farti venire la carie per colpa di tutto quello zucchero che ti fa solo venire la nausea. 

soluzione cruciverba soluzione mago

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By Lottie | novembre 18, 2007 - 10:07 pm - Posted in Novembre 2063

Ogni scuola ha il suo posto segreto.
No, non sto parlando di labirinti pieni d’ umidità, passaggi segreti polverosi, lagune da cui sta per spuntare il demone acquatico di turno, ma semplicemente del Luogo in cui si sa tutto di voi, del Luogo in cui si conosce ciascuno di voi.
Quel mondo incantato altro non è che la Segreteria.
Sempre col solito permesso della professoressa Wallace in tasca, m’ avvio verso il primo piano. Là, poco lontano dal pianerottolo, si trova la Segreteria. Intendiamoci, non è esattamente quel che si dice un posto segreto, fisicamente parlando: ha un’ enorme porta in quercia con le rifiniture dorate, siamo d’ accordo, ma è quasi sempre aperta. Del resto, c’è scritto chiaro e tondo sulle pergamene che vengono mandate ai nostri genitori: l’ orario d’ apertura al pubblico è dalle nove alle diciassette, pranzo escluso, nei giorni di lezione. Ordunque, non è nemmeno così raro vedere qualche mago o qualche strega entrare disinvolti all’ interno, per fare le richieste più svariate; anch’ io, da prefetto, sono entrata lì dentro un paio di volte, per comunicare al termine del mese quante persone avevo trovato per i corridoi passato il coprifuoco, quali studenti avevano fatto perdere punti alla propria casa, in che giorno era il caso di fare assemblea di Casata e via discorrendo.
Ma nessuno di noi ha mai superato il grande tavolo di legno, dietro il quale la segretaria di turno ti risponde più o meno cortesemente. Nessuno di noi s’è mai addentrato in quel labirinto fatto di schedari dal nome impronunciabile, di pergamene arrotolate e ingiallite, di penne d’ oca e boccette di inchiostro sparse. Nessuno di noi è stato mai dietro le quinte di Hogwarts.
- Signora Gallyan, ho il permesso della Vicepreside. Posso entrare e intervistare lei e le sue colleghe.
Come dico queste parole, la signora Gallyan inarca le sopracciglia, prende il bigliettino e lo scruta sospettosa, come se non si fidasse di me e come se la mia spilla di prefetto non contasse niente. Decisamente, ha poca fiducia nei giovani. Dopo un colpo di bacchetta magica, però, sembra che sia tutto in regola e lei sembra rilassarsi. Mi fa passare e sedere con lei, dietro il bancone.
- Oh, scusami, mia cara – dice con un mezzo sospiro – è che i ragazzi di oggi non sono più quelli di una volta. Appena l’ anno scorso, un delinquente del settimo anno è entrato qui dentro e ha incendiato tutto l’ Archivio Indirizzi…una fatica incredibile a rimettere tutto in ordine, ti dico.
Malgrado le mie insistenze, poi, non mi rivela nient’ altro su questo fatto – un altro dei segreti della Segreteria, che non ha questo nome per caso? Possiamo solo fare congetture, non lo sapremmo mai. Mi spiega invece che lei deve garantire il servizio, in quel momento, e che quindi non può muoversi dal bancone. La prima parte della mia intervista, perciò, si svolge così, fra gli sguardi meravigliati di ragazzi e adulti, che vengono a chiedere se si può cambiare materia facoltativa al terzo anno, se si può avere una comunicazione scritta delle effettive presenze di un secondino a lezione, se si può frequentare da esterni al settimo. Un porto di mare, senza dubbio.

CM: Allora, signora Gallyan, mi parli un po’ di lei.
SG: Non c’è molto da dire, in verità. Mi chiamo Sarah Barrett Gallyan, sono nata in Scozia e tu sai che l’ età non si chiede ad una signora. La mia famiglia ha ascendente magico da un paio di generazioni, ma io ho sposato un magonò, William Gallyan. Mio marito si occupa di Araldica, ha anche tenuto un paio di seminari nelle classi MAGO di Storia della Magia, ed è un uomo adorabile.

CM: Oh, sì, certo. Che bella cosa, indubbiamente. Ma, tornando a noi: che studi ha fatto, per diventare Segretaria? E, ancora prima, s’è trovata a fare questo lavoro per caso o l’ ha scelto?
SG: Ai miei tempi, ho preso sette GUFO e tre MAGO, di cui uno in Babbanologia, uno in Cura delle Creature Magiche, uno in Storia della Magia. Un piano piuttosto variegato, concorderai con me. E io non avevo nemmeno la più pallida idea di cosa fare nella vita, ho iniziato come stenografa all’ Ufficio delle Pubbliche Relazioni Babbane e ci sono rimasta un paio di mesi. Un’ esperienza divertente, senza dubbio, ma poi il piccolo ufficio di Heartown è stato accorpato con quello dell’ altrettanto piccolo di Graytown. E io sono rimasta senza lavoro.

CM: Oh, mi spiace.
SG: …ma, poco dopo, è tornato a casa mio marito. William è un uomo meraviglioso, te l’ ho detto? Beh, è venuto fuori che ad Hogwarts cercavano una segretaria. Fra i requisiti, era importante avere almeno un GUFO in Divinazione e uno in Babbanologia, che io avevo.

CM: Divinazione?
SG: Sì, Divinazione. Ho fatto il colloquio il giorno stesso, William m’ aveva fissato un appuntamento. Dopo dieci giorni sono stata avvisata per lettera che avevo vinto il concorso. Ed ora, sono sedici anni che faccio la Segretaria, qui.

CM: Complimenti…! Ma, mi dica, quando non è al bancone, di cosa si occupa?
SG: Principalmente delle relazioni con i Babbani. Ogni volta che mandiamo una lettera ad un bambino babbano, io avviso un consulente dell’ Ufficio Relazioni Babbane al ministero, che mandino qualcuno a casa di quel povero figliolo, prima che i genitori si facciano prendere dal panico…

CM: L’ ha mandato anche a casa mia, ora che mi ricordo.
SG: Ovviamente, è il mio lavoro. William dice…

CM: Ma, io sono sempre stata curiosa di sapere: come fate a vedere se un bambino ha o meno dei poteri magici?
SG: Segreto professionale. Ti basti sapere che è richiesto un GUFO in Divinazione. Ma ora fila di là, prima che i miei colleghi siano sommersi di lavoro e tu non possa scrivere niente.

Ancora incredula, saluto la signora Gillyan (e, a questo punto, anche il marito) e m’ avvio tremante per quello che sembra essere un altro lungo corridoio, tutto foderato di pesantissimi tomi – e in cui sono anni, sembra, che nessuno spolvera. Ma questa non è una critica, in Segreteria ci sono cose più importanti da fare. Ad un certo punto, noto una porticina fra gli scaffali. È aperta e rivela una giovane donna, impegnata a dettare qualcosa ad una penna Prendi Appunti. Di lei, francamente, non mi ricordo.
- Mi scusi, posso entrare? Dovrei farle qualche domanda per il giornalino della scuola.
Balbetto timorosa, ma lei mi sorprende: si limita a farmi un cenno del capo e a dirmi di accomodarmi.
- Purché facciamo presto, tesoro. Oggi sono impegnatissima, con questi consigli di istituto!

CM: Solitamente, inizio col chiedere ai miei intervistati qualcosa di personale. Mi parla un po’ di lei?
ZD: In che senso? Mi chiamo Zelda Daniels, lavoro qui da appena un anno e tre mesi, sono diplomata ad Hogwarts da due anni. Ho preso cinque MAGO, di cui uno in Aritmanzia. Ed è proprio grazie a questo che sono qui.

CM: …oh, uao! Ma ha sempre vol…
ZD: Sapevo da sempre che mi sarei occupata di numeri, di fatto. Sono l’ ultima persona a cui chiedere un volo di fantasia, qualche volta mi chiedo perché sono nata in questo mondo magico irrazionale, ma secondo il mio analista non c’è niente di male a farmi insistentemente domande, purché questo non diventi un’ ossessione e non mi impedisca di relazionarmi con gli altri.

CM: Ehm, sì, son sicura che…
ZD: Ad ogni modo, presentai la mia domanda all’ Ufficio di Collocamento Magico, andare da così tanti datori di lavoro mi avrebbe causato attacchi di panico troppo frequenti. Dopo una decina di giorni, in cui finii le scorte di Merlino’s che avevano a Hosmegade, anche se il mio analista odia il fumo e dice che non è salutare né la causa ai miei problemi, fui chiamata dalla Vicepreside Wallace. Serviva qualcuno che facesse quadrare i bilanci della scuola, il signor Marino se ne era appena andato in pensione e, non per essere maligna, aveva mollato la scuola nel caos più totale. Ma, adesso, è tutto in ordine.

CM: Che bella cosa! Comunque, volevo…
ZD: Le voci di spesa di questa scuola? Tante, troppe. Un economista babbano si metterebbe le mani nei capelli, questo è certo. Non c’è una retta, solo esigue tasse di iscrizione, e bisogna spesare voi studenti di tutto – e avete anche il coraggio di lamentarvi! Poi ci sono i docenti e le loro pretese, tutte queste sciocchezze sui rimborsi per la permanenza al castello, adesso ci si sono pure messi i membri della Lega contro le Arti Oscure e non so chi altro. Oltre ai pasti, si spende molto di cancelleria e di stipendi. E poi, l’ aggiornamento costante della biblioteca, le spese di rappresentanza all’ estero: un disastro. I finanziamenti del ministero non bastano.

CM: Mah, non so, cioè io…
ZD: Comunque, mi piace il mio lavoro. È molto gratificante per la mia autostima, per il momento sono riuscita ad evitare il crollo finanziario. Ma quell’ idiota del ministro dovrebbe darci una mano, ho la bacchetta magica in mano ma i miracoli non li faccio. Detto questo, l’ intervista è conclusa. La Preside vuole un bilancio per il Consiglio di stasera, anche se come sempre mi ha dato poco preavviso. Lungo il corridoio trovi altre sezioni della segreteria. Un’ ultima cosa: anche il dipartimento finanziario ha bisogno di altri impiegati. Chiedo un assistente, ma non un uomo, perché potrei innamorarmene e ciò mi impedirebbe di compiere serenamente il mio lavoro. Arrivederci.

Dopo che la signorina Daniels m’ ha gentilmente invitata ad uscire, girovago per un po’ fra i vari dipartimenti, supero quello delle Iscrizioni in cui lavora la signorina Gillyan e in cui ci sono un altro paio di persone che scartabellano in uno schedario, per poi finire nell’ ufficio in fondo al corridoio, il più grande di tutti. Quello è il vero Archivio. L’ Archivio con la “a” maiuscola.
- Uhm. Ragazzina, cosa ci fai qui? Dimmi il tuo nome.
Con queste parole s’ annuncia un tizio, spuntando fuori dalla porta socchiusa. Dimostra una cinquantina d’ anni ma ha la stessa dolcezza di un bambino, qualche volta mi ricordo d’ averlo visto al bancone.
- Ehm, Charlotte Midlee, faccio il…
Prima ancora che possa mostrargli il permesso o semplicemente il mio blocchetto per prendere appunti, lui si illumina. Inizia a perdere i capelli, ma sembra quasi bello.
- Oh! Midlee Charlotte Rebecca, casata di Tassorosso, quarto anno. Prefetto, giornalista per la Voce degli Studenti, iscritta al CIPCIOP, membro del gruppo della professoressa Fuyustaki O’ Connor. Promossa all’ anno corrente con la media della O meno. Qui per intervistarmi, suppongo. Aspetti, dico ai ragazzi di continuare e noi ci sediamo in corridoio – propone, facendo apparire dal niente un paio di poltroncine girevoli, modello babbano – Non le dispiace, vero?

CM: Allora, adesso è il mio turno di chiederle chi è. Mi parli di sé brevemente.
AB: Oh, perfetto! Nessun problema! Mi chiamo Aetius Bellusaris, ho cinquantatre anni e lavoro ad Hogwarts come Segretario Archivista da circa vent’ anni. Ho frequentato anch’ io questa scuola e sono uscito con dodici Eccezionale. Sì, è il massimo, ma non ne faccio un vanto…vero? Ad ogni modo, finiti gli studi ho cercato un lavoro tranquillo: mi piaceva studiare, ma uscire nel mondo tuttora mi spaventa.

CM: In che senso?
AB: Nel senso che sono meravigliosamente imbranato e non riuscirei a salire su un manico di scopa senza capitombolare un paio di volte. Non parliamo poi di alzarci in volo! Quindi, dovevo assolutamente trovare un lavoro non-pratico, per la sicurezza mia e degli altri. È anche vero che di fare il Bibliotecario non avevo voglia, ho passato la giovinezza in Biblioteca! Così, m’è stato detto: e perché non l’ Archivista?

CM: Sembra interessante. Che tipo di lavoro fa?
AB: Mi occupo di compilare e tenere in ordine le schede di ciascuno studente. In quella stanza c’è un pezzo di pergamena dove rimane l’ impronta della vostra vita. Annoto chi siete, da dove venite, che tipo di famiglia avete, che voti prendete, quante assenze fate a lezione…e a questa documentazione possono accedere solo gli insegnanti – i genitori solo in casi straordinari, con un preavviso scritto di quarantotto ore.

CM: Ommiaddea. Perciò, in quella stanza, ci sono le schede di tutti gli studenti di Hogwarts?
AB: Di quelli che sono passati di qua negli ultimi dieci anni, esattamente. Le altre vengono tenute nelle grandi librerie del corridoio, ma comunque protetti con incantesimi che garantiscono la massima sicurezza. Il ministero ci tiene a queste cose e a me pare giusto garantirvi la giusta privacy. Non trova anche lei, signorina?

CM: Sì, senza dubbio. Ma, mi dica, le piace il suo lavoro?
AB: Vuole scherzare! Io adoro il mio lavoro! Contribuire indirettamente alla formazione di giovani menti, sbirciare dal buco della serratura più privilegiato il più luminoso periodo della vostra esistenza…ma, signorina Midlee, è il caso che vada. Sta per iniziare la sua riunione del CIPCIOP, non è vero?

Con questo, finisce la mia avventura fra i segreti della Segreteria.
Sperando di averne svelati alcuni ai miei lettori.

Charlotte Midlee

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By vocestudenti | - 8:13 pm - Posted in Novembre 2063

Cara Meredith,
seguo dall’anno scorso la tua rubrica sulla Voce degli Studenti, e per prima cosa vorrei farti i miei più vivi complimenti per l’impegno e la simpatia che metti nel rispondere alle nostre numerose lettere.
Ti scrivo perché ho un grave problema. Sono una ragazza di Grifondoro (vorrei restare anonima per evitare ripicche nei miei confronti) che non ne può più della confusione che regna nella propria sala comune.
Io amo studiare, e in questo per fortuna non sono l’unica, ma sembra che alcuni individui (Dalis, Typhoon, Stiller solo per citarne alcuni) siano più interessati ad infastidire noi studenti, che impegnarsi per riuscire a prendere una T in una qualsiasi materia.
Giocano, si lanciano oggetti, si comportano praticamente come dei primati allo stato brado, disturbando tutti, creano scompiglio terrorizzando gli studenti più piccoli e lasciando ogni sera la sala comune simile ad un porcile, che solo grazie ai nostri volenterosi elfi domestici la mattina dopo troviamo di nuovo linda come uno specchio e profumata.
Il mio problema è proprio questo, come faccio per far calmare questi «individui»?
Esiste qualche pozione che ci permetta di vivere tranquillamente le ore serali nella nostra sala comune, senza rischiare ogni volta il collo e la salute mentale?

Sono sicura che avrai una risposta anche a questo mio problema,
ancora tanti complimenti per la tua rubrica

l’Anonima Grifondoro

Devo ammettere che per poter rispondere alla tua lettera, mia cara amica, ho ritenuto utile e opportuno raccogliere pareri in redazione, soprattutto di Grifondoro, in merito ai tre individui da te citati, non essendo propriamente un’amica o tutt’al più una conoscente di tali personaggi. Ovviamente, li conosco di fama, questo sì, ma non ho mai dato troppo credito alle numerose storie e voci che circolano nel Castello su questo terzetto (ma in particolar modo, sui primi due). Beh, il quadro che mi hanno tracciato i miei compagni giornalisti è stato a dir poco agghiacciante: Dalis in mutande in Sala Comune, gare di lancio di Frisbee Zannuti, amoreggiamenti sui divanetti, Dalis in mutande in Sala Comune… Insomma, non mi resta che quasi ringraziare il Cappello Parlante per avermi collocato tra i Tassorosso, ecco.
Ma, il primo consiglio che mi sento di dare, cara anonima Grifondoro, è quello di non disperare. Anche se a prima vista il tuo problema può sembrare insormontabile, ad una seconda occhiata anche già la prima soluzione la si trova. Ad esempio,mi viene in mente la più scontata: avete provato a parlarne con i diretti interessati? Magari non ci avete neanche pesando, avendo già nelle orecchie i vari “Ma fatti i bolidi tuoi!” o “Ma che boccini vuoi da me?!” o peggio “Vuoi vedere come so usare la mia mazza (da Quidditch)?”. Infatti, dalle ricerche che ho effettuato su questi ragazzi turbolenti, la maggioranza ha confermato i miei sospetti: il loro quoziente intellettivo è molto al di sotto della media. In altre parole: sono dei TROLL! Ma sono sicura che sono dei Troll buoni, in fondo… Magari, mettono regolarmente a soqquadro la Sala Comune, spaventano i primini e terrorizzano i quadri per via della loro insaziabile ricerca di attenzioni. Magari la loro vita sociale fa talmente pena che l’unico modo per dire “Ehi, anche io esisto!” è nascondere Pallottole Puzzole sotto le poltrone. E se permettete, provo un certo moto di compatimento per tali figuri. Forse, questo è l’ultimo grido di aiuto che hanno a disposizione! Ok, ok. Immagino già quante facce perplesse ci sono, a questo punto, tra i lettori della mia rubrica. Ma vorrei ricordarvi che c’è ben di peggio nel nostro Castello. Ora, non mi permetterei mai di utilizzare il mio spazio su questo giornale per parlare male di qualche nostro compagno di scuola. Mi basta aggiungere che nella Casa di Salazar Serpeverde non è proprio tutto rosa e fiori, come direbbero i Babbani. Insomma, io non farò nomi. Vicious Right
Il mio secondo consiglio è molto pratico: perchè non rivolgersi ai Prefetti e ai Capocasa? Insomma, quella spilla dovrà contare pur qualcosa, no? E poi, i prefetti non dovrebbero essere dei rappresentanti nonché garanti degli studenti? Quindi, spero vivamente che questa situazione illustrata nella tua lettera sia stata fatta presente anche a chi di dovere, per essere così prese delle misure e degli accorgimenti adeguati in proposito. E poi, vorrei sottolineare una frase che della tua lettura mi ha molto colpito, ossia quel “Io amo studiare”, oggi così insolito e raro, oserei aggiungere! Oh per tutti gli Ippogrifi, come si può togliere ad una ragazza il diritto e il piacere dello studio?! No no. Bisogna fare qualcosa, assolutamente. Mi raccomando, fammi sapere se la situazione è evoluta in qualche modo. E grazie per tutti i complimenti che fai a me e alla mia rubrica! Ti abbraccio.

E ricordate, più pace per tutti!

Meredith Pratt

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By Alfred_Lewis | novembre 17, 2007 - 5:00 pm - Posted in Novembre 2063

Sondaggio per la Voce degli Studenti

Il giornale della scuola, la Voce degli Studenti, ha selezionato un gruppo di persone per rispondere ad un piccolo sondaggio. C’è un mago o una strega che prendi come modello? Qualcuno a cui ti ispiri per quello che vorrai diventare da grande? O magari non un mago, ma un’altra creatura magica? Anche un Goblin della Gringott, insomma. Parlacene un po’ e raccontaci perchè l’adulto in questione ti ispira tanto.

Le domande del sondaggio sono state recapitate agli interessati per via anonima, perchè non avevamo intenzione di intrattenerci con loro abbiamo voluto evitare spiacevoli e assolutamente anti sportivi "Lewis, levati dai Boccini, ho altro da fare!" o "Rowumber, spostati o ti soffoco con quel tuo cappello!". La gente è fin troppo sensibile, si sa.

 Uno dei primi nomi venuti fuori direttamente dal mondo del Quidditch è stato quello di Jeremy Jason Bount, capitano dei Ballycastle Bats. "Nelle bacheche della scuola ci sono ancora le targhe che portano il suo nome grazie alla vittoria, per quattro volte, della coppa del Quidditch scolastica, peccato che le abbia vinte indossando una divisa blu-nera, ma almeno sappiamo che in quegli anni Corvonero non ha tentato di comprarsi la coppa con altri mezzi." E qui Syd Mayson ha ragione da vendere. Ma se gli apprezzamenti sull’abilità di questo Cacciatore si possono considerare unanimi, non si può dire lo stesso per il suo compagno di squadra, il Battitore Samuel Roe, che è stato capace di farsi spappolare fegato, milza e chissà che altro. Solo Dalis oserebbe scegliersi come idolo un figuro del genere, che peraltro condivide con il Grifondoro un alto grado di presunzione, unito ad un altrettanto alto grado di incapacità. "Il motivo per cui ho intenzione di emulare questo Battitore è che mi piacerebbe un giorno, tra qualche anno, quando questo giocatore di Quidditch sarà ultrapensionato ma ancora in forma da salire la sua Thunder 3, bè mi piacerebbe tanto giocare in coppia con lui, e superare i suoi record, tutto ciò che ha fatto, ottenerlo due volte…" Forse dovremmo informare Samuel Roe che ha un fan molto accanito che sembra volerlo battere… Già, Dalis ce la farà, certo. Quando Roe sarà una schiappa ultrapensionata, certo. E ancora, di tutti i nomi che potevano venir fuori, è capitato uno dei più insignificanti: Angelina Coast, Cercatrice dei Cannoni di Chudley. In base alle dichiarazioni di Krystal James, "lei è una delle migliori del Campionato. Ma più di tutto, mi colpisce il fatto che sia così giovane, e già così brava, determinata, sicura di quello che fa. Certo, il padre è il Capitano della Squadra, ma lei non ha mai dato peso alle voci che la davano come raccomandata, dimostrando a tutti quello di cui è capace." Ovviamente il fatto che giochi da professionista già a diciassette anni non c’entra nulla con il paparino. Per arrivare già a quella posizione, deve aver vissuto su un campo da Quidditch per tutta la sua vita. Consiglio spassionato, Krystal? Visto che hai tirato in ballo anche i tuoi nonni nella risposta, segui il loro esempio. Almeno puoi dire di aver tentato come Auror, piuttosto che come giocatrice di Quidditch raccomandata (cosa che non fa molto onore alla Coast).

Ma passiamo al campo più gettonato di questo sondaggio: i professori di Hogwarts. Non si poteva dubitare della diffusa ammirazione per la vicepreside Wallace, che oltre a permetterci di fare pratica durante le sue lezioni, con annessa opportunità di prenderci a mazzate invece di colpire la bestiaccia oscura di turno ha il merito non troppo scontato di essere davvero imparziale. Sfrondando un po’ gli auto-elogi della Pigmea, meglio nota come Menley Earnshaw, si può leggere: "é anche un modello dal punto di vista umano, perchè il suo modo di agire è sempre coerente con i valori che, più o meno consapevolmente, ci insegna: tutti sappiamo quanto sia importante che chi ha il compito di educarci non lo faccia solo a parole, ma anche e soprattutto col buon esempio – e abbiamo constatato con i nostri occhi che molto spesso questo non accade". "Molto spesso" è un grazioso eufemismo. Ce lo fate un esempio di un altro docente della scuola che ci educa col buon esempio? Summers ci dà l’esempio di cosa si diventa dopo aver passato adolescenza e prima maturità a fumare erbe di provenienza sospetta. Spellman, l’idolo di Corvonero, ci insegna cosa significa attaccarsi tanto ad una casa da vedere sempre e solo quella. Per lui non esistono le quattro casate, ma due divisioni generiche: i Corvonero e i Non Corvonero. Persino il Von Mitternacht di Erbologia non fa preferenze così spudorate. Lui detesta tutti, a prescindere. E che dire del fantastico esempio di umanità della Basilisk? Chissà perchè, non crediamo che i sottoscritti in mutande riuscirebbero a vendere tante foto, anche con motivazioni altamente nobili come la salvaguardia dei Puffskein o l’integrazione dei Semi-Umani in alcuni dipartimenti del Ministero. Insomma, se sapessimo che in questo momento metà dei dormitori della scuola dove insegnamo hanno appeso in bella mostra il nostro fondoschiena alla parete, ci saremmo già trasferiti in Alaska. Nel dormitorio del sesto non abbiamo il calendario, ma per Tacchi non è un problema. Va a sbavare su quello del quinto. Per terminare entro la scuola, ecco un nome che hanno fatto in pochi, nonostante in realtà siano in tanti a ricercare ed elogiare le sue prestazioni (di che tipo, non siamo noi a doverlo precisare): Goldfenix Moonshine, l’assistente infermiera della Drybottle. "Da quando l’ho conosciuta è sempre stata comprensiva nei miei confronti, mi capisce sempre. é una persona così rassicurante che ho affidato a suo fratello la mia muffola Bloom. Lei mi ha sempre difeso dalle prese in giro, e continua a farlo", parola di Heather Wendorf. Non è deliziosa questa piccola Tassorosso? L’ho detto solo per rispetto verso Sinclair, non vi agitate. Okay, la Moonshine ci ha messo le bende un paio di volte ed è stata gentile. Ma, insomma, la pagano giusto per questo. Dovrebbe pure trattarci male?

Al contrario sono state solo quattro persone ad essere citare per qualcosa di diverso da una carriera scolastica o sportiva: di degne di nota ci sono Sarah Spellman e la cantante dei Nightspells. "Sarah Spellman è una delle cantanti che preferisco in assoluto… lei e la cantante dei Nightspells sono i miei idoli: mi piacerebbe avere almeno un centesimo del loro talento e di diventare una cantante, se non famosa, minimamente apprezzata… non per nulla studio da anni per raggiungere questo obiettivo!" Dobbiamo ammettere, però, che appena abbiamo letto Sarah Spellman abbiamo subito pensato al professor Spellman. E invece no, e a maggior ragione non c’è niente da dire su di lei, né sull’altra… perché sì, la musica sta morendo, e se sono loro due ad essere ammirate non c’è che rimanerne disgustati (anche se dal sondaggio si può notare – con piacere – che è solo una persona su un campione di venti ad averle citate).
Ma c’è anche Thanis McDermott, di cui M. McGregor ci parla, in questo "delicato connubio": "La signorina McDermott ha senz’altro la più grande capacità oratoria di tutto il mondo giornalistico. Mia nonna la trova troppo diretta. Io adoro la sua crudeltà di forma. La sua semplicità di scrivere ciò che pensa, a discapito di cosa pensano gli altri. Questa è la sincerità, per questo a volte fa male. Sincerità che non ha nulla a che vedere con le trollate delle pagine rosa dell’Eco".
Aldilà di quello che pensiamo noi sulle qualità della McDermott (e sul paragone – obiettivamente e sicuramente esatto – riferito all’Eco) sarà un caso, ma il vicedirettore del Profeta è stato sbattuto fuori di casa dalla moglie qualche giorno dopo averla assunta.
Solo due persone, invece, si sono astenute: Rafael McAnis, che si è contraddistinto dalla massa rivelando una verità nascosta ai più, e in particolare a tutte le persone che hanno risposto gentilmente a questo sondaggio: "Trovo assurdo trattare questo argomento, poiché se ci si ispira a qualcuno per diventare come quel qualcuno, si finisce per non avere più un’immagine chiara di se e delle proprie aspirazioni. Quindi il mio unico modello sono io, anche se la mia stima va al VonMitternacht, Bernard." Forse avremmo dovuto capirlo anche noi, certo. Oppure è McAnis che dovrebbe riconsiderare la sua intera posizione. O, ancora, forse è il professor VonMitternatch a dover essere grato di essere stato citato.
In nome della nostra democratica apertura mentale, avevamo incluso nel sondaggio alcuni scribacchini dell’Eco, che però non hanno denotato un grande impegno nel rispondere usando un linguaggio appropriato o addirittura si sono rifiutati di rispondere, come nel caso di Roines. Ma anche se avessero risposto in maniera decente, non avrebbero ottenuto un risultato migliore di quello che è il loro giornale. Tiffany Trott, al contrario, si è degnata di rispondere.
"Ci mancava solo che veniste a fare un sondaggio di opinione scegliendo personalità di spicco della concorrenza. Noto con piacere che siete veramente ridotti alla frutta. Capisco bene che sareste stati disposti a tutto pur di avere due righe scritte da me sul vostro giornalino mediocre per tentare di alzarne il livello o quantomeno al fine di incrementare le vendite. Siete fortunati, oggi mi dedico alla beneficenza e vi farò questo onore.
Certo, la domanda in sè è veramente un insulto alla personalità di ognuno, ma capisco che molti ne siano privi e che quindi siano davvero costretti a prendere altri come modelli da seguire. Per quanto mi riguarda, mi sembra più che evidente che io non abbia alcun bisogno di ispirarmi a nessuno, nessuno che sia ancora nato, almeno. Saranno semmai altri che si ispireranno alla sottoscritta.
"
Le "personalità di spicco della concorrenza" sono state scelte tra i quartieri bassi dell’Eco, come avrete notato. A maggior ragione, siamo spiacenti di aver scartato la O’Neil, ma il nostro interprete orchesco è scappato con un elfo domestico, così non avremmo avuto modo di comprendere appieno le sue sicuramente interessanti dichiarazioni.

Alfred Lewis & Andrew Rowumber

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By Stephen Medicine | novembre 15, 2007 - 10:30 pm - Posted in Novembre 2063

Che le feste di Halloween organizzate a Hogwarts siano tra le più paurose e spassose del mondo magico, non è una notizia nuova; come non lo è la notte in bianco che solitamente gli studenti più piccoli passano, dopo la serata ricca di scherzi e burle; ma la festa di Halloween del 31 ottobre scorso penso passerà alla storia.

Il motivo è semplice, in pieno svolgimento della festa, dopo aver iniziato a banchettare con deliziose leccornie di carne alla griglia e prelibate pietanze alla zucca; alla proclamazione del costume migliore (n.b. andato a Nigel Jarvis) il barbecue ha preso una brutta piega.
Se vi dicessi che la sottoscritta è stata scambiata per una costina da un lupo mannaro, quale sarebbe la vostra reazione? Sì, perché proprio di questo si parla, dell’attacco da parte di un lupo mannaro a noi studenti presenti al banchetto.
Jerry Towerdale (fonti ufficiali dichiarano che sia questo il nome del lupo mannaro) ora giace in infermeria sotto costante controllo della Vicepreside Loreen Wallace, che a quanto dicono, ha provveduto personalmente ad interrogare il mannaro, una volta ripresosi dallo scontro.
Sbucato dal nulla, o meglio, da quella che noi tutti conosciamo come la Foresta Proibita, la creatura non ha esitato un istante a lanciarsi su noi studenti.
Caso voglia che il mannaro abbia intravisto la sottoscritta e volesse banchettare con la mia giovane carne; ma per fortuna, con il tempestivo intervenire di alcuni studenti (il mio ringraziamento va a Heathcliff Gordon, Stephen Medicine, Virginia Williams, Francis Roines) e di alcuni docenti, dopo una breve e molto confusionaria colluttazione con la creatura, si è riuscito a mettere fine all’attacco del lupo mannaro e riportare tutti gli studenti sani e salvi, o quasi, al castello.
Purtroppo nella confusione della colluttazione, lo studente Francis Roines è rimasto ferito dal Licantropo, senza però gravi conseguenze.
Questo è stato Halloween.
Ma lasciamo che a raccontarci i fatti siano i protagonisti, studenti e docenti che in quella sera han dovuto sfoderare le proprie bacchette per salvarsi la pelle e per garantire agli studenti presenti la sopravvivenza.

"I tempi in cui viviamo hanno messo a dura prova la sicurezza di tutti i maghi, ma posso assicurare che il castello di Hogwarts non sta perdendo le sue difese. L’impegno degli insegnanti si sta unendo alle misure di sicurezza e a guardiani di diversa natura che circondano il territorio della scuola. Il terribile incidente di qualche settimana fa si sarebbe concluso in maniera molto più tragica, se la scuola fosse stata realmente priva di difese, come alcuni insinuano più o meno velatamente. Attualmente il signor Towerdale è sotto stretto controllo e può muoversi solo se seguito da collaboratori che ho scelto di persona; preferisco non fare i loro nomi, per motivi di sicurezza. Nonostante le critiche giunte allo staff della scuola – critiche che peraltro non dimostrano una conoscenza completa della situazione – ritengo che le nostre decisioni in merito al nostro ospite siano più che legittime. Hogwarts non ha mai ignorato le richieste di aiuto e non inizierà certo a farlo ora".
E’ questo il commento rilasciato della nostra beneamata Vicepreside sugli avvenimenti della sera del 31 Ottobre. Che il corpo docenti e gli adulti, più in generale, ritengano opportuno, per proteggerci, tenerci allo scuro dei retroscena più macabri è un dato assodato. Che poi noi ci si ritrovi comunque in pericolo non fa loro pensare che sarebbe meglio rivedere questa posizione.

Nonostante queste parole, però, definire inadeguato il sistema difensivo adottato è un puro eufemismo. Come se questo non bastasse, poi, un solo docente è stato in grado di prestare il proprio aiuto. Il Professor Powell, docente di Trasfigurazione e Capocasata Serpeverde, è stato così gentile da rilasciarci un’intervista.
Come è stato possibile che lei non sia stato reso inoffensivo dal quanto mai inopportuno intervento protettivo del Professor Summers, evidentemente troppo anziano per continuare la sua carriera d’insegnante? 
“Durante l’attacco del Licantropo mi trovavo ai margini della festa per controllare che tutto fosse apposto.”
Una vera fortuna per gli studenti. Come si è reso conto del pericolo che incombeva su di loro e cosa ha fatto?
“Quando all’improvviso ho sentito le urla provenire dalla festa sono accorso sul luogo e ho attaccato il Mannaro per cercare di salvare prima la signorina McMuss e poi il signorino Roines. Infine con quest’ultimo ho riportato il Licantropo alla sua forma originaria.”
Per la scuola girano voci maligne sul suo menefreghismo verso i ragazzi, naturalmente questa non è la mia opinione. Però mi piacerebbe sapere cosa ha provato vedendo i suoi studenti in pericolo e ritrovandosi come unico docente in grado di prestar loro soccorso.
“Al momento nulla. Insomma, un po’ di timore c’era però sul momento non hai molto tempo per pensare. Una volta finito tutto ti rendi veramente conto di quel che è successo… e magari ti penti di come hai agito pensando di aver sbagliato.”
Non pianga, Signore. Nessuno la accusa di quel che è successo a Roines.
“Be’, forse era meglio se colpivo il Licantropo con un attacco più forte che non con un semplice Impulsus. In fondo è vero che è un essere umano ma fino ad un certo punto. Se viene per creare panico e passare il virus ad altri è molto meglio ucciderlo e farla finita.”
Secondo lei è stato un errore far svolgere la festa ai margini della foresta?
“No, non lo trovo un errore. In fondo le difese magiche c’erano e sembravano essere efficaci. Ora come ora riproporrei la festa ai margini della Foresta Proibita. Senza contare che alla festa partecipavano docenti e anche altri adulti venuti in visita per vari motivi.”
Già! Le difese… Come è stato possibile che un Licantropo sia riuscito ad attraversarle?
“Non credo che alla Wallace faccia piacere che io risponda a questa domanda.”
 
Certo, come già scritto, mantenere gli studenti nella totale ignoranza è essenziale per proteggerli. E’ proprio ad uno studente che ci siamo poi rivolti per raccontarvene il pensiero. Su Stephen Medicine, Prefetto Serpeverde, è caduta la nostra scelta, essendo lui uno dei pochi rimasti fuori da sotto i tavoli.
“Ormai passo più tempo a rispondere alle vostre domande che a farmi i fatti miei. Non avete nessun altro a cui rompere i boccini?”
Sono io qui che faccio le domande. A proposito come va l’Herpes di Troll che ti ha passato la Chloe?
La risposta non è stata molto cortese, perciò è meglio non trascriverla. Evidentemente non è ancora guarito.
Dove ti trovavi quando è avvenuto l’attacco del Licantropo? E cosa hai fatto?
“Mi trovavo al nostro tavolo, aspettavo che Summers si decidesse a passare qualcosa anche da noi. Quando mi sono reso conto di quel che stava accadendo, mi sono messo tra i Serpeverde e il Licantropo. Nel caso avesse deciso di lanciarsi verso di noi. Intanto cercavo di spingere gli altri a tornare al castello.”
Un atteggiamento degno di un Grifondoro.
“Impiccati, zitella acida!”
E’ seguita un’accesa discussione in cui io ho avuto la meglio. Se lui dice qualcosa di diverso non credetegli.
Cosa si prova ad essere minacciati dalla presenza di un Licantropo?
“Lo sai! C’eri anche tu.”
Vuoi finirla! Sono una giornalista, ti faccio una domanda e voglio una risposta.
“Oh, va bene. Sentivo il terrore che c’era nell’aria e volevo porvi rimedio. La mia paura era solo una cosa marginale, meno importante.”
E’ stato un errore far svolgere la festa ai margini della Foresta Proibita?
“Visto cosa è successo, devo dire di sì, ma se me lo avessi chiesto la mattina della vigilia di Ognissanti ti avrei risposto di no.”
Secondo te come è stato possibile che un Licantropo sia riuscito a passare attraverso le difese messe in atto dal corpo docente?
“Non ne ho idea.”
E’ un bugiardo. Ha tante idee quante ne avevo io prima di scoprire la verità, è solo che non vuole spaventare i poveri studenti indifesi.
 
Questa verità mi è stata data dall’ “uomo” del momento: Jerry Towerdale, Il Licantropo, che ho avuto modo di incontrare durante l’ultimo fine settimana a Hogsmeade.
Da quanto la sua stessa esistenza rappresenta un pericolo per chi le sta accanto?
“Da 36 anni. Sono nato Licantropo.”
Come sono i suoi ricordi dell’ultima notte di luna piena?
“Ho dei ricordi vaghi della trasformazione e di quello che è seguito. Ma non per questo ne sono meno rammaricato, ve lo posso giurare.”
Il suo rammarico è giustissimo, visto ciò che ha fatto. E mi spiace che abbia solo dei ricordi vaghi, perché sarei molto interessata a sapere cosa faceva all’interno della Foresta Proibita e come è riuscito ad entrare nel parco del castello.
“Io… io in realtà non venivo dalla foresta. Mi rendo conto di aver tradito la fiducia di chi mi aveva accolto, ma non sapevo a chi altro rivolgermi. Ero in condizioni pietose. Alcuni dei vostri insegnanti mi hanno ritrovato e hanno pensato che… Non sarebbe mai dovuto accadere. Ma avevo davvero bisogno di aiuto. E dovevo parlare con l’unica persona che ero certo mi avrebbe ascoltato.”
Oh, questa notizia è illuminante, non ci era stata data, e la ringraziamo per averci fatto capire. Essere all’oscuro dei fatti provoca, spesso, il crearsi di idee sbagliate che possono causare più danni di ciò che la realtà possa fare. Gli studenti che sono stati costretti a rifugiarsi sotto dei tavoli, in una serata che doveva essere di festa, per poi scappare terrorizzati, saranno felici di sapere chi devono ringraziare. Per non parlare dei loro genitori. 
“Te lo ripeto, non dimenticherò tanto facilmente quello che ho fatto, soprattutto perché ero venuto in cerca di aiuto e invece ho portato sofferenza. Me ne pento, me ne pento sinceramente. So che a lei non basterà, ma farò tutto il possibile per riparare al mio errore.”
Infatti, non basta, ma le posso concedere che è un punto d’inizio. Ha avuto modo di parlare con lo studente che ha ferito?
“Gli ho fatto le mie scuse, per quello che possono valere.”
Sorvolando sul fatto che in 36 anni il Signor Towerdale si sarebbe potuto trovare un buon Pozionista da cui farsi preparare della Pozione Antilupo, non dubito che il suo rammarico sia sincero, ma comunque è inadeguato a farmi sentire bendisposta verso di lui.
 
Avremmo voluto darvi un quadro più completo attraverso un’intervista alla vittima della serata, ma Roines non ha voluto essere intervistato. Non ci aspettavamo niente di diverso da lui e gli auguriamo che il passaggio da Troll a Semiumano sia di suo gradimento, anche se da quel giornalaccio che dirige si evince che non è per davvero stato tramutato in Licantropo. Peccato, sarebbe stato un miglioramento, a nostro modo di vedere.
 
Per una serata che doveva essere paurosa e spassosa, possiamo dire che abbiamo avuto tanto d’una cosa e meno dell’altra. Personalmente, ora che so che non è stato il male che minaccia il mondo magico ad infiltrarsi ad Hogwarts, mi sento molto meglio e so che è a questo che anche molti di voi hanno pensato. Era la cosa più ovvia a cui pensare. Protezioni magiche intorno al castello, un licantropo le attraversa, dietro c’è gente che pratica la magia. Invece no, “Hogwarts non ha mai ignorato le richieste di aiuto e non inizierà certo a farlo ora”. Nobile proposito, ma che poteva costare un prezzo piuttosto alto. Forse una scuola non è il posto adatto per questi propositi.
 
 Hevia McMuss e Sunny Sputinc
 
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By vocestudenti | - 5:48 pm - Posted in Novembre 2063

Bacchette contraffatte? Scherziamo?
Affatto, miei cari. E’ partita direttamente dal Ministero la notizia dell’atto osceno. Osceno? Così è stato descritto dalla Gazzetta del Profeta, almeno. Ma personalmente lo trovo più assurdo che altro… Ma parliamo dei fatti. Siamo in Irlanda: fra un temporale e un altro, si è sparsa la voce che un “gruppo di sconosciuti” aveva aperto una nuova attività. Avreste pensato, voi, che sarebbero arrivati persino a copiarci le bacchette? Io personalmente no. Anzi, vi dirò che appena ho sentito della cosa gli ho subito attribuito del falso, e così hanno fatto gli addetti del Ministero, incaricati di mettere nero su bianco certe notizie {giunte a causa di alcune lamentele di Maghi, le cui bacchette avevano “dato di matto” , a loro dire}. Ma il polverone si è alzato con la stessa fretta e facilità con cui si è poi quietato: difatti per circa due settimane non se ne è sentito parlare. Abbandonato il caso, dimenticati nomi, fatti, tutto: ma come accade spesso in questo genere di situazioni, quando tutto è stato messo a tacere, inizia quella che in gergo giornalistico viene definita “la seconda fase”. Ovvero, da quanto sappiamo, esattamente una settimana fa c’è stato il primo caso di bacchetta pazza. Il Mago, un cinquantenne più o meno conosciuto dai suoi concittadini, ha denunciato un fatto che non si ripeteva dall’era in cui si facevano esperimenti per animare le bacchette. Stiamo parlando di bacchette non funzionanti, miei cari. Sidereus Rayman, ha dichiarato che la sua nuovissima bacchetta ha “accidentalmente – ma neanche tanto – dato fuoco al proprio quadro raffigurante una certa zia di secondo o terzo grado, mentre stava utilizzando un banalissimo gratta e netta sulla cornice”. Parole sue, gente (con le dovute censure, in quanto dubito che il caro redattore Archibald mi permetterebbe di pubblicarlo, con tutta la volgarità che Rayman ha manifestato, ripetendosi più volte anche davanti agli investigatori del Ministero). Se il Mago suddetto, però, è stato preso sul serio – non perché si è malfidati, ma capirete che non si può dare credito alle parole di chiunque – è solo perché a distanza di un paio di giorni ci sono state altre due – esatto, ben due – denunce della stessa natura. In ordine, Morgana Rocksmith e Rufus Doyle si sono lamentati – il termine è fin troppo limitativo: la Strega in questione, secondo indiscrezioni, sarebbe letteralmente piombata alla sede del Ministero manifestando la propria contrarierà con urla, minacce e imprecazioni varie, tanto che sono stati costetti a tapparle la bocca con un comunissimo incantesimo – ricevendo finalmente una risposta dal ramo del Ministero che si occupa di sicurezza: si sono subito occupati dei corpi del reato, ovvero tre bacchette che apparentemente non avevano nulla fuori posto. Dopo svariati esami si sono finalmente resi conto che nella fabbricazione delle bacchette, i creatori avevano tralasciato un ‘ingrediente’ fondamentale, che essendo piuttosto raro, viene concesso solo a coloro che rendono ufficiale la propria attività, e pagano un tributo piuttosto salato. Quindi per farvela breve, è trascorsa solo una settimana di interrogatori, ricerche e centri sotto assedio perché chi di dovere sia giunto a coloro che hanno innescato tutto ciò: truffa, se così la vogliamo chiamare, riconducibile – dopo le indagini: non sono mica un’indovina – ai fratelli Peter e Sienna Bach, con il prezioso aiuto di un tale Ralph Weelth, che da quanto si è capito aveva una sorta di relazione con la precedente nominata. Secondo quanto riportato dai verbali dei maginvestigatori del Ministero – purtroppo non è stato pubblicato tutto ma solo una piccola parte dei dati e fatti, per salvaguardare non si sa bene cosa – l’idea dell’attività era in cantiere da parecchio tempo (certo non ci aspettavamo che avessero intenzione di costruire bacchette così, dall’oggi al domani…) ma prima di adesso non erano stati in grado di trovare il modo di aggirare i controlli che, giustamente, seguono l’ufficializzazione di una attività. Che in fin dei conti dire che ci siano riusciti sarebbe una frottola, visto che non c’hanno proprio provato, a formalizzarla, passando direttamente alla vendita. Sono stati abbastanza furbi, persino da copiare le nostre adoratissime bacchette. Si sa che ogni posto ha le sue tradizioni e che, di conseguenza, cambiano i procedimenti di costruzione sebbene i materiali sono quasi sempre gli stessi. Ebbene, non so dire se sia un caso o meno, ma loro hanno avuto il buon gusto di ispirarsi alle nostre. Per questo le ho definite ‘contraffatte’ (io non scrivo mai a sproposito a differenza di quell). Comunque la storia è finita abbastanza bene per tutti quelli che sono stati imbrogliati: si è provveduto a risarcire per tutti i danni causati dalle bacchette pazze, e ovviamente, a rimpiazzarle con delle nuove e funzionanti. Che il Ministero non si sia reso conto di questo nuovo business prima che qualche cittadino cadesse nella rete, dà da pensare… Tuttavia noi possiamo solo confidare che certi Maghi di bassa lega non perseverino e soprattutto non si moltiplichino! Nella speranza e con l’augurio che sia davvero così, Holly Haliwell vi saluta anche questo mese!

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By vocestudenti | - 5:31 pm - Posted in Novembre 2063

Scopriamo gli idoli di Hogwarts

Non sono poche quelle persone, indifferentemente se babbani o maghi, le quali sono solite invaghirsi sfegatatamente di un personaggio appartenente al mondo dello spettacolo o dello sport, per poi rendersi più simili a loro in qualsivoglia modo. Tale movimento pare che si stia stanziando sempre più anche nella nostra scuola: non pochi sono quegli studenti i quali si omologano ai modi di fare di molti ragazzi più grandi che vengono ritenuti “famosi”, fino al punto tale di prenderli come punto di riferimento fondamentale. Stando ad un sondaggio effettuato recentemente nel castello da alcuni membri della redazione, molti sono gli studenti, ma soprattutto le studentesse, che per farsi notare dai loro idoli, provano a vestirsi, parlare e atteggiarsi come loro, o comunque a pubblicizzarli ovunque e in qualsiasi modo. Basti pensare all’esorbitante numero di spillette e T-Shirt che hanno venduto la McGregor e il Prefetto Phoebe White, per quanto riguarda il P.E.C.O.R.A.H. ovvero il fan club completamente dedicato a Rafael McAnis, il ragazzo di Serpeverde dietro al quale sbava ogni singola studentessa del castello; stando ad alcune voci di corridoio, sembra che vengano catalogate come “anormali” tutte quelle studentesse che non sembrano provare attrazione per il Serpeverde in questione. Naturalmente pare che il suddetto non sia l’unico della nostra scuola ad essere ritenuto “famoso”. Volendo rimanere fedeli ai risultati ottenuti dal sondaggio, gli studenti considerati come “idoli” sono all’incirca tre per ogni Casata: Arthea Norvall, Keyra Folks e Brian Arthur per il Grifondoro; Rafael McAnis e Alfred Lewis per il Serpeverde; Dirk Hargreaves , Relena O’Neil e Krystal James per i Corvonero; Caroline Darcy e Rygar Connelly per quanto riguarda i Tassorosso. Sarà il sangue di Veela che scorre nelle vene della Darcy e del McAnis a renderli così tanto “acclamati”?  E’ pur vero che la Darcy gode di fama internazionale grazie alla sua carriera da modella - che di certo non farebbe se fosse brutta – ma il McAnis? “Semplicemente Bello” è questa l’unica affermazione dataci da ogni singola studentessa della scuola! Mi chiedo ancora, come la perfetta, bellissima ed intelligentissima Arthea Norvall, abbia potuto avere una storia d’amore con il suddetto! Lei ovviamente merita molto di più! Naturalmente, per la sua somma bellezza, non è di certo ben vista da molti studenti, tra cui la O’Neil e Hargreaves, anche loro presenti nella lista dei “famosi”. Rispettivamente ricoprono il ruolo di Capitano e ViceCapitano della squadra di Quidditch dei Corvonero, giocando come Cacciatrice e Battitore titolari, affiancati dall’agile Cercatrice Krystal James. Più volte è stata paragonanta la figura di Dirk a quella di un Troll troglodita, visti i suoi grezzi modi di fare. Ci chiediamo quindi : come è possibile che abbia tutto questo successo con popolazione femminile della scuola? Mah, perché non provare a chiederlo alla James o alla O’Neil, in quanto compagne di squadra potrebbero saperne qualcosa in più! Chissà che magari una delle due non possa avere una sbandata per il Battitore! Potrebbe essere un ottimo scoop, per uno di quegli splendidi articoli del nostro caro Alfred Lewis, che scrive a dir poco divinamente assieme al suo Toponiglio tanto simpatico! La Austen pare aver trovato un ragazzo d’oro! Lui è l’unico secondo me, dopo Arthea, che deve essere preso come punto di riferimento dagli studenti! Dunque, per concludere dico: state attenti, primini miei, a cercare il vostro esempio da seguire! Il McAnis vi porta sicuramente sulla cattiva strada!

Mark Harvarest

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