By Stephen Medicine | novembre 11, 2008 - 3:48 am - Posted in Novembre 2064

170-150 Pluffa francese e Boccino nordeuropeo

Le formazioni in campo
Beauxbatons: M. d’Amboise (P), A. De La Vanille (B), J. Carrè (B), I. Souafle De Vent (Cc), R. LONGEBALAI (Cc), J. La Glasse (Cc), M. VifArgent (Ce).
Durmstrang: T. VonAhnen (P), J. DERGURARD (B), K. Bludgerson (B), V. Voldstrand (Cc), S. Agnarsson (Cc), E. Snitchenko (Cc), R. Sigthorsson (Ce).

Quasi tutti gli studenti di Hogwarts sono saliti sugli spalti muniti di un qualche ammennicolo per sostenere la squadra francese. Il motivo di questa scelta è presto detto! Il torneo Triquidditch si affacciava all’ultimo incontro con questa situazione:

270 Hogwarts 190 Durmstrang 50 Beauxbatons

Per noi era questione di semplice matematica sperare che il Boccino andasse ai giocatori di Beauxbatons e in un numero di goal inferiore a sette per i francesi e meno di otto per la delegazione di Durmstrang. Le aspirazioni di vincere la competizione sono, però, andate in fumo all’ottavo goal dei francesi. A quel punto chiunque avesse preso il Boccino avrebbe superato Hogwarts nella classifica punti. È stato quindi con la delusione in corpo che abbiamo continuato ad assistere alla partita. O almeno, per me è stato così.

Longebalai Romain LongebalaiBeauxbatons

Nel gioco con la Pluffa non c’è stata storia. I francesi hanno dominato dall’inizio alla fine dell’incontro, segnando per ben diciassette volte e lasciando a bocca asciutta gli avversari. Nulla ha potuto VonAhnen contro il reparto Cacciatori francese. Longebalai era straordinariamente in forma. Il capitano non solo ha segnato per ben sette volte, ma si è trovato anche a doversela vedere con diversi Bolidi, riuscendo ogni volta a schivarli. Da mozzare il fiato il suo primo goal; eseguito dopo una virata veloce e precisa fatta per disorientare un Bolide, lanciatogli contro dal capitano avversario, e mandarlo così a cozzare contro la spalla destra di Voldstrand, che sopraggiungeva per intercettare il volo dell’ andorrano. Il finlandese non riuscirà ad entrare in partita proprio a causa di questo incidente iniziale. Questa non è stata però l’unica azione eclatante del capitano francese, che ha strappato diversi applausi anche quando si è trovato a doversela vedere con un Bolide lanciatogli contro da Bludgerson e nuovamente evitato con maestria grazie ad una piroetta sul posto. Longebalai ha così eluso la palla metallica che il Battitore tedesco gli ha indirizzato contro, prevedendo un proseguimento fluido del volo verso gli anelli. La Glasse entra in partita dopo un poco, ma dà ugualmente spettacolo. Centra due anelli con una precisione millimetrica. Uno portandosi dietro la Pluffa praticamente da metà campo, senza che nessuno riesca a fermarlo. L’altro di rigore, dopo una finta che non lascia speranze a VonAhnen, appena infortunato dal Bolide evitato da Longebalai ed in evidente stato confusionale, visto che per ricevere la Pluffa si è girato, dando le spalle alla marcatrice. Meno incisiva la Souafle De Vent, ma solo perché il gioco la vede spesso in seconda linea, pronta al passaggio di Pluffa per i compagni di squadra.

boh Kurt Bludgerson - Durmstrang

Altra musica nel reparto Battitori. DerGurard e Bludgerson non hanno lasciato molto spazio a De La Vanille e Carrè. DerGurard ha impegnato più volte i Cacciatori avversari vincendo ogni contesa per le palle metalliche, quando qualcuno si azzardava a cercare di mettergli la mazza di mezzo, ma la sua vittima preferita durante la partita è sembrata essere la povera d’Amboise, che non ha avuto vita facile. Anche Bludgerson ci ha messo del suo, dimostrando che non è un giocatore professionista per caso. Ha dirottato dalla sua traiettoria un Bolide scagliato da De La Vanille in direzione della Sigthorsson, mandandolo verso la Cercatrice avversaria, compromettendole la prestazione della scopa e rendendole più difficoltoso il volo. Ha però avuto meno successo con i Bolidi indirizzati verso Longebalai, con l’evidente scopo di fermare il Cacciatore avversario più agguerrito. De La Vanille, dopo il primo colpo indirizzato verso la Cercatrice di Durmustrang e fermato da Bludgerson, non è riuscito a concludere altro. Più incisivo Carrè, che riesce a mettere in difficoltà Sigthorsson per ben due volte, una delle quali durante la rincorsa finale al boccino.

Resyeg Sigthorsson Resyeg SigthorssonDurmstrang

Il gioco delle Cercatrici è stato da subito impegnativo. Il Boccino è stato avvistato dopo neppure mezz’ora di gioco. Come tutti sanno, però, avvistarlo è un conto, riuscire ad acchiapparlo tutt’altro paio di maniche. La corsa di entrambe è stata ostacolata ed entrambe hanno dato prova di abilità e perseveranza. Hanno dato fondo a tutte le loro energie, mostrando un desiderio rabbioso di raggiungere la pallina dorata. Alla fine solamente una delle due si è ritrovata vittoriosa ma, contrariamente al gioco con le altre palle, quello fatto per la conquista dei centocinquanta punti è stato molto equilibrato ed incerto sino alla fine. Ciò che ha decretato la vittoria è stata l’abile mossa della Cercatrice islandese che le ha consentito insieme di sfuggire ad un Bolide ed utilizzarlo per mettere fuorigioco la sua avversaria. Grande contesa del Boccino, grande prestazione della Sigthorsson che porta i suoi compagni alla vittoria della Coppa Triquidditch, pur non riuscendo a fargli vincere il match.

R. Longebalai (Beauxbatons) Cc

70 pt.

J. La Glasse (Beauxbatons) Cc

60 pt.

I. Souafle De Vent (Beauxbatons) Cc

40 pt.

R. Sigthorsson (Durmstrang ) Ce

150 pt.

Come sempre, una giuria di insegnanti, anche se questa volta con elementi di nazionalità diverse, ha decretato la lista dei migliori in campo nei diversi ruoli, accompagnando la decisione con le motivazioni della scelta:

  • Cacciatore: Romain Longebalai, per il gioco frizzante e produttivo;
  • Battitore: Jans Der Gurard, per la maggior quantità di Bolidi colpiti durante la partita;
  • Cercatore: Resyeg Sigthòrsson, per il Boccino preso, le mosse esibite e la fluidità di gioco;
  • Portiere: Myrande d’Amboise, si è salvata due volte a tu per tu con i Bolidi e di certo tra le due è stata la migliore.

Il Torneo Triquidditch si è così concluso con la classifica delle tre scuole coinvolte che vede:

Durmstrang vincente con 340 punti, a seguire Hogwarts con i sui 270 e chiudono i francesi di Beauxbatons a 220.

Hogwarts deve guardare al prossimo anno, sperando di riuscire meglio. Con quest’augurio, il vostro commentatore sportivo vi saluta.

Stephen Medicine

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By vocestudenti | novembre 10, 2008 - 8:12 pm - Posted in Novembre 2064
Se il vento soffia da Est domani avrete fortuna, altrimenti il raffreddore…

Miei cari lettori, da questo mese le pagine del vostro mensile preferito ospiteranno una nuova rubrica: "L’Aspirante Centauro"! Tranquilli, non è una sezione dedicata alle creature magiche (per quelle bastano già le lezioni della Basilisk!), ma un modo divertente per provare a divinarvi e divinarci, seguendo alcune piccole dritte! Come primo appuntamento con la nostra nuova rubrica non poteva mancare un’intervista esclusiva a colui che sta attualmente ricoprendo la carica di Professore di Divinazione, qui ad Hogwarts: il Professor Lysander.
Anche se è poco abituato a collaborare con noi "giovani umani", ha risposto ad alcune delle mie domande; ma spieghiamo meglio com’è andata!
Dopo i miei interminabili gufi, il docente ha accettato d’incontrarmi per rilasciare questa famosissima intervista; mi ha dato appuntamento nell’aula n°11, adibita ad aula di Divinazione dal suo arrivo, altrimenti ve lo immaginate un Centauro che sale i gradini?!
Alle 18.00 precise mi sono presentata all’incontro e lui già nitriva e scalpitava per i miei 26 secondi di ritardo. Dopo i soliti convenevoli e le solite battute su di noi giovani umani che non rispettiamo nessuno, inizio la mia intervista:

Lysander

Perry: Buona sera, professor Lysander, prima d’iniziare la nostra intervista vorrei dirle che sono lieta che lei mi abbia concesso tale privilegio! E vorrei anche permettermi di dirle che adoro la sua materia e che soprattutto la stimo molto!
Lysander: [Sicuramente non volendo, mi dà un colpo di coda sul braccio.] Mh, vada avanti, signorina Perry!
Perry: Giusto, andiamo avanti con l’intervista… Professore, molti credono che la Divinazione sia qualcosa di prettamente umano, ma sappiamo tutti che non è così. Potrebbe spiegare ai nostri lettori di cosa si tratta realmente?
Lysander: [Mi guarda torvo, ma non è colpa mia se molti non sanno cosa sia questa materia.] L’ignoranza di voi umani è proverbiale riguardo questa branca della magia. La Divinazione umana e quella praticata da noi Centauri erano molto simili agli albori, quando le popolazioni mediterranee e centroamericane erano solite interpretare il futuro attraverso le tecniche che ancora oggi noi adoperiamo. Se vogliamo usare un linguaggio più tecnico, la Divinazione è l’arte di predire il futuro ricavando informazioni, estremamente logiche, da eventuali eventi soprannaturali e non, traenadone così le conclusioni. Molti umani pensano che basti tirare a caso per avere un risultato che possa soddisfarmi. Ebbene no! La Divinazione è estremamente  scientifica e nulla è mai lasciato al caso. Bisogna saper catturare ogni singolo mutamento del divenire e, ovviamente, saperlo interpretare.
Perry: [Quest'ultima affermazione mi fa divinare che abbia capito che la mia risposta a lezione sia stata del tutto tirata a caso!] Idromanzia, aeromanzia, nefomanzia. Quali delle molte branche nelle quali è suddivisa la divinazione sono le più amate dai centauri?
Lysander: Non vi è una branchia precisa che sappia sovrastare le altre in quanto a precisione o semplicità nell’essere interpretata. Sicuramente la più diffusa è l’Astrologia, che è completamente differente da quella di voi umani! Credo che comunque la trance divinatoria attraverso i fumi delle piante allucinogene sia la più piacevole.
Perry: [Mi trattengo dal chiedergli dove si possano trovare tali piante.] Professore, se uno studente si volesse avvicinare all’arte divinatoria, come proverebbe ad indirizzarlo?
Lysander: Credo che voi giovani umani siate tutti dei casi senza speranza, chi più e chi meno. È impossibile che voi umani riusciate ad acquisire le tecniche adatte per eseguire la Divinzione di noi centauri!
Perry: Ma torniamo alla Divinazione in generale, in che consiste a sommi capi? E soprattutto, come si pratica?
Lysander: [Dopo avermi guardato come se avessi provato a dargli uno zuccherino...] La Divinazione non ha una pratica precisa, e lei dovrebbe saperlo bene, signorina Perry. In generale, la Divinazione necessita d’intelligenza, attenzione e scrupolosità.
Perry: Quindi, secondo lei, gli umani non sono portati per questa pratica?
Lysander: [Nitrisce in maniera del tutto nervosa] Ho già risposto a tutte le sue domande, e non voglio proseguire oltre. Si è fatto tardi, signorina Perry, quindi non osi provare a continuare, altrimenti toglierò dei punti a Tassorosso! L’intervista è finita, giovane umana… Arrivederci!

Dopo avermi involontariamente minacciata, mi invita ad uscire. E pensare che il bello delle domande doveva ancora arrivare!
Adesso però ho capito perchè di solito li lasciano sempre nella Foresta Proibita i tipi come lui…
Per il momento è tutto miei, cari lettori. Adesso non vi resta che mandare un gufo alla nostra redazione, se c’è qualche strano effetto della natura che volete divinare!

Al prossimo numero!

Lucy Perry

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By Stephen Medicine | - 1:42 pm - Posted in Novembre 2064

Calendario dei Campionati

Come promesso ecco a voi gli appuntamenti dei campionati scolastici di Quidditch di Durmstrang:

Thorild

Thorild VonAhnen

2 novembre

Bärengewaltsame

Sterne von Feuer
23 novembre
Drachen von Durmstrang Schlangenrot
14 dicembre Sterne von Feuer Adler von Wind
18 gennaio Bärengewaltsame Schlangenrot
15 febbraio Adler von Wind Drachen von Durmstrang
8 marzo Sterne von Feuer Schlangenrot
22 marzo Bärengewaltsame Adler von Wind
12 aprile Drachen von Durmstrang Sterne von Feuer
3 maggio Schlangenrot Adler von Wind
17 maggio Bärengewaltsame Drachen von Durmstrang

e di Beauxbatons:

16 novembre

Vifs de la Normandie

Anges des Pyrenees
14 dicembre Anges des Pyrenees Cygnes de la Bourgogne
25 gennaio Cygnes de la Bourgogne Vifs de la Normandie
22 febbraio Anges des Pyrenees Vifs de la Normandie
15 marzo Cygnes de la Bourgogne Anges des Pyrenees
12 aprile Vifs de la Normandie Cygnes de la Bourgogne

 

Bärengewaltsame vs Sterne von Feuer 200-40

È facile notare che la prima partita nella scuola del Nord Europa si è già svolta. Grazie alla trasmissione in Sferavisione delle partite studentesche ho avuto modo d’assistervi. Non è stato il massimo dell’appassionante.

Le formazioni in campo:

Bärengewaltsame: P. Krause (P), J. DERGURARD (B), K. Bludgerson (B), J. Dahl (Cc), M. Zeeman (Cc), H. Richter (Cc), S. Rohlfs (Ce).

Sterne von Feuer: T. VONAHNEN (P), I. Teller (B), W. Lem (B), D. Zapolska (Cc), C. Gabor (Cc), Z. Miciński (Cc), L. Kapuściński (Ce).

J Jans DerGurard

Gli Orsi hanno primeggiato sulla squadra avversaria senza grossi problemi. Le tattiche studiate da VonAhnen, Capitano delle Stelle, e messe in atto dalla squadra non avevano grosse possibilità di riuscita davanti all’aggressività del reparto Battitori della squadra di DerGurard.
La contesa della Pluffa viene vinta da Zapolska che soffia la palla a Dahl con un pugno ben assestato dal basso verso l’alto. Peccato che Dahl abbia avuto più o meno la stessa idea, anche se il pugno non era rivolto alla Pluffa ma alla mascella dell’avversario. È stato in quest’azione iniziale che ho capito cosa intendessero i nostri amici di Durmstrang quando dicevano che il nostro gioco è meno permissivo del loro. A quest’azione che qui da noi sarebbe valsa una punizione, le Stelle Infuocate hanno visto il gioco continuare senza un fischio da parte dell’arbitro della partita. La palla è comunque rimasta in mano alla squadra di VonAhnen, presa da un Miciński velocissimo a scattare in avanti che in un batter d’occhi si è trovato a scartare gli altri due Cacciatori avversari e che, una volta arrivato davanti agli anelli, ha tentato una finta con l’evidente intenzione di passare la palla al compagno di squadra Gabor. Mai errore fu più fatale! Bludgerson con un Bolide di ragguardevole potenza blocca l’azione offensiva dei Cacciatori avversari, mandando un messaggino poco gentile dritto sulla schiena di Miciński. Evento che ha permesso il contropiede avversario e il primo goal per gli Orsivolanti.
Forse mi sono dilungato troppo su questa prima azione, ma il gioco è proseguito più o meno allo stesso modo per tutta la durata della partita.
Gli schemi delle Stelle partivano tecnicamente perfetti, ma non riuscivano ad andare in conclusione, perché fermati dal gioco di due bravissimi DerGurard e Bludgerson.
Inconcludenti Lem e Teller, preceduti quasi in ogni Bolide da uno dei Battitori avversari, che non si sono sicuramente risparmiati in lanci verso il Cercatore dell Stelle Infuocate. Infatti Kapuściński, con ogni probabilità, avrebbe dovuto lasciare presto il campo per infortunio, se Rohlfs non avesse messo fine alla partita acchiappando il Boccino per gli Orsi, senza neppure doverselo contendere con il suo avversario, impegnato per l’ennesima volta a cercare di evitare un Bolide di  DerGurard nel momento culminante della partita.

I giudici incaricati di assegnare i premi per i migliori in campo hanno così deciso:

  • Portiere: Thorild VonAhnen.
    Il Capitano della squadra delle Stelle ha parato più della metà dei tiri che gli avversari sono riusciti a fare verso i suoi anelli. Dimostrando indubbiamente di essere un buon giocatore di quidditch e un ottimo portiere. Riuscendo a far notare il suo talento, nonostante l’evidente stato di difficoltà nel parare, mentre puntualmente un Bolide sfrecciava nella sua direzione, quasi non ci fosse nessuno a difenderlo.
  • Cacciatore: Dominik Zapolska.
    È il giocatore del suo ruolo andato a segno più volte. Sono suoi tutte e quattro i goal andati a segno per la sua squadra. Mentre dei cinque andati a segno per gli Orsi si annoverano due goal a testa per Zeeman e Dahl e uno per il più giovane tedesco Hasso Richter.
  • Battitore: Jans DerGurard.
    La decisione qui deve essere stata ardua. La prestazione di entrambi i Battitori degli Orsivolanti è stata migliore anche rispetto a quella che abbiamo visto qui ad Hogwarts nella partita contro i francesi e sicuramente a tutt’altro livello se paragonata alla loro prestazione contro la squadra di Hogwarts a Giugno. Entrambi hanno sbagliato ben poco e ogni colpo era potente e preciso. Ma il Bolide ad effetto scagliato da DerGurard contro Kapuściński a pochi minuti dalla fine dell’incontro è paragonabile ai colpi a due mani che Connelly, per mio sommo dispiacere, è in grado di mettere in campo.
  • Cercatore: Sander Rohlfs.
    Ha avuto vita tranquilla e ha giocato praticamente da solo nel suo ruolo. Rimane il dubbio di cosa avrebbe fatto con un avversario impossibilitato a dare la caccia al Boccino. Mi riservo il diritto di dare un’opinione più oculata sul giocatore una volta che l’avrò visto giocare con elementi quale la Sigthorsson.

Spero di potervi dare presto nozioni più chiare sul modo di giocare dei nostri coetanei stranieri. Così che l’anno prossimo la Coppa Triquidditch possa essere nostra. Sino ad allora il vostro commentatore sportivo vi saluta.

   Stephen Medicine

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By Stephen Medicine | novembre 9, 2008 - 11:44 am - Posted in Novembre 2064
Dolcetto o scherzetto? Scherzetto e poi fattura, ma da noi.

Anche quest’anno la festa magica per eccellenza ha avuto il suo corso e come ogni anno avremo preferito non ci fosse stata. Lo sapevamo che poi ci toccava scriverci un articolo e ce lo saremmo volentieri evitate. Syd Mayson
La Sala Grande era molto buia. Le uniche luci presenti erano quelle delle centinaia di candele dentro le zucche intagliate, e della luna che per magia si affacciava dal soffitto. Degli scheletri sistemati a mucchietti erano abbandonati in giro, intervallando qui e lì le cataste di zucche. Dei teschi rotolavano imperterriti dalla cima del mucchio a terra, sparivano e ricomparivano sopra le ossa, pronti a ricadere nuovamente. Gli unici arazzi che ornavano la sala erano delle enormi ragnatele, che scendevano dal soffitto sino a terra. Il numero era impressionante e passandoci accanto gli abiti se ne portavano via dei pezzetti appiccicosi. Insomma, un vero strazio! L’unico spazio sgombro dalle ragnatele era il centro della sala, dove troneggiava una zucca gigante ripiena di dolciumi e con ai lati due rubinetti da cui fuoriusciva della roba che pareva preoccupantemente simile a muco. Anche se, a quanto ci dice chi ha avuto il coraggio di provarla, il sapore non era male e cambiava a seconda di ciò che volevi bere. Non vi stupirà sapere che molti studenti stavano morendo di sete, perché non hanno creduto neppure per un attimo a ciò che veniva detto sul gusto di quella roba dall’aspetto ributtante.
Reed ha allietato la serata con una serie di racconti dell’orrore. Mettiamo da parte che ha scelto di quelli inventati all’epoca di Merlino. Non possiamo però sorvolare sul fatto che ce li raccontava uno travestito da McBryant, con un parrucchino mosso da una brezza magica e uno stuolo di ragazzini intorno, che avrebbero dovuto fuggire urlanti da lui che minacciava punizioni e invece se la ridevano di brutto. Insomma, il terrore non era di casa nell’ascoltare quei racconti.
Per fortuna la parte spaventosa c’è stata. Certo, era un fuori programma, perché bisogna tristemente ammettere che gli organizzatori della festa non avrebbero saputo fare una cosa spaventosa neppure ne fosse dipesa la loro vita.
Secondo la più antica tradizione, Halloween è la notte in cui gli uomini possono passare nel mondo dei morti e dei demoni, mentre questi ultimi riescono a raggiungere il mondo degli esseri umani.
Nel bel mezzo della sala si è aperto un varco e le creature più spaventose dei libri di Difesa si sono riversate tra di noi. La Wallace ha preso a dare ordini, dicendo a tutti di procurarsi una zucca con una candela accesa all’interno, così da confonderci tra anime dei morti e mostri. Tra le urla e il fuggi fuggi generale è stata ascoltata e non ci sono stati guai di nessun tipo. Siamo quasi sicure che ci sia sfilato accanto un Demone dell’Aria, perché se scopriamo che è stato qualcuno degli studenti a sollevare le gonne dei nostri costumi con un Incantesimo Elementale d’Aria son fatti del morto che cammina, perché ci pensiamo noi a farlo entrare a far parte di quella schiera! Ad ogni modo le creature, fregate dallo stratagemma vecchio quanto Summers che gli ha fatto scambiare gli studenti in costume per creature simili a loro, si sono allontanate dal castello per riversarsi nel mondo nella notte in cui tutto è possibile.
Vincent Stars Ai bordi della sala da ballo gli studenti hanno ripreso a combinarne di tutti i colori.
Una coppia di ragazzi travestiti da Mummie continuavano a ripetere urlando: "dolcetto o scherzetto?". Come è giusto che sia, sono stati mandati a quel paese da tutti quelli cui han fatto la domanda. Loro, però, prendendo la cosa come una scelta per "scherzetto", si allontanavano, prendevano a correre uno da una parte e uno dall’altra dal malcapitato e, con una bende tesa tra le loro gambe, lo mandavano con il sedere per terra, falciandogli i piedi. Ora, noi non ne possiamo essere certissime, ma l’accento irlandese dei due, l’altezza identica, i capelli rossi che spuntavano qui e lì dalle bende e il fatto che si chiamassero l’un l’altro Sean e Jericho, ci fa supporre che si trattasse dei Muldoon e devono ringraziare la loro buona stella che non si sono avvicinati a noi. Però ci sentiamo in dovere di far sapere a chiunque sia finito con le chiappone per terra che sono stati loro.
Ma perché io devo scrivere di queste trollate con la Sputinc?
Perché io da sola non ne scrivo, ho già usato la prima persona plurale per tutta la prima parte del pezzo e non ho intenzione di riscriverlo!

Il lato che possiamo definire "pirotecnico e cabarettistico" della serata non era male.
Per quanto avrei preferito cento volte una qualsiasi e bigotta cover dei capital a quella beota della Karpenter.
Finiscila di commentare che poi la Piuma scrive tut…

Carine davvero le figure dei ragazzi del settimo, ovvero gli animali di zucchero che da buoni Trick or treat hanno terrorizzato i tre quarti della Sala Grande, prima di ricoprirla di zucchero: un corvo, una serpe, un tasso e un grifone mobili, fatti di zucchero, che corrono dagli angoli della sala, convergendo in uno stesso punto ed esplodono nel centro della pista da ballo, rendendo appiccicosi tutti i presenti nei loro pressi, sono degne rappresentazioni di cervelli striminziti quali quelli di Hargreaves, Lewis, Connelly e Arthur.
Dalla zucca, ci pare, o comunque da un teorico niente è spuntata la conduttrice di RSN, Jessica Karpenter, che per inciso è data come una delle più affermate donne dello spettacolo magico, vestita da diavolessa con tanto di forcone e ali le corna non me le ricordo, le avrà date al compagno? Perché la spacciamo per conduttrice quando quella al massimo può fare la porta riviste proprio non lo sappiamo. Ha iniziato una specie di cabaret sonoro, dove alcuni dei nostri compagni si sono esibiti in canzoni che, o sapevano solo loro, o facevano parte di una cultura musicale da fare pena ad un Ippogrifo zoppo.
In ordine si sono esibiti una tizia del nostro anno di Tassorosso, ma chi bolide era? Seraphine e chi se lo ricorda il cognome? che, dobbiamo essere sincere, ha fatto davvero una bella esibizione, con una canzone italiana niente male davvero. I due primini sono stati davvero una cosa… Non commentiamo che è meglio, ma dove Bolide l’hanno trovata una canzone del genere? Le nostre nonne forse nemmeno la conoscono! Sull’esibizione di Stars e Darkem… Tacciamo in silenzio, quella canzone era orribile, per non parlare della discutibile estensione vocale che i due hanno dimostrato.
Il finale della serata ha visto le premiazioni alle maschere, con Stars che ha vinto il costume più simpatico. Ne ha indossato diversi per la verità, ma crediamo che quello da Boccino sia stato il più apprezzato. Noi lo avremmo votato come mascherato più coraggioso, ma vabbè!
Syd Mayson si è messo in evidenza con la maschera più spaventosa. Era vestito con degli abiti babbani, con delle macchie rosse di qualcosa di molto simile al sangue, ma che crediamo fosse succo d’uva. Il tocco di genio erano però gli occhi che ha velato di grigio con qualche incantesimo.
Veramente impressionante guardarlo, ma in fondo è sempre impressionante guardarlo. Noi l’avremo fatta vincere alla O’Neil, ma senza maschera.
Il premio per la coppia di costumi è andata a Daniel Phoenix e Lucy Perry e sì, la maschera di Phoenix era davvero originale e carina, mentre quella della Perry era tra le più ricorrenti. A quanto ci è stato detto, erano vestiti lei da angelo di ghiaccio e lui da scultore dell’opera che al posto delle mani aveva delle forbici.
Da segnalare su questo fronte non dovrebbe esserci altro, visto che le danze in pista non mi sono minimamente interessate.
Ti dava così fastidio vedere Keyra ballare con Rafael, eh?
Mi è passata! Non ricominciare con ‘sta storia di Rafael. Non ci lavoro più con te Sputinc… mai più, mai più!

Marlene McGregor & Sunny Sputinc

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By Alcy | novembre 8, 2008 - 4:11 pm - Posted in Novembre 2064

Anche dette "Avanzi di Halloween"

Ci ho provato anch’io a fare un costume per la gara del 31 ottobre scorso. E visto che non è certo nelle mie capacità utilizzare chissà quali formule e pozioni per trasformarmi in qualcosa di spaventoso, ho deciso di prendere in prestito una zucca dall’orto della scuola e di utilizzarla come testa sostitutiva.
In realtà volevo decorarla e inciderla in modo bizzarro, avevo pure preparato la bozza dell’incisione con l’aiuto di uno dei Muldoon (non chiedetemi quale, spero solo fosse il Grifondoro visto che eravamo in sala comune). Il problema è sorto nella realizzazione: intagliare le zucche con un Diffindo si è rivelato un vero fiasco e sono riuscita solo ad ottenere tanti pezzi di zucca divisi in parti inutili. Forse dovrei seguire con più attenzione le lezioni di Incantesimi, ma ormai era tardi, la possibilità di partecipare al concorso sfumata, e così mi sono detta… perché sprecare tutta questa zucca?
Quindi ho preso il calderone, il mio grembiulino da cucina giallo e ho cominciato a fare queste polpette.


Le zucche nell'ortoIngredienti

  • Una grossa zucca
  • 100 g di formaggio grattugiato
  • 150 g di pane grattato
  • 3 uova
  • 100 g di fontina
  • farina
  • olio
  • 50 g di burro
  • sale
  • pepe

Preparazione

Per prima cosa bisogna pulire l’interno della zucca da tutti i semi e i filamenti, lasciando però intatta la buccia. Per fare questo lavoretto il mezzo più veloce è servirsi di un cucchiaio.
Bisogna tagliare la zucca a fette, se usate un Diffindo funziona benissimo. Ok, vero, se provate a intagliarla il Diffindo non è il massimo, ma per dividerla a fette è senz’ombra di dubbio il mezzo più veloce.
Cuocete le fette di zucca disponendole tutte allineate sul ripiano su cui state cucinando, prendete la vostra bacchetta e scagliate quattro giri di Scaldo, per cuocere la zucca affinché l’interno diventi tenero.
Lasciate raffreddare la zucca per una decina di minuti, poi, con l’aiuto di un coltello, togliete la scorza. 
Buttate la zucca dentro il calderone e cominciate a scagliare dei diffindo finché tutta la polpa non è stata tagliata in minuscoli pezzi. Accendete il fuoco sotto il calderone, mescolate vigorosamente il contenuto arancione finché non assume l’aspetto di una bella passata. Continuate a mescolare facendo ben attenzione che la passata non si attacchi al fondo del calderone (altrimenti la Applebaum, quando preparate la prossima pozione a lezione, potrebbe farvi mille domande imbarazzanti. A me è successo).
Quando la passata è abbastanza densa, aggiungetevi il burro e del formaggio grattugiato e continuate a cuocere a fuoco basso finché non si saranno sciolti e il passato non avrà ancora un aspetto asciutto.
Terminando di mescolare, aggiungete sale e pepe e spegnete il fuoco da sotto il calderone.
Quando il composto sarà tiepido unite un uovo, sia albume che tuorlo, metà del pane grattato e mescolate per amalgamare bene il composto.
Lasciate raffreddare la zucca, poi formate delle palline grosse come un Puffskein e al centro di ogni pallina inserite un cubetto di fontina facendo in modo che il formaggio rimanga all’interno della polpetta.
Passate le palline prima nella farina, poi in un piatto con le altre due uova sbattute e infine nel restante pane grattato. 
Infine friggetele in abbondante olio bollente, facendo attenzione a non scottarvi. Mangiatele subito, ben cotte e calde.

Alcyone Webber

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By Stephen Medicine | novembre 7, 2008 - 9:12 pm - Posted in Novembre 2064

L’ordine nel caos scolastico

Ad Hogwarts vige una ferrea gerarchia. Lo so che non vi sto dicendo niente di nuovo, ma questa considerazione porta ad una domanda a cui, in quest’articolo, voglio dare una risposta. Ogni ruolo ha un motivo d’esistere? A guardare alcuni dei caposcuola e dei prefetti di quest’anno la risposta mi viene spontanea. Non volendo giungere a conclusioni affrettate, però, ho preferito andare a fare qualche domandina qui e lì. In fondo a me piace fare domande al prossimo. La mia utopistica speranza di ricevere risposte interessanti è dura a morire. Naturalmente non potevo che cominciare dal vertice. La preside Wallace è stata così gentile da mettersi a mia disposizione.

LoDi cosa si occupa il preside di Hogwarts?
“Il preside di Hogwarts si occupa innanzitutto, anzi direi che si pre-occupa innanzitutto, delle condizioni degli studenti. Eventuali onori, i rapporti con altre scuole di magia, l’organizzazione di eventi importanti e occasioni simili, vengono sempre messi dopo gli oneri dell’organizzazione interna. Non bastano un paio di partite di Quidditch a rendere vivibile questa scuola; al contrario, sono sufficienti una paio di decreti didattici poco ponderati per provocare il malessere dei ragazzi. Immagino sappia a cosa mi riferisco”.
Io lo so eccome a cosa si riferisce. Devo ammettere, però, che non avrei mai pensato che lei si dissociasse così chiaramente dall’operato del suo vice. Questo mi costringe a rivedere la mia opinione sulla nostra preside. Ha boccini carattere!
“Inoltre, il preside indice le riunioni dei docenti e del Consiglio Scolastico, di cui fanno parte anche alcuni genitori. Se mi chiedessero di scegliere il male minore tra queste riunioni e la convocazione di studenti in presidenza, non saprei davvero cosa indicare come il compito più gramo. Ho saputo che alcuni studenti si vantano di essere stati convocati più volte in presidenza. Forse dovrei provare ad usare un arredamento meno accogliente, che ne dice?”
Io sono convita che anziché cambiare l’arredamento della presidenza occorrerebbe modificare i processi mentali distorti dei cervelli degli studenti, ma immagino non sia vietato da qualche decreto scolastico. Se non è così, sono sicura che presto ne verrà redatto uno.
Tentar non nuoce. Come viene scelto un preside?
“Nella maggior parte dei casi, c’è un passaggio automatico di carica da vicepreside a preside, come è successo per me. L’ex-preside Granger mi ha dato il suo appoggio, naturalmente. Le eccezioni sono rare, in genere un vicepreside non viene mai scavalcato, a meno che qualcosa non gli impedisca di arrivare alla fine della sua carica: un ritiro volontario o un evento più… traumatico, diciamo. La sua scomparsa da questo mondo, in parole più semplici. Non ho notizia di presidi fantasma, sebbene la mia lettura di Storia di Hogwarts non risalga precisamente alla settimana scorsa”.
Avete capito cosa comporta quest’affermazione? È noto quanta poca fiducia io abbia nelle vostre capacità mentali. Sapendo che non è colpa vostra, ma della natura che vi ha fatti in questa maniera, sono qui per aiutarvi a comprendere. Hogwarts si ritroverà con il professor McBryant come preside, a meno che non tiri le cuoia. Visto questo iter quasi ufficiale del vicepreside che diventa preside, ho dovuto fare la seguente domanda:
Come viene scelto il vicepreside?
“Si procede per votazione all’interno del Consiglio dei Docenti. È naturalmente il preside in carica a proporre dei nomi da sottoporre alla votazione, ma considerando che possono entrare tra i candidati solo docenti dalla condotta irreprensibile e con un minimo di dieci anni di insegnamento alla spalle, la lista dei nomi è nota al Consiglio prima ancora della proposta ufficiale. Una volta uscita la lista, il Consiglio inizia a votare”.
Il Consiglio Docenti farebbe meglio a sciogliersi! Che caspita! Non è mica una novità che McBryant sia un bacchettone rigido quanto un asticello. Se licenzia la metà di loro per incompetenza, se la saranno cercata.
“La carica di vicepreside è vitalizia, come quella di preside. Tuttavia, il preside si riserva il diritto di destituire il vicepreside, con validi motivi. E in questa circostanza si richiede il parere, badi, semplicemente il parere del Ministro della Magia. In caso di destituzione, si propone un altro docente e si effettua una nuova votazione”.
Mi sono trattenuta dal chiederle quando ha intenzione di farlo fuori. Io spero presto. Tengo le dita incrociate.
“Signorina Sputinc, apprezzo molto il lavoro del giornalino scolastico. Posso quindi supporre che questo colloquio non verrà modificato, non è vero?”
Mi rimangio tutto ciò che ho detto su di lei. Le cose buone, intendo. Ha chiamato La Voce degli studenti giornalino! E anche questa storia del modificare non ho idea di come le possa essere saltata in mente. Signora preside, come può ben leggere, non ho modificato una sola virgola del nostro colloquio. Mi è toccato andare dall’asticello a sentire quali pensa siano i suoi doveri all’interno della scuola, a parte farci sentire costantemente sorvegliati neppure avessimo intenzione di far saltare il castello di Hogwats per aria appena ci si lascia soli un momento.McBry
Quali sono le mansioni che spettano al vicepreside di Hogwarts?
“Il vicepreside è il più stretto collaboratore, tra i docenti, del preside. È responsabile dell’organizzazione della scuola (orari delle lezioni, gite ad Hogsmeade e quant’altro), nomina dei docenti (col consenso del preside) e della disciplina. Dopo il preside, ha la massima autorità nel comminare punizioni e sanzioni agli studenti in caso di infrazioni al regolamento. Generalmente però gli studenti sono sotto la giurisdizione del proprio capocasata.”
La preside Wallace si ritrova quindi ad avere come suo più stretto collaboratore qualcuno il cui operato non le piace. Forse avrei dovuto farlo presente al Professor McBryant, magari avrebbe rivisto le sue posizioni. Preodorando problemi a rendergli nota una cosa simile, ho preferito starmi zitta e continuare per la mia strada. Ci sono già la Camden e Ramaki a far perdere punti a Serpeverde, non volevo rischiare di rubare loro il primato.
Come viene scelto?
“Il preside propone un docente; per essere eletto è necessario che ottenga la maggioranza dei voti in una votazione del Consiglio dei Docenti. La carica di vicepreside è vitalizia. Tuttavia il preside si riserba il diritto di destituire il vicepreside per un valido motivo. Al quel punto dovrà proporre un altro docente e si passerà ad un’altra votazione.”
Almeno ora siamo sicuri che è conscio che a pestare troppo i piedi della Wallace potrebbe essere spinto giù dalla poltrona su cui si è appena seduto.
Sarebbe così gentile anche da farmi sapere come vengono scelti i capocasata?
“Lo stesso metodo utilizzato per la scelta del vicepreside viene utilizzato per quello dei capocasata. Al preside spetta fare una proposta e al Consiglio dei Docenti votare.”

Prossimo intervistato è uno dei capocasata della scuola. Mi è balenata in mente l’idea malsana di intervistare Spellman, ma dopo aver ricevuto da lui l’ennesima S ad un compito mi son detta che meno contatti abbiamo e meglio è. Powell mi ha lanciato un’occhiataccia appena mi ha vista avvicinarmi con la piuma in mano, credo che ancora non mi abbia perdonata per aver scritto che ha pianto dopo gli eventi di Halloween dell’anno scorso. Al terzo tentativo mi è andata bene. Strawberry si è dimostrato un degno rappresentante della sua Casata. No, non voleva essere un complimento.
Di cosa si occupa un capocasata di Hogwarts?
“Oh, suvvia signorina. Come se non lo sapesse”.
Mi ha sorriso amichevolmente mentre si aggiustava gli occhialini sul naso. Già così cominciamo male. Io sono una professionista seria. Non si tratta con accondiscendenza una giornalista. Nessuno sembra capire che io scrivo per informare chi non è edotto, che le mie domande sono fatte per gli ignoranti.
“Ovviamente un capocasata deve svolgere tutte quelle funzioni puramente rappresentative che sarebbe inutile e confusionario lasciare genericamente all’intero corpo docenti. Siamo quindi responsabili del comportamento degli studenti della nostra casata, la rappresentiamo nelle occasioni ufficiali e la nostra voce pesa molto in certe decisioni. Siamo anche sempre disponibili – o perlomeno io lo sono – a colloqui personali per quel che riguarda le scelte di orientamento al secondo e al quinto anno di studi o per qualsiasi problema possiate avere durante la vostra permanenza nella nostra scuola”.
Posso solo immaginare quanto siano orgogliosi i Tassorosso d’avere come rappresentante un babbanofilo obeso. La cosa tragica è che con ogni probabilità lo sono per davvero! A rileggere questa risposta pare che quelli a più stretto contatto con gli studenti siano proprio Powell, Strawberry, Spellman e Keynes. Allora perché Powell non cerca di mettere un freno alla Camden? Perché la Keynes non ha ancora evirato Dalis? Perché Spellman non ha ancora levato la piuma dalle mani della Trott o non gliel’ha stregata in modo tale che appena la tocca cada in un lungo sonno? E per ultimo… perché Strawbarry non infarcisce la Glorbander di Pozione Rilassante? Queste sono domande che credo ognuno di noi si sia posto almeno una volta nella nostra vita scolastica.
Come viene scelto?
“Immagino mettendosi due fette di formaggio incantato davanti agli occhi, se hanno scelto me”.
Prima di rispondere si è lasciato andare ad una risatina acuta. Evidentemente scherzava e per fortuna che ha riso, altrimenti l’avrei presa per una risposta seria e consapevole.
Come vengono scelti caposcuola, prefetti e capitani? Quali qualità deve avere un ragazzo per ambire a queste cariche?
“Beh, come ho detto prima, l’opinione di noi capocasata conta molto in queste decisioni. Per quel che mi riguarda, segnalo come prefetti e caposcuola Tassorosso i signorini che vedo più responsabili e maturi. Quelli che, con perfetto spirito di solidarietà nei confronti dei compagni, li guiderebbero sulla retta via – per così dire – col dialogo e il buon esempio. Il capitano della squadra di Quidditch parimenti, oltre ovviamente a distinguersi per evidenti meriti sportivi, dev’essere un signorino in grado di guidar la squadra con costanza e abnegazione”.
Sono estremamente tentata di mettermi ad analizzare caposcuola, prefetti e capitano della squadra di quidditch di Tassorosso alla luce di queste motivazioni che sono alla base della loro carica. Ma mi limiterò a ricordarvi chi sono: Connelly, Haliwell, Strawberry, Olsen e Jarvis. Di questi ne potrei salvare giusto due, ma solo perché sono buona. Per farvi vedere chi intendo sono andata a chiedere ad uno di questi cinque elementi. Ho scelto anche uno di quelli che avrei salvato, quindi che nessuno mi venga a dire che me le vado a cercare apposta. La Haliwell non ha mai avuto grossi problemi di dialogo, in effetti, e i suoi articoli di cronaca erano addirittura leggibili. Quindi sulle qualità ricercate dal professor Strawberry ci siamo. Quel che le manca è un pochetto di polso. Se mi trovasse ad infrangere il regolamento, secondo voi mi metterei grossi problemi a continuare imperterrita? Io sono convinta di no.
Di cosa si occupa un caposcuola di Hogwarts?
“Un caposcuola è uno studente come un altro rivestito di responsabilità, non solo verso se stesso ma anche verso gli altri. Deve essere diligente e rispettare le regole che vigono nella scuola, e allo stesso tempo assicurarsi che i concasata – e non solo – facciano altrettanto. Inoltre il nostro compito consiste anche nell’essere un mediatore tra studenti e docenti, anche se non sempre ci si riesce… capisci cosa intendo, vero, Sunny?”
Io capisco tutto, sempre e comunque. Quello che la nostra carissima caposcuola voleva intendere è che spesso siete delle grandissime teste di Troll e che riuscire a farvi ragionare è come chiedere ad un Troll, per l’appunto, di imparare a contare. Avete presente la statua nel Dipartimento di Aritmanzia di quell’uomo appeso per i piedi al ramo di un albero? Se si chiama “la statua del mago Strug, che voleva insegnare ai Troll a contare”, c’è un motivo.
Cosa pensi che influisca nella scelta di uno studente piuttosto che un altro?
“Ah, vorrei saperlo anche io! Probabilmente la fiducia che i docenti sono disposti a darti, forse i progressi a livello di studi, anche se questo non è il mio caso”, voleva che io cancellassi quest’ultima frase, ma come è risaputo ciò che viene detto verrà trascritto, “o di educazione. Oppure lanciano in aria una monetina, chi può saperlo?”
A questa sua battuta ha riso divertita. Io no. Gli ultimi due intervistati me li sono recuperati in sala comune. Nessuno dei due si è avvicinato con una voglia matta di parlare con me. Forse dipende dal fatto che li ho chiamati con un fischio, ma sono entrambi giocatori e ho pensato che avrei dovuto parlare la loro lingua per farmi dar retta. Mayson è sempre un piacere per gli occhi, anche se per le orecchie è deleterio quanto tutti gli altri esseri di sesso maschile di questa scuola. Ambrosia, invece, essendo una plurimilionaria è sempre bello tenersela amica.
Di cosa si occupa un prefetto di Hogwarts?
“Essenzialmente controlliamo che le regole scolastiche non vengano infrante: violazioni di coprifuoco, duelli in giro per i corridoi, atti di vandalismo in giro per il castello. Sinceramente credevo ci sarebbe toccato anche la pulizia settimanale del parrucchino di McBryant, ma a quanto pare gli elfi vedetta sono felici di occuparsene loro. Abbiamo una turnazioni per le ronde dopo il coprifuoco e per il controllo delle bacheche. A settembre siamo incaricati di accogliere i nuovi studenti, mostrare la strada per la sala comune e spiegare il funzionamento di entrata con la parola d’ordine. Ci siamo impegnati, ma non credo che i primini si siano sentiti tanto accolti, sopratutto dalla Dark”.
Credo anche io in effetti, ma non le si può dar sicuramente torto. Deve essere une vera noia, se non addirittura una gran scocciatura.
“Nella sala comune controlliamo che non ci siano problemi e dovremmo essere il punto di riferimento in caso ce ne fossero, in modo da avvisare velocemente il nostro capocasata. A proposito di questo, Sputinc, c’è gente in sala comune che continua a reclamarmi la tua piuma e la tua lingua, ma questo, sfortunatamente non è nei miei compiti. Potresti risolvertela tu?”
Non è vero niente. Non ascoltatelo. Nella sala comune Serpeverde regna l’armonia. Tutti mi amano. Sono troppo puffolosa perché qualcuno si lamenti di me.
Non scherzare, Syddino! Cosa pensi che influisca nella scelta di uno studente piuttosto che un altro?
“Influisce la carriera scolastica, ma non è detto che sia l’unico parametro. Un discreto rispetto per le regole o forse più la convinzione di volerle farle rispettare. In fin dei conti, non credo ci si basi sempre sullo stesso metodo di valutazione. Cioè, non vedo alcun parametro in comune tra me e la Dark, neanche con Harvarest in realtà … o con qualsiasi altro prefetto. Alla fine quello che ci si aspetta è un controllo del rispetto delle regole, quindi si punta su chi possa svolgere meglio questo compito seriamente”.
A voler guardare tutti i prefetti si scoprirebbe facilmente che molti di loro non saprebbero far rispettare un bel niente. Cioè… la Olsen sta molto meglio a canticchiare in giro cogliendo margheritine, Harvarest ce lo vedo bene accoccolato ad un pupazzetto con le fattezze della Norvall, la Cobain non starebbe male al quarto piano del San Mungo, mentre per la Dark si dice stiano già tenendo una cella libera ad Azkaban.
Di cosa si occupa un capitano di Hogwarts?
“Sceglie i componenti della squadra, valutandone attitudini e modi di fare, note caratteriali e fisiche. Dunque, si impegna a portare all’eccellenza quei germogli di talento che vede in ognuno di loro, li allena, li stimola, sforza spirito e corpo e, mettendo sotto pressione questi, ne trae e ne porta a maturazione le facoltà. Oltre a questo, funge da collante per la squadra, si impegna a tenere uniti i componenti e a non creare divisioni o spaccature. La cosa più importante, per noi che giochiamo, è l’unità e la voglia che ognuno ha di primeggiare, come gruppo, sugli altri. E ci si riesce sempre, in un modo o nell’altro”.
Mi sono tenuta per me tutti i commenti sui pochi risultati ottenuti dalla squadra. Anche perché a guardare le partite non si possono sicuramente attribuire a lei le colpe delle sconfitte. Voglio dire: lei segna.
Cosa pensi che influisca nella scelta di un capitano all’interno degli elementi di una Casata?
“Il capitano è una figura fondamentale che, oltre a racchiudere in sé la figura di sportivo e di guida, ha anche tutte le caratteristiche della Casata. Io sono ambiziosa, nobile, profondamente attaccata ai valori che fanno di me una Serpeverde. Non rinuncerei a tali per nulla al mondo, nemmeno per allenare la nazionale. Sono una persona ben attaccata ai principi che Salazar ci ha dato”.
Su questo non le si può dar torto. Possiamo tirare le somme! Tutte le cariche vengono decise dal Consiglio Docenti, nonostante siano persone diverse a proporre un nome piuttosto che un altro. Nelle alte sfere le cariche sono ben distinte e con una buona separazione dei compiti da svolgere. Tra gli studenti invece i compiti sono gli stessi tra caposcuola e prefetti. A mio modesto parere si potrebbe far a meno di qualcuno. Anche questa inchiesta è terminata. Come sempre mi auguro che vi torni utile sapere ciò che ho scoperto e chi vi sia piaciuta, ma se così non fosse… chi se ne frega.  

Sunny Sputinc

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By vocestudenti | - 11:45 am - Posted in Novembre 2064
Il silenzio di Margareth

All night, all day,
Angels watching over me, my Lord.
All night, all day,
Angels watching over me.

La voce di una bambina che rimbalza nelle pareti di una stanza dalle pareti rosa. Avanza nei piccoli piedi avvolti nelle pantofole rosa, una bambola stretta nelle mani. I capelli da poco pettinati per la notte, raccolti in due morbide trecce, così i "nodi cattivi" non si formano. Ma non erano i nodi da temere quella notte. Sulla soglia della villetta al numero tre di Castel Yard di Merthyr Tydfil in Galles, dopo quarantacinque minuti arrivano gli Auror: il corpo esanime di Margareth Lyod, quattro anni, è davanti alla porta della sua cameretta, gli occhi riversi all’indietro, la mano di pezza rosa ancora stretta in quella che è ormai bianca.
È la madre a sporgere la denuncia, dopo quella breve distanza di tempo. La baby sitter se ne era appena andata da casa e la madre era appena rientrata nella sua abitazione dopo una serata fuori con le amiche. Il padre della bambina, giunto a conoscenza dell’accaduto quattro ore dopo, raggiunge a casa la moglie in lacrime.
Iniziano le indagini serrate, il pianto della madre è l’alibi perfetto. Meno "solido" è quello di Amber O’Brian, la babysitter, una neo diplomata alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, Casa Corvonero, una delle "migliori dei suoi corsi", secondo molti compagni. La madre e la ragazza infatti non si sono incontrate in presenza della bambina e, al momento della denuncia, è questo un dettaglio che emerge subito, ma… per quanto brillante studentessa, era la O’Brian in grado di lanciare l’Anatema che Uccide? Chi dei suoi insegnanti di Hogwarts poteva davvero correre il rischio di insegnarle una maledizione del genere?
Di fronte agli interrogativi degli Auror e l’assoluto sdegno della preside allora in carica si para un nuovo indizio: la finestra della cameretta aperta e una vecchia vicina isterica, Claude Miller. Motivi per odiare la famiglia sembrano ovvi, palesi: una famiglia perfetta quella dei Lyod, una famiglia che la Miller nemmeno avrebbe potuto sognare. Abbandonata sull’altare dal promesso sposo per una Babbana del Missuori, non aveva mai digerito la cosa e, piuttosto che riprovarci, si era rinchiusa in una vecchia stamberga puzzolente di gatto, spezzatino bollito e naftalina. Una megera secondo tutto il quartiere, la presunta erede di una famiglia di maghi oscuri. Dopo tre mesi di indagini sembra che tutto sia risolto: alla vecchia Miller manca l’alibi.
Ma qualcuno dalla folla grida allo scandalo: nella discarica del luogo viene ritrovata l’arma del delitto, andata dispersa quella sera, la bacchetta. Sottoposta dall’ufficio Oggetti Magici Smarriti ad un Prior Incantatio e un incanto di rivelamento di possesso, si identifica così il proprietario della bacchetta, o meglio, la proprietaria: Marie-Emilie Darbou in Lyod, la madre di Margareth, la stessa donna che dalla notte stessa non smette di piangere. Si grida allo scandalo, si lavora con i magipsichiatri del San Mungo, si lavora per venticinque anni.
La Miller è ormai trapassata, e la ormai non più adolescente O’Brain lavora ad una filiale della Gringott in Marocco. La signora Lyod fa un fuori e dentro tra Azkaban e San Mungo ma, ogni volta che tutto sembra risolto, tutto finisce peggio: ogni indizio porta ad un’altra persona, un omicidio ancora irrisolto, senza una sentenza definitiva: che la colpevole sia davvero la madre? Che davvero una donna riesca ad uccidere la propria creatura? E se invece la studentessa "prodigio", che adesso saluta con accento straniero i maghi arabi, si fosse macchiata di omicidio a diciannove anni? Oppure, se la verità giacesse ormai sepolta nella terra tra le grinfie di una megera?
A Margareth non è stata data ancora giustizia e l’unica celebrazione che le è concessa è una canzone dei Capital Town, "Avadized", a ricordare la morte di una creatura che ancora non si era macchiata di colpe.

Marlene McGregor

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By vocestudenti | novembre 6, 2008 - 5:38 pm - Posted in Novembre 2064

3000 Galeoni vinti da un mago inglese sotto effetto della Felix Felicis

Timothy Wilkinson

Timothy Wilkinson

L’annuale lotteria della Gazzetta del Profeta è un appuntamento fisso per tutti quei maghi e quelle streghe che credono almeno un po’ nella fortuna e nei numeri: 1000 Galeoni sono in palio per chi detiene il biglietto con il giusto numero di serie e gli 8 numeri fortunati, estratti la sera prima del 25 giugno, giorno che ha visto uscire la prima copia del celebre quotidiano di informazione magica nel lontano 1883.
Certamente, questa non è una somma in grado di cambiarti la vita, ma che succede se riesci ad aggiudicarti il biglietto vincente una, due, ben tre volte? Esatto, ben 3000 Galeoni si è aggiudicato per tre anni di fila il signor Timothy Wilkinson (58), commesso in un negozio di animali magici nel quartiere magico della città di Exeter, nel Devon, sulla penisola della Cornovaglia. “L’uomo più fortunato del mondo magico inglese", ecco la descrizione che ne ha fatto il cronista del Wizarding Post Elliot Sutherland, nell’intervista rilasciata dal mago qualche giorno dopo la terza, fortunata vincita. Tutta questa attenzione mediatica, tuttavia, non ha per niente giovato al cinquantenne inglese che, durante la puntata del 15 ottobre del programma radiofonico serale, il “Graham Butler Show”, su RSN, ha rivelato in diretta quale era il suo grande segreto: un’abbondante riserva di Felix Felicis! Ovviamente, dopo l’imbarazzo iniziale e il gelo in trasmissione, il signor Wilkinson ha cercato di rimediare, affermando di stare semplicemente scherzando, ma la Gazzetta del Profeta e i responsabili legali della testata giornalistica hanno preferito svolgere una serie di controlli nella villetta sulla costa acquistata dal mago. È così che una squadra delle Forze dell’Ordine Magiche ha trovato uno scenario sconvolgente nella cantina del cinquantenne: una vera e propria fabbrica di Felix Felicis! Come gli studenti dal sesto anno in su sanno, questa pozione è parecchio difficile da preparare anche e soprattutto per i suoi tempi di preparazione – molto lunghi – e per gli ingredienti rari e introvabili. Eppure, Timothy Wilkinson era riuscito grazie alle proprie buone conoscenze scolastiche, apprese proprio nella nostra scuola, a specializzarsi nella confezione di questo tipo di pozione, per arricchirsi, certo, ma soprattutto vincere. Una vita di insuccessi, delusioni e lavori tutt’altro che gratificanti hanno portato il mago a buttarsi nel gioco e nelle scommesse prima, nelle lotterie ed estrazioni a premi dopo, con risultati alterni e tutt’altro che redditizi, almeno fino alla sua grande scoperta. Infatti, dopo aver perso un’ingente somma di Galeoni alle corse di Cavalli alati in seguito a controlli accurati che hanno rilevato tracce di Felix Felicis nel corpo del mago al momento della vittoria, Timothy Wilkinson capisce che il grande problema da risolvere è: come rendere invisibile ai controlli del Ministero della Magia la Felix Felicis? Apparentemente, era un’impresa impossibile ma, questa volta, è la fortuna – è proprio il caso di dirlo – che ha aiutato il mago nell’intento. Infatti, cinque anni fa, egli si accorge che assumendo contemporaneamente una semplice Pozione per i foruncoli e la Felix Felicis, la prima pozione fa come da ‘scudo’ sulla seconda, rendendo vano il riconoscimento. Ed è proprio grazie a questa scoperta che Timothy Wilkinson, nel giro di cinque anni, vince 1877 Galeoni alle corse dei Cavalli alati, 2380 Galeoni alle scommesse sul Quidditch internazionale e 3000 Galeoni alla lotteria della Gazzetta del Profeta! Somme da capogiro, certo, ma l’assunzione continuata della fortunata pozione dorata ha causato numerosi effetti collaterali, come irresponsabilità, impulsività e vanagloria che, difatti, hanno causato il declino del mago. Attualmente si trova ad Azkaban, in attesa del proprio processo. Tuttavia, già si parla di un’autobiografia e di uno spettacolo teatrale ispirato alla sua vicenda, che ha indignato e allo stesso tempo incuriosito i milioni di lettori della Gazzetta del Profeta, che si è vista costretta a rimettere mano ai biglietti delle ultime tre lotterie, per ripagare i lettori detentori del secondo e terzo biglietto vincitore, irrimediabilmente truffati dall’abile mago. Fonti non accertate informano che il giornale pagherà all’incirca la metà della vincita (500 Galeoni, quindi), ma si attendono notizie più certe in seguito al processo del signor Timothy Wilkinson. Se ritenuto colpevole, i suoi averi saranno messi all’asta e dovrà scontare due anni nella prigione di Azkaban per frode e truffa ai danni di un’istituzione magica.

Isabel Milford

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By Mic Parker | novembre 4, 2008 - 11:54 pm - Posted in Novembre 2064

Credevamo tutti di aver toccato il fondo dopo gli assurdi decreti didattici di McParrucchinoBryant, invece ci siamo dovuti ricredere. E pure alla grande visto che dieci giorni fa abbiamo assistito all’ennesima pazzia di un residente del castello (se escludiamo i Corvonero, che non sono mai stati sani di mente). Se fossimo in un radiodramma di RSN si potrebbe far iniziare la narrazione con "Era una tranquilla serata alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Il primo freddo iniziava a filtrare attraverso le spesse mura del castello e i fuochi nei bracieri illuminavano la Sala Grande mentre il cielo stellato si rifletteva sul soffitto. Gli studenti erano seduti disciplinati ai tavoli delle proprie Casate quando scoppiò il finimondo". Poetico, vero? Peccato le cose non fossero proprio così idilliache, finimondo escluso.
MensaFreddo faceva freddo, ma la serata non era affatto iniziata quietamente. I Muldoon erano riusciti a far partire un lancio incrociato di patate al forno tra le tavolate Tassorosso e Grifondoro; Harvarest continuava a rompere le scatole agli studenti del settimo anno di tutte e quattro le Casate chiedendo ‘Ma perché Arthea non è a tavola?’ e finendo per infastidire Clover abbastanza da far decidere al Serpeverde di far scagliare il suo magnifico uccello contro il Prefetto; alla tavola dei docenti, Warren è finito con la faccia nel piatto di purè grazie alla gomitata che si è preso in testa a causa della veemenza con cui Reed gesticolava, litigando con McParrucchinoBryant, mentre la Carmichael insisteva nel chiedere ad uno scranno vuoto che ore fossero. In effetti, non era una serata poi così diversa dalle altre.
Ma poi, ecco il colpo di scena! Dal tavolo rosso-oro si alza un’ anonima ragazzetta che, tutta baldanzosa, si fa largo tra gli altri studenti fino a raggiungere il nido delle cornacchie spennacchiate. Logico che nessuno dei presenti l’abbia degnata di uno sguardo (anche il più ottuso undicenne smistato a Corvonero dopo una settimana ha già assimilato il tipico atteggiamento "corvotronfiesco"), per lo meno finché la banale terzina non ha avuto la bella pensata di salire sulla loro tavolata. Tra uno sguardo assassino della O’Neil e uno in cagnesco di Roines (a cui la ragazzina salendo ha fatto rovesciare la ciotola del cibo), tra le ciarle di Parker e Pole su un nuovo attacco di larve di Lumaca Succhia-Rotelle Cerebrali e la Trott che rischiava di strozzarsi con un pezzo di pollo per lo spavento, Drakenly Freearm, terzo anno Grifondoro, si è messa a ballare. Avete capito benissimo, in piedi sulla tavola tra le stoviglie sporche e i piatti ancora pieni di cibo, questa studentessa dal nome impronunciabile si è messa a sgambettare allegramente. La cosa è durata poco, visto che hanno iniziato a pioverle addosso fatture da tutte le parti. Se l’è cavata con poco purtroppo, solo perché una provvidenziale zoccolata del centauro Lysander ha fermato gli studenti degli ultimi anni a bacchetta già puntata. Che poi non è del tutto vero dire "se l’è cavata con poco", dal momento che le sono stati tolti seduta stante cento punti secchi. E noi possiamo ragionevolmente supporre che pure lei verrà fatta secca dai compagni di casata entro breve, a meno che non riesca a farsi venire in mente qualche altro rituale simil satanico come quelli messi in mostra sugli spalti del campo di Quidditch.
Qualche giorno dopo, poi, mi hanno spiegato che quello della Freearm non era un ballo qualunque, ma una specie di danza irlandese, o celtica o non ricordo più di che parte dell’Inghilterra che si chiama "danza sul cadavere del nemico". Ora, a parte la scelta del nome di dubbio gusto, non riesco bene a capire la motivazione che ha spinto una tredicenne a fare una cosa del genere. È un assoluto controsenso visto che, senza l’intervento del docente di divinazione, l’unico cadavere sarebbe stata proprio il suo.
Ma tralasciamo per un attimo le considerazioni personali e riflettiamo attentamente sul numero sempre maggiore di episodi folli che accadono ultimamente. Converrete con me che la loro frequenza è aumentata decisamente da quando la Wallace ha assunto la presidenza e McParrucchinoBryant ha iniziato la sua campagna del terrore. Tutto questo non vi fa riflettere? A me fa venire in mente che possa esserci un collegamento tra la demenza cavalcante del corpo docente, gli scatti di pazzia degli studenti più piccoli e il pallore della piovra gigante che non sguazza più allegramente nel lago nero come una volta. Il potere ha dato definitivamente alla testa al professore di Storia della Magia tanto che le menti più giovani e deboli ne sono influenzate in maniera significativa e, purtroppo, non positiva.
La redazione della Voce degli Studenti vi promette di continuare a seguire attentamente il caso!

Michael Parker

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By Lottie | - 7:35 pm - Posted in Novembre 2064

Altrimenti detto,
Quando arriva ad una bambina Babbana la lettera di ammissione ad Hogwarts

Charla

Credo che fosse venerdì, il giorno in cui ho ricevuto la lettera da Hogwarts. Doveva essere per forza venerdì, visto che le cose strane accadono sempre di venerdì, secondo mia nonna Lilian – e poi, dettaglio non trascurabile, l’anno prima il mio compleanno era caduto di giovedì, la pasticceria in cui nonna Audrey aveva ordinato la mia torta lo teneva proprio come giorno libero e lei s’era fatta prendere una crisi di nervi, prima di convincere nonno Emil a portarla in treno a Glasgow, dove la figlia della cugina di una sua amica era a capo di una nota ditta di catering.
Ad ogni modo, per il mio undicesimo compleanno la torta c’era.
In verità, non mancava nulla: i miei compagni di classe nuovissimi erano venuti quasi tutti, il tavolo di cucina era pieno di regali, indossavo un vestito nuovo di zecca che mi avevano portato i miei nonni paterni da Londra, c’erano perfino i miei genitori – anche se papà aveva preso solo un’oretta di permesso, sembrava fosse di nuovo sul punto di scoprire la fusione a freddo e troppo pan di spagna, forse, poteva fargli scappare le idee.
- Annie, esprimi un desiderio! – disse nonno Ted, un attimo prima che soffiassi sulle undici candeline rosa.
Le aveva sicuramente comprate la nonna Lilian, erano troppo “da compleanno” per il gusto raffinato di nonna Audrey, però a me piacevano.
- Vorrei… vorrei un unicorno colore dell’oro! – gridai ridacchiando, prima di chiudere gli occhi e di soffiare.
Chiedevo sempre qualcosa che non volevo, o che non esisteva, così non rimanevo delusa – era stato mio padre, Kevin, ad insegnarmelo molti anni prima.
Tagliai la prima fetta, cercando di non far uscire la crema e di non far cadere la rosa gialla, poi la servii a mia madre Sarah, che mi ringraziò con un sorriso nervoso. Mamma era sempre nervosa, tutte le volte che c’era una festa in famiglia o che semplicemente doveva fare la mamma. “Non sono una di quelle casalinghe perfette!” s’era lamentata una volta al telefono con nonna Lilian, e io avevo pensato che a me non interessava se lavorava tutto il giorno in ospedale, tornava a casa con l’odore di malattia e passava le giornate davanti al computer, purché la smettesse di sospirare ogni volta che mi vedeva. Mamma era bravissima a sospirare.
Quello fu il primo anno che tagliai tutta la fetta da sola, così bene che Mary Anne mi disse perfino che ero stata molto brava. Mary Anne era la bambina più simpatica della scuola e io volevo tanto essere la sua amica del cuore, anche se non avevo mai avuto un’ amica del cuore – tranne Laine, che però non vedevo dai tempi della prima elementare, quando ci misero in due sezioni separate e ognuna dovette trovarsi una nuova amica del cuore.
- Annie, apri i regali! – disse nonno Richard, intanto che mio padre tirava fuori il palmare e iniziava a digitare una mail.
Forse gli era venuta in mente un’altra formula triangolare, chissà.
I miei genitori mi avevano regalato un’edizione dell’Enciclopedia Britannica Illustrata, per bambini, anche se a dire la verità non mi piaceva tanto leggere. I miei nonni materni mi avevano regalato una scatola di matite colorate, pennarelli e tempere, anche se non sapevo disegnare. I miei nonni paterni mi avevano regalato una bambola di porcellana, anche se compivo undici anni ed ero forse troppo vecchia per le bambole. Lissy e Mary Anne mi avevano regalato un cofanetto dei trucchi. Gregory, Ted e Richard una borsetta rosa. Savannah, Lea, Mildred e Cathy un grandissimo peluche a forma di gatto. Nathan aveva optato, invece, per un pupazzo a forma di cerbiatto, un delizioso piccolo Bambi.
- Oddio, grazie! – gemetti, con la voce che mi tremava.
Graditi più o meno, a me i regali tuttora fanno questo effetto. Credo che, se potessimo ricevere un regalo ogni giorno, la depressione non esisterebbe.
- Annie, calmati – osservò mio padre freddamente, alzando gli occhi dallo schermo.
A mio padre non piaceva quando piangevo o ridevo, secondo lui facevo la sciocchina. Una bambina intelligente, diceva, non deve mai fare la sciocchina o la stupidina – a quanto sembra, io non ero intelligente, visto che ogni giorno si arrabbiava con me e mi diceva o urlava una delle due cose. Quando però mi parlava con freddezza era peggio. Odiavo quel guardarmi fisso, anche se il papà non si può odiare per nessun motivo, mi metteva l’ansia addosso.
- Guarda, questo credo sia della zia Emma.
M’aveva riportato al presente nonno Richard, porgendomi una busta. La zia Emma, la sorella di papà, tutti gli anni mi mandava sempre dei soldi – io ci volevo comprare un cane, ma i miei preferivano prenderli ed investirli in banca. Probabilmente era meglio così, però ogni volta ci rimanevo immancabilmente male.
Presi la letterina per leggere il bigliettino ai presenti, come di norma. Era strana, come carta. Ed era sigillata. Forse era l’ultima moda della fashion New York? Ruppi quella specie di timbro strano, rosso, su cui c’erano stampati quattro animali non meglio identificati, estrassi due fogli. Accipicchia, quanto aveva scritto!
- Gentile Signorina Middle…
E poi, per gli ovvi motivi che tutti voi immaginate, non riuscii a proseguire.

 Charlotte Midlee

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