By Ivy | gennaio 29, 2017 - 10:13 am - Posted in Gennaio 2073

Wewewe eccoci qua! L'ultimo mio articolo è stato premonitore, avete visto? Visto, Merida, quanto sono bravo? L'ho detto io di avere la Vista e, ragazzi, non è roba da poco. Se ci pensate, alle ragazze piacciono quelli che prevedono le loro mosse o che sanno già cosa vogliono senza che sia necessario che lo dicano. E io mi ritengo tanto fortunato per il dono che la bellissima madre natura mi ha gentilmente concesso e lo dico a gran voce. Tornando a noi. Questo mese i riflettori del campo di quidditch del castello di Hogwarts sono tornati all'attivo, le fiaccole delle torri ad ardere con vigore, gli spalti ad essere gremiti di gente, l'erbetta ad essere rinfrescata e tagliata a modo, il tutto per prepararsi al meglio a quello che sarà l'inizio – perché so che ci sarà, vi ho già detto che ho il dono della Vista io – del nostro torneo scolastico di quidditch. D'altra parte prima di andare a dormire si prepara il letto, no? Si mettono le lenzuola, i vari strati di coperte, si gonfia il cuscino… allo stesso modo noi ci prepariamo a quello che sarà. Se vogliamo fare un altro paragone e adoperare quello prettamente sportivo potrei anche dirvi che si tratta di un riscaldamento, sia per i nostri bulbi oculari che si preparano ad assistere allo spettacolo, che per i nostri cuori che si preparano alle scariche continue di adrenalina, ma anche per le gambe e le braccia delle strabilianti cheers che affrontano questa amichevole come un modo per provare i loro schemi, i loro inni ed i loro incantesimi. Tutto fa brodo, insomma, e non potremmo esserne più felici, non è vero?

E’ una bella domenica, il sole non disturba la visuale con i suoi raggi e come lui neanche la pioggia né il vento. Insomma, gli agenti atmosferici sembrano concordi nel fatto che questa partita debba esserci ed anche nel migliore dei modi. Chiamatelo karma, chiamatelo fato, chiamatelo Merlino che ci guarda da lassù, chiamatelo come vi pare ma io nel destino ci credo. D’altra parte devo crederci, mi ha smistato nella stessa casata della mia Merida in modo che possa ammirare la sua bellezza ogni momento del giorno, fin dalla sala comune al mattino a quando sale le scale del dormitorio la sera. Se non è questo destino, cos’è allora… Andiamo con ordine.

Le formazioni sono le seguenti:

Corvonero: Belthil Dahl, Evan Miller, Rebekha Grimes, Amarillis Ceallaigh, Allen Hollowdale, Jacquelyn Pearse, Coraline Thofteen

Serpeverde: Reid Garden, Nick Watson, Priscilla Pawn, Randall "Randy" Heetard, Thomas McScheind, Daphne Rostow, Eliza McCollough

Analizzando nel loro insieme le due squadre scese in campo mi preme dire una cosa: per lo più sono giocatori alle prime armi. Non che sia un problema eh, nessuno di noi nasce già in grado di giocare a Quidditch – anche se forse grandi campioni come Hangreaves o la O'Neil ribattevano bolidi e lanciavano pluffe già dal grembo materno – però è chiaro che quelli già navigati (e mi riferisco a soggetti come Miller o la McCollough) non possono contare sul fattore “esperienza” per portare avanti un’intera squadra, che sia una partita amichevole o meno. Se i serpeverde possono godere della presenza di giocatori ben navigati come Watson – e no, non mi riferisco alla navigazione in campo amoroso – o la McCollough lo stesso non possono dire i corvonero che oltre ad Allen di un po’ più navigato hanno Evan e nessun altro. A questo punto diventa un po’ un problema trainare da soli una squadra interamente costituita da nuove leve, motivo per cui – con ottima probabilità – la prima ora di gioco è stata un giro di rodaggio per i corvonero, che hanno visto i loro anelli violati per ben 18 volte, con un totale di 180 rispetto alle 3 volte (e quindi ai 30 punti) dei serpeverde. Come biasimarli? Se poi vogliamo dirla tutta, a mio modesto parere, le amichevoli non danno quello sprint, quella forza in più, quella bramosia di vittoria nei giocatori che solo le partite effettive riescono a darti perché i tuoi sforzi, i tuoi sacrifici, il tuo continuare a giocare seppur con i tendini e gli arti stanchi e doloranti per l’acido lattico, hanno uno scopo ben preciso che va oltre la soddisfazione personale… è proprio una squadra ed una casata che esultano per te, alcune volte anche grazie a te. Quindi, se posso darvi un consiglio, o cari lettori, non illudetevi che sarà un campionato piatto e privo di colpi di scena perché il meglio deve ancora venire. Parola del vostro giornalista preferito, Michael-e-la-sua-Vista.

Anche in questa, che è un’amichevole e magari il boccino potrebbe essere meno schizzinoso, esso se la prende piuttosto comoda e si fa desiderare dalle due donnine cercatrici. Quelli che si considerano super maschioni vi direbbero che il boccino ha capito proprio tutto dalla vita, anche come trattare le donne: farsi desiderare ardentemente e scappare per non farsi acciuffare. Io vi dico NO. Mi spiace portarvi alla mente quell’orrendo soggetto dello scorso anno con un'unica parola di due semplici lettere ma quando è necessario, è necessario e non posso farci nulla. Fin dalla notte dei tempi sono le donne a doversi far desiderare e non il contrario, miei cari lettori, poiché quello è insito nella loro natura come insita nella natura di noi maschietti è la forza. Quindi, per tutta la grazia di Tosca, non fatevi desiderare così tanto, non scappate, non cambiate l’ordine delle cose. Insomma, lasciate alle donne la magi-ceretta e a noi il lucidare la scopa per un appuntamento galante. Semplice; le cose semplici sono le più belle ed efficaci. Tornando al boccino. Dopo un’ora di attesa eccolo lì, risvegliarsi dal suo sonno profondo e ritenere le cercatrici degne dell’onere (e onore) di tentare di acciuffarlo; la sua prescelta è Eliza, spuntando quindi dalle sue parti. Cucù, direbbe qualcuno. E proprio in questo momento, a far da sottofondo musicale all’ingresso in scena del protagonista boccino dorato, il fischio minaccioso dei bolidi diretto l’uno verso Allen e l’altro verso Evan. Non è proprio un fischio, come non è neanche un sibilo, ma è comunque il verso caratteristico del bolide attirato magicamente dai giocatori; alcuni dicono di sentire perfino come il verso di denti aggressivi pronti a fratturare e a far del male. Penso che si dicano tante cose dei bolidi ed in fin dei conti resta comunque una storiella carina, il punto di vista del tutto personalizzato. E mentre i bolidi sfrecciano verso i due corvonero, il boccino dorato continua la sua danza imperterrito, intorno agli anelli. Qualcuno gli dica che il ballo dell’Agrifoglio è bello e passato, è inutile che cerchi di sedurre gli anelli con quel vortice sinuoso con cui li circonda. La pluffa, in tutto ciò, è ben protetta dall’ascella puzzolente – dice qualcuno – e verdeargentea di Victor, con l’ulteriore protezione del compagno di squadra Randall. A nulla valgono i tentativi di Rebekha di rubare pluffa…evidentemente l’ascella puzzolente di Victor attizzava maggiormente la pluffa. Ma come se la sono cavata i nostri baldi eroi corvonero con i bolidi? Jacquelyn cerca di ribattere il bolide che Randall aveva sferzato contro Evan ma la palla cozza contro la mazza della quartina che prova davvero ad aiutare la propria squadra e a spizzare il bolide altrove, magari verso la cercatrice avversaria che sembra poter procedere indisturbata verso il boccino, ma quelle carogne di bolidi si sa come la pensano… magari sono anche maschilisti, questo non si potrà mai sapere, fatto sta che obbediscono solo quando la forza impressa da quella mazza sia in grado di far abbassar loro la cresta. Il messaggio dovrebbe essere il seguente:

Battitore: senti, coso brutto, qui comando io.

Bolide: zii padrone, tu ezzere più forte di me kvon tua mazza, mi prostvro a te.

Se questo non avviene, il bolide non si sottomette al volere del battitore e… ciao ciao, fa di testa sua. La sua testa dice solo una cosa: colpire | provocare dolore | distruggere. Quindi continua imperterrito verso Evan, accarezzato dalla mazza della quartina corvonero. Se il cacciatore corvonero riesce in qualche modo ad ovviare al problema bolide con le sue piroette ereditando solo qualche problema al braccio destro, lo stesso non si può dire per Allen la cui scopa viene presa in pieno da quel bolide che sfreccia un po’ lontano da lui, frapponendosi fra il battitore appena colpito e l’appetitosa cercatrice serpeverde che volteggia nei pressi degli anelli speranzosa che una sbronza porti il boccino a svenire fra le sue braccia, o se nella sua mano tanto meglio… zero sforzi. Il secondo bolide resta nei pressi della giovane battitrice corvonero come se volesse sfidarla o permetterle di riprovarci mentre non c’è niente da attenzionare dal settore pluffa. Si dice che il secondo tentativo sia meglio del primo; è ciò che succede alla quartina corvonero che, a questo punto, riesce a spazzar via il bolide senza apparentemente troppi problemi. Anche il secondo tentativo di Allen è andato meglio del primo con quel bolide preso in pieno che, con foga e violenza – probabilmente per via del triste accaduto precedente – viene rimpallato e fiondato su Eliza; la cercatrice serpeverde, però, non si fa trovare di certo impreparata o dormiente e, sebbene quel bolide sia davvero una forza della natura, riesce a schivarlo proprio alla fine grazie ad una manovra in extremis che le risulta davvero come Merlino comanda. In tutto ciò devo aggiungere un appunto su Evan: compagno, amico, brò, oltre a scansare bolidi e a sbraitare inveendo contro le dolci curve che madre natura ha gentilmente concesso alla nostra Tosca, vuoi provare ad acciuffare quella pluffa o no? Sai, aiutare la povera Rebekha, o tentare di salvare una partita, magari nel tempo libero – se ti resta – ci sarebbe una pluffa che… fiùùùù si fionda verso il basso, acciuffata dalla novellina corvonero direttamente dall’ascella di Victor, ma che le sfugge dalla presa. PRENDETELAAAAAAAAAA, urla qualcuno dagli spalti e in effetti inizia una picchiata in accelerazione fra i due cacciatori all’arrembaggio.

C’è qualche altro rimpallo di bolidi, Jacquelyn da una parte ed Allen dall’altra, la pluffa acciuffata – finalmente, era stata una corte infinita – da Rebekha che però fa una derapata di troppo e perde il controllo della scopa non riuscendo più a recuperarlo. Ma il boccino dorato vuole fare il prezioso ancora un po’, anzi… un’altra mezz’ora. Per forza di cose, vuoi l’esperienza, vuoi la freschezza, vuoi l’animo serpeverde, la mano che stringe la birbantella sfera dorata è stata quella di Eliza per un punteggio totale di ben 330 a 70 per i serpeverde.

La squadra serpeverde, a questo punto dell’anno scolastico, ha dimostrato di poter prevalere su quella corvonero – innanzitutto – e dato un messaggio forte e chiaro agli avversari del domani: 330. Che, permettetemi, non è poco. Quando ci ritroveremo al torneo scolastico vero e proprio apporterò qui di seguito le pagelle dei giocatori ma, vista la partita in amichevole, non mi sembra propriamente il caso. Vi dico solo una cosa… occhio a questi serpeverde. Ci daranno filo da torcere. E da Michael e la sua Vista è tutto, cari lettori.

Michael McCohen. Quintino tassorosso, scozzese, amante della vita in tutte le sue forme e misure ma soprattutto delle donne, dalle più piccole alle più grandi senza distinzione alcuna. Ritiene che siano la forza che permette al mondo di ruotare nel verso giusto e niente gli potrà mai far cambiare idea. La sua preferita, però, resterà Merida alla quale lascia tutti i giorni, sulla sua scrivania della Redazione, fiori freschi e cioccolatini ogni venerdì pomeriggio alle 17. Ama le materie teoriche che tutti considerano "out" come astronomia, storia della magia ma soprattutto divinazione. Non gli piace l'idea di usare la bacchetta – come dice a tutti – ma nessuno sa che il motivo di questo, in realtà, è il suo essere magonò. È convinto di avere il terzo occhio ma che il suo sia specializzato nel mondo dello sport ed in nient'altro…un occhio particolare, in tutti i sensi. Non conosce la sua madre biologica ma i suoi genitori adottivi non gli hanno mai fatto sentire questa mancanza. Vuole diventare un giornalista sportivo anche se il suo sogno più grande è fare il magi-cronista delle partite di quidditch.
By SeannaHollins | gennaio 28, 2017 - 5:46 pm - Posted in Gennaio 2073

Un fantasma è la forma trasparente e tridimensionale di una strega o un mago deceduti, ma che continuano a esistere nel mondo mortale. I Babbani non possono ritornare sotto le sembianze di fantasmi, così come le streghe e i maghi più saggi decidono di non farlo. Sono coloro che hanno "affari in sospeso", sotto forma di paura, colpe, rimpianti o con un evidente attaccamento al mondo materiale, che rifiutano di passare alla dimensione successiva. Essi possono passare attraverso gli oggetti solidi senza farsi del male o danneggiarne il materiale, ma provocano disturbi in acqua, fuoco e aria. La temperatura cala nelle immediate vicinanze di un fantasma, un effetto che s'intensifica se più fantasmi si raccolgono nello stesso luogo. La loro apparizione può anche colorare le fiamme di blu. Se parte o tutto un fantasma passa attraverso una creatura vivente, quest'ultima avverte una sensazione di estremo freddo come se si fosse tuffata in acqua gelida.
A Hogwarts ci sono in circolazione almeno venti fantasmi, anche se non tutti sono noti a noi studenti. I più noti sono quelli dei quattro fantasmi delle case: Nick-Quasi-Senza-Testa per Grifondoro, il Barone Sanguinario per Serpeverde, Helena Corvonero, altrimenti detta la Dama Grigia per Corvonero e il Frate Grasso per Tassorosso. Da vivo, ognuno di loro è stato studente della casa cui ora appartiene. Ed è loro che mi accingo ora ad incontrare per fare una “piacevole” quanto originale chiacchierata.
La mia prima domanda è posta a tutti e quattro i fantasmi.

Seanna: Vita da fantasmi. Ho avuto la possibilità di vivere tre giorni come un fantasma. Ammetto che all'inizio, specie per chi ha la mia età – e la consapevolezza di poter tornare normale – possa essere eccitante. Ma, alla lunga, com'è la vita da fantasmi? Pro e contro della vostra condizione.

[Nick Quasi-Senza-Testa si mostra ben felice di collaborare con me, nonché parecchio orgoglioso che il suo ruolo all’interno del Castello venga sottolineato ed elogiato con quest’intervista] Oh Signorina Hollins, questa è proprio una bella domanda! Nonostante i secoli non si vedono tanti giovanotti abbastanza arguti da capire il nostro ruolo fondamentale all’interno del Castello. Noi siamo questa scuola! In un certo senso siamo la vostra memoria, e siamo qui da più tempo di alcuni dei muri di questo edificio. È un bell’onere dover tenere a mente tutta l’eternità. Certo è che il tempo non manca mai… una volta un ragazzino non più grande di te mi chiese quale era il nome del quarto vicepreside di Hogwarts. Ammetto d’averci messo un pochino per ricordarmelo, ma quando sono andato a cercarlo per dirglielo ho scoperto che nel frattempo aveva preso i suoi M.A.G.O. e se ne era andato a cercare draghi in Algeria. E io che per poco non ho perso la festa di Complemorte di Herbert per fargli questo favore… avrebbe almeno potuto usarmi la cortesia di aspettare. Che saranno mai una dozzina d’anni? [A questa domanda posta da Nick, il Frate Grasso emette una profonda e bonaria risata che gli fa traballare il pancione evanescente] Suvvia, Fratello Nicholas, non essere così pedante. Vedi, Seanna cara, a volte passare l’eternità a guardare gli altri vivere fa evanescere la soglia della tolleranza, ma la parte migliore della nostra condizione è proprio poter veder crescere generazioni e generazioni di giovani e promettenti maghi. Vedervi scorrazzare allegri fra queste mura mi fa sentire di nuovo vivo, più corporeo di un patronus! Sai quanti giovanotti avventurosi come te ho portato a fare delle belle passeggiate nelle cucine? Aaahh, quelle sì che mi mancano. Ora è decisamente più facile entrarci, ma non sai quante volte ho peccato di invidia nei confronti delle vostre papille gustative. Ohohohohohoh. [Al contrario di loro, invece, Helena Corvonero, non è così partecipe. Cordiale e composta, fa quel che può per rimanere in disparte, tanto che si ha quasi l’impressione che sia più trasparente del solito.] C’è scarso senno nell’arrovellarsi su una questione simile: se ciò che è non può non essere e ciò che non è non può essere, a che pro trovar lodi e demeriti dell’incontrovertibile? [E se la Dama Grigia vi sembra sibillina, figuriamoci cosa potete pensare del Barone. E’ rimasto sempre alle spalle del fantasma della figlia di Cosetta, quasi lei fosse l’unico motivo della sua presenza. Quando i miei gli occhi incontrano la sua figura in attesa di risposta, si limita a fissarmi con sguardo vitreo, inclinando appena la testa verso sinistra.]

Beh, caro Nick, se per te dodici anni non sono una grande attesa, e posso anche capirlo, per noi sono una vita. Quanto all'ingresso delle cucine… beh… non so quanto fosse difficile trovarlo in passato, ma oggi garantisco che non è poi tanto facile. Non so, comunque, se i fantasmi provinbo ancora sentimenti che possano assimilarsi all'amore. Ma, e non dite che sono romantica, vi prego, ho avuto come la sensazione che il Barone non fosse poi tanto indifferente nei confronti della Dama Grigia.

Seanna: Barone Sanguinario e Helena Corvonero, voi siete tra i primi studenti che avete frequentato questa scuola al tempo dei Fondatori. Tralasciando il rapporto personale tra madre e figlia (di cui, comunque, parleremo più avanti) cosa potete dirci di queste quattro figure mitiche, per noi che le studiamo oggi sui libri di scuola? Com'erano come docenti o come persone Tosca Tassorosso, Godric Grifondoro, Salazar Serpeverde e Cosetta Corvonero?

[Quando gli viene chiesto qualcosa più direttamente., il Barone si limita ad avanzare un poco, unico segno dell’aver come minimo recepito le mie parole, ma è di nuovo la Dama Grigia a prender parola senza che il Barone accenni minimamente a voler aprire le labbra] Grandi maghi con un grande progetto. Questo è ciò che leggete sui libri e ciò che son stati come persone. Il tempo ha fatto sì che i loro cognomi diventassero sinonimo di determinate inclinazioni caratteriali, ma ciascuno di loro era esattamente ciò per cui voi oggi portate un colore piuttosto che un altro; maghi, streghe, esseri umani con tutti i pregi e i difetti che voi non avete l’onere di dover possedere in toto per poter indossare il loro blasone. L’ambizione di una grande idea, il coraggio di volerla render concreta, la sagacia di trovare il modo e la perseveranza per realizzarlo, insieme alla superbia di non considerare i limiti, l’avventatezza di andare incontro alle difficoltà, la testardaggine di non accettare consigli e l’incoscienza di superare le proprie forze. Sono questo castello mattone per matt… [un certo trambusto interrompe l’inusuale loquacità di Helena. Inconfondibili i campanelli che tintinnano e la risatina stridula che accompagnano l’entrata in scena di quello che fantasma non è, per quanto disponga di molti dei vantaggi di questa categoria.] CHI OSA IMPORTUNARE VOSSIGNORIA IMPUNEMENTE? [Così esordisce Pix, arrivato a servire e riverire l’unica essenza – evanescente - che mostra di rispettare, ovvero il Barone.] EGLI FU NOBIL PADRONE DEI SOTTERRANEI E LO È TUTT’ORA, FIERO DISCENDENTE DI SALAZAR E SUO PUPILLO! [Saltella da una parte all’altra il poltergeist urlacchiante, lanciando per aria oggettistica random mentre, da bravo saltimbanco, accenna un catastrofico numero di giocoleria con la testa, la mano e lo schiniero di un’armatura che, chissà in quale corridoio, giace fatta a pezzi.] NON V’È MAGO CHE È IN DIRITTO IGNORARNE LA GRANDEZZA, [cantilena come fosse uno stornello] MA GLI STOLTI VANNO OVUNQUE CHE SI GLI SCIOGLI LA CAPEZZA. [ e mentre blatera in questo modo comincia a lanciare i pezzi d’armatura con cui stava giocando, creando un gran casino. Ma è nel pieno dello sproloquio che lo spiritello più molesto di Hogwarts viene zittito da un solo sguardo. Il Barone Sanguinario, coi suoi occhi perennemente persi nel vuoto, indirizza un’occhiata in tralice al poltergeist. E quest’ultimo, come colpito dal più magistrale silencio, si fa piccolo tanto quanto il suo ego non farebbe mai presumere, e batte la ritirata con gli stessi scampanellii che hanno annunciato il suo avvento]

Una volta che una semplice occhiata del Barone ha finalmente ristabilito l'ordine dopo l'invasione di Pix riprendiamo la nostra conversazione.

Seanna: Mi rivolgo ora al Frate Grasso. Un mago in un convento cattolico in un epoca in cui il mondo magico veniva visto con sospetto e maghi e streghe rischiavano la vita. Cosa l'ha portata ad abbracciare la vita monastica, oltre a tutte le caratteristiche che fanno di lei un vero figlio di Tosca, e un esempio per tutti noi Tassorosso?

[Un’altra gustosa risata emerge dal grosso torace evanescente del Frate.] Mano sul flagramus – per quello che vale - [sventolando la manona trasparente per aria a sottolineare l’effettiva inefficacia di un simile modo di dire su un fantasma] che in tutte le mie primavere sei forse la terza persona a pormi una domanda del genere. [e c’è dell’evidente ammirazione per la cosa nel suo tono] E’ proprio quello che tu e io abbiamo in comune che ha voluto che intraprendessi quella strada; come sai meglio di me, Tosca ci ha scelti per quello che abbiamo qui dentro. [allungando un dito grassoccio verso di me ad indicare il mio cuore] Per la nostra voglia di aiutare il prossimo, per l’instancabilità con cui portiamo a termine i nostri progetti. Quelli sono stati secoli bui, bambina cara. E se i libri fanno pensare che lo siano stati principalmente per chi rischiava il rogo, lasciami dire che i non maghi brancolavano nella più nera delle polveri buio pesto. Ho sempre pensato che avrei fatto la stessa scelta anche se fossi stato un babbano, ma la magia… come dire? Sai da dove viene il tuo essere strega, Seanna? Cosa c’è di meglio della magia per insegnare che lo spirito e l’intenzione hanno più valore delle cose materiali? Quando una pozione o uno sventolio di bacchetta possono aiutare chi rischia la vita anche per un semplice raffreddore… Non pensi che anche tu avresti fatto lo stesso? [Mi sorride gonfiando le guance rotonde] E poi, detto fra noi… [abbassa quindi il tono in una specie di sussurro confidenziale] dovresti proprio assaggiarla la cucina dei monaci. Sono quasi più bravi dei nostri elfi domestici, ohohohohoh.

Motivo più che ottimo per giustificare questa scelta Frate. Ma perché ogni volta che lo sento ridere, con quella sua risata tipica, mi viene in mente il Babbo Natale dei… Babbani?

Seanna: Helena Corvonero, tra noi non c'è molta simpatia, lo ammetto, ma non è di questo che volevo parlarle. Lei è la figlia di una dei quattro Fondatori di questa Scuola e, nello stesso tempo, anche studentessa nella Casa di Cosetta Corvonero. Qual'era il suo rapporto con lei a livello di alunna-insegnante? Si è mai sentita incompresa? E quello con i suoi compagni di scuola e di Casata?

Oh, per favore. Le antipatie sono per chi ha una vita da consumare coltivandole. [Commenta con il consueto tono piatto e indifferente che tanto s’amalgama al grigiore che le ha dato il soprannome, apprestandosi quindi a rispondermi davvero.] La fama di mia madre l’ha sempre preceduta anche da viva, per ovvi e giustificati motivi. Tanto più è intenso il lumos maxima della gloria, quanto più è estesa l’ombra che genera. Sono state grandi le aspettative riposte nella sua discendenza, sia dal mondo esterno che da lei. Ma di Cosetta Corvonero posso sicuramente dire che non fu né madre né insegnante pretenziosa. “Un ingegno smisurato per il mago è dono assai grato” è ciò che amava ribadire, ed era più letterale di quanto si possa pensare nel parlare di dono; non ha mai preteso che un simile fiore sbocciasse dove non v’era traccia del seme, con tutto ciò che poteva significare ritrovarsi ad esser trattati da lei con indulgenza, se riesci a capire cosa intendo. Come mi sia sentita io rispetto a questo non credo sia diverso da ciò che provano i suoi studenti ancora oggi, né da ciò che hanno provato i miei compagni di studi. Se invece mi stai chiedendo quanto possa pesare un nome, lascia che ti ponga una semplice domanda: è quella che sei a farti appartenere alla tua casata o la casata a cui appartieni a renderti quella che sei?

E anche se la storia che mi hanno raccontato parlava di un rapporto meno amichevole tra madre e figlia, può anche essere che con il tempo Helena abbia rivisto il suo ricordo della madre. Ad ogni modo la sua domanda mi da da riflettere.

Seanna: Per concludere, di nuovo una domanda a tutti voi. Che differenze trovate, secondo voi, nella scuola dei vostri tempi e in quella di oggi? Voi che, sicuramente, attraverso i secoli avete visto tanti cambiamenti tra queste mura oltre che negli studenti, anche nel modo di insegnare dei docenti? Cosa “condannate” e cosa “premiate” tra la Hogwarts di allora e quella di oggi?

Ogni cosa trova il modo di essere adatta alla sua epoca. [Continua a parlare la Dama Grigia.] Hogwarts non s’è trasfigurata poi molto nel corso dei secoli, se non per ciò che era giusto cambiasse con l’evolversi del nostro mondo. [Forse il Barone non è del tutto d’accordo. Continua a non proferir parola, sempre assente e con lo sguardo rivolto al nulla, ma arriccia le labbra argentee in una smorfia supponente nel cogliere ciò che fra le righe ha appena detto Helena e che il Frate si trova praticamente a ribadire subito dopo.] Quello che ai nostri tempi era un atto di tolleranza oggi è diventato la normalità. Vedere un figlio di non maghi fra queste mura era raro quanto vedere un mago vivere serenamente fra i babbani. I presidi di questa scuola hanno fatto un lavoro eccellente per far sì che i loro studenti crescessero con l’idea che siamo tutti uguali, e questo è sicuramente da premiare. [E se si parla di tolleranza Nick ha sicuramente qualcosa da dire] Beh, senza ombra di dubbio se il presidente del club dei cavalieri senza testa fosse uno di voi non avrei appena ricevuto il mio settecento tredicesimo cordiale rifiuto. [Sbuffando e facendo così traballare la testa semi mozzata sul collo.] ma è pure vero che un po’ della sana disciplina di un tempo non guasterebbe. Per la barba di Merlino, hai visto come vanno in giro quei guitti dei tuoi compagni? Proprio due giorni fa un giovanotto con le terga quasi fuori dai calzoni m’è corso attraverso insieme a un manipolo di altri scapestrati guasconi per non farsi mettere in punizione… hai mai provato la sgradevole sensazione di avere una mandria di giovani erumpent che ti scorrazza attraverso le braghe? E’ inaccettabile! Ai miei tempi una simile scortesia non si sarebbe mai vista.

E sebbene non ricordi di aver mai provato la “sgradevole sensazione di essere attraversata da un branco di giovani erumpent” dubito sia molto diversa da quella che si prova venendo attraversati da un fantasma in piena regola.

La mia conversazione con i fantasmi di Hogwarts si è conclusa e devo ammettere che è stata molto piacevole e istruttiva. Dopo i saluti di rito mi ritiro a risistemare i miei appunti. Non prima, però, di essermi rifugiata nei pressi, se non dentro, il primo caminetto acceso che trovo perché in loro compagnia mi sono praticamente congelata. E se non mi prende un raffreddore oggi…

 

Seanna Hollins. Terzina Tassorosso. Da ragazzina chiusa e riservata che era l'anno scorso, quest'anno si è letteralmente trasformata. Inglese di Bedford ama le montagne, l'aria fresca, quei paesaggi di montagna che variano a seconda di dove volgi lo sguardo, ma anche i boschi. O la campagna inglese, quella dei paesi e dei piccolissimi centri sperduti chissà dove e che nessuno conosce, la quiete e il silenzio. La sua stagione preferita potrebbe essere l'autunno con i suoi colori e quel pizzico di nostalgia e di romanticismo. Non ditele però che è romantica: negherebbe tutto. I suoi colori preferiti, manco a dirlo, sono il giallo e il nero. Miss Mandragola 2072, e non pensava nemmeno che Erbologia fosse tra le materie in cui riesce meglio! Come è finita nella redazione della Voce? Se lo sta ancora chiedendo. Le hanno chiesto un articolo di prova…ed eccola qua.
By Allen Hollowdale | gennaio 27, 2017 - 1:10 pm - Posted in Gennaio 2073

Alla fine è successo. Nonostante le voci che giravano, secondo le quali i Grifondoro erano protetti e al sicuro, nonostante c'era chi dubitava dello schema, alla fine anche la quarta sala comune è stata attaccata. Non appena mi è giunta voce, mi sono precipitato in infermeria dove ormai erano rimasti solo gli studenti che hanno vissuto in prima persona la spiacevole situazione. Scorgo Noah Lewis, Lilith Heavenport, Lancelot Hevenge, Medea Galbraith e altri ragazzini di cui non sono sicuro del nome… Zara, Abigail, Alexandria, Alaysha, Alison (un sacco di A)… E poi Gareth Rosenwald, verso cui mi dirigo per primo.

Il caposcuola mostra la sua solita compostezza, sembra quasi essere lì per solidarietà con gli altri, se si ignora la gamba rotta.
Chiedo a lui cosa sia successo la sera precedente. "Lingue di fuoco, stille d'acqua, piante rampicanti e cortine di fumo lungo le pareti." È quello che ha notato pure qualcun altro, descrivendoli come un reticolo protettivo che è svanito, prima che la serata degenerasse. "Tutto all'improvviso. Come una sagoma d'uomo dalla pelle blu nei pressi del camino. Poi non c'è stato altro che caos e fuoco. Sono partite dal camino, le fiamme. Hanno bloccato ogni via di fuga, eccetto la finestra." Mi guarda con fermezza mentre lo dice e sono sicuro che dentro di sé si stia dannando per non aver potuto fare di più di quanto ha fatto.
La creatura descritta sembra corrispondere a quella che ho visto anch'io quando è accaduto il disastro nella sala comune Corvonero. Gareth va avanti col suo racconto, descrivendo come la creatura se la sia presa personalmente prima con Noah Lewis e poi con Lilith Heavenport. E se c'è chi frantuma ossa e chi fa gonfiare le persone, questa volta la maledizione ha nuovamente a che fare col fuoco. "Bruciature al tocco. So solo questo…" mi spiega il caposcuola, mentre chiedo direttamente al biondo 'maledetto', "Non lo brucio, ustiono. Ti direi di provare, però credo che la Drybottle mi prenderebbe a calderonate in testa! Anche al minimo tocco bam, vesciche e ustioni. Un po' come un flamora, non ho mai pensato però di poter essere la bacchetta!". In quanto a Rosenwald, ulteriori indagini che ho svolto lo hanno visto a domare lingue di fuoco fino allo stremo delle forze, per poter aprire un varco e mettere in salvo i compagni di casata, come del resto mi aspettavo da uno come lui.
C'è anche chi, come Alaysha e Zara, ha tentato la fuga dalla finestra aperta e per fortuna ha usato alcune scope invece di sperare in un atterraggio di fortuna da quell'altezza. Ma né loro, né Gareth, né altri sono veramente riusciti a fronteggiare la creatura – o le creature, visto che anche in questo caso alcuni assicurano che si sia sdoppiata; "E' come fronteggiare la furia della natura stessa." E conosco bene la sensazione, l'impressione di perpetrare una battaglia persa in partenza contro qualcosa in grado di schiacciarti col minimo sforzo, e infine la certezza che tutto stia per finire così, tra calore insopportabile e fiamme e fumo. "Dicono che ho urlato parecchio, sai?" mi riferisce Noah, "Appena sono entrato in contatto con Blu- … nel senso, quella roba, è stato come finire nel pieno di una scarica elettica. Prendi cinque bolidi, tutti addosso a un solo giocatore. Ecco, non saprei pensare a nulla di più simile, e ancora non ci siamo."
E tutto è finito, ma ancora una volta non in maniera tragica, grazie all'intervento dei docenti che sebbene in mesi di scuola non siano ancora riusciti a capire che bolide sta succedendo e a fermare quelle dannate creature, almeno arrivano ancora per tempo, prima che qualcuno muoia davvero. È bastata la Volkonskaja per mettere in fuga l'uomo blu. Ho chiesto con quale incantesimo… ma Gareth mi ha risposto che è semplicemente fuggito, senza neanche venir attaccato. All'arrivo della docente di Aritmanzia e di altri dietro di lei, quel coso si è dileguato ancora una volta, lasciando la sala comune Grifondoro distrutta; quadri, mobilio, tendaggi, libri, tappeti… tutto bruciato. Mi chiedo se anche questa volta sia possibile riportare tutto a com'era prima, anche se l'importante è che non ci sia nessun ferito grave.

E anche in quest'occasione vorrei provare a trarre alcune conclusioni. Nello scorso articolo avevo ipotizzato che l'attacco a Grifondoro sarebbe stato basato sull'elemento fuoco. Quello che non avevo però capito è che si tratta sempre della stessa creatura e non di 4 diversi demoni elementali, o quello che sono. Una stessa Creatura, almeno basandosi sulla descrizione (l'uomo dalla pelle azzurrastra e dal cerchio bianco sulla fronte), che padroneggia gli elementi meglio di chiunque altro, a quanto pare. Con lo stesso impeto della natura stessa. E questa forza della natura, in ognuno dei 4 casi, ha lasciato il palcoscenico all'arrivo dei docenti, sebbene gli incantesimi lanciati dagli stessi durante lo scontro nella sala comune Corvonero non abbiano avuto nessun effetto contro di essa. Non so a che gioco stia giocando, non riesco ad immaginarmi quale sarà ora la prossima mossa visto che ha già rotto i boccini a tutte e quattro le casate. Forse il suo scopo era quello di dare una lezione ai quattro fondatori di Hogwarts… arrivando con fin troppi secoli di ritardo. O forse questo è solo l'inizio del suo piano e i Maledetti saranno il suo mezzo per perpetrarlo. Ma perché una creatura di tale potenza dovrebbe necessitare di ragazzini con poteri limitati? E perché limitarsi ad attaccare delle sale comuni, invece di portare distruzione in Sala Grande, alle lezioni o nell'intera scuola? E perché, vista la sua potenza, mettersi a 'giocare' con gli studenti invece di distruggere tutto velocemente? Forse la chiave sono proprio gli studenti? Tutte domande che restano ancora una volta aperte, con la speranza che i professori arrivino alla soluzione prima che la Creatura decida di fare sul serio.

Allen Hollowdale. Un Corvonero nella concorrenza. Mosca bianca, non solo per aver scelto la Voce di cui è vice o perché la deve sempre pensare diversamente dagli altri, ma anche più semplicemente perché è albino e quindi è proprio tecnicamente bianco. Ha l'hobby di fissare la gente in maniera insistente e inquietante, oltre che quello di stare sempre sui libri. Infatti si impegna al suo massimo per esser categorizzato secchione di prim'ordine e rune-nerd e porta sempre con sé qualche quaderno pieno di scritte e scarabocchi che solo lui sa interpretare. Pungente e creativo, lo potrete trovare in posti poco frequentati e improbabili, circondato da incantesimi ed esperimenti, sempre intento a leggere e imparare, tanto che molti si chiedono se non viva in un mondo tutto suo. Qualcuno giura di aver scorto una luce di pura malvagità nei suoi occhi, quando si appresta a battere i bolidi contro i poveri cercatori avversari.
By Anne Burton | gennaio 26, 2017 - 6:42 pm - Posted in Gennaio 2073

Diventa Caporedattrice, dicevano. Potrai comandare gli scribacchini a bacchetta e vivere di rendita occupandoti quasi esclusivamente solo dell'Editoriale, promettevano. Ed invece…boom – per l'appunto ed in perfetta linea con la categoria di concorso di questo mese di gennaio – eccomi qui, seduta nella penombra della redazione quando mancano poche ore ad andare in stampa e devi ancora sistemare l'ultimo articolo che hai scritto. Un'esperienza catartica, ve lo posso assicurare, non solo perché giustamente ad uno degli elementi meno pazienti della redazione dovevano capitare i due soggetti più caotici – stando alla votazione appena conclusa – ma anche perché, come dire, sarei al settimo anno e magari vorrei usare il poco tempo che la vita scolastica mi concede per allenarmi a lanciar tronchi in giardino studiare e fare i compiti.
Ho incontrato i nostri… baldi… diversamente quieti… studenti tranquillini solo sulla carta qualche giorno fa, prima dell'ennesima ondata di arrivi in infermeria, se non altro, ma devo ammettere che – per quanto fossi stata avvertita più o meno da metà della popolazione femminile di Hogwarts – vedere un soggetto come Lancelot Hevenge in azione è sempre… catartico, per l'appunto.
Ah già, perché se ancora l'occhio non vi è caduto sulle foto di quest'articolo o sulla tabella qui sotto, vi comunico ufficialmente che i vincitori del concorso di Miss e Mister Kaboom sono Coraline Thofteen ed il già citato Lancelot Hevenge, meglio noti come I like booms e I like boo… ci siamo capiti. Decisamente. E condoglianze per quel che vi apprestate a leggere.

Mister Kaboom
Voti Votati
20 Lancelot Hevenge
10 Domhnall MacGillivray, Brandeli Mac Gillivray, Oengus MacTavish
5 Tim Patel&Tom Cox
 
Miss Kaboom
Voti Votati
30 Coraline Thofteen
10 Eleanor McLeod
5 Oengus MacTavish, Merida McReady, Eliza McCollough, Abigail Smith

Prima di passare alla vera e propria intervista, in realtà, vorrei far notare non solo la presenza del mio nome tra le papabili Miss – cosa per cui sono ancora indecisa se ringraziare o cercare di interpretare le grafie di chi mi ha votato – ma soprattutto quei birbanti che hanno deciso di candidare Oengus MacTavish. Come Miss. No, non è un errore di trascrizione come probabilmente avete pensato, ma chiunque abbia espresso tale preferenza… amico/a! Hai la mia stima.

Merida: Il concorso di questo mese prende in esame gli studenti più inclini alla vivacità, volendo usare un eufemismo caro agli adulti. Nel vostro caso, tuttavia, parliamo della nipote del professor Thofteen e del fratello di Ivy Hevenge… cos'è andato storto nella linea genetica di famiglia, con voi?

Lancelot: Bè, quello che lei ha in meno rispetto al Prof. T. (Thofteen, ndM) non può certo definirsi un male, quindi direi che è uscita perfettamente. Scusi prof! E io… probabilmente compenso le mancanze di Vy.

Coraline: Tipo i vestiti bronzo e la capacità di fare tutte quelle cose con la mente delle persone? A me piacerebbe averle! Comunque papà dice sempre che ho ripreso da nonno. "Ti sapeva far venire una Banshee per capello già di prima mattina" dice. Però era grinzafichissimo. Come Lot. Per carità, Ivy mi è sempre sembrata una che Merlino levati perché sa farti un paiolo tanto, ma nel bagno delle ragazze ho sentito che pure lui sa fare cose fantastiche con la bacchetta. Magari sei riuscito pure a far sorridere Spooner…?

Tanto per iniziare bene, insomma. Avrei tanto voluto condividere con voi l'esperienza di un speriamo mai Cavaliere di Mornay che mette su il miglior sorriso d'ordinanza nella speranza di stendere la preda senza neanche tirar fuori la bacchetta. Quella per gli incantesimi, sia chiaro, mentre la bella addormentata nella Foresta Proibita, oltre agli occhi a cuoricino nel citare la sua famiglia, ha sfoggiato più un sorriso alla: ciao, Creatura Oscura, sicura che non vuoi il mio fegato? In una parola: avrei dovuto ignorare la vocina nella testa che continuava a suggerirmi di smaterializzarmi altrove alla velocità di Fulmen.

M: E siamo appena all'inizio… respira, Merida, respira. Ragioniamo per assurdo – ovvero fate finta di essere nella testa di Psyche Kaiser – se doveste organizzare lo scherzo Kaboom del secolo, quale sarebbe la vostra tipologia di vittima e che genere di tiro mancino escogitereste?

L: Oh, questa è facile. Sempre ragionando per assurdo, perché qualsiasi cosa succeda iononhofattoniente, avete mai visto cosa succede se ad Aurora toccate qualcosa a cui tiene molto? Tipo, non so, il vestito del ballo. Lei l'ha visto sicuramente, giusto Core? Ecco, insomma, versare della Puzzalinfa sui suoi abiti, trasfigurarle i capelli, metterle una puffola nella borsa, sono piccole cose. Solo che poi Hogwarts fa kaboom (con tanto di esplosione mimata ndM); la migliore vittima è quella che se la prende…

M: Oh sì, era un vestito bellissimo! Aury era bellissima! Infatti non sono molto d'accordo, non dovresti darle fastidio! Che poi, Santa Cosetta, lui ha ragione. Quando le persone se la prendono fanno una faccia bellissima. Però mi dispiace che ci rimangano male… A meno che non si tratti della Melmablù, lei se lo merita. E puoi scriverlo a caratteri cubitali, tanto quella mi mette in punizione a prescindere perché è antipatica. A me piacciono di più quelli che all'inizio non ci capiscono niente e poi si aguamentano le mutande dalle risate. Tipooo… proprio te, Lot. Fare uno scherzo a te sarebbe una prova da Torneo TreMaghi. Il tipo di scherzo…beh, ora non posso mica dirlo. Ma qualcosa che quando meno te lo aspetti…kaboooooom. Davvero.

L: decisamente kabooooom.

Ehilà? Salve. Sono quella che ha perso la scommessa e vi deve intervistare, piacere. Se poi faceste almeno finta che io sia qui con voi sarebbe anche meglio. Del resto non perderei per nulla al mondo l'occasione di far presente alla diversamente simpaticissima professoressa Merlmemblose che la quartina si stava riferendo proprio proprio a lei, con le sue parole. Ed io comunque sto sempre agli scherzi, chiaro? Quindi non pensate nemmeno di prendermi in considerazione… e mani bene in vista!

M: Non deve essere facile essere Miss e Mister Kaboom in una Scuola in cui, di norma, gli insegnamenti cercano di indirizzarci verso un fare più pacato e controllato, anche se di certo vi dà una gran mano d'aiuto per distinguervi. Credete sia questa unicità ad aver fatto propendere i voti verso i vostri nomi? E voi per chi avete votato, sempre che abbiate partecipato all'iniziativa.

C: Io volevo votare Bibì! Cioè, Brandy, ma in effetti pure lui… Comunque sia ci ho provato, ma Babbano ha vomitato i peli di Logia sul coupon. E stavo per pulirlo, ma poi Jacq ha cominciato a lamentarsi perché lascio sempre i calzini sporchi in giro e ho dovuto spiegarle che lo faccio per liberare gli elfi domestici del castello eee… mi sono dimenticata. In ogni caso penso che ci siamo guadagnati questa vittoria non tanto perché siamo unici, ma perché, al contrario degli altri, non ci facciamo incarcerare la vita da quei rimproveri più barbosi di Bones. Chi l'ha detto che la scuola deve essere solo libri, disciplina, la divisa va tenuta in ordine, non si pattina per i corridoi… E che pluffe! Le cose divertenti fanno bene.

L: Brandy è decisamente sulla strada giusta per essere il mio degno erede. Ma anche MacTavish ha un futuro niente male, Bro (penso si riferisca ad Alexander, ndM) mi ha raccontato delle uscite di testa che Fitzpatrick potrebbe chiedere alla Welkentosk di dimettersi. Non ho votato, ma non uccidermi, posso farmi perdonare. E la piccola nipote prodigio ha ragione, noi diamo quel pizzico di eccitazione alla vita che non deve mai mancare, anche se a dirla tutta a me piace essere unico.

Lot, guarda che ti è entrato qualcosa nell'occhio. Perché non credo di volermi convincere che tu mi abbia fatto un occhiolino sottintendendo chissà cosa. Voglio dire: sono ancora giovane per Azkaban, anche se concordo con entrambi: c'è un tempo per lo studio, uno per divertirsi… ed uno per organizzare un grandissimo scherzo alla redazione. Così, giusto per restare in tema con il concorso di questo mese, mica perché mi hanno abbandonato in un momento di simile dolore per le mie orecchie.

M: Vai, Merida, manca sempre meno, resisti. Vorrei proporvi un gioco, ma vi prometto che non c'è alcuna strana essenza eterea o maledizione che vi possa sorprendere tra capo e collo. Vorrei solo che mi diceste la prima parola che vi viene in mente per ognuna di quelle che vi metto davanti. Pronti?

Cosa ti viene in mente se dico… Lancelot Coraline
Punizione Sfida Spazzolino
Pericolo Adrenalina Bolidi
Casa Stan zio
Paura Incapacità Non conoscenza
Scherzo Normalità Progetto
Divertimento Volare Amici
Spillati Amici Skate

Diciamo che preferisco non approfondire alcune risposte- dopotutto son stata io a chiedere che venissero dette le prime parole saltate in testa – ma quello "spillati-skate" e quella "punizione-spazzolino" direi che fanno di Coraline la vincitrice della mente più fantasiosa, in questo caso. E sebbene vi consiglierei di rileggere più volte le associazioni che riguardano la parola "paura".

M: Lasciamo da parte le cose e passiamo invece alle persone, ma con la stessa tipologia di gioco. Qual è la prima persona – studente, adulto o animale non importa – che vi viene in mente pensando a:

Chi ti viene in mente se pensi a… Lancelot Coraline
miglior scherzo da organizzare Stan L. FitzRoy
miglior vittima da spaventare Medea Brave
miglior/e compagno/a di marachelle Alex Brandy
spillato da cui farti mettere in punizione Noah Aurora
una testa da far esplodere Kerney H. Merlmemblose

L: Animale? Non si fanno scherzi agli animali, vero Core? Ehi, un giorno facciamo incontrare Babbano e Ganzo! Comunque il miglior scherzo da organizzare direi Stan perché siamo una squadra affiatata; la miglior vittima per uno spavento… vi stupisco e dico Medea e non Aurora perché Meds fa quella faccia quando si arrabbia e cerca di picchiarmi, che è impareggiabile; il miglior compagno di marachelle è Alex perché non mi dice mai niente e mi dà corda; lo spillato è senz'altro Noah, me ne promette una da mesi e poi non mantiene mai la parola. Capito, Bro? Sto aspettando! E infine, la testa da far esplodere… Kerney.

C: Come ti sentiresti se fossi un povero animale indifeso a cui vengono flagramate le chiappe? Però…eeewww… Babbano con la vecchiaia sta diventando più famelico della Welky. E se poi se lo mangia Ganzo? Certo che vederlo fare rutti gracidando sarebbe divertente… Ok, ci sono. Dicevamo. Miglior scherzo: zio Lucas! (FitzRoy ndM) Dicono che ne abbia fatti da far venire i capelli bianchi alla Dama Grigia; la miglior vittima per uno spaventoooo… se si parla di spaventooo Brave! Anche solo per capire se ce l'ha davvero la lingua. Il miglior compagno di marachelle è Bibì, sempreppersempre, perché con lui le punizioni sono grinzafichissime! Mi farei mettere in punizione da Aury, perché per amor di Cosetta forse non mi ci metterebbe nemmeno. E poi lei può fare tutto. Una testa da far esplodere? Mmmmhhh… se dico Melmablu mi fa espellere? In memoria di tutti i gatti a cui ha rubato le milze, se lo meriterebbe!

Con "animale" intendevo voi stessi, in realtà, ma in effetti da quello che ho sentito sinora – tra nomi e nomignoli con cui citate chiunque come se l'intera Scuola debba conoscere il vostro giro di amici – credo di aver offeso la categoria in questione. Decisamente.

M: Penultima domanda e poi vi lascio liberi di attentare alla vita di qualcun altro: secondo voi che caratteristiche devono avere maghi o streghe candidabili come vostri eredi, un giorno? O esiste già qualcuno che promette bene, dal punto di vista della solita…vivacità?

L: Ehi, potrei avere la Vista perché ho già risposto in parte a questa domanda prima di sapere che ci sarebbe stata. Ho guadagnato punti, Mer? Brandy è decisamente sulla buona strada, l'ho detto, anche se deve imparare ad abbassare la voce o lo beccheranno sempre. In MacTavish vedo delle potenzialità e stavo giusto pensando di dargli qualche dritta sull'uso della bacchetta. Che ne pensi, Core?

C:In effetti Bibì potrebbe essere il nuovo te! E Gus… boh. Non lo conosco bene, ma mi sembra un po' strano. Ha le occhiaie come zio, ma non ho capito bene se è solo un soggetto singolare o un fantasma un po' troppo corporeo. Forse dovresti chiederlo a Pix se gli ha insegnato dei trucchi per passare attraverso i muri quando più gli fa comodo. Altri eredi papabili non saprei. Tutti entrano in questa Scuola con abbastanza vivacità per rifare il look a tutte le armature, ma poi fanno la fine degli Avvincini presi all'amo dalle minacce delle punizioni e tutte quelle robe noiose. Però, se proprio dovessi pensarci, direi che un aspirante Kaboom dovrebbe sempre essere in grado di capire quali regole hanno senso e quali sono superflue. Voglio dire: io lo capisco perché non devo andare a cercare Herb dopo il coprifuoco per parlare dei suoi mocassini, ma sinceramente non capisco proprio perché qualcuno debba mettermi in punizione perché la mia divisa è sporca o appiccicarmi la lingua al palato perché ho parlato a voce un pochino troppo alta per i corridoi. Una scuola è sempre una scuola, questo è vero, ma ci rinchiudono qui dentro per quasi un anno! E se si aspettano che giocare con quelle scacchiere ammuffite sia il massimo divertimento a cui aspiriamo… insomma, un po' di sano rumore non ha mai ucciso nessuno, specie se fa ridere. Quindi, in sintesi, un degno Kaboom deve semplicemente ricordarsi che avrà tutti i complemorte che vuole per perfezionare la faccia da "che schifo la vita" come Rooty – volevo dire Morgan, si capiva, no? – perciò perché sprecare tempo a farlo adesso?

Se intendevi punti di sutura, credo che quelli non siano mai troppi, Lot. Anche se devo dire che, per quanto io non abbia capito quasi nessun riferimento a determinati soggetti – ancora una volta –  il discorso di Coraline alle mie orecchie ha più senso ed è decisamente un miracolo, visto che si tratta di una Corvonero che ha la parlantina di una Grifondoro ed io di solito non capisco neanche il mio sottoposto Allen quando inizia a filosofeggiare, per dire.

M: Avete due minuti per far esplodere – magari non letteralmente – la vostra capacità oratoria: cosa direste alla Scuola e perché?

L: Visto che sono successi un po' di casini nelle sale comuni, dove dovremmo essere più al sicuro, non ha senso darci un coprifuoco da rispettare, fateci stare in giro! No, okay, faccio il serio, giuro che so farlo. Direi a tutti di non giudicare, di guardare oltre l'idea che si ha o il pensiero comune, perché non sempre le cose sono come si pensa. A volte lo sono, sì, ma ci sono tante sfaccettature anche quando le cose sono orribili. Solo questo, ecco.

C: Questa è difficile. Così di getto direi che non ci saranno mai abbastanza parole per spiegare cosa è davvero Hogwarts per chi ci vive. Da piccola ho letto un sacco di libri sull'argomento, ma nemmeno lì era spiegato adeguatamente. Io apprezzo moltissimo l'impegno che tutti quelli che sono qui dentro fanno per aiutarci a trovare la strada per il nostro futuro, e non parlo solo dei professori. E' un compito importante e delicato, questo lo capisce perfino Babbano, però non andrebbe mai persa di vista la leggerezza. Di cose brutte ne succedono tante, basta pensare agli ultimi anni, quindi finché c'è la possibilità di farsi venire il mal di pancia per aver visto il Troll di turno che si è infilato la bacchetta nella narice mentre cercava di inventare la fattura puliscinaso, è un peccato sprecarla. Pure i Mollicci si combattono ridendo, perché non fare lo stesso con le piccole cose comuni?

Ed in questo caso, in effetti, ho solo una cosa da aggiungere: anche le Rune nascono dal caos, ma non per questo hanno meno da dire rispetto ad altre sfumature della magia. Se capite cosa intendo…   

Da ultimo e ad alto rischio di addormentarmi qui in redazione, colgo l'occasione per presentarvi il concorso di Miss e Mister del mese di febbraio ovvero la Miss ed il Mister che – secondo i più disparati criteri di giudizio che potete avere – dimostra di avere una maggiore affinità verso le Creature Magiche. Badate bene, ho detto affinità, il fatto che pensiate che io qualcuno possa essere una bestia non dovrebbe rientrare nei criteri di scelta.

 

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il settimo anno e, come tiene a sottolineare, anche tutti i corsi extra che possono affinare la sua "non grazia" da sindacalista. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico, paragona spesso studenti e docenti a Creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla o quando, da Caporedattrice, dovrebbe dare il buon esempio. "Gli scozzesi non danno proprio niente" la sua eterna giustificazione in merito. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione annuale – per ammissione – sia quella di riuscire a farsi una fotografia con Laury e Darsel sebbene tanta grinzaficaggine sia difficile da contenere in un unico scatto. Fiera sostenitrice dell'abbandono delle Terre di Bleah, ogni occasione è buona per sottolineare come il Ministro della Magia abbia i mesi contati. Per l'esattezza sino a Luglio del 2073.
By CatherineSmith | - 5:53 pm - Posted in Gennaio 2073

Prendete una ciotola capiente e dai bordi alti e versatevi le uova. Sbattete le uova con una forchetta ed unite il latte. Mescolate bene gli ingredienti con una forchetta. Setacciate la farina nella ciotola e con le fruste mescolate energicamente per evitare la formazione di grumi. Continuate a mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo, vellutato e fluido.

….e no, non sono impazzito dopo il ritorno dalle vacanze o a causa dell'intervista a Occhi Belli e Brandy, nè ho deciso di prendere spunto dalle mirabolanti rubriche di cucina dell'Ego del Corvo (a proposito, bel calendario ragazzi!). Per chi non fosse pratico comunque, questa è una parte della ricetta per preparare le crepes, sono certo che la potreste trovare persino in qualche approfondimento del libro di babbanologia, terzo anno, capitolo sui cibi babbani. E a questo punto voglio farvi una domanda, come ormai è mia abitudine: c'è qualche cosa di anche solo vagamente francese in quello che ho scritto, eccetto il risultato finale che si ottiene mescolando questi ingredienti? Uova, farina, latte, li conosciamo e usiamo abitualmente; francesi e inglesi, maghi e babbani. E non sono solo questi dolci tipicamente francesi ad essere composti in realtà da materie prime comunissime, che non hanno una nazionalità, nè tanto meno possono essere definite "magiche o babbane". L'embargo che il Ministère de la Sorcellerie ha imposto, a cosa dovrebbe servire quindi, se in realtà apparentemente abbiamo tutte le carte in regola per farci le crepes da soli, così come loro possono farsi le Jacket Potatoes farcendole con uno dei loro fromage filanti e altrettanta pancetta? Non mi pare questa grande punizione, quella che ci hanno dato, così come non mi pare che impedisca a Novomir Stoker di attraversare La Manica, a meno che il piano degli auror non sia trasfigurarlo in una bottiglia di Incediario scozzese non appena ce l'avranno tra le mani, in modo da tenercelo bello stretto tra i nostri confini.Tuttavia ammetto di non intendermene molto di economia e commercio, quindi per capire meglio le reali conseguenze che comporterà questo embargo, ho fatto un giro ad Hogsmeade lo scorso week end, per sentire che umore si respira tra le mura dei negozi, e soprattutto per vedere con i miei occhi se ci sono effettivamente delle differenze tra il pre e il post embargo.
La prima tappa è stata ovviamente Madama Piediburro. Prima di chiedere di fare due chiacchiere con la proprietaria, mi sono soffermato a guardare gli scaffali e a ordinare un tè: le scatole di macarons alle piperille erano finite, così come al posto delle Medeleines al limone originali di Parigi, mi hanno portato delle comuni ciambelline al burro da inzuppare nella cioccolata. Ma il settore del cibo era quello che più prevedibilmente sarebbe stato colpito, si era detto. E in più da dietro il bancone mi è sembrato di sentire che qualcuno si lamentasse dei brownie alla cioccorana che non sarebbero più stati consegnati agli elfi che si occupano delle cucine della Clouny…ma a proposito professoressa Merlmemblose, una delle prossime lezioni mi spiega come dovremo comportarci per l'acquisto degli ingredienti o direttamente delle pozioni? Esisteva un mercato comune? Perchè se i ristoranti, i pub, le pasticcerie e in generale tutti gli esercizi commerciali di questo genere apparentemente sono coloro che ne risentiranno maggiormente, non bisogna ovviamente dimenticarci che non si tratta soltanto di cibo qui, ma di qualcosa che va decisamente oltre. Sono passato al Green Earth da Bastian – e se non ricordate di chi sto parlando, andate a rileggervi i il suo "Vita da commerciante" che abbiamo pubblicato lo scorso mese – e dal canto suo, mi ha detto una risposta tipica degli esponenti della sua casata: "E' una bella batosta per i commercianti, non tutti producono le materie prime necessarie alla loro attività. Bisognerà confrontarsi con un calo delle vendite, un inasprirsi delle relazioni con la clientela. Ma magari, rimboccandosi le maniche, si può far fronte anche a questo, non credi?". Io posso pure crederci Bastian, ma ad un certo punto pure il più tenace dei tassorosso deve cedere all'evidenza e capire che non tutto si può risolvere solo rimboccandosi le maniche. Più che altro penso che ci si debba ingegnare a trovare delle alternative a ciò che ci mancherà comprare o vendere in Francia. Alternative economiche e vantaggiose, si intende. Ammetto di non aver avuto il coraggio di entrare nel salone di Madame Trancheveu, anche se penso sarebbe stato piuttosto interessante avere un confronto diretto con una francese, ma d'altronde scommetto che lei i suoi prodotti li acquisterà qui in Inghilterra…o chissà, avrà qualche accozzo con la sua madre patria per poter aggirare l'embargo. Però alcune mie compagne che frequentano il posto, potrebbero gentilmente farmi sapere se ho azzeccato con le mie ipotesi, o se in realtà sono sul punto di restare senza parrucchiera? Ma torniamo a noi. Dicevo che è importante trovare delle alternative economiche per sostituire ciò che non possiamo più ottenere dalla Francia, e non perchè sono uno scozzese da braccino corto, ma perchè da quel che ho sentito passando da Stratchy & Sons, il vero obiettivo di questo embargo è che in realtà ai francesi fa decisamente più comodo mettere in difficoltà la concorrenza. In pratica a loro da noia che noi vendiamo alcune materie prime ad un prezzo minore rispetto a quello che fanno loro – avete presente il famoso trio uova – farina – latte di cui vi parlavo nell'introduzione? – e ovviamente tutti si rivolgono a noi piuttosto che a loro. Per la stoffa dei vestiti per lo meno, dicono che funzioni così, e non so bene come si comporteranno ora con la sede di Stratchy & Sons che sta a Parigi. La chiuderanno? L'ultima tappa del mio week end da scribacchino ad Hogsmeade è stata infine L'emporio di Zonko, ma lì la discussione è stata decisamente breve e concisa: "Ho la faccia di uno che ha bisogno di fare affari con i mangiaranocchie, ragazzo? E poi loVo non hanno il senso dell'umoVismo, in un negozio di scherVi che mai ci veVVebbeVo a faVe?"

…che altro aggiungere, ragazzi? Il quadro di ciò che si dice in giro ve l'ho dato, per il resto c'è solo da attendere e sperare che quella furbata delle materie prime più o meno care non arrivi alle orecchie degli altri paesi della Confederazione e al Supremo pezzo grosso!

Jayden Burtons. Scozzese, Serpeverde, Sestino. Amante delle regole da poter infrangere, ma sempre ben attento a non andare in braccio ai guai. Ha un fratello grifondoro, si, ma non ditelo in giro. Osserva e studia tutto ciò che lo circonda, non si pone mai problemi a dire la sua, ma pecca in pigrizia. Si dice che sia uno dei maggiori ricercati del WWFFB scolastico per la sua conclamata incapacità di portare a termine qualsiasi tipo di incantesimo di trasfigurazione, soprattutto se si lavora con gli animali. Un topo non è destinato ad essere una tazza da tè, e grazie a Salazar, da quest'anno non sarà più costretto a perdere tempo con quegli esperimenti. Lo si può vedere zitto e concentrato solo davanti ad un calderone, e non perchè la Merlmemblose l'ha silenciato. Ama le pozioni più di qualsiasi altra cosa, e non è raro trovarlo in qualche angolo dei sotterranei, a mescolare qualche strano intruglio fumante. E' entrato in redazione perchè quando gli ricapita di stare agli ordini di un Capo Scozzese?
By Allen Hollowdale | gennaio 25, 2017 - 1:30 pm - Posted in Gennaio 2073

Sapete, stare agli ultimi mesi dell'ultimo anno di Hogwarts fa riflettere. Si avvicina la conclusione di un lungo periodo, di un viaggio (tanto per citare Merida), probabilmente di uno dei più importanti della mia vita, e mi ritrovo spesso a notare tutto quello che da giugno in poi non mi apparterrà più.
Non posso dire che gli anni qui al castello siano stati sereni o facili. C'è sempre stato un qualche problema e, se non era di natura personale, era peggio: assassini infiltrati, professori morti, complotti da sventare, ministri asfissianti… in qualche modo sembra che tutto ruoti attorno ad Hogwarts, sebbene là fuori sia successo molto di più. Hogwarts non ne è mai rimasta estranea, come se qualcosa nelle sue fondamenta attiri guai in continuazione. È come uno scrigno sempre pieno di sorprese, un vaso di Pandora, che può tirar fuori cose brutte, certo, ma sempre sorprendenti e affascinanti.

Ad esempio sono convinto che solo qui ad Hogwarts potessimo assistere ad un giallo tra quadri. Come non farsi affascinare dal fenomeno che sta coinvolgendo i nostri dipinti da ottobre? Ho persino parlato con Quincy e secondo me non tutte le bolidate che spara quel ragazzino sono fuffa. Per quanto macabro e spiacevole sia trovare nuove vittime dipinte (diamine sono quadri! Si potranno pure mettere a posto!), questo mistero spesso riempie le mie ore di buca e la ricerca tra i corridoi e i meandri del castello è sempre… magica. Non ci sarebbe altro modo per descriverla. Magica e inaspettata. Un giorno mi imbatto in una gara di rima tra il quartetto dei fantasmi e Geoffrey Barnaby Merrick Fisher-Lloyd, che insiste seccato e petulante sul fatto che elidere l'ultima vocale di un verbo è un mezzuccio scadente per forzare verbi della prima, seconda e terza coniugazione a far rima tra di loro; un altro giorno scopro che i Kneazle del castello tengono riunioni abituali in un vecchio armadio delle scope (ecco che fine faceva Dorian ogni mercoledì sera!!), un altro giorno ancora scopro che la Carrot ha effettivamente appeso un suo ritratto nel bel mezzo dei corridoi nei primi piani… insomma, nessuna giornata è davvero scontata.

E che dire poi delle lezioni dei docenti? Sì, la maggior parte di esse sono lunghe e teoriche, alcuni le definirebbero barbose. Ma a volte tirano fuori l'inaspettato, oppure restano vittime anche loro delle sorprese di Hogwarts.
Ad esempio, tempo fa sono sicuro che Pix ci abbia fatto visita ad una lezione di pozioni tra sesto e settimo anno. La cosa curiosa è che non ricordo i dettagli. Fatto sta che da quel giorno alcuni miei compagni se ne escono gridando cose assurde, di punto in bianco. E se chiedi loro "ma come bolide te ne sei uscito", non capiscono neanche di cosa stai parlando. Ad esempio, Evan se ne è uscito con insulti rivolti alla Merlmemblose durante le sue stesse ore… e vi giuro che non è un pazzo suicida. Lilith Heavenport invece sembra essere stata presa dalla mania di baciare gente. L'ultimo fortunato è stato Noah Lewis, che indovinate un po'? C'è stato. Ha baciato pure il professor Willard ma lui non mi è sembrato troppo contento della cosa. In effetti non l'ho mai visto impanicato come quel giorno perché tutta la classe ha iniziato a dire e a fare cose senza senso. Qualcuno mi ha anche riferito che ho preso ad insultare ripetutamente Fitzpatrick in faccia allo stesso e, porco Gramo, spero non sia vero altrimenti me la sogno la E a fine anno…

Vogliamo poi parlare della classe senza ombra? Mi riferisco al secondo anno. Eileen Walker, Camille Sullivan, Evanna Winchell… quei ragazzini lì insomma. Vi giuro che Tim e Tom sono ancora più irrequieti del solito e stanno rischiando la morte, leggete il loro articolo per capire di che parlo. Ho persino visto un secondino piangere disperato in sala comune perché non riusciva a riacchiappare la propria ombra, tanto che la capocasa Carrot si è fatta commuovere e l'ha aiutato.
A dire il vero sono tanti quelli che piangono. Pure qualche primino, la settimana scorsa, perché ha preso una bella T a Difesa perché "non era stato in grado di riconoscere un serpente". Sembra che il professor Mallory (bentornato!) si stia dando già da fare, torneo a parte. Boh, se ve lo state chiedendo, li ho ignorati tutti. Era molto più divertente cercare di catturare le ombre, scusate!

E perché non parlare dei ragazzini che diventano fantasmi in piena regola con la pozione dell'Aldiquà? TIpo Olus e FItz Lance! Li ho visti e li ho "toccati", è una grinzaficata pazzesca! Mi piacerebbe provare quella pozione anche solo per provare l'ebbrezza di volare senza scopa! A proposito, regalo una scatola di cioccorane a chiunque venga a insegnarmela.
Ma le sorprese non sono solo durante le lezioni, come dicevo prima. Vogliamo parlare della Sala Grande e di come quella serpe della McCollough si sia messa a spaccare timpani e bicchieri assieme ad Abigail Smith qualche tempo fa? Sono sicuro che avessero una buona ragione, qualcosa che andava oltre lo "scherzo", come l'hanno definito. O forse sono solo impazzite.

Ma l'episodio che non riesco a togliermi dalla testa è quello accaduto il 15, quando la professoressa Volkonskaja ha portato in Sala Grande quello strano cubo, assieme al professor Spooner. E poi ci hanno chiesto di fare silenzio. Io non ho sentito niente di strano, non capivo quale fosse il punto… Però poi parecchi ragazzini hanno giurato di aver sentito una sensazione favolosa di benessere e una melodia. Ragazzini, appunto. Tutti piccoli, ce ne fosse stato uno solo degli ultimi anni!
… Ed è stato lì che ho capito. Sto diventando troppo grande per questo posto. Hogwarts si libererà presto di me, non le servo più, non sono più affar suo. Sono solo un adulto troppo giovane per essere messo là fuori, ormai non mi manca che aspettare la sua benedizione, dopodiché Hogwarts potrà voltare pagina, ricevere altri studenti, donare loro altre avventure, altri misteri, così come ha fatto nei secoli. Qualcosa si è spezzato, quel giorno. Come se avessi ingerito una pozione della disillusione, come se ora appartenessi un pezzettino di meno a questo luogo. Ed è una sensazione triste, credetemi. Nonostante gli alti e bassi, sono sicuro che tutti più o meno rimpiangeranno questo posto.
Quindi voi che state leggendo e siete ancora piccoli, seguite il mio consiglio: vivete Hogwarts ogni giorno, godetevi al massimo la sua magia e ogni briciola di quello che vi offre, finché dura, perché gli anni volano in fretta qui dentro.

Allen Hollowdale. Un Corvonero nella concorrenza. Mosca bianca, non solo per aver scelto la Voce di cui è vice o perché la deve sempre pensare diversamente dagli altri, ma anche più semplicemente perché è albino e quindi è proprio tecnicamente bianco. Ha l'hobby di fissare la gente in maniera insistente e inquietante, oltre che quello di stare sempre sui libri. Infatti si impegna al suo massimo per esser categorizzato secchione di prim'ordine e rune-nerd e porta sempre con sé qualche quaderno pieno di scritte e scarabocchi che solo lui sa interpretare. Pungente e creativo, lo potrete trovare in posti poco frequentati e improbabili, circondato da incantesimi ed esperimenti, sempre intento a leggere e imparare, tanto che molti si chiedono se non viva in un mondo tutto suo. Qualcuno giura di aver scorto una luce di pura malvagità nei suoi occhi, quando si appresta a battere i bolidi contro i poveri cercatori avversari.
By vocestudenti | gennaio 22, 2017 - 5:40 pm - Posted in Gennaio 2073

Sì lo so cosa state pensando, Marmaduke si è beccato un ceffone così forte al Ballo dell'Agrifoglio che poi ha girato così tanto da creare un'aura di Confundus durata finora. O forse state pensando che la mia Ricordella è malauguratamente caduta nel calderone durante Pozioni e non sono riuscito a ricordarmi che non è fine anno e quindi non è tempo di bilanci. O forse state pensando… che mi serviva solo capire quale docente potesse essere più, ehm, comprensivo, in modo da andare a raccontargli che l'orologio della scuola va indietro di otto minuti perchè potrei, e sottolineo potrei, aver fatto finire un guanto negli ingranaggi. Tanto per dire, facciamo che scegliete l'interpretazione che vi piace di più e io mi faccio mandare un altro paio di guanti da papà, ecco.
Ma dicevo, visto che mi ritrovavo questa lista di prof più, coff, comprensivi a cui andare ipoteticamente a raccontare piccoli incidenti, mi sono fermato a notare il livello di punizionaggine degli altri e così eccoci qui.

Spille appuntite

Quest'anno i Caposcuola sono particolarmente comprensivi con noi, però dai, neanche i Prefetti sono troppo cattivi. Anzi, metà di loro sembrano aver capito che punire i propri coetanei non è forse la strategia migliore per farsi sentire, perchè in fondo la punizione è cosa da grandi e se te l'assegna un amico o un compagno di classe, un po' pensi che stia scherzando, no? No, di solito Eliza non scherza, soprattutto se ti dice di scrostare il pavimento della guferia dalle cacche di gufo. Però a volte è divertente in classe e poi, insomma, hanno attentato alla sua vita scambiando un innocuo Orchideous con un Capelligravitas, un po' ci sta che faccia l'antipatica. No, non sono stato io a scambiare i due incantesimi, smettetela di pensare sempre male solo perchè quest'anno i Tassorosso sono un po' più dispettosi del solito.
Il mio amico Evan per esempio non pensa male, vero? E non è neanche troppo cattivo, una sola punizione anche se disinfestare doxy può essere una faccenda antipatica. Ma non quanto farsi punire il primissimo giorno di scuola da Alexandre. Anche se le battute sui manici di scopa infilati su per il… naso fanno sempre un po' ridere, su. Sono un classico, un po' come, ancora, la raccolta delle cacche. Certo è che devi averne combinata una molto brutta se le cacche da raccogliere sono quelle di cavallo dei recinti della scuola! Il professor Doragon però è buono e magari ha accorciato un po' quella punizione di Aurora. Uh, a pensarci potrei andare da lui a spiegare il piccolo problemino dell'orologio, solo che l'ultima volta che gli ho portato quell'Asticello per sapere se stava bene l'ho beccato durante la meditazione e mi ha detto che aspettava un messaggio dall'universo. Ho aspettato un po' anch'io, ma poi avevo i compiti da finire e certo che l'universo è proprio maleducato a farsi aspettare così.
 

Esamino di coscienza

Ammetto che a volte alcune punizioni ce le tiriamo proprio, anche quando non volevamo essere cattivi. E' che in quel momento, quando facciamo qualcosa per cui puff una ventina di gemme volano via dalle clessidre della nostra casata, ecco in quel preciso momento magari non ci accorgiamo che non va tanto bene quello che stiamo facendo. Ci sembra una buona idea, o non ci sembra una cosa così brutta, oppure è divertente o serve assolutamente farlo o… o… be' magari siamo un po' arrabbiati. Non con i docenti, cioè lo sappiamo che loro ci tengono a noi, però, ci sono volte in cui ci viene da rispondere male perchè ai grandi viene facile dire cosa è giusto e cosa non è giusto, invece noi abbiamo un po' di confusione. Noi ancora non l'abbiamo trovato il libro di testo che tutti voi grandi conoscete tanto bene, allora dai, perdonateci se ogni tanto facciamo cose stupide e vi costringiamo a punirci.
Noi ci impegnamo a… non lo so, essere meno distratti e a capire un po' di più le cose da grandi. Non potremo mai metterci tutti d'accordo e dire, ragazzi, da domani tutti bravi e niente punizioni, però possiamo provare a trovare l'esempio giusto e seguirlo, così da imparare cosa non è bene fare non perchè altrimenti dobbiamo censire tutti i quadri del castello in tre giorni o pulire gli spogliatoi senza magia, ma perchè abbiamo capito cos'è giusto da un buon esempio. O almeno così dice sempre papà, sarà per questo che il manuale per fare i grandi ve lo tenete stretto.
Ora tornando un attimo alla mia lista di docenti punizioni-free… Mi sa che non lo disturbo il professor O'Reilly, dobbiamo rimettere l'ora giusta all'orologio e lui va sempre avanti. Chissà se la professoressa Finnigan si ricorda ancora della mia chiacchierata con i Formicaleoni un paio di mesi fa… avevo ragione io, comunque, e loro erano molto maleducati. Meglio se la lascio tranquilla, sì, e vado a trovare il professor Heartman, l'ultima volta che sono passato dall'aula di Babbanologia c'era una macchina spara-patate e quando ho chiamato il prof si è distratto e… ehm, forse lascio in pace anche il professor Heartman. In fondo sono loro otto minuti in avanti, quelli all'orologio della scuola. Una cosa, però, se fate le gare a chi trattiene di più il respiro giù al Lago Nero… non usate l'orologio della scuola come riferimento, ecco.

Bacchettate dall'alto

Iniziamo col dire che quella della Ricordella nel calderone era un modo di dire, professoressa Melm Merle Mebs Merlmemblose, e non lo dico perchè è la docente che punisce di più, giuro. Insomma, l'ordine è importante e tutto, ma bisogna essere comprensivi con chi ha un ordine tutto suo, no? Come Coraline e il riordino degli ingredienti dell'armadietto di pozioni, proprio qualche giorno fa ho trovato un'etichetta 'di origine cerebrale' e non è che mi fido tanto a stappare la fialetta.  C'è anche da dire che quando c'è il rispetto di mezzo, la professoressa Macintyre fa bene a rimetterci in riga e dovete averla fatta davvero grossa voi del quinto anno, eh? Io però lo so che non l'hanno fatto con cattiveria, ce lo vedete Maverick a fare dispetti cattivi? E Barristan che così d'improvviso spintona un docente? Dai, ditelo che avete avuto paura delle Orribili Scope Animate anche voi e avete un po' perso la testa. E a proposito di testa, ce ne vuole a far arrabbiare il vicepreside Fitzpatrick! Però, professore, mi dispiace per Oengus, sono sicuro che non l'ha fatto apposta ad animare tutti i nostri vestiti e mandarli a spasso. Io ve l'ho detto che succedono cose strane, ma voi siete convinti che io sia strambo. Senti, Oengus, i pantaloni che mi hai prestato li ho fatti sistemare, sai, ho una gamba leggermente più corta al momento. Ma è solo uno sbaglio a Trasfigurazione, professor Spooner non mi punisca, non c'entra niente quell'arrampicata ai margini della Foresta Proibita. Stavo cercando una cosa, sa, vive sugli alberi e ci tenevo proprio, ma almeno così posso farla la relazione su cosa abita la Foresta come quella che ha assegnato all'ultima punizione. Basta vedere il lato positivo, no? Ehm, no, okay. Io però l'ho consigliato a Lancelot di essere positivo e non insultare in giro, che poi la professoressa Volkonskaja si rammarica e mi dispiace.

 

 
Charlie Tobias Marmaduke. La principale sorgente di chiacchiere nella classe del sesto anno e forse anche dell'intera Sala Comune Tassorosso, ha passato l'estate a fare la posta al Palazzo dei Giornali, a scrivere lettere ai suoi amici e ad autoinvitarsi a casa loro per improvvisare gare gladiatorie tra marionette fabbricate con scarti di vecchi calderoni. Il Galles ha tirato un sospiro di sollievo ora che è tornato a scuola, cosa che non si può dire dei Club scolastici, che tendono a chiudere le iscrizioni quando lui chiede se c'è ancora posto. Nella sua orbita girano sempre promemoria di carta incantata, nuvole di polvere buiopesto e una macchina fotografica usata che di tanto in tanto lo colpisce in testa senza motivo, almeno a suo dire. Il suo approccio con le ragazze si è spostato da "ti faccio un pupazzo con un mio vecchio calzino?" a "ti faccio un portapiume con un mio calzino nuovo?" e lui lo ritiene un grosso passo avanti.
By vocestudenti | - 11:28 am - Posted in Gennaio 2073

 

Controeditoriale

di Seanna Hollins

Sì, viaggiare. Per quanto mi riguarda il mio viaggio è cominciato tre anni fa quando ho ricevuto quella famosa lettera da Hogwarts. Un viaggio che mi ha portato a conoscere un mondo che, fino ad allora, dal mio punto di vista, esisteva solo nelle favole che mi leggeva da piccola mia nonna prima di andare a dormire. Un viaggio, almeno quello in questa Scuola, che si concluderà solo fra quattro anni, quando, con mio grande terrore, dovrò anche io lasciarla.
Terrore, sì. Perché se è vero che Hogwarts mi sta dando tutti gli strumenti per conoscere e viaggiare, è anche vero che qui, più che là fuori, mi sento protetta e al sicuro. E questo nonostante Maledizioni varie, fantasmi che ti bloccano dentro un magazzino e scale che, se hai un equilibrio precario come il mio o prendono quel momento in cui gira male alle mie glicemie, rischiano di buttarti giù un giorno sì e l'altro pure, perché a loro piace cambiare.
Forse perché di natura sono poco incline a viaggiare o spostarmi, o anche ad esplorare – non sono proprio il tipo da “Thè nel deserto” – tanto per utilizzare il titolo di un film babbano del secolo scorso – che non ho mai fatto molto caso a quel cono d'ombra in quell'angolo di rampa di scale e non mi sono mai soffermata a parlare con i quadri per ascoltare o raccontare loro storie, o non mi sono mai fermata a guardare quel punto oltre la linea dell'orizzonte del Lago Nero. No, per la verità questo l'ho fatto, ma erano più che altro le montagne intorno a Hogwarts che si vedono dal Ponte Sospeso, e non era certo con il desiderio di andarmene via.
Forse un giorno, quando vivrò anche io il mio ultimo inverno in questa Scuola, anche io la vedrò come te, Merida, e avrò la stessa smania di andarmene via, ma per il momento Hogwarts per me è Casa – sì, con C maiuscola – è il mio punto fermo.
Però hai ragione quando dici che “L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso”, perché questo viaggio qui a Hogwarts, oltre ad insegnarti tutti, o buona parte, gli incantesimi e le pozioni che possono servirti da base per il futuro, oltre a trasmetterti quella conoscenza che ti permetterà di confrontarti, si spera sempre in modo civile, con chi la pensa in modo diverso, sempre rispettando il pensiero altrui, ti cambia e ti fa crescere. Così della bambina timida e riservata che quasi non spiccicava parola e che faticava a farsi delle amicizie, ora, dopo tre anni di permanenza qui dentro, ritroviamo un'adolescente con le sue amicizie, le sue opinioni e che si permette di dire quello che pensa su un giornale, scolastico ma pur sempre un giornale, come questa Voce.
Perché anche questo è viaggiare, in fondo.

 

Vita da 2073

di Eric McConnell

Non ho mai scritto un articolo per il giornale scolastico e non credevo sarebbe mai successo, figurarsi. Non so né come iniziarlo né come finirlo, le uniche cose che so scrivere sono i testi delle mie canzoni certo. Appunto, meglio che per prima cosa mi presenti e vi dica un po’ in cosa consiste il mio lavoro, sembra un buon inizio. Mi chiamo Eric McConnell e sono un musicista, nello specifico sono un cantautore e un chitarrista e faccio parte degli Hobgoblins, una band pop-punk e punk-rock, dal 2064.
Ho iniziato la carriera da cantante, se così si può dire, entrando nel coro di Hogwarts a dodici anni, coro che consiglio di frequentare, mi ci hanno sbattuto fuori come punizione circa un anno e mezzo dopo, cosa che mi ha anche dato un incentivo in più per fondare la band a quattordici anni.
Ero un Grifondoro al castello, non credo serva dire molto di più. Se chiedete ai vostri fratelli maggiori o ai miei vecchi professori potranno dirvi che ero un idiota di primo ordine, di quelli che non si oppongono alle ingiustizie perché sono loro a crearle. Più che coraggioso ero insolente ed egocentrico, con quella voglia di rischio e pericolo che imponeva nove volte su dieci contro il regolamento scolastico. Con il tempo sono cambiato, dicono e spero abbiano ragione. Ma passiamo ad altro, che altrimenti prendete un brutto esempio. La band la ho fondata assieme agli stessi due amici che ne fanno parte tutt’ora: Phillip “Phil” Watson, bassista, e Joseph “Joe” Landon, batterista. Siamo sempre stati ottimi amici, nella buona e nella cattiva sorte. (Se ancora ci sono professori che ci hanno conosciuto tra quelle mura scusateci, tutti e tre.)
La band è cresciuta di anno in anno come anche le nostre capacità e la nostra bravura sono cresciute, non ho mai vantato risultati scolastici più che discreti ma almeno avevo talento musicale e mi bastava.
Quando siamo riusciti ad uscire dal castello eravamo decisi a sfondare, volontà che non è effettivamente semplice da realizzarsi però. La mia famiglia è sempre stata di parere contrario, per loro suonare non mi avrebbe portato da nessuna parte. Mi hanno sempre ripetuto e ripetuto cosa dovevo fare ma fortunatamente non ho mai dato loro retta. Io vi dico voi dovete essere quello che volete essere. Fate ciò che vi piace e che vi appassiona perché non c’è nulla di più bello che fare di una propria passione il proprio lavoro, e anche se sembra dura o impossibile ricordatevi: se ce la stanno facendo tre idioti come noi, a voi non potrà andare che meglio.
Ci sono voluti tre anni prima di rilasciare il primo album “The Anthem” nel 2070 ma dopo quel traguardo le cose sono andate sempre meglio. Abbiamo ottenuto sempre più richieste e dal maggio 2072 abbiamo un contratto con una modesta casa discografica di Diagon Alley, la Regents Records. Devo dire che essere apprezzati per la propria musica è davvero una gran bella sensazione, avere qualcuno che con piacere ti ascolta e che comprende magari il messaggio che cerchi di trasmettere ancora di più. Forse non siamo ancora così famosi da avere un numeroso e rumoroso seguito e magari non lo avremo mai però io non smetterò mai di suonare nemmeno se ad ascoltarmi ci dovesse essere una sola persona, oppure il mio gatto o nulla. Perché suonare, e cantare, è ciò che rende la mia vita una bella storia.
Il nuovo anno, l’appena iniziato 2073, si prospetta ricco di opportunità per la nostra band, non mancheranno i concerti e le serate e al più presto rilasceremo il nostro secondo album, non vi anticipo nient’altro. Vi ringrazio e spero di incontrarvi un giorno, magari ad un concerto che ne dite?

 

By Anne Burton | gennaio 20, 2017 - 4:43 pm - Posted in Gennaio 2073

Bentornati al castello, COSI, anche se dovremmo aver intercettato più o meno quasi tutti gli studenti di Hogwarts per dirlo loro di persona, una volta rientrati al castello dopo le vacanze. E anche se COSO cerimonioso – che tutti si ostinano a chiamare Evan Miller – ci ha promesso una lunga lunga notte in qualche stanzino del terzo piano se dovessimo avvicinarlo ancora una volta, assicuriamo che il nostro intento era solo quello di assicurarci che durante le vacanze nessun mostro abbia condannato gli studenti a non poter toccare le frittelle di zucca senza bruciarle praticamente subito. O farli parlare un po' come il COSO di Volo – salve, professor Oakby – quando sta per dirti che il tuo modo di stare sulla scopa assomiglia a quello di un uovo di Runespoor appena… come si dice in questo caso, COSO?
…sputato? O almeno credo, COSO, visto che i Runespoor le uova le buttano fuori dalla bocca. Ma possiamo sempre chiedere a COSO di simbolini, il professor Gerrard visto il nome della Creatura, no? Ad ogni modo, per questo mese abbiamo deciso di osservare a fondo tutti i giochi che il castello ci riserva, sapete?
Eh si, COSI, avete capito bene. Hogwarts ci riserva così tante sorprese che sembra davvero di essere all'interno di un parco giochi a tema, anche se non come quello che è quasi esploso qualche anno fa per colpa di quella signora cattiva che poi per fortuna è stata portata ad Azkaban. Ma sto divagando, si, quindi torniamo a noi. Non so se ci avete mai fatto caso, COSI, ma le rampe di scale sono le più grandi burlone del castello, con i loro cambi di direzione che spesso e volentieri ti fanno sentire nel mezzo di una sfida a MagiTwister in cui sei convinto di avere la partita in pugno e poi arriva un cambio colori che ti fa finire gambe all'aria, inevitabilmente. Che poi noi ci abbiamo anche provato a proporre una partita di MagiTwister in Sala Grande, ma il COSO fantasmino Vice Capodirettore ci ha guardato come un piatto di broccoli quando hai l'intestino sensibile e quindi abbiamo desistito. Anche se sarebbe una cosa da provare almeno una volta
Magari non durante una lezione di Difesa Contro le COSE Oscure, COSO. Che adesso che è tornato il COSO ombroso, non sono poi così sicuro che le distrazioni del gioco sarebbero solo fulmine, piuma o fuoco. A meno che non si tratti di un COSO sputafiamme, altrimenti detto drago. Però devo ammettere che non sono solo le scale ad imitare i giochi più comuni dei maghi, sai? Ad esempio, non hai anche tu l'impressione che quando il professor Spooner si accinge ad interrogare, è come se fossi davanti all'ultima sfida di Drago Fenice e Basilisco, visto il silenzio che cala sulla classe insieme a quella leggera brezzolina sulla schiena che sembra sussurrarti: è stato un piacere, COSO?

Insomma, COSO, un po' si, anche se nel caso di Incantesimi – almeno per quanto mi riguarda, il solo movimento di dita che il docente fa – in genere – è quello che mette un indice ad angolo retto con l'altro per non dover sprecare neanche il fiato per dirmi che tanto per cambiare ho rimediato una T. Però, dai, magari adesso – dopo tutti questi preamboli – possiamo dire ai COSI che ci stanno leggendo, qual è il vero scopo di questo articolo. Che, lo giuriamo sulla testa di George COSO Gillingwater, non è quello di arrivare a capire se tra tutti i giochi parafrasati che possono esserci ad Hogwarts si può trovare anche un gigantesco Sabba. No no. Assolutamente tanto la testa non è la nostra.
Eh no, esatto. Il nostro intento è solo quello di comprendere perché abbiamo messo a soqquadro l'intera sezione di Svago della Biblioteca senza trovare alcuna traccia di quel COSO supermegagrinzafico che ci ha fatto provare l'assistente di Pozioni, il professor Sander… che è un nome più carino di Lysander e su cui abbiamo intenzione di lanciare una raccolta firme appena avremo esaurito quella per fare della professoressa Macintyre la nostra mamma onoraria.
COSO, hai di nuovo perso il filo del discorso, con tutte le raccolte firme che ti vengono in mente. Allora, praticamente è successo che una mattina siamo entrati in aula di Pozioni e…boom! Adesso siamo senza ombra, capite? Abbiamo anche passato la pausa pranzo fuori aspettando che tornasse, ma niente, non c'è verso. Il professor Willard ci ha detto che dobbiamo recuperare quello che abbiamo perso e detta così sembra anche una cosa da niente, ma – COSI – davvero, vi possiamo assicurare che non è così. E quindi ecco perché abbiamo deciso di scrivere questo articolo, sperando che almeno voi non ci abbandonerete come tutti gli altri perché è davvero una sensazione bruttissima.
Ma lo sai, COSO, che ho scoperto che anche agli altri COSI del secondo anno è successa lo stesso? Prendi Eleanor McLeod. ad esempio. Su di lei quella cosa che abbiamo calpestato ha avuto una reazione ancora peggiore, te lo dico io, sarà che ha iniziato a blaterare di Snasi che passeggiavano sulla testa di Spooner. No, scusa, è che mi sento abbastanza solo e sapere che almeno il docente di Incantesimi è in compagnia mi consola. Comunque, Eleanor dice che sicuramente il professor Willard fa parte di una grande cospirazione – di quelle che si leggono nei libri – ed è d'accordo con lo stesso Spooner per rubarci l'ombra e venderla agli Snasi che offrono di più. Anche se non ho capito cosa dovremmo ritrovare, in questo caso, per avere indietro la nostra ombra, perché non ho intenzione di farmi fare una ramanzina dall'assistente Laury se mi trova un'altra volta al recinto degli Snasi mentre cerco di implorarli a rendermi la mia COSA scura.
Tranquillo, COSO. Tanto Eleanor ha promesso di farci i compiti di Trasfigurazione, se risolviamo questo caso. Cioè, non è che l'ha proprio proposto, ma quando ha detto "vi prego" secondo me era disposta a tutto, come nei libri. E infatti poi ha iniziato un lungo lungo discorso su come siamo abituati a dare per scontata la nostra ombra, ma che ritrovarsi all'improvviso senza l'ha lasciata come svuotata, quasi senza più voglia di mangiare, con una tristezza e un senso di vuoto difficili da colmare. E… mi ha abbracciato, COSO. Te lo giuro, per un momento ho pensato mi avesse scambiato per un muffin al cioccolato, ma ha detto che le è passata la voglia di mangiare quindi mi sono tranquillizzato. E l'ho abbracciata anch'io, anche se non è Isobel Carrot, la nostra futura sposa.
Oh, COSO, non hai idea di quanto ti capisco. Pensa che l'altro giorno Faunya bella socia nostra, mi ha sorpreso mentre ero intento a parlare con la figurina di Guendalina la Guercia chiedendole se il fuoco fa davvero così male. Credo che per almeno tre secondi e mezzo abbia considerato l'ipotesi di portarmi in infermeria con la scusa dei lecca lecca gratis, ma quando le ho detto che mi sento solo e non so come fare per attaccarmi di nuovo l'ombra, sai cosa mi ha risposto?
"sì ma io ho tutto sotto controllo, la ritroverò sicuramente da solaaa!", immagino. L'ha detto anche a me, COSO. Anzi, praticamente ormai mi saluta direttamente così, la mattina, senza che io sia ancora riuscito a dirle buongiorno, succo di zuccaaa? Che devo dirti, COSO, questo mi pare tanto uno di quei giochi grinzafichi di cui, però, non riesci mai a capire le regole anche se ci giochi da un po'. Se non altro, però, credo di aver trovato la soluzione più logica per venirne fuori, finalmente e prima di prendere in considerazione l'idea di chiedere un gemellaggio alla redazione dell'Eco del Corvo così Merida mi lancia una dozzina di tronchi e posso onorare anch'io Guendalina la Guercia.
Una soluzione! Davvero, COSO
Certo.
E cos'è? Dai, dimmelo dimmelo dimmelo!
Tutti continuano a dirci che, per riavere indietro la nostra ombra, dobbiamo ritrovare quello che abbiamo perso, giusto?
Giusto
Allora ho pensato di scrivere un elenco di tutto quello che ricordo di aver perso più o meno da quando avevo quattro anni ad adesso. Ad occhio e croce sono circa due metri di pergamena.
E…
E niente. Li ho lasciati davanti all'ufficio del professor Willard insieme ad una scodella di latte e biscotti, non sia mai che l'ombra sia morta di fame!

Tim Patel eTom Cox. Gallesi, scozzesi o irlandesi, la reale provenienza dei due – citazione dovuta alla gioia della professoressa McIntyre – Terremoti Celesti non si è mai realmente afferrata, complice la tendenza a far proprio l'accento di ogni angolo del Regno Unito o, molto più probabilmente, nessuno li vorrebbe come conterranei. O concasati. O coetanei. Brillanti – in senso letterale grazie agli scherzi di Zonko – studenti del secondo anno, sponda Tassorosso, infestano Hogwarts chiamando gli altri studenti con l'appellativo di COSO/A, rigorosamente a voce alta e con gli accostamenti più improponibili. Convinti, sino all'ultimo Billywig che li ha generati, che Isobel Carrot si sposerà con entrambi e che Evan Miller sarà il coso cerimonioso alle loro nozze, a torto o ragione si vantano di aver avuto un ruolo "di peso" nella cacciata di Humphrey dal castello. Ovvero si son seduti sopra il complice dell'ex Ministro che ha cercato di farlo fuggire. Iperattivi, fissati con lo spaventare il prossimo perché così si campa come Flamel, in molti si domandano ancora come abbiano fatto ad entrare ne La Voce. O a restarci più di due minuti e mezzo. Sussurri non confermati avvalorano la possibilità che gli scribacchini se li siano trovati in redazione con 573020934 centimetri di pergamena come articolo di prova. Che nessuno, ovviamente, ha mai letto.
By Anne Burton | gennaio 16, 2017 - 4:33 pm - Posted in Gennaio 2073

Anno nuovo, calendario nuovo. Per quanto la battuta sia più vecchia di Artemius Bones tanto che mi sarei anche potuta sforzare di più per essere originale e tante altre care cose, l'immancabile appuntamento di gennaio è arrivato puntuale anche stavolta, con le singolari trovate che chi si occupa delle fotografie e della grafica del giornale – ciao, Charlie – ha pensato per l'occasione, coinvolgendo la sottoscritta e tutto il resto della redazione. 
E stavolta, visto che noi scribacchini siamo sempre sul pezzo – come si dice in gergo – abbiamo pensato proprio di rifarci ad un pezzo fondamentale del castello, per l'appunto e come in parte ho già anticipato nell'editoriale in prima pagina. Cosa significa, questo, in parole povere? Che tra maledizioni – vere o presunte – che attanagliano Hogwarts, quadri che vengono assassinati nonostante tecnicamente si tratti di semplici oggetti animati (seppur con procedimenti più complessi) e generale senso di diffidenza che attanaglia un po' tutti, anche il calendario 2073 de La Voce degli Studenti ha deciso di sposare l'ambientazione pittorica delle tantissime tele disseminate per la nostra Scuola. Ma. Ma ovviamente non sarebbe un quadro esclusivo deL giornale scolastico se non vi fosse un particolare che lo rende unico, a modo suo. 
La nostra particolarità annuale è stata infatti quella di usare come soggetti dei nostri dipinti alcuni tra gli studenti che o sono fedelmente abbonati al nostro giornale o hanno comunque mostrato di conoscere, apprezzare (o stroncare, perché no) La Voce; in questo modo abbiamo pensato di premiare  l'affetto e l'attenzione che tutti voi ci dimostrate ad ogni nuovo numero. La precisa volontà di fare una sorpresa anche ai diretti interessati ci ha però orientato verso la massima segretezza, ragion per cui ci auguriamo che nessuno dei soggetti prescelti se ne abbia a male, ritrovando la sua faccia che lo fissa da una pagina di calendario. Se però volete lanciare qualche budino di zucca potete usare il resto della redazione come bersagli mobili. Avete la mia benedizione anche se non si tratta di tronchi…

La copertina che abbiamo pensato per questo calendario, prende in prestito due dipinti babbani largamente conosciuti anche all'interno della nostra Comunità Magica (si, probabilmente anche da chi si proclama ostile ad ogni aspetto filobabbano dell'esistenza umana).  Si tratta, come qualcuno di voi avrà già detto a voce alta, dell'Urlo e della Gioconda che altro non è che un soggetto femminile il cui sorriso viene definito – all'unanimità e citando diversi testi – come sfuggente, ironico e sensuale. In pratica, dunque, si tratta… della descrizione de La Voce degli Studenti, compreso l'urlo che accompagna ogni nuovo numero quando, per non si sa bene quale miracolo, nessuna mano resta incastrata nella pressa o  il conteggio degli articoli è quello preventivato in origine, senza che qualcuno tranne me cerchi di infilarne di nuovi all'ultimo minuto.  Scherzi a parte, visto che l'intento che ci siamo prefissati con questa iniziativa è quello di rendere omaggio ai quadri di Hogwarts con le mille ed una personalità che si ritrovano, abbiamo pensato di giocare sin dalla copertina del calendario di quest'anno. Che poi, tanto per esser chiari, quella sappiamo tutti che in genere viene osservata più o meno per… tre secondi e mezzo, prima che inizi lo sfogliare convulso alla ricerca di se stessi, della posa migliore o di questo o quel soggetto che renderà il nostro anno un perenne luglio. O perlomeno questo è il mese che me medesima ha scelto per quest'anno, volendo omaggiare… beh, lo scoprirete nei commenti, sempre che non siate ancora incollati alla copia del calendario che avete deciso di acquistare.

GENNAIO: L'ETEREA LAVANDERINA: Impalpabile su tela. Nove mirtilli di distanza dall'ingresso della Sala Comune Grifondoro. Al secolo nota come Alaysha Heulberg, la fumosa – e non per esser stata sul lato poco conosciuto delle serre – discendente di Godric omaggia la propria casata già dal colore di quella sorta di copricapo indossato per nascondere la ben nota puzza di molti esponenti della sua casata o è stato messo su esclusivamente per illudere ancora una volta il prossimo sul fatto che i pensieri della quintina siano in questa dimensione di spazio e tempo e non dispersi nella confondente esistenza di chi ti guarda ma non ti sta osservando realmente.
Si narra infatti che la fanciulla in questione, durante le notti di Luna Nuova, si aggiri per la Torre Est  con in mano una ciotola e qualche ramoscello di Footleaf per perseguire il dichiarato intento di lenire la stanchezza e lo sfinimento degli studenti più bisognosi. Per svolgere tale compito, del resto, l'Eterea Lavanderina è disposta non solo a sfruttare al meglio le proprietà del Footleaf – che di certo tutti voi conoscete – ma tende anche a ricorrere direttamente a quello che in linguaggio tecnico viene comunemente definito come… gavettone. Il tutto ovviamente senza venir meno a quella pennellata di assenteismo che fa della Heulberg la candidata ideale per chi ha intenzione di copiare i compiti o salvarsi le regali chiappe durante gli esami G.U.F.O. visto che nessun esaminatore penserebbe mai che, sotto quel candore conferito dalla carnagione, sia presente uno stato meno catatonico di quello che coglie il professor O'Reilly durante le lezioni, talvolta.
Fonti vicine alla Sala Comune Grifondoro, tuttavia, affermano senza alcun ragionevole dubbio che l'espressione del reale soggetto del quadro che noi stessi abbiamo usato come ispirazione per il mese di gennaio, abbia effettivamente quel qualcosa che rimanda alla studentessa rosso-dorata e non solo per quell'aria mezzo addolorata da "dannazione! Lancelot Hevenge ne ha puntato un'altra e anche stavolta non sono io".
Proprio a conferma di tali teorie, infatti, sembra che la ciotola in questione non contenga in realtà acqua, come si è sempre creduto, ma il sudore versato dall'ultimo/a incauto/a studente/ssa che ha pensato di domandare la personale storia del ritratto al suo occupante ed ora vaga ancora negli infiniti meandri nascosti da un drappo rosso allerta.

FEBBRAIO: IL MENESTRELLO CODARDO: Anche quest'anno abbiamo deciso di smentirci alla grande, in quella che è la più banale associazione che molti fanno tra rappresentante del mese di febbraio e quella tendenza a piazzare un gran pezzo di Erumpent come soggetto… si, direi che abbiamo decisamente evitato di cadere nel più classico dei cliché, considerando il soggetto in questione. Sir Domhnall MacGillivray dei miei stivali, infatti, è di certo uno degli ultimi esponenti cui si potrebbe attribuire la tendenza ad un fare mieloso o, volendo vedere il lato commerciale della questione, l'elevato numero di dolci consumati. A meno che, ovviamente, non si parli rispettivamente dei Montrose Magpies o delle Tutti i Gusti +1 che, da ciò che mi è stato riferito, sono le uniche leccornie ammesse a corte. Come il migliore dei giullari menestrelli di palazzo ed in omaggio al vero dipinto del terzo piano che abbiamo preso come ispirazione, infatti, si narra che il suonatore usi la sua musica – o qualsiasi termine si voglia usare per descrivere quei suoni disarticolati emessi dal Serpeverde – per convincere il prossimo a fare qualcosa al suo posto o, ancora più probabile, per radunare a sé il suo personale esercito di convinti sostenitori della nobile arte del raccattapluffaggio. Ovvero il modo prediletto di dire di chi si mette a parte dell'ambiente Quidditch quando non ha la stoffa e la tempra necessarie per praticare tale sport per davvero. 
Non temete, ad ogni modo, solidali dello strimpellio, perché da quel che serpeggia per i corridoi, pare che vi sia una lunga e complicata storia scozzese – non sarebbe una bella storia, altrimenti – secondo cui ad ogni alba lo strimpellatore pizzichi le corde del suo strumento per permettere ad una soave melodia di guidare gli studenti al di fuori dei sogni che li hanno accompagnati per tutta la notte. Si dice anche che queste note siano talmente dolci da allontanare gli incubi e forse forse anche l'eventuale presenza di un Imo appollaiato sulla testiera del baldacchino. Come dite? La sola musica che avete sentito è quella del russare dei vostri compagni di dormitorio e l'unico risveglio dolce che ricordate risale a quella volta in cui avete scambiato un crup che vi mordicchiava i piedi con un massaggio svedese? Tranquilli. Anch'io. Poi se non avete colto il sarcasmo ve lo spiego in separata sede.

MARZO: LA STREGA NELLA CORNICE: No, non ridete. E non provate neanche a scervellarvi alla ricerca di un significato ben preciso per il titolo del quadro di marzo perché in realtà quello non è altro che il nome che il reale dipinto mi ha fornito, quando gliel'ho chiesto. "Una strega nella cornice", mi ha detto infatti,  lasciandomi anche abbastanza spiazzata – come potete immaginare – perché in effetti non ci sarebbe niente da obiettare, ad una simile…classificazione di sorta.
E questo è del resto un po' quello che succede con la secondina Corvonero Faunya Florent, idolo della coppia del male (al secolo Tim e Tom), studentessa dalla media discreta – di quelle che tutti i comuni mortali si sognano la notte, ma che nei dintorni della Torre Ovest potrebbero anche sfigurare – qualche recente visita in infermeria e, da ultimo, testimonial involontaria per il calendario de La Voce degli Studenti. In pratica? Una che effettivamente sembra stare alla finestra – o lungo i corridoi del sesto piano come capita al quadro originale – ad osservare quello che succede, facendosi avvicinare dalle vicende nei soli modi drastici che si conoscono alla sua età: o tutto o niente. O completamente al sicuro o nell'occhio del ciclone, come direbbero i Non Maghi. Con quell'accenno di sorriso che Charlie ha saputo rappresentare al meglio nella sua piccola opera d'arte, dopotutto, la secondina sembra decisamente render giustizia a quell'aria bonariamente minacciosa di chi cerca di farti accostare maggiormente al quadro che la tiene prigioniera promettendoti che non ti succederà niente quando in realtà è un po' come quando mia madre, da piccola, mi assicurava che non mi avrebbe indirizzato contro il battipanni animato: non ci credo neanche se lo vedo con i miei occhi.
Se vi è mai capitato di soffermarvi in prossimità del quadro in questione, poi, avrete di certo capito cosa intendo, ad iniziare da quella tecnica pittorica con cui è stato eseguito e che, soprattutto la notte, sembra permettere al soggetto del dipinto di afferrare la cornice come se volesse scavalcarla andandosene in giro per il castello a spaventare tutti coloro che infrangono il coprifuoco. O perlomeno sino a quando non incontra qualcuno dalla spiccata inclinazione modaiola che le faccia notare quanto risultino ridicoli gli abiti che indossa. Circa.

APRILE: SIR COLIN IL NAVIGANTE: Ad aprile ogni scherzo vale. O perlomeno questo è ciò che si deve scrivere tassativamente ogni anno – da copione non scritto – come gli auguri di buon anno o il "come va" quando incontri qualcuno dopo tempo. Si, anche quando in realtà vorresti dirgli di andar dritto a fan…fantastico mese, quello di aprile, già. E come scherzo tra gli scherzi noi scribacchini non potevamo certo tirarci indietro dinnanzi alla prospettiva di poter avere come soggetto qualcuno che ha un carattere d'altri tempi – da cavaliere leale e coraggioso ma, perlomeno a detta sua, non scavezzacollo – insieme ad un cognome…come dire, discutibile? Al di là della probabile discendenza, ovviamente.
Visto dunque che Cavalier Burrobirra non sarebbe un titolo appetibile neanche per un romanzo di Agatha Wickham – che tra un omicidio e un altro ha avuto un'impennata di vendite che non sto qui a raccontarvi – il quartino Grifondoro Colin Butterbeer mi scuserà se – come il quadro nel corridoio dell'aula di Incantesimi da cui abbiamo preso ispirazione – gli attribuisco il nome di sir, fosse anche solo perché ogni figlio di Godric che in nome della conoscenza, degli amici o della cecità non riconosciuta, va incontro alla morte armato di mappa ed Incantesimo Quattro Punti per esser certo di non sbagliarsi, ha perlomeno diritto ad una lapide che lo dipinga un po' come l'esatto contrario di quello che mette in evidenza l'istinto di rosso-dorato doc. Ovvero Di Origine Catastrofica.
Parallelamente al quadro di cui ha preso le sembianze, si dice comunque che anche Sir Colin si diverta a porre ai passanti degli strani – e talvolta impensabili – quesiti, conditi magari da qualche nota ironica che vivacizza la conversazione e che comprende solo lui rende omaggio all'acume non esclusivamente bronzo-blu; le ultime domande di cui si ha notizia, ad esempio, sembra si siano incentrate su questioni filosofiche al pari del mistero della vita o di quello che ci aspetta dopo la morte. Che poi nel caso in questione suonassero più simili a: Quo Vadis? Carpe Diem? In vino veritas? è un altro discorso. Guarda, Colin, anche se non so bene dove stai andando e nonostante io non sia un'amante dei secondi a base di pesce, sono almeno in grado di rispondere all'ultima domanda esistenziale: nel vino ci sarà anche la verità, ma non lo mischierei con la Burrobirra, ecco…

MAGGIO: LA SECONDINA AFFRANTA: Sputo su tela, cornice massiccia per contenere l'eccesso di tinte vivide e curiose. Ad onor del vero, lo devo ammettere prima di ogni altra cosa: nel momento in cui – grazie alla realizzazione di questo calendario  - mi sono soffermata maggiormente ad osservare i quadri disseminati per il castello, oltre alla paura che me ne schiattasse uno davanti agli occhi ho avuto anche un'altra fulminazione, di quelle che vengono poche volte nella vita: il quadro del secondo piano – quello vicino allo stanzino delle scop…all'Ufficio di Prefetti e Caposcuola – non poteva che essere la perfetta ispirazione per includere  Eleanor McLeod nel nostro progetto. 
Sarà che facendo parte del disgraziato secondo anno ed essendo stata smistata anche lei a Tassorosso ho una maggiore conoscenza dei miei Billywig dei miei concasati o sarà per quell'espressione che la Dama Sconcertata ha ogni volta che qualcuno incontra il suo sguardo, non cambia il fatto che quella stessa sensazione di invadenza – senza usare mezzi termini – accomuni entrambe, per una ragione o per un'altra. Del resto, stando alle antiche storie del castello che si tramandano di generazione in generazione, è ormai quasi del tutto accertato che l'espressione del quadro non è altro che la naturale conseguenza di chi non ha più nulla da domandare all'universo e si ritrova quindi spaesato e triste, in un mondo in cui tutti hanno risposto ai suoi interrogativi. O hanno direttamente cercato di sopprimere nel sonno la curiosità dimostrata. 
Lo so lo so, anch'io come voi faccio fatica a credere che – da qui all'infinito ed oltre – esista un piano della realtà in cui Eleanor possa esaurire la sua scorta di domande o il brio che mette in ogni suo gesto o parola o ancora la carica di irruenza che la contraddistingue, ma se ci pensate bene è esattamente questo che rende l'opera ancora più particolare e preziosa agli occhi di chi osserva, no? O almeno questo è ciò che mi tocca farvi credere visto che Charlie è stato irremovibile sulla scelta perché dice che quest'accoppiamento tra quadro e studente prescelto gli ricorda una delle espressioni migliori di Socky, il suo calzino preferito. E, voi mi capirete altrettanto bene, immagino non serva che aggiunga altro in merito alla questione, vero?

GIUGNO: L'ACCOLITO ERUDITO: Ho già detto che in famiglia siamo tutti molto sarcastici, vero? Beh, io lo sono anche più dei millecinquecentoventisette cugini che mi ritrovo, ovviamente, fosse anche solo per il gioco di parole che ho messo su per dare un titolo al quadro che abbiamo scelto per accostarlo a Oengus MacTavish, signorino di belle speranze e tanta sfortuna. In pratica l'erede designato di Sebastian Waleystock, se continua di questo passo.
Perché, come di certo avrete compreso, il mezzo termine "dito" presente nel titolo è scritto in corsivo per una sola ragione, la stessa che ha a che fare con una buia notte in Sala Comune, una volta caduta tra capo e collo ed un ricovero in infermeria da quest'anno denominata più correttamente altra sede per svolgere le lezioni, visto il numero di ospiti. Circa, Non è un caso, dunque, che il titolo alternativo di tale opera d'arte sia in realtà quello di Mister Marciotto, sarà che – come la Creatura in questione – sembra accendere una lanterna per costringere ad abbandonare la retta via non tanto le incaute vittime quanto le sciagure che, celermente, si gettano ai suoi piedi chiedendo di essere adottate. Non ci credete? Vedrò dunque di portare alla vostra attenzione alcune vicende, le stesse che con tutta probabilità, sono vergate anche sul grosso tomo in possesso del vero dipinto, lassù al quarto piano.
Senza entrare nel merito o citare ancora una volta quel non si sa cosa che tempo fa ha contribuito a far diventare MacTavish e Brave Doherty due soggetti da evitare come il Vaiolo di Drago per la leggera tendenza a dover indossare guanti per tutto il giorno pur di non pietrificare il prossimo (cosa che, lasciatemelo dire, i due fanno già ogni volta che apron bocca), come prima cosa mi vengono in mente… i vestiti che se ne vanno a passeggio per il castello. Ah si, mi è giunta voce che si sia trattato in realtà di uno scherzo di quelli che fanno spanciare dalle risate… almeno sino a quando non ti rendi conto che stai ridendo da solo per una battuta che hai fatto tu stesso. Classico. Ma – ehi – dai, in fondo il terzino ha anche delle qualità che lo rendono perfetto per rappresentare uno studioso di quelli che sarebbero tanto piaciuti a Cosetta, per la tenacia con cui si portano i libri anche in bagno. Ah, dite che quelle sono altre letture?

LUGLIO: L'INDOVINA UBRIACA: Lo so. Ho detto che lo so. No, davvero, vi vedo quindi smettetela e posate la copia del calendario de La Voce che avete per le mani. Va bene, ma non dite che non vi ho avvisato su quanto possiate essere scontati, a volte. Isobel Carrot è proprio bella. Ecco, l'ho detto. E si, certo, magari è più una di quelle bellezze che ti guarda dall'alto del suo essere completamente distante, ma tra i quadri – e non solo – è opinione comune che non se ne renda ben conto neppure lei, di quanto è gnoc…gnoma. E allora, direte voi, perché bolide si è deciso di associarla al ben noto dipinto della Divinatrice Sibillina, unico quadro ammesso nei pressi dell'aula di Divinazione? Beh, l'associazione è tanto semplice quanto banale, a dire il vero, anche se tenderei a sottolinearvi come vi sia una sostanziale differenza anche nel titolo, per quanto riguarda la Caposcuola di Hogwarts.
Lo vedete anche voi – no? – quel perenne sguardo da scommetto che vuoi finire in punizione con cui la Corvonero vi osserva da lontano, nell'infinitesima ipotesi che siate venuti meno alla cinquantaquattresima postilla del secondo capoverso dell'articolo cinque di un regolamento che conoscono solo in due: lei e Jackson Parker. E se, grazie a Tosca, quest'anno ci siamo liberati del Moralizzatore, lo stesso non si può dire della Carrot il cui potere divinatorio si è ovviamente ingrandito nel momento in cui si è deciso che in questa Scuola debbano esserci solo due Caposcuola di cui uno è…Gareth. E ho detto tutto. Se l'influsso divinatorio di qualcuno che non segue neanche Divinazione – shhh, dettagli – si è accresciuto per così poco, però, lo stesso è successo con quel grado di stordimento che la bronzo blu pare avere ultimamente, non solo perché Connor Olsen si è finalmente levato dai bolidi magato e quindi la settimina è legittimamente autorizzata a soffrire di sindrome dell'abbandono come un crup, ma anche perché – per l'appunto – talvolta sembra che la mia coetanea abbia intrapreso un percorso di formazione che, una volta concluso, la porterà ad essere esattamente come Jobb, ovvero quel Jobberknoll che sta con lei probabilmente da una vita precedente e che, in rispetto delle caratteristiche di tale Creatura Magica, non parla e ti osserva e basta. Is, io te lo dico da amica: al corso di orientamento hanno detto che dobbiamo fare il possibile per trovarci un lavoro, una volta fuori di qui. Job, non Jobb.

AGOSTO: LA TESSITRICE INCONSCIA: Medea Galbraith quinto anno, Grifondoro. Dorothea la sarta, quinto piano, fronte vetrate. Il primo che scova cinque differenze tra la studentessa in questione ed il dipinto che il mio fido aiutante ha trovato tra tutti quelli che vociferano al castello, vince un peluche a grandezza naturale largamente ispirato e tendenzialmente affine all'ego di Aurora Halliwell, sempre che trovi una stanza abbastanza ampia da contenerlo tutto e chiudere persino la porta così che noi comuni mortali possiamo finire di morderci la lingua per non schiantare la Corvonero ogni volta che apre bocca. Diciamoci la verità: la quintina rosso-dorata sino a questo momento della sua carriera scolastica ha decisamente dimostrato di non avere la pazienza per lavori certosini come quello che il dipinto originale continua a portare avanti senza sosta, giorno e notte. Ma non solo, (fortunatamente) Medea ha un'iperattività intrinseca per la quale .- prima di riuscire anche solo ad affilare un ago – trafiggerebbe metà di quelli che la circondano, nel tentativo di tenere a bada la propria irruenza. 
L'unico modo per vedere la Galbraith ferma ed intenta a condurre un'attività tutto sommato riflessiva è dunque quello di inchiodarla in un quadro che rappresenti il suo esatto opposto, malgrado la stoffa colorata che ha in grembo, la stessa che tradisce sin dalla prima occhiata, l'inclinazione della Grifondoro ad una socialità e tenerezza che – accidenti a lei – mi impedisce di tirar fuori le mie solite battute pungenti. Insomma, guardatela: che potrei dirle se non che ha i piedi storti perché tanto nel dipinto non si vedono e quindi nessuno mi può smentire? Anche se si, certo, una cosa in effetti posso trovarla senza fatica alcuna, nel suggerire alla ragazzina di prendere maggior ispirazione dal quadro che le abbiamo assegnato e questo aspetto riguarda ciò che l'anno scorso l'ha portata a trascorrere qualche mese lontana dal castello, in un esilio forzato causato da quel simpaticissimo menestrello di Maol O'Neill. Il consiglio, dunque, suonerebbe più o meno come un invito a darsi alla sartoria ogni volta che dovesse saltarle in testa di mandare a fancrup qualcuno. A meno che non si tratti della redazione dell'Ecco il Corvo. In quel caso il filo è meglio usarlo per legar loro le dita e/o tappar loro il becco, con pieno sostegno da parte mia, ovviamente.

 SETTEMBRE: IL DIVERSAMENTE CARNIVORO: Ammissione di colpa: non ho avuto idea di chi fosse tale Sebastian Sutton almeno sino a quando non ho avuto la disgraziata idea di domandare ai non gemelli della redazione. Caro terzino dei miei muffin, dunque, ti ringrazio ENORMEMENTE per avermi fatto trascorrere un intero pomeriggio a sentir parlare di te in ogni salsa, al punto da esser quasi convinta di conoscere anche il colore delle tue mutande preferite, ormai. A tutti coloro che, invece, stanno già pensando come ho fatto ad ignorare la presenza di uno studente che è arrivato ormai al terzo anno, vorrei fare il più classico dei test: quanti di voi ricordano alla perfezione l'aspetto della strega dei dolci che ci accoglie sull'Hogwarts Express o conoscono la sua storia? In pochi, presumo, perché – come nel caso di questo dipinto e del soggetto in questione – la nostra attenzione è attirata… da altro. Che nel caso del verde-argento chiaramente si traduce in… in… un ammasso di carne, ossa e muso lungo. Letteralmente.
E' prevalentemente per una questione di solidarietà e volontariato e ci mancava un soggetto per il mese di settembre sanità pubblica (in tutti i sensi che riuscite a leggere in un simile accostamento di termini), dunque, che abbiamo pensato di promuovere una parentesi culinaria all'interno della propaganda per il calendario del 2073. Sebastian, piccolo cucciolo di serpe che prima o poi inizierà a comunicare anche con gli esseri umani che vivono al di fuori dei sotterranei, volevo dirti che mangiare è importante non solo per mettere un po' di carne attorno a quello scheletrino che ti ritrovi, ma anche per – sai – quando avrai circa meno quasi l'età in cui le femmine acquisteranno ai tuoi occhi l'aspetto di un budino di zucca bello calorico, sarà esattamente quello che le suddette bipedi femminili guarderanno. E lo so – fidati – lo so che la tua è solo una tattica perché sei convinto che le Creature Oscure  quelli secchi secchi come te non se li filano di striscio, ma – oltre ad essere una tremenda bolidata grande quasi quanto lo stupore di Bradlaw davanti ad un Manufatto Magico – i due scassabolidi che ho qui in redazione mi hanno avvisato di come hai…ehm… la tendenza a trovare la morte simpatica, al punto da volerla includere nel tuo futuro lavorativo. Ecco, oserei dire che siamo proprio alla frutta. Letteralmente.

OTTOBRE: IL GUARDONE DISCRETO:  Avete presente quella sensazione che – le esponenti del gentil sesso mi comprenderanno al volo – vi coglie talvolta quando passate lungo il corridoio del sesto piano che porta all'aula di Aritmanzia e vi fa quasi credere che ci sia qualcuno disilluso che si diverte ad osservarvi? Ecco, c'è un quadro, da quelle parti, la cui cornice è quasi sempre vuota, da che ne ho memoria. Solo uno sconfinato e pacifico paesaggio che ti costringe quasi ad osservarlo anche quando sei in ritardo per la lezione. Solo acqua, un promettente orizzonte e… vacanze. O perlomeno questo è ciò che viene in mente a me, sarà che son nata lassù in montagna ed affacciandomi alla finestra ho sempre visto solo cime degli alberi e rocce. 
Però. Però ultimamente mi sono soffermata a pensare che è quantomeno strano che ad Hogwarts vi sia un quadro che non ha al suo interno alcun soggetto umano – voglio dire: persino Thomas Willington può esser considerato tale, in fondo – e allora son giunta alla conclusione che magari in quel dipinto c'è davvero qualcuno che ha trovato il modo di disilludersi per osservarci meglio o, ancora più probabile, si nasconde nell'esatta posizione in cui Charlie ha piazzato Xerxes Bailey, Serpeverde del terzo anno meglio noto come soggetto biespressivo. Nel senso che i guaritori del San Mungo non sono ancora arrivati a comprendere se oltre al broncio ed alla fronte corrugata, esisterà mai la possibilità che Bailey mostri altre espressioni facciali. 
Ed in effetti chi meglio di uno studente con due occhi diversi, il mento quasi perennemente sotto effetto di un Impedimenta e l'aria di chi non ha ancora deciso se gli vai a genio o ti butterebbe dalla Torre di Astronomia, può rappresentare il guardone che non ti fa notare di esserlo? Chi potrebbe passare inosservato – al di là di quell'ammasso di capelli rossicci, certo – mentre in realtà sta solo prendendo nota mentalmente di qualsiasi cosa possa venirgli in mente? Rifletteteci un attimo: quanti, tra voi, ricordano di aver visto Bailey in prima linea, quando succede qualcosa? Quanti – nonostante la sua tenera età – l'hanno sentito destinare qualche pubblico apprezzamento che non fosse rivolto all'altra metà del suo cielo, ovvero Yulian Knight o Joshua Appleby? Ecco, come volevasi dimostrare: nessuno, anche perché son sola, in redazione. Cornice vuota, per l'appunto.

NOVEMBRE: BURN IT ALL: Quando Charlie mi ha fatto il nome di Abigail Smith confesso di aver fatto più o meno la stessa faccia di quando il professor Fitzpatrick vorrebbe che mi ricordassi tutti quei dati astronomici che la mia testa si rifiuta di assorbire come una spugna. E' bastato però che il sestino aggiungesse un semplice "dai, quella che è sparita insieme al gemello Hevenge!" per permettere alla mia memoria in vacanza da una vita, di ricollegare un nome ad un volto. Ed un volto ad una tendenza suicida, al pari di Mactavish. Ed una tendenza suicida a… ci siamo capiti, giusto? Che si tratti di una sparizione momentanea, di arricchire il numero di Fantasmi della Scuola, di parlare Maride o di frantumare i boccini le ossa al prossimo, infatti, la disgraziata – è il caso di dirlo – terzina verde-argento è sempre nell'occhio dell'Orbis, per così dire.
Ma non temete: tutto questo non ha di certo piegato il solito fare della ragazzina in questione, facendola magari rintanare sotto il baldacchino o richiedere l'intervento di un esorcista (che, a differenza di quel che pensa qualcuno, non è un motivatore occulto) che la salvi da questa tendenza a voler essere la musa di Sutton per il suo futuro lavoro con la morte. No, l'impavida – ma si, via, concediamole un aggettivo del genere anche se non è il primo che mi è venuto in mente – discendente di Salazar continua a mostrarsi sin troppo… come si dice permalosa senza urtare la sensibilità altrui? Oltre che probabilmente più che convinta, per logica conseguenza, di essere la reincarnazione della mitologica Pietra Filosofale e quindi destinata ad un futuro più lungo anche di quello di Nicolas Flamel, ci scommetto.
Il quadro che abbiamo scelto, alla luce di tutto ciò, non può che esser quello di colei che, sprezzante del pericolo – come l'originale che potete ammirare lungo le scale che conducono alla Torre di Astronomia – mette la mano sull'Incendio e ti guarda pure in modo innocente, mentre è intenta a compiere un gesto del genere. Non so, immagino si aspetti magari che tu le faccia anche i complimenti perché si sta sincerando di un fatto essenziale – e per niente ovvio – come comprendere se la fiamma è davvero bruciante come dicono. Troll! Che altro vuoi sentirti dire se non che faresti meglio ad andartene in giro con un Protego ben sigillato addosso?

DICEMBRE: SLYTHERIN PARTY: E visto che gli studenti di Serpeverde hanno deciso di rendersi abbastanza appetibili per la realizzazione di questo calendario con la presenza di ben sei soggetti spalmati su dodici mesi, non potevano non chiudere in bellezza nello sfruttare il mese di dicembre per la rievocazione di quello che è sempre stato IL ballo annuale, con tanto di quadro che normalmente occupa una cornice nel corridoio che conduce all'aula ventisei. Ma l'occasione – e l'immagine dell'unica strega coperta da maschera – eran sin troppo invitanti, per non coinvolgere anche Eliza McColloughNick Watson  e lo spettro di quel che si ricorderà di loro una volta che avranno lasciato la Scuola di Magia e Stregoneria, nel giro di valzer che ci porterà alla fine dell'anno. Che poi, com'è ovvio, il quadro in fondo si commenta da solo anche senza che io ci aggiunga del mio, nonostante mi sia richiesto per par condicio con il resto dei soggetti che figurano nel calendario ed al di là del piccolissimo dettaglio che, almeno in un caso, si tratta un mio coetaneo su cui – per non so quale regola non scritta che tutti sembrano dare per assodata ed universale – dovrei dunque riuscire a scrivere interi volumi di Storia della Magia. 
E lo so bene, è difficile pensare al settimino verde-argento come a qualcuno che possa avere il tatto giusto per dedicarsi alla danza o anche solo a far volteggiare una fanciulla sulla pista da ballo, ma se osservate meglio l'espressione di Nick vi renderete conto di come, a ben vedere, lo sguardo sia più simile a quello di chi si sta chiedendo dov'è il buffet. O, se vi piacciono maggiormente le versioni romanzate in cui deve esserci per forza una nota romantica, di chi si domanda perché Eliza si sia presentata al ballo in compagnia di un'altra dama. Lungi da me sottintendere che pur di non essere invitate da Watson le dame arrivano a far coppia tra di loro, ovviamente. E lungi anche da me sostenere che – in onore all'ultima tendenza Serpeverde – anche la Prefetto faccia ormai parte del folto gruppo di studentesse verde-argento identificabili con le tre "P": permalose, paurose e… per carità di Salazar lasciatemi da sola vi odio tutti sono asociale. Il tutto rigorosamente proferito in un'unica battuta e, se i polmoni vi assistono, senza riprender fiato, che fa più scena.

Sapete, è strano commentare il primo calendario de La Voce degli Studenti da Caporedattrice conscia che il prossimo anno sarà qualcun altro a prendere il mio posto, sempre che vi sia ancora un giornale su cui scrivere, ovviamente. Non è il modo migliore per concludere un articolo che illustra l'inserto che qualcuno di voi avrà pur deciso di comprare, me ne rendo conto, ma la boccaccia che mi ritrovo non mi permette di far finta di nulla o di nascondere la verità sotto il baldacchino, come fa qualcuno. Gli scribacchini scarseggiano, forse perché le diavolerie babbane in materia di divulgazione delle informazioni hanno un po' invaso anche Hogwarts, forse perché – semplicemente – sta tramontando il tempo in cui far sentire la propria voce ha avuto un senso, oltre ad essere una vera e propria opportunità. Non lo so, com'è che stanno andando le cose e non sono di certo brava in Divinazione per potermi sbilanciare sul futuro. Dalla mia ho solo la sensazione che si prova quando incroci qualcuno che sta leggendo quello che tu stessa hai scritto, ma purtroppo non è stato ancora inventato nulla di davvero efficace che possa trasmettere le sensazioni che provi. Neanche la Runa Bianca può tanto, semplicemente perché – traendo forza dal caos – ti investe in pieno lasciandoti come una larva, più o meno. Resta però il fatto che un vero e proprio augurio, come ultimo commento al nostro calendario, non ce l'ho. E non ho neanche la fantasia di sforzarmi, a questo giro.

MerCha. Ovvero, senza che qualcuno inizi subito a pensar male, Merida&Charlie, amici – sempre sooolo amici – riconoscibili nella folla della Sala Comune Tassorosso come Charlie Chiacchierone e Merida Lanciatronchi; di tanto in tanto si fondono – ma forse senza toccarsi, giuriamo – in un essere improbabile, un terzo gaelico, un terzo scribacchino, un terzo smettila Charlie, come recita la formula magica che costella i loro articoli in comune. Apparentemente opposti come il giorno e la notte, lo yin e lo yang o l'Eco e l'informazione, in realtà sembrano – ai posteri l'ardua sentenza – sopportarsi anche più del dovuto. Forse. Almeno i giorni dispari delle settimane pari. Mich permettendo.