By Ivy | novembre 27, 2016 - 4:13 pm - Posted in Novembre 2072

Macccciao bellezze dell’universo, stelle del firmamento, colore per queste uggiose giornate di novembre, calore che scalda dagli spifferi delle vecchie finestre del castello. Mie care lettrici, vi sono mancato? LettOri, suvvia, non sbuffate – so che lo state facendo, chi non vorrebbe una dedica simile? – le donne vanno adulate in ogni momento della giornata altrimenti potrebbero perdere la loro brillantezza. Avete presente i fiori in un vaso? Se non li innaffiate si ammosciano, se lo fate regolarmente sono costantemente rigogliosi, coloratissimi e profumatissimi. E le donne, d’altra parte, sono il più bel e raro fiore di tutti i tempi, e quindi va curato ed adulato, non smettete mai di farlo.
Il vostro amato scribacchino Michael vi aveva o no promesso un’analisi sugli abbandoni del Quidditch nel suo ultimo articolo? Ebbene, il sottoscritto mantiene sempre le sue promesse. Proseguiamo con ordine altrimenti il Vice perfettino qua – ciao Allen, tvb – dice che sono disordinato e che mi perdo in chiacchiere inutili.
In quest'ultimo periodo, purtroppo, abbiamo assistito a dei grandi abbandoni del Quidditch che, in un modo o nell'altro, hanno lasciato una faglia nelle varie squadre professionistiche, più o meno grande in base al giocatore in questione, naturalmente.
Io sono qui, oltre per rendere partecipe il mondo intero del mio immenso ed illimitato amore per Merida, per svelare un arcano, una domanda che molto probabilmente sarà lì a tornare e tornare e ritornare nelle vostre teste, proprio come il topolino enfatico che corre dentro la ruota. Perché si abbandona il Quidditch? Ahimè, c'è chi è costretto a farlo perché il fato ha voluto così, perché il disegno destinato per lei era un altro, c'è chi raggiunge un'età per la quale si deve appendere la scopa al chiodo – quando il fisico non è in grado di sopportare ulteriormente uno sforzo costante e non indifferente – invece c'è chi fa questa scelta volontariamente ed è in questi casi che ci si deve soffermare a chiedersi il motivo…ma partiamo dalle origini!
In linea generale – eccezion fatta per i giovani prodigi – i talent scout delle varie società di Quidditch professionistico dopo i canonici sette anni ad Hogwarts, a Beauxbatons o a Durmstrang, durante i quali hanno osservato le potenzialità del candidato, gli propongono un contratto che può essere più o meno accattivante. Quali sono le variabili per la proposta di contratto? Innanzitutto le potenzialità del candidato, molto banalmente, dopodiché dipende dalle necessità della squadra in questione che magari ha bisogno di un portiere e non di un cacciatore, ma anche da come la personalità del soggetto possa amalgamarsi con quelle degli altri componenti della squadra, cosa fondamentale quando si imposta un determinato profilo di gioco e di team. Il candidato X, a questo punto, vaglia tutte le possibilità, tutti i pro ed i contro dei vari contratti che ha ricevuto e ne sceglie uno, per così tanti motivi che rientrano anche nella sfera strettamente personale e di cui non sto qui a discutere altrimenti la mia donna mette il broncio per aver monopolizzato le pagine del giornale. Non credete anche voi che sia adorabile il suo broncetto? Se poi a questo aggiungesse anche lo sguardo infuocato come quello che mi hanno rivolto le donnine quando accidentalmente ho fatto irruzione nei loro spogliatoi – per puro cuor ed interesse di scribacchino, ovviamente – sarebbe al pari di un quadro idilliaco, una visione celestiale a cui tutti vorrebbero assistere, ne sono sicuro, ma…giù le zampacce, lei è solo mia.

Tornando a noi. Il candidato X sceglie la squadra in cui andare a giocare e da lì ha il via la sua strada da giocatore di Quidditch professionistico. MA, in ogni storia che si rispetti, c'è sempre un grosso ma. Nulla, infatti, vieta al candidato in questione di rifiutare tutte le offerte e dedicarsi anima e corpo – letteralmente – ad altro, che possa essere il suo sogno nel cassetto o l’attività di famiglia. Spesso, però, questo non succede e ci si avventura nel mondo dello sport prendendolo più come un hobby che un lavoro vero e proprio. Il motivo di questo? A parer mio il Merlino denaro, prima di ogni cosa. I giocatori di Quidditch professionistico vengono pagati fior di galeoni e spesso allo stipendio da contratto si aggiunge quello derivato da sponsor, pubblicità e servizi fotografici a cui devono sottoporsi. Si nota, quindi, che c’è un business incredibile dietro un semplice giocatore di Quidditch, pensate quanto possa essere facile guadagnare in questo modo per un giovane appena magato e, di conseguenza, quanta poca voglia abbia di dire di no alla proposta di una simile realtà.
Altro motivo potrebbe essere il non voler perdere quella frenesia, quell’adrenalina, quella botta di vita che solo le partite di Quidditch riescono a dare, quella bramosia di vincere, quel volere ottenere a tutti i costi la giusta sintonia fra sette persone possibilmente completamente diverse fra loro, quel voler primeggiare con un pubblico festante intorno che strilla all’unisono il tuo nome.
Infine c’è chi accetta solo perché non riesce a dir di no, magari per noia, pensando che in fin dei conti non ci sia niente di male nel continuare a rincorrere un boccino, colpire un bolide, scagliare o acciuffare una pluffa per qualche altro anno dopo quelli trascorsi a scuola e quindi accettano con una scrollatina di spalle.
Possiamo biasimare chi dice di sì per questi motivi? Personalmente potrei, vivo di sport e vedere simili situazioni mi dà una fitta al cuore – mai quanto quella che mi darebbe un rifiuto di Merida all’invito al ballo dell’Agrifoglio – ma un bravo Tassorosso, per Tosca, deve essere obiettivo ed onesto e magari situazioni simili fanno comodo a tutti.
Tutto questo porta, inevitabilmente, ad un momento della vita in cui si deve fare una scelta…si deve scegliere quanto lo sport valga la candela, quanto lo si voglia come parte integrante della propria vita o se è solo un suppellettile.
E’ quello che hanno fatto Sebastian Waleystock prima e Krystal James dopo, in fin dei conti, insieme a tanti altri giocatori. La James, settimane fa, ad una conferenza stampa ha rilasciato tutte le dichiarazioni del caso – che avrete trovato sul giornale specifico – per cui non sto qui a ripetermi. Nonostante la performance degna di ogni nota e lode avuta ai mondiali in Tibet, nulla è stato sufficiente a farle cambiare idea perché la carriera di Auror, nel suo cuore, resta evidentemente al primo posto. Ancora una volta chiedo, possiamo biasimarla? Oggettivamente no, soggettivamente da lettore e tifoso…sì. E’ stato un duro colpo vedere dopo tutti questi anni come i tifosi e chiunque abbia creduto in lei siano stati traditi, dopo i mondiali per di più, quando è stata chiamata a rappresentare la nostra nazionale. Il suo lavoro da Auror sarà più importante per la comunità, verissimo, ma brillerà ugualmente? E sarà ugualmente stimata per quello che ha fatto o l’ombra del tradimento oscurerà anche il modo con cui i maghi e le streghe la vedranno da Auror? Lo scopriremo presto, credo.

Scribacchino per La Voce di tanti anni fa, Caposcuola Grifondoro, giocatore di Quidditch e Maestro di Pozioni alla Clouny. L’abbandono del Quidditch di Sebastian Waleystock non è stato clamoroso né dispendioso – per lui, per la sua famiglia e per la società di cui faceva parte – come quello della James ma, alla luce di ciò, se i giornali non hanno ritenuto necessario indagare più di tanto ho pensato bene di farlo io…giusto qualche domanda, non di più.

1) Cosa ti ha spinto a mollare il Quidditch?

So che starò per dire una cosa per cui la maggior parte dei lettori vorrà uccidermi o direttamente bruciarmi al rogo. Ho mollato il Quidditch perché avevo ben altri sogni, altri desideri che non avevano nulla a che vedere con il lanciare una pluffa tra gli anelli a cavallo di una scopa. Era per lo più un hobby, un bellissimo passatempo che ha abbracciato tre anni della mia vita all'interno della squadra migliore del campionato inglese: i Montrose Magpies. Non rimpiango neanche un momento passato nella squadra, ma alla fine, quando sono cresciuto e ho visto la vita per quella che era e che si stava realizzando davanti ai miei occhi, ho scelto serenamente di mollare e continuare per la mia strada.

E qui mi sento di poter affermare di aver avuto ragione, avete anche la vostra testimonianza diretta.

2) Se potessi descrivere il Quidditch in tre parole, quali useresti?

Sicuramente la mia prima parola sarebbe: adrenalina. Entrare in campo prima di una partita è la cosa più emozionante e ansiolitica in assoluto. Un'emozione positiva che ti resta dentro, niente da fare! La seconda sarebbe "impegno". Per diventare qualcuno ci devi mettere qualcosa. Come in tutti gli ambiti: se vuoi riuscire, ti devi impegnare, altrimenti non varrà la pena fare niente. La terza parola che userei è: fortuna. Ci vuole fortuna per tutto, in poche parole. Ci vuole fortuna per il Quidditch, perché potresti essere il giocatore più bravo di tutti, ma non essere notato dagli allenatori nazionali. Oppure potresti non avere abbastanza sponsor ed essere relegato in una squadra non sufficientemente quotata per le tue abilità. Io ho avuto fortuna, ad esempio. Pur non meritandomelo, ho avuto la possibilità di essere un cacciatore professionista dei Montrose Magpies e lo dirò sempre con orgoglio!

Adrenalina, impegno e fortuna…da notare l’ordine. Non trascuratene l’importanza.

3) Qual è il tuo più bel ricordo legato al Quidditch?

Il mio più bel ricordo legato al Quidditch risale al mio quinto anno. Era soltanto un anno che giocavo in squadra, ero riserva cacciatore di Grifondoro ed avevo l'onore di giocare assieme a personalità quali il Capitano Gregor Darsel o Heathcliff Gordon, nel mio reparto cacciatori. Quell'anno Grifondoro andò fortissimo e avemmo l'onore di vincere la Coppa del Quidditch. Io partecipai all'ultima partita di campionato, tra incertezze ed una tecnica che non era ancora mia. Tra bolidi svolazzanti o la mia scopa beccata in un posto non troppo piacevole, riuscii persino a segnare e ebbi, forse per la prima volta, il rispetto all'interno del mio reparto, se non all'interno dell'intera squadra. Fu un'emozione unica: la prima vera vittoria, al di là della vittoria in sé e per sé, del Campionato.

Quando parlavo di coesione di squadra mi riferivo anche a questo, a quanto sia importante sentirsi considerato rispettato da tutta la squadra per dare il meglio di sé.

4) Cosa è/è stato il Quidditch per te?

Il Quidditch, per me, è il ricordo che mi lega ad Hogwarts ed, in parte, alla mia infanzia. Sono cresciuto assieme al Quidditch ed il mio corpo è cresciuto anche grazie ad esso. Il Quidditch ha un concetto intrinseco di famiglia: ti fa conoscere i tuoi compagni, ti insegna a giocarci in gruppo – almeno per quanto riguarda Cacciatori e Battitori – a fidarti di loro e ad affidare a loro, per quanto impossibile possa sembrare, la tua vita. Si tratta pur sempre di un gioco ad alta quota dove bolidi e pluffe sono all'ordine del giorno, dopotutto, per non parlare poi di tutte le capriole che devono fare i Cercatori per acchiappare il boccino o l'infinità di bolidi che si potrebbe beccare il Portiere, pur di toglierselo di mezzo!

E direi che a questo non ho proprio altro da aggiungere, niente da commentare, perché Sebastian ha già detto tutto.

Non sempre un distacco è semplice, ma quando tieni in conto ciò che ti ha dato, cosa ti ha fatto lasciare e cosa ti ha permesso di diventare, magari, non è stato così male. Ciò non vale per te Merida, non ti illudere eh.

Michael McCohen. Quintino tassorosso, scozzese, amante della vita in tutte le sue forme e misure ma soprattutto delle donne, dalle più piccole alle più grandi senza distinzione alcuna. Ritiene che siano la forza che permette al mondo di ruotare nel verso giusto e niente gli potrà mai far cambiare idea. La sua preferita, però, resterà Merida alla quale lascia tutti i giorni, sulla sua scrivania della Redazione, fiori freschi e cioccolatini ogni venerdì pomeriggio alle 17. Ama le materie teoriche che tutti considerano "out" come astronomia, storia della magia ma soprattutto divinazione. Non gli piace l'idea di usare la bacchetta – come dice a tutti – ma nessuno sa che il motivo di questo, in realtà, è il suo essere magonò. È convinto di avere il terzo occhio ma che il suo sia specializzato nel mondo dello sport ed in nient'altro…un occhio particolare, in tutti i sensi. Non conosce la sua madre biologica ma i suoi genitori adottivi non gli hanno mai fatto sentire questa mancanza. Vuole diventare un giornalista sportivo anche se il suo sogno più grande è fare il magi-cronista delle partite di quidditch.
By CatherineSmith | novembre 25, 2016 - 1:16 pm - Posted in Novembre 2072

Paura, Potter?
Ti piacerebbe…

Sono certo di aver sentito bisbigliare qualcosa del genere tra le coppie di duellanti pronti a salire sulla famigerata pedana allestita ogni sera in Sala Grande, simbolo del Torneo che grazie al professor Spooner è sbarcato nuovamente tra le mura di Hogwarts.
Ma cosa è un duello tra maghi? Si inizia con un inchino rivolto al proprio avversario, poi ci si volta, cinque passi indietro e si può iniziare con la pioggia di incantesimi atta a dimostrare chi ha la bacchetta fatta del legno migliore. In Scozia si dice in un altro modo, ma i tempi sono quelli che sono e non voglio far perdere al giornale quella fetta di lettori troppo suscettibili provenienti da Londra e dintorni, quindi magari ve lo dirò in separata sede, se siete curiosi. Nessun contatto fisico, nessun incantesimo che faccia troppo male, in pratica uno sfoggio di bella magia ed eleganza, che ad ogni modo dovrebbe avere come obiettivo finale quello di disarmare il proprio avversario e, ovviamente. vincere.
Le prime due giornate dedicate alle gare sono state Sabato 19 e Domenica 20 novembre in cui hanno iniziato a dar spettacolo alcune delle coppie appartenenti alle categorie Lumos e Stupeficium. Di alcuni studenti sono riuscito a raccogliere le reazioni a caldo, per altri ho dovuto aspettare almeno il giorno successivo per farci due chiacchiere. La prima domanda che ho rivolto a tutti è la più semplice e apparentemente scontata: perché ti sei iscritto al torneo? No ok, a Colin Butterbeer probabilmente ho chiesto come prima cosa se ha una cotta per la Hollins, ma torniamo a noi. Una delle prime streghe riuscite a passare al turno successivo, conferma bene o male ciò che cercavo di spiegarvi nell'introduzione dell'articolo, quando ho parlato dei famosi sventolii di bacchetta abbinati al desiderio di scoprire chi ha il legno migliore. "Non potevo non partecipare a una competizione così grande, per Morgana, sono una strega e questo significa che sfide di questo calibro devono essere raccolte e gestite in una certa maniera, non lasciando nulla al caso. Poi, certo, è un modo come un altro per dare il buon esempio e insegnare a quelli più… Disadattati? Si, disadattati – e purtroppo ce ne sono fin troppi – cosa vuol dire avere il privilegio di possedere una bacchetta e come si può usare, tanto per l’attacco quanto per la difesa." Sono sicuro che avrete riconosciuto i toni soavi di Aurora Halliwell, che da buona figlia di Cosetta, ha pensato come prima cosa ad iscriversi per…dare il buon esempio. Si, avete letto bene e confesso di aver dovuto rileggere pure io un paio di volte le righe messe su dalla mia Prendiappunti, per essere certo di aver ben interpretato le sue parole. Dare il buon esempio, io lo definirei più un mettersi in mostra come fa il 90% dei suoi concasati, ma capisco che sono punti di vista.
C'è chi al contrario mi è sembrato troppo scottato dalla sconfitta per darmi una risposta sensata e si è limitato a sbraitarmi in faccia un semplice, ma esaustivo "Iscrivermi è stato solo un errore e basta!". Butterbeer, io te lo consiglio: ripigliati. E come lo dico a lui, lo dico anche a tutti gli altri che si sentono addosso il grande e grosso peso della sconfitta, perché perdere un duello non è la fine del mondo o, se è così che vi sentite, dovreste rivedere le vostre priorità. E se a dirlo è un Serpeverde, potete pure credermi perché, udite udite, un duello non assomiglia nemmeno lontanamente alla realtà; perché, udite udite, uno Sciacallo non si inchinerà mai davanti a voi prima di schiantarvi, né seguirà le regole del professor Spooner che chiede di non usare Fulmen e Languelingua come incantesimi di apertura.
E forse è per questo che mi viene da sorridere ripensando all'ultima domanda che ho posto alla signorina Halliwell prima di lasciarla ai suoi compiti di Aritmanzia. Era fin troppo evidente quanto fosse soddisfatta per la sua vittoria schiacciante, quindi le ho chiesto se fosse davvero sicura di aver usato una strategia vincente, senza pecche e che avrebbe neutralizzato chiunque. La botta di Felix Felicis è sempre dietro l'angolo d'altronde, non ho avuto problemi a sottolinearglielo, ma lei in tutta risposta ha dichiarato "Non ho lasciato nulla al caso come avrai notato, e qui la fortuna non c’entra proprio nulla."  dopo di che mi ha spiegato quale è stata la sua strategia, sostenendo come fosse pressoché perfetta e adatta in ogni circostanza. "E’ importante avere un vantaggio ambientale, così da disorientare il nemico, peccato che nel suo caso è stata anche fin troppo sprecata… Cioè, si è buttato a terra come un soldato! Ma scherziamo? Un po’ lo capisco, aveva paura che lo schiantassi in pieno petto, ma un attacco diretto non è mai il miglior modo per sconfiggere un nemico, bisogna lavorare di astuzia, di cervello e lo puoi vedere dalla combinazione data da elettricità e metallo e ci sono andata anche leggera in realtà, la Felix l’ha assunta lui visto che in parte ha evitato il mio secondo incanto."
In pratica, pensa che di fronte ad un Nubilàbus – il primo incantesimo che ha utilizzato – qualcuno con più esperienza e cattiveria di Maverick Attwater non avrebbe avuto la prontezza di riflessi di controbattere con un Pousikus per mandar via la nebbia ed infine schiantarla. Un attacco diretto non sarà il miglior modo per sconfiggere un nemico, certo, ma non lo è nemmeno l'uso dell'arroganza che alla lunga porta a sottovalutare chi si ha davanti, e non permette nemmeno di ammettere che in certi casi si tratta davvero di pura e semplice fortuna. I babbani dicono qualcosa del tipo o la va o la spacca che penso voglia dire che – se non conosci il tuo avversario – non potrai mai prevedere se dalla sua bacchetta uscirà uno Stupeficium, o un Exco Flagrantis. Alla fine durante un duello funziona così, perché non ho ancora sentito nessuno che mi dicesse che ha studiato il suo avversario prima di salire sopra la pedana. Strategie generiche, che potrebbero andare bene così come fallire miseramente non appena tornate nel mondo reale. Perché la realtà è così, è semplicemente diversa: non ci sono regole, non ci sono passerelle dalle dimensioni standard su cui muoversi, in compenso ci sono gli imprevisti, e un contesto che bisogna sfruttare a nostro vantaggio per uscirne vincitori. Magari prima o poi  le modalità dei duelli formali cambieranno, e magari a quel punto riuscirò a vederne la reale utilità in maniera più chiara, ma fino ad allora…penso che mi troverete impegnato a preparare qualche pozione giù nei sotterranei.

Jayden Burtons. Scozzese, Serpeverde, Sestino. Amante delle regole da poter infrangere, ma sempre ben attento a non andare in braccio ai guai. Ha un fratello grifondoro, si, ma non ditelo in giro. Osserva e studia tutto ciò che lo circonda, non si pone mai problemi a dire la sua, ma pecca in pigrizia. Si dice che sia uno dei maggiori ricercati del WWFFB scolastico per la sua conclamata incapacità di portare a termine qualsiasi tipo di incantesimo di trasfigurazione, soprattutto se si lavora con gli animali. Un topo non è destinato ad essere una tazza da tè, e grazie a Salazar, da quest'anno non sarà più costretto a perdere tempo con quegli esperimenti. Lo si può vedere zitto e concentrato solo davanti ad un calderone, e non perchè la Merlmemblose l'ha silenciato. Ama le pozioni più di qualsiasi altra cosa, e non è raro trovarlo in qualche angolo dei sotterranei, a mescolare qualche strano intruglio fumante. E' entrato in redazione perchè quando gli ricapita di stare agli ordini di un Capo Scozzese?
By Anne Burton | - 12:49 pm - Posted in Novembre 2072

Alzi la mano chi, dopo gli atti vandalici compiuti contro alcuni dei più noti negozi di Diagon Alley ed Hogsmeade, ha creduto che questa fosse la volta buona per rinchiuderci di nuovo al castello per la nostra sicurezza, non farci correre inutili rischi o, soltanto, non sentire i nostri genitori inveire contro questo o quel provvedimento scolastico. Io l'ho pensato, non lo nego, e probabilmente me ne sarei fatta una ragione anche più in fretta rispetto a quanto accaduto in passato, se non fosse che… non è successo. E questo, credetemi, mi ha destabilizzata più di scoprire che Tosca mi vuole bene e Domhnall MacGillivray non è effettivamente mio parente. Sarà perché la Preside Welkentosk è una strega con i controboccini – scusi, professoressa, ma quando ci vuole ci vuole – sarà che il discorso di Alexandria Lloyd la mattina dopo gli attentati ha convinto anche mia zia materna a votare per lei anche se vive negli Stati Uniti o, infine, sarà che il fine settimana appena trascorso è stato pregno di avvenimenti abbastanza interessanti da farmi rendere grazie in quanto scribacchina, in primo luogo, e giovane strega curiosa in seconda battuta. E no, tranquilli, non mi sto riferendo né a quelli che ho intravisto da Mielandia intenti a comprare gli Schioccabaci Svolazzanti con cui invitare la propria bella al Ballo dell'Agrifoglio – se non volete che faccia i vostri nomi sapete dove trovarmi – e neanche a Noah Lewis perennemente circondato da soggetti femminili più o meno ingramati con lui.
Ciò che ha attirato la mia attenzione – come quella di tutti coloro che hanno provato ad attraversare High Street nella tarda mattinata di sabato – è stato infatti ben altro come… un'invasione di serpenti ad Hogsmeade! Si, avete letto correttamente. La fredda  Scozia pare abbia covato, letteralmente, un numero indefinito di serpenti e vipere annidate all'interno di uno degli edifici che si trovano accanto a Zonko. Strano? Come minimo e soprattutto se si considera che la dimora in questione è stata messa in vendita subito dopo gli attacchi a Mielandia, i negozi di scherzi ed il Red Carpet. Andiamo! C'è davvero qualcuno che metterebbe in vendita una casa sapendo che al suo interno si trova una popolazione di rettili grande più o meno come la boria della Halliwell? Di certo non si può sperare che il prezzo salga o gli acquirenti si moltiplichino convinti dalla possibilità di avere dei serpenti da guardia che tengano i furfanti lontano da casa propria, no?
No, lo penso anch'io, così come non credo che serva davvero un dispiegamento di quattro Auror – si, ok, due Reclute e due effettivi – per disinfestare una casa, per quanto potessero già trovarsi da quelle parti e sia loro dovere prestare soccorso alla popolazione magica. La buona Tosca, tuttavia, in questo caso sembra però avermi dato una mano, considerando che tra i quattro membri delle Forze dell'Ordine Magico presenti sul posto, la metà ha scritto per questo giornale. E la metà di questa metà non vuole certo trascorrere le festività natalizie nel dubbio che qualsiasi cosa mangiata o bevuta possa tenerlo in una determinata stanza della casa da Natale a Capodanno, più o meno. Per farla ancora più semplice? La Caporedattrice più grinzafica che questo giornale scolastico abbia mai avuto ha incontrato direttamente Robert McReady - peggio per lui che aveva tanto insistito per pranzare insieme, tempo fa –  ed Hilary Darcy che ha annuito per tutto il tempo, mangiato la porzione di patate arrosto che avevo puntato io e poi è sparita con la scusa di un appuntamento per pranzo. Tenete al sicuro il vostro cibo! Il mio intento, ad ogni modo, era quello di cercare di carpire qualche informazione in più rispetto ai deliri di una terzina urlante che ha infestato mezzo castello dicendo che il professor Spooner le ha trasfigurato un serpente in un – citazione d'obbligo – cappellino all'ultimo grido speriamo intenda il suo. Io, del resto, non ho alcuna intenzione di vedere i miei voti di Incantesimi crollare a picco disturbare il docente in questione per una cosa come questa ed ho quindi preferito chiedere direttamente alle autorità, per quanto – si sa – il segreto professionale, la sicurezza, l'anima dei serpenti morti…insomma, nonostante sappia bene che non si possono sbilanciare. E così è stato, come da copione, anche se perlomeno una notizia sicura l'ho brillantemente recuperata. "Lo sai che esiste l'intimidazione a pubblico ufficiale?" si, insieme alla fame nel mondo cui Miss Streghetta 2072 giura di porre rimedio ed altri mille fatti mitologici come questi, certo. "Vale anche a tavola con i parent… no facciamo di no, ci dovrebbero arrestare in massa poi. Voglio rassicurare la gente che non sprechiamo quattro Auror per rincorrere una manciata di serpentelli che hanno perso la scia di San Patrizio" ha dunque tenuto a precisare il più grinzafico tra gli Auror "abbiamo tratto in salvo un uomo che evidentemente non aveva granché voglia di un bagno di serpi, anche se nell'operazione c'è stato qualche piccolo contrattempo… a questo proposito, dover badare anche a una manciata di studenti e altri curiosi non è l'ideale durante un'operazione, eppure "non entrate lì" so dirlo abbastanza bene in inglese". Ora, al di là della frecciatina verso noi studenti – come se il signorino in questione ai suoi tempi non avrebbe fatto anche di peggio – considerando che uno spaesato padrone di casa si è aggirato per High Street come se gli avessero appena trovato in casa un covo di Lepricani, chi è l'uomo in questione? Un ladro sorpreso dai serpenti di guardia? Un acquirente che voleva testare la capienza massima di bestiole nell'edificio? Non so voi, ma la sottoscritta ha il VAGO sentore che sentiremo ancora parlare di questi parenti stretti di San Patrizio…

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il settimo anno e, come tiene a sottolineare, anche tutti i corsi extra che possono affinare la sua "non grazia" da sindacalista. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico, paragona spesso studenti e docenti a Creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla o quando, da Caporedattrice, dovrebbe dare il buon esempio. "Gli scozzesi non danno proprio niente" la sua eterna giustificazione in merito. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione annuale – per ammissione – sia quella di riuscire a farsi una fotografia con Laury e Darsel sebbene tanta grinzaficaggine sia difficile da contenere in un unico scatto. Fiera sostenitrice dell'abbandono delle Terre di Bleah, ogni occasione è buona per sottolineare come il Ministro della Magia abbia i mesi contati. Per l'esattezza sino a Luglio del 2073.
By Allen Hollowdale | - 12:22 pm - Posted in Novembre 2072

Nuovo numero, nuovi vincitori della nostra serie Mr e Miss! Nello specifico a novembre toccava agil studenti portati per il ramo erbologico "gareggiare" ed essere votati dai nostri lettori per ottenere il titolo di Miss e Mister Mandragora. E abbiamo i nomi dei vincitori! Se il nostro Mister si è mostrato soddisfatto e non poi così tanto stupito della sua nomina, la nostra Miss è praticamente caduta dalla scopa quando l'ho avvicinata per annunciarle la sua vittoria. Due reazioni opposte insomma, per due studenti che sembrano effettivamente avere poco in comune, ad iniziare dall'anno d'appartenenza: lui nella classe dei Magandi e lei appena al secondo anno. Una cosa però l'ho trovata, in comune, chiedendo un po' in giro della signorina. Sembra che entrambe le nostre Mandragore tendano ad essere protettive. Che sia questo quindi il segreto per il successo in Erbologia? Non mi stupirebbe e, nonostante possa essere un'interessante digressione da considerare ed espandere anche ad altri studenti che hanno questo interesse, per ora mi fermo e passo ai nomi dei vincitori!

Mister Mandragora
Voti Votati
15 Alec Harris
5 Hazel Grouse, Colt Fleming, Domnhall MacGillivray, Seamus McPalmer
 
Miss Mandragora
Voti Votati
20 Seanna Hollins
10 Medea Galbraith
5 Aurora Halliwell

Sembra esserci stata indecisione tra i candidati maschi, anche se il nome di Alec Harris è uscito fuori decisamente dal mazzo. Vittoria più schiacciante – e con meno concorrenti – è invece quella di Seanna Hollins, che batte le studentesse più grandi di lei e che mi verrebbe da dire abbia parecchie persone che le vogliono bene! E ora che abbiamo rivelato le loro identità, sono andato ad incontrarli di persona per intervistarli. Guardate cosa ne è venuto fuori.

Hollowdale: Bene bene. Quindi voi due sareste gli studenti con la bacchetta verde, a giudicare dai voti. Pensate di esservelo meritato, il titolo di Mr e Miss Mandragora?

Alec: Meritato… suppongo di sì? Voglio dire, l'alternativa almeno nel mio caso è che a sentirmi sempre straparlare di piante probabile si voti un po' per disperazione, ma spero di no! In ogni caso di sicuro mi fa piacere.

Seanna: Stai scherzando, vero? Non pensavo nemmeno di avere il cosiddetto “pollice verde” babbano, figurarsi avere la bacchetta verde e vincere un titolo come Miss Mandragora!

Tra l'altro sottolineo che Seanna si è messa così tanto a ridere che avevo voglia di ridere anche io.  Mentre solo Alec è capace di pensare di aver vinto un premio per disperazione!

H: Qual'è il vostro rapporto con l'Erbologia? È solo la materia che vi piace di più o nella quale riuscite meglio oppure c'è qualcosa di più profondo che vi lega ad essa?

A: Di certo è la materia che mi piace di più e con cui ho avuto un feeling immediato dal primo anno, anche solo sul piano istintivo. Ora con gli anni penso sia anche una materia che mi si addice, in realtà, considerato che mi piace prendermi cura di qualcosa o delle persone in generale!

S: Dunque… Erbologia mi piace, e molto anche, e… beh… mi riesce anche bene, a quanto pare, ma… se c'è qualche altra cosa di più profondo che mi lega alla materia – tanto per usare le tue parole – sinceramente non saprei dirtelo.

Sincero, mi sembra strano associare un vincitore dalle idee chiare come Alec a Seanna. Ma c'è pure da dire che è ancora piccola e avrà tempo di capire cosa le piace. E intanto gli altri sembrano averlo capito per lei!

H: C'è qualche pianta/fiore/coso vegetale che anelate particolarmente a conoscere, studiare, vivisezionare, coltivare e quant'altro? Ovviamente mi riferisco a cose che non sono presenti nelle serre di Hogwarts o che sono riservate ad anni diversi dal vostro.

A: Eddai, non chiamarli cosi vegetali… So di dire una cosa davvero scontata, ma ogni pianta mi interessa. Se proprio devo, però, con la professoressa Belvoir avevo iniziato ad interessarmi agli ibridi che nei nostri programmi non sono inclusi se non a livello teorico, essendo qualcosa di avanzato che si studia alla Tulange. Dovendo scegliere, quindi, direi quelli.

S: Mi piacerebbe approfondire il discorso sulle velenose e i relativi antidoti, da un punto di vista curativo. E anche le piante mitologiche, visto che amo la mitologia.

Beh, direi che i due hanno gusti particolari, qui! Tra velenose e ibridi le cose si fanno interessanti! Non mi aspettavo di meno, da Mr e Miss Mandragora.

H: Invece il vostro coso vegetale preferito? Oh Merlino… a forza di stare vicino a Tim e Tom sto iniziando a parlare come quei due cosi sciroccati..!

A: Ricordati che mi hai promesso di non chiuderli da nessuna parte! Ad ogni modo, inutile dire che sceglierne una soltanto è difficile, ma diciamo che vado a istinto… e ti dico Vedinotte. La trovo una pianta affascinante sia per l'utilizzo, che per l'estetica in sé.

S: Non dirlo a me che li ho come concasati e compagni di classe quei due squinternati! Quanto al “coso vegetale” preferito, prima dovrei chiedere delucidazioni a chi di dovere su cosa si intende con la definizione.

Ecco, vedete? Arrivano a rovinare pure le interviste altrui! E Alec, io ci provo a resistere, ma secondo te è facile??? Voglio un premio per la pazienza! Forse Seanna potrebbe darmi un consiglio visto che deve sopportarli tutto il tempo… Ma andiamo avanti.

H: Numerosissime piante hanno proprietà benefiche, rigeneranti e curative. Altre hanno una doppia valenza, sia velenose che da rimedio, a seconda di come si trattano. Altre piante ancora invece sono puramente nocive, pericolosissime da maneggiare e sembra che esistano solo per recare danno. Come vi rapportate con tutto questo? Accettate entrambi i lati della medaglia o vi curate solo di una fetta del tutto, quella fruibile per il benessere dei maghi?

A: Credo che accettare solo l'aspetto utile ai maghi sia rispettabile, ma non lo condivido. Personalmente quando incontro una pianta nuova più cose conosco e meglio è, per curiosità ma anche perché credo che per maneggiare ognuna di esse sia proprio necessario saperne pro e contro, giusto? E' un po' come dire che voglio conoscere solo i pregi di una persona… un po' troppo comodo e poco realistico. E poi non è detto che una valenza oggi velenosa domani non potrà avere applicazioni diverse, perciò decisamente preferisco conoscere e accettare entrambi gli aspetti!

S: Credo che non sia possibile accontentarsi solo di una “fetta del tutto” ma che sia sempre necessario avere un insieme completo della cosa. Non si può conoscere bene le piante curative, se non si conoscono quelle pericolose o quelle parzialmente nocive. O almeno questo è il mio punto di vista. Non so se mi sono spiegata bene.

Ti sei spiegata abbastanza e non potrei essere più d'accordo con entrambi, soprattutto con le parole di Alec. Mi chiedo ancora come tanta gente possa non trovare difficoltà ad applicare questo discorso alle piante – o alle Creature – ma non riesca ad applicarlo alla magia. Ma passiamo a domande più leggere…

H: Meglio le piantine o meglio le Creature?

A: Questa è una domanda che mi farà guadagnare uno Stupeficium, già lo so… ma con tutto l'amore per le Creature che posso avere e nonostante mi piacerebbe proseguire con gli studi per entrambi, devo risponderti piante.

S: Oh, questa è proprio una bella domanda. Lo devo ancora decidere, visto che se da un lato vinco il titolo di Miss Mandragora, dall'altro ho con me due puffole e un gattino!

Beh, uno ammette di preferire i vegetali e l'altra deve ancora decidere. Direi che entrambe le risposte parlano da sé!

H: Tralasciando il fatto che secondo me Alec sarebbe un perfetto Adonis Vernalis, nominatemi la pianta che più vi rappresenta! Sì insomma, se faceste parte del regno vegetale, cosa sareste e perché?

A: Grazie del complimento, pare che il mio ruolo di tranquillante sia una cosa assodata ormai? Comunque, per quel che mi riguarda direi la Ruta… e prima che ti venga in mente di chiedermelo, non è perché mi ritengo intossicante se si abusa della mia presenza. In verità, parlando spesso anche con i compagni di Erbologia negli anni, pare che la Ruta sia una di quelle piante piuttosto discrete se non nei rari momenti in cui la si nota perché la si cerca o quando rilascia più luce. E io non sono un tipo che si nota, di solito, quindi ormai l'accostamento mi viene naturale.

S: L'unica che mi viene in mente – ma prendi la cosa con le pinze, perché non so quanto mi somigli davvero – è la Pianta Caramella. Ma solo perché se da una parte, da diabetica, ne devo stare lontana per evitare grossi sbalzi glicemici, dall'altra non potrei farne a meno in caso di ipoglicemie. Per il resto lascio che siano gli altri a giudicare.

Devo ancora capire come fa uno come Alec a passare inosservato. A parte questo, carine le vostre motivazioni! Molto personali. Trovo che le piante magiche siano così particolari e caratteristiche che qualcuno dovrebbe farci una rubrica, tipo "dimmi come sei e ti dirò a che pianta somigli". Sarebbe una cosa pure istruttiva, oltre che interessante.. Ma a questo punto non ho saputo resistere:

H: E se doveste paragonare ME ad una pianta, cosa scegliereste?

A: Così su due piedi… ti dico Formicaleone. Il perché sarebbe uno sproloquio troppo lungo perché su queste cose non ho proprio il dono della sintesi, invece!

S: Ehm… non ti conosco così bene, da potermi permettere di fare un paragone, Allen

Suvvia, Seanna! Un po' di azzardo! Ahaha, invece mi sa tanto che dovrò sorbirmi lo sproloquio di Alec in sede privata, ora mi ha incuriosito! Sbaglio o la Formicaleone è altamente tossica?

H: Scherzi a parte, avete intenzioni serie con questa branca della magia? Progetti in cantiere per il dopo-Hogwarts?

A: Sono già un paio di anni che ho deciso di proseguire con Erbologia, e quindi l'idea sarebbe di continuare con il percorso accademico alla Tulange, ramo erbologico.

S: Dopo Hogwarts mi piacerebbe diventare guaritrice o infermiera, e quindi lo studio di questa materia, oltre a interessarmi per curiosità personale, mi servirebbe anche per proseguire i miei studi in quella direzione.

I nostri Miss&Mr qui hanno le idee chiare, insomma! In bocca al Gramo per tutto, soprattutto ad Alec visto che è all'ultimo anno!

H: Spesso qui a scuola Erbologia è una materia che viene sottovalutata, mentre ad esempio Pozioni è sempre tra le più importanti, anche se alla fine le due sono collegate. C'è qualcosa che vorreste dire a chi fa questo tipo di ragionamento? Sì insomma, lanciate un appello ai potenziali nerd delle piante!

A: Nello specifico di Pozioni posso dirgli che conoscere bene Erbologia è un grande aiuto proprio perché sono così collegate. Io per esempio non sono proprio uno che potrebbe puntare alla Saint Clouny, ma Pozioni mi piace ugualmente anche perché è collegata ad Erbologia. Più in generale penso che potrebbe aiutarli non pensare a cose come lo schifo in cui a volte si devono mettere le mani, ma che si tratta di un'occasione in cui loro stessi possono crescere qualcosa e con cui possono trovare un'infinità di rimedi e utilizzi… è un tipo di sfida diversa da altre materie, magari sembra più indiretta, ma credo non abbia granché da invidiare a nessuna disciplina.

S: Ammetto di aver iniziato anche io sottovalutando un po' la materia, lo scorso anno. Ma ammetto anche che all'inizio nemmeno Pozioni mi entusiasmava molto. Ma poi le cose sono cambiate e adesso posso dire che se Pozioni è una delle mie materie preferite, Erbologia la segue a ruota ed il mio interesse verso la materia adesso è pari a quello per Pozioni e in crescita.

Bene, ora che queste due mandragorine vi hanno illustrato i pro della materia e il modo in cui può prendervi ed affascinarvi, spero che la rivalutiate pure voi, persino quando vi mettono a raccogliere pus di Bubotubero!

Se posso fare un'ammissione a fine articolo però, quasi mi dispiace che Alec abbia vinto il titolo di Mr. Mandragora in quanto questo lo rende esente da qualsiasi altro concorso Mr e Miss di questo anno scolastico e, beh, per dicembre abbiamo una categoria che non riesco a non associargli. Si tratta di Miss e Mister Unicorno Rosa, ovvero gli studenti più teneroni ed ingenui di Hogwarts! Sbizzarritevi coi voti utilizzando il coupon che trovate qui sotto, avete tempo fino al 12 Dicembre e se non votate, passo di persona a perseguitarvi!!

 

Allen Hollowdale. Un Corvonero nella concorrenza. Mosca bianca, non solo per aver scelto la Voce di cui è vice o perché la deve sempre pensare diversamente dagli altri, ma anche più semplicemente perché è albino e quindi è proprio tecnicamente bianco. Ha l'hobby di fissare la gente in maniera insistente e inquietante, oltre che quello di stare sempre sui libri. Infatti si impegna al suo massimo per esser categorizzato secchione di prim'ordine e rune-nerd e porta sempre con sé qualche quaderno pieno di scritte e scarabocchi che solo lui sa interpretare. Pungente e creativo, lo potrete trovare in posti poco frequentati e improbabili, circondato da incantesimi ed esperimenti, sempre intento a leggere e imparare, tanto che molti si chiedono se non viva in un mondo tutto suo. Qualcuno giura di aver scorto una luce di pura malvagità nei suoi occhi, quando si appresta a battere i bolidi contro i poveri cercatori avversari.

Di questi tempi capita di svegliarsi con un'unica domanda in testa: che sta succedendo nel Mondo Magico? Ed è subito il panico tra studenti che leggono La Gazzetta del Profeta, paura tra le famiglie di Nati-Babbani o famiglie miste. Perché, si sa, parlare di Purosangue al giorno d'oggi, è qualcosa di così raro che viene per davvero da chiedersi se dietro gli attentati della notte del 16 novembre ci siano criminali che abbiano il sangue puro.
Siamo tornati indietro nel tempo, dove il razzismo era cosa gratuita e ci si scambiava commenti offensivi legati al sangue con tanta facilità? Siamo tornati alla disputa sul sangue puro, al razzismo di Salazar Serpeverde o addirittura a quando è stata emessa la legge che avrebbe separato per sempre il mondo Babbano da quello Magico, costringendo non soltanto i maghi a nascondersi inesorabilmente, ma a vivere nel timore di violare lo Statuto di Segretezza perché altrimenti questo avrebbe potuto causare una guerra senza precedenti?
Gli attentati ai negozi di Hogsmeade e Diagon Alley sono stati a sorpresa ed hanno sconvolto, in tutti i modi, il cuore di ciascun mago. Così vicini al Natale, grande periodo di misericordia e amore, viene da chiedersi se, effettivamente, le attività saranno accessibili nuovamente o meno. Se sarà permesso, a noi giovani maghi o a chiunque sia in procinto di comprare regali di Natale, di tornare a visitare quei negozi, a non farli fallire, perché colpirli due volte in uno stesso anno, è chiaro che non li aiuti per niente.
Due attacchi sincronizzati, a sorpresa, diretti alle attività più gioiose e più amate da noi maghi: per Hogsmeade ritroviamo Mielandia, Zonko, la sede secondaria di Scherzi da Maghi e il Red Carpet; a Diagon Alley, invece, sono state colpite le attività quali: l'amatissima Gelateria Fortebraccio, il D.N.A. Cafè, Olivander, il Quidditch Shop ed il Ghirigoro, sede di cultura e conoscenza.
Protesta? Avvoltoi? Vandalismo? Solo il simbolo della Fenice sui muri di ogni negozio. Il simbolo del vecchio governo di Humphrey. Come dimenticarselo, d'altronde? Siamo ancora circondati dal terrore che ha seguito il Festival dell'Uguaglianza? Possiamo parlare di Uguaglianza, una parola che tanto dovrebbe tornarci a cuore, ancora? Siamo ancora sotto il dominio dell'ex Ministro della Magia, per quanto il suo possa essere un dominio fittizio, dato che è stato condannato ed ucciso diversi mesi fa?
Perché, d'altronde, non è attentando al Museum of Muggle Curiosities − impregnato del legame che continua ad esserci tra maghi e Babbani − che giustizia verrà fatta.
E' davvero la purezza del sangue, dopotutto, quello che questi maghi cercano? In un mondo dove la purezza del sangue non esiste quasi più, preda di miscugli non soltanto tra Babbani, ma tra altre diverse razze che non devono certamente piegarsi davanti a questi soprusi. Non a caso la nostra Hogwarts vanta un Vicepreside di razza Mannara e non c'è niente di problematico in questo, almeno fino a quando non ci saranno problemi legati a tale natura.
Non è in questo modo che il muro che tanto vogliono tentare di erigere, tra maghi e Babbani, si ispessirà. C'è tanto sgomento, eppure c'è anche tanta rabbia, perché bene o male, oramai, i Non Maghi sono tra di noi che ci piaccia ammetterlo o meno.
 Ma ci sarà sempre qualche Babbano nel nostro albero genealogico che potrebbe essere un trisavolo sconosciuto, il marito di mia sorella, mio fratello o mia nonna. Sull'argomento non si riempirebbero articoli de La Voce degli Studenti interi, per spiegare la complessità di tale legame che ci accomuna così tanto a loro e che talvolta ci separa tanto da creare razzismi inutili sull'argomento. E quindi, per protesta, distruggiamo gli stessi negozi che si sono opposti al regime Humphrey diversi mesi fa?

Ora basta, credo di aver esagerato con questi interrogativi pieni d'angoscia. Ma, come me, penso che sia opinione diffusa quella che ho riportato su semplice pergamena. Immagino sia un pensiero che un po' tutti state avendo nella vostra testa, senza esplicitarlo a dovere. Perché questo è il mio, dopotutto.
Nonostante tutto, però, è appellandomi al tanto usurpato simbolo della Fenice che concludo questo articolo. La Fenice è una Creatura nobile che risorge dalle sue ceneri, simbolo di speranza e di, appunto, rinascita. Ancora una volta, il Mondo Magico caduto in ginocchio per via degli attentati inaspettati o per qualsiasi cosa che continui a ledere la sua benevolenza, tornerà a rialzarsi e, nuovamente, a risorgere dalle sue ceneri. Non ce la faranno davvero a distruggere tutti i modi che noi maghi abbiamo per gioire, che sia semplicemente bevendo una Pozione della Pace, riunirsi tutti quanti in Sala Comune o partecipando alla Sagra del Calderone che si stava tenendo a Ottery St. Catchpole il giorno degli attentati. 
Davvero non ci riusciranno.

E ricordate, così come è risaputo all'interno del castello per uno slogan portato avanti non solo dal WWFFB o dalla mia stimatissima Phoebe White: Diversity Matters!

Jacquelyn Pearse. Fiera terzina Corvonero, spesso decanta le lodi di Cosetta e ringrazia mentalmente l'universo per essere finita in una casata tanto astuta e intelligente. Animalista accanita, membro del WWFFB scolastico e puntigliosa quanto basta per stare sul naso agli studenti più distratti o almeno precisi tanto quanto lei. Ha spesso il sorriso sulle labbra e l'aria innocente e genuina che si porta dietro chi non ha ancora visto nessun male nel mondo. Lunghi capelli bruni e aspetto da principessina inglese quanto basta. E' gentile e dolce, anche se sempre più sessista, per la gioia di pochi – sempre a favore dell'universo femminile, ovvio. Si dice abbia una cotta per Devon Laury, ma lei risponde che è unicamente per l'amore della materia e degli animali, se passa il tempo a guardare l'insegnante con estrema attenzione e che di certo non sono occhi da Amortentia, quelli che rivolge al giovane assistente.
By K.Lindstrom | novembre 24, 2016 - 11:09 am - Posted in Novembre 2072

Forse dovrei fermare la piuma ed accartocciare il foglio prima ancora di cominciare, e risparmiare così a tutti un po’ di acido gastrico gratuito. Perchémai hanno messo una polemica guerrafondaia come me a scrivere un controeditoriale? Perché mi ci sono messa? Non ricordo neanche più, tipo… Poi però ho riletto la bozza di Merida, e mi sono tornati alla mente, uno per uno, tutti i motivi ed i sentimenti che mi hanno portata a rintanarmi in cima a questo albero per scribacchiare. Detto tra noi, ormai in tutta Hogwarts non si trova un posto decente dove sedersi e pensare, tipo…

Come la nostra caporedattrice, così anche io ricordo fin troppo bene la festa di Halloween di due anni fa: ricordare è un eufemismo, considerando che i ricordi di solito non ti infestano pure i sogni di notte… ma sorvoliamo. Ed è proprio per quella sera di due anni fa, ma anche per quel primo Settembre quando le lacrime non furono causate dalla classica nostalgia di casa, per quegli uomini che avrebbero potuto essere bravi docenti, ma noi non potremo mai saperlo, per gli attacchi di claustrofobia che la reclusione dell’anno passato ci ha causato… è per tutto questo, che i nomi, cara Merida, importano. Eccome se importano.

È facile dire “è stata colpa dei cattivi, abbasso i cattivi”, quando poi non sai nemmeno chi sono questi famigerati cattivi; lì per lì, quando la tragedia accade e i colpevoli vengono scoperti, è tutto chiaro, certo… ma basta poco perché la gente si dimentichi, cambi opinione, generalizzi, e poi finisca per additare altri che magari non avevano nulla a che vedere con i fatti accaduti. Il dito va puntato, i nomi vanno urlati, stampati a caratteri giganti sulle testate dei giornali, ripetuti come una filastrocca finché non si imprimono nella tua testa; e assieme ad essi le parole, i fatti, le ideologie che quei nomi portano con sé. Il rancore non c´entra… o se qualcuno vuole provarlo, lo faccia pure, ma lo scopo non è quello: il fine di memorizzare nomi e fatti è prepararsi a riconoscere il Male quando questo arriva, conoscerlo, e poi combatterlo. Perché in fondo, la preside Welkentosk ha ragione almeno su una cosa (prof, questa cosa gliela riconoscerò all'infinito, mi ringrazi!) : i cattivi hanno pochissima fantasia e seguono lo stesso schema, magari ad anni alterni, ma sempre lì a ripetersi.

Ecco quindi perché non basta sperare o desiderare che certe cose non accadano più; volere un mondo in cui tutti sono cucciolosi come puffole e i cattivoni in qualche modo si mandano al Gramo da soli è inconcludente e abbastanza ingenuo.

Su una cosa devo concordare con Merida, comunque: Hogwarts non ospita un branco di mandragole mosce e frignanti. Oh, di quelle ce ne sono comunque a mazzi, ve lo assicuro… ma se l’aria scozzese ha attecchito e funziona almeno in parte come quel famoso “gene in più”, posso dire con una mezza certezza che la lotta ad oltranza è diventata l’hobby preferito di molti, e spero di molti più di quanto le mie magre aspettative ora contemplino. Per una generazione pronta a lottare, a difendersi e a non farsi più imbambolare come teste di bubotuberi, serve dunque un bersaglio ben definito, un fantoccio da Incendiare con una bella X rossa sulla testa. Serve sapere contro chi combattere. Ricordate la lista che vi avevo proposto a settembre? Magari sarebbe ora di scriverne anche un’altra, con un sacco di nomi…

By vocestudenti | novembre 20, 2016 - 5:57 pm - Posted in Novembre 2072

Oggi è il sedici ottobre, fuori tira vento e la temperatura è di sette gradi. Di domenica mattina non gira tanta gente per il castello. Però girano Altre Cose. Ne ho appena vista una che voltava l'angolo e prendeva il corridoio per la Sala Trofei. Mi sono nascosto dietro uno dei grossi addobbi che stiamo preparando nell'aula di Incantesimi… sapete, il professor Spooner ci aveva detto che se vincevamo la gara degli addobbi di Halloween ci dava 10 punti a testa, però visto che hanno vinto i MacGillivray non se n'è fatto più niente, ma io l'avevo detto che dovevamo buttarci sugli scarti di calderone e fare una roba rigurgitante, anche se non intendevo che doveva rigurgitare me, ecco, alcuni dei miei compagni di classe hanno capito male e… ah sì. Sì, dicevo, la Cosa che ho visto nel corridoio. Camminava eretta su due zampe ma non c'era nessuna faccia. né testa. Né pelle. Credo che la Cosa non mi abbia visto, cioè spero, cioè non lo so, non aveva occhi e quindi non sono sicuro.
E se fosse questa Cosa ad uccidere i quadri? Magari adesso sta uccidendo qualche tela della Sala Trofei o sta scegliendo dove colpire nel quadro dei settimini '68. Lo sapevate che quel quadro lo hanno messo di nascosto prima di lasciare la scuola e li si sente ridere e discutere tra loro quando si passa di lì? La McCollough dice che nelle notti di luna nuova si sente il lamento delle loro anime intrappolate nella tela, ma sono storie per spaventare i più piccoli, eh. Cioè, io non sono andato da Devon Laury a chiedergli se era vero.
Quindi sì, insomma, credo che la Cosa sia andata a caccia di quadri. Ora mi affaccio alla Sala Trofei a controllare, ecco, sssh, senza fare rumore…

Ventiquattro ottobre, fuori piove. Stavo rientrando dalla lezione di Cura per andare a cena e ho visto di nuovo una di quelle Cose. Come quella della Sala Trofei che ho perso di vista qualche giorno fa. Usciva da una delle aule in disuso che si affacciano sulla Sala d'Ingresso. Non ho fatto neanche in tempo a chiedere a Jayden se l'aveva vista anche lui che si è rifugiata nei Sotterranei. Anche ora che siamo al sicuro in Sala Grande continuo a guardare le doppie porte con la coda dell'occhio. E se la professoressa Finnigan ha visto una di quelle Cose e si è sentita male per questo? Charlie, basta guardare le porte, è tutto apposto. Non c'è niente che ti aspetta là fuori. Sulle scale. Al buio. Adesso finisci il tuo pasticcio di pollo e scendi in Sala Comun… Killian, cos'è che hai appena detto di un altro quadricidio? La lavandaia? Ma non era uno dei quadri dei sotterr… Oh. Già. Era proprio lì. No, Merida, non devo finire il mio piatto, scendo con te, aspettamiii!

Nove novembre, tuoni e fulmini ed è già tutto buio alle due del pomeriggio. Sto scappan… cioè andando con tanta buona volontà verso le serre. Ho scoperto che le Cose non escono fuori dal castello. Però una mi ha visto. Sono sicuro che mi ha visto. Ha girato quella sua testa lunga nella mia direzione e quando si è mossa ha fatto uno strano suono, tipo il fruscio di partenza di una scopa da corsa. Non riesco mai a vederle in piena luce. Non so se riuscirò a consegnare quest'articolo intero, perciò sto prendendo nota volta per volta, così se entro fine mese quelle Cose mi avranno preso la redazione saprà cos'è successo. Ho un'idea! Venerdì chiederò alla Hamilton se posso guardare un attimo in una sfera di cristallo, chissà riuscirò a vedere una delle Cose. Poi le spiego pure che non è una scusa per non consegnare il compito sulla scrittura automatica, quello l'ho fatto. Solo, ehm, è venuto un po' più lungo di tre pergamene.

Quattordici novembre, ho appena finito di catalogare tutte le abitudini delle Cose. Sono alte circa un metro e dove noi abbiamo i piedi loro hanno una specie di barba che somiglia un po' a delle setole. Si nascondono negli angoli bui e polverosi e lì aspettano nell'oscurità. Adesso so che non sono l'unico a vederle, perché ho visto un gruppetto di secondini che si lanciavano all'inseguimento. Che cosa imprudente, devo dirlo al professor Fitzpatrick. Comunque ho deciso, le affronterò! Allen mi ha detto della nuova assistente di Difesa, sì la professoressa Ogilvie saprà di sicuro darmi qualche consiglio su come avvicinare le Cose e cacciarle una volta per tutte. Domani vado a parlar… sssh. Una delle Cose era in uno degli anfratti della sezione di Storia della Magia qui in biblioteca. Ora non c'è più ma so che era lì. La sento respirare. Okay, ora o mai più. Le prenderò alla sprovvista. Con cautela e soprattutto in silenzio. Ecco, ora vado. Uno, due… due e mezzo… NON MI AVRETE MAI!!

Charlie Tobias Marmaduke. La principale sorgente di chiacchiere nella classe del sesto anno e forse anche dell'intera Sala Comune Tassorosso, ha passato l'estate a fare la posta al Palazzo dei Giornali, a scrivere lettere ai suoi amici e ad autoinvitarsi a casa loro per improvvisare gare gladiatorie tra marionette fabbricate con scarti di vecchi calderoni. Il Galles ha tirato un sospiro di sollievo ora che è tornato a scuola, cosa che non si può dire dei Club scolastici, che tendono a chiudere le iscrizioni quando lui chiede se c'è ancora posto. Nella sua orbita girano sempre promemoria di carta incantata, nuvole di polvere buiopesto e una macchina fotografica usata che di tanto in tanto lo colpisce in testa senza motivo, almeno a suo dire. Il suo approccio con le ragazze si è spostato da "ti faccio un pupazzo con un mio vecchio calzino?" a "ti faccio un portapiume con un mio calzino nuovo?" e lui lo ritiene un grosso passo avanti.
By Anne Burton | novembre 17, 2016 - 5:22 pm - Posted in Novembre 2072

Ciao cosi lettori de La Voce degli Studenti, ciao! Visto che iniziare l'articolo in questo modo, lo scorso mese, ci ha portato tanta fortuna ed ammiratori che ci hanno letteralmente inseguito per i corridoi, abbiamo deciso che useremo la stessa frase per ogni articolo da scrivere da qui a quando la COSA a capo del giornale non ci manderà via a calci darà il premio come migliore duo giornalistico dell'anno.
E, COSI, visto che sicuramente vi ricordate il contenuto del COSO che abbiamo scritto il mese scorso, non vi stupirete di certo se abbiamo deciso di continuare più o meno sulla stessa…COSA lì… lunghezza tonda!
D'onda! Si dice lunghezza d'onda e comunque è un modo di dire babbano, COSO. Anche se si, è vero, visto che ormai siamo bravi ad interpretare i COSI spaventevoli – la COSA che forse è stata adottata ma ci guarda comunque malissimo continua a non voler bere dal calice per sudditanza nei nostri confronti, sapete? – questa volta abbiamo deciso di aprire un'inchiecosa: E' vero che – COSI – in realtà questa non è la sola vita che vivremo, ma ne abbiamo già avuta qualcuna prima e ci ritroveremo a percorrerne altre tra molti anni?
Certo che è quello che succede, COSO. Io, ad esempio, sono sicuro che nella mia "COSA in cui respiravo" precedente a questa, ero uno che suonava la chitarra, praticamente una pietra stellare!
Una che, COSO?
Una rock star, no? Te lo giuro, COSO, e ho la sensazione che anche Magnus Jackson lo fosse, sai? Solo che nel suo caso il trasferimento tra vite deve essere andato un po' maluccio, perché continua a picchiettare con quelle COSE che servono per suonare la batteria… ma non ce l'ha mica una batteria con sé!
Emh, COSO, giuro che qualche volta vorrei che Edward Hinchcosohaitroppelettereacaso ti incrociasse per i corridoi più spesso, almeno userebbe il suo hobby del lunedi martedimercoledivenerdi castandoti un Languelingua. Non ho capito bene che incantesimo sia, eh, ma mi sembra che parli più o meno come Nathalie Hamilton quando continua a mordersi le labbra.
Davvero, COSO? E io che pensavo avesse una malattia tipo il Vaiolo del cibo. Cioè, ho pensato che se le fa così schifo la carne – l'hai vista anche tu, vero? – magari è perché in una vita precedente era un Erumpentessa e crede di mangiare i propri simili. Sai, è un po' come COSA millefobie Amaryllis Ceallaigh, quella che corre via dalla Sala Grande ogni mattina appena arriva il primo gufo con la posta.
Mi stai dicendo che secondo te era un gufo, in una vita precedente, COSO?
No, volevo dire che se io corressi così velocemente dovrei lasciare i COSI respiranti tre miglia indietro! Certo che voglio dire che era un gufo… o magari una civetta, meglio.
… scusa, COSO, ma a proposito di cibo, sai che credo di aver finalmente scoperto il COSO segreto numero 587? Si si, è inutile che mi guardi come Yulian COSO rotellino Knight guarda i suoi ingranaggi come se volesse invitarli al Ballo dell'Agrifoglio, io ho capito cosa sarà Xerxes COSO riccio Bailey nella sua prossima vita
Uno stitico? Con tutte quelle pieghette che ha costantemente in fronte sembra si stia concentrando per…
COSO! No, comunque. Ho la prova provissima che sarà… un pesce rosso. Dai, guarda che bel lavoro ha fatto Charlie, non ti sembra Xerxes che apre e chiude la bocca come se stia parlando senza che tu possa sentirlo? Si sta preparando a quando sarà un bellissssssimo pesce, te lo dico io. Fi-da-ti.
Mi devo fidare di te come la volta in cui hai detto che Joshua Appleby ha le orecchie rosse perché in realtà è un Clabbert sotto copertura? O che – COSO dei miei COSI – secondo te Seanna Hollins è mancina perché nasconde qualcosa di sinistro?
Ehi! Quella era una battuta, COSO, non è colpa mia se non le capisci. E poi Seanna ha davvero qualcosa di strano. Tu porteresti mai un galeone come ciondolo? O cercheresti di indossare la divisa scolastica da femmina, a lezione? Io te lo dico, coso. Secondo me il tic che il professor Oakby ha all'occhio è iniziato quando ha visto la Hollins portarsi i libri in mano pur di non ficcarli nella tracolla dove nasconde la sua colonia di Bundimun.
Coso, hai appena dato del fungo puzzolente a Seanna? Guarda che non ci passa più i compiti di Erbolog…professoressa Finnigan! Le abbiamo mai detto che è una stupenda Pianta Caramella? Ad ogni modo, COSO, hai sentito quello che si dice in giro di Colin Butterbeer? Sembra che sia destinato a diventare il Principe Regnante della Comunità Magica, quando gli Asticelli prenderanno il controllo del Regno Unito.
Gli Asticelli. Gli Asticelli rovesceranno il Ministero della Magia. Gli Asticelli rovesceranno il Ministero della Magia e avranno un loro regno. Sicuro che Jude Benbow non abbia regalato anche a te una maglia che cerca di attirare l'attenzione dell'assistente Ogilvie sottolineando come sia il Granny's boy?
No, COSO. Ti giuro che è davvero così, ma se vuoi andiamo a chiedere all'assistente di Divinazione Hamilton
Smetti di cercare scuse per incontrare la Hamilton. COSA vedo lungo non ti vede neanche nei suoi sogni.
…quindi potremmo parlare di divinazione onnivora?
Di che?
La Divinazione attraverso i sogni
ONIRICA. Si chiama onirica, COSO, e non mi hai ancora detto perché Colin dovrebbe essere un principe, comunque. Anche se immagino che la fonte in questione possa essere Maverick Attwater e le sue puntuali…sedute. Letteralmente. Insomma, devono pur produrre qualcosa visto che ci passa tutti i post-ho mangiato qualcosa.
COSO, se vuoi ti dico cosa producono per certo, le sedute di Rick, ma non sono sicuro che tu voglia davvero saperlo. In compenso, posso dirti che il fare da – cito testualmente la Capa del giornale – son caduto nel calderone e non me ne sono reso conto che Buttlebeer mostra da sempre sono perlomeno pari a tutte le cose che dice di conoscere. Quindi direi che se gli Asticelli non lo vogliono come principe potrebbe essere destinato a diventare…un elfo!
Ecco, questo mi sembra già più calzante, COSO, anche se devo confessarti che la mania di "o hai l'intestino regolare o non sei nessuno" di Attwater secondo me ha contagiato anche Oengus MacTavish, hai presente quel primino che va superdaccordissimo con Domhnall MacGillivray? Lui. Solo che nel suo caso il Bifidus Actiregularis – non è una strana Creatura, lo giuro – sembra manifestarsi solo dopo cena ed in effetti potrebbe anche dipendere dall'aver visto Alaysha Heulberg prendersela con dei poveri muffin. Ecco, lei secondo me è la candidata ideale per diventare un mirtillo. Voglio dire: se passa il tempo a contare quanti ce ne sono in ogni muffin – quando non è impegnata a far mangiare tutti così lei resta l'unica magra – magari non è perché è toccatella. Magari sta solo facendo l'appello dei suoi futuri familiari.
COSO, ho scordato di dirti una COSA.
COSA, COSO?
Elliot Kirwan ha detto se puoi raggiungerlo nei Sotterranei, subito dopo pranzo.
Elliot COSO neo zelante Kirwan? Che vuole da me?
Non lo so, COSO, ma ha detto che piove e non ha voglia di arrivare sino al Campo da Quidditch per il suo solito passatempo.
COSO, ma lo sanno tutti che quello tira calci tra gli anelli…
Non sei contento, COSO? Oggi sarai un bellissssimo anello. Forse.

Tim Patel eTom Cox. Gallesi, scozzesi o irlandesi, la reale provenienza dei due – citazione dovuta alla gioia della professoressa McIntyre – Terremoti Celesti non si è mai realmente afferrata, complice la tendenza a far proprio l'accento di ogni angolo del Regno Unito o, molto più probabilmente, nessuno li vorrebbe come conterranei. O concasati. O coetanei. Brillanti – in senso letterale grazie agli scherzi di Zonko – studenti del secondo anno, sponda Tassorosso, infestano Hogwarts chiamando gli altri studenti con l'appellativo di COSO/A, rigorosamente a voce alta e con gli accostamenti più improponibili. Convinti, sino all'ultimo Billywig che li ha generati, che Isobel Carrot si sposerà con entrambi e che Evan Miller sarà il coso cerimonioso alle loro nozze, a torto o ragione si vantano di aver avuto un ruolo "di peso" nella cacciata di Humphrey dal castello. Ovvero si son seduti sopra il complice dell'ex Ministro che ha cercato di farlo fuggire. Iperattivi, fissati con lo spaventare il prossimo perché così si campa come Flamel, in molti si domandano ancora come abbiano fatto ad entrare ne La Voce. O a restarci più di due minuti e mezzo. Sussurri non confermati avvalorano la possibilità che gli scribacchini se li siano trovati in redazione con 573020934 centimetri di pergamena come articolo di prova. Che nessuno, ovviamente, ha mai letto.
By vocestudenti | novembre 16, 2016 - 11:56 am - Posted in Novembre 2072

Controeditoriale

di Kane Lindstrom

Forse dovrei fermare la piuma ed accartocciare il foglio prima ancora di cominciare, e risparmiare così a tutti un po’ di acido gastrico gratuito. Perché mai hanno messo una polemica guerrafondaia come me a scrivere un controeditoriale? Perché mi ci sono messa? Non ricordo neanche più, tipo… Poi però ho riletto la bozza di Merida, e mi sono tornati alla mente, uno per uno, tutti i motivi e i sentimenti che mi hanno portata a rintanarmi in cima a questo albero per scribacchiare. Detto tra noi, ormai in tutta Hogwarts non si trova un posto decente dove sedersi e pensare, tipo…
Come la nostra Caporedattrice, così anche io ricordo fin troppo bene la festa di Halloween di due anni fa: ricordare è un eufemismo, considerando che i ricordi di solito non ti infestano pure i sogni di notte… ma sorvoliamo. Ed è proprio per quella sera di due anni fa, ma anche per quel primo Settembre quando le lacrime non furono causate dalla classica nostalgia di casa, per quegli uomini che avrebbero potuto essere bravi docenti, ma noi non potremo mai saperlo, per gli attacchi di claustrofobia che la reclusione dell’anno passato ci ha causato… è per tutto questo che i nomi, cara Merida, importano. Eccome se importano.
È facile dire “è stata colpa dei cattivi, abbasso i cattivi”, quando poi non sai nemmeno chi sono questi famigerati cattivi; lì per lì, quando la tragedia accade e i colpevoli vengono scoperti, è tutto chiaro, certo… ma basta poco perché la gente si dimentichi, cambi opinione, generalizzi, e poi finisca per additare altri che magari non avevano nulla a che vedere con i fatti accaduti. Il dito va puntato, i nomi vanno urlati, stampati a caratteri giganti sulle testate dei giornali, ripetuti come una filastrocca finché non si imprimono nella tua testa e assieme ad essi le parole, i fatti, le ideologie che quei nomi portano con sé. Il rancore non c´entra… o se qualcuno vuole provarlo, lo faccia pure, ma lo scopo non è quello: il fine di memorizzare nomi e fatti è prepararsi a riconoscere il Male quando questo arriva, conoscerlo, e poi combatterlo. Perché in fondo, la Preside Welkentosk ha ragione almeno su una cosa (prof, questa cosa gliela riconoscerò all'infinito, mi ringrazi!): i cattivi hanno pochissima fantasia e seguono lo stesso schema, magari ad anni alterni, ma sempre lì a ripetersi.
Ecco quindi perché non basta sperare o desiderare che certe cose non accadano più; volere un mondo in cui tutti sono cucciolosi come Puffole e i cattivoni in qualche modo si mandano al Gramo da soli è inconcludente ed abbastanza ingenuo.
Su una cosa devo concordare con Merida, comunque: Hogwarts non ospita un branco di Mandragole mosce e frignanti. Oh, di quelle ce ne sono comunque a mazzi, ve lo assicuro… ma se l’aria scozzese ha attecchito e funziona almeno in parte come quel famoso “gene in più”, posso dire con una mezza certezza che la lotta ad oltranza è diventata l’hobby preferito di molti, e spero di molti più di quanto le mie magre aspettative ora contemplino. Per una generazione pronta a lottare, a difendersi e a non farsi più imbambolare come teste di Bubotuberi, serve dunque un bersaglio ben definito, un fantoccio da Incendiare con una bella X rossa sulla testa. Serve sapere contro chi combattere. Ricordate la lista che vi avevo proposto a settembre? Magari sarebbe ora di scriverne anche un’altra, con un sacco di nomi…

Vita da Commerciante

di Bastian Wilkinson

Ciao! Io sono Bastian. Bastian Wilkinson, se qualcuno non lo ricordasse. A dire il vero, non so perché qualcuno dovrebbe ricordarlo: non ero proprio il tipo popolare quando frequentavo Hogwarts. Niente squadre sportive per me, o grinzafichissimi club scolastici: mi bastavano l'Erbologia e le Pozioni per sentirmi a mio agio, come mai una pluffa o una piuma hanno fatto. Nonostante questo, però, sono stato ben contento di rispondere di sì a Merida e Charlie, quando mi hanno chiesto di scrivere questo trafiletto. Non è per farmi pubblicità, ve l'assicuro, ma magari servirà anche per dare una speranza in più a chi non si sente ancora realizzato.
A me è servito un po' di tempo per far pratica ed ambientarmi nel mondo del commercio di erbe, ingredienti ed unguenti, prima di aprire la mia attività. Anni di gavetta alla Farmacia Cromwell mi hanno permesso di prendere dimestichezza con la vendita e le relazioni con i fornitori, cosa non facile se ripenso a com'ero chiuso e timido i primi tempi. Devo confessarlo, mi è stato anche di grande aiuto frequentare quando possibile lo Shrat. Girare fra i vari banchetti e contrattare per le merci più disparate mi ha solo convinto che la strada che avevo intrapreso era quella giusta, perché mi divertivo sul serio. E non credo che ci sia cosa migliore che divertirsi mentre si fa un lavoro che si ama.
Mosso dall'entusiasmo, ho anche passato del tempo ad imparare il Trollese per scambiare due chiacchiere cordiali con le guardie, ma questa è una storia che vi racconterò un'altra volta, magari.
Dopo quasi quattro anni come commesso avevo bisogno di qualcosa che fosse realmente mio – tralasciando per un momento la mia presenza nella rosa dei White Wings, anche se è stato l'aver preso il diploma alla Tulange a darmi la spinta finale e l'appoggio di Sarah è stato fondamentale.
Così è nata la Green Earth, in una stradina di Hogsmeade, che nasconde un orticello sul retro. Per il mio lavoro, la qualità degli ingredienti è la mia preoccupazione principale per questo mi occupo io stesso della loro produzione, quando posso garantirla in tutta sicurezza. Ma questa è solo una parte della mia professione, per quanto sia la più importante e divertente, secondo il mio modesto parere.
Poi ci sono le vendite e i consigli ai clienti – non per forza in questo ordine – che ti mettono addosso una grossa responsabilità. Hai il dovere morale di aiutare quei maghi e quelle streghe a sentirsi meglio, a trovare quello che cercano. Anche se la loro non fosse una questione di vitale importanza, sono venuti da te a chiedere aiuto e suggerimenti e il minimo che tu possa fare è scavare in profondità nelle tue conoscenze e studi da nerd erbologico per tirar fuori qualcosa di utile.
Vi racconto la mia esperienza perché è un qualcosa che ho maturato con il tempo, ma credo che per tutti gli altri commercianti valga lo stesso pensiero: che si vendano erbe, stoffe o gabbie per civette la cosa fondamentale è metterci il cuore. Quando mettete passione in quello che fate, quando vi brillano gli occhi a parlare di quella piantina che sta crescendo rigogliosa nel vaso dietro casa, quando strofinare i polpastrelli sull'abito che avete appena confezionato vi fa venire i brividi… be', vuol dire che amate quello che fate. Ed amare il vostro lavoro è la chiave per farlo bene e soddisfare voi stessi e i vostri affezionati clienti.

By Anne Burton | novembre 11, 2016 - 10:10 am - Posted in Novembre 2072

Se dovesse venirvi il dubbio che quello che vi abbiamo scritto in questi mesi, sullo svagarsi e sulla necessità di distrarsi, sia solo l'ennesima trollata scritta tanto per essere buonisti, cercare di occupare una pagina in più del giornale o  solo perché, in realtà, non abbiamo nulla da dire in merito a niente… è vero. O almeno lo è la terza ipotesi in questione, per chi vi scrive. Cosa possiamo avere da scrivere, davanti a tutto quello che sta succedendo? Esiste qualcosa che non sia già stato scritto, negli anni in cui lo Svago di questo giornale scolastico ha cercato di tenere a galla i suoi lettori nonostante l'Ordine del Sigillo di Fuoco, gli Sciacalli, Humphrey o tutto ciò che ha colpito la nostra Scuola di Magia sino al suo cuore più pulsante? E serve davvero dar prova di volerci svagare, quando i pensieri della maggior parte di noi vanno comunque ai commercianti che hanno subito l'ultima aggressione perdendo parte del lavoro di una vita o a coloro che stanno cercando di venir a capo di tutto, per la nostra salvaguardia e per quella di tutta la Comunità Magica?
Si, serve.
E' un'affermazione scritta di getto, ma se anche dovessimo pensarci su più attentamente, non muterebbe di una virgola e non perché questa è La Voce degli Studenti e dobbiamo andare in stampa per forza con tutte le rubriche di cui ci siamo sempre presi cura, a costo di far finta che non sia successo niente e si debba solo ridere. Non muterebbe di una virgola perché questo è ciò di cui abbiamo bisogno, che lo vogliamo vedere o meno, che ne siamo del tutto consapevoli o no.
La vita va avanti – all'epoca come oggi – e l'esistenza ce la costruiamo noi, passo dopo passo, scelta dopo scelta. E anche batosta dopo batosta, questa è la verità talvolta amara. Ma, come amano dire i Non Maghi, chi è in grado di strapparci un sorriso ha sempre una marcia in più ed un posto particolare, nel nostro cuore. E questo si, vorremmo esserlo, per voi.

                         

  

                    Un Runoku è uno schema da riempire con una serie di Rune che 
                    compaiono una sola volta in ciascuna riga, colonna e riquadro 3×3

    

 

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