Il mondo al di fuori delle mura di Hogwarts continua ad andare a rotoli; i giornali riportano ancora omicidi, strane sparizioni, eventi drammatici, avvenimenti dubbi e chi più ne ha più ne metta. Non sembra esserci pace da quel primo settembre in questo mondo, le cose brutte accadono e niente e nessuno sembra essere in grado di porvi rimedio, né qui né fuori.
L'ultima tragica notizia perviene dalla Gazzetta del Profeta del 19 novembre e tratta della morte, totalmente avvolta nel giallo, di Anassibya Graveyard. E' un caso che fosse un'ex docente della nostra scuola? E' un caso che a detta di alcuni sia stata apostrofata come docente con la D maiuscola? E' un caso che un soggetto del genere sia stato tolto di mezzo? Sapete cosa penso? Che di casuale oramai ci sia ben poco. Penso che il burattinaio a monte di tutto ciò voglia negarci ogni possibilità di crescere come maghi potenzialmente maturi, magari per causare il totale caos o magari per il piacere di veder soffrire gli altri. Sì, parliamo di sofferenza, di lacrime versate per una simile perdita legata in maniera fin troppo "forte" e diretta al nostro castello perché io possa tenere neuroni e piuma a freno dal pensare ed affermare che non è possibile sia un caso. Stanno attaccando i fulcri della magia nel nostro mondo e dovete scoprire il perché, dobbiamo scoprire il perché. Dicono che non ci sia un aggettivo (o più aggettivi) che possa(no) rappresentare o quantomeno riassumere Anassibya Graveyard perché lei era tante cose, aveva tante sfaccetture, alcune delle quali non delineate/pervenute; aveva compiuto da poco settant'anni, viveva a Betws Y Coed (Galles) con l'atavica nonna Electra, era ex docente di Difesa Contro le Arti Oscure della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, era una donna "schiva e riservata", citando l'articolo del Profeta, sebbene sveglia e con potenziale. Eppure quella sera (o notte che dir si voglia)  del 13 novembre in un vicolo di Notturn Alley non ha potuto impedire che si compisse il suo destino, per mano altrui chiaramente, ma è pur sempre destino; un uomo con il quale inizialmente sembrava discutesse normalmente è diventato poco dopo il suo assassino. Le modalità di tutto e gli avvenimenti cronologici di quella sera sono confusi, frammentari ed avvolti in una fitta coltre di nebbia del quale non sembra esserci permesso sapere granché. Probabilmente ciò si deve anche alla mancanza del corpo della vittima, sparito insieme al suo assassino a quanto pare, e non essendo esso pervenuto non si può affermare con certezza niente né ricostruire un ipotetico evolversi degli eventi. Sembra che ci fossero dei testimoni presenti ma non si sa chi siano né è trapelata notizia alcuna al riguardo; e io mi chiedo, perché? Perché tenerci così all'oscuro, perché non renderci partecipi al 100% ed in maniera del tutto cristallina di quello che è successo a quella donna? E' un nostro diritto, diritto da studenti di Hogwarts, diritto da futuri maghi, diritto di abitanti di questa comunità magica, diritto da persone che vorrebbero vederci chiaro in ciò che di chiaro ha ben poco. Aiutateci a mettere al loro posto i tasselli del puzzle, che motivo avete per fare i restii e gli egoisti tenendo le cose per voi? Spero vivamente che l'idea di indagine personale non abbia neanche sfiorato per un nano secondo alcuna vostra cellula neuronale. Capite bene che la giustizia da sé non è concepibile né comparabile con la modalità di società nella quale viviamo e non potrebbe essere diversamente, d'altra parte: non siamo nati per essere anarchici, siamo uomini e facenti parte di una comunità della quale dobbiamo condividere regole, norme e doveri decisi da organi competenti. Non possiamo incolpare nessuno, non possiamo ipotizzare l'avvenimento, non possiamo partecipare al funerale o ad eventuali cerimonie, non ci rimane che piangere la sua scomparsa nella totale immobilità, stasi, tutti inermi. Ci state chiedendo troppo e comporterete solo una chiusura a riccio da parte di noi tutti. Comprendo e rispetto le richieste dell'unica parente della Graveyard in vita, richieste di pace e silenzio per commemorare in serenità la sua perdita, ma non condivido il volerci tagliare fuori, ecco, questo no.
C'è solo una cosa che mi puzza in tutta questa situazione ed è la fu abitazione della defunta, nello specifico il suo essere stata trovata in uno stato di puro abbandono. Le ipotesi, in tale circostanza, possono essere svariate ma mi premuro a riportarne due, sebbene ci tenga a precisare che nessuna delle due è affidabile al 100% proprio poiché altrimenti non sarebbero ipotesi ed io lavorerei al II livello del Ministero della Magia. La prima risiede nel fatto che le due donne erano state precedentemente minacciate – magari dallo stesso omicida – e perciò seguentemente fuggite per ovviare al problema; la seconda, invece, forse la più banale ma non per questo meno possibile, è che prevenire è meglio che curare sentendosi in pericolo proprio in generale, visto il clima di tensione un po' ovunque, l'ex docente con annessi e connessi abbiano pensato bene di cambiare dimora senza comunicare la nuova, il tutto indipendentemente da ciò che ha portato via la donna da questa vita.
Ad ogni modo, quel che è stato è stato, non possiamo cambiare il passato se non guardando con occhi più maturi e coscienti – coscienza garantita dall'esperienza – il presente e sfruttare ciò nel futuro, il futuro di questa comunità magica che ognuno di noi nel proprio piccolo si preoccuperà di costruire, perché il nostro compito è questo e forse è anche quello che avrebbe voluto Anassibya Graveyard. No, non è mia intenzione essere presuntuosa supponendo questo senza poter affermare di aver avuto la possibilità di conoscerla come si deve, però non dimentichiamo che è stata anche una docente e, come tale, mi piace pensare che uno degli scopi (se non l'unico) dei docenti sia proprio quello di insegnare qualcosa, di lasciare un po' di se stessi sia al castello sia nel bagaglio di ogni studente, che sia esso culturale o meno. Magari sarò un po' illusa nel crederlo, ne sono consapevole, ma ritengo e continuerò a ritenere che c'è un motivo se si decide di intraprendere la carriera di insegnante; è per questo che dovremmo sempre trarre insegnamento e non perdere la speranza di poter essere davvero fautori e fautrici della comunità nella quale viviamo e vivremo. Anassibya Graveyard, che possa lei riposare per sempre in pace, ovunque sia il suo corpo poco importa, la sua anima è già volata via ed è a questa che si augura la pace.

Ivy Hevenge. Sestina grifondoro, 16 anni. Figlia di un cavaliere di Mornay e di una babbana, vive nella medesima isola magica ed ha tutte le intenzioni di seguire le orme del padre anche se una regola legata al sesso glielo impedisce; per questo tutto quello che fa ha come finalità quella di essere il cavaliere perfetto, perfetto a tal punto da poter abbattere una regola antidiluviana e sessista. Ed è anche convinta di riuscirci! Poveretta…Si batte affinché le femmine siano al pari dei maschi, sia come opportunità che come considerazione, cosa che trapela anche nei suoi articoli; occupa perennemente la prima fila in aula e mira ad eccellere in tutte le materie. La sua "carriera" da scribacchina è iniziata con un'invettiva nei confronti dei partecipanti al Torneo indetto dai Cavalieri di Mornay. Segue 9 corsi, è presidentessa del Probe, presidentessa del Club del Libro e socia del WWFFB scolastico. I due fratelli gemelli Barristan e Lancelot appena approdati ad Hogwarts la faranno impazzire a breve.
By Hils | novembre 23, 2014 - 11:41 pm - Posted in Novembre 2070

Forse ci ho messo un po’ di più degli altri, ma ho capito come funzionano le cose da questa parte del giornale: la Burton potrà finalmente dire che ho messo in moto il cervellino, anche se rimango sempre e comunque una lumachina bavosa. È normale che ognuno dia la propria interpretazione ad un articolo, editoriale o trafiletto, che sia guidato da pregiudizi o meno, e molte volte succede che questa interpretazione non corrisponda a ciò l’autore voleva comunicare. Ma non importa, in fin dei conti: la cosa che conta è parlarne. Uno scambio di opinioni può sempre portare a qualcosa di utile per entrambi le parti, come si sforza di farci capire Thofteen, ora più che mai. Ci sono stati giorni in cui preferivo non parlare: non tanto perché non avessi nulla da dire, ma perché non avevo idea di come farlo. Non so quante persone, in questo periodo, si prendano la briga di leggere qualcosa che potrebbe non interessare quanto gli articoli di Hogwarts e di cronaca scritti dagli altri scribacchini, ma io voglio essere sincera comunque. Parlare non è mai stato il mio forte: chi mi conosce sa quante volte mi sono trovata in difficoltà nell’esprimere quello che provavo e non mi sono smentita nemmeno dopo Halloween. Poi, però, è spuntato dal nulla il professore di Babbanologia che, spero mi perdonerà se mi ritrovo a condividere quanto ha raccontato a me, mi ha reso partecipe di un fatto che lo riguarda direttamente. Un suo amico, tempo fa, finì in Infermeria mentre entrambi erano intenti ad organizzare uno scherzo. Il professore non gli parlò per una settimana intera, il che è davvero difficile da credere se si conosce almeno un pochino il suo essere logorroico – parole sue, giuro – ma gli scrisse. Ora, non so quanto questa storia sia vera o se se la sia inventata di sana pianta per tentare di sbloccarmi, ma il messaggio credo che sia uno soltanto: in un modo o nell’altro, bisogna esprimere ciò che si pensa o che si prova, se non si vuol rischiare di implodere. Per alcuni è più semplice parlare a voce, per altri risulta più facile scrivere: ma tenersi tutto dentro e lasciare che siano le circostanze a travolgerci non porta mai a nulla di buono. Il mio non è un consiglio a fare chissà quanti incontri per condividere i nostri problemi ed improvvisarci magipsicologi a turno, no: è solo una riflessione che spero qualcuno si ritrovi a fare, quando ne ha il tempo o la voglia. Dire a qualcuno quanto ne sentiate la mancanza – anche se potrebbe non essere pienamente consapevole delle vostre parole – persino delle sue arrabbiature o delle brutte litigate che vi ritrovate a fare sempre più spesso, può essere più difficile del previsto; fargli capire che gli siete accanto tartassandolo di notizie sportive anche di terza mano o mostrargli qualsiasi cosa che possa provocargli una reazione, può essere duro quanto la testa di Merida che si impunta a non voler oltrepassare quella soglia; sforzarsi di sorridere e mostrarsi tranquilli e fiduciosi quando in realtà si ha una paura matta di rivedere nei suoi occhi il timore della prima volta, può essere distruttivo. Ma tutto diventa più semplice quando anche la più flebile speranza si insinua nella mente: un gesto, una lacrima, uno sguardo. Io ho fatto la mia riflessione ed ho deciso di esprimere quello che provo, ma non sono i nostri lettori i primi a leggerne il contenuto. Ora resta a voi decidere cosa fare: se fermarvi un attimo a fare questa riflessione o meno.

By Anne Burton | - 10:13 pm - Posted in Novembre 2070

Avete presente la foto che potete osservare qui accanto? E' bella, non è vero? A tutti piacciono le farfalle, ricordo ancora il momento in cui ho dovuto sentire per la prima volta questa terribile sentenza che condanna tutti quanti a farsi piacere degli esserini che sbattono le ali di continuo e non hanno neanche la percezione di averle, le ali. Lo sapete, io sono una di quelle brave persone che amano ogni creatura magica che respira – sì, anche Jeremy nonostante il suo turbante – ma è da un paio d'anni che rabbrividisco ogni volta che sento anche solo nominare qualsivoglia specie di farfalla. Ed oggi, leggendo la copia del Wizarding, mi sono ricordata perchè. E' bella la foto che ho scelto per questo articolo, lo so, e non solo perché sono stata io a richiederla alla redazione del Wizarding. E' bella perchè a vederla non sembra altro che un manifesto pubblicitario del WWFFB. In realtà, tuttavia, è talmente affascinante… soprattutto se siete degli smemorati. O se non avete avuto modo di leggere alcun articolo di cronaca che risale a novembre del 2068 o i mesi immediatamente successivi a questa data. Insomma, siete scusati e giustificati solo se in quel periodo non eravate ancora venuti al mondo, non sapevate leggere o eravate fisicamente impossibilitati ad aprire anche solo una copia de La Voce degli Studenti.
Per chi non ha sufficiente memoria, comunque, vedrò di fare un breve riassunto in modo che sia d'aiuto per tutti. Partiamo da un luogo ed un nome: Topsham, nel Devon. E Konnor Worsworth, tuttora ricercato sia dal Ministero della Magia che dalla Lega per la Difesa Contro le Arti Oscure. Ancora nessun Lumos che rischiari la vostra mente? E se dovessi scrivere…Tilith? Sì, forse in questo caso qualche risultato riesco ad ottenerlo, almeno con qualcuno. Quello che è successo a Topsham a causa della malvagità umana di un mago oscuro – Worsworth – che ha condannato i suoi quattro fratelli ad una vita di reclusione divenuta ora di vagabondaggio (sempre che siano ancora vivi) è un argomento di cronaca che ha tenuto con il fiato sospeso l'intera comunità magica per diversi mesi. E che, a quanto pare, lo sta facendo di nuovo anche se ci si è spostati più a nord – a Tamworth per la precisione – ma pur sempre con i medesimi campanelli d'allarme che già una volta hanno richiesto l'intervento di quelli della Lega. Che ci hanno quasi rimesso le penne a loro volta, giusto per dovere di cronaca e per sottolineare come non si tratti di qualcosa da prendere sottogamba, ecco.
Studi condotti a suo tempo da illustri luminari della Tulange hanno chiarito che le Tilith non sono altro che esempi di un genere di farfalle tropicali, impiantate dapprima in Francia – da dove è arrivata anche la terminologia per descriverle – e poi nel Regno Unito, che sono state manipolate geneticamente da Konnor Worsworth e testate sui suoi stessi consanguinei. L'effetto di queste creature oscure – che a rigor di logica non potrei neanche definire come tali visto che possiedono un ciclo vitale anche se molto longevo e capacità di riprodursi – è quello di portare avanti un comportamento del tutto parassita sulle proprie vittime, privando le stesse di sostanze zuccherine che sono di vitale importanza per la sopravvivenza della specie. Senza voler entrare nello specifico dell'argomento – basta che vi procuriate l'articolo scritto a suo tempo da Anne Burton per Queste Oscure Materie se proprio vi interessa la creatura in sé – vi basti sapere che questi gioiosi esserini prelevano le sostanze zuccherine – limitando a lungo andare la funzionalità soprattutto degli arti – e rilasciano nel sistema linfatico della vittima un veleno (penso che si possa definire in questo modo) in grado di scindere spirito e materia del malcapitato e qualunque cosa possa significare tutto ciò visto che i soli sopravvissuti sinora coinvolti sono stati quei membri della Lega che non hanno comunque rilasciato dichiarazioni alla stampa in merito alla vicenda.
Fino a questo momento le autorità ministeriali hanno assicurato che il ritrovamento degli esemplari di Tilith fatto a Tamworth – così come quello ad Upper Flagley di qualche tempo fa – non è in alcun modo accostabile né agli altri fatti di cronaca che stanno già piegando la nostra Comunità Magica, né a qualsiasi attività che riguardi gli Sciacalli o il genere di creatura avvistata in altre circostanze. Quello che si può dare per certo – oltre la taglia che pende su Konnor Worsworth – è il coinvolgimento in prima persona della Lega per la Difesa Contro le Arti Oscure considerando anche i precedenti e la conoscenza diretta che alcuni esponenti della Lega hanno maturato sulla creatura in questione e sul mago oscuro che vi sta dietro. Fonti vicine all'organizzazione magica che coopera talvolta con il Ministero della Magia lasciano infatti ad intendere che le ricerche non abbiano mai subìto una battuta di arresto, in questi anni, sebbene il mago oscuro non sia ancora stato assicurato alla giustizia e di lui si arrivi sempre e solo a trovare tracce esclusivamente di allevamenti clandestini ma non della sua presenza. Di certo, altra ovvietà, è che a Topsham – cittadina d'origine di tutti i fratelli Worsworth – al momento non si respira un'aria leggera, nonostante la vecchia casa da cui ha avuto origine il tutto sia stata rasa al suolo tempo fa ed al suo posto si trovi ora un parco giochi per i bambini del posto. Quello che ci resta da fare – in questo come in altri casi – è quindi aspettare che, chi può, faccia qualcosa e che non si arrivi sempre quando l'Ashwinder ha già covato.

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il quinto anno e, come tiene a sottolineare, anche il corso di Cura delle Creature Magiche, Jer compreso. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione principale – per ammissione – al momento sia quella di allargare lo stanzino della redazione o a far fuori qualcuno dei nuovi arrivati perchè sta provando in ogni modo a convincere Hortense Lanfrad a varcare quella stessa porta.
By Vaniglia | - 8:07 pm - Posted in Novembre 2070

La maggior parte di voi, assidui lettori che ci comprate solo per non dover essere costretti dalla noia a stare attenti a Storia della Magia, sta affrontando una guerra contro brufoli mastodontici come caccole di Troll, i voti disastrosi a Pozioni, gli scambi di saliva, la disperazione perché il vostro moroso ha deciso di non farvi più dono della sua, la voglia di chiedermi un gelato cioccolatoso a buon prezzo e i sensi di colpa che vi trattengono dal mangiarlo perché se lo faceste avreste il doppio delle caccole di Troll in faccia ed, infine, i pianti per non avere più né la cioccolata né il moroso. Quindi, sul crollo di una crisi di nervi, addentate una tavoletta di cioccolata di pessima qualità (potreste pure scomodarvi a venire da me eh…) e ve la pappate tutta in un colpo, grugnendo “Magari fossi già…” il Ministro della Magia, Auror, tizioqualsiasullecioccorane. Forse sarà meglio accontentarsi di qualcuno senza problemi di acne.

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Un Medicine lungimirante avrà di sicuro ascoltato i grugniti dei quartini, rispondendo alle loro preghiere di crescita istantanea bombardandoli di pozione Invecchiante. Quale miglior cura dell’acne giovanile se non la vecchiaia? Almeno, se ce ne son rimasti, le rughe li mascherano. Forse questo dovreste chiederlo a Sheila Hamilton, Kirit Mavi e Nick Watson, trio di vecchietti ex-novo, ai quali mi sono trattenuta dal domandare come stavano a reumatismi e cataratte perché non ci tengo proprio a farmi bastonare da un nonnetto. Anche se c’è da dire che Watson (come già scritto dai Magnifici 7 prima che Dupret e Weetmore interrompessero i messaggi, onde evitare un bagno di sangue) più a un vecchietto sulla sessantina assomigliava ad un evaso da Azkaban. Quasi tutto il resto della classe è stato condannato a due giorni di convivenza con corpi di quarantenni – probabilmente il nostro caaaro professore di pozioni ha voluto far provare ai ragazzi l’età più dura, quella che sta affrontando in questo momento rimpiangendo la giovinezza perduta: la crisi di mezz’età. Non si preoccupi, si supera tutto nella vita, anche i capelli bianchi. Forse dovrebbe chiederlo ad Allen Hollowdale, per cui i capelli bianchi non sono un cruccio e quindi, decennio più decennio meno, non fa molta differenza. Invece Eeri Lian era vecchio e basta, a differenza di quelle belle signore con tanto di po…rtaerei di Eleanor Bustles, Helen Wood e la Davies. I maschietti dovranno tenere d’occhio anche la McFarland, che promette di farsi una bella fig…liola, complice la biondaggine. Se l’effetto della pozione poteva essere prevedibile per i più, di certo non lo è stato per Savin Reid. Avete presente quel nano da giardino pallido e secco come un asticello alla gogna? Quel ragazzino attaccato ad Allen con la supercolla e che vi sarà venuta voglia anche di menare, tanto può essere saccente? (Guai se vi azzardate: vi avadakevadrizzo). Ebbene, lui è stato sicuramente il primo a giovare di questo piccolo salto in avanti nel tempo. Quando ho visto per la prima volta la sua versione ventenne, per poco non mi sono strozzata col muffin della colazione. Il fanciullino continuava a salutarmi, piccola anima innocente. Solo dopo ho scoperto che quel gran pezzo di figo era Savin: ragazze, fatevi avanti subito, fra qualche anno potrebbe esserci troppa fila.

A parte gli scherzi, la pozione Invecchiante avrebbe dovuto rendere più realistico un gioco di ruolo proposto a lezione dal professore, nel quale ogni ragazzo era tenuto a impersonare un personaggio e collaborare con gli altri per indovinare l'ipotetico assassino di… Medicine. Cercando di scoprire come procedesse la risoluzione del caso, il mio informatore è apparso molto imbarazzato: forse i Magnifici 7 non hanno tutti i torti.

Vaniglia Price. 17 anni a Ottobre, sestina Grifondoro esuberante e dalla parlantina fin troppo spedita. Padre e madre irlandesi, ma abita nella periferia di Londra per evitare che la nonna babbana, fermamente cattolica, tenti (di nuovo) di esorcizzare lei e il fratellino. La sua sfrenata passione per i dolciumi l’ha spinta ha creare la propria industria gelatiera, che manda avanti con orgoglio dal secondo anno. Convinta di attirare clienti grazie ai suoi gusti improponibili , in realtà sono pochi i coraggiosi che li hanno assaggiati. I draghi sono la sua ossessione e sogna di aver un allevamento tutto suo: essere iscritta al WWFFB e giurare di averne visto uno a Hogwarts non fa che incrementare la cosa. Membro del Club di Teatro, quando non è occupata a togliere sotto il naso i libri a Ivy e a rompere i boccini al mondo intero la si può vedere a zonzo con quello che sembra un metamorfogattus, per la frequenza con la quale il suo mantello cambia colore.
By Hils | novembre 22, 2014 - 3:45 pm - Posted in Novembre 2070

Conosciamo tutti, ormai, le famose fiabe di Beda il Bardo. Le infinite chiavi di lettura che si celano dietro le rune su pergamena di un vecchio aedo inglese, infatti, hanno accompagnato milioni di giovani maghi nella loro infanzia. Cosa, invece, sconosciuta ai più, è la stretta analogia fra i racconti degli antichi cantori e le leggende tramandate di generazione in generazione nei piccoli borghi scozzesi. Una mia cara amica, Ursula Hinchinghook, ha cercato appositamente di soddisfare la mia richiesta di recuperare una vecchia narrazione, mettendo per iscritto ciò che ricorda essere il racconto dei nostri avi. Vi era una storia, a quei tempi, che spiega come credenze escatologiche rispettino le leggende più basilari della nostra tradizione. Ad esempio, questa che la nostra amica Ursula ci riporta vuol cercare una spiegazione tutt'altro che logica al riverbero di luce che notiamo fissando il sole. Ma non è certo di questo, che vorrei parlare. Spesso ai giovani maghi sfugge il percorso che abbia portato all'ex-abrupto finale, alla soluzione ultima. Vi chiedo, difatti, di soffermarvi più su ciò che avviene all'interno della leggenda, tirando sì il famoso sospiro di sollievo quando sopraggiunge l'ultima frase, ma come fosse pneuma vitale della risoluzione.

"Tempo fa, come ora, luce e oscurità erano in conflitto. Un conflitto atavico e interminabile. Durante le notti senza luna, il male era perennemente in agguato; i custodi della luce, maghi senza volto né nome, vagavano in ogni luogo con delle torce inestinguibili per contrastare il potere oscuro e guidare i cuori incerti. Indossavano dei mantelli che li celavano alla vista, perché nessuno potesse riconoscere i volti di grandi e piccoli maghi, fratelli e compagni di vita, umili cittadini e impavidi fanciulli. Una notte di luna nera, durante una battaglia, uno dei custodi della luce perse il suo mantello. L'alba era alle porte, quando il mago senza mantello venne allontanato dai compagni. I buoni batterono in ritirata, per non tradire il loro ideale di difendere al meglio l'umanità. La conoscenza avrebbe creato il panico, e il panico avrebbe portato la guerra su un binario che conduceva alla morte. Il mago senza mantello rimase per giorni e notti in disparte, cercando un modo per riparare al danno subito, ma senza successo. All'alba del secondo giorno, il suo allocco lo raggiunse sotto una pianta di alloro, consegnandogli un mantello rattoppato e interamente trapuntato: "Lo abbiamo fatto per te, mettendo insieme parti dei nostri mantelli", dissero gli altri maghi, mostrando le loro cappe. Su tutte c'era uno strappo, in corrispondenza del cuore. Da quell'alba, ogni volta che uscivano a custodire la luce, i passanti potevano notare dei riflessi che per qualche secondo li rendevano quasi ciechi. La luce delle lanterne che filtrava attraverso i fori, ma nessuno lo sapeva."

By vocestudenti | novembre 21, 2014 - 9:35 pm - Posted in Novembre 2070

Esiste qualcosa di spaventoso ha colpito gli studenti del settimo e sesto anno che frequentano la classe di Pozioni. Nonostante qui ad Hogwarts non siamo certo nuovi ad eventi che sconvolgono il quotidiano svolgersi delle lezioni, questa volta si è proprio passato il segno. È stato subito chiaro, infatti, che non si trattasse dell'ennesimo tentativo da parte dei nostri docenti di metterci alla prova, nè di allenare la classe di M.A.G.O. e quella immediatamente precedente ad avere a che fare con un effetto sconosciuto della pozione, dato che la vittima principale di questo atto criminoso è nientemeno che il nuovo docente di Pozioni, il professor Bartholomew Bainbridge. L'uomo che ultimamente, ad onor del vero, si è tenuto un po' sottotono, specialmente nella faccenda del non-più-compianto O'Flynn, lasciando che il suo assistente cercasse di salvare la pelle del nostro redivivo compagno, è stato così tirato nel bel mezzo degli strani eventi che hanno colpito il Castello da Halloween ad oggi. Chi sia stato a compiere questo gesto è ovviamente sconosciuto e tutto ciò che si può ricostruire dalle prime indagini e dalle testimonianze di chi era presente in aula è che qualcosa sia andato storto durante la preparazione dell'antidoto al veleno Hypnia Hypnosis (che, tra l'altro, stavano facendo anche gli altri studenti). Il calderone del professor Bainbridge, infatti, ha iniziato a borbottare in maniera minacciosa ed a schiumare sotto gli occhi sbalorditi di tutti i presenti, insegnante compreso. A catalizzare l'attenzione degli studenti, però, è stato piuttosto un certo trambusto provocato dal rovesciamento di un banco e dal crollo di una lampada ad olio (le lampade ad olio, fra l'altro, cadono con una frequenza allarmante in questo castello, o sbaglio? Non sarebbe forse il caso di dare una controllatina? Che cosa fa il nostro beneamato guardiano, oltre che sbavare in maniera così poco anti-igienica?) che fanno forse presagire la fuga di una persona disillusa che avesse manomesso il calderone. La manomissione, in ogni caso, c'è stata di certo dato che la pozione stessa è esplosa evitando fortunatamente di colpire noi studenti ma ferendo il docente agli occhi. Al momento non è chiaro se questa esplosione sia dovuta all'aggiunta di un ingrediente esplosivo alla pozione, o a qualunque altro tipo di attentato, ma sembra piuttosto chiaro che qualcuno volesse colpire uno dei più nuovi insegnanti del Castello.
Che la cattedra di pozioni sia maledetta? Ci auguriamo tutti che il nuovo docente di questa materia non faccia la stessa tragica fine del suo predecessore. Ma perchè qualcuno avrebbe dovuto colpire proprio il professor Bainbridge? Sono questi alcuni dei quesiti che tutto il castello si sta ponendo, specialmente se consideriamo che la pozione che ha avvelenato i famosi zuccotti di Halloween sarà pur dovuta arrivare da qualche parte… che il misterioso terrorista che si aggira fra di noi abbia bisogno di ulteriori ingredienti e che abbia pensato che accecando uno dei loro più illustri custodi avrebbe avuto vita più facile nel procurarseli? Sfortunatamente, non possiamo stabilirlo con certezza ma è sempre più chiaro che ci sia un pericoloso criminale all'interno delle mura, pronto a colpirci tutti ed apparentemente senza troppe difficoltà. Non mi resta quindi che ribadirvi i miei consigli di sempre, che poi sono anche quelli rivolti a noi dai professori: muovetevi il più possibile in gruppo, siate cauti, in caso di pericolo rivolgetevi immediatamente all'adulto più vicino (che sia un professore, un assistente o un ministeriale poco importa, di certo sarà più preparato di voi nell'affrontare una minaccia) e non cercate in alcun modo di fare gli eroi. Intanto, tutti noi dobbiamo dimostrarci uniti e preparati anche in situazioni del genere quindi, mi raccomando a tutti quanti, evitate di fare stupidaggini. I tempi sono già abbastanza cupi ed i nostri nemici sono già abbastanza bravi nel compiere i loro misfatti senza che voi gli concediate ulteriori occasioni per farvi la pelle. 

Thea Taylor. VI anno corvonero. Diciassettenne nata nel giorno più triste dell'anno -2 novembre- proviene dall'isola di Land's End -popolazione otto gatti ed una vecchina ultracentenaria- martellata 364 giorni all'anno da una fitta pioggia e sovrastata da un cielo grigio ferro. Il 365° di solito grandina. Entra nella Voce degli Studenti perchè la considera un modo efficace di diffondere il suo Sacro Verbo senza rischiare troppo di essere massacrata brutalmente da gente che lei definisce "Di ristrette vedute ed ancora minore cervello" ma che da tutti gli altri potrebbe essere considerata "Semplicemente con i boccini pieni della Taylor e delle sue filippiche incomprensibili". C'è chi dice che la sua voce ed il suo sarcasmo siano graffianti ma ci mette anche del suo il gatto, Sir Baffo, che adora attentare alle caviglie della gente ed anche in generale a tutte le parti del corpo che riesce a raggiungere. Ha deciso di dedicare la propria vita alla Magiarcheologia e segue Aritmanzia con una frequenza sospetta. Pare che sia incapace di provare sentimenti ma c'è chi giura di averla vista sistemarsi gli occhiali e slacciare un bottone delle tremende camicette che porta sempre al passaggio del professor Wenlock.
By vocestudenti | novembre 20, 2014 - 4:33 pm - Posted in Novembre 2070

So cosa state pensando, lo pensa anche una parte di me. Come facciamo a badare a ciò che accade là fuori se ne succedono di altrettanto gravi qui dentro? Non credo di dovervi ricordare che Tommy O'Flynn non è stato l'unico ad accasciarsi al suolo la sera di Halloween, sebbene si sia poi rivelato il caso più grave e a dispetto di quel che molti possono pensare di me, mi fa piacere si sia ripreso. I maggiori timori si sono indirizzati su di lui, quando è stato chiaro che Alexandre Hemingway, Elyon Turner, la nostra stessa Capa non erano più in pericolo… e nemmeno Philip. Ma per un attimo lo è stato. Per quei momenti non mi è importato niente di quel che accadeva là fuori, non mi è importato niente degli sforzi di quanti cercano di proteggerci. Ho solo rivisto l'attimo in cui dicevo a Philip di non ingozzarsi e quello successivo in cui è caduto. Perchè ve lo dico? Per avere la vostra comprensione, per farvi una confidenza? Siete molto più fessi di quel che supponevo, se pensate una cosa del genere. No, ve lo dico perchè sappiate che siamo TUTTI nella stessa, incasinata, situazione. E il prossimo che sento lamentarsi per i corridoi senza aver la benchè minima cognizione di causa, troverò un modo per fare le veci dei nostri Caposcuola, visto che buona parte di loro trova più interessante impiegare il loro tempo ad appostarsi nella Sala d'Ingresso presso la bacheca.
Veniamo a noi. Veniamo, ancora una volta, a eventi occorsi tanto lontano da qui, ma che secondo me non dovrebbero farci rabbrividire di meno. Perchè? Perchè a meno che non sia iniziata la Fiera Annuale della Trasfigurazione Animale, nella notte di martedì si sono palesate creature che assomigliano in modo impressionante a quelli che ormai tutti chiamano gli Sciacalli. Che siano complici, gruppi contrapposti o chissà che altro, le creature apparse alla casa d'aste Freevoul erano senza dubbio senzienti, umanoidi, con orbite vuote e parte del viso trasfigurata in quella di un felino, con tanto di artigli mortali. Finora hanno mietuto tre vittime in due diverse occasioni accomunate dal modus operandi: due  contrabbandieri di Earl's Court e una "collezionista indipendente di oggetti antichi", vale a dire una tombarola, come minimo. Non sono così cinica da dire che la loro vita valeva poco per questo, però mettendo da parte i buoni sentimenti, quel che sembra è che questo nuovo gruppetto ce l'abbia con i delinquenti, sebbene alla casa d'aste abbiano poi tentato di attaccare sia gli Hit Wizard che hanno fatto irruzione, sia i gentiluomini e gentildonne presenti… alle undici di sera nella strada delle arti oscure. Non sorprende che gli Auror abbiano portato le indagini anche sugli oggetti messi all'asta, con particolare attenzione a quello dov'è stato rinvenuto il cadavere e che al termine della serata ha perso un pezzo. Si tratta della maschera di un'armatura che, a detta di Felicia Freevoul, proprietaria della casa d'aste, apparteneva alla cosiddetta Guardia degli Immortali degli antichi re persiani. Come la professoressa Welkeltosk potrà raccontarvi nel dettaglio quando qualcuno di voi finirà prima o poi in punizione, gli uomini che formavano questo gruppo si tenevano sempre pronti a mascherare chiunque di loro cadesse in battaglia, prendendone subito il posto, motivo per cui chi cadeva sembrava risorgere e non morire mai, di qui Immortali. Alcuni storici della magia, però, ipotizzano che ci fosse qualcosa dentro l'armatura, ma su cosa fosse sono molto combattuti. Un tipo di pozione rigenerante che penetrasse per traspirazione della pelle, un elisir di qualche tipo, rivestimenti in pelle di manticora o di erumpent che ammortizzavano gli incantesimi scagliati contro, qualche schema aritmantico sconosciuto, probabilmente oscuro… le ipotesi sono così tante che, come accade in questi casi, non se ne viene a capo. Il punto è: chi ha rubato la maschera ha in mente una di queste teorie? E' stata una delle creature o qualche ospite? La possibilità che la maschera non abbia assolutamente nulla di particolare non è certo da scartare, ma se quella è frutto di leggenda e per ora solo fumo, l'omicidio e l'attacco delle creature è tangibile e preoccupante.
Preoccupante quanto i misteriosi volantini con un giglio nero apparsi per le strade di Notturn Alley qualche settimana fa. Preoccupante quanto un'altra morte, avvenuta lontano da tutti i Lumos accesi sul caso Freevoul e su questi esseri disumani; preoccupante perchè se anche una strega come Anassibya Graveyard può essere colta alla sprovvista e andarsene così, vuol dire che dobbiamo essere davvero preparati a tutto.

Vega Rushton. Serpeverde proiettata sui MAGO, membro del Club del Libro, spirito sempre più polemico, è fermamente intenzionata a cercare di raddrizzare i suoi coetanei finché avrà respiro, prendendosi di fatto un Caposcuolato che non ha avuto sulla carta. Ha lontane origini dalla Repubblica Dominicana dove tuttora vive la bisnonna, ma la famiglia Rushton sta a Canterbury. Si dice che sappia fabbricare bambole voodoo e che abbia un piccolo demone Stalker di nome Baron. Le piace la Storia della Magia – è fierissima della Welkeltosk – ma l'anno scorso ha scoperto una strana passione per l'osservazione del cielo stellato, meglio se attraverso i vetri delle serre. Si è fatta tatuare la costellazione della Lira, incrociata con una P, all'interno del polso sinistro. In seguito agli eventi di settembre è girata voce che il padre volesse ritirarla da scuola, ma lei non ha voluto saperne.
By Hils | - 2:39 pm - Posted in Novembre 2070

Il 27 Ottobre ha regalato delle condizioni atmosferiche clementi per accogliere il primo Gran Tremio della stagione. Gli spalti, assicuro, hanno mostrato un numero di tifosi sicuramente maggiore rispetto agli anni passati, forse proprio grazie alle tante facce nuove che i team di Hogwarts possono contare quest’anno. Prima che i piloti scendessero in campo, ho seguito con attenzione i giri di campo dei collaudatori e posso affermare che un percorso come quello proposto è davvero il meglio se non si ha ancora grande dimestichezza con questo tipo di sport: gli anelli sono tutti alla stessa altezza – ovvero due metri dal suolo – anche se le curve pericolose promettono un grande spettacolo. Wayland Lowenn e Stanis Day, gli storici commentatori dei campionati di b1-of-us!, oltre a mostrarsi entusiasti per questo via di stagione, hanno speso i loro primi commenti in favore di Amber Meng, che ha conseguito i M.A.G.O. lo scorso anno lasciando il team Corvonero nelle mani di Hollowdale – come già ampiamente spiegato nell’articolo dello scorso mese. Ma, non appena il fumo verde ha sancito l’inizio della gara, entrambi sono stati catturati dai movimenti dei piloti. La formazione di partenza, non avendo altre gare su cui basarsi, ha visto i corridori disposti secondo l’ordine alfabetico, cosa che ha portato la Bustles in una posizione decisamente vantaggiosa rispetto al rivale Sonn. In ogni caso, questo non ha di certo scoraggiato il top rider Serpeverde, che si è aggiudicato il giro più veloce della serata confermando che anche quest’anno è agguerrito come le passate due stagioni.
nome immagineLa gara si è svolta in maniera abbastanza tranquilla, senza grandi incidenti o malfunzionamenti delle scope, forse complice anche la scelta del percorso. Ad ogni modo, il Tassorosso Sigurdsson ha mostrato segni d’ansia per il suo primo Gran Tremio fin dalla partenza, visto il suo piccolo inconveniente. Ha finito per tamponare un altro corridore e il manico della sua GoldenArrow si è piegato leggermente; sicuramente avrà dovuto usare molta più accortezza nei cambi di direzione nel corso di tutta la gara. Hollowdale si è lanciato all’inseguimento della Bustles e le è restato dietro per tutta la gara, nonostante dal tredicesimo giro in poi abbia avuto il suo bel da fare con la staffa sinistra accartocciata su sé stessa e difficilmente utilizzabile, danno provocato in seguito al suo incontro un po’ troppo ravvicinato con la parte interna di un anello. Sonn è riuscito a mostrare la sua personalità poco prima di metà gara, quando si è lanciato all’inseguimento dei due top rider in fuga per la vittoria lasciando dietro gli altri piloti.
Ma è stato l’ultimo giro quello più ricco di emozioni: non appena la Commissione ha reso utilizzabile il N.O.S. – ovvero unicamente all’ultimo giro, il top rider Serpeverde è stato il primo ad usufruirne, riuscendo – nel giro di cinque anelli – a scalare il podio e piazzarsi davanti ad Hollowdale ed alla Bustles. Il New Overtake Spell (N.O.S.), lo ricordo per chi non è pratico, è una novità introdotta proprio per questa stagione e corrisponde ad un incantesimo che crea una bolla attorno al pilota che lo richiama, conferendogli una maggiore aerodinamicità ma non lo difende da pioggia, detriti, altri piloti e così via. Leroy, invece, si è accontentato di rigenerare la saggina grazie al M.E.R.S., ottima mossa, se si pensa che è riuscito ad accorciare le distanze con il terzo posto e si è posizionato proprio in scia al top rider Corvonero. Poco indietro, la Sphinx-Springjack ha rubato il quinto posto alla Seywright, riuscendo a sfilarle accanto proprio nel momento in cui ha portato a termine il primo settore del percorso. Ancora più dietro, nonostante il manico non proprio maneggevole, anche Sigurdsson si è dato da fare, lasciando la Grey dietro ed acciuffando un penultimo posto, con il quale si è ritrovato ad affrontare i restanti due settori del percorso. Corsa divertente, sicuro, visto che anche i tifosi hanno partecipato all’entusiasmo dei piloti tifando ed alzandosi in piedi per incitare i loro beniamini.
nome immagineIl secondo settore si è aperto con nuove sorprese, visto che la Bustles è riuscita a sorpassare Sonn ricorrendo sia al M.E.R.S. sia al N.O.S., sfoderando tutta la sua grinta e sfruttando uno spiraglio lasciato libero dal Serpeverde all’altezza del nono anello. La sfida per il podio resta comunque aperta, visto che Leroy ha soffiato il terzo posto al top rider Corvonero all’uscita dall’anello dodici: non c’è stato nulla da fare per Hollowdale, che forse ha iniziato a risentire ancora di più delle difficoltà causate dal volare senza una staffa. Dal canto suo, la top rider Grifondoro ha fatto in fretta a prendersi la sua rivincita, riguadagnando il quinto posto contro una Sphinx-Springjack forse un po’ troppo sicura di sé all’avvio del secondo settore e che è costretta a vedersela con un agguerrito Sigurdsson alle sue spalle.
È mentre i piloti percorrevano l’ultimo settore, però, che si è deciso il podio di questo primo Gran Tremio. A tre anelli dalla fine Sonn è riuscito a sorpassare nuovamente la top rider Tassorosso, dopo aver attivato il suo M.E.R.S., grazie al quale ha ricucito il distacco che aveva dalla giovane pilota. Così si sono decisi l’oro e l’argento di questa corsa, ma per il bronzo si è stati costretti ad aspettare il responso dell’omniocolo: Hollowdale con la staffa malandata e Leroy con una saggina quasi inesistente hanno raggiunto il traguardo praticamente insieme, ma è stato il top rider Corvonero a guadagnare il terzo posto. Anche quinta e sesta posizione non sono state decise se non intorno agli ultimi anelli, quando la Sphinx-Springjack, dopo aver attivato entrambi i suoi bonus, ha superato la Seywright guadagnandosi un meritatissimo quinto posto. Nessun cambiamento per Sigurdsson e la Grey, che mantengono le posizioni che hanno tenuto per tutta la gara: penultimo ed ultimo posto.
Non c’è che dire, un inizio davvero sorprendente per la b1-of-us! di quest’anno. Speriamo di vedere altre sfide altrettanto mozzafiato.

Hilary Darcy. 17 anni ad Aprile, Serpeverde anomala che bazzica nei sotterranei solo per dormire o frequentare Pozioni – dato che è miracolosamente riuscita ad essere ammessa alla classe M.A.G.O.. Nasce a Canterbury da genitori babbani e non ha mai fatto nulla per nasconderlo. Battitrice titolare della squadra di casata e fiera di aver partecipato anche alla scorsa Triquidditch di Durmstrang, contro ogni pronostico. Testarda, impulsiva e amante del fuoco: si dice che, dopo averci quasi rimesso le penne al quarto anno, sia diventato il suo elemento. I progetti per il futuro sono resi più o meno noti dalla scelta dei corsi da seguire dopo la fine del quinto anno, ma il fatto che non abbia ancora abbandonato lo sport forse sta a significare una leggera confusione, complice anche l’essere diventata Caporedattore de La Voce degli Studenti. Il punto chiave è non chiedere, perché si impegna sempre a sviare il discorso per non dare risposte certe a nessuno: solo la Dalloway è la custode della verità.
By Anne Burton | novembre 10, 2014 - 9:57 am - Posted in Novembre 2070

A volte me lo chiedo anch'io. Perché questo giornale scolastico dovrebbe continuare ad uscire. Perché dovrei passare dell'altro tempo a nascondermi guardare le pareti di questo stanzino. Che cosa ho ancora da dire. Che cosa può davvero avere importanza se Halloween è passato e qualcuno si è scordato di chiuderlo, quel portone che separa il regno dei vivi da quello dei morti. Quest'articolo doveva essere diverso. Non è così che l'avevo ipotizzato e di certo – per quanto differente dalla normalità – l'intento era quello di far sorridere. O di sentirmi dire dietro che fino a quando non le busco per davvero, non la smetterò. Beh, volevo dirvi che io non la smetterò comunque. E che non sono qui a fissare le pareti, ma sto cercando un modo per far capire a quella zucca vuota di Tommy Tebby O'Flynn che ha rotto le pluffe con quella sua aria da assente retrò che poteva andar bene qualche secolo fa, ma non ora e non con me. Volevo dire che se viene meno anche chi tiene nota di tutto e ve lo sottopone, allora sì che avremmo definitivamente perso. E quindi no, non è l'articolo che avevo in mente, ma è quello che vi beccate con il mio solito essere irriverente. Sui Grampians nasciamo e rotoliamo giù dalla montagna facendoci le ossa prima del tempo, ragion per cui ora leggerò comunque i Taroccocenti per voi, ossia i tarocchi dei docenti.

Chi meglio della docente di Difesa Contro le Arti Oscure potrebbe rappresentare questa carta, ditemelo voi. E ragionevolmente anche senza che si debbano prendere in considerazione gli ultimi avvenimenti capitati ad Hogwarts, per fare questa semplice associazione d'idee. Integerrima. Intransigente. Inflessibile. E questi sono solo alcuni degli aggettivi che mi vengono in mente di primo acchito, ve lo assicuro, se dovessi riferirmi ad Erzsebeth Dalloway. Non che nel periodo A.H. (avanti Halloween) andasse a raccogliere le giunchiglie strombazzanti con gli studenti mentre spiegava loro come non farsi ammazzare da un Camaleonte, certo. Ma, diciamo le cose come stanno, se non le ho attribuito la carta del Diavolo – visto come tutti la chiamano di solito sarebbe stato troppo semplice – è solo perché il suo portamento resta quello regale di un'imperatrice. Sì, anche quando ti sta palesemente mostrando come non sia stata proprio un'idea felicissima quella di coccolare il tuo nuovo animaletto da compagnia che ha due enormi occhioni neri e si chiama Mittens. E anche se lei non userebbe parole come queste, per dimostrare che neppure un Flayer riuscirebbe a sfamarsi, con te. Ma dopotutto, ditemi voi chi altri potrebbe avere l'onore di essere una delle due carti regali del mazzo dei Taroccocenti, se non quella che ha ricreato a lezione un vagone dell'Hogwarts Express per far duellare quelli dell'ultimo anno come se dovessero vivere sul serio – o di nuovo – quella situazione? Imperiale, lo si è detto. Farete bingo quando, subito dopo questa carta, troverete il Carro…

Da Mornay, si sa, possono arrivare solo maghi di un certo spessore, mio cugino ne è la prova più lampante. E anche noi abbiamo la fortuna di avere Ivy in redazione e quindi posso chiedere direttamente a lei quando non capisco qualche termine, ma è fuori discussione che il portamento di un Cavaliere di Mornay si riflette in ogni cosa che fa o dice. Riesce a convincerti anche quando occupa mezza lezione a discorrere del sommo valore della lealtà, per dire. Anche se magari in quel caso non si tratta di attenzione ma del fare qualsiasi cosa pur di evitare altre pagine in più da studiare. Solo che, per quanto il professor Ebenezer Oakbrauny possa mettersi d'impegno per cercare di far capire a noi studenti come dovremmo aver fiducia nei docenti che ci istruiscono – lo fanno per davvero? – giorno dopo giorno, ho scelto per lui la carta dell'Imperatore proprio perché, come molti regnanti che la Storia insegna a conoscere, risente di quel parlare all'aria, distante come ogni Imperatore si mostra di essere, per il popolo. Perché il concetto di lealtà, come quello di giustizia con cui dovrebbe andare di pari passo, sarebbe più facilmente comprensibile, per noi, se si presentasse almeno qualche volta. E se non ci sentissimo come quei miliziani che vengono mandati a combattere anche se non hanno davvero consapevolezza di ciò cui vanno incontro. Ben vengano le carte – ed i docenti – che, come l'insegnante di Rune, trasmettono forza, carisma e fermezza. Purchè la carta seguente pescata dal mazzo per il futuro di Hogwarts sia una nuova e poco sperimentata sino a questo momento: quella dell'onestà.

Qualche riga più su parlavo del Carro, ricordate? Malgrado quello che si potrebbe pensare vedendo i due pezzi di Kelpie che accompagnano la rappresentazione cartacea del docente di Incantesimi, tuttavia, non ho scelto questa carta perché Willough Harrenhal tira più di quanto farebbe un carro – scusate, a volte ascolto troppo i discorsi delle studentesse più grandi – quanto perché, come la carta in questione, anche l'insegnante che ho preso ad esempio sta cercando di condurre gli studenti verso il successo che il Carro rappresenta. Ed il successo, malgrado quello che si è portati a pensare, non è qualcosa che si raggiunge in modo eclatante o con imprese eroiche ed epocali, quanto con gli occhi stanchi di chi non dorme per la preoccupazione o i silenzi più che eloquenti grazie ai quali, forse, dovremmo capire qualcosa anche noi. I saggi sono soliti dire che il successo – così come la vita – sono armi a doppio taglio difficili da condurre e guidare esattamente come un carro che deve tenere in equilibrio tutte le forze contrapposte che fanno leva per primeggiare. Credo che il docente di Incantesimi sia quello che maggiormente rappresenta questo conflitto interiore e al contempo la forza necessaria per istruirci davvero con la coscienza di chi non sta sollevando quello scettro per mostrare al mondo quanto è bello – che poi lo sia è qualcosa di assodato almeno quanto gli orridi tagli di Davy Hughes – ma che alla fine arriverà la vittoria. E sarà di tutti… quelli che non usano la bacchetta per scaccolarsi o per andare a suicidarsi con (finto) stile, certo.

Sì, è proprio quello che temete, si parla di Alphonse Dupret. E giuro solennemente di aver scelto questa carta dei Tarocchi prima che il docente di Divinazione desse ulteriore prova del suo vivere per conto suo su un eremo disperso. Voglio dire, che altro si dovrebbe pensare di un docente che si rinchiude in se stesso piuttosto che scovare chi ha lasciato quella pergamena in bacheca e lo prende a calci laddove non batte il sole? Non sono una estimatrice di Dupret e di certo – Tosca me ne scampi – non mi faccio influenzare dai suoi gusti modaioli, ma chiunque abbia voluto scherzare in bacheca a) voleva attirare consensi ed in questo caso assicuro che avrebbe suscitato più simpatia buttandosi senza vestiti nel Lago Nero a dicembre o b) voleva far polemica e quindi è di certo un Grifondoro, di quelli che hanno da lagnarsi più per mezzo punto perso che per un docente quasi ammazzato. No, tutto questo non giustifica il docente di Divinazione, sia chiaro. Perché non è con la sua bolla di silenzio o le sedute prolungate a leggere i fondi della sua tisana della buonanotte che si dà una mano a questa Scuola, né può credere che gli studenti lo abbiano in simpatia se è lui stesso il primo a fare del distacco il suo biglietto da visita. Chi meglio del docente francese, del resto, potrebbe spiegarvi che la carta che ho scelto per lui simboleggia la saggezza, oh sì. Ma anche quella riflessione su se stessi che vorrebbe essere un implicito suggerimento, con il rispetto che quella pergamena in bacheca non ha avuto. Altrimenti il passo da qui alla carta rovesciata è breve, davvero…

Non so a voi, ma a me questa carta fa un po' impressione, al di là dei contenuti. E nonostante si parli del mio docente preferito, considerando la materia che insegna. Cosa mi ha portato a vedere la carta della fortuna nel professor Werne Curtis? No, non si tratta di quella strana storia che sento bisbigliare da qualche tempo nei bagni del terzo piano e secondo cui se si riesce a strofinare contemporaneamente indice e medio della mano destra sul naso enorme importante del docente di Cura si avrà fortuna per tutto il mese. No, la mia scelta ha delle ragioni più importanti e, tutto sommato, anche meno frivole. No, forse questo è chieder troppo, però è fuori da ogni discussione, ormai, come serva veramente una carta fortunata per capire in anticipo con quale dei due gemelli Curtis – come li chiamo io – avrai a che fare durante la giornata. Ad esempio c'è Werny Fly che è quello iper: iper gioviale, iper frizzante, persino iper comprensivo quando si tratta dei compiti che ci ha assegnato a lezione. E poi c'è Curty Badly che invece è il gemello più da San Mungo, come dire, votato al controllo maniacale, attento e serio in cui tu stesso arrivi a credere che quel Billywig ti stia guardando storto – hai presente le dimensioni di una creatura simile, vero? – o che non rivedrai mai una di quelle lezioni all'aperto che tanto ti fanno amare la materia per cui un giorno sarai una signora qualcuno. Dopotutto, una carta come quella della Fortuna è messa lì proprio per ricordarci che le situazioni sono in perenne bilico e possono evolvere sia verso il bene che verso il male. Ma tranquilli: tutte le volte che ho provato ad esercitarmi con i Taroccocenti dopo questa carta mi è sempre uscita… la morte. Coraggio.

Sarà che anche sui Grampians dicono sempre che la maternità ti cambia l'esistenza, ma di certo se dovessi indicare la figura femminile che, tra i docenti, mi dà più la sensazione di protezione – di quella che ti strapperebbe gli occhi con un cucchiaini se le tocchi la prole – è Lirael Belvoir. Lo so, la metafora che ho richiamato farebbe pensare più alla Dalloway, ma la professoressa di Difesa non ha bisogno di cavarti gli occhi, lei preferisce altri metodi di tortura, ne sono certa. E quindi ecco spiegato perché la Forza, per la docente di Erbologia. Secondo quella che è la consuetudine dei Tarocchi, infatti, la forza violenta – che in questo caso è simboleggiata dal primo esempio di leone che non si lagna come i Grifondoro cui solitamente è accostato – verrà sempre sconfitta da quella che è l'intelligenza, un altro genere di forza che ti porta magari a pretendere di più dagli studenti, ma allo stesso tempo ti fa cambiare il programma ministeriale del tuo corso di studi affinché quegli stessi allievi possano usufruire di ciò che serve loro in concreto. E non si tratta certo di piante ornamentali o di come una piantina arcobaleno possa assumere la gamma di colori che riesce a presentare. Non vogliono ancora dirci apertamente che c'è qualcuno di pericoloso all'interno di Hogwarts? Va bene, noi possiamo anche far finta di continuare a credere che Tommy abbia trovato il modo di farsi promuovere senza studiare un Bubotubero, ma perlomeno fare in modo che si studino determinati argomenti con valenza più pratica è comunque un segnale, per noi. E' un sinonimo di forza, anche in questo caso. Forza interiore che sommata all'intelligenza, al coraggio e all'astuzia possono forse dare per davvero un senso a questo nostro restare al castello. 

Io ve lo dico: non lo vedo proprio bene bene  sir Reginald Weetmore dalla contea di Silenziandia. Sarà l'età, sarà che ora che anche la Graveyard ha tirato le cuoia il peso degli anni si fa sentire un po' per tutti. No, basta scherzare. Malgrado quello che è il significato che tutti attribuiamo ad una carta come quella della Morte – spesso solo per il nome che si porta dietro – dovete sapere che questo Tarocco è riconosciuto da tutti come l'Arcano Maggiore, ovvero la carta più emblematica del mazzo che vi può capitare davanti. Tanto per iniziare è la tredicesima carta dei Tarocchi e si sa che questo numero per qualcuno rappresenta il massimo della fortuna mentre per altri è una sciagura anche peggiore di scoprire lo spreco di pergamene che si fa ogni anno per permettere a dei cervelli fini – di dimensione – di riempire la bacheca con fogli di cui ignoro i contenuti, per fortuna. E tanto per finire, l'avete visto il docente di Trasfigurazione ultimamente, sì? Farnetica. E' distratto peggio di quanto mi è stato raccontato sul professor Sabu che un tempo insegnava in questa Scuola. E per quanto possa essere apprezzabile che abbia riscoperto l'amore per la lettura – e la scrittura – grazie al solo giornale scolastico che esiste qua dentro, mi duole deludere chi vede solo sciagure, in questa carta. La Morte in quanto tale è un sinonimo di giustizia, sapete? Perché livella tutti allo stesso stato, certo, ma anche perché è il simbolo della fine di un ciclo e di una nuova nascita, si spera di qualcosa di migliore. Certo, magari se ce lo comunicasse per tempo, professore, eviterei di farmi venire un coccolone ogni volta che sono indecisa se girare la prossima carta o meno…

Secondo i Babbani, il Diavolo è la carta peggiore dei Tarocchi. Nel significato che le attribuiscono figurano pericoli, vizi e persino cattiveria. Immagino che molti studenti concorderanno nel fatto che, dall'inizio dell'anno scolastico ad ora, una simile rappresentazione può essere attribuita solo ed esclusivamente a Lok Wenlock. Lui con i suoi modi poco carini. Lui che non tiene la manina a nessuno (a meno che non gliela debba immobilizzare) cercando di far credere che – che ne so – ripetere sette volte la tabellina del tre possa evitare che qualcuno avveleni di nuovo il cibo in Sala Grande. Lui che, piuttosto che far levitare i voti degli studenti per non far pesare loro il fatto che qualcuno stia giocando a pesca lo studente e ammazzalo, preferisce invece far comprendere a suon di T che se si è preparati si rischia comunque. Ma se non si sa neppure che Finge è il nome di un incantesimo e non la voce di un verbo che riesce bene a molti, allora gli sciacalli o chi per loro avranno di certo vita facile. Non vi è carta migliore di questa, per rappresentare il docente di Aritmanzia, così come non c'è rappresentazione migliore di quella che non posso svelare chi ha fatto per queste carte. Perché Wenlock non ha bisogno di aiutanti se non se stesso, per decidere le nostre punizioni o come farci fare una figurina da Cioccorana – però le Coccorane son meglio – a lezione. E neanche di qualcuno che ci mandi a… – qual è il modo più carino per dire Fanpluffa? – sostenitore di palla, al posto suo. Quindi, fate attenzione: perché se la carta del Diavolo esce in accoppiata con quella della Morte, neanche il Matto vi può salvare.

Io Noi del quinto anno abbiamo fatto una scommessa, sulle lezioni di Astronomia: il primo sempre io che riesce a perdere più di un etto e mezzo durante le salite e discese dalla Torre della suddetta materia potrà preparare una PCC – Pozione Cura Capelli – per il docente di Astronomia. Ora, immagino che i soliti logorroici di turno abbiano spifferato direttamente la questione al professore e che lui abbia accettato di buon grado questa nostra competizione interna, visto che ultimamente stiamo cercando di battere ogni record di resistenza fisica under diciassette ogni volta che c'è una lezione di Astronomia in programma. E quindi ecco perché la scelta è stata obbligata… oltre che banale, lo so. Paul Marston ha in testa esclusivamente quel record, credete a me. E' per questo che non chiacchiera più come prima, fila spedito sino a quando non avvista l'ultimo gradino e, palesemente o meno a seconda dei giorni, ci ha domandato di comportarci in modo più responsabile. Lui. A noi. Certo, deve adattarsi al significato di questa carta dei Tarocchi, me ne rendo conto, ma continuo a non trovare molto credibile parole del genere da un docente che sinora si è fatto amare per il suo essere bonaccione e vicino a noi studenti. Con questo non è che voglio dire che sarebbe dovuto restare diventare il giullare del castello eh, non fraintendetemi, semplicemente mi devo ancora abituare all'idea, un po' come ho dovuto fare l'anno scorso quando mi sono finalmente convinta che Marston non fosse un vampiro. E vi assicuro che questa era la spiegazione con più senso logico, tra tutte quelle che mi erano venute in mente. Insomma, quel che devo dire è che se la Torre rappresenta l'ammonimento a non sopraelevarsi troppo rispetto al prossimo, di certo il docente di Astronomia l'ha presa proprio proprio in parola…

Ti accorgi dei reali mutamenti globali non tanto quando un docente ha il volto in fiamme – letteralmente e chiedo scusa al professor Brainbridge per l'accostamento necessario – o Tommy sembra anche una persona seria in quella stanzone che è l'infermeria, tanto seria che dovrò decidermi sul serio a metter piede là dentro per abbracciarlo spaccargli il muso… sto andando fuori tema, uhm. No, il reale mutamento del mondo (parola chiave) avviene quando te ne stai tranquillamente – si fa per dire – seduta al tuo posto durante una lezione di Storia della Magia e dopo ventisei minuti e mezzo nessuno ti ha ancora dato della femmina e quindi senza cervello. Io ve lo chiedo per favore, Preside e docenti: scovate chiunque si annidi tra i corridoi di Hogwarts – sciacalli, barbagianni o gnù che siano – perché è di certo meno letale di Rosmilda Welkentosk senza i suoi adorati tubi-ni – a volte il tratto della piuma si inceppa SENZA volerlo – o senza le sue sfuriate su quanto siamo inetti. Mi è parso addirittura di vederla sorridere bonariamente… io ve lo dico: l'Apocalisse è vicina. E di certo, tra tutti i cambiamenti nel modo di fare dei docenti, il fare della Welkentosk è quello che mi spaventa di più. E per quanto la carta in questione sia una delle più positive dei Tarocchi, vorrei farvi presente un particolare che – sicuramente – non avete notato, perché siete femmine e quindi il vostro spirito critico è ridotto (mi sto insultando da sola per la nostalgia, parliamone). Insomma: c'è una donna nuda, in questa carta, e la docente di Storia della Magia non l'ha incendiata. O maledetta. Non ha neppure cercato di interrogarla a tradimento sui grandi attriti del passato… che a quanto pare sono il monoargomento del mese di novembre, a lezione. La carta del Mondo rappresenta PUREZZA ed ARMONIA. Apocalisse, gente, Apocalisse…

Snoccioliamo un po' di conoscenza dei Tarocchi che sto copiando da un libro della Biblioteca: il Matto è la sola carta dei Tarocchi che non ha un numero associato. E' anche la sola carta che può avere un'interpretazione sia positiva che negativa. In una parola? E' una carta ambigua. E suscita in me la stessa reazione che ho ogni volta che qualcuno – tutto entusiasta – mi racconta qualche episodio che coinvolge Eugene Thofteen e le sue occhiaie. Buono, pare buono. Altruista, anche. E vicino agli studenti, gioviale con tutti. Ha persino difeso Dupret dopo quella comunicazione in bacheca. Insomma, a volerla vedere in questo modo l'incitazione a lasciarsi andare e vivere liberamente tipica di questa carta ci starebbe tutta. MA. Ma a voi una persona simile sembra davvero… reale? Voglio dire, non si arrabbia mai. Non ha mai punito nessuno anche quando ne aveva tutti i motivi, preferendo che fosse la Welkentosk a prendersi la responsabilità. Fa tanto il simpaticone… forse troppo? Non lo so, ben vengano comportamenti simili e mi scuso con il docente di Babbanologia se queste parole possono sembrare offensive in qualche modo, ma qui siamo abituati a docenti che non parlano proprio francamente neanche quando succede qualcosa che ci riguarda tutti da vicino quindi lo stupore è d'obbligo, credo. E si arriva anche facilmente all'accezione negativa della carta: le azioni da matto. Azioni che, attenzione, non sono sinonimo di giullare, quanto più di sconsiderato. O qualcuno che si lascia trascinare dagli eventi. Di più, purtroppo, non posso dire, anche perché, in fondo, che sappiamo dei nuovi docenti a parte quello che loro stessi raccontano? E per quanto Thofteen sia logorroico, di sè non parla poi tanto, non trovate?

Non esiste rappresentazione grafica migliore di questa, tra tutte quelle che la mia disegnatrice preferita avrebbe potuto realizzare. Perché, vedete, in questa carta c'è tutto quello che serve per descrivere al meglio Rhamantus Deering, l'istrionica docente di Volo. Non che io voglia dire che se ne va in giro nuda, professoressa, ci mancherebbe! Ma la spontaneità ed il brio che continua a mettere alle lezioni con gli studenti del primo anno che NON ho spiato, dimostrano come – per quanto si possa esser consci di ciò che sta succedendo – debba esserci comunque quel momento durante il quale liberarsi da ogni pensiero o paura. E volare. E se lo dice una che aveva la culla auto levitante per imparare a non soffrire le altezze sin dalla nascita, immagino si possa credere a maggior ragione. La carta delle Stelle, normalmente, è posta nel mazzo dei Tarocchi per ricordarci che ci possono essere sempre quegli influssi benefici che ci permettono di essere ottimisti e di guardare alle situazioni – anche a quelle più spiacevoli – con una nuova fiducia ed un ritrovato vigore. A conferma di questo esistono sette – e spero di non dover essere io a dirvi che cosa rappresenta questo numero per noi maghi – stelle che fanno da contorno ad una più grande e centrale. In questo caso specifico, probabilmente, le sette stelle sono: sarcasmo, ironia, insanità mentale, impulso, esagerazione e scherzo. Lo so, ne manca ancora una per arrivare al numero giusto e si tratta in realtà del costante sprono che la docente di Volo riesce a dare agli studenti del primo anno. Certo, per esser sicura di ciò che scrivo dovrei aver pagato qualche primino affinché mi riferisse osservato una lezione da vicino e NON è questo il caso.

Ogni nave che si rispetti, deve avere un Capitano come si deve, se vuole sperare di navigare senza soccombere. Non è un detto scozzese, per una volta, anche se di certo Loreen Wallace penso che ne avrebbe apprezzato le radici, in quel caso. Ma è vero che – traslando il discorso da un'ipotetica nave ad una Scuola di Magia – l'importanza di chi sta alla guida si fa sentire maggiormente nei periodi di burrasca, che nella bonaccia. La carta della Temperanza – per come la vediamo – non fa altro che compiere una normalissima azione di travaso da un recipiente all'altro. Un'azione apparentemente ordinaria e priva di chissà quali sforzi, in pratica. E' un po' quello che noi tutti diamo per scontato, nell'attività della Preside, non è forse così? Quando c'è da mandare avanti il castello non sono fantasmi o entità sconosciute che lo fanno. Allo stesso modo non deve essere la sola Preside a reggere Hogwarts quando, come in questi giorni, siamo sotto una costante e silente minaccia. Se iniziamo a vedere le cose da questa prospettiva potremmo magari cercare di capire cosa s'intende per davvero con la moderazione che la Temperanza suggerisce e porta con sé. Non dico che finiremo con l'accettare le decisioni che verranno prese ora ed in futuro – io stessa continuerò a credere che sia sbagliato tenerci all'oscuro di molte cose – ma almeno avremmo fatto lo sforzo di immedesimarci. Ma almeno avremmo provato a comprendere. E sputeremo meno sentenze… sì, anche io forse. Anticamente, del resto, la Temperanza rappresentava il giusto mezzo ed in cuor mio mi sento autorizzata a sperare nella possibilità che vedere la Wallace per i corridoi del castello non sia – da adesso in poi – qualcosa legato solo a situazioni estreme come questa. Perché la moderazione, per essere esercitata, ha bisogno di confronto, per come la vedo io. Altrimenti diventa saggezza e, a parte che non esiste una carta simile, quella implica un certo distacco per essere esercitata come si deve…

Prevedibile o meno, la prima carta che ho scelto per quest'articolo è stata quella per me stessa. E non dipende dal fatto che, con tutta probabilità, verrò richiamata o addirittura punita, per lo spaccato di vita che ho offerto con questa visione soggettiva dei rapporti che ci legano ai docenti in base a quello che possiamo vedere di loro, a lezione e non solo. No, non dipende solo da questo. Mi trovo in una condizione di appesa, tuttavia, e ho anche idea di trovarmi in buona compagnia, in questa condizione. Sono appesa perché iniziare l'anno scolastico con le urla che arrivano dal vagone accanto al tuo non è quello che si definisce un "buon inizio". Sono appesa perché la notte mi sveglio diverse volte chiedendomi per quanto durerà ancora o cosa dovrà accadere prima che i nostri genitori decidano davvero di portarci via di qui. Sono appesa perché il mio migliore amico non sa neppure che lo considero tale e mi sento altrettanto stupida perché lo sto scrivendo su un pezzo di pergamena che verrà letto da molti, ma nonostante la mia proverbiale esuberanza acida, non riesco a oltrepassare la soglia dell'infermeria per dirglielo. Mi sento appesa perché il significato letterale di questa carta è quella di rappresentare una delle più antiche forme di tortura ma il volto del soggetto è comunque quello di qualcuno che sopporta. E sopporta. E sopporta. Credo di poter dire che è così che funziona, se impari come vanno le cose. Ci sono sacrifici e sforzi da fare, ecco la verità. E allora va bene. Imparerò a castare un Silencio per quelli che mi urlano nelle orecchie o forse mi eserciterò più sul levar loro i motivi per cui strillare. E allora va bene, mi eserciterò allo specchio a dire TOMMY O'FLYNN MI MANC… no, questo è troppo per una McReady, non scherziamo. TOMMY O'FLYNN RIPORTA LE TUE CHIAPPE IN REDAZIONE COSI' CHE TU POSSA MOSTRARMI LE TERRE DI BLEAH, ecco, questo rende decisamente meglio. Sono appesa, il sangue mi va alla testa, sono giustificata.

Siete stati attenti, non è vero? Perché in questo caso avrete di certo notato come manca un docente, al mio misero appello. Si tratta del docente di Pozioni, il professor Bartholomew Brainbridge, ed il motivo probabilmente non andrebbe neanche reso più esplicito di quanto già non sia. E' difficile, di questi tempi, scrivere un articolo che faccia ridere ma non troppo e lo è non tanto perché le risate debbano essere bandite da Hogwarts, quanto perché io stessa non ho molta voglia di fare la Troll, ora come ora. In questa difficoltà spero di aver trovato comunque il modo di far sor-ridere – mi è scappato di nuovo un trattino di troppo – chi leggerà queste righe magari aspettando il sonno che non arriva. E per farvi sorridere, al termine del Mercato dei Troll, non ho ritenuto giusto scherzare su una situazione come quella che ha coinvolto il docente in quest'ultimo periodo. Si tratta di rispetto, anche se in questa Scuola, ormai, alcune volte pare che gli Sciacalli o chi per loro, abbiano portato via anche quello. 

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il quinto anno e, come tiene a sottolineare, anche il corso di Cura delle Creature Magiche, Jer compreso. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione principale – per ammissione – al momento sia quella di allargare lo stanzino della redazione o a far fuori qualcuno dei nuovi arrivati perchè sta provando in ogni modo a convincere Hortense Lanfrad a varcare quella stessa porta.
By Anne Burton | - 9:51 am - Posted in Novembre 2070

 

Intro…

So che qualcuno arriverà sino alle pagine che riguardano lo sport non tanto per leggere cosa io possa aver da dire sul Campionato di Lega o perché mi vuole bene e non manca di leggere i miei articoli per commentarli a tavola. Ci saranno anche queste persone, per carità, ma esistono anche quei lettori – curiosi come solo il dio eco vorrebbe – che sono alla ricerca di qualche riga che possa dar loro idea di quello che mi è successo ad Halloween, di come sto vivendo la situazione di Tommy e del modo in cui ho intenzione di andare avanti da adesso in poi, come se quella serata debba condizionarmi l'esistenza da qui in avanti. Sono all'ultimo anno qua dentro eppure la voglia di notizie di un certo tipo che attanaglia il castello è uno dei misteri che non risolverò, prima di andarmene da Hogwarts. Per il resto… immagino dovrei iniziare a dire che ho imparato la lezione – ce n'era sicuramente una, non è vero? – e che non mi ingozzerò più di zuccotti. Immagino dovrei assicurare che controllerò tutto il cibo maniacalmente come ho visto fare a molti, prima di mandarlo giù o che diffidenza e sospetto saranno le peculiarità che ci salveranno sempre e senza le quali saremo perduti come davanti alla Welkentosk dei bei tempi, quella che ti faceva segno di no con l'indice cicciotto e tu capivi di aver rimediato l'ennesima T. Professoressa, sa che io l'amo quindi non la prenda sul personale per favore, è di certo un residuo del veleno che scrive al posto mio. Ma. Ma per quanto Vega possa metter su il broncio – tanto è carina lo stesso e non ho intenzione di smettere di dirglielo – o posso essere preso in giro per la mia ingenua e sconfinata fiducia nel prossimo, non è di questo che voglio parlare. Non è del quanto dovremmo aver paura da qui in avanti nascondendoci sotto le coperte, ma del come dovremmo andare avanti senza farci vincere. Del come farlo per noi stessi. Io sono solo uno dei tanti studenti di questa Scuola che potevano mangiare qualcosa di alterato, uno dei tanti che sarebbero potuti finire in infermeria. Io sarei potuto essere Tommy O'Flynn e questo è il maggior sollievo ed al contempo senso di colpa che si possa provare, ve lo assicuro. Ma tutto sommato preferisco che quel veleno – o qualunque cosa sia stata – sia finito a me piuttosto che a qualcuno cui tengo o qualche studente dei primi anni. E' qualcosa di ingenuo da dire anche in questo caso, me ne rendo decisamente conto, ma è così che mi hanno cresciuto ed è questo il genere di persona che voglio essere. Quindi, mi scuserete, ma la sola cosa che ho da dire, almeno dalle pagine di questo giornale scolastico e quindi sotto gli occhi di chiunque, è che ti aspetto in redazione con un vassoio di zuccotti. Non farmi attendere troppo, capito?

I GIORNATA
Bats – Magpies 2
United – Vespe 1
Tornados – Banges 1
Pride – Catapults 1
Falcons – Cannoni 1
Arrows – Wanderers 1
Kestrels – Harpies 2

II GIORNATA
Bats – Cannoni 1
Catapults – Wanderers 2
Banges – Harpies X
Vespe – Kestrels 1
Magpies – Arrows 1
United – Falcons 1
Tornados – Pride 1

III GIORNATA
Catapults – Bats
Cannoni – Banges
Wanderers – Vespe
Harpies – Magpies
Kestrels – United
Arrows – Tornados
Falcons – Pride

IV GIORNATA
Wanderers – Bats
Harpies – Cannoni
Kestrels – Catapults
Arrows – Banges
Falcons – Vespe
Pride – Magpies
Tornados – United

V GIORNATA
Bats – Tornados
Pride – United
Falcons – Magpies
Arrows – Vespe
Kestrels – Banges
Harpies – Catapults
Wanderers – Cannoni

VI GIORNATA
Bats – Kestrels
Harpies – Arrows
Wanderers – Falcons
Cannoni – Pride
Catapults – Tornados
Banges – United
Vespe – Magpies

VII GIORNATA
Bats – Falcons
Arrows – Pride
Kestrels – Tornados
Harpies – United
Wanderers – Magpies
Cannoni – Vespe
Catapults – Banges

VIII GIORNATA
Pride – Bats
Tornados – Falcons
United – Arrows
Magpies – Kestrels
Vespe – Harpies
Banges – Wanderers
Catapults – Cannoni

IX GIORNATA
Arrows – Bats
Falcons – Kestrels
Pride – Harpies
Tornados – Wanderers
United – Cannoni
Magpies – Catapults
Vespe – Banges

X GIORNATA
Harpies – Bats
Kestrels – Wanderers
Arrows – Cannoni
Falcons – Catapults
Pride – Banges
Tornados – Vespe
United – Magpies

XI GIORNATA
Vespe – Bats
Banges – Magpies
Catapults – United
Cannoni – Tornados
Wanderers – Pride
Harpies – Falcons
Kestrels – Arrows

XII GIORNATA
United – Bats
Magpies – Tornados
Vespe – Pride
Banges – Falcons
Catapults – Arrows
Cannoni – Kestrels
Wanderers – Harpies

XIII GIORNATA
Bats – Banges
Vespe – Catapults
Magpies – Cannoni
United – Wanderers
Tornados – Harpies
Pride – Kestrels
Falcons – Arrows

Classifica alla II Giornata

1
Magpies
4 pt.
1
Tornados
4 pt.
1
United
4 pt.
4
Harpies
3 pt.
4
Arrows
2 pt.
4
Falcons
2 pt.
7
Pride
2 pt.
7
Bats
2 pt.
6
Vespe
2 pt.
6
Wanderers
2 pt.
6
Banges
1 pt.
6
Catapults
0 pt.
6
Cannoni
0 pt.
6
Kestrels
0 pt.

 

 

Al Mercato dei Troll, di un altro giocatore Lloyd si sbarazzò… ricordate il motivetto scelto dai tifosi delle Gazze per commentare il mercato estivo deciso da Lloyd? L'ho riportato io stesso nello scorso numero de La Voce e, per quanto il Campionato sia appena iniziato e l'inverno – come si dice in questi casi – sia lungo a passare, di certo i sostenitori dei Magpies contrari alla politica gestionale del loro Presidente, sono stati zittiti da due vittorie su due incontri disputati. Stessa sorte, anche se con diverse premesse, è quella toccata ai Tornados di Capitan Pizarro e a quella squadra di Puddlemere per cui tutti dovrebbero fare il tifo. Ok, da quando ho fatto outing il mio spirito di sostenitore estremo si affaccia un po' troppo negli articoli, meglio se mi riferisco direttamente al Quidditch giocato, anche perché ci sono ben due giornate di Campionato di Lega che attendono il mio commento.
E quindi eccoci di nuovo qui a cercare di capire come sono stati accolti i colpi – o i fiaschi – messi a segno con il mercato estivo. Per fare questo, però, sulla falsariga del mese scorso, ho deciso di spostare il mio commento più che su ogni singola partita, sull'aria che si respira in ogni squadra, evidenziando quelli che sembrano essere via via i punti di forza o i bastoni della vecchiaia dei diversi team di Lega. Siete pronti? Si parte!
APPLEBY ARROWS: Diciamoci la verità: ad Appleby – o anche attorno al baldacchino di Hortense Lanfrad – ci avevano un po' sperato, dopo l'iniziale vittoria contro i Wanderers e la buonissima prestazione della Olsen. I Babbani dicono che la speranza è sempre l'ultima a morire, certo, ma se poi ti ritrovi contro i Magpies ed un Trokolovski che come fioretto della giornata ha promesso di portarsi via lo scalpo di Erika Johnson, tutto sommato ti devi accontentare dei due punti in classifica ottenuti sino a questo momento. O perlomeno questo è ciò che mi sento di dire ai sostenitori delle Frecce, per rincuorarli. Del resto ancora è presto per qualsiasi recriminazione verso la dirigenza e poi ad Appleby i sostenitori sono talmente pacati che chiunque vorrebbe averli come tifosi.
BALLYCASTLE BATS: Per una che ne perdi, una ne vinci. Al momento, dalle parti di Ballycastle, il moto sembra proprio essere questo, forti perlomeno della consapevolezza che non si può finirla peggio dell'anno scorso. O almeno questo è sicuramente il ragionamento che sta facendo Sami Medicine, ancora relegato in panchina a cercare il proprio nome su La Civetta dello Sport. Il calendario non è stato molto generoso con i Pipistrelli, va detto anche questo. Lo scontro con le Gazze sarà sempre particolare, ma a freddo e con lo slancio emotivo della passata stagione l'ex di turno Szetela – impreciso per l'emozione? – ed il resto del reparto cacciatori avrebbero potuto trafiggere Neasden ancora tante volte… che Mitea l'avrebbe spuntata comunque. E' un piacere veder giocare questo cercatore, fatevelo dire da uno che l'estate scorsa si è visionato tanto materiale da sognarlo la notte alternato a Vega. Decisamente diverso è stato l'esito della seconda giornata, però. Con Angelina Coast messa fuori combattimento da un bolide assassino di Dag Gaarder, infatti, i Cannoni hanno ben presto terminato le munizioni a loro disposizione ed in un contesto simile persino Hyacintha Outteridge – senza offesa, professoressa – avrebbe potuto far suo il boccino. Squadra ancora da rodare per bene, in una parola. Sperando che i tifosi siano pazienti, soprattutto…
BANCHORY BANGES: Perdi la prima partita contro i Tornados e ti dici: ok, abbiamo passato duecentocinquanta anni senza Quidditch per un provvedimento ministeriale, perdere la prima di Campionato non è niente, a confronto. Poi qualcuno deve essersi soffermato maggiormente sul calendario di Lega, realizzando che gli dei del Quidditch non sono stati molto benevoli con i Banges, se al secondo turno se la son dovuta vedere con le Arpie. Tornados ed Harpies, sfido qualunque tifoso a non storcere il naso davanti alla provvidenza o chi per lei. Solo che a Banchory non sono abituati a piangersi addosso e se anche le hanno prese dai Tornados – prese di brutto, nonostante gli otto gol di Oscar Trott – mandare alle ortiche Elisabeth Dark non è qualcosa di cui si possono vantare in tanti. Né di pareggiare il conto con le Harpies, in questo modo. Non capita spesso di vedere un pareggio in una partita di Quidditch eppure…è successo! E tra qualche anno potrete dire anche voi, "ti ricordi quando i Banges hanno rovinato la festa a quelli di Holyhead?" che suona di miracolo – considerando anche il risicato unico punto in classifica – almeno quanto vedere solo delle notizie frivole sul Profeta, di questi tempi.
CAERPHILLY CATAPULTS : Osservata speciale – almeno dal sottoscritto - Niamh Davies ha dimostrato in queste prime due giornate di Campionato di avere ancora qualche ingranaggio da sistemare, nell'affrontare il Quidditch professionistico. Niente che non possa trovare facile e veloce assestamento, ovvio, e di certo se il resto della squadra remasse nella giusta direzione sarebbe più semplice, ma quello zero che fiancheggia le Catapulte sul fondo della classifica non ammette più alcuna scusante, come i tifosi hanno già fatto sapere. Si vocifera infatti che l'abituale usanza di lanciare ai propri beniamini le pluffe per allenarsi usando delle catapulte – simbolo della cittadina gallese – siano state sostituite dal lancio di uova marce dopo l'ultima sconfitta contro i Wanderers. A farne le spese è stato soprattutto Vassil Peev, probabilmente uno dei meno colpevoli per quel posto da fanalino di coda che a Caerphilly sperano di lasciare già dalla sfida contro i Bats della prossima giornata. Chimere, appunto.
CANNONI DI CHUDLEY: Zero punti in classifica e turbolenza in arrivo anche per la squadra di Chudley. Condannati da undici minuti di oblio nella partita d'esordio contro i Falcons e imbrigliati nelle maglie del gioco lento dei Pipistrelli alla seconda giornata, per i Cannoni non sembra esser proprio aria, ultimamente. Come se i deludenti risultati non bastassero, infatti, l'infortunio di Angelina Coast – per quanto risolvibile con un solo turno di stop, a quanto sembra – non aiuta di certo la risalita di una delle squadre che la stessa Civetta dello Sport prevede in competizione per i primi posti in classifica. I Magpies insegnano che non si valuta una squadra dalla contesa, certo, ma datela una gioia alla Capa, almeno ogni tanto.
FALMOUTH FALCONS: 5,5 è il dato statistico che dà il benvenuto a Nicole Silverstongue nella schiera dei giocatori di Quidditch di professione. 5,5 è appena sotto la sufficienza, un po' come l'intera squadra di Falmouth. Rapida a pasteggiare con lo sbandamento dei Cannoni durante la prima giornata, ma lesta anche a farsi fregare da McKie e compagnia bella, al secondo turno. Se l'ex capitano Grifondoro deve ancora dimensionare se stessa nel Campionato di Lega – due gol in altrettante giornate non giovano all'umore, credo – neppure il più rodato Jeremy Clover ha fatto faville, se vogliamo dirla tutta. Certo, la spallata non è vero, mentitori! di Orwell ha compromesso la cattura del boccino contro lo United e soffiare il boccino alla Coast resta sempre un'impresa, ma è l'insieme della squadra che ancora non rende. "Let us win, but if we cannot win, let us break a few heads" non vorrei che dovessero ricorrere agli antichi motti, in quel di Falmouth.
HOLYHEAD HARPIES: Non far mai arrabbiare una donna, Phil. Potresti non potermelo raccontare. Devo ammettere che – per quanto mia madre sappia terrorizzarmi ancora con i suoi discorsi, per nessuna Vega ragione al mondo vorrei esser stato nello spogliatoio delle Arpie dopo l'ultima gara contro i Banges. Credo sia un po' come bramare una lezione ad personam con la Dalloway e Wenlock nella stessa stanza, se capite cosa intendo. Ad ogni modo se, tanto per cambiare, Elisabeth Dark ha vinto il suo Campionato nel momento in cui ha soffiato il boccino alla storica rivale Krystal James con una mossa al limite del regolamento vigente, gli dei del Quidditch – molto più potenti del dio eco – hanno giocato un bel tiro mancino alle compagne di squadra di Amber Meng, restituendo alla Dark ciò che aveva sottratto alla prima giornata e vanificando in questo modo il lavoro come sempre ottimale della ditta Springall&Oper la cui media sfiora già una E, se volessimo restare in ambito scolastico. E al prossimo giro arrivano le Gazze…
KENMARE KESTRELS:  Homemade Hogwarts, è così che ormai ho iniziato anch'io a chiamare la squadra di Kenmare vista l'alta rappresentanza di ex studenti di Hogwarts che molti tra noi hanno conosciuto come direttamente qui al castello. Zero punti in classifica – però – sono stati ottenuti per la sconfitta contro le Arpie alla prima giornata e per quella – rapida, decisamente – rimediata contro le Vespe nonostante lo spirito di sacrificio di Elenoire Glorbander (due gol e due assist per la francese) e lo strenuo tentativo della James di portare a casa il boccino. Non è decisamente quello cui siamo abituati se si parla dei Kestrels o di Jarvis, Valmiera e compagnia, capite bene. Non è neanche ciò che si aspettano i tifosi – Muldoon in testa – altro che corri, lepricano, corri come sono abituati a cantare dagli spalti ogni volta che la squadra irlandese scende in campo. La prossima giornata i Kestrels se la vedranno con lo United primo in classifica, direi che se qualcuno vuole dimostrare di iniziare la riscossa può aspettare ancora dovrà darsi più che da fare!
MONTROSE MAGPIES: Ricordate il detto squadra che vince non si cambia? In Scozia l'hanno già modificato, sebbene lo slancio iniziale e rabbioso dei tifosi delle Gazze può apparire anche eccessivo, considerando che sono state giocate solo due giornate di Campionato ed in entrambe si è rasentata appena un'ora di partita. Poco importa, evidentemente, ai sostenitori dei Magpies, se persino le cessioni accolte malamente sino ad inizio campionato ora sembrano esser state messe da parte, così come si sta chiudendo decisamente un occhio sulle prestazioni di Neasden, non proprio il massimo tra gli anelli. In timida risalita anche le quotazioni di Sebastian Waleystock sebbene la sufficienza sia decisamente rosicata e ci sia un solo gol che porta la sua impronta. Per niente da sottovalutare il prossimo incontro con le Arpie, quindi, vero banco di prova di una squadra decisamente rifondata (bene o male?)
PORTREE PRIDE: Né bene né male, questo inizio di Campionato per la squadra di Portree. Buona, decisamente, la parteza con le Catapulte con una Juliet Lucky che è veramente un piacere rivedere in pianta stabile a difendere gli anelli ed una Peacock che è apparsa decisamente più motivata e carica dell'avversario di reparto, sarà anche per il calderone di galeoni d'oro promesso in cambio della cattura della sferetta alata. La cercatrice si è poi ripetuta anche nella seconda partita in programma a Portree contro i Tornados, ma il divario subito dal reparto cacciatori – e soprattutto da quello Battitori – ha attestato il punteggio finale sui 280 a 260 a favore dei Tornados. Se la Lucky appare abbastanza sicura tra gli anelli, del resto, lo stesso non si può dire per i "nostrani" Andreji Becket ed Hayley Roines, surclassati senza possibilità d'appello dal rispettivo controreparto avversario. Accade così che se la Lucky riesce a mantenere un posto nella classifica dei Best di settore fatta da La Civetta, l'altro – e solo – nome che compare è quello di Jimmy Cantwell, perlomeno per la percentuale di bolidi andati a segno.
PUDDLEMERE UNITED: Siamo primi. Sia-mo pri-mi. S-i-a-m…ok, la smetto. Ma solo perché so essere un tifoso con i piedi per terra che non si sta affatto illudendo che lo spaccato di classifica odierna possa essere quello che si vedrà alla fine del Campionato. Venderemo cara la pelle, almeno questo. Il nostro miglior alleato, al momento, ha il noto viso di Graham Orwell, alla faccia di chi avrebbe voluto già fargli appendere la scopa al chiodo. Per quanto possa dispiacermi nel vedere Giselle Lanfrad in panchina, infatti, il doppio sette in pagella rimediato dal cercatore dello United è fuori discussione che lasci ben sperare qualsiasi sostenitore, nonostante contro i Falcons non si sia di certo visto del bel gioco in campo a differenza di quanto osservato durante l'esordio con le Vespe. E se tutti – io in primis – aspettiamo di vedere all'opera il vero Longebalai e non quell'opaco visto sinora, al prossimo incontro arrivano i Kestrels…e io sto già iniziando i rituali antiMuldoon!
TUTSHILL TORNADOS: E' difficile commentare le prestazioni dei Tornados senza cadere nella retorica o nel ripetitivo. E' per questo che ho deciso di parlare essenzialmente di dati statistici, quelli che piacciono tanto a Catherine Smith quando non riesce a prender sonno la notte, esatto. Fujisawa, Relena O'Neil e la Sheridan occupano i primi tre posti della top ten di gol accuratamente redatta da La Civetta dello Sport. Numeri impressionanti cui si aggiungono le sole diciannove pluffe perse durante le due partite sinora giocate e l'ormai abituale prestazione da manuale di Galinda Pizarro tra gli anelli. Vogliamo spostarci di reparto per vedere se la situazione cambia? Ve lo dico subito: Dirk Hargreaves ha già chiaro sin da ora dove vuole arrivare, lo dimostra quel primo posto per i bolidi a segno tenuto più saldamente di quanto non facciano Kane Lindstrom e Morrigan Andersson quando si tengono per mano nei corridoi. E Rygar Connelly non pare esser da meno, in questo proposito e nonostante la differenza abissale tra i due battitori. L'unico neo – se così lo si vuol definire – è la Cox, così sorprendente lo scorso campionato ma decisamente altalenante in questo inizio di stagione. Fossi nelle Frecce, ad ogni modo, inizierei a pensare a qualche piano alternativo, prima del prossimo incontro.
WIGTOWN WANDERERS: Robert McReady me l'ha scritto qualche giorno fa: Phil, dai retta ad un vecchio detto scozzese, non si possono tracciare sentieri in cielo, ma si può correre nel cielo. Ora, io non so bene cosa voglia dire in realtà questa frase scozzese né perché ho avuto la sensazione che l'ex Serpeverde mi stesse in qualche modo prendendo per i fondelli, ma di certo – almeno per ora – le Mannaie un modo per trovare il loro sentiero in cielo l'hanno trovato. O almeno ci stanno provando. L'iniziale sconfitta contro le Frecce non ha fatto demordere nessuno, in quel di Wigtown e – anzi – ha probabilmente accresciuto sia la voglia di dimostrare il proprio valore, come nel caso di un tarantolato Seth Lucky, sia quello spirito tipicamente scozzese di non mollare l'osso neanche se devi contenderlo ad un crup. E' in questo modo, credo, che è arrivata la vittoria contro le Catapulte e la rinascita di Rohlfs che ha fregato all'ultimo  Johanna Matijsen e le speranze delle Catapulte. Ripeto, io non so se è possibile o meno correre in cielo senza sentieri, però mi fa stare tanto bene crederlo…
VESPE DI WINBOURNE: I Pungiglioni si saranno fatti sentire, a Winbourne? Dovrei chiederlo a Taanpaa traditore che non è andato oltre il quasi sufficiente, dopo due giornate di Campionato. O potrei provare con uno qualsiasi degli altri ex giocatori di qualche squadra del Campionato di Lega. Gara d'esordio contro lo United miseramente persa con soli venti punti messi a segno. Seconda giornata vinta grazie a Tumbledorf in un momento di grazia suprema che è riuscito a sopraffare la tenacia di Krystal James e chiudere così l'incontro dopo neanche quindici minuti di gara. Insomma, se c'è chi dice che lo United si ritrova primo in classifica per una botta di c…hicken&chips, le Vespe non sono tra quelli che possono parlare in merito alla posizione occupata al momento. Dopotutto, chi di pungiglione ferisce, di Mannaia…

FANTAQUIDDITCH

Alla fine sono risultate dieci, le FantaSquadre accettate da La Civetta dello Sport e la Gringott, per partecipare all'annuale concorso messo in palio per chiunque abbia tempo e denaro per starci dietro. E dopo le prime due FantaGiornate – seguendo le orme del Quidditch vero e proprio – ci sono due compagini in testa alla classifica che potete controllare qui di seguito, giusto per iniziare a farvi un'idea di come sono andate le cose sino a questo momento.

CLASSIFICA FANTAQUIDDITCH

1
London Louse
4 pt.
2
Cookies Warriors
4 pt.
3
Pride Peacocks
2 pt.
4
Maghi Perbene
2 pt.
4
Backward Billywigs
2 pt.
6
Silverstorms
2 pt.
7
Elder Blonde
2 pt.
8
Super Kiwis
2 pt.
9
Morguttini
0 pt.
10
Australian Kings
0 pt.

Pavon che vince non si cambia, il mese scorso ho iniziato la parte legata al FantaQuidditch con questa osservazione e almeno per la prima giornata ci ho preso, va detto. Poi i Pavoni hanno incontrato qualche tempesta – argentata, visto che si trattava della Silverstongue – ed il duo Burton-McReady ha dovuto cedere il passo ed il posto in classifica a quelli che per il momento sono i veri e propri outsider che non ti aspetti. A condurre il FantaQuidditch, infatti, sono al momento Gordon Fletcher con i suoi Biscotti Guerrieri – in un periodo in cui uno zuccotto ti manda in infermeria la cosa può apparire anche tragicomica, lo so – e, udite udite, Lila Lamb. Si, esatto, proprio l'eterna ultima di ogni concorso cui abbia partecipato, si trova ora in vetta alla competizione. Se il primo posto del Corvonero si può spiegare con la presenza in squadra dei due Lucky e di Orwell – che in queste giornate hanno portato su delle belle pagelle – per quanto riguarda la Serpeverde immagino che il risultato dipenda dal minor valore degli avversari (come nel caso dei Morguttini di Aurora Halliwell in ultima posizione ed affrontati alla prima FantaGiornata) o dalla prova del cercatore delle Mannaie che si è messo in mostra nella seconda giornata. Dietro i primi due in classifica, del resto, la selva delle squadre a due punti è decisamente ampia e vede, tra l'altro, i primi veri tentativi di emergere di iscritti storici del calibro di Hortense Lanfrad e Gregor Darsel che di certo non sono al primo concorso in vita loro. Se l'ex Grifondoro, però, ha vinto e perso con dei risultati decisamente netti, la quintina rosso-dorata si è invece trovata davanti a risultati molto risicati sia nell'iniziale sconfitta con i Maghi Perbene (320-350) sia nella successiva vittoria contro gli Australian Kings (350-390) che condanna la squadra di Kaleb Lytresthin all'ultimo posto in classifica insieme ai Morguttini. Per il Tassorosso, oltre alla sconfitta contro Hortense, nel primo FantaIncontro è arrivata la disfatta anche contro Gregor Darsel, mentre la primina Corvonero ha dovuto pagare lo scotto di incontrare entrambe le FantaSquadre in cima alla classifica. Ancorati a due punti anche i Super Kiwis di Theodore Horan ed Elliot Kirwan che hanno esordito nella loro esperienza con il FantaQuidditch proprio contro i Campioni in carica dei Pride Peacocks. In realtà, poi, i due Serpeverde – intendendo quelli ancora a Scuola – hanno anche acciuffato i punti messi in palio per il boccino, ma nulla hanno potuto contro il possente reparto Cacciatori degli ex studenti di Hogwarts. Theodore ed Elliot si sono comunque rifatti alla seconda FantaGiornata in cui si sono trovati davanti anche in questo caso l'ex assistente di Incantesimi Darsel. E gli hanno fatto decisamente la bua visto il 240-510 finale. A completare il quadro dei team fermi a due punti restano quindi le riproposizioni – già viste l'anno scorso – dei Silverstorms e dei Maghi Perbene di Heert McNails e del professor Weetmore. Se la cacciatrice professionista Silverstongue ha rimediato all'iniziale sconfitta ottenuta contro Gordon Fletcher battendo gli Orgogliosi Pavoni, infatti, per l'insolito duo Grifondoro l'intoppo è arrivato alla seconda FantaGiornata e sotto le sembianze di Lila Lamb che ha strappato loro la possibilità di arrivare in cima alla classifica.
Quello che ci si dovrebbe domandare ora, tuttavia, è un'altra cosa, molto più semplice e magari prevista come incipit di questo trafiletto: ma come sono composte, queste squadre?

Cookies Warriors: Juliet Lucky – Seth Lucky – Kirsten Flower – Hayley Roines – Tristan Williams – Petunia McMarley – Graham Orwell

the Elder Blonde: Haruko Ikegami – Chris Southgate – Kirsten Flower – Nicole Silverstongue – Antarktika Oper – Raffaello Malagrida – Sander Rohlfs

BackwardBillywigs: Sylvia Whiteheart – Jurgen Innerson – Keven Thorn – Oscar Trott – Nicole Silverstongue – Tristan Williams – Lindsay Peacock

Australian Kings: Sylvia Whiteheart – Andreji Becket – Kirsten Flower – Bianca McTroy – Jill Peterson – Matu Vaea – Graham Orwell

Prides Peacocks: Haruko Ikegami – Warwick Donaghey – Kirsten Flower – Hrvoje Midel – Patrick McInler – Rick Traveler – Alf Tumbledorf

MAGHI PERBENE: Sylvia Whiteheart – Seth Lucky – Andreji Becket – Niamh Davies – Nicole Silverstongue – Oscar Trott – Graham Orwell

Morguttini: Erika Johnson – Kirsten Flower – Chris Southgate – Niamh Davies – Raffaello Malagrida – Lukas Tenden – Walter Creed

SilverStorms: Baylee Blast – Augustyn Vrauwdeunt – Kirsten Flower – Momoru Kyono – Raffaello Malagrida – Niamh Davies – Walter Creed

London Louse: Haruko Ikegami – Keven Thorn – Jurgen Innerson – Vassil Peev – Niamh Davies – Jill Peterson – Sander Rohlfs

Super Kiwis: Sylvia Whiteheart – Jurgen Innerson – Keven Thorn – Siegfrid Agnarsson – Jill Peterson – Matu Vaea – Graham Orwell

Philip Noreal. Tassorosso fino al midollo e nativo di Hartlepool (Durham), frequenta l'ultimo anno. Responsabile della sezione sportiva e Vice Caporedattore del giornale, ha promesso ai lettori di non far mai mancare loro la verità, soprattutto dopo gli avvenimenti di inizio anno scolastico. Sulla divisa, ad altezza del cuore, del filo animato ricama alternativamente una O ed una L proprio in segno di commemorazione. Continua a chiedere consigli al quadro dei magati '68 in Sala Trofei anche se si vocifera che non siano più le dritte sportive ad interessargli, quanto quelle semplici regole di vita che lo rendano un buon mago ed un bravo ragazzo. Non ha mai dichiarato sul serio la sua squadra di Quidditch preferita sino a quest'anno, al contrario del suo interesse per Vega che non è mai stato in grado di nascondere. Adepto del sacro baule, per questo motivo ha imparato a scrivere bene anche al buio.