A tavola!

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Editoriale

di Margareth Lowenn

Gennaio è un mese piatto. Non faccio che sentire questa frase in redazione da… non so quanti giorni. Per esempio anche in questo momento che Leroi sta disegnando la vignetta e gli altri intorno a lui blaterano qualcosa sullo spaccare le porcellane in testa alla gente per vedere che suono fa. Personalmente credo dipenda dal piatto e anche da quanto è vuota la testa di quello che riceve il colpo. Spero vivamente che non inizino a fare delle prove, tipo che tra baulisti ci si intende e che io alla mia testolina ci tengo, sebbene secondo molti sia lì solo per figura. O perché un corpo che cammini senza testa desterebbe troppi sospetti. Ad ogni modo… io non sono d'accordo. E non perché mi vada di fare l'anticonformista ma perché, andiamo, ho davanti a me un certo calendario e non definirei proprio piatto il nostro ex viceCapo. Lawrence, a cui tra l'altro abbiamo mandato una scorta di bigliettini dalla bacheca farciti di muffin per il compleanno, rimane sempre un gran bel tipo. Ma non troppo, non vogliamo che si monti la testa più di quanto già non faccia solitamente; anche perché ho pure la foto di Azzy, affianco, e anche lei non mi sembra affatto una persona piatta, né di sicuro sentiremo rumore di vuoto spaccandole un piatto in testa. Cosa che ovviamente nessuno dovrà minimamente provare a fare, prima che mi si accusi di incitare la violenza. No, ragazzi, non andremo a lanciare piatti in testa nemmeno a quelli dell'Eco! Merida è simpatica e fa un sacco di battute belle, già. Tornando a noi – perché anche i piatti hanno un proprio centro esattamente come questo discorso, sebbene non sembri – prima di tutto bentornati ad Hogwarts! Non è poi una grande tragedia tornare tra i banchi, anzi essere a casa e aver ripreso la routine quotidiana è molto bello… se non per il fatto che quasi tutti i docenti sentano l'irrefrenabile bisogno di ricordarci ogni santo giorno degli esami di fine anno, e che noi magandi ce ne andremo finalmente da qui, come se già non lo sapessimo da soli. Sempre se l'assunzione di strane piantine, cosa di cui ci accusano, non ci ammazzerà prima; in realtà no, Jai, a me non piacciono le piantine di Thingread ma… prof, tranquiiiillo, non per questo darò fuoco alle serre non faccio mica Darcy di cognome! Nessuno di voi dovrebbe farlo, dobbiamo essere per la pace nel mondo (a questo possiamo dire sì) e i puffskein che trasportano arcobaleni. Sto divagando, scusate, è che qui davanti c'è una diatriba su quali posate lanciare nella prossima guerra del cibo per annientare potenziali nemici; Jerry non credo che i tovaglioli siano validi o utili alla causa, sai, anche se è Plutone in persona a dirtelo. Anno nuovo, vita nuova, è una cosa che si dice ogni anno ma alla quale – diciamocelo – nessuno crede più. E' oramai una sorta di tradizione, come i tassi ultimi nella Coppa delle Case, a cui non si può dire di no. E sapete cosa altro fa parte di questa tradizione? I buoni propositi! Un'altra cosa che si fa in maniera meccanica e a cui poi non si bada per gli undici restanti mesi dell'anno. Certo, qui di fronte a me sta nascendo un proposito di guerra di piatti, tutt'altro che positivo, ma è un dettaglio trascurabile. Prendiamo per esempio i buoni propositi che la mia JaiJai ha cercato di infondere ai suoi scribacchini; che l'Eco continui a portare avanti una missione per rendere il mondo migliore. Sono contenta che abbiano finalmente deciso di farla finita e riconoscere la Voce come unico giornalino scolastico, ho sempre saputo che Jackie è la migliore. Il messaggio di abbandono dell'Eco è piuttosto palese in ogni punto dell'editoriale della mia biscottina amorosa – ci hanno scoperte, cavolini, ma come facciamo a nascondere il nostro amore? – perché parla di diffusione di una cultura e di non fermarsi alle apparenze, oltre che al non volersi tenere tutto per loro. Anche perché non è proprio nello spirito dell'Eco o nella sua linea, da che ricordi. Si prospetta proprio un bell'anno, quindi, e spero che anche voi abbiate fatto una lista di buoni propositi. Il mio consiglio per stavolta è… cercate propositi che potrete concretamente portare avanti. I soliti "studierò di più", "mangerò di meno" e cose simili sono altamente sconsigliati; andate sul facile, promettetevi di interessarvi di più alle cose, di sorridere di più e scervellarvi di meno. Ve l'ho già detto, si, ma il mio buon proposito per quest'anno è di parlare di più, quindi… anche se qui mi dicono che non sanno se sia effettivamente possibile. Buon anno, studenti, e che sia buono davvero!

Hogwarts

Sport

vignetta

Contro-Ballo

Stavolta la mia esperienza di pre-ballo dell'Agrifoglio è stata illuminante. No, non intendo parlare del Ballo. Sarebbe privo di logica, è stato un mese fa e gli unici che riciclano notizie vecchie sono quelli che hanno un mangia-carogne come animale simbolo. No, per quest'anno ho deciso di scrivere un Contro-Ballo, ovvero tutto ciò che avviene intorno all'evento. Ed è Contro perchè tra gli sfavillanti preparativi del Ballo in realtà ci sono più ombre, risposte negative e delusioni di quel che potrebbero immaginare quelli che raccolgono dame e cavalieri con un semplice schiocco di dita. Partiamo da un dialogo che ho diligentemente trascritto pochi secondi dopo che è avvenuto. Settimana precedente al Ballo, venerdì, fine della lezione di Storia della Magia, classe del quinto anno assopita [continua...]

La Redazione

Caporedattore: Margareth Lowenn. 
Vice Caporedattore: Harriet Mayfair.
Articolisti: J. Claythorne, E. Donegal, A. Fair, L. Gordon, I. Hevenge, G. Hywel, G. Lanfrad, M. Lowenn, H. Mayfair, M. McReady, D. Milford, S. & J. Muldoon, P. Noreal, P. Pawn, B. Quills, V. Rushton, S. Sonn, S. White, L. Wright. 
Inviati Speciali: Philibert Pheelan, Robert McReady.
Fotografia: Harriet Mayfair. 
Vignette: Leroi Gordon. 
Impaginazione: Gwendolyn Hywel.