Ah, febbraio, quanto mi sei caro. Riesci a farmi rimpiangere una lezione di Storia della Magia un soggiorno in infermeria accerchiandomi di noiose coppiette, cioccolato scadente e ragazzine in preda a crisi di pianto commosso seguite da crisi di riso isterico perché l'amore della loro vita gli ha appena starnutito addosso. "Oh, Merlino, il suo moccio è così giall… "
Come sarebbe a dire che non è ancora febbraio? Ma certo che lo è, e non mi importa ciò che potrebbe dire il calendario di Vinnica se, investendoci sopra dei Galeoni, avessi deciso di lanciare uno Schiantesimo morale su tutto il terzo mondo. Che poi anche io potrei ritenermi offesa dal fatto che quelle fotografie insultano il mio lavoro, oltre che il buon gusto, dato che sembrano esser state scattate da Donegal al suo primo giorno di scuola (e in effetti penso ci sia voluto un certo fegato-gryffindor, in fase di sviluppo), eppure non lo faccio, al contrario d'altri. Tuttavia devo dire che d'ora in avanti vorrei mangiare pure io Platani, e con le mani, così almeno non correrei il rischio di dover utilizzare la stessa forchetta passata fra le labbra di Luys Thingread. Boh, a me l'idea fa un po' schifo, anche se qualcuna di voi probabilmente avrà iniziato a palpitare, commentando: "e quella saliva è così… mmh. Ma dici che resterei incinta?"

Però vi sto anticipando troppo. Rimane il fatto che ci troviamo a febbraio eccome, solo in maniera metaforica; perché, davvero, non saprei come altro definire un mese in grado di propinarmi tesori simili a quelli che troverete all'interno di questo numero. 

L'astinenza sarà l'unica salvezza. Tremate, they're coming! In bacheca risultano seconde soltanto in confronto ai messaggi di primini in cerca di amici/nemici/gatti/Snorticoli Cornuti, e ciò nonostante sono in grado di riscuotere il doppio dei commenti a nemmeno cinque secondi dalla loro affissione. Non pensavo andassero ancora di moda, ma a quanto pare mi sbagliavo. Di cosa sto parlando? Ma delle dichiarazioni d'amore pubbliche, ovviamente! Più imbarazzanti che mai e persino in leggero anticipo – o in largo ritardo rispetto al S. Valentino dell'anno scorso.
L'uso di colori vivaci, le rime dozzinali, ma soprattutto il coraggio di lasciare in giro simili volantini lasciano chiaramente intendere la natura Grifondoro di tale K.M., e se non mi credete vi basti arrivarci per esclusione: un Tassorosso si sarebbe quantomeno impegnato a usare correttamente la punteggiatura (fatemi illudere, ve ne prego), mentre un Corvonero avrebbe farcito la sua dedica con parole quali zazzera [cit.] per dimostrare di possedere un ampio vocabolario pubblicato durante il secolo scorso. Lo so, all'appello manca comunque una Casata, ma sono abbastanza sicura che uno studente del Serpeverde non si abbasserebbe mai a fare una cosa del genere.
Se però così non fosse:

a) WUT?
b) vergogna, ti disconosco ufficialmente.

Ad ogni modo, mi hanno riferito che dopo aver letto la poesia questa Chelsea abbia reagito in modo tutto sommato diplomatico, staccando uno dei messaggi e lasciando al suo posto poche righe di ringraziamento in cui comunque spiegava che avrebbe preferito risolvere la questione a quattrocchi, lontana dalle voci maligne annidate in Sala Grande.


….
Ecco, adesso toglietevi dal viso quelle espressioni meravigliate: stavo scherzando.
 

A proposito di saliva. La saliva mi fa schifo: ultime parole famose. Trovo che Chelsea abbia qualcosa in comune con Emrys Hansen e la duttilità mentale di un mattone della Torre Ovest. Anche se io – che alla sua età mi limitavo semplicemente a non pormi il problema di che sapore avesse la saliva… anche perché di solito, con questa scusa, tante "puffole curiose" ne approfittano per ficcarsi la lingua in bocca a vicenda – non mi faccio ingannare, certo che no. Questa tizia, fra due anni, probabilmente sarà quella che in un altro contesto definiremmo "Morgana"; in questo contesto, dato che l'attuale generazione condivide un gergo comune, ci limiteremo a usare il termine "Amber Wolf".
Ah, e mi prendo pure l'onere di fare un/a riassunto/traduzione per K.M. visto che quelli della sua razza si lasciano confondere facilmente dai fiumi di parole: biscottino, la signora ha detto no.

A casa mia io sbuccio solo le bananee, ma tant'è.

Ecco, bravo, dagli una mano.

Lo so, lo so, tutto questo starà suonando in maniera estremamente stringata e autoreferenziale, visto che soltanto pochi fortunati sono in grado di cogliere la citazione; ma che ci posso fare se Medicine è bravissimo a commentarsi da solo?
 

Harriet Mayfair. Ha compiuto 17 anni in estate, il che la rende a tutti gli effetti un'adulta seria e responsabile, di quelle che non scatterebbero mai foto col flash in Sala Comune solo per il gusto di spaventare gli Avvincini che si affacciano sui lucernari. Proprio no. E' stata nominata Prefetto, e poi Caposcuola, di Serpeverde, oltre che essere Vice Caporedattore dell'Unico Giornale di Hogwarts, ma in quasi sette anni ha pure giocato a Quidditch come riserva, corso in B1 scolastica, cantato nel coro e salvato la Regina nel Club di Scacchi. Attualmente si definisce annoiata da qualsiasi tipo di attività extrascolastica; però le piacciono il silenzio, i fantasmi e i girasoli crisantemi. Non vi diremo che è la nipote segreta di Anassibya Graveyard – non l'abbiamo capito neppure noi; sebbene lei ci tenga a ricordare che il suo secondo nome è Ana.