Nello scorso numero, nell'articolo riguardante il Torneo dei Cavalieri, le mie parole sono state le seguenti: «il Torneo dei Cavalieri [...] ormai è quasi in dirittura di arrivo». Ebbene, in seguito a delle precisazioni che ho dovuto porgere via gufo a causa delle suddette parole, è bene che lo specifichi pubblicamente qui… La frase era da intendere "dirittura di arrivo" nel contesto della prima competizione che è, appunto, in dirittura di arrivo; ne mancano altre due che avranno inizio dopo un mese di pausa dalla finale della prima competizione. La sottoscritta non si è ancora svigorita di vedere, appuntare e raccontare le tenzoni e la mia piuma è perfino più smaniosa ed affaccendata di quanto lo fosse all'inizio;  non vi libererete di me tanto facilmente!

Nella puntata di questo mese de "Il Torneo dei Cavalieri" tratterò gli ultimi incontri della prima competizione (la Giostra), ergo la semifinale e la finale.
La prima ha visto fronteggiarsi il signorino Rothenberg vs il signorino Medicine e il signorino Gordon (che, rimembro, è subentrato in seguito alla rinuncia del signorino Soon) vs la signorina Smith; la finale, invece, è stata gareggiata dal signorino Rothenberg e dal signorino Gordon. Con codesto riassunto ho svelato anticipatamente i vincitori della semifinale, ma poco importa, visto che quello che dovrebbe sollevare interesse, in teoria, sarebbe lo svolgimento degli scontri in sé e non il risultato. E' importante la modalità in cui si è svolto il percorso, non il traguardo in sé raggiunto.

Le semifinali

Bradenbilius Rothenberg vs Sami Medicine

Innanzitutto è mio dovere puntualizzare che, fra gli spettatori, è l'incontro che più ha attizzato il fuoco dell'attenzione e dell'interesse, coinvolgendoli in maniera oserei dire sfrenata. La sottoscritta non è del medesimo pensiero; è necessario ben altro affinché la parola "sfrenata" mi venga accostata, ma tant'è.
Ora che mi sovviene il pensiero… non sarà forse stata una certa Lady Havenport ad aizzare le masse? Sembra, infatti, che all'ingresso del signorino Rothenberg  egli si sia rivolto alla suddetta ragazza con tutta l'intenzione di dedicarle l'incontro, proprio come animo nobile e cortese comanda. Gareggiare in onore di una donna. Il perché le donne non dedichino gli incontri agli uomini non si è ben capito, ancora. Ah no, scusate, dimenticavo che le Donne non gareggiano.
Il signorino Medicine ha optato per due mazze chiodate, necessitanti di somma forza al fine di maneggiarle adeguatamente, mentre la scelta di Lord Rothenberg è ricaduta su una lancia corta e rigida ed uno scudo rotondo dalla faccia liscia; scelta molto interessante quella del Grifondoro poiché uno scudo con quelle caratteristiche ha non solo la funzione di difesa propria di uno scudo, ma anche quella, in qualche modo, offensiva grazie alla superficie che garantisce un attrito nullo e permette ad un'eventuale lancia/spada di scivolare nel momento dell'impatto con esso. 
La lancia che il Grifondoro avanza verso il Corvonero con tutto l'intento di fintare il colpo, diventa in realtà una preda facile per la mazza chiodata dell'altro che mira a spezzarla con un'oscillazione precisa e verso il basso impedendo alla lancia la risalita verso il fianco del signorino Medicine (originario progetto del Grifondoro), arma che invece colpisce il cavallo del sestino comportando in questo modo l'imbizzarrimento dello stesso. La bestia si impenna e, in codesto atto, disturba il cavallo del Grifondoro – che si spaventa – ed al contempo disarciona il Corvonero che, a questo punto, si ritrova al suolo. Lord Medicine ha entrambe le mazze a disposizione, seppur senza destriero, mentre Lord Bradenbilius il cavallo (seppur innervosito e poco stabile) ed entrambe le armi.
Il Corvonero tenta quindi un'istantanea issata in piedi che riesce in parte o, almeno, non istantaneamente come egli aveva previsto; nel mentre il Grifondoro cerca di tranquillizzare al meglio il destriero imponendogli la sua presenza ed il suo predominio. Uno scatto in velocità e movimenti zig-zagati del sestino gli concedono di assumere le caratteristiche di un bersaglio mobile e quindi una maggiore difficoltà da parte dell'avversario a poter prendere la mira; le due mazze chiodate del Corvonero vanno perciò immediatamente alla ricerca dell'attacco ed una di queste trova sì la caviglia del Grifondoro, se non fosse che quest'ultimo gli va incontro in sella al suo destriero, ormai del tutto tranquillizzato. C'è da dire che Lord Brandebilius non mira a prendere in pieno il Corvonero (atto che sarebbe risultato altresì scorretto, oltre a comportare l'esclusione dal Torneo) ma lateralmente, al fine di destabilizzare il suo equilibrio. Una volta riuscito in tale impresa, con l'avversario a terra, il Grifondoro può infatti colpirlo liberamente e metter fine all'incontro con una schiacciante vittoria.
Sì, diciamo che l'incontro non è stato spropositatamente deludente ma c'è chi, come me, si aspetta sempre di più e non si accontenta. Accontentarsi è come mettere dei limiti alle nostre aspettative, cosa da non fare assolutamente.

Leroi Gordon vs Miley Smith:

Incontro di breve durata… ma, come enuncerebbero i babbani, intenso. E' stato infatti un semplice attacco quello andato a segno che ha comportato la vittoria del Tassorosso sulla Corvonero. Ma andiamo con ordine.
La scelta delle armi ricade su una lancia ed uno scudo metallico di forma triangolare per il Tassorosso mentre vi sono una lancia lunga e flessibile ed uno scudo rettangolare per la Corvonero. Sarebbe potuto avvenire anche un incontro decente se solo la Corvonero non avesse errato del tutto la disposizione delle armi; la dea bendata non è stata minimamente dalla sua parte questa volta, proprio no. Difatti, impugnando lei la lancia nella sinistra e lo scudo nella destra, colpisce il Tassorosso proprio lì dove egli aveva lo scudo a protezione, scudo che svolge perfettamente la sua funzione anche grazie, evidentemente, al polso rigido del ragazzo comportando in questo modo la rottura della lancia dell'avversaria. A complicare il tutto ci pensa, poi, il colpo ben sferrato dal ragazzo, in grado così di metter finalmente fine allo scontro; egli fa sì che la forza impressa dalla lancia sia tale da disarcionare la Smith da cavallo. Con ciò gli è venuto del tutto facile assicurarsi la supremazia su di lei essendo, appunto, illeso sul destriero e con entrambe le armi a disposizione. Gordon si aggiudica così il posto in finalissima!
Un'annotazione su questo scontro, annotazione di eccelsa importanza, a mio modestissimo parere. Il sorriso sul volto di entrambi alla fine; la mano avanzata dal vincitore al fine di aiutare l'avversaria a rialzarsi e la pacca della vinta sulla spalla di colui che le ha portato via la vittoria. Una scena bellissima, degna di onore ed acclamazione da parte di noi tutti.
Magari Gordon non vincerà il Torneo, ma potrà vantare sicuramente di avere una caratteristica con la quale o si nasce o no: la nobiltà d'animo. Non c'è prezzo che la possa comprare né titolo che la possa aggiudicare né discendenza che la possa assicurare; difficilmente si acquista nel corso della vita e chi la possiede ha un grande tesoro sempre con sé.
E con ciò, dalla scribacchina Hevenge è tutto! Ci rileggeremo nel prossimo numero in cui tratterò  la seconda competizione. Cosa dovranno affrontare i nostri temerari aspiranti mollicci cavalieri questa volta? Sarà più o meno difficile della Giostra? Lo scopriremo presto!

Ooooooooooooh ma cheeeeee sbadata, QUASI dimenticavo… La finale!
Avrò archiviato questo ricordo nella parte remota del mio lobo celebrale al fine di non dover rimembrare più determinati avvenimenti. E' stata una finale? No, perché per poco non ci addormentavamo tutti! Richiedo ufficialmente a Lord MacDorrow di metter fine ad uno scempio del genere semmai dovessimo, sfortunatamente ed ulteriormente, esserne testimoni. Ad ogni modo, il vincitore è stato Bradenbilius Rothenberg – pura fortuna la sua, a modesto parere della sottoscritta – seguito da un Leroi Gordon incredibilmente spento – non so per quale fortuna non si ritrovi le ossa in polvere – e da Sami Medicine. Quarto posto per la signorina Smith. Giusto per far presenza, sì.
Ecco, ora che ho fatto il mio dovere posso davvero salutarvi. Alla prossima!

Ivy Hevenge. Terzina Grifondoro, 13 anni. Figlia di un cavaliere di Mornay e di una babbana, vive nella medesima isola magica ed ha tutte le intenzioni di seguire le orme del padre anche se una regola legata al sesso glielo impedisce; per questo tutto quello che fa ha come finalità quella di essere il cavaliere perfetto, perfetto a tal punto da poter abbattere una regola antidiluviana e sessista. Ed è anche convinta di riuscirci! Poveretta… Si batte affinché le femmine siano al pari dei maschi, sia come opportunità che come considerazione, cosa che trapela anche nei suoi articoli; occupa perennemente la prima fila in aula e mira ad eccellere in tutte le materie. La sua "carriera" da scribacchina è iniziata con un'invettiva nei confronti dei partecipanti al Torneo indetto dai Cavalieri di Mornay. Fa parte del Club del Libro dal primo anno.