By Anne Burton | novembre 28, 2015 - 8:54 pm - Posted in Dicembre 2071

Non avrei mai pensato di dar seguito a questa sorta di appuntamento mensile, con un incipit come quello che doverosamente deve riguardare Cedrick e quello che ha combinato. Sono una delle persone più ligie al Regolamento Scolastico di questa Scuola – lo sapete anche meglio di me, da quel che sento e leggo in giro – eppure, se ve ne siete accorti, sono anche uno di quelli che non ha ancora assegnato una punizione vera e propria, tutto questo per un valido motivo: credo nel dialogo. E nella possibilità che ogni cosa si possa risolvere senza giungere a limiti estremi. Cedrick ha sbagliato, su questo non c'è Idros che piova. Ha rubato dell'Agrimonia dalle Serre approfittando probabilmente di una distrazione del buon Skene, ha deliberatamente attirato degli studenti in Sala Trofei e ha giocato con loro, lo dicono i fatti oltre alle testimonianze dirette. Andava punito, certo. Andava espulso? Non lo so, immagino dipenda dai punti di vista, qualcuno direbbe anche che chi è stato coinvolto nella faccenda sarebbe potuto uscirne "traumatizzato" anche se l'Agrimonia di suo concede solo un sonno artificiale, nulla di più.
Non spetta a me decidere, ci mancherebbe, ma se di educazione si deve parlare, Hogwarts e la Preside Wallace in special modo, mi hanno sempre insegnato a trovare una soluzione senza sfociare subito nel drastico ed irreparabile, voglio dire solo questo. Il resto è solo una serie di prese di posizione più o meno diverse, ma quasi sempre soggettive.

1. Allo studente del secondo anno Claus White dovrebbe essere ricordato che, tra i principi fondamentali su cui si fonda la Scuola di Magia e Stregoneria che frequenta, vi sono anche quelli della diversità e pluralità. Probabilmente la giovane età non consente al Tassorosso in questione di distinguere al meglio il significato di parole forti come quelle da lui stesso utilizzate nel riferirsi di continuo ad una casata in particolare. Il rispetto – lo si dovrebbe sapere – nasce dalla conoscenza dell'altro. E per questo occorrono impegno, investimento e talvolta anche sforzo.

Articolo 43, Sezione Comportamentale, rigo ventidue

Nessuno mi ha mai chiesto per davvero perché mi sia fissato così tanto con il Regolamento Scolastico, preferendo la storiella secondo cui – nella maggior parte delle ipotesi – mi circondo di regole per non correre il rischio di prendere delle decisioni per conto mio. In realtà, come nel caso del secondino Tassorosso additato dai più come colui che ha dato vita ad una sorta di battaglia interna al castello, credo semplicemente che non sono le regole a dover essere rispettate, ma gli esseri umani in quel che sono. E quindi, considerando che i regolamenti, non solo scolastici ma anche del vivere civile, sono stati scritti o pensati da esseri umani con uno scopo ben preciso, le norme devono essere seguite per educazione, come prima cosa. Claus non ha infranto alcuna riga del Regolamento Scolastico – ma questa rubrica non è seriosa come si potrebbe credere – eppure ho scelto lui per iniziare P in Condotta di questo mese perché vorrei dargli un consiglio, soprattutto ora che è entrato a far parte anche lui della famiglia de La Voce: impara a considerare le singole persone, non le etichette che dei colori sulla divisa o una spilla diversa dalla tua possono mandare indietro. Ma non farlo perché te lo dico io o qualcun altro di più influente e/o autoritario. Avrai tutto il tempo – crescendo – per renderti conto di come la diversità sia quel che, in fondo, salva la Comunità Magica. Sempre.

2. Si ricorda alle intere casate di Corvonero e Tassorosso che gli spillati, soprattutto se della stessa casata, non godono di alcuna vena sadica che li porta sistematicamente a punire ogni esponente di una casata per desiderio di notorietà o anelito di potenza. In determinate circostanze – quindi – è consigliabile fare un passo indietro, sì anche laddove la presunta "controparte" non si comporta allo stesso modo, dimostrando la maturità che gli insegnanti – e non solo – vorrebbero tanto vedere negli studenti.

Proposta di modifica comportamentale da inserire nel libro dei desideri, Pagina 80, rigo otto

Immagino mi si possa facilmente accusare di scarsa obiettività o di facile difesa di Isobel piuttosto che di Emrys o Helen Wood per le decisioni che i miei colleghi spillati hanno preso nelle ultime settimane con il solo scopo di far riflettere gli studenti delle rispettive casate su quanto infantile possa essere questa "gara" – seriamente? – a chi ha l'ultima parola. O, meglio, l'ultima trovata di pessimo gusto. Anzi, dirò di più, pur appoggiando totalmente le scelte dei Prefetti e Caposcuola coinvolti in questo gioco al rimbalzo, sono il primo a credere che le motivazioni alla base non facciano altro che alimentare le divisioni all'interno di Hogwarts. Se a Corvonero l'invito è quello di ritrovare un'unità di casata per riscoprire lo spirito ingegnosamente bronzo-blu, infatti, agli studenti di Tassorosso vien sottolineato come non si debbano far scherzi ai propri compagni. Personalmente, però, non sono d'accordo, visto che la sola cosa che andrebbe detta in merito all'intera questione è che vi state comportando come dei BAMBINI e non dovrebbe esistere niente di diverso dal suggerirvi caldamente di smetterla prima possibile, anche perché probabilmente siete i primi a prendervela con i Serpeverde per le loro trovate o a definire i Grifondoro come quelli che vanno costantemente incontro alla morte come se si tratti di una passeggiata salutare. Solo che non dovreste farlo per l'ingegno che Cosetta dovrebbe avervi messo nel corredo o perché Tosca non ama chi se la prende con i propri concasati, quanto perché – francamente – ci avete rotto i boccini!

3. A Isobel Carrot – studentessa Corvonero del sesto anno – dovrebbe esser fatto presente che il fare con cui si prodiga costantemente per riprendere, correggere ed indirizzare il comportamento degli studenti della Scuola di Magia e Stregoneria è apprezzato da più persone di quello che si potrebbe esser portati a credere considerando quel che si legge e sente talvolta. Le basi su cui si è sempre fondata Hogwarts abbracciano infatti al meglio l'operato con cui la zelante Prefetto Corvonero si prende cura dell'organizzazione scolastica come di tutti quelli che compongono la popolazione scolastica e non del castello.

Auspicio 79, Sezione Desideri, rigo sei

Quando ho scelto la lettera "P" come accompagnamento per il titolo di questa sorta di rubrica non mi sono limitato all'iniziale del mio cognome o alle punizioni, come può aver pensato qualcuno di voi; nonostante io abbia saputo che sono state avanzate anche altre varianti di certo meno ripetibili ma che dovrebbero comunque avere a che fare con il mio strampalato stare al mondo, infatti, tra le mie varianti preferite vi era anche quella di perfetto/a. E di certo questa è una delle occasioni in cui avrei sfruttato questa dicitura senza alcun problema o pentimento. Sono infatti un inguaribile mago convinto del fatto che, se solo si smettesse di voler per forza vedere quel che non c'è, si smetterebbe all'istante di mettere il naso nelle faccende – sentimentali e non – di una strega totalmente votata al ruolo che è chiamata a ricoprire e talmente dedita a quel che fa, di qualsiasi cosa si parli, da meritare sul serio una P in condotta. Sei perfetta così, Alhena. Grazie per tutte le ronde, i consigli, il supporto e la presenza costante. 

Jackson Parker. Scozzese con il kilt di castità, si vocifera che abbia imposto il rispetto delle regole anche alla Piovra Gigante, ricevendo come risposta una doccia gelata e qualche apprezzamento – non recepito come tale – da parte di poche svenevoli studentesse intente a bighellonare sulle sponde del Lago Nero. Creatore inconsapevole di doppi sensi che è il primo a non afferrare come tali, ha fatto del regolamento scolastico una delle sue ragioni di vita, al punto da essere più noto come Il Moralizzatore che con il suo nome di battesimo. Incline a salutare chiunque più volte al giorno come se non ci fosse un domani, se non altro ha finito di far sanguinare le orecchie altrui millantando una parentela alla lontana con Agatha Wickham, errore scaturito probabilmente da tutte le volte che gli viene augurata una morte lenta e dolorosa per aver sabotato feste non autorizzate o coprifuoco non rispettati. Affetto dalla sindrome di sorellanza con gran parte delle sue coetanee e circondato spesso da esponenti di sesso femminile, più che un Billywig che va di fiore in fiore si tratta in realtà di un pianeta interstellare ancora inesplorato. Letteralmente.
By Anne Burton | - 8:52 pm - Posted in Dicembre 2071

Controeditoriale

di Merida McReady

Ho la conferma che Natale si avvicina dal momento in cui Eusine è al mio fianco. Ok, si parla di colonne di un giornale scolastico, ma è pur sempre un inizio… no? Un inizio di cui la credibilità dell'Emo del Corvo non ha mai potuto godere, ma in fondo non è neppure colpa di chi li dirige o della pressa che stampa i loro articoli se sono talmente monotematici da farmi distinguere un numero dall'altro solo dopo aver controllato la data. No, il Natale non mi rende meno rognosa e quella storia del siamo tutti più buoni vale solo per i dolci, ve lo assicuro.
Quindi, considerando che l'argomento principe dovrebbe essere il Natale, come la Caporedattrice ci tiene a ricordare anche a chi ha le orecchie foderate di decreti ministeriali o foglie di Agrimonia, dovendo andar contro vedrò di sfatare brevemente alcuni luoghi comuni sul presunto periodo fantastico racchiuso dall'epilogo di dicembre; è un po' come dichiarare pubblico amore a Thomas Lancaster quando sarebbe più facile dargli del pazzo esaltato complotto-fondaio, me ne rendo conto, ma non per questo è meno vero. Anche che lo amo, sì. Natale è quando ti nominano Vice Caporedattrice del giornale, ma il ricordo di tale nomina sarà sempre legato all'abbandono da parte del tuo migliore amico. Natale è quando fai carte false per avere il Controeditoriale e ti capita quella volta su un milione in cui Ivy Hevenge riesce ad essere la più inviperita figlia di Morgana e tu, dovendo andare contro, ti chiedi quasi se è tuo dovere predicare il porgi l'altro White in segno di pace. Poi per fortuna rinsavisci. Natale è quando uno dei più fieri sostenitori del nuovo corso governativo viene espulso da Scuola proprio per l'intercessione di un ministeriale mandato ad Hogwarts da Humphrey. Non vi basta? Natale arriva quando pensi che sia l'anno giusto per un Ballo dell'Agrifoglio indimenticabile… almeno sino a quando non ti rendi conto che devi effettivamente indossare un vestito elegante. Fare i conti con gli originalissimi di turno che sceglieranno come battutone della serata: McReady, a chi hai rubato una Polisucco? Prepararti alle interminabili feste con i parenti – non so voi, ma nel mio clan gli Asticelli a tavola sono un ramo dell'albero genealogico che non ha mai attecchito – dove si finisce immancabilmente con il non distinguere più un tronco che rotola lungo il pendio dallo zio Gerard che ha un concetto tutto suo di bruciare i grassi. Ah sì, certo, poi c'è tutta quella cosa dello scambio di auguri – di circostanza, molto spesso – le vacanze che ci ricongiungono con i nostri cari (letteralmente, visti i galeoni spesi per regali grandi quanto l'acume di Parker per certe cose) e le speranze da riporre nel nuovo anno, ma le leggerete in quasi tutti gli articoli ed in altrettante salse quindi mi astengo, con SOMMO dispiacere, certo.
ps: ho anch'io un termine dal dizionario per descrivere certi soggetti: poveri (agg.,s.): che manca o scarseggia di qualità, di risorse, di requisiti ecc.

 

Vita da Caposcuola

di Eusine Van Houten

Ammetto che ho provato a rileggermi gli altri articoli degli spillati prima di scrivere il mio. Non perché non sia in grado di scrivere, oh, figuriamoci! Più che altro perché non ho idea di cosa sia la vita dello spillato rispetto alla vita dello studente. Non mi sembra che sia cambiato molto dall'anno scorso, insomma, i miei amici sono sempre gli stessi e la mia routine, ronde a parte, è sempre la stessa. L'unica cosa che posso dire è che ci si ritrova ad avere una responsabilità in più ed è una responsabilità che mi piace. Non si tratta solo di mettere in punizione chi lancia una caccabomba in corridoio o controllare che i compiti dati dai castighi di altri siano svolti, no, quella è la parte più sciocca e inutile del nostro lavoro, se così lo si vuole definire. Quello che dovremmo riuscire a fare è essere delle guide e dei fratelli o sorelle maggiori per i nostri compagni, grandi o piccoli che siano, ovviamente. Se un anno si prospetta particolarmente difficile dobbiamo essere in grado di essere delle figure di riferimento forti, se un anno è privo di libertà, dobbiamo crearla. Gli altri studenti contano su di noi come loro rappresentanti e amici, il più delle volte. Non serve per forza la spilla per entrare in questa mentalità, tutti noi dovremmo essere gli uni le spalle degli altri in qualunque momento ma la spilla è un po' un Lumos, ci mette in evidenza rispetto agli altri, capite? A me piace, davvero, mi piace un sacco pensare di poter essere il sostegno dei miei compagni di scuola e la responsabilità di sostenerli in tempi apparentemente facili è qualcosa di complesso ma che sono felice di dover fare.
Oh, sapete cosa? Io odio le punizioni che hanno in mezzo la frase "senza l'uso della magia", è una punizione non poterla usare? No, ma lo diventa quando quello che si fa è ripetitivo e inutile. Insomma, non pare brutto? Se vi ritrovaste di fronte uno studente che prende a calci un banco che senso ha farglielo pulire con uno straccio? Sono tempi in cui l'aria è secca e il vento tira all'improvviso, molti reagiscono senza accorgersene. Forse mi sono perso a parlare di cose che non hanno molto a che fare con la vita da caposcuola, scusate! La vita da spillato non è altro che diventare a tutti gli effetti la famiglia dei propri compagni di scuola, ci si dà un'occhiata a vicenda, ci si aiuta se qualcuno sbaglia e ci si tiene al sicuro, è per questo che viene data la spilla, penso, per farci sentire tutti più a casa.

By vocestudenti | - 12:05 pm - Posted in Novembre 2071

Vi è mai capitato di fissare osservare a lungo delle persone, fino ad immaginarvi una storia adatta a loro? Non solo, ma anche “prevedere il loro futuro”, immaginando come potrebbe essere la loro vita tra cinque, dieci o quindici anni. Non importa che voi le conosciate o meno, l’importante è dare libero sfogo alla fantasia! Ma poiché mi interesserebbe scoprire se sono stata abbastanza brava da indovinare qualcosa, ho pensato che potesse essere carino intervistare queste persone e valutare di quanto io abbia sbagliato o di quanto ci abbia preso. Per il mese di Novembre, ecco a voi…

…e ora parliamo di Lancelot

12.11.2071 – ore 08:00, Sala Grande
Soggetto: Lancelot Hevenge, anche chiamato “Lot” o “Bro”
Casata: Grifondoro
Anno: III
Età anagrafica: 13-14 anni
Sono al tavolo per la colazione ed esattamente di fronte a me ho il terzino al suo tavolo Grifondoro. Ogni tanto alzo lo sguardo e cerco di non farmi scoprire a studiarlo. Lo trovo quasi sempre a ridere, ad aggiustarsi la cresta e a chiamare “bro” quasi tutti i soggetti di sesso maschile che si trova intorno. Già il fatto che sia capace di trovare tutti simpatici lo trovo davvero molto strano, al limite dell’impossibile (vorrei poter dire che finga con la maggior parte, ma probabilmente li trova simpatici sul serio). Ha il suo gemello accanto che per quanto sia identico a lui è comunque meno interessante. Sono quasi certa che sia la cresta a dare quel tocco in più, almeno a giudicare da come qualcuna del primo anno lo fissa con gli occhi a cuoricino. Urla “kaboom” un po’ di qua e un po’ di là, litiga con la sorella Ivy perché mangia con la stessa voracità di un Troll affamato alla Testa di Porco. Ogni tanto lo sento vantarsi di essere riuscito a “tenere in mano la mazza” anche se un bolide all’allenamento ha rischiato di farlo schiantare al suolo da venti metri d’altezza. Si sta sparando la posa, a giudicare da come lancia occhiatine soddisfatte alle sue compagne di classe e sala comune. E di nuovo si aggiusta la cresta, come se così potesse sollevarla ancora di più verso il cielo della Sala Grande. Pare che venga da una famiglia di cavalieri, ma non credo lui farà mai il cavaliere. Prima di tutto perché non lo sa neanche fare, considerando il fatto che non è minimamente composto. In più, non mi sembra capace neanche di farlo con le ragazze. Come fanno a non capirlo, quelle teste di troll, che lui lo fa solo per sembrare uno grinzafico e per un secondo fine? Se da lui vi aspettate il futuro maritino principe azzurro delle fiabe, con cui costruire la famiglia dello ZSB (Zerbino Scacciantrusi Bianco), vi sbagliate di grosso. No, lui non diventerà mai un cavaliere, la sorella sarà di sicuro invidiosa e furiosa perché lui avrebbe la possibilità di farlo e invece se ne frega altamente. Il suo sogno più grande è trovare un gel che sia talmente super-efficace da mantenere perfetta la cresta anche dopo averci dormito sopra per una settimana. Forse vuole diventare un giocatore di Quidditch della Lega nei Cannoni di Chudley solo per stare in squadra con Angelina Coast, ma non disprezzerebbe nemmeno Elizabeth Dark. Nella peggiore delle ipotesi, una volta fuori da Hogwarts elemosinerà un posto di lavoro al Grindylocks.
Conclusioni
Patronus: pappagallo cacatua
Molliccio: se stesso con la cresta moscia e ignorato da tutti.
Ecco, questo è stato il frutto delle mie osservazioni e della mia immaginazione. E ora, l’unico modo per sapere se io ci abbia visto giusto o meno è parlargli direttamente, no?
13.11.2071 – ore 18:00, Giardino
E’ una giornata abbastanza soleggiata per i nostri standard, considerando che ci troviamo in Scozia in autunno inoltrato. Il soggetto ha chiesto di incontrarci in giardino – è probabile che voglia fare il galletto con la sua magnifica cresta e farmi vedere quanto è grinzafico sulla sua scopa. (Non capisco che cosa ci sia in me che non va. Mi ha guardata e ha detto “Tranquilla, non ti mangio mica” con tanto di occhiolini qua e là. Lo so, gli ho detto, l’ho ringraziato e gli ho sorriso, ma continuo a non capire perché l’abbia detto). Mentre scrivo qui lo vedo con la coda dell’occhio che saluta la gente che passa e fa l’occhiolino a quella sua compagna di classe (Meda? Medy? Non ricordo il nome).

Domanda n°1
S: “Per prima cosa, presentati brevemente ai nostri lettori. Come ti chiami, quanti anni hai, di dove sei e a che casata appartieni.”
L: “Sir Lancelot Hevenge III, ma tutti mi conoscono come Lot. Sai, il nome è troppo pomposo” non so per quale motivo rida così, nemmeno è un bel nome “Quasi 14 anni, sono un cavaliere di Mornay – la conosci l’isola, sì? Se no ti invito questo Natale – e sono un Grifondoro”
S: “Sì, la conosco.” Sta davvero insinuando che io non conosca l’isola di Mornay?!
L: “Però se vuoi ti invito lo stesso”.
Gli ho sorriso e basta, nemmeno ho risposto. Mi chiedo a questo punto con chi vada in giro, con gente che non sa nemmeno cosa sia una burrobirra probabilmente.

Domanda n°2
S: “Se avessi la possibilità di scegliere una sola materia da studiare ad Hogwarts, quale sarebbe?”
L: “Bè, è facile: volo” perché ride? “no, okay dai, sto scherzando” non ne sarei sicura “facciamo… Incantesimi?” me lo sta chiedendo?
S: “Me lo stai chiedendo?”
L: “Magari voglio solo sapere qual è la tua materia preferita” con tanto di occhiolino.
Sapete qual è stata la prima cosa che ho pensato ora? Che non mi sono sbagliata affatto, su questo Hevenge.

Domanda n°3
S: “Tu e il tuo gemello urlate spesso questo ‘Ka-boom’. C’è un motivo particolare? E’ la prima parola che avete detto da bambini guardando il vostro crup-giocattolo o fa parte di una danza maori?”
L: “Secondo me fa parte della danza maori, dai, è una parola grinzafica!!” … “comunque è perché noi siamo, cioè, dei tipi un po’… Esplosivi.” Nel senso che in molti avrebbero voglia di farlo esplodere? “Non so se intendi…” fa ancora occhiolini e comincio a temere davvero che abbia una qualche patologia muscolare “e ci chiamiamo così… Boh, da sempre? Lui è Ka e io sono Boom ed insieme siamo i Kaboooom” nel caso non fosse stato chiaro il significato di ‘Kaboom’, si è anche premurato di fare il gesto dell’esplosione con le mani.

Domanda n°4
S: “Ora tocchiamo un argomento che credo sia abbastanza importante per te: la tua cresta. Che marca di gel usi? Quanto ti dura un barattolo intero? E come te lo procuri, lo fai spedire dalla mamma? Se hai qualche suggerimento per chi non vede l’ora di avere una cresta alta come la tua, illuminaci.”
Nota: Non sono sicura che tornando indietro la domanda la rifarei. E’ talmente esaltato che pare abbia appena fatto uso di polvere di drago.
L: “La cresta è fondamentale! Fon-da-men-ta-le. Uso ‘Maghet! Gel StaiSempreSu’ e mi faccio una bella scorta prima di venire ad Hogwarts, ma se finisce mami me lo spedisce. Un barattolo mi dura, tipo, un paio di settimane. Ma devi capire che non è solo il gel.” Molti di voi si sarebbero voluti fermare qui. “Cioè, capisci, la cresta è come una persona, ci devi parlare, la devi curare come se fosse tua sorella.”
E non credo di aver visto mai livelli tali di follia “La pettini bene” caccia il pettine dalla tasca dei pantaloni (se lo porta davvero sempre dietro, il pettine???) “e poi metti il gel e niente la potrà mandare giù! Vuoi provare?”
Mi sono dovuta fermare per buoni due minuti qui prima di riprendere a scrivere. Lui, a me, vuoi provare, sui miei capelli. I. Miei. Capelli. Gli ho risposto “no, grazie”. Penso ci sia rimasto male e mi spiace se sarò stata un po’ brutale, ma era il caso che qualcuno glielo facesse capire che ad una ragazza non si può chiedere di fare la cresta.

Domanda n°5
S: “Come hai detto prima, provieni da una famiglia di Cavalieri di Mornay. Hai intenzione di diventarlo, un giorno?”
L: “Papi è un cavaliere, sì.” Orgoglioso, ovviamente, chi non lo sarebber?! “Forse. Cioè vorrei diventarlo perché è straganzo maneggiare una spada ma ci sono tante regole… Cioè io vorrei fare un cavalierato un po’ diverso, sai tipo, più sciallo. Ma Vy non è molto d’accordo”
S: “Non credo sia possibile fare un cavalierato ‘sciallo’, qualunque cosa tu intenda dire. Cavalierato è sinonimo di regole. E non so se i cavalieri di Mornay sarebbero felici di sentir parlare di loro come semplici persone ‘fighe’ che usano la spada. Anche i giullari usavano le spade, credo.”
L: “Bè, ma non è che ti devi svegliare all’alba per essere un cavaliere. Lo devi essere qui” si indica il petto “nel cuore” che cosa sdolcinata, lo sta dicendo davvero? “e poi cioè no, scusa, ma tu li hai mai visti combattere? Certo che sono grinzafighi!”
S: “…Ok.”
…ok.

Domanda n°6
S: “Torniamo ad un argomento più leggero” non so se sarei in grado di vederlo di nuovo così serio “che forma pensi che avrà il tuo patronus?”
L: “Qualcosa con la cresta, sicuro” VISTO?! “tipo boh.. Un gallo? O un leone che ha la criniera. Sarebbe bello anche un cavallo ma non lo voglio uguale a Vy”
S: “Magari un pappagallo. Il pappagallo cacatua ha la cresta.”
L: “Wa, mi piace! E’ pure colorato e c’ha un nome fantastico”
S: “Bene.”
E anche qui, come potete vedere, ci ho preso alla grande.

Domanda n°7
S: “Ultima domanda, poi ti lascerò andare. Se dovessi scegliere tra Angelina Coast ed Elizabeth Dark?” per chi non dovesse capirne di Quidditch, parliamo di due delle migliori cercatrici del momento della Lega Britannica.
L: “N-Non… Non si può scegliere, andiamo! Cioè, insomma, il capitano… Cioè, ex… Insomma, Tommy direbbe che nessuna è meglio della Coast ma anche la Dark ha il suo perché. Sono… Brave tutte e due. E belle. Molto belle.”
Sono certa che, messo alle strette, sceglierebbe comunque la Coast. Ma, ehi, l’avevo detto che non gli sarebbe dispiaciuta la Dark.
S: “Va bene. Ti ringrazio per l’intervista, sei stato gentile.”
L: “Sempre a tua disposizione, baby” e ancora quell’occhiolino. Assurdo, come fa a farne così tanti di seguito?

Ed eccoci qui, alla fine di questo articolo. Insomma, lettori, tirate un po’ voi le somme. Di quanto mi sono sbagliata? Beh, direi di poco, a dimostrazione del fatto che essere bravi osservatori vuol dire anche saper cogliere i dettagli. Onestamente, Lancelot, dopo aver parlato con te sono ancora convinta di tutto quello che ho scritto prima. Forse qualcuno della tua famiglia non sarà felice di sapere che non hai poi tanta voglia davvero di farlo il cavaliere, ma che importa? Non ti piacciono le regole, non farlo. Magari evita di dirlo quando in giro c’è Jackson Parker col suo regolamento scolastico. Piuttosto, giovani donzelle che sperate ancora di avere una chance con lui fate attenzione! Se non volete farvi spezzare il cuore vi suggerisco di puntare su Barristan, anche se non ha la cresta.

Charlie Tobias Marmaduke. Gallese fin troppo chiacchierone, basta dargli un minimo di corda e lui attacca un discorso sul nulla, che sia con i quintini, suoi compagni d'anno, con gli altri Tassorosso o con qualunque essere abbia un apparato uditivo, e talvolta pure con gli esseri che non ce l'hanno. E' affascinato dalle forme delle nuvole, dalle righe nel legno delle bacchette, da quegli insetti con la corazza colorata, da tutte quelle piccole cose che nella frenesia di lezioni, compiti, club e similari nessuno nota mai, specialmente se non va a rivoltare i sassi vicino alla Foresta Proibita. Noto per i suoi uccellini di carta incantata, i promemoria che gli ronzano intorno, per non cogliere l'ironia più sottile e per il rimettersi in riga da solo quando si accorge di essersi distratto. Temibile è la sua convinzione che i pupazzi che "fabbrica" con i suoi calzini vecchi siano divertenti e servano a tirar su di morale le persone. In effetti, basta tirare fuori un calzino-pazzo e le persone sorridono… pur di farglielo mettere via.
By vocestudenti | - 11:46 am - Posted in Novembre 2071

Non frequento Babbanologia perché ho ben altro da fare, tipo farmi ammazzare a lezione con Mallory, ma da fonti certe ho saputo che uno degli ultimi argomenti affrontati al quarto anno è stato lo sport. A quanto mi hanno riferito, alcuni dei miei adorati (…) compagni di classe si sono ritrovati alle prese con basket, calcio, pallavolo e chi più ne ha più ne metta. E per chi non ne avesse mai sentito parlare, si faccia una cultura autonomamente, perché non è questo il punto del mio discorso.
Per la maggior parte dei maghi che non vive in una Londra babbana – o è confinata nelle lande desolate della campagna Irlandese – queste attività sono tendenzialmente sconosciute. Eppure noi o, meglio, voi le studiate, al contrario dei babbani, esclusi dal mondo magico per lo Statuto di Segretezza Internazionale e blablabla.
Ma avete mai pensato a cosa succederebbe se i nostri due mondi si incontrassero su un campo da Quidditch?
Partiamo dal presupposto che volare su un manico di scopa sia alla portata dei classici stereotipi su maghi e streghe. E prima che lo chiediate: no, miei cari babbani, non serve una sella per cavalcare i nostri fedeli destrieri. Non è una corsa ad ostacoli né un palio, per quello c’è la Broomula1. Tornando a noi, posizioniamo i nostri ospiti nelle tribune d’onore, perché agli spalti saranno sicuramente già abituati nei loro stadi e poi la visuale dalle torrette è decisamente più completa.
Facciamo quindi scendere in campo i nostri giocatori: sette studenti per due squadre più un arbitro per un totale di mezza Hogwarts in infermeria. Iniziamo dai tre cacciatori, ruolo più semplice da memorizzare per la somiglianza col calcio babbano: non sarà quindi difficile spiegare che il loro compito è segnare punti. E non ci vuole un M.A.G.O. in Aritmanzia per capire a cosa servano i tre anelli. Questa è l’area di interesse dei portieri, giocatori che anche i non-maghi distingueranno certamente per quel sicurissimo caschetto accostato alla normale divisa di squadra. E se ai portieri è concesso un delizioso copricapo, c’è un altro reparto che non intende rinunciare agli accessori. Sono i battitori quelli che entrano in campo armati di mazza ferrata, tra commenti sospettosi e sorpresi interrogativi del pubblico non-magico. E di nuovo: no, babbani, loro non sono in campo per punire chi non fa “goal”. Perché ammettiamolo, una Darcy che si presenta munita di clava di ferro e sguardo agguerrito in pieno stile Lamb, non dà proprio l’idea di una che ci va giù di fair play e massimo impegno in allenamento, com’è in realtà. Comunque, ultimo ruolo ma non per questo meno importante, è quello dei cercatori. Il loro compito è fondamentale, visto che contribuiscono al porre fine alla partita. Non si tratta di uno stitico match babbano dalla durata prestabilita: le nostre partite non si limitano all’accumulo di punti, ma giungono al termine quando un cercatore avrà acchiappato il boccino d’oro. Sto parlando di quel luccichio che potrebbe improvvisamente apparirvi davanti al naso ed un secondo dopo è già dall’altro lato del campo. So che assomiglia a quei vostri cioccolatini dalla carta dorata, ma per favore, non cercate di mangiarlo né provate ad afferrarlo, che è fallo! Poco più grande di un Fagiolo Corridore, il boccino d’oro è dotato di ali, motivo per cui acciuffarlo è una vera e propria impresa. Ma permette di guadagnare 150 punti che, fidatevi, fanno la differenza. E visto che non c’è Hames senza Outteridge, a complicare la vita dei cercatori si aggiungono pure i bolidi. Sono molto simili a quelle palle di cannone usate nelle guerre dei vostri tris-tris-tris-nonni – ai tempi di Curtis, probabilmente. Peccato che a scagliarli in aria – e soprattutto indirizzarli contro i giocatori avversari – siano i battitori. Ora sapete a cosa serve il loro equipaggiamento, così come potete immaginare quanto sia pesante un bolide se per respingerlo è necessaria una mazza rinforzata. Se i vostri piccoli cervelli vi impediscono di arrivarci da soli, vi propongo un veloce esempio. È il caso di quel simpaticissimo bolide di Hollowdale che l’anno scorso mi ha presa in pieno sgretolandomi una gamba. Sì, ancora li sento quei “Oh povera cara!” o “Che mascalzone, furfante!” che son volati. Oltre alla mia saggina. (La pagliuzza alla fine del legno: parliamo della scopa, mh?). E per l’ennesima volta: NO, signori babbani, i manici di scopa non si aggiustano con uno schiocco di dita. E fischiare è inutile: non serve a farne arrivare un altro di corsa. Quando un bolide ti sfronda la saggina o addirittura spezza il legno in volo, poi altro che pozione Levitante. Hai voglia di chiedere a Odino una delle sue tre vite, quando caschi giù… ma voi ovviamente non sapete né capite di che sto parlando, ah che pazienza. Vi basti sapere che i bolidi non sono solo fatti di ferro, ma sono anche incantati da chi di dovere, con lo scopo di inseguire i giocatori e farli ribaltare. Più raro, ma non impossibile, può capitare che i due bolidi in gioco colpiscano anche i cacciatori. Al contrario di quel che pensate, loro non scorrazzano per il campo vantandosi dei loro mediocri muscoli: non tutti sono come McScheind. I cacciatori devono far passare la pluffa attraverso uno dei tre anelli. Per semplificarvi la vita, potreste paragonarla ad una qualsiasi palla da basket, più per il colore che per la forma. Ma da quel che mi risulta, le vostre palle da basket non sono stregate in modo da non cadere troppo velocemente, così è più facile recuperarla. I cacciatori devono alternarsi il possesso della pluffa ed impedire agli avversari di impadronirsene. Ovviamente, se il portiere non riesce ad intercettare la sfera, la squadra che segna il goal guadagna dieci punti. Avete capito bene, cari babbani, ogni goal vale dieci punti! Il che giustifica l’accesa tifoseria che si sente fin dagli spalti poco più in basso di voi. Tanto i cori quanto le urla delle cheerleaders starnazzanti. Ma dobbiamo riconoscere che è tifo anche quello.
Dal campo di Quidditch, per oggi è tutto, siore e siori. Qui Eliza McCollough, linea alla redazione.

By Anne Burton | - 8:59 am - Posted in Novembre 2071

Ciao grinzafichissimi lettori de La Voce degli Studenti! La Redazione per il nuovo anno ha in serbo una nuova ed imperdibile sorpresa per tutti voi. Lo sappiamo che ve la sognate ancora la notte e vi manca come può mancare una T in Difesa, ma per voi…E' TORNATA! Ebbene si, a grande richiesta, la GRIGLIA STREGATA è di nuovo tra noi e con lei arriva un concorso che ogni mese vi darà l'occasione di vincere dei premi mai visti fino ad ora. Il titolo del concorso è "Accio Desiderio" non a caso, infatti. Immaginate di poter provare l'ebbrezza di infrangere il coprifuoco senza l'ansia di essere puniti perché accompagnerete uno spillato durante una ronda, affiancandolo in tutte le sue mirabolanti avventure. Immaginate di poter visitare il Bagno Prefetti. E' dal primo settembre che desiderate andare a cena con quel pezzo di ippogrifo di assistente appena arrivato a Scuola? Bene, noi riusciremo ad esaudire i vostri desideri! Non sottovalutateci: abbiamo le nostre armi e quando diciamo che saremo convincenti beh…significa che lo saremo!
Ma, andiamo al sodo, se così si può dire. Per il mese di dicembre, abbiamo in palio niente popodimenoche…

UN INVITO AL BALLO DELL'AGRIFOGLIO.

Avete letto bene. Chi per primo risolverà la Griglia e manderà la soluzione in redazione, avrà la possibilità di dirci con chi vuole andare al ballo dell'Agrifoglio…e al resto penseremo noi. Anche tu, innocente primino, potresti essere il vincitore, lo sai?
Via la timidezza, bando alle chiacchiere, non badate alla Smith che sta già simulando un improvviso attacco di spruzzolosi – ah no, mi dicono che è già passata al Vaiolo di Drago – e muovete le dita per risolvere la Griglia Stregata e vincere il vostro invito al ballo! In bocca al gramo!

La griglia stregata

Nella griglia qui sotto, ad ogni numero corrisponde una definizione; dovrete completare ogni parola aiutandovi con questa e, alla fine, unendo le lettere che avrete scritto nel primo spazio di ogni parola si formerà una frase. Questa frase sarà una domanda a cui dovrete provare a rispondere, perciò accendete i cervelli e… buon divertimento!

 1. ar  2. me  3. ott  4. lo  5. ork
 6. nca  7. el  8. o  9. mni 10. dro
11. cce 12. ott 13. itt 14. be 15. ett
16. ru 17. rit 18. oo 19. oll 20. ssi
21. ez 22. ong 23. sso
  1. La Prefetto Corvonero.
  2. Il secondo nome dell'attuale Ministro della Magia.
  3. Se non è Diagon è l'altra…più oscura.
  4. L'Accademia di Pozioni.
  5. Animale magico che è anche un locale di Hogsmeade.
  6. Ti lega con delle corde.
  7. Il suo effetto viene bloccato da un antidoto.
  8. Esistono quelle di Drago, così come quelle di Fata.
  9. Oggetto inventato durante il Periodo d'Oro della Magia.
  10. Superalcolico a base di miele.
  11. Il nome del Club di Teatro.
  12. Sfreccia invisibile fra i Babbani.
  1. Comune rimedio erbologico.
  2. Si usa per costruire bacchette…o si addobba a Natale.
  3. Chiacchiera con i serpenti.
  4. Il loro corno si usa in alcune pozioni.
  5. La scienza magica dei numeri.
  6. E' detta anche "volpe fenice".
  7. Famose gomme acquistabili da Mielandia.
  8. Lo sono la King, la Flokidottir, la Abbott e la Hewitt
  9. Le segui ogni mattina, a partire dalle 8.
  10. Non è la latitudine.
  11. Fa male, ma è efficace per evitare il gesso babbano.

 
By Ivy | novembre 27, 2015 - 6:48 pm - Posted in Novembre 2071

Allungando occhi ed orecchie e cercando informazioni qui e là, come l’essere una scribacchina impone, ho sentito delle novità anche se ancora sembrano essere solo le cosiddette voci di corridoio che non hanno avuto alcuna conferma dai piani alti né dai responsabili; sarà questo il motivo per il quale non ne abbiamo ancora sentito parlare sui giornali. E allora per quale ragione ve ne parlo? Perché è giusto che sappiate che l’aria che si respira ad Hogwarts non vale solo per il nostro castello ma, come già preannunciato sulla Gazzetta del Profeta, anche per l’istruzione e per la sanità. Vi voglio indorare la pillola? Forse, anche se vi ritengo abbastanza intelligenti perché ciò non valga per i lettori della Voce degli Studenti. Che il tutto sarà confermato o meno, lo scopriremo, al momento vediamo un po’ di cosa si tratta.
Al San Mungo il censimento effettuato sull’intera popolazione sembra aver portato alla creazione di una lista dove sono stati elencati solo i Purosangue e si preme affinché solo essi rientrino fra i donatori di sangue, seguiti da quelli che hanno un albero genealogico molto poco “sporco” e così via. Lo stesso trattamento è stato riservato per le nuove assunzioni di guaritori ed infermiere, dove sembrano essere stati messi in cima alla lista solo quelli con il sangue puro, considerati dalle prestazioni più redditizie e gli unici di cui i pazienti (specialmente se Purosangue) possano avere piena fiducia da non ho capito bene quale contaminazione. Controlli a tappeto sulla preparazione medica e magica hanno visto un gran numero di licenziamenti – si dice – per via dell’inadeguatezza alla professione di questi lavoratori, maghi e streghe che magari lavoravano lì da anni che adesso si vedono scalzati dagli ultimi arrivati. O dovrei dire “raccomandati”? Si spera che in un articolo di cronaca non si debba mai utilizzare un termine del genere per parlare della realtà e cercare di giustificare alcune scelte apparentemente prive di senso, questo è certo. Altra curiosità è quella di trovare, alla reception dell’ospedale magico, un nuovo modulo che i pazienti in arrivo devono compilare, dove è obbligatorio spuntare lo stato di sangue per avere le dovute prestazioni mediche ed essere successivamente smistati fra i gradi di urgenza. Noi facciamo l’errore di considerare “istruzione” solo quella legata al nostro castello, ma, dovrebbe essere chiaro, anche le Accademie post-Hogwarts rientrano in tale categoria, e seppur lì non si denoti alcuna presenza similare a quella di MaolEoinAodh O’Neill, il Ministero ha sicuramente allungato le mani anche su quella realtà senza un controllo fisico, vero, però mettendo in discussione diverse parti dei programmi accademici considerati troppo rischiosi – forse – o troppo lontani dalla tradizione di cui l’attuale politica si fa portatrice. Se ad Hogwarts non si è – sembra – mosso un dito contro l’ingresso dell’Inquisitore, varrà lo stesso per le Accademie? O il fatto che esse siano composte da maghi e streghe adulti senza una schiera di genitori al seguito può lasciar supporre che a qualcuno non piacerà affatto questo radicale cambiamento, e si rivolterà contro di esso? Fra le Accademie additate si ritrovano l’Accademia Fingal e l’Accademia Hector Tulange, dove sembra che ci siano delle rivalutazioni dei programmi riguardanti le teorie e tecniche di ibridismo (nella prima), ed il ramo genetico (nella seconda), parti momentaneamente sospese dall’insegnamento. Sospese anche tutte le attività di ricerca in tal senso e chiusi questi laboratori, per controllo di sicurezza e qualità, si dice. Sono in corso di rivalutazione anche diversi progetti sperimentali di ormai Maestri ai quali non resta che aspettare, non senza un cipiglio di palese dissenso, la definitiva decisione Ministeriale. Sembra che siano stati prelevati anche gran parte dei campioni di ibridi esistenti dalle disavventure di Skye dello scorso anno, non è ancora ben chiaro a quale scopo, si dice che sia affare materiale del Ministero, e come tale debba essere scrupolosamente controllato e tenuto a norma. Sempre in riferimento agli avvenimenti dello scorso anno ed al San Mungo, sono state rivalutate le modalità di trasporto di materiale organico e di studio per i vari laboratori di analisi sperimentale, da una parte e dall’altra. Nessuna notizia, invece, dal fronte Mornayano (sia per le Guaritrici di Saint George che per l’Ordine) dove il Ministero, al momento, sembra non volersi insinuare.
Una missiva con firma e controfirma del Ministro della Magia e neo-Vice è giunta a tutte le altre Accademie che operano studi di ricerca, dove è stato sospeso, al momento, ogni lavoro che possa aver in qualche modo a che fare con i razziati e con tutto ciò che è ibrido/non puro, anche se si dovesse trattare di semplici pozioni per l’aspetto o guaritrici; si ritengono necessarie, infatti, modifiche da apportare al mondo dell’istruzione, troppo indirizzato verso un’idea della realtà che i piani alti definiscono promiscua e che andrebbe ad influenzare senza alcun dubbio anche la realtà tutta, con particolare attenzione verso il destino futuro di maghi e streghe.

Alla luce di tutto ciò, un articolo di cronaca mi impone di evitare commenti da scribacchina, ma vi riporto un riferimento storico non indifferente: i dibattiti filosofici, il dibattito sul sangue puro. Gellert Grindelwald, 1938. Chi vuole intendere intenda. 

Ivy Hevenge. Settimina grifondoro, 17 anni ma non le piace che le venga ricordato. Figlia di un cavaliere di Mornay e di una babbana, vive nella medesima isola magica ed ha tutte le intenzioni di seguire le orme del padre anche se una regola legata al sesso glielo impedisca; per questo tutto quello che fa ha come finalità quella di essere il cavaliere perfetto, perfetto a tal punto da poter abbattere una regola antidiluviana e sessista. Ed è anche convinta di riuscirci! Poveretta…Si batte affinché le femmine siano al pari dei maschi, sia come opportunità che come considerazione, cosa che trapela anche nei suoi articoli; occupa perennemente la prima fila in aula e mira ad eccellere in tutte le materie. La sua "carriera" da scribacchina è iniziata con un'invettiva nei confronti dei partecipanti al Torneo indetto dai Cavalieri di Mornay. Segue 9 corsi, è stata presidentessa del Probe, presidentessa del Club del Libro e socia del WWFFB scolastico. Adesso ha deciso di concentrarsi solo sui MAGO ed in un articolo ha giurato solennemente di onorare il suo ruolo di Caporedattrice. I due fratelli gemelli Barristan e Lancelot , rispetto a lei, sono il perfetto esempio del famoso "yin e yang" e non perdono occasione per ricordarglielo.
By Ivy | novembre 26, 2015 - 11:39 pm - Posted in Novembre 2071

Vita da Prefetto

di Leonard Murray

Ciao a tutti, sono Leonard Murray e mi è stato chiesto di parlare un po’ di com’è essere Prefetto. Devo dire che sono stati carini a chiedermelo, insomma potevano pure obbligarmi a scriverlo punzecchiandomi con una Manticora, invece no, ma questo non c’entra. Come va la mia vita da Prefetto? Bene, penso, credo. No perché – sapete – ricevere la spilla è un grande onore che non mi aspettavo, credetemi se vi dico che mi sono messo a saltare per  tutta la casa come un canguro quando ho ricevuto la lettera. Quando sono arrivato al castello avevo un po' di paura, perché avere la spilla è una grande responsabilità, devi essere un esempio per gli studenti e non devi deludere i professori, insomma è difficile. Però mi trovo bene con la spilla, anche se ogni tanto qualcuno non sembra prendere molto sul serio la mia carica, ma state attenti:  posso mettervi in punizione anche io, anche se sembro sempre buono. Ricordatelo. In realtà non ho ancora messo in punizione nessuno, ma siamo solo a novembre, potrei sempre prendere esempio dalla ex Caposcuola Von Schuster e seminare il terrore in giro per il castello, chi lo sa. 
Purtroppo non ho storie divertenti da raccontare, però ogni tanto mi dimentico di mettere la spilla, insomma la mattina sono troppo stanco per ricordarmi queste cose, per fortuna che ci sono Elly e Lily che mi ricordano di metterla e anche di lucidarla. E la sera devo stare attento a stare sveglio per le ronde, che se no rischio di addormentarmi mentre cammino, vi è mai capitato? E' brutto, ogni passo che fai ti cade la testa e devi stare attento, se no vai a sbattere. Per fortuna c'è Sonny che mi punzecchia con la bacchetta per farmi stare sveglio, è super bello fare le ronde con lei, ovviamente anche gli altri spillati sono grinzafighi! Insomma la vita da Prefetto non è tanto diversa da quella di studente, però bisogna essere più responsabili e non bisogna abusare del proprio potere. Anzi sapete perché è bello essere un bravo Prefetto? Perché così puoi aiutare gli studenti più piccoli, fare da esempio ai giovani maghetti che magari crescendo vorranno diventare anche loro Prefetti come te. E poi la spilla fa colpo sulle ragazze, quindi cosa aspettate? Tutti a rispettare le regole così anche voi potrete avere la spilla.

 

Vita da Prefetto

di Isobel Carrot

Lo scorso editoriale mi ha colpito particolarmente, con quel trattare da parte di Ivy le diverse sfaccettature di una maschera. Vorrei partire proprio da questo, dicendovi quanto anche la vita del Prefetto sia costituita da maschere: si viene investiti da una carica di responsabilità tale per cui ogni azione viene ponderata proprio in riferimento a quella spilla dorata e a ciò che essa stessa rappresenta.
Non fraintendetemi, è difficile che i docenti assegnino il ruolo a qualcuno che si farebbe beffe del regolamento scolastico, se solo potesse, ma talvolta sarebbe liberatorio poter rispondere a tono a chi se lo meriterebbe. Eppure il mio codice deontologico dei Prefetti recita che devo mantenere una condotta consona al decoro e alla dignità della Spilla. La sua maschera ci impone di dare il buon esempio e quindi è ciò che si cerca di fare, finendo col venire additati come moralizzatori, rigidi, Morgane.
La vostra Caporedattrice è stata esplicativa in quell’articolo, ma lasciate che vi faccia notare come il discorso valga anche per noi: l’idea che vi siete fatti di me, o di qualche mio collega, sarà dipesa dalla conoscenza che avete di noi come persone o semplicemente dal nostro operato? Da quei richiami che avete ricevuto e da quella punizione che indica il vostro nome?
Agli inizi del mio quinto anno chiesi ad Emrys come mi sarei dovuta comportare, specialmente con gli studenti più grandi di me perché viene naturale credere che un settimino possa fregarsene di quello che dice una studentessa più piccola. Lui mi diede la risposta che ora mi sembra la più scontata che ci sia, ma forse non lo è altrettanto per gli studenti: devono portarti rispetto in ogni caso, grandi o meno. Dovrebbe essere così indipendentemente dalla presenza di una spilla dorata sul petto. Quindi se Jax vi ripete per l’ennesima volta una regola, sarebbe buona educazione ascoltarlo invece di fargli il verso. La maschera dello spillato perfetto vuole che sia saggio, tollerante, testardo e astuto…ma c’è un motivo se siamo stati smistati ognuno in una casata diversa. Lo spillato perfetto non esiste, però vi inviterei a non ridurlo alle sue punizioni o a quelle ronde che vi mettono gli Avvincini tra le gambe. Dopotutto sono proprio Prefetti e Caposcuola che vi hanno accompagnato nella vostra Sala Comune, la prima volta…e saranno sempre pronti a rifarlo in caso di necessità, come i fatti ancora pulsanti e vividi nella nostra memoria ci ricordano.

By Ivy | - 1:34 pm - Posted in Novembre 2071

Quando stiamo per raggiungere il giorno del diciassettesimo compleanno ci dicono che quello è il traguardo che sancisce la fine dell’adolescenza. Possiamo fare incantesimi fuori da Hogwarts, possiamo votare, possiamo andare ad Hogsmeade senza il consenso dei genitori, possiamo imparare a materializzarci/smaterializzarci, non abbiamo più la Traccia addosso e tante altre cose. In poche parole diventiamo adulti. Per il Ministero della Magia siamo abbastanza maturi per poter andare dove vogliamo senza il permesso delle persone con le quali condividiamo (ed alle quali dobbiamo) un tetto, per poter avere un peso sulla politica del nostro stato, per eseguire un incantesimo con la piena consapevolezza di quello che stiamo facendo anche senza i professori che badino a noi ed al nostro operato, per adoperare la bacchetta nel modo opportuno senza strafare e con cognizione di causa. Sulla mia isola direbbero che è il momento giusto per iniziare a pensare alla leva o all’investitura da guaritrice poiché, raggiunti i 17 anni, si diventa automaticamente responsabili ed in grado di comprendere quali siano le priorità necessarie per il raggiungimento di un traguardo (per gli esponenti di sesso maschile) o di un altro (per gli esponenti di sesso femminile). Ma è davvero così? Analizziamo la cosa da un punto di vista fisiologico…Nel nostro cervello esistono degli interruttori che si attivano alla mezzanotte del diciassettesimo compleanno consentendoci di pensare come si deve? Oppure vengono aperti dei “cancelli” privilegiati per il flusso della nostra magia? Arriva un’illuminazione divina dall’alto che ci fa diventare di colpo responsabili e maturi? Io dico, assolutamente no. Non esiste niente di tutto ciò né esisterà mai. L’età è solo un dato anagrafico e come tale fine a se stessa, non va ad influenzare il nostro comportamento o le nostre decisioni ma neanche il nostro modo di vedere le cose. Siamo noi e solo noi i fautori del nostro destino, coloro che decidono se, perché, dove, come e quando, non un numero a due cifre. Sarebbe troppo semplice sia un senso che nell’altro, non trovate anche voi?

Giustificare le nostre scelte irresponsabili perché non abbiamo raggiunto la maggiore età o poterne fare di sbagliate perché siamo maggiorenni e nessuno può venire ad arrogare diritti per indirizzarci verso una via più giusta. Da qui la conseguenza immediata è che la maggiore età – letteralmente e non burocraticamente parlando – è fatta di comportamenti, di azioni, di decisioni e di scelte, sbagliate o giuste che siano, ma slegate da qualsivoglia giustificazione che non sia la consapevolezza di sé e slegate anche da una realtà numerica quale l’età anagrafica. Ma non l’essere adulti. Siamo adulti per il Ministero della Magia ma ciò non implica necessariamente l’essere uomini e donne. A 17 anni sei adulto? Sì. Sei un uomo/una donna? No. La mia considerazione su questo termine può essere esagerata, antiquata e troppo pretenziosa, ne sono conscia, ma la mia educazione e la mia tradizione mi impongono di accostare il termine ad un individuo dotato di prerogative morali, di essere pronto per far parte integrante di una società ed avere un adeguato comportamento sociale, di essere in grado di assumersi ogni responsabilità delle proprie azioni e portarle avanti senza fermarsi ai primi ostacoli, di riassumere in sé i valori fondamentali di un’epoca che, nel mio caso, sono la famiglia, la responsabilità e la magia. E tu, Tommy O’Flynn, sei un uomo. Non importa quanti anni abbia all’anagrafe, non importa se non sarai magato alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, non importa aver fatto degli errori nel tuo cammino, non importa dover cambiare la strada che ci si è prefissati. Importa quello che sei. Essere un uomo è soprattutto questo, prendere coscienziosamente delle decisioni, assumersi le proprie responsabilità e rimodellare la propria vita in base ad una scelta, essere pronti a tutto per fare la cosa giusta, essere pronti a costruire una famiglia. Il dispiacere nel non vedere più i tuoi ricci biondi arruffati a lezione o in campo o in sala comune o in Redazione mentre boicotti i miei tentativi di revisione minuziosa degli articoli resterà ma la consapevolezza che hai fatto una scelta onorevole, da vero grifondoro, è ciò che mi fa sorridere, sopra tutto. Ti auguro ogni bene ma vedi di trovare, fra una ninnananna e l’altra, il tempo per leggerci e vedere come la tua squadra capeggiata da Erin ti renderà fiero nelle prossime partite – che tratteremo come solo un giornale farebbe, magari condite con un po’ di noia come piace ai nostri colleghi dell'Eco – e per non perderti i deliri di onnipotenza della piuma di nuova Vice-McReady anche se d’ora in poi mi impegnerò a tenerla lontana dalla Redazione la sera dell’uscita, promesso. E’ un arrivederci Tommy, non dimenticarlo.

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By Anne Burton | - 9:20 am - Posted in Novembre 2071

ROBERT SCHIACCIALI TUTTI! SCHIACCIALI TUUUTTI, ROBERT SCHIACCIALI TUUUUTTI! Tranquilli, non ho intenzione di propinarvi la scusa della Prendiappunti che è partita da sola senza che io riuscissi a fermarla. No – una sillaba che la dice lunga, ultimamente – il mio intento è proprio quello di sostenere apertamente mio cugino e non vedo niente di male in questo. Voglio dire, se anche facessi una cronaca distaccata di come sta andando il concorso indetto dalla Gringott con la collaborazione de La Civetta dello Sport – Cedrick lavati la bocca con una Pozione Corrosiva prima di scrivere, sul serio – di certo non sarebbe meno vero che le mie speranze di vittoria si concentrano tutte verso i Bragail Beinntan…quasi. E poi cento galeoni come premio finale – se permettete – nella mia testa si traducono facilmente in un aumento della possibilità di ricevere qualche regalo extra, non per dire. In Scozia, oltre che parsimoniosi, siamo anche molto legati alla famiglia, si sa. 
Ma veniamo a noi o, meglio, a quel che serve per scrivere un articolo come questo; dall'alto della mia mancata esperienza direi che il materiale utile è una copia de La Civetta dello Sport, qualche breve appunto su chi vi partecipa e un po' di fantasia per mettere insieme il tutto. Ora, visto che la copia del giornale sportivo l'ho facilmente rubata presa in prestito in Sala Comune – tranquilla Kim (Kimberly Marshall ndM) entro l'ora di cena ricomparirà magicamente in dormitorio –  la conoscenza sulla maggior parte dei partecipanti non mi manca – per loro sfortuna – ed ultimamente ho molto più tempo libero visto che non devo rincorrere nessuno per i corridoi o bleahggiare in giro, direi che posso agitar la piuma e scrivere, sperando che almeno per questo "agitare" il signor ministeriale MaolEoin O'Neill non abbia da sindacare, come ha fatto invece durante una delle ultime lezioni di Incantesimi del mio anno. 
Delle squadre in competizione per il concorso vi ha già parlato – parolone – Cedrick nel suo articolo del mese scorso, quindi non mi soffermerò su giocatori scelti o analisi tecnico-tattica delle decisioni dei FantAllenatori, anche perché se fossi al loro posto io sceglierei i giocatori in base alla capacità fisica che possono avere per riuscire a lanciar giù un tronco dal costone dei Grampians in cui mi alleno io. Ma, dicevo, visto che la solita classifica è tanto banale quanto facilmente reperibile su La Civetta dello Sport – o, nel mio caso, tramite pergamena visto che Robert si illuderà facilmente che io stia seguendo le sue orme dandomi allo sport – ho deciso che nel caso de La Voce degli Studenti, lo scontro fantaquidditchistico (fantaquidditcharo? non so come si dice) sarà tra maschi e femmine. Che poi, non possiedo la Vista ma ve lo anticipo, se dovessero vincere le ragazze preparatevi alla lagna del: eravate una in più. Strega avvisata fa in tempo ad isolarsi acusticamente, come dicono sempre le donne del mio clan. Nove sono infatti le giovani fanciulle che – da sole o in squadre miste – hanno deciso di partecipare al concorso, a fronte di otto signori maschietti facilmente riconoscibili: sono quelli che si stanno già vantando di aver vinto/avere la migliore formazione mai vista. Le donzelle, invece, sono quelle del "ma che spilorci! Con questi FantaGaleoni non mi ci compro neanche quella graziosa borsa azzanna malintenzionati che ho visto a Diagon Alley". Classico. Vediamo quindi come procedono le cose dopo due turni al massacro. No, se voi conosceste i miei cugini non pensereste che esagero, nel definire il Quiidditch in questo modo.


E' SOLO UN GIOC…MI SENTO MALINO.

Da che mondo è mondo, si sa, gli esponenti di sesso maschile, soprattutto se si tratta di sport, nell'esatto momento in cui vogliono far credere che una sconfitta non sia un dramma, stanno semplicemente facendo finta, un po' come una donna che prende benissimo la visione di un vestito su cui aveva lasciato occhi, cuore ed anima, addosso a qualcun'altra, se in questo modo dovesse esservi più chiaro come concetto. In un caso o nell'altro si ha comunque sempre a che fare con la mancata accettazione dell'aver perso, al punto che o si grida al complotto o si esalta la botta di cuore, che però vale sempre e solo per gli altri. 
Al contrario della FantaSquadra messa su da Hortense Acca Lanfrad, la prima giornata del concorso non è stata poi un pleasure per i signori maschietti che tanto tengono alle partenze di un certo tipo, suvvia. Se dovessi dare una stellina – chiaro omaggio al professor FitzPatrick visto che ormai tutta la Scuola sa che lo reputo grinzafico da paura – ad ogni mago che ha vinto un incontro tra quelli proposti, infatti, i risultati della prima giornata vedrebbero premiati solo Theodore Horan e Tommy O'Flynn, nel secondo caso solo perché il fato mi trova tremendamente irresistibile e vuole continuare a mettermi alla prova. In effetti è un po' come se li vedessi, a capo chino e mani dietro la schiena intenti a ripercorrere il campo di Quidditch aspettando che l'erba instillasse loro un po' di fortuna per la giornata successiva. Del resto, se l'idea di una reale esistenza del dio eco è decisamente naufragata dopo aver visto l'ultima redazione di quei quattro fogli in croce, la prosperità della danza del maschio implorante – come la chiamo io – non si è fatta attendere neanche in questo caso. Durante la seconda FantaGiornata, infatti, il club degli abitanti di Marte ha fatto man bassa di stelline ottenendone ben due nel pareggio tra  Bragail Beinntan – di Robert – ed i Super Kiwis di Horan (perché i maschi si coalizzano, ragazze!) altre due dai Kaboom Hurricane dei gemelli Hevenge che verranno puniti per aver attentato alla mia Acca – ed anche alle altre lettere dell'alfabeto, visto il gergo che usano di solito – ed uno giunto dalla condivisione di squadra tra Connor Olsen ed Isobel Carrot. Ah, già, ci sarebbe una stella guadagnata anche dai Boobear – un nome un programma – ma in effetti la compagine maschile avrebbe stravinto la seconda giornata anche senza quest'ultimo risultato.


AH, HO PERSO? NO, NIENTE. STO BENE.

Diciamoci la verità: a meno che una donna non sia sportivamente – in molti sensi – impegnata in prima persona, il dramma di una sconfitta, nel suo caso, non è tanto per l'evento quidditchistico in sé stesso, quanto più il mettere le mani avanti perché SICURAMENTE il bipede maschile di turno la prenderà in giro per questo. Un po' come gli uomini che sono radicati nella convinzione che un Ministro della Magia non possa portare la gonna, se capite quel che intendo. In un caso o nell'altro si parte da preconcetti tecnicamente veri almeno per chi li porta avanti.
Complicate anche più del nome che Lily Morris ed Elyon Turner hanno scelto per la loro squadra, l'atteggiamento femminile – come da copione – si divide in modo quasi equo tra le buone crocerossine che non vogliono far pesare la sconfitta a chi le atterra con un semplice labbrino e quelle che, rustiche quanto la sottoscritta, vanno ad agitare il dito indice sotto il naso dei maschi con tanto di AAAH-AHN enfatizzato a dovere, che una vittoria resta pur sempre tale. Letali come le storms di Nicole Silverstongue, la prima giornata delle fanciulle guerriere ha ottenuto un totale di cinque stelline, una guadagnata da Anne Burton che ha fatto fuori ben due maschi – non è una novità con quel caratterino, lo so – una con la stessa Silverstongue, una con la valanga Lanfrad e due, da ultimo, strappate dalla coppia di quintine Morris-Turner.
Poi non so bene cosa è successo. O, meglio, se non conoscessi parte delle femmine in gara, direi che l'imminente apertura del Grindylocks ha distratto le paladine del ma quindiii…almeno nel quidditch il fuorigioco non esiste, vero vero vero? facendo ottener loro solo due misere stelline grazie alla solita Nicole Silverstongue ed alla prefetta Corvonero Isobel Carrot che sicuramente sta in squadra con Olsen in modo da garantire gli stessi punti a maschi e femmine perché lei è la paladina del giusto.
Che poi probabilmente le esponenti del club amiche di Venere almeno quando ci devo parlare faccia a faccia tenterebbero magari di sottolineare più o meno velatamente come alla seconda giornata il pericoloso duo delle studentesse del MICE fosse "a riposo", ma questo non lo posso né affermare con certezza né escludere del tutto. Un po' come l'idea che l'assistente King sia una grande sostenitrice delle Pozioni Ringiovanenti, ecco.

 

Morale della favola? Al momento, sommando le stelline delle prime due giornate, i signorini sono arrivati a quota nove, laddove le signorine – invece – dopo un avvio scoppiettante si sono fermate a sette, un po' come i primi giorni di Scuola per un Tassorosso che si illude sia l'anno perfetto per vincere la Coppa delle Case. Dovrei proporre al nuovo Ministro della Magia di chiudere la competizione al cinque di Settembre, in effetti; dite che la risposta sarebbe la stessa del Controllore che ci ha mandato?
Per concludere tuttavia, mi mancano ancora due piccole comunicazioni:

a) La FantaSquadrona Femminile e la BestiaSquadrona Maschile hanno bisogno di un/a padrino/a madrina che li sostenga in questa sfida nella sfida. Fatevi avanti e non siate timidi. Non vi vengono chiesti neanche i galeoni di partecipazione come avviene normalmente per il concorso. Basta che mi facciate sapere per quale dei due schieramenti simpatizzate di più, ecco.

b) Oltre al conteggio delle stelline racimolate dopo ogni gara, cercherò di tenere aggiornato un piccolo riepilogo interno tra i due schieramenti, per capire chi – di volta in volta – è in vantaggio nel tabellone delle stelle. Allo stato attuale, per le ragazze è in vantaggio Nicole Silverstongue con le sue due stelle su due incontri. Per i ragazzi, invece, il primo posto è condiviso da O'Flynn e Horan, entrambi a quota due.

In cuore al Pavone, sempre.

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il sesto anno e, come tiene a sottolineare, anche tutti i mondi alternativi inventati da Valentine. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione annuale – per ammissione – sia quella di soppesare le teste altrui per vedere se galleggerebbero più o meno di un tronco cavo. Fiera sostenitrice dell'abbandono delle Terre di Bleah, ogni occasione è buona per prendersela con Tommy… probabilmente solo per il gusto di farci pace subito dopo.
By CatherineSmith | novembre 25, 2015 - 12:52 pm - Posted in Novembre 2071

Non so bene se quello che sto per fare è ciò che più o meno dal 31 ottobre vorrebbe azzardare la maggior parte della popolazione studentesca di Hogwarts oppure no, fatto sta che un giornale che si rispetti, per quanto sia solo a livello scolastico, deve provvedere ad informare a 350 gradi. Mi lascio una decina di gradi di margine che comprendono tutto ciò che potete trovare nell'eGo del Corvo (o direttamente in bacheca!), se appartenete a quella categoria di studenti sfigati che smania dalla voglia di vedere come finirà la più tragica storia d'amore che la torre Grifondoro ricordi dai tempi in cui Godric era ancora vivo e vegeto. Ma torniamo a noi. Non so voi, ma io non mi fido sempre di ciò che ci rifilano i giornali. In generale, finché non vedo qualcosa con i miei occhi e non la sperimento direttamente sulla mia pelle, mi è difficile crederci. E nel momento in cui non è possibile avere la Vista per capire come si evolveranno certe dinamiche, diciamo che per lo meno voglio sempre sentire entrambi i soliloq…volevo dire, cercare di avere quante più fonti possibili per farmi una mia idea di cosa abbiamo attorno. In questo caso è evidente ciò a cui mi riferisco. E' la prima volta nella storia in cui il Ministero dichiara esplicitamente di voler controllare la nostra istruzione. Persino ai tempi del Ministro Incompetente, si era cercato di camuffare questo intento, che invece da Halloween pare chiaro e cristallino da parte di Humphrey. E proprio per saperne di più, ho pensato che il modo più pratico e semplice per chiarirci ulteriormente le idee, fosse rivolgere qualche domanda a colui che è stato incaricato dal Ministro per svolgere questo esoso compito: MaolEoin Aodh O'Neill.
Cateherine: Prima di tutto, grazie da parte di tutta la redazione per la disponibilità, signore. Capisco che con tutto il lavoro che c'è da fare, sia un vero e proprio privilegio essere stata accolta per questa intervista. Prometto che non le farò perdere più tempo del dovuto. Prima di tutto, come trova Hogwarts rispetto ai suoi tempi? Insomma, chiunque ritorni tra queste mura a distanza di anni, è portato a fare dei confronti…

MaolEoin: Si, lo é. Un disturbo, intendo. Un privilegio non saprei, immagino dovrebbe rivolgere la domanda a se stessa per comprenderlo. Ma se non altro posso farle presente che chi esordisce con delle promesse che ha già infranto – vedasi la perdita di tempo – non si mostra certo sotto il migliore dei Lumos. Si tratta di un giornale scolastico e come tale le domande non possono che essere di prevedibile fattura, non mi sarei aspettato niente di diverso. No. Io non faccio confronti, a dire il vero. Sono passati svariati anni e di certo la Comunità Magica in questo lasso di tempo ha avuto un percorso che ha modificato di gran lunga l'assetto scolastico e l'insegnamento all'interno di questa Scuola di Magia e Stregoneria. Draco Dormiens Nunquam Titillandus, è un motto che ho sempre trovato profetico, in qualche modo.

C: Lo prenderò come un consiglio per essere il più veloce possibile, anche durante la stesura dello stesso articolo, insomma. E comunque, le mie domande saranno banali, ma almeno gliele ho fatte. Ho aspettato un mese per vedere una sua intervista su una testata giornalistica "ufficiale" e invece…ma torniamo a noi! Durante la festa di Halloween ha chiaramente dichiarato il suo intento di controllare la nostra istruzione. Un uomo come lei, non mi pare di certo disposto ad osservare e basta, per poi riferire al Ministro Humphrey cosa succede. Ad ogni modo, ci può dire prima di tutto durante questo primo mese di permanenza al castello su cosa si è focalizzata la sua attenzione? Cosa ha visto?

M: La sua è un'affermazione o una domanda? Sa, la sintassi è molto importante, per farsi comprendere dall'interlocutore. Ad esempio, potrei dirle che da quel che ha pronunciato, evinco un giudizio sulla mia persona basato su mere concezioni personali. Se invece ha scordato di frapporre un tono interrogativo, ribadisco che il mio ruolo è quello di assicurarmi che l'istruzione magica delle future generazioni sia conforme a quelli che sono gli intenti ministeriali e della comunità magica nel suo fondamento d'essere. E sono certo che, da questo punto di vista, Hogwarts vorrà di certo assicurare il meglio ai suoi figli, sapendo che gli stessi dovranno inserirsi nel grande progetto che Sir Humphrey ha in mente per tutti noi. "O God if I had been wiser!’ That was his sigh like the brown breeze in the thistles" si tratta di versi irlandesi, mi scusi, dicevamo? Oh si, quel che ho visto e quel che mi interessa constatare. Hogwarts è un'interessante fucina, ma come tale ha bisogno che si incentivi il ricordo delle fondamenta su cui si basa: la magia. E' per questo motivo che Sir Humphrey ritiene necessario che la divisa sia indossata costantemente anche durante il fine settimana o dopo l'orario di lezione, ad esempio.

C: Ammetto di essere leggermente sbiancata quando ha parlato della divisa 24 ore su 24 o giù di lì. Non voglio pensare che il grande progetto del nuovo Ministro venga messo a repentaglio da una semplice divisa non indossata nei week end. E tra l'altro mi chiedo: e se a qualcuno non interessasse entrare a far parte di questo progetto? Suppongo rimarrò col dubbio, almeno finchè non ci verrà svelato di cosa si tratta. Ma comunque, meglio passare alla domanda successiva: secondo quale criterio sarà valutata la nostra scuola? Che so…quando lei ha parlato del controllo della nostra istruzione, a me è venuta in mente solamente una raffica di test e verifiche. Intendete fare qualcosa del genere?

M: No

C: Ho aspettato in silenzio almeno un minuto abbondante per capire se volesse dirmi altro, ma no, penso che abbia preso troppo sul serio la mia proposta dei test e delle verifiche a tappeto. Era ovvio che mi aspettassi delle specifiche in più, ma beh, ho preferito passare oltre. Siamo messi in discussione solo noi studenti o anche gli insegnanti?

M: Lei si sente messa in discussione? Sono del parere che chiunque possieda un giusto e probo modo di essere e di comportarsi, non debba aver nulla da temere al di fuori della propria lingua che va disciplinata al pari di tutto il resto ed in questa Scuola soprattutto, da quel che posso vedere. Allo stesso modo, nessun insegnante che si attiene ai programmi ministeriali o che porta avanti la disciplina che è chiamato a trasmettere come un professore e non come un alunno fuoricorso, ha da temere un giudizio da parte del Ministero della Magia. Quel che preme a Sir Humphrey – e di conseguenza al sottoscritto – è garantire agli studenti un Corpo Docente puramente degno di questo nome.

C: Chi, io? Io mi sento costantemente messa in discussione, figurarsi, non sarebbe un problema troppo grave per me, ma suppongo sia più una cosa legata alla mia giovane età che ad altro. Posso garantire però che anche alcuni dei nostri docenti si mettono in discussione, e solitamente sono quelli da me più apprezzati, ma dicevamo… Quanto la sua presenza qui è una diretta conseguenza delle vicende che hanno coinvolto la nostra scuola lo scorso anno?

M: Lo dice come se fosse un fatto anche peggiore rispetto a ciò che questa Scuola di Magia e la Comunità Magica nella sua totalità, ha dovuto attraversare nel recente passato. E' la Storia della Magia ad esser fatta di conseguenze, in realtà. Fortunatamente, nonostante l'avventata politica di Nightingale e anche della Preside di Hogwarts, il numero delle vittime non è stato così elevato quanto sarebbe potuto essere secondo i piani di maghi e streghe di quella portata e nonostante sia premura di Sir Humphrey ricordare ed onorare al meglio tutti quelli che sono caduti. Quello che è successo è comunque servito per far comprendere a tutti noi come la manipolazione trasfiguratoria vada ridimensionata di gran lunga prima che si verifichino altri obbrobri come i noti fatti di Skye o il traffico di organi del San Mungo. Ciò che ne deriva è la necessità di rivedere la stessa formazione delle forze preposte alla nostra salvaguardia oltre al ridimensionamento delle categorie a rischio di arrecare esclusivamente paura per la nostra stessa Comunità. La mia presenza qui è più un monito per indicare la via che ci allontana dalla possibilità di vivere ancora nella paura.

C: Io proseguo a credere che il numero di vittime non sia stato così elevato proprio grazie alla politica della nostra Preside, ma suppongo che saranno pienamente d'accordo con lei coloro che ancora non hanno chiaro chi fosse il vero infiltrato lo scorso anno. Tuttavia mi sembra una buona cosa quella di tenere sotto controllo le pratiche trasfiguratorie. Solo che chi agisce illegalmente, proseguirà ad essere piuttosto difficile da scovare, a meno che non si rada al suolo Notturn Alley e dintorni, sempre che un gesto così radicale non vada contro altri interessi, certo. Un'ultima domanda, signore. Non crede che la sua presenza qui sia una palese e dichiarata mancanza di fiducia del Ministero nei confronti di un'istituzione importante come Hogwarts?

M: No. E non lo penserebbe neanche lei se si soffermasse il tempo dovuto a comprendere come, se questa illazione fosse vera, il Ministero della Magia avrebbe potuto pretendere l'allontanamento della Preside Wallace per la sua condotta volta a tenere le autorità all'oscuro del suo operato e con lei anche quello di Thofteen che in quanto ministeriale avrebbe dovuto comportarsi in modo decisamente più probo. Se il Ministero non si fidasse dell'unica istituzione scolastica riconosciuta per il Regno Unito, Sir Humphrey non avrebbe esitato ad intervenire nel modo perentorio che possiede, glielo assicuro. Ma allo stesso tempo è innegabile che Hogwarts abbia bisogno di indicazioni per ovviare a scelte talvolta avventate o solo…troppo ottimiste. L'istruzione è uno dei pilastri su cui è costruito ogni Stato che si rispetti. Riportare Hogwarts a quel ruolo centrale, ben definito e di un certo lustro, è la priorità del Ministro della Magia. Ma immagino di poter estendere questa premura a tutta la Comunità Magica, dico bene?

No. Non sono la persona più ottimista e indulgente di questo mondo, ma finché ciò che viene fatto, porta dei risultati e va a buon fine, non penserò mai che Hogwarts abbia bisogno di troppe altre indicazioni o consigli per compiere le sue scelte. E lasciatemelo dire, io non penso che sia stata esclusivamente una botta di fortuna che ci ha salvato lo scorso anno. Un giornalista professionale credo che darebbe una conclusione più degna ad un articolo simile, ma io sono solo una scribacchina, e Ivy mi perdonerà se al momento tengo nella mia piuma tutto ciò che vorrei scrivere. Sarebbe solo uno sfogo personale, che avrete solo sotto Soliloquium, non di certo prima. Mettetemi pure in discussione, nel frattempo!

Catherine Smith. Caposcuola in skate, ostinata ad utilizzarlo anche durante le ronde finchè non le verrà esplicitamente vietato dal regolamento scolastico. Philip Noreal quando le ha regalato la sua prendiappunti, ha predetto che non l'avrebbe mai usata per fare i compiti: ora che è entrata in redazione e non usa altre piume all'infuori di quella, ha iniziato a pensare che l'ex-scribacchino abbia la Vista. O semplicemente che i Tassorosso riescano a farla franca più di quanto si dica in giro. Incantesimi è la sua materia preferita da sempre, ed è decisa a costruire il suo futuro sfruttando questa passione. I tratti tipici della londinese d.o.c. sono più evidenti intorno alle cinque del pomeriggio, quando ha necessariamente bisogno di far rifornimento di earl grey tea, ovunque sia, e qualsiasi cosa stia facendo. A serpeverde ha trovato nemici, alleati e amici, qualche buon esempio da seguire e la certezza che il Cappello non fosse ubriaco durante lo smistamento, perchè nonostante le voci di corridoio, lei non si vedrebbe in nessun'altra casata se non la sua.