By Ivy | febbraio 28, 2017 - 1:48 am - Posted in Febbraio 2073

Wewe signori e belle signorine, rieccomi anche a pagina sei per farvi compagnia con il mio ciarlare a vanvera ma, sapete, non mi sento propriamente a mio agio ad avere un posto in una sezione che non sia il mio amato Quidditch e quando succede parlo parlo parlo e straparlo, i miei compagni di dormitorio lo sanno bene. A tal proposito devo ringraziare il mio amico-fratello-bro Jayden per questo swiiiiitch che mi permette di straparlare scrivere anche in sezioni non mie… non aspettatevi la piuma avvelenata come la sua perché non è nel mio stile, abbiate pazienza. E chiunque se lo stesse chiedendo… no, non ho avuto una raccomandazione dalla mia Merida per avere ben due spazi tutti per me ed i miei sproloqui. Diciamo che febbraio è stato il mio mese fortunato, ecco. Da marzo ritorno ad occuparmi di pluffe, bolidi e boccini, Jayden riprenderà il suo bel posto e la sua bella piuma avvelenata così sarete tutti felici&contenti, non temete.
Allora, di cosa sono venuto a parlarvi quest'oggi? Di San Valentino, è ovvio. Sì, ho fatto proprio l'en plein fra controeditoriale e questo pezzo, ma non vi romperò i boccini ulteriormente con le mie idee da innamorato sognatore dagli occhietti perennemente a cuoricino – e non perché sia San Valentino (PERTUTTELEGRAZIEDITOSCAHOFATTOLARIMA) – piuttosto percorreremo insieme una strada fatta di cuoricini&amore lungo tutto il castello di Hogwarts. E quando dico "strada" intendo proprio girovagare materialmente con piuma e pergamena eh.

E' primo pomeriggio e nonostante questo i sotterranei sono comunque angusti e bui, roba da far drizzare la pelle. C'è silenzio e la mia piuma trema sentendo come i miei passi echeggiano per il corridoio; niente che non peggiori quando inizio a scorgere calderoni e fialette, non sono poi molto ferrato in materia e questa umidità, questo silenzio, questo buio mi fanno pensare a cose bruttissime. L'aula di Pozioni. Se si pensa alle pozioni l'associazione con il nostro argomento del mese è facile, sicuramente è la più facile che ci sia: Amortentia.  L'Amortentia è il filtro d'amore per eccellenza, crea un'imitazione dell'amore che può diventare anche paragonabile ad un'ossessione. Annusando i suoi fumi il profumo è correlato a ciò che più attrae. Volete sul serio che vi faccia una ramanzina su quanto sia sciocca ed inconcludente una pozione per simulare qualcosa che prima o poi troveranno tutti?

Mi affretto ad allontanarmi dai sotterranei perché fra un po' diventerò un muschio o un lichene, ne sono sicuro, per cui mi dirigo verso il pianterreno ed un concitato vociferare attira la mia attenzione, oltre al calore che inizia a disseminarsi sulla mia pelle. Niente più umidità né buio, yuppiyeee, non diventerò un muschio! Vociferare, abbiamo detto…Mi avvicino e trovo un chiosco, un chiosco dei baci per l'esattezza. Il volantino recita solo 3 falci per un bacio, il ricavato sarà devoluto in beneficenza per il WWFFB. E non possono mancare i/le volontari/e per quest'ardua impresa, naturalmente. Il tutto per una giusta causa, per beneficenza, non perché sperano di poter baciare ed essere baciate dal/dalla ragazza che piace eh. Come siete malpensanti, insomma. E' per beneficenza! Allungando il collo posso scorgere senza troppe difficoltà Alaysha ed una Rebekha che si sbraccia per attirare quanta più gente possibile – sempre per beneficenza – ma quando arriva Lot con il suo solito charme e fare ammiccante penso che sia il caso di andar via e passare oltre. Certe scene voglio proprio evitarmele, sì.

Raggiunto il primo piano la prima cosa in cui mi imbatto è l'aula di Storia della Magia. La storia della magia può essere in grado di regalare così tante narrazioni inerenti all'amore che potrei riempire le righe a seguire senza dover andare a cercare altro, MA voglio essere innovativo e proporvi la storia di San Valentino. No, non San Valentino inteso come il giorno, ma San Valentino… persona. Sono svariate le diatribe su questo soggetto, anche fra i Babbani, ma fra i maghi la più accreditata sembra quella che associa questo personaggio al creatore del primo filtro d'amore tantissimo tempo fa, ancor prima che si potesse pubblicamente ed ufficialmente parlare di magia ed affini. Sappiamo che già gli antichi Celti praticavano rituali per l’innamoramento, ma senza alcun dubbio quelli più attenti all’arte delle pozioni sono sempre stati gli antichi Egizi. Il sarcofago, presente no? Dentro venivano messi oggetti del defunto per accompagnarlo meglio nella vita oltre la morte e storie narrano di una sinuosa ampolla presente dentro il sarcofago di ogni single deceduto a febbraio. L’ampolla con il filtro d’amore affinché, almeno dopo la morte, il single trovasse l’amore della sua vita seppur fittizio e che qualcuno aveva regalato in onore del mese della morte? Forse sì, forse no, magari sono stato solo inebriato dal profumino di fiori, cioccolato e roba zuccherosa che mi ha distratto nel mio proseguire fino al secondo piano, proprio mentre scrivevo le ultime righe inerenti agli egizi. E cosa mi ha distratto? Uno stand. O meglio, taaanti stand.

Al secondo piano i miei amici – sono tutti miei amici – dell’EAT si sono adoperati affinché tutti morissimo in preda alle crisi zuccherine o soffocati dalla nostra bava. Così mi avvicino e cosa trovo? Fiori dolcetti e saponi, tutti in clima San Valentin-oso, da poter regalare al/alla nostro/a Valentino/a. Loro sì che si sono impegnati, non vendono mica baci. Fra i prodotti che mi hanno elencato – e vi assicuro sono delle stragrinzaficate pazzesche – voglio citare dei fantastici truffle simili a piccoli gioielli talmente buoni ed accattivanti da avermi fatto percepire quanto amore ci sia nell’aria, proprio in maniera palpabile, oltre ad avermi dato ulteriore consapevolezza dell’immenso amore che provo per Merida. Caaaaan you feeeeel the loooove toniiiight. Ed è con queste soavi note nelle orecchie ed il bel sorriso della mia donna nell’aria che abbandono il secondo piano per raggiungere… il terzo.

Dinnanzi a cosa mi imbatterò? Mi guardo intorno, scruto con attenzione ma qui non c’è niente che possa essermi d’aiuto. Sto quasi per arrendermi, per scrivere che al terzo piano non ho trovato niente ma, eeeeeehi! Non so usare decentemente una bacchetta e questo lo sanno tutti – signore, professore, Auror Spooner, lo so che sono il suo peggiore studente ma non è colpa mia se ho la bacchetta come perennemente scarica – ma i libri so leggerli anche io (ringraziando Tosca, altrimenti sai che tragedia…) e trattandosi dell'aula di Incantesimi posso riportarvi il significato del rosso e del rosa basandosi su cosa rappresentino quei colori nella magia. Come fare? Be’, con i colori delle aure, mi sembra scontato. Il rosso è il colore del cuore e dell’amore, dice testualmente il libro, ma anche della passione e della sensualità. Che colori vedete in giro? Rosso e rosa. Giusto, devo svelarvi l’arcano del rosa. Il rosa è un rosso sbiadito, possiamo dire, un po’ come se fosse qualcosa di meno intenso del rosso. Si tratta del colore dell’infatuazione, delle cottarelle adolescenziali, delle simpatie particolari, chiamiamole così, quando parlare di amore o di passione è eccessivo.

Raggiunto il quarto piano direi che è d’obbligo la sosta in Biblioteca per vedere quegli occhi color ghiaccio che mi fissano con intensità e quei capelli corvini che mi ricordano tanto quelli della Morgana dei nostri libri di Storia della Magia. Anne Burton, per chi non avesse afferrato. Adesso, è fondamentale che tutto il mondo dei lettori sappia una cosa che riguarda la provenienza della forma di cuore e che chi di dovere si assuma ogni merito…ancora una volta le donne. Il meraviglioso esemplare femminile che ci completa e riempie le nostre giornate altresì vuote e prive di significato. Dunque, dalle mie ricerche in Biblioteca e dalle dicerie delle mie parti si narra che la tanto romantica forma di cuore non sia altro che il bel sederino tondo e sinuoso della bella donnina del primo uomo che la disegnò che, ritenendo quella la parte migliore del corpo della sua donna, per racchiudere l'amore che provava per lei in qualcosa che la rappresentasse semplificò il suo ritratto in un'unica forma: un cuore. Quindi, donne, ringraziamo voi l'ennesima volta per il dono che ci avete fatto.

Il passaggio per il quinto piano è quanto di più rapido ci possa essere, un guizzo felino il mio, perché senza che fosse necessario pensarci troppo so per certo che quel piano è quello delle Antiche Rune e so anche per certo che papà ha regalato a mamma una collana con un rubino a forma di cuore per lo scorso San Valentino dicendo che ci fosse inserito nomedicosascientificachenonricordo con la runa Uruz. Un amuleto magico. La runa Uruz ho letto che è rappresentante di tutto ciò che fa ardere dentro, un sentimento forte e vigoroso, che sia passione o potenza o forza primordiale. Ed il rubino? Innanzitutto è rosso ed avete già sentito la mia storia sul rosso; per di più il rubino è la pietra dell’amore per eccellenza, del cuore, dell’innamoramento. Una pietra ed una runa accomunate da un’unica parola sinergizzano il loro potere comune per poter essere l’amuleto con uno scopo ben preciso.

Dal quinto passiamo al sesto piano, dalle Antiche Rune passiamo all’Aritmanzia, dall’amuleto runico passiamo al Talismano Aritmantico. Per creare un Talismano Aritmantico si usa quello che viene chiamato “Quadrato Magico” da eseguire su qualcosa che si indossa per dare l’effetto desiderato. Qui dobbiamo parlare di amore, che quadrato scegliamo? Ma quello di Venere, ovviamente, la cui azione principale è quella di favorire le relazioni amorose. Prima di passare al settimo piano vorrei farvi notare qualche altra cosetta: quanti numeri esistano correlati – gli aritmantici mi uccideranno fra 3, 2, 1… – al nostro argomento. Amare 58, bacio 2, cuore 31, baciare 36, passione 67, cuore 71. Come vedete la parola “cuore” ha ben due associazioni. Infine, se proviamo a calcolare la valenza magica della parola "amore" coincide con il numero 7 che, come ben si sa anche senza fare Aritmanzia, è il numero magico più potente che esiste.

Stiamo per finire, non temete, dobbiamo solo passare per il settimo piano e nello specifico per i pouffe della mia splendida aula di Divinazione. Qui sono di parte, lo so, non posso non parlarvi di qualcosa che mi appartiene come una seconda pelle, quasi al pari della mia Merida. Anche qui è facile – sì, mi piace vincere facile, ma oh, fino ad ora vi ho dato dimostrazione di aver fatto i compiti a casa, insomma! – essenzialmente perché molti aspetti della Divinazione si fondano e si basano sull’amore. I divinatori, così come ogni lavoratore, sono specializzati in qualcosa, sono legati ad una “Fonte”, lente del loro potere divinatorio. La seconda fonte, della passione, e la quarta fonte, dell’affetto. La seconda fonte è legata alle predizioni su argomenti amorosi forti, istintivi, coinvolgenti, da poter sfumare in veri e propri sentimenti; la quarta è un voler impreziosire l’aspetto più dirompente e primordiale della seconda, renderla più nobile grazie ai sentimenti più puri che la caratterizzano.

Abbiamo iniziato il nostro viaggio avvolti dall’umidità e dal buio dei sotterranei, ma non avremmo potuto chiuderlo nel modo migliore, vista la ricorrenza: un cielo stellato, quello sopra le nostre teste nella torre di Astronomia. Chiudete gli occhi e immaginatevi vicino la vostra amata, il silenzio della sera, il leggero fruscio del vento sulle fronde degli alberi ed un cielo stellato dove miliardi e miliardi e miliardi di luccicanti punti del firmamento fanno compagnia a quei quattro occhietti sbrilluccicosi che si fissano, l’un l’altro. I vostri occhi non sono le uniche stelle a brillare, tantissimi anni fa c’è chi si è promesso di brillare in eterno accanto alla propria amata, in un’eterna promessa, la promessa di rincontrarsi un giorno all’anno, il settimo giorno del settimo mese. Ed ecco il mito di Vega ed Altair. Niente e nessun ostacolo dinnanzi all'amore vero.
Come ben vedete quando si dice che ogni cosa che ci circonda è pregna d'amore… è proprio vero. Mi sembra di avervelo dimostrato con il castello di Hogwarts e potrei farlo con ogni cosa ed ogni posto. Allora, avete capito adesso quanto evidentemente è importante una cosa come l'amore? Lasciate perdere San Valentino, lasciate perdere il mese di febbraio, l'amore muove ogni cosa, bisogna solo essere in grado di cogliere.

Sì, il prossimo mese vi lascio alla piuma avvelenata di Jayden e torno al mio Quidditch, promesso. Da Mr Michael è tutto, buonanotte.

Michael McCohen. Quintino tassorosso, scozzese, amante della vita in tutte le sue forme e misure ma soprattutto delle donne, dalle più piccole alle più grandi senza distinzione alcuna. Ritiene che siano la forza che permette al mondo di ruotare nel verso giusto e niente gli potrà mai far cambiare idea. La sua preferita, però, resterà Merida alla quale lascia tutti i giorni, sulla sua scrivania della Redazione, fiori freschi e cioccolatini ogni venerdì pomeriggio alle 17. Ama le materie teoriche che tutti considerano "out" come astronomia, storia della magia ma soprattutto divinazione. Non gli piace l'idea di usare la bacchetta – come dice a tutti – ma nessuno sa che il motivo di questo, in realtà, è il suo essere magonò. È convinto di avere il terzo occhio ma che il suo sia specializzato nel mondo dello sport ed in nient'altro…un occhio particolare, in tutti i sensi. Non conosce la sua madre biologica ma i suoi genitori adottivi non gli hanno mai fatto sentire questa mancanza. Vuole diventare un giornalista sportivo anche se il suo sogno più grande è fare il magi-cronista delle partite di quidditch.
By CatherineSmith | febbraio 26, 2017 - 11:41 pm - Posted in Febbraio 2073

Tutta colpa di San Valentino. Ebbene si, signori, è colpa di quella sciocca festa il cui fine ultimo sono gli sbaciucchiamenti se io sono qui, a scrivere di sport al posto del vostro beniamino degli spalti, Mich McCoehn. E che Salazar mi avveleni se anche a sto giro bello mio, ti perdi in un fiume di parole e sviolinate inutili e non prendi in pugno la situazione…se sai cosa intendo. Ma torniamo a noi, ragazzi. Questo a tutti gli effetti è il mio esordio nella sezione dello sport…e quindi beh, ho pensato che fosse giusto partire dalle basi. D'altronde, provate per un attimo a paragonare il Quidditch ad una pozione. La partita è solo lo step finale, la somministrazione, l'insieme di tattiche per non farti beccare quando tenti di piazzare una bella dose di Tartagliante nel bicchiere del tuo vicino di sedia a cena. Ma questa pozione dovrai pur prepararla, no? Ed è questa la parte che personalmente trovo più interessante, e che oggi voglio andare ad indagare con questo articolo. Io non voglio che nessuno mi rompa i bolidi quando sono concentrato davanti ad un calderone, e quindi ho messo in conto che durante gli allenamenti settimanali al campo di Quidditch, funzionasse più o meno allo stesso modo. In sostanza pensavo che mi cacciassero a pedate, come tutto sommato avrei fatto io, più o meno. E invece, inaspettatamente, sono riuscito ad infiltrarmi agli ultimi allenamenti di tutte e quattro le squadre. Devo dire che – ironia della sorte – le caratteristiche che ogni casata dovrebbe avere, un pò le ho riviste nella tipologia di allenamenti a cui ho assistito, e nel modo in cui tutti loro vivono la "filosofia" del Quidditch.

Il duro lavoro non manca da nessuna parte ma a tassorosso, inutile negarlo, regna sovrano se pur accompagnato da quel pò di leggerezza che ci ricorda che il Quidditch, finchè siamo ad Hogwarts, resta pur sempre un gioco. Eleanor McLeod, la promettente cacciatrice dei giallo neri, mi ha accolto con dei meravigliosi muffin al cioccolato che dice servano per recuperare le energie post allenamento…o probabilmente è semplicemente una mia fan, ma non vuole ammetterlo. "Beh, vedi, ogni allenamento è diverso. Una volta proviamo una tattica di gioco, un'altra uno schema, oggi ad esempio avevamo dei pesi ai polsi per migliorare la nostra resistenza fisica." Eleanor, puoi finire di mangiare i muffin prima, stai tranquilla! Certo che il brutto vizio della chiacchiera non manca mai ai figli di Tosca. "Quello che cerchiamo di fare sempre è di migliorare la sintonia e l'affinità tra compagni di squadra, soprattutto all'interno dello stesso reparto. Dobbiamo imparare a capire cosa farà l'altro senza neanche vederlo, insomma." Una cosa che mi sono sempre chiesto a proposito dei giocatori di Quidditch, è come riuscissero a combinare lo studio con gli allenamenti, e beh, la tassorosso è stata piuttosto esaustiva anche su questo punto di vista "Io sono entrata a far parte di un gruppo studio, con due corvi e due serpi del secondo anno come me. Mi aiuta a tenere il ritmo delle consegne e a smaltire almeno le cose più pesanti e le esercitazioni pratiche. Poi, come ci insegna Tosca, tanto e duro lavoro" Ma quindi Hemingway che si scaccolava là su tra un anello e l'altro è stata solo una mia allucinazione, o era compreso nel duro lavoro? Perchè io vi giuro che l'ho visto, per tutte le pluffe!

I Corvonero, come al solito si dimostrano i perfetti tutto fare. Loro bilanciano ogni cosa, loro seguono i club, loro studiano e giocano e a quanto pare non si drogano nemmeno di muffin come i tassorosso per ripigliarsi dagli allenamenti. Ma che volete farci, non sarebbero i corvotronfi a cui siamo tanto affezionati – voce del verbo affettare, come mi insegna Merida - se non fossero così ben organizzati e maniacali. E a proposito di manie di perfezionismo, ecco ciò che mi ha raccontato Rebekha Grimes, quarto anno, cacciatrice, riguardo a come Allen si diletta a coordinare la sua squadra "Beh Allen come capitano è okay…" dolcezza, prova almeno a sorridere e a tentare di convincermi un pò, no? "Nel senso ci tiene molto alla squadra, ci mette impegno forse su alcuni membri pure troppo… si assicura che tutti quanti partecipino agli allenamenti, di solito ci fa cominciare con un riscaldamento di gruppo che prevede giri di campo ed esercizi per sciogliere i muscoli, poi a seconda delle esigenze del giocatore crea un allenamento personalizzato che permette di correggere gli aspetti carenti nel gioco, cercando di incrementare le sue caratteristiche. E' un bravo capitano quando non ti lancia contro i bolidi!". Che dite, possiamo crederle? Diciamo che sul finale si è un pò ripresa, ma temo che la paura dei bolidi di Allen abbia un pò preso il sopravvento, e la nostra McCollough ne sa qualcosa. Comunque tutto sommato i corvonero si sono dimostrati disponibili, e anche Evan Miller, ex cheer boy (si dice così?), non ha esitato a scambiare due chiacchiere con me, anche se per Merlino, mi guardava manco fossi una delle creature magiche che il WWFFB vuole salvare. Oltre i soliti canonici blablabla sugli allenamenti, le partitelle di prova e il riuscire a coordinare tutto senza essere la reincarnazione di Cosetta, ho trovato interessante il modo in cui si è approcciato a questa nuova esperienza che sta affrontando in modo diretto, e non dagli spalti, solo da quest'anno: "Beh, quando sono arrivato qui – al primo anno – mi faceva strano che la gente si lanciasse una pluffa a bordo di una scopa, o che inseguisse boccini e bolidi per ribatterli. Una scopa, capisci? I Babbani le usano per spazzare il pavimento, cioè. Però poi l'ho trovato molto coreografico e complesso, perché devi bilanciare velocità, forza e precisione, stando attento a ciò che fanno gli altri attorno a te, anche se il meteo fa schifo. Per questo ho deciso di tentarci: è lo sport magico per eccellenza, e fisicamente credo di essere abbastanza in forma da non fare proprio schifo anche se non ho l'esperienza di Allen. E poi credo che una buona dinamica, un buon gioco di squadra, possa fare molto più di una conoscenza tecnica perfetta. Da soli non si combina niente, a meno che non si è proprio nati per giocare a Quidditch. I talenti esistono, ma non credo proprio di far parte della categoria, no. Io gioco per giocare, alla fine." E' davvero difficile che un serpeverde riesca a comprendere il concetto del giocare tanto per giocare, senza nemmeno sentire la parola vincere tra le righe, ma voglio provare a dare per buona pure questa risposta, suvvia. Occhio che però la credibilità del vostro ego potrebbe risentirne e poi sono bolidi tuoi….o di Allen, chissà!

Grifondoro ha concordato nello spedire direttamente il Capitano della squadra, Lancelot Hevenge, a fare da portavoce un pò per tutti…o forse no. La squadra esce da un periodo più o meno turbolento, dopo che Kane Lindstrom ha dato forfait non ripresentandosi a scuola al rientro dalle vacanze di Natale. L'eredità che il quintino ha raccolto, tuttavia, non pare così malvagia, o almeno lui non pare affatto preoccupato. "Ehi Jay, guarda che se vuoi puoi allenarti con noi e mettere su un po' di muscoli, giuro che non ti faccio tornare in dormitorio con i muscoli distrutti daldolore!" McCohen, quanti favori mi devi, quanti? "La vita da sportivi è bella, cioè hai idea di quanto lo sport aiuti a smaltire lo stress? E poi dà soddisfazione riuscire bene in qualcosa di fisico e, soprattutto, in uno sport di squadra. Coordinare tante menti non è sempre facile ma agli allenamenti si cerca di fare proprio questo, pensare come una sola persona, ma anche abituarsi a reagire senza pensare." in pratica si impara ad agire come uno sciame di billywig che senza sapere nemmeno il perchè puntano tutti lo stesso obbiettivo…ho parafrasato male? "Il Quidditch è istinto, per questo mi piace, non è solo muscoli o tattiche, per quanto come hai visto, io non risparmio nessuno e i cinque giri di campo sono solo perché sono buono. Le tattiche non posso svelartele, penso capirai sicuramente, niente di personale. E studiare… ma è una domanda seria? A questa non ti rispondo, bello." beh, viva la sincerità, almeno su quello non gli si può dire nulla. Comunque per dovere di cronaca, no, non mi ha affatto convinto ad allenarmi con loro: avevo roba più importante a cui pensare nei calderoni sotterranei, e a dirla tutta la puzza delle pozioni sembrava una ventata di aria fresca a confronto di ciò che si respira a bordo campo!

E dulcis in fundo arriviamo all'ultima squadra rimasta, quella con cui ovviamente ho avuto meno problemi a socializzare, anche se sono stato minacciato più volte di non scrivere nulla riguardo alle tattiche per la prossima partita. Ecco quindi alla mia piuma, direttamente il vicecapitano serpeverde, la stratosferica e grinzafichissima Eliza McCollough, Miss 1 su 3, ma che ben promette di raggiungere i livelli delle ex cercatrici serpeverde come Giselle Lanfrad. "Devi essere motivato per rimanere in squadra. È uno dei requisiti con cui io e McScheind siamo stati valutati in passato e con cui a nostra volta abbiamo valutato alle selezioni. E che pretendiamo ancora oggi: se speri di entrare in squadra solo perché sai piroettare sul manico di scopa, tanto vale che impari a ricamare lo stemma di Beauxbatons."  Potrei avere qualche nome a riguardo da farti, Capitano, ma ne riparliamo "E il tempo boh, devi cercartelo. E se non lo trovi, bolidi tuoi. Come per i compiti, o trovi il troll che li fa al posto tuo… no questo non scriverlo, era solo per fare un esempio eh; o vedi di incastrare lo studio nelle ore buche. Questione di priorità: o la squadra o i voti alti. Se riesci a conciliare entrambi, dimmi come fai." Beh, potresti fare una richiesta scritta al cappello per cambiare casata e diventare Corvonero, ma è una cosa che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico, insomma. C'è infine uno strano fenomeno che nelle altre squadre non ho notato. C'era un tipetto che rotolava da una parte all'altra del campo, alla ricerca delle pluffe – no, non SOLO quelle a cui state pensando – che alla fine non ho potuto fare a meno di intervistare. Donnie MacGillivray, scozzese, terzo anno, direi che la sua dichiarazione alla mia prendi appunti potrebbe dirsi un perfetto riassunto dell'articolo: "Com’è essere raccattapluffe? Beh, lad, non posso dire che sia una passeggiata col crup. Innanzitutto è tutto un correre di qua e di là per il campo ad inseguire ‘ste pluffe che, guarda caso, finiscono sempre nell’angolo del campo più lontano… E poi sai, c’è da stare attenti o rischi la vita con qualche bolide peggio che durante una partita. È un lavoro da tosti, roba di responsabilità mica per tutti e per questo approfitterei di queste poche righe sulla Voce per ringraziare la nostra Vice McCollough per avermi affidato con piacere un incarico di tale livello! Sai la cosa migliore qual è? No non solo poter sbirciare nelle docce. Che puoi respirare l’atmosfera del Quidditch da insider: quel clima che c’è negli spogliatoi prima di salire sulla scopa in campo, il vedere come preparano, studiano e provano le tattiche fino allo sfinimento… roba che ti ritrovi a vivere sulla tua pelle anche se poi non sei tu a tirare la pluffa tra gli anelli o colpire un bolide contro il cercatore avversario. Non so spiegarlo a parole ma è una cosa che solo chi ama il Quidditch può capire!"

Strano come la vera passione e l'adrenalina che sento scorrere nelle vene mentre leggo gli articoli di Mich l'abbia percepita solamente ascoltando le parole di Donnie. Che sia solamente l'aria della Scozia a renderci così, o magari non tutti ci mettono la stessa grinta? Meditate maghi e streghe, meditate. D'altro canto il Quidditch è solamente un gioco

Jayden Burtons. Scozzese, Serpeverde, Sestino. Amante delle regole da poter infrangere, ma sempre ben attento a non andare in braccio ai guai. Ha un fratello grifondoro, si, ma non ditelo in giro. Osserva e studia tutto ciò che lo circonda, non si pone mai problemi a dire la sua, ma pecca in pigrizia. Si dice che sia uno dei maggiori ricercati del WWFFB scolastico per la sua conclamata incapacità di portare a termine qualsiasi tipo di incantesimo di trasfigurazione, soprattutto se si lavora con gli animali. Un topo non è destinato ad essere una tazza da tè, e grazie a Salazar, da quest'anno non sarà più costretto a perdere tempo con quegli esperimenti. Lo si può vedere zitto e concentrato solo davanti ad un calderone, e non perchè la Merlmemblose l'ha silenciato. Ama le pozioni più di qualsiasi altra cosa, e non è raro trovarlo in qualche angolo dei sotterranei, a mescolare qualche strano intruglio fumante. E' entrato in redazione perchè quando gli ricapita di stare agli ordini di un Capo Scozzese?
By sebbie | - 3:44 pm - Posted in Febbraio 2073

Qui a Corvonero, più di ogni altra cosa, amiamo i libri in tutto il loro splendore. Almeno la maggior parte di noi, s'intende – me compresa. Amiamo i libri, veneriamo i libri, collezioniamo libri. "Un ingegno smisurato, per il mago è dono grato" recitano, di tanto in tanto, le vecchie filastrocche che credono di conoscere noi Corvonero almeno per un poco.
A Corvonero veneriamo qualsiasi cosa parli di libri, ma non è di Corvonero che vi parlerò oggi. Vi parlerò dei libri e di quanto potrebbero essere importanti nella vita di ognuno di noi, se solo noi decidessimo di far entrare informazioni che vadano al di là delle nozioni scolastiche stesse.
Perché vi parlerò di una nuova attività che riguarda tutto questo: del Club del Libro.
Ovviamente appena letto l'annuncio, non ho potuto fare a meno di segnarmici, da brava Corvonero quale sono, ma non solo! Non bisogna essere Corvonero per amare i libri e non tutti i Corvonero li amano, questa è un'idea errata, ma è semplicemente questo che si tende a pensare nel momento in cui tali libri (o tali Corvonero) vengono tirati in ballo. Presi di mira da altri studenti, dagli stessi genitori, solo per l'idea che il Corvonero medio debba dedicare la sua vita allo studio di tomi e nient'altro.
Per Merlino, probabilmente la mia vita sarà questa, eh! Probabilmente diventerò vecchia e pazza circondata da libri più grandi di me o con più pagine dei miei capelli e mi piacerà così. Forse adesso sto divagando, però Merida non uccidermi.
Quindi: si parlava del Club del Libro e del fatto che mi ci sono segnata. Ma non solo io, eh! La mia gioia più grande è stata sapere che c'erano altri appassionati di libri normali come me, pronti a dedicare parte del loro tempo alla scoperta di nuovi romanzi o parte di quel tempo che potevano dedicare per i compiti del dopo-lezioni. Qualcosa di talmente innocente che va al di là del farsi notare dai professori o roba simile, semplicemente presenti e appassionati per condividere le proprie conoscenze e opinioni o semplicemente fare amicizia e conoscersi.
Una strana cura per la tristezza, anche se, sfortunatamente per me, quel Killian Wordsworth mi perseguita come non mai. E urla. Urla! Ma cosa hanno tutti quanti da urlare? Perché non possono parlare normalmente, con un tono di voce nella norma? Perché sì, sono appena tornata dall'incontro e ho ancora la sua voce che mi trilla nelle orecchie.
Il Club del Libro, però, non è soltanto questo. Non è triste sopportazione delle persone che ti stanno meno simpatiche, è piuttosto l'onore – e l'onere – di ispirarsi a racconti babbani, magici.
Proprio quest'oggi ci siamo ispirati ad Alice nel paese delle Meraviglie, che per chi non lo sapesse è un romanzo babbano di Lewis Carroll, scritto a metà del XIX secolo. Da subito Mabh Flanagan ha trasformato, con un Vestis, gli abiti dei vari presenti nei motivi più disparati rispetto a quel racconto, tra ostrichette, carte-soldato della Regina di Cuori o coniglietti tipici della fiaba.
Ora, cari lettori de La Voce degli Studenti, vi ripropongo lo stesso indovinello che Savin Reid ha posto ai presenti: "Perché un corvo è simile ad una scrivania?".
Si sono davvero buttati nelle risposte più azzardate. La più plausibile è perché entrambi hanno le penne – come suggerito da Morgan Rothschild che quasi davo per scontato fosse lì. Erano presenti davvero studenti di tutte le età, dal settimo al secondo anno!
Per parlare egregiamente del Club del Libro – e magari non far arrabbiare Savin per non averlo citato – non si può non nominare Alexander Pope! Membro della casata di Cosetta Corvonero, famoso poeta inglese. Ha fondato lui il Club del Libro e scritto poesie destinate sia a maghi che babbani, poiché la letteratura le unisce, le culture, magiche e non. Forse è l'unica cosa che è in grado di unire per davvero, al di là della lingua.
Qualcosa come il Club del Libro ha l'obiettivo di unire il mondo magico e quello babbano in un'unica aula, discutendo di titoli di libri che insegnano qualcosa. Perché così come insegna molto la favola di Alice nel paese delle Meraviglie – che non ho mai letto, ma che leggerò subito subito, promesso – lo insegna anche parlare del proprio libro preferito, di Hunger Games che sembra un gioco simpatico , Delitto a Diagon Alley, le Cronache di Narnia.
Cito testualmente Morgan che, secondo me, non poteva esprimere motivazione migliore per trovarsi in un luogo simile quale il Club del Libro: "trovo che leggere sia fondamentale, per chi ha sete di imparare, sapere, capire, pensare anche, poter avere modo di confrontarsi con altre teste, imparare persino a ragionare. E questi da soli sono buoni motivi per essere qui". E se ve lo state chiedendo, NO, non sto facendo propaganda, sto semplicemente spiegando perché, secondo me, bisognerebbe abbracciare un luogo simile come questo che promuove soltanto la cultura. Un po' come il Club dei Pozionanti, no? Ho sentito dire che si imparano cose interessantissime lì dentro!
Il Torneo di Duello lo sconsiglio altamente, però. E' un torneo violento e c'è già tanta violenza nel mondo.
Scusatemi per la fotografia scattata fai-da-te, ma non avevo nessuna foto del Club del Libro. Sarebbero state divertenti, ma mi rimetto alla vostra immaginazione, come qualsiasi buono scrittore farebbe!

ps. Perché è in grado di produrre note, anche se sono molto piatte, e non può essere mai messo al contrario!
 

Jacquelyn Pearse. Fiera quartina Corvonero, spesso decanta le lodi di Cosetta e ringrazia mentalmente l'universo per essere finita in una casata tanto astuta e intelligente. Animalista accanita, membro del WWFFB scolastico e puntigliosa quanto basta per stare sul naso agli studenti più distratti o almeno precisi tanto quanto lei. Ha spesso il sorriso sulle labbra e l'aria innocente e genuina che si porta dietro chi non ha ancora visto nessun male nel mondo. Lunghi capelli bruni e aspetto da principessina inglese quanto basta. E' gentile e dolce, anche se sempre più sessista, per la gioia di pochi – sempre a favore dell'universo femminile, ovvio. Si dice abbia una cotta per Devon Laury, ma lei risponde che è unicamente per l'amore della materia e degli animali, se passa il tempo a guardare l'insegnante con estrema attenzione e che di certo non sono occhi da Amortentia, quelli che rivolge al giovane assistente.
By vocestudenti | - 12:04 pm - Posted in Febbraio 2073

 

Controeditoriale

di Michael McCohen

Love is in the air. E' buffo come avrei voluto iniziare così il mio primo controeditoriale della mia carriera di scribacchino ed alla fine è l'incipit della mia Caporedattrice. Vedi Merida? Siamo fatti l'uno per l'altra anche nelle piccole cose, soprattutto nelle piccole cose, che in fin dei conti sono pur sempre le più belle. Hai nominato due Caporedattori biondinilà del passato che sembrava avessero un palo di Nimbus su per il sedere mentre quando si parla di certe cose bisogna essere solo spontanei e tu, o mia cara, lo sei al cento per cento, nel bene o nel male. I cliché esistono ed il loro scopo – visto che ognuno di noi ne ha uno nella vita – è quello di essere sempre lì presenti nella nostra esistenza anche se magari non vogliamo o ci sembrano le cose più scontate ed insulse del mondo. Tutto ciò che ci circonda è immerso nei cliché ed, essendo scribacchini, il nostro dovere è badare a quello che ci sta intorno e riportarlo ai lettori. Non serve una festa per portar cioccolatini e fiori alla propria amata, sì, e qualcuna qui lo sa bene, anche se fa finta di niente. Ma mi piaci anche così, non temere, ruvida e rigida come la corteccia dei tuoi tronchi e dal cuore tenero in cui scorre linfa vitale.  Però c'è una cosa su cui non dovresti essere così rigida e sono i sentimenti. E' vero che questi, qualsiasi essi siano, sono soggettivi e mi fa piacere che ne sia consapevole come penso lo sia ognuno di noi ma non vedo il perché ci si debba necessariamente svegliare da quello che può essere un bel sogno ad occhi aperti. L'amore migliora la vita, è proprio così, e anche se alla fine dovesse trattarsi di un abbaglio e si tramutasse in delusione non fa niente…la prossima volta andrà meglio, non farai gli stessi errori e ci metterai tutto te stesso affinché le cose vadano bene, vedrai di migliorarti e di tendere meglio le orecchie  a ciò che necessita la persona amata, perché amore è anche questo. Siamo in un'età stupenda, l'età in cui possiamo aver fiducia che sia tutto sbrilluccicoso e colorato, tutto cuoricini e stelline, perché privarcene? Possiamo fare strafalcioni, possiamo renderci ridicoli, possiamo improvvisare, possiamo sperare che sia l'amore della nostra vita ed essere felici anche solo per questo, lavorando sodo per poterci prendere ciò che ci fa stare bene, senza arrenderci mai. Sarà che sono un tassorosso e Tosca ci insegna a lavorare sempre sodo, che sia a scopi puramente lavorativi o per quello che vogliamo ottenere nella vita.  Quindi, Merida mia e lettori tutti, lasciatevi andare SOPRATTUTTO in questioni sentimentali. Vi scottate? Pazienza. Vi fate del male? Pazienza. Vi sentite ridicoli? Pazienza. Vi spezzano il cuore? Pazienza. Quel che conta è la gioia di un attimo, la felicità nel vederla/o sorridere, qualcosa di cui nessuno di noi dovrebbe mai privarsi per nessuna ragione al mondo. Non fa schifo quando la nostra saggina va a fuoco, è stupendo sentire che c'è qualcosa che ti fa reagire in un modo totalmente diverso, qualcuno che ti smuove qualcosa dentro e che non si tratti di un mega panino. Non importa se ti promette la luna, un calderone nuovo o una Firebolt di ultima generazione, ciò che conta è il momento, il regalo più bello che possa darti, le promesse prendiamole per quello che ci fanno vivere in quegli istanti, non quello che possano darci a lungo termine. Se c'è una cosa, in tutto ciò, di cui sono sicuro – oltre ad avere la Vista ed essere superganzissimo – è che il senso della misura non fa per noi, per nessuno di noi, non a questa età e non quando si tratta di sentimenti, di qualcosa che ti fa contorcere lo stomaco o semplicemente che ti strappa un sorriso o ti illumina l'intera giornata.
Sopravvivere non è vivere e se mi chiedessero la mia preferenza la risposta sarebbe la più semplice del mondo…vivere, per poter respirare a pieni polmoni l'ebrezza di qualcosa di nuovo, ogni giorno, qualcosa che ti fa sentire vivo, dentro e fuori, indipendentemente da tutto e da tutti, anche se dura attimi, istanti, secondi. Dobbiamo pur raccontare qualcosa un domani, no? E io voglio raccontare di esserlo stato, vivo, di aver vissuto tutto al pieno delle mie possibilità. Vivere, non sopravvivere.

 

Vita da Lega

di Solomon Norwood

Che dire? Forse sarebbe stato più facile dirvi com’è la vita da mezzo gigante! Lo stomaco non è mai pieno, servono sedie robuste e ci piace stare con i piedi ben saldi al terreno.
La vita del cacciatore di taglie invece è grama esattamente come ve la state immaginando!  Ma non ci si annoia mai, eh no. Andiamo per gradi.
Dovrei occuparmi di creature di grossa taglia, quelle che ci vengono segnalate per gravi infrazioni delle regole della Comunità magica. Questo tipo di segnalazioni ci arrivano dalle forze dell’ordine magico, ma ancor più spesso direttamente da parte di maghi e streghe. Lo sapete, no, che ogni cittadino del Regno Unito può rivolgersi alla Lega per la Difesa contro le Arti Oscure se volesse il nostro intervento? E se credete che sia tutto una grinzaficata o che la parte peggiore sia affrontare certe creature è perché non avete ancora avuto a che fare con chi teme per l’incolumità dei propri cari. Cosa vi posso dire, ragazzi, in questo mestiere si impara anche la sconfitta, ci si ritrova ad avere a che fare con la delusione e non è mai una cosa unicamente personale. Nella Lega si è sempre circondati da colleghi fidati e anche il più solitario si ritroverà a dover spartire la propria pena insieme agli altri. Non è cosa da poco. Tenetevi stretti gli amici e, ascoltate Sol, non negate l’opportunità neanche alla persona sulla quale non scommettereste neanche un paio di zellini. Magari proprio quelli contro i quali avete scagliato tutti quei Languelingua durante questo Torneo di Duello..a proposito, voi sì che sapete farvi due risate, bravi!
Un membro della Lega per la Difesa contro le Arti Oscure impara a collaborare, a capire quando cedere o quando è il momento di insistere…anche nelle gare di rutti che si fanno nelle nostra dispensa.
è una vita in cui le cicatrici non se ne vanno neanche grazie alla mano del Guaritore più esperto, ci si porta dietro ogni cosa. E lo so cosa state pensando..chissà quanto si porta dietro uno grosso come lui! Una vita di bevute, per le vittorie e le sconfitte. E si spera sempre di rientrare e non dover bere in onore dei caduti, così da risparmiarci, ancora per un po’, un’altra cicatrice.

 

By Ivy | - 11:59 am - Posted in Febbraio 2073

Love is in the air. E' buffo come avrei voluto iniziare così il mio primo controeditoriale della mia carriera di scribacchino ed alla fine è l'incipit della mia Caporedattrice. Vedi Merida? Siamo fatti l'uno per l'altra anche nelle piccole cose, soprattutto nelle piccole cose, che in fin dei conti sono pur sempre le più belle. Hai nominato due Caporedattori biondinilà del passato che sembrava avessero un palo di Nimbus su per il sedere mentre quando si parla di certe cose bisogna essere solo spontanei e tu, o mia cara, lo sei al cento per cento, nel bene o nel male. I cliché esistono ed il loro scopo – visto che ognuno di noi ne ha uno nella vita – è quello di essere sempre lì presenti nella nostra esistenza anche se magari non vogliamo o ci sembrano le cose più scontate ed insulse del mondo. Dovremmo colpevolizzarli? O far finta che non esistano e non citarli? Potremmo farlo, sì, ma cosa cambierebbe? Tutto ciò che ci circonda è immerso nei cliché ed, essendo scribacchini, il nostro dovere è badare a quello che ci sta intorno e riportarlo ai lettori. Purtroppo – o per fortuna – il castello è stato addobbato a cuoricini e petali, tutto un tripudio di rosa confetto e rosso passione, dove il chiosco dei baci è stata proprio la ciliegina sulla torta e non nascondiamoci dietro la beneficenza…pagare per dei baci, se si fosse trattato di un altro periodo sarebbe ugualmente stato proposto? Non credo. La verità è che chiunque spera che da un bacino si possa coronare il proprio sogno d'amore, lasciandosi influenzare e trasportare dall'atmosfera rrrromantica che, ci piaccia o no, è stata decisa da un cliché, solo perché il 14 febbraio è San Valentino, la festa degli innamorati. Che poi non serva una festa per portar cioccolatini e fiori alla propria amata è un altro discorso e qualcuna qui lo sa bene, anche se fa finta di niente. Ma mi piaci anche così, non temere, ruvida e rigida come la corteccia dei tuoi tronchi e dal cuore tenero in cui scorre linfa vitale.  Però c'è una cosa su cui non dovresti essere così rigida e sono i sentimenti. E' vero che questi, qualsiasi essi siano, sono soggettivi e mi fa piacere che ne sia consapevole come penso lo sia ognuno di noi ma non vedo il perché ci si debba necessariamente svegliare da quello che può essere un bel sogno ad occhi aperti. L'amore migliora la vita, è proprio così, e anche se alla fine dovesse trattarsi di un abbaglio e si tramutasse in delusione non fa niente…la prossima volta andrà meglio, la prossima volta non farai gli stessi errori e ci metterai tutto te stesso affinché le cose vadano bene, vedrai di migliorarti e di tendere meglio le orecchie  a ciò che necessita la persona amata, perché amore è anche questo. Siamo in un'età stupenda, l'età in cui possiamo aver fiducia che sia tutto sbrilluccicoso e colorato, tutto cuoricini e stelline, perché privarcene? Possiamo fare strafalcioni, possiamo renderci ridicoli, possiamo improvvisare, possiamo sperare che sia l'amore della nostra vita ed essere felici anche solo per questo, lavorando sodo per poterci prendere ciò che ci fa stare bene, senza arrenderci mai. Sarà che sono un tassorosso e Tosca ci insegna a lavorare sempre sodo, che sia a scopi puramente lavorativi o per quello che vogliamo ottenere nella vita.  Quindi, Merida mia e lettori tutti, lasciatevi andare SOPRATTUTTO in questioni sentimentali. Vi scottate? Pazienza. Vi fate del male? Pazienza. Vi sentite ridicoli? Pazienza. Vi spezzano il cuore? Pazienza. Quel che conta è la gioia di un attimo, la felicità nel vederla/o sorridere, qualcosa di cui nessuno di noi dovrebbe mai privarsi per nessuna ragione al mondo. Non fa schifo quando la nostra saggina va a fuoco, è stupendo sentire che c'è qualcosa che ti fa reagire in un modo totalmente diverso, qualcuno che ti smuove qualcosa dentro e che non si tratti di un mega panino. Non importa se ti promette la luna, un calderone nuovo o una Firebolt di ultima generazione, ciò che conta è il momento, il regalo più bello che possa darti, le promesse prendiamole per quello che ci fanno vivere in quegli istanti, non quello che possano darci a lungo termine. Se c'è una cosa, in tutto ciò, di cui sono sicuro – oltre ad avere la Vista ed essere superganzissimo – è che il senso della misura non fa per noi, per nessuno di noi, non a questa età e non quando si tratta di sentimenti, di qualcosa che ti fa contorcere lo stomaco o semplicemente che ti strappa un sorriso o ti illumina l'intera giornata.
Sopravvivere non è vivere e se mi chiedessero la mia preferenza la risposta sarebbe la più semplice del mondo…vivere, per poter respirare a pieni polmoni l'ebrezza di qualcosa di nuovo, ogni giorno, qualcosa che ti fa sentire vivo, dentro e fuori, indipendentemente da tutto e da tutti, anche se dura attimi, istanti, secondi. Dobbiamo pur raccontare qualcosa un domani, no? E io voglio raccontare di esserlo stato, vivo, di aver vissuto tutto al pieno delle mie possibilità. Vivere, non sopravvivere.

By Anne Burton | febbraio 24, 2017 - 6:06 pm - Posted in Febbraio 2073

Nel momento in cui il numero di gennaio de La Voce degli Studenti è andato in stampa, ricordo di aver detto a me stessa: vai, Kneazle, per il prossimo mese sai già di cosa parlare e su che argomenti spingere il tuo ragionamento/denuncia. Febbraio, mi son detta, mi metterà già alla prova con l'editoriale, quella sensazione di dover voler bene al prossimo e far finta di non provare fastidio per le coppiette che si lanciano in manifestazioni d'ammmmore ad ogni cambio d'ora. Febbraio, mi son ripetuta, è decisamente l'occasione migliore per prendere in considerazione la possibilità concreta di mettere sotto un metaforico Lumos quel che potrebbe comportare lasciarsi andare esclusivamente agli ormoni, se così li vogliamo chiamare.
La mia idea – quella bella, coccolata per giorni – era dunque quella di analizzare i disastrosi eventi cui saremo andati incontro se, colti dallo stesso clima di San Valentino che sigilla un Fulmen nella testa di molti, alcuni coetanei (o quasi) che la Storia della Magia ci ha posto innanzi, fossero letteralmente caduti l'uno tra le braccia dell'altro, nel senso meno poetico del termine. La mia idea, perciò, era quella di fare una lunga disquisizione su quale sarebbe stata la storia di Mergana, figlia dei due maghi più potenti di un certo periodo storico o quanta responsabilità sarebbe stata apposta sulle spalle di suo fratello Morghino, su che vicende ci avrebbero raccontato i nostri nonni se Harry Potter si fosse felicemente accoppiato con l'ex Preside di Hogwarts Hermione Granger o se la stessa avesse preferito le simpatie di qualcun altro. 
Sarebbe stato un articolo interessante? Non lo so, non mi sono neanche posta il problema, persa nei ragionamenti che hanno spaziato in lungo ed in largo, tanto da farmi QUASI rimpiangere la presenza di Ian O'John al castello, da quel che posso ricordare dei suoi lunghi e contorti ragionamenti durante le poche lezioni che ho avuto modo di frequentare insieme all'ex Serpeverde. Poco importa, comunque, perché ogni mio proposito ed ogni tentativo di alleggerire un clima quantomeno iroso che ho respirato qui a Scuola sin dal rientro dalle vacanze di Natale, è stato spazzato via con un Pousikus all'ennesima potenza nel momento in cui, percorrendo uno dei più reconditi corridoi del terzo piano, lo sguardo mi è caduto su un pezzo di pergamena incastrato tra l'ultimo gradino della rampa di scale ed il pianerottolo in questione. 
Sabato dopo pranzo, alla capanna del guardiacaccia, verrà deciso chi è il campione!
Un. momento. Lo sapete, la curiosità è femmina anche solo per irrevocabile regola grammaticale, a maggior ragione se si allude in qualche modo a qualcosa che ha a che vedere con la proclamazione di fantomatici "campioni". Sarò anche Tassorosso e dunque – per imprescindibile decisione popolare – abituata a moli di lavoro che non vengono poi ricompensate così spesso come meriterebbero,  ma – ritrovandomi per le mani un simile indizio – ho prettamente convertito il mio proclama verso una Comunità Magica più responsabile ed un maggior controllo delle nascite di involontari Troll a favore di quello che, almeno sulla carta, sembrava essere un mistero di tutto rispetto. Oltre ad uno scoop giornalistico degno dell'Alfred Lewis dei bei tempi.
Seguire il mio istinto ha avuto ragione solo in parte, tuttavia, anche se non tanto perché ieri – sabato 25 febbraio – non c'è stato alcun campione da decretare, quanto più perché mi sarei davvero davvero davvero – ho già scritto "davvero"? – risparmiata tutto quello che è successo, compreso il mettermi a giocare con il fango, voler far mio lo scalpo di molti tra i presenti o il passaggio in infermeria da cui, per inciso, sto scrivendo e da cui – molto probabilmente – dovrò anche dirigere la messa in stampa del giornale, visto che – dopo le amorevoli cure di Miss Drybottle – ho scoperto che non solo la mia magia sta cercando di preservarmi dal diffindare le chiappe di qualsiasi scribacchino possa anche solo pensare di infilare articoli all'ultimo minuto, ma a quanto pare persino il mio stomaco ha cercato di preservarmi dal post San Valentino ed ora ha deciso di stendere un velo pietoso sull'intera faccenda.
Ma procediamo con ordine, già. Diciamo che – da brava scribacchina – ho il dovere morale di tutelare le mie fonti, circa, o comunque di preservare quella che ho scoperto essere una tradizione decisamente… datata, quindi non vi descriverò per filo e per segno il reale significato di quel pezzo di pergamena né il luogo in cui mi ha condotto, a furia di seguire Gareth Rosenwald come fossi la sua ombra perduta. Non sono certa neanche di poter fare i nomi dei presenti – ciao marmocchietti Walker e McGregor – sebbene la non di certo casuale coincidenza che siano passati dall'infermeria nella giornata di ieri li inchiodi abbastanza anche senza che io debba specificare altro. C'era una volta, dunque, un gruppo di soggetti Y in un luogo X ed era tutto molto bello. Breve storia allegra scritta usando solo quattro parole. 
Quel che posso affermare con certezza per il dopo, invece, di sicuro non ha granché, visto che le sole cose che mi vengono in mente sono uno sciame di Doxy che neanche i bronzo-puh quando escono dalla loro Sala Comune, un mal di pancia nonostante non abbia messo mano alle scorte di dolciumi che Allen porta in redazione ed una forte – eufemismo – voglia di gustarmi un panino farcito di MacGillivray e Bradlaw, se capite cosa intendo. E fango, ovviamente. C'era talmente tanto fango che per un millesimo di secondo ho pensato di trovarmi nella redazione – eufemismo parte seconda – dell'Eco del Corvo il giorno della messa in stampa di quei quattro fogli. Il fango è dopante? Breve indagine triste in quattro parole adatta per la prossima campagna del WWFFB, in pratica. Ma considerando che potrei quasi azzardare che questo non sia stato il primo episodio di spacco pozione ammazzo redazione che si è verificato di recente al castello… non so voi, ma io qualche domandina in più me la porrei, magari. O, se devo essere ancora più esplicita, due paroline alla Drybottle, ai docenti, i Capocasa, il Capo Auror, il Ministro della Magia, i Wizard Brothers e soprattutto il Sacro Baule, proverei a dirle.
O inizierei a chiedere il cambio di Scuola prima che la Preside Welkentosk apra bocca in merito!

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il settimo anno e, come tiene a sottolineare, anche tutti i corsi extra che possono affinare la sua "non grazia" da sindacalista. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico, paragona spesso studenti e docenti a Creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla o quando, da Caporedattrice, dovrebbe dare il buon esempio. "Gli scozzesi non danno proprio niente" la sua eterna giustificazione in merito. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione annuale – per ammissione – sia quella di riuscire a farsi una fotografia con Laury e Darsel sebbene tanta grinzaficaggine sia difficile da contenere in un unico scatto. Fiera sostenitrice dell'abbandono delle Terre di Bleah, ogni occasione è buona per sottolineare come il Ministro della Magia abbia i mesi contati. Per l'esattezza sino a Luglio del 2073.
By Allen Hollowdale | febbraio 22, 2017 - 12:26 pm - Posted in Febbraio 2073

Non mi stancherò mai di dire quanto incredibile e affascinante sia Hogwarts. Anche quando credi di aver visto abbastanza, di aver perlustrato ogni anfratto possibile, ecco che spunta fuori qualche camera nascosta o qualche tesoro inesplorato. E queste scoperte arrivano casualmente, quando meno te lo aspetti, come se Hogwarts stessa volesse giocare con te, nascondendotele quando le cerchi e sbattendotele quasi in faccia quando non ci pensi minimamente.
Mi è successo proprio a San Valentino, quando sono fuggito in anticipo dalla Sala Grande per evitare di fare un doppio turno al chiosco dei baci (scusa Bekha!) e mi sono diretto in bibiloteca con tutta l'intenzione di ripassare alcune nozioni sui sigilli aritmantici. Stavo giusto per entrare quando un gran fracasso attirò la mia attenzione verso le scale appena salite. E cosa vedo là? Due Elfi domestici della scuola che approfittavano della pausa pranzo per spostare vecchie sedie e bauli da un posto all'altro. Elfi, dico! Per chi non lo sapesse, Hogwarts viene mandata avanti dagli Elfi ma questi fanno sempre molta attenzione a non essere visti dagli studenti per non interferire con la loro vita, da bravi servi efficienti e silenziosi, e ci tengono tanto a questo! Quindi figuratevi la loro frustrazione, poverini, quando si accorgono di avere attorno a sé un gruppetto di studenti curiosi! Inutile dire che si sono sentiti in dovere di autopunirsi, nonostante noi gli dicessimo che non ce n'era bisogno… e per noi intendo io e un quartetto di piccolini tra cui quello col nome strano che tutti abbreviano in Donnie, la Hamilton (Serpeverde bionda del terzo anno, non del settimo!!) e due primine che credo si chiamino Roxanne e… quella che fa di cognome O'Neill che non so se odiare o compatire! (scusami tanto piccola, ma se avessi vissuto a scuola l'anno scorso probabilmente avresti gli stessi dubbi su te stessa!)
Ma torniamo a noi! Gli Elfi ci vedono e si disperano e che fanno? BOOM, lasciano cadere per sbaglio tutti i mobili che trasportavano con la levitazione! Tutti sulle scale, sedie e bauli. E un baule si è anche aperto, ed è qui che è venuto il bello e che un semplice per quanto raro incidente domestico si è trasformato in qualcosa di davvero singolare. Gioielli e oggettini pregiati, probabilmente tutti molto babbani ma allo stesso tempo molto appariscenti. Pietre preziose che riflettevano i loro colori carichi e vivaci sul pavimento, oggetti in oro e argento che avrebbero attirato l'occhio di qualsiasi ragazzina del castello! Una meraviglia, di quelle che incuriosiscono tutti, perché ogni ninnolo aveva una forma diversa, particolare, sembrava un oggettino speciale, tutto unico, ma se c'era una cosa che accomunava quel piccolo tesoro nascosto era il gusto rinascimentale con cui ogni cosa era forgiata. Gli Elfi ci hanno spiegato che quella roba era conservata in un qualche stanzino della scuola e loro si limitavano ad eseguire gli ordine della cara preside Welkentost, spostandoli ai piani superiori, ma niente suggeriva che quei bauli fossero stati toccati negli ultimi secoli! Così come abbiamo appurato poco dopo….
Infatti se questa storiella fin'ora vi è sembrata curiosa e carina, c'è dell'altro.
Esattamente, c'era qualcosa contenuto in quel baule che tutto era all'infuori di un gioiello prezioso. Si è annunciato con lievi bagliori argentei e una voce che ha risuonato nella tromba delle scale. E poi eccolo lì, irruente e dispettoso come solo un Poltergheist sa essere! Si è presentato come Gaston, ha iniziato a chiamare Donnie col nome di Mungo e ad alzare gonnelle alla Hamilton dichiarandosi sorpreso di vedere dinnanzi ai suoi occhi tre streghe scampate al rogo. Dispettoso e tagliente, sì, tanto da inimicarsi in un istante le ragazze, ma forse non lo faceva neanche così apposta. Infatti Gaston, con un pallino per il francese e una fissa per la storia della magia, si è rivelato essere un fantasma sigillato in qualche modo dentro quel baule per 500 anni! Questo vuol dire che non solo non ha messo il suo naso ectoplasmatico fuori dallo scrigno negli ultimi 500 anni, ma era pure inconsapevole che il tempo stesse trascorrendo! Poveraccio, pensate voi addormentarvi nel 2073 e risvegliarvi nel 2573!! Che shock! A quanto pare fu proprio questo Mungo ad imprigionarlo, che altri non è che Mungo Bonham, il famoso guaritore che fondò l'ospedale San Mungo e che a detta di Gaston, ha preso un sacco di T in Storia della Magia (quindi per quei poveri sfortunati che si struggono a causa di Bones, sappiate che siete ancora in tempo per migliorare il mondo!) …Ovviamente ho fatto anche qualche ricerca sul nome Gaston, e sono venute fuori le figure di due storici: Labais e Olivarès. Non sono ancora riuscito a chiedergli se sia uno di questi due, ma ci sono probabilità che sia il secondo, vissuto nel IV secolo ed esperto di Inquisizione. Olivarès è ritenuto un punto di riferimento per gli storici interessati alla storia Babbana del cinquecento. Quello che i libri non dicono è che il tipo sembra essere anche piuttosto bipolare e dubito che sia un dettaglio acquisito con la morte!
Comunque, bipolarismo o meno, come potete immaginare Gaston era furioso. Ha iniziato a percuotere le scale con quell'ammasso di sedie rimaste lì sui gradini, urlando che gli erano stati rubati 500 anni della sua non-vita e annunciandosi come Roi dello Chateau. A quel punto l'ho spedito a discuterne con la Preside e credo che il Poltergheist sia finito dritto in Sala Grande durante il pranzo (e tutti voi lo sapete meglio di me!) E se nessuno è rimasto importunato da Gaston devo pensare che la Welkentosk sia riuscita a placarlo! Dopotutto sono entrambi terribili e con un pallino per Storia della Magia, devono aver trovato un'intesa!

Allen Hollowdale. Un Corvonero nella concorrenza. Mosca bianca, non solo per aver scelto la Voce di cui è vice o perché la deve sempre pensare diversamente dagli altri, ma anche più semplicemente perché è albino e quindi è proprio tecnicamente bianco. Ha l'hobby di fissare la gente in maniera insistente e inquietante, oltre che quello di stare sempre sui libri. Infatti si impegna al suo massimo per esser categorizzato secchione di prim'ordine e rune-nerd e porta sempre con sé qualche quaderno pieno di scritte e scarabocchi che solo lui sa interpretare. Pungente e creativo, lo potrete trovare in posti poco frequentati e improbabili, circondato da incantesimi ed esperimenti, sempre intento a leggere e imparare, tanto che molti si chiedono se non viva in un mondo tutto suo. Qualcuno giura di aver scorto una luce di pura malvagità nei suoi occhi, quando si appresta a battere i bolidi contro i poveri cercatori avversari.
By Anne Burton | febbraio 21, 2017 - 10:33 am - Posted in Febbraio 2073

Centoventisei, centoventisette… centovento…COSI! Oh, ma siete già qui! E questa Prendiappunti ha iniziato a scrivere quando ancora stavo contando i cioccolatini di San Valentino. Quelli che abbiamo regalato, si. Ma sono sicuro che, se i negozi di Diagon Alley fossero rimasti aperti anche il pomeriggio del 14 febbraio, di sicuro ne avremmo ricevuti altrettanti anche noi. Circa.
Ci puoi scommettere, COSO, infatti è proprio per affrontare questo boicottaggio di Diagon Alley che abbiamo dovuto mettere da parte l'idea di scrivere un articolo sulla vita media delle Lumache Cornute per affrontare invece quello che – COSI – è successo a Londra, il giorno di San Valentino. O che non è successo, in realtà. Perché non so voi, ma io non ho capito ben bene se la via è stata chiusa perché i camini della Metropolvere son stati intasati dal cioccolato, se i Fiammagranchio facevano parte di una sereCOSA d'amore di un innamorato poco ascoltato – ma molto focoso, COSO – o cosa sia capitato, insomma.
Ma non ti preoccupare, COSO! Lo sai che di comune accordo abbiamo deciso di scippare il ruolo di investigatrice a COSA nipote di COSO cancella ricordi ed il suo gatto e quindi, con l'aiuto di una speciale giuria, abbiamo stabilito le principali ragioni che, secondo noi, hanno portato a dover chiudere Diagon Alley in uno dei pochi giorni in cui si ha una sola certezza­…
…i commercianti faranno un COSO quadro al Minist… ah no, scusa, intendevi uno dei pochi giorni in cui le compere sono assicurate, già. Comunque, la COSA chiamata a giudicare volevo farti sapere che è formata da me, te, Guendalina la Guercia, Mvak e Gamp così siamo in numero dispari e non c'è possibilità di incorrere nella parità di voti. Ma, soprattutto, come ben sai, dopo una discussione lunga lunga lunga almeno quanto le lezioni di Storia della Magia del professor COSO del secolo scorso, abbiamo deciso di eliminare molte delle teorie che abbiamo formulato mentre Faunya ci faceva i compiti di Trasfigurazione anche perché, se le avessimo inserite tutte, COSA che lancia i tronchi poi ci avrebbe fatto a pezzetti più di quanto capiti a chiunque nomini T…
Sssssssh, COSO! Lo sai che quel nome non può esser fatto in redazione! Oh si, ciao Allen. Stiamo ultimando l'articolo, si. No no, niente cose astruse che poi devi correggere tu la bozza, certo. No no, non cerchiamo neanche di introdurre l'articolo nella pressa all'ultimo secondo per evitare i controlli. FI-DA-TI.
Pfiuuuu, COSO, stavolta pensavo davvero che ci avrebbero scoperti! Menomale che hai bloccato la Prendiappunti in tempo… allora, dicevamo, le tre ipotesi che abbiamo ritenuto più valide per quanto riguarda la chiusura di Diagon Alley a San Valentino sono le seguenti:
IPOTESI #1: ESAURIMENTO DELLE SCORTE DI CIOCCOLATINI. Questa ĆØ la possibilitĆ  piĆ¹ ovvia, COSO, dai! Con il clima che si respira in giro ĆØ logicissimo che i maghi e le streghe grandi decidano di mangiare piĆ¹ cioccolato per stare allegri perchĆ© Jay mi ha detto che il cioccolato ha non ho capito bene che sostanza che mantiene il buonumore, sai? Mantiene anche i brufoli sulla faccia, ma magari questo agli adulti non interessa come alle nostre coetanee o a quelli che fanno le pubblicitĆ  su Streghetta 3000. E, soprattutto, senti la genialata che hanno fatto quelli del Ministero della Magia, cogliendo la pluffa al balzo… hai presente la trasformazione di tua mamma in una Creatura a metĆ  tra un’Arpia e una Medusa, quando scopre che hai finito le sue scorte di Api Frizzole? Ecco, per proteggere la ComunitĆ  Magica da tante piccole e grandi tua mamma, gli Auror hanno ben pensato di scendere in campo con la cavalleria – si, anche se non hanno cavalli ma solo lunghe criniere, esatto – presentandosi in massa a Diagon Alley e – qui sta la genialata – cercando di attirare Novotir Stroker con la scusa di poca fila alla cassa. Gua’ che son furbissimi al Dipartimento Auror, che credi!
IPOTESI #2: GLI AUROR DOVEVANO COMPRARE ANCORA I REGALI: Perdonami, COSO, ma io mi rifiuto di credere che gli Auror, con tutti gli impegni che hanno e con tutto quello che devono fare per la nostra salvaguardia, possano avere del tempo da perdere per chiudere Diagon Alley cercando di catturare in questo modo un pericoloso evaso da Azkaban! Guarda che sono persone serie e non lo dico solo perchĆ© in redazione ci hanno minacciato di tortura lunga e dolorosa, se diciamo ancora una volta – cito – trollate degne di quella sottospecie di giornaletto lƬ. Per catturare i cattivi gli Auror non hanno certo bisogno di fare una messinscena o di chiudere un’intera via facendo finta che ci siano dei problemi alla Metropolvere, dai! PerĆ², proprio perchĆ© sono costantemente impegnati sino a notte fonda per il nostro bene, quando lo trovano il tempo di andare a comprare i regali per San Valentino? Voglio dire, COSO, pensa alla COSA mamma di Jay, poverina, deve avere anche lei il tempo di scegliere i cioccolatini giusti da regalare al COSO papĆ  di Jay e non puĆ² certo accontentarsi degli avanzi perchĆ© lei ĆØ il capo capissimo che fa parte di una ristretta cerchia di grandi teste – si chiamano cosƬ, giusto – insieme alla COSA Welkentosk che comanda al castello e alle nostre mamme… che anche loro secondo me devono farne parte visto che sanno sempre tutto, quando ne combiniamo qualcuna. Si, ok, sto divagando… comunque, COSO, se gli Auror hanno bloccato la via per salvare il loro San Valentino io non mi arrabbio con loro e non dovrebbero farlo neanche i COSI che sono lƬ per vendere, ecco. Il cliente ha sempre ragione, no?
IPOTESI #3: UNA NUOVA CAMPAGNA DEL WWFFB CONTRO LE DECORAZIONI A FORMA DI CUORE: Si, COSO, perĆ² non ĆØ che il Ministro della Magia chiude Diagon Alley se deve andare da Cromwell a comprare le pozioni lassative! CioĆØ, non sto dicendo che COSA signora illustrissima abbia l’intestino addormentato, eh, era solo per far capire che se fosse vero che la via ĆØ stata chiusa per un bisogno personale degli Auror, si dovrebbe fare in tante altre occasioni e invece non ĆØ mai successo! E allora durante una lezione di Divinazione in cui ci siamo nascosti dietro le tende ho cercato di riflettere e… BOOM! Ho trovato la vera spiegazione spiegazionissima che si-cu-ra-men-te ĆØ lo specchio di ciĆ² che ĆØ successo: WWFFB che, COSO, ho appena scoperto non vuol dire W W i Famosi Folletti Balbuzienti come pensavamo noi.
Si, ecco, comunque dicevo: magari avrai sentito che, proprio per San Valentino, i membri di questa COSA magica hanno puntato il dito contro il commercio illegale di Filtri d’Amore – ma se le persone si amano, non va bene? – con tanti cartelli appesi dappertutto. MA ERA SOLO UNA FINTA, COSO! In realtĆ , infatti, i folletti che fanno parte di questa organizzazione hanno anche stabilito che i cioccolatini a forma di cuore incitano le persone al cannibalismo, sissignore. Per non parlare del cioccolato in sĆ© che – non lo sa nessunissimo perchĆ© ce lo tengono nascosto – ĆØ fatto con sangue di Doxy ed ĆØ per questo che ĆØ cosƬ scuro. Anche quello al latte, COSO! CosƬ, siccome quelli del WWFFB sistemano sempre le cose, hanno messo della bava di Lumaca a tappare i camini della Metropolvere – ma hanno chiesto prima il permesso alla Lumaca per sapere se poteva sbavare un po’ piĆ¹ del solito – e sono andati alla ricerca di tutti i cuori ancora esposti nei negozi…
…solo che qualcuno ha detto loro: ma che, scherzi? E loro hanno capito che dovevano andare da Scherzi da Maghi, seguiti dagli Auror che, in ritardo con i regali, non volevano comunque spendere troppo che li pagano una miseria – sai – considerando tutto il lavoraccio che fanno e come rischiano di morire ogni volta! Hai ragione, COSO, quadra tutto, in questo modo.
Quasi, COSO
PerchĆ©, COSO, cosa c’ĆØ che non torna?
E gli Schiopodi?
E’ facile, COSO, dai

Sono per bilanciare le sparate che abbiamo messo su in quest’articolo!

Ciao COSA mamma di Jay! Ciao COSI Auror. Vero che non ci arrestate?

Tim Patel eTom Cox. Gallesi, scozzesi o irlandesi, la reale provenienza dei due – citazione dovuta alla gioia della professoressa McIntyre – Terremoti Celesti non si è mai realmente afferrata, complice la tendenza a far proprio l'accento di ogni angolo del Regno Unito o, molto più probabilmente, nessuno li vorrebbe come conterranei. O concasati. O coetanei. Brillanti – in senso letterale grazie agli scherzi di Zonko – studenti del secondo anno, sponda Tassorosso, infestano Hogwarts chiamando gli altri studenti con l'appellativo di COSO/A, rigorosamente a voce alta e con gli accostamenti più improponibili. Convinti, sino all'ultimo Billywig che li ha generati, che Isobel Carrot si sposerà con entrambi e che Evan Miller sarà il coso cerimonioso alle loro nozze, a torto o ragione si vantano di aver avuto un ruolo "di peso" nella cacciata di Humphrey dal castello. Ovvero si son seduti sopra il complice dell'ex Ministro che ha cercato di farlo fuggire. Iperattivi, fissati con lo spaventare il prossimo perché così si campa come Flamel, in molti si domandano ancora come abbiano fatto ad entrare ne La Voce. O a restarci più di due minuti e mezzo. Sussurri non confermati avvalorano la possibilità che gli scribacchini se li siano trovati in redazione con 573020934 centimetri di pergamena come articolo di prova. Che nessuno, ovviamente, ha mai letto.
By vocestudenti | febbraio 19, 2017 - 6:16 pm - Posted in Febbraio 2073

La mia prima intervista, papà, leggimi!! Io e le creature magiche non andiamo tantissimo d'accordo, nel senso che a me piacciono, le guardo volentieri però non sono molto predisposto perchè di solito quando mi avvicino loro urlicchiano, sbavano, mordono, ringhiano… cioè le creature grosse lo capisco, quando lo fa una puffola mi viene da pensare che sbaglio qualcosa. Ah, era uno scherzo la puffola ringhiante? Ma allora cosa mi ha morso la settimana scorsa? Non è che c'è un altro Essere che gira per il castello, vero? Dai ragazzi, basta ricordarmi la storia delle Terribili Scope Animate.
Passiamo ai due vincitori, sì, è meglio. Rombo di Erumpent e squilli di Giunchiglie Strombazzanti, i vincitori del concorso Miss e Mister Scamander sooOooOno… Rebekha Grimes e Jedediah Bradlaw! Che sono stati entusias… felicissim… piuttosto contenti… be', gli ha fatto piacere vincere. Credo.

Mister Newt Scamander
Voti Votati
16 Jedediah Bradlaw
14 Savin Reid
8 Hazel Grouse, Killian Wordsworth, Sebastian Becchino Suttom, Jude Benbow, Werne Curtis, Devon Laury, Wyatt Fitzpatrick
 
Miss Newt Scamander
Voti Votati
35 Rebekha WWcosa Grimes
14 Peritas Wolfhound, Isobel Carrot
5 Athena Aileanach, Evanna Winchell, Calliope Volkonskaja, Merida McReady

Tra le ragazze sicuramente Bekha ha spopolato, chissà se c'entra la mafia del WWFFB come diceva Merida. I nomi dei maschi sono di più, con una differenza sottile tra il numero dei voti, forse perchè la studentesca era indecisa o non ha capito bene che per amanti delle creature si intendeva gli animali e non qualunque cosa respiri e quindi nel dubbio hanno fatto tanti nomi. Boh, questa è la versione di come è andata secondo Jayden. E anche a questo giro abbiamo gli spiritosi, se non ho letto male su un biglietto c'era scritto "più bestie di così" riferito all'assistente Laury e alla prof Volk... Professor Curtis, spero stia bene!

Woooah, la mia prima intervista! Ragazzi, siete la mia prima intervista, siete contenti? No, non è una domanda ufficialmente ufficiale dell'intervista ma se volete rispondere me le scrivo le vostre risposte, eh, anzi aspettate controllo prima un promemoria che mi hanno lasciato per voi in redazione… l'ho messo nel calzino destro, 'spettate un secondo. Ah eccolo! Eeee… puzzate. No, forse è il promemoria sbagliato. Non fa niente, su su iniziamo che ho un saaacco di cose da chiedervi. Uh già, iniziamo dai nomi, Jedediah, Rebekha, come vi chiam… no, l'ho detto io. Mannaggia. Non fa niente, state comodi che andiamo alla seconda.

Jedediah: Non lo so, dovrei essere contento che sia la tua prima intervista? Se vuoi lo sono, eh. Posso anche mostrarmi più contento se mi dai qualcosa in cambio.

(Re)bekha: Bekha, Bekha basta…

Ehm no, cioè penso che la contentezza dovrebbe essere una cosa spontanea e, ecco, gratis. Va bene così, l'importante è che non ve ne andate o non vi disagiate troppo finchè finiamo l'intervista.

La scuola vi ha scelto come Miss e Mister Newt Scamander, il famoso esperto di creature magiche e autore del libro Animali fantastici: dove trovarli. Lo avete letto, vero? E la figurina di Maghi e Streghe Famosi di Newt l'avete? No, perchè io ne ho cinque, se volete fare a cambio a me servirebbe Bran l'Assetato di Sangue per finire la serie dei Giganti, mica ce l'avete?

J: Certo che l'ho letto! Ce l'ho sempre sul comodino, è uno dei libri più grinzafichi che abbia mai letto! E ho anche la figurina di Scamander, cioè, ne ho due a dire il vero. Oh. Bran l'Assetato di Sangue? Io ce l'ho: 15 falci ed è tuo. Ci stai?

R: Ovviamente… tu no? In ogni caso il magizoologo Scamander è stato un innovatore, ha aperto gli occhi al mondo magico dimostrando che non bisogna temere o sterminare le creature magiche, ma prendersene cura. Cioè insomma ci ha provato anche se penso che potremmo fare meglio… proteggerle e capirle dovrebbe essere il nostro compito. Spero nella vita di riuscire a fare anche solo un decimo del suo lavoro, di riuscire a fare la differenza e mi riterrò fortunata. E comunque sì ho la sua figurina, ma non quella che cerchi, ho smesso la collezione anni fa.

15 falci per Bran l'Assetato di Sangue, mumble… a me piace di più scambiarle le figurine, però dovevate dirmelo in redazione che quest'intervista mi sarebbe costata e mi avrebbero pure guardato male perchè non so a memoria il sacro verbo di Newt Scamander.

2. Maaaa a parte questo, la domanda ufficialmente ufficiale è: pensate che i nostri compagni di scuola abbiano votato bene per questa categoria? O ve l'hanno fatto per dispetto?

J: Hanno votato benissimo. Con me benissimo, con lei non lo so. E mica per dispetto, per una volta è tutto vero! Il professor Willard può confermare che io Leonopo lo tratto come un re!

R: Sinceramente credo di sì, cioè non so se è davvero davvero un appellativo che merito, ma si mi piacciono le creature magiche e vorrei tanto poter diventare una magizoologa capace. Fare qualcosa per aiutare chi non può aiutarsi da solo… difendere e proteggerli dal mondo che non li capisce, insomma sì.

A giudicare da chi ha votato scrivendo 'Rebekha WWcosa Grimes',  posso rivelarvi ora che questa era una domanda trabocchetto ihih. Nel senso, hanno votato così tanti per Bekha che non potevano essersi messi tutti d'accordo, tranne sul fatto che è una fervente fissata associata del WWFFB. Peccato che Leonopo non abbia votato.

3. Se un giorno avrete mai la possibilità e i galeoni di crearvi un allevamento di creature magiche tutto vostro, quale creatura vorreste allevare, nutrire, spalare la cacca? Si può dire cacca, mi sono documentato, è una cosa naturale e poi parlando di creature magiche non si può non parlare della cacca, è il lato più negativo di averne una, no?

J: Hum… forse i Runespoor. Mi piacerebbe allevarli proprio bene, in modo che le teste non si facciano male tra loro, ecco. La testa di destra è un po' monellaccia, sai? Così magari vivono anche di più e poi sono belli! Sono serpenti e i serpenti mi piacciono. E poi anche per le uova, ou! Sapevi che valgono tanto tanto? E che servono per pozioni per il cervello? Comunque non credo che facciano tanta cacca…

R: Sinceramente non vorrei creare un allevamento, più che altro cercherei di creare un centro di recupero per creature in difficoltà. Troppe creature vengono ancora perseguitate da maghi o babbani per le loro proprietà, per la loro natura o caratteristiche… Vorrei trovare un modo per fermarlo, ma capisco che sarebbe molto utopico come piano quindi comincerei con un centro di recupero per fare tutto quello che posso.

Io penso che Jedediah mi faccia un po' paura. Non per i serpenti, però. Ma in realtà non so neanche se preferirei stare con Bekha nel suo centro di recupero, prima vorrei sapere se pensa di recuperare anche le manticore perchè sono un po' allergico ai morsi di manticora.

4. Le creature magiche non sono tutte carine e coccolose, e anche quelle carine e coccolose come gli Asticelli se si svegliano male ti possono infilare un dito dritto in un occhio. Lo so per certo, fidatevi. Ci sono creature magiche che vi spaventano? Che preferireste non avvicinare?

J: Vediamo… i basilischi, le acromantule, le manticore! Se poi valgono anche i Vampiri allora dico anche loro. E pure i Ciclopi, sì. E i Drow. E pure tutti gli spiritelli super inquietanti che ci insegna Mallory, brr. Insomma tutte le creature che mi possono uccidere malissimo. I draghi non lo so, loro sono più belli. Comunque per correttezza dovrei dire anche le femmine, ecco. Le femmine durante i saldi a Diagon Alley: creature più terrificanti non esistono.

R: Tecnicamente gli asticelli sono un pessimo esempio se mi permetti, avrei usato altre creature se proprio, visto che quelli sono guardiani degli alberi e attaccano solo se provocati, ma comunque per rispondere alla tua domanda io penso che con le giuste conoscenze per gli e il giusto atteggiamento nessuna creatura incute timore, l’ignoranza spaventa, non la creatura stessa.

Ma le femmine durante i saldi a Diagon Alley in che capitolo sono del manual… Oh. Oh, era una metafora, ho capito. Mi sa tanto però che ora che l'hai detto, sei un po' spacciato. E okay, magari gli Asticelli non sono proprio l'apice del terrore, però se mi ritrovassi un Basilisco davanti non credo sarebbe la mia ignoranza a uccidermi, ecco.

5. State pensando di fare un lavoro che ha a che fare con le Creature Magiche quando sarete là fuori? Uh uh, vi faccio una domanda impegnata, 'spettate, me la sono scritta per bene così non me la dimentico. Eccola qui. Prima di accendere il calderone, riempirlo d'acqua. No no, non è questa. Non respirare direttamente l'incenso. No, neanche questa. AH! Cosa pensate del lavoro del Ministero al Quarto livello? Sapete che i vari uffici si chiamano tutti Regolazione e simili e c'è persino un Comitato per la soppressione delle creature pericolose?

J: Fuori dove? Fuori Hogwarts intendi? Non lo so.. non c'ho ancora pensato. A volte dico che mi piacerebbe tantissimo fare come Scamander o lavorare con le creature, così. No, del quarto livello secondo me è meglio quell'ufficio che si occupa della regolamentazione e del registo degli animali fantastici addomesticabili! O quello dei draghi, sono un po' indeciso ancora.

R: Spero di riuscire a diventare magizoologa anche per questo. Credo che l’approccio del ministero sia sbagliato sinceramente trattano le creature come se fossero il problema, ma non sono loro, sono quelli che si relazionano con loro che si comportano erroneamente, invasioni di territori, furti di uova, mutilazione… capisco che a volte ci possono essere incidenti che non dipingono in maniera esattamente angelica le creature, ma sono sicura che se analizzata spiegherebbe che l’unica creatura crudele è l’essere umano.

Scusate, mi sono distratto un attimo a vedere i capelli di Bekha che cambiavano colore. Cos'è che dicevamo del Quarto livello? Ah sì, che sono cattivi al Quarto Livello, invadono territori, mangiano uova… è brutto mangiare uova? Caspita! Non lo sapevo, io ne mangio uno al giorno. Magari ho estinto una creatura magica… Merlino, sono orribile. Be' però sono sicuro di non aver estinto un drago, me ne sarei accorto se avessi mangiato un uovo di drago. Anche se a pensarci un po' di mal di pancia ce l'ho…

6. Voi sapete che il Ministero della Magia taaaanto tempo fa ha diviso le creature magiche dagli Esseri, perchè gli Esseri sono creature dotate di cervello e capacità di parlare. Papà mi raccontava sempre la storiella del Jarvey che provò a cambiare classificazione perchè i Jarvey parlano, no? E allora questo Jarvey andò dal Ministro della Magia e gli disse "Tu brutto…", no, 'spettate, questa mi sa che sul giornale non si può scrivere. Ehm. Ve la racconto dopo. Il Jarvey non ebbe molta fortuna comunque. Ecco, se voi poteste fare una domanda ad un Essere, quale Essere scegliereste e cosa chiedereste?

J: Bhe, questa è facile! Parlerei con un Lepricano! Gli chiederei se ha mai conosciuto San Patrizio, se è vero che alla fine dell'arcobaleno c'è un calderone d'oro. Però, oh!  Oh! Chiederei anche ad una Megera come mai ha solo quattro dita dei piedi. Cioè, fa un po' schifo.

R: I Jarvey non sono in grado di pensare discorsi veri e propri e furono i folletti a fare quello scherzo al ministero. Sono pappagalli con una certa passione per il linguaggio scurrile. Non so probabilmente i centuri sono quelli con più da dire, ma hanno rifiutato la definizione in esseri per protesta, quindi probabilmente parlerei con un maride per approfondire la loro cultura.

Wow, ora che ci penso bene, anch'io chiederei ad una Megera perchè ha solo quattro dita ai piedi! Bekha, quella del Jarvey era una storiella per ridere, non è che è successo davvero. Mi spiace, non ti volevo deludere, per farmi perdonare se vuoi provo a intercettare un Centauro nella Foresta Proibita. Ne ho visto uno da lontano una volta, non l'ho distinto bene perchè ero in movimento, tipo scappavo dalla parte opposta.

7. E finiamo con il giochino assegna la creatura magica! Qui a scuola a chi dareste del: Malaclaw Maculato? Streeler? Camuflone? Schiopodo? Quintaped? Sì lo so, non sono tutti simpatici ma è fatto apposta ihihih. Se lo affibbiate ad un docente scommetto che staranno allo scherzo, vero?

J: Faunya Florent è senza dubbio un Malaclaw Maculato. Non perché ci somiglia, ma perché secondo me è un po'… piena di sfiga. Oppure è lei un concentrato di sfortuna? Bho. Poi… lo Streeler è il prefetto Watson, sì. C'ha un po' la faccia da lumacone bavoso blblblllll. Hevenge, cioè, Barristan, lui è un camuflone. Ma non perché è peloso, eh, cioè non lo so nemmeno se è peloso, ma non credo. Però ci prende tanto secondo me. Lo schiopodo è la Coleman: la natura l'ha parecchio umiliata. E direi che il Quintaped è la McCollough. Lei usa la forchetta per mangiare la gente. Chiedilo ad Hemingway se non mi credi. E comunque Spooner è una fenice, se proprio vogliamo concludere il giochino, ecco.

R: Dunque penso che un Malaclaw Maculato potrebbe essere qualcuno come Alle- no beh così urticante non credo nessuno, mentre lo Streeler beh io potrei esserci associata per il cambio colore, ma non mi ritengo così distruttiva quando passo anche se c’è stato un brutto incidenti qualche settimana fa… sorvoliamo. Oh il demiguise beh è Alaysha Heulberg, lei è l’essenza di quella creatura secondo me, c’è quel mistero e quella dolcezza toccata da quel profondo. Poi sinceramente lo Schiopodo è ovviamente Brandelis Macgillivray che non ha ne capo ne coda e fa solo danni anche respirando, il Quintaped beh una creatura del genere che brama la carne umana… probabilmente Auror- ehm sorvoliamo va’, è meglio che vado.

Non lo so se voglio saperlo se è vero che Eliza mangia la gente con la forchetta. Però aspetta… sarà un cucciolo di Megera? Wow, posso andarle a chiedere quante dita ha ai piedi! E al professor Spooner chiedo in quanto tempo raggrinzisce e prende fuoco, anche se non so bene se Jed intendeva questo. Bekha è stata più gentile, ha visto il lato positivo di quelle creature, circa. Poi è stata timida alla fine ma ho appuntato tutto lo stesso e ora vi posso dire che vi ho fatto questa domanda per segnarmi le persone da cui è meglio stare alla larga, ecco.  

Eeeee adesso vi presento il concorso del mese di Marzo, ovvero Miss e Mister G.A.P.! Siamo stati un po' sibillini come un Veggente, ma adesso vi spiego in poche parole, giuro. George, Andrew e Patrick vi ricordano qualcosa? Esatto, i patroni delle nazionalità del Regno Unito! Non si offenda David del mio bel Galles, ovviamente. A volte le tradizioni delle nostre terre creano un… gap tra noi. Gap, l'avete capita? Ahah. Ok, sì. Cosa vi chiediamo di votare quindi? Vi chiediamo di scegliere due studenti, una miss e un mister, che secondo voi siano più legati alle tradizioni del loro paese, che sia la vecchia Inghilterra, la fiera Scozia o la verde Irlanda, o anche il ridente Galles, perchè no. Mi raccomando, votate in tanti!

 

Charlie Tobias Marmaduke. La principale sorgente di chiacchiere nella classe del sesto anno e forse anche dell'intera Sala Comune Tassorosso, ha passato l'estate a fare la posta al Palazzo dei Giornali, a scrivere lettere ai suoi amici e ad autoinvitarsi a casa loro per improvvisare gare gladiatorie tra marionette fabbricate con scarti di vecchi calderoni. Il Galles ha tirato un sospiro di sollievo ora che è tornato a scuola, cosa che non si può dire dei Club scolastici, che tendono a chiudere le iscrizioni quando lui chiede se c'è ancora posto. Nella sua orbita girano sempre promemoria di carta incantata, nuvole di polvere buiopesto e una macchina fotografica usata che di tanto in tanto lo colpisce in testa senza motivo, almeno a suo dire. Il suo approccio con le ragazze si è spostato da "ti faccio un pupazzo con un mio vecchio calzino?" a "ti faccio un portapiume con un mio calzino nuovo?" e lui lo ritiene un grosso passo avanti.