Love is in the air. E' buffo come avrei voluto iniziare così il mio primo controeditoriale della mia carriera di scribacchino ed alla fine è l'incipit della mia Caporedattrice. Vedi Merida? Siamo fatti l'uno per l'altra anche nelle piccole cose, soprattutto nelle piccole cose, che in fin dei conti sono pur sempre le più belle. Hai nominato due Caporedattori biondinilà del passato che sembrava avessero un palo di Nimbus su per il sedere mentre quando si parla di certe cose bisogna essere solo spontanei e tu, o mia cara, lo sei al cento per cento, nel bene o nel male. I cliché esistono ed il loro scopo – visto che ognuno di noi ne ha uno nella vita – è quello di essere sempre lì presenti nella nostra esistenza anche se magari non vogliamo o ci sembrano le cose più scontate ed insulse del mondo. Dovremmo colpevolizzarli? O far finta che non esistano e non citarli? Potremmo farlo, sì, ma cosa cambierebbe? Tutto ciò che ci circonda è immerso nei cliché ed, essendo scribacchini, il nostro dovere è badare a quello che ci sta intorno e riportarlo ai lettori. Purtroppo – o per fortuna – il castello è stato addobbato a cuoricini e petali, tutto un tripudio di rosa confetto e rosso passione, dove il chiosco dei baci è stata proprio la ciliegina sulla torta e non nascondiamoci dietro la beneficenza…pagare per dei baci, se si fosse trattato di un altro periodo sarebbe ugualmente stato proposto? Non credo. La verità è che chiunque spera che da un bacino si possa coronare il proprio sogno d'amore, lasciandosi influenzare e trasportare dall'atmosfera rrrromantica che, ci piaccia o no, è stata decisa da un cliché, solo perché il 14 febbraio è San Valentino, la festa degli innamorati. Che poi non serva una festa per portar cioccolatini e fiori alla propria amata è un altro discorso e qualcuna qui lo sa bene, anche se fa finta di niente. Ma mi piaci anche così, non temere, ruvida e rigida come la corteccia dei tuoi tronchi e dal cuore tenero in cui scorre linfa vitale.  Però c'è una cosa su cui non dovresti essere così rigida e sono i sentimenti. E' vero che questi, qualsiasi essi siano, sono soggettivi e mi fa piacere che ne sia consapevole come penso lo sia ognuno di noi ma non vedo il perché ci si debba necessariamente svegliare da quello che può essere un bel sogno ad occhi aperti. L'amore migliora la vita, è proprio così, e anche se alla fine dovesse trattarsi di un abbaglio e si tramutasse in delusione non fa niente…la prossima volta andrà meglio, la prossima volta non farai gli stessi errori e ci metterai tutto te stesso affinché le cose vadano bene, vedrai di migliorarti e di tendere meglio le orecchie  a ciò che necessita la persona amata, perché amore è anche questo. Siamo in un'età stupenda, l'età in cui possiamo aver fiducia che sia tutto sbrilluccicoso e colorato, tutto cuoricini e stelline, perché privarcene? Possiamo fare strafalcioni, possiamo renderci ridicoli, possiamo improvvisare, possiamo sperare che sia l'amore della nostra vita ed essere felici anche solo per questo, lavorando sodo per poterci prendere ciò che ci fa stare bene, senza arrenderci mai. Sarà che sono un tassorosso e Tosca ci insegna a lavorare sempre sodo, che sia a scopi puramente lavorativi o per quello che vogliamo ottenere nella vita.  Quindi, Merida mia e lettori tutti, lasciatevi andare SOPRATTUTTO in questioni sentimentali. Vi scottate? Pazienza. Vi fate del male? Pazienza. Vi sentite ridicoli? Pazienza. Vi spezzano il cuore? Pazienza. Quel che conta è la gioia di un attimo, la felicità nel vederla/o sorridere, qualcosa di cui nessuno di noi dovrebbe mai privarsi per nessuna ragione al mondo. Non fa schifo quando la nostra saggina va a fuoco, è stupendo sentire che c'è qualcosa che ti fa reagire in un modo totalmente diverso, qualcuno che ti smuove qualcosa dentro e che non si tratti di un mega panino. Non importa se ti promette la luna, un calderone nuovo o una Firebolt di ultima generazione, ciò che conta è il momento, il regalo più bello che possa darti, le promesse prendiamole per quello che ci fanno vivere in quegli istanti, non quello che possano darci a lungo termine. Se c'è una cosa, in tutto ciò, di cui sono sicuro – oltre ad avere la Vista ed essere superganzissimo – è che il senso della misura non fa per noi, per nessuno di noi, non a questa età e non quando si tratta di sentimenti, di qualcosa che ti fa contorcere lo stomaco o semplicemente che ti strappa un sorriso o ti illumina l'intera giornata.
Sopravvivere non è vivere e se mi chiedessero la mia preferenza la risposta sarebbe la più semplice del mondo…vivere, per poter respirare a pieni polmoni l'ebrezza di qualcosa di nuovo, ogni giorno, qualcosa che ti fa sentire vivo, dentro e fuori, indipendentemente da tutto e da tutti, anche se dura attimi, istanti, secondi. Dobbiamo pur raccontare qualcosa un domani, no? E io voglio raccontare di esserlo stato, vivo, di aver vissuto tutto al pieno delle mie possibilità. Vivere, non sopravvivere.