By Lottie | ottobre 30, 2008 - 3:31 pm - Posted in Novembre 2064

Se, ormai da tempo, molti maghi e molte streghe hanno lasciato la cittadina di Hogsmeade per centri più grandi, vuoi perché dopo un po’ il paese natio ti sta stretto, vuoi perché le possibilità di lavoro ogni anno sembrano diminuire, il mese di novembre sono pochi quelli che non desiderano tornare a casa o trascorrere un fine settimana in quello che ancora si vanta, esattamente come al momento della sua fondazione, di essere l’unico villaggio della Gran Bretagna abitato e conosciuto esclusivamente dalla popolazione magica. Collegandosi strettamente a questo fenomeno, senza riuscire a capire esattamente dove finisca la tradizione e inizi l’operazione turistica, dalla sera di Halloween fino al trenta di novembre non passa giorno senza che, per High Street, non si veda un corteo o compaiano magicamente una sfilza di bancarelle: esattamente, anche quest’anno è cominciata Hogsmeade in fiera.

Fiera

Stando a quello che viene scritto sulla rivista paesana, “Hogsmeade In… forma”, l’archetipo delle variegate manifestazioni che compongono Hogsmeade in fiera risale addirittura al primo anno di vita del paese, quando in occasione della più grande festa magica, il trentuno ottobre, si dispose di organizzare una fiaccolata per festeggiare la fine delle persecuzioni. Successivamente, s’aggiunse la famosa corsa dei Thestral e la divisione nelle quattro contrade che prendono il nome dalle quattro case di Hogwarts, attualmente ignorate per gran parte dell’anno soprattutto dai più giovani, ma recuperate ogni anno nei giorni immediatamente precedenti alla gara: la contrada dedicata a Serpeverde è quella che ha vinto più tornei, allo stato attuale delle cose, ma a suo tempo ha fatto piuttosto scalpore scoprire che il fantino vincitore per due volte, circa dieci anni fa, ha sì una figlia smistata nella casa di Salazar, ma ha frequentato Hogwarts nella casa di Grifondoro. Recentemente, la sera di Halloween, dopo l’alba, il corso principale viene adibito a pista da ballo e lasciato interamente ai più giovani per una sera: si ricorda, tuttavia, che anche da prima dell’avvento di McBryant, è proibito agli studenti di Hogwarts parteciparvi – ma le ragazze possono mandare la propria foto al concorso Strega Moderna ed essere le testimonial della campagna pubblicitaria paesana, il prossimo anno.
Successivamente, il tre novembre, si ha la festa di paese vera e propria, festa ancora poco conosciuta: tradizione vuole che gli uomini intaglino una sedia di legno, assolutamente senza usare la magia, altrimenti porta sfortuna, e le donne preparino, assolutamente senza far ricorso alla bacchetta magica, una crostata di zucca e idromele secondo un’antica ricetta del 1100 – che, temo, non troverete mai sulle pagine di questo giornale perché francamente immangiabile. Dopodiché è buona norma scambiare con i vicini di casa questi simboli, in segno di fortuna, fertilità ed ospitalità (la sedia sta a simboleggiare l’aggiunta di un posto a tavola, il dolce l’abbondanza da condividere); la sera successiva, inoltre, è prevista ormai da trecento anni una gigantesca tavolata nella piazza principale, esclusivamente per gli abitanti di Hogsmeade. Le spese sono sostenute a turno dalle contrade, il ricavato guadagnato dai negozi per l’occasione solitamente devoluto al San Mungo e il menu varia ogni anno, ma nel dolce per forza deve esservi contenuta la zucca – solitamente, ciascuno porta gli avanzi del giorno precedente e li condivide con il resto della comunità, sempre in segno di pace e solidarietà, anche se alcuni guaritori ipotizzano che non sia particolarmente igienico tutto ciò, e propongono di preparare invece un dolce unico con gli ingredienti (ben confezionati) che ciascuno potrebbe portare. Le settimane successive sono scandite da mercatini, in molti dei quali si vende artigianato locale, soprattutto in legno, e che hanno molto successo fra i maghi londinesi all’ultima moda. Tipiche sono le candele a forma di mano, sulla falsariga della Mano della Gloria, utilizzata dai ladri, ed entrata nel quotidiano per esorcizzare le paure di furti. Quest’anno, il sei e il tredici novembre sono previste anche rappresentazioni allegoriche, in costume, di episodi rilevanti della storia magica, sempre in High Street: da sottolineare che la sceneggiatura delle rappresentazioni è di storici magici che hanno cercato di tenere presente, il più possibile, “il rigore filologico”.
A conclusione di Hogsmeade in fiera, infine, sono previsti dei giochi di luci stregate ed esibizioni di vere fate addomesticate: il trenta novembre, maghi e streghe esperti in incantesimi di decoro e del più francese ornamento, si sfidano davanti agli occhi degli spettatori in acrobazie incantate e in strabilianti improvvisazioni. Non si vince niente, se non l’applauso del pubblico, ma questo pare che a loro basti.

Charlotte Midlee

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By Loreen_Wallace | ottobre 27, 2008 - 10:42 am - Posted in Novembre 2064

In trasferta dal vicolo lercio e puzzolente accanto alla Testa di Porco – che da oggi in effetti è solo la "Testa di", almeno finchè il suo proprietario non fa riparare l’insegna che gli abbiamo bruciato per sbaglio. Non è assolutamente colpa nostra, vi raccontiamo per bene che cosa è successo. Noi siamo al terzo anno, no? E quindi abbiamo il permesso di scendere al villaggio di Hogsmeade, no? Il Vicepreside McBryant non era convinto che la firma di mamma fosse vera, ma noi gli abbiamo assicurato che siamo certi sia vera, perchè l’abbiamo vista mentre firmava il permesso sotto la richiesta di abbonamento alla rivista Megera Moderna. Si è chiesta in effetti come mai un foglio da consegnare a Megera Moderna avesse lo stemma di Hogwarts, ma le abbiamo spiegato che era solo un caso. Dopotutto un sacco di riviste potrebbero avere un leone, un tasso, un serpente e un corvo in copertina, no?

Permesso

E così finalmente anche noi possiamo andare a  fare bisboccia a Hogsmeade! Non badate assolutamente alle voci false che giravano lo scorso anno: noi non abbiamo in nessun modo seguito Lachian durante i suoi controlli dei vecchi passaggi segreti, trovato uno con una Strega Gobba che era stato svuotato dalle macerie, percorso un galleria sotterranea che porta alla cantina di Mielandia, e frequentato di conseguenza il villaggio già al nostro primo anno. Nossignore, noi non facciamo queste cose. Ci limitavamo a nasconderci sotto il mantello di qualcuno grande e grosso del sesto o del settimo, ma forse questo non dovevamo dirlo. Tra l’altro, in caso a qualcuno venga la stessa idea, vi sconsigliamo il mantello di Daniel Watson; sì che è un mezzogigante e sotto ci stavamo in due, ma siamo arrivati a Hogsmeade con un principio d’asma, e non è stato molto divertente. È passabile il mantello di Rygar Connelly, ma prima di infilarvi sotto cercate di controllare cosa ha mangiato la sera prima. A Gabriel Rosencratz non ci avviciniamo, perché sotto il mantello porta una serie di trappole per le volpi, e quindi neanche quella volta è stato molto divertente, almeno finché per sbaglio non abbiamo fatto scattare le trappole tutte insieme. Il mantello più pulito è però quello di Logan McAllen, perché spedisce ogni settimana i mantelli da lavare a casa e sua madre glieli rispedisce lindi e profumati – lo sappiamo perché diamo una mano a smistare i pacchi in entrata e in uscita, e quindi ogni tanto capita che apriamo i più grossi per controllare se per caso qualcuno ci ha regalato una nuova scopa da corsa. Solo dopo guardiamo i nomi dei destinatari, anche se Helienne Pinball ci dice sempre che dovremmo leggere prima i destinatari, e poi aprire i pacchi se c’è il nostro nome sopra. Ma se il nostro papà sbaglia a scrivere e, per esempio, invece di segnare "Sean & Jericho Muldoon" mette "Andrew Davies"? Non è colpa nostra se lui è sbadato quasi quanto la mamma.
Coooomunque, ormai il problema del come arrivare a Hogsmeade non si pone più, almeno finché mamma e papà noteranno di non aver fatto nessun abbonamento a Megera Moderna. La prima tappa al villaggio è sicurissimamente Mielandia – entrarci dalla cantina è più comodo, ma noi siamo bravi ragazzi e non facciamo queste cose, tranne i fine settimana in cui non c’è la gita a Hogsmeade e quindi siamo costretti. Il signor McHoney continua a regalarci il pacchetto di caramelle gratuito che dà a tutti alla prima visita del mese, e ci dice sempre che deve essere divertente essere quattro gemelli, perché noi continuiamo a ripresentarci ogni volta con la divisa di una casa diversa. Una volta abbiamo provato a infilarci una vecchia tunica del professor Warren, ma non siamo arrivati a Mielandia perché il signor Wonders, della Farmacia, ci ha visti e si è preoccupato, perché il professore non è mai stato così pallido. Anche la Farmacia, però, è un posto interessante, specialmente perché ci sono tanti vasi dove per nessun motivo si dovrebbero calare le dita ma noi ce lo dimentichiamo sempre. L’emporio di Zonko ha fatto mettere in vetrina un cartello molto simpatico: ci sono su le nostre facce! E sotto è scritto "Noi non possiamo entrare". Il proprietario è davvero molto gentile, non ci vuole far perdere tempo ad entrare e fare la fila. Così noi lo chiamiamo ad alta voce, dopo una mezz’ora lui esce dal negozio con una scorta di scherzi e ce la consegna direttamente, pregandoci poi di andarcene subito.
Un’altra tappa d’obbligo sono i Tre Manici di Scopa, perché ci regalano la cioccolata calda – o meglio, noi ci offriamo di aiutare a portare le tazze di cioccolata ai tavoli ma poi non ci ricordiamo più a quale tavolo dovevamo portarla, e così la beviamo noi, perché farla raffreddare è un peccato e ci dispiace far lavorare inutilmente quelli dei Tre Manici. Di solito però il pub è strapieno, e noi non possiamo davvero permetterci di aspettare, perché c’è l’orario per rientrare a scuola. Poi tutta quella gente ha sicuramente tanto da fare, forse si fanno sfuggire l’orario di rientro a lavoro e noi ci sentiamo tanto in colpa a non fare niente per loro. Se poi vengono licenziati perché stavano lì a bere burrobirra per ben dieci minuti? Allora entriamo correndo ai Tre Manici e urliamo che un mascalzone sta rubando tutte le scope da viaggio parcheggiate nel cortile esterno. Così metà dei maghi e streghe presenti corrono fuori – chi per recuperare la sua scopa, chi per unirsi al mascalzone e prendere quella altrui – e un po’ il locale si svuota. Quelli che arrivano tramite Smaterializzazione non li possiamo aiutare, perché appendere un cartello con su scritto "La Smaterializzazione fa aumentare i porri sul viso!" non è una cosa molto bella da fare.
Alla Stamberga Strillante facciamo solo una rapida sosta, tanto per controllare che il passaggio segreto per entrare dal retro sia ancora aperto. Voi comunque non sapete niente, è un segreto segretissimo. Lo sappiamo solo noi, Mark Harvarest, il club di Cucina, il club del libro, il club di Scacchi, la squadra di Quidditch di Tassorosso, quella di Grifondoro, la redazione della Voce, il signor Eyebrows… E torniamo al punto di partenza, la Testa di Porco. Non ci entriamo sempre, tranne quando c’è una rissa, cioè un giorno sì e l’altro pure. In quel caso noi ci sediamo sul bancone e passiamo i bicchieri puliti ai litiganti, perché lanciarsi bicchieri sporchi è poco igienico. In genere ci tratteniamo finché il Gigante che fa il buttafuori non scoppia a piangere, allora noi gli prestiamo il fazzoletto preferito del Vicepreside McBryant e togliamo le tende.

Non ci è ancora chiaro perché, dopo ogni nostra visita ad Hogsmeade, una rappresentanza di negozianti di Hogsmeade si presenta al castello e chiede a Lachian di distribuire in giro volantini con su le nostre facce, come quello di Zonko. C’è sicuramente un errore e noi non vogliamo andare a disturbare il custode, così ci prendiamo da soli il compito di aggiustare tutti i volantini e metterci una faccia diversa ogni mese; nell’ultimo fine settimana c’era di Emma Dalis. Siamo sicuri che le piacerà un sacco quella foto in cui sbadiglia a bocca spalancata. A tutti gli abitanti del castello è piaciuta!

KESTRELS SPACCANO!

Sean & Jericho Muldoon

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By Vincent Stars | ottobre 26, 2008 - 11:49 pm - Posted in Novembre 2064

Un uomo che ha sposato i numeri

Sabu1

Fossi in voi, non attenderei oltre a chiacchierare per più di qualche secondo con il nostro docente di Aritmanzia. Stupenda la conversazione tenuta tra noi due nel suo ufficio, illuminato dall’enorme camino tempestato di foto della sua famiglia. L’atmosfera, inutile dirlo, è stata la solita che regna all’interno della sua classe e soprattutto intorno alla sua figura. Fiscale ed autoritario, il professor Sabu già mi attendeva seduto sulla sua poltrona, pronto a rilasciare l’intervista. L’ammirazione che già provavo verso di lui è aumentata quando mi ha lasciato tranquillamente parlare con il mio fantastico accento francese. Subito la mia curiosità ha cercato di comprendere il perché di questa totale disponibilità nel parlare una lingue diversa dalla sua originale e, soprattutto, da quella a cui è abituato ad Hogwarts. La sua risposta non s’è fatta attendere.
Sabu: "Una grossa parte della mia materia studia le relazioni tra le lingue e i numeri, viene quindi da sé che un buon aritmantista deve conoscere i diversi idiomi. E io, modestia a parte, sono un buon aritmantista”.
Molti penserebbero che non ci vuol niente ad imparare lingue del tutto diverse dalla propria, ma io vi posso dar conferma del contrario. Tuttavia la risposta data mi ha lasciato un attimo perplesso. Perché scegliere proprio di specializzarsi nell’Aritmanzia?
Sabu: "Inizialmente la scelta è stata quasi obbligata. Deve sapere che mia madre era una Veggente di discreta fama. La mia famiglia era convinta io ne avessi ereditato la ‘Vista’ e, al mio terzo anno, mi è stato consigliato di frequentare Divinazione e Aritmanzia come materie facoltative. Sono rimasto piacevolmente colpito nello scoprire che l’Aritmanzia si fonda sul metodo scientifico e che abbraccia un po’ tutti gli ambiti della magia, non solo la Divinazione, permettendo di accrescere l’efficacia di diversi procedimenti. Lei non segue la mia materia, quindi immagino le sia più facile capire ciò che intendo se le dico, ad esempio, che un incantesimo protettivo risulta molto più potente se ripetuto un preciso numero di volte a seconda dalla sua formula".
Ha ragione nel dire che non ci ho capito molto all’inizio e, ora che sto redigendo questo articolo, continuo ancora a capire ben poco. Di certo non do colpa al docente per la spiegazione che, probabilmente, per altre persone che frequentano Aritmanzia sarà stata molto esaustiva. Del resto, sono ancora del tutto incerto sulla scelta dei corsi facoltativi che ho dovuto fare ad inizio anno. Spontaneamente chiedo se, in particolare, c’è qualche motivo che debba spingere uno studente a scegliere il corso tenuto da Sabu.
Sabu: "Alla prima lezione del terzo anno dico sempre ai miei nuovi studenti alcune parole di cui sono convintissimo. Nessun mago può sperare di diventare un gran mago senza conoscere adeguatamente i numeri. Partecipando alle mie lezioni si fa il primo passo verso la grandezza".
Naturalmente chiederò in giro. E la prontezza con cui risponde alle mie domande mi sprona sempre più ad addentrarmi nello specifico. Ipotizzando un calo dell’affluenza, nel suo corso, di vari studenti veramente motivati allo studio della sua materia, chiedo quale possa essere una sua probabile reazione alla cosa e qualche consiglio su come debba essere l’approccio giusto per affrontare le lezioni.
Sabu: "Quello che le posso dire è come non dovrebbero approcciarsi allo studio dell’Aritmanzia. Spesso chi non ha dimestichezza con questa materia la reputa puramente teorica e molti rimangono di questa convinzione anche una volta intrapresone lo studio. Non potrebbe esserci niente di più sbagliato. Il principio della realtà è individuato nel numero, che non è un elemento astratto, ma un ente in cui astratto e concreto si mescolano in maniera indissolubile. Tutta la magia può essere espressa tramite i numeri. Ed è questo che cerco di far capire prima di tutto a coloro che scelgono l’Aritmanzia come materia facoltativa".
Con un tono molto più mellifluo e delicato, cerco di convincerlo a rivelarmi qualche piccolo segreto della sua branca, per poter poi spifferarlo a voi fidati lettori della Voce.
Sabu: "Purtroppo no. C’è molto che ho tenuto per me sull’Aritmanzia, ma se l’ho fatto è perché non mi è dato di parlarne agli studenti. Quindi mi scuserà, ma non posso farlo."
Deluso per la risposta, decido che è ora di fare un po’ di domande più riservate al docente, lasciando completamente tutto quello che riguarda la sua materia. I più sanno che è nato a Londra sessantadue anni fa. Infatti i maghi londinesi di origini indiane sono tutti concentrati in una stessa zona, che chiamano Indian’s Lot.
Sabu: “È stato come crescere in una famiglia enorme. Riuscire a giocare con la bacchetta di mio padre senza che tutti lo venissero a sapere era un’impresa! La mia prima sera ad Hogwarts il Cappello Parlante mi ha smistato tra i Serpeverde, la casata che fu anche di mio padre. Non avrei potuto sperare di meglio. Ero un ragazzino con in testa tanti sogni di gloria e un temperamento tranquillo. La mia Casa mi ha aiutato a raggiungere gli obiettivi che mi prefiggevo di volta in volta e, quando è stato necessario, mi ha spronato a reagire dove avrei, con ogni probabilità, lasciato perdere. Ho concluso i miei studi con buoni voti. In particolar modo: Trasfigurazione, Divinazione, Incantesimi e, naturalmente, Aritmanzia. Grazie ai miei successi accademici non ho avuto problemi a trovare un posto al Ministero nell’Ufficio Misteri. Ho fatto parte di una squadra di maghi eccezionali. Sono sempre stato convinto che starei ancora lavorando lì se, compiuti da poco ventisette anni, non si fosse reso necessario trovare qualcuno in grado di preparare i nostri ragazzi in una materia complessa quale è l’Aritmanzia. Nonostante le mie credenziali, però, ero poco più di un ragazzo, che ha dato anche qualche grattacapo alla scuola. Due anni dopo il mio ingresso nel corpo docente ho sposato una studentessa appena maggiorenne, ma ormai stiamo insieme da 33 anni e credo di aver dimostrato in maniera inequivocabile che non è stata un’alzata di testa. Insegno Aritmanzia ad Hogwarts da 35 anni e, nonostante gli alti e bassi, non potrei più farne a meno. Mi occupo di una materia che amo e ho anche il tempo di rendermi utile alla comunità magica, ideando incantesimi su richiesta".
Sabu2 Non mi basta di certo sapere così poche indiscrezioni sulla sua vita e mi appresto a cercare di scavare un po’ di più sull’adolescenza del professor Sabu, tanto che finiamo a parlare del suo primo anno ad Hogwarts:
Sabu: "Ero l’unico ragazzino del mio anno a preferire il turbante al cappello, per non parlare poi degli abiti che indossavo quando non portavo la divisa scolastica e del Tilak sulla fronte. Può immaginare come i compagni non mi si avvicinassero con molto calore. Ho comunque trovato un piccolo gruppetto di amici fidati, che mi sono rimasti accanto per tutti gli anni scolastici e con cui ho condiviso tanto. Lumacorno, il direttore della mia Casa ai tempi in cui frequentavo Hogwarts, è stato molto utile nel permettermi di integrarmi a scuola. Devo molto a lui e al suo club, che riposi in pace."
Questa risposta poi mi rimanda un po’ indietro nel tempo. Sicuramente, dopo il racconto del quadro di Albus Silente, molti ricorderanno del periodo buio che, a quanto pare, ha affrontato anche il nostro caro docente.
Sabu: "Sì, ci sono stato costretto. In tempi come i nostri è difficile vivere tranquilli. Se si è un mago di una certa levatura, poi, è la coscienza a spingerti a fare il possibile per sistemare le cose", risponde quando gli chiedo se anche lui ha dovuto affrontare particolari situazioni durante le sua vita.
Tornando a parlare delle sue esperienze ad Hogwarts, cerco di capire perché abbia scelto proprio questa scuola per insegnare.
Sabu: "Era come affermare davanti a tutto il mondo magico d’essere il miglior aritmantista esistente. Un giovane ed ambizioso mago quale ero io non si sarebbe mai lasciato scappare un’occasione simile".
E qui mi lascio scappare un pettegolezzo degno della Trott. Ma quanto c’è di tenero tra Manish e la nostra cara Blue?
Sabu: "Io e la Professoressa Applebaum siamo in ottimi rapporti, ma non tanto quanto allude questa voce. Sono passati i tempi in cui simili gossip potevano essere veri. Ora ho la testa sulle spalle e non tradirei mai la donna che amo".
Ambasciator non porta pena! E così continuiamo a discorrere sui colleghi con cui lavora.
Sabu: "La Carmicheal è una donna deliziosamente dotata. Ricordo ancora i tempi in cui era qui ad Hogwarts come studentessa. I suoi sensi non erano sviluppati come ora, ma già si intravedeva quella caparbietà che non le ha permesso di arrendersi davanti al suo problema. Sono sicuro sarà un ottimo esempio per i suoi studenti. Lysander è un centauro e con questo penso di aver detto tutto. Il temperamento è quello classico della sua razza, ma per fortuna non lo è il suo modo di porsi con i maghi, altrimenti non sarebbe qui ad insegnarvi i segreti della sua specie. Dobbiamo essergli grati per un tale onore. La Divinazione, per come la insegnano i maghi, è pressoché inutile, ma con un centauro ad insegnarla anche quelli che non possiedono la Vista potrebbero vedere qualcosa di ciò che ci riserva il futuro. Keaton, invece, mi pare abbia, ma potrei anche sbagliarmi, una visione troppo romantica dell’insegnamento, ma non metto assolutamente in dubbio le sue capacità di erbologo".
Annuisco al suo dire, prima di concludere con una domanda su quello che i ragazzi percepiscono in sua presenza.
Sabu: "Solo questione di riservatezza e un modo di fare un po’ schivo, signorino. E purtroppo immagino sia di una certa rilevanza anche il fatto d’essere uno dei docenti più anziani a scuola, ora che Summers ci ha lasciato. La differenza d’età procura sempre, anche se non lo si vuole, delle difficoltà di comprensione. E poi mia moglie continua a dirmi che a forza di stare con la testa fra i numeri perderò contatto con la realtà. Questo mi pare esagerato, ma può farle capire perché do l’impressione che lei ha appena descritto (cioè di essere un bimbo asociale). Infatti ritengo ognuno dei miei colleghi, per quanto bizzarro possa essere, un luminare della materia che insegna e trovo molto esaltante discorrere con loro. Anche se continuo a perdermi nelle mie riflessioni”.
Infatti lo lascio ancora a discorrere su vari numeri e collegamenti magici, quando varco l’uscio del suo ufficio per tornare in redazione. Chissà se se ne sarà accorto della mia assenza o pensa ancora che io stia lì a sentirlo.

Vincent Stars 

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By Alfred_Lewis | ottobre 24, 2008 - 5:06 pm - Posted in Novembre 2064

Discorsi da Prendiappunti
Stralci di conversazione nella redazione della Voce

Redazione della Voce, venerdì 10 ottobre, ore 19.30

Sunny: Non esiste che mi appioppate un articolo su Hogsmeade! È un buco dimenticato da Merlino dove non succede mai niente.
Elizabeth: Ehi! Io sono di Hogsmeade!
Lucy: Ma dai, non esagerare! Certo non è fantastico, ma almeno c’è Mielanda… A proposito, vuoi una Cioccorana?!
Alcyone: Non è vero, è stupendo PROPRIO perché c’è Mielandia! Uh, dalla a me la Cioccorana!
Michael: Sputinc, smettila di fare la schizzinosa, ti hanno vista tutti entrare da Zonko a fare rifornimento di Polvere Urticante. Dico bene, Al?
Alfred: Ahà, stavo per dirlo io, Mic. Sandy si prende il pezzo su Hogsmeade e la Cioccorana ce la giochiamo a dadi. Mic, dove ho messo i miei dadi?
Vincent: Je regalo mes scioccolà! Basta que me fate scriver ce article. Est già molto capire quel que scrivo, pensate vous a tradurl dal francese!
Lucy: Fermi un attimo, ho un sacchetto pieno di Cioccorane, sapevo benissimo che voi me le avreste divorate!
Charlotte: Per me niente cioccolata, cara, grazie: sul Settimanale delle Streghe c’è scritto che i brufoli da cioccolata non si mandano via nemmeno con la pozione contro l’acne, meglio non rischiare!
Andrew: E-EH?
Lucy: Davvero?! Per Merlino… Alfred, tieni ti regalo la mia scorta di cioccolata!
Alcyone: Ma Alfred cosa?! Lui è fidanzato… con troppi brufoli poi spaventerebbe la Austen! Dammi qui quel sacchetto, daii!
Marlene: Se la spaventa abbastanza da farla scappare da scuola gli regalo la fornitura a vita a Mielandia!
Vincent: Ehi! Avete qualche scose contro les brufoli? Potrei sentir moi ofeso. Mpf.
Lucy: Ehi, Alcy, le userai per uno dei tuoi famosissimi dolci?
Alfred: Attaccati all’Espresso, Webber, ha detto che la scorta di cioccolata è mia. Ma voi lo capite che Bolide dice questo tappo francese?
Marlene: Ciomp…io fi!

Redazione della Voce, martedì 22 ottobre, ore 14.00

Stephen: Non dico che i Kestrels facciano schifo, sono irlandesi, ma… sì, lo fanno.
Sean: WAAAAHHH! Che cosa hai ingerito? Eh? Eh?
Jericho: Non avrai davvero mandato giù quella roba azzurra…
Sean: … che ti abbiamo chiesto di masticare per prova?
Jericho: L’hai ingoiata? Eh? Eh? EH?
Keyra: La finite di fare questo baccano? Non riesco a concentrarmi. Qualcuno di voi sa dirmi dove Matt ha messo il pezzo sulla partita? Mi tocca correggerglielo di nuovo, si lascia decisamente trasportare dall’entusiamo.
Charlotte: Prova a guardare nella cartellina verde. Sulla scrivania c’erano un sacco di scartoffie, ho fatto un po’ d’ ordine e… ho fatto male? Cielo, dimmi che non ho fatto male!
Michael: Cartellina verde? NO! Non c’è nessun articolo in nessuna cartellina verde! O meglio, una cartellina verde c’è ma… ecco… c’erano i miei appunti di… di… Incantesimi, ecco. Assolutamente non ci sono le aliquote delle scommesse sul Quidditch in alcuna cartellina verde. Ecco.
Lucy: Hai controllato nella cartellina gialla? Forse sono stati messi lì per errore…
Alfred: Mic, ma perchè non tieni chiusa quella fogna? La roba del Quidditch è nel vecchio schedario, ammesso che Harvarest non ci abbia dato fuoco per sbaglio. Di nuovo.
Andrew: Ma da quand’è che usiamo le cartelline? E soprattutto perché non ne ho una anche io?!
Michael: Ehi, Al! Se io devo tenere chiusa la bocca, tu devi stare attento a quando ti giri. Con le orecchie che ti ritrovi lo spostamento d’aria potrebbe far volare via il parrucchino a McParrucchino. E comunque se Harvarest si riavvicina al nostro… schedario… ecco… lo sistemo ben io!


CruciOverba

 Orizzontali
3.
Lo è la nuova insegnante di Incantesimi.
5. Scrisse Monologo di un Vampiro per condurre il lettore ad uno stato di torpore e renderlo una preda più facile.
7. Si dice che si aggirino per la Foresta Proibita, ma di fatto non ne è sicuro nessuno.
8. Lo è la Testa di Porco.
9.
Il custode di Lachan è noto per…

10. Il proprietario della barba più citata da maghi e streghe.

Verticali
1.
Decorazione tradizionale di Halloween.
2. Pianta con del pus ottimo per curare l’acne.
4. Quelle contro cui impariamo a difenderci sono oscure.
6. Lo è l’Ungaro.

 

Test
Che dolce sei?

  1. Nel tuo dormitorio si sente un’atroce puzza di piedi. Sai chi è il colpevole di questo odoraccio. Che fai?
    a) Apri subito la finestra e spargi profumo ovunque.
    b) Non fai pesare la cosa al tuo compagno, ma cerchi uno spiffero d’aria pulita.
    c) Prendi calzini e scarpe e le fai volare dalla finestra, con il proprietario.
  2. Passi davanti alla vetrina di Mielandia. Tu…
    a) Tiri fuori il sacchetto pieno di Galeoni da spendere.
    b) Guardi gli scarafaggi a grappolo scappare, perdendo così la possibilità di prendere la caramella che preferisci.
    c) Ti specchi. Hai un capello fuori posto.
  3. Il tuo animale scolastico è:
    a) Un gatto di nome Caramello.
    b) Una rana distratta che mangia sempre le tue Api Frizzole.
    c) Un gufo reale, come il padrone.
  4. A lezione di Storia della Magia,
    a) Succhi una bella Piuma Delux Extra Large.
    b) Prendi appunti lentamente, perdendo la maggior parte della spiegazione.
    c) Dormi, almeno la lezione frutta qualcosa!
  5. Per conquistare un/a ragazza/o, pensi prima a
    a) Pettinarti per tenere giù quella massa ribelle di capelli, impastati con zucchero e crema mou.
    b) Lavarti i denti: non si sa mai rimanga una foglia di spinaci tra i denti.
    c) Sorridere, sei già stupendo/a così.

Soluzioni
Test

Maggioranza di a: Tu sì che sei dolce! Potresti concorrere con Miss Helfman e la sua indole zuccherosa. Sei proprio una bella Cioccorana saltellante. Un piccola figurina da collezione!
Maggioranza di b
: Sei una piccola piuma di zucchero. Riesci ad essere piacevole all’inizio, ma poi ti perdi sempre strada facendo, quando ormai lo zucchero è quasi del tutto esaurito. Fatti forza, anche gli altri non sono da meno. Almeno tu dai del tuo meglio!
Maggioranza di c:
E caro mio, sei proprio un Pallino Acido. Ma come fai a vedere sempre così il mondo? Non è proprio così, eh: non gira intorno a te, ma ne fai solamente parte. Cerca di vedere oltre il tuo metro e mezzo di ego e forse vedrai che anche gli altri sorrideranno al tuo passaggio, non solamente tu. Sicuro di non far parte dell’altro verde?

CruciOverba

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By Alfred_Lewis | ottobre 18, 2008 - 6:46 pm - Posted in Novembre 2064

L’altro lato della Trasfigurazione

Si può uccidere qualcuno senza neanche sfiorarlo? Se persino i Babbani hanno trovato il modo di farlo, figurarsi i maghi cosa riescono a combinare. Gli esempi che possono saltare subito alla mente sono due: i veleni, noti anche fuori del nostro mondo e usati da chi non ama sporcarsi le mani; e l’Anatema Che Uccide, su cui non credo di dover aggiungere altro. Un attimo, una luce verde, e sei morto. Pare però che la faccenda, seppur rapida, non sia indolore. E l’unica traccia che si può ritrovare sui cadaveri sono gli occhi spalancati e un’espressione di puro terrore che deforma i lineamenti. Dati questi presupposti, neanch’io ritengo che sia una morte indolore. Se poi qualcuno in questa scuola vuole provare su se stesso e smentirmi, ho una lista di nomi da proporre, come ormai ben sanno anche i muri.
Non sono così idiota da scrivere un articolo sui cento e uno modi di far secchi gli studenti-palle al piede di Hogwarts, o qualche insegnante. Questa premessa serviva per raccontarvi una serie di episodi che hanno fatto rabbrividire l’opinione pubblica del mondo magico cinque anni fa. A questo punto è inutile che vi lasci raccomandazioni circa gli stomaci deboli e compagnia bella. Se siete disposti a farvi torcere le budella per essere informati su quel che accade nel nostro mondo, forse, dico forse, non avete del tutto il cervello pieno di segatura.
Lazarus Cinque anni fa, nel 2059, durante la sera di Halloween, un gruppetto di bambini Babbani si aggirava nel porto di Scarborough, Yorkshire del Nord. Volevano dimostrare di essere coraggiosi, spingendosi in quella zona intorno alla mezzanotte. Il carico e scarico si era interrotto poche ore prima e sarebbe ripreso alle luci dell’alba. Forse quei bambini speravano di trovare qualche topo stecchito da mostrare agli amici; invece dei topi, però, sotto il molo numero tre, si imbatterono in un uomo, molto pallido e molto morto. I suoi occhi erano spalancati in un moto d’orrore; o meglio, lo era il suo occhio destro. Tutta la parte sinistra del viso formava un grumo di carne e sangue, come bruciato da un acido. Le autorità locali cercarono a lungo il colpevole, nonostante la vittima facesse parte di una banda armata del posto. In parole povere, nessuno pianse la sua morte. I tutori dell’ordine magico, però, capirono immediatamente che qualcosa non andava: i segni sul cadavere erano opera di magia, il viso deformato tramite Trasfigurazione e l’uomo finito con l’Anatema di cui sopra. Il caso fu archiviato da ambo le parti per mancanza di altre prove. Almeno finché, tre mesi dopo, non fu ritrovata la seconda vittima. A quel punto, un vecchio Auror estimatore dei metodi Babbani insistette per leggere l’autopsia della polizia locale. "Entrambi i cadaveri", si leggeva nel referto del medico legale Babbano, "presentano sintomi di soffocamento con schiacciamento della trachea. Segnalo però un particolare sconcertante: sul collo non ho rinvenuto ematomi che dimostrino la tesi dello strangolamento". L’Ufficio Auror era stupito quasi quanto quel medico Babbano. Esisteva qualcosa che fosse in grado di togliere la vita in modo simile all’Avada? Un incantesimo che potesse uccidere un uomo senza lasciare segni? Il terzo cadavere confermò che esisteva questo incantesimo. Questa volta si trattava di un mago, e di conseguenza la notizia fu riportata a caratteri cubitali su tutte le nostre principali testate.
Gli estremi erano gli stessi: schiacciamento della trachea senza segni esterni, strangolamento, volto deformato. Per di più, si scoprì che le torture inflitte sui volti erano state praticate prima della morte. Chiunque fosse il responsabile, voleva vederli soffrire. Fu ancora una volta il vecchio Auror di cui sopra, il cui nome è Evander Darrowby (92), ad avere l’illuminazione. Non era un incantesimo ad ucciderli, non era una maledizione. Era la stessa tecnica usata per torturarli.
Può darsi che sia capitato solo a me di provare tanta rabbia da urlare a qualcuno "Ti trasfiguro la trachea fino a farti soffocare!". Quest’estate, sfortunatamente, mi è sfuggito a casa e la reazione furiosa dei miei genitori dapprima mi ha stupito. È stato così che sono venuto a conoscenza di questa storia che ora vi sto raccontando. Forse io sono stato l’unico a dire una cosa del genere, ma c’è stato qualcuno che, oltre a dirlo, lo ha anche messo in pratica.
Proprio così: le vittime di Scarborough (che tra l’altro è la città dove vivo), salite al numero di quattro l’anno successivo, il 2060, venivano soffocate a distanza da una formula di Trasfigurazione. Vi farà piacere sapere che non è nota a nessuno, a parte l’assassino, s’intende. Si è quindi praticamente certi che sia stato lui ad inventarla, nonostante poi si sia rifiutato di confermare o smentire. Avete letto bene, si è rifiutato. L’autore dei quattro delitti, Lazarus Wolsey (42), è stato catturato poco dopo il suo quinto omicidio. Si potrebbe dire "Ma come, sembrava così furbo e si è fatto prendere?". Be’, "fatto prendere" è la frase giusta. Lazarus, ancora una volta la sera di Halloween del 2060, ha prelevato l’Auror Darrowby dalla sua casa e l’ha portato sul luogo dove giaceva priva di sensi la sua quinta vittima, una strega. L’ha torturata e uccisa sotto i suoi occhi, mostrandogli così le modalità del tutto. Poi gli ha permesso di chiamare altri Auror per rinforzo e si è consegnato, commentando "Ho finito, non ho più niente da fare". Il movente, come è stato decisamente chiaro dopo questa frase, era la vendetta. E guardando il volto (tra)sfigurato di Lazarus Wolsey (nella foto), si comprende in parte di cosa ha voluto vendicarsi. C’è sicuramente dell’altro, ma lui non parla.
A qualcuno di voi potrebbe venire da domandare "Che senso ha riportare una storia vecchia di cinque anni, se il colpevole è rinchiuso ad Azkaban?". Il bello, per così dire, è che Wolsey non risulta più nei registri di Azkaban, o almeno questa è la voce che gira tra i giornalisti più eminenti. Potrebbe essere evaso? In questo caso, perché non è stata data la notizia? Oppure è morto tra quelle mura, e nessuno ha ritenuto la cosa degna di nota? Ma le voci più curiose sono due: una, che sia stato Darrowby, venuto a conoscenza di tutta la sua storia, a farlo fuggire per pietà e a tenere nascosta la cosa; due, che l’Ufficio Misteri lo abbia reclutato, con la remota e terribile speranza di farsi dire la formula per uccidere un uomo con la Trasfigurazione.
Questo è dunque l’altro lato della Trasfigurazione, qualcosa che di certo né Spellman né altri insegneranno mai. Né esiste tuttora un modo per difendersi. Perciò, se qualcuno vi minaccia di trasfigurarvi la trachea fino a farvi soffocare, non ridetegli in faccia.
Potete non crederci, ma la storia mi ha fatto molto riflettere. E c’è una domanda che mi frulla in testa.
"Se fossi in grado di replicare l’incantesimo trasfiguratorio di Wolsey, lo userei mai per vendetta?"

 

 Alfred Lewis

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By Stephen Medicine | ottobre 8, 2008 - 10:50 am - Posted in Ottobre 2064

Il triangolare di Quidditch tra Beauxbatons, Durmstrang e Hogwarts diventerà un appuntamento fisso. Il Ministero ritiene che permettere l’incontro tra giovani maghi di nazionalità diverse non sia solamente auspicabile, ma addirittura un obbligo per chi si occupa di rapporti internazionali.

Questa è stata la dichiarazione fatta da Jeffrey Hamilton, Direttore dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale a La Gazzetta del Profeta. Ed è per questo che, d’ora in poi, La Voce degli Studenti si occuperà dei campionati scolastici delle altre due scuole di magia più rinomate d’Europa. L’incontro che si terrà la settimana prossima deciderà chi tra i massicci giocatori di Durmstrang, gli abili francesi e i più equilibrati giocatori di casa nostra si aggiudicherà la Coppa Triquidditch.

TriQ

Aspettando quest’appuntamento diamo un’occhiata a ciò che è il Quidditch studentesco e cosa sta succedendo in questi mesi di precampionato nelle due scuole straniere.

Durmstrang è un crocevia di nazioni e maghi. Vengono istruiti in questa scuola, se non tutti, sicuramente la maggior parte dei ragazzi nati in famiglie magiche pure del Nord ed Est Europa. Non stupisce, quindi, che nell’istituto le squadre iscritte al campionato siano ben cinque: le Adler von Wind (Aquile nel vento), i Gewaltsamebaeren (Orsivolanti), le Roteschlange (Vipererosse), le Sterne von Feuer (Stelle infuocate) e i Drachen von Durmstrang (Draghi di Durmstrang). Alcune di queste hanno sfornato giocatori di fama internazionale e anche qualche giocatore straniero impegnato nel Campionato della Lega. Sono state ormai decise le formazioni titolari e si hanno anche le prime indiscrezioni.

Le Aquile manderanno in campo la formazione: T. Ek (P), D. Gaarder (B), O. Koski (B), S. Agnarsson (Cc), V. Voldstrand (Cc), A. Paikkala (Cc), R. Sigthorsson (Ce). In molti la danno per la favorita alla vittoria del campionato di Durmstrang. Sono detentori della Coppa da ben tre anni e sembrano determinati nel continuare la loro serie fortunata. Certo sarà difficile impedirglielo. La loro cercatrice, nonché capitano, perde un boccino molto raramente, basta il risultato dello scorso anno di 4 boccini recuperati in 4 partite. Il reparto cacciatori, poi, non è meno preparato. Tutto questo fa sì che ogni loro partita sia un’incetta di punti guadagnati che avvicina la squadra alla vittoria finale.

Gli Orsivolanti sono una squadra completamente maschile. P. Krause (P), J. DerGurard (B), K. Bludgerson (B), J. Dahl (Cc), M. Zeeman (Cc), H. Richter (Cc), S. Rohlfs (Ce). Chi ha avuto modo di prestare orecchio ai discorsi del loro capitano, Jans DerGurard, mentre si trovava ad Hogwarts, può sicuramente intuirne il motivo. Considera, infatti, le donne degne solo d’essere confinate in casa. È noto a tutta la scuola nord europea che DerGurard predilige elementi dal fisico imponente e che fa di questa caratteristica il punto di forza della sua squadra. È, naturalmente, ottimo il reparto battitori. Constatazione avvalorata dal fatto che entrambi, sia DerGurard che Bludgerson, sono stati scelti per rappresentare la propria scuola nella partita disputata a giugno qui ad Hogwarts. Gli altri reparti sono ugualmente aggressivi e un arbitraggio meno fiscale di quello a cui siamo abituati noi permette a questa squadra un gioco non pulitissimo.

Le Vipererosse, squadra storica degli allievi provenienti dall’ex Unione Sovietica, sono: P. Popov (P), D. L’vov (B), Z.  Rosengratz (B), E. Snitchenko (Cc), I. Herzen (Cc), A. Repin (Cc), R. Ušakov (Ce). Primo anno da capitano per Estalia Snitchenko. L’ucraina ha soffiato il posto al compagno d’anno Ivan Herzen. Si dice che nella squadra ci sia un po’ di malumore dovuto al fatto che in pochi hanno visto di buon occhio il cambiamento di gestione. Da quanto si vocifera, la Snitchenko non ha il carisma di Herzen, nonostante i suoi risultati sul campo siano di gran lunga superiori. Per questo motivo la ragazza si trova a dover gestire degli elementi che non si fidano dei suoi schemi e delle sue tattiche di gioco. Un problema non di poco conto per una squadra.

La rosa delle Stelle infuocate è costituita da: T. VonAhnen (P), I. Teller (B), W. Lem (B), D. Zapolska (Cc), C. Gabor (Cc), Z. Miciński (Cc), L. Kapuściński (Ce). Il capitano della squadra, VonAhnen, è il miglior tecnico che si veda nella scuola da molto tempo. A Durmstrang si mormora sia già stato contatto da diverse squadre, che gli hanno proposto, per il suo futuro fuori dalla scuola, dei contratti da vice allenatore che farebbero gola ad esperti del settore più grandi e con una notevole esperienza alle spalle. Nonostante questo, purtroppo, la squadra delle Stelle infuocate non brilla per bravura e l’unico fattore che le tiene al passo con le altre squadre sono proprio le competenze tecniche del capitano.

Il battitore Raou Blaga ha raccolto per la squadra dei Draghi di Durmstrang: K. Milev (P), R. Blaga (B), G. Lovinescu (B), V. Peev (Cc), E. Vazov (Cc), D. Nikolin (Cc), J. Cioran (Ce). Sono quasi tutti ragazzi alle prime armi. Il giocatore più anziano è il capitano, che con i suoi 15 anni si è ritrovato a dover gestire un gruppo che sino ad ora non ha fatto che militare tra le riserve. Ciò è dovuto al fatto che i Draghi di Durmstrang dello scorso campionato, tolti l’attuale capitano e il suo compagno di classe Dragan Nikolin, nonché vicecapitano, erano studenti dell’ultimo anno che, finita la scuola, hanno lasciato una squadra da testa della classifica a doversi rassegnare, con ogni probabilità, a militare sul fondo per quest’anno.

Diversa è la situazione a Beauxbatons, dove le squadre sono solamente tre: i Cygnes de la Bourgogne (Cigni della Borgogna), gli Anges des Pyrénées (Angeli dei Pirenei) e i Vifs de la Normandie (Boccini della Normandia). Il numero di incontri previsti durante ogni anno accademico della scuola francese è però lo stesso di quelli che si svolgono ad Hogwarts. Infatti è previsto un girone d’andata e uno di ritorno. Ciò che contraddistingue il torneo francese è l’equilibrio tra le tre squadre. Per spiegarvi meglio la situazione posso dirvi che il campionato dello scorso anno si è concluso con la vittoria della Coppa del Quidditch da parte dei Vifs de la Normandie con uno scarto di soli 10 punti sugli Anges des Pyrénées, a loro volta distanziati dagli ultimi in classifica di 40 punti.

Il portiere d’Amboise guida la squadra dei Cigni, la quale ha così assegnato i ruoli nella sua squadra: M. d’Amboise (P), B. Lemaire (B), J. Gauthier (B), J. LaGlasse (Cc), C. Marchand (Cc), M.S. Joly (Cc), D. Marin (Ce). Nelle squadre francesi è decisamente più semplice trovare il punto debole che elencarne i pregi, vista l’abilità tecnica dei giocatori, che non è stata, però, sufficiente a fargli battere la nostra scuola. Tra i Cigni l’anello debole è sicuramente il cercatore Marin, anche se per loro non c’è gioco facile neppure nel reparto battitori.

Gli Angeli dei Pirenei sono capitanati dal chiacchierato Romain Longebalai. Il quale pare vivere in un mondo a parte rispetto al resto degli studenti della sua scuola. Già spostato e con un figlio, sembra vivere esclusivamente per la sua famiglia e per giocare a Quidditch. Visto il suo esordio nella nazionale andorrana non stupisce vederlo al comando di una squadra di Quidditch scolastico composta da: K. Bonnet (P), J. Carré (B), S. Aubert (B), R. Longebalai (Cc), C. Picard (Cc), B. Morel (Cc), H. Dupuis (Ce). Buona l’intesa sul campo del capitano con il suo vice, Picard. Il punto forte di questa squadra non sta, comunque, nell’incredibile bravura o nell’inettitudine di un reparto in particolare, ma proprio nell’incredibile equilibrio che vi regna. Giocatori del calibro di Carré, infatti, sopperiscono alle mancanze di compagni di reparto, nel caso particolare Aubert, che non si può definire un battitore entusiasmante. La stessa cosa si ha per la coppia Longebalai e Picard nei confronti del meno dotato nel gioco con la pluffa Morel.

I Boccini della Normandia sono noti sin dalla loro costituzione, nel 1723, per avere tra le loro fila il cercatore migliore della scuola. Ed è a quel giocatore che attribuiscono il ruolo di capitano, senza tener conto di fattori quale l’anzianità di gioco. La VifArgent è comunque un buon capitano ed è riuscita a mettere su anche per quest’anno un’ottima squadra: T. Favre (P), André DeLaVanille (B), R. Leconte (B), I. SouafleDeVent (Cc), M. Lions (Cc), A. Lions (Cc), M. VifArgent (Ce). Le Gemelle Lions sul campo da Quidditch sono impressionanti. Non c’è schema che non portino a termine con successo. Lavorano con una precisione millimetrica l’una rispetto l’altra e nel caso una delle due sbagli l’altra è subito pronta a compensare l’errore della sorella. La SouafleDeVent non è da meno, il suo spiccato senso del goal è secondo solamente al capitano degli Angeli dei Pirenei. L’unico reparto della squadra con notevoli pecche rimane il portiere Favre, che non è neppure lontanamente ai livelli dei suoi compagni di squadra.

I calendari degli incontri dei due campionati dovrebbero essere resi noti al rientro delle delegazioni in trasferta ad Hogwarts.
Perciò vi lascio così, per ora, sperando di potervi dire qualcosa di più nel prossimo numero.

Stephen Medicine

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By vocestudenti | ottobre 7, 2008 - 9:41 pm - Posted in Ottobre 2064

Cara vecchia Hogwarts, finalmente da ormai più di un mese siamo tornati tutti, chi più a malincuore e chi con gioia, a rioccupare i tuoi vecchi banchi. Certo c’è da sottolineare che ormai stare ad Hogwarts non è più come un tempo, ma rimane sempre quella particolare magia che raramente si proverà al di fuori di queste mura millenarie. Ovviamente bisogna, e ripeto bisogna, sottolineare quanto quest’anno scolastico non sia un normale anno, e naturalmente le bocche della Trott e della Willis, a tal proposito, sembrano essersi date molto da fare! Sapete com’è, nuovo anno, nuovi pettegolezzi!
letterPare che fra tutte le news, la nomina a Vicepreside del Professor McBryant abbia destato non poche lamentele da parte di chi, con animo ribelle Camden inclusa, abbia avuto a che dire circa i nuovi Decreti Didattici applicati al nuovo regolamento scolastico che, diciamoci la verità, hanno introdotto una rigida severità che forse non vi è mai stata in tutta Hogwarts: Elfi da Combattimento (perché quelle povere creaturine sembrano tutto fuorché “Elfi Domestici”), con manie e ideali pienamente rivoluzionari, pronti a saltare addosso al primo primino di passaggio, magari smarritosi per il Castello, o ai Prefetti e Caposcuola di ronda. E vogliamo parlare della posta controllata sino a qualche settimana fa? La bava di Lachian mi era arrivata sin dentro i calzini! E, giustamente, il povero Stars ha dovuto rinunciare per un bel po’ ai suoi dolci regali provenienti da Mielandia… Sapete, mi pare che a suo tempo la Wallace disse che la bava dei Demoni di Bassa Lega non è poi così salutare!! Qualcun altro pare si stia interessando alla fine della povera Granger ormai pensionata. C’è chi sostiene sia stata chiusa nel baule senza fondo dell’ufficio della Wallace, altri che sia scappata con Summers lasciando la fede di nozze sul cuscino del marito Weasley, ed altri ancora che sia partita per divulgare la pace fra i Babbani. Mah! Chi lo sa? Qualunque sia la sua attuale preoccupazione, possiamo comunque dire che Era ora! è stata una grande Preside per ognuno di noi, e ha fatto tanto per questa scuola e per il mondo magico intero, quindi un sentito Grazie a colei che sicuramente verrà un giorno nominata nelle lezioni di Storia della Magia è più che dovuto. La Wallace ora dovrebbe avere un gran da fare, da quel che sembra! Ultimamente i vari scossoni che hanno urtato l’intera comunità magica pare si siano inevitabilmente riversati anche su Hogwarts. Sì, c’è sempre la solita tiritera secondo la quale Hogwarts rimane uno dei luoghi più sicuri fra tutte le infrastrutture magiche, ma si è visto come quattro elfi con manie di perfezionismo abbiano fatto tanto caos quanto i membri dell’Ordine del Sigillo di Fuoco al Paiolo Magico, durante l’estate. Gli avvicendamenti fra il corpo docenti poi sono quelli che hanno destato più scalpore in assoluto: avete notato la scomparsa di tutti quegli assurdi incantesimi anti-violazione attorno le serre? E che i punti in meno a Grifondoro non sono più causa di un docente strettamente di parte? Ritratti poco silenziosi pare abbiano messo in giro una voce secondo la quale la lettera di licenziamento presentata dalla Wallace a vonMitternacht non sia stata accettata nel modo migliore da quest’ultimo; ma si sa quanto i pettegolezzi siano portati per natura ad avere una variante d’autore vero Tiffany?. Gli Auror che pattugliano il castello, poi? Per quanto positive possano essere le conseguenze della loro assunzione, sembra di stare ad Azkaban! Almeno quest’anno ci siano nuovamente concesse le visite ad Hogsmeade, anche se in molti dubitano che saranno come quelle di un tempo. Le sanzioni pecuniarie per gli oggetti illegali, poi, sembra stiano riempiendo notevolmente le casse di Hogwarts, visti i traffici illegali di oggetti contraffati che, tuttora, ci si chiede come facciano ad entrare nelle mura del castello, visti gli attuali controlli! Bhè, speriamo che vengano utilizzati per la ristrutturazione della sala comune Serpeverde o per lo meno dei Sotterranei stessi! Ma tutto questo malcontento, queste discussioni, e le innumerevoli punizioni accompagnate da sostanziose sottrazioni di punti, sembra stiano smuovendo, e non di poco, le menti studentesche del castello. E sappiamo tutti come le “voci” ad Hogwarts arrivino alle orecchie di tutti prima che la puzza di Tacchi si faccia sentire nelle narici del nostro Caporedattore. Rivoluzioni? Scioperi? Ad Hogwarts tutto è possibile!
E con questo, miei cari lettori, vi auguro un ottimo proseguimento d’anno scolastico!

Mark Harvarest

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By Lottie | ottobre 6, 2008 - 9:38 pm - Posted in Ottobre 2064

Trascorrere l’ ora di pranzo in biblioteca è, probabilmente, quanto di più tranquillo si possa trovare fra le mura di Hogwarts – salvo in tempo d’ esami, dove in ogni reparto c’è almeno un episodio di isteria collettiva, ma va bene così. Tralasciando il piccolo inconveniente relativo al saltare il pranzo vero e proprio e al non poter mangiare più niente fino all’ ora di cena, personalmente ritengo che non ci sia un altro posto in tutta la scuola nel quale chiunque sarebbe felice di passare l’ ora di pranzo. Per questo, ho scelto di intervistare quattro primine, una per ogni casa, proprio lì, sperando che anche ad Ashley, Corny, Isabel e Keyla il posto piacesse quanto piace a me. Siamo state un po’ a chiacchierare, parlando del più e del meno e mettendo a nudo le nostre anime (ossia, loro hanno messo a nudo le loro anime, io nel mentre scrivevo). Il risultato si spera che piaccia e sia d’ aiuto non solo ad altri primini spaventati, ma anche agli studenti più grandi, in memoria dei “bei tempi andati”.

 C’era una volta – antefatti e premesse

      1. All’ inizio di una conversazione è bene presentarsi come si deve ai propri interlocutori: qual è il tuo nome completo? Dove sei nato? Da che tipo di famiglia? C’è qualcos’altro di rilevante che bisogna che gli altri sappiano sul tuo conto?

Corny, Corvonero: Il mio nome completo è Corny Giusy Hale, sono nata il 27 giugno di 11 anni fa in Italia, precisamente in Toscana, ho una gemella e una sorella maggiore di nome Eleyon; i miei genitori sono Babbani e ci hanno spedito dai nonni ad abitare, dal momento che odiano la magia e ci considerano fenomeni da baraccone.
Ashely, Grifondoro: Mi chiamo Ashely Lilibeth Smith, sono nata a Londra, mio padre è un benestante mago impegnato al Ministero, mia madre… Beh lavorava in un nightclub, non so altro.
Keyla, Serpeverde: Nome completo: Keyla Nikky Sylys. Nata: a Lipsia, in Germania, ma adesso vivo a Forks, in America, con il mio padrino, Kellan, e sua moglie, Raquel. Mia madre era Rosalie Reed, è morta due o tre anni fa, non ricordo. Mio padre, Thomas Sylys, ha mollato la mia famiglia quando avevo quattro anni. Ho anche un fratello piu grande, Alex, di diciannove anni. Erano entrambi maghi, quindi io sono una purosangue. Ah, ho una zia Veela, sorella di mia madre.
Isabel, Tassorosso: Il mio nome completo è Isabella Mary Sophie Mystery, sono nata ad Edimburgo da una famiglia di media borghesia.

      2. Che sia attesa o del tutto inaspettata, la lettera di ammissione ad Hogwarts è uno di quegli avvenimenti che solitamente lasciano senza parole: una volta recuperate le capacità verbali, tuttavia, ricordi quale è stata la prima cosa che hai detto a proposito?

Corny, Corvonero: La lettera me l’ aspettavo perché la nonna c’aveva parlato molto spesso di questa scuola. La prima cosa che ho detto è stata: “Allora è ufficiale, sono una strega?!
Ashely, Grifondoro: La prima frase? È stata: “Ma perché l’inchiostro è di questo colore? Non si accorgono che stona sulla carta?
Keyla, Serpeverde: Beh, ovviamente sapevo che sarei venuta ad Hogwarts, anche se era in dubbio la mia ammissione ad un’altra scuola… Ma questo non importa. Naturalmente ero felice di aver ricevuto la lettera, ma non ho fatto, né detto, niente di particolare. Non era una cosa che poteva scatenare la mia euforia.
Isabel, Tassorosso: La prima cosa che ho detto è stato qualcosa come "wow", comunque sì, me l’ aspettavo la lettera, dal momento che sono cresciuta in una famiglia purosangue.

     3. La prova del Cappello Parlante per antonomasia è la tappa obbligata da cui nessuno può fare a meno di passare, in questa scuola: a te cosa ha detto? C’è stata una frase in particolare che ti ha colpito e che vale la pena riportare? Un’ incertezza fra la tua casa e le altre? La decisione finale che ancora non capisci o che non condividi?

Corny, Corvonero: Il Cappello Parlante ha avuto un po’ di incertezza, ma non molta, tra Grifondoro e Corvonero; infine, mi ha detto che sono saggia, intelligente, molto pratica e ordinata! Io ero convinta che sarei stata smistata in Corvonero, ma avrei preferito essere con mia sorella Lary.
Ashely, Grifondoro: Mi ha detto che avevo un’anima creativa, del coraggio e molta fantasia. E poi, e questo lo ricordo bene, ha detto “Dovrai imparare ad affrontare la realtà”. Era indeciso tra Tassorosso e Grifondoro, ma quest’ultima è stata la scelta più giusta: io adoro quei colori!
Keyla, Serpeverde: Ovviamente, sono stata smistata a Serpeverde. Anche quello era scontato. Il Cappello Parlante ha davvero messo poco tempo per decidere. Ha detto che sono una ragazza molto intelligente, e naturalmente ha ragione!
Isabel, Tassorosso: Il Cappello era indeciso se mettermi in Grifondoro o in Tassorosso, ha detto che come i Tassorosso sono generosa e metto sempre impegno nelle cose che faccio, e come Grifondoro ho coraggio, ma alla fine ha scelto per i Tassi come si può notare.

 Vita da primino

      1. Ricordi cos’hai mangiato a cena, la sera del primo settembre?

Corny, Corvonero: Niente, se devo essere sincera! Ero troppo eccitata, mi s’era chiuso lo stomaco e poi… Beh, mi ero mangiata otto Cioccorane sul treno!
Ashely, Grifondoro: Solo cibi gialli e rossi, per restare in tema!
Keyla, Serpeverde: Mmmm… Sinceramente non credo di aver mangiato… c’è stata una ragazzina, di Corvonero mi pare, che mi ha rifilato dei Dorayaki, o roba del genere, e mi sono sentita male.
Isabel, Tassorosso: A dir la verità no, ero emozionata e troppo impegnata a guardarmi attorno.

      2. Come si chiama il primo compagno con cui hai parlato? È poi diventato anche il tuo primo inseparabile amico, s’è trasformato in un semplice conoscente o hai scoperto di avere un nemico giurato?

Corny, Corvonero: La prima persona con cui ho parlato è stata la mia amica Miley Smith, che però conoscevo già da prima; c’è qualcuno che mi sta antipatico, comunque, un po’ più grande che m’ ha pure schiantato, quasi, però qui preferisco non fare nomi – ndr: io, invece, prego i Prefetti che facciano chiarezza su questa cosa. E ricordo che provare a schiantare i compagni è vietato.
Ashely, Grifondoro: Beh, ho parlato soprattutto con Lizzie Brooks, ma lei la conoscevo già… della casata… Mmm era una femmina o un maschio con i capelli lunghi? Bah, non ricordo, comunque non è diventato mio amico, non faceva altro che parlare di infermieri e medicine, io con quelli strani non stringo amicizie!
Keyla, Serpeverde: Ohhh!! Arleen, la Eagle, è molto simpatica! Anche Aquamarine è gentile, ma sinceramente non mi sento di dire che siamo proprio "amiche". Invece, credo di poter dire che proprio non sopporto Jane Keny, una Grifa…
Isabel, Tassorosso: Con Alice Darcy che adesso è la mia migliore amica, però mi ricordo anche di Mary, un pomeriggio in biblioteca.

     3. Hai già una materia e un professore preferito…

Corny, Corvonero: Mi piacciono molto Erbologia e Trasfigurazione, ma ritengo che si debba portare rispetto a tutti i professori.
Ashely, Grifondoro: La materia? Astronomia è bellissima solo perché puoi vedere le stelle e capire finalmente come sono fatte. E poi Reed… col cognome dice tutto, no? Una lettera “e” in meno ed è “rosso”, il mio colore preferito.
Keyla, Serpeverde: Come insegnante mi piace molto Bernard Voncoso, sinceramente, ma peccato per la materia… Anche Reed è ok – ndr: siamo spiacenti di informare la popolazione studentesca che VonCoso s’è congedato, alla fine dello scorso anno.
Isabel, Tassorosso: Stranamente mi piace Erbologia, come materia intendo, anche Incantesimi mi piace moltissimo. Come professore Reed è troppo simpatico…

      4. …oppure, al contrario, c’è qualcosa e/o qualcuno di cui non sei particolarmente convinto?

Corny, Corvonero: Ho un po’ di difficoltà in Pozioni, è una materia molto difficile, però non posso dire che proprio la odio.
Ashely, Grifondoro: Mah, nulla in particolare, credo.
Keyla, Serpeverde: M’ avvalgo della facoltà di non rispondere.
Isabel, Tassorosso: Trasfigurazione, sono totalmente incapace nella materia di Powell, e Storia della magia non è proprio il mio forte…

      5. Generalmente ci si augura che fra i compagni della stessa casata ci sia un buon rapporto, in quanto dovranno studiare e vivere insieme sette lunghi anni: tu come ti trovi in Sala Comune? Hai già fatto pigiama party in dormitorio? Giocato a Gobbiglie nei corridoi? Pensi, insomma, che la tua Casa sia una specie di estensione della tua famiglia d’ origine?

Corny, Corvonero: Sì, considero i miei compagni di casa come una seconda famiglia, fortunatamente con loro sto molto bene! Per quanto riguarda i pigiama party, penso proprio che presto ne organizzeremo uno!
Ashely, Grifondoro: Beh, in effetti nella casata qualcuna di simpatica c’è… una ragazzina… Come si chiama? Comunque, le piace disegnare come a me… se tutti fossero come lei… allora sì che la Casata sarebbe un’estensione della famiglia… Purtroppo gli altri Grifondoro sono tutti fissati con gli infermieri… Che ipocondriaci, eppure dicono che noi siamo la casata dei coraggiosi… Bah!- ndr: questo discorso non l’ ho capito tanto bene, onestamente, ma la piccola Ashley era così convinta che l’ ho trascritto fedelmente.
Keyla, Serpeverde: Posso dire che le persone della mia casata, per la maggior parte, sono veri Serpeverde, ma ci sono anche soggetti che non dovrebbero neanche stare ad Hogwarts, a mio parere. In ogni caso abbiamo già organizzato un pigiama-party e una megafesta in Sala Comune.
Isabel, Tassorosso: Oh sì, adoro i Tassorosso, sono tutte persone incredibili! Pigiama party? No, quello ancora no, ma grazie per l’idea…

      6. Il cantuccio tutto tuo ad Hogwarts: che sia l’ angolo fra il tuo letto e il comodino nel tuo dormitorio, o il ripostiglio del custode, qual è il posto di Hogwarts che preferisci e in cui vai a rifugiarti per sentirti davvero a casa?

Corny, Corvonero: Mi sento a casa quando vado in Guferia. Oppure quando siedo sotto il salice che c’è in giardino, lo conosci?
Ashely, Grifondoro: Non c’è dubbio: la Guferia, lì dove ci sono le finestre, vado sempre in quel cantuccio quando ho un po’ di tempo e guardo fuori… è rilassante.
Keyla, Serpeverde: Ohh, io adoro il giardino! Soprattutto quando piove, visto che non c’è nessuno. Di solito sto sulla riva del lago, a fissare la sua superficie liscia infranta dalle goccioline di pioggia.
Isabel, Tassorosso: Mi piace molto restarmene nel cortiletto interno che c’è tra l’aula di Incantesimi e quella di Trasfigurazione, ma anche su una delle panchine di pietra vicino alle serre di Erbologia.

      7. Gli studenti più grandi li conosci? Cosa pensi di loro? Hai un modello fra questi o c’è qualcuno a cui non vorresti, per tutto l’ oro del mondo, assomigliare? Ne sei intimidito o hai già un rapporto splendido con qualcuno?

Corny, Corvonero: Gli studenti più grandi li rispetto, so che tutto quello che provo io l’ hanno provato loro prima di me, dunque non sono così diversi come si pensa. Un modello? Ehm, non lo so di preciso! Forse, da grande, vorrei essere Caposcuola.
Ashely, Grifondoro: Non vado d’accordo con nessuno dei più grandi… sono tutti uguali, ti urtano per i corridoi e non ti chiedono nemmeno scusa! Spero di non diventare mai come loro!
Keyla, Serpeverde: Di solito non parlo con quelli più grandi: si credono superiori a noi primini, e spesso ci trattano male. Però ci sono alcune persone più gentili di altre, e con alcune di queste ho fatto una chiacchierata.
Isabel, Tassorosso: Oh beh, Alice è il mio modello quotidiano: è del secondo anno, l’adoro, è unica nel suo genere, è troppo simpatica e vorrei tanto essere come lei, un giorno…

      8. Le attività extrascolastiche sono importantissime per la formazione personale, per fare nuove amicizie e, in qualche caso, servono perfino a fare alzare la media scolastica: conosci gruppi di Hogwarts come quello di cucina o del libro? Pensi di entrare a farne parte?

Corny, Corvonero: Da poco appartengo al Club del Libro e ne vado fiera.
Ashely, Grifondoro: Attività extrascolastiche? Cosa sono? Ahhh sì sì, ho capito tutto… Beh, non ne conosco nessuna; c’è per caso un corso per amanti del disegno? – ndr: si potrebbe proporre alla prima assemblea delle Casate, se a qualcuno dei più grandi interessa prendersene cura.
Keyla, Serpeverde: Vorrei entrare nel Club del Libro, dato che leggo molto, e in quello delle Cheerleader… Sarebbe fantastico!
Isabel, Tassorosso: Non lo so ancora, forse mi piacerebbe entrare in quello di cucina.

      9. C’è qualche problema che ti pare insormontabile? Qualcosa che proprio non ti va giù e che vorresti cambiare?

Corny, Corvonero: Ho delle difficoltà in Pozioni, te l’ ho detto, ma questo problema è solo mio, non è della scuola – ndr: e, magari, anche di chi insegna Pozioni.
Ashely, Grifondoro: Beh mi piacerebbe insegnare agli studenti che quando si guarda una persona non si scoppia a riderle in faccia, ma è una problema che certo non posso risolvere io: non ho certo il tempo di insegnare l’educazione a tutti quanti.
Keyla, Serpeverde: McBryant! Sta facendo di tutto per rendere la scuola un inferno! Dovrebbe lasciare più libertà a noi studenti…
Isabel, Tassorosso: Nulla, Hogwarts è perfetta così!

 Se potessi guardare nella sfera di cristallo…

      1. Il tuo più grande desiderio per i prossimi sette anni.

Corny, Corvonero: Vorrei voti alti e la vittoria della Coppa delle Case. Ovviamente, diventare Prefetto e Caposcuola mi farebbe tanto piacere!
Ashely, Grifondoro: Vorrei poter diventare Prefetto, o avere il massimo dei voti o… Insomma, qualcosa di cui andare fiera…
Keyla, Serpeverde: Naturalmente voglio diventare la più popolare della scuola!
Isabel, Tassorosso: Detta così non saprei…

     2. Sai già che cosa vuoi fare da grande?

Corny, Corvonero: Non lo so ancora bene, chi vivrà vedrà.
Ashely, Grifondoro: Sicuro! Da grande farò l’artista e ridipingerò tutta Hogwarts… Farò le pareti esterne rosse e quelle interne… – ndr: sono stata costretta a tagliare l’ abbondante descrizione, che peraltro considero deliziosa, anche se un filo pacchiana.
Keyla, Serpeverde: Forse potrei tentare una carriera al Ministero della Magia.
Isabel, Tassorosso: Mi piacerebbe diventare Medimago come mio fratello.

 Charlotte Midlee

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By Lottie | - 8:53 pm - Posted in Ottobre 2064

Claire

Claire Miller, cinquantacinque anni, probabilmente fa parte di quei personaggi che verranno usati fino a che gli studenti non li immagineranno con la barba bianca, come paradigma di buoni principi e di buona volontà. Costei, diplomata ad Hogwarts più di trent’ anni fa, finisce sulle cronache scolastiche del suo tempo esclusivamente per un solo motivo, nemmeno uno dei più lusinghieri: è una dei pochi studenti, infatti, che trascorrono fra le mura della scuola di magia e stregoneria più famosa d’ Inghilterra non i canonici sette anni, ma bensì ne aggiungono un ottavo in seguito ad una bocciatura. Non sono esclusivamente malignità, quelle di coloro che ritengono contemplabile la bocciatura ad Hogwarts solo per quanto riguarda un piccolo Troll e non un ragazzino: per sua stessa ammissione, Claire si definisce “un po’ tocca, ma ognuno ha i suoi limiti e io faccio del mio meglio”. Solo dopo molta fatica, consegue infine un solo M.A.G.O., fra le tre materie dei G.U.F.O: Babbanologia, considerato universalmente uno dei più facili da ottenere, uno di quelli per cui basta studiare. Un anno dopo, la signorina Miller viene assunta al Ministero della magia, nella sezione che si occupa delle relazioni con i Babbani: il suo compito, all’ inizio, è semplicemente quello di ricopiare in bella grafia le missive destinate al Primo Ministro Inglese e ad altri organi politici affini.

Copiando (ed essendo quindi costretta a leggere) queste lettere, Claire Miller viene a conoscenza dei problematici equilibri fra il mondo magico e il mondo non-magico. Non ha la pretesa di capirci granché, visto che si è appunto definita un po’ tocca e perfettamente conscia dei suoi limiti, ma nota comunque quanto tutto sia complicato. Capisce perfettamente, quindi, che le due parti non si capiscono: per usare le sue parole, “uno dice succo di zucca e uno dice idromele”, quindi è abbastanza chiaro che ci sia un problema di comunicazione, alla base. Inizia a balenarle in testa l’ idea che, forse, “se entrambi dicessero burrobirra, che poi è anche più buona”, non ci sarebbe più bisogno di una corrispondenza infinita, delle segretarie e dell’ archivio che i suoi colleghi sono costretti a tenere in ordine. Al tempo, non le viene in mente che questo potrebbe farle perdere il lavoro, ma tant’è: il martedì successivo, trenta ottobre di sette anni fa, si presenta all’ incontro fra il Ministro della Magia e il Primo Ministro. Apre semplicemente una porta che nessuno s’era ricordato di chiudere, senza usare bacchette magiche o altri sotterfugi, e sono in molti a vedere in questo ciò che è stato definito successivamente il suo metodo: senza presentarsi, dice che se il problema è che il Ministro della Magia vuole importare un drago cinese in Inghilterra e il Primo Ministro vuole abbattere dei ruderi gallesi in cui forse c’ha vissuto Mago Merlino durante la giovinezza, senza peraltro che ci sia alcun bisogno, allora nessuno faccia nulla e, se non sanno come tenersi occupati, nel mentre, pensino un po’ a sistemare i luoghi che interessano ad entrambi, come Hogwarts che ha bisogno di restauri per i Babbani e di banchi nuovi per i giovani maghi. Per aver utilizzato un po’ di buon senso, da quel momento Claire Miller diventa Il diplomatico, con tanto di articolo determinativo maiuscolo, dei rapporti fra mondo magico e non. Scarduffata, stringe mani a potenti e risolve problemi in maniera così semplicistica da risultare talvolta perfino irritante, e apparentemente senza quasi rendersene conto, però funziona. Finisce sui giornali e rilascia interviste davanti ad enormi tazze di tè bollente, ripetendo sostanzialmente sempre le stesse cose, e c’è chi mormora ci sia un calcolo spregiudicato, dietro a questa sua maschera di superiore semplicità.

Una maschera? Perché mai io dovrei indossare una maschera? Decisamente, mia cara, non ho più l’ età! Dico sempre a mio nipote Nat, il figlio di mia sorella Cathy, di non dire bugie, per quanto riguarda quelle: come potrei insegnare a mio nipote qualcosa in cui non credo?

Sulla vita e sulla vicenda, per certi versi straordinaria, di Claire Miller, è uscita una biografia romanzata di Alan Vaine. Prossimamente, si vocifera che il libro verrà trasformato in uno spettacolo teatrale, spettacolo teatrale di cui Claire Miller non è entusiasta – “ma come fa una a fare me, se quella non è me?

Charlotte Midlee

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By vocestudenti | ottobre 4, 2008 - 4:24 am - Posted in Ottobre 2064
vicolo

Il vicolo in cui è stato trovato il cadavere.

C’è chi credeva che con il fallito attacco dei Sigillo al Paiolo Magico di questa estate il peggio fosse passato.
Probabilmente lo credeva anche l’uomo che poche notti fa è stato trovato morto in un vicoletto di Londra, a pochi passi da Notting Hill, ove si trovava la sua casa. Clarens Von Indenburg, nato a Brema nel 1980, era il magnate della "Herbes", rinomata industria farmaceutica del mondo magico, ricco quasi all’inverosimile ed eccentrico sotto molti punti di vista. Pare che diversi vicini di casa lo abbiano visto uscire alle ore più impensabili, vestito di nero da capo a piedi. "Se non fossi stata certa che quella era casa sua e che i suoi incantesimi di protezione avrebbero impedito al miglior ladro di entrare… Be’, difficilmente avrei identificato quella figura inquietante col vecchio Clarens", ha dichiarato Juliet Herrington, 65 anni, alla Gazzetta del Profeta. Eppure, per quanto eccentrico egli potesse essere (dopotutto si sa, i ricchi hanno sempre qualche rotella fuori posto), di certo non meritava la fine che ha fatto.
Secondo gli Auror accorsi sul luogo, il corpo dell’uomo era nascosto da un pesante mantello nero, ma neanche quello riusciva a nascondere i segni delle torture inflitte al poveretto, morto infine per  la maggiore delle Maledizioni Senza Perdono. Secondo un’altra fonte, molto meno attendibile, sulla schiena della vittima erano presenti dei segni rossi, come di un tatuaggio indistinguibile, diventati neri poche ore dopo, ed infine scomparsi. Ma a parte queste stranezze, io mi chiedo, è mai possibile che il Ministero se ne stia con le mani in tasca ad osservare mentre i rispettabili membri della popolazione vengono eliminati uno ad uno, senza distinzione tra razza, religione o capienza del portamonete?
Di certo noi terremo gli occhi aperti, aspettando da un momento all’altro che venga il nostro turno, ma pronti a vender cara la pelle. Non possiamo far altro che ringraziare il Ministro per la protezione che ci offre ed imparare a fare da noi.
Ma nel frattempo, vi chiedo un minuto di silenzio per l’ennesima vittima della crudeltà umana.

 Keyra Folks

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