In trasferta dal vicolo lercio e puzzolente accanto alla Testa di Porco – che da oggi in effetti è solo la "Testa di", almeno finchè il suo proprietario non fa riparare l’insegna che gli abbiamo bruciato per sbaglio. Non è assolutamente colpa nostra, vi raccontiamo per bene che cosa è successo. Noi siamo al terzo anno, no? E quindi abbiamo il permesso di scendere al villaggio di Hogsmeade, no? Il Vicepreside McBryant non era convinto che la firma di mamma fosse vera, ma noi gli abbiamo assicurato che siamo certi sia vera, perchè l’abbiamo vista mentre firmava il permesso sotto la richiesta di abbonamento alla rivista Megera Moderna. Si è chiesta in effetti come mai un foglio da consegnare a Megera Moderna avesse lo stemma di Hogwarts, ma le abbiamo spiegato che era solo un caso. Dopotutto un sacco di riviste potrebbero avere un leone, un tasso, un serpente e un corvo in copertina, no?

Permesso

E così finalmente anche noi possiamo andare a  fare bisboccia a Hogsmeade! Non badate assolutamente alle voci false che giravano lo scorso anno: noi non abbiamo in nessun modo seguito Lachian durante i suoi controlli dei vecchi passaggi segreti, trovato uno con una Strega Gobba che era stato svuotato dalle macerie, percorso un galleria sotterranea che porta alla cantina di Mielandia, e frequentato di conseguenza il villaggio già al nostro primo anno. Nossignore, noi non facciamo queste cose. Ci limitavamo a nasconderci sotto il mantello di qualcuno grande e grosso del sesto o del settimo, ma forse questo non dovevamo dirlo. Tra l’altro, in caso a qualcuno venga la stessa idea, vi sconsigliamo il mantello di Daniel Watson; sì che è un mezzogigante e sotto ci stavamo in due, ma siamo arrivati a Hogsmeade con un principio d’asma, e non è stato molto divertente. È passabile il mantello di Rygar Connelly, ma prima di infilarvi sotto cercate di controllare cosa ha mangiato la sera prima. A Gabriel Rosencratz non ci avviciniamo, perché sotto il mantello porta una serie di trappole per le volpi, e quindi neanche quella volta è stato molto divertente, almeno finché per sbaglio non abbiamo fatto scattare le trappole tutte insieme. Il mantello più pulito è però quello di Logan McAllen, perché spedisce ogni settimana i mantelli da lavare a casa e sua madre glieli rispedisce lindi e profumati – lo sappiamo perché diamo una mano a smistare i pacchi in entrata e in uscita, e quindi ogni tanto capita che apriamo i più grossi per controllare se per caso qualcuno ci ha regalato una nuova scopa da corsa. Solo dopo guardiamo i nomi dei destinatari, anche se Helienne Pinball ci dice sempre che dovremmo leggere prima i destinatari, e poi aprire i pacchi se c’è il nostro nome sopra. Ma se il nostro papà sbaglia a scrivere e, per esempio, invece di segnare "Sean & Jericho Muldoon" mette "Andrew Davies"? Non è colpa nostra se lui è sbadato quasi quanto la mamma.
Coooomunque, ormai il problema del come arrivare a Hogsmeade non si pone più, almeno finché mamma e papà noteranno di non aver fatto nessun abbonamento a Megera Moderna. La prima tappa al villaggio è sicurissimamente Mielandia – entrarci dalla cantina è più comodo, ma noi siamo bravi ragazzi e non facciamo queste cose, tranne i fine settimana in cui non c’è la gita a Hogsmeade e quindi siamo costretti. Il signor McHoney continua a regalarci il pacchetto di caramelle gratuito che dà a tutti alla prima visita del mese, e ci dice sempre che deve essere divertente essere quattro gemelli, perché noi continuiamo a ripresentarci ogni volta con la divisa di una casa diversa. Una volta abbiamo provato a infilarci una vecchia tunica del professor Warren, ma non siamo arrivati a Mielandia perché il signor Wonders, della Farmacia, ci ha visti e si è preoccupato, perché il professore non è mai stato così pallido. Anche la Farmacia, però, è un posto interessante, specialmente perché ci sono tanti vasi dove per nessun motivo si dovrebbero calare le dita ma noi ce lo dimentichiamo sempre. L’emporio di Zonko ha fatto mettere in vetrina un cartello molto simpatico: ci sono su le nostre facce! E sotto è scritto "Noi non possiamo entrare". Il proprietario è davvero molto gentile, non ci vuole far perdere tempo ad entrare e fare la fila. Così noi lo chiamiamo ad alta voce, dopo una mezz’ora lui esce dal negozio con una scorta di scherzi e ce la consegna direttamente, pregandoci poi di andarcene subito.
Un’altra tappa d’obbligo sono i Tre Manici di Scopa, perché ci regalano la cioccolata calda – o meglio, noi ci offriamo di aiutare a portare le tazze di cioccolata ai tavoli ma poi non ci ricordiamo più a quale tavolo dovevamo portarla, e così la beviamo noi, perché farla raffreddare è un peccato e ci dispiace far lavorare inutilmente quelli dei Tre Manici. Di solito però il pub è strapieno, e noi non possiamo davvero permetterci di aspettare, perché c’è l’orario per rientrare a scuola. Poi tutta quella gente ha sicuramente tanto da fare, forse si fanno sfuggire l’orario di rientro a lavoro e noi ci sentiamo tanto in colpa a non fare niente per loro. Se poi vengono licenziati perché stavano lì a bere burrobirra per ben dieci minuti? Allora entriamo correndo ai Tre Manici e urliamo che un mascalzone sta rubando tutte le scope da viaggio parcheggiate nel cortile esterno. Così metà dei maghi e streghe presenti corrono fuori – chi per recuperare la sua scopa, chi per unirsi al mascalzone e prendere quella altrui – e un po’ il locale si svuota. Quelli che arrivano tramite Smaterializzazione non li possiamo aiutare, perché appendere un cartello con su scritto "La Smaterializzazione fa aumentare i porri sul viso!" non è una cosa molto bella da fare.
Alla Stamberga Strillante facciamo solo una rapida sosta, tanto per controllare che il passaggio segreto per entrare dal retro sia ancora aperto. Voi comunque non sapete niente, è un segreto segretissimo. Lo sappiamo solo noi, Mark Harvarest, il club di Cucina, il club del libro, il club di Scacchi, la squadra di Quidditch di Tassorosso, quella di Grifondoro, la redazione della Voce, il signor Eyebrows… E torniamo al punto di partenza, la Testa di Porco. Non ci entriamo sempre, tranne quando c’è una rissa, cioè un giorno sì e l’altro pure. In quel caso noi ci sediamo sul bancone e passiamo i bicchieri puliti ai litiganti, perché lanciarsi bicchieri sporchi è poco igienico. In genere ci tratteniamo finché il Gigante che fa il buttafuori non scoppia a piangere, allora noi gli prestiamo il fazzoletto preferito del Vicepreside McBryant e togliamo le tende.

Non ci è ancora chiaro perché, dopo ogni nostra visita ad Hogsmeade, una rappresentanza di negozianti di Hogsmeade si presenta al castello e chiede a Lachian di distribuire in giro volantini con su le nostre facce, come quello di Zonko. C’è sicuramente un errore e noi non vogliamo andare a disturbare il custode, così ci prendiamo da soli il compito di aggiustare tutti i volantini e metterci una faccia diversa ogni mese; nell’ultimo fine settimana c’era di Emma Dalis. Siamo sicuri che le piacerà un sacco quella foto in cui sbadiglia a bocca spalancata. A tutti gli abitanti del castello è piaciuta!

KESTRELS SPACCANO!

Sean & Jericho Muldoon