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Il Paiolo

Cronaca

 

Editoriale

di Margareth Lowenn

Cavalleria, rosso, fenice, onore. Nulla, stiamo solo giocando ad un gioco e sono le prime parole che mi vengono in mente se qualcuno dice Mornay. Intanto che scrivo, gli altri ne hanno già trovato una decina ma non impo… Robert non vale come parola, ehi! Insomma, questo mese ci stiamo focalizzando sui cavalieri, il che mi ha dato uno spunto di riflessione per un editoriale in linea con il resto del giornale, giusto perché qui siamo coerenti. Credo che il principale motivo che ci porta a interessarci e incuriosirci così tanto dei Cavalieri di Mornay sia che… la cavalleria è morta. Non inizierò con i luoghi comuni ripetitivi degni della noia di una lezione di Erbologia, rischiando di farvi addormentare qua, che poi mi sporcate la voce di bava e sinceramente ci basta già l'operato dell'egregio Lachian. Per gli amanti dell'ottimismo dirò meglio che, più che morta, è agonizzante. Le dovute eccezioni ci sono ancora, se si pensa a Stars – andiamo, chi di voi sarebbe risposto a perdere a tavolino un duello pur di non ferire una pulzella? – o ad effettivi piccoli cavalieri; nessuno si sorprenda di vederli tutte tra le file dei figli di Godric, dopotutto il colore per eccellenza del cavalierato è il rosso, o no? Preghiamo tutti il Santo Baule che Anne non legga questo editoriale. RAGAZZI, non dicevo sul serio! Cioè, si, ma… lasciamo stare. Voi lettori vi state perdendo una scena davvero fantastica, e ve lo dico non tanto perché mi vada di sbandierare ai quattro venti l'adorabile aspetto che hanno assunto Leonard, Jeremy e Philip in questo momento attorno al baule, ma perché questo si ricollega al mio discorso. Ho detto preghiamo il baule, e loro sono stati così gentili e carini da prendermi alla lettera subito! Certo, magari così è esagerato, e poi non è che vogliamo dare l'impressione di essere un gregge di pecore… un po' come quando il mese scorso ho detto no, perché mi andava di dire no a un sacco di cose (e potrei continuare dicendo ad esempio no alla punizione della Welkentosk a noi povere martiri, cito), e giù tutti quanti a sentire la necessità di dire si, dopo Septimius. Insomma, la ruota gira così, e qui ad Hogwarts si creano nuove mode più o meno ogni giorno. Ora ad esempio è all'ultimo grido saltare scalini nel scendere le scale, con conseguenti cadute per vedere un po' il rumore delle teste vuote sulla pietra. Credetemi, li ho visti con i miei occhi. E la prima cosa a cui ho pensato è che Jaijaibella ci stia mentendo da mesi con questa storia del pensare che sarebbe gratis. Come te la spieghi, questa, collega? Molte altre sarebbero da spiegare in merito a ciò, in effetti, ma non divaghiamo. O se volete divago, d'altronde molti preferiscono un rimbombante – non mi sorprende – si, senza aver capito che il mio discorso non è il dire un no assoluto. Per esempio, stavolta invece dico si alla creazione di una nuova moda, decisamente molto più intelligente della gara di scaccolamenti con la bacchetta o del lancio del cibo – grazie per questa emozione. Non parlo del gossip – anche se ci tengo a dire che, davvero, dalla notizia che non è stato soppresso dormo sonni più tranquilli – ma proprio dello spirito di cavalleria. Come mai non prende piede, questa moda, visto e considerato anche che quest'anno Trasfigurazione è  associabile a lezioni subliminali di etichetta? Weetmore ce la sta mettendo tutta per sensibilizzare i suoi studenti riguardo questo, e lo apprezziamo parecchio per la buona idea, anche se poteva pure fare una foto ad Albert e Luys; voci di corridoio mi hanno parlato di un nuovo presunto look, già. Con questo, non sto certo insinuando tematiche che implicano la disparità dei sessi, lungi da me; dico solo che non sarebbe male se fosse diffusa un po' più la gentilezza. O lo spirito di gruppo, il gioco di squadra o la solidarietà, comunque vogliate chiamarla. Se vedete qualcuno che piange per i corridoi, non fingete di non vederlo, solo perché lo fanno tutti; se a lezione si richiede un volontario, non fate tutti un passo indietro facendo capitare magari il debole di cuore di turno, che rischia di non sopravvivere; se vedete un compagno punito ingiustamente, non state a guardare. E stavolta devo dirlo, sono commossa dall'intervento di Sami in difesa di noi settimine. C'è qualcuno che esercita un buon influsso su di te, anche se Emrys potrebbe non gradire. Nella speranza di vedere un po' meno pecore e un po' più teste pensanti in giro per il castello, milords and miladies, vi lascio al resto. Precipitevolissimevolmente, che per inciso vuol dire subito – sia mai che vi lasciamo con paroloni inspiegati – regalerò una cioccorana a chi di voi riesce a dirlo al primo colpo e senza sbagliare. Intanto ho un consiglio; sorridete di più e deprimetevi meno.  

Hogwarts

Sport

vignetta

Torneo a cavallo

Con l'epilogo del mese di Novembre arriva anche l'espletamento della prima competizione del Torneo indetto dal cavalierato di Mornay che ha visto incontri ad eliminazione diretta fra i 14 partecipanti. Come asserito in precedenza dal comandante MacDarrow durante l'inaugurazione del 28 ottobre scorso, la prima competizione che i ragazzi hanno dovuto fronteggiare è stata la Giostra. Codesta è una particolare modalità di combattimento che ha radici antichissime, medievali per l'esattezza e per essere ancora più precisi – onde evitare precisazioni da parte della docente di Storia della Magia – tra il XV e XVI secolo; i tornei, nel periodo in cui maghi e babbani condividevano lo stesso territorio (con i primi che cercavano di nascondere ai secondi le proprie doti magiche visto che i roghi e la lotta alle streghe sono una dimostrazione di quanto affermato), erano perlopiù di organizzazione babbana ed il fine ultimo era la contesa di una giovane donna di nobile discendenza; la vittoria [continua...]

La Redazione

Caporedattore: Margareth Lowenn. 
Vice Caporedattore: Harriet Mayfair.
Articolisti:  R. Bertrand, J. Claythorne, D. Dacbon, E. Donegal, A. Fair, L. Gordon, I. Hevenge, G. Hywel, G. Lanfrad, M. Lowenn, H. Mayfair, M. McReady, D. Milford, S. & J. Muldoon, P. Noreal, B. Quills, V. Rushton, F. Stevens, S. Sonn, T. Turner, S. White, L. Wright. 
Inviati Speciali: Eustace Fletcher, Anne Burton, Robert McReady.
Fotografia: Harriet Mayfair. 
Vignette: Rebby MacMillan, Raphael Bertrand. 
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