By vocestudenti | agosto 27, 2013 - 11:13 am - Posted in Settembre 2069

 

Vita da assistente

di Lok Wenlock

Vita da Assistente? Particolare. Così almeno sembra ad una prima impressione. Non posso esprimermi in piena consapevolezza, ovviamente: la tempistica è quel che è. Non fosse per il Signorino Gordon, avrei rifiutato quest'invito, in attesa magari di formulare un giudizio più completo. Tuttavia, converrete che non avrei potuto negare qualche riga ad un Caporedattore tanto motivato, soprattutto se, pur avendo irreparabilmente peccato verso la sua preparazione nella scelta delle materie, ha una faccia buffa che ispira simpatia. Ad ogni modo, non divaghiamo oltre.
Varcare nuovamente la soglia di questo castello lascia letteralmente attoniti, quasi si creasse una strana intersezione fra due piani temporali. Ogni angolo, aula o corridoio riporta alla mente un'immagine incredibilmente nitida e non si può far a meno di restarne sconcertati, a vent'anni di distanza. Allo stesso tempo, l'andirivieni di facce nuove e sconosciute, le prime rughe dei miei ex compagni di classe, ora colleghi, sembrano rimarcare più di ogni altra cosa che di tempo ne è trascorso parecchio. Insomma, per quanto assurdo suoni, tornare ad Hogwarts da' l'impressione che gli anni non siano passati e, al contempo, rende certi del contrario.
Sedere alla scranno che fu di Sabu, poi, è qualcosa di complicato per quel che mi riguarda, un onere ed un onore. Ed altrettanto può considerarsi la possibilità di formare, almeno in parte, la nuova classe di maghi. Insomma, ho passato la mia prima lezione ad osservare i miei studenti, cercando di capire se fra questi ci sarebbe stato un futuro Ministro della Magia o un docente della Fondazione, ambendo ad un posto migliore. E dirò che il bilancio, sempre stando ad una prima impressione, non è malaccio: diverse teste promettenti sono bilanciate dalla solita schiera di Grifondoro nullafacenti poco interessati e con blande aspirazioni. Del resto, da qualche anno ho avuto modo di osservare in azione diversi ex studenti di Hogwarts, alla Sabu, e ne sono rimasto piacevolmente colpito. Quella ragazza con l'espressione perennemente contrariata che un paio d'anni fa era alla guida di questo giornale mi dicono abbia un bel cervello, per fare un esempio. Andando oltre, quel che finora mi ha intrigato del ruolo dell'Assistente è lo scambio con gli studenti: metti sul tavolo le tue conoscenze, il tuo sapere, ne ricevi quella spensieratezza davanti alle cose, quella capacità di sognare, che è tipica dei giovani ed è l'oggetto del mio studio. Un modo come un altro per ammettere che si impara a vicenda, sempre che si sia pronti a rispettare gli indispensabili ruoli. Non intendo essere l'amico dei miei studenti, non sono pagato per esserlo e non ambisco ad essere considerato tale. Credo, piuttosto, che disciplina, rispetto ed impegno costituiscano l'ineludibile appoggio d'una mente aperta, soprattutto nel delicato momento in cui essa acquisisce forma compiuta. La mia Casa ha annoverato fra le sue fila figure geniali, di cui si ricordano spesso le bizzarrie. Credo, però, che non si debba confondere la spensieratezza con la leggerezza, l'estrosa genialità con l'irrispettosa e sciocca condotta. Penso che la vita dell'Assistente in una scuola implichi anche questo, intervenire e correggere non solo per quel che concerne la didattica. In definitiva, concepisco il mio lavoro come un continuo mettersi e mettere in discussione e ringrazio il Professor McLies per avermene dato la possibilità. Sono, invece, meno felice di ringraziare tutti coloro mi riempiono di animalacci per informarmi dei problemi di abbigliamento di Frederick. Insomma, ognuno indossa gli orrendi i maglioni che preferisce e lui non fa eccezione. Vorrei dilungarmi oltre, ma temo di avervi annoiato a sufficienza. Un ultimo doveroso ringraziamento va, dunque, al Signorino Gordon. Sarò felice di approfondire il discorso con lui, se ne avrà voglia, e di capire magari il motivo per cui l'encomiabile sforzo profuso per questo giornale e per correre dietro ad una palla non è indirizzato verso qualcosa di più alto, l'Aritmanzia per dirne una.

 

Controeditoriale

di Eoghan Donegal

Mi pare doveroso iniziare questo controeditoriale con un saluto ad Harriet che ci ha lasciati (per il Fingal, non è morta), e con lei i Muldoon, la Lowenn e tutti quelli che non sono tornati ad Hogwarts. E, sì, da un lato lo scrivo perché è educato trattare bene le persone anziane, dall'altro però anche per introdurre l'argomento di questa piccola e corta colonna. Loro sono dei maghi veri e propri ormai, conoscono la magia e la sanno utilizzare, in logica. Ma la conoscono davvero? No, perché in questi primi due anni mi son reso conto che ogni volta che scopro qualcosa, poi c'è qualcos'altro di ancora più preciso, particolare, strano, inaspettato e… magico. Non è magico anche il nostro modo di comportarci, a volte? La magia se vogliamo possiamo trovarla ovunque e dovunque, ne sono convinto in qualità di figlio di babbani e forse mi accorgo di questo proprio perché la magia è apparsa all'improvviso nella mia vita. Anche nella bacheca, ve lo assicuro, noto tantissima magia. Questi messaggi che mi capita di leggere mi lasciano molto spesso spiazzato, realmente! E non solo per la magia.
E va bene. Avevo promesso di non parlare di educazione a Giselle ma… avete visto quello in cui si diceva che Jane ed Ermys si baciano? Non m'interessa, ma è solo per dire che penso sia scortese scriverlo in bacheca, non trovate? E non voglio dire che la persona che l'ha scritto è stata scortese, probabilmente l'ha fatto in buona fede e semplicemente non se n'è resa conto. Ci pensate? Povera Mari-Anne, chiunque sia. Come pensate ci sia rimasta nel leggere quel messaggio? Non certo 'di magia'. Poi c'è la magia nei corridoi, in quel Patronus che si muove tra gli studenti, nei fantasmi e nei quadri interessati a tutto ciò che ci succede e desiderano intervenire nelle nostre faccende. I gruppi di studio, gli sport, la magia ci appare in moltissime forme diverse e, da figlio di babbani, vi assicuro che lascia sempre stupiti e ammirati per quel che si vede! E non è magica anche la divisione delle Casate qui ad Hogwarts, come ha fatto notare il nostro Caporedattore? Non è come in uno di quei college babbani, qui l'atmosfera è diversa! Molto diversa! Vi pare che altrove si possa trovare un gruppo come quello dei Casi Umani? Da un lato mi costa fatica scriverlo sul Giornalino Ufficiale di Hogwarts perché non vorrei ferire la loro sensibilità, considerando anche il fatto che ho molti amici di Serpeverde, ma… hanno bisogno di un aiuto, è chiarissimo! Purtroppo chi necessita di aiuto non vuole essere aiutato e così mi ritrovo spesso in punizione (non ditelo a mia mamma e a mio papà) o rinchiuso nel Sacro Baule (Muldoon, qui credo ci siano dei pacchettini vostri, ve li devo spedire via gufo?). Inoltre mi sono reso conto che la magia non rende la vita più facile, bensì a volte la rende molto, molto più complessa. Da babbano ho sempre pensato che fosse facile risolvere ogni problema con un semplice movimento del polso e una parolina pronunciata così, quasi a caso. E invece non è proprio così! E' difficile imparare la parolina e associarla al movimento, alla concentrazione. E' faticoso riuscire in un incanto la prima volta, è difficile riuscire a farli in ogni situazione, è difficile anche vivere nel Mondo Magico. Le preoccupazioni sono tante quante sono quelle dei miei genitori e non sono di certo più belle perché sono magiche. Ho letto il Wizarding Post per tutta l'estate per riuscire a capire, più o meno, queste cose, e mi son dovuto far aiutare da maghi e streghe più grandi di me che mi spiegassero un po' le cose, non ci avevo mai pensato infatti. Riuscire a controllare tutte le creature magiche, oscure e non, controllare il Sigillo di Fuoco, stare attenti a non intervenire nel mondo dei babbani, continuare a studiare la magia e tutte le sue forme. Una bella sfida, una bella storia, una bella passione. Ma non lo è qualsiasi cosa, se è magica?