La festa più cara a maghi e streghe è arrivata: tutti iniziano ad addobbarsi di costumi più o meno inquietanti ed il delizioso profumo di torte alla zucca sta addolcendo tutto il castello. Non c'è l'atmosfera tipicamente Natalizia, ma comunque tutti gli studenti appaiono più gioiosi. La cancellazione della gita di Hogsmeade anche per questo mese ha fatto storcere parecchi nasi studenteschi e devo confessare che per una volta io stessa mi sento vicina alla massa: sin dal mio terzo anno era una gioia poter scendere al villaggio a fare incetta di dolci da Mielandia. Mister McHoney sarà senza dubbio turbato da questo enorme danno ai suoi introiti e ci auguriamo vivamente che i Docenti, ovviamente nei limiti delle loro possibilità, si adoperino affinchè gli studenti di Hogwarts possano comunque addolcire le loro giornate con qualche dolcetto ogni tanto. Ad esempio, il mio personale Halloween sarebbe decisamente triste e vuoto se non potessi gustare i deliziosi shortbread alla zucca. Sono a forma di ossicino ma ripieni di una deliziosa crema di zucca e rendono molto più sopportabile il dover assistere ai festeggiamenti studenteschi, con tutta quella gente che salta e che strepita e che canta e che balla e che, insomma, fa un sacco di baccano e mi turba. Per non parlare poi della pessima abitudine che hanno specialmente i miei compagni più grandi nel trasformare i festeggiamenti di Halloween in una cosa simile al Ballo dell'Agrifoglio, dove i maschi tentano disperatamente di accaparrarsi una ragazza per il ballo e poi la sfoggiano come se fosse un trofeo. E la cosa più inquietante è il prima, quando l'esemplare maschile fa la posta e vuole assaltare quello femminile. Si creano situazioni imbarazzanti ed io sono sicura, nonostante tutto quello che dicono, di aver percepito delle strane vibrazioni tra quell'oca giuliva della Seywright ed O'John. Ovviamente mi dispiacerebbe per O'John perchè è un così bravo ragazzo ma, siccome siamo in argomento, parliamo di arpie che aggrediscono i poveri studenti innocenti: tale dovrebbe essere il costume della Stratford che è riuscita la dove nessuna femmina avrebbe mai pensato di poter arrivare, cioè il cavo orale del povero Emrys. Inquietanti situazioni dettate dalla costante attività ormonale che ferve ad Hogwarts, Halloween non è solo l'occasione per ingozzarci di dolci, per piantare gli artigli in poveri ed innocenti fanciulli o tentare di far venire un colpo all'Assistente Abbott – cosa che sconsigliamo tra l'altro, alla sua età… – ma anche di fare una cosa che per una notte all'anno è resa possibile quasi – fa strano a dirlo – per magia: la notte in cui la magia è più forte, in cui il mondo dei morti e degli spiriti giungono magicamente a contatto, in cui quindi è possibile, da un certo punto di vista, guardare la morte negli occhi. E la morte negli occhi l'abbiamo vista tutti tornando a scuola quest'anno sul treno, quando abbiamo visto due docenti cadere e nostri compagni essere torturati a pochi passi da noi. Ognuno di noi, dal più piccolo e spaventato undicenne ai professori più esperti, abbiamo visto con questi nostri occhi la possibilità di essere uccisi barbaramente senza neanche avere il diritto a sapere per quale ragione la nostra vita sarà brutalmente spezzata. Gli sciacalli, con il loro crudele assalto, ci hanno messo di fronte a qualcosa a cui nessun ragazzo, indipendentemente dalle proprie inclinazioni o dalla propria indole, dovrebbe essere messo di fronte. La possibilità di poter fissare questo male negli occhi, questo mietitore che qualcuno incarnerà, e di riderci e scherzare, magari con il conforto di un po' di zuccheri, non potrà che fare del bene a tutti noi studenti.
Nel numero precedente non ho commemorato la morte dei nostri due docenti di proposito, non perché volessi essere l'unica voce fuori dal coro ma perché ritengo corretto farlo ogni mese, affinché quel che è stato non resti solo qualche riga degli articoli di settembre ma si protragga nel tempo. Cagion per la quale il mio pensiero corre direttamente a loro per questa ricorrenza citata dal mio Capo: Halloween. Come detto da lei, permette ai defunti di raggiungere i vivi, al punto da rendere effimero il confine esistente fra i due mondi. Ebbene, vorrei che ogni dolcetto donato quel giorno fosse intriso della magia – la magia che scorre dentro ognuno di noi – che rende ciò possibile e che chi lo riceve possa chiudere gli occhi e commemorare Octavius Oven e Gabriel Langdon, come tradizione comanda. Spesso, infatti, si dimentica cosa si intenda per "dolcetto o scherzetto" ma reminescenze del passato insegnano che si dà un dolcetto e chi lo riceve, in cambio, ha il compito di pregare per i defunti del donatore; vi chiedo, quindi, di non far morire questa tradizione, non adesso, non dopo quello che è successo. Halloween, le feste ed i travestimenti che ne conseguono sono tradizioni comunitarie ai maghi ed ai babbani difatti, se al Capo fosse sfuggito, anche noi maghi ci travestiamo quel giorno e ci comportiamo al pari dei babbani. Andate in sala grande il 31 sera e vedrete a cosa mi riferisco…banshee, vampiri, lupi mannari, bambole assassine, zombie, spose cadavere, creature oscure varie ed eventuali. I babbani si travestono da maghi streghe vampiri e quant'altro ma loro non ci conoscono, il Codice Internazionale di Segretezza Magica nel 1692 ci ha nettamente divisi, quindi tutto ciò che da prima di quella data si sapeva della magia (il medioevo non ci ricorda affatto bene, come la storia ci insegna) viene tramandato. Offenderci? No, assolutamente, si ha un approccio diverso per l'ignoto, per ciò di cui non si ha consapevolezza e conoscenza, e non è di certo colpa di nessuno se i babbani non possono vedere la nostra realtà, sono ignoranti in tal senso…ergo offenderci sarebbe da sciocchi. Contrariamente noi, che conosciamo tutto sulle creature come i vampiri, i lupi mannari, i troll, gli zombie, gli elfi, i goblin e spesso conviviamo con loro non dovremmo adoperare il loro aspetto per travestirci, per far ridere, per giocare e scherzare; insomma, l'essere un mannaro è una maledizione, non dovrebbero offendersi più loro che noi comuni maghi? Eppure mi sembra che anche fra i maghi ci si travesta da lupo mannaro spaventoso ad Halloween. Se dobbiamo, in definitiva, avere quest'ottica dei babbani che si travestono da maghi, streghe e cose spaventose del nostro mondo solo per potersi nascondere dietro ad una maschera e celare al mondo ciò che sono in realtà…be', lo facciamo anche noi allora. Anche noi celiamo qualcosa dietro ad una maschera, qualsiasi essa sia, anche noi abbiamo difetti e pregi, anche noi giochiamo per una sera ad essere qualcun altro, anche noi speriamo che sotto un travestimento, come dire, audace, possiamo nascondere un carattere introverso e trarre i dovuti benefici che un travestimento del genere consente. Se qualcosa è cambiato nello spirito di Halloween non è di certo colpa dei babbani in quanto tali ma delle persone, che siano esse o meno dotate di magia; noi tutti siamo frutto di ciò che ci viene tramandato, del passato, della cultura di una società in divenire ed ognuno è responsabile di ciò. Dobbiamo parlare di pregiudizi? Non sono i babbani ad affermare che ci si traveste solo per nascondere qualcosa, il marcio che si ha dentro, perché loro non ci conoscono come maghi e streghe ma solo come persone e possono fare i conti solo con ciò; quelli che hanno i pregiudizi siamo noi, che ci offendiamo per un travestimento, che accusiamo i babbani di essere marci dentro, di dover nascondere qualcosa, di tentare una scappatoia dai demoni personali, di non avere personalità. Ma noi, l'abbiamo, questa personalità? Quando ci travestiamo da Bashee o Troll abbiamo personalità? Assolutamente no, perché non è in questa circostanza, non è ad Halloween che dobbiamo dimostrare di averne una ma in ogni giorno della nostra vita. Come si denota noi siamo simili, siamo esseri umani in tutto e per tutto con l'unica differenza di avere la magia che ci scorre dentro. Fine della storia. Siamo due facce della stessa medaglia anche per i difetti, come ho detto, il problema è il punto dal quale si osserva l'oggetto in questione, l'angolazione, la limitazione dello sguardo stesso…l'oggettività è una dote e non tutti la posseggono.
Qual è il succo di tutto ciò? Halloween è una festa della quale ormai si è perso il senso originario; abbiamo due alternative, noi che grazie alla magia possiamo anche fare tanto: 1) cercare di porvi rimedio in qualche modo 2) non fare nulla e lasciare che le cose proseguano così, divertirsi una sera, sottrarre del tempo ad altro di più utile come la cultura ma ok, ci si diverte e basta. Quello che non dobbiamo fare è puntare il dito contro gli altri.
Sì, castello di Hogwarts, buon Halloween a tutti! Che lo spirito della zucca arancione possa essere con voi. E, come vi ho già chiesto, non dimenticate di pensare a loro quando riceverete il vostro dolcetto
Come abbiamo fatto già notare, lo sport non va mai in vacanza per troppo tempo. Anche la Broomula1 scolastica ricomincia, portando con sé qualche cambiamento degno di nota nel regolamento: la riduzione dei piloti per le gare. Non saranno più dodici i corridori in gara, ma otto, a favore del mantenimento di una sicurezza che sta a cuore sia al Ministero sia agli organizzatori del torneo scolastico. Ogni team avrà, quindi, un organico di tre piloti, fra cui si riconoscono il top-rider e le due spalle che di volta in volta si alterneranno – le modalità sono a discrezione del top-rider – nel gareggiare.
Alcuni nomi che già conosciamo sono stati confermati per capitanare le squadre di Tassorosso e Serpeverde, ovvero Eleanor Bustles e Mius Sonn, che ricorderemo per le eccellenti gare disputate lo scorso anno. Ma abbiamo visto comparire tanti altri nomi che hanno dato forma alle squadre di ogni casata solo con l’ultima comunicazione del comitato organizzativo del torneo grazie al quale siamo venuti a conoscenza anche delle identità degli ultimi due top-rider: Erin Seywright per Grifondoro ed Allen Hollowdale per Corvonero. Nomi nuovi, i loro, così come lo sono anche numerose spalle visibili nel comunicato ufficiale, ma – per questo articolo – ho preferito dare un maggiore spazio a coloro che guideranno le squadre di casata al loro primo anno di partecipazione.
Da una più che tranquilla conversazione con entrambi i ragazzi in questione, sono emerse le motivazioni che li hanno spinti a correre quest’anno e le impressioni in vista dell’imminente inizio del torneo ricordando che a breve dovremmo avere anche la data della prima corsa.
Mentre la Grifondoro si mostra sicuramente molto elettrizzata ed orgogliosa della sua carica di top-rider, Allen preferisce attribuire la sua nomina allo scarso interesse dei Corvonero più grandi allo sport in questione – in effetti, gareggiare al posto di una pilota come Amber Meng che, in più, ha recentemente iniziato la sua carriera per la Cas.Co. Tinder Blast di GT2 – renderebbe titubante anche il più intrepido corridore. Ma le motivazioni non mancano nemmeno a lui e, se per Erin riguardano l’amor di casata ed il volersi mettere in gioco con qualcosa che possa reputare solo suo – a differenza del Quidditch che è un gioco di squadra per cui vale l’’uno per tutti e tutti per uno’ – per il Corvonero le scelte sono dettate da ragioni non del tutto accademiche, come la sua casata d’appartenenza potrebbe spingere a pensare. È vero che uno dei suoi obiettivi è imparare ad adoperare i manici di scopa al meglio – parole sue, visto che la sua conoscenza a riguardo è relegata alle lezioni di Volo del primo anno – ma credo che ci sia dell’altro è chiunque potrebbe rendersene conto se solo si soffermasse un po’ di più sulle parole di Allen – “è affascinante vedere come il volo ad alta velocità si possa adattare agli ostacoli assumendo quei movimenti così fluidi che sembrano praticamente naturali, come se l`uomo fosse nato per volare!” – in quanto se questa non è passione per il volo, allora Merida è un’assidua frequentatrice di Madama Piediburro.
In conclusione, non ci resta che aspettare di vederli all’opera! Il nervosismo è una cosa più che normale, soprattutto se si è ancora alle prime armi, ma i motivi che hanno spinto Allen ed Erin a correre non sono così deboli da farli desistere alla prima difficoltà. Non mi resta che augurare a tutti i piloti un in bocca al Gramo per quest’inizio di torneo, e che Eleanor, Mius ed i loro team siano avvisati: ne vedremo delle belle quest’anno!
Halloween si avvicina, gente. Non ne avete abbastanza di costumi, dolci e uomini in sottana per una sola notte? Malandrino di un Mellark, ti vedo sai? Gli spiriti dei defunti tornano fra i vivi per adorare Merida in tutta la sua malvagità e portarle offerte sacrificali. Per questo, ci mascheriamo e indossiamo un costume, in modo che non possano riconoscerci e continuino imperterriti il loro cammino verso la McReady. Ci sono alcuni costumi, però, sui quali non possiamo non soffermarci.
Ecco a voi "L'ultima ufficiale classifica rivista e corretta delle nove tipologie di persone che ammorbano le feste di Halloween!".
9 L'ignavo - "Merlino cane, è già ora? Che bolidi." L'ignavo si impegna due minuti a tagliare un lenzuolo e nascondersi sotto prima di arrivare in Sala Grande. Facile: lenzuolo bianco, fantasma; lenzuolo nero, dissennatore. Forse è troppo ignavo persino per fare l'alternativo, che gira in divisa rispondendo "sono vestito da me stesso". Eppure solitamente è un ragazzo simpatico, eh.
8 Il riciclatore - Le tradizioni di famiglia sono importanti. Talmente importanti che non importa se tua madre alle feste di halloween si vestiva da veela ballerina di flamenco o da bisonte delle praterie. Il riciclatore è costretto (e forse un po’ lo fa anche volentieri) a sfoggiare quel costume come un vanto. E non importa che sia un ragazzo, verrà comunque ricordato come la veela ballerina di flamenco più bella di Hogwarts.
7 Lo splatter - Può essere vestito da qualsiasi cosa, purché diventi irriconoscibile. Cicatrici, budella, sangue, per lui il costume migliore è quello più rivoltevole. Lui è la Morte, il becchino spappolato, il verme di un cadavere, la tenia intestinale. Qualsiasi cosa, purché abbia le tasche piene di vomito finto e perda i pezzi di costume ad ogni passo. Ed è così contento di essere la stessa vomitevole persona di ogni santo giorno, che non si rende conto del perché gli altri strillino quando lo vedono. Non lo fanno per il sangue finto, stanne certo.
6 Il nerd - Da non confondere con il colto, il nerd è ben differente. Mentre il colto si maschera per il puro gusto di sfoggiare la propria conoscenza, il nerd si veste per essere per un giorno il proprio eroe preferito. Non fatevi ingannare dalle fattezze dei costumi del nerd, se uno di loro si ritrova vestito da donnicciuola con grandi meloni, iniziatevi a domandare con chi avete dormito per sei anni.
5 Il cu-ore e camicia - La coppia dei due idioti di turno che dividono lo stesso costume. Passano un'ora a travolgere i compagni, un'altra ora ad uscire dal costume, il resto della serata separati perché il tipo che sta dietro si è sciolto per il caldo. Sono centauri, ippogrifi, manticore e unicorni. E hanno anche l'accortezza di indicare, quando glielo si chiede, da che parte della Sala Grande si trovi l'altra metà del proprio corpo. "Da cosa sei vestito?" "Da manticora, non lo vedi? Ah, forse perché ho lasciato il culo al buffet."
4 L'alternativo – Rientra nella categoria chiunque non sia in costume. Troppo tosto per essere un ignavo, l'alternativo viene alla festa perché non ha altro da fare, guarda tutti i costumi e si autoconferisce il titolo di critico d'arte. Eppure, quando glielo si chiede, ha sempre la scusa pronta. Può essere vestito con un cravattino di colore diverso "Sono un grifondoro idiota come te" può alzare le spalle indifferente "sono me stesso" o può essere un alternativo simpatico e storcere la testa "sono una runa".
3 Il critico sociale - "Uh, sei vestito da portafogli? Carino." "Sono il frutto della desensibilizzazione dell'animo umano, O'Flynn." "Ah, tu non sei vestito, invece?" "Indosso la maschera dell'ingiustizia, sono il fardello della società, Thomas. Sono l'essere umano, il peggiore dei mostri!" alla larga da chiunque indossi cartelli, fogli, biglietti, distribuisca volantini. O finirete tutta la serata a sentirvi dire "hai due secondi per ascoltare la parola del WWFFB?"
2 Il colto - Alla larga dal colto, se non avete una sfilza di E in pagella. Il colto non si veste, "crea riminescenze storiche". E starebbe tutta la sera a ripeterti capitoli di Storia della Magia, soltanto se gli chiedessi da cosa è mascherato. Si veste da pelo del cu-ore di Nicolas Flamel, da figlia illeggittima di Paracelso, da triangolo di Thoot, da Albero della Vita. E ride, oh se ride alle tue spalle da ignorante, probabilmente facendo gruppetto con qualche idiota vestito da Gamp. "Sei Sir Cadogan?" "Giovanna d'Arco, O'Flynn." Tanto i vostri costumi sono brutti.
1 Il costume sexy – Lei non è vestita da Signora Grassa. Lei è vestita da Signora Grassa Sexy. Non importa che tu sia una sirena, una chimera, Harry Potter o l'intramontabile diavoletta. Un diffindo qua, uno là, balcone in vista e trampoli. E la sirena diventa sirena sexy, sexyPotter, chimera sexy e diavoletta sexy. Niente contro la nudità, comunque. D'altronde a nessuno importa da cosa siano vestite le suddette. L'importante è che siano svestite.
Le pagine dei quotidiani, in queste settimane, ci hanno abbondantemente lasciato intendere come – a seguito dell'exploit di Eliphas Fibster al Ministero della Magia – ci siano stati diversi Veggenti o presunti tali che hanno contattato le alte sfere che ci governano millantando visioni, sogni e flash apocalittici di ogni genere e grado. O solo delle arzigogolate – grazie Ivy per avermi suggerito questo termine a me sconosciuto – trame oscure secondo cui il Ministero della Magia ci sta nascondendo fenomeni interplanetari (si, potete ridere, anche se Jeremy ci ha creduto per davvero) e/o cospirazioni di qualsivoglia natura, a seconda della fantasia di chi ha queste prevision…pardon, finestre sul futuro. O di chi vuole cercare di fregare il prossimo, volendo concedermi l'essere un tantinello più esplicita di Vega e del suo ultimo articolo in merito.
Se la settimina Serpeverde, infatti, a margine del suo pezzo del mese scorso ha lasciato dei riferimenti a quest'onda anomala di Veggenti caduti in trance – o in qualsiasi modo si possano definire quegli occhi vitrei e l'eccesso di sudorazione che fa quasi invidia a quello di Tommy O'Flynn di ritorno dagli allenamenti di Quidditch – in questi giorni c'è stato anche chi, proprio cavalcando l'ondata di tutta quest'attenzione attorno ai possessori di un dono come la Vista, ha deciso deliberatamente di delinquere il prossimo, sfruttando capacità date come peculiari ma tuttora in fase di accertamento – in realtà – e rovinando l'esistenza a diversi, tra maghi e streghe facilmente co…ndizionabili con previsioni farlocche ed annunci gratuiti di catastrofi in arrivo.
Nicholas Stewart, è questo il nome del sedicente mago la cui sola vista funzionante – priva di maiuscola del caso – immagino sia quella legata al desiderio di veder accrescere il proprio gruzzolo alla Gringott, considerando l'attività parallela che ha deciso di intraprendere nelle ultime settimane… facendosi tuttavia beccare praticamente subito, alla faccia della Vista. Giornalista di Queste Oscure Materie da cinque anni, Stewart ha infatti deciso di rovinarsi la carriera da solo, attratto da mere voglie danarose da lasciar libere a danno di ignare vittime di cui ha coltivato e sfruttato le paure più attuali, dallo sciacallo che ti pascola nel giardino di casa alla contaminazione del tuo sangue ogni volta che ti rechi al San Mungo per delle comuni analisi, considerando tutti i decessi registrati negli ultimi mesi. Letture delle carte, Riti Divinatori mai sentiti – ho chiesto conferma al professor Dupret – e Auguromanzia alla stregua di quella che saprebbe fare anche Hortense Lanfrad mentre rid…sorride di voi, hanno fatto il resto, come potete immaginare, trovando un terreno così fertile su cui attecchire; dall'instillare il dubbio nelle deboli menti delle sue vittime al dare il via ad una spirale in picchiata verso lo svuotamento dei propri conti alla Gringott proprio e solo a favore del novello salvatore delle arti divinatorie, in arte Nich Temperanza Stewart – del resto – il passo è stato fin troppo lesto a compiersi. E si, esatto, il genio non ha avuto neanche la scaltrezza di cambiare il proprio nome per non essere riconosciuto.
Evidentemente, questa la deduzione più logica che si può fare, l'uomo si sentiva talmente al sicuro nel suo giochetto collaudato ormai da settimane da cercare direttamente di estendere la propria attività anche nelle più arcigne comunità scozzesi, note per la diffidenza verso i forestieri. E per le riserve di polvere urticante nascoste nei fienili. E' bastato un minimo sospetto per Callista Flogart, infatti, per decidere di accogliere il saccente divinatore in erba – nel senso che deve averne fumata decisamente troppa – armata direttamente con un forcone sotto Oppugno, una buona dose di pozione corrosiva ed una tazza di tè fumante, giusto perché si trattava di un ospite. Simpatica come solo noi scozzesi sappiamo essere, già. Evidentemente – e qui sono giusto un filino sarcastica – la matriarca scozzese non ha gradito il saldo mensile della Gringott che la informava di come i suoi due figli – "maschi e stupidi" secondo la stessa dichiarazione della donna – avessero autorizzato dei consistenti prelievi dal conto di famiglia per scongiurare la visita degli sciacalli durante i festeggiamenti di Halloween. Avrebbero di certo stonato con lo scenario altrettanto da Halloween che si è trovata davanti la Squadra per l'Uso Improprio delle Arti Magiche, quando è stata chiamata ad intervenire. Pare infatti che Stewart abbia rischiato di diventare come Menelao l'Orbo – e se non conoscete questa maschera dei Grampians avete avuto un'infanzia triste, lasciatevelo dire – proprio grazie alle amorevoli attenzioni di mamma Callista, ragion per cui è stato lo stesso ex giornalista, ex finto possessore della Vista ed ex mago a piede libero a gettarsi direttamente tra le braccia dei ministeriali. Insomma, meglio la più nera prospettiva di Azkaban o del Wizengamot, piuttosto che una matriarca scozzese in relazione complicata con il proprio portafoglio zannuto!
Halloween si avvicina e, con la festa, anche i suoi preparativi. La leggenda vuole che si celebri la fine del raccolto, tutto ciò che un’eterna Beltane ci ha gentilmente fornito anche quest’anno. E che si affievolisca il confine esistente fra il mondo dei vivi e quello dei morti, tanto da permettere ai secondi di raggiungere i primi. Sono secoli che babbani si travestono da mostri – così dicono – e streghe, per tenere alla larga dalle loro case gli spiriti dei defunti. E' curioso notare come prendano proprio le nostre sembianze. Cosa siamo, noi? Ci considerano alla pari di questi fantomatici spiriti malvagi e vendicativi, tanto che sperano di allontanarli infilando una maschera che ci raffiguri. Fondamentalmente, mi ritengo offesa. Sono pur sempre una strega. Ma credo che possa offendersi anche un vampiro, o un lupo mannaro o un qualsiasi altra creatura che loro etichettano più in generale come ‘zombie’, perché tutto ciò che non abbia i canini appuntiti o che non ululi alla luna piena si cataloga più facilmente con una sola parola ( giusto per sprecarsi ad utilizzare qualche vocabolo in più e notare che sì, esistono delle differenze pure tra loro ). Semplice ed efficace, così dicono. Certo, ora le motivazioni per cui ci si traveste ad Halloween sono decisamente cambiate: è una lotta a chi indossa il vestito più grinzafico e pauroso. Ma sono pur sempre maschere. Anche loro hanno qualcosa da nascondere. E cosa c’è di meglio di Halloween, quando si può giocare anche solo per una sera ad essere qualcun altro? È facile indossare una maschera e fingersi un ‘mostro’, quando forse dentro si è persino peggio. Nascondersi dietro un naso finto o dei denti di gomma non è tanto diverso dal celare le reali intenzioni con un finto buonismo, che può far apparire migliori agli occhi di chi è realmente buono di cuore. Di chi non ha pregiudizi, di chi crede che ciò che si vede corrisponde effettivamente alla realtà. Non è necessariamente ingenuità, in fondo. Esiste una sorta di armonia, in queste persone, che li porta a vederla, cercarla anche negli altri. Ma pochi possono rispecchiarsi in questa categoria e il perché è semplice: nessuno può aspirare alla perfezione. Ognuno di noi possiede qualcosa di cui non va fiero, anche se potrebbe non ammetterlo mai – nemmeno a se stesso, nella più solitaria segreta di un castello sperduto. È nella natura umana, suppongo, rendersi conto di avere un difetto e volerlo nascondere. A cosa servirebbe travestirsi, altrimenti? Per molti Halloween è solo una festa, uno svago durante il periodo scolastico o lavorativo. Per altri è un’evasione, un qualcosa che per un’unica notte permette loro di dimenticare ciò che li rende scontenti di quello che sono, in favore di una maschera. Ma questo non ci rende mostri, no. Non quegli stessi mostri di cui i babbani si fanno beffe, convinti delle più assurde pochezze, che ci dipingono così diversi da loro. La cosa che li sconvolgerebbe, invece, è rendersi conto quanto siamo simili, sia nei pregi sia nei difetti. Scoprire che quegli stessi spiriti da cui vogliono sfuggire somigliano così tanto alla loro parte più segreta. Quella che si impegnano tanto a nascondere al mondo.
Buon Halloween, studenti di Hogwarts, e che anche quest’anno possa offrire agli ignari babbani una scappatoia dai loro demoni personali. Che almeno loro possano, quando i nostri restano reali e non spariranno magicamente indossando una maschera.
I GIORNATA II GIORNATA III GIORNATA IV GIORNATA V GIORNATA VI GIORNATA VII GIORNATA VIII GIORNATA IX GIORNATA X GIORNATA XI GIORNATA XII GIORNATA XIII GIORNATA Dirk Hargreaves
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Almeno un po'. Almeno un po' credo sia mancato a tutti, il Campionato di Quidditch. Anche a chi dice che non gliene importa nulla, ma poi allunga comunque l'orecchio quando, seduto al proprio tavolo in Sala Grande, sente qualche discorso in merito. Anche a chi si sente maggiormente proiettato sullo studio o sui fatti di cronaca che rattristano le giornate di tutti, ultimamente. Perché, vedete, il Quidditch è nato con questo spirito: distrarre. Donare un momento di distacco dalla realtà garantendo una dimensione sempre nuova ed imprevedibile, non importa che si stia volando su una scopa, si soffra sugli spalti o si legga il resoconto di una partita sul giornale. |
AL VIA IL FANTAQUIDDITCH Sono dodici – ben quattro in più rispetto all'ultima volta – le FantaSquadre regolarmente iscritte al concorso indetto dalla Gringott in collaborazione con La Civetta dello Sport. Dodici e decisamente agguerrite, per quanto se ne possa sapere sino a questo momento, visto che vige ancora il più stretto riserbo sulle formazioni decise dagli allenatori provetti che si sono proposti per il solito bel gruzzoletto di Galeoni messo in palio. E anche se la maggior parte di loro afferma che è il diletto a muoverli, certo. Neanche uno come me arriverebbe a credere qualcosa del genere. Scopiazzando da La Civetta, quindi, prima di presentarvi le FantaSquadre di quest'anno, andiamo a vedere quelle che sono le quotazioni iniziali delle vecchie conoscenze di Hogwarts di cui vi ho parlato nello specifico nella colonna centrale di questa pagina.
In cima alle quotazioni del concorso – e sottolineando che il valore dei Cercatori è nettamente più alto di qualsiasi altro ruolo – si trova quindi Krystal James seguita a breve distanza dai colleghi di reparto Clover e Dark, distanti al massimo due FantaGaleoni. LE FANTASQUADRE DI QUEST'ANNO Pavon che vince non si cambia, se non è un buon motto questo, di certo Anne Burton e Robert McReady non sembrano intenzionati a modificare il nome di una squadra che ha portato loro decisamente bene, negli ultimi due concorsi. Con la vittoria dello scorso anno ed il secondo posto di due anni fa, infatti, persino Nicole Silverstongue deve aver deciso di seguire il loro esempio, presentandosi anche lei sempre con i SilverStorms, così come dotati di poca fantasia – o di molta testard…tenacia – anche i Backward Billywigs di Gregor Darsel e gli irrinunciabili Maghi Perbene di Heert Mc Nails e Reginald Weetmore. In realtà, a parte pochi sporadici casi, qualcuno dovrebbe prendersi la briga di far presente a molti FantAllenatori che se esistono squadre come i Montrose Magpies o i Ballycastle Bats non è per diletto, ma le squadre di Quidditch tendono sempre ad avere la doppia iniziale uguale, o quasi. Sarà l'aria di anticonformismo dilagante – chissà – infatti, ma anche quest'anno, come in passato, i nomi scelti per le squadre sono tra i più |
Gli studenti di Hogwarts più illustri sono sempre andati piuttosto fieri per l'impegno profuso nella violazione delle regole. Come la professoressa Welkentosk giustamente insegna a tutti coloro che abbiano un minimo di cervello per ascoltare, persino il grande Harry Potter ed i suoi compari si mettevano d'impegno per perdere almeno un centinaio di punti all'anno e prendere qualche settimana di punizione… quindi, perché gli studenti che abitano il castello sette o otto decenni dopo dovrebbero essere da meno? Questo nostro primo mese di scuola ha già visto la bacheca delle punizioni affollarsi con parecchie pergamene in cui alcuni professori hanno davvero dato sfogo al proprio estro, mentre altri sono rimasti più sul classico.
Lasciatemi dunque fare una breve digressione per creare un piccolo podio personale delle punizioni date dai docenti: la professoressa Welkentosk si dimostra ligia al suo dovere ed alla sua vocazione storica mettendo sotto degli studenti rissosi. Non brilla per fantasia, ma senza dubbio quelle teste calde avranno parecchio tempo per raffreddare i bollenti spiriti, dedicandosi ad un così alto lavoro. La professoressa Dalloway, poi, ha conquistato un meritatissimo argento grazie ad un modo assai originale di punire chi copia. Giustamente, tra l'altro, copiare è un comportamento orribile e sbagliato che si basa sul parassitismo e chiunque copi deve essere punito molto severamente. Per questo sono felice che quei due primini imparino sin da subito a rigar dritti. Ma infine, il gradino più alto del podio lo occupa il docente di divinazione! Il professor Dupret, infatti, ha sfoderato la punizione più originale, mettendo Dimitri Leroi (ricordate questo nome, ricomparirà spesso) nelle condizioni di infestare molto di meno questa redazione ed, invece, imparare per bene a fare la maglia. La maglia! Non devo certo essere io a sottolineare quanto il castello si stia sbellicando nel sapere che quel pompato del Grifondoro (io comunque continuo a sostenere che sia una forma di compensazione) sia impegnato a sferruzzare sciarpe e cuffie come una brava nonnina e direi che il professor Dupret si sia ben guadagnato questo premio.
Ma il mio discorso non doveva solo vertere su questo, ma anche sulle cause che hanno scatenato un'ondata del genere di punizioni. L'irrequietezza degli studenti? L'aria del Castello? La fatica di riadeguarsi alle regole ferree di Hogwarts dopo due mesi di libertà? No, miei cari lettori, la causa di tutto ciò è la "sindrome dello scudiero tonto" che è una degenerazione della "sindrome dell'eroe mancato". Lo scudiero tonto (che per esemplificare nel nostro caso avrà le fattezze di Dimitri Leroi, solo dotato di una funzione sociale) è quello studente medio che, in una situazione di pericolo come quella in cui si trova al momento il castello, ha la folgorazione divina, solitamente annunciata in un sogno in cui compare Godric ubriaco, secondo cui lui debba fare l'eroe. Si infischia, infatti, che chiunque abbia potuto attaccare il castello potrebbe utilizzarlo come uno stuzzicadenti e gettarlo via: lui deve necessariamente fare del proprio meglio. Lui deve "dare una mano" e così diventa frustrato e si mette a fare la testa calda. La soluzione è solitamente una doccia fredda, anzi gelida, e la speranza è che se lui non si dovesse riprendere, quantomeno avremmo una vittima da sacrificare in caso di necessità.
Quindi questo è un appello che rivolgo a tutti gli studenti del castello: se vi riconoscete nella descrizione qui sopra, rinunciate! Arrendetevi! Non siete in grado di opporvi a forze troppo superiori alle vostre! Tutto ciò che noi studenti possiamo fare, proprio come ci ha indicato la Preside Wallace, è darci da fare nello studio ed impegnarci al massimo per prepararci al futuro e, soprattutto, evitare di dare fastidio ai docenti gettandoci in imprese folli ed inutili dalle quali poi loro devono venirci a ripescare. La testardaggine, sebbene cara a Godric, non ha mai portato nulla di buono.
La vostra casata è il punto di riferimento più forte che potrete avere, se la saprete abbracciare. Siate uniti non solo all’interno delle vostre sale comuni, ma con tutti gli studenti delle altre casate, perché l’unione – nei periodi bui – è l’unica luce che può squarciare le tenebre che avvolgono questa notte di dolore."
"La Voce nasce perché sappiate intorno a chi stringervi, chi ha bisogno di sostegno per andare avanti. Siamo forti solo se uniti, deboli se divisi". Sono le parole di due Wallace, quelle che vi ho riportato. Non a caso, Gary Wallace era il fratello di Ulysses Wallace, nonno della nostra Preside. Gary Wallace, però, era anche uno dei cinque fondatori della Voce. E ve lo ricordate perchè è nata la Voce, in quale periodo storico? No, non sto approfittando per rifilarvi una ripetizione di Storia della Magia, nonostante farebbe bene ad un sacco di gente. Era il 1980, periodo in cui maghi e streghe cadevano ogni giorno, c'erano sparizioni, maghi oscuri battevano le strade, preparando la via a Voi-Sapete-Chi, almeno questo lo saprete, e se non lo sapete, il nome che cercate è Voldemort. La Voce nacque per informare, perchè all'interno della scuola non sfuggisse quel che accadeva là fuori. E se Merida ha ragione quando dice che molte cose non ci vengono spiegate, io dico anche che molti di noi sono i primi a non provare a capire. E quando dico provare a capire, non intendo appendersi a un Auror, un Hit o un cavaliere per scucire informazioni o pensar bene di fare due passi nella Foresta Proibita – a volte dovremmo soffermarci di più sul significato delle parole – a vedere perchè i centauri non girano più al limitare. No, intendo non farsi sfuggire quello che accade, che sia sotto il nostro naso o sotto il naso di quelli che, MAGO in tasca, stanno affrontando una serie di eventi tremendi. La Voce servirà a sapere cosa accade, a provare almeno a capire. Ben venga che ci venga spiegato qualcosa, ma noi intanto vogliamo almeno impegnarci in prima persona? La conoscenza è potere e anche se qualcuno sostiene che il potere è potere… Be', noi il potere ancora non lo abbiamo, non abbastanza. Perciò almeno iniziamo a formarci un po' di conoscenza.
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