Gli studenti di Hogwarts più illustri sono sempre andati piuttosto fieri per l'impegno profuso nella violazione delle regole. Come la professoressa Welkentosk giustamente insegna a tutti coloro che abbiano un minimo di cervello per ascoltare, persino il grande Harry Potter ed i suoi compari si mettevano d'impegno per perdere almeno un centinaio di punti all'anno e prendere qualche settimana di punizione… quindi, perché gli studenti che abitano il castello sette o otto decenni dopo dovrebbero essere da meno? Questo nostro primo mese di scuola ha già visto la bacheca delle punizioni affollarsi con parecchie pergamene in cui alcuni professori hanno davvero dato sfogo al proprio estro, mentre altri sono rimasti più sul classico.
Lasciatemi dunque fare una breve digressione per creare un piccolo podio personale delle punizioni date dai docenti: la professoressa Welkentosk si dimostra ligia al suo dovere ed alla sua vocazione storica mettendo sotto degli studenti rissosi. Non brilla per fantasia, ma senza dubbio quelle teste calde avranno parecchio tempo per raffreddare i bollenti spiriti, dedicandosi ad un così alto lavoro. La professoressa Dalloway, poi, ha conquistato un meritatissimo argento grazie ad un modo assai originale di punire chi copia. Giustamente, tra l'altro, copiare è un comportamento orribile e sbagliato che si basa sul parassitismo e chiunque copi deve essere punito molto severamente. Per questo sono felice che quei due primini imparino sin da subito a rigar dritti. Ma infine, il gradino più alto del podio lo occupa il docente di divinazione! Il professor Dupret, infatti, ha sfoderato la punizione più originale, mettendo Dimitri Leroi (ricordate questo nome, ricomparirà spesso) nelle condizioni di infestare molto di meno questa redazione ed, invece, imparare per bene a fare la maglia. La maglia! Non devo certo essere io a sottolineare quanto il castello si stia sbellicando nel sapere che quel pompato del Grifondoro (io comunque continuo a sostenere che sia una forma di compensazione) sia impegnato a sferruzzare sciarpe e cuffie come una brava nonnina e direi che il professor Dupret si sia ben guadagnato questo premio.
Ma il mio discorso non doveva solo vertere su questo, ma anche sulle cause che hanno scatenato un'ondata del genere di punizioni. L'irrequietezza degli studenti? L'aria del Castello? La fatica di riadeguarsi alle regole ferree di Hogwarts dopo due mesi di libertà? No, miei cari lettori, la causa di tutto ciò è la "sindrome dello scudiero tonto" che è una degenerazione della "sindrome dell'eroe mancato". Lo scudiero tonto (che per esemplificare nel nostro caso avrà le fattezze di Dimitri Leroi, solo dotato di una funzione sociale) è quello studente medio che, in una situazione di pericolo come quella in cui si trova al momento il castello, ha la folgorazione divina, solitamente annunciata in un sogno in cui compare Godric ubriaco, secondo cui lui debba fare l'eroe. Si infischia, infatti, che chiunque abbia potuto attaccare il castello potrebbe utilizzarlo come uno stuzzicadenti e gettarlo via: lui deve necessariamente fare del proprio meglio. Lui deve "dare una mano" e così diventa frustrato e si mette a fare la testa calda. La soluzione è solitamente una doccia fredda, anzi gelida, e la speranza è che se lui non si dovesse riprendere, quantomeno avremmo una vittima da sacrificare in caso di necessità.
Quindi questo è un appello che rivolgo a tutti gli studenti del castello: se vi riconoscete nella descrizione qui sopra, rinunciate! Arrendetevi! Non siete in grado di opporvi a forze troppo superiori alle vostre! Tutto ciò che noi studenti possiamo fare, proprio come ci ha indicato la Preside Wallace, è darci da fare nello studio ed impegnarci al massimo per prepararci al futuro e, soprattutto, evitare di dare fastidio ai docenti gettandoci in imprese folli ed inutili dalle quali poi loro devono venirci a ripescare. La testardaggine, sebbene cara a Godric, non ha mai portato nulla di buono.

Thea Taylor, VI anno Corvonero. Diciassettenne nata nel giorno più triste dell'anno – 2 novembre – proviene dall'isola di Land's End (popolazione otto gatti ed una vecchina ultracentenaria) martellata 364 giorni all'anno da una fitta pioggia e sovrastata da un cielo grigio ferro. Il 365° di solito grandina. Entra ne La Voce degli Studenti perché la considera un modo efficace di diffondere il suo Sacro Verbo senza rischiare troppo di essere massacrata brutalmente da gente che lei definisce "di ristrette vedute ed ancora minore cervello" ma che da tutti gli altri potrebbe essere considerata "semplicemente con i boccini pieni della Taylor e delle sue filippiche incomprensibili". C'è chi dice che la sua voce ed il suo sarcasmo siano graffianti ma ci mette anche del suo il gatto, Sir Baffo, che adora attentare alle caviglie della gente ed anche in generale a tutte le parti del corpo che riesce a raggiungere. Ha deciso di dedicare la propria vita alla Magiarcheologia e segue Aritmanzia con una frequenza sospetta. Pare che sia incapace di provare sentimenti ma c'è chi giura di averla vista sistemarsi gli occhiali e slacciare un bottone delle tremende camicette che porta sempre, al passaggio del professor Wenlock.