Traccheggiare e tergiversare possono apparire, quando la primavera è alle porte, così seducenti e di gran lunga preferibili all'olio di gomito, da renderci tutti schiavi di un vacuo vaticinio. Chiedersi il perché e non rischiare di prender parte ad una risposta, lasciando il tutto ad un ormai vizzo capriccio di aver tutto e subito, è più nocivo di sprofondare nella scelta, e perdere la fiducia in qualcuno che si stima. Streghe e maghi hanno varcato queste mura, incuranti di quale detrattore seguivano le fila, e hanno sperato, amato, sofferto insieme. Non c'è bene o male, virtù o vizio. Ci sono dedali di sfumature sgargianti, meramente appuntate alle divise che, altrimenti, ci eguaglierebbero. Non chiamiamo queste povere parole, o magri versi, un editoriale. Chiamiamolo, se preferite, un distico asciutto di quanto un certo vecchio docente di Trasfigurazione ha voluto condividere con voi, nel corso della sua vita e ai bagliori di qualcos'altro alle porte. Non è saggio appigliarsi ad una credenza senza sviluppare il proprio istinto alla sopravvivenza. Non è semplice guardare a nord, quando la bacchetta vi indica il sud. Su di noi gravano il passato
di chi ci ha conosciuto, i ricordi, il nostro amore per quelle persone che ora non ci sono più. Ci legano il destino comune e la trama abile di mani tessitrici d'inganni, irrisolte questioni che si presentano quando meno ce lo aspettiamo. Abbandoniamo gli studi di Hogwarts con differenti sogni, e desideri. Ma usciamo da scuola con l'unico grande futuro che ci accomuna tutti: la fine, e il nuovo inizio; ciò che vediamo, e ciò che non c'è. Il castello ha visto nascita e morte lottare fra loro, annientarsi, a volte sfinirsi. Non è opportuno scegliere subito da che parte stare, quale destino trovare, cosa appoggiare. Dove siete ora, esattamente in un punto così infinito da apparire fallace e manchevole di punti cardine, voi siete quel lumos. L'aria è immobile, il dubbio sa frenare il tempo. Il beneficio di poter dire "non lo so", è lo stesso alito tracotante di chi, sui libri, chiede di voler morire. Traccheggiare e tergiversare, come demoni sulle nostre spalle, chiedono di essere sfamati con accidia e ignavia. C'è chi solleva gli uomini dalle loro terrene sofferenze, e chi invece grava su di loro, trattenendoli nel dolore senza un barlume di tregua. Quando finalmente capirete che non è la morte, ma la vita, a non conoscere pietà, chiudete gli occhi e scegliete da che parte stare.
CONTROEDITORIALE
Hogwarts ILLUDIAMOCI Quando alle scale non piace cambiare Dillo con l'Erbologia 11 pollici e 3 mignoli, anima: sputo di fata Bromance o Foemance?
La RedazioneCaporedattore: Hilary Darcy. |