Il mese di marzo è iniziato con un grosso KABOOOOOOOOOOM in piena regola, almeno per il cuore del sottoscritto. Sì, okay, so perfettamente che i signorini KABOOOOOM sono i gemelli Hevenge ma, ehi, non siate avari! Condividete! L'importante è che non mi chiediate di condividere il cuore di Merida con voi, quello è solo suo e lei è solo mia.
San Valentino è passato, non temete, non starò nuovamente qui a parlarvi di solecuoreeamore né sono stato avvelenato da Amortentia – che sia stato avvelenato da altro è possibile eh, al castello tutto è possibile di questi giorni – però che il mio cuoricino da tifoso impazzisca di gioia e tenti invano di uscire dal petto quando c’è una partita di Quidditch è da tenere in considerazione.
Prima di cominciare a leggere questo articolo, vi invito a distrarvi con qualcos'altro. Potreste giocare con il vostro gatto, fare i compiti, vedervi con il/la vostro/a fidanzato/a, rompere i bolidi a qualche studente attorno a voi, domandare qualsiasi cosa ad un Prefetto, farvi un giro nel dormitorio perché potreste trovarci qualcuno con cui chiacchierare amorevolmente o, semplicemente, andate a lezione se siete in ritardo o con poca voglia di andarci.
Perché questo non sarà un articolo piacevole e ci tenevo a farvi sapere che, prima che mi venisse anche solo la minima idea, ne ho parlato spassionatamente con Merida. Ma sì, la libertà di stampa esiste, maghi e Babbani di tutte le nazionalità hanno lottato per ottenerla, quindi perché non sfruttarla, insomma?
Se avete radunato nel vostro cuore tutta la pazienza necessaria, vi consiglio di sedervi da qualche parte, che sia un'aula in disuso, il divano della vostra Sala Comune o addirittura di sdraiarvi nel letto per evitare svenimenti di sorta.
Oh, non leggetelo in classe, ovviamente. Non vorrei essere la scusante per far precipitare la vostra media scolastica, almeno oggi.
Impugnando la piuma tra le dita, richiamando a me tutti gli sforzi possibili per ricordare un minimo di quanto accaduto durante il Torneo dei Duellanti, non ho fatto a meno di domandarmi: come e perché nasce il Torneo dei Duellanti?
Per la gioia di Cosetta, vorrei spendere due parole intrinseche di morale per dire quanto reputi inutile il Torneo dei Duellanti. Merlino… inutile è un parolone, ma lo potrei definire spietato, insensato, poco corretto?
Per non dire, poi, che secondo me va contro ogni insegnamento che da sempre, chiunque sia adulto e responsabile, cerca di impartirci così tante volte che siamo costretti ad impararla, una cosa del genere – persino se siamo avvezzi, a questa. Secondo questa lezione non è importante essere bravi o belli con la bacchetta, per essere qualcuno. Esistono maghinò andati davvero lontano che hanno fatto scoperte meritevoli di essere brevettate, migliori di altri maghi completi e con la bacchetta.
Portare ad Hogwarts qualcosa come il Torneo dei Duellanti è qualcosa di sbagliato. E sì, lo so che è una cosa che si svolge da generazioni, ma è comunque sbagliato! E più andiamo avanti nel mondo, più la cosa diventa errata. Il Torneo dei Duellanti non aiuterà a debellare il bullismo o a non far aumentare il senso di autoefficacia. Vedete Aurora Halliwell che ha perso! Chiunque l'ha vista andare via, in silenzio, poco sportiva in assoluto (senza aver stretto la mano al suo avversario dopo l'incontro, ndJ) dopo aver perso lo scontro finale contro Lancelot Hevenge! E tutto perché? Perché si è trovata un ammasso di duecento chili di ragazzo scusa Lancelot addosso! Lì è normale che qualcuno meno dotato di Hevenge, fisicamente, rischi di perdere! Qui c'entra poco l'essere furbi o più in gamba dell'avversario, dato che comunque stiamo parlando di Aurora Halliwell niente poco di meno che Prefetta e, per di più, Corvonero.
Un altro Corvonero che non ha vinto, è stato Allen Hollowdale. Lì, a quanto pare, l'avversario di turno, Lilith Havenport ha barato bellamente, incendiando la pianta rampicante trasfigurata con cui aveva avvolto Allen nel turno precedente. Il duello è stato deciso ed avvincente dall'inizio ed entrambi gli avversari erano bravi, ma tutti sappiamo vincere barando, insomma. Allen Hallowdale ha subito delle ustioni dovute al fuoco che Lilith ha castato e, nonostante questo, il duello non è stato sospeso. Motivazione? Secondo il professor Spooner, Lilith non aveva pensato prima di agire, rischiando di mettere a repentaglio la sicurezza del compagno. I professori sono intervenuti, cercando di arginare quel fuoco ed hanno comunque permesso all'incontro finale di continuare nonostante tutto. In una situazione del genere chi gioca sporco ha la meglio e chi gioca pulito viene anche messo in punizione per aver – sempre secondo le parole di Spooner - pensato e agito coscientemente per fare male alla tua compagna, a duello terminato.
Ci tengo a precisare, però, che il Professor Spooner non può sapere se Lilith l'abbia fatto di proposito o meno. E' un Legilimens e non lo sappiamo? A mio parere ha dimostrato una mancanza di maturità sufficiente, così come ha fatto sì che un numero – non determinato – di studenti, cominciasse a dubitare del suo operato. Sarà la giovane età, ma non capisco come la Preside Welkentosk abbia potuto permettere una cosa simile. Se i professori non fossero intervenuti, ci saremmo ritrovati un Allen Hollowdale bruciato in infermeria, ferito e, magari, preso in giro dai compagni sufficientemente cattivi e senza pietà, insomma.
Non vi sembra, cari professori, che il duello vi sia un po' troppo sfuggito di mano?
Per citare una persona a noi tutti cara, il Torneo dei Duellanti avrà senso di esistere solo quando il lancio del tronco sarà ammesso come disciplina. Un po' ha ragione, perché, come dicevo prima, il Torneo dei Duellanti serve a tirar fuori ciò che c'è di peggio in ognuno di noi. Non credo che Lilith Havenport sia brava nel barare, al massimo sono poco bravi i professori nel far rispettare i limiti che impongono, risultando ingiusti, ma nel lato contrario della situazione. Non credo neanche che Aurora Halliwell sia meno brava di Lancelot Hevenge o chiunque abbia perso nei round precedenti.
Non è una scusante per sentirsi più bravi o meno bravi di altri, insomma.
Per tutti coloro che se lo stiano chiedendo, non ho citato la vittoria di Morgan Rothschild su Abigail Smith perché sapevamo un po' tutti come sarebbe andata a finire. L'incontro è stato degno di essere seguito, ma almeno è filato tutto liscio! Morgan, essendo uno dei più bravi dopo di me della mia classe, è colui che è riuscito a riassumere le sue capacità scolastiche con ottime prestazioni. Per le altre due finali: chiudiamo un occhio. O anche due.
Spero sia chiaro a tutti voi perché non bisognerebbe scegliere il Torneo dei Duellanti, in un mondo in cui la violenza ed il bullismo perseverano su ogni altra opera a fin di bene. Un Torneo di Pozioni, di Trasfigurazione su oggetti, di Astronomia o su qualsiasi cosa promuova la cultura, sarebbe stato ottimale, ma sui duellanti che probabilmente dopo la loro sconfitta smetteranno di parlarsi del tutto, nutro seri dubbi.
Questo è stato il mio parere fino alla fine! Non ho temuto di dire come la penso al riguardo, esponendovi le questioni il più obiettivamente possibile.
Se volete vincere il duello dell'anno prossimo, vi prego di studiare – oltre che impararvi il regolamento di Hogwarts a memoria, per ogni evenienza – perché tanto barare o buttarsi sull'avversario che pesa duecento chili meno di voi è poco produttivo per il benessere di tutti.
Voi non potete immaginare quanto sia bello stare lontano dai campi di Quidditch. Dico davvero, finalmente mi sento di nuovo a casa, grinzafichissimi lettori. E per ripartire alla grande con la mia piuma avvelenata (cit.), è bastato semplicemente scegliere il tema del mio articolo. E' marzo, deve esserci qualcuno che scrive di San Patrizio…ma se questo qualcuno fosse scozzese? Ho sentito le coronarie di tutti gli irlandesi della Scuola tremare all'unisono non appena Merida ha detto si (all'articolo, che pensate?) e non posso che sentirmi potente onorato per questa cosa. Pensate al lato positivo, però: avreste preferito che il nome del buon Patrizio fosse dato in pasto ad una piumetta inglese che manco sa come si fa festa? O ad Allen e Jacquelyn, che di sicuro hanno qualche gene corvoblu di troppo per essere verdi come la vostra Irlanda? Io non credo, fidatevi.
In questo articolo non starò a rivendicare le origini Scozzesi del salvatore dell'Irlanda, anche perché da quando il Caposcuola O'John non è più al castello non è poi così divertente puntualizzarlo, né tanto meno vi annoierò con i cavilli storici delle sue gesta, che lascio volentieri al pofessor Bones, se vorrà fare una lezione a tema sull'Irlanda. Mi sono documentato però su come il 17 marzo si sono divertiti – alla faccia nostra – per le vie di Dublino, Cork, Dufftown e perfino nell'Irlanda del Nord a Belfast e dintorni. Probabilmente una volta fuori da Hogwarts sarà il primo viaggio che farò: San Patrizio in Irlanda. Immaginate un fiume di persone verdi – e per una volta non per l'invidia – che scorre per le strade, risate, burrobirra e birra babbana (di quella buona però) da condividere con amici o perfetti sconosciuti che semplicemente sono lì per festeggiare come te, il tutto a suon di jigs & reels irlandesi e fuochi d'artificio. Grinzafico, no? Poi gli irlandesi per definizione sanno essere ospitali, quindi l'unica cosa che dovete portarvi appresso è la voglia di divertirvi, lasciando da parte le Nimbus su per il naso o altrove, motivo per cui quelli che stanno troppo a sud del Regno Unito, impegnati ad alzare il mignolo mentre bevono il loro earl grey tea, potrebbero avere qualche problema di adattamento. Ma ehi, potrebbe essere un'esperienza mistica persino per loro: se San Patrizio ha fatto il miracolo con i serpenti, magari riuscirà a ripetere l'opera con le Nimbus ed il mignolino sollevato. Io non metto limiti ai poteri della vostra terra verde.
E a proposito di verde, mi è sembrato il minimo fare una capatina in Biblioteca per fare due chiacchiere con colei che ha vinto a pari merito con la mia piccola fan, Eleanor McLeod, il titolo di Miss G.A.P. Sapete che le regole del concorso ci impongono di escludere tutti quei voti "farlocchi" che ci arrivano e fanno riferimento ad ex studenti, docenti, ex docenti, Salazar Serpeverde e tutti i fondatori. Ma sapete anche che a me le regole stanno strette, quindi mi sono preso la libertà finchè Merida non mi licenzierà di fare due domande a Miss Burton, irlandese e Serpeverde di origine controllata.
J: Hai qualche racconto da condividere con noi su come si festeggiava San Patrizio a Scuola ai tuoi tempi? Insomma, chi conosce in maniera diretta tutto quello che vi ho descritto qualche riga più su, è impossibile che non senta la necessità di portare quelle tradizioni anche dentro queste quattro mura.
Miss B.: Perché, adesso si festeggia? Un tempo i figli d'Irlanda si riconoscevano da lontano, little J., adesso mi sapresti fare cinque nomi senza doverci pensare a lungo? Ho visto Stephen Medicine ed Antony Dalis sbronz…festeggiare insieme, un O'John in fasce incarnare lo spirito irlandese, mentre ora…
Non la facevo così…nostalgica? Non mi viene in mente un termine migliore, ma d'altronde non posso darle torto, visto che i cinque nomi non glieli ho saputi fare. Però il via vai in bacheca attorno a quello strano drappo verde lascia intendere che gli irlandesi esistono ancora, ma forse sono solo rintanati da qualche parte e hanno bisogno di un leader che li riporti alla riscossa.
J: E ti è piaciuto lo scherzo che hanno messo su quest'anno, tralasciando che la sicurezza e inviolabilità delle cucine ormai è solo una delle tante false leggende del castello?
Miss B.: Mi preoccuperei più delle false leggende che raccontano di come l'Ego dei volatili sia un giornale o Hogwarts un luogo sicuro, Jay. La trovata di quest'anno è stata…singolare, se non altro. Colorata. I miei complimenti a chi ha ideato una simile genialata, vorrei quasi averci pensato io.
Touchè, vostro onore. Non ho altro da aggiungere Anzi, solo un'ultima cosa, visto che non ho potuto fare a meno di rivelarle che ha ricevuto lo stesso numero di voti della vincitrice del nostro concorso a premi…
Miss B.: Mi hanno fatto fuori in quanto adulta, immagino. Se non altro autovotarmi è servito a ricordare ad altri chi è la vera irlandese, qui.
Che dire ragazzi? Mi ero ripromesso di concludere l'articolo con uno dei più classici Scottish do it better per ristabilire l'ordine cosmico delle cose, visto che nonostante tutto io resto scozzese e basta e non vorrei che qualcuno lo scordasse, ma ho capito che c'è un unico degno finale che oggi può unire la Scozia e il verde dell'Irlanda:
SLYTHERIN do it better.
Ed eccoci di nuovo qui a decretare la vittoria dei nuovi Mr e Miss di questo mese che, nello specifico, sono il Mister e la Miss più tradizionalisti di Hogwarts. Questo mese abbiamo infatti votato per eleggere Mr e Miss G.A.P., dove l'acronimo sta a significare George, Andrew e Patrick i protettori babbani di Inghilterra, Scozia e Irlanda. E se i vincitori di questo mese sono uno scozzese ed un'irlandese, chi poteva mandare Merida ad intervistarli se non un'inglese? Tanto per mantenerci sul piano dell'imparzialità, quindi, almeno se parliamo di origini. Perché il Mister e la Miss di questo mese sono due persone che posso definire piuttosto vicine a me. Uno come compagno di classe e l'altra come concasata. Ma andiamo a vedere i risultati delle votazioni:
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Come potete vedere c'è stata una schiacciante vittoria da parte del terzino Domhnall MacGillivray. Mentre una leggera incertezza si intravede tra le concorrenti al titolo di Miss, tra le quali però la Tassorosso Eleanor McLeod spicca superando anche nomi noti come quello della nostra redattrice Merida McReady. C'è anche stato qualche burlone, in entrambi i casi, che ha votato per soggetti fuori concorso. Approfitto però dell'occasione per salutare la nostra bibliotecaria Anne Burton che ci sopporta ormai da tanti mesi. Ma adesso andiamo pure a conoscere meglio i nostri vincitori.
Seanna: E dunque voi due sareste gli studenti più tradizionalisti della scuola, Miss&Mr G.A.P. Credete di esservelo meritato, questo titolo?
Donnie: Dipende. Se G.A.P. sta per “Grinzafico in Azione Perenne”, chiaramente sì. Se è perché sono diventato Mr Scozia, pure. Ohi a proposito, ce l’avete una fascia celebrativa…? Una spilletta, almeno? No? Ma dove li buttate tutti gli zellini che guadagnate?
Eleanor: Oooh beh, anche se ormai sono diversi anni che vivo lontana dal luogo in cui sono nata, devo dire che l'Irlanda mi è rimasta nel cuore, e infatti cerco di tornarci il più spesso possibile. Anche perché lì vivono ancora i miei nonni materni a cui sono molto legata, soprattutto mia nonna che era Tassorosso come noi.
Eh, no Donnie, niente fascia celebrativa o spilletta. Devi accontentarti della gloria che questo titolo ti dà. E sì, Ele ti capisco, certi posti rimangono nel cuore. Specie se ci sono i nonni che ci viziano.
S: San Patrizio e Sant'Andrea. Che rapporto avete con queste due feste? Sono solo tradizioni oppure c'è anche qualcosa che vi spinge a sentirle come vostre?
D: Quei Patronus che festeggiano i babbani, vero? Hmm, ti dirò, c’è lo stesso rapporto che si ha con una di quelle vecchie zie coi baffi che vedi una volta all’anno e che ti rimpinza di manicaretti fino a scoppiare – dai, tutti ne hanno una, non fate quella faccia. A casa mia si festeggia la Scozia in sé più che quel pescatore lì, rigorosamente in kilt e con una dose tripla di haggis di Nonna Borlotta che ti stende. E poi magari facciamo un giro tra i Babbani dei paesi vicini, loro sì che fanno feste in grande per quel giorno… Dopotutto il 3 Dicembre non festeggiano Merlino.
E: Con il passare degli anni si è sicuramente un po' perso il significato originale della festa, ma in famiglia l'abbiamo sempre festeggiata a dovere. Solitamente, quando ancora non ero ad Hogwarts, andavamo tutti insieme a Dublino, dove la Comunità Magica organizza delle sfilate grinzafichissime per tutti i quartieri, con musica, balli e tantissime cose da mangiare, soprattutto.
Uhm… zia Georgina i baffi non li ha, ma gli Scones per il tè li fa buoni e pure tanti, quando si va da lei in aprile. Ma perché certe feste vengono sempre in mezzo all'anno scolastico e mai in estate? E Donnie con il kilt non riesco manco ad immaginarmelo. Quanto alle sfilate di San Patrizio, dove sono tutti in verde, è capitato anche a me di vederle… anche se non a Dublino.
S: Solo pochi giorni fa, abbiamo avuto l'occasione – irlandesi e non – di ritrovarci, nostro malgrado, a “festeggiare” San Patrizio in un modo non molto consueto direi. Ma come vengono vissute queste feste qui a Hogwarts da voi?
D: Oh beh qua niente di che… io mi rimpinzo di pies, porridge e queste cose tipiche qui. Cerchiamo sempre di farci mandare un po’ di Incendiario da casa, ma niente da fare. Comunque ehi, non è detto che il prossimo 30 Novembre la Scuola non si sveglierà blu con una croce bianca in faccia.
E: Non so chi ha avuto quella genialata di tingerci tutti di verde, ma lo dovrei proprio ringraziare perché è stato uno dei modi migliori di festeggiare degnamente San Patrizio. Ahahahah! Ho sfoggiato quel colore per tutto il castello con molto orgoglio. Se lo vuole rifare anche il prossimo anno, posso dargli una mano eh! Ehi, contattami che ci mettiamo d'accordo, chiunque tu sia! Comunque, tornando a noi… vedi, forse dovrebbero essere più valorizzate queste feste, dopotutto siamo tantissimi irlandesi qua dentro e non vedo perché non possiamo organizzare qualcosa di grande per dare rilievo e sfoggio delle nostre origini. Magari con anche una bella giornata libera dalle lezioni per rendere il tutto più piacevole, no?
Hai sentito, tu, misterioso artista che ci hai colorati tutti di verde? Hai un'ammiratrice disposta ad aiutarti per il prossimo anno. Per informazioni contattare direttamente la signorina McLeod oppure pubblicare annuncio in bacheca. E per quanto riguarda i giorni liberi per festeggiare degnamente le nostra origini – sì, mi ci metto anche io che sono inglese – si potrebbe provare a raccogliere delle firme da presentare poi alla Preside Welkentosk.
S: Quali sono le maggiori tradizioni scozzesi e irlandesi?
D: Questa è facile: il kilt, le cornamuse ed i litri di Whisky che non devono mai mancare. Porta male, anzi, se sulla tavola non ce n’è almeno una bottiglia quando si mangia tutti assieme. Poi… ohi, certo! Gli Highlands Games! Sono una cosa grinzafichissima. Praticamente ad agosto i diversi clan si trovano tutti nella piana di Braemar per sfidarsi in una serie di giochi, alcuni con la bacchetta ed altri no… tipo, c’è il lancio dei tronchi. I McReady sono i favoriti ogni anno ed il mio procuginobis Robert è uno dei lanciatori migliori. Non so se lo avete presente, ma era quello bravo che scriveva nella vostra sezione sportiva qualche anno fa. Magari qualche volta dovreste leggere i suoi articoli per, come dire… avere un esempio di buon giornalismo.
E: Un'altra tradizione è la Festa di Santa Brigida, dove si costruisce una croce di giunchi che poi si conserva a casa per tutto il resto dell'anno. Anche se, secoli fa, nella cittadina di Teltown, nel nord, le coppie che camminavano una verso l'altra in questo giorno risultavano civilmente e legalmente sposate. E se poi non andavano d'accordo l'anno successivo bastava che si allontanassero per sciogliere il legame. Anche se ormai non si usa più. E poi ci sono i Laethanta na Riabhaiche, i primi giorni di aprile, i Borrowed Days. La leggenda racconta che una mucca testarda sosteneva che marzo non era riuscita ad ucciderla, indispettendolo, così che questo prese in prestito da aprile tre giorni di clima freddo e tempestoso, riuscendo così alla fine ad uccidere la povera mucca.
Non conosco questo tuo procuginobis Robert, Donnie, ma se è un degno parente della nostra Caporedattrice Merida, della quale conosco già la fama di lanciatrice di tronchi, non ho difficoltà a crederti. Quanto a certe antiche tradizioni irlandesi sui matrimoni, invece, credo proprio che approfondiremo il discorso in separata sede, Ele.
S: E, tra le tante, qual'è la vostra tradizione preferita?
D: Beh, a Dufftown si festeggia Hogmanay in maniera spettacolare… Hogmanay è il Capodanno, in pratica. I MacGillivray lo festeggiano alla grande per tutta la notte, fino all’alba. Di solito c’è lo zio Fanfart – Fart, per gli amici – che suona la cornamusa finché non rantola sulla poltrona senza fiato e gli Elfi in cucina ci preparano un banchetto fatto rigorosamente di sei portate, servendone una ogni ora, dalle sei a poco prima della mezzanotte… non ti dico i fiumi di Incendiario che scorrono! Nella piazza di Dufftown c’è acceso un grosso falò e vengono fatti esplodere i fuochi d’artificio mentre si sceglie uno di noi per essere il primo a varcare la soglia della casa vicina non appena scatta la mezzanotte, portando con sé un cestino con dei doni e, in teoria, fortuna. È la tradizione del primo passo e diciamo che determini la fortuna del padrone di casa per il nuovo anno. Praticamente si finisce che ogni famiglia del paese fa il brindisi con un vicino in casa. E poi niente, si festeggia fino all’alba a suon di Slaínte!
E: Oooh, forse la mia preferita è quella che cade il 26 dicembre. Si chiama "Wren boys", ragazzi dello scricciolo. E praticamente si va in giro per la città a suonare porta a porta con del materiale assemblato in modo da ricordare, appunto, lo scricciolo imprigionato nella ginestra, e si canta la canzone che racconta di questa storia. E' molto bello soprattutto perché ogni casa a cui bussi ti offre qualcosa di caldo o di dolce da mangiare e arrivi alla fine che sei pieno come un uovo tanto che non riesci neanche più a cantare.
E se è vero che molte tradizioni si somigliano, è anche vero che non bisogna mai perdere nessuna occasione per conoscerle di persona. Credo proprio che il prossimo Capodanno, o Hogmanay che dir si voglia, farò una bella gitarella a Dufftown, naturalmente dopo una breve tappa il 26 dicembre in Irlanda.
S: Parlando di tradizioni, non si può non parlare di cibo e bevande. Quali sono le vostre pietanze e le vostre bevande tradizionali irlandesi e scozzesi preferite?
D: L’haggis di Nonna Borlotta che ti dicevo prima. Brandy può confermare che è la cosa più buona di questo mondo – sì lo so CousBro, a te piace di più il cranachan di Nonna Ermenegilda – comunque so che sembra schifoso se pensi che c’ha le interiora di pecora, ma posso giurare sulla testa della McCollough che è delizioso.
E: Il piatto tradizionale irlandese che preferisco è il Boxty. Devi assolutamente provarlo anche tu! E' una specie di pancake, ma fatto con le patate. Solitamente lo mangiamo a colazione, anche se nonna me lo prepara spesso la sera per cena, quando vado da lei per le vacanze. E' molto nutriente e gustoso! Per le bevande invece io amo il sidro analcolico di mele. Un po' frizzantino, è ottimo per accompagnare i pasti.
Spero sul serio che sia delizioso come dici Donnie, perché ho la vaga sensazione che se così non fosse non sarebbe la testa della McCullough a saltare, ma sarebbe la McCullough stessa a far saltare la tua, di testa. E se mi capiterà di venire in Irlanda non mancherò di provare questo Boxty, Ele, anche se con il vino che sia d'uva o di mele, non vado molto d'accordo.
S: Giochiamo al “Se fossi…”: Se voi foste una tradizione, un cibo o una bevanda di Scozia e Irlanda quale sareste? In parole povere, qual è la tradizione che più vi rispecchia?
D: Mmmh… questa è difficile. Non so, credo che lo sarà quando istituiranno il Donnie Day, il giorno in cui le sestine Grifondoro il cui nome inizia per L e finisce per ilith dovranno uscire con me. Io direi che possiamo già cominciare a festeggiarlo. Tipo… quand’è la prossima uscita ad Hogsmeade?
E: Io sarei uno seamróg, il giovane trifoglio che è diventato un simbolo non ufficiale dell'Irlanda. E che poi ci riporta anche alla Festa di San Patrizio, dato che questo santo viene sempre raffigurato con questa foglia in mano. Forse è per questo che non mi dispiaceva essere verde lo scorso weekend? Ahahahahah!
Oh… beh… non so se la Havenport sia disposta ad uscire con Donnie, ma di sicuro non si può negare che l'ego del mio compagno di classe non sia, se non smisurato, sulla buona strada per diventarlo. Molto irlandese, invece, è la tradizione in cui si rispecchia Eleanor.
S: E a quale tradizione, cibo o bevanda della vostra terra, paragonereste, invece i vostri amici?
D: Hmm… Jed non può che essere uno Shortbread, perché… ahah non sto a dirlo, lui sa. Tha gràdh agam dhut, Bro! Seb, uhm… oh lui è uno di quei Black Pudding, neri come la sua anima tormentata. Brandyyyy… dell’Irn-Bru, arancione e pieno di zucchero! E Alysha… beh, non può che essere dell’ottimo Incendiario.
E: Interessante questa domanda. Allora, Peritas è dolce come il Boxty, Gus sarebbe senza ombra di dubbio la Uilleann pipes, una cornamusa tradizionale, per il suo tono di voce così armonico, Camille potrebbe essere invece uno spigoloso pallone da Rugby. Poi, Seb mi ricorda l'Arpa di Brian Boru, perchè ha un carattere difficile ma allo stesso tempo delicato e quasi d'altri tempi. Haze è sicuramente l'Hurling, uno sport che si gioca con delle mazze e una palla, molto veloce. Sforando un po', direi che Lis è colta e intelligente come W. B. Yeats, un poeta e drammaturgo irlandese di fine Ottocento. Eileen mi fa venire in mente Santa Brigida e la croce di giunchi per la sua pazienza e fermezza, mentre Evanna forse la festa di Beltane, l'inizio della Primavera. Roxanne è un Irish Stew, un indigesto stufato d'agnello. Tu invece mi ricordi moltissimo il Colcannon, un piatto di patate schiacciate, simile al purè, arricchito con cavolo e aglio selvatico. Oh, ci ho preso gusto!
E no, Donnie, adesso ci hai incuriosito. Quindi se da lui non si riuscirà a sapere perché Jed sarebbe uno Shortbread, siete tutti autorizzare a mettere sotto torchio anche quest'altro mio compagno di classe. E non avevamo dubbi che Ele ci prendesse gusto sul trovare un paragone tra cibi e amici… anche se, sinceramente, cavolo e aglio non ce li vedo proprio a rappresentarmi.
S: Per concludere, immaginate di dover pubblicizzare un viaggio in Scozia o Irlanda. Come lo fareste? Cosa consigliereste di visitare o da non perdere assolutamente di queste terre?
D: Domhnall MacGillivray è l’attrazione da non perdersi quando metti piede in Scozia. Non credo ci sia da aggiungere altro per convincere le ragazze a farci un salto. Gli altri se ne restino pure a casa.
E: L'Irlanda è tutta bella, dalle città principali come Dublino e Cork, Kilkenny col suo castello, la città medievale di Galway, fino ad arrivare alle Cliffs of Moher. Offre paesaggi e panorami mozzafiato, oltre che una tradizione culinaria di tutto rispetto. Poi la musica folk, la cordialità degli abitanti, il verde, no, davvero, che state aspettando?
E l'ego smisurato di Donnie MacGillivray colpisce ancora, ma chissà forse a qualcuna potrebbe interessare per decidere di passare l'estate in Scozia; la descrizioni dei paesaggi irlandesi mi ha quasi fatto venire voglia di partire, invece.
Mentre decido cosa fare durante le prossime vacanze, però, vi invito tutti a votare per il prossimo concorso di Miss & Mister. Stavolta dovrete scegliere il Mr e la Miss Sfera di Cristallo, ossia quali studenti interpretano meglio i segni divinatori, non solo – o non tanto – perché maggiormente affini a discipline scolastiche come Divinazione. Qualcuno ha intravisto una T in Difesa nei resti della vostra colazione? Questo è il/la Mister/Miss che cerchiamo! Oppure è solo qualcuno che conosce il professor Mallory meglio di noi!
E siccome sei molto indaffarato, più copiosamente ti scriverò. Immagino che dopo una citazione del genere, come minimo ci si aspetta che chieda scusa alla canzone babbana da cui ho preso ispirazione, seppur cambiando il testo. Nah, non è vero. O perlomeno nessuno che abbia letto almeno un mio articolo e mezzo, potrebbe davvero aspettarsi che io chieda perdono per qualcosa che ho fatto. Mi assumo le conseguenze del mio operato – come si dovrebbe dire in questi casi – esattamente come non mi pento di essere andata a cercare risposte direttamente alla fonte primaria, quando si parla di sicurezza pubblica, protezione della Comunità Magica e/o la nostra salvaguardia. Ovvero: Ministero della Magia, Secondo Livello, Dipartimento Auror.
L'idea, in realtà, ha fatto capolino nella mia testa già da qualche tempo, rafforzandosi ogni volta che i quotidiani hanno riportato una notizia sottoforma di dubbio o illazione, di probabile ma è meglio se usiamo il condizionale; ogni volta, in pratica, in cui il solo commento che si è arrampicato sino alle mie corde vocali è stato: ma questi ci sono o ci fanno?
Chi mi legge più o meno con costanza sa quanto abbia difeso l'operato del Dipartimento retto da Hegla McDunst non solo ora che la mamma di Jay ha preso in mano le redini di ciò che Morgan Shepard ha contribuito a costruire, come altri prima di lui. Non me ne pento, malgrado la mia posizione possa esser stata vista come quella di chi non ha fatto altro che seguire gli insegnamenti che si ricevono in famiglia sin da piccoli. Sono scozzese, lo ricordo solo nel caso in cui chi è stato sfiorato da tali pensieri, possa allo stesso modo ricordarsi di come – al massimo – ciò che ci viene insegnato da piccoli è avere una nostra personale identità, radicata almeno quanto il desiderio di indipendenza. Indipendenza… chiaro il concetto? Quando, in un passato neanche poi tanto lontano, ho sostenuto che il lavoro degli Auror andrebbe compreso, prima di parlare a vanvera, non cercavo il facile plauso dei lettori né di tirare l'acqua al Coerceo di avere un cugino che ha iniziato l'Accademia Auror lo scorso autunno. Allo stesso modo – dunque – il bisogno di verità che mi ha spinto a scrivere al Dipartimento nella sua totalità, non deriva adesso dalla necessità di unirmi al coro di coloro che devono per forza puntare la bacchetta contro qualcuno, alla ricerca di spiegazioni su quanto sta accadendo all'interno di una Comunità Magica in cui Stoker è ancora latitante anche se nessuno ne parla o la Francia ci ha chiuso le porte in faccia non proprio – e non tanto – perché abbiamo detto loro per l'ennesima volta che non è credibile chi mangia lumache e ranocchie.
Risposte. E' tutto ciò che ho sempre e solo cercato. Risposte. Non solo come scribacchina, ma prima di tutto come membro di questa Comunità Magica, la stessa in cui vi è un serial killer tuttora a piede libero, si rumoreggia di strani via vai delle Forze dell'Ordine Magico dal San Mungo e nessuno dice più niente in merito a nulla, l'avrete notato anche voi. L'immobilità è la prima forma di rinuncia, dicono dalle mie parti. E visto che non sono conosciuta per l'attitudine a star ferma, ho mosso la piuma, come si suol dire, e quello che potete leggere qui di seguito è lo scambio epistolare tra una studentessa rompiboccini del settimo anno ed il Capo degli Auror che immagino di dover considerare come portavoce dell'intero Dipartimento, visto che è la sola voce in mezzo al coro che ha voluto rendermi partecipe del suo punto di vista.
Caro Quartier Generale degli Auror,
il mio nome è Merida McReady, ma per quanto il mio cognome non credo sia nuovo per voi, ciò che mi spinge a scrivere direttamente al Ministero della Magia è qualcosa di diverso dalla parentela che ho con qualcuno che sta scalando più di un Grampians, per essere annoverato tra le vostre fila.
Sin da quando ho preso in mano una piuma per scrivere le prime righe su un giornalino scolastico – ma a ben vedere anche prima, considerando la famiglia in cui son cresciuta – ho sempre creduto che castare degli schiantesimi su qualcuno non ha senso, se prima non si chiedono spiegazioni. Perché la verità non sta tutta da una parte, spesso e volentieri, o solo perché ognuno deve avere il diritto di poter dire la sua.
E quindi vi chiedo: voi cosa avete da dire?
Su Stoker, sul Festival dell'Uguaglianza, su questo fantomatico (e davvero così?) killer delle figurine. Voi cosa avete da dire?
Sulla Francia che chiude le frontiere dimenticandosi di quanto l'aiuto di questa stessa Comunità – e di chi la rappresenta – sia stato per loro fondamentale in passato. Voi cosa avete da dire?
Sapete, un'altra cosa che – da non ancora adulti – ci viene detto sempre è che per riuscire davvero a spiegare le cose si deve immaginare di parlare con i bambini, perché se si riesce a illustrare i concetti ad una simile platea, allora si è pronti per far fronte anche agli adulti. Allo stesso modo, voglio credere che spiegarvi attraverso un giornalino scolastico possa essere la vostra occasione di confrontarvi con il bambino in attesa di comprendere.
Non siamo adulti, non abbiamo le stesse pretese e, di certo, il sarcasmo che cerchiamo di mettere nei nostri articoli non è paragonabile con quello di chi scrive per professione o vuole per forza vedere anche quello che non c'è.
Ma questo non significa che non dobbiamo pretendere delle risposte.
O che non sia vostro dovere farci sentire al sicuro.Merida McReady
Caporedattrice de La Voce degli Studenti
Se queste sono le righe che ho indirizzato al Ministero della Magia e all'attenzione dell'intero Dipartimento del Secondo Livello, dunque, la risposta non si è fatta attendere più di tanto, per quanto a leggerla mi sembri più un parere personale di una strega che è anche una mamma, con tutto ciò che questo comporta.
Cara Merida,
se c'è un fatto su cui i giornalisti non hanno mai mentito in tutti questi mesi, è il descrivermi schiva nei confronti della stampa. Non solo a causa degli avvenimenti più recenti dello scorso anno che, come tu e gli altri scribacchini ben saprete meglio di me, hanno portato a manipolazioni e censure, ma perché sono convinta che non tutto possa essere spiegato a parole, non nei modi e nei tempi che la Comunità Magica a volte vorrebbe. Per spiegare qualcosa, serve prima di tutto poter dire la verità, senza impedimenti di alcun genere, senza giri di parole, e invece spesso e volentieri il segreto professionale a cui siamo vincolati ci consente di dire solo mezze verità e a volte ci costringe direttamente al silenzio, almeno finché il caso in questione non verrà risolto. E' una cosa che mi ha sempre dato un gran fastidio e che mi pesa tutt'ora a volte, ma anni di esperienza mi hanno insegnato che spesso il silenzio è ripagato dall'effetto sorpresa e in altri casi dalla salvaguardia della copertura delle persone che lavorano con noi.
Tutti gli eventi che hai nominato fanno parte dell'attualità, dei fatti di cronaca che leggiamo sui giornali e di tutti quei casi che – purtroppo – sono ancora aperti al Quartier Generale e su cui lavoriamo ogni giorno. Solo nei libri della Wickham i tasselli del puzzle vanno a posto con tanta facilità, mentre nella realtà il processo per inserirli – e soprattutto trovarli – non è così semplice. Posso però provare a darti un quadro generale del puzzle e dirti come secondo me i fatti siano legati tra loro più di quanto sembri. Posso dirti che il killer delle figurine potrebbe essere chiamato più correttamente complice degli Humphreyani. Sicuramente è in linea con il loro obiettivo finale: ferire una Comunità Magica che sta cercando di riprendersi con le unghie e con i denti la sua normalità. Alla fine poco importa il nome con cui li etichetti: Humphreyani o Sigillari, Killer delle figurine o Gran Maestro, è importante prendere coscienza del fatto che stanno tutti remando nella stessa direzione. E noi? Non mi nascondo dietro un dito, e non dirò che è sempre tutto sotto controllo, perché a volte anche noi Auror siamo umani e commettiamo degli sbagli. Ci prendiamo degli schiantesimi sui denti – metaforici e non – come tutti, facciamo errori di valutazione, a volte quelli che per comodità chiamiamo "i cattivi" riescono a depistarci, ma se c'è una cosa di cui sono sicura è che ho alle spalle un Dipartimento che nonostante tutto non molla mai.
A volte credo che il fine ultimo dell'addestramento in accademia sia proprio questo: non creare dei super uomini in grado di prevedere qualsiasi cosa, ma piuttosto darci la capacità di reagire in ogni circostanza, per dare alla Comunità Magica la certezza che ci sarà sempre qualcuno pronto a combattere per loro, pure nei momenti che sembrano più bui, anche quando sembra che mezza Confederazione Internazione ci stia voltando le spalle. A proposito, le questioni internazionali non sono esattamente il mio forte, Merida, come la politica in generale. Per quello dovrai bussare ai piani alti quando magari sarai qua fuori, che ne dici?
In bocca al gramo per l'uscita del numero,
Hegla McDunst.
Questo è quanto. O, meglio, questo è ciò che la più alta rappresentanza del Secondo Livello ha da dire in merito a tutto ciò che sta accadendo all'interno della Comunità Magica. Per le questioni internazionali – come avete potuto leggere – mi consiglia di aspettare di finire la Scuola e chiedere direttamente ai piani alti, anche se magari per quando mi sbatteranno fuori qui a schiantesimi sulle chiappe, la Comunità Internazionale si sarà già allineata con la posizione francese perché non si può aspettare in eterno che la nostra immagine sia migliore di quella attuale dove neanche il Ministro della Magia Lloyd parla più, l'avete notato?
E si, perlomeno alla mia attenzione non è sfuggita la rivelazione che sinora non mi è capitato di leggere in alcun quotidiano: il killer delle figurine – a detta della McDunst – potrebbe essere in combutta con chi ha issato determinati vessilli al Festival dell'Uguaglianza o durante l'attacco fulmineo a determinate attività commerciali. Da giornalista in erba, dovrei prendere il tutto come uno scoop utile a far vendere a questo giornalino scolastico qualche copia in più – sempre che il borbottare di Jay in sottofondo non mandi le copie in autocombustione prima dell'uscita vera e propria – ed in effetti non posso negare che questo sia un gran bel colpo per La Voce degli Studenti.
Da membro della Comunità Magica, tuttavia, non posso limitarmi a prendere le rassicurazioni del Capo Auror come una Bevanda della Pace da rileggere ogni volta che non ricevo lettere dai parenti e mi viene da domandarmi se non sia in realtà successo qualcosa. E' vero, ne abbiamo affrontate tante – negli ultimi anni – e non serve neanche diversificare dei nomi che sono portatori dello stesso messaggio di distruzione, anche se in modi diversi. Ma proprio perché ne abbiamo viste diverse, dovrebbe essere ormai chiaro che da una parte vi è la necessità di silenciare elementi utili alle indagini – come vengono chiamati in gergo – ma dall'altra c'è anche e sempre il sottovalutare il potere della gente comune e l'aiuto che, se correttamente informata, questa potrebbe dare.
Nella mia testa ho la bella immagine di studenti che pendono da una trasmissione radiofonica interrotta per raccontarci come Humphrey sia appena caduto, in seguito ad un colpo di mano che per la sua riuscita ha attinto ad una manifestazione popolare. Era una distrazione per allontanare maghi e streghe dal Ministero? Chi se ne frega! E' ora di smetterla con la storiella che i civili, quasi sempre, non sono altro che ostacoli. Lo siamo – si, è vero – ma lo diventiamo maggiormente se ci muoviamo sotto il doppio Fulmen di chi trova giovamento dal lasciarci ciechi ed ignari e chi pensa che non possiamo essere una risorsa.
Mi fa rabbia, tutto questo. Mi fa rabbia dover attendere – per quanto? ci sono dei progressi? – affidandomi unicamente ad una pergamena ben scritta in cui si cerca di far appello ad una parte razionale che, mi spiace signora McDunst, non è facile da mettere a fuoco, soprattutto in questi momenti. Perché in quelli che lei stessa definisce come momenti che sembrano più bui tutto quello cui si riesce a pensare è che i cancelli di Hogwarts sono invalicabili non solo per chi vorrebbe provare ad addentrarsi al castello. E siamo cresciuti per aspettare che quel che ci riguarda ci venga raccontato solo dopo, come una favola della buonanotte con il suo bel lieto fine da cui la sola morale che riusciamo a trarre è: siamo il futuro, ma senza insegnanti.
Mercoledì 22 marzo, ore 17. È la fine delle lezioni e tutti gli studenti si riversano nei corridoi e sulle scale, come accade ogni giorno durante le settimane di studio. Ma non è un giorno come un'altro, è successo qualcosa e sono i quadri a suggerircelo. Occhiate preoccupate, impaurite, incuriosite… alla fine ci guidano fino al pianerottolo del quinto piano, dove l'ennesima vittima dell'assassino dei quadri giace nella sua cornice, mutilata come al solito.
Ma stavolta la vicenda non finisce qui. Infatti un piccolo gruppetto composto da studenti e docenti ha deciso che stavolta si doveva andare fino in fondo alla vicenda. "Io, insieme ai miei compagni e ai due insegnanti, abbiamo seguito le sue tracce fino al settimo piano", ci racconta Gwen, primo anno Grifondoro. Poi è Eileen, secondo anno Corvonero, a continuare; "all’inizio non c’era nulla. Poi è apparsa. Non so bene come, ma è apparsa una porta che ci ha condotto in una stanza che, credo, era o è un magazzino. C’era tanta roba, cianfrusaglie per lo più, sparsa ovunque e poi c’era un quadro di una caverna con diverse braccia destre nel pavimento." Parecchio macabro, uh? Nessuno l'ha specificato ma credo che si trattase delle braccia sottratte a tutti i quadri "uccisi" fin'ora. "I professori" Spooner e Willard, "sono entrati nel quadro, mentre noi studenti siamo rimasti fuori. Dopo un po’ è apparso il mostro."
Certo che un brivido lungo la schiena deve essere passato un po' a tutti i presenti, in questo momento. Per chi non ha visto la scena conclusiva, il mostro era una sorta di gigante alto diversi metri, con la pelle tutta rossa e degli occhi gialli e sgranati che facevano venire i brividi se si posavano su di te. Ci credo che Quincy sembrava essersela fatta nelle mutande! "Quel mostro che pensavamo fosse un troll è più un grosso gigante a cui mancava un braccio" afferma Alexandria, primina Grifondoro. Quindi abbiamo due docenti dentro un quadro, cosa già abbastanza eccezionale di per sé, alle prese con una creatura mai vista prima! Ci si aspetterebbe una battaglia epica! E invece a sentire le testimonianze di un po' tutti, il mostro voleva semplicemente… esssere provvisto di entrambe le braccia! Mi sono rivolto direttamente ai protagonisti del mancato scontro. È l'assistente di pozioni Willard che mi ha chiarito la vicenda: "N(ihe) lo ha rallentato perché era palesemente spaventato dalla situazione e io ho trasfigurato un braccio per lui e ora vedi?! è felice!" E in effetti, guardando verso il quadro che Willard si è portato giù per le scale, quel… coso saltava e picchiava le pareti con un non so che di trionfante.
"È stato strano accorgersi che io e gli altri investigamaghi Max, Samantha, Byron e Gwen" cioè, c'era pure un comintato investigativo appresso a questa cosa?? "avevamo ragione… che era spinto dal fatto che gli mancasse un braccio a compiere quelle cose così crudeli e orribili" afferma Alexandria, mentre Roxanne, secondo anno Serpeverde afferma che "in realtà era soltanto un quadro incompleto, in cerca della sua parte mancante. [...] E' per questo che ha continuato ad assassinare dipinti, staccandone il braccio. Tra l'altro, ovviamente, sempre lo stesso. Non era un mostro. Solamente un quadro incompreso." Sì insomma, da carnefice a vittima. Ma mi chiedo io, si possono giustificare le sue azioni solo perché la sua intenzione non era cattiva? Ho i miei dubbi e più di un Serpeverde dovrebbe magari farsi un esamino di coscienza a questo proposito. Ma tornando a Roxanne, la ragazzina dice di non aver avuto paura neanche per un attimo in quella situazione. Forse perché loro sono rimasti fuori, forse perché il mostro non poteva mettere la sua manaccia sulle loro braccine, chissà, anche se persino Lysander mi continuava a ripetere "Ma davvero non ho corso alcun pericolo, non c'era niente di pericoloso!" E poi Spooner mi è sembrato ferito ad una spalla… ma va beh, tutto sembra essersi concluso nel migliore dei modi grazie alle ricerche degli studenti e all'inervento dei professori.
Ho chiesto ad alcuni dei ragazzini cosa avessero provato a vivere in prima persona quest'avventura; "posso solo dire che mi ha fatto piacere ritrovarmi in questa situazione, non sono pazzo… ma è bello, per un ragazzo del primo anno, aiutare i professori e la scuola per cercar di risolvere un problema comune" mi ha detto Maximilian, primo anno Serpeverde, e sembra pensarla così anche la sua amica Alexandria, "è splendido aver potuto indagar sulla cosa ed aver scoperto cose utili ad aiutare coloro che ci danno tantissimo in questa scuola insegnandoci come affrontar quel che ci aspetterà la fuori in futuro dandoci le conoscenze che necessitiamo…mi sento come se avessi ridato un pochino quel che mi viene offerto qui a scuola quindi sono felice".
È tutto qui, allora? Non manca proprio niente? Non mi stupisce che sia stata la piccola Corvonero l'unica ad aggiungere una postilla: "mi dispiace per tutti gli abitanti dei quadri che sono stati uccisi. È possibile che vengano ridipinti?" Già, chi ci pensa alle vittime? E poi ci sono ancora tanti interrogativi riguardo questa vicenda. Da dove viene questo quadro maledetto? Chi l'ha dipinto? Perché ha iniziato a muoversi solo ultimamente? Com'è possibile che abbia fatto tutto questo? E cos'è la stanza bruciata in cui era nascosto? Come si può aprire quella porta? Interrogativi a cui spero qualcuno potrà fornire risposte nel prossimo futuro.
In realtà i ponti non fanno per me! Troppo trafficati e troppi spifferi… pensavo piuttosto di trovare un appartamentino, magari nella Londra babbana, così da stare più vicino al Ministero in cui vado a fare il tirocinio. Sempre che i miei non mi diseredino prima… a quel punto forse dovrei riconsiderare l'idea del ponte. Oppure rassegnarmi a fare due o tre passaggi di Metropolvere ogni mattina finendo per ritrovarmela pure nel naso… sì insomma, una casa da dove non mi caccino credo di averla, se era questa la domanda!. Sai, COSO, pensavo che in fondo COSO dai bei capelli innevati – che tutti chiamano Allen Hollowdale – forse non ha proprio proprio sbagliato, quando ci ha quasi chiesto se la domanda che gli abbiamo fatto avesse bisogno di una risposta come la sua. Voglio dire: magari è proprio per questo che nessuno degli altri COSI che stanno per andarsene – non nel senso che stanno per morire, forse – ci ha risposto. E si, lo so, ci sono stati alcuni COSI frettolosi che hanno fatto finta di non sentirci anche se ci siamo fatti castare un Sonorus proprio per esser chiari, ma magari dovevano correre al bagno per cacciare dei serpenti un po' diversi da quelli con cui aveva a che fare San Patrizio, ecco.
O forse pensavano che nel chiedere "COSI, una volta fuori di qui ce l'avete un ponte sotto cui vivere?" volessimo sistemarci a casa loro per le vacanze estive. O spedire qualche pergamena per tener loro compagnia l'anno prossimo visto che, da una statistica del S.O.G.N.A. (Servizio Onnipresente per Giovani Non Accasati), pare che una volta concluso il corso di studi ad Hogwarts, i neo diplomati cadano in uno stato depressivo simile al coma in cui sono contemplate solo attività come mangiare, dormire e perdersi tra i cunicoli del nuovo Polo Accademico.
Quindi, COSO, dici che in qualche modo la nostra domanda li ha spaventati e adesso stanno riflettendo sulle loro esistenze per evitare di finire davvero sotto un ponte o comunque farsi spedire per tempo la COSA con tutte le stanze dell'Accademia segnate per bene? Oh, poverini! Giuro solennemente sulla testa di COSA camomilla (o Camille, come preferite) che non volevamo mettervi in difficoltà! Volevamo solo… farci gli affari vostri, ecco…
…tranquillo, COSO, magari mi sto sbagliando ed in realtà non è per questo che nessuno ci ha risposto – anche se vi assicuriamo che noi non siamo andati dalla Drybottle come tanti altri che abbiamo visto uscire dall'infermeria si si – anche perché possono esistere tante tante tante altre ragioni che hanno colpito proprio gli studenti del settimo anno. Tutti insieme. Tranne Allen e Merida che ci ha consigliato di andare a giocare sulle buche lasciate aperte dagli Gnomi. Magari dopo ci proviamo per davvero, ma adesso dobbiamo mostrarvi i consigli che abbiamo da dare ai settimini per sfruttare al meglio la loro inclinazione ad essere diversamente interessati al proprio
LAVORO #1: INTRATTENIMENTO PER I BABBANI. Occupazione semplice approvata persino dal WWFFB visto che in pratica occorre solo sostituirsi agli animali in gabbia che i Non Maghi considerano un'attrazione soprattutto per i più piccoli. Ideale per chi ama i piccoli spazi, generalmente non si lamenta per il cibo, non ha uno spiccato bisogno di privacy e tendenzialmente ama essere guardato e commentato in ogni cosa che fa. Aspetti positivi: avendo a che fare con COSI più piccoli di noi, tendenzialmente non correte il rischio che vi arrivino domande difficili cui non sapete rispondere. Quindi in pratica nessuno vi chiederà mai cosa volete fare da grandi, ma neanche se avete intenzione di diventare… grandi. Non solo, ma potete imprecare segretamente facendo finta che state emettendo qualche COSO strano per richiamare i/le maschi/femmine della specie. Aspetti negativi: non farvi licenziare dopo il primo giorno per una nociva sovraesposizione ad espressioni affettuose come cucciolotto, piccolino, dai la zampa o rotolati. Ricordate: non è carino sbuffare da altre vie, in questi casi.
LAVORO #2: COSI CHE DANNO UNA MANO AI MULDOON: D'accordo, COSI, sappiate che questa è una grande grande concessione che vi stiamo facendo. E che comunque si tratta di un lavoro a tempo molto ristretto: cinque anni. Si, perché quello di dare una mano al Muldoonido è in realtà l'occupazione che – almeno per questa settimana – vogliamo fare noi, anche se non per le stesse ragioni per cui ci sentiamo in dovere di suggerirvela. Si tratta di un lavoro divertente, questo è il primo punto da tenere in considerazione, anche se è sconsigliato per chi in linea di massima si sposta sotto disillusione, in Biblioteca si circonda di pile di libri per evitare di parlare con chiunque e ai pasti fa sempre finta di avere la Trollinfluenza perché spera in questo modo di non farci sedere vicino a lui/lei. Requisiti richiesti: saper gattonare all'indietro, riuscire a fare almeno una ventina di boccacce diverse l'una dall'altra e – fondamentale per ottenere il posto – parlare fluentemente il bambinese. Tranquilli! Si tratta di versi quindi non dovete mettere in fila alcuna frase di senso compiuto. Aspetti positivi: se i COSI cui dovete badare non dovessero trovarvi simpatici, potete sempre dire che hanno fame o hanno…si, insomma…ci siamo capiti, vero? Dai, COSI, è facile, no? Sono allergici al passato di verdure!!!
LAVORO #3: FACCE UMANE PER I COSI CHE NON SI SANNO ESPRIMERE: Lavoro del futuro, COSI, pensateci bene perché potreste essere i primi primissimi a portarlo avanti… e farvi anche un sacco di galeoni, sfruttando la novità. Il lavoro è semplice, in fondo, poiché basta farsi assumere da qualcuno che ha sempre la stessa espressione sia che sia allegro sia che stia per piangere…ed essere la sua faccia. Niente di più, niente di meno. Quindi, se siete bravi a tirar su le COSE che stanno sopra gli occhi o vi viene naturale riuscire a far credere che state male anche quando in realtà volete solo evitare un'interrogazione… bam! questo è il lavoro che fa per voi. Certo, sempre che siate discreti al punto da sapere che a qualsiasi cosa possiate assistere dovete tapparvi la bocca e non riferirla a nessuno. E sempre che non vi venga spontaneo rispondere al posto del/della diretto/a interessato/a. Ah no, scusate, questo punto avete dimostrato di essere bravissimi ad evitarlo, ecco. Aspetti positivi: nessuno potrà più dirvi che avete una faccia da schiaffi perché – tecnicamente – state impersonando l'umore o il carattere di qualcun altro. Aspetti negativi: io e COSO stiamo personalmente studiando la possibilità che un lavoro del genere, per quanto innovativo, possa dare problemi di crisi d'identità o personalità multiple. Il consiglio è quindi quello di evitare di assumere troppi incarichi tutti in una volta perché altrimenti, COSI, potreste ritrovarvi a dover mettere la faccia per entrambi i COSI coinvolti in una conversazione e da lì al San Mungo il passo è breve.
Mi sa che ce l'abbiamo fatta, COSO. Cioè, dai, magari COSA ultimamente sempre imboccinata non ci caccia dal giornale perché le abbiamo promesso un articolo sui settimini e poi abbiamo quasi dovuto pregare COSO vicecaporedattore per poter dire che almeno qualcuno ci ha risposto. Voglio dire: magari non se ne accorge proprio proprio subito che non ci sono interventi diretti da parte degli studenti dell'ultimo anno, no? O forse se ne accorge prima che ci siamo resi irreperibili e si concentra sul fatto che non è la sola a non sapere cosa fa… no, aspetta, cancella questo pezzo! Si, ecco, comunque dicevo: …
…dicevi: Carissimi COSI che siete qui da diversi anni, non sappiamo come può esservi sembrata la domanda che vi abbiamo fatto o perché non ci avete risposto; immaginiamo che via via che si avvicina la fine dell’anno scolastico ci sia tanto da studiare o magari avete pensato che rispondere ad una domanda sul vostro futuro portasse sfi…nimento. O non lo sapete neanche voi cosa volete fare nella vita anche dopo i colloqui con i Capocasa, ecco. Anche se noi siamo solo al secondo anno e abbiamo ancora tanto da fare per arrivare dove siete voi, però, volevamo dirvi che… non importa. Davvero. Non fa niente se non avete una risposta da darci, l’importante è che sappiate che qualsiasi decisione prenderete andrà bene. O almeno questo è quello che dice sempre la mamma di Tim, tranne quando si parla delle nostre invenzioni. In quel caso sono sempre decisioni sbagliate che dovremmo rivedere, uhm. Perciò, si – insomma – non dovete avere paura, ecco. Perché tanto troverete anche voi il vostro posto nella Comunità Magica, prima o poi.
Aspetta, però, COSO. Abbiamo ancora un problema da risolvere…
Davvero, COSO?
COSO bianconeve dice che forse i genitori lo diseCosano. Non credo sia una cosa bella, sai?
E’ vero, COSO. Tu cosa proponi?
piano F.I.A.S.C.O., COSO
Piano F.I.A.S.C.O. sei sicuro, COSO?
…si?
Ok. Forse In Avanti Saremo Capaci di Occuparcene
Allen! Dacci qualche anno e ti adottiamo noi, contento?
Controeditorialedi Charlie Marmaduke Gwnewch y pethau bychain. Hai detto bene, Merida, è una frase che da noi in Galles si usa tantissimo. Il nostro patrono San Davide parlava tanto alla gente e si racconta che le persone che andavano ad ascoltarlo erano talmente tante che la terra si sollevava a formare collinette in modo che tutti riuscissero a vederlo. Ovviamente noi sappiamo che c'era lo zampino di qualche elementale, ma il punto non è questo e non è neanche che io sono un degno gallese perché chiacchiero tanto anche se, ecco, a me sono di meno le persone che ascoltano.
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Vita da stranierodi Vassil Peev Non mi sarei mai aspettato di scrivere di nuovo un pezzo per questo giornale, tantomeno un ennesimo "vita da".
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