Mercoledì 22 marzo, ore 17. È la fine delle lezioni e tutti gli studenti si riversano nei corridoi e sulle scale, come accade ogni giorno durante le settimane di studio. Ma non è un giorno come un'altro, è successo qualcosa e sono i quadri a suggerircelo. Occhiate preoccupate, impaurite, incuriosite… alla fine ci guidano fino al pianerottolo del quinto piano, dove l'ennesima vittima dell'assassino dei quadri giace nella sua cornice, mutilata come al solito.
Ma stavolta la vicenda non finisce qui. Infatti un piccolo gruppetto composto da studenti e docenti ha deciso che stavolta si doveva andare fino in fondo alla vicenda. "Io, insieme ai miei compagni e ai due insegnanti, abbiamo seguito le sue tracce fino al settimo piano", ci racconta Gwen, primo anno Grifondoro. Poi è Eileen, secondo anno Corvonero, a continuare; "all’inizio non c’era nulla. Poi è apparsa. Non so bene come, ma è apparsa una porta che ci ha condotto in una stanza che, credo, era o è un magazzino. C’era tanta roba, cianfrusaglie per lo più, sparsa ovunque e poi c’era un quadro di una caverna con diverse braccia destre nel pavimento." Parecchio macabro, uh? Nessuno l'ha specificato ma credo che si trattase delle braccia sottratte a tutti i quadri "uccisi" fin'ora. "I professori" Spooner e Willard, "sono entrati nel quadro, mentre noi studenti siamo rimasti fuori. Dopo un po’ è apparso il mostro."
Certo che un brivido lungo la schiena deve essere passato un po' a tutti i presenti, in questo momento. Per chi non ha visto la scena conclusiva, il mostro era una sorta di gigante alto diversi metri, con la pelle tutta rossa e degli occhi gialli e sgranati che facevano venire i brividi se si posavano su di te. Ci credo che Quincy sembrava essersela fatta nelle mutande! "Quel mostro che pensavamo fosse un troll è più un grosso gigante a cui mancava un braccio" afferma Alexandria, primina Grifondoro. Quindi abbiamo due docenti dentro un quadro, cosa già abbastanza eccezionale di per sé, alle prese con una creatura mai vista prima! Ci si aspetterebbe una battaglia epica! E invece a sentire le testimonianze di un po' tutti, il mostro voleva semplicemente… esssere provvisto di entrambe le braccia! Mi sono rivolto direttamente ai protagonisti del mancato scontro. È l'assistente di pozioni Willard che mi ha chiarito la vicenda: "N(ihe) lo ha rallentato perché era palesemente spaventato dalla situazione e io ho trasfigurato un braccio per lui e ora vedi?! è felice!" E in effetti, guardando verso il quadro che Willard si è portato giù per le scale, quel… coso saltava e picchiava le pareti con un non so che di trionfante.
"È stato strano accorgersi che io e gli altri investigamaghi Max, Samantha, Byron e Gwen" cioè, c'era pure un comintato investigativo appresso a questa cosa?? "avevamo ragione… che era spinto dal fatto che gli mancasse un braccio a compiere quelle cose così crudeli e orribili" afferma Alexandria, mentre Roxanne, secondo anno Serpeverde afferma che "in realtà era soltanto un quadro incompleto, in cerca della sua parte mancante. [...] E' per questo che ha continuato ad assassinare dipinti, staccandone il braccio. Tra l'altro, ovviamente, sempre lo stesso. Non era un mostro. Solamente un quadro incompreso." Sì insomma, da carnefice a vittima. Ma mi chiedo io, si possono giustificare le sue azioni solo perché la sua intenzione non era cattiva? Ho i miei dubbi e più di un Serpeverde dovrebbe magari farsi un esamino di coscienza a questo proposito. Ma tornando a Roxanne, la ragazzina dice di non aver avuto paura neanche per un attimo in quella situazione. Forse perché loro sono rimasti fuori, forse perché il mostro non poteva mettere la sua manaccia sulle loro braccine, chissà, anche se persino Lysander mi continuava a ripetere "Ma davvero non ho corso alcun pericolo, non c'era niente di pericoloso!" E poi Spooner mi è sembrato ferito ad una spalla… ma va beh, tutto sembra essersi concluso nel migliore dei modi grazie alle ricerche degli studenti e all'inervento dei professori.
Ho chiesto ad alcuni dei ragazzini cosa avessero provato a vivere in prima persona quest'avventura; "posso solo dire che mi ha fatto piacere ritrovarmi in questa situazione, non sono pazzo… ma è bello, per un ragazzo del primo anno, aiutare i professori e la scuola per cercar di risolvere un problema comune" mi ha detto Maximilian, primo anno Serpeverde, e sembra pensarla così anche la sua amica Alexandria, "è splendido aver potuto indagar sulla cosa ed aver scoperto cose utili ad aiutare coloro che ci danno tantissimo in questa scuola insegnandoci come affrontar quel che ci aspetterà la fuori in futuro dandoci le conoscenze che necessitiamo…mi sento come se avessi ridato un pochino quel che mi viene offerto qui a scuola quindi sono felice".
È tutto qui, allora? Non manca proprio niente? Non mi stupisce che sia stata la piccola Corvonero l'unica ad aggiungere una postilla: "mi dispiace per tutti gli abitanti dei quadri che sono stati uccisi. È possibile che vengano ridipinti?" Già, chi ci pensa alle vittime? E poi ci sono ancora tanti interrogativi riguardo questa vicenda. Da dove viene questo quadro maledetto? Chi l'ha dipinto? Perché ha iniziato a muoversi solo ultimamente? Com'è possibile che abbia fatto tutto questo? E cos'è la stanza bruciata in cui era nascosto? Come si può aprire quella porta? Interrogativi a cui spero qualcuno potrà fornire risposte nel prossimo futuro.

Allen Hollowdale. Un Corvonero nella concorrenza. Mosca bianca, non solo per aver scelto la Voce di cui è vice o perché la deve sempre pensare diversamente dagli altri, ma anche più semplicemente perché è albino e quindi è proprio tecnicamente bianco. Ha l'hobby di fissare la gente in maniera insistente e inquietante, oltre che quello di stare sempre sui libri. Infatti si impegna al suo massimo per esser categorizzato secchione di prim'ordine e rune-nerd e porta sempre con sé qualche quaderno pieno di scritte e scarabocchi che solo lui sa interpretare. Pungente e creativo, lo potrete trovare in posti poco frequentati e improbabili, circondato da incantesimi ed esperimenti, sempre intento a leggere e imparare, tanto che molti si chiedono se non viva in un mondo tutto suo. Qualcuno giura di aver scorto una luce di pura malvagità nei suoi occhi, quando si appresta a battere i bolidi contro i poveri cercatori avversari.