By Anne Burton | gennaio 31, 2015 - 10:49 pm - Posted in Febbraio 2071

Ogni febbraio, quando arriva il momento di presentare alla Caporedattrice l'argomento che pensiamo di affrontare, sento i pollici che prudono ancora prima che – immancabili – si manifestino davanti ai miei occhi, in ordine sparso: il/la romantico/a convinto, l'accoppiatore seriale – che tutto sa dell'amore ma non della difesa degli amici, vi ricorda qualcuno? – la strega con l'ultimo modello di Nimbus al posto della spina dorsale e l'anticonsumista. Ognuno ha il suo ruolo cui tener fede, non lo metto in dubbio, ma spero che almeno non vogliano l'onore delle armi per l'originalità. No. No. E ancora no. Sarete originali quando vi renderete conto che criticate San Valentino, ma siete i primi a volerci scrivere su. Sarete originali quando non farete i conti in tasca ai commercianti che – sorpresa sorpresa! – campano anche di queste scadenze annuali. E, infine, sarete originali quando gli occhi a cuoricino ed il colore rosso ammmmoreh vi sconvolgeranno le viscere anche il giorno dei morti, data decisamente vicina per chi ha avuto la NON brillante idea di mandarmi una di quelle cartoline sponsorizzate dalla squadra di Quidditch Grifondoro.
Perché una simile premessa, però, visto il titolo che ho scelto? Lecito chiederselo. E visto che – non ci crederete mai – persino il cervello di Dimitri Leroy ogni tanto dà cenni di vita, è ovvio che io sia quella che si distingue e brilla per originalità e fiuto della notizia. Per rendervela più semplice? Ho rubato senza mezzi termini un'interessante missiva giunta in redazione in una laconica domenica di inizio mese e recante l'enigmatica firma che avrete già notato su alcune pergamene comparse anche sulla bacheca qui a scuola: il faro. 
Ora, al di là della banale ed immediata constatazione di come ad Hogwarts non ci siano né mare né gabbiani – sebbene si raggiungano quantitativi equiparabili di bava ogni volta che il professor Wenlock passa per il corridoio – il contenuto di questa lettera, al pari dei messaggi lasciati in bacheca, devo ammettere che ha attirato la mia attenzione sin da subito, forse perché in questo mare – per restare in tema – di sole, cuore e amore, offre uno spaccato ed uno spunto di riflessione che solo una scozzese concreta come i Grampians può cogliere.
Vediamo quindi il contenuto di questa lettera che, per dovere di cronaca, sono propensa a frammentare in modo da "tradurla" via via per quelli che hanno perso il Lumos della ragione nell'ultimo periodo, un po' come Ivy Hevenge che è stata di certo contagiata da qualche forma di Morbo di Veela al punto da sponsorizzare libri d'amore davanti alla Biblioteca. Di questo passo non mi fate nominare voi sapete chi starà già scrivendo un nuovo ed avvincente mattone romanzo dall'eloquente titolo: "L'amore ai tempi di Mornay". Vomito Brividi.

Sopravviviamo a tutto

Beh, insomma. E' vero che ci siamo abituati ad annuire in modo fintamente ingenuo davanti a tutte le lanterne cadute nel 2070 per una focosa forma di ribellione ai vincoli che le hanno sostenute per decenni; è vero che lasciamo facilmente credere che – scherzi? – quella di Halloween è stata una burla ben riuscita, basta con queste allusioni a veleni diversi da quelli prodotti da Calypso VonSchuster ogni volta che apre bocca. Ma non so quanto potremmo ancora sopravvivere, ad esempio, a fidanzate – a ben… sedici anni? – isteriche o rapporti più complessi del matrimonio dei miei nonni che dura da settanta e passa anni e, soprattutto, non so se sopravviveremo alla centralità che tutti questi argomenti a quanto pare devono avere. Ad esempio, evitatemi lo spettacolo penoso di qualche emulatrice della McFarland, GRA-ZIE. 

Loro dicono di non c'entrare nulla. Prendono le distanze da quelle dichiarazioni ma non fanno altrettanto con i Galeoni, senza porsi il problema della loro provenienza. Quelli sono Galeoni sporchi, dico io, e allora non ha più senso proteggere gli Unicorni per evitare che si sparga il loro sangue, quando altro sangue macchia le mani di chi ha permesso le spedizioni, le ricerche, le attrezzature, tutto. Loro dicono di battersi in nome di qualcosa di importante, di un'Utopia, ma intanto cavalcano l'onda del successo e diventano attori, modelli, persone che se la credono solo perché hanno imparato ad aprire un vasetto di lozione. E intanto gli Ippogrifi vengono sventrati, le ragazze normali rapite, e dietro sembrerebbero esserci sempre loro, i burattinai dalle mani colme di Galeoni insanguinati.

Prima di sentire anche l'altro Sonorus – come dice il noto proverbio – non posso però esimermi dall'attestare la mia stima per chi si cela dietro questa lettera ed iniziativa in genere, visto che si tratta di una voce fuori dal coro che non si fa problemi nel puntare il dito contro un'associazione spesso nominata – anche dalle pagine di questo giornale – solo per il positivo che porta con sé, un po' come se di punto in bianco qualcuno additasse Helena Ross come spacciatrice di erbagatta dietro le serre, insomma. O almeno questa è stata la reazione scandalizzata della maggior parte di studenti di questa scuola. Non ho mai nascosto di amare la schiettezza che si cela dietro velate metafore, né i giochi di parole che – per quello che mi riguarda – devono essere alla base di un buon giornalino scolastico, ma non è solo questo, ciò che trapela dal j'accuse che è arrivato in redazione e successivamente anche in bacheca, come avrete notato e sempre che non foste impegnati ad iscrivervi a corsi di cucina – cervello alla griglia, paté di buonsenso e magia flambé, proprio – o diventare filatelici al contrario, iniziando con la collezione di cartoline inneggianti l'amore ai tempi di PlayWizard e PlayWitch.
Utopia. Tutto nasce e gira intorno alla linea di prodotti di bellezza lanciata e sponsorizzata dal W.W.F.F.B. su cui è stato posto il – per me lecito – dubbio dopo i recenti fatti di cronaca che hanno accostato una delle più grandi benefattrici dell'associazione niente meno che al Giglio Nero. Le repliche al volantino che ho cercato di riprodurre qui accanto non sono tardate ad arrivare, certo, sebbene – lasciatemelo dire – alcune, per non dire la maggior parte, non hanno di certo dato una risposta al dubbio espresso da questo tentativo di boicottaggio della linea di bellezza. Candidata al premio mondiale per la frase più inutile appuntata su pergamena – per la serie "ho mangiato puffagioli e l'aria doveva pur sfogare da qualche parte" – la prima risposta che ho notato è stata questa: "Avrebbe lo stesso senso di un boicottaggio all'Hogwarts Express perché ha offerto un passaggio agli sciacalli, questo settembre…". O condannare il San Mungo perché ha reso possibile la nascita di tanti Troll come l'autore di questo messaggio, il paragone sarebbe altrettanto calzante, in un mondo al rovescio in cui tutto deve esser passabile, purché l'immagine resti quella immacolata di un povero unicorno portato in salvo in braccio facendo contemporaneamente il segno di vittoria ed ammiccando alle macchine fotografiche. SVEGLIA! L'intento di boycott non è quello di screditare una linea cosmetica perché una mattina chi sta dietro questa iniziativa si è svegliato ribelle e ha pensato di prendersela con – wow – qualcosa di tendenza. Non è neanche una protesta che nasconde in realtà l'invito a smetterla di sparaflasharvi i pochi neuroni che vi restano con una polaroid che andrà a comporre il muro del pianto… pardon, delle meraviglie dell'associazione. 
Vi stupirò: l'intento di questo fantomatico Faro è più morale di quello che viene mostrato al momento dal W.W.F.F.B. dopo tutte le campagne di cui si è fatto testimonial in questi anni. Perché – ehi – se nessuno si dissocia MATERIALMENTE da quanto dichiarato dalla stessa Iseult Bloodworth sulla sua vicinanza – chiamiamola in questo modo – al Giglio Nero, significa che, fancrup gli ideali, quel che conta per l'associazione in questione è solo avere soldi, punto. Non importa da dove arrivano o come son stati guadagnati. E non importa neppure se, mentre chi usa Utopia rende la propria pelle liscia e vellutata, c'è chi in questa comunità vive di un'altra utopia: quella di vedere gli Sciacalli – o chi per loro – ad Azkaban, come è giusto che sia. Non mi sembra poi un messaggio così difficile da afferrare o da condannare a bacchetta puntata come invece è stato fatto usando la vecchia e noiosa tecnica del cercare di ribaltare il budino di zucca. Esponente principale del primo Torneo scolastico di A.A.A.B. – che, non fatevi ingannare, significa solo Aiutare Ancora Anche i Bamboccioni - si è mostrato Shin Solamh (che stranamente si trova in Biblioteca dopo le lezioni, da bravo stereotipo Corvonero) la cui sola affermazione condivisibile è la richiesta che il Faro palesi la sua identità di cui, a mio parere, dovrebbe andar fiero/a. Ad ogni modo, il mio coetaneo bronzo-blu ha tenuto a sottolineare che – cito testualmente - "Sbaglio a stai cercando qualsiasi pretesto per attaccare Utopia?" il che dimostra già come non abbia capito un muffin e quindi tanto tanto intelligente non sia, ma – continuando la lettura del suo papiro – il succo del discorso del mio coetaneo si riassume meglio con queste frasi: " Dici che ce ne siamo fregati? Ma mentre noi ce ne "fregavamo" e ci interessavamo di qualcosa a cui non "frega" a nessuno, cosa facevate, voi, oltre a criticare? Cosa faceva davvero la popolazione di questa scuola mentre lei soffriva? Non era preso ognuno dai propri drammi? Quindi, "Faro" prima di parlare e di mettere il TUO sangue prima di qualsiasi creatura INNOCENTE parliamone e vediamo di appoggiare le reciproche cause, invece che rovinarne una egoisticamente". Tradotto in modo più semplice immagino che il concetto sia equiparabile al puntare il dito a sua volta, in questo caso verso chi sta fermo e giudica e basta. Condivisibile come obiezione – son la prima a dirlo – ma all'atto pratico, la risposta al dubbio del Faro, qual è?
Mi rendo conto di aver scritto tanto, probabilmente l'articolo più lungo della mia carriera da scribacchina – anche se ci sono molte citazioni – ma lo spunto di riflessione che io credo di aver colto è un altro e riguarda più il quanto siamo disposti a giustificare in nome di una causa? Quante volte ci tapperemo occhi ed orecchie perché il fine ultimo è quello che conta? O quanto auspichiamo di essere credibili, da ora in poi, nel proporre le nostre crociate, se siamo i primi a non tener poi conto della trasparenza quando galeoni pesanti come macigni finiscono comunque nelle nostre tasche? C'è un ultimo pezzo che non ho ancora citato, della lettera arrivata in redazione ed è questo:

Poi ci sono altri. Quelli che credono ciecamente nelle buone intenzioni, ed hanno soltanto la colpa di non aver visto fino a dove l'odio e l'ambizione riescono a portare il mago. Quelli che si preoccupano di non aver preso Eccezionale, di non aver prevalicato sui compagni a lezione, quando invece dovrebbero preoccuparsi del fatto che Hogwarts potrebbe chiudere da un momento all'altro. Quelli che guardano il cielo e non vedono né sciacalli e né gabbiani, e non sanno di avere le mani, perché hanno insegnato loro che nulla possono a quell'età, perché hanno impedito loro di saper vedere ed ascoltare. Quelli che non sanno che è successo di nuovo, qui, nella nostra scuola, che un cadavere fatto a pezzi giace probabilmente sul fondo del Lago Nero e che quello stesso lago, a modo suo, ci sta proteggendo. Noi queste cose invece le sappiamo. Saremo pochi, saremo spezzati, avremo anche una visione impopolare delle cose. Ma noi, noi ci stiamo rialzando. E sopravviviamo a tutto.

Chi sa, per favore, parli. Chi indica la trasparenza dovrebbe essere il primo a seguirne il sentiero anche tracciando nuove traiettorie, se è necessario. Rialzarsi non è che il primo passo, ma senza conoscenza si potrebbe dire che anche gli zombie sono in piedi…

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il quinto anno e, come tiene a sottolineare, anche il corso di Cura delle Creature Magiche, Jer compreso. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione principale – per ammissione – al momento sia quella di allargare lo stanzino della redazione o a far fuori qualcuno dei nuovi arrivati perchè sta provando in ogni modo a convincere Hortense Lanfrad a varcare quella stessa porta.

Mi ero tenuta lontana dagli articoli sulle partite di Quidditch pur di non dover presenziare ad esse ed invece…eccomi qua. E non mi è per nulla mancato, assicuro. MA una brava scribacchina non deve sottrarsi a nulla né porre limiti a se stessa ed alle proprie qualità, deve provare ad esercitare il proprio mestiere con qualsiasi cosa capiti sottotiro, ergo "sottrarmi" non rientra fra le parole che più mi confanno.
Inizio subito con due aggettivi antitetici che racchiudono l'intera giornata nella sua totalità, proprio: meraviglioso&obbrobrioso. Su codeste due aggettivazioni intendo impostare tutto l'articolo, lo preciso poiché magari ai più potrebbe risultare difficile comprendere dove voglia andare a parare con questa precisazione in incipit. No, non ho più l'effetto del professor Wenlock addosso, non preoccupatevi.
Meravigliosa è stata la scelta della giornata per la partita, con quel vento gelido che scheggiava ogni lembo di pelle sfuggito al mantello o all'abbigliamento in genere; come i giocatori non siano diventati tanti ghiacciolini ancorati alle proprie scope non è dato saperlo, va bene le divise autoriscaldanti ma il viso è esposto in ogni caso e i nasi rischiano seriamente la caduta previo congelamento in codeste condizioni.
Obbrobriosa è stata la sfilata degli striscioni di """incoraggiamento""" per le due squadre; li chiamate striscioni quelli? Fra TarTar, pavoni e l'inneggiamento agli invertiti…ma almeno lo conoscete il significato delle parole che dite/scrivete?
Posso affermare senza remore alcune che il tifo sugli spalti corvonero è stato meraviglioso, ma di una meraviglia disarmante: affiatati, propositivi, innovativi, motivati a darsi da fare con le loro bacchette, noncuranti del freddo, noncuranti delle magre figurine, presenti in massa e con un nobile scopo. In una parola, erano bellissimi, dal primo all'ultimo. Si dice che quelli della nobiltà siamo noi rosso-oro, ma dinnanzi al tedio ed alla monotonia fra i nostri spalti (ehi, non è morto nessuno della squadra gente! Tommy è risorto, non so se avete notato…) mi chiedo se forse ci sia malcontento per qualcosa inerente alla squadra. Se è per l'ingresso di Lancelot Hevenge in rosa, ebbene sì, sono tristemente d'accordo con voi e vi potrei anche giustificare, ma ciò non implica che lo farò. Siete ingiustificabili e siete oggettivamente noiosi. Che detto da me dovrebbe farvi ulteriormente riflettere. Eccezion fatta per la signorina Ethel che si è mostrata volenterosa sebbene le poche carte a disposizione
D'altro canto, come ho detto all'inizio, ad una bella azione (quella del tifo corvonero) deve risponderne una eguale e contraria; ecco che in nostro aiuto subentra l'aitante ed intrepida donzella McFarland la quale, senza macchia né paura, è disposta a sacrificarsi – sento qualcuno qui in redazione dire "e CHE sacrificio!" – per il bene della sua squadra ed il male dei suoi polmoni e delle nostre retine. Come non le sia venuto un febbrone da Unicorno non si sa, ma le mie retine hanno implorato pietà per la scena penosa alla quale ha deciso di sottoporre se stessa ed il proprio corpo mandando il pudore in vacanza alle Fiji pur di…non ottenere nulla, doppiamente penoso. Retine femminee le mie, possibilmente hanno reagito male, ma a conti fatti le retine mascoline, da quel che ho potuto vedere dagli spalti, non sono state dello stesso avviso. Penoso per tre volte. Gradireste che la vostra ragazza – mi perdonerete per il termine improprio in codesta sezione ma l'aria sta iniziando a tingersi di rosa e cuori rossi con Cupido ed Amortentia ovunque, mi sento un po' influenzata – si denudasse la porzione superiore del corpo durante una partita di Quidditch pur di permettere (in teoria) la cattura del boccino d'oro alla propria squadra? Se sì fatevi due domande. Spettacolo obbrobrosio.
Ma inoltriamoci nei meandri della partita, so che lo volete.
E mentre la pluffa viene lanciata in aria, i bolidi liberati iniziano a schizzare con il loro inconfondibile sibilo, l'uno dritto verso l'alto nella metà campo rosso-dorata e l'altro più infogato si palesa in un moto parabolico diretto verso il centrocampo, pronto a far danni in quell'accozzaglia classica dei primi attimi di gioco.

I rosso-oro chiamano in campo:
Sorority Trulock, Lancelot Hevenge, Tommy O`Flynn, Dimitri Leroy, Erin Seywright, Morrigan Andersson, Hortense Lanfrad.

Mentre i corvonero:
Tarazed Conway, Allen Hollowdale, Jennifer Hongrie, Ashlyn Whiteheart, Deborah Mcfarland, Jackson Harris, Chelsea Cavendish.

Faccio notare immediatamente che la Cavendish, dopo aver testato il gioco del battitore e quello del cacciatore, è stata insignita dell'onere di provare a conquistare il boccino d'oro per la sua squadra.
Tornando ai suddetti termini ed accostandoli, adesso, alla partita in sé direi che obbrobriosa è anche la contesa nella quale, come sempre, c'è troppa confusione di manici, scope, braccia, mani e pluffa cremisi per poter vedere realmente cosa succede, MA ciò che ne proviene – oggi come sempre – è ben palese: la pluffa è in stallo. Non sono una giocatrice ed in genere di Quidditch non me ne intendo, tuttavia chiederei volentieri al signorino Leroy, così grande e grosso e – a detta degli altri – un ottimo giocatore, come è stato possibile farsi rubare così facilmente la pluffa. Forse quelli grandi e grossi non sono adatti per un'azione in cui l'essere possenti non serve molto? Se consideriamo lo spazio ristretto ed il tempo millisecondesimo intercorrente fra l'ascesa e la ricaduta della pluffa qualcuno più piccino ed agile sarebbe in grado di sgusciare fra le membra dell'avversario e vincerlo in velocità, oltre che in scaltrezza naturalmente. Ma quella è un'altra storia.
Meraviglioso è il flipping al quale ci fanno assistere i battitori fin dalle prime battute, intercettando quei bolidi come se fosse la cosa più facile e quotidiana del mondo, con una naturalezza e spontaneità da far invidia a chiunque, anche se forse ci saremmo aspettati più grinta da parte del capitano Corvonero. Scontro fra capitani, per l'esattezza, da una parte e scontro fra novellini dall'altra. Nel primo caso ci si riferisce all'intenso scontro fisico fra OFlynn e la Hongrie, con un vittorioso Grifondoro che può direzionare il suo bolide verso Hollowdale (e quindi la vicina cercatrice Corvonero) sebbene il colpo non risulti potente come sperava. Nel secondo caso, invece, si tratta di due giovani scoperte (circa) del Quidditch che cercano di farsi valere e mentre il  Grifondoro parte in prima, mette il turbo e raggiunge il bolide per colpirlo, Hollowdale è lì pronto a ribatterlo con maestria, dritto e forte contro la Lanfrad-Jr. Un bolide ciascuno per le due cercatrici, differenze per nessuno. Certo, sarebbe alquanto facile per loro pensare solo ai bolidi se nel mentre non fosse stato avvistato il boccino dorato dalle parti degli spalti Tassorosso. E il pubblico è in delirio! Un po' meno le due cercatrici che devono fare quello per cui sono state chiamate e rischiare di non sopperire sotto la mole mastodontica dei bolidi infernali. Le elusioni riescono decentemente – eccezion fatta per la spalla della Lanfrad che ha rischiato la contusione – ed entrambe riescono ad avvicinarsi all'agognata sferetta dorata.

Torniamo però al termine obbrobrioso e mi dispiace se non riesco a non accostarlo al gioco della pluffa. Mi rincresce, credetemi con tutto il cuore da cavaliere, ma vedere la Mcfarland semi-denudarsi, un Leroy distratto farsi fregare da un bolide che lo colpisce alla schiena come se fosse il primo novellino della giornata ed un Harris che non si sa di preciso dove/come/perché stia giocando… non può che rendere azzeccato il suddetto termine. Solo la Andersson è riuscita a rendere più interessante questa parte dell'azione con quel suo movimento di elusione da manuale ed un passaggio preciso e pulito, passaggio che permette così a Leroy di tirare fra gli anelli. Tiro moscio e mogio il suo, come ogni previsione, visto il suo fare in toto. Diciamo che gli è andata bene la prima volta (e per le quattro successive) sicuramente solo perché fra gli anelli Corvonero c'è un inesperiente Conway, portiere novellino e un po' irresponsabile, nel porsi a copertura di un anello all'estremità. Se fossi stata in lui avrei optato per una posizione centrale in modo da poter arrivare ad ambedue gli anelli senza troppo sforzo e tempo.
Ancora una volta i battitori non deludono e nel loro secondo round eccelso danno dimostrazione di quanto volere sia potere. E di quanto il capitano Corvonero sia giù di corda, se riesce a farsi beffare da un secondino alla sua prima partita di Quidditch; novello Hevenge, ma spettacolare in quel movimento che lo porta a ribattere il bolide della Corvonero verso la cercatrice avversaria. E non pensate che sia di parte perché porta il mio cognome, sono e sarò sempre estremamente oggettiva, lo sapete. D'altro canto Hollowdale – altro novello – è riuscito a farsi valere ribattendo un ipotetico pericoloso colpo da parte di OFlynn dritto al mittente, o meglio, alla cercatrice Grifondoro. I bolidi, d'altra parte, sono i migliori amici delle cercatrici (ho fatto anche la rima, scusate se è poco), si sa.
Il gioco pluffa recupera un po' di brio e qualità – niente grosse aspettative, comunque – solo quando la Andersson con quel suo fare aggraziato ma deciso al contempo, un Fulmen a ciel sereno, un Lumos nella tempesta, un Diffindo che dirada la noia del gioco di quella sfera cremisi, diventa proprietaria della pluffa. Un investimento andato a buon fine questa quartina, si vede. Ebbene, tutto ciò porta la squadra rosso-oro in vantaggio di ben 40, 50, 60, 70 ed infine 80 punti, uno dietro l'altro, una furia inarrestabile.
E mentre la pluffa oltrepassa gli anelli Corvonero a ritmi impressionanti, da record, la difesa bronzoblù del tutto spodestata, assente, invisibile e senza che l'inerte portierino possa fare nulla per evitarlo (tranne per qualche parata, certo, altrimenti la partita sarebbe finita 500 a 0) eccola che arriva, la fatidica cattura del boccino dorato.
Ammetto di essermi persa quel momento e di non aver seguito granché perché troppo impegnata a fare ciò che le Cheer di casata non fanno…tifare aritmanticamente, non volteggiare con gonnella e pon-pon, non temete. E mi pento amaramente di non aver seguito. Ciò che ho potuto notare, ad ogni modo, è stata la scena conclusiva – che in fin dei conti è l'essenziale, no? – quando la nostra Lanfrad-Jr ha acchiappato in un allungamento terminale del braccio e distensione massima delle dita della mano quel fuggevole esserino dorato.
Risultato finale: 230-0
Un appunto per Dimitri Leroy ed il suo sbraitare/sbracciarsi al termine della partita: chi non ha peccato scagli la prima pietra.

Riassunto flash. Gioco pluffa: obbrobrioso ; Gioco bolidi e boccino: spettacolare.
E ora passiamo alle tanto attese pagelle.
Sapete che non me ne intendo granché tuttavia, come detto all'inizio, non mi sottraggo a ciò che è il mio dovere di scribacchina quindi giuro solennemente di impegnarmi a fondo nell'impresa.

GRIFONDORO

Sorority Trulock: n.p. Non pervenuta. Ha lucidato gli anelli tutto il tempo, ho letto che è un'arte tramandata di generazione in generazione per i portieri donne rosso-oro
Lancelot Hevenge: 8. Non sono troppo buona né di parte, è stata la sua prima partita ed ha dimostrato di essere proprio dove doveva stare in ogni istante.
Tommy O`Flynn: 6.5. Che fine ha fatto l'OFlynn delle vecchie partite? Riacquista il tuo sommo brio, capitano
Dimitri Leroy: 7. Il suo brillare come cacciatore è stato momentaneamente sospeso, a quanto pare. Distratto e poco incisivo
Erin Seywright: 6. Non si è sprecata né impegnata troppo a mio parere, può fare decisamente di meglio
Morrigan Andersson: 9. Non ha sbagliato nulla, è andata dritta per la sua strada e la sua forza di volontà l'ha premiata
Hortense Lanfrad: 8.5. E' brillante, è incisiva, è perfetta in questo ruolo e non potrebbe fare altro. Arcinpluffa per quella spallata con il bolide. So che il vostro dovere è amarli ma…

CORVONERO

Tarazed Conway: 6. Se non fosse stato per lui la difesa della squadra sarebbe andata totalmente a rotoli…quantomeno le pluffe a segno sono state solo otto
Allen Hollowdale: 8. Ha difeso la sua cercatrice con le unghie e con i denti garantendo uno spettacolo di un certo livello benché la giovane età e la poca esperienza nel settore
Jennifer Hongrie: 5. Una squadra confida e si affida totalmente al proprio capitano e no, non solo spiritualmente ma anche per le sue doti. Poca forza di volontà e brama di vittoria, a mio parere
Ashlyn Whiteheart: 7.5. Non male, non eccessivamente incisiva o di impatto ma quantomeno ha provato a dare una mossa all'attacco della sua squadra
Deborah Mcfarland: n.d. Che sta per "no, davvero?"
Jackson Harris: 4. E' stato invisibile e trasparente, come il pulviscolo fra la neve o un po' come la difesa bronzoblù nella sua interezza.
Chelsea Cavendish: 7.5. Precisa e metodica sebbene non fosse il suo ruolo, impegno costante e trainante per una squadra che non ha brillato

Ivy Hevenge. Sestina grifondoro, 16 anni. Figlia di un cavaliere di Mornay e di una babbana, vive nella medesima isola magica ed ha tutte le intenzioni di seguire le orme del padre anche se una regola legata al sesso glielo impedisce; per questo tutto quello che fa ha come finalità quella di essere il cavaliere perfetto, perfetto a tal punto da poter abbattere una regola antidiluviana e sessista. Ed è anche convinta di riuscirci! Poveretta…Si batte affinché le femmine siano al pari dei maschi, sia come opportunità che come considerazione, cosa che trapela anche nei suoi articoli; occupa perennemente la prima fila in aula e mira ad eccellere in tutte le materie. La sua "carriera" da scribacchina è iniziata con un'invettiva nei confronti dei partecipanti al Torneo indetto dai Cavalieri di Mornay. Segue 9 corsi, è presidentessa del Probe, presidentessa del Club del Libro e socia del WWFFB scolastico. I due fratelli gemelli Barristan e Lancelot appena approdati ad Hogwarts la faranno impazzire a breve.
By vocestudenti | gennaio 25, 2015 - 6:44 pm - Posted in Gennaio 2071

Il titolo che ho adottato per questo mio articolo è liberamente tratto da un vecchio film babbano, che è -per i non babbanofili- una rappresentazione teatrale chiusa in una scatoletta che funziona come le sfere di adozione del WWFFB, vi basti sapere che si guarda. Ma il dispositivo babbano in se non è importante, è importante la trama secondo cui, alla fine dello spettacolo, tre personaggi si affrontano in un epico scontro all'ultimo sangue. Un po' quello che è successo la settimana scorsa in Sala d'Ingresso dove nel pieno di una Sala che ha visto battaglie ben più serie ed importanti svolgersi e maghi e streghe veramente eroici cadere -e molti di loro, è bene ricordarlo, avevano all'incirca la nostra età o erano poco più grandi- si è svolta una patetica scaramuccia. Teoricamente il titolo in questione sarebbe "Il buono, il brutto e il cattivo" ma per una questione di politiche di redazione -mi segnalano che dare del brutto a qualcuno non è carino, per quanto la signorina in questione continui a sembrarmi un Nogtail- ho dovuto storpiare il nome del secondo personaggio della nostra pantomima. Ma da buona giornalista prima di commentare vi devo dare i fatti fondamentali: ormai una settimana fa nei pressi della bacheca scolastica un capannello di studenti del quarto anno si sono trovati e si è acceso un profondo diverbio. Dalle informazioni in mio possesso l'alterco è stato generato da una diatriba fra i signorini Murray e Flynn appartenenti rispettivamente alle case Grifondoro e Serpeverde che, tanto per non cadere nei cliché, hanno rispettivamente interpretato la parte del buon cavaliere che difende i deboli e del cattivone che se ne frega di tutti quanti. Il punto della discussione era la…innocenza -utilizziamo questo termine con le pinze- delle intenzioni di mister Flynn nei confronti della "vivace" signorina Turner. E nel frattempo c'era in giro anche il signorino Miller che ha brillato per inutilità. Fortunatamente -e vi giuro che non sono sarcastica- passava la sempre vigile Caposcuola VonSchuster che come sempre ha impartito una giusta e severa punizione ai ragazzini che si stavano accapigliando. Si, accapigliando, perché in un impeto leonino il signorino Leonard Murray ha ritenuto opportuno assaltare il serpeverde. Ma approntiamo tosto l'analisi dei personaggi coinvolti:

Il buono: l'archetipo del grifondoro difensore dei deboli, del coraggioso che si lancia a difendere l'onore della fanciulla in difficoltà, dell'eroe che affronta il maldicente e l'infido! Quale splendido esempio! Quale mirabile figura! Quale ardimentoso cuore che batte in un giovane di così gentile aspetto! Peccato che in pieno stile grifondoro abbia deciso non solo di combattere senza rendersi conto degli antefatti -e cioè che l'onore per cui stava così coraggiosamente combattendo faceva più acqua di un kappa a testa in giù- ma anche infrangendo una mezza dozzina di regole della scuola e finendo perciò non solo dalla parte del torto, ma anche in punizione. Sebbene testimoni affermino che l'altrimenti pacifico quindicenne sia stato provocato e che il povero ragazzino è costantemente in contatto con bruti senza cervello del calibro di Tommy O'Flynn e Dimitri Leroy giustamente la rappresentante della legge ha colpito la sua smania di combattere. Smania che, a questo punto, lo fa cadere dalla parte del torto e lo fa difendere posizioni indifendibili. Morale della favola? Se proprio morite dalla voglia di combattere eroicamente almeno fatelo in modo di non infrangere le regole e, soprattutto, per cause difendibili.

La bruta: Il pomo della discordia della situazione, il Nogtail -continuo a dire che ci sia una grande affinità anche estetica- della cucciolata di casa Godric, il casus belli per cui le altrimenti impeccabili fedine di due studenti sono state macchiate: Elyon Turner. La studentessa del quarto anno nota per la sua indisciplinatezza e molestia nell'ultimo anno ha sviluppato un'esplosione ormonale di cui sia Flynn che il signorino Miller hanno ampiamente approfittato per passare quel rito fondamentale per i preadolescenti scemi che è il primo bacio. Ora, non è affar mio quello di che una ragazzina fa con la sua innocenza, e non possiamo neanche biasimarla troppo per i pessimi esempi che costellano questo castello -Deborah McFarland è riuscita in una stupida partita di Quidditch a macchiare una reputazione decasecolare come quella della Casata Corvonero, giusto per citarne una- ma insomma…io non pretendo una grande elevatezza morale ed una nobiltà innata da una ragazzina selvaggia peraltro cresciuta in quella gabbia di matti che è la Torre di Grifondoro ma il suo comportamento è stato allucinante: ha deliberatamente istigato i due ragazzi a combattere manco fosse allo stadio invece che tentare di dividerli o calmarli o fermarli, trascinando nei guai una vittima innocente -Leonard- che aveva solo la sfortuna di difendere il suo fallace onore.

Il cattivo: poco sappiamo del signorino Angus Flynn, Serpeverde, che è l'altro protagonista dell'increscioso evento. Il genio del crimine, il malvagio, il menefreghista! Questo è quello che sappiamo del giovane ragazzo che tecnicamente è stato aggredito in Sala d'Ingresso dal leone Murray. Ma poichè una brava giornalista non sta a vedere solo le prove circostanziali ma per i suoi lettori da del suo meglio per trovare succose informazioni quindi possiamo dirvi con certezza -e non lo faccio per amore di gossip ma solo per chiarificare la situazione- che il signorino Flynn in persona, così come un soggetto che conosciamo bene e che ha un nome molto molto simile, solo un po' più lungo, ha una grande passione per le "sbarbine" aborrita categoria di cui a quanto pare miss Turner fa parte. Per questo si è reso necessario il duello per l'onore della fanciulla. Che dire? Se davvero il signorino Flynn si è comportato così male è assai biasimevole e preoccupante, oserei dire io, data la sua giovane età ma siccome un'attenuante è d'ufficio concederla a tutti posso umilmente far notare che in questo particolarissimo caso è vero l'antico detto per cui tre quarti è colpevole chi somministra il veleno ma un quarto è colpevole il pollo che lo beve?

Il soprammobile: l'ultimo personaggio di questa farsa, il guitto meno divertente dello spettacolo. Tutto ciò che Evan Miller ha fatto è stato starsene fermo impalato come uno che ha appena visto il riflesso di un Basilisco. Bravo. Un applauso sarcastico, vi prego, per questo bravo ragazzo. Come mai non ha fatto nulla? Glielo domando pubblicamente, vi prego, recapitategli questo articolo così che la mia curiosità venga soddisfatta. Ha interpretato in maniera troppo intransigente il precetto di Cosetta di osservare le scene dall'alto ed intervenire con precisione o semplicemente era troppo impegnato a cercare di vedere sotto la gonna della Turner saltellante per la gioia di vedere due ragazzi battersi per lei? Domande legittime dato che il ragazzino sembra essere cambiato da così a così negli ultimi tempi e non certamente in meglio… confido tuttavia che la Caposcuola VonSchuster lo punirà a dovere per la sua ignavia!

 

Thea Taylor. VI anno corvonero. Diciassettenne nata nel giorno più triste dell'anno -2 novembre- proviene dall'isola di Land's End -popolazione otto gatti ed una vecchina ultracentenaria- martellata 364 giorni all'anno da una fitta pioggia e sovrastata da un cielo grigio ferro. Il 365° di solito grandina. Entra nella Voce degli Studenti perchè la considera un modo efficace di diffondere il suo Sacro Verbo senza rischiare troppo di essere massacrata brutalmente da gente che lei definisce "Di ristrette vedute ed ancora minore cervello" ma che da tutti gli altri potrebbe essere considerata "Semplicemente con i boccini pieni della Taylor e delle sue filippiche incomprensibili". C'è chi dice che la sua voce ed il suo sarcasmo siano graffianti ma ci mette anche del suo il gatto, Sir Baffo, che adora attentare alle caviglie della gente ed anche in generale a tutte le parti del corpo che riesce a raggiungere. Ha deciso di dedicare la propria vita alla Magiarcheologia e segue Aritmanzia con una frequenza sospetta. Pare che sia incapace di provare sentimenti ma c'è chi giura di averla vista sistemarsi gli occhiali e slacciare un bottone delle tremende camicette che porta sempre al passaggio del professor Wenlock.
By Hils | gennaio 22, 2015 - 11:42 am - Posted in Gennaio 2071

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By vocestudenti | gennaio 20, 2015 - 4:20 pm - Posted in Gennaio 2071

Cosa fanno maghi e streghe normali durante le vacanze di Natale? Stanno con la famiglia, vanno al teatro magico, fanno due passi nei mercatini natalizi, cercano di indovinare cosa c'è nei loro regali spergiurando che no, loro non vogliono assolutamente rovinarsi la sorpresa, leggono libri, cercano di capire se avranno libri in regalo, si astengono dal dire agli zii che quel libro l'hanno già letto tre volte, convincono il papà che non esiste ritirarle da scuola e raccontano alla bisnonna che quel ragazzo pallido nella foto è… insomma, cosa ordinarie. Ci sono, poi, maghi e streghe un po' fuori dall'ordinario, i cui festeggiamenti non si limitano ad una stanza piena di parenti vestiti in modo più o meno casuale. No, perchè loro sono l'alta società magica e ogni aspetto della loro vita deve essere ben costruito, un po' come le composizioni di statue di ghiaccio che vengono preparate a Hogwarts per il Ballo. L'attività principale dell'alta società magica, a parte costruire apparenze, è la beneficienza. E non sono ironica, davvero, è una bella cosa. Certo viene da chiedersi se per caso tutti i galeoni devoluti al WWFFB non possano spartirsi anche con le persone, data la presenza di senzatetto, alcuni dei quali, come il nostro nuovo acquisto Cedrick ha sottolineato, spesso finiscono piuttosto male i loro giorni. Non parliamone neanche di devolvere qualcosa alla cultura, figurarsi, la cultura dopotutto è nella testa delle persone, la cultura porta a pensare. Meglio concentrarsi su quanto sia carino un cucciolo di Snaso – che sì, è carino, guardate che anche a me piace la roba carina, ma non quando fa scomparire altre cose importanti. Come il cervello. Prima che qualcuno mi consigli di smetterla di fare comunella con Ivy, veniamo al fatto.

Galà per la raccolta fondi WWFFB, maestoso palazzo nella zona di Covent Garden, a Londra, tutto organizzato a puntino da Iseult Bloodworth, benefattrice, elegante e generosa matrona, volendo riprendere le parole del comunicato WWFFB, che si è affrettato il giorno dopo il galà a quantificare le cifre raccolte per impressionare il mondo magico, ritengo in realtà più interessato alla dichiarazione che la stessa madame Bloodworth ha fatto durante il galà, rivelando la sua appartenenza al Giglio Nero. Come dicevo, il WWFFB ha subito precisato che non ne sapeva nulla, d'altronde il punto d'unione tra la società animalista e la famiglia Bloodworth è la figura di Phoebe White in Mayson, guaritrice, portavoce del WWFFB scolastico, carriera immacolata e così via.
L'inaspettata dichiarazione, in ogni caso, è stata seguita da un fatto altrettanto sorprendente. All'improvviso, dai muri della sala dove si stava svolgendo il galà, ha iniziato a trasudare una sostanza nera e vischiosa, che ha raggiunto il pavimento componendosi a formare un grosso giglio. Come se non bastasse, i bordi del giglio sono stati sottolineati da un imputridirsi del pavimento, fenomeno che ha permesso alla sagoma di restare anche dopo la rimozione della sostanza nera con una serie di Gratta e Netta. Insolito, a dire poco, ma forse non del tutto inesplicabile. Pare che la sostanza sia stata riconosciuta come veleno di Acromantula. Tutto ciò che possiamo sapere viene dai giornali, eppure è soltanto un caso che il Profeta abbia parlato di una macchia di veleno apparsa alla casa d'aste Freevoul dopo l'omicidio di Harmony Hill, omicidio in seguito al quale una creatura non ancora identificata è fuggita da un muro semi decomposto? Di Acromantule, poi, abbiamo già sentito parlare in concomitanza con altre due morti. Vedete a cosa serve seguire la cronaca? Sfogliate i vecchi numeri della Voce, se avete bisogno di rinfrescarvi la memoria.
Niente esclude uno scherzo, pesante ed elaborato. Tuttavia non so quanti stiano ridendo, soprattutto in Galles, dove la notizia sembra aver solo scatenato altre risse nei pub, come nel caso dell'ultima avvenuta a Tregaron, nella contea di Ceredigion, non molto distante dai monti Cambrici. Allevatori, guardaboschi e gente del posto incitata da chissà chi che urlava "Giglio Nero!", non è più chiaro se per isteria collettiva o che altro. A quanto pare un altro carico di lavoro per gli Auror, che immagino avranno altri kneazle da pelare. Mentre i giornali, com'era prevedibile, si scatenano e io proprio non ce l'ho fatta a tenere a freno la piuma. Ho scritto direttamente al punto d'origine e vi riporto di seguito cosa ne è venuto fuori.

V: So che avrà ricevuto mille domande, mrs Bloodworth, ma la portata della sua dichiarazione è tale che non posso uscire dal coro e quindi mi permetto di iniziare ripetendo la domanda più semplice che certo le avranno già fatto: perchè ha rivelato un'appartenenza che solitamente viene tenuta ben celata?
I: Innanzitutto comprendo il bisogno di ricevere risposte e non sono per nulla sorpresa di ricevere queste domande, è giusto che il mondo magico sappia di più su questa cosa. La mia scelta di comunicare al mondo magico l'appartenenza al Giglio arriva in un momento in cui vengono portate accuse molto pesanti alla nostra Confraternita, accuse da cui ci distacchiamo e da cui vogliamo cercare di far distaccare le persone. Non mi vergogno di far parte di questa Confraternita e sono ben consapevole che la maggior parte dei componenti tiene celata la sua appartenenza, ma arrivati ad un certo punto serve mostrare qualche volto. Non mi vergogno, anzi sono onorata di far parte dell'élite di personalità che da numerosi anni s'interessa al sostegno ed all'avanzamento tecnologico della comunità magica, proteggendo, là dove è stato necessario, la salvaguardia della comunità stessa nei confronti del resto del mondo. Sarò sincera, in quanto nuovo capo del ramo Scozzese ho il desiderio di mostrare un aspetto del Giglio che forse molti non conoscono.

V: Ecco un'altra notizia su cui i giornali si sono gettati: mrs Bloodworth è il nuovo caposetta della Scozia. La seguente domanda poi mi è sorta spontanea: il vecchio caposetta scozzese si è fatto dunque da parte, esiste una sorta di successione?
I: Di solito il cambiamento del capo avviene tramite una votazione, può essere perché quello precedente è ormai troppo anziano per poter assolvere i suoi compiti o non è più idoneo per riuscire a rappresentare i voleri del Giglio. Griselda ha sentito che era tempo di cambiare e di dare un volto più nuovo e più saldo alla Scozia.

V: Dobbiamo presumere che anche altri membri della sua famiglia ne facciano parte, visto che è una nota appartenenza di casta?
I: Sì l'appartenenza è di casta ma su questa domanda posso solo parlare per me e lasciare agli altri la possibilità di dire o meno.

V: In reazione a ciò ha ricevuto contestazioni, polemiche o similari? Il WWFFB ha preso subito la distanze, negando di sapere qualcosa della faccenda, anche se a quanto pare prende le distanze dal Giglio Nero, ma non dai suoi galeoni. Che ne pensa?
I: Non sono mancate le polemiche, ma anche per la minima notizia ci sono quindi non mi aspettavo nulla di diverso. Ognuno reagisce a suo modo e spero che possano giudicare il mio operato e le mie parole prima di puntare il dito, in qualche modo, contro me e il Giglio per altri fatti che stanno succedendo in questo periodo. Per quanto riguarda il WWFFB ho compreso pienamente la loro reazione, e sono stata contenta che abbiano lo stesso accettato i miei fondi e il sostegno dato per la campagna sugli ingredienti visto che ammetto di trovare l'operato del WWFFB molto nobile. Inoltre non avrebbero potuto fare altrimenti, erano all'oscuro di quello che avrei detto per cui hanno dovuto difendere i loro interessi.

V: E' un caso che questo annuncio piuttosto spiazzante arrivi in seguito alle accuse dei Lamorak alla vostra setta? Vuol dire qualcosa in merito?
I: L'annuncio arriva in un momento, come ho già detto, in cui sono state rivolte molte accuse al Giglio Nero e tutte infondate. Le accuse dei Lamorak sono una di quelle, il Giglio non è stato coinvolto in alcun modo nel rapimento di Lydia Lamorak né è stato il mandante di questo atto, posso dirlo con tutta tranquillità.

V: E in merito al grosso giglio composto di veleno di Acromantula che è apparso al suo galà, contornato persino da un imputridirsi del pavimento?
I: Ci discostiamo dall'apparizione del giglio composto dal veleno, il Giglio Nero sostiene il wwffb e l'ha dimostrato con la generosa donazione, per cui non userebbe il veleno di una creatura magica per idolatrarsi.

Ammetto che mi sarebbe piaciuto essere presente al galà per vedere le facce dei presenti, perchè ho il sospetto che polemiche e rivolgimenti si stiano svolgendo più sottobanco che alla luce del sole. I Bloodworth sono membri munifici della nostra comunità, però come tutte le élite tendono a far emergere solo un aspetto: quello che loro vogliono che emerga. In questi tempi bui potrei anche augurarmi che non siano solo parole di facciata, ma preferisco non rinunciare a guardare tutte le implicazioni e aspetti più ambigui, un po' come ne La Ballata delle Ortiche Secche, o dei Gigli Neri, per l'appunto.

Vega Rushton. Serpeverde proiettata sui MAGO, membro del Club del Libro, spirito sempre più polemico, è fermamente intenzionata a cercare di raddrizzare i suoi coetanei finché avrà respiro, prendendosi di fatto un Caposcuolato che non ha avuto sulla carta. Ha lontane origini dalla Repubblica Dominicana dove tuttora vive la bisnonna, ma la famiglia Rushton sta a Canterbury. Si dice che sappia fabbricare bambole voodoo e che abbia un piccolo demone Stalker di nome Baron. Le piace la Storia della Magia – è fierissima della Welkeltosk – ma l'anno scorso ha scoperto una strana passione per l'osservazione del cielo stellato, meglio se attraverso i vetri delle serre. Si è fatta tatuare la costellazione della Lira, incrociata con una P, all'interno del polso sinistro. In seguito agli eventi di settembre è girata voce che il padre volesse ritirarla da scuola, ma lei non ha voluto saperne.
By Anne Burton | - 9:03 am - Posted in Gennaio 2071
CONTROEDITORIALE DI MERIDA MCREADY

Vi risparmio la fatica di dirmi che un Contro barra Editoriale, come dice il termine stesso, deve in qualche modo ribattere a quanto si può leggere nell'articolo cui fa riferimento, quindi a tutti i vaneggiamenti che possono figurare nell'editoriale, in questo caso.
Bene. Allora il pezzo di questo mese dovrà più correttamente chiamarsi EsplicaEditoriale, visto che il mio compito è quello di farvi capire perché in prima pagina ci sono righe che portano la firma di Hilary Darcy anche se sembrano scritte da un Corvonero tarantolato che ha appena scoperto come divulgare il suo variegato pensiero a mezzo stampa e non vede l'ora di indottrinarci tutti, a partire da questa stessa redazione. Ho detto "stampa", l'Eco è escluso dal discorso sin dalla premessa, prima che possiate obiettare credendo di esser simpatici.
Non sto a raccontare tutto il bla bla bla capitato dopo la lezione di Aritmanzia per cui amo il professor Wenlock ed il suo assistente considerando che tutti abbiamo avuto modo di osservare e leggere ogni resoconto possibile ed immaginabile e pure in più salse, ma il mio zampino, semplicemente, ha fatto sparire l'editoriale che la Caporedattrice ha scritto in quei giorni lì facendole credere di aver salvato in realtà ciò che aveva scritto precedentemente e proprio dalle grinfie di CorvHils, mostro mitologico metà signorina Hawthorn metà zitella isterica che è sicura di quanto tutti finiremo all'inferno. Mi seguite? Vedrò di renderla ancora più semplice: per goliardia amor di cronaca, ho fatto mandare in stampa un editoriale che non era di certo quello che la sestina Serpeverde, tornata in sé dopo la lezione di Aritmanzia, avrebbe pubblicato.
Ed ecco quindi spiegato – allo stesso modo – il mio Contro: sono per la libertà di stampa – che non vuol dire automaticamente pubblicare la peggior spazzatura come qualcuno è solito fare – e credo quindi che ai posteri vada consegnata anche la versione deviata di chi dirige questo giornale, così… affinché nulla si perda. Così, affinché si possa definitivamente chiudere questa parentesi altamente traumatica (citando qualche sestino random). Così, giusto perché motivi per avere il muso ne abbiamo talmente tanti ed ogni giorno che farsi una risata credo giovi al benessere, il karma, il chakra e pure un'altra serie di parole strane che vi stanno facendo annuire anche se non sapete il loro reale significato.
Però "settle down", lo dice anche la meravigliosa fotografia che ho camuffato fatto scattare per l'occasione. Perché se contro ci deve essere in questo pezzo, non è tanto sul bisogno di essere preparati, informati o studiati – come direbbe la prozia Beitris – quanto sul sapersi fare una risata anche su queste cose, soprattutto su queste cose. Passeggere, per fortuna, che un altro giorno di Hils bacchettona in quel modo non l'avrebbe retto nessuno – neppure Ivy – per non parlare di O'John! Vorrei esser Serpeverde solo per aver l'istinto di lucrare sulla sua versione… argh, non saprei neanche definirla sebbene me l'abbia fatto osservare decisamente da un altro punto di vista e forse non solo a me. Ad ogni modo, però, quello che mi preme dirvi è soprattutto un'altra cosa, molto più importante e di certo più vitale di una spiegazione sul perché l'editoriale è della Capa anche se non è polvere buiopesto del suo sacco ed è… questo: NON VI AZZARDATE MINIMAMENTE A PRENDERE UN'OCA CHE SI OCCUPI DEGLI ARTICOLI AL POSTO MIO, QUANDO HILS MI AVRA' UCCISO. Pesce d'Aprile di Gennaio, Capa! Ogni tanto occorre cambiare, lo dicono anche le scale!
ps: la foto dell'editoriale è molto esplicativa, ma la mia spacca meglio dei Kestrels, scusate.

Essere un homeless oggi

Mettendo in fila tutti i fatti di cronaca esterni a questa Scuola, è facile operare una logica deduzione: stare ai margini della Comunità Magica non comporta esclusivamente l'essere un peso per il resto della società, ma espone anche a rischi a confronto dei quali i comuni cittadini sono tendenzialmente più tutelati.
A distanza di tre mesi dal primo caso di aggressione sospetta avvenuta ai danni di Edmund Flogart, le autorità ministeriali sembrano esser giunte ad un punto cruciale, perlomeno stando a quello che trapela da Londra. La quantomeno singolare coincidenza che ha unito alcuni homeless – o comunque maghi e streghe dall'esistenza compromessa e solitaria – in questi mesi non lascia ormai spazio ad alcun dubbio sulla volontarietà di colpire esclusivamente poveracci che oggi sono citati dalla stampa ma saranno dimenticati già da domani. Mi riferisco, come è logico supporre, ai casi di Greyfuss in primo luogo e la paziente senza nome del San Mungo uccisa da Aretha Chrissie, secondariamente. Cosa accomuna soggetti che non si conoscevano tra di loro è facile comprenderlo, se si guarda da una corretta prospettiva. Flogart non era che un senzatetto facile da abbordare con la promessa di un pasto caldo o qualche attenzione per i suoi frivoli giochetti con la carta. Greyfuss non ha saputo ottenere la giusta rivalsa pubblica in seguito alle accuse che l'hanno dipinto come un mostro nonostante questa Comunità Magica, dopo la caduta di Voldemort, si fregi e vanti di garantire a tutti il principio di presunta innocenza sino a quando non si dimostra inequivocabilmente il contrario. Solo era e solo è rimasto anche dopo la sua morte, visto che neppure la famiglia ha voluto indietro la salma. E infine quella Marguerite il cui vero nome non è saltato fuori neppure da archivi ministeriali, fatto che contribuisce a catalogarla tra quei disperati che vivono sui marciapiedi o in qualche vicolo, aspettando l'elemosina altrui. Non è compito di adolescenti dalle fervide idee formulare ipotesi su cosa possa aver mosso questi cosiddetti sciacalli – se son loro quelli da cercare – nei confronti di simili indifesi, ma è lampante che non ci sia gruppo sociale migliore di questo, se si cercano cavie per qualsivoglia test, ed è solo uno dei diversi esempi che possono venire in mente. Persino i paritari di Flogart hanno tratto le dovute conclusioni e se c'è chi ha preferito darsi al diffuso sport nazionale della lagna davanti alla Fontana dei Magici Fratelli, al Ministero della Magia, qualcuno di più accorto ha già messo da parte due granelli di polvere volante per andare a mendicare altrove, possibilmente al di là dello stretto di Dover. Le considerazioni che – stando a logica e statistica – si possono trarre da questi collegamenti tessuti sotto gli occhi di tutti (figuriamoci del Ministero!) sono quindi più semplici di quello che ci si potesse aspettare, anche perché il criminale comune dei giorni nostri non sembra prediligere piani complessi o formulati con criterio, come avveniva un tempo. Non avendo a disposizione le cartelle cliniche in mano al San Mungo e non conoscendo quindi quelle che erano le condizioni di salute dei senzatetto ricoverati, il sottoscritto – un po' come la gran parte della stampa di questa comunità – non può che limitarsi alle poche notizie che trapelano dall'ambiente, attività in cui a Londra sono molto ferrati, non lo metto in dubbio. Nei sotterranei del San Mungo, ad esempio, ho letto tempo fa che è stato asportato illegalmente anche un fegato, di certo l'ennesimo fatto inusuale che ha destato clamore più per l'appartenenza dell'organo ad un Auror che per curiosità investigativa. A tale Marguerite è stato strappato il cuore da una donna sotto Imperio, si dice. Coincidenze? No. Non lo credo io e di certo non lo pensano i nostri zelanti tutori dell'ordine. Che tuttavia non hanno ancora cavato un'Acromantula dal buco, c'est la vie!

Cedrick Bramwen. Meglio noto come il Selfish, il quintino Serpeverde male amalgamato con il mondo che lo circonda, vive di una strana forma di opposti, secondo la testimonianza di alcuni coetanei che preferiscono restare anonimi. Estremi che ce lo hanno fatto conoscere come un Jobberknoll in piena salute quanto a parlantina ed un Ippogrifo fiero ed altezzoso come comportamento e visione del mondo. Se fosse un detto babbano lo si potrebbe definire come ogni riccio un capriccio, ma considerando che è un purista del lignaggio magico – per la gioia dei verde-argento più radicati – è più comunemente associabile ad un detto tipico dei maghi: uno Shadem per capello. E capelli ne possiede abbastanza da non temere una calvizie precoce. Arriva a La Voce dopo una lunga ed attenta militanza tra i lettori del giornale, studiando il modo di fare e scrivere di ogni scribacchino con appunti nascosti probabilmente nelle folte sopracciglia che si ritrova.
By Helle7 | gennaio 17, 2015 - 8:41 pm - Posted in Gennaio 2071

13 gennaio 2071. Metti un mattino a colazione le tue migliori amiche. Una che parla in continuazione, sorride sempre, è gentile con tutti e difende a spada tratta gli amici. Ritratto della correttezza, rimprovera chi non lo è. Mangia un sacco e aborrisce il trucco. Al contrario l'altra si trucca molto, non spreca la sua bontà che con pochi intimi ed è un pochetto impulsiva e vendicativa quando stuzzicata. Fin qui sembra tutto normale, almeno fino a quando non si nota che queste caratteristiche erano appiccicate alla persona sbagliata. Il prefetto Trulock non era più il riferimento giocoso dei primini, ma circondata da un'aura di distanza, e una Kat (Grey, n.d.r.) così affettuosa e solare non credo di averla mai vista. Aiuto!
Aguzzando l'occhio, questa non è l'unica stranezza degna di nota. Due Erin Seywright hanno fatto guardare qualcuno nel bicchiere del succo di zucca, ma una delle due portava la spilla da Caposcuola e la divisa serpeverde e l'altra comunque si comportava in modo strano. Dopo le due Seywright, a vedere due Hamilton si è iniziato quasi a farci l'abitudine, ma uno Javier Auritz seduto al tavolo Corvonero che ammiccava alle ragazze ha fatto testare a molti quanto erano appuntite le forchette e, stime di un sondaggio alla mano, il 90% ha dovuto convenire che se di illusione collettiva si trattava, era tutto molto reale e ben congegnato. L'arrivo del vero assistente di Aritmanzia al tavolo dei docenti ha fugato ogni dubbio. Non restava che chiedere ai diretti interessati cosa stesse succedendo.
Pare che il nostro professor Wenlock confidi grandemente nelle difese del castello, tanto da organizzare lezioni speciali per sesto e settimo anno alla sera, e non abbia alcuna remora a indurre i suoi studenti al gioco d'azzardo. I sestini si son trovati così a provare il rituale cambiapersonalità, e qui torniamo sui nostri passi. Ammetto che Catherine Smith con il carattere di Jane Wright mi ha fatto un po' paura; non posso dire lo stesso del contrario, ma è stato comunque piuttosto strano. Idem con patate (ripiene, Sonny?) avere a lezione una Hilary Darcy che se la giocava nel record di alzata di mano e che preferiva divorare libri piuttosto che giocare a Quidditch, per quanto non fossero le caratteristiche più inquietanti della Serpeverde in quei tre giorni. Connor Olsen, dal canto suo, ha coltivato nuovi interessi. Giocavano in casa, per così dire, Jude Mellark e Ian O John: quest'ultimo camminava col naso in su, ma non ammirava certo il cielo sul soffitto della Sala Grande, mentre avrei voluto condividere la ronda con il prefetto Serpeverde in quei tre giorni, forse sarebbe stato di maggior compagnia rispetto al solito. A conti fatti, quel Waleystock diventato all'incirca uno strano Tassorosso senza macchia e senza paura, ben giustifica una delle due Erin. L'altra, per la cronaca, era la Von Schuster sotto Polisucco (come pure i doppi Hamilton e Auritz). Speriamo solo che per Ophelia Purcell non sia stato troppo traumatico vestire i panni o, meglio, le carni, di Hamilton, cosa che non si è chiesto nessuno per Milo Welsh, che sembrava davvero spassarsela un mondo.
Dei sestini, forse la trasformazione più pericolosa è stata quella di Ivy che, seppur rimasta in qualche modo ancorata a se stessa, più di una volta mi ha guardata malissimo per qualche risposta che ho dato a lezione. Ho aspettato che tornasse in lei per abolire la distanza di sicurezza, caso mai decidesse di esiliarmi dal Probe a vita.
Pensate che il buon Wenlock si sia limitato a questo? Ma certo che no! E quindi la Giana ha serpeggiato tra i settimini. Io davvero mi chiedo cosa ci sia di istruttivo nel somministrarla a poveri studenti inermi, pensavo che fosse solo una stramberia di Dupret - al secondo posto dopo gli slip da mare con i pesciolini – e invece no. Ma si rendono conto delle conseguenze psicologiche sui loro allievi? Non sembra proprio. Per non contare che si accaniscono su gufandi e magandi, che hanno ben altro a cui pensare. Tutta la mia solidarietà va quindi a  Heathcliff Riedmann, Mius Sonn e a Jennifer Hongrie. Davvero, so cos'avete passato, ragazzi.
Il risultato? Una nuova caposcuola Corvonero, biondina e riservata, un nuovo capitano della squadra di Quidditch Corvonero e una "Mia" Sonn (ho dovuto citare il nome perchè mi piaceva troppo, anche se è un po' poco professionale.  In fin dei conti non ho mai sperato nelle lettere che mandano i giornali "veri" alla redazione per reclutare gente che merita).
Per finire in bellezza, il professor Wenlock deve aver pensato "Ma perchè non far provare l'ebrezza della Cambiapersonalità? In fondo, non  li ho  sconvolti abbastanza!" In tutta risposta, credo che solo i Tassorosso possano capire a pieno come sia avere due nuovi caposcuola in sala comune. Mi sono trovata a scappare da Hazel, che è sempre stata il ritratto della dolcezza. Vederla irosa, arrogante e altri aggettivi poco lusinghieri che non saprei come mitigare, ma che avete tutti bene in mente (scusatemi, non sono una vera giornalista) è stato seriamente un colpo al cuore. Il confronto rendeva quasi sopportabile Grantham, seppur lo si trovasse spesso in versione buzzurro svaccato sui divani della sala comune con le scarpe infangate sui cuscini a commentare con cattiveria qualsiasi cosa accadesse. Ho cercato di farmi adottare da qualche altra casata per quei tre giorni, ma sono stati tutti tentativi infruttuosi. Se non altro, almeno uno dei due Jade – no, non quello algido ma femminista, aka Ophelia Purcell Polisuccata – era stranamente socievole, simpatico e alla mano.
Devo ammettere che, se non altro, il professore ha voluto condividere la sorte dei suoi studenti, portando a termine il suo rituale di scambio con Ivy. Quindi no, non era impazzito, quando ha dichiarato di voler abbandonare il lavoro per diventare un cavaliere.

Helena Ross, 17 anni appena compiuti, sestina e Prefetto Tassorosso, vive a Grove, nell'Oxfordshire. La prima volta che ha messo piede in redazione si pensava fosse muta, ma metterla a suo agio si è rivelato alquanto deleterio per le orecchie degli altri scribacchini. Dovunque si metta a scrivere si possono trovare montagne di pergamene appallottolate, tanto che per mandare in stampa il giornale si è costretti a strapparle i fogli dalle mani. Ha una passione smodata per gli animali e, di conseguenza, per Cura delle Creature Magiche. Tra i suoi sogni, riuscire ad acchiappare un Gillidh e ad allevarlo. Studiosa, con un senso del dovere malsano, dice di non essere portata per lo sport, specialmente a cavalcioni di una scopa.
By Anne Burton | - 9:30 am - Posted in Gennaio 2071

Giuriamo fedelmente di non avere cattive intenzioni! O almeno questo è ciò che abbiamo promesso ad Hilary nel momento in cui si è informata sul contenuto del nostro articolo mensile. Sapete come vanno queste cose, no? Ecco. Tecnicamente non abbiamo mentito, visto che effettivamente non abbiamo cattive intenzioni né abbiamo fatto in modo di scambiare studenti con altri o liberarli dalla loro presenza a favore degli opposti che si celano in loro. Da questo punto di vista almeno siamo innocenti come due primini che fissano Emera McAnis aspettandosi che lei se li mangi di coccole quando in realtà al massimo se li mangerebbe e basta. Però. Però in tutto il caos che ha fatto seguito alla movimentata lezione del sesto e settimo anno di Aritmanzia o alla zuffa tra due sveglissimi quartini come Angus Flynn e Leonard Murray di certo molti tra voi avranno notato LA tragedia principale di questo periodo: Vinnica Heyannir ci ha lasciato senza calendario. Pareti spoglie piangono, studentesse ormonalmente instabili dovranno tornare a lavorar di fantasia per immaginare i pettorali di Joe Greywood e studenti sull'orlo di una crisi esistenziale non potranno più vantarsi in giro che Rowena Abyss ha ammiccato verso di loro…per qualche gioco di luce con la carta del calendario, dettaglio facilmente omesso dagli english lover del mio portafoglio zannuto.
Potevamo quindi lasciare la Scuola in un simile stato di abbandono e triste declino che neanche uno sciacallo avrebbe potuto risollevare con qualche scherzetto dei suoi? No, non potevamo di certo! Volete un calendario? L'avrete. Dodici mesi belli come Tommy O'Flynn, interessanti come Ivy Hevenge e lesti a scadere come Dimitri Leroy. Dodici mesi in cui potrete svolgere un ripasso di Aritmanzia – numeri ce ne sono, in fondo – Difesa Contro gli scribacchini le Arti Oscure, Incantesimi (fosse anche solo per impedire ai vostri compagni di dormitorio di cambiar mese) e… Cura delle Creature Magiche, argomento principale di questa nostra bellissima iniziativa. Il costo non è neanche poi così azzardato per le tasche di un comune studente – che saranno mai dieci falci a fronte di un simile capolavoro – sempre meglio che continuare a cariarvi i denti da Mielandia o uccidere il cervello che vi resta sperando di trovare materiale interessante su L'Eco. Cioè, dipende da che materiale intendiate, per carità…
Con la straordinaria partecipazione del Grinzafichissimo tipo non più misterioso e l'ignara collaborazione della redazione de La Voce degli Studenti, sono quindi lieta di presentarvi lo Scriptores Vox Calendarium, per gli amici Ugo.

Ci pare giusto – per pararci le chi…avi – iniziare questo 2071 con la nostra bellissima, simpaticissima, consenzientissima e tutto ciò che di liberale può venirvi in mente basta che finisca con -issima, Hilary Darcy. Caporedattrice de La Voce degli Studenti, oltre che esemplare più che azzeccato per una Kitsuna, che è quella cosa che il mio fedele aiutante dovrebbe aver rappresentato qua accanto. Citando direttamente il libro di testo di Difesa, anche i più scansafatiche tra voi possono apprendere come si tratti di una creatura oscura – e vorrei vedere voi, a vivere costantemente nei sotterranei laddove anche la luce si rifiuta di arrivare pur di non vedere soggetti come Nick Watson o Nadine Davies – meglio classificata come Demone originariamente giapponese ma ora sdoganato ad estensione mondiale, forse in fuga da qualche esponente del WWFFB. Se le similitudini con la sestina Serpeverde non possono limitarsi solo al suo vivere al buio facendosi venire gli occhi a mandorla (valgono anche per i giapponesi, si?) ogni volta che – poerella – deve correggere una bozza di articolo di Dimitri – tuttavia, l'associazione più logica e lampante è di certo la predilizione che la Kitsuna ha per il fuoco, non solo per il colore del suo manto. E, dai su che potete usare anche più di un neurone per volta, chi è che ha scalzato l'ei fu Ginny Williams dal noto detto va subito in fiamme? La Darcy, esattamente. Però qualcosa deve essere andato storto, in questa trasposizione, o forse la Caporedattrice ci sta ancora lavorando su, perché se la Kitsuna è colei che arreca danno al prossimo tramite il fuoco, sino a questo momento la sestina è in grado solo di usare il potere dell'autocombustione. E ho il vaghissimo sospetto che non sia proprio un bene. Dove c'è lei persino l'Incendiario si vergogna del proprio nome, per dire. E di certo dopo questo calendario le sue compagne di dormitorio inizieranno a chiedersi se – visto l'hobby della Kitsuna di uccidere le persone all'interno dei loro sogni – sia il caso di dormirci accanto. Tranne la Smith, ovvio. Ma la Smith considera Noreal un soggetto sveglio, non serve aggiungere altro.

Naël, co-occupatore di redazione. Sembra un buongiorno più che azzeccato dopo aver occupato questo stanzino per tutto il fine settimana, non è vero? In parte è giustissimo, tutto questo, ma solo per ciò che riguarda il non aver fatto ritorno ai rispettivi dormitori. Non si siamo messi in nessun guaio, vorrei tranquillizzare i docenti e gli spillati soprattutto una, credici che si staranno chiedendo come siam potuti scappare ad un simile controllo. E' semplice non siete poi bravi a controllare: ho a che fare con un perfetto esemplare di Naël, l'ho già detto. Tecnicamente questa creatura magica ha gli occhi di tanti colori. All'atto pratico, al suddetto irlandese ne basta mezzo – visto che l'altro è chiuso per occhiolino ammiccante – per esercitare il suo potere: farsi dire di si. Un Naël che si rispetti sa bene come mimetizzarsi sul ciglio di un sentiero, badate bene. Se ne sta lì, ciondolante e confondendosi con lo sfondo, come ogni buon camaleonte impara dalla guida ai giovani mimetizzatori. Un O'Flynn fa lo stesso, nella sua trasposizione fatta a carogna. Esordisce con frasi ad effetto, prosegue con labbro inferiore spostato in avanti ed occhioni che non hanno con sé l'intero prisma di colori, ma riescono comunque a riflettere la lunghezza d'onda che ogni giovane fanciulla del Regno Unito capta da lontano e nonostante abbia accanto un'infervorata Psyche Kaiser che nessuno si è ricordato di silenziare. Se un Naël porta avanti il suo sporco lavoro pasteggiando con i ricordi del malcapitato cui dona frammenti della vittima precedente, un O'Flynn si è decisamente evoluto, lasciatevelo dire da una che è arrivata a giurargli che gli avrebbe insegnato il sacro lancio dei tronchi nonostante lui sia schifosamente irlandese. Par-li-a-mo-ne. Il Naël vi confonde la mente? Un OFlynn vi fa direttamente credere che ciò che state pensando sia una vostra idea per niente condizionata dalla sua persona. Il Naël vi ruba i ricordi? Tommy, al contrario, vi manda in overdose con tutti quelli che riesce a costruire con voi e di cui poi non riuscirete a liberarvi. E' così. Basta un "the world is wrong" e bam! Chi se ne frega se pure ci beccano fuori dalla nostra Sala Comune. Tu dormi, io faccio la guardia. True story.

Avete presente quel momento in cui un vostro amico parla di voi e trova il modo perfetto per descrivervi? Ecco, credo di averlo appena sperimentato nell'attimo in cui, senza dire una parola, questo disastro umano con cui mi ritrovo a collaborare spesso e volentieri, mi ha passato la sua versione del mese di Marzo 2071. Un BillyMer o Merwig, chiamatelo un po' come vi pare. Le fanciulle smaniano per essere accostate a questa o quella divetta da strapazzo comparsa su Streghetta 2000, lo so. O attendono con ansia che il maschietto di turno si accorga che hanno perso un etto solo trattenendo il respiro, vero anche questo. Io mi sciolgo davanti ad un esserino più piccolo persino di Vega, senza offesa. Perché si, non poteva esserci creatura magica che mi rappresenta meglio di un Billywig. Fastidioso. Pungente. Si dice che una creatura magica come questa sia in grado di ruotare le ali in un modo talmente forsennato da mandare in confusione, come faccio io con i miei enormi giri di parole il cui reale scopo nella maggior parte dei casi è quello di nascondere sferzanti punture ironiche e sarcastiche al punto che quando ve ne rendete conto il momento è già passato e non ha più senso prendersela. Capito? Merida McReady, signori. Quella che punzecchia di continuo e vi fa venire le vertigini. Quella che un momento prima è qui, a scrivere ed autoglorificarsi senza alcuna vergogna – siamo grinzafichi di famiglia, a casa mia – ed un secondo dopo, invece, sta già pensando a come rendere il mese di Marzo lungo un anno intero. Non importa che io possa apparire ridicola o meno, in questa rappresentazione. Non importa neppure che quella pagina di calendario sia usata per allenarvi con le freccette – se non avete altro modo con cui passare le serate son problemi vostri – io vi porto su…e poi vi lascio cadere-e-e chi ha avuto modo di avere a che fare con Caleb Harris o conosce la musica babbana del primo decennio di questo secolo avrà già iniziato a canticchiare, ne sono sicura.

Premessa numero uno: Aprile è notoriamente noto per l'April Fool's Day, ragion per cui la scelta è stata obbligata verso il più grande scherzo della natura che possa esistere in questa redazione: Dimitri Leroy. Premessa numero due: sento di dover chiedere scusa a tutti gli amanti dell'Erbologia e delle Creature Magiche insieme, nel dover paragonare il Grifondoro a qualcosa che si possa anche solo avvicinare un poco alla loro sfera d'influenza. Ho a che fare con il quintino Grifondoro praticamente quasi ad ogni ora del giorno – pasti esclusi, sia lodata Tosca – visto che frequentiamo la stessa classe e anche una delle materie a scelta messe a disposizione degli studenti (per il resto immagino non possa seguire Cura per parentela stretta con l'oggetto delle lezioni) quindi SO cosa significa averci a che fare. E so che, come il Bundimun cui è stato paragonato…puzza. Di marcio. Dimitri è uno di quei Grifondoro che avrebbe tanto anelato un posto in un'altra casata e quindi si illude di riuscire a fare l'outsider quando in realtà non è altro che – cito il libro di testo per una maggiore comprensione – una macchia di funghi verdastri con molti occhi ed in posizione statica. Dalle mie parti si dice che non è il kilt che fa lo scozzese, se capite quello che intendo. Allo stesso modo, per essere dei bulli – e non dei bulloni – quantomeno ci si dovrebbe render conto che muscoli su cui piovono Engorgio che neanche la premiata ditta Murray&Morris a lezione di Incantesimi riuscirebbe ad eguagliare, non sono sinonimo di prestanza ma al massimo di condoglianza. E se può sembrare che me la stia prendendo un po' troppo ed oltretutto nei confronti di un mio coetaneo oltre che scribacchino – Hils di che pozione eri fatta? – di questo giornale…è così. Come bolide fa uno che è finito in punizione più volte per non aver rispettato le regole ad urlare parlare di onestà, trucchi e sotterfugi come se fossero distanti da lui almeno quanto il sapone lo è dal maschio comune sui tredici anni? Il Bundimun si elimina facilmente con un Incanto Pulitore. Come Betty Chisholm anch'io anelo qualcosa e non è la Puzzolinfa riversata sul Grifondoro con cui qualcuno mi ha già fatto ridere di gusto…

A Mornay ci son tanti cavalli – oltre a grinzafichi cavalieri come mio cugino Robert Mer ti voglio bene ma smetti di volermi accoppiare McReady – Ivy è di Mornay. Ivy è un cavallo. Non so bene perché, ma quando ho fatto questo sillogismo a voce alta per la prima volta suonava decisamente meglio di come viene ora, scritto su pergamena. Però comprenderete bene, mi auguro, che non poteva esserci un'associazione di idee migliore di questa per descrivere Ivy Hevenge, la nostra indomita puledra d'assalto che parte al galoppo ogni volta che c'è qualcosa che storpia un po' il suo codice di comportamento. Scritto e redatto da lei e basta, ma poco importa. In realtà, comunque, non dovrei parlare di veri e propri cavalli – che quelli oltretutto sono animali babbani e con noi maghi hanno poco a che fare – quanto di Centauri. Fieri, orgogliosi e con un loro codice etico di comportamento. Sono una cosa a sé, esattamente come Ivy, converrete. Del resto, nonostante non si vedano più tanto in giro neppure al limitare della Foresta Proibita, i Centauri sono abili tiratori d'arco – e a Mornay questa credo sia una pratica che va abbastanza – sono ferrati nella guarigione, un po' come le Guaritrici di Saint George ma non solo e, esattamente come la scribacchina de La Voce, non stanno ai compromessi. Mai. Non è un mistero per nessuno ormai, credo, che le regole in vigore a Mornay all'interno del cavalierato sono cosa poco gradita alla sestina Grifondoro che spera un giorno di poter far parte di quelle stesse forze deputate alla salvaguardia del bene supremo della nostra comunità magica. Allo stesso modo dovrebbe esser conosciuto da tutti il fatto che i Centauri abbiano espressamente ottenuto dal Ministero della Magia di essere inseriti tra gli Animali, piuttosto che tra gli Esseri, come la loro spiccata intelligenza e la capacità di parola, richiamano. Per dire, gente come i Magnifici 7 è considerata a tutti gli effetti come facente parte degli Esseri mentre l'ex docente di questa Scuola – Lysander – no. Ma qui dovrei iniziare a parlare di asini e non è questa la sede più appropriata…

La scelta del mese di Giugno, tanto vale che lo dica subito, è stata probabilmente la in assoluto. Sia io che Tebaldo – no che non mi levo questo scafandro, metti che mi becco il virus e inizio a farti anch'io gli occhi da Plimpli lesso? – abbiamo subito concordato sul fatto che a rappresentare al meglio la settimina Serpeverde non possa essere che un… Knarl. Aperta parentesi: poi è chiaro, se Vega Rushton dovesse trovare quest'accostamento troppo azzardato, la colpa ovviamente è di Tommy, mentre se dovesse piacerle so benissimo che comprenderebbe come sia maggiormente polvere buiopesto del mio sacco, chiusa parentesi.  Creatura magica simile ad un riccio – con tanto di spine ispide almeno quanto gli spilli che si usano con le bamboline voodoo, notare l'attenzione al dettaglio – il Knarl è l'esempio più lampante della diffidenza fatta a Creatura Magica visto che non si riesce a corromperlo neppure con il cibo, che è invece la causa di mortalità più elevata all'interno di questa Scuola stando alle statistiche noir. Se si prova a lasciare del cibo ad un Knarl ci si ritrova più o meno nella situazione in cui versa il dormitorio Grifondoro dopo il passaggio di Kane Lindstrom, da quel che mi è stato riferito: un disastro. La diffidenza porta un Knarl a credere che le leccornie offerte non siano altro che una trappola per metterlo in gabbia e gettar via la chiave, ragion per cui è altamente preferibile dare del filo da torcere e distruggere qualsiasi pianta possa trovare in giardino. So che i più gossippari maliziosi tra voi avranno di certo notato la parola sottolineata nella frase precedente e tratto le dovute conclusioni sulle serre. Ora, sorvolando sul fatto che Calypso resta il Caposcuola Serpeverde a tutti gli effetti e ogni studente la teme come quando Bartholomew Bainbridge ti dice di guardarlo dritto negli occhi, è fuori da ogni discussione che LA vera Caposcuola – di ogni casata esistente – è Vega. Lei non ti dice di star zitto urlando come un'ossessa, ti fa diversamente intendere che è meglio se taci.  Lei non cammina per i corridoi battendosi la mano sul petto perché moriremo tutti! – non mi dire! – ma se proprio deve battere la mano da qualche parte è sulla tua testa, con una copia de La Voce arrotolata per bene. Lei sembra un Knarl, tu un riccio. Trova le differenze.

Ultimamente ha destato molto scalpore il picco di afa tipicamente invernale – almeno quanto l'imparzialità dei Corvonero – che ha portato Deborah McFarland a dire no alle protezioni della divisa di Quidditch ma si alla ricerca di marito alla veneranda età di sedici anni mentre volteggiava in aria durante la partita Corvonero-Grifondoro. Motivo della singolar tenzone tra cervelli diversamente sviluppati è stato il contenuto di tale gesto oltre che le due o tre relazioni sentimentali – di lunghissimo corso: ben tre settimane – finite per un'occhiata di troppo. Mi sento quindi di rassicurare Vega sul suo ragazzo che – era lì accanto a me – piuttosto che buttar l'occhio su un altro genere di bocce (magari con l'omniocolo) se n'è uscito con la suddetta frase: c'è bisogno di introdurre un articolo di regolamento sul decoro durante una partita. Non ridete, non è una battuta. Ha usato effettivamente queste parole. Philip Noreal tu sei un puffskein o puffola pigmea o come la volete chiamare, sempre di una creaturina da compagnia si tratta. Innocua, docile e ben disposta anche quando la tratti male, tanto per citare le caratteristiche più evidenti dello scribacchino sportivo de La Voce. E' sufficiente pensare a come si rivolge ai lettori, compresi quelli che l'hanno beatamente mandato a…raccogliere Agrimonia, non volendo essere volgare. E sapendo quanto il settimino apprezzi la flora magica, da un po' di tempo a questa parte. E se riuscite a farvi almeno l'idea di quanto sia snervante avere a che fare con un puffskein che non vi urla contro né solleva la voce nel mezzo di un litigio…beh, benvenuti nel club di quelli che si rendono conto della sua presenza solo quando – nel mezzo del silenzio in redazione – si sente uno strano mugugno prolungato che ci ricorda di aprire il sacro baule e fargli prendere aria. Ogni tanto.

Facciamo un piccolo gioco veloce in cui io mi impegno a dovere per presentarvi la descrizione di una Creatura Magica e voi – mentre leggete il tutto – dite a voce alta cosa vi viene in mente in base a queste parole. Pronti? Mi sento idiota a scrivere come se poteste rispondermi ma, va bene, vediamo che vien fuori… "Il suo canto può risultare piacevole, ma è pericoloso perché porta alla follia". Ok, vediamo di distinguere qualche caso, se la vostra risposta è stata Jude Mellark mi dispiaccio per voi, ma non comprendo come possiate definire cotanta pomposità come piacevole. Se invece avete pensato ad un Fwooper potrei anche ipotizzare di considerare la risposta come buona e pertinente perché in parte vi siete quasi avvicinati alla verità, ma se avete optato per Vaniglia Price avete decisamente vinto anche il pupazzetto di Aidan Callahan che si spancia dalle risate. Si, lo so che non esiste una simile versione del terzino, ma non c'è neanche alcun regalo per voi, quindi… Vaniglia Price – dicevamo – variegata scribacchina del solo ed unico giornale scolastico, iperattiva come se avesse un Tarantallegra sigillato nelle chiappe e chiacchierona, come vuole la tradizione della gran parte dei discendenti di Godric. Si dice che i Fwooper forniscano talvolta il materiale per delle stravaganti piume – non lo metto in dubbio – perciò, prima che qualche buontempone tra di voi decida di mettersi a rincorrere la quintina per i corridoi con l'intento di strapparle qualche capello, vorrei rassicurare tutti: Vaniglia è una creaturina sotto protezione del WWFFB e, fondamentalmente, se la vedete rannicchiata in posizioni discutibili non sta deponendo alcun uovo, al massimo cova qualche argomento con cui non vi ha ancora stordito a dovere!

Prima di scrivere questo pezzetto d'articolo ho deciso di prendermi qualche minuto di pausa per andare alla ricerca della parte più carognosa di me. Insomma, ho lanciato frecciatine praticamente verso ogni componente della redazione che abbiamo incluso in questo calendario, ci dovrà pur essere qualcosa con cui posso inveire sarcasticamente verso Helena Ross. Sono passati cinque minuti, poi dieci. Quando sono arrivata ai venti minuti di assenza Tommy è venuto a cercarmi, più che altro perché pensava che avessi interrotto la nostra personale occupazione della redazione e si sentiva solo. L'anno scorso il mese di Settembre era per Brie…per Tosca! Brie non si avvicina neanche lontanamente a Helena da me stessa inserita tra quelli che avrebbero dovuto far la guardia al Sacro Baule rinchiudendosi dentro lo stesso ogni volta che io fossi stata in redazione. E' passato un anno e mi sono via via resa conto che non esiste Creatura Magica al di fuori della Pryxie, che possa essere accostata alla mia concasata. E lo è, credetemi. Carina da morire, timida altrettanto ed in grado di creare un ambiente tranquillo, questo si dice di una Pryxie, aggiungendo ad una simile descrizione la capacità di adattarsi e comunicare con diverse Creature Magiche oltre che con alcune piante. Diamine! Come posso prendere spunto da tutte questi aspetti dolci e positivi che al massimo possono solo far salire il livello di zuccheri nel mio sangue scozzese? Certo, potrei dirvi che la pagina di Settembre del calendario è stata imperviata perché conoscendo Helena riuscirà ad inondare ogni singola copia prodotta, con la sua lacrima facile. Potrei anche dirvi che, come le Pryxie riescono a conquistare anche l'interlocutore più rognoso che possono incontrare, la sestina Tassorosso si accompagna a quel cataclisma umano che è Sorority Trulock. Dai, devo sul serio aggiungere altro? No, mi sa che Tommy dice che va bene così.

Dove passa quella Taylor non cresce più alcun Cespuglio Farfallino. E' una frase che ho sentito il mese scorso quando è uscito il numero de La Voce e me la sono appuntata mentalmente decisa a sfruttare la cosa alla prima occasione utile. Non l'ho scordata, come potete notare, anzi, ne ho tratto spunto perché se ad ognuno va dato ciò che gli spetta, alla Corvonero va corrisposto tutto il non voler bene all'umanità di cui ha dato testimonianza in questi mesi. E, sia chiaro, se ci sono alcuni studenti – maschi, sesto e settimo anno – che non si fanno remore nel dirle dietro che dovrebbe fare…più attività fisica, io che sono una degna discendente del mio clan scozzese, mi limito a concordare con il mio Tebaldo O'Flynn che la Creatura Magica che più corrisponde alle caratteristiche della scribacchina in questione è decisamente lo Streeler. Thea Taylor è così, inutile cercare di cambiarla o, se proprio volete tentar l'impresa più ardua anche di eliminare il sorriso dalla faccia di Evan Miller, lasciate almeno che vi faccia un enorme in bocca al Gramo, insomma. Piuma intrisa di veleno almeno quanto la scia di uno Streeler, l'esperta nel dissacrare qualsiasi mago o strega in età scolastica che si trovi al castello non cambierà colore come suddetta Creatura Magica, ma di certo muta modo di fare nel momento in cui si parla di Aritmanzia, sarà sicuramente un caso. Che poi, si sa, lo Streeler viene tenuto maggiormente per la sua abilità nell'eliminare gli Horklump, quei fastidiosissimi funghi rosa, sarà per questo che Miss Thea sono perennemente in quei giorni lì Taylor sembra particolarmente schifata dal genere femminile. Ma anche da quello maschile eh e visto che ci siamo mi sa pure dal neutro, casi latini inclusi.

C'è un preciso motivo se ultimamente non avete avuto modo di vedere la firma di Alec Harris in fondo a qualche articolo. Tranquilli! Non si tratta del tentativo di chiedere come riscatto il silenzio perenne di suo fratello Caleb, né l'abbiamo rinchiuso erroneamente nel baule prima che chi di dovere scordasse la combinazione segretissima – eco fa rima con cercopiteco – per poterlo liberare. Semplicemente, ve lo devo proprio svelare, Alec è uno Gnomo, di quelli che alla prima avvisaglia di pericolo si nascondono sottoterra e chi si è visto si è visto. Ecco perché non abbiamo sue notizie giornalistiche praticamente dall'attentato al treno o quasi. Anzi, se qualcuno dovesse accorgersi della sua presenza – lezioni escluse – a) si accerti di aver preso il gemello giusto, che non voglio correre il rischio di avere delle bozze canterine in giro per questo stanzino b) può ricordargli che la pressa non tenterà più di ucciderlo e che, anzi, quello era uno scherzo di Halloween e c) visto che ci siamo, potrei riavere indietro la mia piuma autocorrettiva? Ehm, dicevo…Alec è buffo. Pacioccone. Protettivo e dalla lealtà disarmante. Cos'ha in comune con una Creatura che qualche volta ti azzanna alle caviglie per morderti? Niente, ma infatti nel paragonarlo ad uno Gnomo mi riferisco più che altro alla controparte babbana della questione, ossia quelle statuette che i Non Maghi piazzano nel loro giardino come decorazione e sinonimo di allegria. Perché in fondo è quello che mi succede quando sto in sua compagnia, compresa la partita di Quidditch tra Tassorosso e Grifondoro che – ogni anno – noi vorremmo davvero commentare a modo nostro, ma che poi INSPIEGABILMENTE, viene sempre affidata a qualcun altro. Dopotutto il massimo danno che può fare un Alec selvatico è sistemarti il giardino, no?

Credo di aver fatto abbastanza la stupida, sino a questo momento, anche se gran parte delle punzecchiature più o meno sarcastiche che ho fatto le penso veramente e non lo nego. Però c'è un momento in cui anche l'essere per forza pungenti deve esser messo da parte e quello che abbiamo scelto per chiudere ipoteticamente quest'anno non si presterebbe ad alcuna ilarità neanche se mi mettessi d'impegno. Ci hanno sempre detto – come una frase fatta e me ne scuso – che con l'avvicinarsi delle festività siamo tutti più buoni, ma non è questo che ci ha fatto scegliere Octavius Oven e Gabriel Langdon per concludere il calendario de La Voce degli Studenti. E' la speranza che ci ha animato, non solo per una rapida conclusione di tutto quello che ha stravolto questa Scuola e la comunità magica. E' la tenacia che spinge a non voler dimenticare il messaggio che queste due morti hanno lasciato. E' il non voler far di nessuno un eroe, però. Perché crediamo – e mi arrogo anche il diritto di scrivere a nome di Tommy – che non occorra mitizzare nessuno, quanto più prenderne esempio. Senza quella sensazione di magnificenza che rende certe figure inarrivabili scoraggiando dal provarci già in partenza. Sono Fantasmi, come li abbiamo rappresentati, anzi più propriamente sono dei Poltergeist perché sono lì a monito e continuano a pungolarci – ci piace pensarlo – affinché non smettiamo di porci domande e di pretendere delle risposte. Sorridono, da dove si trovano. E ci avranno riempito di T, che fosse o meno nella loro indole. E' con questo spirito che dovremmo attendere Dicembre, con una rincorsa verso quello stesso mese perché certi di aver capito quello che – da vivi o dall'aldilà – questi due Uomini hanno voluto insegnarci. 

TeMer. Pseudonimo di TEbby&MERida, due cuori ed uno stomaco e mezzo a prova di zuccotto avvelenato, il mal assemblato duo di scribacchini si fonde in un'unica temibile creatura a due teste e quattro mani che ad ogni intasamento dei bagni maschili del terzo piano – un lasso ti tempo molto breve, quindi – frappone un Lumos Maxima tra il neurone annacquato decisamente die hard che si ritrova e l'universo scolastico che la circonda. Antiche legende – intese come simboli fortunatamente ad interpretazione multipla – narrano che ogni volta che uno studente di Hogwarts appende una pergamena inutile in qualche bacheca, il TeMer guadagna dieci minuti di gloria infame che ben presto si riverserà famelica sulle doppie punte ed i brufoli di ogni adolescente del Regno Unito. Gallesi compresi.
By Anne Burton | gennaio 14, 2015 - 10:52 am - Posted in Gennaio 2071

 

Intro…

Non so se vale anche per i miei coetanei, ma io qualche pensierino sulla fine di questo lungo capitolo ad Hogwarts inizio già a farlo. Non è tanto quello che farò fuori di qui che mi frulla in testa, tuttavia, anche perché non interessa a nessuno e non mi sono certo convinto del contrario nel giro di un giorno, ma credo sia lecito che io inizi a chiedere a me stesso chi prenderà il mio posto, quando finalmente mi leverò dalle pluffe.
Non ho la presunzione di credere che chiunque prenda le redini di questa parte della sezione sportiva non possa raggiungere il livello cui sono arrivato io. Non credo neanche di essermi distinto, a dire il vero e senza che questa frase possa passare per finta modestia. I nomi che hanno puntellato questa sezione nel corso del tempo sono quelli di Vincent Stars e Robert McReady, almeno per quanto mi riguarda. Sono quelli di Matthew Typhoon e Stephen Medicine o di quello stesso Nigel Jarvis che adesso incanta tutti con le sue giocate sui campi del Regno Unitoe non solo. Loro, chi più chi meno, hanno respirato Quidditch sicuramente più di me che non ho neanche mai fatto parte della squadra di casata. Loro avevano più spessore e "prestanza" a livello di personalità, diciamo le cose come stanno.
Io sono Philip Noreal, quello che si fa inforchettare anche da una ragazza, perché scordare uno dei modi con cui sarò ricordato? Non che mi importi, davvero. Se Robert è sempre stato un nerd del Quidditch – ed il suo buon lavoro a La Civetta lo dimostra – se Typhoon, da quel che posso ricordare, aveva un suo stile, io ho dalla mia l'aver cercato sempre di mantenermi nel mezzo. Per codardia, dirà qualcuno. Per riportare quanto più fedelmente quello che avviene nel meraviglioso mondo dello sport, direi io. E se c'è chi mi domanda (esiste, ve lo giuro) come immagino che debba essere uno scribacchino che scrive di sport, credo che questo sia il primo punto che metterei comunque in elenco.
La passione sportiva l'abbiamo tutti, altrimenti ci occuperemo di un altro genere di notizie, ma credere di poter usare un giornale scolastico per dar sfogo alla propria rivalsa – davvero, la definireste come tale? – nei confronti di questa o quella casata, di uno studente piuttosto che di un altro, al di là dei primi momenti di ipotetica e futile "gloria", che cosa lascia? Sono uno scribacchino pacato, si. Mi arrabbio difficilmente e quando mi capita non riesco ad essere isterico e acido neanche un decimo di come sono le ragazze di solito, certi giorni soprattutto. Sono misurato, si. Non mi piace ferire gratuitamente qualcuno solo perché io ho una piuma ed una redazione alle spalle che mi permettono di divulgare quello che penso in modo superiore ad una chiacchierata o una pergamena in bacheca.
Ma questo è ciò che vorrei continuare a leggere, su La Voce ma anche su qualsiasi giornale, scolastico o meno che sia. Perché allora potrei dirmi sicuro di aver comunque raggiunto un qualche livello o di aver lasciato sul serio una sorta di eredità come è stato fatto con me quando Vincent mi ha introdotto a questa parte del giornale e quando Robert ha lasciato una voragine dietro di lui, andando via. Non faccio nomi, non so neppure chi farà parte della redazione il prossimo anno scolastico e soprattutto non voglio limitare nessuno nella sua particolare vena espressiva, ma un consiglio si, vorrei lasciarlo, se dopo diversi anni in redazione mi è concesso: immedesimatevi. Sempre. Chiedetevi cosa può provare qualcuno che oggettivamente magari non ha giocato benissimo o non ha catturato il boccino quando sembrava cosa fatta. Pensate a come reagireste voi, se al suo posto dovreste leggere il vostro nome. Ma non cadete nel facile accostamento che vi fa dire che voi sopportereste tutto, perché nessuno ne è in grado. E dopo tutto questo prendetevi comunque qualche attimo in più, prima di lasciar scorrere fiumi d'inchiostro sul foglio che avete davanti. Anche se alla scadenza manca poco. Anche se siete consapevoli che non sarà di certo il vostro, l'articolo più letto. Chi se ne frega, davvero. E se ora, come credo, vi state domandando perché faccio questo discorso a Gennaio, quando ancora mancano diversi mesi – per fortuna – prima dei M.A.G.O. e della dipartita da Hogwarts… si, ci avete visto giusto, nel pensare che nessuno mi scrive per l'angolo del tifoso e quindi devo occupare lo spazio in qualche modo, non lo nego. Nei periodi di magra uno scribacchino deve sapersi inventare di tutto, mi han sempre insegnato così.

I GIORNATA
Bats – Magpies 2
United – Vespe 1
Tornados – Banges 1
Pride – Catapults 1
Falcons – Cannoni 1
Arrows – Wanderers 1
Kestrels – Harpies 2

II GIORNATA
Bats – Cannoni 1
Catapults – Wanderers 2
Banges – Harpies X
Vespe – Kestrels 1
Magpies – Arrows 1
United – Falcons 1
Tornados – Pride 1

III GIORNATA
Catapults – Bats 2
Cannoni – Banges 2
Wanderers – Vespe 1
Harpies – Magpies 2
Kestrels – United 1
Arrows – Tornados 1
Falcons – Pride 1

IV GIORNATA
Wanderers – Bats 2
Harpies – Cannoni 2
Kestrels – Catapults 1
Arrows – Banges 2
Falcons – Vespe 1
Pride – Magpies 2
Tornados – United 2

V GIORNATA
Bats – Tornados 1
Pride – United 1
Falcons – Magpies 2
Arrows – Vespe 1
Kestrels – Banges 1
Harpies – Catapults 1
Wanderers – Cannoni 2

VI GIORNATA
Bats – Kestrels
Harpies – Arrows
Wanderers – Falcons
Cannoni – Pride
Catapults – Tornados
Banges – United
Vespe – Magpies

VII GIORNATA
Bats – Falcons
Arrows – Pride
Kestrels – Tornados
Harpies – United
Wanderers – Magpies
Cannoni – Vespe
Catapults – Banges

VIII GIORNATA
Pride – Bats
Tornados – Falcons
United – Arrows
Magpies – Kestrels
Vespe – Harpies
Banges – Wanderers
Catapults – Cannoni

IX GIORNATA
Arrows – Bats
Falcons – Kestrels
Pride – Harpies
Tornados – Wanderers
United – Cannoni
Magpies – Catapults
Vespe – Banges

X GIORNATA
Harpies – Bats
Kestrels – Wanderers
Arrows – Cannoni
Falcons – Catapults
Pride – Banges
Tornados – Vespe
United – Magpies

XI GIORNATA
Vespe – Bats
Banges – Magpies
Catapults – United
Cannoni – Tornados
Wanderers – Pride
Harpies – Falcons
Kestrels – Arrows

XII GIORNATA
United – Bats
Magpies – Tornados
Vespe – Pride
Banges – Falcons
Catapults – Arrows
Cannoni – Kestrels
Wanderers – Harpies

XIII GIORNATA
Bats – Banges
Vespe – Catapults
Magpies – Cannoni
United – Wanderers
Tornados – Harpies
Pride – Kestrels
Falcons – Arrows

Classifica alla V Giornata

1
Magpies
10 pt.
2
Bats
8 pt.
3
United
6 pt.
3
Falcons
6 pt.
3
Arrows
6 pt.
3
Kestrels
6 pt.
7
Banges
5 pt.
7
Harpies
5 pt.
9
Tornados
4 pt.
9
Wanderers
4 pt.
9
Pride
4 pt.
9
Cannoni
4 pt.
13
Vespe
2 pt.
14
Catapults
0 pt.

 

 

 

Ripartiamo da qui, dopo la pausa natalizia ed il primo giro di boa, almeno per quanti si dilettano con il FantaQuidditch. Ripartiamo dai Magpies che sembrano voler continuare imperterriti nella loro catena di vittorie consecutive ed i Bats che caparbiamente seguono i campioni in carica a sole due lunghezze di distanza, in pratica i punti persi alla prima giornata e proprio contro le Gazze. Ripartiamo dalle Catapulte cui neanche il cosiddetto miracolo di Natale pare aver conferito la spinta necessaria per afferrare almeno un misero punto e scrostarsi di dosso quell'infamante zero che spalanca sempre più il baratro esistente all'interno della dirigenza di Caerphilly. E ripartiamo, infine, da un grandissimo in bocca al Gramo per Krystal James colpita da un grave infortunio di gioco nella partita che ha visto contrapposti i Kestrels ai Banges. In attesa di rivedere presto l'ex Corvonero in campo, sono più che certo che i guaritori del San Mungo si occuperanno di lei con la solerzia e l'attenzione che li contraddistingue in ogni occasione. Ed anche se per i Kestrels questa potrebbe rivelarsi un'ostica e metaforica fattura del Gramo, ovviamente. Ogni analisi del caso, tuttavia, non può esser fatta che alla luce di quelli che sono stati i risultati totalizzati dalle diverse squadre, in questo Gennaio e per portare avanti un discorso simile, come sempre, non resta che tastare con mano quelli che sono i dati, certo, ma soprattutto gli umori che trapelano dall'ambiente. Proverò a chiedere la lente d'ingrandimento a Coraline Thofteen purché la smetta di riempirmi di domande facendomi sentire stupido.
APPLEBY ARROWS:  Ci ha provato anche il boccino a cercare di far fuori le ambizioni delle Frecce e, nello specifico, di Walter Creed. Durante l'incontro disputato contro le Vespe, infatti, la sferetta alata ha girovagato per qualche tempo attorno ad Erika Johnson, magari sperando in questo modo di risollevare il bilancio di gol segnati che pendeva comunque dalla parte degli Arrows. No, scherzi a parte e lasciando ogni commento statistico del caso ai giornalisti de La Civetta, credo che a questo punto sia doveroso smettere di vedere nella Johnson e compagnia solo una meteora di questo Campionato, senza conceder loro molto di più di un exploit. Giornata dopo giornata la squadra di Appleby sta infatti dimostrando di meritare al meglio il terzo posto in classifica occupato attualmente e nonostante i detrattori continuino a sottolineare come con una classifica simile basti un passo falso per ritrovarsi nelle retrovie, credo che Bianca McTroy e Joey Olsen – cito loro perché sono quelle più vicine a questa Scuola, almeno temporalmente – stiano facendo un buon lavoro e che questo debba essere riconosciuto. Che poi l'incontro con le Vespe sia durato solo una ventina di minuti o poco più rientra nell'imprevedibilità di questo sport di certo in misura maggiore rispetto alla magistrale prova di un Korsakov che ha impegnato la Tenadova in più di un'occasione o di una Aubert che ha lasciato alle sue spalle persino il più rodato Innerson. Insomma, dalle parti di Appleby fanno bene a continuare a ripetersi che il sogno è bello e va vissuto finché dura. Perché non succede…ma se succede…
BALLYCASTLE BATS: Sono lì. Le Gazze vincono ed i Pipistrelli, prontamente, rispondono liquidando la pratica Tornados in neanche un'ora di gioco. Che le cose, dopo la disastrosa ultima stagione, dovessero cambiare, era nell'aria. Che lo facessero così celermente e con una tale spinta verso l'alto, neanche le più rosee previsioni potevano aspettarselo. Qualcuno sottolinea come il mercato estivo abbia giocato la sua parte, altri tendono invece a sottolineare la sonora strigliata con cui la dirigenza ha fatto quadrato attorno alla squadra. A dimostrazione di questo basta notare come, nel giorno in cui la Liece si prende una leggera pausa con una prestazione appena sufficiente, Gaarder non solo arriva su ogni bolide con una scioltezza impressionante, ma annulla completamente un fenomeno nascente come Dirk Haregreaves vanificando in questo modo tutto il lavoro macinato dalla O'Neil e compagnia per quanto riguarda il gioco di pluffa. In una parola? Sami Medicine può continuare a glorificarsi di risultati non suoi. E a scaldare la panchina, ovviamente.
BANCHORY BANGES: Se l'anno scorso la palma di inviso a molti è stata il fardello di Ismail Fehr, sino a questo momento – e come minimo per due gemelli di mia conoscenza – le occhiate storte di molti irlandesi e le carinerie "da pub" poco ripetibili sono tutte per Rowena Abyss ed il suo bolide che, complice una mossa sbagliata, ha condannato i Kestrels a tre giornate di pena proprio ora che la ripresa sembrava avviata. Certo, poi i Banges hanno perso e la Abyss non è comunque arrivata a sostenere una prestazione sufficiente, ma il succo del discorso non cambia, visto che LA notizia della giornata punta il Lumos in un'altra direzione rispetto alla sfortunata serie d'eventi di Banchory. Con la sconfitta rimediata a Kenmare, infatti, proprio i Banges sono stati superati in classifica dagli irlandesi, occupando ora il settimo posto in classifica in co-abitazione con le Arpie. E questo non è un bene, ma tutto sommato non è neanche un male se messo a paragone con l'imbarazzante prova fornita dal reparto Cacciatori, per cui ha poco valore la giustificazione di aver difronte uno dei migliori attacchi del Campionato. 730 a 280 è già di suo un KO tecnico, ma se ai punti annoverati ai Banges si levano i 150 con cui la McDeckold ha soffiato il boccino ad una James in campo solo perché arrendersi non è contemplato nel suo DNA, significa che tra i due reparti offensivi delle due squadre ci sono seicento punti di differenza, di certo non una cifra irrisoria. Sul banco degli imputati, tra gli altri, è finito anche Oscar Trott, al suo secondo anno nel Campionato di Lega. Prestazione opaca, quella dell'ex Corvonero che quest'anno non ha ancora dimostrato niente del potenziale che gli è stato attribuito dai pronostici della vigilia. E al prossimo turno, a Banchory, arriva lo United…
CAERPHILLY CATAPULTS : Si può cercare di rigirare la questione come si vuole. Si può dire che l'ultimo incontro lo si è disputato con delle Arpie – di nome e di fatto – come avversarie. Si può dire che Blast ha parato un rigore che sembrava cosa fatta ed il morale è andato a picco di conseguenza. O che Vassil Peev ha dato comunque deboli cenni di ripresa ed è già qualcosa. Ma l'ultimo posto in classifica continua a bruciare e lo fa non tanto per la posizione in sé, quasi sicuramente, quanto per quel tondissimo zero che l'accompagna. E quando il Gramo della malasorte si accanisce, neanche tutti gli Ismail Fehr del mondo – con quella stessa tenacia e fervore agonistico – possono fare qualcosa. Non che i problemi delle Catapulte debbano convergere tutti nella sfortuna, ovviamente, non è mia intenzione far passare questo messaggio e di certo non è neanche ciò che pensa la dirigenza della squadra. Ma a Caerphilly i tifosi non ce la fanno più, questo riporta la cronaca degli ultimi giorni, con le aperte contestazioni arrivate sino alla sede della squadra, oltre che alle abitazioni di alcuni giocatori che risiedono in zona. Il tifoso comune ha breve memoria, non è la prima volta che lo si fa notare in queste occasioni. E se una squadra porta con sé un nome come quello dei rosso-verdi, il lancio di budini di zucca non ha avuto di certo problemi o grossi impedimenti. Opinabile, certo, come reazione a quello che è e dovrebbe restare solo uno sport fatto per portare svago e divertimento. Ma pur sempre una contestazione lecita e tutto sommato pacifica. Almeno per ora.
CANNONI DI CHUDLEY: Mezz'ora. E' questo il tempo di cui i Cannoni hanno avuto bisogno per lasciarsi alle spalle la partita contro le Mannaie e, soprattutto, sperare di aver superato un inizio di Campionato non certo tra i migliori nella loro storia. Trenta minuti per abbandonare il fondo della classifica e staccarsi in questo modo sia dalle Catapulte che dalle Vespe, sconfitte anch'esse in quel di Appleby. Perdevano, i Cannoni. Quaranta a venti, per l'esattezza. E per quanto la partita fosse praticamente appena iniziata, Stagemann e Gordillo non lasciavano presagire niente di buono, nonostante le ribattute di Oakley. E poi. Poi. certo, quando Angelina Coast decide che la partita deve finire, non c'è nulla che possa fermarla. Neppure il povero Rohlfs ed il suo scatto anticipato. Neppure i giochetti del boccino che ha provato a compiere traiettorie inusuali, attorno agli anelli. Che questa sia un buon colpo di coda da parte della compagine di Chudley per darsi finalmente lo slancio che i tifosi si attendono? Già il prossimo scontro con i Pride saprà dirci qualcosa di più in merito…
FALMOUTH FALCONS: Se ai Cannoni sono bastati poco più di trenta minuti per aver ragione dell'avversario, i Magpies ci hanno impiegato qualcosina di più, per piegare Falmouth e tenere Tamble e compagnia a distanza di sicurezza. E' stata una partita tutto sommato piacevole, da quel che ho potuto capire. Un sostanziale pareggio di marcature in cui ciò che ha fatto la differenza è stato di certo il reparto Battitori. O, meglio, un signore che di nome fa Svetozar Trokolovski che ha fatto faville in campo e che, soprattutto, ha messo fuori gioco Jeremy Clover proprio nel momento in cui i Falcons ne avevano maggiormente bisogno. E' stato chiaro fin da subito, infatti, che l'incontro sarebbe stato deciso dalla cattura della sferetta alata, ma per quanto Mitea sia il re dei cercatori – come lo appellano a Montrose – ho l'impressione che con un Clover al pieno del suo potenziale, le cose sarebbero potute andare diversamente, chissà. Di certo, almeno per quello che ci riguarda più da vicino, il numero di assist di Nicole Silverstongue – al di là del voto in pagella datole da La Civetta – rallegra tutti quelli che continuano a credere nell'ex Grifondoro, ma a Falmouth dovranno anche fare i conti con l'assenza di Clover quantomeno per la prossima giornata. E questa non è decisamente una bella notizia. 
HOLYHEAD HARPIES: Era facile, i detrattori delle Arpie dicono così. Andare a Caerphilly e vincere in scioltezza era più che prevedibile, l'hanno detto prima – scaramanticamente – l'hanno ripetuto a bolidi fermi, con più sicurezza. In realtà, però, non è stato poi tutto così facile, malgrado la differenza di spessore tra le due squadre sia nota ed avvertibile per chiunque. L'incontro è durato comunque un'ora e mezzo prima che Elisabeth Dark potesse chiudere le dita attorno al boccino e malgrado il corrispettivo delle Catapulte – al secolo Matijsen – non abbia comunque sfigurato, in quello slancio finale che ha visto il prevalere dell'ex Serpeverde. Settimo posto agguantato in coabitazione con quei Banges contro cui la Springall ed il resto della squadra irlandese hanno impattato proprio ad inizio Campionato, ma con la crescente consapevolezza di un reparto Cacciatori che sta iniziando ad ingranare per davvero incastrando al meglio le caratteristiche delle sue esponenti. 
KENMARE KESTRELS:  Un po' ti senti in imbarazzo, se il voto minimo concesso da La Civetta dello Sport – esclusa la sfortunata Krystal James – per quanto riguarda la squadra irlandese  l'ha rimediato uno come Maris Valmiera e si tratta comunque SOLO di un 8,5. Più che in imbarazzo, in effetti, ti senti decisamente un perdente, con tutti i nove che sono fioccati a seguito dell'ultima prestazione dei Kestrels contro i meno ambiziosi Banges. Certo, per chi come i Muldoon – che da quel che so stanno piantonando il letto della James al San Mungo per non so che protocollo di sicurezza – ha sempre sostenuto Midel e compagnia, dire che Nigel Jarvis non è l'ultimo arrivato ed Elenoire Glorbander farebbe la fortuna di molte squadre del Campionato di Lega, è fin troppo facile. Ma – al di là dello spessore dell'avversario di turno – non si può che tributare una standing ovation a questa squadra, lo dico da sostenitore dello United e nonostante le mie speranze vadano altrove. Sono lì, arrampicati al terzo posto a quattro punti di distanza dai Magpies. Famelici, come si addice a qualcuno che deve spaccare, rubando uno slogan in voga tempo fa. E poi c'è la nota stonata della giornata, ahimé e ahiloro. Sale a tre il numero di giornate attualmente conteggiate per il recupero della cercatrice giallo-verde, con un bollettino che è in costante aggiornamento anche in funzione del numero di sostenitori personali che Krystal si è fatta all'interno di Hogwarts, con il tempo. Basta amare lo sport, in fondo, per sentirsi colpiti ogni volta che un suo esponente subisce un infortunio. Ecco perché credo di non andar molto lontano dal vero nel dire che lo stop dell'ex Corvonero addolora molti, forse anche tra i sostenitori dei Bats cui è comunque concesso un sospiro di sollievo.
MONTROSE MAGPIES: In Scozia – mi dice Merida – sono abituati alle vette ed anche ai bei paesaggi che si possono osservare da così in alto. Sarà per questo che le Gazze sembrano aver castato un incantesimo di adesione perenne attorno al primo posto della classifica. Imbattuti sin da inizio Campionato e con alle spalle le vittorie sia ai danni delle Hapies che, soprattutto, di quei fastidiosi Pipistrelli che continuano ad alitare sul collo. Ma comunque a due lunghezze di distanza, come direbbero quelli che vedono il calderone mezzo pieno. Per quanto riguarda l'ultimo incontro disputato – e vinto – contro i Falcons, la dirigenza di Montrose potrà di certo segnare il risveglio di Ricardo Terra, malgrado questa sia la sola nota positiva di un reparto Cacciatori che non convince mai del tutto nemmeno dopo la decisione di relegare Sebastian Waleystock in panchina. Tanto da invidiare, in ogni caso, se nonostante i piccoli problemi la squadra scozzese riesce a mantener salda la testa della classifica grazie ad un reparto Battitori ed un Cercatore che – l'ho già detto – a Montrose hanno incoronato come il re. Iordan Mitea ha fatto esaurire quasi del tutto la lista di aggettivi con cui lo si può descrivere. E se anche ci fosse qualcuno in grado di insidiarlo, a volte ci si mette anche il destino a cercare di dargli comunque una mano, come nello scontro con i Kestrels previsto per l'ottava giornata e che dovrebbe veder ancora la James lontana dal campo. Se i gufi rumoreggiano, in Scozia sembrano esser sicuri del fatto loro, in pratica.
PORTREE PRIDE: Fortuna. Oh, lo so che dovrei continuare a mantenere il mio solito distacco nel raccontare l'incontro – di soli ven.ti.no.ve minuti – con cui i Pride hanno sconfitto i vicini alfabetici dello United, ma davvero non mi si può chiedere un termine diverso per riassumere la gara in questione. 200 a 100, questo il risultato finale che, come si può facilmente comprendere, significa che lo United ha segnato nel suo rollino il doppio dei punti dei padroni di casa. Poi è arrivata questa Buonarroti chiamata a sostituire Lindsay Peacock e boom! Orwell fregato e vittoria a Capitan Tristan Williams & co. Ottimo risultato per i Pride – e per una Juliet Lucky che ha salvato la sua squadra da un numero altrettanto alto di gol quasi fatti – scivolone dello United che già pregustava una contesa per il secondo posto insieme ai Bats. Che volete che vi dica, il Quidditch è bello anche per questo e probabilmente vista la vittoria, saranno perdonati anche gli svarioni di Andreji Becket o la scarsa ispirazione della Roines, chi può dirlo. Quel che è certo è il distacco carico d'ossigeno, nell'allontanarsi almeno un po' dalla zona calda della classifica, mettiamola così. E se c'è già chi pensa al prossimo incontro con le Frecce, qualcuno si domanda comunque che fine ha fatto la Peacock e perché c'è tanto riserbo sul suo mancato utilizzo contro lo United.
PUDDLEMERE UNITED: Incredulità, è quella che si respira ancora a Puddlemere, dopo la sconfitta rimediata contro i Pride. Potevano essere otto, i punti in classifica. Poteva essere più elevato, il numero di boccini catturati da Orwell nella sua carriera. Poteva. Poteva. Poteva. E invece non è andata, pazienza. Per quanto non dia punti in classifica, lo United dovrà quindi accontentarsi di un Longebalai che è parso triplicato, in campo, per la quantità di pluffe intercettate e di anelli trafitti in solo mezz'ora di gioco. Potrà auspicare in un Jensen più prolifico anche in chiave di pluffe recuperate e di certo – almeno questo – quelli che abitualmente scendono in campo dovranno pur dimostrare qualcosa, se vogliono continuare a mantenere un posto in squadra, giusto? 
TUTSHILL TORNADOS: Una buona squadra è quella che ha un reparto stellare e non se la cava poi male negli altri. Un'ottima squadra è quella che procede spedita in ogni reparto. Questo si diceva un tempo nei manuali di Quidditch che circolavano dalle parti di casa mia. E, nessuno me ne vorrà, non è di certo un segreto né un mistero che io consideri Kestrels e Tornados come le squadre più complete di questo Campionato. E' partendo da queste basi, quindi, che mi sono spiegato lo scivolone subito dalla squadra di Tutshill contro i Pipistrelli. Venuto meno il reparto Battitori – forse per una giornata storta, forse perché effettivamente Gaarder e la Liece sono due pilastri del ruolo – nonostante l'ottima prestazione di Relena O'Neil (un po' meno quella del resto dei Cacciatori) e l'iniziale vantaggio della Cox nella cattura della sfera dorata – i Tornados hanno comunque perso quel guizzo vincente che ha fatto la differenza in altre situazioni. Opaca, la prestazione di Hargreaves, complice il gioco di Dag Gaarder mirato alla distruzione del diretto avversario. Incolore la resa di un Rygar Connelly le cui prestazioni, ultimamente, dimostrano come dipenda dalla verve del compagno di reparto. L'esperienza di Grujensson ha fatto il resto. Ed ora si riparte dalle Catapulte
WIGTOWN WANDERERS: Nuvoloni scuri, sui cieli scozzesi attorno a Wigtown. La posizione in classifica – non del tutto intermedia tra inferno e paradiso – non piace alla dirigenza delle Mannaie al punto che in queste settimane gli estremisti del settore hanno ventagliato addirittura l'ipotesi di una cessione societaria al prossimo mercato estivo. Per quanto queste notizie – da quattro zellini, come hanno voluto sottolineare in molti – appaiano al momento come prive di alcun fondamento logico, è oltremodo vero che non sono comunque un toccasana per l'ambiente e neppure per lo spirito con cui i Wanderers dovrebbero continuare ad affrontare il Campionato. Non di solo spirito o speranza, però, può vivere un mago… figuriamoci un quidditcharo che resta incollato alla sferavisione o al suo posto allo stadio. Quattro punti non sono granché, sino a questo momento, ma del resto non lo sono neanche le ultime prestazioni di Seth Lucky o Anna Repin, i nomi più vicini e conosciuti in questa Scuola che mi possono venire in mente. L'ex studentessa di Durmstrang non se l'è cavata neanche poi tanto male, a dire il vero, almeno per quanto riguarda le pluffe recuperate, ma di certo deve lavorare maggiormente sulla fase realizzativa. Più altalenante ed umorale è invece il cammino di Seth in questo Campionato, con prestazioni che lasciano a bocca aperta cui fanno però seguito partite da dimenticare. In una parola? A Wigtown occorre far quadrato. O cerchio. O qualsiasi altra figura vogliano, purché porti qualche risultato.
VESPE DI WINBOURNE: Se c'è una serie di pagelle riportate su La Civetta che mi ha lasciato un po' perplesso, è di certo quella che riguarda l'incontro tra Arrows e Vespe. La conclusione cui sono arrivato – senza aver visto né ascoltato la partita, va precisato – è che si sia preferito premiare quello che si ipotizzava sarebbe stato l'incontro, visto che in venti minuti scarsi sono comunque stati segnati venti gol. E' in questo modo che si spiega il rendimento discreto di Taanpaa, autore di ben tre marcature a fronte di una Caterina Bragagni che è rimasta all'asciutto. Allo stesso modo Innerson da una parte e la Aubert dall'altra si sono guadagnati il budino di zucca se non altro per aver fatto in tempo a giocare qualche bolide, prima che Creed mettesse fine all'incontro. Però. Però i punti in classifica restano solo due, in quel di Winbourne, non proprio un bottino esaltante considerando i nomi illustri di cui si son voluti fregiare con il mercato estivo non è vero Florin?

Non ho ancora capito se mi son fatto o meno un'idea chiara sulla piega che sta assumendo il Campionato di Lega, dico la verità. Le poche convinzioni che ho sono quelle che sicuramente hanno ipotizzato tutti, da qualche giornata a questa parte. I Magpies le vincono tutte, ma non sembrano così irresistibili come i risultati farebbero credere. I Bats hanno dalla loro la tenacia che li ha sempre contraddistinti, oltre ad uno spiccato spirito di rivalsa per com'è andata l'ultima stagione. Il duello ai vertici si preannuncia quindi appassionante, anche se non credo che si limiterà solo alle due storiche – e rivali – formazioni. Sono infatti più propenso a credere nell'inserimento di almeno una o due altre pretendenti al titolo, ad iniziare da quelli stessi Kestrels che dovranno comunque fare i conti con l'assenza di Krystal James e tutto ciò che un simile infortunio può comportare. In buona posizione vedo anche i Tornados di Hargreaves e compagnia, fosse anche solo per l'organico a disposizione. Il resto delle squadre che occupano al momento le posizioni medio-alte della classifica non mi sento di analizzarle o esprimermi in merito, compreso quello United per cui, non è più un segreto, nutro una spiccata simpatia. Quel che è certo è che ne succederanno ancora delle belle, ma non è certo una novità.

FANTAQUIDDITCH

Di tempo ne hanno avuto, i FantAllenatori, per pensare a come riorganizzare la propria squadra in vista del secondo segmento del concorso indetto dalla Gringott in collaborazione con La Civetta dello Sport. Qualcuno si può dire che ha utilizzato questo tempo con criterio, qualcun altro ha fatto una grande zuppa, ma – ed è ogni volta la cosa più enigmatica – c'è stato anche chi non ha apportato alcun cambiamento, difficile dire se per inerzia o per conservare i FantaGaleoni per la prossima asta. Non lo credo, ma tutto può essere. Prima di vedere come questo mini mercato riparatore abbia influito o meno sul "giocato", quindi, diamo un rapido sguardo ai cambiamenti apportati, anche per capire in che direzione sembrano essersi orientati gli allenatori in erba. Fuori da ogni cambiamento Gordon Fletcher – che avrà probabilmente fatto indigestione dei suoi stessi biscotti guerrieri – così come Gregor Darsel e Kaleb Lytresthin. Stesso ragionamento, ed è un parolone definirlo come tale, anche per la coppia formata da Theodore Horan ed Elliot Kirwan con i Super Kiwis che già erano in caduta libera prima di adesso, non oso immaginare che fine possano fare. A completare il quadro degli assenteisti non si sa se per volontà o pigrizia, però, anche Lila Lamb. Esatto, proprio quella che mi aveva illuso di poter arrivare in vetta, per una volta. Tolti di mezzo tutti questi scansafatiche – passandomi il termine – gli innesti veri e propri hanno riguardato in primo luogo le due squadre ora in testa alla classifica: Silverstorms e Pride Peacocks, in un sequel della storia già vista lo scorso anno. Se Nicole Silverstongue ha optato per cambi mirati su cercatore (Mitea) e portiere (Tregthjorsen), i due ex Serpeverde pavonici hanno invece mostrato una maggiore varietà con dei cambi praticamente in ogni reparto. Fiducia alla comune amica Juliet Lucky tra gli anelli e a Orwell a rincorrere il boccino, scelte che – per quanto mi riguardano – fanno pendere comunque l'ago della bilancia verso Nicole. Identico l'innesto dell'unico battitore scelto e lievemente a favore dei Pavoni la scelta di un elemento di spicco come la Glorbander. Tra i due litiganti, però, si è insinuata anche Hortense Lanfrad che ha calato un trio niente male con le scelte di Blast, Innerson e Mitea. I nostalgici dei Magpies di un tempo apprezzeranno di certo. Aurora Halliwell ha speso tutti i suoi "averi" per Grujensson – non scherzo – mentre Heert McNails ed il professor Weetmore hanno comprato Krystal James…che si è subito infortunata, sarà il caso che si facciano qualche domanda prima che gli altri neo acquisti (la Bragagni e Fehr) inizino con i rituali scaramantici. Con le squadre fresche di costituzione o meno, quindi, dopo l'ultima Fanta Giornata la classifica del FantaQuidditch ci si presenta così:

CLASSIFICA FANTAQUIDDITCH

1
Silverstorms
8 pt.
2
Pride Peacocks
7 pt.
3
London Louse
6 pt.
3
Cookies Warriors
6 pt.
3
Elder Blonde
6 pt.
3
Maghi Perbene
6 pt.
7
Morguttini
5 pt.
8
Super Kiwis
4 pt.
9
Backward Billywigs
2 pt.
10
Australian Kings
0 pt.

Decisa e netta rivoluzione, quella che si è delineata per quanto riguarda la parte più alta della classifica. Ci eravamo lasciati con Lila Lamb e Gordon Fletcher a guardare tutti dall'alto e ci ritroviamo – complice la prima asta concessa – con Nicole Silverstongue ed il duo Burton-McReady a comandare ora, con la Grifondoro che precede ad un solo punto di distanza dai diretti rivali. I Silverstorms sono usciti vincitori proprio dallo scontro con i London Louse (220 a 390) mentre gli Orgogliosi Pavoni pur perdendo il boccino, hanno segnato talmente tanti gol con il gioco di pluffa da sommergere i BackwardBillywigs di Gregor Darsel con il punteggio di 520 a 220 (senza il conteggio del boccino). Se Nicole ha castigato la Lamb, del resto, gli altri ex primi in classifica dei Cookies Warriors sono stati puniti direttamente da Hortense Lanfrad ormai lanciata inseguitrice della coppia in vetta laddove i Maghi Perbene, al momento appaiati alla quintina Grifondoro, hanno liquidato la pratica Super Kiwis con un 450 a 250 che è quasi identico al risultato finale (200 a 450) con cui i Morguttini di Aurora Halliwell hanno scavalcato Darsel in classifica generale. In un quadro del genere e con la classifica che potete osservare qui sopra, è comprensibile quindi quanto sia ironico il destino, a volte, visto che la prossima Fanta Giornata vedrà come scontro diretto non solo quello tra i Pride Peacocks e gli Elder Blonde per il probabile secondo posto in classifica, ma anche uno scontro di casata tra Nicole Silverstongue da una parte ed il duo McNails- Weetmore dall'altra. Il fatto che queste siano anche le squadre in lotta per le prime posizioni, del resto, non fa che aggiungere pepe alla competizione in programma. Guardando al basso della classifica, invece, acquistano un sapore particolare gli scontri "diretti" tra i Billywigs di Darsel (che di certo vorrà evitare una figuraccia come quella dell'anno scorso) ed i Morguttini che l'hanno appena sorpassato in classifica e, sull'altro fronte, lo scontro tra i Super Kiwis e i Re Australiani. Singolare, da ultimo, il faccia a faccia tra i Cookies Warriors e i London Louse che sarà di certo oggetto dell'attenzione di molti. Si preannuncia una fine di Gennaio ed un Febbraio scoppiettanti, in una parola. Staremo a vedere…

Cookies Warriors
[G. Fletcher]

J. Lucky
S. Lucky – K. Flower
H. Roines – T. Williams – P. McMarley
G. Orwell

Elder Blonde
[H. Lanfrad]

B. Blast
J. Innerson – K. Flower
N. Silverstongue – A. Oper – R. Malagrida
I. Mitea

Morguttini
[A. Halliwell]

E. Johnson
C. Southgate – K. Flower
N. Davies – L. Tenden – R. Malagrida
M. Grujensson

Pride Peacocks
[A.Burton - R. McReady]

J. Lucky
W. Donaghey – Z. Highcastle
H. Midel – P. McInler – E. Glorbander
G. Orwell

Maghi Perbene [H. McNails - R. Weetmore]
S. Whiteheart
I. Fehr - A. Becket
N. Silverstongue – N. Davies – C. Bragagni
K. James

Australian Kings
[K. Lytresthin]

S. Whiteheart
A. Becket – K. Flower
B. McTroy – J. Peterson – M. Vaea
G. Orwell

Super Kiwis
[T. Horan - E. Kirwan]

S. Whiteheart
J. Innerson – K. Thorn
S. Agnarsson – J. Peterson – M. Vaea
G. Orwell

Silverstorms
[N. Silverstongue]

S. Tregthjorsen
A. Vrauwdeunt – Z. Highcastle
M. Kyono – N. Davies – R. Malagrida
I. Mitea

Backward Billywigs
[G. Darsel]

S. Whiteheart
J. Innerson – K. Thorn
N. Silverstongue – O. Trott – T. Williams
L. Peacock

London Louse
[L. Lamb]

H. Ikegami
J. Innerson – K. Thorn
V. Peev – N. Davies – J. Peterson
S. Rohlfs

In corsivo sono riportati i nuovi acquisti per le singole FantaSquadre. Il portiere preferito resta ancora Sylvia Whiteheart mentre per quanto riguarda i battitori la Flower è stata "raggiunta" da Innerson e le sue note chiappe. Per quanto riguarda il reparto Cacciatori la spunta Niamh Davies seguita a ruota dalla Silverstongue e da Malagrida. La scelta del cercatore più alla portata delle intenzioni (e delle tasche) dei FantAllenatori è invece ricaduta su Graham Orwell

 

Philip Noreal. Tassorosso fino al midollo e nativo di Hartlepool (Durham), frequenta l'ultimo anno. Responsabile della sezione sportiva e Vice Caporedattore del giornale, ha promesso ai lettori di non far mai mancare loro la verità, soprattutto dopo gli avvenimenti di inizio anno scolastico. Sulla divisa, ad altezza del cuore, del filo animato ricama alternativamente una O ed una L proprio in segno di commemorazione. Continua a chiedere consigli al quadro dei magati '68 in Sala Trofei anche se si vocifera che non siano più le dritte sportive ad interessargli, quanto quelle semplici regole di vita che lo rendano un buon mago ed un bravo ragazzo. Non ha mai dichiarato sul serio la sua squadra di Quidditch preferita sino a quest'anno, al contrario del suo interesse per Vega che non è mai stato in grado di nascondere. Adepto del sacro baule, per questo motivo ha imparato a scrivere bene anche al buio.