Hell-o-win!

La nuova responsabilità che mi è stata affidata come Caporedattore, il fatto di dover trovare autonomamente una questione interessante da condividere con tutti gli studenti di Hogwarts, mi ha fatto pensare ai tempi in cui non ero costretto ad una tale torturante e amletica incertezza – per chi non conoscesse Amleto, deve sapere che il personaggio è passato alla storia per una sua specifica qualità (o difetto): un'assoluta e indomabile indecisione. Quindi, dalla constatazione che, quando ancora ero soltanto un semplice scribacchino, avevo sempre materiale di cui scrivere e la riuscita di un articolo non dipendeva dalla disponibilità di risorse che veniva soltanto da me stesso, sono arrivato a concludere che questa mia condizione sia frutto dell'ostinata resistenza ai cambiamenti, una caratteristica che riguarda molti di noi. Un tenace e caparbio rifiuto verso un cambiamento si manifesta in molti modi: con un blocco, fisico perfino, di inerzia ed inattività che dalla mente si propaga al corpo, oppure con una reazione violenta e, per alcuni suoi coloriti tratti, quasi irrazionale oppure con un veloce adattamento preceduto da una lieve e stuporosa sospensione di sorpresa. Tutti noi attraversiamo, prima o poi, notevoli cambiamenti nella nostra vita. I ragazzi del primo anno hanno dovuto adattarsi, in questo mese, a nuove abitudini, nuovi riti e consuetudini, tipiche della vita in comune che caratterizza la nostra scuola e sicuramente non tutti vi sono riusciti secondo le stesse specifiche modalità. Sono certo che ancora qualcuno di loro si perde per la scuola. È ovvio che ognuno di noi, così come nella velocità e nella cadenza della camminata, possiede anche una propensione al cambiamento di diverso tipo; così, cambiare casa e abitudini da un giorno ad un altro può risultare semplice come respirare per alcuni e difficile come tentare di scalare una montagna per altri. L'unica cosa certa è che il cambiamento, quando avviene, non può essere arrestato e, anche quando tale evento è
passato o le condizioni precedenti sono state ripristinate – penso ad esempio ad una guarigione da un braccio rotto e la ripresa della salute – ciò che è avvenuto ha lasciato il segno. Se questo nuovo tratto, nel grande dipinto che è la nostra vita, ci pare ben fatto e a proposito, considereremo quell'accadimento come un naturale corso degli eventi. In caso contrario, avremo sempre l'impressione che una parte di noi sia stata sfregiata. Anche se, io penso, spesso o almeno per eventi minimi e di ambigua definizione – penso ad esempio alle nuove entrate nel corpo docenti: difficile stabilire se questi nuovi acquisti siano validi o meno – tale impressione è errata. Ad esempio, la preferenza che avevamo accordato ad un vecchio insegnante non dovrebbe pregiudicare la valutazione di colui che gli è subentrato. Potrebbe darsi che i cambiamenti – con le dovute distinzioni del caso, certo non pretendo che traumi catastrofici vengano annoverati tra gli eventi "positivi"; in tal caso non dovremmo nemmeno chiamarli "cambiamenti" ma "tragedie" – siano sempre per il meglio, considerando quanto le persone abbiano opinioni molto diverse tra loro. Alle volte, i cambiamenti sono tanto positivi, che ci si chiede come possano essere stati rimandati tanto a lungo. Ad esempio, il fatto che Powell sia ora Vice-Preside penso sia una delle migliori notizie che si siano avute da molto tempo: se la Preside l'avesse saputo, che la nuova carica gli avrebbe conciliato una disposizione d'animo tale da indurlo a liberare per la scuola uno stuolo di cappelli mordaci, con grande diletto (e forse mancate sessioni di studio) da parte degli studenti, forse sarebbe stata indotta a concedergli un tale ruolo in tempi precedenti. E io avrei evitato una Z in Difesa contro le Arti Oscure. Certe decisioni si rivelano ottime, anche se in un primo tempo erano sembrate follia e io mi sento abbastanza sicuro di me nel suggerirvi di abbracciare i cambiamenti, quali che essi siano. Magari per Halloween, invece che il vostro solito costume da Megera, avreste potuto sempre provare a vestirvi da Puffola Pigmea o da Crup. Male non farebbe, soprattuto ad alcuni.

Mr&Miss Molliccio
di Lanfrad & Darcy, pagina 10
 

Mago è bello
di B. Quills, pagina 11

T in Condotta
di E. Donegal, pagina 12

 

Controeditoriale

di M. Welsh, pagina 2

 

Vita da assistente

di E. Baker, pagina 2

Hogwarts

  The (K)night is dark and full of terrors
di K. Knightsbridge, pagina 3

Caccia al Cappello!
di E. Donegal, pagina 4

Dimmi che bacchetta hai e ti dirò chi sei 
di M. Welsh, pagina 5

Dove non arriva l'incantesimo…
di A. Harris, pagina 6

Cronaca

Dolcetto o… omicidio?
di M. McReady, pagina 7


Il caso Attorney
di H. Ross, pagina 8

Halloween Town
di H. Barrach, pagina 9

 

Talenti del Quidditch 
di H. Darcy, pagina 14

Al mercato dei Troll…
di P. Noreal, pagina 13

Campionato scolastico
di I. Hevenge, pagina 15

Quidditchari famosi
di R. McReady, pagina 16

 

La Redazione

Caporedattore: Leroi Gordon.
Vice Caporedattore: Giselle Lanfrad.
Articolisti:  H. Barrach, J. Claythorne, H. Darcy, E. Donegal, L. Gordon, A. Harris, I. Hevenge, G. Hywel, G. Lanfrad, M. McReady, P. Noreal, P. Pawn, B. Quills, H. Ross, V. Rushton, S. Sonn, T. Turner, M. Welsh, S. White.
Inviati Speciali: Edwin Baker, Kermit Knightsbridge, Robert McReady.
Fotografia: Eoghan Donegal.
Vignette: Leroi Gordon.
Impaginazione: Gwendolyn Hywel.