Settimini a confronto

 

Ho capito da tempo che cercare di infondere un po’ di buon gusto negli studenti di questa scuola è come regalare perle ai porci. Quando ero più piccola cercavo di spiegare cosa andasse di moda al momento e che pozioni di bellezza usare, ma nessuno sembrava interessato, visto che ad Hogwarts tutti pensano di essere i più grinzafighi e se ne fregano della realtà. Ricordo che per un breve periodo ho pensato di aver trovato un Lumos in un graziosissimo gruppo chiamato FBY. Era stato fondato da Juliet Lucky, Alice Darcy, Michelle Edwards e Sharon Peterson. Però non è andato avanti. Certi gruppi hanno vita breve. Tutti i geni sono incompresi. Sono però alla fine del mio corso di studi e dopo attenta riflessione ho deciso di provare un’ultima volta a illuminare le menti di voi altri studenti ed anche quelle di qualche adulto che ci legge.
Sono nata in una famiglia purosangue che da decenni si occupa di vestire i maghi e le streghe. In origine l’attività di famiglia si chiamava “Stratchy”, poi è diventato “Stratchy & sons” ma ora che i figli hanno avuto altri figli ed il numero di negozi è aumentato in giro per la Gran Bretagna ed il mondo, abbiamo cambiato nome in “Stratchy, sons & grandsons”. Si può quindi dire che io sia cresciuta tra gli abiti da mago e da strega all’ultimo grido e che sappia quel che dico quando parlo di capi d’abbigliamento. Infatti mi piange il cuore quando vedo la “babbanizzazione” del modo di vestire dei miei compagni. Non capiscono come si possa essere comunque comodi e alla moda anche restando fedeli alle tradizioni del mondo magico e non capiscono neppure che è importante rispettarle perché ci caratterizzano e ci differenziano dal mondo dei non maghi. E’ proprio su questo concetto che fonderò questa rubrica. Lo so che alcuni storceranno il naso pensando che La Voce degli Studenti si possa trasformare nel giornale delle cornacchie, ma non è così. Non lo faccio neppure per far pubblicità ai vestiti dei negozi di famiglia, come qualcuno potrebbe credere. Lo faccio per la stessa ragione per cui nei negozi di famiglia non vendiamo abiti Babbani: noi non siamo Babbani
Ho deciso che inizierò con gli studenti del settimo anno. Sono i miei compagni di classe. Ho sotto gli occhi come si vestono praticamente ogni giorno da sette lunghi anni. Purtroppo non posso descrivervi lo stile di ognuno di loro, perché il Tassofesso che dirige il mio giornale non mi dà più di una pagina per il mio articolo. Però vi farete un’idea degli elementi. Ne sono certa.
Cominciamo dall’abbigliamento maschile. E’ obiettivamente meno complesso sia da analizzare che da consigliare.
Nella mia classe esistono fondamentalmente tre categorie di maschi. Quella che va per la maggiore è il nero o grigio e bianco. I massimi esponenti del settore sono i Caposcuola Serpeverde Ferdinand Wilson e quello Tassorosso Hypnos Barrach. Il primo quando non indossa la divisa è allegro come la Graveyard il giorno in cui abbiamo fatto esplodere per errore un suo barile pieno di Vermicoli. Quelle toppe sulle maniche delle sue giacche color cane fuggente non si possono proprio guardare. Io glielo dico sempre: “Ferdinand, sei un bel ragazzo. Dovresti trovare qualcosa che stia bene con il tuo colorito da meticcio indiano o quel che sei. Poi… il nero sfina e tu già sembri una stampella, andiamo!” Lui solitamente non la prende bene e continua a vestire come prima, ma io non demordo e magari a sentirselo dire pubblicamente il consiglio produce i risultati sperati. Hypnos è un pochino meno smorto. Cioè… quando deve vestirsi elegante ha la stessa verve del Professor Gray, ma per lo meno ha alcuni felponi babbani e rovinati di colori un po’ più accesi. Anche se i jeans addosso ad un mago non si possono vedere. Anche a lui ho dispensato qualche consiglio in passato. Non ne ha fatto tesoro, ma essendo un Tassofesso non mi aspettavo niente di diverso. A questa categoria di maghi, sia che vesta in una maniera ibrida come Ferdinand sia che indossi capi esclusivamente Babbani come Hypnos io suggerisco di continuare con il loro stile da partecipante ad una veglia funebre, ma con l’aggiunta di accessori vezzosi. Qui sotto potete vedere un completo pantalone, giacca e gilet che mia madre sta vendendo tantissimo. Forse non avrei dovuto trasfigurare le foto per modificare la faccia dei modelli con quelle dei miei compagni, ma volevo che vedessero come sarebbe stato indossare abiti da mago. Ritoccare le foto con la magia non è cosa per me. I modelli si sono anche fermati e non so come farli ripartire. Va bè, lasciamo perdere. Dicevo ad Hypnos e Ferdinand  che quel completo con l’aggiunta di una cravatta vaporosa rossa può fare bella mostra di sé. Ora non dico che entrambi debbano comprare questo stesso completo, ma dovrebbero tenere a mente il consiglio: accessori vistosi. Tutte le ragazze sanno che possono fare la differenza.
La seconda è una categoria d’abbigliamento maschile a parte, ma proprio a partissima. Ho deciso di chiamarla “Heert McNail“. Se avete buttato un occhio su di lui quando non indossa la divisa scolastica so che avete già capito perché ha una sua classificazione particolare. E’ un bambino speciale lui. Io credo, e dopo sette anni di prove a favore ne ho raccolte parecchie, che Heert si vesta al buio. Ognuno si diverte come crede, naturalmente, ma è impossibile che qualcuno che accenda la luce quando decide cosa mettersi o cosa comprare possa scegliere roba simile. Solo in questo modo si possono spiegare le magliette giallo fluorescente o blu elettrico: le sceglie perché si vedono anche al buio. A lui non ho mai dispensato consigli di moda. Credo sarebbe tempo perso e poi non riesco a guardarlo una seconda volta dopo aver visto cosa si è infilato addosso. Essendo questa rubrica un inno al tempo perso, però, oggi ci provo. Caro Heert e soggetti maschili a lui accomunabili che spero siate veramente pochi, dovremmo fare di questo tuo coraggio e menefreghismo dell’opinione altrui il tuo cavallo di battaglia. Ti propongo quindi uno stile magico alternativo come quello che vedi nella foto qui accanto: tuniche dai colori sgargianti e dalle fantasie ardite. Abbiamo uno stilista che fa esclusivamente capi di questo genere. I tessuti sono molto belli, il taglio estremamente accurato e le linee sono… meravigliose. Solitamente i suoi clienti sono maghi ricchi ed eccentrici e tu potresti unirti a loro. Parlerò di te allo stilista. Gli dirò che sei restato affascinato dai suoi abiti e gli chiederò se è interessato ad una linea giovanile a cui tu potresti fare da modello nella vita vera. Sono certa che andrà pazzo per l’idea.
La terza ed ultima categoria è quello dei maghi che si ricordano di essere maghi. Ciao, Gis! Hai visto il brugo che cresce alle pendici della collina vicino alla capanna del Guardiacaccia? L’hanno piantato ai tempi del preside Dippet. Ecco, guarda il brugo e smettila di leggere. Sami Medicine è universalmente riconosciuto come bello e cretino. Quindi senza fermarci a pensare alle sue facoltà mentali e senza farci domande sul come sia potuto finire a Corvonero, parliamo di come veste. Lui, sì! Abiti da mago eleganti dai colori variegati e di un finissimo stile. I Medicine saranno anche degli spocchiosi palloni gonfiati, ma sanno da chi farsi vestire. Perchè ovviamente lo vestono. Non posso credere neppure per una frazione di secondo che quel buon gusto sia farina del sacco di Sami. In fondo sua madre scrive per un giornale di moda e sua cugina Vinnica è universalmente nota per essere cretina come lui, ma di buon gusto. Quindi, maschi, guardate Sami Medicine e capirete come si veste un mago.
Nella compagine femminile le cose sono un po’ più complesse, come sempre, ma in alcuni casi qualcosa accomuna i due generi. Elle McDronick, infatti, non è solo Caposcuola Grifondoro come Heert, ma fa anche parte della categoria a parte “Heert McNail”. Mentre Amber Meng sembra desiderare ardentemente l’anonimato come Hypnos e Ferdinad, visti i colori spenti o scuri che predilige indossare. Secondo me Elle si veste anche lei al buio e via dicendo. Solo che lei non usa abiti fluorescenti, ma preferisce i disegni geometrici su tessuti dai colori comunque accesi. Se li abbinasse con gusto, capi di questi tessuti sarebbero anche una scelta apprezzabile, ma di gusto è alquanto scarsa. Se proprio devo trovare qualcosa di positivo nel suo modo di vestire, c’è che le piaccia indossare cappelli. Anche se è tutto sommato una novità. Ha iniziato con l’arrivo del Professor Harrenhal al castello. Lui ha detto che lei è la sua studentessa preferita e io lo so perché: se l’è lisciato per bene da subito, cominciando ad indossare cappelli. Professore, io li indosso da prima. Non si faccia fregare. Comunque, preferenze discutibili a parte, ad Elle suggerirei un corpetto veramente interessante che ho messo nell’immagine qui accanto. Anche in questo caso stregandola perché la faccia della modella sembri quella della Grifondoro. Disegni geometrici come piacciono a lei, ma molto meno psichedelici. Lo sfondo rosso, poi, dovrebbe essere di suo gradimento. Ho notato la gonna a palloncino che ha indossato qualche tempo fa e credo che le maniche a palloncino potrebbero non spaventarla troppo. Certo, ci vuole un po’ di coraggio, ma lei, come Heert, ce l’ha. Altrimenti il loro stile non si spiega, a meno di essere completamente incoscienti.
Diversamente dai consigli dati ai maschi anonimi, in Amber scorgo qualche barlume di speranza. Ho notato che la Corvonero indossa un cappottino rosso durante i fine settimana ad Hogsmeade che è molto carino nella sua Babbanicità. Una versione adatta ad una strega potrebbe essere una mantella rossa con ricami dorati che è arrivata in negozio giusto all’inizio di questa stagione. Lo stilista l’ha abbinata ad una camicetta bianca, un corpetto lavorato di pelle ed una gonna rossa, ma si può sempre comprare unicamente la mantellina con cappuccio. Guardate come sta bene nella foto.
Allontanandomi un poco dall’analisi del modo di vestire dei miei compagni, vorrei attirare l’attenzione su un capo che sembra piacere praticamente a tutte: i leggings. Negli ultimi tempi, chi prima chi dopo, li ho visti addosso a tutte. Ad alcune stanno bene per carità. Ne sono un esempio Rosalie Kole e Katrine Warren che hanno il fisico adatto. Altre, invece, tra cui io, non possono proprio permetterseli, visto l’eccesso di fianchi. Io li trovo molto Babbani, quindi non li userei mai, ma per chi non ne possa fare a meno ho alcune dritte per renderli contemporaneamente più adatti ad una strega e nascondere forme non proprio perfette e rotolini di ciccia a vista. Innanzitutto il tessuto: ci sono dei leggings in pelle di Nero delle Ebridi che sono molto graziosi. In abbinamento, in negozio abbiamo dei bustini da cui pendono lunghi tratti di tessuto più o meno coprente. Nella foto qui accanto ne potete vedere un esempio. Lo so, starete pensando che sono fissata con i bustini e le giacchette, ma sono un must per la stagione autunno-inverno ’69/’70. Quindi fatene largo uso.
Per ora chiudo qui. Altrimenti non mi ci sta il pezzo nella pagina e non voglio che quello che dirige il MIO giornale metta mano ai miei pezzi sforbiciandoli. Vi anticipo solamente che il prossimo mese mi occuperò degli studenti del sesto anno. Quindi in campana, ragazzi. Io vi osservo.

 

Britney QuillsE’ una settimina Serpeverde. Veste spesso e volentieri di rosa e fuxia. Ha le ossa grosse, dice lei. Altri dicono sia grassa, altri ancora che abbia sangue di gigante. Va forte negli incantesimi domestici. E’ profondamente romantica, ma ha dovuto imparare a nasconderlo. Le piace il gossip e, pur sapendo che a La Voce degli Studenti non è ben visto, non riesce a non farne almeno un po’ in ogni suo articolo. Sogna di sposare un buon partito e mettere al mondo tanti figli. E’ sempre a caccia di appuntamenti nella speranza di incontrare l’anima gemella. Se siete maschi, l’avete conosciuta ed ancora non vi ha chiesto di uscire: preoccupatevi, vuol dire che siete ripugnanti.