Sollevi la mano chi, tra voi, non si è mai chiesto perché quando si scelgono le materie si opta spesso per Antiche Rune. Innanzitutto, se qualcuno se lo stesse domandando, non ho usato un inizio identico a quello di Merida nello scorso numero per mancanza di fantasia ma perché in qualche modo quello di cui voglio parlare riprende il suo articolo sugli assistenti che dopo quasi due mesi abbiamo imparato a conoscere almeno un po’ (o almeno dovremmo). E la mia domanda su Antiche Rune è perché è del suo assistente che parlo, Gabriel Langdon; so che qualcuno se lo chiede davvero che utilità abbia la materia, che poi è perché avete questo dubbio che non la seguite, immagino, ma gli studenti del mio anno e del settimo potranno sicuramente dirvi che un senso da qualche parte c’è, specialmente dopo l’ultima lezione che abbiamo fatto insieme.
Per chi non segue la materia, o per i più piccoli che ancora non si ricordano tutti i nomi, il professor Langdon è quello… beh, diciamo che penso sia il più grande degli assistenti, ecco! E visto che Merida di lui non ha parlato l’ultima volta no, non voglio dire che ti sei dimenticata!, accenno qualcosa io. Quest’anno ognuno ha la sua e lo abbiamo visto: sfere di cristallo compagne per la vita, abitudini strane, vestiario. Langdon non so se abbia qualcosa di altrettanto particolare, come è stata invece la prova a cui ci ha sottoposto!
Studenti di quarto e settimo anno sono stati divisi e messi di fronte ad un percorso nella giungla (incantata, eh!), fatto di indizi runici e piccole prove: un ripasso attivo delle cose che avevamo fatto, una specie di caccia al tesoro con le rune! Una voce ci dava degli indizi e poi dovevamo lavorare tutti insieme per risolverli e proseguire – non so bene come fosse la prova dei più grandi, ma penso fosse una cosa molto simile, comunque, anche perché poi ci siamo incrociati verso la fine.
Quando abbiamo concluso, l’oggetto che il professore ci aveva detto di cercare è stato ritrovato e qui sono sicuro che i Serpeverde sapranno meglio degli altri di cosa parlo, visto che Ian O’John mi ha confermato che la statuetta data dal professor Langdon starà per tutto il mese di Ottobre da loro.
Quest’oggetto, che porta delle rune incise sul piedistallo  e sotto la base, dovrebbe aiutare a mantenere un’atmosfera di armonia e anche in un sacco di cose come trovare accordi più facilmente tra tante persone, o fare pace. E penso che metterla in Sala Comune in effetti sia la cosa migliore – magari la Sala Grande era meglio, ma in effetti la statuetta non è grandissima, quindi forse lì eravamo troppi e l’effetto si perdeva? – quindi, se avete litigato con qualcuno non è che sto facendo un appello a qualcuno in particolare, eh o volete organizzare qualcosa e siete in tanti, io approfitterei del mese in cui la statuetta è nella mia Sala Comune! Anche perché farà un po’ per uno (anche se non mi ricordo bene a chi tocca a Novembre, so solo che a Natale è da noi), quindi meglio approfittare.
Però attenzione! Come ha detto il professor Langdon dopo la prova, e lo diciamo per chi non c’era, non è che la statuetta fa miracoli: per esempio se non siete proprio tipi da… risolvere con le parole i litigi, ecco, non penso che fare quello che dovete fare davanti alla statuetta vi cambi qualcosa; poi potete provare, non dico di no, ma credo che se per sbaglio rompete qualcosa di quell’oggetto c’è chi se ne lamenterà. E non parlo di chi ancora non ha avuto l’occasione di tenerla in Sala Comune, insomma, ci siamo capiti. Oppure, se siete talmente tanto arrabbiati che nemmeno il signor Tucker può darvi un calmante efficace in infermeria, non c’è molto da sperare che le rune vi aiutino… anche se non penso che ci siano cose così gravi, no? A meno che proprio non vi piace la statua – che oddio, in effetti non è proprio bellissima da vedere, ecco – ma mica dovete guardarla però, quella funziona lo stesso e sennò arrangiatevi, oh.
Sentendo qualche chiacchiera nei corridoi, mi pare che qualcuno abbia chiesto se per “armonia” si poteva intendere un po’ tutto: non solo placare le discussioni, aiutare a prendere delle decisioni, ma anche calmare proprio un posto? Beh, ora io non sono un esperto, ma penso che la statuetta non possa rendere un corridoio più silenzioso… comunque ve lo so dire dopo le vacanze, che sarà stata da noi a Grifondoro dove metà dei concasati sono un po’ delle scimmie urlatrici quindi se c’è silenzio si nota c’è sempre un sacco di chiacchiericcio. Anche perché penso che se avesse anche questa funzione, la biblioteca dovrebbe avere una decina di statuette come minimo (e la bibliotecaria sarebbe più felice, credo).
Tuttavia posso assicurare che con le persone funziona davvero, perché ho sentito da qualche Serpeverde che ci sono state delle riappacificazioni in questo mese, cosa di cui magari il professore sarà contento visto che immagino l’intento fosse anche fare gruppo, un po’ come ci siamo ritrovati a fare a lezione (e non solo con lui, ma anche tipo con il professor Baker che pare ci tenga particolarmente). In fondo è vero che non si può sempre andare tutti d’accordo, ma nelle casate ci rimaniamo per tutto l’anno scolastico praticamente, che è davvero un sacco di tempo e penso che alla fine riuscire a stare in “armonia” non sarebbe male; e credo anche che la statuetta fosse un po’ una prova, una dimostrazione – e il professore infatti lo aveva detto, che sperava ci aiutasse ad apprezzare di più la materia – che le rune possono essere molto più potenti di quanto sembri se non si sa bene come usarle. Magari uno non è nemmeno portato, però in effetti io non conosco incantesimi con la bacchetta che facciano lo stesso effetto sperando di non aver appena ammesso di aver scordato pezzi di programmi passati, e invece le rune ci riescono se uno sa come usarle.
Quindi sì, sicuramente qualcuno quando ha dovuto scegliere le materie facoltative si è chiesto cose come “ma rune a che serve?” o “e che si fa con i sassolini e le rune?” giuro, io c’ero… beh, si può fare anche questo!
Certo, speriamo che non ci siano anche statuette che fanno altre cose o ne influenzino di particolari, perché avrei un po’ paura a lasciarle in giro nelle Sale Comuni… ma sono sicuro che il professor Langdon questo non lo permetterà, vero? Vero, professore?

Alec Harris. Inglese, quattordicenne appartenente a Grifondoro e altro nuovo acquisto della redazione. Onesto e coraggioso ( a momenti alterni, direbbero alcuni ), è “uno dei gemelli Harris”: qualcuno sostiene che ci sia un modo per distinguerli, e che questo risieda nel sapere che Alec è quello che ha sempre con sé un libro, di qualsiasi cosa parli, o che visita più spesso la biblioteca; legge molte cose, ma pare che non abbia un particolare amore per materie pratiche come Pozioni – e Volo, come tutti i suoi coetanei ricorderanno dal primo anno, probabilmente. Forse non ha ancora compreso quale sarà la sua carriera accademica post-diploma, o forse sì e semplicemente non lo ha detto, visto il suo essere piuttosto riservato e impacciato all’inizio, specie con i più grandi. Se lo vedete con un pacco di biscotti in mano e basta… attenzione, distinguerlo da Caleb sarà difficile! Bisognerà fare attenzione anche in redazione, non si sa mai che si scambino: magari per riconoscerlo basta un test di canto rap?