Giuriamo fedelmente di non avere cattive intenzioni! O almeno questo è ciò che abbiamo promesso ad Hilary nel momento in cui si è informata sul contenuto del nostro articolo mensile. Sapete come vanno queste cose, no? Ecco. Tecnicamente non abbiamo mentito, visto che effettivamente non abbiamo cattive intenzioni né abbiamo fatto in modo di scambiare studenti con altri o liberarli dalla loro presenza a favore degli opposti che si celano in loro. Da questo punto di vista almeno siamo innocenti come due primini che fissano Emera McAnis aspettandosi che lei se li mangi di coccole quando in realtà al massimo se li mangerebbe e basta. Però. Però in tutto il caos che ha fatto seguito alla movimentata lezione del sesto e settimo anno di Aritmanzia o alla zuffa tra due sveglissimi quartini come Angus Flynn e Leonard Murray di certo molti tra voi avranno notato LA tragedia principale di questo periodo: Vinnica Heyannir ci ha lasciato senza calendario. Pareti spoglie piangono, studentesse ormonalmente instabili dovranno tornare a lavorar di fantasia per immaginare i pettorali di Joe Greywood e studenti sull'orlo di una crisi esistenziale non potranno più vantarsi in giro che Rowena Abyss ha ammiccato verso di loro…per qualche gioco di luce con la carta del calendario, dettaglio facilmente omesso dagli english lover del mio portafoglio zannuto.
Potevamo quindi lasciare la Scuola in un simile stato di abbandono e triste declino che neanche uno sciacallo avrebbe potuto risollevare con qualche scherzetto dei suoi? No, non potevamo di certo! Volete un calendario? L'avrete. Dodici mesi belli come Tommy O'Flynn, interessanti come Ivy Hevenge e lesti a scadere come Dimitri Leroy. Dodici mesi in cui potrete svolgere un ripasso di Aritmanzia – numeri ce ne sono, in fondo – Difesa Contro gli scribacchini le Arti Oscure, Incantesimi (fosse anche solo per impedire ai vostri compagni di dormitorio di cambiar mese) e… Cura delle Creature Magiche, argomento principale di questa nostra bellissima iniziativa. Il costo non è neanche poi così azzardato per le tasche di un comune studente – che saranno mai dieci falci a fronte di un simile capolavoro – sempre meglio che continuare a cariarvi i denti da Mielandia o uccidere il cervello che vi resta sperando di trovare materiale interessante su L'Eco. Cioè, dipende da che materiale intendiate, per carità…
Con la straordinaria partecipazione del Grinzafichissimo tipo non più misterioso e l'ignara collaborazione della redazione de La Voce degli Studenti, sono quindi lieta di presentarvi lo Scriptores Vox Calendarium, per gli amici Ugo.

Ci pare giusto – per pararci le chi…avi – iniziare questo 2071 con la nostra bellissima, simpaticissima, consenzientissima e tutto ciò che di liberale può venirvi in mente basta che finisca con -issima, Hilary Darcy. Caporedattrice de La Voce degli Studenti, oltre che esemplare più che azzeccato per una Kitsuna, che è quella cosa che il mio fedele aiutante dovrebbe aver rappresentato qua accanto. Citando direttamente il libro di testo di Difesa, anche i più scansafatiche tra voi possono apprendere come si tratti di una creatura oscura – e vorrei vedere voi, a vivere costantemente nei sotterranei laddove anche la luce si rifiuta di arrivare pur di non vedere soggetti come Nick Watson o Nadine Davies – meglio classificata come Demone originariamente giapponese ma ora sdoganato ad estensione mondiale, forse in fuga da qualche esponente del WWFFB. Se le similitudini con la sestina Serpeverde non possono limitarsi solo al suo vivere al buio facendosi venire gli occhi a mandorla (valgono anche per i giapponesi, si?) ogni volta che – poerella – deve correggere una bozza di articolo di Dimitri – tuttavia, l'associazione più logica e lampante è di certo la predilizione che la Kitsuna ha per il fuoco, non solo per il colore del suo manto. E, dai su che potete usare anche più di un neurone per volta, chi è che ha scalzato l'ei fu Ginny Williams dal noto detto va subito in fiamme? La Darcy, esattamente. Però qualcosa deve essere andato storto, in questa trasposizione, o forse la Caporedattrice ci sta ancora lavorando su, perché se la Kitsuna è colei che arreca danno al prossimo tramite il fuoco, sino a questo momento la sestina è in grado solo di usare il potere dell'autocombustione. E ho il vaghissimo sospetto che non sia proprio un bene. Dove c'è lei persino l'Incendiario si vergogna del proprio nome, per dire. E di certo dopo questo calendario le sue compagne di dormitorio inizieranno a chiedersi se – visto l'hobby della Kitsuna di uccidere le persone all'interno dei loro sogni – sia il caso di dormirci accanto. Tranne la Smith, ovvio. Ma la Smith considera Noreal un soggetto sveglio, non serve aggiungere altro.

Naël, co-occupatore di redazione. Sembra un buongiorno più che azzeccato dopo aver occupato questo stanzino per tutto il fine settimana, non è vero? In parte è giustissimo, tutto questo, ma solo per ciò che riguarda il non aver fatto ritorno ai rispettivi dormitori. Non si siamo messi in nessun guaio, vorrei tranquillizzare i docenti e gli spillati soprattutto una, credici che si staranno chiedendo come siam potuti scappare ad un simile controllo. E' semplice non siete poi bravi a controllare: ho a che fare con un perfetto esemplare di Naël, l'ho già detto. Tecnicamente questa creatura magica ha gli occhi di tanti colori. All'atto pratico, al suddetto irlandese ne basta mezzo – visto che l'altro è chiuso per occhiolino ammiccante – per esercitare il suo potere: farsi dire di si. Un Naël che si rispetti sa bene come mimetizzarsi sul ciglio di un sentiero, badate bene. Se ne sta lì, ciondolante e confondendosi con lo sfondo, come ogni buon camaleonte impara dalla guida ai giovani mimetizzatori. Un O'Flynn fa lo stesso, nella sua trasposizione fatta a carogna. Esordisce con frasi ad effetto, prosegue con labbro inferiore spostato in avanti ed occhioni che non hanno con sé l'intero prisma di colori, ma riescono comunque a riflettere la lunghezza d'onda che ogni giovane fanciulla del Regno Unito capta da lontano e nonostante abbia accanto un'infervorata Psyche Kaiser che nessuno si è ricordato di silenziare. Se un Naël porta avanti il suo sporco lavoro pasteggiando con i ricordi del malcapitato cui dona frammenti della vittima precedente, un O'Flynn si è decisamente evoluto, lasciatevelo dire da una che è arrivata a giurargli che gli avrebbe insegnato il sacro lancio dei tronchi nonostante lui sia schifosamente irlandese. Par-li-a-mo-ne. Il Naël vi confonde la mente? Un OFlynn vi fa direttamente credere che ciò che state pensando sia una vostra idea per niente condizionata dalla sua persona. Il Naël vi ruba i ricordi? Tommy, al contrario, vi manda in overdose con tutti quelli che riesce a costruire con voi e di cui poi non riuscirete a liberarvi. E' così. Basta un "the world is wrong" e bam! Chi se ne frega se pure ci beccano fuori dalla nostra Sala Comune. Tu dormi, io faccio la guardia. True story.

Avete presente quel momento in cui un vostro amico parla di voi e trova il modo perfetto per descrivervi? Ecco, credo di averlo appena sperimentato nell'attimo in cui, senza dire una parola, questo disastro umano con cui mi ritrovo a collaborare spesso e volentieri, mi ha passato la sua versione del mese di Marzo 2071. Un BillyMer o Merwig, chiamatelo un po' come vi pare. Le fanciulle smaniano per essere accostate a questa o quella divetta da strapazzo comparsa su Streghetta 2000, lo so. O attendono con ansia che il maschietto di turno si accorga che hanno perso un etto solo trattenendo il respiro, vero anche questo. Io mi sciolgo davanti ad un esserino più piccolo persino di Vega, senza offesa. Perché si, non poteva esserci creatura magica che mi rappresenta meglio di un Billywig. Fastidioso. Pungente. Si dice che una creatura magica come questa sia in grado di ruotare le ali in un modo talmente forsennato da mandare in confusione, come faccio io con i miei enormi giri di parole il cui reale scopo nella maggior parte dei casi è quello di nascondere sferzanti punture ironiche e sarcastiche al punto che quando ve ne rendete conto il momento è già passato e non ha più senso prendersela. Capito? Merida McReady, signori. Quella che punzecchia di continuo e vi fa venire le vertigini. Quella che un momento prima è qui, a scrivere ed autoglorificarsi senza alcuna vergogna – siamo grinzafichi di famiglia, a casa mia – ed un secondo dopo, invece, sta già pensando a come rendere il mese di Marzo lungo un anno intero. Non importa che io possa apparire ridicola o meno, in questa rappresentazione. Non importa neppure che quella pagina di calendario sia usata per allenarvi con le freccette – se non avete altro modo con cui passare le serate son problemi vostri – io vi porto su…e poi vi lascio cadere-e-e chi ha avuto modo di avere a che fare con Caleb Harris o conosce la musica babbana del primo decennio di questo secolo avrà già iniziato a canticchiare, ne sono sicura.

Premessa numero uno: Aprile è notoriamente noto per l'April Fool's Day, ragion per cui la scelta è stata obbligata verso il più grande scherzo della natura che possa esistere in questa redazione: Dimitri Leroy. Premessa numero due: sento di dover chiedere scusa a tutti gli amanti dell'Erbologia e delle Creature Magiche insieme, nel dover paragonare il Grifondoro a qualcosa che si possa anche solo avvicinare un poco alla loro sfera d'influenza. Ho a che fare con il quintino Grifondoro praticamente quasi ad ogni ora del giorno – pasti esclusi, sia lodata Tosca – visto che frequentiamo la stessa classe e anche una delle materie a scelta messe a disposizione degli studenti (per il resto immagino non possa seguire Cura per parentela stretta con l'oggetto delle lezioni) quindi SO cosa significa averci a che fare. E so che, come il Bundimun cui è stato paragonato…puzza. Di marcio. Dimitri è uno di quei Grifondoro che avrebbe tanto anelato un posto in un'altra casata e quindi si illude di riuscire a fare l'outsider quando in realtà non è altro che – cito il libro di testo per una maggiore comprensione – una macchia di funghi verdastri con molti occhi ed in posizione statica. Dalle mie parti si dice che non è il kilt che fa lo scozzese, se capite quello che intendo. Allo stesso modo, per essere dei bulli – e non dei bulloni – quantomeno ci si dovrebbe render conto che muscoli su cui piovono Engorgio che neanche la premiata ditta Murray&Morris a lezione di Incantesimi riuscirebbe ad eguagliare, non sono sinonimo di prestanza ma al massimo di condoglianza. E se può sembrare che me la stia prendendo un po' troppo ed oltretutto nei confronti di un mio coetaneo oltre che scribacchino – Hils di che pozione eri fatta? – di questo giornale…è così. Come bolide fa uno che è finito in punizione più volte per non aver rispettato le regole ad urlare parlare di onestà, trucchi e sotterfugi come se fossero distanti da lui almeno quanto il sapone lo è dal maschio comune sui tredici anni? Il Bundimun si elimina facilmente con un Incanto Pulitore. Come Betty Chisholm anch'io anelo qualcosa e non è la Puzzolinfa riversata sul Grifondoro con cui qualcuno mi ha già fatto ridere di gusto…

A Mornay ci son tanti cavalli – oltre a grinzafichi cavalieri come mio cugino Robert Mer ti voglio bene ma smetti di volermi accoppiare McReady – Ivy è di Mornay. Ivy è un cavallo. Non so bene perché, ma quando ho fatto questo sillogismo a voce alta per la prima volta suonava decisamente meglio di come viene ora, scritto su pergamena. Però comprenderete bene, mi auguro, che non poteva esserci un'associazione di idee migliore di questa per descrivere Ivy Hevenge, la nostra indomita puledra d'assalto che parte al galoppo ogni volta che c'è qualcosa che storpia un po' il suo codice di comportamento. Scritto e redatto da lei e basta, ma poco importa. In realtà, comunque, non dovrei parlare di veri e propri cavalli – che quelli oltretutto sono animali babbani e con noi maghi hanno poco a che fare – quanto di Centauri. Fieri, orgogliosi e con un loro codice etico di comportamento. Sono una cosa a sé, esattamente come Ivy, converrete. Del resto, nonostante non si vedano più tanto in giro neppure al limitare della Foresta Proibita, i Centauri sono abili tiratori d'arco – e a Mornay questa credo sia una pratica che va abbastanza – sono ferrati nella guarigione, un po' come le Guaritrici di Saint George ma non solo e, esattamente come la scribacchina de La Voce, non stanno ai compromessi. Mai. Non è un mistero per nessuno ormai, credo, che le regole in vigore a Mornay all'interno del cavalierato sono cosa poco gradita alla sestina Grifondoro che spera un giorno di poter far parte di quelle stesse forze deputate alla salvaguardia del bene supremo della nostra comunità magica. Allo stesso modo dovrebbe esser conosciuto da tutti il fatto che i Centauri abbiano espressamente ottenuto dal Ministero della Magia di essere inseriti tra gli Animali, piuttosto che tra gli Esseri, come la loro spiccata intelligenza e la capacità di parola, richiamano. Per dire, gente come i Magnifici 7 è considerata a tutti gli effetti come facente parte degli Esseri mentre l'ex docente di questa Scuola – Lysander – no. Ma qui dovrei iniziare a parlare di asini e non è questa la sede più appropriata…

La scelta del mese di Giugno, tanto vale che lo dica subito, è stata probabilmente la in assoluto. Sia io che Tebaldo – no che non mi levo questo scafandro, metti che mi becco il virus e inizio a farti anch'io gli occhi da Plimpli lesso? – abbiamo subito concordato sul fatto che a rappresentare al meglio la settimina Serpeverde non possa essere che un… Knarl. Aperta parentesi: poi è chiaro, se Vega Rushton dovesse trovare quest'accostamento troppo azzardato, la colpa ovviamente è di Tommy, mentre se dovesse piacerle so benissimo che comprenderebbe come sia maggiormente polvere buiopesto del mio sacco, chiusa parentesi.  Creatura magica simile ad un riccio – con tanto di spine ispide almeno quanto gli spilli che si usano con le bamboline voodoo, notare l'attenzione al dettaglio – il Knarl è l'esempio più lampante della diffidenza fatta a Creatura Magica visto che non si riesce a corromperlo neppure con il cibo, che è invece la causa di mortalità più elevata all'interno di questa Scuola stando alle statistiche noir. Se si prova a lasciare del cibo ad un Knarl ci si ritrova più o meno nella situazione in cui versa il dormitorio Grifondoro dopo il passaggio di Kane Lindstrom, da quel che mi è stato riferito: un disastro. La diffidenza porta un Knarl a credere che le leccornie offerte non siano altro che una trappola per metterlo in gabbia e gettar via la chiave, ragion per cui è altamente preferibile dare del filo da torcere e distruggere qualsiasi pianta possa trovare in giardino. So che i più gossippari maliziosi tra voi avranno di certo notato la parola sottolineata nella frase precedente e tratto le dovute conclusioni sulle serre. Ora, sorvolando sul fatto che Calypso resta il Caposcuola Serpeverde a tutti gli effetti e ogni studente la teme come quando Bartholomew Bainbridge ti dice di guardarlo dritto negli occhi, è fuori da ogni discussione che LA vera Caposcuola – di ogni casata esistente – è Vega. Lei non ti dice di star zitto urlando come un'ossessa, ti fa diversamente intendere che è meglio se taci.  Lei non cammina per i corridoi battendosi la mano sul petto perché moriremo tutti! – non mi dire! – ma se proprio deve battere la mano da qualche parte è sulla tua testa, con una copia de La Voce arrotolata per bene. Lei sembra un Knarl, tu un riccio. Trova le differenze.

Ultimamente ha destato molto scalpore il picco di afa tipicamente invernale – almeno quanto l'imparzialità dei Corvonero – che ha portato Deborah McFarland a dire no alle protezioni della divisa di Quidditch ma si alla ricerca di marito alla veneranda età di sedici anni mentre volteggiava in aria durante la partita Corvonero-Grifondoro. Motivo della singolar tenzone tra cervelli diversamente sviluppati è stato il contenuto di tale gesto oltre che le due o tre relazioni sentimentali – di lunghissimo corso: ben tre settimane – finite per un'occhiata di troppo. Mi sento quindi di rassicurare Vega sul suo ragazzo che – era lì accanto a me – piuttosto che buttar l'occhio su un altro genere di bocce (magari con l'omniocolo) se n'è uscito con la suddetta frase: c'è bisogno di introdurre un articolo di regolamento sul decoro durante una partita. Non ridete, non è una battuta. Ha usato effettivamente queste parole. Philip Noreal tu sei un puffskein o puffola pigmea o come la volete chiamare, sempre di una creaturina da compagnia si tratta. Innocua, docile e ben disposta anche quando la tratti male, tanto per citare le caratteristiche più evidenti dello scribacchino sportivo de La Voce. E' sufficiente pensare a come si rivolge ai lettori, compresi quelli che l'hanno beatamente mandato a…raccogliere Agrimonia, non volendo essere volgare. E sapendo quanto il settimino apprezzi la flora magica, da un po' di tempo a questa parte. E se riuscite a farvi almeno l'idea di quanto sia snervante avere a che fare con un puffskein che non vi urla contro né solleva la voce nel mezzo di un litigio…beh, benvenuti nel club di quelli che si rendono conto della sua presenza solo quando – nel mezzo del silenzio in redazione – si sente uno strano mugugno prolungato che ci ricorda di aprire il sacro baule e fargli prendere aria. Ogni tanto.

Facciamo un piccolo gioco veloce in cui io mi impegno a dovere per presentarvi la descrizione di una Creatura Magica e voi – mentre leggete il tutto – dite a voce alta cosa vi viene in mente in base a queste parole. Pronti? Mi sento idiota a scrivere come se poteste rispondermi ma, va bene, vediamo che vien fuori… "Il suo canto può risultare piacevole, ma è pericoloso perché porta alla follia". Ok, vediamo di distinguere qualche caso, se la vostra risposta è stata Jude Mellark mi dispiaccio per voi, ma non comprendo come possiate definire cotanta pomposità come piacevole. Se invece avete pensato ad un Fwooper potrei anche ipotizzare di considerare la risposta come buona e pertinente perché in parte vi siete quasi avvicinati alla verità, ma se avete optato per Vaniglia Price avete decisamente vinto anche il pupazzetto di Aidan Callahan che si spancia dalle risate. Si, lo so che non esiste una simile versione del terzino, ma non c'è neanche alcun regalo per voi, quindi… Vaniglia Price – dicevamo – variegata scribacchina del solo ed unico giornale scolastico, iperattiva come se avesse un Tarantallegra sigillato nelle chiappe e chiacchierona, come vuole la tradizione della gran parte dei discendenti di Godric. Si dice che i Fwooper forniscano talvolta il materiale per delle stravaganti piume – non lo metto in dubbio – perciò, prima che qualche buontempone tra di voi decida di mettersi a rincorrere la quintina per i corridoi con l'intento di strapparle qualche capello, vorrei rassicurare tutti: Vaniglia è una creaturina sotto protezione del WWFFB e, fondamentalmente, se la vedete rannicchiata in posizioni discutibili non sta deponendo alcun uovo, al massimo cova qualche argomento con cui non vi ha ancora stordito a dovere!

Prima di scrivere questo pezzetto d'articolo ho deciso di prendermi qualche minuto di pausa per andare alla ricerca della parte più carognosa di me. Insomma, ho lanciato frecciatine praticamente verso ogni componente della redazione che abbiamo incluso in questo calendario, ci dovrà pur essere qualcosa con cui posso inveire sarcasticamente verso Helena Ross. Sono passati cinque minuti, poi dieci. Quando sono arrivata ai venti minuti di assenza Tommy è venuto a cercarmi, più che altro perché pensava che avessi interrotto la nostra personale occupazione della redazione e si sentiva solo. L'anno scorso il mese di Settembre era per Brie…per Tosca! Brie non si avvicina neanche lontanamente a Helena da me stessa inserita tra quelli che avrebbero dovuto far la guardia al Sacro Baule rinchiudendosi dentro lo stesso ogni volta che io fossi stata in redazione. E' passato un anno e mi sono via via resa conto che non esiste Creatura Magica al di fuori della Pryxie, che possa essere accostata alla mia concasata. E lo è, credetemi. Carina da morire, timida altrettanto ed in grado di creare un ambiente tranquillo, questo si dice di una Pryxie, aggiungendo ad una simile descrizione la capacità di adattarsi e comunicare con diverse Creature Magiche oltre che con alcune piante. Diamine! Come posso prendere spunto da tutte questi aspetti dolci e positivi che al massimo possono solo far salire il livello di zuccheri nel mio sangue scozzese? Certo, potrei dirvi che la pagina di Settembre del calendario è stata imperviata perché conoscendo Helena riuscirà ad inondare ogni singola copia prodotta, con la sua lacrima facile. Potrei anche dirvi che, come le Pryxie riescono a conquistare anche l'interlocutore più rognoso che possono incontrare, la sestina Tassorosso si accompagna a quel cataclisma umano che è Sorority Trulock. Dai, devo sul serio aggiungere altro? No, mi sa che Tommy dice che va bene così.

Dove passa quella Taylor non cresce più alcun Cespuglio Farfallino. E' una frase che ho sentito il mese scorso quando è uscito il numero de La Voce e me la sono appuntata mentalmente decisa a sfruttare la cosa alla prima occasione utile. Non l'ho scordata, come potete notare, anzi, ne ho tratto spunto perché se ad ognuno va dato ciò che gli spetta, alla Corvonero va corrisposto tutto il non voler bene all'umanità di cui ha dato testimonianza in questi mesi. E, sia chiaro, se ci sono alcuni studenti – maschi, sesto e settimo anno – che non si fanno remore nel dirle dietro che dovrebbe fare…più attività fisica, io che sono una degna discendente del mio clan scozzese, mi limito a concordare con il mio Tebaldo O'Flynn che la Creatura Magica che più corrisponde alle caratteristiche della scribacchina in questione è decisamente lo Streeler. Thea Taylor è così, inutile cercare di cambiarla o, se proprio volete tentar l'impresa più ardua anche di eliminare il sorriso dalla faccia di Evan Miller, lasciate almeno che vi faccia un enorme in bocca al Gramo, insomma. Piuma intrisa di veleno almeno quanto la scia di uno Streeler, l'esperta nel dissacrare qualsiasi mago o strega in età scolastica che si trovi al castello non cambierà colore come suddetta Creatura Magica, ma di certo muta modo di fare nel momento in cui si parla di Aritmanzia, sarà sicuramente un caso. Che poi, si sa, lo Streeler viene tenuto maggiormente per la sua abilità nell'eliminare gli Horklump, quei fastidiosissimi funghi rosa, sarà per questo che Miss Thea sono perennemente in quei giorni lì Taylor sembra particolarmente schifata dal genere femminile. Ma anche da quello maschile eh e visto che ci siamo mi sa pure dal neutro, casi latini inclusi.

C'è un preciso motivo se ultimamente non avete avuto modo di vedere la firma di Alec Harris in fondo a qualche articolo. Tranquilli! Non si tratta del tentativo di chiedere come riscatto il silenzio perenne di suo fratello Caleb, né l'abbiamo rinchiuso erroneamente nel baule prima che chi di dovere scordasse la combinazione segretissima – eco fa rima con cercopiteco – per poterlo liberare. Semplicemente, ve lo devo proprio svelare, Alec è uno Gnomo, di quelli che alla prima avvisaglia di pericolo si nascondono sottoterra e chi si è visto si è visto. Ecco perché non abbiamo sue notizie giornalistiche praticamente dall'attentato al treno o quasi. Anzi, se qualcuno dovesse accorgersi della sua presenza – lezioni escluse – a) si accerti di aver preso il gemello giusto, che non voglio correre il rischio di avere delle bozze canterine in giro per questo stanzino b) può ricordargli che la pressa non tenterà più di ucciderlo e che, anzi, quello era uno scherzo di Halloween e c) visto che ci siamo, potrei riavere indietro la mia piuma autocorrettiva? Ehm, dicevo…Alec è buffo. Pacioccone. Protettivo e dalla lealtà disarmante. Cos'ha in comune con una Creatura che qualche volta ti azzanna alle caviglie per morderti? Niente, ma infatti nel paragonarlo ad uno Gnomo mi riferisco più che altro alla controparte babbana della questione, ossia quelle statuette che i Non Maghi piazzano nel loro giardino come decorazione e sinonimo di allegria. Perché in fondo è quello che mi succede quando sto in sua compagnia, compresa la partita di Quidditch tra Tassorosso e Grifondoro che – ogni anno – noi vorremmo davvero commentare a modo nostro, ma che poi INSPIEGABILMENTE, viene sempre affidata a qualcun altro. Dopotutto il massimo danno che può fare un Alec selvatico è sistemarti il giardino, no?

Credo di aver fatto abbastanza la stupida, sino a questo momento, anche se gran parte delle punzecchiature più o meno sarcastiche che ho fatto le penso veramente e non lo nego. Però c'è un momento in cui anche l'essere per forza pungenti deve esser messo da parte e quello che abbiamo scelto per chiudere ipoteticamente quest'anno non si presterebbe ad alcuna ilarità neanche se mi mettessi d'impegno. Ci hanno sempre detto – come una frase fatta e me ne scuso – che con l'avvicinarsi delle festività siamo tutti più buoni, ma non è questo che ci ha fatto scegliere Octavius Oven e Gabriel Langdon per concludere il calendario de La Voce degli Studenti. E' la speranza che ci ha animato, non solo per una rapida conclusione di tutto quello che ha stravolto questa Scuola e la comunità magica. E' la tenacia che spinge a non voler dimenticare il messaggio che queste due morti hanno lasciato. E' il non voler far di nessuno un eroe, però. Perché crediamo – e mi arrogo anche il diritto di scrivere a nome di Tommy – che non occorra mitizzare nessuno, quanto più prenderne esempio. Senza quella sensazione di magnificenza che rende certe figure inarrivabili scoraggiando dal provarci già in partenza. Sono Fantasmi, come li abbiamo rappresentati, anzi più propriamente sono dei Poltergeist perché sono lì a monito e continuano a pungolarci – ci piace pensarlo – affinché non smettiamo di porci domande e di pretendere delle risposte. Sorridono, da dove si trovano. E ci avranno riempito di T, che fosse o meno nella loro indole. E' con questo spirito che dovremmo attendere Dicembre, con una rincorsa verso quello stesso mese perché certi di aver capito quello che – da vivi o dall'aldilà – questi due Uomini hanno voluto insegnarci. 

TeMer. Pseudonimo di TEbby&MERida, due cuori ed uno stomaco e mezzo a prova di zuccotto avvelenato, il mal assemblato duo di scribacchini si fonde in un'unica temibile creatura a due teste e quattro mani che ad ogni intasamento dei bagni maschili del terzo piano – un lasso ti tempo molto breve, quindi – frappone un Lumos Maxima tra il neurone annacquato decisamente die hard che si ritrova e l'universo scolastico che la circonda. Antiche legende – intese come simboli fortunatamente ad interpretazione multipla – narrano che ogni volta che uno studente di Hogwarts appende una pergamena inutile in qualche bacheca, il TeMer guadagna dieci minuti di gloria infame che ben presto si riverserà famelica sulle doppie punte ed i brufoli di ogni adolescente del Regno Unito. Gallesi compresi.