By Vaniglia | gennaio 29, 2016 - 9:47 pm - Posted in Gennaio 2072

Vi ricordate del caso Clanwove? Il milionario gallese proprietario fino al Febbraio 2071 di un’oasi a Islay e sospettato di rifornire il mercato nero delle più importanti comunità magiche della Gran Bretagna delle carcasse di draghi in teoria protetti dai bracconieri che infestano i boschi e le foreste nella riserva personale che l’uomo si era costruito? Stando alle parole di Clanwove in persona, infatti, tutto questo era stato fatto per “ "il solo piacere di possedere quegli esemplari per i quali ho sempre portato una venerazione viscerale e garantire loro un luogo in cui possano vivere indisturbati , impiegando le mie finanze in un’opera di salvaguardia al pari di come farebbe un’associazione Non Governativa come il WWFFB".Ora, dopo tale dichiarazione radiofonica, il WWFFB (ed in particolar modo Lucullus Amory, fondatore dell’ente) è subito partito alla carica, negando ogni qualsivoglia somiglianza o legame con la riserva di Brymnor ed attestando che "L’interesse e la tutela delle Creature Magiche non ha nulla a che fare con gli spasmi collezionistici di un fantomatico benefattore che ha celato per anni le barbarie consumate all’interno del suo personalissimo zoo magico, dietro la falsa immagine di un’inconsistente legalità". Ma andiamo per ordine. L’indizio che ha portato l’Ufficio Regolamentazione e Controllo delle Creature Magiche a farsi due domande (l’oasi era stata fondata nel 2065 con la piena regolamentazione del Ministero della Magia e nel rispetto delle norme di sicurezza dettate dal suddetto Ufficio)  è stato il mancato trasferimento di un Verde Gallese nella Riserva Neozelandese del Fiordland National Park (importantissima riserva magica nota anche ai babbani, ovviamente le aree abitate da draghi sono sottoposte a ferrei incanti di protezione). O, meglio: sui documenti , falsi,  noti al Ministero, il drago era stato donato alla riserva perché aveva migliori mezzi per ospitarlo, ma alla Riserva in questione non è mai giunto alcun esemplare di gallese.
 La causa, subito sostenuta dal WWFFB britannico e che si concluderà il prossimo 28 Gennaio, ha visto come personaggio fondamentale dell’accusa Clarence Pearse, avvocatessa nota per aver sostenuto l’associazione nelle più importanti cause legali contro lo sfruttamento delle creature magiche.

Vaniglia: Graziegraziegrazie e ancora una botte di grazie per aver accettato  di essere intervistata per La Voce degli Studenti!
Partiamo con l’ovvio. Cosa l’ha spinta a occuparsi di questo caso? E’ una domanda stupida dati i suoi trascorsi col WWFFB, ma è sempre meglio rinfrescare la memoria ai lettori  e magari far attivare i neuroni  di quegli indifferenti o meglio…di quelli che fanno finta di NON vedere o che preferirebbero non sapere dello sfruttamento e delle ingiustizie perpetrate sui più deboli…cioè, deboli non sono, un drago ti trasforma in un fuoco d’artificio in mezzo secondo e poi con le tue ossa ci fa giocare i suoi cuccioli o ci si pulisce i denti…
Clarence: Ciao a tutti, prima di tutto! Mi collego al tuo discorso partendo dalla fine, perché non è vero che lo siano, deboli. Hai fatto l'esempio di un drago minaccioso e per quanto possa essere forte e ridurti a brandelli, se ti ritrovi nel fuoco incrociato delle sue fiamme, non ha di certo leggi magiche che lo proteggano dai maghi. In natura vige la regola del più forte, ma così non dovrebbe essere se ci sono leggi su leggi a stabilire che, in verità, non è così. Non tra di noi, almeno. Altrimenti a cosa serve la democrazia, il diritto di voto? Verso questo caso mi ha spinto l'amore che provo verso una simile filosofia di vita. I maghi di tutte le ere, credendo d'esser forti, hanno sempre sfruttato le diverse creature per i loro scopi fini a loro stessi. Se ne sono approfittati, hanno creato guerre contro altri maghi e usato creature da sacrificare al posto loro, sfruttando, magari, l'impossibilità di potersi pienamente ribellare a soprusi ed ingiustizie che non riconoscono inizialmente come tali. Questa storia del nascondere i draghi per ricavarne polvere di drago, deve finire! Sono sempre più in via d'estinzione e difficili da trovare e da proteggere, lo sapete?

V: E’ la solita solfa per cui i maghi si credono superiori agli altri Esseri solo perché dotati di parola e organizzati in una società più complessa. Ma torniamo al dunque: come ha trovato la controparte? Brynmor Clanwove è un uomo potente e la ricchezza nei processi va tante volte a braccetto con un difesa spudorata e corrotta, pronta a inventarsi prove e giustificazioni senza fondamento pur di vincere e continuare a fare il proprio comodo.
C: Purtroppo non è solo Brynmor Clanwove a corrompere le prove e a trovarsi una difesa spudorata e corrotta. Il mondo giuridico è spesso fatto di false prove, soprattutto se si parla della difesa verso animali. L'accusa sono io, insiame ai miei colleghi, è la campagna WWFFB, certo, ma non ci sarà alcun drago a sedersi al bancone del Wizengamot e a reclamare i propri diritti. A battere i pugni perché i suoi cuccioli sono rimasti senza una madre, un padre, qualcuno che torni alla loro tana e porti loro da mangiare. E' questo quello che fanno i bracconieri. Senza pietà uccidono gli animali, infangano le prove, ci rendono difficile poter difendere qualcuno che, effettivamente, una voce per difendersi non ce l'ha. La controparte è spietata, purtroppo, ma non mi fa paura. Vinceremo anche questa causa, anche solo a nome di tutti coloro che nel nostro lavoro ci credono! E se c'è da puntare il dito verso qualcuno, non ho paura a farlo.

V: Dal 2065 sulla carta l’oasi ha ospitato moltissimi esemplari, perlopiù giovani e in forze, ad eccezione di Dyngannon, il Gallese salvato da  macellazione sicura. Durante l’ispezione che ha fatto partire il processo i ministeriali hanno trovato altri tre esemplari  in tarda età, non registrati. Si potrebbe intuire da ciò che in realtà l’imputato abbia fin dall’inizio avuto draghi vecchi e, quindi, più semplici da abbattere?
C: Fantastica domanda e fantastico il modo con cui tu abbia fatto ricerca, c'è da dirlo! In verità la nostra accusa si basa soprattutto su questo. E' da molto tempo che, per quanto riguarda l'Oasi e Clanwove, gli stiamo con il fiato sul collo. Abbiamo da sempre sospettato che ci fosse il rischio di attività illecite e la sparizione di Dyngannon è stata la goccia che ha fatto traboccare il paiolo. Siamo agguerriti ed anche arrabbiati e vogliamo soltanto che i diritti delle creature vengano messi in conto, oltre al fatto che vogliamo incutere il timore nei bracconieri più esperti, per far loro capire che noi siamo sempre un passo più avanti, quando si tratta di cause da vincere e protezione delle Creature Magiche. Il WWFFB, dopotutto, è un ente favoritissimo ed io sono fiera di esserne parte. Spero solo che, con tutto il caos che sta succedendo al Ministero, le Creature non vengano messe ancora più da parte come già sta accadendo da un paio di mesi a questa parte.

V: Che cosa si aspetta nel verdetto del 28 Gennaio?
C: Cosa mi aspetto? Di vincere. E che Brynvore Clanwove venga spedito ad Azkaban, dov'è il suo posto. Che venga condannato a dieci anni, contando la collaborazione con tutte le organizzazioni che spacciano polvere di drago e contando il fatto che il corpo di Dyngannon venga ritrovato. Le persone hanno bisogno di vedere con i loro occhi la crudeltà umana. Spero che questo caso sia servito da esempio almeno a coloro che possono ancora scegliere di non commettere atti disumani.

Aggiornamento del 29 Gennaio. Il processo contro Clanwove si è concluso ieri pomeriggio col voto unanime della Corte: l’imputato è stato condannato a dieci anni di reclusione per infrazione delle norme magiche imposte dal Ministero sulle riserve naturali ed immissione di carcasse di drago sul mercato nero. Con lui sono stati arrestati altri 5 maghi coinvolti nei suddetti traffici.
Clarence Pearse manda il suo caldissimo saluto ai condannati ad Azkaban.

Vaniglia Price. 18 anni a Ottobre, settimina Grifondoro esuberante e dalla parlantina fin troppo spedita. Padre e madre irlandesi, ma abita nella periferia di Londra per evitare che la nonna babbana, fermamente cattolica, tenti (di nuovo) di esorcizzare lei e il fratellino. La sua sfrenata passione per i dolciumi l’ha spinta ha creare la propria industria gelatiera, che manda avanti con orgoglio dal secondo anno. Convinta di attirare clienti grazie ai suoi gusti improponibili , in realtà sono pochi i coraggiosi che li hanno assaggiati. I draghi sono la sua ossessione e sogna di aver un allevamento tutto suo; essere iscritta al WWFFB e giurare di averne visto uno a Hogwarts non fa che incrementare la cosa. Membro del Club di Teatro, quando non è occupata a togliere sotto il naso i libri a Ivy e a rompere i boccini al mondo intero la si può vedere a zonzo con quello che sembra un metamorfogattus, per la frequenza con la quale il suo mantello cambia colore.
By vocestudenti | - 11:24 am - Posted in Gennaio 2072

Redazione de La Voce, domenica 17 Gennaio ore 16

Merida: da quanto è lì, quella bilancia?
Catherine: BILANCIA? Quale bilancia? È da mezz'ora che scrivo di bilance, non ne posso più di bilance!
Claus: Cosa stai scrivendo, Cath? Qualcosa sulla dieta magica? WOW, BELLO.
Allen: … Non ti sarai mica data alla recensione di articoli per pozionanti, hm?
Charlie: sapete che certi pozionanti usano una versione di Wingardium per far andare più giù i piatti delle bilance? Me l'ha raccontato papà, una volta ha bussato a casa questo pozionante porta a porta, e aveva una bilancia truccata, no? si è messo a chiacchierare per distrarre papà, allora mi sono messo a chiacchierare pure io, così, sapete, giusto per scambiare due parole e ad un certo punto il pozionante è andato via, ha detto che gli avevo fatto perdere la misura, ma io avevo solo detto che…
Catherine: Silencio. E' il terzo in un'ora, oggi si batte il record! Bilance, Ministero, avete presente? E se non mi fate concentrare, la finirò davvero a scrivere di pozioni dietetiche. Magari lo faccio davvero, dopotutto potrebbe essere un argomento altrettanto attuale. Si, magari cambio tema dell'articolo.
Claus: No, Cath, Perché lo hai fatto? Era interessante quello che stava dicendo. Ah, il Ministro ha deciso di mettere a dieta tutti?
Allen: Seh, a dieta di ide-
Ivy: -ntificabili come cavalieri dell'Ordine di Mornay, vero Allen? Sapete che seguono anche una rigorosissima dieta?
Oceane: Hevenge, piuttosto quand'è che ti metti tu, a dieta? Rotoli come un barilotto, adesso che sei tornata dalle vacanze di Natale! Hai aiutato Babbo Natale nel portare i regali, quest'anno? Di' la verità…
Vaniglia: Che bolide, Ocy! Credevo lo sapessi che Ivy è stata nominata Cavaliere d'Onore di Santa Claus con patente per guida di slitta con renne. Non l'hai trovata la calza infarcita con sterco di drago fumante?
Enya: …l'ho portata io. La bilancia. Non la dieta. Però non sarebbe una cattiva idea se dettassimo gli articoli ad una Prendiappunti ed allo stesso tempo facessimo degli esercizi per mantenerci in forma. Giusto l'altro giorno leggevo un interessantissimo articolo sul Wizarding… Catherine, posa quella bacchetta!

Redazione de La Voce, mercoledi 27 Gennaio ore 19

Enya: A che ora trasmettono Mai una gioia, speciale cronaca?
Claus: Mai sentita questa trasmissione, la vediamo insieme io e te, Enya?
Ivy: Non c'è niente da vedere.
Catherine: Vedono col loro terzo occhio, Ivy. E' così che dice O'Reilly?
Charlie: Ooooh! Vi racconto di quella volta che O'Reilly ci ha insegnato a guardare nei cristal… ?
Allen: A proposito, ma è vero quello che si dice? Che O'Reilly guarda nel passato perché continua a dimenticarsi di dove lascia le cose?
Claus: E' bravissimo, ma secondo me non si ricorda il mio cognome e con il suo favoloso terzo occhio riesce a ricordarselo lo stesso. E' anche il migliore amico delle candele, e chiede lui scusa quando sbatte il mignolo del piede contro il tavolo, è grinzafichissimo. ALLORA quando inizia la trasmissione? Ivy la vedi anche tu con noi, se ti va.
Catherine: Dai, non rompete i bolidi con il vostro speciale di cronaca, e cambiate canale. Voglio ascoltare Caleb!
Ivy: Guardare dove Charlie? Sembra davvero interessante. Caleb, invece, non so quanto possa esserlo davvero però se vi dà ispirazione per gli articoli…ben venga. Io vado a prendere del thé.
Allen: IL TÈ SI CHE MI ISPIRA. Con qualche biscotto. Ti seguo.
Merida: Tu la segui un po' troppo la Hevenge, belli capelli, lasciatelo dire.

Redazione de La Voce, domenica 24 Gennaio ore 9

Oceane: Chi è così nulla facente da portarmi del succo di zucca fresco dalla Sala Grande?
Ivy: Oceane, stai composta, non sei in spiaggia…sii rispettosa di tutta la Redazione.
Jackson: E non esiste alcuna voce del Regolamento che preveda né l'una né l'altra opzione
Coraline: Ma la redazione è uno stato indipendente! Il succo di zucca non ce l'ho, lo vuoi un biscotto?
Allen: Quindiiii… nessuno ci vieta di chiedere ad un Elfo di portarci un bel vassoio di succo di zucca e bignè alla fragola. Giusto?
Claus: VOGLIO IO UN BISCOTTO, in cambio ti do….un abbraccio, Core, lo vuoi? Certo che lo vuoi! Allen, non chiedere a Gildy, quello ti pittura il dormitorio di letame urlando…a me è successo, vuole essere indipendente proprio come la Voce e Sealand.
Catherine: Non c'è un articolo del regolamento che vieta di spargere abbracci e diabete in redazione la domenica mattina? O un protocollo d'emergenza?
Oceane: Coso [verso Claus] non urlare che mi fai venire il mal di tempie! Tu! [verso Coraline] dammi il biscotto, daaai!
Enya: Sapete che negli ultimi due anni la percentuale di maghi soffocati dai biscotti è quasi raddoppiata?
Coraline: e di quelli soffocati dagli abbracci si sa niente? Eddaaaaai, Claus, te l'ho detto che Babbano è geloso!
Oceane: Vuoi triplicarla?
Ivy: i dolciumi fanno male, lo sapete. Ai denti, all'iperattività, al tessuto adiposo…fra i due meglio gli abbracci. Ma non a noi, fanno distrarre e dobbiamo lavorare, hop hop hop!
Allen: …….Ivy? Ti piacciono gli infusi alla Giana?
Merida: Tranquilli, solitamente quest'iper attività le passa appena vede un libro. Charlie! Protocollo divano-bis, subito.

By sebbie | gennaio 28, 2016 - 11:51 pm - Posted in Gennaio 2072

 

Sembra ieri che mi sono ritrovato ad uscire dalla redazione per la prima volta. La solita aria da imbecille che avevo in passato e non il reale pensiero che quel posto mi sarebbe dannatamente mancato, un giorno. Riscrivere per la Voce degli Studenti è una sensazione strana. Mi sento, da una parte, come se non fosse passato un singolo giorno dall’ultima volta che ho posato la piuma sul tavolo, ho sorriso all’uscita del giornale, ho letto famelicamente i saluti della redazione a chi di noi andasse via da scuola in quel periodo, nel giugno del 2068. Perché la vita passa, un sacco, e da una parte sembra ieri che ero tra di voi, dalla prima sera in cui venni smistato a Grifondoro e caddi tragicamente nel Lago Nero durante la traversata delle barchette, fino all’ultima, con una spilla da Caposcuola sul petto e la divisa addosso; dall’altra mi sento dannatamente distante da quella realtà, dalle mura miracolose di Hogwarts, dalla condivisione del dormitorio con i miei compagni e dai litigi quotidiani con gli stessi – perché, si sa, sono terribilmente rompibolidi quando mi ci metto ed avermi in dormitorio per sette lunghi anni è una cosa che non consiglierei a nessuno. Qualcuno di voi potrebbe chiedersi com'è la vita una volta lasciata Hogwarts. Bella, per Merlino! Sapete cosa significa svegliarsi la mattina senza il pensiero pressante di dover necessariamente presentarsi alla lezione di Storia della Magia ed assistere sicuramente ad una delle sceneggiate della Welkentosk? Ero uno dei suoi favoriti, ma comunque quelle smorfie dovevo sopportarmele anche io. Una cosa, però, ho da dirvi, da membro anziano quale sono, oramai: tenetevi strette le vostre passioni. Abbracciatele, stringetele al petto, soprattutto adesso che il futuro non si prospetta così tanto roseo. Identificatevi nei vostri sogni, coltivate ciò che vi piace fare. Nessuno, allora, potrà privarvi del vostro talento più prezioso. Se vi piace scrivere, non abbiate paura e proponetevi come giornalisti! Cominciate da La Voce, magari, e sarà lei stessa ad indirizzarvi verso giornali importanti! A me non è mai piaciuto, ad esempio, devo essere sincero. Una certa persona, che mi sta molto a cuore, mi ha accusato di essere sempre stato privo di fantasia – lei ha la fantasia tipica degli arcobaleni, per dire – quindi avreste mai potuto vedere un tipo come me in redazione? Folle, ecco cosa. Entrai in redazione per essere ancora più popolare di quanto già non fossi, perché evidentemente non mi bastavano il Quidditch, le spille da Prefetto e Caposcuola ed una mole d'incarichi con cui mi riempivo ogni giorno. No, dovevo strafare. O tutto o niente e non mi dispiaceva essere sulla bocca degli altri. Poi cresci e ti rendi conto che spesso l'essenziale te lo perdi per strada. Se ripenso all'ultima volta che sono stato in redazione, che mi sono alzato da quella panca, che ho posato la pergamena ed il calamaio sul tavolo, al loro posto, penso soprattutto a quanto io sia cambiato nel corso del tempo. E a quanto il tempo abbia cambiato me. Devo essere sincero, il cambiamento è una cosa che mi spaventa da morire e sono ancora legato ad una certa immagine che ho di me nella mia testa, ma che non corrisponde effettivamente a chi io sia diventato ora. Ci faccio a pugni, di tanto in tanto, con l’immagine attuale, ma sono fortunato perché sono circondato da persone speciali che ogni giorno mi ricordano chi io sia. E concludo con una cosa, cari lettori: da bravo Grifondoro che si rispetti posso solo raccomandarvi di non avere paura. Tendenzialmente di tutto: delle vostre aspirazioni, di voi stessi e dell’immagine, soprattutto, che vedete dentro allo specchio ogni mattina. Non abbiate paura se qualcuno non approva, se vi mettono i bastoni tra le ruote. Lottate, cari miei, perché se non lo fate voi per primi, non ci sarà nessuno a difendervi. Perché se no sarete vittima di soprusi e di bullismo. E’ stato un piacere riscrivere per voi! Ci vediamo in giro, se capita!

By Ivy | gennaio 27, 2016 - 10:29 am - Posted in Gennaio 2072

In quello che potrebbe essere il mio ultimo editoriale da Caporedattrice della Voce degli Studenti potrei scrivere tantissime cose, vertere su svariati argomenti di cui si è parlato ultimamente, incentrarlo su di me, commentare avvenimenti dell'ultimo mese e non solo. I colloqui con il nostro Inquisitore Supremo, il Bene Supremo, i nuovi decreti scolastici, il terrore che ho letto negli occhi di mio fratello Lancelot, la neve, l'epifania, il Rituale dell'occhio interiore, il Veritaserum somministrato a degli studenti. Potrei, in definitiva, concentrarmi su ognuna di queste cose, su qualcuna o…su nessuna. Ed è proprio quest'ultima cosa quella che farò.
In quello che potrebbe essere il mio ultimo editoriale da Caporedattrice della Voce degli Studenti ho deciso di parlare e di scrivere su quello che, sopra tutti, merita se ne parli a gran voce; che come per me, così per chi mi succederà, ha senso oggi ne aveva ieri e ne avrà domani: la Voce degli Studenti.
La Voce degli Studenti, giornale scolastico sin dal 1980, deve il suo nome all’intento di mettere su pergamena il pensiero degli studenti e dare la possibilità a tutti questi di esprimersi, di sapere cosa accade dentro e fuori le mura del castello, il tutto raccontato da amici, compagni e concasati il cui registro linguistico – sebbene necessariamente alto poiché si parla sempre di cultura – è quello di chi può permettersi di smorzare i toni di un articolo giornalistico con frasi divertenti e riferimenti che si è in grado di afferrare, poiché fanno parte della realtà scolastica e di chi vive il castello per circa dieci mesi l’anno per lunghi sette anni. Questo non fa altro che permettere a tutti di accostarsi alla lettura, di qualsiasi livello essa sia, potendo anche approfittare di avere all’interno di una Redazione variegata come la nostra chi adopera una sintassi e terminologie di un certo livello ma anche chi preferisce “scrivere come si mangia” garantendo così ad ogni tipologia di studente di leggere ciò che gli pare e, magari, di allargare i propri orizzonti letterari, culturali e analitici. Caporedattori importanti si sono avvicendati nel corso degli ultimi dieci anni e la Voce degli Studenti può vantare di essere stata diretta da loro. Penso ad Alfred Lewis, più anni assistente di trasfigurazione ad Hogwarts, maestro trasfiguratorio e giornalista di professione; penso ad Anne Burton, brillante studentessa dell’accademia Sabu che lo scorso anno con il suo progetto di fine accademia ha contribuito alla salvezza della mia isola; penso a Vincent Star, studente degno di ogni lode come la Welkentosk tiene a ricordarci spesso. La lista potrebbe essere infinita ma ogni loro editoriale ha lasciato qualcosa agli studenti di Hogwarts negli anni in cui il giornale è stato diretto da loro, siamo in diritto di precludere tale possibilità d’ora in avanti?
Sulla Voce vengono trattati tutti i temi che possano essere di interesse dello studente medio, dalla vita ad Hogwarts a quella là fuori, dalla cucina alla storia, dallo svago allo sport…l’essere variegati è stata la nostra forza, la nostra punta di diamante, non penso che nessun Caporedattore del domani non penserà di garantire nel meglio delle possibilità, proprie e della Redazione in toto, questa differenza di tematiche, differenza di tematiche su cui è sempre stata improntata la Voce, è sorta così, con simil intento.
La Voce degli Studenti è nata in un periodo storico in cui il mondo magico ed in parte babbano era stato traumatizzato e terrorizzato dalla prima ascesa di Lord Voldemort e si apprestava a trascorrere un periodo di pace e rinascita dopo le traversie dell’ultimo decennio; evidentemente i fondatori hanno sentito forte, preminente, incisiva, la necessità di fare qualcosa che raccontasse la realtà dal punto di vista degli studenti di Hogwarts. Le testate giornalistiche sono pur tante, è vero, ma nessuna di esse può vantare di essere dentro le mura del castello tanto quanto lo siamo noi, come è giusto che sia, ed essendo questa una realtà fondante la vita di ogni mago o strega adulti del Regno Unito è giusto che se ne parli, che abbia i suoi riferimenti ed il suo spazio. La storia della magia ci insegna che le grandi nascite del passato sono state dovute a grandi crisi che hanno aperto le menti, risvegliato gli animi e fatto comprendere dove si potesse agire al fine di migliorare e perfezionare ciò che ci circonda. Così è nata la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, così è nata la polvere volante, così sono nate gran parte delle pozioni che oggi sono fondamentali per la nostra comunità, così è nato il San Mungo, così è nato il quidditch, così è “nata”…la magia. Non è mia intenzione mettere sullo stesso piano queste grandi scoperte con il nostro giornalino scolastico però è chiaro che, in grande o in piccolo che sia, ci si perfeziona, si integra per un motivo e spesso questo punto di vista, questa realtà, tende a sfuggire.
Il giornale è sempre stato scevro da qualsivoglia politica e schieramento, ha sempre sostenuto l’idea e la voce degli studenti, non di certo quella della politica, che sia essa fuori o dentro le mura del castello.  Da quando scrivo, dal mio primo articolo, ho sempre chiesto oggettività e neutralità a me stessa ed adesso che sono Caporedattrice ho chiesto questo agli scribacchini, di essere neutrali ed oggettivi, poiché l’informazione è fine a se stessa, priva di influenze di ogni genere, anche da parte di chi scrive. La Voce non si è fermata dinnanzi a grandi perdite come la Oconnor, non si è fermata dinnanzi al veleno che si è insinuato fra i corridoi, non si è fermata dinnanzi ai mantelli rossi, non si è fermata dinnanzi agli Sciacalli e non si fermerà neanche oggi. La voce degli studenti continuerà ad echeggiare nei corridoi, che sia su pergamena o meno, perché non è sottraendoci la possibilità di mettere su carta il pensiero degli studenti che si imporrà loro di smettere di pensare, di poter dar voce ai loro pensieri ed alle loro riflessioni. No, sottrarci la piuma e le pergamene è troppo semplice per evitare l’inevitabile, si rischia solo il raggiungimento di quello step che ha permesso al castello di Hogwarts di fare tante cose eccezionali, mosso dal fervore dei suoi abitanti, quella goccia in più che ha fatto della nostra scuola la grande scuola di cui tutti parlano nei libri di storia della magia. Perfino lo squalo può confermarlo.
Mi è stato chiesto se ritenessi che concentrarsi sulla stesura di un giornale o anche di un singolo articolo fosse più importante o anche solo tanto importante quanto lo studio delle Arti Magiche. Ebbene, le arti magiche sono la mia priorità, lo sono sempre state e sempre lo saranno ma la realtà non è fatta solo di Arti Magiche, è fatta di apertura mentale; la lettura, la scrittura, la conoscenza di ciò che ci circonda a 360° provando in prima persona cosa implichi la stesura di un articolo sono tutti elementi che compongono il mago maturo poiché egli saprebbe, a quel punto, che cosa implicano le proprie scelte all’interno di una comunità, piccola come Hogwarts o grande come quella magica in toto.
Un amico mi ha detto che il lavoro è dignità, non carità. Il nostro lavoro è questo, consegnare nelle vostre mani l’informazione…il resto sta a voi. Non mi resta che sperare di poterlo fare.

By CatherineSmith | gennaio 26, 2016 - 4:38 pm - Posted in Gennaio 2072

Essere scribacchini questo mese è stato molto difficile. E no, non per quello che tutti vi state sforzando di leggere tra le righe di questa affermazione. Ma una cena con un professore, non si può buttare alle mandragole così! Professor Harrenhal, sono ancora in tempo per invitarla?? Che forma ha il pudding natalizio? ROTONDA!!! Ma davvero non avete mai visto un pudding? Nessun vincitore purtroppo, e non vi dico la tristezza quando abbiamo dovuto comunicarlo in bacheca. Ma per un desiderio che sfuma, ce n'è sempre un altro in agguato. Chi sono gli studenti che si occupano di far rispettare il regolamento scolastico? Non rispondeteci in coro Jackson Parker, perchè no, non è il solo. Parliamo della fortunata – o sfortunata, a seconda dei punti di vista – categoria di studenti che al petto hanno una spilla. Coloro che ti riaccompagnano in dormitorio quando ti perdi, coloro ai quali puoi fare gli occhioni da crup per non farti mettere in punizione, e che incorruttibili, ti diranno sempre NO. Questo mese mettiamo in palio un'avventurosa, mirabolante, memorabile

RONDA CON UNO SPILLATO.

Chi di voi dopotutto non si è mai chiesto cosa faranno di così grinzafico i nostri prefetti e caposcuola, una volta che escono dalle sale comuni la sera, per pattugliare i corridoi della scuola? Il castello al chiaro di luna dopotutto, è uno spettacolo così raro da ammirare a meno che non abbiate infranto le regole almeno una volta. E no, andare a lezione di astronomia, non è come fare una ronda a settimana! E poi siete sicuri di volervi perdere Sonny che trascina per i corridoi qualche grifondoro che sfida le regole, Isobel che infligge punizioni senza remore, Ian che magari da il via alla caccia al primino, o Valentine che vi spiegherà quali skills dovete guadagnare per acquisire la tecnica del depistaggio-prefetti? Se siete suffiientemente coraggiosi, non dovete fare altro che compilare alla svelta la griglia stregata, e mandarci la soluzione. In bocca al gramo, e non fatevi aiutare troppo dagli spillati per rispondere correttamente!

La griglia stregata

Nella griglia qui sotto, ad ogni numero corrisponde una definizione; dovrete completare ogni parola aiutandovi con questa e, alla fine, unendo le lettere che avrete scritto nel primo spazio di ogni parola si formerà una frase. Questa frase sarà una domanda a cui dovrete provare a rispondere, perciò accendete i cervelli e… buon divertimento!

 1. vvi  2. ha  3. ag  4. li  5. ne
 6. ic  7. ccu  8. er  9. onv 10. ga
11. orn 12. er 13. tta 14. nchi 15. eo
16. al 17. bbli 18. ole 19. ad 20. mma
21. or 22. ni 23. re 24. av 25. rig
  1. Vivono nel Lago Nero.
  2. Il Marmaduke che non risparmia chiacchiere.
  3. La runa d'aria.
  4. La cercatrice serpeverde.
  5. Cognome dell'Inquisitore.
  6. Te ne serve uno felice per evocare il patronus.
  7. Le muovono all'imputato.
  8. È li che ti aspetta sempre il Professor Skene.
  9. Noto incantesimo che muta i colori.
  10. Nome della famosa scrittrice di gialli.
  11. Quelli di Tutshill in cui gioca la James.
  12. Uno dei quattro elementi.
  1. Il contrario di difesa.
  2. Può essere blu, rosso, verde, nero e persino simpatico.
  3. Prefetto grifondoro.
  4. È l'equivalente del Quidditch tra i babbani.
  5. Lo è diventato l'uso della divisa fuori dalle lezioni.
  6. Le sue spore fanno aumentare esponenzialmente la rabbia.
  7. Quelle di molte piante sono ingredienti per pozioni.
  8. La si usa per scrivere certi romanzi.
  9. I babbani lo usano per cucinare.
  10. Si dice che faccia la forza.
  11. A volte sono oblunghe.
  12. Unicorno senza corno.
  13. Si fanno piegando la carta, in alternativa al chartanimus.

By CatherineSmith | gennaio 25, 2016 - 11:04 pm - Posted in Gennaio 2072

Quando Ivy, poco dopo l'uscita del numero di dicembre, mi ha assegnato da scrivere un articolo di cronaca esterna per gennaio, non credevo sarebbe stato così complicato. Ho passato le mie vacanze di Natale tra la Londra babbana e Diagon Alley, e di cose da raccontare ne avrei tante, in effetti. Basta guardarsi attorno durante una qualsiasi passeggiata, e potresti per esempio ritrovarti attirata da un carillon di un artista di strada che sta disegnando sul marciapiede. Per l'esattezza era un illusionista, nel senso più magico del termine, visto che se la cavava proprio bene con l'Illuficium e il Disilludo. Ma non solo, era anche un bravo osservatore visto che senza alcun preavviso mi sono potuta vedere raffigurata in uno dei suoi disegni… e catapultata dentro di esso. Non ho mai avuto modo di rincontrare quel mago per chiedergli di svelarmi i suoi trucchi ma ammettiamolo, avrei avuto ben poche speranze di ricevere una risposta. Di questi tempi d'altronde abbiamo due tipi di persone: coloro che si trincerano dietro ai loro silenzi e ai loro misteri, e coloro che parlano, anche troppo, a volte… no Charlie, non guardarmi così, stavolta non mi riferisco a te. Mi chiedo soltanto fino a che punto ormai ci si senta obbligati a parlare, piuttosto che a stare zitti, o viceversa. E' una domanda che mi sono fatta spesso ultimamente, soprattutto a furia di leggere articoli di testate giornalistiche ormai affermate, da cui in qualche modo prendere spunto per imparare a scrivere un articolo di cronaca degno di tale nome. Purtroppo, però, non sono riuscita a darmi una risposta, e momentaneamente ho sepolto l'ascia di guerra, rassegnandomi al fatto di non riuscire ancora a vedere quella linea sottile che separa le responsabilità che si deve prendere un giornalista per ciò che scrive, dalla sua libertà di pensiero e di espressione.
Quello di cui sono certa, però, è che tutti gli articoli di cronaca esterna che ho letto, di solito vanno dritti al sodo della questione che vogliono mettere sotto il Lumos. E se lo scorso mese ci siamo occupati di scrivere della spinosa situazione che ha coinvolto gli Incantatori di Cork e la Lega per la Difesa contro le Arti Oscure, questo mese ho deciso di puntare dalla parte opposta il mio Lumos, e di andare a scoprire che clima si respira al Quartier Generale degli Auror. Confesso di aver pensato per un attimo che la mia povera Fehu non riuscisse a superare tutti i controlli necessari per recapitare la mia pergamena al Secondo Livello del Ministero, e che la riservatezza che dovrebbe proteggere – anche giustamente -  certi uffici, avrebbe impedito ai ministeriali di rispondere o di esprimersi, ma a dispetto delle mie aspettative, alla fine due risposte sono arrivate. D'altro canto, ciò che mi premeva maggiormente chiedere agli Auror è in quale modo fosse cambiato il loro lavoro in questi ultimi mesi, e se l'essere diventati insieme agli Hit Wizard praticamente le uniche forze dell'ordine che si occupano della sicurezza del Mondo Magico gli investisse di un carico di responsabilità in più non indifferente nei confronti della comunità magica. Ecco ciò che mi hanno scritto rispettivamente l'Auror Hasar Mallory, e l'Auror Edna Scott, che sono stati gli unici a non farsi di certo pregare per esporre il proprio pensiero a riguardo.

Il mio lavoro non è variato. Mi occupo di vigilare sull'incolumità degli abitanti del mondo magico ed è così ora quanto lo era prima. Non posso negare però che l'ambito in cui mi muovo mostri dei cambiamenti e non posso fare a meno di notare dello scontento. Riguardo al non essere più affiancati nella difesa da organi esterni, c'è da dire che negli anni passati il Ministero si è appoggiato molto su risorse esterne ad esso soprattutto per la mancanza di alcuni esperti tra le nostre fila. Non c'è nulla di male a rafforzare punti deboli, peccato che mi sembra si stiano limitando ad escludere alleati senza integrare nessuna mancanza. Tra l'altro, quando si combatte per lo stesso scopo, perché non unire le forze?

 

Non vedo perché si possa arrivare a credere che vi sia un tentativo di censura su Hogwarts o su dei giornalini scolastici o che un'onesta e proba cittadina della Comunità Magica non possa comunicare con il Quartier Generale degli Auror, se armata delle più giuste intenzioni. Al di là di questo, tuttavia, posso darle un'unica risposta per entrambe le domande: il mio lavoro è cambiato in meglio. Gli Auror – e talvolta anche gli Hit Wizard – sono LA forza dell'ordine della Comunità Magica, lo testimonia l'incremento dei fermi ottenuti in questi ultimi mesi, sin da quando il Ministro Humphrey ha preso in mano le redini del Regno Unito piegato da fatti di cronaca che lei dovrebbe conoscere anche se si sminuisce da sola con il termine di "scribacchina". Chi teme le responsabilità non dovrebbe averne alcuna, se lo ricordi.

Prima di tutto, oltre a ringraziare entrambi, vorrei rassicurare l'auror Scott sul fatto che non è il chiamarci scribacchini che ci sminuisce. Anzi, quello è solo un modo per rispettare le tradizioni lasciateci da chi stava in redazione prima di noi: ormai da anni ci definiscono e ci definiamo così, i nostri lettori lo sanno,  e anche io non ho mai letto diversamente da che mi sono abbonata alla Voce. Ma tornando a noi, direi che anche con due sole risposte emergono differenti umori da parte di coloro che lavorano al Ministero, e la cosa in parte mi rincuora, in un certo senso. E' la conferma che fortunatamente è ancora presto per fare di tutta l'erba un fascio, e come prevedibile, anche ai piani medio – alti, esistono sia coloro che sono orgogliosi dell'operato del nuovo Ministro, ma anche chi nota il dissenso, e non ignora l'altro lato del galeone. L'incremento dei fermi da una parte e le mancate integrazioni di nuove forze dall'altra, sono disposti sui due piatti della bilancia in un equilibrio che per ora pare stabile. Se da una parte aggiungiamo gli elogi, e dall'altra il dissenso, restiamo comunque in pari, e non ci sarà un piatto che prevale. Ma cosa succederà quando gli elogi diventeranno esaltazioni, e il dissenso si trasformerà in protesta? Una protesta vera, non parlo di qualche braccialetto al polso, o di altri gesti puramente simbolici. I piatti proseguiranno a reggere questa pressione, o una delle due parti inevitabilmente cederà?  Io credo che prima o poi questo equilibrio apparente sia destinato a spezzarsi. Ma non prendete l'affermazione nel suo senso più drastico. La perdita di un equilibrio, a volte può significare semplicemente prendere delle decisioni, fare delle scelte, che servono per ricrearne uno nuovo. Una cosa però è certa: un sistema composto da Ministero, Lega per la Difesa contro le Arti Oscure, Cavalieri di Mornay, e in ultimo anche Hogwarts, che l'anno scorso è riuscita ad allontanare la minaccia degli Sciacalli, è potenzialmente in grado di affrontare tutto. Ma se qualche filo di questa rete inizia a spezzarsi e a cedere, si rischia a lungo termine di ritrovarsi senza un tavolo che regga l'intera bilancia e, a quel punto, è inutile parlare di equilibrio. In altri termini, ci si ritrova con le spalle scoperte, e lasciatemelo dire, delle persone ben più esperte di me mi hanno insegnato che questa non è mai una strategia saggia da adottare nè in battaglia, nè in un duello, nè probabilmente in qualsiasi altra occasione che la vita ci presenterà. E' una scelta anche questa, però, e sono certa che chi non teme le responsabilità, sarà in grado di motivarla alla comunità magica senza problemi. 

Catherine Smith. Caposcuola in skate, ostinata ad utilizzarlo anche durante le ronde finchè non le verrà esplicitamente vietato dal regolamento scolastico. Philip Noreal quando le ha regalato la sua prendiappunti, ha predetto che non l'avrebbe mai usata per fare i compiti: ora che è entrata in redazione e non usa altre piume all'infuori di quella, ha iniziato a pensare che l'ex-scribacchino abbia la Vista. O semplicemente che i Tassorosso riescano a farla franca più di quanto si dica in giro. Incantesimi è la sua materia preferita da sempre, ed è decisa a costruire il suo futuro sfruttando questa passione. I tratti tipici della londinese d.o.c. sono più evidenti intorno alle cinque del pomeriggio, quando ha necessariamente bisogno di far rifornimento di earl grey tea, ovunque sia, e qualsiasi cosa stia facendo. A serpeverde ha trovato nemici, alleati e amici, qualche buon esempio da seguire e la certezza che il Cappello non fosse ubriaco durante lo smistamento, perchè nonostante le voci di corridoio, lei non si vedrebbe in nessun'altra casata se non la sua.
By vocestudenti | - 5:38 pm - Posted in Gennaio 2072

Io, ecco, sono ancora un po' confuso. Questo mese non ero sicuro sicuro di riuscire a tirar fuori qualche parola, cioè nel senso di scriverla, perchè Lily mi dice che le parole non mi mancano mai. Per questo ho pensato di darmi un po' alla fotografia, insomma, il calendario de La Voce è una tradizione e Merida se ne stava lì a sfogliare quello dell'anno scorso e quello dell'anno prima ancora, specialmente novembre anche se diceva di no, e allora mi sono detto, dai, una distrazione te la puoi prendere, così non continui a pensare a quello che succede. Che cosa brutta, davvero.
Insomma siamo rientrati a Hogwarts e dopo un po', ecco che ci arriva questa cosa tra capo e collo. Non che mi importi così tanto, eh, sia chiaro, io non mi immischio tanto in queste cose, però in fondo era carino starsene tutti insieme, scambiarsi opinioni, parlare di questo e di quello, non c'era divisione di casate, era qualcosa che si diffondeva in tutta la scuola e poi improvvisamente questo… questo… recast delle voci. E Isaura che caccia via Leodegrance. Va bene, cioè, non doveva finire per forza bene, ecco, però secondo me non hanno reso giustizia alla storia così, è una questione di letteratura.
Ah sì, scusate, ho scordato il soggetto, ma era chiaro, no? Sto parlando dell'episodio finale di "Isaura delle Bianche Dita", lo sceneggiato radiofonico ambientato a Mornay. Insomma la settimana scorsa eravamo lì riuniti in un angolino della Sala Grande, ad ascoltare dalla radio di Oona, e c'era Leodegrance – che Vaniglia chiama Leo Bacchetta Moscia, o forse parlava con Leonard Murray, che però ha detto che funziona tutto, quindi niente di moscio, probabilmente tornava da lezione di Erbologia col professor Skene – che era andato a salvare Isaura che era stata rapita dai Goblin, no? E quella donna misteriosa che la stava liberando e che Leodegrance stava per uccidere perché non sapeva che era sua madre – di Isaura, dico – cioè in pratica la futura suocera e le ha pure dato della Megera – Leodegrance alla mamma di Isaura, dico, magari è per quello che Isaura s'è offesa e l'ha mandato via -  e Ermensarde, la mamma di Isaura, ha raccontato la storia del suo amore per un Magonò che poi era morto per una Tentacula Velenosa, allora lei aveva lasciato la bambina alle Guaritrici di Saint George perché se ne prendessero cura ed era rimasta con i Goblin, che non sono così sanguinosi, anzi è stato un cavaliere di Mornay, l'altro spasimante di Isaura, Bjartur, a rapirla e portarla dai Goblin… vabbé, è complicata ora tutta la storia. Poi ci sono pure dei dubbi, per esempio Shin diceva che per lui Bjartur non era un traditore, poi hanno cominciato un po' a discutere su coppie alternative e a dire non so cosa sulla rugiada, che però non ho capito… e insomma, Leodegrande e Bjartur si battono a duello, Leodegrande trafigge Bjartur a morte, lui capisce di essere stato cattivo e gli chiede di portargli uno di quei fiori che crescono solo a Mornay, poi arrivano Isaura e sua madre, Isaura dice che non esistono uomini o Goblin malvagi, ma soltanto azioni malvagie, allora tutti si quietano e Leodegrance è tanto felice – ha pure chiamato la sua spada come lei, come Evan ha urlato a tutto il tavolo – le chiede di sposarla e… lei dice di no. Giuro. Però non era lei, sono sicuro, non era la sua voce. Io ho seguito tutte le puntat… cioè in Sala Comune c'è sempre almeno una radio accesa, e c'è tipo Mabh che lo segue, insomma, non era la voce di Isaura. E la non-voce di Isaura ha cominciato a dire che no, non lo può sposare perché è Natobabbano e Mornay deve rinascere dalle sue ceneri più forte e più pura, quindi Leodegrance se ne deve proprio andare.
Io… credo di essere rimasto a fissare la radio per un po'. Cioè, non perché aspettavo la musica finale che mi piace tanto, l'avrò sentita di sfuggita un paio di volte, ecco, però erano tutti lì che se ne andavano e io non ho fatto in tempo neanche a dire a Lancelot che era solo una storia, no? Uno sceneggiato, insomma è finto, lui lo sa di sicuro com'è la sua isola, no? Però era così serio ed è andato via e anche Noah ha detto che non aveva più fame, allora io sono tornato in dormitorio a recuperare la mia radio – sì, va bene, ce l'ho pure io una radio – e ho girato un po' le varie stazioni. Speravo di trovare qualche canzone carina, perché ci ero rimasto un po' male… cioè non per Leodegrance, è solo una storia, no? Però sì un po' c'ero rimasto male, anche se poi qualche giorno fa hanno mandato in onda uno speciale con gli attori riuniti per parlare ancora dello sceneggiato. E c'era la voce di Leodegrance che era un Goblin e che non mi pareva tanto entusiasta del finale dello sceneggiato, ecco. Cioè se cacciassero il mio personaggio non sarei entusiasta neanche io, però era qualcosa di più. Insomma, dai, se Isaura voleva sposare un Goblin, perché no? A ognuno i suoi gusti, dice sempre papà, però da come Allen mi fissa in questo momento, secondo me non si parla solo di questioni estetiche, ecco. Volevo scrivere a Mornay per sapere cosa ne pensavano, però Catherine mi ha detto che non si disturbano i cavalieri per queste cose – a proposito, William Grantham è diventato alfiere, siamo tutti fieri di te, Will! – che a loro viene chiesto di dimostrare ben altro che la nascita. Anche se non è giusto perché lei poi ha scritto agli Auror, ma non fa niente, ultimamente Catherine era un po' strana, anzi no, anzi sì, insomma girava un po' come il vento e ho pensato fosse meglio non infierire. Alla fine non ho scritto ai cavalieri, però meditavo di scrivere a RSN per chiedere di mandare qualche canzone in più, che almeno ci rallegra un po'. Insomma, ieri me ne stavo lì a guardare Claus che cuoceva salsicce nel camino della Sala Comune, e mi sarebbe piaciuto ascoltare un po' di musica, magari la nuova canzone di Caleb, ma gira e gira la manopola della radio, c'erano sempre spot. La canzone l'ho beccata alle 3.42 di notte, sono sicuro dell'orario perché a quell'ora Valentine fa un russo più forte degli altri, ogni volta, e volevo registrarlo per farlo sentire a Vaniglia per un esperimento. Sto divagando, ma è perchè sono un po' confuso da tutti questi cambiamenti. Facciamo che concludo con una cosa semplice, che non può cambiare mai. Vi voglio bene, ragazzi. E non parlo dei personaggi di Isaura, proprio no. Ivy e tutti voi mi avete dato una Voce che non è una Chiacchiera, che sappiamo che di tante chiacchiere sono capace da solo, ma è quello che si fa insieme a fare la differenza.
 

Charlie Tobias Marmaduke. Gallese fin troppo chiacchierone, basta dargli un minimo di corda e lui attacca un discorso sul nulla, che sia con i quintini, suoi compagni d'anno, con gli altri Tassorosso o con qualunque essere abbia un apparato uditivo, e talvolta pure con gli esseri che non ce l'hanno. E' affascinato dalle forme delle nuvole, dalle righe nel legno delle bacchette, da quegli insetti con la corazza colorata, da tutte quelle piccole cose che nella frenesia di lezioni, compiti, club e similari nessuno nota mai, specialmente se non va a rivoltare i sassi vicino alla Foresta Proibita. Noto per i suoi uccellini di carta incantata, i promemoria che gli ronzano intorno, per non cogliere l'ironia più sottile e per il rimettersi in riga da solo quando si accorge di essersi distratto. Temibile è la sua convinzione che i pupazzi che "fabbrica" con i suoi calzini vecchi siano divertenti e servano a tirar su di morale le persone. In effetti, basta tirare fuori un calzino-pazzo e le persone sorridono… pur di farglielo mettere via.
By Allen Hollowdale | gennaio 23, 2016 - 2:30 pm - Posted in Gennaio 2072

Il mondo è pieno di sorprese e di fenomeni stupefacenti, magie che forse neanche i maghi più esperti possono spiegarsi fino in fondo. Vi siete mai chiesti ad esempio come facesse il prefetto VonSchuster a trovarsi sempre nel posto giusto per mettervi in punizione? O come faccia Reid ad avere la divisa sempre in ordine pure dopo esser stato preso sotto da un Erumpent in corsa, o da dove nasca la capacità di Loveless di confondere e sviare i professori con parole inventate? O ancora, come riesca la nostra cara Ivy a profumare sempre e solo di vaniglia? Ecco, questi sono solo alcuni dei tanti misteri di Hogwarts, alcuni tra quelli che tutti conoscono e si sono domandati. Ma se stessi qui a parlare del profumo della caporedattrice per tutto il tempo, sospetto che non lo trovereste molto interessante (e tra l'altro lei mi boccerebbe il mio primo articolo da scribacchino e, ecco, non ci tengo!).

Quindi diciamo che mi sono prefissato come scopo quello di portare all'attenzione di tutti voi lettori qualcosa che non conoscevate già. Un mistero del nostro mondo magico su cui quasi nessuno si è soffermato. Io mi ritengo fortunato perché, parlando con le persone giuste e leggendo i giornali giusti, sono riuscito a ricomporne i pezzi. Non è stato semplice; a volte i particolari sfuggono alla mente e all'attenzione, scivolano via come gocce d'acqua e, mentre noi fissiamo il cielo piovoso, non ci accorgiamo che hanno formato una pozzanghera niente male. La similitudine aiuta a visualizzare il punto della questione, ma ora parto con ordine.

È la sera del 29 dicembre 2071 e ci troviamo nei dintorni di Londra, più precisamente sui moli di Windsor. Il Consiglio dei Negozianti di Diagon Alley ha organizzato una splendida festicciola a buffet per i propri clienti più affezionati. Giornali e riviste ne hanno parlato in abbondanza. A quanto pare è stato un evento riuscito, uno dei quali mi sarebbe piaciuto vedere. Per citare la Huts del Wizarding, «la festa si è potuta tenere sui moli del Thames a Windsor, con lo sfondo del castello reale illuminato da centinaia di fiaccole». Anche mio fratello ha fatto un salto a quella festa, raccontandomi di quanto buon cibo ci fosse e di com'era bello il castello reale illuminato a quel modo, attraverso la nebbiolina serale. Strano, perché in questa stagione non è abitato. E se gli unici maghi durante quella serata erano quelli indaffarati a trangugiar calici di vino elfico alla festa, la zona era invece piena di babbani, com'è normale che sia poiché vi abitano.

Ebbene, i babbani non sono tutti dello stesso parere riguardo al bel castello. A quanto pare, dopo aver parlato e spettegolato tra loro, la notizia è addirittura uscita sui giornali locali, di cui vi riporto qualche stralcio: «Windsor Castle illuminato a festa! E dopo un'ora appena ci si ricorda del costo della bolletta e si spegne tutto» Dal Newbury News, «Il guardiano di Windsor afferma di non avere acceso proprio nessuna luce a parte quelle di ordinanza» dice il Thames Valley, mentre il Princes riporta un'intera biografia di questo suddetto guardiano: 30 anni di onorevole servizio per la Royal Family e mai uno spreco in vita sua. Ribadisce l'uomo che Windsor Castle è rimasto al buio per tutta la notte, come sempre in questo periodo dell'anno. Mi sono pure preso la briga di scrivere all'organizzatore della festa magica, Oswald Otter il quale, già accusato di aver sprecato soldi in qualche altro modo, mi ha ribadito che non sono stati usati fondi per creare illusioni del castello illuminato.

Abbiamo quindi tanti testimoni delle luci di Windsor e tanti altri del buio totale. Per quanto qualcuno possa obiettare e dire che può essere stata tutta una svista da parte dei babbani, io ho come il presentimento – o la speranza- che ci sia altro dietro. Quindi mi sono permesso di fare un'ulteriore ricerca.

Questo, non è il primo caso di castelli inglesi che sembrano quello che non sono. Tre mesi fa alcuni marinai hanno giurato di aver intravisto le luci di numerose fiaccole far risplendere le rovine di Dunstanburgh Castle tra la nebbia e che in quel frangente il castello «non era poi messo così malaccio». Lo scorso aprile invece è stato l'Old Castle di Sherborne a brillare tra le nebbie, apparendo all'intera cittadina massiccio ed imponente, come fosse appena stato costruito. Alcuni testimoni avevano pure dichiarato che sembrava tutto tranne un'illusione e che poteva pure toccarsi con mano. Secondo le sparute informazioni che sono riuscito a reperire, infatti, alcuni maghi si erano avventurati attraverso la nebbia fino al cortile interno del castello e, oltre ad un'invasione di Berretti Rossi, come spesso ci si deve aspettare nei luoghi abbandonati dagli uomini, c'erano sicuramente massicce mura affatto rovinate dal tempo. Alcune voci assicurano che non è la sola cosa che sia venuta fuori da quell'episodio e che alcuni dei testimoni furono persino portati al San Mungo per accertamenti sulla loro salute. L'intero fenomeno del castello è durato più o meno un'intera mattinata, svanendo poi improvvisamente nella nebbia e portando con sé piano piano l'intera notizia, come succede spesso a quegli accadimenti che poi non vengono alimentati da risvolti e ricerche. Un vero peccato.

Castelli e nebbia sono quindi gli elementi ricorrenti che mi hanno permesso di unire queste storie altrimenti sconnesse. Di cosa si tratta, illusione collettiva? Sogni ad occhi aperti? Lo scherzo di qualcuno? …O forse altro? Dopotutto il nostro Regno Unito è antico e pregno di magia in ogni singola zolla di terra che lo compone. Tra le nostre colline si sono succedute culture la cui magia era antica e ormai è quasi del tutto perduta. Non mi sorprenderebbe quindi scoprire che c'è ancora qualcosa che non riusciamo a spiegarci semplicemente perché l'abbiamo dimenticata da tempo, qualcosa che ormai non conosciamo più.

Allen Hollowdale. Prefetto Corvonero, maggiorenne a fine giugno. Non passa inosservato per tanti motivi, primo fra tutti la chioma candida e gli occhi grigio-violetto. Non facendosi bastare questa peculiarità d'essere albino, si impegna al suo massimo per esser categorizzato secchione di prim'ordine e nerd di Rune e Aritmanzia. Arguto e creativo, si diverte un mondo a leggere libri su libri e farsi odiare un po' da tutti. Ha diversi taccuini, per un terzo pieni di appunti scolastici, per il secondo terzo di illustrazioni accurate e per il resto di appunti personali su progetti magici privati che spesso e volentieri capisce solo lui. Si dice che sia riservatissimo e che si isoli in posti poco frequentati o con incantesimi quando deve sbrigare i suoi affari, tanto che molti si stanno chiedendo se non viva in un mondo tutto suo. Ha la brutta abitudine di fissare la gente in maniera un po' inquietante. Se ti succede, stà pur certo che i suoi pensieri sono molto più complessi e sottili di quello che potresti credere.
By Anne Burton | - 10:20 am - Posted in Gennaio 2072

Di Harrenhal ce ne sono sei. Scusate, a volte i titoli degli articoli mi fanno fare delle rime involontarie, soprattutto quando ho accanto un esemplare di Charlie il Molesto che ha dovuto sostituire colui che solitamente si occupava del calendario de La Voce insieme a me. Ciao Tommy, le Terre di Bleah saranno sempre prosciugate, senza di te.
Lasciandoci alle spalle i convenevoli, tuttavia, è mia nostra premura rendervi partecipi, come ogni volta, delle ragioni alla base delle scelte fatte quest'anno, in materia di calendario (prima cosa: non siate i soliti spilorci e compratene più di una copia) e di conseguenza anche dei soggetti scomodati per la sua realizzazione: i docenti. Sin da piccoli ci è sempre stato detto che i docenti rappresentano in qualche modo la nostra famiglia all'interno del castello, facendo un po' le veci di mamma e papà che non possono tenerci d'occhio – per ovvie ragioni – trasmetterci le loro esperienze di vita o anche solo rimproverarci quando serve. Dopo quello che la Comunità Magica ha dovuto attraversare lo scorso anno ci è sembrato più che doveroso, quindi, rendere omaggio a coloro che plasmano la nostra educazione, influenzano le nostre giornate e ci fanno diventare – sempre – maghi e streghe degni di questo nome, nonostante il libero arbitrio di ognuno sia poi il vero responsabile della propria crescita personale e di quello che saremo da grandi.
Siamo certi che il Corpo Docente che la Preside Wallace ha voluto per noi, goda di un senso dell'umorismo tale da permettere alla banda di scribacchini che siamo, di poter scherzare con ogni suo esponente, nell'ipotizzare i lavori alternativi in cui ogni docente di questa Scuola di Magia potrebbe cimentarsi, magari in un'altra vita. Non abbiamo mai messo in dubbio – ne mai lo faremo – la professionalità con cui riceviamo gli insegnamenti, scolastici e non, ma l'inizio di un nuovo anno porta sempre con sé quel carico di desideri che fa dire: e se…

La copertina di questo calendario non avrebbe potuto avere una rappresentazione migliore di quella della Vice Preside Rosmilda Welkentosk, non solo perché  - come accade spesso – il merito della liberazione di Hogwarts dagli Sciacalli se lo son preso quasi completamente solo gli uomini, ma anche perché confidiamo che, con una simile premessa, tutti coloro che dovranno affrontare i G.U.F.O. o i M.A.G.O. si mettano in testa sin da subito che sarà un annus horribilis. Circa. La scelta del mestiere alternativo per la docente di Storia della Magia è stata tuttavia più semplice del previsto, un po' come ipotizzare che via possa prendere Katniss Grey una volta fuori dal castello, se capite cosa intendo. Chi, del resto, non vorrebbe avere il calendario di Caleb Harris appeso in dormit…ehm, ritrovarsi ad avere a che fare con un'esaminatrice del calibro della schietta – pure troppo – insegnante in questione? Noi no ovviamente si, altrimenti non avremmo scelto per lei un ruolo simile, mentre fa da monito ad ogni mago o strega al di sotto dei diciotto anni con quello sguardo così rassicurante che ti fa vedere il lato positivo del tuo esame: non dover cambiare baldacchino l'anno a venire. Perché sei stato di certo bocciato, meglio aggiungere una spiegazione in calce per chi non dovesse arrivarci da solo. Malgrado quel che può sembrare, ad ogni modo, vorrei rassicurare chiunque stia tenendo in mano il calendario in questo momento o non riesca a leggere quello che ho scritto nel commento allo stesso, in questa pagina: non vi segue con lo sguardo. Ripeto, la professoressa Welkentosk che vedete raffigurata in copertina non vi sta tenendo d'occhio anche quando siete seduti sul c…arinissimo trono. O mentre state copiando i compiti di Trasfigurazione sperando che Milan Marea non vi scopra. Tanto, se anche fosse, non capireste comunque granché di quel che dice, ve lo assicuro. 

Se anche non c'è stato alcun dubbio per scegliere con quale docente iniziare l'anno del calendario scolastico – ricordate quella storia dei buoni propositi e speranze? –  il problema principale è arrivato nell'attribuire un significato preciso all'opera realizzata da Charlie che, tra parentesi, magari dopo questa opportunità si concentrerà maggiormente sulle arti figurative piuttosto che sulla dialettica. A Gennaio si è tutti più ottimisti, l'ho detto. Ad ogni modo, quando cotanto capolavoro è finito casualmente su una delle scrivanie in redazione, altrettanto casualmente io e il mio assistente abbiamo – esiste un termine più carino di origliare? – aguzzato l'udito per acquisire diversi pareri in merito al mestiere alternativo per Will Harrenhal. Quello che sta nella miniera credo sia stato proposto da Claus – chi altri se non lui – ma credo che abbia preso ispirazione da Morgan Rothschild ed il suo fare così diversamente socievole, per quanto lo riguarda. Tra i vari  è di certo un Auror o i ma smettila, non vedi che sembra uno dei senzatetto presi di mira dagli Sciacalli ed i più "rassicuranti" guarda, per me è una spia venuta da lontano che si è persa nei vicoli di Notturn Alley, è poi arrivato lui – Tino, l'uomo della mia vita – che trovandosi davanti ad un'anticipazione del calendario perché ha l'occhietto vispo ed il collo lungo, se n'è uscito con: a me pare un Hobbit engorgiato. Non ho idea di cosa sia, ve lo dico, ma provate a ripetere questi due termini velocemente e anche voi finirete per amarlo alla follia. Il concetto, non il Prefetto Tassorosso. Allen, da ultimo, volendosi mettere in mostra come novello arrivato – non credete anche voi che abbia qualche fissa di troppo? – se non ricordo male ha dichiarato che il contesto richiama uno Spezzaincantesimi. Spezza-incantesimi. Spezza. Ora, io non voglio entrare nel merito della questione, anche perché al massimo il professor Harrenhal può spezzare molti cuori, ma una cosa devo proprio dirla: CHI BOLIDE SI E' ACCORTO CHE ESISTE UN CONTESTO, IN QUESTA FOTO?

Ve lo dico prima di subito: chiunque abbia fatto la semplicissima associazione mentale mese dell'ammmmore = piazza un gran pezzo di Erumpent come soggetto… ha la stima di gran parte della componente femminile del castello oltre all'identico quoziente intellettivo. Ma non ha capito un fico dell'Abissinia di quel che è l'intento di questo giornale oltre a darci anche – più o meno direttamente – dei banalotti. Che Stephen Medicine sia un giovane docente pieno di fascino lo trasudano anche gli umidi muri dei Sotterranei in cui ha sede il suo regno ufficio. Che nella vita un mago del genere possa ambire a qualcosa di meglio dell'apparire sui manifesti del WWFFB come specie da proteggere o testimonial dell'ennesima campagna…anche. O almeno lo voglio sperare. E' per questo motivo che – ricordatemi chi, in redazione, ha il voto più alto in Pozioni così da poterlo sacrificare come ideatore della cosa – nessuno in particolare, ha pensato bene di candidarlo come filantropo mancato. Sapete, quelle persone che semplicemente…stanno lì. Osservano il mondo, elargiscono le proprie perle di enorme saggezza e hanno alle spalle l'intera collezione enciclopedica che parla di loro stessi. Di come si siano plasmati con le proprie mani. E di tutta l'importanza che rivestono per la Comunità Magica con le opere di bene che apportano. In pratica: si considerano dei salvatori della patria solo perché hanno i soldi oltre all'imbarazzo della scelta su dove e come spenderli. Assaporano beatamente il mondo in una posa plastica che è un po' simile alla faccia da Plimpli che fa  Ian O'John quando si ricorda che vuole realizzare una bottiglia di Incendiario che si riempie da sola una volta passato un certo limite. Ah no, scusate, questo è più l'effetto del suddetto incendiario che il ruolo di pensatore maledetto che secondo NOI tutti se devo finire all'inferno verrete tutti con me potrebbe avere il docente di Pozioni. In un'altra vita. Molto ma molto lontano da questa, ovviamente.

Non temete, abitanti del castello! Primavera è giunta e con essa il terrore delle A della professoressa Hyacintha Outteridge si è tramutato in Amore per la natura, Altruismo verso il prossimo e, soprattutto, Agricoltura, non solo per il pacifico e rurale sfondo che viene fornito con il mese di Marzo. Nel nostro immaginario di ragazzi disagiati, infatti la docente di Trasfigurazione potrebbe di certo trovarsi a suo agio tra le fila del WWFFB – professoressa, sappia che io Merida McReady (quella delle persino la A si rifiuta di vederti) mi dissocio pubblicamente da questo affronto – diventandone direttamente Somma Responsabile Rappresentante; sia chiaro, visto che con il suo modo di fare la Outteridge saprebbe di certo farsi nominare come Boss sin dal suo ingresso nell'associazione è una logica conseguenza dello sguardo beatamente omicida con cui vi osserverà per ben trentun giorni, Pasqua compresa, lasciandovi nel dubbio sino alla fine sul fatto che l'agnello da sacrificare al pranzo di famiglia in realtà potreste/dovreste essere proprio voi. Che poi tutto questo possa comportare iniziative atte a salvaguardare solo la componente femminile delle Creature Magiche da proteggere, è un dettaglio collaterale su cui in condizioni normali non si dovrebbe soprassedere, lo sappiamo bene. Certo è però che, se le specie da proteggere contemplano esponenti come Hugo Seaton o Nick Watson verrebbe difficile anche ribattere sulla necessità di ambo i sessi per poter perpetrare la specie anche in futuro, me ne rendo conto. Considerando però che stiamo parlando della regina della Trasfigurazione, fossi in voi non perderei d'occhio neppure quella nebbiolina che si fa largo sullo sfondo, non sia mai che in realtà si tratti solo di un'illusione che si stende davanti ai vostri occhi. Per sincerarvi che non sia tale, tuttavia, potete fare un rapido controllo: se l'ultimo voto di Trasfigurazione che ricordate di aver preso è una E non c'è alcun dubbio: E' decisamente ora di smetterla di fissare il calendario ed iniziate a fissare i libri.

Ad Aprile ogni scherzo vale. O perlomeno questo era ciò che non dicevo sempre ad Athena Aileanach quando ancora dirigeva l'Ego del CraCra ed io mi mostravo molto entusiasta di ciò che veniva fuori in quello specifico numero. Ora, se vi siete immedesimati anche solo minimamente nella situazione che ho descritto ed anche a voi è capitato di dovervi celare dietro una menzogna lampante quanto la scarsa obiettività del suddetto giornalino scolastico, non faticherete ad immaginare l'ipnosi come via alternativa per il docente di Aritmanzia, Eugene Thofteen. O più generalmente un'attività da circense, visto il trascorso di Babbanologia che lo riguarda da vicino. Pensateci un attimo: la realtà delle cose vuole il Capocasa Grifondoro come Obliviatore a servizio del Ministero della Magia – e non sta a me ricordarvi cosa implica un simile lavoro, gusto? – se poi a questo si sommano tutti i cambiamenti istrionici cui il signore delle occhiaie ci ha abituato durante l'ultimo anno scolastico, il conseguente cambio di cattedra con la fuga anzitempo del mio amato Lok Wenlock e l'ottenimento persino della guida di una casata che il suo Capocasa già l'aveva… ditemi voi cosa, se non la subdola arte dell'ipnosi, potrebbe giustificare al meglio una tale riuscita? No, l'Imperio non vale come risposta, mi spiace, anche perché dubito fortemente che Thofteen sia davvero incline di usarlo, nonostante tutto il bene – eufemismo – che si è pensato di lui anche dopo che la verità è venuta a galla e Weetmore è resuscitato dai morti. Cosa che, tra parentesi, stiamo ancora aspettando per soggetti come Morrigan Andersson Leon MacCloud; si, potete contarci: continuerò ad essere ottimista anche ad Aprile. O almeno credo.

Lo ammetto: mi sono decisamente battuta per avere il professor Shaymus Rosebud come rappresentante del mese di Maggio, sarà che se penso alla freschezza della primavera il docente di Babbanologia è la prima persona che mi viene in mente, con i suoi modi gentili, l'eterno fiorire delle conversazioni – anche senza senso, a volte, non importa – e quella generale idea di tranquillità che descrive al meglio il passaggio tra il rigido inverno…e la rigida estate. Sono nata in Scozia, non ai Caraibi, perdonatemi. Come ogni buon fioraio che si rispetti – mi sono informata in materia, credetemi, anche se non sono poi molto convinta del libretto di cui parlava Emrys Hansen – infatti, Rosebud è in grado di trovare l'accostamento giusto per ogni occasione e la fantasia che serve per mettere insieme delle fantastiche composizioni. Per non parlare dello spirito romantico che, almeno per la sottoscritta, si vede lontano un miglio e contribuisce a formare il quadro generale di un uomo che – mi prendo una personale digressione – dovrebbe avere tre o quattro streghe che lottano per averlo. Quindi, professore, io glielo dico e via: se tra cinque anni nessuna avrà ancora capito che bel bocciuolo di rosa ha davanti agli occhi, sappia che sui nei Grampians siamo molto ospitali…facciamo che conosce già mio cugino ed è comunque un passo in avanti, uhm? Si, va bene, lo ricordo: l'idea di fare del ministeriale un fiorario (lavoro babbano di chi campa vendendo piante, esatto) è di Charlie, va detto anche questo, nonostante il Tassorosso mi stia guardando malissimo, mentre scrivo. Come? Ah, scusate, dice che lui aveva suggerito "figlio dei fiori" e non fioraio, ma non è la stessa cosa? Sempre di piante si tratta, no?

Fehu o non Fehu, questo è il problema. Se sia più nobile sopportare le trollate e le ingiurie di una scolaresca atroce oppure prendere le Rune contro un Aettir di guai e, triangolando, annientarli. Marchiare, unire. Niente altro. E dire che col Futhark mettiamo fine al dolore della materia e ai mille colpi che la natura dello studente medio ha ereditato. È un epilogo da desiderarsi devotamente. Marchiare, unire. Dormire, forse sognare: ah, c'é l'ostacolo, perchè in quel sogno di Rune, il pensiero dei Nathaniel Rodriguez che possano venire, quando ci saremo staccati dal tumulto della lezione, ci rende esistanti. Altrimenti chi sopporterebbe le frustate ed il caos del tempo, i Thoot degli oppressori, le insolenze dei Rituali, le ferite dell'Ansuz disprezzata, le lungaggini della Purificazione, l'arroganza degli Elementali e i Marchi che i giusti e i mansueti ricevono dagli amici. Qualora si potesse far stornare il conto con un semplice Rituale, chi vorrebbe portare Nauthiz per gemere e sudare sotto il carico di una runa logorante se la paura di qualche cosa dopo la morte, il cammino inesplorato dal quale nessuna Runa Bianca ritorna, non frenasse la nostra volontà, facendoci preferire i domini che sopportiamo ad altri che non conosciamo? Così Algiz ci fa tutti vili e così il colore innato della risolutezza, lo si rovina con una comoda gettata di pensiero e le imprese d'alto grado e il momento, proprio per questo, cambiano il loro corso e perdono persino il loro nome di lezioni. Harold Parnell ne "L'alfabeto". Londra, Globe Theatre, 26 Luglio 2080. Ps: Per chi non dovesse arrivare a comprendere la finezza dell'esposizione, faccio presente come sono talmente modesta geniale da aver preso il noto drammaturgo e poeta babbano Shakespeare tramutando i suoi versi nella versione che il docente di Antiche Rune potrebbe tranquillamente portare in scena, nell'alternativa di mestiere che ci sembra a lui più affine e che, questo posso darlo per certo, sarebbe sicuramente interessante da vedere. Io prenoto un posto in prima fila, non si sa mai.

Lo so. Ho detto che lo so. No, davvero, vi vedo quindi smettetela e posate la copia del calendario de La Voce che avete per le mani. Va bene, ma non dite che non vi ho avvisato su quanto possiate essere scontati, a volte. Associare il docente di Erbologia  Kenneth Skene con qualsiasi cosa possa comprendere le parole Scozia, ribellione e/o bruciamo il Ministero, infatti, sarebbe semplice come la bocciatura di Thomas McScheind quindi, se anche un simile pensiero ha attraversato la vostra mente come un Hemingway fastidioso, dissimulate e fate finta di non averlo mai creduto possibile, davvero. Lo sappiamo tutti che Skene è scozzese così come siamo consapevoli del fatto il suo fare un po'…rozzo? Possa creare delle associazioni mentali piuttosto banali. Ma non a noi. Perché, visto il diversamente alto numero di parole che il docente di Erbologia usa di solito, non possiamo escludere la possibilità che Skene in realtà parli…il draghese. Si, avete letto bene. E non dovreste neanche stupirvi più di tanto, soprattutto se nella vostra permanenza a Scuola avete mai avuto a che fare con Vaniglia per più di tre minuti e mezzo che il draghese lo parla e divulga più o meno dal suo secondo anno scolastico. Il fiero portamento del professor Skene – se poi al posto di "fiero" volete usare il termine "burbero" va bene lo stesso – dopotutto, non fa che accostarlo maggiormente alle Creature Magiche in questione, domandole come solo un figlio di Scozia saprebbe fare (si, sono di parte, non fate finta di scoprirlo solo ora). L'esperienza non gli mancherebbe, del resto, visto che ha a che fare quotidianamente con Velenose, Parassitarie o i Gareth Rosenwald. Che, vi assicuro, sa essere molto più spinoso o infestante di qualsiasi branca dell'Erbologia abbiate mai studiato.

Fitzpatrick è grinzafichissimo! Chiedo scusa, ma ormai devo usare questa frase in chiave scaramantica, dopo che il mio personale foglio di appunti è finito erroneamente nella pressa, qualche mese fa. Che poi, vista la traslazione che abbiamo pensato per il docente di Astronomia, verrei in effetti scoperta nel giro di mezza giornata, è un altro discorso che va anche al di là di un tesserino babbano tenuto a rovescio, come nella foto creata ad arte da Charlie. Perché si, signorini e signorine che state leggendo quest'articolo, per il Padrone delle Stelle – come ho sentito che qualcuno appella l'insegnante in questione – abbiamo ipotizzato un ruolo che gli possa permettere di utilizzare anche il suo fidato topo enfatico come aiutante nelle indagini. No, non sto parlando dell'assistente Macintyre, tranquilli. Insomma, non ce lo vedete anche voi il docente di Astronomia che si infiltra nelle forze dell'ordine non magico – magari statunitensi, che danno un tocco di "esotico" rispetto al caro e vecchio Regno Unito – per portare un nuovo modo di condurre le indagini e scovare i cattivoni? Basta con gli interrogatori serrati e via con le sedute a base di incenso, ad esempio, così che al massimo, se proprio non si dovesse ottenere niente con le domande poste, gli interrogati cadrebbero di certo per asfiss…sfinimento, volevo dire sfinimento. Oppure pensate a come sarebbe alternativo sfidare i sospettati ad una gara di ingozzamento molesto di cibo con l'arguto pegno di confessione firmata nel caso di sconfitta. Geniale, no? Anche perché, non so se ci avete mai fatto caso, ma il docente di Astronomia è in grado di battere anche mio cugino Robert, nello sfidare Gamp e rendere quasi veritiero e possibile l'Evanesco del cibo.

 Quella? Quella è pazza! E' inutile che ora proviate a nascondervi dietro un Asticello, suvvia. Se anche non avete apostrofato la docente di Volo Rhamantusy Deering in questo modo sicuri di esser sentiti da qualcuno, infatti, mi ci gioco tutta la collezione di figurine delle coccorane scommettendo sul fatto che di certo l'avete pensato. L'ho fatto anche io, professoressa, glielo dico senza problemi perché so che sarà la prima a farsi una risata in merito. O almeno lo spero perché a volare su una scopa non me la cavo poi benissimo, ecco. Sarà per l'impulsività o l'argento vivo che sembra avere addosso, ma proprio questa eccessiva – e a mio avviso solo apparente e strategica – leggerezza, può di certo essere una delle peculiarità migliori per diventare una spia, di quelle che – non sapendolo – dai per spacciate alla seconda pagina di un libro di Agatha Wickham e poi scopri invece che sono il personaggio chiave e magari anche il colpevole, perché no, tanto i colpi di scena si sprecano, in romanzi come quelli della giallista. Ecco quindi spiegata la fotografia scelta per questa occasione, con un completo in tweed vecchio stampo, una bella scorta di Incendiario – che tatticamente verrà chiamato tè corretto – ed una carta infilata nel cappello perché…perché…CHARLIE! QUANTE VOLTE DEVO DIRTI DI NON ESAGERARE CON I DETTAGLI DA GIUSTIFICARE? Ehm, dicevo…la carta, si. Ecco, quella è sicuramente…certamente… senza ombra di dubbio…un due di picche. Ovvio. Per tutti quei maghi che pensano di essere fatalmente unici e invece si beccano un no parola a caso. Un po' come Oceane Henderson quando domanda in giro se qualcuno ha paura di lei, in pratica.

Stavolta ve lo concedo: siamo stati prevedibili. Associare la docente di Difesa Contro le Arti Oscure al mese di Halloween – comunemente chiamato Ottobre – è qualcosa che ci saremo potuti risparmiare, ma capirete anche che esistono degli aspetti e degli equilibri dell'universo che non possono essere alterati. Uno di questi è escludere a priori di sistemare Erzsebeth Dalloway nel mese di Dicembre che, a torto o ragione, dovrebbe essere quello dedicato ai buoni(sti), ad esempio. O cercare di "pubblicizzare" la fioritura della primavera attraverso una strega che ti insegna a diffidare anche di un Cespuglio Farfallino o che i fiori te li fa bruciare durante una prova pratica, tanto per assicurarti che non spunti fuori uno Gnomo. Ora, però, sollevi virtualmente la mano chi non ha mai fantasticato sulla docente di Difesa. Momento di pausa per permettervi di riflettere e… Troll! Intendevo a livello lavorativo, smettetela di prendere lezioni da Lancelot Hevenge sulla sua… cresta, tanto per usare un eufemismo. Infatti, se dovessimo ipotizzare un lavoro alternativo per la professoressa in questione, noi, a dire il vero, la Dalloway la vorremo tanto vedere come una Negromante e non importa quanto questa associazione possa risultare scontata agli occhi di chi legge o quanto la foto che Charlie ha sistemato per l'occasione faccia sembrare quel vestito come i poveri resti mortali di un corvo, francamente. Nessuno come la Capocasa verde-argento, infatti, è in grado di resuscitare gli Hazel Grouse o i Noah Lewis – leggasi morti – durante le lezioni, tanto per dirne una. Allo stesso modo, non esiste altra docente che sembri aver fatto un patto per restare giovane e bella senza aver promesso in cambio la riesumazione di qualche anima, anche solo per sfizio. Anche perché, dalle poche cose che conosco in materia, spesso nella pratica negromantica si richiama indietro solo la testa del defunto e si sa bene che il cervello è una delle poche cose che la docente apprezza anche nelle salme che si ritrova in classe.

Diciamoci la verità: per uno che – a torto o ragione – può far credere al prossimo di intravvedere il futuro nelle foglie del tè, nelle nuvole che passano in cielo o nei vaneggiamenti che Aidan Callahan regala agli interlocutori ogni volta che apre bocca, la scelta dei lavori alternativi è decisamente facilitata e spazia dalle previsioni del tempo – si, interessano anche i maghi o, meglio, le streghe – alle scommesse sulle partite di Quidditch o Cavalli Alati, per finire con lo sportello consulenza per gli scozzesi. Si, avete capito bene, perché noi scozzesi siamo un tantinello spilorci parsimoniosi quindi se avessimo qualcuno che ci può assicurare in anticipo sull'investimento che stiamo pensando – molto ipoteticamente – di portare a termine, potremmo quasi pensare di lasciargli una mancia. Quasi. In tutto questo, noi de La Voce degli Studenti siamo comunque molto più avanti – sarà che ci stiamo abituando ad interpretare gli scarabocchi di Claus e vi giuro che è più arduo che divinizzare – al punto da arrivare a proporre come mestiere alternativo per Alister O'Reilly: il sarto magico. No, non ridete, ma soffermatevi a pensarci attentamente, casomai. Riflettete su cosa può voler dire anticipare le tendenze modaiole che finiranno sulle riviste di settore solo a distanza di qualche mese, come minimo. O pensate a quel che potrebbe implicare vestire le streghe del Regno Unito con il taglio che le più note stiliste ancora non hanno neanche sognato. Per non parlare di Eusine Van Houten che di certo arriverebbe a correre nudo per i corridoi, se potesse avere l'esclusiva di abiti stravaganti. Ho detto Eusine Van Houten nudo, meglio rafforzare il concetto per un altro genere di vista, ecco.

Quale espressione migliore di una traghettatrice di Creature – meglio note come bestie – sarebbe più indicata non solo per descrivere un mestiere alternativo per la docente di Cura Clara Sinclair, ma anche per trasportarci tutti quanti metaforicamente oltre la fine del 2072? Nessuna, per l'appunto. L'immacolata figura di colei che passa timidamente per il mondo è infatti la candidata ideale al premio peggior Molliccio del secol…ehm, ad intraprendere una lunga ed onorata carriera anche qui al castello, qualora il Regolamento Scolastico – o Jackson Parker, che tanto i termini possono fungere tranquillamente da sinonimi – preveda finalmente un'apertura delle occupazioni hogwartsiane anche a lavori alternativi come il Lago Operator, appunto, ovvero colei che per un modesto compenso garantisce una gita sulle oscure acque del Lago Nero con tanto di indagine statistica sul cibo preferito dalla Piovra Gigante o dagli Avvincini (mandare un Patronus Messaggero, astenersi perditempo o Sidney O'Callaghan a meno che non si voglia l'estinzione delle specie acquatiche per noia). Non solo, ma non vi sarebbe neanche strega più efficiente ed adatta della docente in questione, per accompagnare gli studenti del primo anno durante l'attraversamento dello stesso Lago Nero visto che l'attuale lavoro della Sinclair prevede già l'avere a che fare con Creature che sembrano carine ed amorose al primo sguardo e poi – magari – si rivelano più pericolose di Brandelis Mac Gillivray con la sua iper contentezza, iper gioiosità, iper frenesia, iper tutto quello che vi può venire in mente. In una parola? Basta dire alla docente di Cura quel che si vuole che faccia e lei lo farà, statene certi. Perché non esistono più docenti come lei, al mondo?

Ps: Avete presente quante volte, nella stesura di questo articolo, vi ho ripetuto di non considerarci banali o scontati? Bene, il mio intento – oltre quello di salvarvi dallo sguardo iper critico con cui Ivy può tranquillamente mettervi in soggezione – era arrivare esattamente qui, a questo post scriptum in fondo al commento del calendario 2072.  Ed è vero, certo, se lo avete già acquistato avrete capito da soli dove voglio andare a parare – forse – ma La Voce di noi Studenti quest'anno ha deciso di rendere le cose ancora più sofisticate inserendo anche un contagiorni che porterà sempre con noi l'immagine della Preside Wallace. O forse la verità è che ci sono troppi insegnanti per poterli inserire tutti nella durata di un anno, vabbé. Limitiamoci solo al lato romantico dell''iniziativa, che è meglio, per cui è mio dovere farvi notare come rendere onnipresente colei che ha condotto Hogwarts fuori dalla brutta parentesi degli Sciacalli sia in realtà il nostro sgangherato modo per ringraziare la Wallace per tutta la pazienza che dimostra quotidianamente…con tutti noi. Che spesso non siamo facili da gestire. Che vorremo vedere approvate mille ed una richiesta solo perché la facciamo facile. Che talvolta ci impuntiamo e facciamo valere quelli che definiamo erroneamente diritti, ma che in realtà non sono altro che tentativi di ricatto e nulla più. Noi, che la pazienza di questa donna la mettiamo costantemente alla prova senza ottenere alcuno scatto d'ira o di comportamento sopra le righe, come ci meriteremo e come qualsiasi altro essere umano ci darebbe in cambio, magari come unica risposta.
Ecco perché abbiamo scelto di lasciare la Preside come jolly che non può relegarsi ad un solo mese – anche se, chiedo scusa, io una capatina dal sartO'Reilly la farei – ma deve essere patrimonio annuale di questa Scuola. Anzi, dirò di più, della Comunità Magica nella sua interezza. In quest'ottica, quindi, il suggerimento – del tutto personale, il resto della Redazione mi perdonerà – è quello di inventar voi l'uso di un simile contagiorni, secondo ciò che questa grande strega vi ha insegnato, da quando avete varcato il portone di Hogwarts. Potrebbe essere un monito che accompagna lo studio di quella materia che proprio non riuscite a digerire o qualcosa da attaccare all'interno del baldacchino perché se lei ha affrontato tutto ciò che esser Preside le ha messo innanzi, tu puoi di certo affrontare una lezione di Difesa. Può essere una confidente così come uno sfogo, perché no. Se c'è una cosa che la Wallace ha tenuto a farci sempre presente, infatti, è che non conta il numero di giorni – alla fine – quanto più la qualità degli stessi e come li si affronta. E questo, così come tante altre cose, lo possiamo decidere solo noi. Giorno dopo giorno.

Ivy si arrabbierà molto, per quello che sto facendo, ma sono diventata Vice Caporedattrice di questo giornale per il lascito di qualcuno che – in fondo – sono sollevata non sia più a Scuola the world is wrong ed in quanto persona – prima ancora che Vice – devo anch’io dire la mia. Sarò breve, lo prometto. Le sorti de La Voce verranno decise in questi giorni, forse lo sono già mentre scrivo illuminando la pergamena solo con un Lumos ed Ivy non avrebbe potuto scrivere un editoriale più condivisibile, lo dico io che non sono mai corretta (o solo retta) quanto lei. Non sono queste quattro pareti il confine, il limite o il blocco da superare. Quando impari a lanciare i tronchi – che non sono proprio il concentrato di arti magiche – la prima cosa su cui sbatti il muso è che tu puoi decidere la forza, la direzione ed anche il calibro del tiro, ma un tronco lanciato avrà sempre la prerogativa personale di decidere da solo, sin dove rotolare e come. Questo è ciò che scriverò nel mio primo editoriale da Capo, l’anno prossimo. Perché son troppo grinzafica per non esserlo.

MerCha. Ovvero, senza che qualcuno inizi subito a pensar male, Merida&Charlie, amici – sooolo amici – riconoscibili nella folla della Sala Comune Tassorosso come Charlie Chiacchierone e Merida Lanciatronchi; di tanto in tanto si fondono – ma senza toccarsi, giuriamo – in un essere improbabile, un terzo gaelico, un terzo scribacchino, un terzo smettila Charlie, come recita la formula magica che costella i loro articoli in comune. Apparentemente opposti come il giorno e la notte, lo yin e lo yang o l'Eco e l'informazione, in realtà sembrano – ai posteri l'ardua sentenza – sopportarsi anche più del dovuto. Forse. Almeno i giorni dispari delle settimane pari. (Valen)Tino permettendo.
By Anne Burton | gennaio 22, 2016 - 12:02 pm - Posted in Gennaio 2072

Al momento sono solo, in redazione. In effetti dovrei andare a cena come gli altri, farmi deliziare dalle portate che gli Elfi preparano sapientemente per noi ogni volta e scambiare due chiacchiere con chi si siederebbe accanto a me, in Sala Grande. Dovrei, si. E me lo ripeto da una decina di minuti almeno; in un certo senso mi vedo anche già oltre la porta a percorrere corridoi a me noti ormai da più di sei anni. Ma poi sbatto un paio di volte le palpebre e mi ritrovo ancora qui. E questo potrebbe essere l'ultimo pezzo che scrivo, per La Voce degli Studenti, tanto vale che me lo metta in testa una buona volta e ci faccia i conti, con questa prospettiva.
Non spetta a me – né a nessuno scribacchino – decidere le sorti del giornale che nel suo piccolo ha contribuito a tenere i suoi lettori al corrente di quello che capitava nel momento stesso in cui stava succedendo, ma in questa stessa situazione mi rendo conto che si trova anche L'Eco del Corvo. O le squadre di Quidditch che hanno provato a divertire e far appassionare a quello che è e dovrebbe restare solo uno sport. In questa stessa situazione si trovano le cheerleader, la B1 scolastica, i diversi club che mettono insieme la passione per il teatro, quella per la letteratura, l'ingegno e, perché no, anche la buona cucina. E allora, eccomi: sono Jackson Parker, uno fra tanti studenti del settimo anno. Uno che non pratica sport, non segue alcuna attività extrascolastica ed i corsi M.A.G.O. che ha scelto cerca di portarli avanti con dignità e pronto ad apprendere. Uno che, infine, ha appena cambiato idea sul contenuto di una rubrica che forse non riscuote molto successo perché a nessuno piace sentirsi in qualche modo indicato per la propria condotta. Uno che ha deciso, proprio per questo motivo, di scrivere una sola P in Condotta, stavolta, che spero incontri non tanto il vostro plauso, quanto la vostra riflessione. Perché, come la professoressa Welkentosk e la Preside Wallace mi hanno sempre insegnato, è la riflessione che conduce ad una maggiore comprensione. Anche quando si è dalla parte del torto.

1. Si dovrebbe far presente al Bene Supremo che è buona norma comportamentale riferirsi agli individui che ad esso dovrebbero sottostare, come esseri umani e non come ostacoli o mezzi per la sua finale realizzazione. Sarebbe oltremodo preferibile, infatti, lasciare al libero arbitrio ed alla soggettività del singolo la formazione di un Bene che, anche se non definibile come supremo – secondo l'accezione più classica – sia comunque in grado di promuovere la diversità ed il pluralismo di cui tutti, nessuno escluso, hanno bisogno per crescere.

Articolo 72, Sezione Utopica, rigo uno

E' stata un'interessante lezione di Storia della Magia, quella che la professoressa Effie Thirlwall ha voluto per noi studenti del settimo anno, la settimana scorsa. Abbiamo avuto modo di sviscerare, in parte, non solo il concetto di Bene Supremo attraverso gli eventi storici in cui esso è stato tirato in ballo come pseudo giustificazione di un operato, ma abbiamo anche goduto della possibilità di confrontarci su quanto esso possa dirsi soggettivo. O su come possa o meno spettare ai posteri, la sentenza finale sull'operato di ognuno e quindi sulle ragioni alla base del Bene Supremo stesso. 
E' stata una lezione interessante perché mi sono ritrovato a riflettere non solo su quelle che sono le mie idee messe a confronto con quelle dei coetanei che seguono la materia esattamente come me, ma anche perché mi ha dato modo di giungere ad altre conclusioni che possono andare di pari passo con ogni ragionamento storico e non che possiamo fare: lasciare l'ardua sentenza ai posteri.
Il Bene Supremo – da Merlino a Grindelwald – è stato a lungo interpretato dagli storici della Magia, così come da ognuno di noi cosiddetti posteri, ovvero quelli che arrivano comunque dopo e, a conti fatti, hanno in mano tutto ciò che serve per capire ed al contempo spiegare. Il Bene Supremo di Morgana, quello dello stesso Voldemort e persino ciò che è stato il Bene Supremo per Harry Potter, ogni sfaccettatura di quello che Ivy a lezione ha giustamente chiamato prisma, può essere analizzato solo una volta compiuto? Solo a distanza di tempo? E chi invece vive proprio nel mezzo di ciò che dovrebbe condurre alla supremazia di questo Bene Supremo (o, meglio, di ciò che si nasconde dietro di esso) come dovrebbe fare, per orientarsi? Nessun Bene, sia esso Supremo od ordinario, dovrebbe mai richiedere il sacrificio della diversità o l'annullamento del sé. Nessun fine ultimo dovrebbe prevaricare il rispetto per il prossimo né farsi portavoce esclusivamente di una linea di pensiero, per quanto essa possa essere giustificata (magari dai posteri) o permessa dalle condizioni socio-culturali di quel determinato periodo storico.
Io non voglio essere uno dei posteri che deve trovare per forza una motivazione che spieghi, tenga conto di eventuali attenuanti o arrivi persino a comprendere. Io vorrei essere uno di quelli che vive il suo presente nel migliore dei modi possibili e riporta il passato come una memoria, affinché non si perda ma resti lì a fissarmi, così che anch'io possa ricordare a mia volta. Che non esiste un Bene Supremo oggettivo. Che non esiste un Bene Supremo che non si macchi le mani di sangue. Che non esiste un Bene Supremo da idolatrare. Io non sono nessuno, l'ho detto più volte, sono solo uno cui piace scrivere e riflettere su quello che si impara ogni giorno, dentro e fuori da Hogwarts. Non ho pensieri da imporre, non possiedo un Regolamento a parte, nonostante conosca a memoria quello che questa Scuola possiede da secoli. Non amo le considerazioni oggettive e la sola cui posso prestarmi volontariamente è quella che quasi ogni mago o strega che ha lasciato il castello, ha infine pronunciato, almeno una volta nella vita: Hogwarts sarà sempre qui a darci il bentornati a casa. Se devo proprio pensare ad un Bene Supremo, quindi, per me è questo: che ognuno possa sempre sentirsi a casa.

Jackson Parker. Scozzese con il kilt di castità, si vocifera che abbia imposto il rispetto delle regole anche alla Piovra Gigante, ricevendo come risposta una doccia gelata e qualche apprezzamento – non recepito come tale – da parte di poche svenevoli studentesse intente a bighellonare sulle sponde del Lago Nero. Creatore inconsapevole di doppi sensi che è il primo a non afferrare come tali, ha fatto del regolamento scolastico una delle sue ragioni di vita, al punto da essere più noto come Il Moralizzatore che con il suo nome di battesimo. Incline a salutare chiunque più volte al giorno come se non ci fosse un domani, se non altro ha finito di far sanguinare le orecchie altrui millantando una parentela alla lontana con Agatha Wickham, errore scaturito probabilmente da tutte le volte che gli viene augurata una morte lenta e dolorosa per aver sabotato feste non autorizzate o coprifuoco non rispettati. Affetto dalla sindrome di sorellanza con gran parte delle sue coetanee e circondato spesso da esponenti di sesso femminile, più che un Billywig che va di fiore in fiore si tratta in realtà di un pianeta interstellare ancora inesplorato. Letteralmente.