Quando Ivy, poco dopo l'uscita del numero di dicembre, mi ha assegnato da scrivere un articolo di cronaca esterna per gennaio, non credevo sarebbe stato così complicato. Ho passato le mie vacanze di Natale tra la Londra babbana e Diagon Alley, e di cose da raccontare ne avrei tante, in effetti. Basta guardarsi attorno durante una qualsiasi passeggiata, e potresti per esempio ritrovarti attirata da un carillon di un artista di strada che sta disegnando sul marciapiede. Per l'esattezza era un illusionista, nel senso più magico del termine, visto che se la cavava proprio bene con l'Illuficium e il Disilludo. Ma non solo, era anche un bravo osservatore visto che senza alcun preavviso mi sono potuta vedere raffigurata in uno dei suoi disegni… e catapultata dentro di esso. Non ho mai avuto modo di rincontrare quel mago per chiedergli di svelarmi i suoi trucchi ma ammettiamolo, avrei avuto ben poche speranze di ricevere una risposta. Di questi tempi d'altronde abbiamo due tipi di persone: coloro che si trincerano dietro ai loro silenzi e ai loro misteri, e coloro che parlano, anche troppo, a volte… no Charlie, non guardarmi così, stavolta non mi riferisco a te. Mi chiedo soltanto fino a che punto ormai ci si senta obbligati a parlare, piuttosto che a stare zitti, o viceversa. E' una domanda che mi sono fatta spesso ultimamente, soprattutto a furia di leggere articoli di testate giornalistiche ormai affermate, da cui in qualche modo prendere spunto per imparare a scrivere un articolo di cronaca degno di tale nome. Purtroppo, però, non sono riuscita a darmi una risposta, e momentaneamente ho sepolto l'ascia di guerra, rassegnandomi al fatto di non riuscire ancora a vedere quella linea sottile che separa le responsabilità che si deve prendere un giornalista per ciò che scrive, dalla sua libertà di pensiero e di espressione.
Quello di cui sono certa, però, è che tutti gli articoli di cronaca esterna che ho letto, di solito vanno dritti al sodo della questione che vogliono mettere sotto il Lumos. E se lo scorso mese ci siamo occupati di scrivere della spinosa situazione che ha coinvolto gli Incantatori di Cork e la Lega per la Difesa contro le Arti Oscure, questo mese ho deciso di puntare dalla parte opposta il mio Lumos, e di andare a scoprire che clima si respira al Quartier Generale degli Auror. Confesso di aver pensato per un attimo che la mia povera Fehu non riuscisse a superare tutti i controlli necessari per recapitare la mia pergamena al Secondo Livello del Ministero, e che la riservatezza che dovrebbe proteggere – anche giustamente -  certi uffici, avrebbe impedito ai ministeriali di rispondere o di esprimersi, ma a dispetto delle mie aspettative, alla fine due risposte sono arrivate. D'altro canto, ciò che mi premeva maggiormente chiedere agli Auror è in quale modo fosse cambiato il loro lavoro in questi ultimi mesi, e se l'essere diventati insieme agli Hit Wizard praticamente le uniche forze dell'ordine che si occupano della sicurezza del Mondo Magico gli investisse di un carico di responsabilità in più non indifferente nei confronti della comunità magica. Ecco ciò che mi hanno scritto rispettivamente l'Auror Hasar Mallory, e l'Auror Edna Scott, che sono stati gli unici a non farsi di certo pregare per esporre il proprio pensiero a riguardo.

Il mio lavoro non è variato. Mi occupo di vigilare sull'incolumità degli abitanti del mondo magico ed è così ora quanto lo era prima. Non posso negare però che l'ambito in cui mi muovo mostri dei cambiamenti e non posso fare a meno di notare dello scontento. Riguardo al non essere più affiancati nella difesa da organi esterni, c'è da dire che negli anni passati il Ministero si è appoggiato molto su risorse esterne ad esso soprattutto per la mancanza di alcuni esperti tra le nostre fila. Non c'è nulla di male a rafforzare punti deboli, peccato che mi sembra si stiano limitando ad escludere alleati senza integrare nessuna mancanza. Tra l'altro, quando si combatte per lo stesso scopo, perché non unire le forze?

 

Non vedo perché si possa arrivare a credere che vi sia un tentativo di censura su Hogwarts o su dei giornalini scolastici o che un'onesta e proba cittadina della Comunità Magica non possa comunicare con il Quartier Generale degli Auror, se armata delle più giuste intenzioni. Al di là di questo, tuttavia, posso darle un'unica risposta per entrambe le domande: il mio lavoro è cambiato in meglio. Gli Auror – e talvolta anche gli Hit Wizard – sono LA forza dell'ordine della Comunità Magica, lo testimonia l'incremento dei fermi ottenuti in questi ultimi mesi, sin da quando il Ministro Humphrey ha preso in mano le redini del Regno Unito piegato da fatti di cronaca che lei dovrebbe conoscere anche se si sminuisce da sola con il termine di "scribacchina". Chi teme le responsabilità non dovrebbe averne alcuna, se lo ricordi.

Prima di tutto, oltre a ringraziare entrambi, vorrei rassicurare l'auror Scott sul fatto che non è il chiamarci scribacchini che ci sminuisce. Anzi, quello è solo un modo per rispettare le tradizioni lasciateci da chi stava in redazione prima di noi: ormai da anni ci definiscono e ci definiamo così, i nostri lettori lo sanno,  e anche io non ho mai letto diversamente da che mi sono abbonata alla Voce. Ma tornando a noi, direi che anche con due sole risposte emergono differenti umori da parte di coloro che lavorano al Ministero, e la cosa in parte mi rincuora, in un certo senso. E' la conferma che fortunatamente è ancora presto per fare di tutta l'erba un fascio, e come prevedibile, anche ai piani medio – alti, esistono sia coloro che sono orgogliosi dell'operato del nuovo Ministro, ma anche chi nota il dissenso, e non ignora l'altro lato del galeone. L'incremento dei fermi da una parte e le mancate integrazioni di nuove forze dall'altra, sono disposti sui due piatti della bilancia in un equilibrio che per ora pare stabile. Se da una parte aggiungiamo gli elogi, e dall'altra il dissenso, restiamo comunque in pari, e non ci sarà un piatto che prevale. Ma cosa succederà quando gli elogi diventeranno esaltazioni, e il dissenso si trasformerà in protesta? Una protesta vera, non parlo di qualche braccialetto al polso, o di altri gesti puramente simbolici. I piatti proseguiranno a reggere questa pressione, o una delle due parti inevitabilmente cederà?  Io credo che prima o poi questo equilibrio apparente sia destinato a spezzarsi. Ma non prendete l'affermazione nel suo senso più drastico. La perdita di un equilibrio, a volte può significare semplicemente prendere delle decisioni, fare delle scelte, che servono per ricrearne uno nuovo. Una cosa però è certa: un sistema composto da Ministero, Lega per la Difesa contro le Arti Oscure, Cavalieri di Mornay, e in ultimo anche Hogwarts, che l'anno scorso è riuscita ad allontanare la minaccia degli Sciacalli, è potenzialmente in grado di affrontare tutto. Ma se qualche filo di questa rete inizia a spezzarsi e a cedere, si rischia a lungo termine di ritrovarsi senza un tavolo che regga l'intera bilancia e, a quel punto, è inutile parlare di equilibrio. In altri termini, ci si ritrova con le spalle scoperte, e lasciatemelo dire, delle persone ben più esperte di me mi hanno insegnato che questa non è mai una strategia saggia da adottare nè in battaglia, nè in un duello, nè probabilmente in qualsiasi altra occasione che la vita ci presenterà. E' una scelta anche questa, però, e sono certa che chi non teme le responsabilità, sarà in grado di motivarla alla comunità magica senza problemi. 

Catherine Smith. Caposcuola in skate, ostinata ad utilizzarlo anche durante le ronde finchè non le verrà esplicitamente vietato dal regolamento scolastico. Philip Noreal quando le ha regalato la sua prendiappunti, ha predetto che non l'avrebbe mai usata per fare i compiti: ora che è entrata in redazione e non usa altre piume all'infuori di quella, ha iniziato a pensare che l'ex-scribacchino abbia la Vista. O semplicemente che i Tassorosso riescano a farla franca più di quanto si dica in giro. Incantesimi è la sua materia preferita da sempre, ed è decisa a costruire il suo futuro sfruttando questa passione. I tratti tipici della londinese d.o.c. sono più evidenti intorno alle cinque del pomeriggio, quando ha necessariamente bisogno di far rifornimento di earl grey tea, ovunque sia, e qualsiasi cosa stia facendo. A serpeverde ha trovato nemici, alleati e amici, qualche buon esempio da seguire e la certezza che il Cappello non fosse ubriaco durante lo smistamento, perchè nonostante le voci di corridoio, lei non si vedrebbe in nessun'altra casata se non la sua.