Viva la Voce!

In quello che potrebbe essere il mio ultimo editoriale da Caporedattrice de La Voce degli Studenti potrei scrivere tantissime cose, vertere su svariati argomenti di cui si è parlato ultimamente, incentrarlo su di me, commentare avvenimenti dell'ultimo mese e non solo. I colloqui con il nostro Inquisitore Supremo, il Bene Supremo, i nuovi decreti scolastici, il terrore che ho letto negli occhi di mio fratello Lancelot, la neve, l'epifania, il Rituale dell'Occhio Interiore, il Veritaserum somministrato a degli studenti. Potrei, in definitiva, concentrarmi su ognuna di queste cose, su qualcuna o…su nessuna. Ed è proprio quest'ultima cosa quella che farò.
In quello che potrebbe essere il mio ultimo editoriale da Caporedattrice de La Voce degli Studenti ho deciso di parlare e di scrivere su quello che, sopra tutti, merita se ne parli a gran voce; che come per me, così per chi mi succederà, ha senso oggi ne aveva ieri e ne avrà domani: La Voce degli Studenti.
La Voce degli Studenti, giornale scolastico sin dal 1980, deve il suo nome all’intento di mettere su pergamena il pensiero degli studenti e dare la possibilità a tutti questi di esprimersi, di sapere cosa accade dentro e fuori le mura del castello, il tutto raccontato da amici, compagni e concasati il cui registro linguistico – sebbene necessariamente alto poiché si parla sempre di cultura – è quello di chi può permettersi di smorzare i toni di un articolo giornalistico con frasi divertenti e riferimenti che si è in grado di afferrare, poiché fanno parte della realtà scolastica e di chi vive il castello per circa dieci mesi l’anno per sette lunghi anni. Questo non fa altro che permettere a tutti di accostarsi alla lettura, di qualsiasi livello essa sia, potendo anche approfittare di avere all’interno di una Redazione variegata come la nostra chi adopera una sintassi e terminologie di un certo livello, ma anche chi preferisce “scrivere come si mangia” garantendo così ad ogni tipologia di studente di leggere ciò che gli pare e, magari, di allargare i propri orizzonti letterari, culturali ed analitici. Caporedattori importanti si sono avvicendati nel corso degli ultimi dieci anni e La Voce degli Studenti può vantare di essere stata diretta da loro. Penso ad Alfred Lewis, più anni assistente di Trasfigurazione ad Hogwarts, maestro trasfiguratorio e giornalista di professione; penso ad Anne Burton, brillante studentessa dell’accademia Sabu che lo scorso anno con il suo progetto di fine accademia ha contribuito alla salvezza della mia isola; penso a Vincent Star, studente degno di ogni lode come la Welkentosk tiene a ricordarci spesso. La lista potrebbe essere infinita, ma ogni loro editoriale ha lasciato qualcosa agli studenti di Hogwarts negli anni in cui il giornale
è stato diretto da loro, siamo in diritto di precludere tale possibilità d’ora in avanti?
Su La Voce vengono trattati tutti i temi che possano essere di interesse dello studente medio, dalla vita ad Hogwarts a quella là fuori, dalla cucina alla storia, dallo svago allo sport…l’essere variegati è stata la nostra forza, la nostra punta di diamante, non credo che nessun Caporedattore del domani non penserà di garantire nel meglio delle possibilità, proprie e della Redazione in toto, questa differenza di tematiche, differenza di tematiche su cui è sempre stata improntata La Voce, è sorta così, con simil intento.
La Voce degli Studenti è nata in un periodo storico in cui il mondo magico ed in parte babbano era stato traumatizzato e terrorizzato dalla prima ascesa di Lord Voldemort e si apprestava a trascorrere un periodo di pace e rinascita dopo le traversie dell’ultimo decennio; evidentemente i fondatori hanno sentito forte, preminente ed incisiva, la necessità di fare qualcosa che raccontasse la realtà dal punto di vista degli

studenti di Hogwarts. Le testate giornalistiche sono pur tante, è vero, ma nessuna di esse può vantare di essere dentro le mura del castello tanto quanto lo siamo noi, come è giusto che sia, ed essendo questa una realtà fondante la vita di ogni mago o strega adulti del Regno Unito, è giusto che se ne parli, che abbia i suoi riferimenti ed il suo spazio. La storia della magia ci insegna che le grandi nascite del passato sono state dovute a grandi crisi che hanno aperto le menti, risvegliato gli animi e fatto comprendere dove si potesse agire al fine di migliorare e perfezionare ciò che ci circonda. Così è nata la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, così è nata la polvere volante, così sono nate gran parte delle pozioni che oggi sono fondamentali per la nostra comunità, così è nato il San Mungo, così è nato il Quidditch, così è “nata”…la magia. Non è mia intenzione mettere sullo stesso piano queste grandi scoperte con il nostro giornalino scolastico però è chiaro che, in grande o in piccolo che sia, ci si perfeziona, si integra per un motivo e spesso questo punto di vista, questa realtà, tende a sfuggire.
Il giornale è sempre stato scevro da qualsivoglia politica e schieramento, ha sempre sostenuto l’idea e la voce degli studenti, non di certo quella della politica, che sia essa fuori o dentro le mura del castello.  Da quando scrivo, dal mio primo articolo, ho sempre chiesto oggettività e neutralità a me stessa ed adesso che sono Caporedattrice ho chiesto questo agli scribacchini, di essere neutrali ed oggettivi, poiché l’informazione è fine a se stessa, priva di influenze di ogni genere, anche da parte di chi scrive. La Voce non si è fermata dinnanzi a grandi perdite come la O'Connor, non si è fermata dinnanzi al veleno che si è insinuato fra i corridoi, non si è fermata dinnanzi ai mantelli rossi, non si è fermata dinnanzi agli Sciacalli e non si fermerà neanche oggi. La voce degli studenti continuerà ad echeggiare nei corridoi, che sia su pergamena o meno, perché non è sottraendoci la possibilità di mettere su carta il pensiero degli studenti che si imporrà loro di smettere di pensare, di poter dar voce ai loro pensieri ed alle loro riflessioni. No, sottrarci la piuma e le pergamene è troppo semplice per evitare l’inevitabile, si rischia solo il raggiungimento di quello step che ha permesso al castello di Hogwarts di fare tante cose eccezionali, mosso dal fervore dei suoi abitanti, quella goccia in più che ha fatto della nostra scuola la grande scuola di cui tutti parlano nei libri di storia della magia. Perfino lo squalo può
confermarlo.
Mi è stato chiesto se ritenessi che concentrarsi sulla stesura di un giornale o anche di un singolo articolo fosse più importante o anche solo tanto importante quanto lo studio delle Arti Magiche. Ebbene, le arti magiche sono la mia priorità, lo sono sempre state e sempre lo saranno, ma la realtà non è fatta solo di Arti Magiche, è fatta di apertura mentale; la lettura, la scrittura, la conoscenza di ciò che ci circonda a 360° provando in prima persona cosa implichi la stesura di un articolo, sono tutti elementi che compongono il mago maturo poiché egli saprebbe, a quel punto, che cosa implicano le proprie scelte all’interno di una comunità, piccola come Hogwarts o grande come quella magica in toto.
Un amico mi ha detto che il lavoro è dignità, non carità. Il nostro lavoro è questo, consegnare nelle vostre mani l’informazione…il resto sta a voi. Non mi resta che sperare di poterlo fare.


Controeditoriale,
pagina 2

 
Vita da ex scribacchino
pagina 2

  

   

P in condotta di J. Parker, pagina 3

Accio desiderio, pagina 4

Hogwarts

Nella Hogwarts che vorrei…
di M. McReady&C. Marmaduke, pagina 5

Discorsi da Prendiappunti
La Redazione, pagina 6

Voci spezzate
di C. Marmaduke, pagina 7

Occhio a Sidney
di S. O'Callaghan
, pagina 8


 

CRONACA

Luci nella nebbia
di A. Hollowdale, pagina 9

Ritorna l'incubo delle Tilith
di E. O'Riordan, pagina 10

Questione di responsabilità
di C. Smith, pagina 11

Intervista a Clarence Pearse
di V. Price, pagina 12

 

Sport

Non dire pluffa…
di M. McReady, pagina 13

La Redazione
Caporedattore: Ivy Hevenge.
Vice Caporedattore
: Merida McReady
Articolisti:  O. Henderson, I. Hevenge, A. Hollowdale, C. Marmaduke, M. McReady, E. O'Riordan, J. Parker, V. Price, C. Smith, C. Thofteen, C. White.
Inviati speciali: Sebastian Waleystock, Sidney O'Callaghan.
Fotografia: Charlie Marmaduke.