Di Harrenhal ce ne sono sei. Scusate, a volte i titoli degli articoli mi fanno fare delle rime involontarie, soprattutto quando ho accanto un esemplare di Charlie il Molesto che ha dovuto sostituire colui che solitamente si occupava del calendario de La Voce insieme a me. Ciao Tommy, le Terre di Bleah saranno sempre prosciugate, senza di te.
Lasciandoci alle spalle i convenevoli, tuttavia, è mia nostra premura rendervi partecipi, come ogni volta, delle ragioni alla base delle scelte fatte quest'anno, in materia di calendario (prima cosa: non siate i soliti spilorci e compratene più di una copia) e di conseguenza anche dei soggetti scomodati per la sua realizzazione: i docenti. Sin da piccoli ci è sempre stato detto che i docenti rappresentano in qualche modo la nostra famiglia all'interno del castello, facendo un po' le veci di mamma e papà che non possono tenerci d'occhio – per ovvie ragioni – trasmetterci le loro esperienze di vita o anche solo rimproverarci quando serve. Dopo quello che la Comunità Magica ha dovuto attraversare lo scorso anno ci è sembrato più che doveroso, quindi, rendere omaggio a coloro che plasmano la nostra educazione, influenzano le nostre giornate e ci fanno diventare – sempre – maghi e streghe degni di questo nome, nonostante il libero arbitrio di ognuno sia poi il vero responsabile della propria crescita personale e di quello che saremo da grandi.
Siamo certi che il Corpo Docente che la Preside Wallace ha voluto per noi, goda di un senso dell'umorismo tale da permettere alla banda di scribacchini che siamo, di poter scherzare con ogni suo esponente, nell'ipotizzare i lavori alternativi in cui ogni docente di questa Scuola di Magia potrebbe cimentarsi, magari in un'altra vita. Non abbiamo mai messo in dubbio – ne mai lo faremo – la professionalità con cui riceviamo gli insegnamenti, scolastici e non, ma l'inizio di un nuovo anno porta sempre con sé quel carico di desideri che fa dire: e se…

La copertina di questo calendario non avrebbe potuto avere una rappresentazione migliore di quella della Vice Preside Rosmilda Welkentosk, non solo perché  - come accade spesso – il merito della liberazione di Hogwarts dagli Sciacalli se lo son preso quasi completamente solo gli uomini, ma anche perché confidiamo che, con una simile premessa, tutti coloro che dovranno affrontare i G.U.F.O. o i M.A.G.O. si mettano in testa sin da subito che sarà un annus horribilis. Circa. La scelta del mestiere alternativo per la docente di Storia della Magia è stata tuttavia più semplice del previsto, un po' come ipotizzare che via possa prendere Katniss Grey una volta fuori dal castello, se capite cosa intendo. Chi, del resto, non vorrebbe avere il calendario di Caleb Harris appeso in dormit…ehm, ritrovarsi ad avere a che fare con un'esaminatrice del calibro della schietta – pure troppo – insegnante in questione? Noi no ovviamente si, altrimenti non avremmo scelto per lei un ruolo simile, mentre fa da monito ad ogni mago o strega al di sotto dei diciotto anni con quello sguardo così rassicurante che ti fa vedere il lato positivo del tuo esame: non dover cambiare baldacchino l'anno a venire. Perché sei stato di certo bocciato, meglio aggiungere una spiegazione in calce per chi non dovesse arrivarci da solo. Malgrado quel che può sembrare, ad ogni modo, vorrei rassicurare chiunque stia tenendo in mano il calendario in questo momento o non riesca a leggere quello che ho scritto nel commento allo stesso, in questa pagina: non vi segue con lo sguardo. Ripeto, la professoressa Welkentosk che vedete raffigurata in copertina non vi sta tenendo d'occhio anche quando siete seduti sul c…arinissimo trono. O mentre state copiando i compiti di Trasfigurazione sperando che Milan Marea non vi scopra. Tanto, se anche fosse, non capireste comunque granché di quel che dice, ve lo assicuro. 

Se anche non c'è stato alcun dubbio per scegliere con quale docente iniziare l'anno del calendario scolastico – ricordate quella storia dei buoni propositi e speranze? –  il problema principale è arrivato nell'attribuire un significato preciso all'opera realizzata da Charlie che, tra parentesi, magari dopo questa opportunità si concentrerà maggiormente sulle arti figurative piuttosto che sulla dialettica. A Gennaio si è tutti più ottimisti, l'ho detto. Ad ogni modo, quando cotanto capolavoro è finito casualmente su una delle scrivanie in redazione, altrettanto casualmente io e il mio assistente abbiamo – esiste un termine più carino di origliare? – aguzzato l'udito per acquisire diversi pareri in merito al mestiere alternativo per Will Harrenhal. Quello che sta nella miniera credo sia stato proposto da Claus – chi altri se non lui – ma credo che abbia preso ispirazione da Morgan Rothschild ed il suo fare così diversamente socievole, per quanto lo riguarda. Tra i vari  è di certo un Auror o i ma smettila, non vedi che sembra uno dei senzatetto presi di mira dagli Sciacalli ed i più "rassicuranti" guarda, per me è una spia venuta da lontano che si è persa nei vicoli di Notturn Alley, è poi arrivato lui – Tino, l'uomo della mia vita – che trovandosi davanti ad un'anticipazione del calendario perché ha l'occhietto vispo ed il collo lungo, se n'è uscito con: a me pare un Hobbit engorgiato. Non ho idea di cosa sia, ve lo dico, ma provate a ripetere questi due termini velocemente e anche voi finirete per amarlo alla follia. Il concetto, non il Prefetto Tassorosso. Allen, da ultimo, volendosi mettere in mostra come novello arrivato – non credete anche voi che abbia qualche fissa di troppo? – se non ricordo male ha dichiarato che il contesto richiama uno Spezzaincantesimi. Spezza-incantesimi. Spezza. Ora, io non voglio entrare nel merito della questione, anche perché al massimo il professor Harrenhal può spezzare molti cuori, ma una cosa devo proprio dirla: CHI BOLIDE SI E' ACCORTO CHE ESISTE UN CONTESTO, IN QUESTA FOTO?

Ve lo dico prima di subito: chiunque abbia fatto la semplicissima associazione mentale mese dell'ammmmore = piazza un gran pezzo di Erumpent come soggetto… ha la stima di gran parte della componente femminile del castello oltre all'identico quoziente intellettivo. Ma non ha capito un fico dell'Abissinia di quel che è l'intento di questo giornale oltre a darci anche – più o meno direttamente – dei banalotti. Che Stephen Medicine sia un giovane docente pieno di fascino lo trasudano anche gli umidi muri dei Sotterranei in cui ha sede il suo regno ufficio. Che nella vita un mago del genere possa ambire a qualcosa di meglio dell'apparire sui manifesti del WWFFB come specie da proteggere o testimonial dell'ennesima campagna…anche. O almeno lo voglio sperare. E' per questo motivo che – ricordatemi chi, in redazione, ha il voto più alto in Pozioni così da poterlo sacrificare come ideatore della cosa – nessuno in particolare, ha pensato bene di candidarlo come filantropo mancato. Sapete, quelle persone che semplicemente…stanno lì. Osservano il mondo, elargiscono le proprie perle di enorme saggezza e hanno alle spalle l'intera collezione enciclopedica che parla di loro stessi. Di come si siano plasmati con le proprie mani. E di tutta l'importanza che rivestono per la Comunità Magica con le opere di bene che apportano. In pratica: si considerano dei salvatori della patria solo perché hanno i soldi oltre all'imbarazzo della scelta su dove e come spenderli. Assaporano beatamente il mondo in una posa plastica che è un po' simile alla faccia da Plimpli che fa  Ian O'John quando si ricorda che vuole realizzare una bottiglia di Incendiario che si riempie da sola una volta passato un certo limite. Ah no, scusate, questo è più l'effetto del suddetto incendiario che il ruolo di pensatore maledetto che secondo NOI tutti se devo finire all'inferno verrete tutti con me potrebbe avere il docente di Pozioni. In un'altra vita. Molto ma molto lontano da questa, ovviamente.

Non temete, abitanti del castello! Primavera è giunta e con essa il terrore delle A della professoressa Hyacintha Outteridge si è tramutato in Amore per la natura, Altruismo verso il prossimo e, soprattutto, Agricoltura, non solo per il pacifico e rurale sfondo che viene fornito con il mese di Marzo. Nel nostro immaginario di ragazzi disagiati, infatti la docente di Trasfigurazione potrebbe di certo trovarsi a suo agio tra le fila del WWFFB – professoressa, sappia che io Merida McReady (quella delle persino la A si rifiuta di vederti) mi dissocio pubblicamente da questo affronto – diventandone direttamente Somma Responsabile Rappresentante; sia chiaro, visto che con il suo modo di fare la Outteridge saprebbe di certo farsi nominare come Boss sin dal suo ingresso nell'associazione è una logica conseguenza dello sguardo beatamente omicida con cui vi osserverà per ben trentun giorni, Pasqua compresa, lasciandovi nel dubbio sino alla fine sul fatto che l'agnello da sacrificare al pranzo di famiglia in realtà potreste/dovreste essere proprio voi. Che poi tutto questo possa comportare iniziative atte a salvaguardare solo la componente femminile delle Creature Magiche da proteggere, è un dettaglio collaterale su cui in condizioni normali non si dovrebbe soprassedere, lo sappiamo bene. Certo è però che, se le specie da proteggere contemplano esponenti come Hugo Seaton o Nick Watson verrebbe difficile anche ribattere sulla necessità di ambo i sessi per poter perpetrare la specie anche in futuro, me ne rendo conto. Considerando però che stiamo parlando della regina della Trasfigurazione, fossi in voi non perderei d'occhio neppure quella nebbiolina che si fa largo sullo sfondo, non sia mai che in realtà si tratti solo di un'illusione che si stende davanti ai vostri occhi. Per sincerarvi che non sia tale, tuttavia, potete fare un rapido controllo: se l'ultimo voto di Trasfigurazione che ricordate di aver preso è una E non c'è alcun dubbio: E' decisamente ora di smetterla di fissare il calendario ed iniziate a fissare i libri.

Ad Aprile ogni scherzo vale. O perlomeno questo era ciò che non dicevo sempre ad Athena Aileanach quando ancora dirigeva l'Ego del CraCra ed io mi mostravo molto entusiasta di ciò che veniva fuori in quello specifico numero. Ora, se vi siete immedesimati anche solo minimamente nella situazione che ho descritto ed anche a voi è capitato di dovervi celare dietro una menzogna lampante quanto la scarsa obiettività del suddetto giornalino scolastico, non faticherete ad immaginare l'ipnosi come via alternativa per il docente di Aritmanzia, Eugene Thofteen. O più generalmente un'attività da circense, visto il trascorso di Babbanologia che lo riguarda da vicino. Pensateci un attimo: la realtà delle cose vuole il Capocasa Grifondoro come Obliviatore a servizio del Ministero della Magia – e non sta a me ricordarvi cosa implica un simile lavoro, gusto? – se poi a questo si sommano tutti i cambiamenti istrionici cui il signore delle occhiaie ci ha abituato durante l'ultimo anno scolastico, il conseguente cambio di cattedra con la fuga anzitempo del mio amato Lok Wenlock e l'ottenimento persino della guida di una casata che il suo Capocasa già l'aveva… ditemi voi cosa, se non la subdola arte dell'ipnosi, potrebbe giustificare al meglio una tale riuscita? No, l'Imperio non vale come risposta, mi spiace, anche perché dubito fortemente che Thofteen sia davvero incline di usarlo, nonostante tutto il bene – eufemismo – che si è pensato di lui anche dopo che la verità è venuta a galla e Weetmore è resuscitato dai morti. Cosa che, tra parentesi, stiamo ancora aspettando per soggetti come Morrigan Andersson Leon MacCloud; si, potete contarci: continuerò ad essere ottimista anche ad Aprile. O almeno credo.

Lo ammetto: mi sono decisamente battuta per avere il professor Shaymus Rosebud come rappresentante del mese di Maggio, sarà che se penso alla freschezza della primavera il docente di Babbanologia è la prima persona che mi viene in mente, con i suoi modi gentili, l'eterno fiorire delle conversazioni – anche senza senso, a volte, non importa – e quella generale idea di tranquillità che descrive al meglio il passaggio tra il rigido inverno…e la rigida estate. Sono nata in Scozia, non ai Caraibi, perdonatemi. Come ogni buon fioraio che si rispetti – mi sono informata in materia, credetemi, anche se non sono poi molto convinta del libretto di cui parlava Emrys Hansen – infatti, Rosebud è in grado di trovare l'accostamento giusto per ogni occasione e la fantasia che serve per mettere insieme delle fantastiche composizioni. Per non parlare dello spirito romantico che, almeno per la sottoscritta, si vede lontano un miglio e contribuisce a formare il quadro generale di un uomo che – mi prendo una personale digressione – dovrebbe avere tre o quattro streghe che lottano per averlo. Quindi, professore, io glielo dico e via: se tra cinque anni nessuna avrà ancora capito che bel bocciuolo di rosa ha davanti agli occhi, sappia che sui nei Grampians siamo molto ospitali…facciamo che conosce già mio cugino ed è comunque un passo in avanti, uhm? Si, va bene, lo ricordo: l'idea di fare del ministeriale un fiorario (lavoro babbano di chi campa vendendo piante, esatto) è di Charlie, va detto anche questo, nonostante il Tassorosso mi stia guardando malissimo, mentre scrivo. Come? Ah, scusate, dice che lui aveva suggerito "figlio dei fiori" e non fioraio, ma non è la stessa cosa? Sempre di piante si tratta, no?

Fehu o non Fehu, questo è il problema. Se sia più nobile sopportare le trollate e le ingiurie di una scolaresca atroce oppure prendere le Rune contro un Aettir di guai e, triangolando, annientarli. Marchiare, unire. Niente altro. E dire che col Futhark mettiamo fine al dolore della materia e ai mille colpi che la natura dello studente medio ha ereditato. È un epilogo da desiderarsi devotamente. Marchiare, unire. Dormire, forse sognare: ah, c'é l'ostacolo, perchè in quel sogno di Rune, il pensiero dei Nathaniel Rodriguez che possano venire, quando ci saremo staccati dal tumulto della lezione, ci rende esistanti. Altrimenti chi sopporterebbe le frustate ed il caos del tempo, i Thoot degli oppressori, le insolenze dei Rituali, le ferite dell'Ansuz disprezzata, le lungaggini della Purificazione, l'arroganza degli Elementali e i Marchi che i giusti e i mansueti ricevono dagli amici. Qualora si potesse far stornare il conto con un semplice Rituale, chi vorrebbe portare Nauthiz per gemere e sudare sotto il carico di una runa logorante se la paura di qualche cosa dopo la morte, il cammino inesplorato dal quale nessuna Runa Bianca ritorna, non frenasse la nostra volontà, facendoci preferire i domini che sopportiamo ad altri che non conosciamo? Così Algiz ci fa tutti vili e così il colore innato della risolutezza, lo si rovina con una comoda gettata di pensiero e le imprese d'alto grado e il momento, proprio per questo, cambiano il loro corso e perdono persino il loro nome di lezioni. Harold Parnell ne "L'alfabeto". Londra, Globe Theatre, 26 Luglio 2080. Ps: Per chi non dovesse arrivare a comprendere la finezza dell'esposizione, faccio presente come sono talmente modesta geniale da aver preso il noto drammaturgo e poeta babbano Shakespeare tramutando i suoi versi nella versione che il docente di Antiche Rune potrebbe tranquillamente portare in scena, nell'alternativa di mestiere che ci sembra a lui più affine e che, questo posso darlo per certo, sarebbe sicuramente interessante da vedere. Io prenoto un posto in prima fila, non si sa mai.

Lo so. Ho detto che lo so. No, davvero, vi vedo quindi smettetela e posate la copia del calendario de La Voce che avete per le mani. Va bene, ma non dite che non vi ho avvisato su quanto possiate essere scontati, a volte. Associare il docente di Erbologia  Kenneth Skene con qualsiasi cosa possa comprendere le parole Scozia, ribellione e/o bruciamo il Ministero, infatti, sarebbe semplice come la bocciatura di Thomas McScheind quindi, se anche un simile pensiero ha attraversato la vostra mente come un Hemingway fastidioso, dissimulate e fate finta di non averlo mai creduto possibile, davvero. Lo sappiamo tutti che Skene è scozzese così come siamo consapevoli del fatto il suo fare un po'…rozzo? Possa creare delle associazioni mentali piuttosto banali. Ma non a noi. Perché, visto il diversamente alto numero di parole che il docente di Erbologia usa di solito, non possiamo escludere la possibilità che Skene in realtà parli…il draghese. Si, avete letto bene. E non dovreste neanche stupirvi più di tanto, soprattutto se nella vostra permanenza a Scuola avete mai avuto a che fare con Vaniglia per più di tre minuti e mezzo che il draghese lo parla e divulga più o meno dal suo secondo anno scolastico. Il fiero portamento del professor Skene – se poi al posto di "fiero" volete usare il termine "burbero" va bene lo stesso – dopotutto, non fa che accostarlo maggiormente alle Creature Magiche in questione, domandole come solo un figlio di Scozia saprebbe fare (si, sono di parte, non fate finta di scoprirlo solo ora). L'esperienza non gli mancherebbe, del resto, visto che ha a che fare quotidianamente con Velenose, Parassitarie o i Gareth Rosenwald. Che, vi assicuro, sa essere molto più spinoso o infestante di qualsiasi branca dell'Erbologia abbiate mai studiato.

Fitzpatrick è grinzafichissimo! Chiedo scusa, ma ormai devo usare questa frase in chiave scaramantica, dopo che il mio personale foglio di appunti è finito erroneamente nella pressa, qualche mese fa. Che poi, vista la traslazione che abbiamo pensato per il docente di Astronomia, verrei in effetti scoperta nel giro di mezza giornata, è un altro discorso che va anche al di là di un tesserino babbano tenuto a rovescio, come nella foto creata ad arte da Charlie. Perché si, signorini e signorine che state leggendo quest'articolo, per il Padrone delle Stelle – come ho sentito che qualcuno appella l'insegnante in questione – abbiamo ipotizzato un ruolo che gli possa permettere di utilizzare anche il suo fidato topo enfatico come aiutante nelle indagini. No, non sto parlando dell'assistente Macintyre, tranquilli. Insomma, non ce lo vedete anche voi il docente di Astronomia che si infiltra nelle forze dell'ordine non magico – magari statunitensi, che danno un tocco di "esotico" rispetto al caro e vecchio Regno Unito – per portare un nuovo modo di condurre le indagini e scovare i cattivoni? Basta con gli interrogatori serrati e via con le sedute a base di incenso, ad esempio, così che al massimo, se proprio non si dovesse ottenere niente con le domande poste, gli interrogati cadrebbero di certo per asfiss…sfinimento, volevo dire sfinimento. Oppure pensate a come sarebbe alternativo sfidare i sospettati ad una gara di ingozzamento molesto di cibo con l'arguto pegno di confessione firmata nel caso di sconfitta. Geniale, no? Anche perché, non so se ci avete mai fatto caso, ma il docente di Astronomia è in grado di battere anche mio cugino Robert, nello sfidare Gamp e rendere quasi veritiero e possibile l'Evanesco del cibo.

 Quella? Quella è pazza! E' inutile che ora proviate a nascondervi dietro un Asticello, suvvia. Se anche non avete apostrofato la docente di Volo Rhamantusy Deering in questo modo sicuri di esser sentiti da qualcuno, infatti, mi ci gioco tutta la collezione di figurine delle coccorane scommettendo sul fatto che di certo l'avete pensato. L'ho fatto anche io, professoressa, glielo dico senza problemi perché so che sarà la prima a farsi una risata in merito. O almeno lo spero perché a volare su una scopa non me la cavo poi benissimo, ecco. Sarà per l'impulsività o l'argento vivo che sembra avere addosso, ma proprio questa eccessiva – e a mio avviso solo apparente e strategica – leggerezza, può di certo essere una delle peculiarità migliori per diventare una spia, di quelle che – non sapendolo – dai per spacciate alla seconda pagina di un libro di Agatha Wickham e poi scopri invece che sono il personaggio chiave e magari anche il colpevole, perché no, tanto i colpi di scena si sprecano, in romanzi come quelli della giallista. Ecco quindi spiegata la fotografia scelta per questa occasione, con un completo in tweed vecchio stampo, una bella scorta di Incendiario – che tatticamente verrà chiamato tè corretto – ed una carta infilata nel cappello perché…perché…CHARLIE! QUANTE VOLTE DEVO DIRTI DI NON ESAGERARE CON I DETTAGLI DA GIUSTIFICARE? Ehm, dicevo…la carta, si. Ecco, quella è sicuramente…certamente… senza ombra di dubbio…un due di picche. Ovvio. Per tutti quei maghi che pensano di essere fatalmente unici e invece si beccano un no parola a caso. Un po' come Oceane Henderson quando domanda in giro se qualcuno ha paura di lei, in pratica.

Stavolta ve lo concedo: siamo stati prevedibili. Associare la docente di Difesa Contro le Arti Oscure al mese di Halloween – comunemente chiamato Ottobre – è qualcosa che ci saremo potuti risparmiare, ma capirete anche che esistono degli aspetti e degli equilibri dell'universo che non possono essere alterati. Uno di questi è escludere a priori di sistemare Erzsebeth Dalloway nel mese di Dicembre che, a torto o ragione, dovrebbe essere quello dedicato ai buoni(sti), ad esempio. O cercare di "pubblicizzare" la fioritura della primavera attraverso una strega che ti insegna a diffidare anche di un Cespuglio Farfallino o che i fiori te li fa bruciare durante una prova pratica, tanto per assicurarti che non spunti fuori uno Gnomo. Ora, però, sollevi virtualmente la mano chi non ha mai fantasticato sulla docente di Difesa. Momento di pausa per permettervi di riflettere e… Troll! Intendevo a livello lavorativo, smettetela di prendere lezioni da Lancelot Hevenge sulla sua… cresta, tanto per usare un eufemismo. Infatti, se dovessimo ipotizzare un lavoro alternativo per la professoressa in questione, noi, a dire il vero, la Dalloway la vorremo tanto vedere come una Negromante e non importa quanto questa associazione possa risultare scontata agli occhi di chi legge o quanto la foto che Charlie ha sistemato per l'occasione faccia sembrare quel vestito come i poveri resti mortali di un corvo, francamente. Nessuno come la Capocasa verde-argento, infatti, è in grado di resuscitare gli Hazel Grouse o i Noah Lewis – leggasi morti – durante le lezioni, tanto per dirne una. Allo stesso modo, non esiste altra docente che sembri aver fatto un patto per restare giovane e bella senza aver promesso in cambio la riesumazione di qualche anima, anche solo per sfizio. Anche perché, dalle poche cose che conosco in materia, spesso nella pratica negromantica si richiama indietro solo la testa del defunto e si sa bene che il cervello è una delle poche cose che la docente apprezza anche nelle salme che si ritrova in classe.

Diciamoci la verità: per uno che – a torto o ragione – può far credere al prossimo di intravvedere il futuro nelle foglie del tè, nelle nuvole che passano in cielo o nei vaneggiamenti che Aidan Callahan regala agli interlocutori ogni volta che apre bocca, la scelta dei lavori alternativi è decisamente facilitata e spazia dalle previsioni del tempo – si, interessano anche i maghi o, meglio, le streghe – alle scommesse sulle partite di Quidditch o Cavalli Alati, per finire con lo sportello consulenza per gli scozzesi. Si, avete capito bene, perché noi scozzesi siamo un tantinello spilorci parsimoniosi quindi se avessimo qualcuno che ci può assicurare in anticipo sull'investimento che stiamo pensando – molto ipoteticamente – di portare a termine, potremmo quasi pensare di lasciargli una mancia. Quasi. In tutto questo, noi de La Voce degli Studenti siamo comunque molto più avanti – sarà che ci stiamo abituando ad interpretare gli scarabocchi di Claus e vi giuro che è più arduo che divinizzare – al punto da arrivare a proporre come mestiere alternativo per Alister O'Reilly: il sarto magico. No, non ridete, ma soffermatevi a pensarci attentamente, casomai. Riflettete su cosa può voler dire anticipare le tendenze modaiole che finiranno sulle riviste di settore solo a distanza di qualche mese, come minimo. O pensate a quel che potrebbe implicare vestire le streghe del Regno Unito con il taglio che le più note stiliste ancora non hanno neanche sognato. Per non parlare di Eusine Van Houten che di certo arriverebbe a correre nudo per i corridoi, se potesse avere l'esclusiva di abiti stravaganti. Ho detto Eusine Van Houten nudo, meglio rafforzare il concetto per un altro genere di vista, ecco.

Quale espressione migliore di una traghettatrice di Creature – meglio note come bestie – sarebbe più indicata non solo per descrivere un mestiere alternativo per la docente di Cura Clara Sinclair, ma anche per trasportarci tutti quanti metaforicamente oltre la fine del 2072? Nessuna, per l'appunto. L'immacolata figura di colei che passa timidamente per il mondo è infatti la candidata ideale al premio peggior Molliccio del secol…ehm, ad intraprendere una lunga ed onorata carriera anche qui al castello, qualora il Regolamento Scolastico – o Jackson Parker, che tanto i termini possono fungere tranquillamente da sinonimi – preveda finalmente un'apertura delle occupazioni hogwartsiane anche a lavori alternativi come il Lago Operator, appunto, ovvero colei che per un modesto compenso garantisce una gita sulle oscure acque del Lago Nero con tanto di indagine statistica sul cibo preferito dalla Piovra Gigante o dagli Avvincini (mandare un Patronus Messaggero, astenersi perditempo o Sidney O'Callaghan a meno che non si voglia l'estinzione delle specie acquatiche per noia). Non solo, ma non vi sarebbe neanche strega più efficiente ed adatta della docente in questione, per accompagnare gli studenti del primo anno durante l'attraversamento dello stesso Lago Nero visto che l'attuale lavoro della Sinclair prevede già l'avere a che fare con Creature che sembrano carine ed amorose al primo sguardo e poi – magari – si rivelano più pericolose di Brandelis Mac Gillivray con la sua iper contentezza, iper gioiosità, iper frenesia, iper tutto quello che vi può venire in mente. In una parola? Basta dire alla docente di Cura quel che si vuole che faccia e lei lo farà, statene certi. Perché non esistono più docenti come lei, al mondo?

Ps: Avete presente quante volte, nella stesura di questo articolo, vi ho ripetuto di non considerarci banali o scontati? Bene, il mio intento – oltre quello di salvarvi dallo sguardo iper critico con cui Ivy può tranquillamente mettervi in soggezione – era arrivare esattamente qui, a questo post scriptum in fondo al commento del calendario 2072.  Ed è vero, certo, se lo avete già acquistato avrete capito da soli dove voglio andare a parare – forse – ma La Voce di noi Studenti quest'anno ha deciso di rendere le cose ancora più sofisticate inserendo anche un contagiorni che porterà sempre con noi l'immagine della Preside Wallace. O forse la verità è che ci sono troppi insegnanti per poterli inserire tutti nella durata di un anno, vabbé. Limitiamoci solo al lato romantico dell''iniziativa, che è meglio, per cui è mio dovere farvi notare come rendere onnipresente colei che ha condotto Hogwarts fuori dalla brutta parentesi degli Sciacalli sia in realtà il nostro sgangherato modo per ringraziare la Wallace per tutta la pazienza che dimostra quotidianamente…con tutti noi. Che spesso non siamo facili da gestire. Che vorremo vedere approvate mille ed una richiesta solo perché la facciamo facile. Che talvolta ci impuntiamo e facciamo valere quelli che definiamo erroneamente diritti, ma che in realtà non sono altro che tentativi di ricatto e nulla più. Noi, che la pazienza di questa donna la mettiamo costantemente alla prova senza ottenere alcuno scatto d'ira o di comportamento sopra le righe, come ci meriteremo e come qualsiasi altro essere umano ci darebbe in cambio, magari come unica risposta.
Ecco perché abbiamo scelto di lasciare la Preside come jolly che non può relegarsi ad un solo mese – anche se, chiedo scusa, io una capatina dal sartO'Reilly la farei – ma deve essere patrimonio annuale di questa Scuola. Anzi, dirò di più, della Comunità Magica nella sua interezza. In quest'ottica, quindi, il suggerimento – del tutto personale, il resto della Redazione mi perdonerà – è quello di inventar voi l'uso di un simile contagiorni, secondo ciò che questa grande strega vi ha insegnato, da quando avete varcato il portone di Hogwarts. Potrebbe essere un monito che accompagna lo studio di quella materia che proprio non riuscite a digerire o qualcosa da attaccare all'interno del baldacchino perché se lei ha affrontato tutto ciò che esser Preside le ha messo innanzi, tu puoi di certo affrontare una lezione di Difesa. Può essere una confidente così come uno sfogo, perché no. Se c'è una cosa che la Wallace ha tenuto a farci sempre presente, infatti, è che non conta il numero di giorni – alla fine – quanto più la qualità degli stessi e come li si affronta. E questo, così come tante altre cose, lo possiamo decidere solo noi. Giorno dopo giorno.

Ivy si arrabbierà molto, per quello che sto facendo, ma sono diventata Vice Caporedattrice di questo giornale per il lascito di qualcuno che – in fondo – sono sollevata non sia più a Scuola the world is wrong ed in quanto persona – prima ancora che Vice – devo anch’io dire la mia. Sarò breve, lo prometto. Le sorti de La Voce verranno decise in questi giorni, forse lo sono già mentre scrivo illuminando la pergamena solo con un Lumos ed Ivy non avrebbe potuto scrivere un editoriale più condivisibile, lo dico io che non sono mai corretta (o solo retta) quanto lei. Non sono queste quattro pareti il confine, il limite o il blocco da superare. Quando impari a lanciare i tronchi – che non sono proprio il concentrato di arti magiche – la prima cosa su cui sbatti il muso è che tu puoi decidere la forza, la direzione ed anche il calibro del tiro, ma un tronco lanciato avrà sempre la prerogativa personale di decidere da solo, sin dove rotolare e come. Questo è ciò che scriverò nel mio primo editoriale da Capo, l’anno prossimo. Perché son troppo grinzafica per non esserlo.

MerCha. Ovvero, senza che qualcuno inizi subito a pensar male, Merida&Charlie, amici – sooolo amici – riconoscibili nella folla della Sala Comune Tassorosso come Charlie Chiacchierone e Merida Lanciatronchi; di tanto in tanto si fondono – ma senza toccarsi, giuriamo – in un essere improbabile, un terzo gaelico, un terzo scribacchino, un terzo smettila Charlie, come recita la formula magica che costella i loro articoli in comune. Apparentemente opposti come il giorno e la notte, lo yin e lo yang o l'Eco e l'informazione, in realtà sembrano – ai posteri l'ardua sentenza – sopportarsi anche più del dovuto. Forse. Almeno i giorni dispari delle settimane pari. (Valen)Tino permettendo.