By Ivy | aprile 28, 2014 - 3:57 pm - Posted in Aprile 2070

Sento ancora in me il brio della stesura dell’articolo con Kermit ergo temo che questa volta tenterò un approccio diverso per narrare le gesta dei piloti che hanno preso parte a questo sesto GranTremio scolastico. E vi chiederete, ma come è stato fatto un GranTremio durante le vacanze? Ebbene, no, non è stato propriamente così, perché la corsa è stata fatta non appena è stato messo il piede sul suolo di Hogwarts. Avete presente un tocca e fuggi? Ecco, è stato propriamente così, una toccatina al castello e via a fuggire fra gli anelli adibiti per la corsa! Tuttavia, benché abbia affermato di tentare un approccio diverso, ciò non vuol dire che mi distaccherò eccessivamente dalla mia modalità di scrittura ed impostazione di un articolo del genere, statene pur certi. Come dicevo prima, il tutto è risultato essere un tocca e fuggi perché si tratta della sera del 25 scorso. Diciamo che i Top Rider hanno avuto più opportunità di confabulare con gli altri elementi del proprio team grazie alle ore di treno necessarie per il rientro al castello, quindi magari parte dei risultati è stata dovuta a questo. Forse. I piloti al loro rientro sono stati deliziati da una temperatura che, seppur serale, è risultata essere alquanto mite – che ad Hogwarts sia arrivata la primavera? – anche se una debole pioggerellina non ha risparmiato i terreni del castello né gli intrepidi piloti o i tifosi sugli spalti. Tutto nella norma, non preoccupatevi. Ancora una volta ad aggiungersi alla pioggia ci pensa un vento forte che spira da nord a sud in modo che i team si siano dovuti preoccupare non solo di indossare occhialini e tute entrambi imperviati e di scegliere una tipologia di scopa adatta alla pioggia ma anche a calcolare mentalmente in quali parti del percorso fosse più saggio sfruttare la direzionalità del vento o laddove fosse, invece, necessario procedere con estrema prudenza; ci tengo a precisare, tuttavia, che chiaramente a basse quote il vento si faccia sentire meno rispetto alle alte, come abbiamo potuto constatare noi comuni mortali. Infatti durante la camminata in giardino per raggiungere gli spalti il vento non era così forte, un normale venticello insomma, contrariamente invece a quando siamo saliti sugli spalti dove era consistente ed infine alzando gli occhi verso gli anelli lì su ad alta quota durante la corsa abbiamo notato quanto i piloti faticassero a tenere a bada la scopa e chiedendo a loro al termine della gara hanno confermato le mie supposizioni: il vento era un crescendo rossiniano dal basso verso l’alto.
Guardiamo un po’ il percorso… Come rettifili degni di questo nome possiamo notare solo quelli del primo settore (dagli anelli 1 a 7) perché negli altri due settori è vero che siano presenti anch’essi ma sono disposti in maniera tale che i piloti possano sfruttarli poco per accelerare e, contrariamente, adeguatamente per eventuali sorpassi. Ciò lo testimoniano repentini e continui cambi di quota fra un anello ed il seguente inframezzati in un tratto retto e curvature posizionate quasi ad hoc per far sì che, magari i più esperti, siano consapevoli di quanto fosse più adatto puntare sull’accelerazione nella prima parte e sulla furbizia e tattica nelle altre due. Sempre per tornare al discorso “percorso” noteremo sicuramente che questa volta la quota da raggiungere per l'attraversamento di due anelli -dai, solo due, non sono stati poi così cattivi!- è a dir poco v e r t i g i n o s a per un totale di ben sei metri d'altezza maggioritaria rispetto al normale. E nessuno dovrebbe soffrire di vertigini poiché, in caso, penso che non si possa salire neanche su di una scopa, no? Non nego, comunque, che sei metri sotto i piedi non sono pochi e, come si dice in questi casi, meglio non guardare sotto.
I primi giri sono stati di stallo, sono serviti essenzialmente per abituarsi ad un percorso del genere con tutti i suoi pro ed i suoi contro sommati, ovviamente, a quelli della serata. Come volevasi dimostrare e per l'ennesima volta al principio dell'ultimo giro ci si ritrova Septimius Sonn in testa seguito da Amber Meng alle calcagna a cui fa seguito a sua volta una sfavillante Hilary Darcy ben più indietro ed ancora Heert McNails (soprannominato qui sugli spalti come "il moscio") con James Blueberry a terminare il tutto. Ma, attenzione! All'ultimo giro il fragore del pubblico si è duplicato e con ciò anche lo sferzare del vento come si denota, ancora una volta, dalla fatica dei piloti nel percorso. Che sia un caso che l'aumento è avvenuto proprio all'ultimo giro o qui Kneazle ci cova? Io non ho mai ben visto quelle che gli illusi chiamano "coincidenze" essenzialmente perché niente a mio modesto parere avviene per caso e la magia può tutto, sì, proprio tutto. Ad ogni modo, chi non riesce a gestire quello che l'incremento del vento può comportare alla propria scopa non può che soccombere, ringraziando Merlino non letteralmente parlando, alla sua potenza e lasciarsi accompagnare verso i pali degli anelli o gli anelli stessi come succede ai poveri Jamie Devlin e Kerry Dunning, il primo riuscendo fortuitamente ad aggrapparsi al sesto anello senza rischiare la vita, gambe penzoloni nel vuoto a parte, e la seconda che invece va proprio a sbattere contro il settimo anello; la colpa di tutto ciò? L'abbiamo già detto, l'inesperienza può giocare sicuramente a proprio sfavore quando non ci si aspetta cambiamenti di un'entità come quella del vento. Fortunatamente non avvengono altri incidenti anche se per poco il signorino Blueberry nel secondo settore non faceva la fine dei sopracitati ragazzi, forse per la stessa inesperienza o per distrazione, non è dato saperlo. Forse ha visto qualche striscione svolazzare qui dagli spalti per lui ed è andato in brodo di Radigorda, chi lo sa.

Come avevo già detto all'inizio dell'articolo – chiederò a papà se in famiglia c’è qualcuno dotato di Vista o se magari siamo parenti anche lontani con la Heyannir - gli istanti e gli spazi guadagnati durante il primo settore sono stati fondamentali successivamente al secondo settore poiché Sonn, ad esempio, in questo modo si è potuto garantire quell'inattaccabilità (le cui motivazioni ho già spiegato e non è mia intenzione ripetermi) che gli ha permesso di restare lì davanti e di non perdere in alcun modo la prima posizione, sebbene è anche vero che la Meng ci abbia provato in ogni attimo favorevole a sfruttare la scia – e quindi la mancanza del vento già sferzato da essa – ma il tutto è terminato con un niente di fatto perché non è stato sufficiente per sottrarre quella ben più che guadagnata posizione al Serpeverde. E’ vero, la Meng è stata instancabile, ma forse non ha fatto i conti con un Septimius Sonn concentratissimo e che non aveva alcuna intenzione di lasciarla passare, tipo. Sfreccia come un proiettile in quel cielo denso di pioggia, pioggia che nel mentre si sta intensificando di istante in istante e non sembra intenzionata a smettere, anzi. Intanto la Darcy ne approfitta per spingersi più minacciosamente avanti e riesce sì ad allontanarsi da McNails – ancora moscio e dormiente lì in mezzo – ma sicuramente resta troppo indietro ancora per poter aspirare a raggiungere la Meng, figuriamoci Sonn, senza parlare di come per poco non rischi di capitombolare giù dalla scopa all’uscita dell’ottavo anello forse perché la frenata non è stata calibrata… infatti, con un vento del genere, bisogna anche calibrare quest’ultima onde evitare improvvise ed inaspettate derapate della scopa, cosa che infatti succede alla Darcy. E’ per questo che arriva lunga ad insinuarsi nel nono anello e perde terreno prezioso, terreno prezioso che viene immediatamente divorato dal caposcuola grifondoro che, toh, per fortuna si trova a passare da quelle parti; che interessanti combinazioni, non trovate anche voi?
Prima citavo la pioggia che non sembrava intenzionata a smettere… Be’, ecco, non appena Sonn oltrepassa il 15° anello decretando così l’inizio dell’ultimo e decisivo settore, se ne vien giù letteralmente il diluvio tutto d’un tratto, altro che pioggerellina leggera. Ma, come si dice, piloti bagnati fradici piloti fortunati no? Perché, okay i vari incanti impervianti, ma davanti ad un acquazzone di tal genere non so fino a che punto siano utili accessori magici. Ad ogni modo! L’arrivo del diluvio non ha di certo causato l’interruzione del Gt, non ora che si è giunti all’ultimo ed attesissimo settore così come non ha scoraggiato i tifosi, seppur in minoranza rispetto al quidditch ma si sa che la B1 non è pubblicizzata tanto quanto quest’ultimo, che sono rimasti qui ad incoraggiare i loro beniamini. Ed è proprio in questi ultimi anelli che la Meng prova ad attivare il suo M.E.R.S ed a dare il meglio di sé per recuperare il terreno perso e sorpassare il Serpeverde il quale, sebbene i problemi derivanti dall’acquazzone che gli hanno fatto perdere lo sprint iniziale dell’ultimo giro, ha guadagnato troppi e preziosi metri e secondi rispetto alla Corvonero che nonostante la buona volontà non potrà opporsi in alcun modo al taglio del traguardo in seconda posizione. A lei segue una brillante – come già detto – Hilary Darcy in terza posizione che ha stretto i denti per tutta la gara senza mollare mai la presa e recuperando laddove un errore rischiava di compromettere interamente la sua performance odierna.
Certo, devo fare un appunto per questo Gt: sono mancati i colpi di scena. Septimius Sonn aveva già la vittoria in pugno ben prima dell’ultimo giro, la Meng troppo lontana anche solo per sperare di poterlo realmente raggiungere, la Darcy decisamente lontana dai due suddetti avversari, McNails mogio e dormiente dall’inizio alla fine, James Blueberry demoralizzato e poco aggressivo. Il risultato era fin troppo scontato a meno che, ovviamente, qualcuno dei primi due non si fosse schiantato contro un palo o contro un anello e allora non saremmo qui a parlare di penuria di colpi di scena. Ad ogni modo non è mia intenzione augurare il male a nessuno ergo ben fatto a tutti! La bramosia di colpi di scena la mettiamo da parte per le corse ufficiali, quelle fuori da Hogwarts.

Ivy Hevenge. Quartina grifondoro, 14 anni. Figlia di un cavaliere di Mornay e di una babbana, vive nella medesima isola magica ed ha tutte le intenzioni di seguire le orme del padre anche se una regola legata al sesso glielo impedisca; per questo tutto quello che fa ha come finalità quella di essere il cavaliere perfetto, perfetto a tal punto da poter abbattere una regola antidiluviana e sessista. Ed è anche convinta di riuscirci! Poveretta…Si batte affinché le femmine siano al pari dei maschi, sia come opportunità che come considerazione, cosa che trapela anche nei suoi articoli; occupa perennemente la prima fila in aula e mira ad eccellere in tutte le materie. La sua "carriera" da scribacchina è iniziata con un'invettiva nei confronti dei partecipanti al Torneo indetto dai Cavalieri di Mornay. Fa parte del Club del Libro dal primo anno.
By Leroi Gordon | - 12:52 pm - Posted in Aprile 2070

Forse qualcuno di voi ricorderà un articolo della voce redatto da Helena Ross e pubblicato nell'ottobre dello scorso anno a proposito di un certo Henry Attorney, cito testualmente "ricercatore autonomo di 55 anni, diplomatosi all'Accademia Fingal di Trasfigurazione Avanzata delle Isole Ebridi". La fine dell'articolo recitava: "Di sicuro non rimarrò stupita se in seguito il caso venisse riaperto, nel frattempo, chi vivrà vedrà." Una frase che ora come ora ha il sapore di una profezia, visto che il caso è stato effettivamente ripreso in mano dal Wizengamot e il processo di appello si è concluso con la scarcerazione di Attorney, anche se non con una sua assoluzione formale. Gli eventi salienti del colpo di scena che riguarda Attorney sono stati pubblicati dalla Gazzetta del Profeta, il giorno dopo la conclusione del processo.
L'uomo, che nella sua rocambolesca e un po' goffa fuga dagli agenti del ministero aveva scagliato alcuni pericolosi incantesimi finendo per ferire qualche passante e causare numerosi danni alle strutture, aveva già subito un altro processo per danni e resistenza all'arresto, che lo ha infine privato di ogni bene, sia pecuniario, sia immobile. La confisca della sua abitazione era avvenuta essenzialmente per quel motivo. D'altro canto, per l'accusa di omicidio, la sentenza aveva determinato un ergastolo. È stato l'intervento di un oscuro benefattore a chiedere un nuovo processo e la conseguente riapertura del caso.
Evidentemente, come la nostra scribacchina Helena, il salvatore di Attorney non credeva del tutto nella sua colpevolezza ed anzi credeva fermamente nella sua innocenza: molte circostanze, come la nostra stessa scribacchina aveva notato, avevano qualcosa che non quadrava, nel calcolo complessivo fatto per giungere al giudizio dell'imputato. In base a quanto è emerso dal processo di appello, che si è tenuto il 15 aprile, e da quanto è riportato sulle carte processuali, i testimoni, residenti di Notturn Alley, non erano attendibili e il loro interrogatorio è stato effettuato con notevole leggerezza e imprecisione; l'anziana vicina di casa ha visto, sì, rientrare Attorney ad un' "ora tarda", ma comunque un'ora prima rispetto all'avvenuto omicidio, cioè Attorney sarebbe tornato a casa alle due di notte, prima di commettere l'omicidio alle tre. Nulla vieta che l'accusato sia uscito di nuovo, senza essere visto dalla signora ed aver fatto quello di cui lo si imputa.
In fin dei conti, ad esclusione dello strano comportamento tenuto da Attorney durante il processo e nel momento del suo arresto, sul quale non si è mai fatta del tutto luce, l'unica vera e inconfutabile prova a suo carico è quella della bacchetta, che è stata comunque ritrovata nelle sue mani e non sulla scena del delitto, visto che infatti l'ha utilizzata per tentare la fuga. Come aveva chiarito Helena nel suo esauriente – anche se del tutto controcorrente, rispetto all'opinione comune – articolo: "Il Profeta non chiarisce tuttavia se la suddetta bacchetta sia stata ritrovata sul luogo del delitto o nelle mani del legittimo proprietario. In entrambi i casi, comunque, non si può escludere il fatto che possa essere stata sottratta ad Attorney per commettere l'omicidio."
Devono essere stati gli stessi dubbi espressi dalla nostra scribacchina che hanno indotto i membri del Wizengamot ad accogliere, prima di tutto, la richiesta di appello e in secondo luogo ad accettare un cambiamento nelle modalità di pena, cambiandola da detentiva a pecuniaria. È proprio su questo punto che nascono i misteri più fitti: chi ha pagato l'ingente somma di 95.000 galeoni per liberare un riconfermato condannato, visto che Henry Attorney era del tutto privo di risorse? Si può ragionevolmente ritenere che sia una persona facoltosa eppure incredibilmente discreta, visto che nessuna informazione è trapelata su questo punto. È possibile che, come suggerito da Helena, il signor Attorney sia rimasto coinvolto in un traffico clandestino e che il suo "datore di lavoro" abbia deciso, per qualche oscura ragione, di liberarlo? Oppure dietro al ricercatore autonomo esperto in linguaggi antichi c'è qualcun altro, un amico molto potente? Se è così, allora è possibile che il signor Attorney si è trovato stretto tra i conflitti di potere di due frangenti opposti? Oppure è a conoscenza di qualche segreto che non vuole svelare e che ora, nella sua forma fisica, è nelle mani di chi lo ha liberato? Ancora, se questo segreto esiste, è uno strumento a favore o contro la persona che si è prodigata per liberare Attorney? Tuttavia, se l'ipotesi del segreto fosse attendibile, si potrebbero spiegare i molteplici comportamenti insoliti adottati dall'ormai libero ricercatore. A questo punto, un'altra domanda: è un segreto tanto oscuro da non poter essere usato per potersi scagionare, poiché condurrebbe alla morte? Molte domande rimangono ancora insolute. C'è da dire che se il Wizengamot ha preso una tale decisione lo ha fatto perché esisteva un ragionevole dubbio sulla colpevolezza dell'accusato. Forse, in conclusione, non conosceremo mai tutta la verità.

Leroi Gordon. Biondino di casa Tassorosso, è un allegro ragazzo a cui piacciono gli amici – che lui considera essere tutti quelli che gli rivolgono la parola, anche se costituita da un unico monosillabo – e i piaceri della buona tavola; è battitore di Quidditch da quando faceva il terzo anno e giornalista per la Voce da quando faceva il quarto. Ha partecipato a parecchie "imprese" scolastiche, ma a quanto pare non ha la stoffa del vincente, tanto da acquistarsi una certa fama da "eterno secondo", fatto che sembra intrinseco nella sua natura, visto che è il secondo di tre fratelli. Il fratello minore, Sebastian, frequenta attualmente il secondo anno a Grifondoro. Nativo di Folkstone, Kent, ci ritorna ogni tanto per le vacanze, anche se preferisce di gran lunga Londra (dove vive suo zio Richard) e Hogwarts. Compirà diciotto anni a settembre.
By vocestudenti | aprile 27, 2014 - 11:04 am - Posted in Aprile 2070

Vi siete mai soffermati a pensare che una tappa importante della nostra vita di maghi e streghe cade proprio in un anno in cui ci troviamo tra i proverbiali due fuochi? Cosa voglio dire? Be', alla fine del quinto anno ci sono i GUFO, al settimo i MAGO, i due fuochi. Al sesto in via molto teorica si può tirare un sospiro di sollievo perchè sì, ovvio, ci sono i regolari esami di fine anno, ma non c'è un esame fondamentale per la nostra vita. Ci avete creduto? Invece certo che c'è ed è l'esame di smaterializzazione. E' quasi crudele non lasciarci un attimo di respiro e non è vero che lo sto ricordando per far venire un colpo a Philip.
E dunque dicevamo, il corso di smaterializzazione. Noi sestini abbiamo affrontato un paio di lezioni, finora, e a nostra discolpa si potrebbero dire tante cose, a partire dal fatto che nessuno riesce mai a materializzarsi al primo colpo per finire facendo notare quante distrazioni ci procuriamo semplicemente stando tutti insieme nella stessa stanza e senza un docente di polso – come la Welkentosk, tanto per fare un esempio casuale – che ci tenga d'occhio. E' anche un problema di occhi, in effetti, ecco perchè vi consiglierei di staccarli da Brooklyn e Calypso, di tanto in tanto, e anche da me. Soprattutto, i miei occhi sono più in alto rispetto a dove guardate. Concentrazione, quindi, e non intendo sui muscoli di Mius, come ha fatto notare Giselle nell'editoriale. Destinazione, Determinazione e Decisione, come non manca di ripeterci ormai da un paio di mesi mrs Churcill, così come l'inizio di svariati aneddoti la cui fine non scopriremo mai, temo. Mi raccomando a non fraintendere: Destinazione, non pensate alle cucine o all'ufficio di Stephen Medicine, tornando in tema di sorrisi che stendono, già, come un appuntamento al buio vicino al Platano Picchiatore; Determinazione, non quella che mettete incrociando le dita e mormorando tra voi "non interrogare me, non interrogare me!" quando il professor Weetmore scorre il registro; Decisione, qualcosa di un po' più convinto del "sì, la gabbietta del mio gufo la pulirò domani, non è così sporca".
In ogni caso, siamo solo all'inizio e spaccarsi è normale e non si deve temere, l'infermiera Drybottle è pronta a intervenire. Sì, ma andatelo a dire al mix di arti di Brooklyn Ashton,  William Grantham, Davy Hughes e a quelli di mio cugino Edward. Sulla gonna della mia divisa c'è ancora una macchia di sangue che non riesco a togliere. E poi, anche se ormai abbiamo fatto l'abitudine a vedere ogni sorta di schifezze a lezione di Difesa, non è che sia uno spettacolo particolarmente confortante vedere in giro l'orecchio spaiato di Heathcliff Reidmann, o le dita di Myron e quelle dei piedi di Hazel Choi. Ma poi, insomma, io ci tengo ai miei capelli e alle braccia di Phil quindi non so come la prenderei se un tentativo di smaterializzazione mi facesse lo scalpo com'è successo a Jade Hamilton. E, Calypso, dai, perdi più capelli mentre dormi che non durante quell'oretta nei cerchi. Non siete autorizzati a farmi notare che non ho parlato di me, sono una giornalista seria e non ho problemi a dirvi che ho lasciato mezzo sopracciglio indietro. Be' forse anche un polpaccio, forse, ma non è detto che non fosse un'ombra dovuta alle calze.
Insomma, le nostre facce dopo questi primi tentativi sono un po' perplesse, come potete vedere da una delle foto che Eoghan ha scattato, profondendosi poi in scuse perchè trova maleducato immortalarci in momenti di sconforto. Per quanto mi riguarda lo sconforto è solo passeggero. Un mucchio di maghi e streghe imparano a smaterializzarsi, perchè non ci dovremmo riuscire? Magari non a tutti riuscirà in modo perfetto, continuerete a perdere sopracciglia e dita per un po', ma pensate che questa è una delle cose che ci proietta là fuori – non materialmente, non ci si può smaterializzare a Hogwarts, non me lo fate ripetere sempre. Vedrete che impareremo a sparire, ma soprattutto a riapparire tutti interi. Preferibilmente non vicino al Platano Picchiatore.

Vega Rushton. Serpeverde prossima ai 17 anni, che nei corridoi si nota per lo più per la chioma riccia. Ha lontane origini dalla Repubblica Dominicana, dove la bisnonna la aspetta tutte le estati, ma la famiglia Rushton vive ormai a Canterbury. Si dice che sappia costruire bambole voodoo, ma non lo fa perché è estremamente maleducato strappare capelli altrui. Le piace la Storia della magia – la sua insegnante preferita è Rosmilda Welkeltosk – ma negli ultimi tempi trova anche interessante l'osservazione del cielo stellato, meglio se attraverso i vetri delle serre. Sorride un po' più spesso, perché sostiene di aver trovato il colore che meglio si intona alla sua pelle, vale a dire il giallo. Dice di aver trovato un metodo migliore per trattare Philip che non sia portare sempre con sè una forchetta. Fa parte del Club del Libro, ma ritiene che tutti gli altri iscritti leggano troppo lentamente, ed è forse tra le poche a non sbadigliare quando parla Ivy.
By Hils | - 12:03 am - Posted in Aprile 2070

Anne Burton e Robert McReady

La Voce, come dovreste sapere ormai, non va mai in vacanza. Ecco perché la redazione è stata ben felice di offrirmi la PrendiAppunti per le vacanze di Pasqua, durante le quali sono tornata a casa e ho intervistato i nostri due vincitori del concorso di questo mese, che sono Anne Burton e Robert McReady. Purtroppo non avevo i fondi per offrir loro il pranzo, visto che la redazione ha fornito solo una piuma che scrive da sola Phil, non mi devi dare dei soldi, sul serio, ma il nostro incontro è stato comunque abbastanza costruttivo, per entrambe le parti. Come prima cosa, è il caso di mostrarvi come le votazioni sono effettivamente andate, come sono stati distribuiti i vostri voti e con che vantaggio i nostri due vincitori si sono aggiudicati il titolo.

Mister Là Fuori
Voti Votati
24 Robert McReady
8 Sebastian Waleystock
4 Stephen Medicine, Sean&Jericho Muldoon, Alfred Lewis, Joe Greywood
 
Miss Là Fuori
Voti Votati
20 Anne Burton
8 Krystal James, Rowena Abyss
4 Layla Took, Harriet Mayfair, Elenoire Glorbander

Si può ben vedere come i due ex-Serpeverde abbiano vinto con uno scarto considerevole: forse anche grazie alla propaganda messa in atto da Catherine Smith, anche se non confido che siano stati tutti Serpeverde a votare i due vincitori. Ormai sono quasi due anni che i vari Burton, McReady, Took, Tess, Laury e Williams ci hanno lasciato e la casata ha perso davvero molto, in tutti i sensi. Non crediate che siano solo quelli delle altre casate a poter fare gruppo solo perché sono amiconi e vanno d’accordo con tutti: l’essere uniti – a modo nostro – è una cosa che non ci è mai mancata e in questi ultimi tempi abbiamo visto solo una perdita di credibilità crescente, a partire da quelli che frequentano gli ultimi anni. Non parlo di tutti, non generalizzerei mai, e forse sto anche andando un po’ fuori tema, visto che sono partita semplicemente da un pensiero: i Serpeverde, secondo me, non hanno votato per i Serpeverde. Non tutti, perlomeno. Comunque, in fin dei conti, il voto è segreto e chiunque ha preso parte a questa votazione sa chi ha scelto e per quale motivo. Penso che sia ora di lasciar spazio alle parole dei vincitori e tenere le mie considerazioni per il prossimo editoriale.

Vi ricordo che Mr e Miss Là Fuori, secondo i termini del concorso, si riferisce agli ex-studenti che vengono ancora ricordati all`interno del castello e che sopravvivono meglio degli altri … là fuori, appunto. Pensate che la descrizione sia adatta a voi? 
Robert: Io ho una domanda. Che siamo ricordati è indubbio, sarebbe stato una notizia il contrario. Ma come avete stabilito, da lì dentro, come sopravviviamo noi qua fuori? Avete puntato su di noi più che su altri, ecco come. Be`, una ventina di voi ha puntato su di noi. In ogni caso, se l`avete fatto, vuol dire che la descrizione è adatta a noi. Oppure che abbiamo avuto più pubblicità. Comunque ecco la risposta seria… Penso di sopravvivere meglio di quegli altri in lista? Naah. Sopravvivo, ho uno scopo, e questo è grandioso di per sé.
Anne: Davvero ti interessa sapere che criterio hanno scelto?
Robert: Mi incuriosisce, non è detto mi interessi. Le opinioni che mi interessano sono di pochi.
Anne: Per quanto mi riguarda non poteva esser diversamente, soprattutto per la fascia d`età presa in considerazione. Certo, c`è chi guadagna di più o chi ha già concluso gli studi. C`è anche chi può campare di rendita e/o ha sfornato cinque figli e un matrimonio. Ognuno ha le sue priorità… si dice così, giusto? Bene, per le priorità che mi sono prefissata direi che non potrei volere niente di diverso, in questo momento.
Indubbiamente ognuno ha le sue priorità: d’accordissimo con lei.
Robert: Qualche galeone in più non lo schiferei, ma ehi, ho vinto senza averli.

Allora, visto che è uscita anche la storia della pubblicità … Non so chi tu abbia votato, Rob, ma dovete sapere che a scuola è partita la propaganda. Catherine ha appeso lo striscione proprio per voi due, poi è comparso anche quello per Sebbie Sebastian ed un altro foglio patriottico per i Tassorosso. Vi aspettavate di vincere, considerando la concorrenza? E con uno scarto così ampio, in più?
Anne: Chiunque con un poco di cervello si sarebbe autovotato. O, meglio, chiunque con un poco di cervello e un minimo di spirito critico non poteva che fare il mio nome, ecco perché io ho votato i vincenti. nome immagine
Robert: Una propaganda feroce, vero? Uguale uguale a quella per gli insegnanti? Carino.
Vabbè, gli insegnanti li abbiamo ogni giorno sotto gli occhi, ci valutano … è normale che più di qualcuno ci marci su queste cose.
Anne: I docenti danno voti e punti, è normale che la pubblicità sia maggiore. Io al massimo posso garantire altri generi di punti, ma non credo siano altrettanto desiderabili.
Robert: Anche se guardando qui ( ndr ho passato loro il foglio con i risultati delle votazioni ) i Tassorosso mi sembrano poco patriottici. I miei voti sono saliti dopo quella chiacchierata con Curtis, vero? Vi ho arruffianato un po` con tutta quella prestanza. Ah sì, e c`erano gli ippogrifi. Uhm. Be` aspettarsi di vincere, non ci stavo pensando molto, ma in generale sperare di vincere è quasi come aver…
Anne: Chi son state le altre in lizza? ( ndr ha dato un’occhiatina anche lei al famoso foglio con i risultati )
Robert:… aver già vinto, tipo.
Anne: Tira fuori la James, la Mayfair ed il serg Layla Took ed il resto si commenta da solo. Voglio dire… i Tassorosso sono stati pubblicizzati in gruppo, sul serio? Neanche in un concorso deL giornale scolastico riescono a spiccare per individualità, fan quasi tenerezza. Ripeto. Se la concorrenza è questa no, non mi stupisco. Parte di quei nomi è stato fatto per la fama data da un gioco in cui si rincorrono delle sfere più o meno simpatiche. Mentre gli altri sono di due Serpeverde, il che sottolinea ancora una volta come i risultati giungano sempre con gli stessi colori. Certo, la Smith non poteva certo perdere l`occasione di fare la ruota. L`aver inserito anche il mio nome è tanto di guadagnato per me, a quanto pare.
Robert: E` una nostra fan. Dovremmo scegliere un motto, tipo… Pavone sempre in alto. No, questo non lo scrivere, è sconveniente.
Non l’ho scritto, giuro.
Anne: Tu invece chi hai votato? Anche questo è sconveniente, davanti a tutti… Forse.
Il voto è segreto, sarebbe sconveniente dire davanti ai nostri lettori chi reputo i miei Miss e Mister Là Fuori.
Robert: Non ha votato noi.
Anne: Parla per te. Di certo ha votato me, mi rifiuto di credere che abbia scelto uno di questi nomi, non è vero… Cara? Puoi anche non scriverlo, se vuoi. Ma è amica di Seb, magari ha votato lui.
Verissimo. Magari ho votato Sebbie, ecco.
Robert: Hai votato Seb solo perchè è tuo amico? Non è un bel complimento.
Io continuo a non dare nulla per certo, comunque.

Se vi hanno votato, oltre al timore rispetto che si prova verso di voi, vuol dire che ha lasciato il segno anche la carriera che avete voluto intraprendere. Volete parlarne un po`? Così, anche quei pochi che non vi hanno scelto, possono capire il perchè vi siete guadagnati il titolo in palio questo mese.
Robert: Scozzese, giornalista sportivo e cavaliere, per parafrasare la mia coccorana. Ne hai comprate, vero? Scozzese non è una carriera, è più che altro questione di stile. Gli sport magici piacciono a tutti, sarà per questo che è considerato così grinzafico scrivere per la Civetta. E se non è grinzafico Mornay, tranne quando ti pieghi in due a osservare meglio la tua colazione, non so che altro. Se è per la carriera che mi avete votato, il meglio che potete fare è seguirla. Che mi hanno votato, tu abbiamo appurato che non l`hai fatto.
Ho quelle di tutti i Serpeverde, si ( ndr si parla delle Coccorane ) e sono più portata a seguire una carriera un tantino diversa dalla tua.
Anne: Vuol dire che, lavorando in un negozio di pozioni, avrei potuto avvelenarli… Che è diverso. Conto le cicatrici dei brutti visi che passano per La Mela Avvelenata. E mi alleno ad incantare quadri aspettando la fine dell`Accademia. Non escludo un lavoro alla Gringott, in futuro. O qualche studio in Egitto. Il vostro assistente di Aritmanzia potrà di certo darmi qualche dritta, se non ricordo male sui suoi trascorsi. Sto pianificando su ciò che è sempre stata la MIA materia, in pratica.
Robert: Le dritte sicuramente le riceverà, se non sa darle.

Gli studenti di Hogwarts hanno dimostrato di essere affezionati a voi, in qualche modo, quindi saranno curiosi di sapere qualcosa in più riguardo le vostre carriere. Avete dei progetti per il futuro che vi va di condividere? Anche se Anne ha già risposto.
Robert: Vorrei fare pratica di fantino. Quella che i fantini sono pesi piuma è una leggenda metropolitana.
Anne: Comunque si, penso anch`io che gli studenti di Hogwarts nutrano molto affetto, nei miei confronti. Perlomeno quelli che hanno imparato ad usare un Diffindo come Salazar comanda. Gli altri immagino che dovranno accontentarsi della solita sfilza di nomignoli che hanno provato a darmi durante la scuola. Ma non penserai davvero che venga a dire i miei reali progetti davanti ad una Prendiappunti, giusto? Poi dovrei distruggerla ed uccidere te per esserne stata testimone…HAHA ( ndr sì, rideva sul serio ) nome immagine

Prima di liberarvi della mia presenza e prima di ringraziarvi per il tempo che avete dedicato a me e ai nostri lettori – nel nostri siete inclusi anche voi due, ovviamente – vi chiedo solo un`ultima cosa. La PrendiAppunti è tutta per voi: volete dare un messaggio agli studenti che ci leggeranno? Un incoraggiamento, un consiglio, un insulto, quello che volete.
Anne: Questa l`hai copiata dalle mie interviste.
Si impara sempre dai migliori.
Robert: L`insulto mi sa è già preso. Saprete sempre quando ne vale la pena. Perciò, non mollate. Vi aspettiamo qua fuori a braccia aperte.
Anne: Smettete di essere tanti Billywig all`interno di uno sciame, suona abbastanza poetica o filosofica, come frase da Là Fuori? Perché è quello che penso e vedo. Maghi e streghe fatti con lo stampino. C`è il buonista imperante, come il tuo Caporedattore. E c`è quello che ha tatuato in fronte "guardami. Ubbidiscimi. O ti schianto". Patetici entrambi. Il primo continuerà a credere che la luce non ha ombre. Il secondo quasi certamente non vincerebbe neanche con il suo riflesso allo specchio. Preferisco lasciare una domanda, quindi: cosa fai ogni giorno per essere tu e non uno degli altri studenti della scuola? Mi fate davvero così prevedibile da usare un insulto solo perché è la prima cosa che avete pensato entrambi? Avete ancora molto da imparare, lasciatevelo dire.
Ancora una volta, ho ringraziato entrambi i nostri vincitori prima di lasciarli tornare a lavoro e loro ci hanno lasciato con qualcosa su cui riflettere, giusto?

Lasciate che vi introduca il concorso di questo numero: Mr&Miss Pergamena! Avete la possibilità di votare e scegliere i giornalisti che per voi sono sul serio con la G maiuscola, chi vi fa appassionare di più con i suoi articoli, chi vi fa divertire maggiormente. Del resto, tutti loro lavorano per voi, per darvi qualcosa da leggere e commentare insieme, per raccontare fatti che altrimenti vi perdereste per strada e non verreste mai a sapere. Avanti, tutti hanno un preferito – o meglio due: fateci sapere chi sono i vostri!

 

 

Hilary Darcy. 16 anni ad Aprile, fiera Serpeverde e la maggior parte delle persone che la conoscono dovrebbero ormai saperlo. Nasce a Canterbury da genitori babbani e fa non poca fatica a convincerli a mandarla ad Hogwarts. Tutto finisce per il meglio e scopre una passione per Incantesimi -dettata solo dalla materia, certo, non anche dall’insegnante- e per il Quidditch, tanto che riesce ad entrare in squadra come battitrice titolare. Tipa sportiva fin dalla nascita, non avrebbe di sicuro potuto resistere al volo. Indole ‘lievemente’ irascibile, ma se non la si disturba segue la filosofia del ‘vivi e lascia vivere’. Dei suoi progetti una volta uscita da Hogwarts non si sa molto, c’è chi dice che le piacerebbe continuare con il Quidditch e chi dice che preferirebbe entrare in Accademia –il tipo di Accademia è a noi sconosciuto.
By Anne Burton | aprile 26, 2014 - 10:33 pm - Posted in Aprile 2070

Una delle prime cose che si apprendono, quando si entra a far parte della redazione de La Voce, è che T in Condotta è stata creata e portata avanti da Alfred Lewis e Michael Parker. Immediatamente dopo vieni a sapere che questa rubrica è sempre stata portata avanti da qualche discendente di Salazar. Certo, questo almeno sino a quest'anno, quando la presenza di pochi verde-argento in redazione ha fatto sì che questa diventasse un po' la rubrica di chiunque volesse cimentarsi nei commenti alle note di demerito. Ognuno con il suo stile. Ognuno con la sua dose di derisione o condanna o solidarietà o intento di redenzione. Io ve lo dico subito: prendermi sulle spalle questa rubrica per un solo numero è già un fardello pesante, per una come me. Non per il veleno eh, quello lo posso trovare facilmente, ma proprio per chi ha avuto cura di questa rubrica in pianta stabile. Per fortuna, ecco, sono conscia del fatto che il grosso di T in Condotta in realtà lo fate voi con le vostre note di demerito rimediate a lezione e questo mi fa tirare almeno un sospiro di sollievo, forse anche due.
Per il resto, la cosa che mi ha emozionato maggiormente sapete qual è? Sapere finalmente com'è che qui in redazione si rimediano documenti che dovrebbero restare quantomeno privati ed insiti esclusivamente nel rapporto docente-studente. No, non ci provate. No, non vi dirò di certo quello che avviene. Altrimenti poi dovrei uccidervi e mi serve che mi leggiate, prima. O forse anche poi, chissà…

1. Faccio presente alla signorina V. Cassidy, studentessa femmina del secondo anno Serpeverde, che non è affatto spiritoso o interessante che millanti in aula di avere grosse conoscenze sull'arte della mummificazione portata avanti dagli antichi egizi, soprattutto se la stessa studentessa femmina fa il giro dei banchi vantandosi di aver addirittura trovato il modo di accostarsi ad un esempio vivente di mummia che cammina quando ha incontrato la ministeriale che deve preparare gli studenti più grandi per l'esame di smaterializzazione. Di questo passo, del resto, la sola cosa cui la studentessa femmina rischia di avvicinarsi è una T di Troll, ma anche di Tomba. Magari in questo modo il suo cervello – da femmina – arriverebbe a capire la battuta, cosa che non reputo di certo possibile.

Rosmilda Welkentosk

Sarò anche ancora arrabbiata con la docente di Storia della Magia per aver portato in gita a Mornay quasi tutte le classi tranne la mia, ma non posso di certo esimermi dal darle ragione, in questo come in altri casi. Non solo, infatti, la Serpeverde si è mostrata poco carina nei confronti della signorina sarà zitella, no? Johanna Churchill, ma anche reso ancor più palese come non abbia capito niente, in realtà, dell'argomento stesso della lezione. Nessuno che abbia un minimo di conoscenze storiche, dopotutto, potrebbe mai accostare il risultato di rituali antichi e suggestivi come quelli della mummificazione, con la nonna non riconosciuta della Graveyard, ehm, con la dipendente del Ministero della Magia. Voglio dire, in questo caso più che di mummificazione si potrebbe parlare di Denti del Drago… nooo?

2. Mio malgrado mi vedo costretto a scrivere una nota di demerito per Hamish… mi scuso, per il signorino H. Falconer, appartenente al IV anno Grifondoro. Non mi sembra didatticamente corretto che – durante la lezione introduttiva sulle alteratrici di status – continui a paragonare ogni caratteristica dei Cespugli Farfallini al docente di Astronomia Paul Marston accompagnando, inoltre, il tutto con ironici movimenti del capo che dovrebbero indicare la… come dire… folta capigliatura del collega. Trovo oltremodo poco consono affermare che, come le foglie di un Cespuglio, anche i capelli del docente si muovono anche in assenza di vento creando un suggestivo effetto ondeggiante.

Zevran Thingread

Io l'ho sempre detto. No, non mi sto riferendo alla massa di capelli che il docente di Astronomia si porta dietro e con cui credo rischi di morire soffocato ogni volta che prende sonno. Sto parlando proprio dello studente oggetto di questa nota di demerito. Che Hamish non sia un esemplare di essere umano con tutte le rotelle al posto giusto credo sia ormai di dominio pubblico. Che sia animato anche da una forma di istinto suicida nei confronti dei docenti è qualcosa che persino io, che ci condivido le ore di lezione, apprendo solo ora. Voglio dire… cosa gli ha fatto credere che fosse simpatico o carino parlare di grandi masse di capelli con il docente di Erbologia, quando proprio lo stesso professor Thingread sta evidentemente iniziando quella tragica fase si stempiamento che per un uomo rappresenta la fine reale dell'adolesc… della maturità?

3. Evidentemente la studentessa del sesto anno Calypso VonSchuster ha momentaneamente battuto la testa contro il banco per il pisolino che si è concessa durante la lezione del sottoscritto per farneticare conclusioni che con l'Aritmanzia hanno a che fare più o meno come l'appartenenza del numero zero all'insieme dei numeri naturali. Il millantato Rituale della Vista che asserisce di possedere innatamente è infatti non solo impossibile dal punto di vista pratico, ma tiene erroneamente conto della runa della necessità che, nel caso della studentessa suddetta, si riduce esclusivamente ad un unico bisogno: quello di rimediare alla T che le ho appena conferito.

Lok Wenlock

Immagino di dover iniziare a ringraziare Tosca per avermi salvato dal seguire Aritmanzia. Non mi sto riferendo alla complessità della materia o, meglio, non solo a questo lato della disciplina, quanto proprio al dover interpretare persino il modo di parlare di chi la insegna. Credo di aver capito in qualche modo il senso di una simile nota, ma non chiedetemi di entrare nello specifico perché – per quanto mi riguarda – mi basta sapere di possedere la vista… intesa come uno dei cinque sensi che mi permette di accorgermi di quando le scale cambiano direzione, per dire. Preferisco quindi non addentrarmi nella diatriba che il professor Wenlock pare aver instaurato con quella Serpeverde così simpatica e talmente a modo che… di certo si farà fare i compiti da qualcuno, come le capita spesso. Me l'ha detto Noreal, qualora servisse. Perché immagino che possedere il Rituale della Vista per lei significhi questo, no? Averci visto decisamente lungo, nello scegliersi gli zerbini…

4. Donc per quanto – visto il tempo che sono ici – io abbia ormai compresò la lingua anglais… inglesè non capisco perchè la signorina Elle McDronick dopo aver sentito l'argomento della lesssione di Divinazione si sia messa in piedì per fare il giro della classe augurando a tutti i presenti un… come si dice heureux in inglese che lo scordo semprè? Felicè Pasquà. Il mio intento era quello di far loro un ripassò di un argomentò del sesto anno come l'Auguromanzia, mais oui! Ma questò significà capire i metodi divinatori non fare gli augurì a tutti, parbleu!

Alphonse Dupret

Io non so bene come far capire al docente di Divinazione che le sue note sono illeggibili non è tanto colpa dell'argomento in questione o del fatto che esso sia magari – ma anche no – fraintendibile, visto il nome che porta con sé, se la studentessa del settimo anno si è mostrata così poco vicina all'argomento in questione. Immagino sia come cercare di insegnare le buone maniere a Lila Lamb o pretendere che Oceane Henderson inizi a rendersi conto per davvero che no, non è la figlia illegittima di Morgana. Praticamente una missione persa in partenza, me ne rendo conto. Se proprio devo trovare una sorta di pseudo giustificazione per il comportamento della Grifondoro, tuttavia, immagino che… ecco, sì… no, è inutile. Neanche il fatto di stare con Joe Condor può salvarla, stavolta.

Che altro dirvi, al di là di ciò che avete potuto leggere con i vostri occhi ed oltre le lamentele che di certo avrete da fare per i miei commenti alle note di demerito che ho scelto per questo numero della rubrica? Immagino che potrei proporre qualche giustificazione per gli studenti coinvolti, ma mi avvicinerei troppo allo stile di Eoghan Donegal. Potrei anche dirvi che potete tutti andare a fanpluffa, ma senza l'acidità tipica di Anne Burton non penso di poter ottenere lo stesso effetto. Potrei metter su qualche scenetta in pieno scambio di battute come avveniva con il duo Lewis-Parker ma, diciamocela tutta, il mio intento è quello di imprimere un mio stile in tutto quello che scrivo. Quindi, se ne avete riconosciuto una traccia anche in questo pezzo, significa che il mio dovere in fondo l'ho fatto. E che potete scamparvi una nota di demerito, per questa volta. Almeno da parte mia, s'intende.

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il quarto anno e, come tiene a sottolineare, anche il corso di Cura delle Creature Magiche, Jer compreso. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione principale – per ammissione – è quella di salvare il mondo magico da Betty Chisholm ed i suoi romanzi.
By vocestudenti | aprile 25, 2014 - 12:50 pm - Posted in Aprile 2070

Avrei voluto che veniste ricoperti da un fumo color pervinca all'apertura di questa pagina, ma mi è stato categoricamente proibito da Merida, che ha minacciato morte e distruzione sul mio cammino se mai avessi fatto una cosa del genere. Quindi prendetevela con lei se il massimo che vi è capitato è stato un verdino smorto color caccola di Troll in primavera. Lo so che è passato di moda secoli fa, ma più avanti capirete. Comunque, cari lettori dell'unico bellissimo giornalino scolastico, torniamo a noi. Vi sarà certamente capitato di avere la sensazione di esservi dimenticati di qualcosa; compleanni, ingredienti per qualche pozione, come si impugna una piuma decentemente, o quell'incantesimo preciso che vi farà assumere una capigliatura da far ingelosire le Sirene… insomma, la lista è pressoché infinita, a ognuno lascio il tempo di pensarci. Ciò che è certo, però, è che a tutti succede almeno una volta. Magari pure nei momenti meno opportuni; Urano si prende beffardamente gioco di noi, che ci volete fare.

Ad ogni modo, l'altro giorno ero in redazione con questo dubbio che mi assaliva, e a un certo punto è arrivato uno dei nostri barbagianni informatori con una letterina molto interessante. Chi bolide se ne importa, direte voi, ma ora ci arrivo. Il signor Leopold Coleridge ci ha spedito una lettera per invitarci ad un evento molto particolare. Questo signore è infatti il nipote dell'inventore della Ricordella, della quale invenzione ad aprile ricorre l'anniversario ennesimo. Sfortunatamente – ha ribadito più volte con aria mortificata nella lettera – non si ricordava con precisione assoluta l'effettivo numero di anni che sono passati da quando suo nonno – l'illustre Graham Coleridge ex capo dell'Ufficio per il Controllo dell'Attrezzatura Magica – brevettò la prima Ricordella, ma solo che accadde ad aprile. Esattamente come, chiamatela ironia della sorte o come volete, si è dimenticato di mandarci l'invito in tempo. Giacchè il gufo è arrivato praticamente il giorno stesso dell'evento, ossia il venti di questo mese. Immagino che tutti voi conosciate l'oggetto di cui stiamo parlando, o quantomeno la versione standard inventata probabilmente un centinaio di anni fa o poco più (a naso immagino siamo in quell'ordine di grandezza); la pallina di vetro che si riempie di fumo rosso se il proprietario si è dimenticato qualcosa. Sembra una banalità, ma sono certo che abbia salvato il collo a non pochi maghi e streghe nel corso del tempo. L'evento comunque si è svolto nella via principale di Diagon Alley, addobbata per l'occasione con tante strutture in vetro piene di fumi cangianti e molto colorati. L'effetto scenico era notevole, come ci è stato raccontato dagli informatori, tanto che si è creata una vera e propria passeggiata "coperta", al margine della quale c'erano numerosi banchetti sui quali era possibile trovare ogni genere di oggetto che fosse in tema con la festeggiata principale, la Ricordella madre di tutte le ricordelle. Ogni stand era dedicato ad una fetta di popolazione. Per gli amanti del nuovo vi erano tutti i prototipi della famiglia delle ricordelle, spiegati dagli esperti nei minimi particolari: come ad esempio la ricordella che emette fumi di diversi colori a seconda dell'ambito in cui risiede ciò che è stato dimenticato, quella che cambia improvvisamente la propria temperatura per suggerire quanto vicini si sia all'oggetto, o quella che inizia a rimbalzare da ogni parte. Un pubblico più conservatore avrà certamente apprezzato il tavolo dove veniva spiegato l'esatto funzionamento del modello base, ovviamente migliorato nel corso degli anni. Vi era addirittura, per i più piccini, la possibilità di entrare in una ricordella enorme e andare ad emettere fumo e scintille addosso a tutti quanti.

Ma quello commemorativo non era l'unico intento di questa iniziativa! Vi era anche un'interessantissima – poi i gusti sono gusti, logicamente, non siate guerriglieri come il caro Marte vorrebbe – conferenza sulla storia della Ricordella e sul perchè si sia resa così necessaria nel corso degli anni. Una grande sensibilizzazione sul tema della perdita di memoria, in particolar modo l'aspetto magico della faccenda cioè sull'abuso dell'incantesimo della memoria. Abbastanza spesso gli obliviatori devono intervenire, per i più svariati motivi, e modificare o cancellare ricordi; il problema emerge quando si abusa dell'incantesimo Oblivion, e quando a farlo non sono le persone a cui spetterebbe la competenza. Non sono pochi i casi, tutt'oggi, di incantesimi andati male che hanno comportato un danno irreversibile per la memoria di chi li ha subìti. Ovviamente il Ministero tiene sotto controllo simili movimenti, ma altrettanto ovviamente non sempre può impedire il verificarsi di simili eventi, e deve essere stato interessante ascoltare l'esperienza diretta di chi ha vissuto cose simili. Voci di corridoio dicono che lo stesso Coleridge fu vittima di un Oblivion andato storto che gli provocò una continua e permantente perdita di memoria a breve termine e che a quanto pare lo spinse a voler trovare un rimedio a tutto ciò. Mercurio mi dice che la cosa non può essere ereditaria, ragionevolmente, ma che lavorando ogni giorno con simili cose è possibile che tutta la discendenza si trovi a fare i conti con questo difettuccio prima o poi. Il che spiegherebbe davvero tante cose. Che i misteriosi maghi che si divertono a obliare la gente – pare che ultimamente vada di moda – siano proprio dipendenti del caro signore e creatori delle ricordelle? Non mi spingo a simili accuse, le troverei quantomeno ingiuriose, tuttavia siamo in un periodo di allineamento cosmico e le riflessioni non sono mai troppe!
E voi, lettori, ricordatevi di non dimenticarvi mai le cose essenziali. Tipo dotarvi di una ricordella, se ancora non ne avete una, o di quotare il pervinca come nuovo colore di questa primavera. Mi raccomando.

Jeremy Claythorne. diciassette anni appena fatti. Tassorosso tranquillo e un po' svampito, che critica bonariamente la concorrenza ed è fermamente convinto che le stelle e i pianeti gli parlino rivelandogli chissà quali verità; ragion per cui lo si vede spesso indossare strani turbanti. E' un ragazzo sostanzialmente bonaccione e un po' timido, che arrossisce facilmente, specialmente quando gli si parla di Merida, e in pubblico tende a starsene sulle sue probabilmente perché ormai è abituato a far parte del team baule e teme che socializzare troppo con il resto del mondo possa escluderlo dal gruppetto scelto. Non che non gli piaccia la gente, ma semplicemente ritiene di non esserne all'altezza. Non ha particolari qualità se non la goffagine e la propensione all'ansia e alla preoccupazione per qualunque cosa riguardi lo stare al mondo. Il suo incubo peggiore? I M.A.G.O. e la vita "là fuori", per quanto sia solo al sesto anno.
By Anne Burton | aprile 24, 2014 - 4:49 pm - Posted in Aprile 2070

I GIORNATA
Bats – Falcons 2
Arrows – Pride 1
Kestrels – Tornados 1
Harpies – United 1
Wanderers – Magpies 1
Cannoni – Vespe  1
Catapults – Banges 2

II GIORNATA
Arrows – Bats 1
Falcons – Kestrels 2
Pride – Harpies 2
Tornados – Wanderers 2
United – Cannoni 2
Magpies – Catapults 1
Vespe – Banges 1

III GIORNATA
United – Bats 2
Magpies – Tornados 1
Vespe – Pride 2
Banges – Falcons 2
Catapults – Arrows 1
Cannoni – Kestrels 2
Wanderers – Harpies 2

IV GIORNATA
Catapults – Bats 2
Cannoni – Banges 1
Wanderers – Vespe 2
Harpies – Magpies 2
Kestrels – United 1
Arrows – Tornados 2
Falcons – Pride 2

V GIORNATA
Pride – Bats 1
Tornados – Falcons 1
United – Arrows 1
Magpies – Kestrels 1
Vespe – Harpies 2
Banges – Wanderers 2
Catapults – Cannoni 1

VI GIORNATA
Bats – Magpies 2
United – Vespe 1
Tornados – Banges 1
 
Pride – Catapults 1
Falcons – Cannoni 2
Arrows – Wanderers 2
Kestrels – Harpies 2

NONA GIORNATA

200-70
180-30
260-490
20-340
20-170
240-70
230-50

 

 

DECIMA GIORNATA

30-180
290-150
160-230
590-460
200-70
50-230
80-200

STATISTICHE

La primavera porta con sé il disfacimento di ogni entusiasmo legato a qualche concorso, mi piace pensarla in questo modo. Anche perché difronte ad un assenteismo quasi totale come quello che ho potuto riscontrare nell'ultimo mese, non potrei dire altro che non mi faccia sentire un vermicolo peggio di quelli che scampano la morte per finire nell'allevamento dell'ex docente di Difesa, Anassibya Graveyard.
Non voglio di certo fare la paternale a nessuno, sia chiaro, perché la mole di studio si concentra prevalentemente negli ultimi mesi di scuola – si sa – e poi sono il primo a preferire poche schedine ma sentite a qualcosa che mi viene recapitato solo per dovere o magari perché non va l'idea di comparire sul giornale scolastico come quello che se n'è fregato, ci tengo a precisarlo.
Ognuno ha i suoi fatti privati e le ragioni più disparate per decidere di comportarsi in un modo piuttosto che in un altro,non solo per quello che può riguardare delle schedine piuttosto che la vita in generale, ma visto che – al pari delle aste del FantaQuidditch – anche questo è una sorta di dato statistico, mi sembra doveroso riportarlo e farlo presente.
Magari, certo, farei meglio a limitarmi a qualche statistica più vera o legata esclusivamente al mondo del Quidditch giocato o ipotizzato nelle schedine, ma ho deciso che è primavera anche per me e quindi vi dico apertamente che non ho voglia di perdermi in simili considerazioni che verrebbero lette probabilmente solo da chi ancora sta dietro a me ed al concorso indetto da La Voce. O da qualche nostalgico che in questi dati trova il suo ambiente naturale e si sente a casa.
E per i primi soprattutto, scusatemi, ma preferisco spolverare altre statistiche, sapete com'è. Ad esempio preferisco dire che – statisticamente – gli articoli di Robert su La Civetta dello Sport e per quanto riguarda il Torneo di Gobbiglie stanno andando fortissimo e che mi riprenderò da quell'ultimo posto in classifica. A dispetto di quanto si potesse pensare visto lo svolgimento prematuro della competizione, infatti, mi giunge voce che gli incontri siano seguiti anche maggiormente, tenendo conto dell'assenza di studenti alle prese con gli ultimi mesi di scuola. E questo va bene, va decisamente bene perché l'aggregazione sociale e ciò che la determina non dovrebbero mai esser trascurati, nella comunità magica.
Oppure preferisco sorridere nel far notare che, sempre molto statisticamente, è un piacere che Hilary abbia ripreso a scrivere per il nostro giornale visto che i suoi articoli ci sono mancati, durante la pausa che si è presa. So che l'avete notato anche voi e che siete stati contenti almeno quanto il sottoscritto, nel leggere il suo nome nel sommario in prima pagina.
Il dovere di scribacchino mi impone anche di far notare come Ismail Fehr sia uno che continua a segnare vittime illustri tra quelli presi di mira dai suoi bolidi, ma che non sarà mai in grado di stendere nessuno quanto riesce a fare Catherine Smith quando sorride, tanto per dirne una. E frenate la lingua ed il gossip innato che vi scorre nelle vene: ho una ragazza – ciao Vegache mi minaccerà a breve ma so anche distinguere tra un rapporto del genere ed un'amicizia come quella che, almeno da parte mia, sento per la quintina Serpeverde. Galeotta fu la forchettata ed il pollo che non la prese al posto mio, esatto, si potrebbe dire anche così, ripensando a tutto quello che è stato. Queste sono le statistiche che mi interessano, ora come ora. Sarà che sono in vena anch'io di fine anno scolastico e credo che nel prossimo numero non avrò forse modo o spazio materiale per ringraziare come si deve. Per tutto il resto e per prendersela se in molti non apprezzano quello che cerchi di portare avanti, c'è tempo solo se glielo si concede, mi hanno sempre insegnato questo e sono fiero di pensarla in questo modo. Dicono che noi Tassorosso siamo stupidi, volendo dei Troll cui è permesso seguire le lezioni ed istruirsi. A me pare che i veri Troll stiano altrove e, soprattutto, non abbiano la divisa esclusivamente di un colore. Ma questo è un'altra storia, una di quelle che il pensiero comune non assocerebbe mai ad un cronista sportivo, già. Perché STATISTICAMENTE per chi legge uno come me può/sa scrivere esclusivamente di pluffe, bolidi, boccini e statistiche e forse è così, non ho la presunzione di sostenere il contrario, ma perlomeno mi arrogo – grazie ad Ivy per avermi insegnato una nuova parola – il diritto di non nascondermi dietro un dito o una pagina di giornale. Che di questi tempi è già tanto, credetemi.

 

Meno tre. E' questo il quantitativo di giornate che mancano, da qui al termine del Campionato di Lega. Ancora tre turni – o forse anche meno – e sapremo quale squadra potrà fregiarsi del titolo di campione, con tutto ciò che questo comporta. Sarà tempo di bilanci, di conclusioni da trarre. Di nuove strategie di mercato e, magari per qualcuno, anche di addii. E dire che sembra ieri che ci affacciavamo su questo Campionato, con tutte le aspettative che ogni tifoso – sia che possa nutrire delle speranze di trionfo, sia che sappia bene come andrà – ha messo da parte durante l'estate. Nel frattempo, però, qualcosa è successo – al di là dei carissimi messaggi del professor Dupret in bacheca – e precisamente due giornate di Campionato che hanno stravolto abbastanza la classifica con cui ci siamo lasciati nello scorso numero. Se dopo l'ottava giornata, infatti, Gazze ed Arpie veleggiavano fianco a fianco occupando la prima posizione in classifica, ci ritroviamo ora – a soli tre turni dalla meta finale – con Elisabeth Dark e compagnia in un primato solitario laddove i Magpies si son fatti agguantare dai più arrembanti Kestrels in una rimonta che vede gran parte della responsabilità nelle due sconfitte di Mitea & co. con formazioni meno abbordabili di quello che si potesse pensare. Se la nona giornata è troppo indietro nel tempo per cercare di rendervela appetibile con una cronaca posticcia, però, a rigor di logica e come dovere di scribacchino devo comunque far presente che la vittoria degli Arrows proprio sulle Gazze ha il sapore di quattro minuti di apnea, in pratica neppure il tempo di riscaldare del tutto il proprio posto a sedere o rendersi conto delle effettive formazioni in campo. Cito esclusivamente questo fatto ad ennesima dimostrazione di come il Quidditch sia uno sport che non smetterà mai di stupirci o di inventarne una per tenerci con il fiato sospeso, un po' come assistere ai magici assist della Glorbander o i tiri dalla distanza della O'Neil, se capite cosa intendo.
E quindi eccoci alla decima giornata, quella pregna di altri colpi di scena ed un unico infortunato definibile come tale. Dopo la bella (e sofferta) vittoria agguantata contro lo United, le Mannaie dovranno infatti privarsi del proprio cercatore per un lasso di tempo che i più ottimisti giudicano comunque breve, pur trattandosi di un ruolo cardine di difficile sostituzione. Ci sono volute più di quattro ore ed uno spreco di energie notevole per avere la meglio su un Taanpaa divinamente ispirato ed un McKie che ha steso ogni pariruolo, con i suoi ventuno goal, ma alla fine è capitato e questo nonostante, come semi anticipato, i Pride usciti malconci dall'incontro quasi fulmineo con i Kestrels che invece ringraziano l'ispirazione del proprio reparto battitori (Jarvis e Greywood han fatto faville in mezzo al campo) e l'ormai non più meteora Krystal James, finita direttamente nel Best 7 de La Civetta dello Sport. Un po' sottotono, invece, la prestazione della Glorbander, che si unisce al mancato smalto di altre due conoscenze del castello, ovvero i due battitori dei Pride Becket e Abyss. Difficile, questo campionato d'esordio per l'ex Capitano della squadra Tassorosso, anche se la grinta e la capacità di non arrendersi che le sono sempre state riconosciute, sono sicuro che aiuteranno Rowena a rimettersi in sesto quanto prima. Se a Portree non hanno sorriso, però, di certo la situazione peggiore la si vive a Falmouth con quei soli quattro punti in classifica che condannano Clover ed il resto della squadra ad una profonda riflessione. Oltre che a particolari – e pesanti – sedute di allenamento, se la notizia che circola negli ambienti di settore dovesse esser confermata. La cronaca parla infatti di un Lucius Fog più nero delle prestazioni di E'Tombo, nonostante sia stato lo stesso Fog a non volersi sbilanciare nel mercato estivo per non rischiare di indebitarsi. Questo è il logico risultato, direbbe qualcuno, e di certo trovarsi davanti una squadra come gli Arrows non ha aiutato la causa. E' ormai da un paio di giornate, infatti, che ad Appleby si respira aria di mezza classifica, se non altro ed al di là dell'ultima prestazione poco convincente della McTroy a fronte di un guizzo di ripresa manifestato dalla compagna di reparto – e coetanea – Joey Olsen. Il segreto di questa vittoria, tuttavia, credo vada ricercato nel reparto battitori oltre che nel guizzo finale di Walter Creed per la cattura del boccino. Mai termine fu più azzeccato, infatti, soprattutto se si pensa a come Jeremy Clover sia partito decisamente in testa, nella rincorsa verso la sferetta alata. Niente da fare per lui, al termine dei giochi, così come se Valmiera e Donaghey hanno prodotto il maggior numero di bolidi, la controparte delle Frecce composta da Highcastle e Thorn ha sicuramente ottimizzato al meglio quanto prodotto, non per niente lo stesso cercatore dei Tornados ha dovuto compiere più elusioni della controparte.  Cocenti come il sole in tutto il mondo tranne la Scozia sono state invece le sconfitte dei Bats e delle Catapulte, rispettivamente contro Banges e Vespe. Se nel caso dei Pipistrelli, però, la fulminea conquista del boccino da parte della McDeckold ha lasciato l'intero stadio basito in neanche quindici minuti di incontro ed ancor prima che tutti potessero congratularsi con Juliet Lucky per il suo ritorno tra gli anelli ora che è diventata mamma, a Caerphilly non è bastata l'ottima prestazione di un Vassil Peev  finalmente in grande spolvero, per avere la meglio. In un reparto pluffa che ha dimostrato comunque di equivalersi, alla fine – al di là dello scontro a distanza tra Marea e Fehr, vinto dal primo – è stato Tumbledorf a mettersi sulle spalle la sua squadra e portare a casa due preziosi punti che relegano Catapulte – e Bats – quasi in fondo alla classifica con soli otto punti in saccoccia e minacce velate di rivoluzioni di mercato alle porte.
A completare il quadro della decima giornata mancano quindi le sconfitte rimediate in alta classifica dai Magpies – dopo gli Arrows son stati i Cannoni a bastonare la compagine scozzese – e dalla capolista Harpies, imbrigliata dai Tornados. Se nel caso delle Gazze, però, l'incontro può essere riassunto in un laconico quanto veritiero i Magpies dominano nel reparto pluffa, la Coast acciuffa il boccino, per quanto riguarda le Arpie il discorso è decisamente differente. La vittoria della squadra di Tutshill è infatti stata viziata da una svista arbitrale grande almeno quanto il polverone che si è sollevato a fine gara e di cui – a mio avviso – sentiremo parlare per un bel po'. La partita era in stallo con un vantaggio della squadra irlandese di soli venti punti, quando la tattica di distrazione di Elisabeth Dark è stata messa alla prova dall'apparizione del boccino all'interno del campo visivo della controparte di reparto. Le due ragazze si sono quindi buttate all'inseguimento della sferetta alata e, per quanto si possa dire che di episodi simili se ne possono trovare in ogni partita o che il Quidditch non è uno sport per signorine, ad avviso di chi vi scrive, Heather Cox ha oltrepassato il limite che deve esistere tra gioco aggressivo e fallo intenzionale. Posso sbagliarmi ma, ripeto, non serviva un omniocolo per rendersene conto. Il Quidditch, però, è così, al di là delle prove individuali di Relena O'Neil o di Dirk Hargreaves, che non fanno più notizia. Chi prende il boccino molto spesso vince ed in questo caso non è andata in modo diverso. Anche se, ve lo dico io, far arrabbiare una donna non è mai conveniente. Figuriamoci se si parla di una squadra che vede tra le sue fila solo esponenti del gentil sesso! A noi spettatori, invece, auguro di poter assistere ad un finale di stagione che determini gli esiti solo sul campo e non attraverso episodi poco chiari o dubbi.
E poi, certo – come potete immaginare – ci sono le schedine, quelle che lo scorso numero sono sicuro vi son mancate tanto, ma proprio tanto. Prima di passare al concorso vero e proprio, però, vorrei spendere due parole per il professor Dupret che si è prestato al mio piccolo scherzo per voi. E' ormai chiaro – dopo il messaggio che lo stesso docente ha lasciato in bacheca – che non vi è stato alcun intervento della Vista, nel suo caso. Anche se, scherza scherza, ha indovinato ben tre risultati utili su sette, facciamo anche quattro se si considera quella X praticamente impossibile o quasi, da verificarsi. Dicevo però della nona giornata e di come sia andata nel caso di coloro che sono regolarmente iscritti al concorso. Regina della nona schedina si è dimostrata Hortense Lanfrad che con i suoi quattro pronostici giusti su sette ha dimostrato come anche sacrificando la propria squadra si possano comunque ottenere buoni risultati. E dire che se avesse ovviato al gesto scaramantico di assegnare la perdita sistematica agli Arrows avrebbe anche potuto raggiungere i cinque segni giusti, dannazione!  L'ironia della quartina Grifondoro non ha tardato comunque a farsi sentire neanche stavolta e devo dire che se io fossi il Caporedattore di questo giornale farei di tutto per cercare di accaparrarmi la sua firma, per l'anno prossimo. Indubbiamente Medicine finirà nel mondo del Quidditch, comunque… mi ha infatti scritto Hortense dopo il mio semi spoiler di qualche mese fa MA COME ANALEGESICO PER QUANDO I GIOCATORI STANNO MALE, ah-ah. Lo vedete anche voi com'è fine il suo umorismo, vero? Ecco, se non fossi impegnato a cambiar corridoio quando sto per incrociarla seguire tutto lo sport possibile e immaginabile, di certo le avrei già proposto una rubrica di satira. Sono sicuro che sarebbe un successone, ehm, torniamo a noi, si. Alle spalle della studentessa del quarto anno, almeno per quanto riguarda la nona giornata di campionato, restano infatti Hilary Darcy ed Ismail Fehr con tre risultati utili, seguiti a ruota da Catherine Smith, Robert McReady e Septimius Sonn che invece si sono fermati a due, certo meglio di chi non ha direttamente mandato alcun pronostico. E' proprio la quintina Serpeverde, del resto, che ha voluto fare un appunto di buon augurio – si certo – al turco sinora leader della classifica generale.  Se Fehr smettesse di avere "la vista" così sviluppata, magari avrebbe qualche possibilità pure qualcuno di noi, di vincere! Mpfff! Si, secondo me vincerà lui, se continua con questo gran cu…vista, si, questa gran vista.. Queste le parole della verde-argento, cui non ha tardato a far seguito lo scozzese e giornalista de La Civetta McReady: Quest'anno il campionato di Lega ha portato non poche sorprese, un po' come l'inizio del Gobstone. mi ha fatto sapere Robert tramite pergamena Perciò per una volta potrei mettere da parte i miei tecnicismi e dire che probabilmente vincerà il cuore, forse quello di Ismail che per ora è in cima alla classifica. Sta tutto nel vedere chi topperà l'ultima schedina. Insomma, quelli che si sono espressi sui pronostici di vittoria l'hanno fatto mettendo l'ex durmstranghiano al primo posto. E questo vorrà pur dire qualcosa, al di là di come sono andate le ultime due schedine in programma. Se, infatti, il maggior numero di pronostici azzeccati per la nona giornata è stato quello della Lanfrad junior, la regina della decima giornata  è stata invece la giocatrice di Quidditch Hilary Darcy, autrice di un quattro su sette che ha surclassato ogni altro pronostico dei suoi "avversari". Poco sotto, con tre risultati giusti, si sono piazzati invece sia il giornalista de La Civetta che la stessa Hortense scavalcando i pronostici della vigilia che avrebbero voluto un colpo di reni ed una perentoria risalita da parte di Ismail, fermo invece a soli due segni utili. Fanalino di coda del ristretto gruppo che ancora sta dietro al concorso, Catherine Smith che – povera stella – ha indovinato soltanto il segno di Falcons contro Arrows. Al termine di queste giornate ed in previsione dell'ultima schedina in programma (che poi La Voce va in ferie ed il Campionato pure) quindi la classifica generale assume l'ordine che potete osservare nella tabella corrispondente. Per quanto mi riguarda – e visto che mi sono dilungato abbastanza, stavolta, non mi resta che fare l'ennesimo in bocca al Gramo a tutti. E aspettare con voi l'ultimo numero per capire chi sarà il vincitore del concorso…

VII GIORNATA
Harpies – Bats 1
Kestrels – Wanderers 2
Arrows – Cannoni 1
Falcons – Catapults 2
Pride – Banges 2
Tornados – Vespe 2
United – Magpies 2

VIII GIORNATA
Bats – Tornados 1
Pride – United 1
Falcons – Magpies 2
Arrows – Vespe 2
Kestrels – Banges 1
Harpies – Catapults 1
Wanderers – Cannoni 2

IX GIORNATA
Bats – Cannoni 1
Catapults –  Wanderers 1
Banges – Harpies 2
Vespe – Kestrels 2
Magpies – Arrows 2
United – Falcons 1
Tornados – Pride 1

X GIORNATA
Bats – Banges 2
Vespe –  Catapults 1
Magpies – Cannoni 2
United – Wanderers 2
Tornados – Harpies 1
Pride – Kestrels 2
Falcons – Arrows 2

XI GIORNATA
Wanderers – Bats
Harpies – Cannoni
Kestrels – Catapults
Arrows – Banges
Falcons – Vespe
Pride – Magpies
Tornados – United

XIII GIORNATA
Vespe – Bats
Banges – Magpies
Catapults – United
Cannoni – Tornados
Wanderers – Pride
Harpies – Falcons
Kestrels – Arrows

Classifica IX Giornata

1
H. Lanfrad
4 pt.
2
H. Darcy
3 pt.
2
I. Fehr
3 pt.
4
R. McReady
2 pt.
4
C. Smith
2 pt.
4
S. Sonn
2 pt.
7
I. O'John
0 pt.
7
S. Trulock
0 pt.
6
G. Darsel
0 pt.
6
T. O'Flynn
0 pt.

 


Classifica X Giornata

1
H. Darcy
4 pt.
2
R. McReady
3 pt.
2
H. Lanfrad
3 pt.
4
I. Fehr
2 pt.
5
C. Smith
1 pt.
6
I. O'John
0 pt.
6
M. Sonn
0 pt.
6
S. Trulock
0 pt.
6
G. Darsel
0 pt.
6
T. O'Flynn
0 pt.

 


Classifica Generale

1
I. Fehr
24 pt.
2
H. Darcy
20 pt.
2
R. McReady
20 pt.
4
H. Lanfrad
18 pt.
5
G. Darsel
17 pt.
6
C. Smith
14 pt.
7
I. O'John
10 pt.
8
T. O'Flynn
7 pt.
8
S. Trulock
6 pt.
10
S. Sonn
3 pt.

 


PRONOSTICI XII GIORNATA

Bats – Kestrels
Harpies – Arrows
Wanderers – Falcons
Cannoni – Pride
Catapults – Tornados
Banges – United
Vespe – Magpies

 

CURIOSITA'

Nella tipologia di scommettitore attraverso le schedine, esistono due tipi di soggetti che si approcciano a questa "pratica".
Il primo e più numeroso, è il gruppo di quelli che, cascasse il mondo, non smetterà mai di vincere l'istinto irrefrenabile di apporre il segno più favorevole alla propria squadra del cuore. Il secondo, un gruppetto più singolare e di certo meno numeroso, è invece quello di coloro che – oltre ai gesti scaramantici più disparati – ci aggiunge anche quello di pensare al peggio… sperando inconsciamente di essere smentito dai fatti. Per la serie: chi se ne frega se anche non azzecco un risultato, l'importante è che il finto rituale oscuro funzioni.
Non credo di dover essere io a farvi dei nomi sia per una categoria che per l'altra, così come immagino che i primi nomi che vi sono balzati in testa son quelli di Gregor Darsel e Robert McReady da un lato, a fronte di una Hortense Lanfrad che si è invece pubblicamente autoproclamata come sommo esponente di quelli che non ci credo, ma se succede…
Il mondo delle tifoserie è bello e vario, si sa ed è sempre stato così, ma prendendo come riferimento queste ultime schedine che ho ricevuto (mi riferisco sia alla nona che alla decima giornata del Campionato di Lega) non ho potuto fare a meno di notare come ci siano anche altri divinatori in erba che in un modo o nell'altro si lasciano andare ad un'inclinazione o a quella diametralmente opposta. E così ecco che, tra vedere e non vedere, Hilary Darcy ha rifilato sempre la vittoria ai Cannoni, con una percentuale di riuscita che è esattamente a metà tra il giusto e lo sbagliato, visto che la compagine di Chudley ne ha vinta una su due, nelle ultime partite. Robert McReady, come già detto, non fa più testo in questa serie di curiosità, invece. Che i suoi pronostici saranno sempre a favore delle Mannaie è qualcosa che – a mio avviso – hanno imparato per bene anche tutti i magati del '68 ritratti nel quadro in Sala Trofei. Anche nel suo caso la divisione tra gioie e dolori dati da questa fede incrollabile è perfettamente spaccata a metà tra insuccessi e colpi di mannaia degni del nome che la squadra scozzese porta con sè. Non crediate che al di là dei confini del Regno Unito le cose cambino poi tanto, però. Sbirciando tra le previsioni di Ismail Fehr, infatti, ho trovato niente di meno che due segni "positivi" per i suoi Catapults, sarà che se non ci crede almeno lui non si può pretendere che lo facciano gli altri, no? Non so bene che squadra tifi Catherine – sempre che tenga a qualche formazione in particolare – ma se c'è una cosa che so per certo è che Hortense Lanfrad, del tutto differentemente rispetto ai casi precedenti, per la sua squadra, invece, non ha mai usato un solo segno sulla schedina che potesse rendere palese qualcosa che per questo non si può dire di certo meno radicata. Unica eccezione: la decima giornata. Devo dire la verità, è stato uno di quei cambiamenti che destabilizzano, come una colazione diversa dal solito la mattina o la zia che ti ha sempre regalato dei maglioni per Natale e che invece se ne esce con un regalo originale, per dire. Ma poi ci ho pensato bene ed ho immaginato che in fondo credere in qualcosa è più forte di qualsiasi proposito si possa fare in nome della scaramanzia. E sono contento che Hortense si sia smentita, con quel "2" a favore degli Arrows nella sfida che li ha visti contrapposti ai Falcons. Sono contento perché è stato come una liberazione, come il lato bello del tifo. Come l'ennesima testimonianza che, in fondo, siamo fatti tutti della stessa pasta. Anche se con sfumature di diverso colore.

Philip Noreal. Tassorosso fino al midollo e nativo di Hartlepool (Durham), per sua somma gioia ha superato lo scoglio dei G.U.F.O. potendo finalmente iniziare… ad aver paura per i M.A.G.O. Responsabile, perlomeno sulla carta, della sezione sportiva del giornale, si diletta saltuariamente anche con altre tipologie di articoli, sebbene la sua ultima passione pare riguardare le serre, anche se quando non c'è lezione. Il protocollo i barra ndiscreto lasciato in eredità dai Muldoon dice che abbia già preparato l'invito per il Ballo del Ceppo e per quelli a venire, tutti con il nome di Vega scritto a chiare lettere. Sebbene continui a chiedere consigli al quadro degli ex studenti nella Sala Trofei, abbassa velocemente lo sguardo ogni volta che incrocia Hortense Lanfrad. Non ha mai dichiarato sul serio la sua squadra di Quidditch preferita, ma ha in antipatia Gobbiglie e Pavoni. Adepto del sacro baule, per questo motivo ha imparato a scrivere bene anche al buio.
By Helle7 | aprile 23, 2014 - 9:52 pm - Posted in Aprile 2070

Pasqua è arrivata e, come ogni festività che si rispetti, è stata fonte d'ispirazione per mille trovate pubblicitarie e sfruttata per incrementare gli affari, eppure c'è da ammetterlo, alcune di queste pensate sono proprio carine. Per l'occasione anche lo staff di "Dream & Eat" s'è inventato qualcosa. Per chi non lo conoscesse, è un locale in piena Diagon Alley in cui qualsiasi pezzo dell'arredo può essere mangiato; non solo è commestibile, ma nessuno vi guarderà male se siete particolarmente affamati e i camerieri sono obbligati a riportarvi il bicchiere perchè mentre aspettavate la vostra ordinazione avete ceduto al finissimo cioccolato extra fondente pralinato di cui era fatto. L'unica cosa a cui dovete stare attenti è di non ordinare più di quanto il vostro stomaco riesca a contenere senza farvi rotolare a terra in preda alle convulsioni, perchè la più piccola briciola d'avanzo implicherà il pagamento di quel fantastico copri abat jour alla vaniglia e il wafer al cocco che componeva lo schienale della sedia del vostro vicino e che avete sgranocchiato con tanta leggerezza. I frequentatori abituali del Dream & Eat già conoscono l'esistenza dello speciale menù Sfida creato  dalla proprietaria, Dulcibella Heanes, e, si dice, cucinato appositamente da lei ogni volta che qualche sprovveduto tenti di ingurgitare enormi quantità di cibo sia salato che dolce pagando il prezzo tutto sommato irrisorio di 4 galeoni, che duplica qualora l'avventore non riesca a terminarlo, anche non degnando di uno sguardo nient'altro, nemmeno i tovaglioli – commestibili anche loro, certo.

Non sembrerà quindi una novità la gara a chi mangia più  uova di cioccolato indetta per il giorno di pasquetta e svoltasi sull'acciottolato di Diagon Alley di fronte al locale. Dopo previo pagamento di una quota d'iscrizione, i partecipanti si son trovati davanti una serie di uova di cioccolato di dimensioni crescenti. Poche le regole: assolutamente bandita la magia per far sparire cioccolato in più e ogni uovo assaggiato era necessariamente da terminare, ponendo quindi il dilemma sulla resistenza dei concorrenti, inducendoli a pensarci due volte prima di sgagnare l'uovo successivo. Molto carina l'idea di inserire sorprese di valore crescente nelle uova, offerte dai negozi di Diagon Alley sponsor dell'evento, ma solamente al vincitore, un tal Ephisteus Horowitz, è stato concesso di portare a casa ciò che aveva trovato, mentre agli altri sono state requisite e alcune vendute a chi lo desiderasse. E' controverso quanto cioccolato abbia davvero mangiato Horowitz prima di star male, c'è chi sostiene 4 Kg ma non c'è alcuna certezza. L'iniziativa ha subìto diverse critiche, sia per la regolamentazione che non prevedeva limiti d'età e ha permesso così l'iscrizione di un bambino che è stato ricoverato al San Mungo, sia per l'"incitamento allo spreco,  a modelli alimentari dannosi e a uno stile di vita irrispettoso e ignorante", come ha riferito una passante. Il bambino è stato trasportato in ospedale dopo essere stato recuperato dal tetto di Fortebraccio, dov'era finito per aver mangiato troppo ChocoFrizz  rispetto al suo peso corporeo, un uovo di cioccolato alle api frizzole dal sapore discutibile. Diversi i casi d'indigestione e un concorrente ha anche rischiato di soffocare, prima che uno spettatore lo salvasse con un Anapnèo.

Decisamente più innocuo e apprezzato quasi all'unanimità l'articolo sfoderato invece da Fortebraccio: le uova di gelato al cioccolato. Infatti qualcuno ha storto un po' il naso alla vista di quelle contenenti innocui pulcini di gelato di un gusto a scelta, mentre qualcuno ha commentato che dopotutto non c'era tutta questa gran differenza con le cioccorane o le chocolate beasts del WWFFB, eppure contro queste due non si è mai scagliato nessuno.

Helena Ross, 16 anni a dicembre, quintina e prefetto Tassorosso, è vive a Grove, nell'Oxfordshire. La prima volta che ha messo piede in redazione si pensava fosse muta, ma metterla a suo agio si è rivelato alquanto deleterio per le orecchie degli altri scribacchini. Dovunque si metta a scrivere si possono trovare montagne di pergamene appallottolate, e per mandare in stampa siamo costretti a strapparle i fogli dalle mani. Ha una passione smodata per gli animali, e, di conseguenza, per Cura delle Creature Magiche. Tra i suoi sogni, riuscire ad acchiappare un Gillidh e ad allevarlo. Studiosa, con un senso del dovere malsano, dice di non essere portata per lo sport, specialmente a cavalcioni di una scopa.
By Alcy | - 9:16 pm - Posted in Aprile 2070

E così è arrivata anche la mia ora! Il momento di farvi sentire la mia melodiosa e armoniosa voce che descrive in modo chiaro la strada da me intrapresa, quello che ho deciso di fare della mia vita fuori dal castello.
In un momento di modestia mi sono chiesta quanto di quello che scrivo possa essere utile ai lettori della Voce: non posso certo paragonare la mia carriera post MAGO a quella di Robert McReady o Gregor Darsel. Ah! Forse quest'ultimo non ha scritto un Che Voce ti dai? Errore della redazione; di sicuro la sua voce è bassa e profonda e non stridula e acuta come quella della Burton. E comunque vale sempre la pena di nominarlo in un articolo.
Dorothy MilfordCon queste premesse possiamo iniziare a parlare di me. Un attimo che rileggo la premessa. Scusate, rileggendo la prima frase mi sono accorta che forse potrebbe dare adito a fraintendimenti. Non è giunta quella mia ora, non ancora.
Bene, Che Voce mi do? La mia è flautata e armonica come il canto di una fenice. E se purtroppo non ho gli stessi poteri di guarigione delle lacrime della fenice, per lo meno sono brava a risorgere dalle mie ceneri.
Uscita da Hogwarts, il mio primo pensiero è stato quello di trovare un'occupazione consona alle mie abilità che potesse piacermi. Dipingermi le unghie di colori cangianti non rientra nelle categoria delle occupazioni. E nemmeno sospirare davanti ai poster di quel pezzo di Ippogrifo di Darsel che tengo in camera può rientrare tra i lavori. Ma se il lavoro nobilita l'uomo e rende economicamente indipendenti le donne, fare ciò che si ama è il primo passo per vivere bene. E quindi, cosa amo fare nella vita? Unghie multicolore a parte, il mio sguardo è caduto su un paio di cose che tengo incorniciate in camera, nei piccoli spazi non occupati dai poster già sopra citati. L'articolo della Voce degli Studenti del numero di giugno con i saluti della redazione ai settimini e una foto ricordo della cerimonia di giuramento di fine leva dei Cavalieri di Mornay. Il cavalierato, ahimé, non fa per me. Per quanto vi assicuro che far parte di quelle schiere mi sarebbe piaciuto assai, sono troppo bionda e troppo femminile. Ma la somma dell'articolo della Voce e della foto della cerimonia mi hanno fatto venire un'idea brillantissima: continuare con la carriera di giornalista. E così, armata dei vecchi numeri della Voce, di un curriculum aggiornato e profumato (ho usato un inchiostro del colore e dell'essenza del glicine) e del mio sorriso più solare, mi sono presentata nella redazione del giornale che più mi attraeva: La Civetta dello Sport.
Gli articoli della rubrica di cucina non sono stati nemmeno letti, mentre il pezzo sulla cerimonia di Mornay e il resoconto della partita di Fuga da Azkaban sono stati presi in considerazione e… scartati. Pare che io sia troppo "leggera" e che "mi perda in commenti inutili che non interessano a nessuno". Ho fatto un lungo discorso serio su quanto io ami il Quidditch e i giocatori, ho anche provato a fare il nome di mia sorella Isabel, che gioca a Gobbiglie negli Scarlet Sparrows e scrive pure lei in un giornale, ma niente! A quanto pare sono sicuri che io adori i giocatori più di quanto ami lo sport. Solo perché non ricordavo che gli anelli sono quattro per ogni squadra e non due. O sono tre?
Quindi come la fenice che risorge, ho provato a cambiare strada e, ripreso il mio bellissimo curriculum color glicine e i miei articoli, ho cambiato redazione. Guida ai Manici di Scopa e Quattroscope però non sono stati certo più accoglienti della Civetta. L'incaricato alle assunzioni di Quattroscope è stato comunque così carino da indirizzarmi verso riviste e redazioni di taglio più leggero e femminile.
Eccomi quindi qui, dopo aver fatto inutili tentativi presso il Profeta e il Wizarding Post e uno stage di quattro mesi da MagiModa. Oggi scrivo per il Settimanale delle Streghe. Sono solo un'apprendista ma sto iniziando a capire il mestiere e nell'ultimo mese potete vedere anche le mie iniziali in calce agli articoli di cucina e ai sondaggi. Nel prossimo numero ho scritto un pezzo di pettegolezzi, se volete ci leggiamo là!

Dorothy Milford. Ex storica bionda della redazione della Voce, ora bionda giornalista nel Settimanale delle Streghe. Ha seguito le orme della sorella Isabel ed è entrata nella Voce giovanissima. Ha svolto degnamente il ruolo di tappa buchi scrivendo la rubrica di cucina per quasi due anni e aiutando in redazione laddove servisse. È stata la ragazza di Rob durante il suo quinto anno, per qualche settimana. Non è una sportiva, ma ama gli sportivi. Possiede una maglietta in ricordo della vincita della delegazione della squadra di Quidditch di Hogwarts al TriQuidditch con la scritta personalizzata "I ♥ IL capitano" che metteva spesso in redazione per infastidire la Burton. Non c'è articolo in cui non nomini quel pezzo di Ippogrifo di Darsel. Lo faceva nella Voce e lo fa nei suoi nuovi articoli. Ad Hogwarts era nella casata di Grifondoro, adora i fil di menta interdentali, i bei ragazzi e gli smalti colorati, non necessariamente in questo ordine.
By vocestudenti | - 7:56 pm - Posted in Aprile 2070

Come sempre per la stesura di articoli la cui tipologia è lontana anni luce dalla sottoscritta mi sono dovuta documentare –sì, i miei incipit sono sempre uguali ma sono doverosi, chiedo venia – e sono arrivata alla conclusione che questa volta un grande peso incombe sulle mie spalle…Mi sento insignita, responsabile per la buona riuscita di questo articolo poiché è una tipologia che si ripropone di anno in anno ed è doveroso che mi adegui nell’utilizzo di un linguaggio consono per codesto proposito, per essere all’altezza di quelli prima di me. Capo e Redazione tutta, mi impegnerò, promesso! A tal proposito, giusto per ribadire la suddetta frase “i miei incipit sono sempre uguali”, non posso non ringraziare le mie compagne di dormitorio, di casata e di anno per la concessione di info e gli spunti per il linguaggio.
Ci sono e ci saranno, penso che il titolo sia abbastanza esplicativo da sé, no? Il castello di Hogwarts ogni sette anni vede un rimpolpo di studenti, settimini in uscita e primini in entrata. Sette anni al castello non sono di certo pochi ed ognuno dei settimini lascerà qualcosa alle proprie spalle, uscendo dal cancello di Hogwarts per sempre, che sia materiale o semplicemente un ricordo o una somiglianza, con coscienza o meno ma… un’eredità è pur sempre un’eredità! Al mio fianco in questa avventura carrellata di soggetti il signorino Knightsbridge, settimino anch’egli… a chi lascerà la sua eredità, a tal proposito? Gli rigirerò la domanda, promesso.

Settimo Anno

Amber Meng

Presidentessa del Probe Litteratus, studentessa modello, media invidiabile, cercatrice della propria squadra di Quidditch, carriera anche nel Torneo Triquidditch, secondo pilota di B1 scolastica e molto altro ancora, potrei star qui a parlarvi all'infinito su quello che ha fatto e su quello che si dice siano i suoi progetti "là fuori"… ma non lo farò, che gusto c'è a scrivere l'epilogo di un libro sulla sua copertina? Come faccia a fare tutto ciò senza soccombere al peso di impegni che le incombe sulle esili spalle non è dato saperlo, per i più è un segreto; magari è in possesso di una Giratempo e nessuno lo sa o è in grado di smaterializzarsi e materializzarsi tanto rapidamente da essere ovunque e comunque. Nel corso di questi anni ha dimostrato di essere in grado di destreggiarsi in più arti e di riuscire in tutto al meglio; certo, magari passare da avere una mazza in mano a dover acchiappare un boccino e da oro nella prova di pozioni ad argento sono eventi che possono lasciare l’amaro in bocca sia a lei che ai fanS, ma non si può dire che la sua casata non la ricorderà. Occhi ed orecchie più attenti a ciò che il castello dice su di lei mi hanno portato a constatare che altezzosità e corvotronfiaggine siano gli aggettivi che più le vengono affibbiati; posso, tuttavia, dirvi che – pareri a parte – non è tutto oro quello che luccica, o meglio, non è tutto corvo quello che starnazza? Sotto le apparenze c’è tutto un mondo da scoprire e fidatevi se vi dico ciò, senza presunzione Amber, eh. E se la sua omonima Serpeverde viene spesso odiata per il suo charme per cosa odiate la Meng, per la sua secchionaggine o per il suo essere in grado di brillare ovunque? Ahimé so quanto chi ha dei bei voti venga immediatamente catalogato come altezzoso ma, badate, guardare oltre il proprio naso e sporgenze varie ed eventuali non può fare che bene. Non a caso l’eredità della Meng è già pronta per essere raccolta da sagge mani Corvonero e non parlo solo per via di occhi a mandorla e capelli corvini! Ma di questo vi parlerà il mio collega.

Resto del mondo di Hogwarts

Eeri Lian Writeworth

… ah, io veramente pensavo che fossero proprio parenti, vista l'incredibile somiglianza, ma non è colpa mia se gli stereotipi razziali sono così profondamente radicati nella nostra cultura! Però se posso dirti la mia, Ivy, secondo me Amber non è umana per niente, altro che Giratempo! Deve trattarsi di una specie di Veela cinese non ancora scoperta, che però al posto di essere seducente è molto posata e nerd. Diciamo che Eeri non ha esattamente l'aria di una Veela-geisha, ma anche i suoi occhi parlano da sé, e dicono: "ti uccido il Crup. E se non ce l'hai, te lo compro, ti ci faccio affezionare e poi te lo uccido"; o almeno è così che ho interpretato la lunga (e cospiratrice?) occhiata che ti ha lanciato poco fa. Ma vabbè, tralasciamo i pregiudizi che a quanto sembra avvolgono entrambi i Corvonero: ti sei dimenticata di dire che Amber ha anche molto savoir faire, nel senso che ad esempio, quando le ho chiesto se potevo entrare nel Probe, ha fatto qualche grazioso giro di parole per farmi capire che praticamente ero un Troll indegno della sua cerchia; il che, se non altro, mi ha evitato di trascorrere la notte a singhiozzare cantando la babbanissima Everybody Hurts (un nome, un programma, fidatevi) contro al mio cuscino. Già, me l'ha proprio evitato… Maaa anche il piccolo piccione corvo non è da meno, comunque, vista la sua reazione all'articolo di Claythorne certamente più moderata di quella di alcuni suoi concasati. Forse è vero che non è tutta Giunchiglia ciò che strombazza (o qualcosa del genere, ecco), però se, ripeto, gli stereotipi sono così radicati una ragione probabilmente c'è. Insomma, non posso far altro che augurare a Writeworth di non perdere la via; che è ancora lunga, se davvero desidera emulare le gesta della Meng, dal momento che il suo curriculum include molti buoni voti ma poche attività extra-scolastiche. Però c'è ancora tempo, suvvia. Quindi vedi di non sprecarlo e… SMETTILA DI FISSARCI, tipo. CHE ANSIA.

 

Amber Wolf

Dover stendere il profilo di una studentessa che almeno un terzo del castello sostiene di aver già abbondantemente e profondamente conosciuto, è un po' come un pelo delle sopracciglia di cosa, Erin, la sorellina di Gerard: superfluo. In realtà a me le sopracciglia folte piacciono, penso che esprimano molta regalità e personalità, ma mi sa che qui a nessuno importa il mio parere in merito, quindi procedo oltre. Perché, dunque, parlare di Amber Wolf, quando ti basta tendere l'orecchio e ascoltare i simpaticoni che ululano al suo passaggio per capire già l'andazzo? Perché è matematico, altrimenti non vi avrei appena detto che solo un terzo del castello si definisce suo "intimo amico" (e qui sì, che cambiando l'ordine degli addendi il risultato muta eccome)! Il fatto è che gli altri due terzi generalmente si limitano a ignorarla o perché la invidiano, come nel caso delle ragazze, o perché rosicano, come chi pur volendo non ha avuto il piacere di conoscerla a fondo, o perché ci vuole ben altro che qualche sgambettamento per far perdere loro la lucidità, come ad esempio nel mio caso. Quindi forse vi suonerò un po' di parte nel sostenere che, tutto sommato, Hogwarts non rimpiangerà poi così tanto questa ragazza. Non rimpiangerà neppure me, se è per questo, ma vabbè Amber, devi capire che le persone vedono solo quel che vogliono vedere, e nel nostro caso vedono soltanto un sedere da pizzicare e da prendere a calci. E poi, beh, di marmocchie auto-incoronatesi regina di bellezza Serpeverde ne ho viste già tantissime, perciò sospetto che una volta morto un Ministro se ne farà semplicemente un altro. Ma di questo ve ne parlerà meglio Ivy, ne sono convint–… no, okay, mi sono appena ricordato chi abbiamo designato come erede della Wolf, e in effetti la situazione è un po' più complessa. Quasi invidio le generazioni future, dato che avranno compagni di classe meno distratti (e adorabilmente dotati di un paio di corna, ma tant'è). Comunque alla Miss Valentino attualmente in carica restano ancora un paio di mesi per dimostrarci che sotto ai begli abiti da cheerleader ed allo smagliante sorriso si nasconde qualcosa. Tipo la paghetta di papà.

Dimitri Leroy

…poi mi spiegherai la cosa degli addendi, sì? E io non la invidio né rosico, tsk. Ma torniamo al nostro nuovo Ministro. Nessuna situazione, o mio caro Kermit, è eccessivamente complessa e io sono qui per sciogliere questo nodo! Pettine e balsamo a me please
Guardate attentamente…Occhi azzurri, capelli biondi, faccia da sberline, espressione furbetta, sorrisetto sghembo e birbante, esibizionismo, fisico prestante, abitudini "saltellanti" ed "ippopotamesche" [cit], il brandire una scopa invece dei pon-pon. E' LA WOLF! Solo con i capelli più corti, dalle fattezze maschili e di nome Dimitri. Essere della sua stessa casata ed avere un capitano che qualche volta ti fa seguire gli allenamenti di quidditch da spettatrice ha i suoi vantaggi e ciò mi ha permesso di poter scrivere con maggiore pertinenza su di lui. La sua prestazione scolastica è quella che è, ma primeggia come novello cacciatore ed ultimamente è sulla bocca di tutte le studentesse più piccole – letteralmente o meno – per via delle sue abitudini saltellanti ed ippopotamesche, come già detto. Ma definiamo queste due. Abitudini saltellanti: così definite quelle che consentono di saltare da signorina in signorina con la facilità con la quale la VonSchuster si è tolta di dosso un accappatoio a lezione di Aritmanzia davanti al rispettivo assistente; non è da tutti essere dotati di tali abilità, assicuriamo, e serve tanto allenamento. Abitudini ippopotamesche: vi GIURO che non è un termine che adopera la sottoscritta, l'eco dei corridoi (non quell' Eco, tranquilli) fa giungere anche questi appellativi e con i presupposti iniziali dell'articolo non posso non adoperarlo. Inizialmente ammetto di aver avuto anche io i miei problemi di comprendonio ma alla fine ho capito. Avete presente un ippopotamo dentro una cristalleria? Ecco, costui si muove in maniera tale da mandare in frantumi questi oggetti di cristallo tanto quanto il quartino si prodighi a farlo con i cuoricini altrui, da quel che si dice ovviamente. Ho risolto/intuito erroneamente il riferimento? Un gufo e il malinteso è presto risolto.
Kermit, ti sembra ancora una situazione un po' più complessa?

Heert McNails & Elle McDronick

Prefetti & Capiscuola insieme da due anni, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, in ricchezza e povertà e dopo sette lunghi anni oltrepasseranno insieme quel cancello ed entrambi inizieranno qualcosa di nuovo (insieme?)… Non è – Vaniglia dice – grinzafico? Chiunque vi sostituirà erediterà (è la parola del giorno, chiedo ulteriormente venia) il vostro feeling, ne siamo certi! Compagni di spilla, di casata, di classe, di marachelle e sicuramente di baldoria. Certo, gli urletti non ben identificati provenienti di tanto in tanto dal dormitorio del settimo anno (o del quinto?) non sono passati inosservati e ci mancheranno ma, non preoccupatevi, sarete ben presto adeguatamente sostituiti! Scimmie urlatrici si direbbe in certi casi, noi ci limitiamo a definirvi “particolarmente allegri”. Prima ho accennato al feeling… sarà un feeling di spilla il loro (magari in quelle spille è davvero insito un simile potere) o di humor (condividendo un carattere equipollente…) ed è questo feeling che, a dir di molti, abbia sfoderato il Caposcuola per convincere la sua collega a far parte del team di B1 di casata. E’ sorprendente, infatti, come una che per sette anni si sia preoccupata di tenersi ben lontana dalle scope e sport affini giusto l’ultimo anno abbia effettuato questo improvviso cambio di rotta, giusto per restare in tema. Il feeling, tutta colpa sua. Molti non capiscono cosa ci sia di speciale in questa coppia di colleghi, altri sono semplicemente invidiosi, altri ancora non si curano di loro ma guardano e passano.

Kane Lindstrom & Morrigan Andersson

Io di solito guardo, passo e nel frattempo mi tappo le orecchie con una Maginchiglia. Vale lo stesso? No, tranquilla, dicevo solo per dire, in verità non mi piace rientrare in una categoria. Ad ogni modo… questione di feeling? E' così che si dice adesso tra i giovani? Ai miei tempi saremmo stati molto più brutali, sarà che trovo abbastanza sciocco cercare di far sembrare elegante uno scambio di saliva tra bambini. Ma comunque stiano o staranno le cose per entrambe le nostre coppie, una cosa è sicura: un'uniforme maschile non rende maghi, né darà a Kane la possibilità di diventare ad esempio Prefetto assieme al suo Gatt… voglio dire, assieme a Morrigan; per quanto anche metaforicamente sia proprio lei a portare i pantaloni all'interno della coppia, e a somigliare veramente ad Heert nell'affiggere in bacheca messaggi un po' angst. Anche se forse "proffy" è una di quelle parole che mi aspetterei di più di trovare in bocca alla Andersson – non so, stupitemi. Spille a parte, le occasioni per distinguersi come gemelli separati alla nascita restano comunque molte, a cominciare dal premio Costume di Coppia che viene assegnato ad ogni Halloween; e là dove Heert ed Elle hanno ammesso pubblicamente di avere un fetish per la gelatina al punto da immergervisi dentro, Kane e Morrigan stanno cercando di raggiungere il livello successivo, ritornando ad esempio dagli allenamenti di Quidditch completamente sporche di fango. Chiamatemi codardo, ma quello io non lo mangio; anche se non escludo che a Grifondoro possa essere considerato una prelibatezza.

Ferdinand Wilson

Delle tante perifrasi che si possono accostare al mio compagno di stanza Ferdinand, "persona che spicca" non è esattamente la prima che sceglierei tra esse; e non a causa del suo colorito da maharaja che lo fa uniformare alle pareti, attenzione, anche perché sarebbe leggermente razzista da scrivere. No, ci sono altri motivi per cui Ferdinand Wilson è spesso passato inosservato durante la sua permanenza al castello: si è occupato dell'attrezzatura da Quidditch, ma non è mai sceso in campo per giocarne una partita, ha dimostrato di saperci fare con le pozioni, ma non abbastanza da vincere una gara, mi ha "deliziato" per sette anni coi suoi resoconti degni di una vecchia zabetta, eppure non ha mai scritto per le pagine di un giornale. Si può insomma dire che sino a un certo momento non abbia fatto altro che vivere all'ombra del compianto (in realtà non è morto sul serio, anche se per me sì, in fondo) Albert Vandenberg I know that feel, bro, finché: zan zan, Ferdinand Wilson non è ritornato in auge. Che vorrebbe semplicemente dire che è ritornato di moda. Lo so, molti si erano aspettati che in assenza di Albert la spilla di Caposcuola sarebbe finita nelle mie mani, ma figuriamoci; anche se apprezzo molto il modo così Serpeverde in cui Ferdinand è emerso dalle tenebre sbaragliando inaspettatamente la concorrenza. Potrei cominciare a pensare che in realtà ci sia proprio lui, dietro alla sparizione di Vandenberg, perciò sappiate che io dormo sempre con la bacchetta sotto il cuscino. Così, giusto a titolo informativo. Dài, che sto scherzando! Una volta LI' ALL'ESTERNO, infatti, di certo non mi mancherà il suo fare da tappeto indiano zerbino nei confronti di Cressida, ma per il resto sì, suppongo che avrò nostalgia di Ferdinand Wilson. Tant'è che adesso mi spiace un po' di avergli vomitato addosso, quella volta al primo anno, quando eravamo sull'Espresso di Hogwarts e alla domanda "hai un sacchetto da prestarmi?" lui mi rispose: "e io che ci guadagno?". Detto, fatto.

Angus Flynn

Il mio collega ha parlato di tappezzeria? Eccone qui un altro esempio, non si bada a spese al castello, e non a caso noi bravi scribacchini l'abbiamo vista lunga a riguardo. Davvero, Hogwarts è talmente piena di tappezzerie che non possiamo di certo scrivere che altre due in più siano di grande aiuto. Da come è stato descritto il caposcuola Serpeverde gli anni passati non posso non notare la grande somiglianza con questo secondino, nel modo di approcciarsi al mondo che lo circonda e di viverci. Certo, il colorito non è propriamente da maharaja ma, ehi, ogni tappezzeria ha un colore diverso! Non spicca particolarmente per quanto concerne il rendimento scolastico e non fa parte di Club o organizzazioni scolastiche varie ed eventuali; no, non raccoglie neanche palle in campo, state tranquilli, lui si limita a spiare gli allenamenti delle Cheer. E questo lo so perché uno di quei giorni in cui mi sono infiltrata fra gli spalti, arrivando in anticipo come sempre, lui era lì che fissava le sventolapon-pon di casata. Tommy approverebbe il suo fare, ne sono sicura.  E' per lo più silenzioso e per le sue – secondo i pareri raccolti un po' in giro, preciso sempre – ma se posso dirvi una cosa, cosa avete da ridire sui suoi vestiti? Sono colori d'altri tempi le tappezzerie sono vecchie, si sa ma sono così adorabili! Sono oltremodo comodi, perfettamente abbinabili in ogni occasione e non sono mai eccessivi o sottotono, letteralmente. E non pensate che lo dica perché la sottoscritta usa gli stessi colori, perché io sono una scribacchina estremamente oggettiva. Stando così le cose ciò che gli spetta è probabilmente venir ricordato come l'erede di Wilson – non Wilson l'animalista, questo Wilson di fianco – con tutti i pro e i contro del caso… già lo vedo con una spilla sul petto a girovagare per i corridoi cercando di risaltare in qualche modo, ma magari fallendo miseramente. O forse no, non sarà mai interessato a cose del genere, vivrà tranquillo fregandosene bellamente del giudizio altrui o di dover equiparare qualcuno del passato.

Cressida Draven

In tutta sincerità se non fosse Caposcuola temo che non sentirei parlare di lei; magari perché non ho le orecchie lunghe per quanto concerne gossip e quant'altro, lo ammetto. Tuttavia se posso dire una cosa che mi ha colpito di lei già dal mio smistamento sono stati quei capelli… non ne avevo mai visti di così… bianchi. Inizialmente mi sembrava una bambola di porcellana messa lì dai Serpeverde più grandi per prendere in giro noi poveri primini ma quando ho notato che si muoveva per poco non mi è preso un colpo. Difatti allo smistamento del signorino Hollowdale non ho minimamente provato stupore per quella colorazione della chioma né tanto meno per lo smistamento della signorina Lethbridge Hagebak, essendo oramai abituata a quello che dai più è catalogato come albinismo anche se mi piacerebbe indagare se le cose stanno veramente così anche per questi tre soggetti. Tornando al nostro discorso, è vero che non ho le orecchie lunghe ma, come ho spiegato nel mio incipit, per la stesura di questo articolo ho dovuto ricorrere forzatamente a tutti i sensi derivanti dal nostro essere dei mammiferi per captare notizie e, come avrete trovato conferma sopra, sembra che la signorina Draven abbia colpito anche il suo Caposcuola concasato… i responsabili saranno i capelli bianchi? Il faccino da bambola di porcellana? O forse il feeling di spilla di cui parlavo prima per i Capiscuola Grifondoro? La primina che abbiamo scelto per questo confronto ci darà le dovute risposte un giorno, forse.

Yngvild Lethbridge Hagebak

Certo, può essere che nel caso di Crellida ed Assen o vattelapesca l'albinismo ci abbia messo lo zampino, ma per quanto riguarda i capelli della primina Serpeverde in questione sono arrivato a tutt'altra conclusione: senilità precoce. Che vorrebbe dire che Yngvild è talmente vecchia dentro da aver convinto anche il suo corpo a dimostrare la bellezza di cent'anni o giù di lì. In realtà Yngvild, ti dirò, non bastano una chioma bianca e un cardigan che puzza di naftalina per essere alternativi, ma questa è una cosa che capirai soltanto tra qualche anno. E no, il mio cardigan preso da Quattro Zellini invece è bellissimo e su di lui non transigo, anche perché non è di questo che dovrei parlare. Indubbiamente primina e settimina si somigliano molto nell'aspetto, ma che dire del loro carattere? Sono entrambe tranquille, questo sì, ma ad esempio ho il sospetto che se Yngvild fosse stata presente a quell'ingloriosa battaglia di cibo avvenuta lo scorso anno (e che ancora mi fa scuotere la testa invocando giustizia a Salazar; che no gente, non è il patrono delle saliere), non avrebbe passato il tempo a piagnucolare sulla camicia sporca, bensì a calcolare con quale pendenza del braccio si tirano meglio i pasticci di carne. Ma in definitiva credo che Yngvild Lethbridge Hagebak, che da oggi chiameremo Y.L.H. per praticità, possa veramente aspirare ad una spilla, pretenziosa come immagino che sia. Voglio dire, soltanto una persona pretenziosa con genitori pretenziosi accetterebbe di farsi registrare con un doppio cognome studiato apposta per far impallidire la gente ignorante.

Sylvia Whiteheart

Sylvia Whiteheart, attuale Caposcuola di Corvonero, membro del Probe Litteratus, moretta silenziosa numero cento o vattelapesca e un mucchio di altre cose; mi hanno detto di dire anche che si tratta di una scribacchina di, testuali parole, "Quel Giornale Là", anche se non ho capito bene a che giornale si riferissero. Giuro, non sono sarcastico! Nel corso di quasi sette anni, ad ogni modo, Sylvia ha dato più volte prova delle sue numerose abilità (e viceversa, come ben sa chi ha sostenuto l'esame di Smaterializzazione a giugno. Tipo me, visto che non sono un poppante del 2052). In questo contesto, però, tutto questo non ci importa; quel che ci preme invece ricordare, è la sua carriera quidditchistica cominciata durante il terzo anno e teoricamente ancora in corso. Poi in pratica boh, per quel che ne so potrebbe benissimo starsi azzoppando in questo stesso istante, e proprio prima di vedersela contro Tassorosso, lasciando di conseguenza la sua squadra leggermente nello sterco di drago. Nessuna pressione, Sylvia, mi raccomando. Ma in effetti il canto del Jobberknoll è comunque vicino, e tra le file bronzoblu non lo è soltanto per la nostra Whiteheart ma anche per Medicine, Meng e (Niamh) Davies, ammesso naturalmente che si magheranno tutti e quattro. Non vorrei essere nei panni del futuro Capitano di Corvonero, ma in effetti non vorrei essere nei panni di un futuro Capitano in generale; però a dispetto delle mie perplessità riguardo il gioco del Quidditch, mi ritrovo comunque a spezzare una bacchetta nei confronti della Caposcuola. Voglio dire, lei non è un inutile Cercatore, bensì un Portiere, ruolo che però non gode di ottima fama: se i suoi compagni sono difatti abbastanza bravi da non far passare nessuno, loro si prendono gli onori e lei viene chiamata lucidatrice di anelli; se invece i suoi compagni fanno schifo e lei non riesce a parare manco una pluffa, è solo lei ad essere tacciata di incapacità. Oppure, cosa peggiore, riesce a parare tutto ma il Cercatore avversario vanifica tutti i suoi sforzi acchiappando il Boccino. Oh, io ve l'ho detto che per migliorare il gioco dovreste abolirla, questa maledetta palla d'oro, e adesso spero proprio di essermi assicurato almeno il plauso di Sylvia.

Tiberius Thaboson

Qui non ci ritroviamo davanti ad un soggetto già bello e vissuto inoltrato al castello come la Whiteheart e le sue svariate attività ed interessi, giustamente, ma di un tassino che fino ad ora, esclusa qualche citazione alla sua gente durante le ore di storia della magia e un' evidente portanza per alcune pratiche erbologiche, dalla prima partita ha dimostrato quanto diventerà un portiere portento. D'altra parte se pensiamo che la Corvonero qui di fianco è fra gli anelli dal terzo anno, lui ha iniziato questo percorso un anno prima ergo immaginiamoci cosa potrebbe diventare fra cinque anni… Altro che Juliet Lucky, Justin Parker e Christine Berry, questo diventerà un fenomeno! In caso ricordate che la prima ad averlo detto sono io, io e il dormitorio femminile gradirei un autografo adesso che non è famoso perché quando lo diventerà bye bye roba da comuni mortali. E non lo dico certamente io, lo dicono i fatti, pergamena canta. Mi sono documentata – ripeto – e facendo un calcolo veloce nessun inerme portiere si è destreggiato in campo alla prima partita come lui ergo non prendetevela con me se pensate che abbia un pelino esagerato. Tuttavia, come eredità dalla collega-di-Probe qui di fianco, potrebbe puntare anche al ruolo del cacciatore, ho letto (e scritto) di quanto la Whiteheart non faccia poi così schifo - Jackie, si può scrivere "schifo" in un articolo?- neanche come cacciatrice. Sarà l'immenso amore per la sfera cremisi a prevalere in un senso o nell'altro, che volete che vi dica. E non mi dilungherò ulteriormente sul Quidditch come il mio collega, non sono proprio la persona più adatta per parlare di ruoli utili o meno. Io so che Sylvia è in grado di parlare il francese ma non sono riuscita a scoprire se il signorino Thaboson sia in grado anch'egli di destreggiarsi con una qualche lingua, viste le sue origini di cui ha parlato a lezione di storia della magia tempo fa (non potete capire quanto si possa scoprire chiacchierando amabilmente con il prossimo e non mi riferisco direttamente al Tassorosso) ma credo che glielo chiederò. Avrà intenzione di insinuarsi anche nella B1 per dar maggiormente adito al fatto che sia l'ereditiero della Corvonero? Lo scopriremo solo vivendo.

Sami Medicine & Giselle Lanfrad

Se prima ho parlato di affinità di spilla qui parlo di affinità di fascia…ebbene sì, perché entrambi come penso ben sappiate sono capitani delle squadre di Quidditch delle rispettive casate. Ovviamente è saputo e risaputo anche ai millemila – Erin, sei sicura che questa parola esista? – fantasmi e quadri del castello che la loro non sia una semplice affinità, ma qualcosa di ben più consolidato e, a detta di coloro che tifano per questa coppia, profondo. Kermit, sei sicuro che la coppia da noi scelta dall’altra parte sia adatta e regga il confronto? Non vorrei che i nostri lettori restassero delusi di questo nostro accostamento… Dell’affinità di fascia abbiamo parlato, ora passiamo all’affinità di carattere. Presupponenza e immodestia le parole che riassumono i due singolarmente, figuriamoci se li prendiamo come coppia. E non starò nuovamente qui a spiegare i motivi di queste due mie aggettivazioni. Ineccepibili i CV di entrambi sia dal punto di vista scolastico che comportamentale – caratteracci a parte, ma ok – un roseo futuro li attende sicuramente fuori dal castello anche se le mie informazioni non si sono protratte eccessivamente in là e voci dicono che il signorino Medicine abbia intenzione di metter piede a Mornay per qualche motivo non ancora ben identificato anche se non posso non citare la fama al San Mungo che il suo cognome lo costringe a portar dietro…dovrà scegliere fra futuro roseo con strada ben spianata e futuro incerto con strada in salita; uhm si accettano scommesse! Sulla nostra Vice ho sentito dire che la Clouny sarà la sua prossima dimora, ma non è mai detta l'ultima parola, magari me li ritrovo entrambi appassionatamente sull'Isola. Infine ci terrei a far notare come questa coppia condivida anche l’amore per le pozioni. Certo, l’ex detentrice delle chiavi dell’armadietto di Pozioni ha dovuto lasciare non solo questo onore al suo fidanzato (cosa non si fa per amore) ma è anche stata spodestata, secondo voci indiscrete, come cocca del professor Oven da niente po’ po’ di meno della meritevole Lanfrad Jr (cosa non si fa per la famiglia). Nonostante ciò ci piace visualizzare, figurativamente parlando, i due settimini come due cuori ed una fialetta di Amortentia, per restare in tema.

Allen Hollowdale & Nadine Davies

Ah, il famoso feeling che stavolta è proprio un feeling-feeling. O "feelings", per citare ciò che gli strenui sostenitori del GISAMI piagnucolano, mentre con una mano si reggono il petto, ogni volta che li vedono assieme in giro per il castello. Che poi non ho mai capito a quale barca inaffondabile si riferiscano questi sostenitori… Vabbè! A me comunque questo non sembra un accostamento poi così azzardato, sarà perché mi pare di aver spesso pizzicato assieme tali Allen e Nadine, anche se all'inizio pensavo che "Nadine" fosse il nome del mezzo kneazle dell'albino, con cui è pure possibile beccarlo spesso. Erano in atteggiamento abbastanza platonico – intendo, lui e Nadine-studentessa, non lui e il felino. Credo. Beh, Allow, sappi che io comunque non giudico nessuno in questo senso – quindi non si può ancora parlare di ALLINE (sappiate che le mie dita hanno iniziato a bruciare, dopo che l'ho scritto. Cosa non si fa per… il pubblico, già), ma in fondo anche questi due hanno ancora molto tempo davanti a loro, essendo ad esempio lui soltanto al primo ann… in che senso è al terzo? Ma nella foto-… ! Santa Morgana, questi marmocchi sembrano sempre più marmocchi pur cercando di non comportarsi da marmocchi! E ok, forse non saranno due assi del Quidditch, ma frequentano entrambi il Club di Teatro e sono iscritti al W.T.F.? … quel gruppo animalista lì che c'è pure a scuola, insomma, quindi li potremmo definire la versione hippie di Sami e Giselle. Potremmo, infatti. Il condizionale è d'obbligo, dal momento che mi risulta che anche alla Serpeverde più giovane piacciano le pozioni, e che il Piccionero trascorre parte del suo tempo ad esercitarsi con una scopa volante artigianale. Dietro il loro placido aspetto da terzini che sembrano primini potrebbero insomma celarsi (s)gradite sorprese… "peccato" che quando questi altarini verranno fuori io sarò già altrove, perciò mi sa che starà a te, Ivy, e ai nostri lettori tenere d'occhio i progressi di questa coppia di, boh, amici. E smettetela tutti quanti con questa Mornay: non è poi così vintage, e non ha neppure la copertura di Radio Strega Network!

Naturalmente quelli che io e la mia collega abbiamo citato non sono gli unici ragazzi in attesa del patibolo. Alias, non sono gli unici ai quali toccherà affrontare gli esami M.A.G.O., visto che tanto per cominciare ci sono dentro sino al collo anche io. Di certo se avessi avuto solo nove compagni di classe sarebbe stato tutto più… no, in realtà non credo che per me sarebbe cambiato molto, avendo sempre cercato di tenermi alla larga dai miei non coetanei… ma insomma, quello che volevo dire è che purtroppo o per fortuna ci sono ben altre eredità in attesa di essere raccolte e portate avanti. Le persone continueranno infatti a tingersi i capelli di un colore buffo e a ripensarci come Amethyst Grey, faranno i provini per diventare il prossimo Cercatore Grinzafico o Portiere Sfigato, rischieranno più volte di farsi espellere, come la Kole, o se ne andranno in giro pretendendo di intendersene di moda come Britney Quills, con la solita cafonaggine da perché-io-può, e infine, chi sino ad ora ha preso ripetizioni da gente come Barrach, potrà cominciare a darne a sua volta per il piacere di diffondere la cult-… AHAHAH, NOPE, per far girare i Galeoni. Quanto siete prevedibili. Personalmente non ho trovato nessuno meritevole di raccogliere la mia eredità, ma pure se lo trovassi non gliela concederei, poiché bisognerà pur cominciare da qualche parte, per combattere la diabolica forza degli stereotipi.

Ivy Hevenge & Kermit Knightsbridge