By Anne Burton | aprile 23, 2014 - 5:45 pm - Posted in Aprile 2070

Non so se vi è mai capitato di avere quella bruttissima sensazione che fa credere di aver inalato qualcosa di troppo ad una lezione di Pozioni perché magari eravate intente a rimirare il sorriso dell'assistente Medicine anche se vi stava dando un pessimo voto. O magari – può capitare – quella stessa sensazione vi fa giurare addirittura che esista una forma di vita nel cervello di Reyenne Gow, che ne so. A me di recente è successo, per dire, e visto che i ritardi nella consegna del tavolo speciale per il Torneo scolastico di Drago, Fenice e Basilisco mi hanno soffiato gloria ed articolo in merito (non temete, non demordo), ho pensato di ovviare alla questione sottoponendo all'attenzione di chi se lo fosse perso, uno di quegli eventi che vi fa sentire esattamente come ho scritto qualche riga più su: sfatti. Bloccati come davanti alla prima E della vostra vita (tranquilli, non sarà mai in Divinazione, mi dicono) ed increduli come se vi dicessero che Calypso Von Schuster ha appena aiutato un primino a rialzarsi senza passeggiare sulla sua schiena per pulirsi le scarpe nuove. Lo so, in quest'ultimo caso lo shock potrebbe essere altamente letale al solo pensiero, scusate.
Era un tranquillo mercoledi da paura e, reduce dalla mattinata più bella di tutta la settimana (si, ero a lezione con il professor Werne, problemi?), mi sono attardata in giardino per non dovermi sorbire un lungo pranzo con le mie coetanee, quanto basta per assistere ad un fenomeno che avrebbe degli eguali solo se Edward Mollison la smettesse con i suoi Uffa Pluffa vaganti ed inseriti nei contesti più disparati senza per altro suscitare la mia simpatia, ma… dicevo, si. Stavo risalendo lungo il sentiero che riporta al portone d'ingresso quando una sagoma grande almeno quanto la voragine del mio stomaco per aver saltato il pranzo, ha oscurato il cielo. Capitemi: è Aprile e chi è abituato al clima scozzese sa bene che ogni raggio di sole che ci viene donato è un fenomeno per cui bisognerebbe ringraziare Tosca e forse anche il resto dei fondatori, ecco perché nel momento in cui anche quel debole anelito di tepore mi è stato sottratto, la prima cosa che ho fatto – no, forse è stata la seconda, visto che la prima non è proprio ripetibile ora che i miei genitori si sono abbonati al solo ed unico giornale scolastico – è stata quella di sollevare gli occhi al cielo, un po' come faccio ogni volta che Jeremy mi ricorda che Venere sta entrando nel trigono di qualche segno zodiacale. O forse è il contrario, tanto questa bozza di articolo non verrà corretta da lui quindi non corro rischi di sermoni o turbanti fumanti. Ad ogni modo… solitamente uno solleva il capo e si ritrova davanti pupù di civetta che casca sulla divisa pulita qualche gufo che arriva a consegnare della posta o che sta lasciando il castello con lo stesso intento ma con altre mete; volendo – se proprio si è fortunati – capita di vedere Sami Medicine che casca dalla scopa durante un allenamento di Quidditch – io e Hortense abbiamo imparato il Capio Memoriam, ora son problemi vostri – o il professor Marston che si spazzola la chioma sulla torre di Astronomia magari cantando a squarciagola non sono una signora, una per cui la permanente non è mai finitaaaa, ma non di certo… lei. O, meglio, LEI, con tutte le lettere maiuscole e anche una serie di punti esclamativi che rendano meglio l'enfasi. E io l'ho vista. Io, Merida McReady discesa dai monti Am Monadh, ho visto un'automobile volante. Con Ian O'John al suo interno, questo è il piccolo particolare che stona con tutta la storia, me ne rendo conto. Ma se non altro sono stata testimone delle evoluzioni che la stessa ha avuto in aria, probabilmente anche perché il professor Cavendish che stava alla guida, non deve esser poi tanto pratico di un ritrovato del genere. Presumo che qualcuno poi si sia anche dovuto preoccupare della pulizia degli interni del suddetto oggetto volante, ma questo è un particolare che avrei dovuto risparmiare ai vostri stomaci debolucci seh, credeteci.
Perché Ian O'John ha avuto una simile fortuna e io no? Lo confesso, questa domanda è stato il mio cruccio per tutta la giornata ed anche per le ventiquattrore successive, almeno fino a quando un quintino molto magnanimo – si, certo – in cambio di un bel po' di api frizzole, non mi ha svelato l'arcano, che poi tanto arcano non è. Il signorino O'John – non ho capito bene se in compagnia della Prefetto Corvonero Jane Wright – non è il nuovo Harry Potter arrivato ad Hogwarts con il suo carico di situazioni a lui favorevoli, ma è stato invitato (leggasi ha pregato il docente in ogni modo possibile) per un breve volo in giardino con quello che è stato l'oggetto di una delle lezioni di Babbanologia per il quinto anno. E tutto questo con il solo scopo di spiegare alla classe – in teoria – e quei pochi fortunati, nella pratica, quelle che sono le differenze tra i mezzi di locomozione dei Non Maghi e quelli che invece utilizzano anche i maghi, magari basandosi sulla tecnologia dei Babbani in modo da migliorarla ed adattarla alla nostra realtà. In pratica Babbanologia non è così noiosa come dice chi la segue, almeno una volta su mille. Voglio dire, anche solo per due minuti su un'automobile volante immagino che qualcuno di voi avrebbe preso in considerazione la possibilità di lunghi discorsi sull'abbigliamento preferito da chi non possiede la magia o su come funzioni il loro sistema postale.
Ho invidiato il quintino Serpeverde? Altra domanda che mi sono posta e che forse vi siete fatti anche voi. Certo. Non sono una di quelle che si sta mangiando il fegato, ma fa finta che stia andando tutto bene, in realtà. E non sono neanche una di quelle che si contengono, immagino l'abbiate capito in questi mesi. Quindi piuttosto che andare a chiedergli come sia stata quest'esperienza o cosa si prova a volare su qualcosa di diverso da una scopa, mi sono informata, tanto per iniziare. Ho raccolto qualche informazione sull'argomento prendendo facilmente sonno per diverse sere piuttosto che imparare tutti i nomi e gli aggeggi meccanici che si incastrano tra di loro. Ho cercato di scucire qualche informazione – finendo la mia collezione di dolci, ahimè – per sapere se l'auto volante potrebbe magari passare di nuovo da queste parti e poi… più nulla. Svanita. Scomparsa. Non tornerà, mettiamoci tutti l'anima in pace, anche se ho saputo che quello stesso quintino lì è stato avvistato alcune volte nei pressi dell'aula di Babbanologia in orari in cui sicuramente non c'era lezione. E per quanto mi sia balenata in testa persino l'idea di costruire una macchina volante da me – si scherza, signori docenti – direi che allo stato attuale dovrò continuare a rodere pensando che magari, se fossi passata di lì qualche attimo prima, avrei potuto elemosinare anche io un posticino, fosse anche sul sedile posteriore. Tanto ho pochi averi ed il mio testamento è bello che pronto: lascio ogni mio possedimento a coloro che bruceranno i libri della Chisholm in pubblica piazza. Wroooam!

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il quarto anno e, come tiene a sottolineare, anche il corso di Cura delle Creature Magiche, Jer compreso. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione principale – per ammissione – è quella di salvare il mondo magico da Betty Chisholm ed i suoi romanzi.
By vocestudenti | - 11:25 am - Posted in Aprile 2070

Ciao, sono la Voce. Il giornale ufficiale di Hogwarts dal 1980, vedete lassù in alto? Sì, sono il giornale ufficiale, ma lasciamo perdere l'ovvio ed i contrasti con chi ha pensato che stringersi intorno ad una sola Casata fosse un buon esempio da dare a questa scuola. Ve lo ricordate in che anno siamo? 2070, esatto. E in che giorno di quel 1980 sono stata fondata? Proprio il 28 aprile. Ebbene sì, non serve essere bravi con i numeri per capirlo: oggi compio novant'anni.
Dovrebbero essere i miei scribacchini a festeggiarmi, a scrivermi auguri e complimenti. Invece sono io che scrivo a loro e a tutti quelli che questa Voce l'hanno ascoltata. E' vero, gli scribacchini vanno e vengono, ma il principio resta. Il principio di cinque ragazzi che novant'anni orsono hanno dato voce a se stessi e luce a me.
Tante cose sono cambiate, di anno in anno. Le facce, le piume, le idee. Ci sono stati pugni di ferro e mani di carta, vite e passioni foderate di pergamena ed inchiostro. Segreti svelati, finestre sul nostro mondo accanto a porte sulla vostra testa. Chi ha difeso, chi ha commentato, chi ha scacciato l'oblio dagli eventi. Sono stata una Voce con più note, ognuna corrispondente a chi ha scritto sotto il mio nome. Ho avuto bisogno di ciascuno di voi per arrivare dove sono ora.
Chi vuole essere sentimentale è libero di farlo. Io preferisco dirvi semplicemente grazie. Spegnete voi novanta candeline per me. Io sono l'idea, voi le mani che la portano avanti. E non chiedetevi come ha potuto un'idea scrivere queste righe. Sono una Voce di una certa età, ho i miei segreti.

By Anne Burton | aprile 22, 2014 - 10:30 am - Posted in Aprile 2070
LE SQUADRE DOPO L'ULTIMA ASTA

Ci avevamo sperato o, meglio, forse dovrei usare la prima persona singolare, come soggetto di questa frase. Perché magari son stato l'unico a credere sino alla fine che i FantAllenatori iscritti al concorso avessero un po' più di fantasia, nell'ultimo saccheggio concesso loro dal regolamento. Invece… no. No e ancora no. Certo, se seguite le vicende in questione sarete già stati informati di come – tra le squadre in corsa – ben tre su otto (quasi la metà, esatto) presentano Iordan Mitea come cercatore, ad esempio, così come accade anche per altri giocatori più o meno affermati e redditizi, vedasi i casi di Venezia Oper ed Oscar Trott che sono i primi che mi vengono in mente ora che sto scrivendo, per dire. Insomma! Per quanto mi riguarda, parte della poesia del FantaQuidditch è stata deturpata dalle idee comuni e dalle scelte identiche portate avanti dai diversi studenti (e non) che concorrono per il premio finale. Io per cento galeoni avrei cercato di distinguermi, per dire, ma è anche vero – come molti saranno di certo pronti a far notare – che io non ho neanche mai partecipato ad una competizione come questa e quindi disquisire (Ivy ci sta contagiando tutti con la sua parlata) dall'esterno è decisamente più facile che operare delle scelte in prima persona. Parlando da osservatore più che da scribacchino che deve tener nota ed informare, però, devo dire che certi scontri ormai mi danno a noia, non ci posso far niente. Qualcuno può trovare la cosa entusiasmante, io no. Anche se questo non toglie niente al mio dovere, certo, ragion per cui smetto di scrivere considerazioni personali per darvi invece conto di quelle che sono le squadre ancora in lizza per i primi posti, così come di quelle che hanno abbandonato i sogni di gloria ed ora cercan solo di salvare la faccia, come si dice in questi casi.

SILVERSTORMS: Galinda Pizzarro, Maris Valmiera, Rygar Connelly, Antarktika Oper, Romain Longebalai, Anna Repin, Iordan Mitea.

PRIDE PEACOCKS: Gelika Teporsky, Maris Valmiera, Svetozar Trokolovski, Relena O'Neil, Venezia Oper, Romain Longebalai, Iordan Mitea.

HUMAN CASES: Galinda Pizzarro, Septimius Denters, Billy Crysler, Venezia Oper, Oscar Trott, Alicia Springall, Iordan Mitea.

MAGHI PERBENE: Myrande D'Amboise, Kirsten Flower, Rowena Abyss, Jarmila Fogarty, Hailey Roines, Rotuwe E'Tombo, Heather Cox.

MERLIN DIED: Serthijr Treghtjorsen, Rowena Abyss, Dragos Marea, Oscar Trott, Vassil Peev, Tristan Williams, Lidsay Peacock.

BACKWARD BILLYWIGS: Kenwyne Theobald, Septimus Denters, Seth Lucky, Joey Olsen, Harald Jensen, Venezia Oper, Martin Grujensson

MAD O'FLOHN: Alena Tenadova, Ismail Fehr, Joe Greywood, Anna Repin, Rick Traveler, Bianca McTroy, Angelina Coast.

HOLY CRAP: Riedle Streitmorge, Rowena Abyss, Seth Lucky, Oscar Trott, Vassil Peev, Caterina Bragagni, Sander Rohlfs.

S', avete visto bene. Delle squadre che possono ancora sperare di vincere il concorso, ben tre su quattro hanno lo stesso cercatore, per quanto non si tratti certo dell'ultimo arrivato, ne conveniamo tutti. Non solo, ma le due FantaSquadre che – almeno per il momento – sono le più accreditate a contendersi il primo posto (e premio) hanno direttamente tre giocatori su sette che compaiono in entrambe le formazioni, uno per ruolo ad eccezione del portiere in pratica. Come accaduto per la seconda FantAsta del concorso, tuttavia, anche quest'ultima possibilità non è poi stata sfruttata da tutti gli iscritti, sebbene non siano ben chiare le motivazioni che hanno portato gli O'Flohn, Lila Lamb, Oceane Henderson e gli stessi boss dei Maghi Perbene a lasciar perdere questa occasione. Non so se qualcuno si è già preso la briga di dirvelo – ragazzi – ma non è una gara a chi conserva più galeoni e, soprattutto, non ci sono altre possibilità all'orizzonte, sapete? Emblema di questa situazione è ancora una volta la FantaSquadra del Caposcuola Grifondoro Heert McNails e del professor Reginald Weetmore, che presentano gli stessi sette giocatori sin dall'inizio del Campionato di Lega. Praticamente un record che – in altri frangenti – li avrebbe di certo condizionati e sfavoriti, ma che in questo caso ha comunque permesso loro di arrivare almeno almeno tra le prime quattro qualificate. E direi che non è poco!

Ora o mai più. La degna "colonna sonora" di un concorso che sta volando velocemente verso la sua conclusione potrebbe esser questa, almeno sulla carta. Ora o mai più si è dovuto pensare a riarrangiare (o sistemare dalle basi) la propria FantaSquadra. Ora o mai più è anche la possibilità che ogni allenatore ha, per sperare di vincere i galeoni messi in palio come primo premio. Ora o mai più, anche se l'avverbio temporale – per qualcuno – è già tristemente cambiato poco dopo le scelte fatte per l'ultima FantAsta in programma. L'importante è partecipare, dicono i Babbani, ma non sono per niente sicuro che in questo caso tutti possano concordare con questo detto.
Eppure ne sono successe anche delle belle, rispetto al punto in cui – nello scorso numero – abbiamo lasciato la fedele cronaca del concorso indetto dalla Gringott. Certo, al di là di quello che si è rivelato con l'ultima FantAsta a disposizione, magari lo scenario ipotizzabile poteva essere migliore, ma in fondo lo spettacolo c'è stato comunque, anche solo nel fior fiore di teorie e pronostici che serpeggiano lungo i corridoi in questi giorni. Chi si aggiudicherà il premio finale? La spunterà l'insolita accoppiata docente-Caposcuola in grado di sovvertire la legge di Gamp sulla trasfigurazione delle idee in denaro o sarà la fiera Capitana Grifondoro a sconvolgere i piani di tutti con le sue tempeste? Vedremo trionfare i Casi Umani, con il loro carico di educazione (tipica di chi ti frega senza che tu te ne accorga) o l'orgoglio dei Pavoni avrà la sua vendetta, dopo la beffa dell'anno scorso? Staremo a vedere – certo – anche se per comprendere al meglio quello che sta succedendo dobbiamo fare due piccoli passi indietro, riportandoci esattamente a ciò che hanno stabilito le ultime scelte di mercato dei FantAllenatori, di cui potete leggere una breve sintesi nel riquadro qui accanto.
Quarti di finale più che spumeggianti per Anne Burton e Robert McReady che grazie anche ai nuovi innesti con cui hanno smussato gli angoli della propria squadra, hanno strapazzato per bene un'incolpevole (fino ad un certo punto) Holy Crap sfondando i mille punti ed assicurandosi il passaggio alle semifinali tutto sommato in modo agevole e senza mai soffrire davvero un ritorno della ribelle sestina Serpeverde. Il duo irlando-scozzese ha totalizzato infatti più del doppio dei punti agguantati dalla Lamb, in un confronto impari che non ha registrato altri divari così ampi, se si getta uno sguardo al resto dei quarti di finale.  Se gli Orgogliosi Pavoni hanno sbrigato la pratica Lamb senza problemi, però, lo stesso non si può dire per Eoghan Donegal e compagnia che sono giunti al traguardo delle semifinali con un distacco totale di soli cinquanta punti. A farne le spese – complice anche il mancato mercato di riparazione – Ian O'John e Tommy O'Flynn che hanno dovuto interrompere ogni sogno di gloria legato alla vincita di un così bel gruzzoletto. Certo, il risultato della partita di ritorno poteva esser ben più schiacciante del 480 a 420 (per gli Human Cases) finale, ma a discolpa di Hortense & co. devo doverosamente sottolineare come i quintini verde-oro si siano avvicinati così tanto solo grazie alla conquista del boccino visto che a gioco di pluffa non c'è stata proprio storia.
Se esiste un detto babbano che afferma di non vender mai la pelle dell'orso prima che sia morto, credo che lo stesso proverbio sia stato coniato per qualche avo di Gregor Darsel se non direttamente per l'ex assistente di Incantesimi. Tutti lo davamo per spacciato dopo la vittoria dell'anno scorso ed un andamento di mercato completamente al di sotto delle sue possibilità, è vero. Eppure l'ex Grifondoro ha quasi sfiorato il colpaccio, arrivando a minacciare molto da vicino la qualificazione di quei Maghi Perbene che in semifinale se la dovranno vedere nientemeno che con Nicole Silverstongue, mai minacciata sul serio dalla più giovane (e inviperita) Oceane Henderson. Merlino è effettivamente morto, già, e così alla Serpeverde ora non resta che far compagnia alle altre FantaSquadre in "lotta" per non finire in fondo alla classifica.
Pariamo quindi dalle retrovie che vedono contrapposti i Billywigs di Darsel contro Merlino e la sua morte, una scena che solo ad immaginarla strappa probabilmente qualche sorriso, anche se io non sono la persona più indicata per fare della facile ironia in un articolo sportivo. Di contro, l'altra semifinale "al contrario" è quella che si disputa tra Lila Lamb e gli O'Flohn, in una competizione che – nell'immaginario collettivo – lascia presupporre scorrimento di sangue, in quel dei sotterranei. Quantomeno lasciatecelo credere, anche perché tutti i Serpeverde in gara (ad esclusione del duo Burton-McReady) sono tristemente finiti sul lato meno ambizioso della classifica e questo non è mai un bene, se si tratta dei discendenti di Salazar. Se questo è il quadro che si prospetta per le semifinali che indirizzeranno verso le posizioni dalla quinta in giù, quindi, è facile andare per esclusione e stabilire chi – in un modo o nell'altro – un piccolo posticino al sole se l'è guadagnato, sempre se ci si dovesse accontentare di stare tra le prime quattro classificate, certo. Casi Orgogliosi contro Pavoni Umani potrebbe rappresentare quindi il perfetto cross-over che vede contrapposte due FantaSquadre che si equivalgono per quanto riguarda il cercatore, presentando invece differenze sostanziali per quanto riguarda gli altri reparti. Se la Springall di casa nella squadra Grifondoro non ha bisogno di ulteriori presentazioni (così come Venezia Oper, in forza ad entrambe), lo stesso si può dire per Valmiera, orgogliosamente prestato alla causa verde-argento. Sarà un bell'incontro di ritorno, lo credo, anche perché già la partita di andata ha dimostrato come le due squadre in fondo si equivalgono abbastanza. Più o meno lo stesso divario è quello che separa anche i Silverstorms dai Maghi Perbene, dopo la partita di andata che se non altro ha visto scendere in campo due formazioni completamente diverse tra di loro. E questa è già una gran bella novità. Il divario che Kerry Dunning (e compagnia) e l'accoppiata McNails-Weetmore devono recuperare si aggira attorno ai duecento punti ciascuno, niente di insormontabile – tutto sommato – anche se non serve di certo un genio per capire che non verrà data loro vita facile dagli agguerriti rivali che si ritrovano contro e che già l'anno scorso hanno sfiorato la vittoria. Per quanto riguarda la parte bassa della classifica – invece – continua la lunga scia negativa che accomuna la cacciatrice Serpeverde Lamb con l'ex cacciatore Grifondoro Darsel. I due non sembrano infatti riuscir più a venire fuori dallo stallo che si è attanagliato attorno alle loro FantaSquadre al punto che neanche il mercato, almeno nel caso del rosso-oro, pare aver dato ancora lo scossone necessario per risollevare le proprie sorti. Mad O'Flohn e Merlin Died ovviamente sperano che questo torpore duri almeno il tempo della partita di ritorno, fosse anche solo per poter dire di aver sfiorato la zona alta della classifica. 
Quello che io, da modesto cronista che non fa altro che riportare i fatti, posso dire – tuttavia – è che in qualsiasi modo si concluda questo concorso (e lo sapremo presto) di certo le possibilità per renderlo appassionante non sono mancate. Poi, certo, il resto spetta ai protagonisti in campo. E non mi sto riferendo di certo ai giocatori professionisti…

Philip Noreal. Tassorosso fino al midollo e nativo di Hartlepool (Durham), per sua somma gioia ha superato lo scoglio dei G.U.F.O. potendo finalmente iniziare… ad aver paura per i M.A.G.O. Responsabile, perlomeno sulla carta, della sezione sportiva del giornale, si diletta saltuariamente anche con altre tipologie di articoli, sebbene la sua ultima passione pare riguardare le serre, anche se quando non c'è lezione. Il protocollo i barra ndiscreto lasciato in eredità dai Muldoon dice che abbia già preparato l'invito per il Ballo del Ceppo e per quelli a venire, tutti con il nome di Vega scritto a chiare lettere. Sebbene continui a chiedere consigli al quadro degli ex studenti nella Sala Trofei, abbassa velocemente lo sguardo ogni volta che incrocia Hortense Lanfrad. Non ha mai dichiarato sul serio la sua squadra di Quidditch preferita, ma ha in antipatia Gobbiglie e Pavoni. Adepto del sacro baule, per questo motivo ha imparato a scrivere bene anche al buio.
By vocestudenti | aprile 21, 2014 - 11:22 am - Posted in Aprile 2070

Vita da assistente

di Werne Curtis

A volte ci capitano cose che mai avremmo pensato facessero capolino nella nostra vita. Ad esempio, cose assai strane succedevano nella mia babbanissima infanzia, ma di certo non mi sarei aspettato di vedermi recapitare una lettera da parte di una scuola di magia. I primi anni a Hogwarts, poi, volevo assolutamente diventare un giocatore di Quidditch – go Vespe, go! -, e mi son dovuto arrendere dopo diverse slogature e un naso rotto al fatto di non essere Marea. Dopo i M.A.G.O. ho passato un periodo in cui non sapevo davvero che plimpi pigliare, fino a che ho provato a studiare alla Tulange qualcosa che mi è sempre piaciuto tantissimo, ma che non sapevo inquadrare bene dal punto di vista lavorativo, salvo poi scoprire che viaggiare e studiare le creature magiche era davvero il più bel mestiere che potessi desiderare. Una serie di combinazioni di eventi imprevedibili mi hanno indotto a smettere la mia vita into the wild prima del  previsto, ma di sicuro non so se mi ci vedrei ora a dormire all'umido, i primi acciacchi cominciano a farsi sentire. Anche un lavoro al Ministero  tutto sommato tranquillo, se confrontato con quel che facevo prima, è stato alla fin fine fonte preziosa di conoscenze. Ecco, ora arrivo al punto, scusate l'inutile digressione, non sono abituato a scrivere. Quando mi è arrivata la proposta del professor FitzRoy conducevo una vita tranquillissima col mio allevamento di jarvey e pensavo sarebbe andata avanti così fino a che non mi fossi stufato, di sicuro non m'aspettavo nulla del genere e a metà anno scolastico, per giunta. Dapprima ero tentato dal rifiutare; l'immagine di un'orda di ragazzini annoiati e indisciplinati si faceva largo nella mia testa a vividi colori e soprattutto "suoni sgradevoli", che in confronto il mio jarvey Othello sarebbe il più educato dei lord. Solo pian piano ho cominciato a pensare a tutti gli aneddoti che avrei potuto raccontare agli studenti, a tutte le curiosità che ho visto coi miei occhi e di cui non c'è traccia nei libri. Una volta tornato nella vecchia Hogwarts, ho trovato che anche insegnare anche le cose più banali mi riempie di grandi soddisfazioni. Vedere  occhi sgranati di meraviglia ma anche solo mettere alla prova i miei ragazzi, e vedere quali fantasiose soluzioni escogitano per gestire situazioni insolite con i pochi indizi che do loro, trovare studenti appassionati, riuscire a far passare certi messaggi, ed anche avere l'occasione di scambiare due chiacchiere informali – a proposito, signorina Trulock, sto ancora aspettando che lei e il signor Hansen mi facciate vedere questi famosi metalliferi – non avrei mai pensato potesse essere così appagante, e di questo devo solo ringraziare ancora una volta il professor FitzRoy. Certo, capitano poi studenti che hanno idee un po' confuse su cosa voglia dire studiare Cura delle Creature Magiche, che pensano significhi spazzolare innocue palle di pelo perfettamente docili e affettuose, ma è mio compito cercare di reindirizzarli al meglio, di far capire che anche una creatura viscida o con un pessimo carattere può essere interessantissima e degna di essere studiata. Per carità, non è un invito a correre fino ai tropici per adottare un Lethifold e costruirgli una comoda cuccia accanto al vostro letto, ma chi non conosce il mondo lo subisce; vorreste o no essere al corrente del modo per sopravvivere a qualche strano animale che è molto probabile incontriate anche solo in una normale scampagnata tra amici? (Per non parlare della figuraccia del gramo che fareste nel caso fosse una gita romantica). Molti inoltre pensano che tutti coloro che sono affascinati dal mondo animale, magico che sia o meno, siano degli ignorantoni che difendono qualsiasi creatura a bacchetta tratta e che cercherebbero di rendere erbivore persino le Manticore, e quindi rimangono scioccati quando a lezione parlo di piani di gestione e abbattimenti controllati. Esiste una brutta mania, dilagante tra i maghi quanto tra i babbani, di portare animali che sembrano innocui fuori dal loro habitat naturale in giro per il mondo con i più diversi scopi, diffondendo specie che creano consistenti danni, distruggono ambienti, portano all'estinzione altre specie. Avevo un professore alla Tulange che quando sul campo ci imbattevamo in creature del genere diceva "Chi è contrario si allontani e non guardi" che riportato così in effetti sembra idiota, ma quello che cercavo di farvi capire è che amare la natura non è vivere felici e contenti accarezzando unicorni, è qualcosa di assai ben più complesso. Forse ho divagato un po' troppo dallo scopo di questo trafiletto, riassumendo posso dire che la vita da assistente è senza dubbio stimolante e sempre portatrice di nuove sfide, non sempre facili, e posso augurarvi allo stesso modo di provare entusiasmo per qualcosa che non avevate neanche lontanamente pianificato, com'è accaduto a me innumerevoli volte.

 

Controeditoriale

di Britney Quills

Io comincio subito a farvi presente che questo editoriale è contro. Non tanto contro Giselle, stellina. Lei è un amore. A parte in quei suoi periodi neri in cui sembra che le siano morti una mezza tonnellata di gatti, le chiedi cos'ha e ti risponde niente per le prime centinaia di volte ma alla fine cede e ti dice che è perché in allenamento non ha acchiappato il Boccino e tu la mandi a… fare un brodo perché nella tua testa ti sei fatta la speranza che fosse rinsavita e che avesse mollato il Medicine maschio più piccolo. No, non è contro Giselle, né contro il suo editoriale che non ho neppure voluto leggere in anteprima. Il mio editoriale è contro il Caporedattore de La Voce degli Studenti e contro la votazione che alla fine dell'anno scorso l'ha messo a dirigere il MIO giornale. Dovete sapere che in una prima votazione la prescelta è stata Giselle. Ho votato anche io per lei. Speravo che scegliessero me, ma per correttezza non mi sono autovotata e… va beh! Giselle ci poteva stare. Era una del settimo, sta alla Voce da una vita, è intelligente. Quando lei ha detto che quest'anno avrebbe avuto un Bombarda da fare con lo studio e ha rifiutato l'incarico ho pensato che a quel punto la scelta sarebbe caduta su di me. Immaginate il mio stupore quando invece è venuto fuori il nome di quel grandissimo puzzone di un Tassorosso. E' un poppante. Scriveva per il giornale da poco più di un anno. Non è neppure sta gran cima. E' stato molto ingiusto e non l'ho presa molto bene. Però mi sono detta: vediamo che linea editoriale vuole dare al giornale. Magari tira fuori qualcosa di molto originale e mi fa ricredere. Invece viene fuori che la sua ricetta è meno articoli ma più sostanza. Ho quasi pianto. Io speravo in un pochetto di gossip. In un mezzo articolo sulle coppie che scoppiano e quelle che si formano. Invece niente cronaca rosa neppure con lui. Perché non possiamo avere un caporedattore che non perseveri nella tradizione? L'innovazione è bella. Lo dice anche lui nel suo editoriale di ottobre: "Alle volte, i cambiamenti sono tanto positivi, che ci si chiede come possano essere stati rimandati tanto a lungo." Non che io sia d'accordo con lui. Sia mai! Però, insomma, su questo ha pienamente ragione. Avremmo dovuto ascoltarlo, cacciarlo e mettere me al suo posto. Ok, il suo primo editoriale sulle Casate di Hogwarts nel numero di settembre era piuttosto brillante. Sinceramente non me lo sarei mai aspettata, ma… l'ho trovato carino. Non siamo tutti uguali, ci sono diversi modi per essere coraggiosi, intelligenti e via dicendo. Sì, non ho avuto niente da ridire, purtroppo. E' anche vero che a novembre ha scelto una questione azzeccata, visto che incominciavo a capire quanto sarebbe stato impegnativo il nuovo anno. Non a caso sono stata costretta a lasciare la Voce senza la mia illuminata presenza per i due mesi successivi. E' stato carino a ricordare Darren nell'editoriale del numero di dicembre. Era un ragazzo veramente dolce. Ancora mi ricordo la volta che ha accettato di uscire con me e abbiamo passato una giornata tanto piacevole ad Hogsmeade. Tra noi non ha funzionato, ma lo ricordo con tanto affetto. Leroi ha fatto un'altra cosa giusta. L'editoriale di gennaio non lo ricordo neppure, vedete! Anche se… mi ricordo la foto in prima pagina e il pensiero che mi ha attraversato il cervello. Sta diventando caruccio ed è una cosa buona per il giornale se il Caporedattore è un grinzafigo. Non mi stupisce che la Lanfrad piccola diventi rossa quando ce l'ha a portata di sguardo. Per quanto lui ancora non abbia capito che farci con quel suo bel faccino. Basta leggere quel che ha scritto su San Valentino nel numero di febbraio. Che è verissimo per un quattro quinti, ma non dovrebbe dirlo perché quelle robe alle ragazze piacciono e se vuole far colpo dovrebbe per lo meno far finta che gli piaccia come fanno tutti i fidanzati dotati di un minimo di cervello. Magari ci arriverà. Comunque sia: io sono contro Leroi Gordon. Anche se… alla fine dei conti non è poi così male. L'anno prossimo sarà al settimo anno, ora è nella Voce già da un po' e a leggere le sue opinioni è anche meno fesso di quel che sembra. Sì, l'anno prossimo sarà un ottimo Caporedattore, ma quest'anno avrei dovuto esserlo io. Questo era il MIO ultimo anno, non il suo. Sono IO che da luglio sarò LA' FUORI.

By vocestudenti | aprile 16, 2014 - 6:39 pm - Posted in Aprile 2070, Giugno 2068

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By vocestudenti | aprile 8, 2014 - 4:11 pm - Posted in Aprile 2070

Era mia intenzione fare una ricostruzione seria, meditata, di quelli che potrebbero essere gli argomenti degli esami di quest’anno. Una ricostruzione del tutto ipotetica, ma logica, con qualche consiglio su come organizzare il materiale per la ripetizione. Poi una riproduzione in scala di Saturno è atterrata sul tavolo e ha rovesciato l’inchiostro sui miei appunti. Temo dovrò affidarmi alla memoria e alle… intuizioni del mio temporaneo compagno di banco. Solo una cosa, Jeremy. Ecco, come dirtelo in maniera delicata… Non pensare neanche per un attimo di chiedermi di indossare quel turbante. Non lo metterò, quindi non ti autorizzo neanche a ipotizzare una cosa del genere.
Veg, Veguccia mia. Le intuizioni sono delle stelle, non mie! E poi ti ricordo che non sono io quello col nome di una delle stelle più luminose, che tra parentesti sta passando proprio in questi giorni nei nostri altrimenti tristissimi cieli. Saresti all’apice della tua lucentezza se ti mettessi quello rosso, che si intona perfettamente… oh dai, se te lo faccio dire da Phil lo fai? Potrei quasi pensare di chiedere ai nostri amati lettori un parere in merito. Fateci sapere che colore di turbante si addice di più alla mia collega, mi raccomando, per chi lo fa posso quasi pensare di regalare una previsione in omagg-… ehm, torniamo a noi. Io intanto, il turbante, me lo metto. Se lo vuoi…
I lettori della Voce avranno di meglio da fare che abbinarmi un colore di turbante. Studiare, per esempio. Iniziamo da quelle che sono comunemente considerate le materie più toste. Dico comunemente non perchè non siano toste, ma perchè, se studiate come Merlino comanda, diventano semplicemente argomenti “complessi ma comprensibili” e la scusa del ‘quella materia è più difficile di quell’altra’ non esiste più. Quindi partiamo da qui: Trasfigurazione, Pozioni, Aritmanzia e Rune.
Su cosa concentrarsi di Trasfigurazione? E’ semplice, la concentrazione stessa. Il dettaglio fa la differenza tra un attaccapanni verde cactus e un cactus con due bracci molto scomodi cui appendere il mantello. In merito alla teoria, probabilmente sono quelli del secondo anno più a rischio confusione, per via di quattro incantesimi dalla formula simile. Memorizzate questo: Respianto un cappello in un fiore ad ombrello, un Platano muta in un fiore all’occhiello. Se un verto ci aggiungi, una giunchiglia diventa una gobbiglia. Il re resta, il fera arriva, e in cambio di un anello ottieni un fringuello. Semplice, no? E questo dovrebbe salvare il salvabile almeno agli anni bassi, qualunque domanda vi facciano.
Come fare per Pozioni? Quale delle decine di pozioni ci chiederanno di descrivere? Be’, magari le gare tenute a febbraio sono un indizio per segnalare su cosa fareste meglio a concentrarvi, in particolare ai GUFO potrebbe essere richiesto qualcosa sulle essenze, un argomento particolare, o ai MAGO ci saranno domande sulle pozioni curative.
In Aritmanzia i grandi argomenti sono schemi, sigilli e oggetti animati, naturalmente. Se in Trasfigurazione e Pozioni è vietato distrarsi, in Aritmanzia è ancora peggio. Non date i numeri. Ricordate i concetti di base o sbaglierete tutto. Scolpitevi il Signo nella testa e soprattutto non fate l’errore di scrivere che per rompere un sigillo basta una testata, per favore. Un discorso simile si può fare per Rune. Indipendentemente dalla possibilità o meno che sia trattato all’esame, ripetete più volte come si fa ad attivare una runa, perchè è alla base di tutto. E almeno le ruote e i rituali principali cercate di tenerli a mente, usando magari i disegnini dei cerchi concentrici, con in fondo la faccia inviperita di Langdon che cambia colore quando sbagliate.
Ritengo che le quattro materie precedenti siano considerate le più complicate per il semplice fatto che necessitano – per essere affrontate – di una certa dose di logica. Insomma, andando a casaccio non risolverete mai nulla, meno ancora che nelle altre materie. Nell’altra faccia della medaglia, invece, possiamo trovare quelle materie per le quali al contrario non è richiesta la logica. O, meglio. questa non è sufficiente. E forse per questo motivo vengono considerate materie più superflue o degne di minor attenzione; basti pensare al fatto che siano i corsi M.A.G.O. meno frequentati! Parlo in questo caso di: Astronomia, Divinazione, Storia e Babbanologia.
Partiamo proprio da Babbanologia, perchè Marte mi ha dato delle nuove davvero molto interessanti. Consiglio a coloro che devono affrontare esami di questa materia di essere cauti e far attenzione agli elettrodomestici; qualcosa di particolarmente scottante potrebbe entrare nelle vostre orbite direzionali a forma di palloni da Rugby. In particolare, i segni di terra cerchino di tenere anche a mente il denaro e i rispettivi cambi-valuta perchè potreste trovarvi a che fare con una D, ma non di “dollaro”. O una F non di “Falci”, a voi far le opportune conversioni. 
Chi si sta chiedendo cosa la mia introduzione abbia a che fare con una materia come Storia, avrà presto le sue risposte. E’ risaputo che per seguire questa materia sia necessaria anche una buona dose di pazienza, specialmente per individui di genere femminile. Mercurio è stato più misogino di Emrys e la Welkentosk insieme, e lascia aperte diverse possibilità di fallimenti al gentil sesso. Specialmente quando si parla di Goblin, quindi occhio donzelle! Cercate tutti quanti di evitare errori giganteschi o che minino l’integrità delle vostre teste affollate da miti e leggende. E crup. Veniamo invece alle materie che devo difendere a spada tratta per amor di un sacco di cose, come ad esempio Saturno e Urano che ballano tenendosi a braccetto. Per Astronomia e Divinazione, è innegabile, ci vuole occhio. Bisogna guardare al di là di semplici – si fa per dire, dato che le materie di su non lo sono affatto – nozioni scritte su pergamene più o meno vecchie. La passione che si mette nel guardare le stelle non è dissimile da quella che si mette nel guardare ciò che ci attenderà, e siccome le due cose sono strettamente collegate ho deciso di farvi un discorso unico. Guardiamoci nelle palle di cristallo, che i due pianeti abbracciosi promettono qualcosa di ostico nelle loro mappe stellari quanto nelle foglie di tè. Se non vi ricordate una particolare posizione della luna al terzo quarto o i nomi dei satelliti di Giove, non disperate; la risposta ha sempre a che fare con la lettera C. Credo sia un copyright simpatico da parte dei corvonero, ma tant’è. Voi seguite la C, non inventate previsioni – specie se melodrammatiche – e ricordatevi, questo soprattutto a chi è nato in inverno, che con il fuoco non si risolve nulla. Ginny Williams e Hilary Darcy ci perdoneranno.
Non capisco perchè Merida se la stia ridendo tra sè, “sì, andate a C”, mi pare stia dicendo questo. Le materie toste in realtà non le abbiamo terminate. Dove la mettiamo Difesa contro le arti oscure? Ma mica servirà sempre nella vita, direte voi, mica ce ne andremo in giro per paludi, vecchi campi di battaglia, grotte male illuminate e tutti i luoghi più nefandi che vi vengono in mente, compresi i cervelli di certe persone. Ma allora, vi anticipo io, non li leggete i giornali? Il male non lo troverete sempre annidato in un vecchio armadio, perciò ritengo che la cosa più importante di Difesa, che vi sia chiesto all’esame o meno, non è saper elencare tutte le caratteristiche di un Lowul o l’elenco completo dei demoni di bassa lega, ma saper distinguere per tempo se qualcosa di oscuro ci attende oltre la soglia. E anche se a chi non ha il pollice verde potrà sembrare una fesseria, per l’Erbologia si può fare un discorso molto simile. Lo ricordate il nome di quella pianta che succhia il sangue? E di quella che avvelena lentamente? E di quel cavolo carnivoro? Fareste bene a ricordarle, perchè se le incrociate e non vi viene in mente come comportarvi, ci giocherete molto più di un buon voto all’esame. Non voglio infierire a terrorizzarvi – be’, un po’ sì – quindi ricordate che, come tantissimi campi della magia, anche tra le erbe si opera il bene e il male. Ci sono tanti rimedi che un giorno vi servirà conoscere, come l’universale Dittamo, e nominando i quali quantomeno non sbaglierete del tutto all’esame. Sconsigliato far sapere alla commissione di quel vostro piccolo incidente nelle serre. Oh, e a proposito: se vi nascondete a spiare persone molto a caso nella serra quattro, almeno fatevi furbi e non nascondetevi dietro la fila di Starnutarie.
A proposito di pericoli – la seconda settimana di giugno Mercurio sembra più gonfio che mai, quindi prevedo valanghe di allergie e incidenti di percorso – un’altra materia da non sottovalutare è senz’altro Incantesimi, dato che è fondamentale per non dire che sta alla base di tutto. E, diciamocelo, ormai è tradizione consolidata da qualche anno lo smentire la credenza per la quale le uniche lezioni pericolose sono quelle di Difesa. Quindi aprite bene quelle vostre orecchie oblunghe e, anche se mi costa fatica dirvelo, giù quel naso dalle nuvole. Siate concreti e determinati, e non dimenticate mai che il miglior attacco è la difesa… e perciò incoraggio caldamente chiunque sia incapace di castare un Protego a rimediare a questa lacuna, prima che sia troppo tardi. E soprattutto, per Tosca, le formule! Non vi basterà lanciare un Confùndus ad Harrenhal per assicurarvi un voto superiore alla T, se dimenticherete il giusto utilizzo del vostro catalizzatore, ad esempio infilandovelo in un orecchio. Prevedo esami scoppiettanti e molto luminosi; ripescando un consiglio di Owen, agli anni bassi vi conviene portarvi un paio di occhiali da sole. Così. Molto tranquille, al contrario, sono le carte stellari che riguardano Cura delle Creature magiche, che trattiamo per ultima ma non per importanza. Venere risulta inclinata di qualche grado e forma un simpatico angolo con la Terra, che somiglia particolarmente al becco di un ippogrifo. O di uno degli ibridi di Alfred, e spero abbiate tutti quanti colto l’antifona. Date importanza alle piccole cose, specialmente a quelle che vi sembrano inutili perchè regolarmente chi trascura certi argomenti poi si ritrova nudo come un vermicolo davanti agli esaminatori. A tal proposito i segni di aria dovrebbero sfruttare la prima settimana d’esami al meglio ed evitare di cantar vittoria troppo presto come i mittens. O forse no.
Beh, per ora è tutto, qui dalla redazione della Voce. Qualunque sia il vostro segno zodiacale, qualunque sia il vostro rendimento scolastico o il vostro metodo di studio, godetevi quest’ultimo mese privo di esami e utilizzatelo per riflettere e mettervi in pari. Siamo sicuri che là fuori qualcuno non veda l’ora di abbracciarvi durante le vacanze, ma solo se evitate di fare la muffa qui ad Hogwarts alla maniera di Garros. Veg, vuoi dire qualcosa in chiusura? E aspetta… cos’hai in testa? Che bello, lo dicevo che il rosso ti sta d’incanto! E.. che? No, non è il catalizzatore, no, no, che dic-…

Voglio precisare che ho agito per legittima difesa. Non abbiate paura, a breve Jeremy sarà come nuovo, non vorrei mai fargli saltare gli esami di fine anno. E mi dispiace, non potete saltarli neanche voi, perciò smettetela di sperare che un Basilisco sparga terrore nella scuola, venga eroicamente ucciso e che questo porti il “premio” di annullo degli esami.

Vega Rushton & Jeremy Claythorne