By Loreen_Wallace | marzo 31, 2008 - 10:38 pm - Posted in Aprile 2064

Sir Atreus Tankleberg
Cavalieri di Mornay

 Ci mancava proprio un rappresentante di uno degli ordini magici più conosciuti. Il cavalierato di Mornay è stato istituito dal Ministro della Magia Atreius McGoohan (1232 – 1304) nell'anno 1262. Il primo nucleo nacque nell'isola magica di Mornay, nella Manica, per far fronte alle prime, sanguinose rivolte dei Goblin. Nonostante siano passati secoli, il cavalierato di Mornay ha mantenuto il suo stampo militare ed è sempre pronto ad intervenire in caso di conflitto. Ai tempi della sua fondazione tutti i ragazzi che compivano diciassette anni erano iscritti nei ranghi in qualità di cadetti e dovevano prestare servizio obbligatorio per un anno. Se in quel periodo di tempo scoppiava un conflitto nel mondo magico, i cadetti erano tenuti a partecipare alle battaglie insieme ai veterani. Dopo il primo anno di leva obbligatoria, si poteva decidere di restare e scalare i vari ranghi del cavalierato oppure ritirarsi. Col passare degli anni il tempo obbligatorio di leva si è ridotto a sei mesi, poi a tre e al giorno d'oggi anche questi tre mesi sono ormai facoltativi. Pochi studenti scelgono di allontanarsi dalla scuola per tre mesi, ma una buona parte decide di prestare questo servizio facoltativo nel cavalierato una volta terminato il settimo anno di scuola.
L'attuale capo dell'ordine è sir Tebaius Rothenberg (67). Lo stemma araldico dell'ordine è rappresentato da una Fenice nera ad ali spiegate su campo rosso e sono questi i colori che ogni cavaliere deve indossare in battaglia, nonostante ogni famiglia appartenente al cavalierato sia dotata di un proprio stemma personale. È anche il caso del personaggio di questo mese, sir Atreus Tankleberg (52 – nella foto accanto con l'uniforme ufficiale), il cui stemma di famiglia è un Liocorno bianco su campo azzurro. Sir Tunkleberg risiede nel castello di Shavergate, Cornovaglia. Il motivo per cui la mia scelta è ricaduta su di lui è un'informazione ottenuta scambiando due chiacchiere con alcuni studenti del sesto: pare che durante una lezione di Difesa contro le Arti Oscure di qualche settimana fa siano stati trasportati tramite Passaporta autorizzata proprio al castello di Shavergate per una piccola gita. La lezione era incentrata sulle Maledizioni sugli oggetti e non c'è posto migliore di Tankleberg Manor per potersi fare un'idea precisa sull'argomento. All'interno della sua enorme collezione di oggetti magici, razziati recuperati dai maghi dell'ordine durante le rivolte dei Goblin del XIV e XV secolo, ci sono una serie di teche a parte che contengono Manufatti Maledetti. Tra gli altri pare che il buon Tankleberg abbia una utilissima spada forgiata dai Goblin, che trancia la testa dal busto a chiunque la impugni; perfetto regalo per suocere impressionante, davvero impressionante. E poi, naturalmente, i libri maledetti: quelli che non si riescono a smettere di leggere, o che ti costringono a parlare in rima, o che confondono i piani della realtà e altre carinerie di questo tipo. Ma andateci piano, non è roba che potete comprare come regalo di Natale. Mi sono permesso di inviare una missiva a sir Tankleberg per avvertirlo dell'articolo e chiedergli come mai non permette che quei Manufatti Maledetti vengano distrutti:

 “Appartengono al patrimonio della mia famiglia da generazioni, distruggerli sarebbe come cancellare una parte della nostra storia. Molti maghi vengono qui per studiarli. Inoltre bisogna ammettere che, anche ammesso che decidessimo di distruggerli, non sarebbe per niente facile. Uno dei metodi più blandi è la Prova del Fuoco, ovvero l'oggetto deve essere passato attraverso la fiamma che non si estingue, il fuoco prodotto con la magia, il Fuoco Perpetuo. Esistono altri tipi di fuoco creati con la magia che potrebbero annientare un oggetto maledetto, ma non è argomento di cui si dovrebbe parlare in un giornalino scolastico.”

 Carino da parte sua, ma un paio di ricerche autorizzate in biblioteca mi hanno chiarito di cosa parla. Penso però che abbia ragione, non credo sia giusto scriverne sul giornale. Perciò andiamo avanti. Sir Tankleberg mi ha raccontato un po' di cose interessanti, tra cui le leggende circa le antiche cavalcature dei cavalieri di Mornay. Si dice infatti che i primi cavalieri montassero a cavallo di draghi, operazione un po' complessa, immagino. Sta di fatto che ai tempi moderni non sarebbe più possibile, perché i draghi sono razza protetta e non possono essere usati come bestie da soma. Secondo l'estremamente pragmatico Tankleberg, il cavalierato ha sempre usato semplici cavalli oppure Ippogrifi, come succede anche oggi. Infine, veniamo all'armamentario usato dai cavalieri: molte armi babbane – non ci avrei giurato, in passato i maghi erano quasi più orgogliosi di ora e mi ha stupito sapere che le avevano adottate – in particolare lance, asce, archi e naturalmente spade; il fatto che queste armi babbane fossero poi spesso modificate con la magia non è un dettaglio trascurabile. Ovviamente venivano usate anche le bacchette e molte pozioni, ma solo i capi dei singoli reggimenti – cinque in tutto – avevano l'onore di incorporare la propria bacchetta all'interno di un bastone, che veniva chiamato Bastone del Comando.
Sapete, credo proprio di aver trovato qualcosa che mi piacerebbe fare alla fine dei M.A.G.O. Almeno per i primi tre mesi, poi chissà. Il problema sarà dirlo a Meredith C'è ancora tempo.

 Archibald Sinclair

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By Stephen Medicine | marzo 29, 2008 - 8:44 am - Posted in Aprile 2064

I dietro le quinte dell’Infermeria della scuola

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Dopo la Sala Trofei, ecco il secondo luogo più gettonato e vissuto di tutta la scuola. Non stiamo certo parlando del reparto di Storia della Magia in biblioteca, quanto del regno dell’ormai nota persecutrice di ragazzini, Ms Drybottle, che Merlino l’abbia in gloria… Ah, credevamo che fosse schiattata. Si possono solo lontanamente immaginare i traffici strani che avvengono giorno e notte tra una tendina e l’altra dell’Infermeria. Il boom di malesseri e ossa rotte si ha in periodi ben precisi del mese, come è emerso da un breve quanto incisivo sondaggio.
Il giorno prima di un compito in classe, tre quarti di ragazzi della stessa età si beccano lo stesso e identico raffreddore. Scusa già sentita e anche fin troppo idiota, dato che le infermiere possono preparare un Decotto Tiramisù che toglie tutti i sintomi in pochi minuti. C’è chi, tanto per essere originale e riuscire a trascorrere un’ora in più stravaccato in Infermeria, si fa gettare giù dalle scale, finge una caduta dalla scopa, provoca di proposito qualche bacchetta facile per farsi affatturare e via di questo passo.
Il secondo, immancabile periodo di degenza collettiva in Infermeria è la settimana immediatamente successiva ad una partita di Quidditch. Costole incrinate, ossa rotte, visi tumefatti, capelli bruciati e una serie di altre ferite degne dei migliori rappresentanti di lotta libera babbana. Avete mai provato ad appostarvi fuori dall’Infermeria per sentire gli insulti dopo partita che i giocatori costretti a letto si lanciano da una parte all’altra della stanza di ricovero? Noi sì, ed è venuta fuori una lista piuttosto patetica. Vengono messe in campo madri, sorelle, zie, nonne e persino animali domestici fino alla quarta generazione, cosa pressoché ripetitiva e, ancora una volta, idiota. Se alcune famiglie hanno la disgrazia di avere discendenti di questo calibro, perché rigirare il coltello nella piaga? La famiglia di Dalis ormai si sarà già rassegnata, oppure sta pensando di trasferirsi in Messico pur di evitare le comunicazioni dalla scuola che segnalano il linguaggio usato dal loro fiero rappresentante.
In caso di mascelle sfracellate, poi, e di conseguenza in caso di impossibilità a parlare, il repertorio di gesti a nostra disposizione è talmente ampio che sembra un peccato non usarlo. Degna esponente della categoria dei gesti non poteva non essere Miss Bettola Orchessa dell’Anno, che ormai tutti avranno imparato a conoscere come la O’Neil. Che i gesti da lei usati non facciano altro che copiare quelli dei maschi della stessa età o più grandi è sintomatico del suo desiderio di mostrare la sua vera natura. C’è poi chi ha ancora un po’ di forza dopo la strage post-partita e riesce a strappare di mano alla Moonshine una bottiglia di pozione per tentare di lanciarla contro un membro della squadra avversaria sistemato nel letto accanto. La maggior parte delle volte la bottiglia finisce in testa all’infermiera se non proprio alla Drybottle ed è in quel momento che il lanciatore recita tutte le preghiere runiche che conosce. Perché, mentre le ferite riportate in campo l’avrebbero tenuto lì due giorni, quelle provocate dall’ira della capoinfermiera lo terranno inchiodato al letto per una settimana. Ovviamente la Drybottle si premurerà di far avere al malcapitato tutti i compiti della settimana, controllando di persona che vengano svolti. Bisogna dire che eventi di questo genere si sono leggermente diradati da quando è arrivata la Moonshine. Le sue moine hanno decretato il successo dell’Infermeria, se mai ce ne fosse stato bisogno.
Una categoria da non sottovalutare è infine quella di chi se ne strafrega. Gente che viene trasportata in Infermeria semi svenuta e con un segno di Bolide sullo stomaco, viene fatta rinvenire e poi approfitta per recuperare il sonno perso nella veglia pre-partita. È il caso di Connelly, tanto per fare un esempio, che entra nell’Infermeria dormendo ed esce dormendo. Solitamente viene sistemato in posizione centrale, in modo da costruire uno spartiacque oltre il quale possono liberamente volare inviti a fare cose in posti strani, gesti eloquenti e oggetti di qualsiasi natura, pentole della cucina comprese, con tanto di elfo domestico ancora attaccato ai manici.
Per non parlare poi delle tresche amorose che quelle quattro mura hanno visto nascere, evolversi e morire; no, aspettate, ne vogliamo parlare eccome. Se si sta con un rappresentante della propria Casa, ci si può arrangiare costringendo i compagni di lui a smammare per qualche tempo dal dormitorio, ma nel caso di coppie miste come quella di Al, che però è cretino e non combina niente due enormi stanzoni pieni di letti sono una tentazione piuttosto forte.
Ci siamo sobbarcati un lavoraccio, andando a domandare di storielle interessanti ai quadri dell’Infermeria. Non potete immaginare che Boccini le storie su studenti di secoli fa. Come quelle di un certo Tassorosso che si faceva chiamare l’Ammazzaserpi e che tentava di farsi qualsiasi studentessa respirasse. Per nostra fortuna, però, abbiamo avuto anche resoconti più recenti.
Il quadro di Lycra Tint, appeso davanti al letto sette – la Guaritrice cieca, ma che ci sente benissimo, per intenderci -, ci ha informato che, proprio in Infermeria, la Trott ha provato assaggiato testato interagito

Per tutte le Piume Prendiappunti, Al, sei un vero bacchettone quando si tratta di sesso! Ti preferisco come redattore che non legge i miei pezzi che come compagno di scrittura.
Ehi, non mi frega che sei una ragazza. Se non chiudi quella fogna, ti spedisco all’Eco a suon di calci. Ma la Prendiappunti sta segnando tutt…

 avuto degli incontri romantici con Ayrton, per fare un esempio del tutto innocuo e senza doppi fini. Ed è proprio in una discussione avvenuta in Infermeria che il basilisco del settimino Serpeverde è stato ribattezzato girino, visto che lui aveva preso a farsela con la Davis.
Non solo gli studenti, però, utilizzano l’Infermeria in questo modo. Chiunque abbia avuto la sventura di capitarci tra Halloween e Natale, non può non ricordare il periodo in cui Roines ci provava con la Moonshine. E lei gli dava corda, se l’è anche portato al Ballo dell’Agrifoglio. Al riguardo non abbiamo parole, perché non servono. Speriamo almeno per lei che non ne abbia fatto un uomo, anche perché tecnicamente ne avrebbe fatto tre quarti di uomo e un quarto di lupo adulto.
L’ultima coppia, cronologicamente parlando, assidua frequentatrice dell’Infermeria per fini non solo medimagici è quella formata da Antony Dalis e Hevia McMuss. Certo, loro sono entrambi Grifondoro, ma visto che non passa settimana senza che o l’uno o l’altra finisca in Infermeria, le conseguenze sono scontate: ci danno sotto come ricci anche lì quello sano va a trovare quello ricoverato e lenisce un poco le sue sofferenze.
Per ultima abbiamo lasciato la parte che ci ha spinto a scrivere questo pezzo. Non siamo soliti fare il nome delle nostre fonti, ma i gemelli Muldoon hanno continuato ad offrire Pozione Aguzzaingegno a tutti i quintini e settimini della redazione, elogiando la sua inoppugnabile efficacia; visto che si trattava di un prodotto della Drybottle, non abbiamo nessun problema a farli finire nei guai. Quasi contemporaneamente, subodorando un possibile pezzo interessante, li abbiamo braccati in un angolo e li abbiamo costretti a dirci come se la sono procurata. A quanto pare l’armadietto dei medicinali non è poi tanto sicuro come si pensa. Certo, la sua apertura è protetta da numerosi incantesimi e la chiave è in mano all’infermiera di turno; ma, secondo quanto ci è stato raccontato, basta porgere un fiore al lato destro del mobile e quello fa scattare un’anta segreta che afferra il fiore. Ora, non riusciamo a capire come sia stato ottenuto un tale effetto, né come gli studenti ne siano venuti a conoscenza, però è quasi sicuro – il quasi è d’obbligo, viste le fonti – che oltre i due anche altri sappiano di questo fatto e che il commercio di ritrovati della vecchiaccia Madame sia molto florido e remunerativo.
In tutto questo ci domandiamo: dove sono le infermiere?
Potremmo anche capire la Drybottle, che ormai è talmente vecchia da cadere in uno stato quasi comatoso la sera, ma la Moonshine è abbastanza giovane e in forma. Il sonno pesante deve essere proprio una brutta bestia. Certo, il suo affaccendarsi per aiutare più gente possibile potrebbe portarla ad un invecchiamento precoce, ma per ora regge. Se volete scommettere quanti mesi reggerà, venite al tavolo Serpeverde all’ora di pranzo le scommesse sono solo a Galeoni.

 Leva quel braccio, Sandy. La firma ce la metto io.
Non ti ricordi neanche il mio nome, eppure ne hai di spazio vuoto nel cranio.
Lo uso per tenerci le cose importanti, il tuo nome non rientra. E adesso dove Bolide hai messo la mia Prendiappunti?

 Alfred Lewis & Sunny Sputinc

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By Alfred_Lewis | marzo 28, 2008 - 3:09 pm - Posted in Aprile 2064

Qualcuno la chiama “Sindrome da fine anno scolastico”, qualcun altro parla di “Fattura collettiva”, altri ancora di “Deficienza da ricovero immediato”. Sta di fatto che, statistiche alla mano, la fine di ogni anno scolastico corrisponde ad un aumento del tasso di idiozia già dilagante per il castello. E non abbiamo ancora visto niente. Se ad aprile hanno inizio le nevrosi da ripasso per gli esami, è nel prossimo mese che assisteremo ad un commercio clandestino di polveri e amuleti. Un consiglio? Ingoiatele quelle polveri, non si sa mai che funzionino davvero e riescano a decimare qualche elemento di troppo. L’isteria di cui sopra sembra colpire persino gli insospettabili, come vedrete, oltre a far aumentare in maniera sproporzionata note assurde persino per una scuola di magia, giustificazioni campate in aria, scuse sempre più patetiche e gli immancabili atteggiamenti di chi anela a diventare Eroe Nazionale del Mondo Magico. Come sempre, ogni riferimento a Bail, Roines e compagnia è assolutamente casuale. 

1. [Nota trascritta da un Prefetto di passaggio a causa della crescente arteriosclerosi del docente] “La signorina V. Estwood tenta di sottrarsi all’interrogazione simulando prima allucinazioni e poi shock da attraversamento da fantasma.”

Khebab Slaughers [Khaleb Summers]

Magari non fingeva, potrebbe essere qualche effetto collaterale delle lezioni di Summers. Sanno tutti che dopo soli due anni in classe con lui, se ti va bene, impazzisci. Non so se sia peggio quando sta con un piede nella fossa o quando torna giovane e demente. Forse il secondo caso, in fondo basta rinchiuderlo nelle Serre e non dà fastidio a nessuno tranne che a se stesso. E ovviamente la sua incolumità non è di pubblico interesse.

2. “Il signor C. O’Gilead arriva in evidente ritardo alla lezione del giorno, sostenendo con una certa convinzione che la colpa è tutta della serie di quadri appesa nel corridoio di accesso alla Torre di Astronomia, che lo avrebbero trattenuto per ben venti minuti con raccomandazioni quali «Infilati la camicia nei pantaloni», «Pettinati i capelli», «Allacciati meglio le scarpe»… L’ho rinchiuso dentro un grosso asteroide prima che potesse uccidermi con le chiacchiere.”

 Artemis Reed

Per me dovrebbe richiedere il rimborso dell’asteroide, che avrà sicuramente subito danni morali e psicologici. Più passa il tempo, più è evidente che i Corvonero stiano facendo affari sempre peggiori grazie al Cappello Parlante. Si pensava di aver toccato il fondo con Yankees, ma a quanto pare la patente di imbecillità non è solo estremamente facile da prendere: è anche contagiosa. Una cosa però si può ammettere. Se Yankees si è rivelato totalmente inutile, O’Gilead in qualche caso torna utile tipo per mandarlo nelle cucine a prelevare cibo al posto tuo.

3. “La signorina D. Silver sistema intorno al suo banco tre cartoni a grandezza naturale rappresentanti i signori A. Dalis, M. Typhoon e S. Medicine, sostenendo che loro la proteggono e io non posso farle nulla. L’allergia al cartone magico mi ha fatto rispuntare le macchie azzurre sulle braccia, ma non è colpa della signorina. Insomma, i cartoni li ha portati lei e quindi immagino che in parte sia colpa sua, anche se non intendevo… Ho tentato anche di assicurarle che da lei desideravo solo sapere la definizione di Filtro, ma… ma… in fondo io la definizione di Filtro la conosco, solo che sono tenuta a chiedere… l’istruzione magica… ”

 Blue Applebaum

Incredibile ma vero, inizio quasi a provare pena per la Applebaum. Quasi. A quest’ora avrà sicuramente il fegato spappolato a furia di avere a che fare con gente del genere. Guarda tu, tredici anni e già hanno sviluppato tendenze tiranniche da padroni del mondo. Credo che dopo aver vomitato lumache un paio di volte la signorina potrebbe rivedere le sue idee di conquista.

4. “La signorina I. Le Roy giustifica il suo ritardo di ben venti minuti con la necessità di terminare il maquillage. Dopo averle chiesto se l’avesse terminato e aver avuto come risposta che le mancava ancora un ritocco, l’ho mandata nell’ufficio del custode in modo che potesse "ritoccare" entrambi.”

Loreen Wallace

Non so cosa sia peggio, sperare che un ragionamento simile sia dovuto solo al periodo d’esami o sapere che è proprio radicato nella persona. Anzi, ora che ci penso, che ci sarebbe da sperare? Spediamo gli infiltrati francesi a qualche torneo magico estero, così non dobbiamo proprio pensarci più.

5. “Il signor L. Vanerie sostiene di conoscere il trentaquattresimo modo di utilizzo delle radici di Geranio Assassino. Gli ho replicato che sono trentatré. Mi ha dato dell’ «incompetente peggio di Powell». Penso che lo lascerò nella serra delle Piante Carnivore fino a dopo cena.”

Bernard Von Mitternacht

Ho provato l’irrefrenabile impulso di andare a stringergli la mano. A Von Mitternacht, non certo a quell’altro. E il fatto che io voglia stringere la mano di Von Coso è di per sé un fatto piuttosto grave, oltre che obiettivamente disgustoso.

6. “Alla mia richiesta di farmi uno schema riassuntivo degli ultimi Incantesimi affrontati a lezione, la signorina E. Glorbander mi presenta uno schema di Quidditch con puntini mobili che segnavano i nomi dei sette giocatori. I sette giocatori si chiamavano tutti Rygar Connelly.”

 Crassus Spellman

Già immaginare sette Rygar Connelly in giro per la scuola mi ha fatto passare la fame. Come sopra, anche questo è un fatto molto grave, tutta la tavolata Serpeverde mi è testimone.

7. “Sono stato costretto a far intervenire Bodo per fermare la classe del V prima che linciasse il signor E. Reynolds, presentatosi in aula con un puzzo terribile di Gobbiglia. Il ragazzo si è giustificato dicendo che ad una certa Patricia piace così.”

 Manish Sabu

Un Prefetto, uno degli insospettabili che dicevo. Certo, se non andasse in giro con la testa per aria a congelare gente per sbaglio potrebbe quasi andarmi a genio. Reynolds, mi devi una ciambella e dieci biscotti, non credere che me ne dimentichi.

8. “Nonostante non sia nella mia classe, sorprendo la signorina V. Chloe intenta a fare gli occhi dolci ad un gruppo di Centauri riuniti nei pressi della capanna del guardiacaccia. I poveretti erano talmente terrorizzati da rifiutare di presenziare alla lezione.”

 Lilibeth Basilisk

Della serie “Vanno bene tutti purché respirino”. Adesso è davvero chiaro perché si è tenuta persino Medicine per un po’. Ed è altrettanto chiaro perché il suddetto se ne sia liberato. Una che ci prova anche con dei mezzi cavalli deve avere qualcosa che non va. Sarà per uniformarsi al resto della scuola, probabilmente.

9. “Alle ore 9.05 scattano gli Incantesimi Idranti al secondo piano. Sono uscita dall’aula per controllare. Secondo quanto segnalato da due armature, la colpa è da attribuirsi alla signorina L. Camden che ha tentato di appiccare fuoco ad un ritratto non ancora identificato, finendo per incendiarsi i vestiti.”

 Keelin Keynes

Un ritratto? Secondo me ha visto la sua immagine riflessa in qualche vetrata e la vista è stata così atroce da tentare di darle fuoco. Era un’occasione d’oro. Quegli Incantesimi Idranti hanno rovinato tutto.

10. “La signorina T. Trott continua ad interrompere la lezione, avvicinandosi di soppiatto alla cattedra per chiedermi se concordo con il resto della scuola sul fatto che lei abbia un, testuali parole, «davanzale piatto». Non so più come ripeterle che il suo davanzale palesemente piatto non è l’argomento delle mie lezioni.”

 Nathan Powell

   Lewis – previsione per il futuro: dopo aver girato in lungo e in largo in cerca della sua dignità perduta e soprattutto dopo essersi accorta di non averla mai avuta, Tiffany Trott tenterà un ultimo e disperato tentativo e ricorrerà alla Trasfigurazione per cambiare qualche piccolo dettaglio di sè che non le piace. Scoprirà però di non esserne in grado, perchè in classe pensava a sbavare dietro a Powell, piagnucolare, sbavare dietro a Powell, farsi i fattacci altrui, sbavare dietro a Powell. Infine scoprirà che Powell si è sposato con Reed qualcuna sicuramente più grande di lei.

   Le situazioni si commentano da sole: è quasi frustrante notare che non c’è molto che io possa dire per allargare la cattiva luce in cui sguazza certa gente. Sul serio, è quasi appagante quando qualcuno mi blocca in corridoio per affatturarmi, almeno significa che è venuto fuori qualche nervo scoperto. Molto meglio di quelli di cui hai parlato male che ti fissano a bocca spalancata, o si fingono superiori, o vanno a piagnucolare dai docenti. Non accusate me di rendervi ridicoli nella mia rubrica, perché in questo riuscite benissimo da soli.

Alfred Lewis

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By Loreen_Wallace | marzo 25, 2008 - 9:56 am - Posted in Aprile 2064

 Cosa dicono gli studenti di Hogwarts nel sonno

   In diretta dall’ultima fila di piante della serra numero due – la nostra riserva personale di radice di Belladonna per le Pozioni Sonnolente quando Heathcliff Gordon russa troppo forte. Considerando che lui fa il quinto ed è a due porte di distanza dai dormitori del terzo, pensate quanto russa forte. Quando c’è vento fuori lo si sente pure nel dormitorio Tassorosso. Allora noi sgattaioliamo di nascosto nel nostro secondo ufficio – la serra numero due -, diamo due colpetti di bacchetta a sinistra della serratura come abbiamo visto fare a Von Mitternacht – ma voi non ditelo in giro, lui pensa che non lo sappiamo – e ci procuriamo qualcosa per migliorare il sonno altrui. In alcuni casi qualcuno ha smesso di respirare per qualche secondo, ma siamo sicuri che la radice di Belladonna non c’entri niente, anche se Arthea Norvall ha detto che in dosi massicce diventa un veleno. Noi non la usiamo in dosi massicce, non mettiamo mai i massi nelle nostre pozioni per far dormire.
   Ecco, proprio del sonno volevamo parlare. O meglio, del parlare nel sonno. No, non del parlare quando si ha sonno. Il professor McBryant ci costringe a parlare dei primordi della magia anche quando abbiamo sonno, ma non c’entra. L’idea ci è venuta dopo aver sentito Dirk Hargreaves biascicare qualcosa come “Mamma, hai lavato i miei calzini a pois rosa?” Cosa ci facevamo nel dormitorio Corvonero del sesto? Ah, storia interessante, in effetti. Stavamo cercando una cavia volontario per far assaggiare una decina di Muffin ritrovati a svolazzare dalle parti dell’aula di Incantesimi. Cioè, i Muffin non ce li avevamo messi noi, anche se somigliavano molto a quelli che avevamo messo il giorno prima dalle parti dell’aula di Pozioni. Forse, ma un forse bello grosso – facciamo almeno quanto due Eugene Reynolds – qualche Prefetto li ha ritrovati nei Sotterranei e ha tentato di spostarli. E forse – ma stavolta un forse grosso quanto tre Eugene Reynolds – non si sono accorti che i Muffin incantati sparivano da lì per riapparire altrove. Si chiama Incanto di Bilocazione, o almeno così ha detto Mark Harvarest quando ce l’ha spiegato. Noi però non l’abbiamo usato, eh. Ce l’ha spiegato a titolo informativo. Come ci ha spiegato a titolo informativo come funzionava la nostra Magipressa, ma naturalmente non siamo stati noi a far saltare i circuiti. Nessuno ci aveva detto che una colata di marmellata di more l’avrebbe danneggiata, come potevamo saperlo?
   Ma forse non era questo l’argomento dell’articolo… UH! Ecco, sì, il parlare nel sonno. In uno dei nostri apprezzatissimi sondaggi abbiamo fatto un giro dei dormitori per raccogliere qualche dichiarazione. Non sappiamo se sia corretto raccogliere dichiarazioni dalla gente mentre dorme, ma non c’è scritto da nessuna parte il contrario. E forse – un forse grande quanto cinque Eugene Reynolds – le regole della scuola vietano di entrare nelle Sale Comuni altrui, come ci ha detto Elly Glorbander quando ci ha visto scendere dalla Torre di Corvonero. Ma è stato un incidente, noi cercavamo soltanto qualcuno su cui testare a cui far assaggiare i Muffin di cui sopra, perché stavamo dicendo che… No, forse stiamo divagando ancora. Insomma, dicevamo del nostro sondaggio. Abbiamo scelto degli elementi campione a caso – per campione non intendiamo campioni nel senso di campioni di Quidditch, ma più nel senso di… uhm, avete presente gli occhi di Tritone che galleggiano nei barattoli sugli scaffali degli ingredienti per pozioni? Ecco, quei campioni lì.

   Non è stato possibile fare un sondaggio come si deve nei dormitori del primo anno, perché un Incantesimo Gnaulante Deluxe è scattato non appena abbiamo appoggiato la mano sulla maniglia della porta. Avevamo iniziato da quelli dei Corvonero e la voce ripetuta dall’Incantesimo Gnaulante diceva più o meno “Lasciate stare i miei bambini!”. All’inizio abbiamo pensato che fosse la Vicepreside Wallace con un brutto raffreddore, ma poi abbiamo capito che era la voce del professor Spellman. Ce ne siamo andati qualche minuto dopo, quando ha annunciato che era arrivata l’ora della poppata. Nei dormitori del secondo anno non ci è andata meglio, ma abbiamo comunque scelto due campioni – nel senso di sopra – a caso. Nel dormitorio femminile del Grifondoro siamo riusciti a registrare frasi del tipo “Quell’ombretto azzurro è delizioso” e “Non dovevi disturbarti a portarmi una coroncina di fiori” e quindi… Ah, no, avevamo trascritto male. Quelle frasi venivano dal dormitorio maschile del Serpeverde. Non riusciamo a decifrare il nome scritto qui perché per scriverlo abbiamo usato il gel per capelli che usa Brandy De Polignac – ecco perché abbiamo sbagliato dormitorio. In ogni modo, non siamo sicuri di voler sapere come stia Eleazar Ramaki con una coroncina di fiori in testa – brrrr – e un ombretto azzurro – anche se non abbiamo capito come si faccia a mettersi addosso una piccola ombra.
   Il terzo anno è il nostro territorio. Daniel Phoenix dorme proprio di fianco a noi – o meglio ad uno di noi, Sean, o anche Jericho quando ci scambiamo di dormitorio; ma nell’ultimo mese il Grifondoro è stato Sean, sì. Lui – cioè Daniel, non Sean, anche perché Sean sta scrivendo questo articolo insieme a Jericho e sarebbe strano se parlasse di se stesso in terza persona – dicevamo, Daniel è stato l’unico a cianciare nel sonno di una cosa interessantemente interessante: fumetti. La Passaporta Maledetta è uno dei nostri preferiti, ma lui non sembrava conoscere la storia fino alla fine e così gli abbiamo lasciato una piccola pergamena sul cuscino, raccontando per filo e per segno come va a finire il fumetto. Siamo sicuri che domani ci ringrazierà, ma per lasciarlo solo con la sua felice scoperta abbiamo pensato di passare entrambi la notte nel dormitorio Tassorosso.
   Il problema, poi, è che più si sale d’anno più è complicato entrare nei dormitori delle femmine: e così ci siamo procurati un paio di spie collaboratori per proseguire la nostra ricerca. I Corvonero non sembravano aver molta voglia di aiutarci, ma alla fine abbiamo detto alla Dama Grigia che il Barone Sanguinario aveva detto che Syd Mayson avrebbe voluto dire a Polly Cobain che voleva incontrarla. Cioè, che voleva incontrare Polly Cobain, non la Dama Grigia, anche perché ci dicono che il fantasma è impegnato con Stephen Medicine. Abbiamo avuto l’impressione che la Cobain si sia messa a strillare al vedere noi al posto di Mayson, ma non ne siamo sicuri. Potrebbe essere dovuto al fatto che indossavamo alcuni paraorecchi presi dalle Serre. Quando si ha a che fare con le ragazze – puah! – si devono sempre indossare un paio di paraorecchi, ce l’ha consigliato Mattew Typhoon, perché dice che sentire quello che dicono è inutile. E dunque. In cambio del nostro silenzio sul mancato incontro con Syd Mayson, Polly Cobain ha fatto un giro nei vari dormitori Corvonero. Non è stata un’assistente molto zelante, eh. Si è limitata a poche persone, come Elisabeth Wolf e Venis McLain. Noi le abbiamo fatto presente che uno dei due non era femmina – non abbiamo ancora capito quale – ma lei non ha voluto sentire ragioni. E quindi pare che uno dei due nel sonno abbia parlato di un non so cosa riguardo alla danza, mentre l’altro faceva un elenco di prodotti da barba. Chi ha detto cosa, la nostra assistente non ce l’ha specificato.

   Per sentire quello che diceva Joey Olsen nel sonno non è servita nemmeno una spia, perché si era imboscata nel dormitorio dei maschi. Una sera in quello del quarto, poi in quello del quinto, poi del sesto, poi del settimo. Quindi abbiamo potuto annotare per lo più le urla dei maschi di questi dormitori. Quando poi abbiamo trovato Joey Olsen addormentata, era acciambellata accanto al baule di Rygar Connelly – a proposito, Rygar, non siamo stati noi a mettere disordine nei tuoi accessori per il Quidditch, visto? Russava così forte – non il baule, proprio lei – che le cose che ha detto mentre dormiva non siamo riusciti a capirle. Il Caporedattore Lewis – baciamo le mani – ci ha consigliato di farle leggere a Relena O’Neil, che è esperta in linguaggi gutturali come l’Orchesco. Ma lei ci sta ancora cercando per fare due chiacchiere sulla porta che ha mangiato il giorno di S. Valentino e così noi abbiamo pensato di non disturbarla.
   Come ultima tappa siamo tornati nei Sotterranei. Non siamo autorizzati a dire che abbiamo origliato la parola d’ordine da Andrew Rowumber, che non si è accorto di noi perché il cappello gli era scivolato sugli occhi. È stato un giro piuttosto veloce, visto che i Serpeverde hanno organizzato una caccia al tesoro solo per noi. Che bel pensiero, eh? Loro ci davano la caccia e a noi è sembrato brutto non farli girare un po’. Giusto un paio d’ore, eh. E mentre loro si divertivano così, noi abbiamo fatto un salto nel dormitorio del quinto. Daniel Watson aveva in testa dei cosi gialli e, quando le abbiamo fatto una descrizione sommaria di questi cosi, Meredith Pratt ha detto che si trattava di bigodini. Ecco perché lui nel sonno continuava a raccomandare alla sua parrucchiera di mettere più gel – lo stesso di Brandy? Per concludere il giro ci siamo infilati alle spalle di Paige Collins per entrare nel dormitorio delle femmine. Sembra che lì lo sport nazionale sia nominare Rafael McAnis. Chissà se si vince qualcosa – magari una scorta da Mielandia, l’ultima gratuita l’abbiamo finita – perché così potremmo iniziare a nominarlo anche noi. Anche se non saremmo mai bravi come Marlene McGregor, che è riuscita a nominarlo nel sonno per quarantadue volte di fila.
   Vogliamo dire assolutamente grazie a chiunque ci abbia mandato quei Cioccolatini Soporiferi. Però non ci sembrava bello tenerli per noi, così li abbiamo lasciati al tavolo degli insegnanti insieme ad un bigliettino con su scarabocchiato qualche nome a caso – Vincent Stars, Simon Darkem… – tanto per segnalare che non potevamo prendere un merito e una punizione non nostrio.

 KESTRELS SPACCANO!

 Sean & Jericho Muldoon

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By vocestudenti | marzo 22, 2008 - 12:19 pm - Posted in Aprile 2064
Inauguriamo la stagione dei picnic con la Torta di Fragole

Non vi spaventate se vedete la gente attorno a voi più gentile, o molti starnutire come matti. Non è un nuovo attacco, ma il semplice arrivo della primavera, che rende tutti (o quasi!) un po’ più dolci! Insieme alla primavera dovrebbero essere arrivate anche le belle giornate: uso il condizionale perché in questi giorni, qui a Hogwarts, sembra che ci siamo abbonati ai temporali! Sperando che arrivino giornate un po’ più soleggiate, come ricetta di questo mese ho scelto uno dei dolci più adatti al periodo, sia per la reperibilità degli ingredienti, sia perché può essere un pretesto per far uscire quei Quidditchomani dei vostri fidanzati a fare un bel picnic in giardino (sempre tempo permettendo!). Quindi passiamo alla preparazione di una squisita torta di fragole!


Ingredienti

per la pasta frolla:

  • 100g di burro dolce (mi raccomando, prendete la qualità più morbida in commercio!)
  • 150g di farina
  • 50g di zucchero a velo
  • 10g di mandorle in polvere (anche tritate vanno bene!)
  • 1/2 cucchiaino di sale
  • 1/2 bustina di vanillina
  • 2 uova leggermente sbattute

per la crema:

  • 4 tuorli d’uovo
  • 500ml di latte
  • 40g di maizena (tranquilli, non è uno degli intrugli fatti dall’Applebaum, è solo farina di granturco bianca!)
  • 100g di zucchero

Preparazione

Per preparare la pasta frolla, che servirà come base per la vostra torta:
Mettete i 100g di burro in una ciotola e iniziate a lavorarlo con un cucchiaio finché non diventa morbido. Aggiungete, sempre continuando a mescolare, lo zucchero, le mandorle in polvere, il sale, la vanillina e le uova già leggermente sbattute in precedenza. In seguito, sempre mescolando, aggiungete la farina a poco a poco fino a ottenere una pasta molle. Ora prendete la pasta dalla ciotola, fatene una palla e spianatela delicatamente sulla carta pellicola, fino a formare una specie di disco. Lasciate riposare per almeno 4 ore in un luogo fresco e asciutto. Quindi imburrate lo stampo o rivestitelo internamente con carta da forno. Prendete la pasta e lavoratela ancora con un po’ di farina, poi stendetela col mattarello dandole uno spessore di circa 2-3 mm. Adesso arrotolatela delicatamente attorno al mattarello e srotolatela lentamente sopra lo stampo, disponendola bene sul fondo e sulle pareti. Se la pasta dovesse rompersi, “rincollatela” con un altro pezzetto di pasta inumidendolo. Passare col mattarello sopra lo stampo, per avere il taglio perfetto ai bordi, e tenere per 30 minuti in un luogo fresco e asciutto. Preriscaldate il forno a 180° e infornate per almeno 18-20 minuti, in modo da cuocere e dorare la pasta frolla. Far raffreddare bene prima di farcire con la crema.

Per preparare la crema, che farcirà la pasta frolla:
Mentre in un pentolino riscaldate il latte, montate bene i tuorli e lo zucchero, aggiungendo in seguito la maizena. Versate il tutto nel pentolino col latte e mescolate energicamente fino ad ottenere una crema densa. Togliete dal fuoco e versate in una ciotola di vetro, aggiungendo una noce di burro; lasciatela raffreddare, mescolando ogni tanto per mantenere la morbidezza della crema.

Per ornare la vostra torta:
Lavate le fragole velocemente e tagliatele nel senso della lunghezza. Prendete la base di pasta frolla, già cotta in precedenza, e versate all’interno la crema ormai fredda. Disponete le fragole a vostro piacimento: cercate d’essere più creativi che potete! Mettete su un bel vassoio e servite.

L’ultima cosa che mi rimane da dirvi è “Bon appetit!”.

Mya Owen

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By Alfred_Lewis | marzo 17, 2008 - 10:09 am - Posted in Aprile 2064

nome immagine

Questa è l’ultima parte della rassegna sulle Trasfigurazioni Estreme e di conseguenza anche l’ultima possibilità che avete di far entrare qualcosa di istruttivo all’interno del vostro cranio. Considerato però che mezza scuola preferisce restare aggiornata su pettegolezzi e altre bolidate così irreali che non ci crederebbe neanche J. Parker, è probabile che anche stavolta sarà carta sprecata. Ma Sinclair dice sempre che se anche solo una persona trae beneficio da un articolo, il suddetto articolo non sarà sprecato. Poverino, si vede che l’opera congiunta di stress per i M.A.G.O. e ore di ripetizione con Meredith lo stanno facendo uscire di testa. Meglio assecondarlo, non vorrei proprio vederlo strillare come un’isterica. Un po’ come ha fatto la Williams quando ha saputo della dubbia scelta della sua cara amica. Stavolta posso dire di condividere la sua reazione schifata scandalizzata. Non che lei se ne sia presa uno migliore, ma evidentemente le scimmie erano in svendita.  D’altra parte Dalis e Darsel, per quanto fieri rappresentanti della sezione animali, non rientrano nei miei interessi né in quelli della Trasfigurazione.
Il nostro primo esemplare è Harvey ‘Azzannacaviglie’, soprannome di cui potete immaginare il motivo. Questo piccoletto si è passato le caviglie di tutti i dipendenti del reparto di Trasfigurazione Sperimentale. Naturalmente, “passato” non nel senso inteso solitamente dalla Chloe, tanto per fare un esempio noto a tutti. Il simpatico Harvey ha attentato all’integrità di scarpe, caviglie, polpacci e anche ginocchia, da quando ha imparato a saltare. Nonostante sia stato definito giocherellone, io sono più dell’idea che non gli diano abbastanza da mangiare. Perché mai hanno ridotto così questa palla di pelo? Non ho ben afferrato il discorso della signora Graham sui suoi “problemi di solitudine”. Forse la sua personalità scoiattolo era troppo introversa e così hanno pensato di infilarci qualche gene felino. Pare che siano quelli più sfacciati. Peccato che oltre al gene felino sia venuta fuori anche la testa, zanne comprese. Si aggiunge un miagolio quasi perenne, dato che il nostro eroe sembra essere sempre in cerca di un amico. O un’amica, come si è premurata di chiarirmi la signora Graham. Spiacente, ma l’unica palla di pelo a mia disposizione è il Toponiglio e sono quasi sicuro che sia un esemplare maschio.
E questo è l’ultimo. Suppongo che si possa definire grazioso. Normalmente dovrebbe essere un maschio, a giudicare dalla criniera. Invece no, signori. Rubens è una femmina. Lucas non ha perso tempo con le insinuazioni, dato che Rubens non faceva altro che saltarmi addosso. È quello che mia madre ha definito un “esemplare particolarmente affettuoso” (l’animale, non Lucas). I miei polsi risentono ancora dei suoi gesti d’affetto e ho idea che quest’estate ne risentiranno ancora di più. Credo che mia madre si sia offerta di tenerlo a casa nostra fino a quando non gli troveranno una sistemazione. Che ce ne facciamo di una bestiaccia se abbiamo già mia sorella, davvero non lo so. E poi non sono sicuro di volere un gatto con la testa grossa quanto quattro Pluffe che si lecca i baffi alla vista dei tuoi polpacci. Perché sì, inizialmente Rubens era un gatto. Non chiedetemi se maschio o femmina, ora non scendiamo nei dettagli. La prima impressione avuta, più che una Trasfigurazione Incrociata, è stata quella di un leone che ha ingoiato un gatto tutto intero. Ma mi hanno assicurato che non si è trattato di niente di così cruento e che c’è stato semplicemente un piccolo errore di valutazione. Il problema ora è che Rubens ha sviluppato troppo la sua parte femminile e di conseguenza il suo istinto materno, perché pare consideri suoi cuccioli tutti gli esseri umani e non almeno fino ai vent’anni. Detto così potrebbe sembrare quasi carino, ma provate voi a farvi leccare la testa per un’ora mentre la vostra “mamma” tiene alla larga a suon di ruggiti tutti quelli che tentano di salvarvi. Detto questo, se qualcuno desidera adottare un gatto che faccia anche da babysitter, non esiti a contattarmi. E intanto spero che Rubens non inizi a soffrire degli stessi “problemi di solitudine” del suo compare Harvey, perché se quest’estate lei inizia a sfornare tante piccole palle di pelo che a dieci giorni ti possono già staccare le dita, allora io cambio casa, a costo di andare a dormire al porto di Scarborough.

Alfred Lewis

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By Loreen_Wallace | marzo 13, 2008 - 4:23 pm - Posted in Aprile 2064

Perché non si vive di solo Quidditch


Indovina la strega
Gioco a premi

Indovina la strega - cartaLo scopo del gioco è riuscire a ricomporre nel modo esatto la figura qui a sinistra.
Per riuscirci dovrete toccare con la punta della bacchetta i quadrati partendo da quello che andrà posizionato nell’angolo a sinistra e procedendo in ordine da sinistra a destra e dall’alto verso il basso.
Avrete tre tentativi a vostra disposizione, dopo i quali l’immagine sparirà. 
Se riuscirete a ricomporre in modo esatto la figura, in mezzo al giornale apparirà in regalo per voi una delle speciali Gobbiglie della Voce!!

Ogni Gobbiglia è particolare per il profumo che sprigiona quando si riesce a farla scontrare con una delle altre Gobbiglie e quelle di questo numero odoreranno di:

- miele
- cioccolato
- uovo marcio
- muffa
- caffè
- letame di drago


Per ridere un po’

Qual è il colmo per un lupo mannaro?
Avere la luna storta.

Qual è la differenza tra McBryant e una strega da Circolo del Pettegolezzo?
I baffi. McBryant non li porta.


Crucioverba

Crucioverba di aprile

Orizzontali

1. Gioco magico particolarmente apprezzato dal Prefetto di Tassorosso in carica.
8. Basta dirlo con convinzione per far alzare il proprio manico di scopa da terra.
9. Articolo indeterminativo maschile o femminile davanti a vocale.
10. Il contrario di Off.
11. Il primo uomo comparso sulla Terra escludendo Summers.
14. Quando misero al rogo Guendalina la Guercia, i Babbani ce le avevano accese.
15. Le iniziali della fotografa Grifondoro della Voce.
16. Il centro della teca.
17. Forma abbreviata per dire “company”.
18. Tempo verbale del greco antico usato per il passato.
21. Se vi infilate la bacchetta nell’occhio è probabile che questa sia la prima cosa a danneggiarsi.
24. Articolo determinativo femminile davanti a consonante.
25. Nome del cowboy protagonista di un famoso fumetto babbano.
26. Studia il concetto e la struttura dell’essere in se stesso.
27. Quelli del Teatro Magico di Londra sono di solito molto bravi.
29. Il principio del gusto.
30. Il cuore di lentamente.
32. Gli egocentrici come la Adams lo dicono troppo spesso.
33. Sposeresti mai McBryant?
34. In seguito.

Verticali

1. È il dormitorio dei nostri gufi.
2. Pietra dura, una qualità dell’agata.
3. Nell’ultima partita della scuola è stato catturato dalla Norvall.
4. Non vi consiglio di farlo con Hanks o con Right.
5. Lo dite quando canticchiate ma non sapete le parole.
6. Colui che propone un’idea in un partito politico.
7. L’inizio della Earnshaw.
8. Le secchione come la James lo dicono spesso in classe.
12. Le volte in cui Thomas Tacchi si fa la doccia.
13. Forse siete stati male da bambini quando avete letto uno dei suoi libri. Il suo cognome.
15. Diminutivo del Prefetto di Serpeverde che puzza.
19. Salsa al pomodoro e carne macinata tipica della cucina italiana.
20. Durante la rivoluzione francese c’era il primo, il secondo, il terzo.
22. Su quello del Quidditch, c’è un bel giro di Galeoni a scuola.
23. Cognome di Hana, studentessa al terzo anno di Grifondoro.
28. A te.
31. È la prima cosa che dite se vi danno un forte pizzicotto.


Runoku

Runoku

Il runoku è un gioco magico che aiuta maghi e streghe a tenere la mente allenata.
All’interno dello schema del runoku sono visibili nove colonne e nove righe, che formano nove quadrati composti da nove caselle ciascuno. 
In ogni riga, in ogni colonna ed in ogni quadrato, è possibile inserire una volta soltanto una determinata runa, che non potrà ripetersi nella stessa colonna, riga o quadrato. 
Il simbolo dovrà essere inserito con un colpo di bacchetta; se corretto, inizierà a brillare.
Una volta completato il runoku, brillerà tutto lo schema, finché non comparirà la scritta:

 

COMPLIMENTI!!


Soluzioni

 

soluzione strega gennaio soluzione cruciverba aprile soluzione runokoo stregoku

 

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By vocestudenti | marzo 9, 2008 - 7:29 pm - Posted in Marzo 2064
Come ha vissuto Hogsmeade la terribile notte del 29 febbraio

Sono passati già alcuni giorni dai terribili attacchi sferrati dall’Ordine del Sigillo di Fuoco ai danni della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, eppure High Street è pressoché deserta questa domenica pomeriggio di inizio marzo. Molti negozi sono chiusi, alcuni sono invece listati a lutto, mentre la maggior parte delle case ha le finestre e le porte sbarrate. I pochi passanti che mi capita di incrociare per la strada camminano in fretta, visibilmente nervosi in viso e non pochi con la bacchetta già alla mano, mentre guardano con sospetto ogni mago incappucciato e in generale qualsiasi forestiero della domenica. Hogsmeade è ancora sotto shock, e nondimeno all’erta. È, quindi, piuttosto a fatica che riesco a trovare qualche abitante disposto a parlare per la Voce degli Studenti. Entro per ascoltare il resoconto del proprietario dei Tre Manici di Scopa, la costruzione più vicina ai confini del castello, senza contare la Stamberga Strillante: non avevo mai visto il pub così vuoto. A parte due maghi con generosi boccali di Whisky Incendiario, habitué del locale, il proprietario è solo dietro al bancone. Ed è con un sorriso – il primo che vedo, da quando gironzolo per il villaggio – che mi accoglie, offrendomi una Burrobirra: mi conosce da quando, all’età di 13 anni, gli chiesi un’Acquaviola dopo una scommessa contro Patricia Clark. Scambio due chiacchiere con lui, prima di fargli qualche domanda più specifica in merito agli attacchi del 29 febbraio.
Meredith: Signor Chittock, immagino che si trovasse nel pub, la notte degli attacchi.
Chittock: Sì, esatto. Il locale era pieno, ringraziando Merlino. Era un venerdì sera come tanti altri, d’altronde.
M: Certo. Ma ha notato qualcosa di strano? Per esempio, strane Materializzazioni in strada? Discorsi sospetti?
C: No, temo di no. Ero molto occupato, come ho già detto. Ma a metà della serata sono finite le scorte di Burrobirra. È per questo che sono uscito in strada, sul retrobottega, per fare rifornimenti. È stato proprio in quel momento che ho sentito un rumore.
M: Che genere di rumore?
C: Beh, ‘rumore’ non è la parola giusta… un boato, ecco, sì. Proveniva dal Castello. Non sono stato l’unico a sentirlo, infatti molti dentro al pub sono usciti in strada a controllare, e anche qualche mago delle case vicine…
M: E che cosa avete visto?
C: Niente, in realtà. Doveva essere l’esplosione nella presidenza, perché erano da poco passate le undici, me lo ricordo benissimo. O almeno così riportava il Profeta. Comunque non ci siamo accorti di nient’altro, tranne quando le luci delle torri del castello si sono quasi tutte accese. E allora lì abbiamo capito che c’era qualcosa sotto…
M: Beh, ‘sotto’ è dir poco. E poi che cos’avete fatto? Avete avvertito qualcuno?
C: Come ho già detto, non potevamo sapere quello che stava succedendo. Insomma, se fosse successo dalle parti del Lago Nero, allora sì che avremmo potuto far qualcosa, o almeno capirci qualcosa! Ma il parco di Hogwarts è troppo lontano da Hogsmeade.
nome immagineRimango un altro po’ a parlare con il signor Chittock prima di riprendere High Street, e sotto suo consiglio entro dentro la Farmacia del signor Edmund Wonders. Ad accogliermi è il figlio, che scopro essere il padre di una delle testimoni all’attacco sferrato vicino al Platano Picchiatore dall’ennesimo elfo domestico per conto del Sigillo di Fuoco. Molto provato, ma nondimeno indignato, il signor Wonders mi rilascia un’infuocata dichiarazione “Come Bolide è possibile che sia successo tutto questo?! Hogwarts! Stiamo parlando di HOGWARTS! Uno dei posti più sicuri di tutta la Gran Bretagna! Ma dove Bolide erano gli insegnanti? E la Granger? La GRANGER? Mia figlia ha solo 15 anni! Poteva…” non riuscendo, di fatto, a richiamare alla mente quelle ore dolorose, trascorse nel panico e nell’incertezza, consapevole di avere una figlia forse in pericolo di vita a due passi da lui, ma impossibilitato a fare alcunché per evitarlo. Maggiormente disposto a raccontarmi le impressioni di quella maledetta sera è l’anziano pozionista, il nonno di Elizabeth Wonders. Forse attirato dal tono di voce sorprendentemente alto usato dal figlio, lo affianca ben presto dietro al bancone. Mi sorprende per la freddezza e la lucidità con cui ricorda i fatti: “Una nottataccia, ecco quello che abbiamo passato noi a Hogsmeade. Sapevamo che stava succedendo qualcosa, ma non sapevamo cosa. In strada si era radunato un folto numero di persone in seguito all’esplosione e sono cominciate a girare parecchie voci, ovviamente. Qualcuno ha nominato persino il nome di Greyback. Comunque, molti erano pronti a raggiungere anche i cancelli della scuola a piedi. Non auguro a nessuno quello che abbiamo passato io, mia moglie e la famiglia di mio figlio.”
Parole dal retrogusto amaro, quelle che gli abitanti di Hogsmeade mi hanno rilasciato. “Terribile! Terribile! Non abbiamo saputo niente fino alla mattina dopo!” ha affermato un’anziana strega prima di barricarsi nuovamente dentro casa. “Potevano attaccare anche qui! Potevano attaccare Hogsmeade!” continua a ripetere la maggioranza degli abitanti del villaggio. E in effetti la paura di un nuovo attacco, questa volta ai danni della stessa cittadina, è tanta. Ma la fuga di notizie dentro il castello e i pareri della Comunità Magica in merito, espressi nelle più importanti testate giornalistiche, decretano pressoché improbabile questa ipotesi: l’Ordine del Sigillo di Fuoco non ha attaccato la scuola per caso. Era Hogwarts l’unico obiettivo.
Non dimentichiamoci, quindi, dei nostri vicini di casa, questa volta spettatori – seppur in piccionaia – di un tragico evento avvenuto all’interno dei confini della scuola. Spesso guardare da un altro punto di vista una situazione può aiutare a comprenderla meglio.

 Meredith Pratt

 

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By vocestudenti | - 9:31 am - Posted in Marzo 2064

Molti dei nostri lettori sapranno chi è James Maruzzelli. Il giocatore americano ricopre il ruolo di Cacciatore nei Cannoni di Chudley ed è uno dei migliori Cacciatori del Quidditch-mercato: è settimo in classifica cannonieri con 39 goal. Sembrava che il suo rapimento e il successivo rilascio non avessero intaccato più di tanto le sue doti; in tanti tifano per lui e fanno fuoco e fiamme per trovare i biglietti e andare a vedere le partite in cui gioca questo idolo sportivo, ma…

Il Cacciatore dei Cannoni
James Maruzzelli

Quella sera era a Hogwarts: il 29 febbraio, quando tutto è capitolato, era qui. Era lui il misterioso ospite della professoressa O’Connor.
Qual è la cosa strana? Non c’è nulla di strano, si diranno i nostri lettori, e invece… qualcosa di strano c’è. Ma andiamo con ordine ad enunciare i fatti, già ingarbugliati di loro. La notte del 29 febbraio viene distrutta la Presidenza, imperversa la battaglia nei pressi del Platano Picchiatore e la professoressa O’Connor perde la vita.
Gli artefici di tutto ciò? Sono gli elfi domestici. Proprio quei piccoli figuri che si aggirano per il castello rimettendo ordine e facendo Materializzare nei nostri piatti ogni sorta di delizia possibile. Alcuni di loro, estranei al castello, quella sera hanno attaccato Hogwarts: il perché molti continuano a chiederselo. E fin qui ancora nulla di strano e soprattutto nulla di nuovo: tutte cose già scritte e già divulgate. Quello che forse ancora nessuno sa è che uno di questi elfi aveva puntato proprio il famoso ospite della professoressa per rapirlo e rubare la sua scopa. Perché?
Vorrei portare l’attenzione non su questo perché, ma su un altro perché: perché Maruzzelli se l’è poco dignitosamente data a gambe? Perché si è spaventato, risponderete voi, e io aggiungo: probabilmente qualcosa in possesso del talentuoso giocatore andava salvaguardato e la professoressa evidentemente doveva saperlo, dal momento che non ha esitato un attimo a perdere la sua vita per salvare lui che invece è fuggito a gambe levate.
Cerchiamo e ricerchiamo tra i vari articoli che lo riguardano su riviste famose e troviamo questa notizia: “La scopa di Maruzzelli è uno strumento molto particolare: a contatto con qualcuno che non è lui si dissolve”. Questo potrebbe persino spiegare il primo rapimento.
Inoltre, la nostra riflessione punta su questo: ancora una volta qualcuno, in questo caso un elfo domestico, voleva rapire lui per impossessarsi della scopa senza farla dissolvere. È possibile, anche se risulta strano che ad un elfo possa servire una scopa che non può utilizzare. È più probabile che questi elfi killer (va di moda chiamarli così tra le mura del castello) lavorino per conto di qualcuno che ha a cuore quello strano oggetto. Chiediamo quindi al professore di Incantesimi se c’è un incanto perpetuo che riesca a far sì che un oggetto si dissolva se non è in mano al legittimo proprietario. La risposta è negativa: non esiste un incanto di questo tipo che sia permanente. Ci sono parecchi incantesimi che fanno evanescere oggetti temporaneamente, ma non è il nostro caso. Una cosa del genere sembra più unica che rara. Che sia un metodo di protezione? Che la scopa di Maruzzelli non sia una semplice scopa, ma nasconda qualcosa di diverso?
La nostra conclusione è la seguente: forse alla scopa è legato un oggetto magico, qualcosa di potente in grado di far evanescere il suo involucro se non è a contatto con il legittimo possessore. E forse è proprio di questo oggetto magico che gli elfi dovevano appropriarsi per far contento il loro mandante (o i loro mandanti). Ormai non ci sono più molti dubbi su chi non si farebbe scrupoli di alcun tipo pur di raggiungere il proprio obiettivo. Al momento, scopa e proprietario sono ancora liberi di circolare, sebbene la loro attuale posizione non sia nota.

 Julie Davidson

 

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By Stephen Medicine | marzo 8, 2008 - 6:10 pm - Posted in Marzo 2064

Avvistamenti tra i monti cambrici

Sì, avete letto bene, alcuni Giganti sono stati visti in territorio gallese.
Il primo avvistamento è stato denunciato da una famiglia babbana sabato scorso, 1 marzo. Un uomo e una donna, con le loro due figlie, si stavano dedicando ad una tranquilla giornata di vacanza in montagna: le bambine giocavano a rincorrersi, la signora leggeva una rivista di articoli scandalistici sul mondo del cinetram, mentre il marito imprecava perché non riusciva ad accendere un fuoco decente su cui cuocere le bistecche. I maschi sono inetti in ogni comunità, a quanto pare. A turbare questa giornata idilliaca -sono Babbani, si accontentano di poco- si presentano, però, due enormi creature che costringono la felice famigliola a fuggire a gambe levate.
Visto che sono alti all'incirca sei metri, non stupisce che il loro arrivo in Gran Bretagna sia stato notato. Un’altra donna babbana, prima che le venisse modificata la memoria, ha rilasciato questa dichiarazione ad un giornalista de La Gazzetta del Profeta: "I loro piedi erano lunghi più di un metro e facevano tremare tutto. Uno di quei mostri mi ha quasi presa, mentre passava per la via principale del villaggio". È chiaro quindi che, per quanto si trovino in zone di montagna, i Giganti non si fanno scrupolo ad attraversare i centri abitati.
nome immagineNaturalmente questi sono solo due dei numerosi avvistamenti, che ci fanno capire che si stanno spostando verso sud, anche se non a grande velocità.
Il Dipartimento delle Catastrofi e degli Incidenti Magici del Ministero della Magia sta avendo il suo bel da fare a tenere segreta la faccenda. Il direttore dell’ufficio, Agust Torp, è stato tanto gentile da rispondere così al gufo con cui gli chiedevo una dichiarazione per il nostro giornale scolastico: "Se i giornalisti la smettessero di importunarmi in un momento in cui sono pieno di lavoro sino alla punta del cappello andrebbe di sicuro meglio!" Non era questo che volevo, ma rende l’idea dell’impegno che la situazione richiede, per lo meno. Con mio quasi inesistente rammarico ho deciso di disturbare un'altra volta Leo, o Leonard Wassal, per chi non lo conoscesse bene quanto lo conosco io, che è stato molto più cortese del direttore del suo dipartimento facendomi sapere che "effettivamente i Giganti hanno creato non poco scompiglio nelle comunità magica e babbana. Questo, quindi, non ha fatto altro che aumentare il lavoro mio e della mia squadra. Inutile dire che tutti i componenti del mio reparto sono stati sguinzagliati in giro per la Gran Bretagna, ma a volte capita di dover chiedere aiuto ad altri reparti, Auror compresi. Mi rendo conto che ultimamente, con i fatti che stanno sconvolgendo streghe e maghi, gli Auror stessi non sono molto disponibili, ma in effetti i Giganti stanno creando davvero troppi problemi. Non è facile gestire bestioni del genere." E io sono sicura che con lui a capo del Reparto Cancellazione della Magia Accidentale, quell'ufficio sia efficientissimo. Infatti gli abitanti della zona si ritrovano con una serie di catastrofi senza precedenti, che vanno dalla caduta di slavine, che distruggono interi villaggi, alle inondazioni che spazzano via pezzi di foreste. Il tutto naturalmente partorito dalla magia dei dipendenti degli uffici del Signor Torp, che si trovano a dover sostituire i ricordi degli abitanti di questi luoghi.
Dalle notizie che girano si sa che il Ministero della Magia ha inviato alcuni Auror a parlare con le creature, sempre che si possa definire parlare il modo in cui comunicano. Pare che questi, però, non abbiano ancora fatto ritorno al Quartier Generale. Il Ministero fa sapere che le trattative con i Giganti richiedono tempo e pazienza, a meno che non si voglia far loro del male con la magia. Persone come Marlene McGregor avrebbero da ridire su quest'eventualità, considerando il fatto che i Giganti sono in via d'estinzione. All'ultimo censimento della Cooperazione Magica Internazionale, infatti, sono stati contati non più di trecento Giganti sparsi per il mondo. La maggior parte del resto della comunità magica, però, sono sicura la penserebbe come me, ovvero: facciamoli fuori senza farci troppi problemi.
La ferocia e l'attitudine alla violenza dei Giganti si è dimostrata nei secoli. Continuano ad uccidersi l’un l’altro. I loro capi cambiano di continuo, ogni qual volta uno più grosso riesca a spodestare l’attuale riempiendolo di colpi sino a mandarlo all’altro mondo. E se anche vince il capo, provate ad immaginare che fine fa l’aggressore! Sono stati costretti dai maghi a vivere in gruppo, ma non ne sono capaci… speriamo si sterminino presto! Le loro guerre sono l'argomento principale del primo trimestre del quinto anno e McBryant ci ha fatto una testa così. Perciò non vi stupite se sono informatissima su queste cose. Non dormire nell'ora di Storia della Magia, a volte, può rivelarsi utile.
La loro comparsa comunque dà da pensare, soprattutto per la situazione in cui versa il mondo magico. Ogni grande scontro ha visto i Giganti schierarsi su uno dei due fronti, solitamente non quello dell'autorità vigente, spinti dall’idea che un nuovo governo potesse migliorare la loro posizione. L’Ordine del Sigillo di Fuoco ha usato gli Elfi contro di noi; io non stento ad immaginare che potrebbe utilizzare altre creature già raggirate in passato per lo stesso scopo.

Sunny Sputinc

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