Hogwarts tra paura e vendetta
Gli avvenimenti di questi ultimi giorni hanno profondamente scosso il mondo magico e soprattutto la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Grazie ai racconti dei sopravvissuti e agli articoli delle testate giornalistiche siamo riusciti più o meno a farci un’idea di cos’abbiano provato e cosa provino tuttora i presenti all’attacco. Ma quali sentimenti avvolgono il resto della scuola? Quali sensazioni si possono leggere negli sguardi spenti di chi c’è di fronte? È quello che abbiamo cercato di capire chiedendo, e chiedendoci, quale emozione l’accaduto abbia tirato fuori. Sono passati appena pochi giorni e gli animi di studenti e professori sono ancora scossi, talmente scossi da investire il castello con un’aura di paura e desiderio di vendetta insieme. La collinetta ove la O’Connor teneva le sue lezioni è popolata di gruppetti di studenti che si fermano lì con un fiore in mano o col capo chino, lasciando scorrere quelle lacrime che, durante le lezioni o mentre studiano, devono per forza di cose trattenere. Un viavai di gente affolla il corridoio che conduce all’infermeria: i volti preoccupati accolti dal dolce sorriso delle infermiere, un alone di sofferenza in quella camerata ove riposano i superstiti feriti che non hanno voglia di parlare, poiché il tutto brucia ancora troppo. Capita d’ascoltare gruppi di ragazzini del primo anno che ricordano la sera dell’accaduto: la paura si legge ancora nei loro occhi. Da alcune frasi rubate riusciamo a ricostruire la situazione nella quale si sono trovati quella notte: bloccati dai Prefetti nei dormitori, sentivano i boati delle esplosioni, inermi e terrorizzati e soprattutto ignari di ciò che stava succedendo. Ma i ragazzi più grandi non sono da meno, e le reazioni all’accaduto lo possono provare! Nelle Sale Comuni capita di vedere chi ancora piange la perdita di una delle professoresse più dolci del castello, chi elabora ipotetici piani d’attacco nell’eventualità di un nuovo assalto, ma c’è anche chi promette vendetta, chi ha paura, chi vuole tornare a casa e chi è pronto a scendere in campo.
Tutto ciò ha trascinato la scuola nel caos: le lezioni non vengono più seguite con lo stesso interesse, il castello è deserto, ogni singolo rumore strano mette sull’attenti gli abitanti di Hogwarts. Si è diffusa tra gli studenti la fobìa degli elfi domestici: pronunciare la parola elfo, soprattutto tra i primini, scatena un fuggifuggi generale e il panico si dipinge sopra i loro volti. Ma non è solo il terrore a far da padrone in questi giorni di quiete dopo la tempesta. Sapore di vendetta si assaggia nei piatti degli studenti in Sala Grande: desiderio di rivalsa di chi ha perso i propri affetti, sguardi crucciati ma determinati a non lasciare i colpevoli impuniti. Avvicinandosi alle aule in cui si tengono le lezioni, dagli studenti più grandi si colgono frammenti di discorsi, di sussurri, di parole che fanno capire che Hogwarts non si è arresa agli eventi ma vuole combattere, così come ha combattuto quella tragica sera. Facendo un giro tra i corridoi del castello sentiamo i commenti dei ritratti alle pareti, che scuotono il capo, piangono o discutono tra loro, a riprova del fatto che nulla qui è morto. I presidi dipinti sui quadri della presidenza distrutta hanno trovato rifugio nei quadri della scalinata e mostrano la loro indignazione, oltre alla paura per tutto quello che è accaduto. E nelle Sale Comuni? Che avviene nelle Sale Comuni? L’entusiasmo dei ragazzini più piccoli sembra essersi spento, improvvisamente c’è un silenzio di tomba. Sono schivi, corrono veloci da un’aula all’altra senza dire una parola. Loro sono tra quelli che più stanno patendo in questi giorni, poiché sono i più indifesi: sanno che non avrebbero potuto far nulla e sanno altresì che, in una situazione del genere, i primi a perire sarebbero proprio stati loro. E allora li vedi percorrere il giardino guardinghi alla ricerca di uno studente più grande cui affiancarsi e che dia loro sicurezza. Il pensiero che i famigliari all’esterno possano essere vittime di qualche nuovo attacco fa aumentare la tensione fra i ragazzi; come il Sigillo di Fuoco sia riuscito ad entrare nel castello è una cosa che si chiedono in molti. Tutto quello che è accaduto negli ultimi giorni ha fatto scattare il campanellino d’allarme in tutti noi. La tensione e lo sgomento hanno preso il posto delle risate e degli scherzi; una maturità improvvisa si nota sul volto di tanti. C’è una sola cosa da dire: il mondo sta cambiando e noi siamo pronti a reagire.
Elheonor Moore & Mya Owen