By Vincent Stars | gennaio 26, 2009 - 9:38 pm - Posted in Febbraio 2065

Un gruppo davvero particolare

Black PotionÈ la seconda volta che, ascoltando Radio Strega Network (RSN), trovo qualcosa che mi colpisce particolarmente. Premetto che non so molto della musica magica inglese, per il semplice fatto che vivo in Francia, con diverse tradizioni musicali. Però sono rimasto piacevolmente colpito quando la piccola radio della Monte si è sintonizzata per caso (sì, come no) sul canale radio. Mandavano un successo degli anni ’60, pezzo che potrà ricordare la Fleetwood. E con questo non voglio dire che sia una vecchia bacucca, perché non mi permetterei mai di rivolgermi con questi termini verso la nostra assistente di Pozioni, ma semplicemente ricollego la sua materia alla canzone. Infatti il titolo è “Love Potion Number 9” cantata dai grandissimi Black Potion, un gruppo con componenti di colore che avevano particolare successo nel mondo magico negli anni ’60.
La carriera del gruppo è stata segnata da alti e bassi, come qualsiasi band che si rispetti. Furono accusati anche di traffico illegale di paioli, ma meglio analizzare la loro storia passo per passo.
Jeremy Blackstone fu il leader del gruppo sin dalla creazione dei Black Potion. Uno studente un po’ ribelle a cui piaceva il sound old style e il gospel, già segnò la sua carriera canora entrando a far parte del coro di Hogwarts. Molte volte gli furono affidati dei pezzi da solista nel gruppo scolastico e tutti era sempre affascinati dal trasporto che provocava e dall’entusiasmo che inseriva nei pezzi da lui cantati. Nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts incontrò il grande Bobby J, il leader morale del gruppo, che all’epoca era abbastanza pedinato dai professori per il suo temperamento forte e trasgressivo. Non a caso fu lui a introdurre la moda del mantello alto fino al ginocchio e non, come era d’uso all’epoca, sino al tacco delle scarpe. Bobby e Jeremy avevano poco in comune, se non la passione per la musica. Così iniziarono a scrivere alcune canzoni, più per hobby che per una prospettiva futura come cantanti. Pensate che inizialmente Jeremy voleva diventare Guaritore e Bobby entrare nel giro dei Paioli a contrabbando (cosa che poi riuscì a far rientrare anche nella strada del successo dei Black Potion). Gli altri componenti si aggiunsero una volta lontani da Hogwarts.
I gemelli Kean, Keen e Kaan Twincerd si unirono al gruppo tre anni prima del lancio radiofonico della band. Infatti, incontrati per caso dai due ragazzi prodigio ai Tre Manici di Scopa, i gemelli erano appena stati rifiutati per l’ennesima volta a far parte della banda di Hogsmeade. Guarda il caso a volte! Bobby e Jeremy avevano proprio bisogno di un suonatore di cornamusa, uno di tamburello e un esperto di percussioni, quali erano i Twincerd. E così entrarono anche i gemelli nel gruppo, iniziando così a creare inconsciamente quello che ora è conosciuto come il Black Potion. Purtroppo, come tutti i gruppi che si rispettano, i cinque ragazzi incontrarono parecchie difficoltà nello scalare la vetta. Solamente con il loro successo “Love Potion Number 9” sbancarono su tutti i fronti fino a piazzarsi al primo posto della Hitzard.
Fama e successo sono armi pericolose soprattutto se date in mano ad un uomo come Bobby J, che rovinò tutto quello che i ragazzi avevano costruito, immischiandosi in un traffico illegale di Paioli di peltro dal fondo di un millimetro! Naturalmente non erano regolamentari! Così il gruppo andò in rovina. Bobby J fu incriminato e portato davanti al Wizengamot e presto furono dimenticati da tutti.
RSN ha riproposto la loro canzone in vista del centenario della comparsa dei Black Potion e io sono felice di scrivere questo pezzo per la Voce, chissà se vi può far appassionare al gruppo! Vi ripropongo la canzone che li ha portati al successo!

Ho portato i miei problemi a Madame Ruth
Tu conosci quella Megera col dente d’oro
che abita tra la trentaquattresima e Vine
e vende bottigliette di Pozione d’Amore n. 9

Le ho detto che ero una frana con le ragazze
e lo sono sempre stato, dal lontano 1956
Mi ha letto la mano e ha fatto un gesto magico
dicendo: "Quello che ti serve è la Pozione d’Amore n. 9"

Allora si è abbassata, girata, mi ha fatto l’occhiolino
e mi ha detto "La preparerò proprio adesso nel lavandino"
Odorava di trementina e sembrava inchiostro di china
Mi sono tappato il naso, ho chiuso gli occhi e ne ho buttata giù un po’
Non sapevo se era giorno o notte
Ho cominciato a baciare tutti quelli che vedevo
Ma quando ho baciato un Auror tra la trentaquattresima e Vine…

Lui ha frantumato la mia bottiglietta di Pozione d’Amore n. 9
Pozione d’Amore n. 9
Pozione d’Amore n. 9
Pozione d’Amore n. 9
Pozione d’Amore n. 9

 

Vincent Stars
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By Lottie | gennaio 19, 2009 - 4:46 pm - Posted in Gennaio 2065

Anche prima dei provvedimenti presi dal nostro Vicepreside, il professor McBryant, in Gran Bretagna il livello di istruzione a Hogwarts era considerato il più alto di tutte le scuole di magia – non che in Gran Bretagna ci siano altre scuole di magia e stregoneria al livello di Hogwarts, sia chiaro, al più è presente qualche rurale istituzione scolastica di primo livello nei villaggi irlandesi sconosciuti ai più, ma il Ministro della Magia ripete questo ogni volta che appare in pubblico e, se lo fa, sicuramente avrà i suoi motivi.
Ad ogni modo, certo un così alto livello di istruzione richiede adeguati sacrifici. Non è raro che noi studenti arriviamo alla fine del primo quadrimestre letteralmente sommersi da compiti in classe e interrogazioni ed esercitazioni pratiche; se nel biennio conclusivo la situazione vagamente migliora, in quanto con l’ aumentare dell’ impegno diminuisce per forza di cose il numero delle materie, mi sento tranquillamente in condizione di dire che i primi quattro anni (se affrontati con il dovuto impegno, certo) sono drammatici e per colmo di sventura sfociano pure in un quinto anno improponibile, quello dei G.U.F.O.
LibriSi dice che sia tutta questione di metodo di studio, certo. Secondo i professori e gli esperti del Ministero, allo studente si richiede un impegno medio: attenzione alle lezioni del mattino la maggior parte dei casi, compiti per il giorno dopo quasi sempre fatti, appunti ricopiati e messi in ordine entro la settimana. Facendo tutte queste cose puntualmente, si potrebbero avere buoni risultati e il tempo necessario per fare ciò che più ci piace. Perlomeno, questo dicono i manuali di didattica della magia dai tempi di Godric Grifondoro ad oggi (anzi, dal settecento ad oggi, visto che la didattica della magia fu messa per iscritto la prima volta da Amalia La Rossa, con l’ opera “Dell’ incerto e irto cammino del giovane in su per il monte della conoscenza”). Il problema è che Hogwarts non è un’ utopistica scuola di Magia e Stregoneria situata sull’ immaginaria isola di Sophia, né gli studenti che la frequentano sono i giovani Enrico e Cathy, come nel testo di La Rossa. A Hogwarts non sempre i professori sono i perfetti docenti immaginati nel 1769 da Amalia, ma esseri umani che, pur in buona fede, commettono sbagli: per esempio, compiti a sorpresa di Incantesimi il lunedì mattina o spiegazioni le ultime ore del venerdì pomeriggio. Né gli studenti sono sempre all’ altezza del brillante Enrico o della diligente Cathy: personalmente, pur avendo sempre studiato con impegno e cura, talvolta m’è capitato di non sapere come fronteggiare due compiti ed un’ interrogazione la stessa mattina. Li ho affrontati e superati, certo, senza nemmeno avere una GiraTempo, ma a che prezzo? Notti insonni, crisi isteriche, pozioni tranquillanti bevute nei giorni precedenti come succo di zucca…
Adesso che sono fra “i grandi” posso permettermi di osservare queste cose con un po’ di distacco. Ma credetemi, è veramente difficile rimanere distaccati quando ad una ragazzina di dodici anni vengono chiesti gli Incantesimi Rallegranti per il giorno dopo e lei, in biblioteca con l’ amica del cuore, viene da te con le lacrime agli occhi e ti chiede, visto che appunto sei grande, aiuto. Come fai a spiegarle che un incanto di solito non si impara in un pomeriggio e che, di solito, bisogna prepararlo con cura precedentemente? «Il professore c’ha detto che sennò non ce la fa a finire il programma di Storia della Magia» mi ha detto stamattina un ragazzino in biblioteca, secondo anno a dire troppo, e io sono rimasta turbata. Possibile che il professor McBryant, da insigne storico e grande intellettuale qual è, non si renda conto di come questa frenesia del finire programmi troppo articolati, questo far strozzare di superficiali conoscenze i ragazzini uccide la vera cultura? Umilmente, da queste pagine, propongo assieme ai nuovi cambiamenti scolastici una revisione dei programmi, affinché finalmente vengano adeguati a bambini e bambine reali, e non ad immaginari personaggi concepiti da – con tutto rispetto – una settecentesca poetessa che un bambino vero probabilmente non l’ ha visto mai, nemmeno da lontano.

Charlotte Midlee

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By Stephen Medicine | - 1:59 am - Posted in Gennaio 2065
 
Dopo ogni partita di Quidditch c’è sempre qualche buontempone che sottrae il bollettino medimagico dell’infermiera di turno e lo affigge in bacheca. Visto che la cosa pare divertire  molti, mi sono chiesto cosa potrebbe dire sul Quidditch in senso stretto la nostra infermiera più anziana. Per questo sono stato in Infermeria per un sacco di tempo il mese scorso e non perché mi sono preso il vaiolo di Drago come qualcuno si è divertito a dire in giro. Stavo semplicemente cercando di persuadere l’infermiera a scendere allo stadio con me per vedere la partita Serpeverde contro Corvonero.
Dopo essere stato legato, tacitato, appeso a testa in giù, intrappolato dalle tende divisorie trasfigurate, fatto penzolare appeso per i pollici fuori dalla finestra e tutta un’altra serie di cose simili partorite dalla mente della vecchiaccia dolcissima Madame Drybottle, la donna si è decisa a capitolare. È venuta con me alla partita.
Purtroppo, dovendo assistere alla partita in mezzo ai professori, non sono riuscito né a prestarci molta attenzione e neppure a fare i miei soliti giri per le diverse torri. La torre delle autorità, però, mi ha dato abbastanza materiale.
Il professor Strawberry si è messo seduto accanto al professor Spellman. Vedere due docenti chiacchierare ad una partita di Quidditch come se fossero persone normali fa un po’ ribrezzo. I discorsi del professore di Babbanologia e di quello di Trasfigurazione sono iniziati parlando dai Battitori Corvonero. Con il Professor Strawberry che si chiedeva quanto fosse sensato permettere ad un quarto di mannaro di giocare da Battitore, con il rischio di risvegliare la bestia che è in lui, e Spellman che neppure lo ascoltava, elogiando i pupilli della sua casa con frasi tipo ‹‹Ah, quell’Hargreaves! Ha trascurato per un attimo la mia materia, ma a quanto vedo il risultato è comunque eccezionale. Penso proprio che la coppa rimarrà nel mio ufficio, eh, Tullius?››, passando poi ai Cacciatori ‹‹Che magnifico trio di Cacciatori che abbiamo, impossibile fregarli!››. L’unica volta che l’ho sentito pronunciare il nome di un Serpeverde è stato per dire: ‹‹Ma che sta facendo Clover, mi vuole ammazzare la James?!››.
Ad un certo punto della partita ho pensato che a prestare attenzione ad uno che di scope ne capisce qualcosa ci avrei guadagnato, ma non è che i commenti del professor Kingsbadger siano stati molto più interessanti. Per lo più sembrava spaesato mentre si rivolgeva ad una professoressa Keynes poco più interessata di McBryant e le diceva cose come: ‹‹Ma quella là… lo sa che quell’altra… non è in squadra con lei?››. Seguendo le sue dita ho capito che parlava della Adams e della O’Neil. Ma non erano solamente i giocatori Serpeverde a lasciarlo dubbioso, infatti sulla Austen ha chiesto: ‹‹Kee, spiegami una cosa, che non ho ancora capito: qui chi fa il giro più veloce del campo non prende nessun punto, vero? Se è così, mi spieghi cosa sta facendo quella lì?››.
Più caotica e divertente la situazione alla mia destra, dove il professor Sabu ammorbava tutti quelli vicino a lui con l’elenco minuzioso e dettagliato di tutte le proporzioni auree presenti in un campo di Quidditch. Reed alle sue spalle fingeva di sbattersi la bacchetta contro il bassoventre, mostrando gestualmente quanto trovasse noiosi quei discorsi, mentre non sono riuscito a capire se la faccia assassina di Powell fosse dovuta a Sabu oppure ai Serpeverde che prendevano l’ennesima batosta in campo.
Subito dopo il fischio finale, vista la marea di feriti, la Drybottle è sparita quasi alla velocità della luce. Come è stato possibile non lo so, mentre salivamo sugli spalti delle autorità ho pensato di doverla prendere in braccio, visto il fiatone che aveva. Evidentemente le centinaia di anni d’età cominciano a farsi sentire in salita, anche se in discesa non li avverte proprio… mah!
Il giorno dopo la partita sono tornato in infermeria. Essere accolto con un ‹‹cos’altro vuoi?›› esasperato non mi ha fatto molto piacere, ma per lo meno non ha messo mano alla bacchetta e, dopo che le ho ricordato che doveva dare giudizi e voti, si è calmata.
 
Pagelle Corvonero
 
Justin Parker
Giudizio: ragazzo assennato. Si è tenuto lontano da… quelle palle nere e anche dalle altre rosse.
Guardi che ce n’è soltanto una di palla rossa e si chiama Pluffa, mentre quelle nere sono i Bolidi!
Si capiva, non fare il pignolo!
Voto: 9
 
Dirk Hargreaves
Giudizio: ragazzo disgraziato! È violento e cattivo, poi corre troppo su quella scopa. Oltre a far male agli altri, rischia di farne a se stesso, anche se quello sarebbe il danno minore, in effetti. Deve aver preso quello bello ma non brillante per un fantoccio da allenamento. Non sono riuscita a tenere il conto dei Bofidi che gli ha lanciato contro!
Voto: 1
 
Francis Roines
Motivazione: ragazzo sconsiderato! Uno nelle sue condizioni non dovrebbe provare il suo fisico con fesserie come gli sport violenti! La sua è una situazione insolita. Io non sono certa di come reagirebbe ad una serie di Incantesimi Saldaossa fatti in luna crescente prossima al culmine!
Voto: 3
 
Elinor Austen
Giudizio: ragazza distratta. Il Polide che l’ha presa poteva evitarlo. Il ragazzo strano non l’ha colpito tanto forte. Però la posso capire, doveva assicurarsi che il ragazzo santarellino non la uccidesse per sbaglio o che non si uccidesse per sbaglio.
Voto: 5
 
Relena Lilyan Rei O’Neil
Giudizio: ragazza orribile! Ogni volta che tira la Truffa secondo me non lo fa con l’intento di centrare un anello, ma con quello di prendere in pieno il… la ragazza prudente. Quando lei era capitano, i Corvonero non era dopo le partite che finivano in infermeria, ma dopo gli allenamenti. Da questo lato preferisco il ragazzo disgraziato ed è tutto dire!
Voto: 3
 
Tiffany Trott
Giudizio: ragazza incavolata! Guarda, ero tentata di darle un bel voto, in fondo sembrava quasi una persona civile, nonostante giocatore di Quidditch e civiltà non siano accostabili, ma il modo di fare aggressivo non me lo permette. Ad un certo punto ho pensato che avrebbe potuto mollare un pugno a sua madre, se solo se la fosse trovata vicino in volo mentre tentava di recuperare la Pluzza.
Voto: 5
 
Krystal James
Giudizio: ragazza quasi fortunata. Mi sembra di capire che non è tutto merito suo se riesce a passare illesa buona parte della partita. Anche perché nel solo momento in cui deve fare qualcosa gioca a “dai, facciamoci del male!” con quell’altro bello ma non brillante.
Voto: 4
 
 
Pagelle Serpeverde
 
Marlene McGregor
Giudizio: ragazza prudente. Ha fatto bene a scansare tutte le… Bluffe. Ti immagini cosa le sarebbe potuto succedere se una pallonata di quella ragazza orribile avesse raggiunto il suo setto nasale? Le do un voto più basso rispetto al ragazzo assennato dell’altra squadra, perché mi è parso di vederla provare a prendere la palla ogni tanto.
Voto: 8
 
Alfred Lewis
Giudizio: ragazzo santarellino! Devi vederlo quando viene qui con la sua amica, quella distratta. È tutto una premura e poi, all’improvviso, salta fuori che nei ritagli di tempo gioca a cercare di frantumarle le ossa! Quando si è messo in combutta con lo sconsiderato per far male alla ragazza più che sfortunata avrei voluto attorcigliargli le orecchie.
Voto: 1
 
Stephen Medicine
Giudizio: ragazzo strano. Si vede che gli dispiace far male, non ci va mai giù pesante, ma nonostante questo si ostina a frequentare quegli altri ragazzacci con il bastone di legno. Quando viene in infermeria, io ci provo a farglielo capire che sbaglia, ma non mi dà retta!
Voto: 4
 
Ambrosia Adams
Giudizio: ragazza fallosa! Ogni volta che si avvicinava qualcuno, provava a mollargli pugni, calci, schiaffi, morsi, insomma non mi pare proprio che si giochi così!
Sono delle mosse particolari, delle finte per far paura.
Macché finte! Quella picchia per davvero.
Voto: 3
 
Elisabeth Dark
Giudizio: ragazza più che sfortunata! Povera stella, due contro uno, ma ci ho pensato io. Quello sconsiderato l’ho fatto picchiare da un battipanni animato e quello santarellino con un laccio emostatico che ho incantato perché si allungasse e schioccasse sulle sue orecchie! Certo, lei è sempre una giocatrice di Quidditch, quindi se le cerca, ma così non va bene, devono imparare!
Ma anche quella è una mossa particolare!
Finiscila con questa storia delle mosse particolari! Un modo carino per dire che sono validi i colpi in gruppo!
Spero che questa esperienza le insegni che i… Colpidi vanno evitati.
Voto: 6
 
Syd Mayson
Giudizio: ogni volta che ha toccato la… Sbuffa arriva anche un… una delle altre palle! Ad un certo punto mi sono chiesta se non avesse qualche fattura appiccicata addosso! Non sembrava per niente una cosa normale!
Voto: 3
 
Jeremy Clover
Giudizio: ragazzo bello ma non brillante. Io capisco che si voglia prendere il… Bollino a tutti i costi, ma così mi pare veramente troppo. Ha rischiato di farsi male di brutto ed in effetti se l’è anche fatto, per di più portandosi dietro quella quasi fortunata.
Voto: 2
 
Ho avuto la mia risposta! La Drybottle sul Quidditch in senso stretto non può dire niente di niente. È definitivamente appurato che ha un suo metro particolare per la valutazione del gioco e io me ne dissocio completamente. Giuro che ci ho provato a farle commentare la partita e non il comportamento rischioso o meno dei giocatori. Ad un certo punto mi sono anche infervorato, perché le pagelle non andavano per niente bene e lei continuava a sbagliare i nomi delle palle e a chiamare tutti con appellativi improbabili, ma a tradimento mi ha fatto ingurgitare una bottiglietta di Pozione Rilassante e… accidenti se funziona quella roba!
 
Robert McReady
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By Simon Darkem | gennaio 17, 2009 - 9:17 pm - Posted in Gennaio 2065

borsaL’altro giorno in biblioteca ho assistito ad una scena piuttosto sconcertante, che ha coinvolto la nostra cara Madama Hawthorne e due studenti del quarto anno, appartenenti entrambi alla casa Grifondoro. Non faccio i nomi di questi due individui altrimenti ci rimetto la pelle per pura privacy, ma voglio esporvi la vicenda. Ero tranquillamente seduto nel mio solito angolino del Reparto di Incantesimi, quando la mia attenzione è stata attirata da un ragazzo e una ragazza, appartati su una panca alle mie spalle. Lei avvinghiata come un polipo a lui, intento a baciarla vigorosamente, noncurante del fatto che io stessi assistendo… Cioè, forse neanche mi ha visto, credo. Comunque, sta di fatto che ho subito raccattato la mia roba per filarmela e lasciare ai due un po’ di intimità, quando mi sono ritrovato la strada sbarrata da Augusta Hawthorne, in preda a una delle sue solite crisi isteriche, cosa che ho ritenuto abbastanza pericolosa, vista la bacchetta stretta nel suo pugno. Quindi mi sono fatto da parte, e l’ho lasciata libera di avventarsi sui due piccioncini. Ora non vi racconto per filo e per segno gli sviluppi, ma potete intuirli da soli, visto che pochi minuti dopo due Grifondoro hanno percorso a tempo di record il corridoio del terzo piano, destando l’ilarità dei presenti, inseguiti dalle loro stesse borse, che ho rinvenuto addirittura due piani più in alto… Ah, colgo l’occasione per dire che le ho io.
Vi racconto questo non certo per esporre alla scolaresca un singolo caso di tempesta ormonale e spettegolare su due individui a caso, ma proprio per affrontare l’argomento inerente. Quante volte vi è capitato di incontrare una coppietta intenta a sbaciucchiarsi sotto gli occhi di tutti, o di trovare, nel caso dei maschi, una copia di PlayWizard nei bagni? Quella rivista gira parecchio tra gli studenti dal terzo anno in su, per ovvi motivi. C’è perfino qualche temerario che ne appende le copertine in dormitorio, o che si apposta nei bagni per venderla ai poveri tredicenni, ignari della scabrosità della rivista. Ok, naturalmente è normale, data l’età critica in cui ci si trova tra i tredici e i quindici anni, ma tutto questo è giusto? Insomma, quanto può giovare ai nuovi arrivati assistere a queste scene, che potrebbero fargli venire voglia di provare? Ancora non credo che sia successo, ma credo che, continuando così, prima o poi non dovremo sorprenderci, se qualche primino tentasse di baciare una sua coetanea, per imitare il "suo idolo". Fortunatamente PlayWizard è incantato in modo da risultare bianco agli undicenni, perché altrimenti finiremmo nel caos più totale. Non vi dà da pensare che McBryant non sia ancora intervenuto su questo fronte? Be’, forse non è mai successo durante le sue lezioni, però sarebbe giusto che qualcuno lo informi. Dopotutto non è facile far crescere centinaia di studenti in un luogo simile, e prendersene la responsabilità! Professor McBryant, su, apra gli occhi! Ci sono cose ben più importanti della pulizia in bacheca. Dobbiamo pur sempre mantenere un minimo di dignità in questa scuola millenaria, no?

Simon Darkem

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By Alcy | gennaio 15, 2009 - 11:19 pm - Posted in Gennaio 2065

Brenda ha perfettamente ragione, è il blu il nuovo verde di questo anno scolastico. Il mio problema è che creare una bevanda alla moda di colore blu è piuttosto problematico… magari con i mirtilli potrebbe funzionare, ma non saprei dove trovarli in questa stagione.
Ecco perché vi propongo questa variante alla solita zuppa di piselli. Si tratta di un aperitivo saporito, analcolico e profumato che ho visto preparare ai Tre Manici di Scopa durante la mia ultima scappatella in quel luogo.
Lo hanno chiamato "l’aperitivo di Salazar", presumo per via del colore, ma vi assicuro che non è un veleno, lo possono bere tutti (io sono ancora viva, no?) ed è anche buono. Provare per credere.


…ovvero una zuppa di piselli da sorseggiare in compagnia

AperitivoIngredienti

Per la zuppa:

  • 1 kg di piselli freschi
  • 15 foglie di menta
  • 20 cl di panna
  • Sale
  • Pepe

Per il brodo:

  • 1 carota
  • 1 cipolla
  • 1 costa di sedano
  • Sale
  • Gallina

Procedimento

Per prima cosa è necessario cucinare il brodo di pollo. Prendete la gallina, preferibilmente già morta, spiumata. Togliete la pelle in modo che rimanga di un bel rosa e cercate di eliminare lo strato di grasso sottostante, aiutandovi con un coltello affilato.
Riempite il vostro calderone di acqua, salate e metteteci dentro tutte le verdure (prima è il caso di pulirle) e la gallina. Accendete un bel fuoco sotto il calderone e portate ad ebollizione. Appena l’acqua inizia a bollire, abbassate la fiamma e lasciate che il brodo sobbolla per circa due ore. Ogni tanto è necessario togliere la schiuma che si forma sulla superficie.
Terminata la cottura, bisogna filtrare il brodo, aiutandosi con un colino, per eliminare i grumi e i pezzi di grasso. Togliete il pollo e le verdure e mettete il vostro calderone in un luogo freddo (con la temperatura che fa adesso a scuola, io consiglio sempre di metterlo fuori dal davanzale di una delle finestre del vostro dormitorio).
Dopo almeno quattro ore, potete prendere il vostro calderone e iniziare a far diventare la vostra zuppa del colore dei Serpeverde. Diluite il brodo con mezzo litro di acqua, mettete dentro tutti i piselli, portate di nuovo ad ebollizione e salate. Lasciate cuocere per cinque minuti e poi spegnete il fuoco.
Sgocciolate i piselli, utilizzando uno scolapasta e versando il brodo all’interno di un altro calderone. Raffreddate i piselli con un giro dell’incanto Frigo. Una volta raffreddati, mescolate assieme i piselli (cercando di romperli e ridurli in poltiglia) dieci foglie di menta, la panna e metà del brodo usato per cucinare e messo da parte. Usate questo liquido di cottura finché la consistenza della zuppa non raggiunge il livello desiderato. Raffreddate quindi il tutto con tre giri di Frigo e conservate il calderone in un luogo freddo.
Prima di servire, versate la crema verde in quattro bicchieri, regolando di sale e pepe e decorando con le rimanenti foglioline di menta.

Variante

Questa velluta può essere servita anche d’inverno (al Paiolo Magico la trovate tutto l’anno), se servita calda. In questo caso mescolate i piselli senza le foglie di menta per aggiungere, invece, qualche pezzettino di pancetta affumicata poco prima di servire.

Alcyone Webber

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By Alfred_Lewis | - 5:11 pm - Posted in Gennaio 2065

Lo so, lo so! Ho rimbambito mezza redazione a furia di parlare della riapertura delle più disparate gare di stagione! In realtà era necessario scriverci su almeno cinque articoli. Sì, cinque, come minimo! Lewis però ha detto che non era il caso di avvertire tutta la scuola circa Tornei a cui al momento nessuno può partecipare. Qui siamo carenti di spirito sportivo, altrochè. Comunque è riuscito a convincermi a «non ammorbare l’intera scuola con la raccolta delle quattrocentoquarantaquattro regole delle corse degli Streeler» (traduzione: mi ha minacciato di far bere alla White un po’ di Amortentia con dentro i miei capelli), ma in cambio mi ha permesso di fare un breve sunto delle quattro gare più interessanti, scartando quelle che non conoscono neanche i maghi eremiti del Tibet. Ho cercato di spiegargli l’importanza di riportare gli alberi genealogici di tutti i partecipanti di tutte le gare e lui mi ha chiesto dove di preciso volevo che mettesse gli alberi genealogici. Ho pensato quindi che fosse meglio mantenere la promessa e limitarmi al sunto.

Voli dei cavalli alati. Questi li ha nominati proprio Lewis in editoriale. Le gare al Volippodromo di York sono state riaperte sin dal primo dicembre, per inaugurare la stagione invernale. In questi mesi il Volippodromo è coperto da una cupola che funziona come il soffitto incantato della nostra Sala Grande (ovvero riflette il cielo all’esterno, in caso qualche testa vuota abbia pensato che la Sala Grande fosse priva di soffitto). C’è una sola differenza: la cupola lascia passare le precipitazioni atmosferiche, elemento che ovviamente rende le corse più pericolose e, di conseguenza, più divertenti da guardare. Quest’anno alle gare singole partecipano dieci fantini con i rispettivi animali, e il campione in carica è un pegaso maculato di nome Greyfast. Ai voli singoli si affiancano i voli con le bighe, guidate in aria da due cavalli. Uno di questi voli è stato due anni fa protagonista di un incidente quasi mortale. Due bighe si sono scontrate e le ruote di una avrebbero tranciato a metà l’auriga dell’altra, se il mago non si fosse sbrigato a Smaterializzarsi.

Crup

Corse dei Crup. Il Cinedromo per le corse dei Crup, occultato magicamente entro i confini del college babbano di Oxford, si è rimesso in moto durante le vacanze natalizie, quando il via vai nella scuola era sufficientemente basso da permettere all’Ufficio per gli Sport Magici di organizzarsi per bene. Dodici Crup a cui è stata regolarmente tagliata la coda si affronteranno sul percorso ellittico a partire dalla fine del mese di gennaio. Come nel Volippodromo, anche qui esistono botteghini autorizzati dal Ministero che raccolgono le scommesse giornaliere. Quest’anno le scommesse sono banderuole al vento, soprattutto perchè le bestie sono quasi tutte alla prima corsa. Ben otto esemplari dello scorso anno sono stati ritirati per irregolarità varie, come mancato taglio della coda, tentativo di far passare aggressive linci bianche per Crup e insulti agli arbitri (ovviamente da parte dei proprietari dei cani perdenti).

Caccia all’Erumpent. Questa particolare gara non si svolge propriamente qui da noi, però sono molti i maghi che prenotano per tempo una Passaporta che nei weekend da gennaio a giugno li porti nel pieno deserto africano del Kalahari, dove i cacciatori di Erumpent sono liberi di muoversi dietro le loro prede. Per essere precisi, gli Erumpent non vengono davvero cacciati; la Grande Caccia del Kalahari si risolve in realtà in inseguimenti e acrobazie da parte dei cacciatori, che mirano solo a stuzzicare gli enormi animali per convincerli ad attaccare, con grande divertimento del pubblico. Da quando gli Erumpent hanno iniziato ad estinguersi, circa 400 anni fa, è stata stabilita la regola di non abbatterli durante la caccia. E finora nessuno si è sognato di contravvenire, perchè per ogni bestione ucciso il mago responsabile si becca una multa di 150 Galeoni. Tuttavia, data la capacità distruttiva degli Erumpent e dei loro corni, è più facile che i rischi veri li corrano i cacciatori. E loro non li rimborsa nessuno, se tirano le cuoia. Per questo ci sono requisiti di base per poter partecipare: età minima di 30 anni, stato celibe o nubile e nessun figlio a carico.

Torneo di Duello. Andiamo, questo non è totalmente inutile! Anche voi potrete farlo, una volta raggiunta l’età richiesta. Come avrete notato nella locandina in prima, il numero di gennaio del mensile Incantesimi Ispirati ha pubblicato i dettagli, le regole e i nomi della giuria di questo Torneo, classificato su scala nazionale. I duelli avranno inizio nel mese di febbraio e termineranno ad aprile con la proclamazione di un podio di tre finalisti, compreso il Campione. Come sempre, le maledizioni illegali sono escluse dal torneo, così come gli incantesimi non precedentemente brevettati, mentre è ampiamente permesso il ricorso alla Trasfigurazione. Un podio a parte, con un solo vincitore, è dedicato alla categoria degli Juniores, ovvero i partecipanti più giovani. Poichè l’età minima per partecipare al torneo è 21 anni, tra gli Juniores rientrano i maghi tra i 21 e i 25 anni. L’età minima per partecipare alle gare regolari è, dunque, 26 anni compiuti. Non esiste un tetto massimo, infatti il campione dello scorso anno si è rivelato uno stregone di 86 anni e un metro e sessantuno di altezza. L’avversario si considera battuto quando viene espulso al di fuori dei confini del ring o quando perde i sensi o quando cade a terra e non riesce a rialzarsi almeno parzialmente nei quindici secondi successivi. Per evitare che il duello duri mezzo minuto, ai duellanti è vietato ricorrere a Schiantesimi e simili o ad incanti di Pietrificazione nella prima mezz’ora di lotta. Alcuni round del torneo possono essere affrontati, previo accordo dei partecipanti, anche all’arma bianca, con lame stregate o meno. Solo in questo caso, il duello si costituisce al primo sangue, ovvero perde il duellante che viene ferito per primo.

È stata una pena dover scegliere tra le miriadi di gare magiche del nostro mondo. Dove le mettiamo le lotte libere degli Hobgoblin? E le gare di tiro con l’arco dei Centauri? E i tornei sottomarini a cavallo di Ippocampi? Devo fermarmi qui, prima che mi buttino fuori dalla redazione. Ma ricordate: se volete conoscere le quattrocentoquarantaquattro regole delle corse degli Streeler, io sono a disposizione!

Robert McReady

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By Lottie | - 4:47 pm - Posted in Gennaio 2065

 

SagginaIl laboratorio di Thomas Green

Da qualche settimana, i proprietari scozzesi di manici di scopa assistono impotenti ad un fenomeno curioso: il furto della saggina eventualmente presente nelle loro scope. E se è vero che – e perfino una profana dell’ argomento come me lo sa bene! – ormai in quelle ultramoderne e destinate sia all’ attività agonistica che a pavoneggiarsi un po’ in giro, la saggina non si usa più da un pezzo, ci sono persone come la signora Amanda Delaney, sessantaduenne residente a Glasgow, che al risveglio hanno trovato la metà dei fili sul loro manico. «Non capisco a chi possa interessare un pezzo tanto inutile di un vecchio manico di scopa!» ha dichiarato subito dopo l’ accaduto, quasi più divertita che arrabbiata. «Insomma, questa scopa mi fu regalata da mio padre quando compii quindici anni, allora era nuova, ma adesso…!».
Altro caso, in tutto e per tutto simile a questo, coinvolge il signor Thomas Green, quarantatreenne che ripara scope di professione nella stessa città: a lui, che gira invece su un ultimo modello di una marca straniera dal nome impronunciabile, è stata sottratta la saggina di alcune scope che aveva in laboratorio. «Il problema è che i proprietari vogliono denunciare me!» sbotta. «Come se fossi felice che di notte la gente mi entri in casa! E poi questi qua che hanno fatto il furto sono idioti, non lo sanno che la saggina non serve a niente? Potevano rubare le scope intere e venderle ad un museo di anticaglie!».
La modalità con cui si ripetono i furti è piuttosto varia. Se all’ inizio avvenivano solo di notte, adesso pare che il misterioso ladro c’ abbia preso gusto e si stia arrischiando a rubare di giorno, spesso sotto il naso degli increduli proprietari. Ruba sempre e solo la saggina delle scope, dalle più pregiate alle più insignificanti, ignorando completamente oggetti più preziosi (portafogli e gioielli nelle case, manici intagliati su alcune scope del secolo scorso, per fare qualche esempio) e, ovviamente, sta bene attento a non lasciare mai tracce. Jean Giller, funzionario del Ministero della Magia presso l’ Uffcio dei Giochi e degli Sport Magici, è stupefatto: oltre a ribadire una volta di più la stranezza del furto, è anche turbato dall’ identità di questo misterioso personaggio. «Non è un dilettante» afferma, convinto. «Anche se ruba cose da dilettante, non lo è. Cioè, se lo fosse l’ avremmo già beccato da molto tempo, invece sono settimane che questa storia va avanti, i giornalisti ci sbeffeggiano e mia moglie dice che le avveleno l’ esistenza con la mia incapacità, ma questo non c’entra adesso». A dare fastidio a Giller, comunque, è anche l’ atteggiamento che hanno avuto dall’ Ufficio Auror, che si è rifiutato per il momento di occuparsi del caso, sostenendo che ha cose ben più importanti da fare, piuttosto che preoccuparsi della saggina dei manici di scopa. «Dovessimo perdere tempo con queste ragazzate, a quest’ ora al mondo non ci sarebbe più rimasto nessuno che fa le ragazzate» dice cupamente Hilda Siller, Auror da ormai vent’ anni e nota anche per aver vinto lo scorso anno il Campionato degli Incantesimi Disarmanti, consigliando al Ministro della Magia di «istituire eventualmente un ufficio specifico, perché il furto (pure della saggina!) comunque sia è una cosa grave e da punire, ma non si può pretendere che ad occuparsi di simili furti siano degli Auror già stracarichi di lavoro, di lavoro vero». Anton Seyer, collega della Siller diplomato da un solo anno, tuttavia, è preoccupato: «Mi permetto di dire che i miei colleghi stanno sottovalutando la cosa. Questo dalle bravate potrebbe passare a chi sa cos’ altro, magari il sentirsi così bravo e impunito lo porterà a fare mezzi deliri di onnipotenza e a convincersi di poter fare tutto. Deve scapparci il Crucio perché ci si decida ad intervenire?» E, ci tiene a precisare, «forse la stessa saggina ha qualche uso bizzarro che personalmente non conosco e che sarebbe meglio non sperimentare sulla pelle dei cittadini e nostra».
I cittadini scozzesi per il momento sembrano tranquilli. Eccetto Jacob De Bellis, il collezionista di articoli da Quidditch che si lagna d’ aver perso almeno mille galeoni con questa storia delle saggine, gli altri l’ hanno presa con filosofia. Come Tanya, dodici anni, streghetta di Edimburgo attualmente iscritta al secondo anno di Hogwarts: «Forse questo finalmente convincerà mio padre a cambiare scopa! Quando viene a prendermi con quel coso io mi vergogno tantissmo davanti alle mie amiche!».

Charlotte Midlee

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Anche quest’anno si è svolto il consueto Ballo dell’Agrifoglio per salutare gli studenti prima delle meritate vacanze di Natale. Non vi tedierò con i soliti commenti sui vestiti, la qualità del cibo o la varietà delle bevande preferendo concentrare l’attenzione su alcune particolarità decisamente interessanti.
Lo dici tu, mio caro. Io voglio parlare del cibo, non mi sembra giusto tenere all’oscuro un argomento molto importante soprattutto per ragazzi come me o la Webber. Non a caso si poteva ben distinguere il buffet dal resto dei tavoli, vero? Un indizio erano le briciole che Eugene ha lasciato per tutta la Sala Grande. Adoro quel ragazzo.
A differenza delle passate stagioni, abbiamo assistito ad un interessante scontro innovazione vs. tradizione che potrebbe essere riassunto nell’oramai nota faida Wallace vs. McBryant. Gli splendidi addobbi richiamavano lo spirito di amicizia verso le delegazioni straniere di Beauxbatons e Durmstrang, difatti il grande salone è stato diviso in tre zone ‘a tema’: quella centrale con degli enormi drappi raffiguranti gli stemmi delle nostre Casate; il lato destro pieno di pelli di animali e riscaldato da enormi bracieri; la zona a sinistra con statue di ghiaccio e un’abbondante nevicata. Fin dal discorso di saluto è stato chiaro a tutti come l’idea sia stata della Preside: «Come potete notare, le pareti laterali sono state allestite dal professore di Trasfigurazione in modo tale da ricordare le due scuole che ci hanno pagato visita pochi mesi fa. È questo il messaggio principale che vogliamo trasmettervi questa sera: ricordate sempre gli amici, ovunque essi siano: è quasi Natale e certi sentimenti dovrebbero farsi strada dentro di voi in maniera più marcata». Un bel rinnovamento rispetto ai soliti abeti addobbati e alle armature che cantano inni natalizi.
bacchetteDevo dire che vedere la parte dedicata a Beauxbatons mi ha fatto sentire un po’ a casa. Pochi come me o Elenoire possono capire l’importanza d’integrarsi al meglio all’interno della scuola. Già l’accento che ci segue non è molto amato dalla maggior parte degli studenti. Almeno parlo per me (riferimenti ad Orchesse è puramente casuale). Anche se ammetto che avrei ammirato comunque il filo conduttore che ha contraddistinto il Ballo fino ad oggi. Sarà che le tradizioni mi stanno particolarmente a cuore.
Il rovescio della medaglia è stata l’impossibilità di scritturare una band come i Fifth House o le Poisoned Apples per colpa di McParrucchinoBryant e la sua volontà di rievocare le antiche tradizioni musicali e artistiche. Che bolidata!
Mic, vorrei che almeno questo giornale scolastico portasse rispetto al nostro Vicepreside. E come fai a non appoggiare la sua scelta? Il Ballo dell’Agrifoglio è un momento puramente tradizionale. La musica proposta da alcuni gruppi da te citati avrebbero rovinato tutto.
Speravamo, speravi, che il marito della Wallace, presente all’occasione (anche se a detta di molti la Preside dovrebbe stare più attenta a non lasciare aperta la gabbia del vampiro, insomma non si sa mai che al signor Ironspell venga sete d’improvviso…) decidesse di scambiare quattro chiacchiere col parrucchino di McParrucchinoBryant, ma fortunatamente non ce ne è stato bisogno. I due Strawberry, che oramai fanno a gara a chi ingurgita più cibo nel minor tempo possibile, hanno alternato la loro attività preferita, ingozzarsi di cibo appunto, al boicottaggio degli enormi grammofoni che diffondevano della barbosissima e vecchissima musica. Alla terza canzone sabotata con gran dispiacere dei presenti si è visto McParrucchinoBryant infilare la porta ed andarsene. Possiamo quindi affermare con un certo grado di sicurezza che l’innovazione ha battuto la tradizione con un sonoro 1-0.
Ma che dici? Sicuramente il nostro Vicepreside si è già messo all’opera per buttar fuori Tullius e togliere la carica di Prefetto al figlio. E io l’appoggio! Come si può sabotare qualcosa di così ammuffito? Eh, non mi venivano altri termini al momento.
Tralascio i commenti sullo spettacolo indecoroso offerto dai docenti… ma anche no. Warren era perso a discutere con lo stemma Corvonero, avendolo scambiato per un collega e ricevendo in risposta solo dei versi gracchianti; il centauro docente di divinazione con uno sguardo a metà tra lo schifato e l’insofferente, mentre gli studenti che gli passavano vicini erano solo disgustati a causa dello strano olezzo che emanava; la Carmichael che girava su se stessa spaesata domandando al vuoto «mi fa ballare?»; Reed che si divertiva a spaventare chiunque si avvicinasse al buffet saltando fuori d’improvviso da sotto il tavolo travestito da piovra. E questo dovrebbe essere il fior fiore del corpo docenti d’Inghilterra…
Per questo dico che qualche elemento dovrebbe essere francese. Se poi prendiamo ad analizzare gli assistenti, c’è la nostra casa Helfman, a cui piace l’accento prodotto dalla mia soave stonata voce francese. Sempre molto zuccherosa, anche durante il ballo. Hai dimenticato di dire che la Wallace non si era fatta i baff…
Un’ultima nota meritano le strampalate accoppiate che si sono presentate sulla pista da ballo. Se alcune più prevedibili quali Typhoon-Trott e Lewis-Austen dopo poco si sono defilate, impedendoci di continuare a ridere per lo spettacolo pietoso che offrivano (per dovere di cronaca ho sguinzagliato i Muldoon per vedere dove fossero spariti… ma vederli tornare ammaccati e confusi mi fa intuire che le coppiette del castello si fanno di giorno in giorno più scaltre), molte altre hanno continuato a deliziarci per tutta la serata.
Prima di continuare, vorrei dire che purtroppo il signor McHoney è rimasto per un bel po’ al castello, deliziandomi di crema mou semplicemente per non farmi fare qualche pettegolezzo succulento quanto quel dolce. E qui Vincent ci cova.
Il mezzo mannaro Roines ha deciso di attaccare qualche pulce alla povera Hevelin Drop, che a quanto pare era talmente poco interessante da costringere il Caposcuola a doversi sbronzare per ballare con lei (numerosissimi testimoni lo hanno infatti visto bere spesso da una fiaschetta sospetta). La troglodita per antonomasia, l’anti-femminismo fatto ragazza, la Collins ha ceduto alle lusinghe di Harvarest e ancora tutti si chiedono perché, ma soprattutto si domandano «Hai visto Arthea?». E per finire non poteva mancare la miglior coppia della serata: la O’Neil e Rosencratz hanno sfidato le leggi della natura e del buon gusto, presentandosi assieme e scatenando il panico, in molti hanno temuto un’invasione di Orchi e Giganti.
Qualcosa mi dice che dovrei trattenermi del parlare della James e di Medicine. Solamente perché mi sento tanto la Trott a fare del gossip così disperato. Ma avete visto come volteggiava la ragazza tra le sue braccia? Sembrava proprio che la sbattesse come un polpo gigante sugli scogli. Non voglio dire che la James sia poco aggraziata, ma che Medicine ha davvero un senso del tatto poco al di sotto dello standard Trollese. Che poi! Per me c’è sotto qualche filtro d’amore. È impossibile che una ragazza di così tanto spessore possa cadere nelle mani di un ragazzo del genere. Sappiate che io voglio ricorrere alla sezione anti-pozione del Ministero. Cioè, alla fine si è anche fatta accompagnare alla Torre dei Corvonero…
Credo che la piuma di Vincent abbia misteriosamente preso fuoco. Insomma la serata ha riservato come sempre interessanti novità e deludenti conferme. Peccato siano in numero preponderante le seconde.

 Michael Parker & Vincent Stars

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By vocestudenti | gennaio 14, 2009 - 10:22 pm - Posted in Gennaio 2065

bacchette

A quanto pare a Notturn Alley i venditori di oggetti di dubbia qualità e provenienza continuano a propagarsi come gnomi in un giardino. È grazie alla soffiata del signor Desmond Worrington, che si definisce un "noto e preparato pozionista", che è stato smascherato l’ennesimo venditore di bacchette "alternative". 
La sera del nove gennaio al Ministero della Magia si è presentato il signor Worrington, che con un braccio sanguinante ha spiegato l’accaduto a due Auror presenti nell’Atrium. «Era un po’ titubante nel raccontare ciò che era successo» racconta Alwyn Gallagher, uno dei due Auror. «Dice di esser stato a Notturn Alley per fare delle compere. Ad un certo punto gli si è presentato un tizio che ha cercato di vendergli delle bacchette potenziate da lui in persona. Incoscientemente il signor Worrington ne ha acquistata una  ed ecco il risultato: ha perso mezza mano e un po’ di braccio. Carino, no?». Stando alle dichiarazioni degli Auror e dei presenti alla cattura del losco mercante, il tutto è avvenuto nel più facile dei modi, addirittura con un tocco tragicomico. «Passeggiavo, e di punto in bianco mi si materializzano a pochi passi di distanza due uomini e una donna. Non sapevo mica fossero gli Auror!» riferisce Augustine Bostwick, proprietaria di Ingoiato dall’intruglio, negozio di Notturn Alley. «E be’, questi Auror vengono raggiunti da un uomo che esce dall’ombra, avvolto in un mantello. Proprio nel momento in cui l’uomo stava mostrando le merci, i tre Auror hanno puntato la bacchetta contro di lui, rivelando la loro identità. Quindi il losco venditore che fa? Prende la sua bacchetta, proclamando una vittoria sicura. Pochi secondi dopo s’è ritrovato a terra, svenuto e parzialmente in fiamme: tutta opera sua, gli Auror non hanno mosso un dito».
Dopo un esame accurato, è stato visto che le bacchette vendute da Neil Fludd – questo il nome del mercante – avevano un eccesso di materiale utilizzato per l’anima della bacchetta, e ciò comportava uno squilibrio tra la magia incanalata e quella sprigionata, causando i più imprevedibili effetti. Anche l’attuale proprietario del famosissimo negozio di bacchette Olivander si esprime a riguardo: «Mai, e ripeto, mai comprare bacchette così in giro per strada. Ci sono degli studi dietro, proporzioni col corpo del mago ed esatte quantità di materiale, per fare in modo di sfruttare al meglio il potenziale magico di ognuno. Diffidate di chi vi promette grande potere con una bacchetta riempita di crini di unicorno della peggiore qualità esistente». Le bacchette venivano vendute a cifre piuttosto elevate, ma non sono stati in pochi ad acquistarle. Col tempo, diverse persone che hanno avuto a che fare con il signor Fludd si sono fatte vive: chi aveva il braccio trasfigurato in qualcosa di peloso e puzzolente, chi aveva le articolazioni irrigidite, chi aveva addirittura perso il la mano. I capi d’accusa per Fludd consistono in truffa e commercio illegale di manufatti magici; appena uscirà dal San Mungo verrà processato dal Wizengamot. Si sta ancora decidendo se penalizzare gli acquirenti con una multa di duecento Galeoni per aver usufruito di materiale potenzialmente letale.
Stando ai fatti, non so se giudicare questi acquirenti eccessivamente bramosi di potere o ingenui. Chi è il folle che in tempi come questi – anche se le acque si sono calmate – che comprerebbe una bacchetta dal primo tizio avvolto in un mantello che viene fuori da un vicolo buio di Notturn Alley? Secondo me andrebbero puniti anche gli acquirenti: chissà, se quelle bacchette avrebbero funzionato a dovere, cosa sarebbe potuto succedere in uno scontro con gli Auror. E poi per quale motivo desiderare tutto quel potere, se non per fini poco benigni?

Clovis O’Gilead

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By Vincent Stars | - 7:57 pm - Posted in Gennaio 2065

Tutti sappiamo quanto noi studenti di Hogwarts siamo sensibili a tutto quello che ci accade intorno. Soprattutto se questo si verifica ad un palmo dal nostro naso. Infatti questo mese una serie d’avvenimenti si sono susseguiti ad intaccare leggermente la tranquillità degli studenti.
Probabilmente molti di voi sanno come è costituito, geograficamente, il territorio che circonda Hogwarts. A poche miglia si estende Hogsmeade, comunità interamente magica, circondata da alte montagne che gli agenti atmosferici hanno completamente riempito di grotte e pozzi profondi. Molti abitanti del paese si rifugiano per qualche giorno in queste grotte per poter spezzare la frenesia del quotidiano vivere con un salutare allontanamento dalla società. Solo che, questa volta, il visitatore non è propriamente un mago e neanche lontanamente simile ad una creatura comune a tutti noi.
Solamente un’altra volta è successo di vedere così vicino a Hogwarts un esemplare del genere. Infatti sto parlando del Gallese Verde che ha sorvolato i cieli che sovrastano le montagne nei pressi di Hogsmeade. Probabilmente molti di voi avranno letto su La Gazzetta del Profeta che, solamente sessanta anni fa circa, un altro esemplare del genere si è avvicinato così tanto a Hogwarts. Per l’occasione era stato introdotto all’interno del perimetro della scuola perché il drago faceva parte della prima prova del Torneo Tremaghi.

Drago in autostradaFoto di un drago in autostrada

A scrivere dell’argomento su La Gazzetta del Profeta, si è dilettata la famosa dragonologa Megan Harley. Molti punti sono stati affrontati nella famosa stampa, ma di certo io, curioso francese e giornalista della prestigiosa Voce, ho voluto dissipare alcuni dubbi che si sono affollati nella mia mente. Così non ho esitato a mandare una bella lettera alla dragonologa per poter iniziare una tranquilla corrispondenza via gufo e redigere questo articolo. Magari sarà migliore di quello del Profeta!
Dopo un entusiasmo abbastanza sorprendente da parte della Harley, e qualche sua lettera impregnata del puzzo di birra, ho raccolto abbastanza informazioni per approfondire il caso ed esporlo a tutti voi, amici.
Ciò che mi premeva di più chiedere alla donna è come esperti ministeriali e dragonologi come lei hanno potuto perdere di vista una cotale bestia.

Sono incidenti che capitano, piccolo. Anche se il Ministero cerca di nascondere sempre tutto… Una volta ci venne segnalato un drago in piena autostrada, sai? Un Gallese anche quella volta, se non sbaglio. Aspetta, però! Sai cos’è un autostrada? No, perché spesso mi incasino, sai? E uso termini Babbani che magari voi non…

E vi risparmio il resto della lettera.
Le risposte naturalmente, ma anche no, mi sono pervenute a cinque giorni di distanza l’una dall’altra. Quindi il nostro caporedattore non deve lamentarsi della lentezza con cui ho proposto il mio articolo. Nonostante questo ho continuato ad insistere. Non vi sembra strano che un drago venga proprio a Nord? E che ci siano dei ministeriali ad inseguirlo?

Non sappiamo esattamente perché sia venuto in Scozia. Crediamo che si sia spostato in questa direzione per puro caso. Forse disorientato, oppure seguendo la scia lasciata da qualche femmina. Si spostano verso le montagne, in questi mesi dell’anno. È periodo, capisci cosa intendo?

Forse alludeva al fatto che al Sud faccia caldo? Non l’ho capita questa cosa.
Comunque più volte la dragonologa evita di rispondere ad una domanda più tecnica. Che i dragonologi fossero all’opera per conto della Gringott? Tutti sanno che nei meandri della banca sita a Diagon Alley ci sono dei draghi a custodire il tesoro di molti maghi. Alla fine, essendomi abbastanza rotto di tutto questa omertà voluta, sommergo di pennuti la cara Harley che mi degna di una risposta soddisfacente.

Non so cosa intendi. I rapporti con la Gringott sono ottimi, sia a livello ministeriale che per quanto mi riguarda privatamente. E questo è quanto.
P.S. Ragazzino, non mettere alla prova la mia pazienza. Ti ricordo che lavoro con bestioni squamosi che pesano tonnellate e hanno un pessimo carattere. Un adolescente intestarditosi non rappresenta un problema.

Ehm, ok. Credo che abbiate abbastanza prove per poter trarre le vostre conclusioni. Io non voglio di certo finire con il sedere arrossato!

Vincent Stars 
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