Z di Zucca

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Voce a…

Il Paiolo

Cronaca

 

Editoriale

di Margareth Lowenn

No. Se che qualcuno se lo stesse chiedendo, non ho intenzione di partecipare alla gara di smorfie spaventate da vittima prescelta di Halloween o cose così. La foto qui accanto è semplicemente un'altra geniale manifestazione di come Gwen e Harriet riescano ad essere nel posto giusto al momento giusto, per immortalare qualunque momento un po' strampalato. Grazie, davvero, siete le migliori. D'altronde, dovrei anche smetterla di dire ovvietà, ma non vorremmo mai discriminare qualcuno dei nostri lettori, no. E' proprio quest'ultima la parolina del mese, sulla quale vorrei che focalizzaste un secondo l'attenzione. E' arrivato il momento di dire basta, di dire NO a chiare lettere, appunto. perché pensare sarà pure gratis ma evidentemente non è una pratica molto comune ad Hogwarts. E io sono una persona ottimista, eh, però sinceramente mi cascano le braccia a leggere, vedere o sentire certe cose. Avete presente quel particolare momento in cui ti trovi davanti ad una persona che fa uno strafalcione assurdo, magari una gaffe perché – chessò – dice una cosa che non sta né in cielo né in terra? O, peggio, quando qualcuno si lascia sfuggire davanti a qualcun altro qualcosa che quel qualcun altro non doveva sapere? alché tu, persona colpevole unicamente di parlare troppo ed essere in quel momento nel posto sbagliato, ti giri verso il genio di turno con un'occhiata fulminante alla Welkystes e un'espressione assolutamente esplicita che non ho bisogno di spiegarvi, essendo proprio quella immortal… no ragazzi fermi sono viva! niente protoc-..osìmifateilsolleticwuah. Si. Cioè, no. Non vorrei andare fuori tema o confondervi, ecco. Probabilmente sono stata troppo generica, ragion per cui ora spiegherò meglio quanto detto qualche riga fa; lungi da noi della Voce falsare notizie o far sfoggio di poca chiarezza. L'altro giorno me ne stavo di fronte al Santo Baule in contemplazione, quando a un certo punto sbuca Phil – e non da lì, miracolo! – con una copia dell'Eco fresco di stampa, come sempre è solito fare. Qualcuno pensava di rinominarlo Mercurio o di costruirgli scarpe con le ali, se non fosse che poi potrebbe ritenersi offeso di esser messo alla stregua dei pennuti. Ad ogni modo, ha portato una copia della cartastraccia – perché abbiamo i diritti d'autore – in modo che la potessimo leggere. perché si, tra parentesi, io leggo l'Eco… e che nessuno di voi si sorprenda troppo. Su che basi, altrimenti, potrei esprimere dei giudizi concreti e oggettivi? L'ho letto da cima a fondo, anche se poi la prima cosa che ho guardato è stata ovviamente l'editoriale della mia pseudo rivale a cui in realtà voglio tanto bene. Davvero tanto, ed è per questo che sarò schietta. La prossima volta che vuoi ammazzarmi, Jai, fai prima a schiantarmi in classe con un non verbale più che farmi andare di traverso il porridge. No. Sul serio, ti hanno fatto il lavaggio del cervello, e io che ero convinta che avresti posto fine all'infinita era di cruppate chiamata OcaEco! Noi non giochiamo alla patata bollente per soddisfare i gusti personali del pubblico, o perché è ciò che si aspettano che facciamo, per inciso. No, ancora, per inciso è il mio giornale che è migliore del suo. Numero tre… il gossip è l'unica cosa che potrebbe rendere effettivamente appetibile quellacosalì ad un lettore, perché in effetti è il suo lato originale. Nel senso che ce l'hanno solo loro e che poi è nato per quello; che poi abbia sviluppato la pretesa di diventare scolastico, a noi poco importa. Quindi, di nuovo, no; non puoi togliere una parte che – seppur inutile – rappresenta l'unica sezione che non sia una eco della Voce. E, ci tengo a dirlo, nemmeno io offenderò mai e quindi starò al patto. No. Anche perché sarebbe una brutta cosa; noi qui ci limitiamo solo a perseguire la verità in qualunque sua forma. Insomma, morale della favola, dobbiamo imparare tutti a dire di no davanti a cose e affermazioni che in effetti non hanno ragione di essere. Basta con nani da giardino che pretendono di essere Godric e Salazar scesi in terra, basta con i mister bacchetta facile (ovviamente con i meno forti, se no non sarebbero abbastanza grinzafichi) in giro per i corridoi, basta con i sotutto che danno sfoggio di presunta saggezza, per quello bastano già i bronzoblù. Anche perché non è una mossa intelligente: se avete del tempo libero, usatelo. Magari per andare in giro a svagarvi e conoscere nuovi studenti, che tanto nessun docente vi premierà mai se vi portate avanti con il programma. E infine basta, davvero, con il parlare a vanvera: se non si sa, o non si ha nulla di costruttivo da dire, è sempre meglio tacere. Credo che anche Nonna Benedikta sarebbe d'accordo; il silenzio vale più di mille parole. No?

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HelLowenn

Resistenza! Resistenza ad oltranza! Ho promesso a me stesso che pur di riuscire a scrivere un articolo con Harriet non mi sarei tirato indietro per nessuna ragione al mondo e quindi mi sono tirato… dentro. Dentro una di queste buche che ogni tanto si aprono nel pavimento per mostrarci un lato più intimo della festa, penso. Anche se ci sono otto paia di occhi rossi che mi stanno fissando e non credo appartengano ad Angel German, non vedo il suo cestino per raccogliere dolcetti. E comunque, secondo me il metodo migliore per avere i dolcetti – ed evitare gli scherzetti – resta…[continua...]

La Redazione

Caporedattore: Margareth Lowenn. 
Vice Caporedattore: Harriet Mayfair.
Articolisti:  R. Bertrand, J. Claythorne, J. Condor, D. Dacbon, E. Donegal, A. Fair, L. Gordon, G. Hywel, G. Lanfrad, M. Lowenn, H. Mayfair, J. McHoney, D. Milford, S. & J. Muldoon, P. Noreal, B. Quills, V. Rushton, F. Stevens, S. Sonn, T. Turner, S. White, L. Wright. 

Inviati Speciali: Elizabeth Scott, Eugene Thofteen
Fotografia: Harriet Mayfair.
Vignette: Rebby MacMillan, Raphael Bertrand.
Impaginazione: Gwendolyn Hywel.