By Vaniglia | febbraio 27, 2015 - 6:47 pm - Posted in Febbraio 2071

"Hai visto cosa c’è scritto qui? Ihh, che schifo, non userò più Utopia!" "Porco Gramo, è vero, dobbiamo sicuramente dare retta a questa femmina (o maschietto guardone?) che ha come noi due neuroni schiantati contro la scatola cranica!" Questa conversazione l’ho udita esattamente due settimane fa nel bagno, non appena le pergamene firmate “Il Faro” hanno fatto la loro fastidiosa quanto inutile comparsa. Cioè, non voglio dire che l’ho sentita proprio io, me l’ha riferita una fonte segretissimissima. No che non ve la dico. Sì, non è vero, ma non ci vuole molto ad immaginarsi due fanciulle, dalle lunga ciglia sfarfallanti, che discutono con aria vacua su uno straccio di pergamena affisso alla porta del gabinetto, nel bagno delle femmine (grazie, Il Faro: la carta igienica era finita). Ma non sono qui per commentare il numero di neuroni del Potterscemo di turno, quanto per dimostrare… quanto siano cattivi quelli del W.W.F.F.B. e quanto poco ci tengano alle bestie.

Quando durante le vacanze di Natale mi sono imbattuta in Phoebe White (in circostanze che non riporto per non ledere il mio onore di cavaliere, come direbbe Ivy), e mi ha chiesto di organizzare una campagna del W.W.F.F.B. scolastico, mi è subito venuta in mente la polvere di drago. Non credo sia necessario fornirvi una spiegazione, sapete tutti che cos’è quella robaccia, e non me ne importerebbe una caccola di Kneazle se vi dilettaste con la nonna a preparare crostate con la polverina magica… se solo quello non fosse il battuto tritato di budella indefinite di drago. Ci si può tappare il naso, stringere gli occhi oppure avere un conato di vomito quando si sminuzzano le milze di gatto per la Restringente, quel gatto che potrebbe benissimo provenire dalla stessa cucciolata del mio Jack; si potrebbe non fare tanto caso ai guanti in pelle di drago, ma credo che nessuno me ne abbia se vomito davvero, se penso che il sacrificio di un nobile drago servirà a far vedere puffskein brillantati di polvere fatata a un barbone fattone. Non è di certo questa categoria ad avere tutta la responsabilità, così disagiata ed ai margini della società che probabilmente non sa neanche cos’è la robaccia che gli spacciano, né a trarne il maggior guadagno. I traffici di droga  nel mondo magico sono in mano a ben altri soggetti, e la dimostrazione è un recente fatto di cronaca. Si sta svolgendo una causa contro Brynmor  Clanvowe, ricco gallese discendente da parte di madre dalla famiglia dei Tredegar. L’uomo aveva più volte acquistato esemplari di draghi in allevamenti sparsi per la Gran Bretagna e l’Europa, tutti in piena regola con le leggi del Mondo Magico, spendendo un patrimonio per arricchire un’oasi personale a Islay, nell’arcipelago delle isole Ebridi. Il repertorio comprendeva esemplari di Vipertooth Peruviano, Nero delle Ebridi, Dorsorugoso di Norvegia, Mangiatopo delle Dolomiti e Longhorn Rumeno. Quella che veniva vista come una mania piuttosto bizzarra ha dato alito a quello che potrebbe rivelarsi la punta dell’iceberg di un losco giro d’affari. L’allevamento Clanwove, debitamente regolamentato al Ministero della Magia sin dalla sua nascita, avvenuta nel 2065, ha presentato una crescita regolare del numero di draghi, ma dal 2069 ad oggi l’Ufficio Ricerca e Regolamentazioni Draghi ha registrato una diminuzione ed un successivo avvallamento delle nascite. Inoltre nei suoi registri si è segnalato un trasferimento di alcuni esemplari in aree protette. Clanwove ha affermato di aver semplicemente compiuto un gesto generoso donandoli a riserve, con più mezzi e spazio materiale del suo allevamento; Islay non è molto grande, questo è vero, ma visto il calo di nascite sopracitato la sua difesa non regge. I draghi però non sono mai giunti nelle riserve indicate, come nel caso di un Verde Gallese Comune destinato, in teoria, ad una riserva della Nuova Zelanda. In base a questi avvenimenti, l’Ufficio regolamentazione e controllo delle Creature Magiche ha sequestrato l’allevamento, scoprendo il Verde Gallese  sopracitato. L’uomo ha giustificato il fatto come un repentino cambio di programma, considerata l’età molto avanzata del drago che, probabilmente, non avrebbe sopportato un viaggio così lungo, preferendo di gran lunga abbatterlo in modo da non infierire sugli esemplari giovani ed in salute (poiché un drago necessita di abnormi quantità di cibo e spazio sufficiente alla sua stazza). I movimenti fasulli di draghi, scomparsi, puff, nel nulla, ed un aumento non spiegato del capitale, già ricchissimo, di Clanwove, farebbero appunto pensare al suo coinvolgimento nella produzione sottobanco di polvere di drago, col quale rifornire tipacci di Notturn Alley ed altri quartieri malfamati di villaggi magici della Gran Bretagna.

Se la colpevolezza di Clanwove dev’essere ancora provata, resta un povero drago (che potrebbe benissimo aver visto Mungo Bonham, data la venerandissima età) che rischia di essere mandato al macello. Perché? Perché non sarebbe in grado di produrre uova che farebbero nascere altri draghi, pronti per essere uccisi dai bracconieri e triturati in una mistura bruciacervello che farebbe perdere Galeoni al San Mungo, che sta dietro a organizzare inutili incontri e terapie per far smettere ai fattoni di essere fattoni – ma che, alla fine, fattoni rimangono e rimarranno finché circoleranno sul mercato certe sostanze. Per far sì che questo non avvenga (l’uccisione del drago oggi, l’aumento dei fattoni un domani), con il W.W.F.F.B. scolastico è iniziata una campagna di sensibilizzazione. E voi quelle belle spillette ed i gadget e i dolci dovete comprarli, perché col ricavato non ci andiamo a comprare la fontana cioccolatosa di Mielandia, ma finanzieremo la causa legale che permetterà al Verde Gallese di passare i suoi ultimi giorni in una VERA riserva naturale e non nei polmoni, o nel naso (o dove se la sniffano), di un drogato.

Vaniglia Price. 17 anni a Ottobre, sestina Grifondoro esuberante e dalla parlantina fin troppo spedita. Padre e madre irlandesi, ma abita nella periferia di Londra per evitare che la nonna babbana, fermamente cattolica, tenti (di nuovo) di esorcizzare lei e il fratellino. La sua sfrenata passione per i dolciumi l’ha spinta ha creare la propria industria gelatiera, che manda avanti con orgoglio dal secondo anno. Convinta di attirare clienti grazie ai suoi gusti improponibili , in realtà sono pochi i coraggiosi che li hanno assaggiati. I draghi sono la sua ossessione e sogna di aver un allevamento tutto suo: essere iscritta al WWFFB e giurare di averne visto uno a Hogwarts non fa che incrementare la cosa. Membro del Club di Teatro, quando non è occupata a togliere sotto il naso i libri a Ivy e a rompere i boccini al mondo intero la si può vedere a zonzo con quello che sembra un metamorfogattus, per la frequenza con la quale il suo mantello cambia colore.
By Hils | - 4:26 pm - Posted in Febbraio 2071

Cari lettori de La Voce degli Studenti, quanti di voi hanno pianto sul "manuale del rimorchiatore", in questi giorni? "Il tuo sorriso è un Expelliarmus, semplice e disarmante" non è stata apprezzata dalla vostra sbarbina tanto quanto il vostro compagno di dormitorio? Non temete, avreste  decisamente dovuto utilizzare quella sulla Stamberga Strillante. Beh, se invece al vostro compagno di dormitorio è piaciuta tanto da ritrovarvelo armato di Engorgio, forse dovreste temere. In ogni caso, San Valentino è passato, e così anche il mese del Pavone, grazie a Merlino. Restano carte di zuccot cioccorane e cuori infranti, speranzose sbarbine in cerca di sistemazione, e di Bro… anche loro in cerca di una sistemazione, provvisoria, magari. La mia Dea Interiore mi ripete, ed è abbastanza poco interiore da interrompermi ogni due secondi, che abbiamo dei problemi di sbarbine 32°F, e di Bro con grandi problemi di pazienza. Mentre il passaggio da 32°F a 96°F (il che le renderebbe sbarbine normointenzionate) si estende in sette lunghi anni di attesa, i Bro non riescono a trattenersi e – dice sempre la Dea al mio fianco – si accontentano delle brutte copie da Gemìnio mal castato. Che dire, ha ragione.

Ma non temete, il generatore di coppie sistemerà tutto. Per chi fosse interessato a ripetere in separata sede il rito divinatorio/algebrico del  TAUGDBxS "Ti Amo Un Grinzafico Di Bene per Sempre", può contattarmi indirizzando il suo allocco contro la torre Grifondoro. Perché? L'amore non si prevede, prima regola

Quindi, puffole e puffagioli miei, seguitemi nella favolosa stagione degli amori!
 

                        
 Deborah McFarland   Leonard Murray

"Lei mostra le tette, lui si scusa di avere gli occhi per guardare"

In questo caso, possiamo notare come la proporzione dell'equilibrio ormonale si risolva nella più semplice delle ipotesi che possiamo offrire oggi. D : M = L : A da leggere "Deborah sta ad M(ancanza di input di Leonard) come Leonard sta ad A(bbondanza di output di Deborah). È matematico, provare per credere.
 

                        
          Vega Rushton      
 Allen Hollowdale 

"Lumos e Nox"

Sapete la regola secondo la quale attivare una runa è, in pratica, sputare sull'armonia del Wyrd e creare un'instabilità? Non fate i pignoli, ho mollato Rune, e comunque avete capito cosa intendo. Beh, allo stesso modo, l'equilibrio della scala cromatica del mondo deve essere ristabilito, il più in fretta possibile. 


                       
 
Hortense Lanfrad         Jude Mellark

"Ridi, ridi, che mamma ha cotto i purvincoli"

Hortense allungò il braccio, sfiorando per caso le dita gelide di Jude Mellark. Quando i pozzi castani di lei annegarono nelle profondità oceaniche del suo essere, tentennò: "V-Vlady" boccheggiò, guardandolo. "Tansy" è possibile che i nostri nomi finiscano allo stesso modo? – si ritrovò a pensare lui. E una risata ruppe il silenzio: forse le donne non erano così male. 
Che dire? Questo sarà pure meno matematico, ma provate a metterlo tutto sotto un comune denominatore: "x = CANON".

                      
          
Ivy Hevenge           Iagan Sigurdsson

"E si pulì gli stivali da equitazione sul suo nuovo zerbino di Tasso"

Dicono che insegnare non sia riempire un calderone ma accendere un flamòra. Nel caso della Hevenge è lavarsi le mani sotto un ìdros infinito e schizzarti addosso agitandole a mezz'aria. Se la goccia ti piglia, bene. Se non ti piglia, male. Per quel genere di sbarbina c'è bisogno soltanto di una cosa: un buon asciugamani.
senIVY = xIAGAN/inutilità dove senIVY > tutto
 

                      
         Vaniglia Price
           Artemis Waleystock

"Dovrei paragonarti ad un giorno d'estate? Tu sei ben più asdfghj"

Sul mio personalissimo diagramma Pazza/Grinzafiga, la Price è l'unica ad aver perduto una costante. "Y = rossa" diventa quindi una variabile che, a seconda della prossima pazzia nella testa di Vaniglia, può essere valutata pregio o difetto. Una funzione incostante che dimostra quanto l'entropia della Price sia un vero e proprio supplizio matematico. Chi meglio di Peetastock a devolversi per la causa? Magari quel tipo di donna gli piace, che ne sappiamo, noi?
 

                           
      Kane Lindstrom
       Shin Solamh

"GUARDA. Non guardare. GUARDAMI. Non guardarmi"

Semplice e d'effetto, chiudete gli occhi e immaginateveli davanti. Dove non arriva Utopia, Madre Natura. Dove Madre Natura non può castare un reparo, c'è la pasta cancellastorpi di Utopia! Secondo un calcolo veloce, e quindi approssimativo, il fattore esponenziale ^coreano è direttamente proporzionale alla curiosità umana – e del tutto giustificata – dello studio di una rossa naturale. Avete mai visto una pubblicità coreana del tour degli Splash? Io sì, e ve l'assicuro. È fantastica.
 

                         
      
Athena Aileanach        Emrys Hansen

"C'era una volta Cervello e altre storie di come venne infilzato in giardino"

Vedete quella cosa saltellante in giardino, che a sentirla parlare vi viene il mal di testa? Bene, quella è Athena Aileanach, quinto anno Corvonero. Ora, concentratevi bene, vedete quel muro? No, non il ragazzo alto che ci striscia contro per non farsi vedere e toccare, no. Proprio il muro. Quante probabilità ci sono che Athena, prima o poi, vada a sbatterci contro? I miei calcoli? LimXAthena -> Muro (Emrys) = senAthena + cosEmrys. Non scrivo il resto, è disdicevole su un giornalino.
 

                      
          
Jane Wright        Gabriel Bishop

"T-t-t-t'amo" "Si dice TI amo"

La questione si fa seria. Jane Wright ha tutte le carte in regola per smentirmi, da sempre. So che ci sono i tipi di donne, come i tipi di frullobulbi e di puffagioli. Ma Jane Wright deve essere la materia oscura di questo universo. Non è solo sgraziata, è pure odiosa. L'unica persona che riesce a far convivere i difetti del pianeta. Ha le tette, questo glielo potremmo concedere, certo, ma anche la Welkentosk le ha. Perché accoppiarla con Bishop? Non lo so, sadismo, forse. Però dovete ammettere che farebbero ridere.

                     
         
Hazel Choi           Septimius Sonn

"Forse la coppia più seria di questo intero articolo"

Nessuna formula matematica, nessun rito divinatorio. Nessuna battutina sulle infradito di Sonn. Ops. Nessuna bella parola per la caposcuola più dolce del mondo. Nessun riferimento a come Rosmilda Welkentosk mi abbia salvato la vita, e ucciso di nuovo portandomi via Zeus. Dicono che gli opposti si attraggano. Ma non per questo i simili devono respingersi, no? Tra l'altro, la mia Dea Interiore continua a volerli insieme. Dura è la vita di una fangirl.

                
         
Mia nonna          James Blueberry

"Merlino salvi i campi di patate"

Non sono sadico, non sono cattivo. James Blueberry può giustamente affermare quello che vuole, guardando le figure dei libri di Storia della Magia e recitandole a chiunque non sia inglese. Ma non si salverebbe le chiappe se nonna Riòna fosse qui. Una bastonata per O'Connell Street, una perché, ovviamente, gli starebbe antipatico come gli gnomi da giardino che le invadevano l'orto. Ti auguro un amore così, James Blueberry, a suon di pedate di una vecchia del Sinn Féin. y=Póg mo thóin.

Utilizzo questo piccolo spazio per una piccola nota di riflessione. È davvero giusto lasciare che sia la Divinazione a decidere per noi il miglior partner al quale donare il nostro cuore? Chissà. È così importante che sia quello giusto? Forse. In ogni caso, fate un sorriso leggendo quello che c'è qui, e andate avanti con altri articoli decisamente meno imbecilli. Ma se di notte vi viene ancora in mente il nome di quella persona, non prendetevi in giro. Buttatevi, magari l'altro stava proprio pensando a voi. Magari non è interessato alla vostra collezione di cioccorane, ma ehi, nessuno è perfetto. A volte sono questi piccoli difetti a rendere la strega o il mago che vi stanno accanto il vostro Prescelto.

 
 
Tommy O'Flynn. Approdato a La Voce degli Studenti direttamente da Brolandia con lo pseudonimo di Grinzafichissimo Tipo Misterioso, il camuflone irlandese si è fatto conoscere al grande pubblico per la spiccata tendenza verso gli sport estremi quali il lancio del ma…ntello – prima tappa obbligatoria del Tebby Desnudo – e il sollevamento p…ulzelle i cui progressi sono misurati in base alla gamma di acuti lanciati dalle stesse fanciulle. Nel tempo libero – a meno che non sia impegnato a tubare con Ian O'John come uno Jabberknoll al termine della sua esistenza – si ricorda anche di far parte di un giornalino scolastico che delizia con interventi di una sincerità disarmante ed una traduzione necessaria per sopperire al facile slang tribal-irlando-pubbistico di cui si fregia abitualmente. Difficile dire cosa c'è nel suo futuro: persino i fondi di zucca sono evaporati da soli per non dover rispondere!

Il sei gennaio scorso per noi Mornayani è stato un giorno memorabile, sebbene quest'ultima parola non sia necessariamente in senso positivo, come si intende nella maggior parte dei casi. Convenzioni sociali, queste.

Memorabile [me-mo-rà-bi-le] agg. Che si deve ricordare, che è degno di memoria per l'eccezionalità, la straordinarietà SIN indimenticabile

Per l'eccezionalità, appunto, indimenticabile. Sarà aggiunto ai libri di storia della magia nel capitolo del Cavalierato di Mornay, ne sono certa.
Il motivo per il quale non ne abbia fatto cenno prima? Perché le ricerche in biblioteca mi hanno letteralmente divorata ed inglobata al punto da volervi informare di quante più cose possibili, prima di rendervi partecipi dell'accaduto.
Il motivo per il quale non ne sia stato fatto cenno in nessuna testata giornalistica magica? Perché l'evento era rivolto solo agli abitanti dell'Isola – nessun giornalista estraneo ad essa, quindi, era autorizzato ad essere presente- ed è stato richiesto silenzio-stampa in toto da parte della famiglia Rothenberg. La sottoscritta il silenzio stampa l'ha rispettato abbondantemente non andando a spifferare niente a nessuno quindi, no, non sto contraddicendo né violando alcuna legge o richiesta, mi premuro solo di ragguagliare – che è il dovere di noi scribacchini – i lettori della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts di un evento storicamente rilevante di cui hanno ogni diritto di essere informati. Potranno collocare, un giorno, l'evento temporalmente con il loro passato e sentirsi fieri di esserci stati.
La magica Isola di Mornay da quel sei gennaio ha un consigliere politico, Justine Dynstentoff (qui in foto).

Sir Tebaius Rothenberg, per informarci della novità, ha organizzato una riunione a mezzogiorno nel suo immenso e splendido castello sulla collina dell'Isola, e non ha escluso nessuno dall'invito, ricevuto con pochi giorni di preavviso da altisonanti gufi, a colazione; le protezioni non mancavano, i cavalieri dell'Ordine erano tutti schierati e ogni cosa in quell'area trasudava bramosia di regalare sicurezza e solidità a chiunque fosse presente. La sala conferenze è stata ingrandita con la magia al punto da permettere a tutti gli abitanti di trovare posto senza problemi di spazio, le tende sono state tirate lateralmente per permettere ai deboli fiocchi di neve di creare atmosfera proprio come gli innumerevoli camini scoppiettanti alle pareti della sala; delle interminabili tavolate con ogni ben di Merlino esistente sulla faccia della Terra, dono o meno di Madre Natura, fronteggiavano il palco rialzato sullo sfondo e davano le spalle alle tante sedute destinate agli ospiti.
Dinnanzi a noi la famiglia Rothenberg al completo come si è visto solo di rado, specialmente negli ultimi tre anni, mancanza giustificata con gli innumerevoli viaggi che hanno portato il sovrano ed il figlio ad allontanarsi spesso da Mornay. Sir Rothenberg ha parlato a cuore aperto al suo popolo, senza tirarsi indietro e senza mostrare titubanze, nell'affermare che l'Isola necessitasse di una figura politica di un certo tipo, dotata di esperienza, di charme, di tensione morale e di tante altre doti che, a detta del sovrano, mancano ad una figura improntata sull'essenza militare, come ha definito se stesso.
Il Cavalierato di Mornay, fin dalla sua origine, non ha mai avuto una figura politica che tenesse le redini né è stato mai necessario arrivare a ciò, neanche durante il periodo delle rivolte dei Goblin, gli anni più bui per la nostra Isola. La famiglia Rothenberg e gli ufficiali hanno sempre portato avanti da soli il nostro popolo e noi non abbiamo mai preteso nulla che ci uniformasse a tutti gli altri; la nostra bella Isola magica nel bel mezzo del Canale della Manica, con le sue tradizioni e la sua storia che nessuno potrà mai contare di eguagliare, era più che sufficiente. E allora perché? Perché il sovrano ha ritenuto – senza consultare né familiari né ufficiali, da quel che sembra – pertinente prendere una tale decisione?
Purtroppo a questo io, quest'oggi, non so rispondere se non con altre domande ed interrogativi che innescherebbero altra confusione, ergo evito, anche perché non è la sezione più opportuna. Per il rispetto e l'ardore d'animo che provo per la mia Terra e tutto ciò che ne concerne, comunque, è mio dovere dare ed avere ogni fiducia nei confronti della famiglia e dell'uomo che rappresenta l'emblema stessa della realtà che non tradirei e né sarei pronta a farlo, per nessun Justine Dynstentoff del mondo.


Ciò, ad ogni modo, non toglie né impedisce che io possa affrontare delle ricerche personali sul nuovo consigliere politico approdato a Mornay con famiglia al seguito. Per scopi puramente scolastici, naturalmente.
Justine Dynstentoff, 56 anni il tre novembre, sposato da trent'anni con Seline Miller con la quale viveva una vita felice senza figli a Bristol, prima di trasferirsi in pianta stabile sull'Isola di Mornay dove gli è stata riservata un'ala del castello da condividere con la famiglia che, oltre alla moglie cinquantenne, include la madre Johanna Rose di 83 anni. Sir Rothenberg è stato così altruista nel permettergli di portare con sé ben due persone e di trasferirsi sull'Isola, concedendogli perfino un'ala del suo castello, vero? Che uomo. La moglie, scozzese d'origine, ha studiato ad Hogwarts ma oltre ad una carriera teatrale dopo l'Accademia Magica di Arti Drammatiche non ha fatto granché (non era dotata, diceva lei, sebbene osservando imparasse tantissimo), prima di conoscere l'attuale marito e diventare letteralmente la sua ombra, la sua manager, la sua protettrice, la sua mentore, la sua tutto. Il padre, russo d'origine ed appartenente alla nobile camerata Schlangenrot (Durmstrang), era un eccelso docente di Bearbeitung (manipolazione) della stessa scuola, morto pochi anni fa per un malore improvviso che l'ha fatto soffocare, sebbene con la bellezza dei suoi 85 anni ci fosse ben poco su cui interrogarsi; la madre era una Guaritrice di Saint George – benché non originaria dell'Isola, il che era qualcosa di non usuale al tempo – fin quando non ebbe il primo ed unico figlio, che la costrinse ad abbandonare Mornay ed il lavoro per dedicarsi totalmente al lavoro di madre e di moglie a Bristol, con il marito viandante fra l'Inghilterra e Durmstrang. Da una famiglia di esperti di più di un'arte magica e non sicuramente a livelli base, non poteva non venir su un altro esperto. Difatti Mr Dynstentoff, dopo aver preso i M.A.G.O. a pieni voti a Durmstrang (indirizzato qui dal padre), approdò all'Accademia per gli Studi Biomagici Erbologici e Zoologici “Hector Tulange” per la sua sfrenata passione per il mondo vegetale ed animale e, puntualmente dopo tre anni esatti, consegnò la sua tesi sperimentale sulle piante sporigene ad innesti prima di essere letteralmente risucchiato dalla popolarità per la stesura di un libro in chiave moderna sulle spore magiche. In sé il libro era una pubblicazione puramente accademica e teorica, ma il fatto che fosse pieno di metafore (Barristan, metafore, non meteore) sulla sinergia di coppia e sulla resistenza in virtù di un bene supremo, unito al bel sorriso ed allo charme dell'autore, ha mandato letteralmente in brodo di giuggiole le lettrici che hanno estrapolato da quello che era un libro apparentemente noioso ed accademico un avvincente romanzo rosa, un saggio sull'amore. Da qui iniziò la fama di Justine Dynstentoff che, come spesso accade, è sfociata in fama politica, fama che ha portato avanti qui e là per tutta la parte orientale dell'Europa magica, facendolo diventare un oratore delle masse. L'ultimo suo lavoro è collocabile in Scandinavia, stessa ultima tappa di Sir Rothenberg prima di tornare in patria, il che mi porta a pensare che si siano conosciuti lì.
Tutto il resto e tutto ciò che proverrà da questo insediamento lo scopriremo solo vivendo. Vi terrò informati

Ivy Hevenge. Sestina grifondoro, 16 anni. Figlia di un cavaliere di Mornay e di una babbana, vive nella medesima Isola magica ed ha tutte le intenzioni di seguire le orme del padre anche se una regola legata al sesso glielo impedisce; per questo tutto quello che fa ha come finalità quella di essere il cavaliere perfetto, perfetto a tal punto da poter abbattere una regola antidiluviana e sessista. Ed è anche convinta di riuscirci! Poveretta…Si batte affinché le femmine siano al pari dei maschi, sia come opportunità che come considerazione, cosa che trapela anche nei suoi articoli; occupa perennemente la prima fila in aula e mira ad eccellere in tutte le materie. La sua "carriera" da scribacchina è iniziata con un'invettiva nei confronti dei partecipanti al Torneo indetto dai Cavalieri di Mornay. Segue 9 corsi, è presidentessa del Probe, presidentessa del Club del Libro e socia del WWFFB scolastico. I due fratelli gemelli Barristan e Lancelot appena approdati ad Hogwarts la faranno impazzire a breve.
By vocestudenti | febbraio 23, 2015 - 8:47 am - Posted in Febbraio 2071

Me ne sono resa conto l’altro giorno quando mi sono ritrovata per la quinta volta in una giornata a rileggere lo stesso messaggio sgrammaticato e lamentoso di qualche primino che aveva perso l’ennesimo paio di guanti: passo decisamente troppo tempo davanti alle bacheche, e non per fare la posta alla popolazione maschile degna di nota come starete pensando (non negatelo… le lezioni con Dupret e Ambjornsen danno i loro frutti). Dicevo… È stato lì, mentre fissavo uno di quei mozziconi di pergamena che penzolava molto tristemente dal filo di una Bolla bollente ammosciata – nemmeno fosse uno Jobberknoll in procinto di esalare l’ultimo canto – che ho capito! Ho capito che era l’ora di… come dite? Dare una ripulita alla bacheca? Nah, non spetta a me; piuttosto, di fare qualcosa di utile e capire che cosa davvero si cela dietro quei messaggi che vengono appesi. Ad esempio, immagino abbiate tutti visto come negli ultimi giorni di gennaio abbia fatto la sua comparsa l’annuncio di un nuovo club scolastico, questa volta dedicato a quei “veri uomini” quale è il migliore assistente di Pozioni che il castello possa mai avere che non vedono l’ora di scoprire i segreti del Cognac… Segreti che, a dirla tutta, mi sarei aspettata attirassero accoliti di una certa età; insomma, il cognac è roba per vecchi persone mature, non per sbarbatelli! Io ce lo vedrei bene tenuto dal professor Weetmore per esempio, non dal nostro caro Tommy (senza offesa). Tra parentesi, avete notato come negli ultimi tempi stiano fiorendo club scolastici sul cibo o bevande che siano? Il primo è stato l’E.A.T. che, provare per credere, io voto come il club migliore di questo mondo, anche se Grouse rompe un po’ troppo i boccini sulla faccenda del proibire ai sottomessi partecipanti di assaggiare gli ingredienti messi a disposizione. Ma io dico, dovrò pur assicurarmi della qualità e del loro gusto, o no?! Ma a quanto pare lui si fida ciecamente di quanto gli viene procurato… Beato lui. Io preferisco provare in prima persona.
Ma torniamo al vero oggetto del mio interesse: il CPC, ovvero il Circolo Pro Cognac… o forse dovrei dire pro “cognac” come qualcuno ha insinuato? La mia domanda alla base di tutto è stata semplicemente: che cosa mai spinge un gruppetto di adolescenti a volersi interessare così a fondo di un superalcolico d’oltremanica che viene fatto invecchiare per oltre cinque anni (sì, mi sono informata), che è una cosa come la metà della vita di qualcuno degli iscritti? E quali sono le attività previste? Ho provato a buttare giù una lista di quello che secondo me sono dediti a fare tra una notizia e l’altra sul cognac:

  1. essendo un club di e per veri uomini, passano il tempo a parlare di appunto le famigerate “cose da maschi”. Forse brillanti discorsi sull’omologazione maschile a suon di grugniti? Che CPC per esteso significhi Circolo Pro Caduta dell’Omologazione Grifondoro Non Apprezzata dalla Casata? O piuttosto che si ritrovino per capire come essere ancora più “machi” organizzando iniziative come la “Settimana del risparmio del sapone” o la campagna “Uniti contro la dittatura del deodorante”. Alert: se non è questo lo scopo del vostro club, prego che non prendiate spunto da queste mie righe per mettere davvero in atto queste scemenze in un futuro prossimo; le narici di tutta Hogwarts ringraziano anticipatamente.
  2. affrontare l’argomento cardine di ogni discorso tra i possessori del cromosoma Y: le donne. Perché come Tommy conferma, lui parla sempre di ragazze ed un club capitanato da lui non può astenersene. Il come, preferisco non saperlo.
  3. una sempreverde gara di rutti mentre sono impegnati ad ascoltare la telecronaca delle partite dei Cannoni di Chudley.

E qua mi fermo, visto che i miei neuroni stanno entrando in sciopero e si rifiutano di avventurarsi oltre in queste selve oscure quanto la Foresta Proibita. Come potete notare, la faccenda puzza come solo può fare il pus di Bubotubero quando ti finisce addosso, perché non hai ascoltato la Belvoir mentre eri impegnata ad ammiccare a quel compagno tanto carino o come lo spogliatoio maschile in un qualunque periodo dell’anno. Io comunque non ho saputo darmi risposte soddisfacenti neppure quando ho provato l’ebbrezza di essere sotto l’effetto della Giana per due ore e per questo l’ho chiesto ai diretti interessati, sperando che potessero chiarirmi le idee con un Lumos, magari Maxima. Il primo al quale ho chiesto qualche chiarimento non poteva che essere Leonard Murray, (esatto, lo stesso dell’articolo della rissa dello scorso mese) rapidissimo ad aver battuto tutti gli altri nell’apporre la propria firma per iscriversi con ben QUATTRO punti esclamativi, il che mi ha fatto subito pensare che forse c’era un altro lato nascosto e taciuto per anni nel mio migliore amico: dopo quello del boxeur segreto, ora quello dell’alcolista anonimo. Alla mia gentile richiesta di sapere che cosa avesse imparato, mi ha detto:
Leo: “Devi sapere che il cognac è un`acquavite francese, che si ricava dalla distillazione del vino bianco, quindi è tipo un processo fighissimo.”
Pare proprio quindi che il circolo sia dedito allo studio puramente teorico di questa acquavite francese ottenuta tramite un processo che qualcuno reputa “fighissimo” mentre qualcun altro (io) invece preferirebbe quasi finire in un campo di Starnutaria piuttosto che sorbirsi cinque minuti di spiegazione sull’argomento. In orario extra-scolastico, poi. Visto che una sola fonte non mi bastava, ho rigirato le domande ad alcuni degli altri membri noti del club, come ad esempio il duo Grouse&Lewis:

L: “Posso chiedervi una cosa? Visto che voi ne sapete… Pensavo che si potrebbe creare un club pro qualcosa anche per noi “vere donne”… però ecco, non saprei bene che cosa potrebbe mai riguardare… tipo, voi di che parlate a quello del cognac? Così da prendere una vaga idea di riferimento…”
Noah: “Nel nostro club parliamo della storia e della fermentazione del cognac! Perché ce lo chiedi? Non credo sia argomento adatto alle signorine, uhm, potreste.. aprire un club del cosmopolitan! Insieme alle riviste! Chi è il villano che si è messo a parlare di cognac con te? Non è cosa per signorine, davvero! Che poi, la storia del cognac è anche noiosa, sai?”
Grouse: non pervenuto. La mia bellezza deve averlo ammutolito.

Quindi, anche loro hanno confermato come argomento degli incontri sia la storia del cognac e la sua fermentazionaaawn… scusate, non sono proprio riuscita a trattenere l’ennesimo sbadiglio. Stessa storia anche per gli altri membri più giovani, come Aidan Callahan, Rory (hai troppe lettere messe a casaccio nel tuo nome, lo SpellInk continua a correggere il tuo nome in un “Quadri” random, ci rinuncio) Kerney e Lot Hevenge:

L: ”Allora, com’è sto club del cognac, eh?! Che fate di bello?”
Aidan&Rory: “Ma niente di che, cose da veri uomini! Ma proprio di quelli con i peli ovunque e che sollevano i mobili senza bisogno di wingardium leviosa!” (Il che avvalora la mia tesi del punto 3.) “Non so quanto ti potrebbero interessare le cose che diciamo, ma abbiamo parlato soprattutto del cognac che spero Tommy ci farà presto assaggiare!”

L: “Mi chiedevo… com’è che ti sei voluto iscrivere al club pro cognac di Tommy? Insomma, hai solo… dodici anni? Non è un po’ presto per pensare agli alcolici, mh?”
Lot: “Ehi! Io sono grande, non sono piccolo. E poi non è mai troppo presto per studiare una bevanda così gustosa. Mica c'è un'età per la teoria, e anche se siamo scozzesi, inglesi, irlandesi o gallesi, non è che non possiamo conoscere cose francesi. Se il capitano vuole insegnarci le bellezze del cognac, io imparo le bellezze del cognac anche se ho dodici anni. Il cognac è un'acquavite francese ricavata dalla distillazione di vino bianco, cioè è un processo grinzafichissimo!!” (sono sicura che abbiate la sensazione di avere a che fare con pappagalli; ebbene, non siete i soli).
Pappagallo mancato è invece James Blueberry che, dopo aver detto che:

J: “Disquisiamo approfonditamente di questioni riguardanti l'elemento trattato.”
L: “…Qualcosa di meno astratto? Che argomenti avete trattato finora? Un esempio.”
J: “La teoria del rombo… Le origini del cognac e quali tipi siano i migliori.” (Teoria del rombo? Pare sia una questione sulla pregiatezza del cognac. A me sembra un nome strano per una cosa simile.)

si è lanciato in una perla di filosofia spicciola riguardo tutta la teoria affrontata nel club: “Una questione di intelletto, capisci? L'attesa è molto meglio del momento stesso… È una cosa verissima.” (Convinto tu, Blueberry…)
Ovviamente nemmeno Tommy è stato risparmiato e, per saggiare le competenze che vanta, gli ho posto qualche domanda:

L: “Che invecchiamento del cognac consiglieresti a chi volesse avvicinarsi per la prima volta a questo superalcolico? Ne hai uno preferito?”
T: “Io sono più un tipo da cognac maturo, sai, fino ai quaranta se mantenuto bene. Però ho assaggiato cognac più giovani, e non sono rimasto deluso. Quindici, sedici… diciott'anni. Il '52 è stata una buona annata, per esempio.
L: “Come ti è nata la passione? Bevevi di nascosto dalle bottiglie del nonno?”
T: “Oh, no. Nonno Percival non può più bere cognac. Dopo una certa età, ecco… In ogni caso, ecco. Il cognac è davvero una grinzafigata. Tutti dovrebbero bere cognac, anche le donne. Perché se una donna bevesse cognac davanti a me, capisci…? Merlino ladro! E comunque, ecco. Io preferisco il cognac tedesco. Ma so che sarebbe un invito a vuoto, visto che Hogwarts mi pare più un covo di poveracci da acquaviola.” (che viene additata come “per femmine”).

Insomma, sembra proprio un improvvisato club di diligenti studiosi della materia. Esatto… sembra. Perché i miei informatori hanno cercato di mettersi in contatto con me ed ero ad un passo dal risolvere il mistero una volta per tutte quando… ZAC! La ghigliottina della censura imposta è calata e alla mia fonte è stato proibito di aggiungere altro proprio sul più bello; posso però dirvi che tutto quello che ho potuto carpire è stato l’inizio: “Parliamo di ragazz-“, il resto è una serie di mugugni incomprensibili anche per chi abbia studiato la lingua Troll. Ma per fortuna, grazie a un astutissimo trabocchetto della sottoscritta, sono riuscita a prendere in contropiede O’Flynn che ha ammesso che sì, anche di ragazze parlano!
L: “Quindi smentisci le voci che circolano che parlate di ragazz-eh?!?”
T: “Non posso smentire le voci che circolano, io parlo sempre di ragazze. C'entrano sempre le ragazze, in ogni cosa. Ma il club del cognac è il club del cognac.”
Gli ho infine posto un’ultima domanda:
L: “Hai qualche particolare dichiarazione sul tuo club che vuoi far sapere ai lettori della Voce?”
T: “Entrate nella Voce degli Studenti! Merida ha bisogno di schiavetti! …Il club del cognac ha le iscrizioni chiuse.” Al che è seguito un apprezzamento a qualche pezzo di artiglieria da guerra, su delle belle caccabombe che non ho afferrato.

E voi? Avete qualche idea in merito? Che cosa sarà mai questa teoria del rombo? Sono accetti suggerimenti e/o chiarimenti!
Ma in fondo, sapete che cosa c’è? Qualunque sia il reale scopo del neonato Circolo pro Cognac, devo ammettere che mi ha fatto venire voglia di crearne uno per “vere donne”. E propongo già anche il nome: CPV, Circolo pro Vodka, ove il nome del superalcolico sta per Visite Omaggio Di Kuasi Adoni (mi sono presa la licenza poetica). Chi ci sta?
N.B. nessun esponente del genere maschile è stato maltrattato più del necessario per la realizzazione di questo articolo.

Lily Morris. Nata e vissuta da che ha memoria in compagnia dei cinque corgie (Gin, Sherry, Whiskey, Brandy, Vodka) della nonna appena fuori Birmingham, infesta la torre Grifondoro da ben quattro primo settembre. Tendenzialmente la gente sembra pensare che il Trio di cui fa parte sia un’unica entità inseparabile, e c’è chi dice che condividano un neurone in tre, chi che vivano in perenne simbiosi. La leggenda vuole difatti che possa perdere tutta la linfa vitale e rinsecchirsi se sta più di un’ora lontana dai due suoi migliori amici. Estimatrice degli esponenti in cui i cromosomi X ed Y si sono combinati in maniera piuttosto piacevole alla vista, pare abbia una lista misteriosa su cui di tanto in tanto qualche nome viene spuntato, motivo per cui gira voce che sia entrata in redazione per avere una scusa in più per avvicinare la popolazione maschile degna di nota… non giungono smentite in merito dalla diretta interessata. È possibile che una volta passata a miglior vita si impegni ad infestare uno dei bagni maschili della scuola, imitando Mirtilla Malcontenta.
By Helle7 | febbraio 22, 2015 - 8:53 pm - Posted in Febbraio 2071

Vi è mai capitato lo spiacevole inconveniente di trovarvi in qualche corridoio quando qualche simpaticone lancia la Polvere Buiopesto Peruviana? E’ più o meno la sensazione che provereste a Obscuro, nuovo locale, se così si può chiamare, che avrà presto la sua inaugurazione nel cuore di Diagon Alley. Oltre a sensibilizzare sul modo di vita dei maghi non vedenti, Obscuro promette di regalarvi nuove emozioni, un’esperienza unica da un diverso punto di “vista”. Dal concorso bandito da La Gazzetta del Profeta sono stati estratti otto fortunati vincitori che hanno potuto testare per primi il percorso al buio, che è solo una delle possibilità che Obscuro offre. Abbiamo scritto ad ognuno di loro per farci raccontare com’è andata.
In generale tutti si sono focalizzati più sulle emozioni che hanno provato e non hanno voluto rivelare granchè di quel che accade all’interno, “per non togliere la sorpresa”, o perché “a raccontarlo non renderebbe ciò che ha significato”. E’ emerso comunque che il percorso presenta numerose varianti, e permette di acuire tutti gli altri sensi, dopo un iniziale sensazione di spaesamento.
All’inizio del percorso viene consegnato ad ognuno un semplice bastone. Anche se esistono in commercio bastoni parlanti per non vedenti, che informano il mago degli ostacoli ed eventuali pericoli che incontra, i bastoni distribuiti hanno solo la peculiarità di trasmettere immediatamente alla mano di chi li impugna le sensazioni tattili percepite dalla punta di essi. Nonostante si possano portare le bacchette, queste vengono fatte rinchiudere all’interno di un fodero speciale che le rende inutilizzabili fino alla fine. In sostanza, è solo un modo di evitare che un deposito comunitario, come era stato pensato in via di progettazione, possa essere preso d’assalto da sette oscure o simili, dati i recenti avvenimenti. Tuttavia, oltre al bastone, viene consegnata anche una speciale bacchetta magica che, oltre ovviamente a non avere la stessa affinità col mago, permette solamente una serie di semplici incantesimi con cui si può indagare l’ambiente immerso nel buio più totale, incanti che però non lasciano alcuna traccia luminosa. Viene tuttavia consigliato di tenerla in tasca, a parte in momenti particolari in cui è espressamente richiesta, e di cui nessuno ha voluto darci alcuna anteprima. Il motivo è semplice, per lasciare le mani libere all’esplorazione del percorso, dove ogni cosa che ti circonda parla di sé: si incontrano ambienti aperti, chiusi, naturali, artificiali, lo stesso terreno su cui si cammina può essere molto diverso, ci sono suoni, profumi e anche sapori. Tutti e otto i “beta-tester” si dicono pienamente soddisfatti e consiglierebbero l’esperienza.
Una caratteristica fondamentale del percorso è che si è accompagnati da una guida non vedente. “E’ stato fantastico! Arienne ci guidava con la voce, ci sorprendeva con incanti non verbali, oppure ci prendeva per mano e ci accompagnava in particolari punti critici come ponti traballanti o… va bene, vi ho già svelato troppe cose, non posso anche dirvi il resto!” ha scritto Betrys. In molti son rimasti stupiti della sicurezza con cui le guide li hanno accompagnati, divisi in due piccoli gruppetti da quattro. “E pensare che normalmente sono loro che hanno bisogno di una guida, che sia un crup o altro… e invece in questo percorso eravamo noi ad essere persi e ad avere un non vedente come punto di riferimento e appoggio. E’ stato davvero bello!” hanno commentato Samuel e Robynne.
“Alla fine c’era un bar e io volevo una burrobirra, ma avevo paura di sbrodolarmi tutta. Già sono maldestra quando ci vedo…” ha confessato Sarah. “E invece il barista mi ha detto che anche alle cene raramente qualcuno si sporca, proprio perché tutti gli altri sensi sono più acuti, ci si concentra di più su quello che si sta facendo, senza distrazioni visive… e aveva ragione!” Tom, invece, ha trovato stupefacente come il barista riuscisse a riconoscere le monete solo al tatto. “E’ vero che sono di dimensioni diverse, ma io ho fatto confusione con zellini e falci, mentre lui mi ha detto subito cosa gli avevo dato!” Tutti hanno trovato che le loro consumazioni al bar avessero “più sapore” al buio.
I due bambini, Lucas e  Stephany, han scritto che in assoluto “la loro parte preferita è stata quella con le creature magiche”; infine, Nelly ci ha scritto un aneddoto: “Improvvisamente è arrivata un’altra guida ridendo, e ha detto che aveva lasciato il suo gruppo dicendo che si sarebbe nascosto nella stanza e di cercarlo, e poi invece se n’era andato!”
Obscuro ha al suo interno anche un vero e proprio ristorante, Salvio Hexia, e un piccolo teatro, Buiopesto, in cui sono in programmazione spettacoli e concerti. C’è davvero solo l’imbarazzo della scelta. Aspettiamo dunque l’inaugurazione e l’apertura al pubblico di Obscuro, perché si prospetta davvero qualcosa di indimenticabile e interessante.

Helena Ross, 17 anni appena compiuti, sestina e Prefetto Tassorosso, vive a Grove, nell'Oxfordshire. La prima volta che ha messo piede in redazione si pensava fosse muta, ma metterla a suo agio si è rivelato alquanto deleterio per le orecchie degli altri scribacchini. Dovunque si metta a scrivere si possono trovare montagne di pergamene appallottolate, tanto che per mandare in stampa il giornale si è costretti a strapparle i fogli dalle mani. Ha una passione smodata per gli animali e, di conseguenza, per Cura delle Creature Magiche. Tra i suoi sogni, riuscire ad acchiappare un Gillidh e ad allevarlo. Studiosa, con un senso del dovere malsano, dice di non essere portata per lo sport, specialmente a cavalcioni di una scopa.
By vocestudenti | - 4:43 pm - Posted in Febbraio 2071

IN DIRETTISSIMA dal Pianterreno del San Mungo! Come ai vecchi tempi, Hogwarts, vi ricordate? Noi non possiamo certo dimenticarci tutte le cronache dei nostri innumerevoli esperimenti sociali, ovviamente portati avanti con il solo e unico scopo di aiutare il prossimo. E anche se qua fuori c'è taaanta gente da aiutare, un repertorio di casi umani – e anche non umani, sentite le ultime notizie, no? – quando i Kestrels chiamano, noi molliamo tutto e ci catapultiamo, a volte anche in senso letterale. Al Muldoonido stiamo per l'appunto perfezionando una catapulta per facilitare gli spostamenti dei bambini, dobbiamo solo dimostrare che non c'è assolutamente nessun rischio e la nonna prima o poi ce l'approverà, vedrete. A proposito, nonna ha saputo che ci sono tanti pancioni in giro, dice di fare buona pubblicità e di non menzionare la catapul… Sì. Dicevaaamo, che quando i Kestrels chiamano, noi appariamo come in un incanto Tabù! Ora che il peggio è passato, possiamo confermarvi che stiamo stati noi a occuparci del servizio d'ordine intorno alla stanza di Krystal James, nel periodo che ha trascorso in ospedale dopo l'infortunio in partita, ovviamente facendo scattare tutti i Protocolli di Sicurezza, perquisizione in entrata e in uscita, controllo della posta, assaggio del cibo, svuotamento dell'Augurey… no, Jerry, si chiama pappagallo, non ti confondere. Il Protocollo di Sicurezza Fissaggio a Oltranza è stato quello più difficile da portare avanti. Non per noi, ovviamente, eravamo super organizzati in una serie di cambi di turno, tra Jerry, Seanny e Padhra, il Clubbert di nostra zia, il cui permesso speciale era firmato a nome del WWFFB e se lo dice il WWFFB deve essere giusto, no? Va bene, ultimamente c'è stato qualche piccolo problema diplomatico per la questione del Giglio Nero maaa vedrete che il WWFFB restituirà tutti i galeoni di dubbia provenienza non appena scoprirà di preciso quali sono! Vero? L'abbiamo detto anche a Krystal e siamo sicuri che lei ne abbia parlato con Phoebe White quand'è venuta a trovarla. Ovviamente noi non abbiamo origliato perchè Padhra aveva rosicchiato le Orecchie Oblunghe, ma siamo certi che gliel'ha detto, sì, che non li possiamo prendere i galeoni del Giglio Nero.
Ecco, dicevamo, il PdS Fissaggio a Oltranza è stato complicato per la non sempre eccellente collaborazione dei fissati, che alla fine si sono arresi hanno capito che eravamo lì per garantire il bene di Krystal James e dei Kestrels tutti. Aaaah proposito di Kestrels, già dalla prima settimana di degenza è iniziata la sfilata dei compagni di squadra nonchè vecchi compagni di scuola. Abbiamo rivisto Elenoire Glorbander, Nigel Jarvis e Joe Greywood, che ce la stanno mettendo davvero tutta per tenere su la squadra durante l'assenza di Krystal. E poi… Rowena Abyss, quella era Rowena! Seanny, non lasciare la posizione! Rowena, quoccodè tu, come dicevano i babbani! Ma non importa, anche se hai spedito Krystal al San Mungo noi ti perdoniamo, in nome di Tosca! Nota dal futuro: vedi, Rowena, chi semina mazze, raccoglie mazzate, come dice nostro padre! Maaa noi non ci leghiamo le cose al dito e ci teniamo taaanto a te, ecco perché sei appena entrata anche tu nel nostro Programma Protezione Quidditchari. Quando Krystal starà meglio saremo tutti per te! O quasi, in effetti Jerry vorrebbe svicolare verso la stanza di Nicole Silverstongue, infortunata anche lei. Voi tre siete le pazienti omega… si dice così, no? del nostro nuovo Programma, che per il momento si concentra sulle uscite più recenti da Hogwarts, perchè si sa che Qui Fuori ci dobbiamo aiutare tra noi! Jerry, chi è questo tizio che c'era anche ieri e l'altro ieri e l'altra settimana ancora? Aaah Ethan Court, l'ex assistente, quello con la bambina a carico! Signor Court, non si preoccupi per il Fissaggio a Oltranza, non fissiamo oltre il consentito! No non stiamo troppo stanchi, vada pure a fare due passi… ANZI ha già passato oggi il controllo della retina? Deve farlo, per la sicurezza di Krystal! Vada da quella parte, siamo subito da l… KIERAN DENNISON, per tutti i baffi finti sui dipinti di Morgana! Sì, vi raccontavamo, è la prendiappunti che non ha la sicura, i Kestrels al completo sono passati di qui e non poteva mancare il capitano Midel, che ci ha chiamati per nome, ci ha chiamati per nooomeee! Forse perchè l'infermiera non la smettava di urlarli, i nostri nomi, poverina, pensiamo fosse reduce da una fattura assordante per essere così dura d'orecchi. Tanto per mettere il tutto nero su bianco, noi NON abbiamo introdotto un gruppetto di Lepricani per fare la sveglia musicale a Krystal ogni mattina.
Ci siamo solo limitati a prendere in prestito una sferovisione da La Civetta dello Sport, era da lì che venivano tutti i cori che ha sentito, infermiera. Infermiera? Perché va a chiamare la mamma di Krystal, scusi? Oooh sì, dovete sapere che Lindsay McArthur, mamma James, è una guaritrice qui, nel reparto avvelenamenti. Seanny, non è che l'infermeria sospetta un avvelenamento? PROTOCOLLO DI SICUREZZA GETTA LA ZUPPA DALLA FINESTRA! No, Krystal, fidati, quella zuppa ti avrebbe uccisa, non hai sentito cos'è successo ai nostri amici a Hogwarts? Meglio se digiuni, è più sicuro. Ti lasciamo Padhra qui, così noi andiamo a mangiarci un pezzo di Everdream al quinto piano. E aaaa proposito dei piani, sapevate che proprio al Pianterreno c'è la sala incantatoria dove fanno gli interventi magici e tutto lo spazio dove gli studenti di Medimagia possono assistere? Mentre Padhra era di guardia a Krystal siamo andati a dare un'occhiata, ci hanno fatto entrare perché abbiamo detto che eravamo insieme a Sami Medicine. Usano delle rune che ti permettono di guardare DENTRO le persone, grinzafichissimo! Quando Sami è passato a trovare Krystal, mentre applicavamo il Procotollo Svuota Tasche e Requisisci Roba Interessante Sospetta, gli abbiamo raccontato quel che avevamo visto e che il guaritore responsabile dell'esercitazione gli voleva parlare. Noi non abbiamo toccato niente, giuriamo!
Insomma, le settimane sono state costellate da un via vai di gente, perciò vedete che la nostra sorveglianza serviva? Mettiamo che veniva qualche giocatore di squadre avversarie a disturbarla? O qualcuno da La Civetta alla ricerca di scoop? O… Rob McReady, ci sei anche tu! Sei venuto a riprendere la sferovisione? Oh a fare due chiacchiere con Krystal, che dolc… ASPETTA UN MOMENTO. Tu che cercatore hai nella tua squadra di Fantaquidditch? Tuuuu, che volevi fare a Krystal? Fila a fare il controllo delle mani, dobbiamo acccertarci che non ci sia polvere buiopesto. Certo che la nostra presenza non sta minando la salute mentale di Krystal! Anzi, a proposito di salute, sarà la terza volta che Stephen Medicine si affaccia alla porta e sparisce subito, lo andiamo a prelevare noi. Jerry, tieni pronto il kit per il riconoscimento vocale, sì quello con le dosi di puzzalinfa, la prudenza non è mai troppa. Eccolo, fai un Incarceramus, acchiappalo! Come sarebbe se sappiamo che questo è un ospedale, certo che lo sappiamo! Noi vogliamo che Krystal guarisca in un ambiente tranquillo e sereno, ecco tutto, signor Medicine. Infatti abbiamo chiesto a quel guaritore così simpatico, come si chiama, tipo Agazio, se gli va di salire a darci un attimo il cambio, vogliamo fare il giro del San Mungo e andare a trovare tutte le persone sfortunate che non hanno visite… Oh, qualcuno ha chiamato la sicurezza, che cosa strana, siamo noi la sicurezza! Aspetta, ma se io sono qui a parlare col signor Medicine, Jerry è andato da Nicole e Padhra è al quinto piano a mangiare un Everdream, chi c'è ora insieme a Krystal? Riprendere la posizione! Krystal? Krystal! Dove vai? Come sei guarita? MERLINO, MIRACOLO! Aspetta, aspetta, prima di andare ci firmeresti una lettera di raccomandazione per il prossimo incarico di sicurezza? Krystal? KRYYYYSTAAAAL?

(Nessuna Krystal James è stata maltrattata nel corso di questa cronaca liberamente ispirata a fatti reali. La stiamo ancora cercando, ma giuriamo che è ancora mentalmente in sè. CIAO HOGWARTS, KESTRELS SPACCANO!)

Sean & Jericho Muldoon. 20 anni ad aprile, hanno visto la luce a Kenmare, Irlanda, sotto un cielo bombardato di fuochi d'artificio, spettacolo in seguito al quale lo zio Finn è stato bloccato da una pattuglia di Hit Wizard, poi invitati a vedere i gemelli appena nati. Hanno iniziato a parlare a otto mesi, contemporaneamente, e da allora non hanno mai smesso. Grifondoro Sean, Tassorosso Jericho, ma il colore della divisa è più o meno un dettaglio. Per Hogwarts li si poteva trovare praticamente ovunque, tanto che girava la leggenda che avessero reso Tabù alcune parole specifiche, in modo da apparire quando venivano pronunciate. Una di queste parole è Kestrels (SPACCANO!). Hanno finto di mettere la testa apposto lavorando nel Muldoonido, l'asilo di famiglia aperto un anno fa, ma in realtà la loro missione di "aiutare il prossimo", a tutti i costi, non è mai terminata.
By Anne Burton | febbraio 21, 2015 - 12:07 pm - Posted in Febbraio 2071
HOGWARTS, A TE LA SCELTA!


Cari lettori de La Voce degli Studenti!
La vita è un bel Gramo, bla bla e ancora bla. In questa Scuola sembra sempre che tutti abbiano mille ed un Kelpie da inseguire – almeno se si parla di fare i compiti al posto mio vostro – ma guarda caso qualche ora, giorno, settimana per sparlottare la si trova sempre, sarà che le fanciulle trovano terapeutico far pipì mentre si parlotta con la strega che per antico decreto Ministeriale l'ha accompagnata sino all'orinatoio, che ne so.
Fatto sta che – come capirete meglio leggendo il mio trafiletto qua accanto – ormai il castello non può più prescindere da prender posizione nei confronti del dramma (avviso fonetico: metteteci del pathos quando pronunciate quest'ultimo termine) hogwartsiano: la Hevenge ce l'ha? team Weetmore o team Thofteen? Ne va dell'economia mondiale, pensateci bene.
Che poi quella roba che si chiama solidarietà tra simili mi fa dire alla componente maschile di questa scuola che – oh – vi capisco, pure io sceglierei comunque il team Belvoir, ma a quanto pare in questo castello non sei socialmente accettabile se non ti schieri con l'uno o l'altro bandolo di una matassa che, dettagli, non si è mica capito bene cosa riguardi, tanto per ricordarvelo e perché l'impresa impossibile che mi ha prescritto il mio guaritore di fiducia per questo mese prevede che cerchi di scardinare un'ovvietà. Un po' come se provassi sostenere che la Dalloway non ha sex-appeal, ci siamo capiti.
Sempre per questa ragione – e perché l'ultimo arrivato in redazione deve beccarsi quel che decidono gli Shadem per capello di Hilary Darcy – mi hanno ricordato di farvi presente che questa interessantissima diatriba avrà sicuramente degli sviluppi con il prossimo numero di codesto giornale; nel frattempo, tuttavia, qualora vogliate, potete sempre occupare il tempo che NON avete per dar fiato alle corde vocali o alle falangi e far sapere come la pensate. A me importa meno delle statistiche nazionali sulle piantagioni di Frullobulbo, ve lo dico chiaro e tondo. Ma magari qualche allocco che vi sta a sentire lo trovate.

Essere un origliatore oggi

Non ascoltare le conversazioni altrui, Douglas Hamilton! Un mago come si deve non lo farebbe, mai. Cruppate. Belle e buone, trollate che un dodicenne random con complessi d'autostima e la faccia simile alla superficie lunare non ascolterà mai, se la controparte del tender l'orecchio e, soprattutto, lo spifferare in giro il contenuto di conversazioni rubate, può dargli cinque minuti di plebea considerazione ed importanza.
Il Douglas Hamilton – nome ducale d'altri tempi, ma l'aristocrazia si ferma lì – di turno è sbocciato un martedì mattina a colazione sganciando un metaforico incantesimo di scoppio che ha fatto sobbalzare le uova strapazzate di molti e gemere di dolore le novelle badanti che pur di mostrarsi alternative dicono di trovare affascinanti ultra cinquantenni solo perché dimostrano una corretta igiene dentale alias sorriso: per – inserire il fondatore che più vi aggrada – ! Weetmore e Thofteen hanno discusso. Il Ministero della Magia ha retto il duro colpo, sì?
Lungi da me fare il moralista di turno, sebbene avrei preferito conoscere in anticipo il contenuto del prossimo test di Trasfigurazione piuttosto che l'accorato monito del docente di Babbanologia – pare abbia pronunciato un non sono che vaneggi – nel ricordare al collega come l'età non è più quella dei Billywig nello stomaco quanto casomai il soave richiamo della prostata, MA quell'unica frase sentita dal cugino del nipote dell'amico di un secondino che si trovava in aula di Babbanologia durante la sera incriminata, pare aver dato adito a molte teorie – qualcuna liberamente ispirata ai romanzi di Agatha Wickham – e pur di non lasciare uno spazio bianco accanto al Controeditoriale, sembra che io fossi il più adatto a stilare la top three delle trollate del mese, pardon, delle teorie interpretative di quanto in realtà è stato pronunciato. Fatta esclusione per il ridicolo raggiunto con lo striscione per Harold Parnell in bacheca, rabbrividisco.

- Teoria #3: è inutile che ti atteggi: ogni Mittens, si sa, sogna di diventare il gallo del pollaio, ragion per cui davanti all'aumento delle quotazioni del docente di Trasfigurazione – l'english man svampito va per la maggiore, chiedere a Blueberry che ci ha costruito su la sua fortuna - l'Obliviatore pare abbia optato per l'attacco diretto verso il collega reo di avergli soffiato qualche ammiratrice, con tanto di pazza! finale coperto dal masticare di Davy Huges che va a lezione di Babbanologia solo per rimpinzarsi, lo sappiamo bene.

- Teoria #2: lo so che tu candeggi: ipotesi quotata soprattutto dagli elfi domestici, felici – per una volta – di sentire qualcuno vicino al proprio operato quotidiano. Del resto è lampante come due uomini soli lontani da casa possano soffrire di crisi mistiche sul tipo di lavaggio necessario per le preziose tuniche da mago o le tovagliette da abbinare al servizio da té da servire alle cinque spaccate.

- Teoria #1 (the bestia): ho sentito che scor…: la Caporedattrice mi censura, ragion per cui lascio alla fervida immaginazione come quella che vuole i mezzibabbani simili ai purosangue dei lettori la facile rima che ne consegue. Il dramma. Il pathos. Qualsiasi cosa si celasse al di là della porta dell'ufficio di Thofteen posso assicurare che le gambe della Gow erano di certo una visione migliore, quel giorno. Ma per tutti i futuri guaritori del San Mungo – nel senso che si spremono proprio i neuroni per le ipotesi strampalate – le condizioni dell'intestino di Weetmore hanno destato di certo maggior interesse nell'ipotizzare indagini approfondite da parte del docente di Babbanologia. Un Oblivion avrà poi eliminato ogni traccia diagnostica.

Febbraio non è un mese semplice per nessuna persona equilibrata, lo comprendo bene. Ma nel momento in cui uno strano incantesimo di adesione CONTRO la vostra volontà vi spinge contro una porta cercate almeno di pulirvi le orecchie preventivamente. E se fosse stato un appuntamento alla ci vediamo prima che albeggi?

Cedrick Bramwen. Meglio noto come il Selfish, il quintino Serpeverde male amalgamato con il mondo che lo circonda, vive di una strana forma di opposti, secondo la testimonianza di alcuni coetanei che preferiscono restare anonimi. Estremi che ce lo hanno fatto conoscere come un Jobberknoll in piena salute quanto a parlantina ed un Ippogrifo fiero ed altezzoso come comportamento e visione del mondo. Se fosse un detto babbano lo si potrebbe definire come ogni riccio un capriccio, ma considerando che è un purista del lignaggio magico – per la gioia dei verde-argento più radicati – è più comunemente associabile ad un detto tipico dei maghi: uno Shadem per capello. E capelli ne possiede abbastanza da non temere una calvizie precoce. Arriva a La Voce dopo una lunga ed attenta militanza tra i lettori del giornale, studiando il modo di fare e scrivere di ogni scribacchino con appunti nascosti probabilmente nelle folte sopracciglia che si ritrova.
By Anne Burton | febbraio 20, 2015 - 4:55 pm - Posted in Febbraio 2071
FANTAGIORNATE E CLASSIFICA

La ragazza che vedete nella foto di questo trafiletto di certo è riconoscibile senza che sia io ad aggiungere altro. Nicole Silverstongue oltre ad essere stata una figura importante per il Quidditch di questa Scuola, al momento è anche una Cacciatrice titolare del Quidditch professionistico oltre che la leader indiscussa del concorso indetto dalla Gringott. Tallonata decisamente da vicino soprattutto da Hortense Lanfrad, questo va detto per onor di cronaca, ma con ancora qualche punto di vantaggio che le permette di osservare gli altri FantAllenatori dall'alto del suo primo posto in classifica.
Per rendere ancora più chiaro l'andamento del concorso sino a questo momento e per dar modo di tenere il passo di quelli che sono stati gli scontri passati, qui di seguito ho pensato di farvi trovare il resoconto delle FantaGiornate disputate sino a questo momento, insieme alla classifica al termine del settimo turno e prima che i partecipanti abbiano la possibilità – l'ultima – di rivoluzionare la propria compagine.

I GIORNATA
London Louse – Morguttini 1
SilverStorms – Cookies Warriors 2
Elder Blonde – Maghi Perbene 2
Super Kiwis – Prides Peacocks 2
Backward Billywigs – Australian Kings 1

II GIORNATA
Morguttini – Cookies Warriors 2
Maghi Perbene – London Louse 2
Prides Peacocks – SilverStorms 2
Australian Kings – Elder Blonde 2
Backward Billywigs – Super Kiwis 2

III GIORNATA
Maghi Perbene – Morguttini 2
Cookies Warriors – Prides Peacocks 2
London Louse – Australian Kings 1
SilverStorms – Backward Billywigs 1
Elder Blonde – Super Kiwis 1

IV GIORNATA
Morguttini – Prides Peacocks X
Australian Kings – Maghi Perbene 2
Backward Billywigs – Cookies Warriors 2
Super Kiwis – London Louse 1
Elder Blonde – SilverStorms 2

V GIORNATA
Australian Kings – Morguttini 2
Prides Peacocks – Backward Billywigs 1
Maghi Perbene – Super Kiwis 1
Cookies Warriors – Elder Blonde 2
London Louse – SilverStorms 2

VI GIORNATA
Morguttini – Backward Billywigs 1
Super Kiwis – Australian Kings 2
Elder Blonde – Prides Peacocks 1
SilverStorms – Maghi Perbene 1
London Louse – Cookies Warriors 2

VII GIORNATA
Super Kiwis – Morguttini 1
Backward Billywigs – Elder Blonde 2
Australian Kings – SilverStorms 2
Prides Peacocks – London Louse 1
Maghi Perbene – Cookies Warriors 1

VIII GIORNATA
Morguttini – Elder Blonde
SilverStorms – Super Kiwis
London Louse – Backward Billywigs
Cookies Warriors – Australian Kings
Maghi Perbene – Prides Peacocks

IX GIORNATA
SilverStorms – Morguttini
Elder Blonde – London Louse
Super Kiwis – Cookies Warriors
Backward Billywigs – Maghi Perbene
Australian Kings – Prides Peacocks

CLASSIFICA
Silver Storms 12 punti
Elder Blonde 10 punti
Prides Peacocks 9 punti
Cookies Warriors 8 punti
Maghi Perbene 8 punti
Morguttini 7 punti
London Louse 6 punti
Super Kiwis 6 punti
Backward Billywigs 2 punti
Australian Kings 2 punti

La tempesta bionda

Non ci vuole poi tanto, lo so, per capire subito che – per questo mese – ho deciso di scindere gli articoli sportivi in due pagine distinte. Non ci vuole poi tanto neanche per comprendere le ragioni che mi hanno spinto verso una presa di posizione come questa e di certo il tempo non è tra queste, anzi. I M.A.G.O. sono estenuanti anche quando manca ancora qualche mese e mi domando come abbiano fatto a sopravvivere i magati degli anni precedenti. Poi, immancabilmente, mi perdo in questa selva di pensieri e le ore di studio si riducono in un modo inversamente proporzionale a ciò che fa il panico. Già. Ma mi rendo conto che questa non è una pagina di diario, la sezione non è quella di "la Scuola secondo Noreal" e, soprattutto, quello che sto scrivendo non ha niente a che vedere con il titolo che ho scelto per questo articolo: Tempesta Bionda. Malgrado quello che si può pensare con l'associazione di queste due parole, non sto parlando di quell'angelo biondo al rovescio che corrisponde al nome di Thea Taylor, quanto delle due ragazze Grifondoro che, allo stato attuale, guidano il concorso indetto dalla Gringott in collaborazione con La Civetta dello Sport. La prima, facilmente intuibile se state fissando la foto del trafiletto qui accanto come Thestral bavosi, è Nicole Silverstongue, cacciatrice professionista in forza ai Falmouth Falcons; la seconda, invece, è Hortense Lanfrad caos-ista professionista in forza alla squadra di Quidditch rosso-dorata della propria casata e mia grande grande amica anche se mi vergogno ancora in sua presenza. Se poi il caso ci si mette di mezzo facendo in modo che la quintina Grifondoro abbia "comprato" proprio la rivale già dalla prima FantAsta a disposizione, comprenderete bene la singolarità – e l'ironia velata – della situazione. Ma i punti di contatto tra SilverStorms ed Elder Blonde non finiscono qui, a ben vedere; entrambe le ragazze, infatti, hanno come punta di diamante della loro FantaSquadra, il re indiscusso dei cercatori – Iordan Mitea – ed allo stesso tempo sia Nicole che Hortense puntano su uno dei nomi nuovi del panorama quidditchistico inglese: Raffaello Malagrida. Lo scontro diretto tra le regine del concorso ha visto prevalere la Silverstongue, sebbene gli estimatori della competizione puntino il dito sul fatto che il calendario le abbia poste l'una difronte all'altra prima della FantAsta con cui la Lanfrad ha messo freccia, sorpassando i discontinui Pavoni che restano al momento comunque saldi al terzo posto.
Per comprendere meglio quello che è l'assetto attuale delle FantaSquadre messe in campo e per ipotizzare dove possano andare a parare gli allenatori in vista dell'ultima asta del concorso, occorre però analizzare quelli che son stati gli ultimi incontri quindi…partiamo!
Vittoria semplice, quella delle squadre che guidano la classifica del FantaQuidditch, negli incontri incrociati che le hanno poste difronte alle ultime ruote del carro, come direbbero i Babbani. Nonostante la buona prova di Oscar Trott, infatti, i Backward Billywigs di Gregor Darsel – 3/7 di squadra identici all'avversaria di turno – niente hanno potuto nell'impietoso confronto tra Mitea e la sostituta della Peacock, regalando la vittoria alla Lanfrad con un punteggio di 420 a 290 reso meno schiacciante proprio per la presenza di Trott nelle fila della FantaSquadra di Darsel. Se l'è passata più o meno allo stesso modo anche la Silverstongue, in "visita" a quei Re Australiani ultimi in classifica. L'Orwell che si è visto in campo nell'ultima giornata del Campionato di Lega è solo una pallida ombra alle spalle del radioso Mitea, ma a tutto questo devono sommarsi anche la buona prestazione di Highcastle da una parte e l'opacità del reparto Cacciatori, dall'altra. Il risultato finale si è attestato quindi sul 240 a 430 con buona pace dei sogni tranquilli della Silverstongue. Vincono anche i Pride Peacocks di Anne Burton e Robert McReady impegnati nel confronto con l'ei fu prima in classifica Lila Lamb; il confronto, malgrado quello che si può pensare, non è poi stato neanche abissale, considerando che senza i punti conferiti dall'assegnazione del boccino, le due FantaSquadre si sono fermate ad un 140 a 100 che non le allontana poi tanto. Eppure la vittoria dei Pavoni va ricercata proprio nel reparto Cacciatori, nell'assenza di Vassil Peev – che si becca un 4,5 di rimando – e nella buona gara di Midel e della Glorbander. 390 a 100 e London Louse sospinti ancora di più verso la parte bassa della classifica, complice la vittoria dei Super Kiwis di Horan e Kirwan ai danni di un'incolpevole Aurora Halliwell. Incolpevole, certo, perché lo scontro si è concluso con il risultato di 390 a 330, il che significa che – esclusa l'assegnazione del boccino – la Corvonero ha fatto le chiappe a strisce ai due Serpeverde, senza offesa. E solo che a volte non basta segnare tanto, il Quidditch ce lo dimostra costantemente. Ultimo scontro da analizzare, soprattutto in previsione della seconda parte del concorso, è quello intercorso tra i Maghi Perbene del professor Weetmore e dell'ex studente Grifondoro Heert McNails e quei Biscotti Guerrieri che tanto avevano lasciato sperare all'avvio del FantaQuidditch, giusto per non vedere sempre le solite facce in cima alla classifica di riferimento. Gordon Fletcher ha avuto la peggio, anche se non di molto visto il risultato finale di 300 a 220, specialmente per quanto riguarda la posizione in classifica; se precedentemente i Cookies Warriors erano i soli a contendere il terzo posto ai Pride Peacocks, infatti, quel quarto posto in classifica è ora in condivisione proprio con i Maghi Perbene e ad una sola lunghezza di distanza da McReady e compagnia. Ed indovinate chi metterà contro, la prossima FantaGiornata in programma? Esattamente! Maghi Perbene contro Pride Peacocks, praticamente un chiaro ed inequivocabile segnale per Fletcher – e biscotti – a dare il massimo per cercare di cogliere la pluffa al balzo almeno verso una delle due rivali impegnate a "darsele" di santa ragione.
Prima di chiudere questo pezzo, come promesso, cercherò di lasciare dei suggerimenti da perfetto osservatore esterno – sia chiaro – con tutto quello che può comportare la mia inesperienza in materia di FantaQuidditch. Parto direttamente dalla coda della classifica e con la difficoltà che può esserci per squadre come gli Australian Kings o i Backward Billywigs, dopo aver saltato appieno la prima FantAsta messa a disposizione. Se l'organico di Gregor Darsel ha più bisogno di rivedere il reparto offensivo – e la Cercatrice, con tutto il bene che si può volere alla Peacock – i Re dovrebbero aggiungere a questi ritocchi anche una sistematina per quanto riguarda il reparto Battitori, laddove Becket e la Flower non sembrano essere proprio un'accoppiata vincente. Più complicato è invece il discorso per i Super Kiwis ed i London Louse, laddove gli eventuali cambi mi appaiono come più delicati e difficili da indirizzare. Sicuramente – lo dico per entrambi – il reparto Cacciatori avrebbe bisogno di una sistematina, ma decisamente la necessità maggiore si ha a livello di Cercatore, visto l'andamento troppo altalenante sia di Orwell che di Rohlfs. Rimane per me un mistero la posizione in classifica dei Cookies Warriors, lo ammetto. Ritengo che la squadra di Gordon Fletcher sia da sistemare da capo a piedi, ma probabilmente la buona stella che tutto sommato l'ha assistito sino a questo momento, sarà in grado di suggerire al Corvonero anche i cambi migliori, sempre che si prodighi per l'ultima FantAsta, ovviamente. Immagino, ma potrei sbagliarmi, che gli Elder Blonde facciano qualche ritocco sui Cacciatori e che lo stesso si possa dire per i SilverStorms, magari con un'aggiustatina anche a livello di Battitori. Fossi nei Morguttini, invece, andrei a toccare un po' tutti i reparti, fatta eccezione per il Cercatore visto che Grujensson rappresenta di certo una sicurezza. Da ultimi, non a caso, i vincitori della scorsa edizione del FantaQuidditch, i Pride Peacocks che ci hanno abituato a rivoluzioni a sorpresa, molte volte. Sulla carta suggerirei – mio malgrado – di focalizzarsi sul Cercatore, ma è indubbio che anche gli altri reparti abbiano fatto un po' difetto, quest'anno.
Ora scusate ma Vega lo studio reclama la mia presenza.

Philip Noreal. Tassorosso fino al midollo e nativo di Hartlepool (Durham), frequenta l'ultimo anno. Responsabile della sezione sportiva e Vice Caporedattore del giornale, ha promesso ai lettori di non far mai mancare loro la verità, soprattutto dopo gli avvenimenti di inizio anno scolastico. Sulla divisa, ad altezza del cuore, del filo animato ricama alternativamente una O ed una L proprio in segno di commemorazione. Continua a chiedere consigli al quadro dei magati '68 in Sala Trofei anche se si vocifera che non siano più le dritte sportive ad interessargli, quanto quelle semplici regole di vita che lo rendano un buon mago ed un bravo ragazzo. Non ha mai dichiarato sul serio la sua squadra di Quidditch preferita sino a quest'anno, al contrario del suo interesse per Vega che non è mai stato in grado di nascondere. Adepto del sacro baule, per questo motivo ha imparato a scrivere bene anche al buio.
By Anne Burton | - 10:11 am - Posted in Febbraio 2071
L'ANGOLO DEL TIFOSO: ROBERT MCREADY

Philip, che ne dici di condividere un pezzo del mio kilt di famiglia da mangiare, uhm? De-li-zio-so. Il kilt, ma anche lo zucchero filato di cui mi vien voglia ogni volta che guardo mr Luglio, per colpa tua ingrasserò tanto che "lasciare una voragine dietro di me" non sarà più una metafora (sarà la giusta punizione per aver ricordato il calendario ndP). Sì, ho apprezzato. Ma piantala di dire che sarai ricordato solo come inforchettato, di darti definizioni e compagnia bella. Quando sono andato via, tu sei diventato lo sport. E indipendentemente dal modo che hai scelto per parlarne, vedrai che un buco lo lascerai anche tu. Dai qualche calcio da parte mia per evitare che qualcuno di incapace cerchi di riempire quel buco. Bene, quest'angolo me lo prendo io e sai già di che squadra parlerò. Ti sorprenderà sapere che non lo riempirò di nerdate, però. Perchè i Wigtown Wanderers? Ecco una bella storia. Quando si era tutti più piccoli, anche se d'età diverse, io e i miei cugini facevamo la nostra squadra di Quidditch domestica e passavamo le ore a prenderci a mazzate, che sostanzialmente era la nostra idea di giocare a Quidditch. Ricordo che fui ammesso in squadra a… quanto? Cinque anni, mi pare. Con me diventammo sette, sette McReady con regole di gioco piuttosto personali. Un giorno, però, la tragedia: uno dei miei cugini più grandi, Rodrick, si trasferì per lavoro e ormai aveva poco tempo per tornare a giocare. Iniziammo a giocare in sei e, data la tendenza a fare regole personali, a me non parve un problema. Qui entra in gioco un poster dei Wanderers. Era un poster storico, con la primissima formazione, ovvero quella dei fratelli Parkin. Quattro fratelli e tre sorelle, sette consanguinei misti. Non cinque, non sei… sette. La cosa mi disturbò. Non potevamo essere da meno dei fratelli di Wigtown. Non avevo una squadra preferita all'epoca, come spesso succede tifavo quelle di cui vedevo gli stendardi in casa – Banges, Wanderers, talvolta Kestrels. I Wanderers, però, diventarono di colpo il modello. Il modello da superare. La soluzione per me era ovvia: serviva un altro componente. Fu così che passai diverse settimane ad assillare tutte le donne della famiglia, dalle più vicine – mia madre – alle più distanti nel grado di parentela – una proprozia cui mi offrii di mungerle le mucche se avesse avuto un bambino. Tutti pensarono che volessi un fratellino o qualcuno di più vicino alla mia età con cui giocare. Da quello che mi hanno raccontato le donne della famiglia erano tutte un "aaaww" quando mi vedevano – non solo perchè ero il più bello, ma anche perchè per la mia richiesta mi giudicavano tenero. Iniziarono a pensare che avessi qualche gobbiglia fuori posto quando presi a chiedere anche a Myra se era incinta (all'epoca aveva 13 anni), mentre Medora mi minacciò di picchiarmi con un bastone da montagna incantato se avessi chiesto a lei – sì glielo chiesi, sì mi mandò il bastone contro, sì poi le feci gli occhioni e si commosse, almeno per qualche ora. Finalmente il grande giorno: una zia restò incinta. Vollero essere tutti presenti quando lo disse anche a me e mi chiese, ridendo: preferiresti un maschio o una femmina? Io risposi che volevo un McReady, quel che aveva tra le gambe non mi importava. Ed ebbi il mio settimo componente. Tanto per stare sicuri, i miei mi spiegarono che doveva passare qualche anno prima che la nuova arrivata potesse giocare con noi, perchè prima doveva crescere un po'. Io mi arrampicavo sopra la sponda del suo lettino e la guardavo, ogni tanto le domandavo "stai crescendo?". Dopo qualche anno non so chi mi pose il dilemma "e se il Quidditch fosse faticoso per lei?". Avevo chiara la differenza tra maschi e femmine, ma avevo altrettanto ben presenti le regine del Quidditch, nonchè la figura di mia nonna che spaccava legna. La risposta alla mia domanda fu semplicemente indicare mia cugina che scagliava un sonaglio contro il muro facendolo in tanti pezzi. Da allora ogni sera andavo sotto il poster storico dei Wanderers e, al poster, indicavo mia cugina, o la direzione in cui presumevo si trovasse al momento Un giorno – lei aveva poco più di un anno, io quasi sette – scoprii che al mio settimo componente il Quidditch non piaceva granchè e nello shock del momento le tirai contro una pluffa artigianale. Andò a terra come una bambola, allora io la tirai su, lei per tutta risposta mica pianse, fece una faccia perplessa, strabuzzò gli occhi, mi vomitò addosso e si mise a ridere. Poi mi indicò e insieme a un po' di bolle fece "Rabbbb". Ero il primo che chiamava per nome. La adoro da allora, e da allora ebbi le idee chiare sia sul fatto che sarei sempre stato un po' strano agli occhi di molti sia sul mio credo quidditchistico.
Questa è la storia del perchè tifo i Wanderers. O forse è solo una bella storia, mentre in realtà tifo i Wanderers perchè quando mi avvicinai a questa squadra c'era il mito Butz agli anelli, Homley era al culmine della carriera, capocannoniere della nazionale, il primo battitore era Valmiera e formava una coppia formidabile con la Liece. Era il tempo in cui i tifosi formavano una muraglia rossa, si dipingevano addosso ferite da mannaia e nell'aria si sentivano cori stonatissimi che assomigliavano al canto di un Augurey in punto di morte. Erano i 'bei vecchi tempi', come dice mio nonno, in cui alla ribalta della stampa si arrivava per il talento, non per quanta pubblicità si faceva intorno il giocatore, le manovre che tutti volevano vedere non erano quelle dei presidenti delle squadre e quello che colava dalla fronte dei giocatori non erano liquidi profumati ma sudore simile a quello che tutti conosciamo nella concretezza della vita montanara. O forse sono vere entrambe le versioni, sarebbe così strano? Forse, ma ognuno ha le sue stranezze e le mie me le tengo strette.

A Catapulte ferme, le gazze perdono l'imbattibilità

Ciao, sono sempre Philip Noreal e malgrado l'aspetto diverso della pagina che avete sotto gli occhi, questo è l'articolo che dà conto del Campionato di Lega di Quidditch. E' sport, in pratica, ma ho deciso di eliminare – per una volta o forse da qui alla fine dell'anno scolastico – tutte le tabelle ed i numeri che spesso spaventano chi mette tutta la buona volontà per avvicinarsi a questo sport. Sto cercando di portare il Quidditch a dimensione di studentessA media che va alle partite per vedere le chiappe di Tommy O'Flynn e non sa il punteggio finale dell'incontro sino a quando non lo sente urlare a qualche studente degli anni bassi che ancora riesce ad entusiasmarsi per il giocato e non per tutto il contorno che spesso avvelena l'ambiente, scolastico e non. Un'impresa impossibile, dite? Beh, queste cose non mi hanno mai spaventato, si sa.
E quindi eccoci qui, a commentare il primo passo falso delle Gazze che non sembravano perdere un colpo un po' come Grifondoro sta facendo al momento a Scuola con la Coppa delle Case. Se ad Hogwarts il re dei punti guadagnati si vocifera sia Savin Reid, tuttavia, in quel di Scozia il ringraziamento più sentito dei tifosi va comunque a Iordan Mitea nonostante il più noto – e pagato – cercatore si sia fatto fregare il boccino da Meggie Seller, finora impalpabile sostituta di Krystal James. Evidentemente la cura dei Muldoon ha fatto il suo effetto anche a distanza. Che poi i Magpies abbiano perso fondamentalmente perché l'incontro è durato solo quattro minuti non è di certo una consolazione, in quel di Montrose. Tornano alla vittoria anche le Mannaie del mio amico Robert McReady che questo mese ci onora della sua presenza ritagliandosi l'angolo del tifoso qui accanto; unica nota stonata, in un incontro durato meno di mezz'ora, il serio infortunio di Rowena Abyss – sempre colpa di Sean e Jericho – che dovrà armarsi di pazienza e un buon letto comodo anche lei, al di là della minaccia promessa dei gemelli. Nell'ambiente questa serie di infortuni ha già preso il nome di Maledizione di Hogwarts. Del resto, se al castello l'ultima iniziativa di San Valentino della squadra di Quidditch Grifondoro ha inondato la Sala Grande di cartoline dai messaggi velatamente ambigui, la risposta dei Bats alla sconfitta dei rivali storici non ha tardato a farsi sentire, con una vittoria fulminea, concreta e senza fronzoli ai danni dei Pride, con un Grujensson in vena di chiudere subito in cantina le velleità della Buonarroti e Szetela – migliore in campo – pronto a trafiggere gli anelli difesi da un'incolpevole Juliet Lucky. Si ricompone in questo modo la distanza di due punti tra i Magpies e le dirette inseguitrici, dopo il tentativo di allungo della tornata precedente che ha portato la squadra scozzese sino ad un distacco di quattro punti. Ad avvantaggiarsi della battuta d'arresto della squadra leader in classifica non sono stati, però, solo i Pipistrelli, ma anche gli stessi Falcons che – complice un'ottima prestazione di Jeremy Clover già dall'incontro con i Bats della giornata precedente – stavolta hanno fatto un sol boccone dei Tornados. Cinque minuti sono stati necessari a Clover per aver ragione di un Walter Creed che tanto aveva illuso i propri tifosi dopo l'incontro vinto con i Kestrels. Stavolta, l'ex Serpeverde Clover ha ammutolito tutta Tutshill, compresi Dirk Hargreaves e Relena O'Neil, impossibilitati a mostrare il proprio gioco esattamente – ma a risultato invertito – come successo ad Elenoire Glorbander e Nigel Jarvis nella vittoria ai danni delle Gazze.
Con Krystal James ancora lontana dal campo di gioco e lo scivolone di Mitea, il ruolo di miglior Cercatore nel Best Seven de La Civetta dello Sport è stato assegnato all'intramontabile Angelina Coast, vera e propria trascinatrice dei Cannoni in quella che – a detta di molti – era la partita più facile della giornata. A tal proposito, tuttavia, non credo che sarebbero stati comunque in molti a scommettere su un incontro durato anche più dei borbottii nazional popolari con cui James Blueberry commenta qualsiasi cosa possa sentire o leggere, lista dei libri da acquistare compresa. Eppure, sarà stato lo spirito di rivalsa di Ismail Fehr che proprio non ci sta a convivere con quei zero punti in classifica o sarà merito di un Thurso autore di ben undici marcature prima della conquista del boccino da parte della sua squadra, ma a Chudley questo quinto posto in classifica piace abbastanza, di questi tempi. Ventuno gol e tanti saluti a chi la dava per spacciata, sono invece il florido commento con cui Venezia Oper rimanda al mittente  le illazioni sul possibile futuro che la vedrebbe lontana dal Campionato di Lega Britannico-Irlandese. Che questi rumors siano veri o meno, infatti, è chiaro che l'estone onorerà probabilmente la sua permanenza nelle Harpies sino al termine del contratto. 
Non è invece proprio un bel momento, quello che stanno attraversando squadra e tifoseria delle Vespe, a quanto pare, lo dimostra non solo la sconfitta contro Elisabeth Dark e compagnia, ma anche il fatto che timidi – per ora, almeno – segnali di protesta hanno tinto, letteralmente, le strade e gli edifici di Winbourne chiedendo a gran voce un cambio di rotta che possa allontanare Taanpaa ed il resto della squadra all'attuale posizione in classifica a ridosso del baratro in cui soggiornano le Catapulte. Per chi non l'avesse ancora intuito – e per il mio orgoglio ferito che non vuole accettare l'esito dell'ultimo incontro – c'è ancora una partita che non ho commentato e sto parlando delle Frecce  uscite vittoriose e moralmente ancora più rafforzate, dopo lo scontro con lo United. Una partita facile, a detta di molti e soprattutto del risultato, ma sicuramente non la più interessante dell'intera ottava giornata di Campionato a differenza di quanto accaduto durante il turno precedente tra Harpies e lo stesso United. Quello si che è stato un incontro combattuto a suon di gol e bolidi fumanti! In quest'ultimo caso, ahimè, con un Korsakov ispirato nonostante l'attacco migliore si sia dimostrato comunque quello di Puddlemere, lasciatemelo dire, e soprattutto con Walter Creed onnipresente e con tutte le elusioni possibili, la prestazione del Cercatore degli Arrows è stata – a mio personalissimo giudizio – inferiore solo a quella di un altro pezzo da novanta (stavolta in senso stretto) del Campionato di Lega Britannico-Irlandese. Qualcuno di voi l'avrà già intuito dalla foto che accompagna queste righe, ma per chi non ha mai avuto modo di scorgere un'immagine di quel signore dai lunghi capelli e la barba incolta, sto parlando di Septimus Denters, battitore dei Banges sesti in classifica nonché ultimo baluardo di una difesa che le avrà anche prese dai Wanderers ma – fancrup a quel che dicono le testate giornalistiche di settore – dimostra settimanalmente lo spessore che gli è sempre stato attribuito. E lo si è visto anche al termine di questa partita, quando il possente Capitano dei Banges ha richiamato a sé tutta la squadra di Banchory per un giro di campo in omaggio alla propria tifoseria. Praticamente, un grande. Sempre in termini di curiosità ed aneddoti, ha destato particolare ilarità la cattura del boccino da parte di Elisabeth Dark durante l'incontro vinto dalle Arpie contro le Vespe. Sebbene la sferetta alata sia stata avvistata in precedenza da Tumbledorf, infatti, il boccino ha iniziato a ronzare dalle parti della Tenadova, cosa che non ha impedito di certo alla Cercatrice ex Serpeverde di lanciarsi al suo inseguimento; praticamente – quindi – è come se il Portiere delle Vespe si sia trovato davanti una Kane Lindstrom in ritardo per la cena e diversamente calma – eufemismo – per questa ragione. Non ci sarebbe stato alcun verso di strappare quel boccino dalle mani della Dark, lo si è compreso subito, esattamente come non si dovrebbe cercare di soffiare alcun cosciotto di pollo alla quartina Grifondoro, se il concetto può esservi più chiaro in quest'ordine di idee. 
Ed appena sorpassato il giro di boa, chissà se questa classifica sarà anche quella che osserveremo a fine Campionato. Per ora, se non altro, non sembrano figurarsi grosse rivoluzioni nonostante alcune battute d'arresto, soprattutto nei cieli sopra le Gazze

Philip Noreal. Tassorosso fino al midollo e nativo di Hartlepool (Durham), frequenta l'ultimo anno. Responsabile della sezione sportiva e Vice Caporedattore del giornale, ha promesso ai lettori di non far mai mancare loro la verità, soprattutto dopo gli avvenimenti di inizio anno scolastico. Sulla divisa, ad altezza del cuore, del filo animato ricama alternativamente una O ed una L proprio in segno di commemorazione. Continua a chiedere consigli al quadro dei magati '68 in Sala Trofei anche se si vocifera che non siano più le dritte sportive ad interessargli, quanto quelle semplici regole di vita che lo rendano un buon mago ed un bravo ragazzo. Non ha mai dichiarato sul serio la sua squadra di Quidditch preferita sino a quest'anno, al contrario del suo interesse per Vega che non è mai stato in grado di nascondere. Adepto del sacro baule, per questo motivo ha imparato a scrivere bene anche al buio.
By Hils | febbraio 17, 2015 - 8:26 pm - Posted in Febbraio 2071

Merida, cara, avresti dovuto conservare la copia dell’editoriale con il Rituale di Scambio per questo mese: sai quanto mi viene difficile scrivere qualcosa quando, effettivamente, manca qualcosa di cui discutere. Ma tanto tutti lo aspettano con ansia, tanto vale far contenti i nostri lettori: San Valentino. Bigliettini, rose e dolci sono arrivati a destinazione, così come i vostri cuori sono ancora intatti: quella fitta che sentite è solo un’impressione, quei draghi che svolazzano possono significare unicamente una certa fame. Non si prova qualcosa solo per un giorno, è vero, ma dimostrarlo può avere vantaggi e svantaggi, bisogna metterlo in conto prima o farci i conti dopo: non si scampa. La festa degli Innamorati è passata, così come tutte le iniziative nate per quei pochi attimi sfruttabili. Grifondoro avrà avuto le sue divise? Il boom di bigliettini ha fatto un certo effetto, non lo nego, come anche le mele di simil-oro – che poi era legno – a decorare i tavoli di casata a colazione. Un po’ tutti avranno potuto credere di essere speciali per qualcuno, tanto essere contenti per un giorno non ha mai fatto male a nessuno. Waleystock e Mellark avranno sbancato la Gringott con la loro piccola impresa commerciale? Ero un po’ impegnata quel giorno, quindi non ho potuto vedere di persona come siano andati gli affari, ma pare che avessero la McAnis a far loro compagnia allo stesso piano, con il più nobile proposito di non chiedere nulla in cambio per elargire qualche coccola extra. Fiumi di innamorati-per-un-giorno avranno speso le loro falci in un’attrazione che, Merlino lo voglia, potrebbe diventare una delle principali di Hogsmeade negli anni a venire, proprio per accogliere i giovani studenti alle prese con questo forte sentimento che manda tutti fuori di testa. Eh sì, magari fra qualche anno i maghi di Hogwarts potranno mettere piede nel paese scozzese, a differenza nostra. Bloccati in un castello che sappiamo non essere sicuro – altrimenti non ci sarebbero stati quei vari attacchi negli scorsi mesi – senza alcuna notizia che ci possa far sperare in qualcosa di meglio. Che la minaccia non sia più fra le mura? In questo caso, sarebbe carino venirlo a sapere, anche per dormire sogni più tranquilli la notte e rassegnarsi all’idea che mettere anche solo la punta del cappello fuori dalla nostra isoletta felice e sicura potrebbe essere un grande sbaglio. Ma non sono arrivate notizie, né rassicurazioni dagli insegnanti o qualsiasi altra cosa che avrebbe potuto renderci partecipi di un piano per venire a capo di tutta questa faccenda. Cosa ci abbiamo guadagnato, oltre a qualche lezione pratica in più che non fa altro che far crollare l’autostima, nel momento in cui si impara qualcosa di nuovo? Sveglia, non si può pretendere che memorizziamo tutto in dieci secondi e poi non commettiamo errori: siamo preoccupati anche noi, abbiamo pensieri per la testa anche noi. Non volete far di noi un esercito, dateci la possibilità di imparare senza pressioni.