"Hai visto cosa c’è scritto qui? Ihh, che schifo, non userò più Utopia!" "Porco Gramo, è vero, dobbiamo sicuramente dare retta a questa femmina (o maschietto guardone?) che ha come noi due neuroni schiantati contro la scatola cranica!" Questa conversazione l’ho udita esattamente due settimane fa nel bagno, non appena le pergamene firmate “Il Faro” hanno fatto la loro fastidiosa quanto inutile comparsa. Cioè, non voglio dire che l’ho sentita proprio io, me l’ha riferita una fonte segretissimissima. No che non ve la dico. Sì, non è vero, ma non ci vuole molto ad immaginarsi due fanciulle, dalle lunga ciglia sfarfallanti, che discutono con aria vacua su uno straccio di pergamena affisso alla porta del gabinetto, nel bagno delle femmine (grazie, Il Faro: la carta igienica era finita). Ma non sono qui per commentare il numero di neuroni del Potterscemo di turno, quanto per dimostrare… quanto siano cattivi quelli del W.W.F.F.B. e quanto poco ci tengano alle bestie.

Quando durante le vacanze di Natale mi sono imbattuta in Phoebe White (in circostanze che non riporto per non ledere il mio onore di cavaliere, come direbbe Ivy), e mi ha chiesto di organizzare una campagna del W.W.F.F.B. scolastico, mi è subito venuta in mente la polvere di drago. Non credo sia necessario fornirvi una spiegazione, sapete tutti che cos’è quella robaccia, e non me ne importerebbe una caccola di Kneazle se vi dilettaste con la nonna a preparare crostate con la polverina magica… se solo quello non fosse il battuto tritato di budella indefinite di drago. Ci si può tappare il naso, stringere gli occhi oppure avere un conato di vomito quando si sminuzzano le milze di gatto per la Restringente, quel gatto che potrebbe benissimo provenire dalla stessa cucciolata del mio Jack; si potrebbe non fare tanto caso ai guanti in pelle di drago, ma credo che nessuno me ne abbia se vomito davvero, se penso che il sacrificio di un nobile drago servirà a far vedere puffskein brillantati di polvere fatata a un barbone fattone. Non è di certo questa categoria ad avere tutta la responsabilità, così disagiata ed ai margini della società che probabilmente non sa neanche cos’è la robaccia che gli spacciano, né a trarne il maggior guadagno. I traffici di droga  nel mondo magico sono in mano a ben altri soggetti, e la dimostrazione è un recente fatto di cronaca. Si sta svolgendo una causa contro Brynmor  Clanvowe, ricco gallese discendente da parte di madre dalla famiglia dei Tredegar. L’uomo aveva più volte acquistato esemplari di draghi in allevamenti sparsi per la Gran Bretagna e l’Europa, tutti in piena regola con le leggi del Mondo Magico, spendendo un patrimonio per arricchire un’oasi personale a Islay, nell’arcipelago delle isole Ebridi. Il repertorio comprendeva esemplari di Vipertooth Peruviano, Nero delle Ebridi, Dorsorugoso di Norvegia, Mangiatopo delle Dolomiti e Longhorn Rumeno. Quella che veniva vista come una mania piuttosto bizzarra ha dato alito a quello che potrebbe rivelarsi la punta dell’iceberg di un losco giro d’affari. L’allevamento Clanwove, debitamente regolamentato al Ministero della Magia sin dalla sua nascita, avvenuta nel 2065, ha presentato una crescita regolare del numero di draghi, ma dal 2069 ad oggi l’Ufficio Ricerca e Regolamentazioni Draghi ha registrato una diminuzione ed un successivo avvallamento delle nascite. Inoltre nei suoi registri si è segnalato un trasferimento di alcuni esemplari in aree protette. Clanwove ha affermato di aver semplicemente compiuto un gesto generoso donandoli a riserve, con più mezzi e spazio materiale del suo allevamento; Islay non è molto grande, questo è vero, ma visto il calo di nascite sopracitato la sua difesa non regge. I draghi però non sono mai giunti nelle riserve indicate, come nel caso di un Verde Gallese Comune destinato, in teoria, ad una riserva della Nuova Zelanda. In base a questi avvenimenti, l’Ufficio regolamentazione e controllo delle Creature Magiche ha sequestrato l’allevamento, scoprendo il Verde Gallese  sopracitato. L’uomo ha giustificato il fatto come un repentino cambio di programma, considerata l’età molto avanzata del drago che, probabilmente, non avrebbe sopportato un viaggio così lungo, preferendo di gran lunga abbatterlo in modo da non infierire sugli esemplari giovani ed in salute (poiché un drago necessita di abnormi quantità di cibo e spazio sufficiente alla sua stazza). I movimenti fasulli di draghi, scomparsi, puff, nel nulla, ed un aumento non spiegato del capitale, già ricchissimo, di Clanwove, farebbero appunto pensare al suo coinvolgimento nella produzione sottobanco di polvere di drago, col quale rifornire tipacci di Notturn Alley ed altri quartieri malfamati di villaggi magici della Gran Bretagna.

Se la colpevolezza di Clanwove dev’essere ancora provata, resta un povero drago (che potrebbe benissimo aver visto Mungo Bonham, data la venerandissima età) che rischia di essere mandato al macello. Perché? Perché non sarebbe in grado di produrre uova che farebbero nascere altri draghi, pronti per essere uccisi dai bracconieri e triturati in una mistura bruciacervello che farebbe perdere Galeoni al San Mungo, che sta dietro a organizzare inutili incontri e terapie per far smettere ai fattoni di essere fattoni – ma che, alla fine, fattoni rimangono e rimarranno finché circoleranno sul mercato certe sostanze. Per far sì che questo non avvenga (l’uccisione del drago oggi, l’aumento dei fattoni un domani), con il W.W.F.F.B. scolastico è iniziata una campagna di sensibilizzazione. E voi quelle belle spillette ed i gadget e i dolci dovete comprarli, perché col ricavato non ci andiamo a comprare la fontana cioccolatosa di Mielandia, ma finanzieremo la causa legale che permetterà al Verde Gallese di passare i suoi ultimi giorni in una VERA riserva naturale e non nei polmoni, o nel naso (o dove se la sniffano), di un drogato.

Vaniglia Price. 17 anni a Ottobre, sestina Grifondoro esuberante e dalla parlantina fin troppo spedita. Padre e madre irlandesi, ma abita nella periferia di Londra per evitare che la nonna babbana, fermamente cattolica, tenti (di nuovo) di esorcizzare lei e il fratellino. La sua sfrenata passione per i dolciumi l’ha spinta ha creare la propria industria gelatiera, che manda avanti con orgoglio dal secondo anno. Convinta di attirare clienti grazie ai suoi gusti improponibili , in realtà sono pochi i coraggiosi che li hanno assaggiati. I draghi sono la sua ossessione e sogna di aver un allevamento tutto suo: essere iscritta al WWFFB e giurare di averne visto uno a Hogwarts non fa che incrementare la cosa. Membro del Club di Teatro, quando non è occupata a togliere sotto il naso i libri a Ivy e a rompere i boccini al mondo intero la si può vedere a zonzo con quello che sembra un metamorfogattus, per la frequenza con la quale il suo mantello cambia colore.