By vocestudenti | febbraio 14, 2015 - 12:43 pm - Posted in Febbraio 2071

Nonostante una certa perplessità iniziale, giustificata dalla necessità di capire se e fino a che punto Merida mi stesse prendendo per i fondelli, ammetto che dopo un po' ho rivalutato il parallelo tra me e uno Knarl. Questo non salverà lei e il suo amico redivivo da una chiacchierata con la sottoscritta, ma mi ha fatto abbastanza piacere da rivolgere la mia indole pungente altrove, almeno per questo mese. Ebbene, è da un po' che osservo i nostri attuali Caposcuola. E non mi serve una sfera di cristallo o il fondo di una tazza di tè per sapere cosa state pensando: Vega Rushton tiene sotto osservazione i Caposcuola aspettando che cadano in fallo perchè non lo è diventato lei. Non starò qui a ripetere quanto già scritto in un articolo di settembre, per quanto mi riguarda siete liberi di pensarlo. Io stessa penso cose peggiori di molti studenti e non è un mistero. Allora cos'è che voglio con quest'articolo? E perchè – sono certa l'avrete notato – le foto dei Caposcuola sono pasticciate? Non è opera mia, nel caso mi pensiate così infantile, ma vi spiegherò tutto dopo. Andiamo al sodo: una domanda per ogni Caposcuola, otto situazioni diverse per capire "cosa faresti se…?".

Tassorosso

E' capitato che tu abbia punito alcuni studenti troppo lesti di bacchetta ma in un'altra occasione sei stata a tua volta punita per un simile comportamento non consono. Metti il caso che la cosa ricapiti senza un professore nei paraggi che possa rimproverarti, toccherebbe a te decidere se autodenunciarti per correttezza o meno. Questa è la situazione che ho prospettato ad Hazel Choi, che ha risposto: Uhm è una bella domanda questa, Vega. Immagino che a meno che non sia di nuovo sotto Cambiapersonalità o chissà cos'altro andrei dalla Belvoir a dirglielo… beh in realtà ora che ci penso, svanito l'effetto e tornata in me, andrei comunque a parlarle. Non credo che altrimenti mi sentirei tanto più… degna? della spilla che indosso. Visto che non è solo un gingillo, giusto? Posso chiederti tu come ti comporteresti? Io non mi metterei in una situazione del genere, come ho detto alla stessa Hazel. MA in caso di Cambiapersonalità, e quindi di una situazione del genere, mi premurerei di portare con me la persona che mi ha propinato la pozione, mentre vado a fare la cosa giusta. Non credo sia questione di vendetta o di giustizia, quanto di responsabilità delle proprie azioni. Non sono così bigotta da non apprezzare uno scherzo carino, ma credo ugualmente che non si possa limitarsi ad alzare le spalle e dire "be', IO lo trovavo divertente!" e fine della storia.
Metti il caso di scoprire uno studente, indifferente la casata, ma facciamo di uno dei primi anni, che infrange una regola venendo però subito dopo da te a dirti che era sotto l'effetto di una pozione. Ci sono stati danni, ma in teoria non era colpa sua. Non è casuale che abbia tirato in ballo l'effetto di pozioni, che ultimamente hanno confuso parecchia gente, come ben ricorda William Grantham, e non solo lui. Un conto è essere… passami il termine, "fessi" e credere a qualsiasi cosa ci venga raccontata, un conto è avere compassione del povero malcapitato vittima di qualche scherzo. In primo luogo mi accerterei dell'entità del danno, soprattutto se altri studenti innocenti sono stati coinvolti. Se questa è abbastanza seria, credo che sarebbe cosa migliore andare direttamente da un Capo Casa o Vicepreside e chiedere se per caso in una delle ultime lezioni è stata somministrata una pozione o fatto un incantesimo agli studenti che ha portato il colpevole a compiere quel gesto. Tecnicamente i professori dovrebbero essere a conoscenza del programma delle varie classi… Quindi ecco, in sintesi, io cerchere la verità prima di procedere con qualsiasi punizione." Che è un brodo allungato di quel che vi dicevo su. In realtà basta poco a far fesso qualcuno, ma posso spezzare una bacchetta a favore dei Tassorosso e del loro zelo.

Serpeverde

Al (vero o presunto che sia) re del Gossip ho sottoposto una situazione inerente al suo… hobby, in mancanza di termini migliori, o meglio, peggiori. Metti il caso che ti si presenti la possibilità di mettere le mani su un gossip di enorme portata. C'è solo un problema: la fonte che te ne ha parlato ha lasciato intendere che divulgarlo potrebbe mettere nei guai tua sorella o qualcuno che stimi in modo particolare.
Ed ecco cos'ha risposto il Caposcuola Gow con una risatina che suppongo per lui fosse eloquente: Rushton cara, la fama dei Gow ci precede e dovrebbe essere abbastanza per parlare da sola. HO gossip di questa portata, mia cara, ma ognuno di essi ha il suo perché ed alcuni particolarmente interssanti non sono adatti  a tutti i palati. Comprendimi! Bisogna sempre considerare i pro ed i contro nella divulgazione di certe informazioni, fa parte del mestiere. Il gossip pericoloso non è mai un buon affare, è molto più saggio lasciarlo scivolare verso terze voci, magari più inesperte.
Ho notato un particolare che condividerò tra poco, passiamo prima alle parole di Calypso in un'altra situazione, ovvero: Mettiamo il caso che io ti venga a chiedere il favore di deviare una ronda, facendoti capire che ho qualcosa in mente ma lasciandoti anche il dubbio che la cosa possa danneggiare la Casata, e di conseguenza tu che ne sei Caposcuola. Nessuna possibilità di sapere altro.
La sua risposta, con tanto di sopracciglio inarcato e sorrisino angelico che forse fa presa su tre quarti della scuola, ma non su di me: Sai Vega, mi deludi. Tu, come tutti i Serpeverde, dovresti sapere che questo non sarebbe il miglior modo per evitare una punizione con me, o chiedere il mio aiuto. Me lo aspetterei di più da qualche idiota di un'altra casata. Farei il mio dovere, ovvio no? Non potrei fare altrimenti, non credi?
Ecco. Il punto non è – come ho detto alla stessa Calypso – cosa dovrei sapere io, ma cosa dovrebbe sapere lei. E non importa sottolineare di quante punizioni ci si fa forti. Quando la gente riflette PRIMA di essere messa in punizione, quello sì che è un traguardo. Non è un caso se nell'esempio le ho fatto il mio nome. Sapendo che non farei MAI niente per danneggiare la mia Casata, mi sarei aspettata, oltre ad un canonico "farei il mio dovere" e una vaga minaccia di punizione, anche un qualcosa di più, stessa cosa per Gow. Lasciare nelle mani di altri? Non chiedersi perchè una studendessa modello fa richieste del genere? Nei Sotterranei siamo famosi per trovare modi contorti e prudenti di sapere o fare le cose, e sono abbastanza certa che le risposte dei miei due concasata siano state confezionate apposta per non sbilanciarsi. Molto furbo, ma non abbastanza.

 

Corvonero

Metti il caso che tu ti renda responsabile di un grosso danno alla scuola, un danno che non si può nascondere e che sai essere noto ad un insegnante, che però aspetta che tu ti faccia avanti pubblicamente, costringendoti quindi a stare al centro dell'attenzione per fare la cosa giusta.
Il contributo di Heathcliff Riedmann, come altri, rasenta il canone: Vega… ma ti serve per un articolo, o mi stai chiedendo un consiglio? Comunque, se io avessi combinato un guaio, andrei a parlarne con il professore in questione. Anche se si prova vergogna, o si ha paura di ricevere una punizione, aggirare il problema non servirebbe a niente. E poi chissà… magari si trova un modo per rimediare, no? Senti, se hai fatto qualche danno magari ti posso aiutare, basta dirlo, hm? E gli ha fatto guadagnare un'occhiataccia da primato per aver pensato che IO potessi mai fare consapevolmente un danno alla scuola e soprattutto che non me ne sarei presa la responsabilità. Ma almeno è stato l'unico a fare qualcosa che non è venuto in mente a nessuno degli altri: cercare di capire il problema. Esistono ancora Corvonero funzionanti, a quanto pare.
Mettiamo che quelli del WWFFB ti chiedano di chiudere un occhio mentre loro vanno di notte nella Foresta Proibita per fare alcune foto per un loro progetto. Sono tutti studenti brillanti che hanno chiesto a te perchè sanno quanto conti il sapere magico e solo tu, brillante quanto loro, puoi capirlo. E' la situazione che ho proposto a Ophelia Purcell e la sua risposta, come molte altre, mi ha sorpreso poco e ha lasciato come qualcosa in sospeso: "Hai dimenticato lecchini schifosi. Per me che vadano pure a pettinare le code ai Centauri o a socializzare con le Acromantule, basta che smettano di rompere i Boccini per le mie pellicce." Simpatizzo sulla scarsa tolleranza per i lecchini, ma non manca qualcosa? Del tipo: Provate anche solo a mettere il mignolo di un piede in direzione della Foresta Proibita e vi ci faccio diventare io razza protetta? L'indifferenza non è fatta per chi porta le spille, temo. A questo punto sarebbe preferibile chi mette in punizione in direttissima, anche se la stessa frequenza e ripetizione delle punizioni dimostra che la recidiva spesso è più ricorrente del pentimento. Insomma, l'interesse intellettivo nella casata bronzo-blu non è sparito del tutto, ma è paurosamente sulla via dell'estinzione.

Grifondoro

Di recente qualcuno ha fatto piombare della Puzzalinfa sul tavolo Grifondoro, a colazione. Uno scherzo, hanno riso praticamente tutti, no? Metti il caso che accada la stessa cosa, ad una tavolata qualunque, stavolta però con la possibilità di vedere e quindi conoscere il colpevole.
Quando ho sentito la risposta di Nicholas Campbell ho pensato di aver fatto male a non scommettere con qualcuno della redazione su cosa avrebbero detto i miei coetanei. Avrei vinto abbastanza da pagarmi il primo anno d'accademia per intero: Beh, la prima cosa che verrebbe da fare a chiunque è quella di mettere in punizione il colpevole, giusto? Magari anche fermarlo e parlargli per chiedergli come mai abbia fatto tale scherzo… ma appunto, si tratta di uno scherzo. Quindi sinceramente penso che mi farei due risate e dopo andrei a parlare con il "colpevole" per sapere comunque come mai l'abbia fatto, e se l'intento era quello di divertirsi alla fine che problema c'è?
Fermo restando che ho riso anch'io – sì, so ridere, sebbene le persone che riescono a strapparmi una risata sincera si contino sulle dita di un kappa – mi sono subito dopo posta una domanda: se ci mettessimo tutti a lanciare Puzzalinfa continuerebbe ad essere così divertente? Purtroppo, per quanto noiosi e contro la natura adolescenziale siano questi pensieri, un Caposcuola deve averli. Nessuno ha mai detto che fare il Caposcuola sia divertente. E in effetti di recente Brooklyn Ashton mi appare poco divertita, oltre che poco incline alla chiacchiera. Volevo sapere la sua opinione sul comportamento che assumerebbe se beccasse uno dei Magnifici Sette ad affiggere in bacheca un pettegolezzo che personalmente considera quasi giusto per "punire" qualcuno. Bel dilemma, vero? La febbre del pettegolezzo sta dilagando al castello peggio di un'invasione di cavalieri fantasma, peccato non sia una materia scolastica, altrimenti molti avrebbero un Oltre Ogni Previsione… di terminare Hogwarts entro i sette anni con tutti gli arti al loro posto. Ma usare un pettegolezzo per punire è giusto o sbagliato? Due cose sbagliate si annullano a vicenda? Non ho una risposta e probabilmente non ce l'hanno neanche gli attuali Caposcuola nè tanto meno i più giovani Prefetti. La verità è che esistono situazioni che bisogna vivere, per sapere come ci si comporterebbe, perchè nella teoria sono bravi tutti… più o meno.

 

Insomma, avete capito bene: le domande erano a trabocchetto. Qualsiasi risposta sarebbe stata incompleta, non avrebbe davvero rispecchiato il dilemma del momento, anche perchè è facile parlare, appunto, ma a trovarsi in quella situazione, cosa faremmo davvero? Ecco perchè non è del tutto corretta l'idea che vi siete fatti, fino a questa riga, del mio intento in quest'articolo. Volevo solo dimostrarvi che chi porta una spilla assume su di sè una sorta di responsabilità costituita, che porta a dover compiere il proprio dovere, pensare a pro e contro, combattere per armonizzare ciò che si vorrebbe fare con quello che si dovrebbe fare. Ma che succede quando ci si imbatte in situazioni che, qualsiasi sia la vostra mossa, non sono giuste al cento per cento? Ci si deve convivere, immagino. Ecco perchè fare il Caposcuola non è facile, a meno di spersonalizzarsi del tutto, cosa che nessuno vorrebbe nè dovrebbe fare. Ed ecco perchè, se si riesce a capire questo, si riescono a capire un bel po' di cose, sia su chi porta la spilla sia su chi, pur non portandola, si carica addosso questo gramo di far sempre la parte dell'antipatica pur di aprirvi gli occhi. E' il momento di spiegarvi perchè le foto sono pasticciate. Io mi sono limitata a lasciare in giro delle foto pulite e poi raccogliere il risultato. Che vuol dire? Che abbiamo bisogno di qualcuno con cui prendercela. Che se non ci fossero gli spillati a far da spauracchio delle regole e della disciplina, gli altri studenti non avrebbero nessun loro pari con cui prendersela. Credo che quelle foto pasticciate dimostrino che tutto sommato il lavoro che stanno facendo questi Capiscuola non è così male. Non è perfetto, ma chi mai potrebbe esserlo?

Vega Rushton. Serpeverde proiettata sui MAGO, membro del Club del Libro, spirito sempre più polemico, è fermamente intenzionata a cercare di raddrizzare i suoi coetanei finché avrà respiro, prendendosi di fatto un Caposcuolato che non ha avuto sulla carta. Ha lontane origini dalla Repubblica Dominicana dove tuttora vive la bisnonna, ma la famiglia Rushton sta a Canterbury. Si dice che sappia fabbricare bambole voodoo e che abbia un piccolo demone Stalker di nome Baron. Le piace la Storia della Magia – è fierissima della Welkeltosk – ma l'anno scorso ha scoperto una strana passione per l'osservazione del cielo stellato, meglio se attraverso i vetri delle serre. Si è fatta tatuare la costellazione della Lira, incrociata con una P, all'interno del polso sinistro. In seguito agli eventi di settembre è girata voce che il padre volesse ritirarla da scuola, ma lei non ha voluto saperne.