By Loreen_Wallace | aprile 28, 2008 - 9:02 pm - Posted in Maggio 2064

I possessori della Vista 

In base all’esperienza accumulata in sette anni di scuola, ho potuto constatare che i maghi si dividono solitamente in due categorie: quelli che credono nell’esistenza di veri Veggenti e quelli che ritengono la sola idea qualcosa di estremamente ridicolo. Certo, esistono vie di mezzo, i famosi "non ci credo, ma ", però si tratta di posizioni piuttosto precarie, che spesso pendono dall’una o dall’altra parte. Come penso la nostra insegnante di Divinazione, Dorcas Tyndale, potrà confermare, i maghi che realmente possiedono il dono della Vista sono molto pochi. Più unici che rari, si potrebbe dire. Però, secondo gli studi odierni, ci sono. Nella maggior parte dei casi si rivelano impostori, esattamente come quelli che girano tra i Babbani. Pensate, l’estate scorsa ben due di questi figuri sono venuti a "prestare il loro servizio" al campeggio Babbano dove andiamo io e Al. E potete capire quanto per un mago assistere a spettacoli del genere sia profondamente imbarazzante.
Tuttavia c’è una luce all’orizzonte. Per quanto rari, tra noi maghi si aggirano Veggenti autentici. La capacità della Vista viene da loro ereditata da un esponente della famiglia e si dice tenda a saltare una generazione, per cui si eredita dai nonni. Il caso forse più conosciuto qui da noi è quello di Tiresias Dioskoros (54), di madre inglese e padre greco, che attualmente si trova nella lista dei Dieci Veggenti Autentici del mondo magico. Dire che il signor Dioskoros sia un tantino eccentrico – come tutti i Veggenti che si rispettino, d’altra parte – è un grazioso eufemismo. E se vi state chiedendo se in questa foto il nostro personaggio del mese si sia truccato per qualche strana festa Babbana, la risposta è no. È proprio così che è solito vestirsi, camicia a balze e taglio di capelli compreso.
Tiresias non ha frequentato un’unica scuola di magia. A causa del lavoro del padre, ricercatore di Creature Magiche Rare, è stato costretto a girare per il mondo fin da bambino. Ha avuto la possibilità di frequentare qualche anno in una scuola di magia greca, dietro insistenza della madre. Pare che lei non approvasse la scarsità della sua educazione scolastica e il fatto che il piccolo fosse costretto a rinunciare a studi e amicizie per le ambizioni del padre. Fu probabilmente questo a portare alla separazione dei genitori, tra l’altro annunciata dallo stesso Tiresias, allora quindicenne, ben tre anni prima che avvenisse.
Una volta raggiunta la maggiore età e dopo aver già collezionato una serie di previsioni esatte, il signor Dioskoros si trasferì stabilmente nel Regno Unito, preferendo prender casa in una tranquilla campagna gallese. È stato molto chiaro con la stampa magica fin dall’inizio della sua carriera. Li avrebbe coinvolti nella sua attività, ma pretendeva in cambio un assoluto rispetto della sua privacy. Non ci sarebbe aspettati una richiesta simile da parte di un mago che ama sfoggiare un look così eccentrico. Nonostante questo, giornali e radio magiche hanno rispettato il patto. D’altra parte, fanno di tutto pur di non lasciarsi sfuggire un personaggio noto. È stato quindi con la massima discrezione possibile che ho inviato il mio gufo al signor Dioskoros, chiedendogli come facesse ad avere visioni così nitide e quali fossero le sue tecniche di Divinazione preferite.

"Non credo di essere in grado di spiegare come funziona un Dono. Sono stato attraversato da questo tipo di visioni fin da quando ho memoria, anche se, naturalmente, col tempo ho imparato a controllarle. Un aiuto mi viene dalla Capnomanzia. Se sai di cosa si tratta, saprai anche il motivo di tante, oserei dire, divertenti battutine sul mio conto."

La Capnomanzia, non so quanti lo sanno, è la divinazione praticata per mezzo dell’osservazione del fumo. Si bruciano delle erbe magiche e si osservano i fili di fumo. Immagino ora capirete che tipo di battute si fanno su Tiresias. Se devo essere del tutto sincero, quel sedicente veggente che si è presentato al campeggio quest’estate sembrava molto più "fumato" del signor Dioskoros. Al ha usato un altro termine, ma siamo d’accordo sul non riportarlo sulla Voce. Bene, tornando a noi. Come avete potuto leggere, il mio intervistato non si è sbilanciato molto, ma l’informazione interessante c’è. Ha imparato a controllare le visioni, cosa che – qualunque studente di Divinazione mi può confermare – è difficile, se non proprio impossibile. È proprio questo ciò che ha reso Dioskoros così noto. Potreste non gradire il suo aspetto, ma c’è da ammettere che il suo potrebbe essere davvero un dono, anzi il Dono: la straordinaria capacità di piegare la Vista a proprio volere, per poter avere visioni quasi su richiesta e poter di conseguenza dimostrare di non essere il solito ciarlatano.

Archibald Sinclair

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By Stephen Medicine | aprile 25, 2008 - 9:30 am - Posted in Maggio 2064

 Il villaggio è realmente così pericoloso?

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Siamo stati aggrediti a scuola e ci tolgono le gite al villaggio. Ora, non so voi, ma io ci vedo un leggero controsenso. Non fraintendetemi! Lo so che stiamo vivendo un periodo estremamente oscuro e pericoloso, ma era già così prima degli avvenimenti del 29 Febbraio che, per l’appunto, non si sono svolti ad Hogsmeade.
Potrei essere parziale nella mia analisi, visto che era al villaggio che facevo le mie interviste, i miei acquisti e mi vedevo con quel diciottenne fighissimo che lavora da Zonko mi svagavo un poco. Essendo però questa la MIA analisi, penso di potermelo permettere e se non vi sta bene andate a leggere qualcos’altro.
Cominciamo da Mielandia, dato che è l’unico luogo del villaggio in cui gli studenti abbiano realmente corso un pericolo. La McMuss ci ha sfinito scrivendo di questa storia in questo stesso giornale, perciò mi limito a ricordare che lei e Virginia Williams ci sono quasi rimaste secche ad opera di quel pazzo di Blaiver. Non si può negare che l’evento sia stato spaventoso, ma ho potuto notare che il Prefetto Grifondoro, proprio dopo quest’aggressione, è cambiato non poco e non in peggio. È riuscita a tirar fuori un po’ di carattere, che ha mostrato anche ultimamente nel fratturare la mascella della Trott, cosa di cui nessuno nel castello pare essersi lamentato, anzi: vai così McMuss! Non avrei mai pensato di poter finire a fare il tifo per una Grifondoro, ma evidentemente nella vita tutto può succedere. Inoltre la nostra nuova eroina ha messo a cuccia quella piaga della società che è Dalis e anche questo è da attribuire all’attacco a Mielandia perché, da quel che ho sentito dire in giro, è allora che si sono avvicinati. La Williams invece sembra aver superato indenne la cosa. Nessun nuovo taglio di capelli da "se il mondo mi prende a calci ora gli faccio vedere io al mondo! ", nessun ragazzo imbecille, anche perché quello ce l’aveva già e peggiorare la situazione era complicato. Mettiamo anche in conto che i dolci sono fantastici e si potrebbe chiudere un occhio su quel piccolo neo della quasi morte di due Grifondoro.
Ora dovrei passare ad altri fatti di cronaca avvenuti ad Hogsmeade negli ultimi tempi a discapito degli studenti della nostra scuola, ma non c’è stato altro, a meno che non si voglia considerare un delitto che Jarvis riesca ancora a trovare qualcuna disposta ad andare in giro con lui in quei fine settimana.
Volendo andare a cercare un boccino nel deserto si potrebbe dire che ogni tanto nei vari pub c’è chi si azzuffa. Ma per chi è abituato ai litigi tra i Serpeverde e i Grifondoro dopo le lezioni di Incantesimi, di Difesa, di Erbologia, di Pozioni, di… avete capito… la cosa non è tanto spaventosa, anche ci dovessimo ritrovare coinvolti. C’è stata poi quella serie di furti; riprovevole, certo, ma con noi studenti e la nostra incolumità ha ben poco da spartire. L’Emporio degli scherzi di Zonko è decisamente pericoloso e la Stamberga Strillante è il luogo più infestato della Gran Bretagna, anche se stranamente nessuno ci ha mai visto un Poltergeist da quel che so io, ma questi luoghi erano già così ai tempi dei nostri genitori, quindi non li ritengo rilevanti tanto da farmi considerare Hogsmeade impraticabile.
Il punto cruciale è però che potrebbe essere il posto ideale per un prossimo attacco dell’Ordine del Sigillo di Fuoco ai danni della nostra scuola. Questo è vero, ma è anche vero che Hogsmeade è l’unico villaggio della Gran Bretagna interamente popolato da maghi. Ci vivono circa seicento maghi adulti. Se non siamo al sicuro circondati dai nostri parenti ed amici, dove possiamo esserlo? In più quando gli studenti sono in gita, quelli dotati di poteri magici presenti diventano quasi ottocento. Non siamo ancora pronti per affrontare dei maghi oscuri, su questo non ci piove ma, che gli adulti della nostra comunità lo volessero o meno, ci siamo già trovati a doverci difendere e l’abbiamo fatto. Toglierci uno dei pochi divertimenti che la direzione della scuola ci concede è un provvedimento esagerato, tenuti presenti questi presupposti. Anche e soprattutto perché non si fa altro che alimentare la paura che già pesa sulla nostra comunità, come se in nessun luogo si fosse al sicuro.
Chiudo, come sempre quando mi ritrovo a parlare anche solo marginalmente del Sigillo, con il domandarmi e spingervi a domandavi: a cosa stanno pensando gli Auror?

Sunny Sputinc

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By vocestudenti | aprile 13, 2008 - 9:18 pm - Posted in Aprile 2064

Il danese trascina i Bats in semifinale. Sorpresa Gargoyles! Bene Bombers e Magpies

L’articolo sui quarti di finale, inizialmente previsto per il numero di marzo e non pubblicato a causa dei fatti del 29 febbraio, verrà unito a questo.

La morte di Haruka Fuyutsuki O’Connor ha sconvolto tutti. Nonostante sia già passato più di un mese non riesco ancora ad accettare il fatto che lei, che ha insegnato a mezza scuola a tenere in mano un manico di scopa, che ha cercato di far avvicinare al Quidditch anche coloro che non erano portati e che ci ha donato momenti indescrivibili, non tornerà più a insegnare ai primini a volare, non sferzerà più l’aria con la sua Nuvola Pink, non farà più sentire la sua voce ed il suo accento nipponico con la sua simpatica pronuncia difettosa, che dava speranza a coloro che non masticavano l’inglese alla perfezione di sentirsi anche loro, in un certo senso, accettati.
Sento che però non ci ha abbandonati. Sento che dall’alto ci sta guardando e che ora ci sta spronando a dare il meglio di noi stessi come ha sempre voluto.
Ed allora arrivederci, Haruka, perché questo non è un addio e quando ci rincontreremo sarà per sempre.

 

Quarti di Finale

Montrose Magpies – Quiberòn Quafflepunchers 450 – 360

Montrose Magpies: Butz 8; Trokolovski 7, Memphis 5,5; Cavaliers 8, Jorgen 7, Nixon 6,5; Linnel 5;
Quiberòn Quafflepunchers: Hospuìs 4; Torquoise 5, Le Tallec 6; Vahirua 6, Cévert 7, Trolkis 5; Cordonnais 7.5.
Marcatori: Cavaliers (21), Jorgen (13), Nixon (11) [MM]; Cévert (9), Vahirua (9), Trolkis (3) [QQ].
Boccino: Cordonnais [QQ].

Partita a senso unico, mai messa in discussione sin dai primi minuti di gioco. I Magpies vanno in vantaggio dopo due minuti con un goal di Nixon, e da subito non concedono possibilità di rimonta agli avversari, arrivando persino sul 410 – 80. Da quel momento in poi le gazze di Montrose si limitano ad amministrare il vantaggio mantenendo un buon possesso palla e concedendosi qualche attacco verso la porta avversaria. I Quafflepunchers si risvegliano parzialmente, ma ormai è troppo tardi. Non bastano un eurogoal (tiro ad effetto da posizione decentrata parallela agli anelli) di Trolkis, inesistente fino a quel momento, e i nove goal e sette assist di Cevért: il vantaggio rimane sempre ampiamente a favore dei Magpies, che tornano a spingere in avanti segnando ancora con Jorgen e Cavaliers, portando il risultato sul 450 – 210. Quando il Boccino compare vicino ad un riflettore dello stadio, Cordonnais è il primo ad avventarsi su di esso, bruciando la Linnel colpita di striscio da un Bolide di Le Tallec. Stupenda prova di Butz, che si conferma il miglior Portiere al mondo, anche se con qualche annetto sul groppone.

Karasjok Kites – Gorodok Gargoyles 120 – 200

Karasjok Kites: Dennison 6; Ylipaavalniemi 7, Halfredsson 5,5; Høas 7, Aggen 6, Dorsin 7; Goran 6.
Gorodok Gargoyles: Milevsky 5,5; Laumantas 6, Vranjes 6; Daumantas 5, Kaukenas 6, Korsakov 5; Verpakovskis 6,5.
Marcatori: Dorsin (6), Høas (5), Aggen [KK]; Kaukenas (3), Daumantas, Korsakov [GG].
Boccino: Verpakovskis.

Beh, che dire? Fortunati i 6.781 scommettitori che hanno osato giocare un 2 fisso per questa partita, quotato ben 5,67 a 1. Partita per niente noiosa, caratterizzata da continue discese in contropiede da parte di entrambe le squadre, che il più delle volte incappavano nell’ostacolo del Portiere. Buona prova sia per Dennison che per Milevsky, che però non hanno eccelso come al solito, limitandosi soltanto a parare il parabile. Bellissimo il duello tra i giganti del nord: Ylipaavalniemi, due metri e sette centimetri per 102 kilogrammi di peso, contro Laumantas, due metri e cinque centimetri per 127 kilogrammi. Il finlandese, nonostante la stazza più leggera, ha tenuto impegnato Verpakovskis per una buona mezz’ora. Ma proprio quando decide di lasciare la ‘caccia al Cercatore’ al compagno Halfredsson, accade l’incredibile. Proprio il compagno scaglia un bel Bolide contro Verpakovskis, costringendolo a un movimento complesso per liberarsene. E proprio mentre ritorna nella normale posizione di ripartenza comincia a toccarsi dappertutto, come se gli avessero messo del Pulviscolo Pruriginoso nella divisa. Si colpisce con forza il petto, mentre una buffa espressione di dolore si dipinge sul suo volto. L’avere un livido a forma di Boccino non è cosa di tutti i giorni. La sfera dorata è lì, schiacciata contro il suo petto, e mentre Dorsin segna il dodicesimo goal dei Kites, l’arbitro decreta la fine dell’incontro che proietta i Gargoyles in semifinale.

Vratsa Vultures – Bigonville Bombers 220 – 680

Vratsa Vultures: Markovski 4,5; Antogorakis 6, Kolarov 5; Izminov 5, Niepc 6, Santrac 6; Vyepalova 4.
Bigonville Bombers: Miller 5; Den Haag 7, Weiss 6; Offenbach 7.5, Taanpaa 7.5, Doncaster 7; Krkic 7.5.
Marcatori: Santrac (8), Niepc (7), Izminov (5); [VV] Taanpaa (30), Offenbach (14), Doncaster (9); [BB]
Boccino: Krkic [BB].

Partita mai messa in discussione sul piano di gioco: nonostante i Vultures abbiano espresso ottimi spunti, è mancato quel pizzico di costanza che hanno mostrato invece i Bombers, capaci di mandare a segno 53 Pluffe in poco più di sei ore di gioco, grazie anche alla prestazione di certo non eccellente del Portiere macedone Markovski. Il Boccino, dopo un breve inseguimento, è stato catturato da Krkic con una splendida presa effettuata grazie ai suoi magnifici riflessi. Ottima prova del trio Offenbach-Taanpaa-Doncaster, dotati di una grande intesa che si è rivelata determinante nel loro micidiale contropiede.

Logroño Lethifolds – Ballycastle Bats 890 – 890r

Logroño Lethifolds: Ferrer 5; Arroyo 7, Hernandez 3; Ortuño 6, Jorquera 9, Carchano 6; Dragutinovic 7,5.
Ballycastle Bats: Clouds 6; Sharif 4, Roe 4; Bount 6,5, Traveler 6,5, Rabbit 6,5; Grujensson 9.
Marcatori: Jorquera (75), Ortuño (7), Carchano (7); [LL] Bount (26), Rabbit (25), Traveler (23); [BB]
Boccino: Grujensson [BB].

Era da ben 38 anni, da un Skrbčići Streelers – Sankt-Vith Spurs del 2026, che non si assisteva ad una partita risolta ai rigori. Se si pensa all’incredibile quantità di goal segnati (163 in totale) la cosa ha ancora più del clamoroso: 890 a 890. I Lethifolds avevano appena cominciato ad ingranare, quando Grujensson ha effettuato una presa che ha quasi dell’assurdo se si pensa alla posizione del Boccino, che si trovava dietro il Cercatore a un metro di distanza da lui: per catturarlo ha usato un Back-Balai Wall che gli ha permesso di incastrarlo tra i rami della sua scopa, con una velocità e dei riflessi incredibili. Per il resto, Jorquera ha dominato il gioco dei Cacciatori segnando ben 75 goal, mentre nel disastro della giornata dei Battitori l’unico raggio di sole è stato quello di Arroyo, capace di fermare più volte l’offensiva Ballycastle. Decisivo l’errore di Ortuño.

Nigel Jarvis

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By vocestudenti | - 8:27 pm - Posted in Aprile 2064
Corvonero: Suicidio Sociale. Impiccagione di massa in Sala Comune?

Salve a tutti, gente! Oggi daremo a tutti voi la possibilità di penetrare i misteri più segreti di questo mirabile match di Quidditch, giocato tra le formazioni di Corvonero e Serpeverde. Mille domande vi staranno frullando nella testa, tipo: "Ma quell’oggetto babbano… la gamestazion, o quella roba lì, non dovrebbe non funzionare a Hogwarts?", o anche: “Sconfitti da un branco di pecore incapaci, Darkem prossimo capitano?“. Bene, me lo sono chiesto anch’io.
Ad ogni modo, bando alle ciance: passiamo alla cronaca della partita.

Un match storto fin da subito per il Capitano Corvonero, Relena “Mi-Infilo-Con-La-Testa-Sotto-Il-Terreno” (mi permetto di dissentire da questa definizione, nd Nigel) O’Neil, la quale ha distrutto il setto nasale del Capitano degli avversari, Ambrosia “Sono-Veramente-Incredula” Adams, tentando un fin troppo audace Tackle Transilvano. La Pluffa era lì nel mezzo dopo la contesa, alla mercé di giocatori del calibro di Tiffany Trott e di Elinor Austen, ma anche di Syd Mayson e di (si salvi chi può!) Summer Peterson. A livello di Cacciatori, Corvonero ha fatto la partita, pur stando in campo tre contro due. Sì, perché praticamente la O’Neil non ha nemmeno visto la Pluffa da lontano, segnando un record che nemmeno la Peterson era riuscita a raggiungere: non toccare mai la Pluffa durante il match. Tanto di cappello, invece, alla Trott e alla Austen. L’attacco Corvonero non cola a picco per la magistrale prestazione di queste due giovani e talentuose (ce ne siamo accorti ora) Cacciatrici. Trott a tutto campo, signore e signori. Vola su ogni Pluffa, si dà un bel da fare con i passaggi, con i blocchi e con gli anticipi, arriva persino a segnare un goal a coronamento di questa limpidissima performance. Ottima anche l’esecuzione del rigore contro la McGregor. Nulla da dire, insomma, su quella che è di certo la migliore dei Corvonero in campo, ed anche dell’intero match. Stesso discorso vale per la Austen, che pur non mettendo in pratica una tattica così spietata come la Trott, gioca bene e lo fa con intelligenza. L’acume di queste due giocatrici non può essere messo in discussione. Raccoglie sempre i suggerimenti della sua compagna (quella che ha giocato, al contrario di Relena O’Neil) e sfonda la difesa Serpeverde. Due goal per lei, di cui uno su rigore. Ora passiamo alla O’Neil… beh, considerando che è come se non fosse mai scesa in campo, l’unica nota di merito è aver spaccato la faccia della Adams. Non saprei cosa scrivere, visto e considerato che non ho nulla da commentare. Assente.
Dopo aver fin troppo discusso dei Corvonero, direi di passare alla parte più divertente, se vogliamo, o comunque comica. Summer Peterson: un nome, un enigma. Si ostina a voler giocare e la Adams si ostina a farla scendere in campo. Va bene che c’è di peggio (anche se non ne sarei poi così sicuro), però quelle rare volte in cui si è trovata coinvolta nel gioco non ha praticamente fatto nulla. Spettatrice impotente, per volontà propria, in occasione del primo goal della Austen; un solo suggerimento in avanti, tenta di uccidersi e di portare con sé la Austen nelle ultime battute di match. Bah.
Passiamo oltre: Syd Mayson, altro piccolo punto interrogativo di questo grande mondo chiamato “Gioco del Quidditch”. Mentre la Peterson è un enigma per tutti noi, credo che per Syd l’enigma sia il Quidditch. Ancora non è entrato nei meccanismi di gioco; magari ci prova anche, ma quasi mai ci riesce. Solo qualche passaggio per lui, null’altro. Però, c’è da dire una cosa: forse a tecnica sarà zero, a gioco lascia molto a desiderare, ma ha un gran cuore. Rendiamocene conto: è stato determinante per la vittoria della sua squadra. Rimedia all’inettitudine di Lexis e Medicine e sul finire del match salva il collo di Elisabeth Dark da un Bolide di quel criminale incallito di Dirk Hargreaves. Condanno le sua abilità di Cacciatore, ma premio il suo spirito. Oserei definirlo una mazza da Battitore umana.
Non ci resta che parlare del Capitano Adams. Partita non male per lei: vola bene, impegna costantemente i Cacciatori avversari, segna due goal di cui uno su rigore. Diciamo pure che lei è l’unica che si salva, per quanto riguarda i Serpeverde. Brava in più di un’occasione, supera la O’Neil, in giornata no. Bello il tiro con cui mette a tacere la Wolf a metà partita, ottimo il suo rigore. Serpeverde alla sua prima vittoria con la Adams in testa (a me non importa niente, magari a voi fa piacere saperlo!). Per quanto riguarda i Portieri delle due squadre, forse la McGregor è un po’ meglio della Wolf, ma ho detto forse. Subiscono entrambe molto, quando vengono chiamate in causa non si dimostrano all’altezza della situazione. Unica nota positiva per la McGregor, la giusta intuizione sul Bolide che si è poi andato a sfracellare contro uno dei pali di sostegno degli anelli. Altro mistero, ma va bene lo stesso.
Bene, qui mi permetto di dissentire ancora una volta sulla questione Portieri. La McGregor è stata semplicemente un disastro completo. La Wolf almeno era incolpevole sul rigore e sul secondo goal è stata colta di sorpresa, ma il Portiere Serpeverde ha veramente dato i numeri! Ricapitolando: un innocuo tiro centrale viene clamorosamente fatto passare senza accennare un minimo alla parata, sul rigore Marlene rimane ferma, come se sperasse che le arrivi addosso come nella partita contro i docenti sul rigore di Spellman (il quale sono fermamente convinto che sia stato una casualità), rischia di sbagliare un passaggio di dieci metri ed evita un Bolide marcio che s’è sfracellato contro il palo (dubito che le avrebbe fatto molto male).
Detto questo, possiamo continuare.

Passiamo ora ai giocatori scesi in campo con la mazza di legno in spalla. Nessuno si aspettava un bel match: del resto, l’unico vero Battitore in campo è stato il Vicecapitano Corvonero Hargreaves. Devo però ammettere che Roines mi ha davvero stupito: molto meglio come Battitore che come Cacciatore. Induce Lexis al suicidio quando lo batte su ogni fronte, spaccandogli anche la faccia con un colpo molto ben piazzato (e pensate, non c’era nemmeno la luna piena! Aùùùù!). Davvero una bella prestazione, a parte il primo Bolide lanciato in orbita, ma può capitare a tutti (ma anche no…). Lexis invece… (AHAHAHAH! BELLISSIMA QUESTA! Ma te le suggerisce la Trott? Nd Ninì) beh, Lexis è davvero un personaggio. Ennesimo punto interrogativo di questo firmamento di punti interrogativi che è la squadra di Serpeverde. Altro assente in campo, ma questa ormai è diventata una delle sue peculiarità tecniche.
Più interessante è stato invece lo scontro tra Dirk Hargeraves e Stephen Medicine. Interessante nel senso che il Prefetto arrapato di Serpeverde è riuscito a dar fastidio al gioco assassino del Vicecapitano Corvonero, cercando persino di ucciderlo con una mazzata nelle costole. Pessima resta la prestazione di Medicine (meno di trenta secondi con la Chloe, e si erano appena tolti i vestiti… nd Ninì), non brillante come le precedenti quella di Hargreaves. Ad ogni modo il Corvonero è riuscito a colpire sempre e comunque, peccando solo di precisione su uno dei primi Bolidi e facendo poi cadere in una trappola tattica la Cercatrice avversaria. Colpa di Syd Mayson (poi ricoverato con un trauma cranico) (non era coma? Nd Ninì) se Dirk non è riuscito ad uccidere la Dark con un Bolide dritto in bocca, che avrebbe messo fine al match con la seguente cattura del Boccino da parte di Krystal James. Purtroppo, niente è andato come ho appena detto.
Ed ora, cari lettori ed intenditori, passiamo al Boccino d’Oro. Una partita piuttosto tranquilla per entrambe le Cercatrici: sembrava quasi che i Bolidi evitassero quei due bei sederini di proposito. La James come al solito vola senza mai essere disturbata, la Dark con un minimo di impegno in più e con la paura di essere maciullata da questo stramaledetto Bolide del Vice Corvonero prima di poter tentare di prendere il Boccino. Arrivate alla contesa finale, dopo una serie di interessanti manovre di volo, la gara tra le due è diventata decisamente più emozionante. Dopo un rocambolesco inseguimento ed un serratissimo duello, le due Cercatrici si sono letteralmente schiantate contro una delle torri del campo da Quidditch. Il Boccino si era andato ad infilare proprio lì sotto. Sparite oltre il telone, per quanto ne sappiamo potrebbero anche essersi giocate il Boccino a “Sasso – Carta – Forbice”. Non farò il nome di chi ha recuperato le due ragazze da sotto la copertura della torre; ad ogni modo, quando la Corvonero e la Serpeverde sono venute fuori dal di sotto della torre, ricoperte di polvere, un pugno era alzato verso il cielo. La manica smossa dal vento era di colore verde-argento. Boccino a Serpeverde, sotto gli occhi increduli di tutti; Corvonero spedita in Sala Comune con il risultato di 170 a 30.

Serpeverde – Corvonero 170 – 30 

Serpeverde: M. McGregor; S. Medicine, M. Lexis; S. Mayson, A. Adams (C), S. Peterson; E. Dark.
Corvonero: A. Wolf; F. Roines, D. Hargreaves; R. O’Neil (C), E. Austen, T. Trott; K. James.
Marcatori: Adams (2); [S] Austen (2), Trott; [C]
Boccino: Dark [S]

 

Pagelle

Corvonero

A. Wolf – 5,5 - Si fa battere dall’attacco Serpeverde e non riesce a tenere sempre la posizione. Incolpevole in certe occasioni, ridicola in certe altre. Due volte infilata dai Cacciatori Serpeverde, dovrebbe proprio fare più attenzione agli anelli. Distratta.

F. Roines – 7- - Morde, e non come pensate voi, da subito al suo esordio da Battitore. Incredibile il modo in cui prima beffa e poi colpisce Lexis. Sfortunato perché poco concentrato sulla Dark e perché il Bolide con cui stava facendo gioco esplode dopo essersi schiantato contro gli anelli. Rapido a colpir di mazza: pilotato da Hargreaves può davvero fare bene. Rivelazione.

D. Hargreaves – 7+ - Nulla di eccezionale la partita del Vice dei Corvonero. È pur vero che non manca mai di colpire i Bolidi e guadagnarsi il pane, ma in questa partita è stato poco determinante al fine della vittoria, che infatti non è arrivata. Cerca di colpire la Dark, ma mai si rende veramente pericoloso con la Cercatrice in verde-argento. Non c’è partita tra lui e Medicine, e alla fine viene beffato da Mayson che gli impedisce di mettere a segno un colpo spietato sulla Dark. Killer-in-pausa-pranzo.

R. O’Neil – 4+ - Praticamente assente in campo. Unica nota positiva è il naso rotto alla Adams, che in più è anche l’unica cosa utile che ha fatto… anzi, togliamoci utile, è l’unica cosa che ha fatto. Assente dal gioco, non tocca la Pluffa nemmeno con la punta delle dita. Forse in crisi, forse no, ma è stata quasi peggio della Peterson. Deludente il suo non-gioco, in ogni caso pessima. Deludente e delusa.

E. Austen – 8-Ottima prestazione quella della Cacciatrice Corvonero. Non sta un attimo ferma, va a segno più d’una volta, riesce anche a rimediare all’inettitudine del Capitano O’Neil. Ha volato su ogni Pluffa, ha dimostrato in più di un’occasione di essere forte e ha messo in risalto la tenacia di cui è dotata. Incontenibile.

T. Trott – 8+ - Magnifica partita quella della piccola lingua lunga di Hogwarts. Ottimi i passaggi, preciso il tiro messo a segno, grandissima intelligenza nel far girare la Pluffa, strabilianti intuizioni. Non solo ha messo in risalto ogni sua qualità tecnica di giocatrice, ha dimostrato anche di avere più di un asso nella manica sfoderando una tattica di gioco formidabile. Nulla o quasi è riuscito a fermarla. Grazie a lei l’attacco è vivo e Corvonero resta a galla. Fa un goal ed è artefice degli altri messi a segno nel ruolo di regista. Stratosferica.

S. Peterson – 4 - Non è un errore, tranquilli. Se gioca con gli avversari meglio metterla tra gli avversari, no? Lexis.

K. James – 6 - Niente Boccino per la giovane Cercatrice del Corvonero. Questa volta, molto probabilmente per fortuna, è stata superata dalla Cercatrice avversaria: Elisabeth Dark. Vola bene, comunque, la sua classe in alta quota non la mette in dubbio nessuno, ma la classe e la tecnica da sole non fanno vincere una partita. Tiene tutti con il fiato sospeso quando si infila con la Dark sotto la copertura della torre. Ma no, nulla di fatto per questa volta. Inconcludente.

 

Serpeverde

M. McGregor3 - È incredibile come nel primo intervento dimostri tutta la sua volontà per far capire che la parata su Spellman sia stata solo un evento fortuito, scaturito dalla sua impossibilità di spostarsi dall’anello centrale. Bersagliata dalle Pluffe Corvonero rischia più volte di parare, chiudendosi a riccio su ogni tiro diretto verso di lei e schivando per miracolo un Bolide marcio che si è sgretolato come fosse polvere. Secondo quanto mi hanno detto fonti interne ai Serpeverde, il suo Capitano l’ha elogiata come una dei migliori Portieri in circolazione, dimostrando così ancora una volta di non aver capito come si gioca a Quidditch. Dida!

S. Medicine - - Che dire, una prestazione così scadente mancava dai canonici 35 secondi del Don Stephen, e si era appena tolto le scarpe. Ostacola a malapena Hargreaves, commettendo un fallo antisportivo da principiante. Se proprio devi imitarmi, almeno fallo bene. Si vuole adoperare nel ruolo di Battitore, ma come tutti abbiamo potuto vedere, proprio non fa per lui. Prefetto dormiente!

M. LexisAhahah!La sua prestazione batte certamente in peggio quella di Dalis, nonostante il Battitore Grifondoro si sia letteralmente suicidato. Decide anche lui di immolarsi per la ‘nobile decaduta’ casata di Serpeverde, col solo risultato di rischiare la decapitazione e che, senza di lui, Serpeverde ha addirittura vinto. Assolutamente perfetto l’intervento che impedisce a Roines di sparare un Bolide al suo cacciatore più importante, la Peterson, sacrificandosi egli stesso per lei. È amore! Un Battitore assetato di gloria e di fama, non c’è che dire. Fondamentale nel suo ruolo di… clown. Robespierre!

A. Adams7 – Meriterebbe un 3 per il solo fatto di esistere e condurre una “squadra” incapace in questo campionato falsato dagli errori arbitrali di quel cornuto di McBryant. Riesce a segnare solo su un rigore procurato dopo uno scontro con la O’Neil, incapace di sistemarla a dovere per tutta la partita, e su un’azione partita quasi per caso, dove la Pluffa capita sulle sue manine callose al limite dell’area. La Wolf non può nulla su un tiro del genere, anche perché è la Wolf. Dimostra ancora una volta di dover ricorrere al dizionario per conoscere il significato della parola ‘Quidditch”, a lei evidentemente sconosciuta. Antitattica.

S. Mayson8 - Merita questo voto solamente per il fatto che il suo sacrificio umano ha salvato la Dark da una sorte ancora peggiore. Il ragazzo ha dimostrato talento, bravura e spirito di sacrificio… secondo la Adams, che di Quidditch non ne capisce un emerito Boccino (di Clover, ovviamente). Se Mayson dovesse diventare l’erede dell’attuale Capitano, Serpeverde sarà condannata a non vincere per i prossimi tre anni, con un elevato sacrificio di giocatori (non che la cosa ci dispiaccia) votati a difendere la loro Cercatrice col proprio corpo, poiché i Battitori ignorano tuttora l’esistenza di una mazza rinforzata con cui respingere i Bolidi. In attesa di un risveglio dal coma di Lexis e Medicine, Serpeverde confida in lui: siamo messi bene. Mazza umana!

E. Dark7 - Per quanto la Adams si ostini a sostenere il contrario, il Plumpton Pass con il quale cattura il Boccino è puramente casuale. Serpeverde ha finalmente trovato colei che può esprimere meglio il piano di gioco Serpeverde: alla mela all’Ippogrifo – ovvero a chi la prende la prende. Prima o poi doveva riuscirci. Roderick 2 la vendetta.

 Nigel Jarvis & Mattew Typhoon

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By vocestudenti | - 1:00 pm - Posted in Aprile 2064

Qualche giorno fa a Londra, in un mercatino dell’usato, ho comprato un libro, tra le cui pagine ho trovato due pergamene sbiadite. Dopo averle lette attentamente, le ripropongo qui a voi lettori. Questa non è una storia di magia, ma una storia mistica che merita di essere narrata.

Elheonor Moore

 

Era inverno. No, autunno, le foglie ancora gialle a colorare quel mondo dimenticato. Là, alle pendici dei “Monti della Discordia”, in una piccola caverna scavata nella roccia da chissà chi o chissà cosa, abitava Usur. Abitava… non è esatto: i miei ricordi sono concentrati su quella luce che vidi lì accanto a lui, un giorno, e i particolari del resto svaniscono.
Lui, Usur, si aggirava per quei luoghi assieme al suo Spettro, un lupo. Non aveva una casa, in quella caverna si stava solo riposando il giorno che lo incontrai. “Perché «della discordia»?” Nemmeno gli chiesi chi lui fosse, non mi importava: nemmeno io allora sapevo chi ero. Non mi rispose; guardò il lupo e lo vidi parlare come a dare a lui la risposta alla mia domanda. Come se io non esistessi, come se non mi vedesse.
Però restai. Non parlavo con lui e lui non si curava di me… ma lo sentivo parlare con il suo lupo, e tante delle cose che diceva divennero presto mie. Quello che mangiava lui, mangiavo anche io. Ma mai che mi rivolgesse la parola. Sembrava che in quel luogo vivesse solo lui, eppure non era vero.
La notte, disperata, guardavo in cielo e pregavo con le parole che ho sempre avuto nel cuore. Pregavo Zathael, il dio dell’Eterno Fuoco. “Perché sono così invisibile?”, unica cosa che ripetevo; a volte la urlavo, guardando Usur. Ma lui nulla… Toccavo gli alberi e ne sentivo la consistenza. Ero viva, dunque. E lui non era sordo né cieco, perché gli ululati del suo lupo li sentiva e lo fissava negli occhi quando gli parlava.
Il culto del dio Zathael è legato alle stagioni, e l’autunno è la stagione del Grande Fuoco. Sembra strano, ma quello che si sarebbe compiuto la sera in cui partii, senza più dire nulla a Usur, avrebbe arso per due giorni. La pioggia non sarebbe servita a spegnere il Fuoco Divino.
Partii, sì: era il mio scopo. In sogno, mesi prima, mi era stato detto di recarmi in un luogo ben preciso: ai Monti della Discordia, per il Grande Rito che si compiva una volta ogni dieci anni. Ero sola, ma questo non mi faceva paura: nella caverna c’erano Usur e Spettro, ma tanto non si curavano di me, quindi ero abituata a star sola.
Il secondo giorno di cammino lo vidi dietro di me. Mi voltai: era Usur. Guardava avanti, senza parlarmi o darmi un minimo segno che mi stesse seguendo, come se stesse viaggiando per conto suo; però era dietro di me. Mi seguiva.
Avevo una voce nell’orecchio che mi diceva dove andare, dove avrei trovato il luogo per il rito. Nelle mani stringevo il piccolo sacchetto con la cenere raccolta dieci anni prima nella stessa occasione. Avrei dovuto gettarla nelle fiamme al momento giusto, quello dell’eclissi totale di luna, due giorni dopo. Ero sicura di quelle informazioni, ma chi me le aveva date? Non lo scoprii mai e tuttora me lo domando.
Temevo che Usur cercasse il momento buono per rubarmi il sacchettino. Attraversavo il bosco, e lui dietro: un’ombra perenne, che però non mi inquietava. Sentivo quella presenza e ne ero felice: non ero più sola.
La notte prima del grande giorno ero appoggiata ad un albero, lì in quella radura, in quello spiazzo che la sera dopo avrebbe visto brillare il Grande Fuoco, ed ebbi una visione: il dio Zathael. Ne riconobbi la figura poiché Egli mi era venuto in sogno mesi prima. Provai a parlargli, ma non ci riuscii: fu Lui a parlarmi. “La Luna d’Autunno è pronta e ti attende”. Un soffio forte di vento mi fece svegliare; Usur era accanto a me e aveva in mano il sacchetto con la cenere. Ebbi un moto di rabbia: me lo stava rubando! Mi scagliai con tutta la mia forza contro di lui, ma come sempre non se ne curò, e io non riuscii a togliergli di mano quel sacchetto. All’improvviso, un’altra voce: “Continua la tua opera”… Mi bloccai; annuii, a chi non so, e cominciai a tagliare rami e a creare una pira per quella sera. Lo fece anche Usur; lo vedevo tenere in mano il sacchetto… Zathael lo aveva chiamato. Il lupo gli fu di nuovo accanto: come li invidiavo! Lui aveva qualcuno che lo ascoltava, io mi ero chiusa in quel disperato silenzio.
Venne la sera, e tutto era pronto. Pregai e sentii il calore di Zathael invadere le mie membra. Tornò la tranquillità; la luna si stava oscurando. Io avevo in mano una torcia, e anche Usur, accanto a me, ne aveva una. Accendemmo insieme la pira e dalle nostre bocche uscirono le stesse parole, la stessa invocazione. Non potevo crederci: anche lui un eletto di Zathael. Ma perché allora non l’avevo mai visto pregare? Nella mia mente si affollavano le domande, ma non ebbi mai nessuna risposta.
Quello che vedemmo fu spettacolare. Iniziò a piovere, ma le nostre parole risuonavano e il fuoco si alimentava scoppiettante. E fu il momento sacro: la luna era completamente nera, con un cerchio di luce intorno. Usur gettò le ceneri sul Fuoco e allora La vidi…
Una Fenice, maestosa e bellissima, si librò da quelle ceneri e volò sempre più in alto, fino a che non la perdemmo di vista. La paura si impossessò di noi, ma fu un attimo. Il Fuoco, non so come, si spense: ma guardai il cielo e rividi la Fenice… un insieme di stelle lucenti. Il cielo era libero, aveva smesso di piovere, la luna brillava di nuovo. La Fenice, da lassù, sembrava guardarci.
E la mano di Usur si posò sulla mia spalla…

 

Luna d’Autunno

 

Chi sarà questa Luna? Chissà…
E questa sarà una storia vera o una semplice invenzione di una mente che fantasticava? Non so se lo sapremo mai.

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By vocestudenti | - 8:17 am - Posted in Aprile 2064

Introvabile nelle librerie, già alla seconda ristampa, un milione di copie vendute in tutta Londra, amato soprattutto dai Babbani: è il nuovo bestseller di O. Algernon, appena uscito e già andato a ruba. Siamo stati a fare un giro tra gli scaffali di una libreria di Hogsmeade e di alcune librerie babbane londinesi per carpire le impressioni della gente e offrirvi un’idea del perché Il ritratto di Christian Golden piaccia tanto.
È bellissimo, ci permette di sognare in un mondo che non esiste” sentiamo dire da un bambino babbano; “Troppo forte! Dobbiamo cercare l’incantesimo castato sul quadro!” annuncia invece uno studente di Hogwarts. Ma come mai questo testo è così amato che la gente lo compra a qualunque prezzo? Lo abbiamo chiesto ai proprietari di una delle librerie di Hogsmeade, ed ecco cosa ci hanno risposto: “Oscar Algernon ha delle notevoli doti creative. Il suo è un libro senza età, che appassiona adulti e ragazzi. Da tanto si aspettava che ne pubblicasse un altro, visto il successo di tutti i suoi libri”.
Prendiamo quindi tra le mani una di queste preziose copie e leggiamone la recensione:

Christian Golden è un ragazzo affascinante, dal visino perfetto, appena tornato a Londra da una famosa scuola estera ove ha trascorso sette anni della sua vita. Diviene l’unica fonte d’ispirazione del pittore Ben Carter, che un pomeriggio ne fa un ritratto nello studio dove ha inizio la storia. Sempre qui Christian incontra il cinico e carismatico Henry Wotton, che gli si rivolge in questo modo:
«Avete un volto meraviglioso, signor Golden, non accigliatevi, lo avete. E la bellezza è un aspetto del genio, è più alta, anzi, del genio, perché non richiede spiegazioni. È una delle grandi cose del mondo, come la luce del sole, o come la primavera, o il riflesso nell’acqua cupa di quella conchiglia d’argento che chiamano luna. Su di essa non si può discutere: ha un diritto divino alla sovranità, rende principi coloro che la possiedono. Sorridete? Non sorriderete quando l’avrete perduta… Si dice spesso che la bellezza sia cosa superficiale; può essere, ma non sarà mai superficiale come il pensiero. Per me la bellezza è la meraviglia sovrana. Solo la gente mediocre non giudica dalle apparenze: il vero mistero del mondo è il visibile, non l’invisibile. Sì, signor Golden, gli dèi sono stati benigni con voi, ma gli dèi non indugiano a riprendersi quello che danno. Avete solo pochi anni per vivere realmente, perfettamente e pienamente. Quando la gioventù vi abbandonerà, la bellezza si affretterà a seguirla, e allora vi accorgerete a un tratto che non vi sono più trionfi per voi o dovrete contentarvi di quei mediocri trionfi che il ricordo del vostro passato renderà amari più che disfatte. Ogni mese vi avvicina, scomparendo, a qualche cosa di terribile; il tempo è geloso di voi e fa guerra ai vostri gigli e alle vostre rose. Si spegneranno i vostri colori, le vostre guance si incaveranno, gli occhi perderanno il loro lampo; e soffrirete tremendamente.»
Christian non tollera l’idea che il tempo lo faccia invecchiare, mentre i quadri del suo amico Ben non muteranno mai. Esprime così il desiderio che i segni inevitabili che la vita lascia sulle persone possano alterare il suo ritratto, non il suo viso. Da quel momento, come per incanto, qualsiasi cosa egli faccia, qualsiasi azione egli commetta, i tratti del suo volto muteranno solo sulla tela e non toccheranno minimamente la bellezza e la gioventù della sua persona. Mentre il quadro porta i segni dell’età che avanza, l’anima di Christian porta quelli della progressiva decadenza morale, alla quale l’eccessiva dedizione al culto del bello e della superficialità lo ha portato. Il suo ritratto diventa lo specchio della sua anima.

Questo è quello che si legge in una delle copie reperibili nelle librerie londinesi. Ma Oscar Algernon vive a Hogsmeade, e proprio alla presentazione di questo ultimo libro confida ai suoi lettori: “I Babbani non avrebbero potuto comprendere il vero senso del testo e ho dovuto modificarlo. Nella versione originale, Christian Golden è un giovane di diciassette anni di ritorno da Durmstrang, dove è stato iniziato alle Arti Oscure. Di aspetto eccezionale e di notevole vanità, si reca dal suo amico Ben, Magonò di Londra con la passione per la pittura, e si fa dipingere un ritratto. Lo troverà tanto bello e tanto fedele alla sua reale avvenenza da colpirlo con un complicatissimo incanto che vi conservi un pezzo della sua anima, affinché col passare degli anni il suo volto non venga mai corrotto dall’età.”
Riflettiamo sulla reale trama del testo e, riproponendo la domanda più frequente dei lettori, chiediamoci: esistono degli incanti tali da trasferire un pezzo di anima da noi ad un oggetto?

 Elheonor Moore

The Perfect Voice

Nome sicuramente conosciuto da tutti voi, miei cari lettori. Una delle voci soliste più acclamate del mondo magico, trasmessa quasi ininterrottamente su Radio Strega Network. Grande donna la cantante in questione, rinomata ormai da molto tempo in campo musicale. Emerge all’età di soli diciotto anni, quando vince uno dei concorsi di canto più famosi nel mondo magico, ottenendo un successo immediato e repentino. A diciannove anni firma il suo primo contratto discografico; incide un album con dieci tracce, che ottiene degli incassi da primato e porta alla giovane Amylin una fama crescente. Fin dalla più tenera età mostra notevoli doti canore: spesso accompagna con filastrocche cantate le melodie da pianoforte di suo padre. A soli otto anni, su sua stessa richiesta, viene iscritta al conservatorio: lì studia musica e canto contemporaneo, affinando non di poco le sue innate doti artistiche. Inizia ad esibirsi come solista in cori giovanili all’età di dieci anni, per poi cominciare a recitare nei suoi primi musical cinque anni dopo. È talentuosa nel canto così come nella danza, che però preferisce mettere da parte, dopo due anni di studio, per dedicarsi solo alla musica. Ben presto si fa conoscere e apprezzare nelle città del suo stato, sino a sfondare totalmente nello stato di New York una volta vinti i primi concorsi di canto locali. Bella come non mai, oltre che brava, vista la sua figura longilinea. Tanto da poter posare come modella per alcuni capi di Felce & Babbana su varie riviste di moda. Ha solo diciassette anni quando, durante una competizione a livello regionale, viene notata da un produttore musicale, Joseph McGonnagher: questi l’aiuta a farsi conoscere in tutti gli Stati Uniti presentandola come cantante in molte cover band, in occasione di importanti eventi musicali, mentre Amylin continua a studiare nell’Accademia Musicale di Wistons, nei pressi di New York. Non esita a presentarsi come solista alle selezioni per il concorso internazionale “Musica nel mondo”, classificandosi prima nella categoria Juniores con il singolo “Addicted”. Una vocalità unica, che le permette di mostrare il suo talento canoro in qualsiasi stile, anche se l’artista predilige un sound più “rockettaro” e vivace, vista la sua giovane età: 21 anni. Che dire, una delle stelle più brillanti nel cielo della musica magica internazionale.

 Shana Waston

 

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By vocestudenti | aprile 12, 2008 - 3:34 pm - Posted in Aprile 2064

Serie di attacchi di un  folle a Hogwarts 

Castello di Hogwarts – Dopo l’ennesimo attacco di Blaiver ai danni di un gruppo di studenti, finalmente ci è stato concesso di divulgare la notizia e informare tutti del pericolo imminente che è riuscito a infiltrarsi nelle difese della scuola. Sì, miei cari lettori: il folle omicida, l’uomo dalla bacchetta facile, è sgattaiolato all’interno del territorio di Hogwarts, e ora si aggira presumibilmente nella Foresta Proibita alla ricerca di qualcuno con cui giocare.
Alla fine di gennaio, infatti, il fuorilegge che risponde al nome di Alexander Blaiver aveva aggredito tre studenti, che ignari del pericolo si erano ritrovati, per qualche strano gioco del destino, nel posto sbagliato al momento sbagliato. Purtroppo per noi, però, quello di gennaio è stato solo il primo di una serie di attacchi all’interno dei confini della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Ormai si possono contare su un paio di mani quelli che non hanno subìto un’aggressione da parte di Blaiver: ma allora perché il Ministero della Magia non fa nulla per impedire tutto ciò? Non si può continuare a tacere i fatti per reprimere sul nascere la preoccupazione degli studenti e dei loro genitori. Va fatta luce sulla questione, per correttezza e per garantire sicurezza a chi risiede a Hogwarts. La stessa sicurezza che nell’ultimo periodo è venuta meno, permettendo al lupo mannaro Jerry Towerdale di aggredire i presenti al banchetto di Halloween, seminando terrore e panico, e al Sigillo di attaccare la scuola la notte del 29 febbraio.
Ma in tutta questa storia, gli Auror dove sono?
Dove sono coloro che nel mondo magico dovrebbero garantire la sicurezza? nome immagine
A questa domanda, purtroppo, non possiamo rispondervi: sappiamo, da fonti che preferiscono rimanere anonime, che qualche settimana fa un membro della Lega per la Difesa vs le Arti Oscure è stato visto aggirarsi per la Foresta Proibita; ma il motivo della presenza di questa figura non può essere ricondotto con sicurezza al nascondersi di Blaiver all’interno dei confini scolastici. Sta di fatto che ormai girare da soli per gli spazi aperti della nostra scuola è diventato un pericolo. Se siete amanti del brivido e alla ricerca di emozioni forti, posso consigliarvi di provare a fare due passi al limitare della Foresta, al calare del sole: magari, tra un Crucio ed un Imperio, il folle omicida darà un po’ di brio alla vostra vita. Ma se siete persone sagge e ci tenete ad arrivare tutti interi e mentalmente sani ai M.A.G.O., vi suggerisco di rispettare il coprifuoco e di limitarvi a girare nelle zone sopra indicate quando è giorno, e sempre con qualcuno al vostro fianco e la bacchetta alla mano.
Ma è proprio questo l’anno nero di Hogwarts? A giudicare dagli ultimi fatti di cronaca e dagli eventi che hanno sconvolto la nostra vita quotidiana al castello, possiamo certamente affermare che il 2064 non è uno degli anni migliori per la prestigiosa e rinomata scuola di stregoneria; e se veramente nessuno farà nulla per porre rimedio a questo concatenarsi di eventi tragici, temo che saranno sempre meno gli studenti che continueranno a girare per i corridoi di Hogwarts. E proprio quest’anno, che dovrebbe essere ricordato per la rivelazione di fatti di fondamentale importanza che hanno visto la nostra scuola coinvolta in tempi non lontanissimi, si rischia di scrivere l’ennesimo capitolo oscuro di un libro di storia non troppo passata.

Riusciranno Hogwarts e tutto il mondo magico a reagire e risollevare il proprio destino come in passato? Solo il tempo potrà dare una risposta ai nostri quesiti; solo il tempo saprà raccontarci, inesorabile, quale sarà il destino che ci attende.

Hevia McMuss

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By vocestudenti | - 8:56 am - Posted in Aprile 2064

 Le piume della storia

È il titolo di un cartellone che mi è saltato all’occhio qualche giorno fa per le vie di Hogsmeade. La prima volta non ci ho fatto caso, la seconda ho letto velocemente perché non avevo tempo, la terza mi sono fermata e ho guardato il cartello con attenzione. Recitava: “Le piume della storia nella cripta di Scrivenshaft”.
L’occasione è ghiotta: mi dirigo subito verso il negozio di piume, calamai e pergamene così tanto frequentato dagli studenti di Hogwarts quando si avvicina l’inizio dell’anno scolastico.
Il proprietario lo si riconosce subito: la prima impressione che ogni cliente ha quando lo vede è quella di un uomo anziano molto simpatico e molto saggio. “Cosa posso fare per lei, signorina?” mi chiede di sicuro quando mi vede entrare; ma io, intenta a guardarmi intorno, non ascolto minimamente.
Il negozio è piccolino e le pareti sono coperte da un’immensa libreria divisa in scomparti, che arriva fino al soffitto. Un sorriso accompagna le parole del proprietario mentre, vedendo il mio sguardo indugiare sulla libreria, risponde alla mia domanda ancora inespressa. “Da questa parte ci sono le pergamene, dalle più semplici, che i ragazzi richiedono per la scuola, alle più elaborate. Pensi che il Ministro della Magia si serve da noi per le pergamene ufficiali: su quelle incidiamo lo stemma del Ministero con della filigrana d’oro”. Sembra molto orgoglioso del suo lavoro e quando mi vede tirare fuori il taccuino sorride di nuovo. “Ah, una giornalista” mi dice. Annuisco, rispondendogli che scrivo per la Voce degli Studenti di Hogwarts; lui, ancora più sorridente, si avvicina alla parete opposta a quella che mi ha appena indicato. “In quei cassettini, invece” continua a spiegarmi, indicando l’altra libreria, “ci sono le piume e i calamai. Anche di questi ci sono vari modelli, a seconda dell’utilizzo. Sa, li fabbrichiamo noi da secoli e secoli”. Seguo con lo sguardo le sue parole e annuisco, annotando le informazioni più importanti.
“Ci sono stati dei furti non troppo tempo fa, e ci hanno rubato, tra le altre cose, anche dei preziosi calamai contenenti un particolare inchiostro blu molto pregiato, che ci era arrivato da lontano”. I suoi occhi si offuscano al ricordo. “È stata una grossa perdita. E i membri del Wizengamot utilizzavano questo tipo di inchiostro per la stesura delle sentenze ufficiali, quindi ci hanno perso anche loro”.
Lo lascio raccontare fino a quando non si interrompe e mi domanda, guardandomi, “Ha qualche curiosità da chiedermi?”. Sono io a sorridere, adesso. “È qui la cripta?” gli chiedo. “Ah, allora i cartelloni hanno funzionato!” esclama lui. “Sì, qui nel sotterraneo abbiamo allestito un piccolo museo di piume famose, impugnate da personaggi illustri che hanno fatto la storia, e che ho provveduto io stesso a raccogliere e a comprare alle aste. Venga con me”. Si avvia verso una porticina che dà su una scalinata stretta e angusta che porta nel sotterraneo. “Eccoci arrivati” mi dice, lasciandomi entrare in una saletta altrettanto piccola con degli espositori di piume disseminati qua e là. “Accanto ad ognuna c’è una piccola iscrizione” mi suggerisce. “Faccia pure con comodo”. Detto questo, il proprietario del negozio sparisce lungo la scaletta. La mia curiosità è alle stelle, così mi avvicino agli espositori.
“Dalle scritture private del Merlino di Britannia”. Indescrivibile il mio stupore nel leggere le parole associate alla prima piuma. Da non credere: questo piccolo sotterraneo custodisce una delle piume con cui scriveva Merlino in persona. La mia penna scorre velocemente sul taccuino, annotando tutti i nomi.
“E fu così che la regina Elisabetta firmò il trattato” c’è scritto accanto ad un’altra piuma: è stata usata da Elisabetta I d’Inghilterra! La mia sorpresa aumenta.
È un piccolo viaggio nella storia e nella letteratura: pensate che c’è anche la piuma con la quale sono stati descritti i viaggi di Gulliver e le avventure di David Copperfield. Rimarrei ancora a lungo a guardare e riguardare questi tesori, ma si è già fatta ora di tornare; perciò, mi dirigo nuovamente verso le scale e cerco con lo sguardo il simpatico proprietario con cui ho parlato prima. È impegnato a far scegliere delle pergamene a un cliente, quindi mi allontano con un cenno di saluto.
Invito chiunque ami la storia e la letteratura a fare un giro in quel sotterraneo: c’è un alone di magia che rapisce le menti e strappa sorrisi.

Elheonor Moore

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By vocestudenti | aprile 11, 2008 - 6:11 pm - Posted in Aprile 2064

The Perfect Voice

Nome sicuramente conosciuto da tutti voi, miei cari lettori. Una delle voci soliste più acclamate del mondo magico, trasmessa quasi ininterrottamente su Radio Strega Network. Grande donna la cantante in questione, rinomata ormai da molto tempo in campo musicale. Emerge all’età di soli diciotto anni, quando vince uno dei concorsi di canto più famosi nel mondo magico, ottenendo un successo immediato e repentino. A diciannove anni firma il suo primo contratto discografico; incide un album con dieci tracce, che ottiene degli incassi da primato e porta alla giovane Amylin una fama crescente. Fin dalla più tenera età mostra notevoli doti canore: spesso accompagna con filastrocche cantate le melodie da pianoforte di suo padre. A soli otto anni, su sua stessa richiesta, viene iscritta al conservatorio: lì studia musica e canto contemporaneo, affinando non di poco le sue innate doti artistiche. Inizia ad esibirsi come solista in cori giovanili all’età di dieci anni, per poi cominciare a recitare nei suoi primi musical cinque anni dopo. È talentuosa nel canto così come nella danza, che però preferisce mettere da parte, dopo due anni di studio, per dedicarsi solo alla musica. Ben presto si fa conoscere e apprezzare nelle città della sua contea, sino a sfondare totalmente nella regione di New York una volta vinti i primi concorsi di canto locali. Bella come non mai, oltre che brava, vista la sua figura longilinea. Tanto da poter posare come modella per alcuni capi di Felce & Babbana su varie riviste di moda. Ha solo diciassette anni quando, durante una competizione a livello regionale, viene notata da un produttore musicale, Joseph McGonnagher: questi l’aiuta a farsi conoscere in tutti gli Stati Uniti presentandola come cantante in molte cover band, in occasione di importanti eventi musicali, mentre Amylin continua a studiare nell’Accademia Musicale di Wistons, nei pressi di New York. Non esita a presentarsi come solista alle selezioni per il concorso internazionale “Musica nel mondo”, classificandosi prima nella categoria Juniores con il singolo “Addicted”. Una vocalità unica, che le permette di mostrare il suo talento canoro in qualsiasi stile, anche se l’artista predilige un sound più “rockettaro” e vivace, vista la sua giovane età: 21 anni. Che dire, una delle stelle più brillanti nel cielo della musica magica internazionale.

 Shana Waston

 

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By vocestudenti | - 4:44 pm - Posted in Aprile 2064

Gobbiglie, Scacchi, Sparaschiocco… questi e mille altri sono i giochi che imperversano nel mondo magico, eppure a Hogwarts (come anche nel resto del mondo, a dire il vero) non c’è niente di più popolare, più praticato e più seguito del Quidditch. Vincere una partita sembra essere più importante dei risultati scolastici, persino più importante degli attacchi del Sigillo. “SigiChe? Se è una squadra di Quidditch deve davvero fare schifo, perché non l’ho mai sentita. Ora scusa, sta per iniziare la partita!” risponde un primino alla mia domanda “Cosa ne pensi dell’attacco del Sigillo?”. A mio avviso tutto questo è decisamente assurdo, ma chi sono io per dire al Caporedattore che un altro articolo sul Quidditch non farà che aumentare la già grande passione che i ragazzi hanno per questo sport?
Ecco, quindi mi trovo costretta a parlarne anche io. È per questo motivo che ho riempito di gufi ogni giocatore della scuola, sia titolare che panchinaro a vita. La domanda, che ho riportato identica per tutti, era la seguente: “Potresti raccontare quali sono i riti scaramantici che esegui prima di una partita?”. Proprio così: i riti per scacciare la sfiga (per alcuni pare proprio che non abbiano effetto) che i nostri compagni eseguono prima di scendere in campo. Dalle loro risposte si evince che i vecchi riti di una volta sono ormai passati di moda. Niente più calzini al rovescio né sale gettato alle proprie spalle, dunque, ma toccate di sederi e prese in giro.
Ma andiamo con ordine, squadra per squadra. Non me ne vogliano gli altri, iniziamo da Grifondoro: Mattew Typhoon, Vicecapitano della squadra e Battitore, sostiene che indossare vestiti verdi e incontrare Rosencratz in giro per i corridoi il giorno della partita porti sfiga, mentre toccare le corna dei ragazzi della O’Neil sia uno dei migliori portafortuna che esistano. Se è vero, si spiega la vittoria di Grifondoro alle ultime partite, anche se vincere contro Serpeverde non è che sia un’impresa poi così difficile… Ops! Scusate, Corvonero. Heathcliff Gordon, Prefetto di Grifondoro e Portiere, è più tradizionalista del suo compagno: per lui è sufficiente indossare alcuni capi portafortuna e incontrare Parker per i corridoi che dice qualcosa di assurdo. Be’, Heathcliff, quest’ultimo punto non è poi così difficile da realizzare!
Ma passiamo ai Serpeverde, squadra sino a questo momento presa in giro da tutti, anche dai suoi stessi componenti. Stephen Medicine, Prefetto e Battitore, afferma infatti che sarebbe proprio il caso di iniziare con qualche rito scaramantico, e forse così vinceranno qualcosa! Elisabeth Dark, la loro Cercatrice, pare invece convinta che bruciare gli stemmi delle altre Case aiuti. Ma visto che ultimamente il Boccino non l’ha neanche visto… be’, forse dovrebbe cambiare rito.
Per Tassorosso, Elenoire Glorbander, Vicecapitano e Cacciatrice, ci fa gentilmente sapere che no, lei non ne usa. Certo, probabilmente ha già la sua dose di fortuna, visto che per riuscire a lavorare insieme a Jarvis bisogna averne tanta, ma proprio tanta! Al contrario, la Cacciatrice Joey Olsen sembra pensare che toccare i sederi di tutta la squadra aiuti… E se proprio non aiuta la squadra a vincere, almeno aiuta lei ad avere qualche contatto col genere maschile. Oh, e ne approfitto per informare la squadra Tassorosso che l’espressione ebete del loro Capitano Nigel Jarvis prima di entrare in campo non è dovuta né ad un malessere né a stupidità (forse): è solo il suo speciale rito scaramantico prima di giocare.
Ed infine abbiamo Corvonero, la squadra che pare decisamente la più sicura di sé. A partire dal suo Capitano e Cacciatore, Relena O’Neil, che prende in giro Roines, Battitore, prima di ogni partita. Lo stesso Francis Roines è convinto di poter contare solo sulle proprie forze e sulla propria concentrazione. Per non parlare di Tiffany Trott, Cacciatrice, che si sfoga su dei poveri primini, soprattutto perché in uno scontro con qualcuno più grande sarebbe lei ad uscirne male.
I nostri compagni sono di certo innovativi in fatto di riti scaramantici, ma vorrei suggerire loro una cosa: vincere non è tutto, ragazzi. Avete mai provato a giocare solo per divertirvi, senza pensare alla vittoria? Funziona meglio di qualsiasi rito scacciasfiga.

 
Keyra Folks
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