By vocestudenti | marzo 28, 2012 - 1:02 am - Posted in Marzo 2068

C'è qualcuno fra voi che sa che il 21 Marzo dì e notte si equivalgono, avendo esattamente la stessa durata in qualsiasi paese del nostro pianeta? E quanti sanno che in questa occasione particolare, comunemente conosciuta come Equinozio di Primavera, si celebra la festa di Eostara? In questa data ogni anno, al crepuscolo, migliaia di persone si riuniscono in giro per tutto il mondo, attorno ad un falò di dimensioni imponenti, per onorare questa festività le cui origini si sono perse ormai nelle nebbie del tempo. Eostara è la festa degli opposti, dell'eterna dualità delle forze maschili e femminili e dell'equilibrio stesso. Il perno della celebrazione è la fertilità in ogni sua forma, dalla gioia che può derivare dal concepire un figlio (dicono vada di moda sfornarne almeno uno subito dopo aver finito la scuola, ultimamente. ndA) a quella che qualcuno potrebbe provare facendo sbocciare, che so, un germoglio di giunchiglie strombazzanti nel giardino di casa. In linea di massima comunque sono principalmente le donne a rammentare e portare avanti questa usanza, oltre che a goderne appieno. Molte sono infatti le Congreghe di streghe, anche nostrane, ad organizzare un incontro sul calar della sera, rivolgendo preghiere alla Luna e danzando sotto la luce di quest'ultima, spesso e volentieri in… abiti molto succinti, per dirla in modo carino. O anche completamente nude, come mamma le ha fatte, per dirla in modo realistico. Il suono dei tamburelli riempie l'aria, scintille rischiarano la notte ballando a loro volta, mentre mazzetti di gelsomini vengono gettati tra le fiamme. Di riti propiziatori relazionati con l'Equinozio di Primavera, in realtà, ce ne sono davvero un'infinità. Iphigenia Welsh (la mamma di Milo, per capirsi. ndA), attualmente portavoce ufficiale della Dufftown Sisterhood, una conosciuta congrega scozzese, ha accettato cortesemente di elargire al riguardo qualche consiglio alle fanciulle in quel di Hogwarts. La signora Welsh ci rammenta per esempio che, nel caso abbiate qualche desiderio a cui tenete veramente tanto, tutto quello che dovreste fare è accendere una candela verde in un piattino pieno di terriccio umido, lasciarla bruciare del tutto e poi seppellirne i resti insieme alle ceneri di un biglietto su cui avrete scritto il desiderio in questione, arso anch'esso alla fiamma di quella stessa candela. Non so voi, ma a me sembra una roba un pò complicata. Eppure lei ci assicura che funziona, ribadisce nella sua lettera che a lei tale pratica negli ultimi due anni ha garantito una vita agiata e priva di ristrettezze. Sarà vero? O ci sarà altro sotto? Che l'Equinozio di Primavera sia sempre stato importante per le comunità magiche o all'interno della Storia della Magia, del resto, appare chiaro sfogliando qualsiasi testo che si inoltri anche solo un poco nelle usanze dei druidi e delle antiche comunità irlandesi. E' conoscenza comune, infatti, che durante l'Equinozio di Autunno -altra ricorrenza molto importante nello scorrere dell'anno solare- si celebrava una cerimonia atta a coinvolgere tutto il borgo magico. Durante tale cerimonia si era soliti avvolgere in pelle di drago un oggetto caro all'ultimo defunto dell'anno precedente lasciando che questo stesso oggetto trascorresse l'inverno sottoterra, in attesa della primavera successiva. Con il passare del tempo -ed una volta che l'energia magica ha iniziato ad essere sfruttata ed incanalata nell'uso delle bacchette- la pratica di questo rito ha fatto si che fossero proprio i catalizzatori ad essere sepolti e conservati, volontà che -come mi ha confermato Nefertite Harris- non era solo una pratica delle comunità magiche visto che anche i babbani si dedicavano a qualcosa del genere, ma utilizzando direttamente delle spade. Una volta giunti all'Equinozio di Primavera, in ogni caso, la comunità magica riunita sempre attorno ad un grande falò, procedeva alla riesumazione della bacchetta (o di ciò che era stato sepolto) e, accompagnata musicalmente dal suono delle arpe, la strega più anziana della comunità provvedeva a sollevare l'oggetto per aria tracciando con esso un cerchio. Era la rinascita del Sole che con la sua forza dava nuovamente vigore e fertilità a tutta la comunità. Con il passare del tempo quest'antica usanza celtica ed irlandese ha perso però la sua importanza, finendo con l'essere dimenticata dai più, almeno sino a quest'anno quando -spinte da un ritorno alle antiche tradizioni- alcune comunità irlandesi hanno deciso di riunirsi attorno ad un unico falò per riprendere le celebrazioni nei cromlech monumenti megalitici come Stonehenge, per intenderci. Anche in questo caso, però, per avere conferma della ripresa di una tradizione vecchia di secoli, occorrerà attendere almeno qualche anno. Ai posteri, quindi, l'ardua sentenza.
Ma già che ci siamo, buon Equinozio a tutti anche se con qualche giorno di ritardo.

 

Amaral Summerfield

By Alcy | - 12:25 am - Posted in Marzo 2068

Non ce la posso fare. Così ho malauguratamente detto a mia nonna Úna l'ultima volta che mi ha messo davanti agli occhi il suo piatto prediletto, la minestra di trifoglio. Non so che incantesimi non verbali abbia scagliato da sotto il tavolo per convincermi del contrario, fatto sta che dopo cinque minuti il piatto era completamente vuoto. Svuotato. Più pulito dei trofei dopo che sono stati lucidati da sfortunati terzini messi in punizione. Sì, più vuoto della clessidra di Tassorosso, il che è tutto dire. Non era buona, per niente, anzi era proprio amarissima. Ho assaggiato cose più schifose solo a Pozioni, quando Warren ci fa ingoiare i nostri stessi preparati. Ma per mia nonna è d'obbligo per la nipote di un'irlandese doc assaggiare per lo meno una volta nella vita questa minestra dagli effetti così benefici per l'organismo.
Il trifoglio dei prati irlandesi è uno dei simboli più noti di quella verde nazione, per svariate ragioni. Innanzi tutto se si pensa al trifoglio lo si collega alla fortuna della sua variante a quattro foglie. Inoltre divinatori dell'antichità associavano alle sue foglie rivolte verso l'alto l'arrivo del maltempo. E ancora, secondo molti spiritisti il trifoglio ha anche la proprietà di allontanare spiriti maligni. Infine è da sempre studiato da Guaritori, Pozionisti ed Erbologi per le sue proprietà curative, note da tempi immemori.
Ecco quindi spiegato il perché, anche se è così amara e disgustosa, vi propongo questa ricetta. 

Ingredienti per 5 belle porzioni di minestra

  • Mezzo kg di trifoglio
  • 250 g di piselli
  • Una cipolla bianca
  • Una decina di foglie di salvia
  • Tre spicchi di aglio
  • Olio
  • Sale
  • Acqua calda

Preparazione

Raccogliete il trifoglio rigorosamente all'alba e solamente se ricoperto di un sottile strato di rugiada. Andate a raccoglierlo in compagnia di un contenitore pieno per metà di acqua, per poter immergervi il trifoglio non appena raccolto evitando così che diventi subito secco ed appassito. Raccolto all'incirca mezzo prato, tornate a casa e risciacquate il tutto con cura. Suddividete in due il trifoglio, mettendo da una parte tutti gli steli e dall'altra tutte le morbide foglioline. Sbucciate e tagliate a rondelle la cipolla bianca, e mettetela a soffriggere sul fondo del vostro calderone da cucina con un filo di olio d'oliva. Non appena l'olio si sarà scaldato a sufficienza e la cipolla avrà raggiunto un colore dorato, unite l'aglio, anch'esso sbucciato e tagliato finemente. Lasciate insaporire per un paio di minuti, mescolando attentamente, per evitare che il soffritto si attacchi al fondo del calderone, poi unite le foglie di salvia tagliate a strisce sottili. Abbassate il fuoco e mentre il soffritto si impregna dell'aroma dell'aglio e della salvia, occupatevi degli steli del trifoglio. Tradizione vuole che gli steli vadano tagliati in tre parti e buttati dentro il calderone appena tagliati. Una volta finiti gli steli aggiungete un pizzico di sale, lasciate insaporire e versate all'interno del calderone due litri e mezzo di acqua calda (scaldata a parte). Quando l'acqua comincia a bollire, versate i piselli precedentemente sgranati e le foglioline del trifoglio e fate bollire per venti minuti. Spegnete quindi il fuoco, versate la minestra nei piatti e accompagnatela con dei crostini caldi che aiuteranno gli sventurati commensali ad attutire nel palato l'amaro sapore del trifoglio.

E va bene, lo ammetto. Mi sono fatta dare questa ricetta solo per fare uno scherzo a mia sorella Isabelle a cui quasi è venuto un colpo quando se l'è vista recapitare nella sede del Wizarding Post il giorno di San Patrizio. E visto che lo scherzo è venuto così bene e fra pochi giorni è il primo d'aprile, ho pensato di condividerla con voi.
Comunque a parte il sapore amaro, i nostri nonni credono seriamente nelle proprietà del trifoglio. Però mi chiedo… se questa minestra, a detta della nonna: "porta bene e ti aiuterà ad essere brava in Divinazione ed in Erbologia, dai retta a chi ne sa più di te". Quanta ne dovrei mangiare per tirare su quella S in Erbologia?

Dorothy Milford

By vocestudenti | marzo 27, 2012 - 7:54 pm - Posted in Marzo 2068

Proseguiamo con le mie validissime alternative alle attività produttive cui sicuramente le nostre famiglie vorrebbero che ci dedicassimo e questo mese mi rivolgo in particolar modo a quanti, tra voi, sono appassionati di Quidditch. Dietro suggerimento di un amico di mio padre mi sono documentata per voi lettori su un posticino niente male, in quel di Dublino. Se vi siete mai chiesti cosa si provi a "sentire" davvero il Quidditch, senza avere necessariamente la voglia o le capacità di giocarlo, una capatina al "Grab The Snitch" è d'obbligo. Situato su una delle stradine del lungofiume, camuffato ad occhi babbani come un vecchio pub abbandonato, nasconde dietro le sue vetrine oscurate dal tempo il più caratteristico dei Quidditch Club. Luoghi di ritrovo un tempo molto più frequentati, questi punti d'incontro sono andati quasi scomparendo con il passare del tempo, eccezion fatta per questo ultimo baluardo della tradizione. Orgoglio del proprietario, il signor Crumble, è la collezione completa delle locandine ufficiali dei Campionati Mondiali di Quidditch, tutte assolutamente originali, a partire da quella dipinta a mano del 1473 fino all'ultima, datata 2066. Anno che, lo ricordiamo, ha visto l'Irlanda del Nord vincitrice assoluta del titolo. L'intera collezione, in esposizione perenne lungo le pareti del locale e sul bancone di quercia, riporterà gli amanti di questo nostro sport indietro nel tempo, magari mentre assaporano un'ottima burrobirra che si dice sia seconda solo a quella dei Tre Manici. Il posto in sè è accogliente, caldo e piacevolmente familiare, arredato rigorosamente a tema, gestito dal sopracitato proprietario e dai suoi due figli, a cui non fa che ripetere che lascerà la baracca solo quando sarà troppo vecchio per andare a tifare i Bats. Che -ho dedotto- sono la sua squadra del cuore, visto che il pipistrello Barny è raffigurato praticamente ovunque, lì dentro. Sui boccali, sulle bandierine disposte in giro, sui sottobicchieri di sughero. E ve ne è persino uno inciso grezzamente sul pavimento dei bagni, nel legno, probabilmente da qualche cliente fomentato da una bella partita e con un pò troppo Whisky incendiario in corpo. Eppure dalla foto che mi hanno fatto vedere  sembra tanto che vicino al pipistrello si legga qualcosa di simile a J.B., come fosse una sorta di firma. E la mia fantasia non ha potuto fare altro che visualizzare un certo Capitano in preda all'euforia, piegato su quel pavimento, bacchetta alla mano… chissà. Ma dopotutto si sa che gli irlandesi sono gente allegra! Comunque sia, se quest'estate decidete di farvi un giretto da quelle parti, non dimenticate di fermarvi per rinfrescarvi l'ugola e concedetevi una parentesi di storia del Quidditch tra le mura di questo posto. Il signor Crumble stesso pare sia una specie di enciclopedia vivente in materia, stando a quanto dicono i clienti abituali, e si vanta di ricordare ogni singola partita degna di questo nome, così come ogni giocatore che abbia mai posato il proprio deretano su una scopa da corsa. Gira voce che non abbia mai deluso nessun curioso e che si dica disposto a far bere gratis vita natural durante chiunque gli ponga una domanda a cui non sappia rispondere. Potreste metterlo alla prova.

Tequila Turner

By vocestudenti | - 6:38 pm - Posted in Marzo 2068

Anche per questo mese abbiamo deciso di riproporre la rubrica temporanea nella quale alcuni dipendenti ministeriali, che ci hanno gentilmente concesso la loro collaborazione, espongono a parole proprie le motivazioni che li hanno portati ad intraprendere una determinata carriera, nella speranza che possano essere d'ispirazione per gli studenti che lasceranno Hogwarts in un futuro non troppo lontano. Partiamo quindi con la testimonianza di un impiegato dell' Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia, proseguendo con il Direttore dell'Ufficio Uso Improprio delle Arti magiche, nonchè Giudice del Wizengamot concludendo infine con la rappresentante di una delle categorie meno rinomate di ogni ambiente di lavoro, per quanto fondamentale: l'addetta al Decoro ed al Coordinamento degli Elfi Domestici.

Tanto per iniziare devo dire che sono onorato di questa vostra richiesta! A parer mio è molto importante che i giovani maghi e streghe sappiano quali sono le opportunità che si troveranno davanti quando saranno usciti dal castello. Io per primo ho impiegato molto a mio tempo per trovare un posto di lavoro che mi era congeniale! Pensa che pensavo che sarei finito in fattoria ad aiutare mio padre. Ma come si è visto non è stato il mio destino. Tornando a noi, io lavoro all'ufficio di Applicazione della Legge sulla Magia e in particolare faccio parte della Squadra di Applicazione della Legge sulla Magia. Il lavoro in ufficio consiste, com'è facile intuire dal nome, nell'assicurarsi che ogni cittadino dotato di poteri magici rispetti le leggi per la buona convivenza civile tra maghi ma anche tra babbani. In parole povere per chi ha origini babbane è facile trovare un parallelo con il corpo di polizia. Ovviamente, come in ogni dipartimento, ci sono lavori più attivi sul campo ma anche quelli più meramente burocratici. Io per esempio sono un agente della Squadra di Applicazione e spesso mi capita di essere inviato sul capo per controllare la situazione ed eventualmente intervenire (forse hai sentito parlare del caso della carovana di Ottery St. Catchpole, ad esempio, dove sono stato inviato), ma dopo ogni azione sul campo siamo obbligati a scrivere lunghissimi verbali e a seguire molteplici procedure che si trasfigurano in tutte la carte sotto le quali la mia scrivania è sommersa. Bene, spero di aver spiegato chiaramente in cosa consiste il mio lavoro e quindi se qualcuno attraverso questo articolo si dimostra interessato, gli consiglio di presentarsi all'orientamento lavorativo che farò al castello.
Saluti,

Shaymus Rosebud

Perché intraprendere una carriera burocratica come quella di Difensore o di un qualsiasivoglia tipo di Impiegato Ministeriale? Me lo chiese anche mio padre (lui avrebbe preferito che mi dedicassi all'allevamento degli Abraxas) e io allora non seppi dargli una risposta! Tuttavia in quasi mezzo secolo di esperienza sò dirvi questo: non pensate assolutamente che sia un lavoro semplice quello d'ufficio! Spesso e volentieri un plico di pergamene per un Burocrate può essere assai più pericoloso di un Drago per un Allevatore… il pericolo è sempre in agguato! Intraprendendo una carriera del genere ci si carica di molteplici responsabilità atte a far funzionare bene quel delicato meccanismo che è il nostro Mondo.
Non è neanche lontanamente immaginabile quante e quali pratiche siano necessarie per permettere ai Maghi e alle Streghe di tutta l'Inghilterra di vivere in serenità in mezzo alla popolazione non-magica. Immagino che dopo aver letto queste mie parole qualcuno sarà ancora convinto che tutto ciò sia estremamente tedioso e privo d'interesse. Forse, in cuor mio, lo pensavo anch'io quando mi presentai in Ufficio per il mio primo giorno di lavoro. Cambiai idea quando incappai in un controllo della manutenzione magica: cinquanta calamai imbizzarriti mi inseguirono per tutto il quinto livello. La sera, mentre cercavo di rimuovere l'inchiostro dalla giacca, capii che non sarebbe stato per nulla noioso. Ne ebbi conferma anni dopo, durante la mia prima Udienza come Membro del Wizengamot. Credetemi, affrontare un’incontro della Suprema Corte Plenaria è come lottare corpo a corpo con una mangusta! Per affrontare uomini di legge serve polso, voce ferma e decisa e un gran numero di carte sul proprio banco da sfoderare al momento giusto. La legislatura magica è un labirinto di codici e codicilli vari, che se usati per bene possono giocare a vostro vantaggio! Affrontando questa carriera avrete in mano il Mondo magico. Saprete cosa accade in ogni momento, e sarete voi i diretti responsabili. Potrete rimediare a ciò che secondo voi non è giusto, insegnando qualcosa a noi che, a nostra volta, vi trasmetteremo qualcos’altro.
C’è sempre da imparare, sia da ieri che da oggi.

Ailbeart McKalleart

Bene, mettiamo subitissimo in chiaro che io non sono la donna delle pulizie, come sicuramente avete pensato tutti. So che lo avete fatto. Lo fanno sempre. Non vado in giro con uno straccio in mano dalla mattina alla sera, il mio ruolo qui al Ministero è serissimo, di un certo peso e fondamentale affinchè l'igiene di ogni singolo dipendente sia salvaguardata. E non date retta a qualunque cosa vi dica certa gentaglia asserragliata dietro una scrivania. Sono tutti buoni a criticare, quando non fanno che scartoffiare tutto il giorno. Comunque sia, anche se dubito che qualcuno di voi giovinastri di oggi abbia il minimo interesse ad intraprendere una carriera come la mia, vediamo di fare il punto della situazione. Tanto per iniziare, dovete essere organizzati, anzi organizzatissimi. E dovete essere in grado di organizzare il lavoro altrui. Pensate forse che impartire agli Elfi i giusti ordini sia facile? Bè, non lo è. Ci sono cose che vanno fatte in un certo modo, uffici che vanno ripuliti per primi ed in modo impeccabile, come quello del Ministro o del suo Vice. E non bisogna mai sottovalutare l'importanza di un bagno lindo e profumato, durante una lunga giornata di lavoro. Inoltre capita persino che, quando agli Uffici di Sostegno e di quotidiana Amministrazione hanno troppo da fare, mi si chieda di occuparmi della distribuzione della cancelleria. Insomma, ho le mie belle responsabilità. C'è poi da aggiungere che bisogna sempre presentarsi al meglio, ordinati e composti, per dare l'immagine giusta. Io ad esempio non mi separo mai dal mio grembiule immacolato, per dirne una. E so che più di una di quelle sciacquette in segreteria me lo invidia, sotto sotto. Io dopotutto, sono una vera signora e conosco il mio posto. Concludendo, non vi invito a chiedere maggiori informazioni perchè tanto sono certa che siate tutti troppo presi dalle vostre insulse vite adolescenziali piene di sbaciucchiamenti e cretinate varie per interessarvi ad un impiego come il mio, ma nel remoto caso che Hogwarts ogni tanto sforni ancora qualche persona decente, il mio nome è Belinda Rowenne. E se mai capitaste al Ministero, Tosca ce ne scampi, vedete di piantarla di scribacchiare sulle pareti dei gabinetti!

La redazione

By Lawrence | - 4:32 pm - Posted in Marzo 2068

 

Pasqua è ormai alle porte e le uova di cioccolato cominciano ad apparire sempre più spesso sulle tavole di Hogwarts. Osservatele, ogni tanto e riflettete. Uova, dalla forma che può ricordare un po' quella della pluffa, del bolide, del boccino se è piccola. E vi vengono consegnati da amici, elfi, conoscenti. Non comprendete il nesso? Nemmeno voi dell'Eco del Corvo che dovreste mostrare grande acume ed intelletto? Ragazzi, è semplice: dovete farvi i boccini vostri e girare alla larga. Adesso, vorrei sapere se i bronzo-blu non conoscono le tre scimmiette con le mani sulla bocca, gli occhi e le orecchie. Qual è la difficoltà nel comprendere il messaggio e interiorizzarlo? Perchè devono andare a rompere i boccini a chiunque con domande sciocche ed inutili? Che abbiamo fatto di male per dover essere chiamati a sopportare tutto ciò? E' un interrogativo di alto livello, me ne rendo conto. E… Michael, inutile che tenti di risollevare le sorti degli eredi di Priscilla: non sei ancora rodato coi miracoli, lo sai.

 

Il signorino Rupert Garros, frequentante il quarto anno, sconterà un mese di punizione a partire da oggi, 6 Marzo, per aver provocato vistosi danni alla Sala Comune Serpeverde.

La punizione consisterà nel consegnare la propria bacchetta a un'autorità Serpeverde (prefetti e capiscuola) al termine delle lezioni e durante le pause pranzo/colazioni.

Riotterrà il possesso della propria bacchetta durante gli orari di lezione richiedendola al prefetto o caposcuola che l'avrà in custodia.

 

La punizione di Garros ha facilmente attirato la mia attenzione, come quella di chiunque altro, presumo. Sono mesi che critico più o meno costantemente le nuove generazioni e ripenso a quando avevo la sua età e mi chiedo: ma anche io ero così? Ammetto che tutti, nel guardarsi indietro, precisano che la situazione è cambiata e che, ovviamente, prima era meglio. Ed è forse per questo che  a volte mi viene il dubbio: ma davvero ero diverso, alla loro età? Ebbene, la stupidità di Garros mi permette di tirare un profondo sospiro di sollievo e affermare: sì, io non ero così Troll. E la prova può semplicemente essere che non mi han mai sequestrato il catalizzatore magico e non ho mai vagato per Hogwarts in veste babbana. Perchè come altro definire la situazione del quartino? E' un babbano che cammina per Hogwarts e spera soltanto di non venir schiantato appena svolterà l'angolo. Va bene, anche se avesse la bacchetta finirebbe lo stesso schiantato ma… non è questo il succo del discorso. Ma che senso ha rovinare la propria Sala Comune? E' come se un cane andasse a rovinare la propria cuccia e poi si lagnasse in giro che non si trova più a suo agio nello scompiglio. E' come se una talpa scavasse male il cunicolo, facesse crollare una parete e poi si lamentasse che deve lavorare per sistemare tutto. Non ha senso, e mi sento in dovere di scusarmi con tutti i cani e le talpe, non era mia intenzione offenderli paragonandoli a Garros. Ad ogni modo, studenti di Hogwarts, affrettatevi: ancora una settimana per salutare Garros in giro senza bacchetta! 

 

Miller, l'unica cosa che puoi divinizzare è quando stai per andare al bagno… perchè senti anticipatamente lo stimolo.

V.H.

Io continuo a sostenerlo che Hogwarts senza le perle di Vinnica in bacheca, non sarebbe Hogwarts. Quale altra ragazza è in grado di colpire così a fondo, con sagacia ed astuzia i propri avversari? Insomma, questa è una totale perla di saggezza che smonta completamente la Miller e pone la Tassorosso in una posizione di totale supremazia! Come ribattere ad un'asserzione del genere? E' impossibile o quasi, palese. Poteva anche sapere quando andare in bagno perchè è a conoscenza della data d'uscita dell'Eco, sarebbe stata una variante. Scontata. Invece la Heyannir stupisce e non cade nella banalità di tutti i giorni. Le solite battutine le lasciamo ai Corvonero che ormai hanno finito la fantasia e, anche in bacheca, continuano a propinarci le solite due battutine trite, ritrite e ancora ritrite. Un po' come la storia che La Voce delle Oche non ha Eco. Ora, domando: ma che c'entra? Cambiate slogan, vi prego e vi supplico. Ritrovatevi in Redazione e ideate qualcosa di più innovativo. Guardate, posso anche consigliarvi di rivolgervi a Vinnica, probabilmente lei da sola troverebbe la soluzione prima di tutti voi messi assieme. Senza considerare che ieri mattina, mi chiedevo: il Corvo ha una voce orrida, credo sia abbastanza risaputo. Pure la storiella della Volpe e del Corvo lo testimonia (se non conoscete le favole babbane fatevi una cultura personale), quindi la domanda sorge spontanea: ma se la Voce del Corvo già di per sè fa schifo… come può mai risultare l'Eco?

 

HO BISOGNO DI UN CONSULTO. 

Vi amo tutti, pace amore e blà, tante piccole pluffe. Volevo dire… è sorto un problema a difesa. Quando Powell ha spiegato il patto Semi infrangibile avevo di meglio da fare non ho seguito molto bene e ora mi sta tartassando ad ogni lezione. Siccome non ci ho capito un bolide e sbaglio ogni crup di volta, ho assolutamente bisogno sia di qualcuno che mi aiuti nella pratica che di qualcuno che si presti a fare il patto con me. Ve lo chiedo perchè… oltre a minacciare di mettermi T ogni volta che mi trova impreparata (sappiate quanto la cosa non mi piaccia) ha anche minacciato di togliere venti punti a Grifondoro. E a me NON VA PROPRIO. Dato che già non siamo messi proprio bene. 

Sapete dove trovarmi, nel caso

A quanto pare in questo periodo Powell, invece di gioire della nascita della figlia e diventare più… umano? E' peggiorato e sta ricoprendo i registri di quasi tutti gli anni di votacci che, all'alba di Aprile, sono un serio problema per le pagelle finali di noi studenti, soprattutto per chi ha M.A.G.O. e G.U.F.O.. Beh, noi del VII per ora siamo stati graziati e non siamo incappati nella sua ira Cerfield escluso, ma a quanto pare Margareth (perchè è lei che ha scritto questo appello), no. E immagino anche l'odio di tutti i suoi compagni d'anno perchè, no, il patto semi-infrangibile non è una cosa troppo carina se si è obbligati a stipularlo non si sa con quali condizioni. Immagino il numero di amuleti scaccia-rogna di cui si stan munendo i sestini per sperare di non venir scelti da Powell per stringere il patto con la Grifondoro e, nel caso, finire come sugellatori dello stesso. Che poi è banale come cosa, non ci vuole troppo per capire le due semplici nozioni. E'… a prova di stupido, direi. Mi chiedo anche perchè sia argomento di classe M.A.G.O. e non venga proposto anche ad anni più bassi. Insomma, un semplice incanto e una stretta di mano con condizioni specifiche e limitate nel tempo. Suvvia, Margareth! Ce la puoi fare a impararlo ma, gentile da parte tua, non chiedere il mio aiuto, in questo periodo sono abbastanza impegnato. Ma immagino che Anne ed Harriet saranno più che liete di prestarti soccorso in Redazione, se proprio i tuoi amici rosso-oro si tirano indietro e fuggono con la coda tra le gambe di fronte all'avversità! 

Lawrence Owen

By Anne Burton | marzo 26, 2012 - 4:22 pm - Posted in Marzo 2068

Nonostante il titolo dell'articolo possa trarre in inganno, le righe che sto scrivendo non riguardano un romanzo di Agatha Wickham -o qualcuno che cerca di imitare il suo modo originale di intrecciare vita quotidiana e mistero- sebbene in effetti qualche dubbio possa sorgere anche analizzando i fatti di cui si sente mormorare lungo i corridoi già da un po' di tempo. Teatro della vicenda, come potete immaginare, è infatti la cara e vecchia Hogwarts, laddove solo due aspetti non mutano mai durante il corso dell'anno scolastico: la posizione finale di Tassorosso nella classifica della Coppa delle Case ed il meteo che si mantiene da schifo per gran parte dei mesi, giusto per allietare ed accompagnare le nostre giornate dopo due ore di rimestaggio del terriccio con il professor Thingread o qualche sfilata di moda made in Dupret. Non è una novità per nessuno che ha la possibilità di affacciarsi a qualche finestra della propria sala comune, che la mattina il castello sia spesso accerchiato dalla nebbia bianca che si solleva dal Lago Nero la maggior parte delle volte. Io vi credo sulla parola, visto che il fondo dello stesso bacino d'acqua, giù nei sotterranei, è sempre privo di nebbia… ma non è questo il punto, no. Gli strani fatti che si stanno susseguendo al castello hanno a che fare con una nebbia differente che appare e scompare ad una velocità tale che neppure uno scherzo dei Muldoon potrebbe esser paragonabile. Inizialmente -e non sono la sola ad averlo pensato- si è creduto che l'urlo che accompagna tale manifestazione fosse in realtà il frutto di qualche visione marmocchiara dopo aver assaggiato un goccio di Incendiario o aver sniffato radice di zenzero a Pozioni. I primi racconti che si sono susseguiti come i suggerimenti durante una verifica a sorpresa della Welkentosk hanno riferito, infatti, di una nebbia bianca -appunto- comparsa dal nulla ad orari impensabili come la pausa pranzo, il che esclude Cal Tomphson sia dalle vittime che dai probabili responsabili: è impossibile che si sia allontanato dalla Sala Grande durante i pasti. Al centro della coltre di nebbia, però, qualcuno giura di aver visto una sagoma muoversi praticamente in modo meccanico forse anche con rumore di ferraglia. Ora, a meno che non si trattasse di Alfred Lewis alle prese con qualche esperimento di Trasfigurazione dei suoi, il tutto ha iniziato a destare più di un semplice sospetto o sentore di goliardata in stile CB (per chi ancora dopo sette anni non sappia cos'è il Circolo Burton: vergognatevi ed andate ad informarvi). Fino a questo momento, comunque, non c'è stato alcun passo in avanti nella risoluzione dell'urlo nella nebbia, come viene indicato da qualcuno e forse anche dai partecipanti al Club del Libro. Il WWFFBCCDDRR non so se ha già coniato un nome ed uno slogan per salvaguardare la protezione della scimmia metallica urlatrice che ha fatto sanguinare le orecchie di molti, primini esclusi. Quelli non sentono neanche se urli loro nelle orecchie, non si offenda signora creatura mostruosa che va e viene. Le reazioni in giro per la scuola sono state le più disparate, in effetti. Se Alys sono una testimone oculare Fair è sembrata molto impaurita -e vorrei vedere il contrario- dopo la singolare esperienza che ha avuto a tu per tu con la nebbia, la stessa primina, galvanizzata dal Torneo di Duello, ha però ammesso di essere anche tremendamente curiosa e di voler capire cosa sta succedendo. Le vittime autosacrificali di Godric sono una sicurezza che non verrà mai meno in questa scuola, evviva!  Di idee più chiare è stato invece Daniel Lucky secondo cui "è una Banshee! Una grossa e puzzosa Banshee! Significa che qualcuno è morto nel castello, si si, forse il gatto di qualcuno e quella è venuta per urlare la sua morte! Poi fa uscire fuori la nebbia per nascondersi e non far vedere a tutti quanto è brutta, perché le Banshee sono brutte e pure tanto! Secondo me l'unico rimedio per cacciarle via è farle vedere la Hadwear, così si metterà paura e ci lascerà in pace" . Qualcosa mi fa prevedere che la Corvonero non sarà contenta di immolarsi per la causa, ma potrei anche sbagliarmi, in effetti. Il partito dei diffidenti che non si sbilanciano accoglie invece Sarah Medicine che -a differenza del cugino Sami Yannir- ha capito come stare al mondo. Il Prefetto Corvonero non si sbilancia più di tanto, preferendo assicurarsi prima che non sia qualche trovata degli organizzatori del Tre Maghi, magari. Ma se volesse andare ad appurare di persona non sarò certo io a a fermarla, sia chiaro. Giusto per avere un parere esterno ho rivolto la domanda anche ad un mio grande amico: Dragos Marea. Come ci si poteva aspettare, il crucco, dice poco o niente sulla vicenda -forse a Durmstrang è un fatto giornaliero- di certo la sua fedele lontra Vidra non si vede più di tanto in giardino, sempre che sia mai stata avvistata da inizio anno ad ora. O sempre che gli studenti di Durmstrang trovino il giardino interessante quanto i corridoi e le lezioni che si svolgono dentro il castello. Ho provato a rivolgere la stessa domanda anche ad un altro soggetto che mi sta enormemente simpatico, ossia Vanille LeChat. Potrei dire che andava di fretta, se non fosse per le care parole che mi ha rivolto, come sempre. Ho già detto che conosco il francese, vero? Quindi mentre il mistero si infittisce -è proprio il caso di dirlo- buona passeggiata a tutti…

Anne Burton

By vocestudenti | marzo 24, 2012 - 8:19 pm - Posted in Marzo 2068

In direttissima dal deposito dell'aula di Trasfigurazione, dove abbiamo sistemato il nostro ufficio temporaneo per farvi un interessantissimo sunto delle più recenti competizioni che si sono svolte ad Hogwarts. Per l'occasione abbiamo chiamato questa carrellata Pentathlon! Sapete cos'è un Pentathlon? Ma ci siamo qui noi a spiegarvelo! La nostra fonte sicurissima in campo babbanologico è la professoressa Barmoral, perciò l'unica probabilità di passarvi spiegazioni sbagliate può accadere solo se noi ci siamo distratti mentre lei ci spiegava di questo Pentathlon e noi non ci distraiamo MAI!
Uh, ma quello laggiù nella gabbia più grande non è un coccolefante? Che grinzafigata!
Uhm sì, dicevamo! Il Pentathlon è una gara sportiva formata da cinque discipline diverse. Fin qui è facile, no? Sì, Rupert Garros ci ha confermato di aver capito, perciò possiamo procedere! Ora, la Barmoral ci ha detto quali sono queste discipline e noi abbiamo anche preso appunti, ma le pergamene ci sono accidentalmente scivolate nel calderone di Alexandra Whiter a Pozioni e quindi andiamo a memoria, adattando solo leggerissimamente le cinque discipline agli scontri avvenuti tra quinto, sesto e settimo anno nel mese di marzo.

Lotta Contro Margareth o, per brevità, LCM. Questa disciplina consiste nello stare gomito a gomito col nemico giurato e creare un'allenza subdolissima contro Margareth Lowenn, soltanto perchè invidiosi della sua bravura in Aritmanzia. I partecipanti a questa disciplina sono stati Anne Burton e Michael Cerfield, proprio il Corvonero che dirige Quel Giornalino Là, che hanno concentrato tutti i loro sforzi contro una Grifondoro a cui si dovrebbe volere solo bene – infatti noi vogliamo solo bene a Margareth, nel senso, Jericho le vuole solo bene, mentre Sean… ma questo non c'entra. CI STATE DISTRAENDO! Insomma, i tentativi di parlare a raffica per impedire a Margareth di rispondere si sono intralciati a vicenda, tanto che alla fine della gara il traguardo è stato tagliato da una sopravanzata Alicia Austen, che si è tramutata nel nuovo bersaglio della disciplina, ora LCA, Lotta contro Alicia. La Lotta ha avuto il suo picco alla frase di Michael: "Questa è la differenza tra un Grifondoro e un Corvonero. Ci vuole eleganza anche quando si parla di edilizia magica", frase che… boh, ci è sembrata un insulto, anche se non abbiamo ben capito se era rivolto a Grifondoro o a Corvonero, perchè abbiamo passato troppo tempo a rimuginare su numeri d'orati che farebbero puzzare le porte di pesce. E l'olio di fegato di pesce fa bene, per esempio.

Parola ad Harriet. In questa disciplina c'è un unico obiettivo-non obiettivo: far parlare Harriet Mayfair. E' una gara subdola anche questa, perchè nell'esatto momento in cui Harriet ha anche solo il vago sentore che stiate facendo qualcosa per convincerla a parlare, voi avete perso. Al momento la campionessa imbattuta di questa disciplina è… Harriet, con un secondo posto poco distanzato occupato dal professor McLies. La Serpeverde, infatti, ha parlato più o meno per sua iniziativa, vagamente spronata a rispondere dalle domande del docente, e si è lanciata in un discorso sul disarmo delle bacchette, concludendo con "io non vorrei che mi tagliassero mai la bacchetta", una frase assai inquietante che ci ha portato a toccare rame, come dicono i Babbani. Il secondo obiettivo di questa disciplina è far da muro a Harriet quando esce dall'aula dopo aver parlato, perchè quest'evento innesca un contrattacco di Free Hugs, disciplina propedeutica al Parola ad Harriet, che consiste nel correre ad abbracciarla. Questo, ci dice Gwendolyn Hywel, spiega perchè fuori dalle classi del sesto anno c'è sempre appostato Todor Ionescu.

Lancio della lagna. Questa disciplina, sfortunatamente per voi che la scoprite ora, ha già un campione in carica che è difficilissimo spodestare. Si tratta di Sebastian Waleystock, che è capace di riempire una classe intera di lamentele nel giro di 3 minuti e quarantadue secondi. In questo pochissimo tempo il campione è riuscito ad accusare McLies di essere un maniaco che scambia strani sguardi con Cerfield – brrr – con questa frase: "ED E` INUTILE CHE SI METTE A FAVOREGGIARE CERFIELD REGALANDOGLI I PUNTI! LI HO VISTI QUEGLI SGUARDI, SA? NON SONO CIECO." Ecco, lui non è cieco, ma noi siamo diventati sordi per una ventina di secondi. Poooi, senza neanche riprendere fiato, ha aggiunto che il prof non fa altro che dargli addosso da quando l'ha messo in punizione e a lagnarsi di non poter prendere le misure delle zone X di Michael Cerfield – qualunque cosa siano queste zone X noi non vogliamo saperlo, nè vogliamo sapere perchè Sebastian pensa sempre alle zone X altrui. Nel caso ci teniamo a fargli sapere che le nostre zone X sono già misurate e che se proprio vuole possiamo passargli i numeri su una pergamena, ma niente di più. Perchè stiamo parlando della distanza tra le narici, no?

Tiro del giornalista. Questa è una disciplina un po' circoscritta, perchè di solito ha motivo di essere praticata soltanto da chi scrive per un giornale scolastico. Qui, ad esempio, la squadra che si era unita nella LCM si separa, con Anne Burton e Michael Cerfield l'uno contro l'altro, complice una foto d'editoriale modificata in modo da rappresentare la nostra caporedattrice con un tubino rosso. No, aspettate, non possiamo dire rosso sul giornale, le settimine Serpeverde hanno ancora dei tic quando leggono questa parola. Allora diciamo… diciaaaamooo… che noi NON abbiamo appena nominato il rosso, neanche ci piace il rosso, anche se i nostri capelli sono rossi, le stringhe delle nostre scarpe sono rosse, la sciarpa di Sean è rossa, la nostra pluffa da allenamento è rossa, un sacco di gente a scuola ha i capelli rossi e… NIENTE PANICO! Ripetete con noi: "I Serpeverde si chiedono sempre tutto e si rispondono da sè!"… Ma se si fanno le domande da soli e poi si danno le risposte da soli, come fanno a sapere se le risposte sono giuste? Lo sanno prima? E allora cosa se lo chiedono a fare? Noi ci possiamo provare? Per esempio, se diciamo: "Tutta la scuola tifa i Kestrels, stranieri compresi?" e poi ci rispondiamo "Certo!", allora la risposta è giusta? Ecco, vedete da voi quant'è complicato il Tiro del giornalista.

Puffotazione. Questa disciplina è stata arbitrata dall'ex caporedattore Lewis – baciamo le mani – durante Trasfigurazione a classi unite, quinto e sesto anno. Insomma, noi eravamo sempre lì! La Puffotazione prevede il gioco di due squadre, che devono ottenere l'una l'obiettivo opposto all'altra. In questo caso, il quinto anno doveva far Evanescere quante più puffole pigmee possibile, mentre il sesto anno doveva, al contrario, Evocarle e quindi riportarle indietro. Questa gara ha visto schierati da un lato Margareth Lowenn, Jackie MacGregor, Alicia Austen e Harriet Mayfair e dall'altro Azrael Mistral, Giselle Lanfrad e Justin Herres. C'è da dire sportivamente che, ahinoi, i maschi non sembrano tanto portati per la Puffotazione. Justin non se l'è cavata così male ma non riusciva a far Evanescere puffole e concentrarsi allo stesso tempo, per cui ha castato un Coerceo per distrarre gli avversari ma… ha dimenticato di evocare l'acqua che il Coarceo doveva andare a manipolare. Si è registrato invece un certo accanimento in Margareth, Jackie e Alicia da una parte e Azrael e Giselle dall'altra, che hanno evocato e fatto evanescere puffole a tutta forza, mentre dietro istruzioni di Lewis, Harriet dava il via ad una serie di sottodiscipline della Puffotazione. Lei ha usato dapprima il Diversivo volante, tramite una nuvola di folletti dell'Orcovolante, e poi le Frustate sulle dita, animando le gambe dei banchi che facevano da trincee, gambe che hanno seriamente attentato alle dita di quelli del quinto anno. A questi attacchi sono corrisposti lo Stritolamento vegetale di Azrael, che ha trasfigurato un banco-trincea avversario in una grossa e stritolante radice di Grinzafico, dando del filo da torcere a buona parte del sesto anno; e in battuta finale c'è stato un Diversivo del campo da gioco, tramutato in cera da Giselle. Un diversivo che ha tenuto impastati i piedi del sesto, permettendo solo a Jackie un altro tentativo di Diversivo volante, con una porzione di banco trasformata in una pugnetto di vespe. E chi mai avrà vinto questa gara di Puffotazione? Boh, noi abbiamo sentito solo Lewis dire a noi del sesto: "Direi che avete vinto voi, se riuscissi a capire quante puffole effettivamente sono tornate indietro." Quindi il vincitore èèèè… Margareth noi! Oppure, se vogliamo vederla sportivamente, facciamo un 1-1, puffola al centro.

KESTRELS SPACCANO!

Sean & Jericho Muldoon

By Anne Burton | marzo 23, 2012 - 9:51 pm - Posted in Marzo 2068

Vita da magandi

di Juliet Lucky

La vera cosa triste non è parlare del Settimo anno, la fine dei tempi della scuola e l'inizio della vita fuori di qui. La cosa proprio triste è che abbiano pensato a me per questo articolo solo ora. Capisco che l'attesa aumenta il desiderio, che prima ero piena di impegni e che il dessert è buono gustarlo per ultimo, ma fino a Giugno credo che i miei fans (che non si sono mai fatti sentire, ma solo perché sono timidi) sarebbero stati troppo sofferenti, quindi eviterò di prendermela con la redazione de La Voce per questa incomprensione. E poi ho anche capito che volevano facessi qualcosa per questi "cento giorni" dei Magandi per cui nessuno ha organizzato niente, mi dispiace, o meglio, ci dispiace, a me e la Wallace; avevamo organizzato una super festa segreta con whisky incendiario a volontà, ma dei Goblin hanno impedito al carico di bevande di arrivare e quindi è andato tutto all'aria. Preside Wallace, già so che aveva dimenticato della nostra festa, ma è comprensibile con tutti gli impegni che ha. Ma passiamo alla cosa fondamentale che devo assolutamente dire in questo articolo: Cara amichetta da thè Cari coetanei smett…iamola di piangerci addosso perché il tempo della scuola sta finendo, bolide, non si può frignare sulla pozione NON versata. E poi è ora il nostro momento, il momento per fare in modo che Hogwarts si ricordi di noi, che gli studenti degli anni piccoli decidano "io voglio essere come quello dell'ultimo anno", il momento -per quelli che desiderano un lavoro serio e importante- di mettersi a studiare per gli esami. Messaggio per quelli che invece non hanno bisogno di studiare: mi fate compagnia? E poi c'è un'altra cosa importantissima, vita da magando significa anche cercare tra la gente degli anni più piccoli qualcuno a cui lasciare qualcosa in eredità, che si tratti di un passaggio segreto che porta direttamente alle cucine o che collega i bagni maschili a quelli femminili ESISTE?, che si tratti di qualcuno a cui mostrare qual è l'albero con l'ombra migliore del giardino; condividere per poter sentire di aver fatto la buona azione targata "ultimo anno, ma lascio qualcosa". Anche se io trovo più adorabile la versione "ultimo anno, porto un segreto bellissimo con me". Fare cose buone e gentili dentro Hogwarts, così una volta fuori potremo ancora sbagliare e avere indecisioni per le cose serie, ci sarà tempo per diventare obliviatori, redattori in qualche gazzetta magica importante, un nuovo acquisto nella Lega di Quidditch. Sono sicura che tra noi c'è futura gente importante, futura gente felice, ognuno, come un Kappa, troverà la sua scodella d'acqua o come il più ambizioso dei maghi il proprio posto nella sezione della Gazzetta del Profeta dedicata alle interviste. Non mi stupirei di vedere, il prossimo anno, piccole copie -venute male- degli attuali settimini, Serpeverde avrà sicuramente il suo piccolo Laury che va in giro col sorriso angelico e cerca di conquistare ragazzine indifese, ma avviso già da ora: state attente ai falsi, bambine. A chi vuole diventare Grinzafico come me e la Darcy insieme, e parlo anche dei gemellimocciosi di Grifondoro, RISPARMIATEVI TANTA FATICA INUTILE, ai nostri livelli non ci si arriva. A Corvonero ci sarà un piccolo Cerfield che cercherà di dimostrare ai compagni che avere ottimi voti a scuola non significa non avere tempo per gli amici, sicuro esisterà una copia di Owen ( BRRRRR ) che cercherà di allecchinarsi arruffianarsi i docenti. Inutile negarlo, noi mancheremo tremendamente ad Hogwarts e a noi mancherà da morire avere vitto e alloggio senza dove pagare un galeone.

E poi ce n'era una, quella barzelletta sul magando che viene interrogato dalla commissione d'esame." S'accomodi." Sfogliando il registro: "Come si chiama lei?"
"Joe Greywood." ride soddisfatto. "Perché ride?" "Perché ho risposto bene alla prima domanda.". AHAHAHAH. Joe mi sa troppo di te. Questo per dire che non dovrebbe esserci nessun esame, sono sette anni che siamo rinchiusi dentro il Castello, dovrebbero darci il diploma sulla fiducia, non con gli esami.

Controeditoriale

di J. Condor

POPOLO DI HOGWARTS! A me gli occhi, le orecchie o qualsiasl altra parte del corpo con la quale vi state approcciando al giornale! Il temibile momento è arrivato. Eccolo. E' qui. L'inizio della primavera! I prati si inverdiscono, i fiorellini sbocciano, gli uccellini cinguettano e… gli studenti tubano. Sì, gli studenti. Tubano. In tutti i luoghi e in tutti i laghi. Non che sia una caratteristica esclusivamemnte primaverile, questo è ovvio, ma coi fiorellini succede qualcosa di strano. Non la sentite anche voi quella sensazione di friccicorio, come se aveste appena inghiottito una cisterna di api frizzole, come se viveste in un perenne testabolla o come se qualcuno vi avesse castato un Confundus dritto in mezzo agli occhi? Bhe, OVVIAMENTE a me non sta succedendo nulla di simile ma, dopo un'accurata analisi comportamentale degli esemplari che popolano questo castello, posso asserire con certezza e veemenza che c'è del marcio in Danimarca Scozia! Tralasciamo la solita, banalissima filippica sul fatto che i nostri ospiti se ne vanno in giro per i prati (e i corridoi e le aule e le scale e la biblioteca…) a tentare di impollinare chiunque -niente di personale, invidio davvero la vostra tenacia ma… non vi stancate mai?- e guardiamo tutto sotto una luce più ampia. Perchè ultimamente ho notato uno strano mescolio di interrelazioni umane. Non bisogna essere antropologi per notarlo, quindi non c'è da meravigliarsi se tutto questo "gioco delle coppie" non è sfuggito al sottoscritto che adora passare il tempo a studiare le evoluzioni sociali del branco e del singolo. Il fatto è che, oltre ai consueti e prevedibili avvicinamenti del caso, c'è un movimento di "masse" piuttosto inaspettato. Tanto per cominciare parliamo del Caposcuola Serpeverde. Devon Laury, che già ci ha sorpreso tempo fa perché ha deciso di optare per una relazione monogama, ultimamente è stato spesso avvistato con tutt'altra compagnia. Sembra si diletti, infatti, a trascorrere lunghi e assolati pomeriggi col tizio effeminato che è sceso dal veliero di Durmstrang. E qui primavera ci cova, perché lo stesso Laury -dicono fonti semiattendibili- se ne va in giro a blaterare di fiorellini di qua e fiorellini di la… ma le stranezze non riguardano solamente gli "amori nascenti". Conosco persone che conoscono persone che conoscono ritratti che conoscono persone che conoscono fantasmi che conoscono elfi che conoscono… no aspetta… erano i fantasmi che conoscevano persone che conoscevano ritratti… no, un momento… vabbè… UN UCCELLINO mi ha detto che qualche tempo fa una sempre allegrissima Rosalie Kole ha raccontato a Leigh Melville di aver avuto una conversazione piuttosto accesa con Luys il gigante buono. Ora… io non ho capito benissimo, ma se qualcuno mi sta dicendo che anche SuperLuys è in grado di inalberarsi tutte le mie certezze su questo mondo cominciano a vacillare inesorabilmente. Per non parlare poi dell'avvistamento più sconvolgente di questo mese. Sempre il famoso uccellino mi ha riferito anche che la Signorina Burton è stata vista svolazzare nel cielo di Scozia assieme al bulgaro "più grinzafico" (prendo in prestito questa citazione da ferormone) della delegazione di Durmstrang. Voglio dire… questo è un chiaro segnale del fatto che l'universo si sta avviando verso qualcosa di oscuro ed incomprensibile. E non mi riferisco solo al fatto che nostra signora degli editoriali ha riscoperto in sè la passione per i rapporti umani il volo, ma anche al fatto che, dopo aver scritto questo, sono ancora inaspettatamente vivo. Glissando sul mio non-necrologio -è sufficiente quello per il professor Gray- continuo a cercare una spiegazione a tutto questo. Non è un'impresa facile, ma darò fondo a tutte le mie abilità investigative per capire cosa sta succedendo e spero di riuscirci prima che questi incontri, scontri, scambi di opinioni innestino reazioni atomiche catastrofiche e sconvolgenti. Potrei giurare di aver sentito il Professor FitzRoy borbottare che tutto quanto sia colpa di una qualche influenza satanica, anche se il professor FitzRoy mi incute un po' di timore e non sogno neppure lontanamente di andare a chiedergli uleriori spiegazioni non ho ben chiaro a cosa fosse riferito. Forse a quella specie di nebbia di cui tutti parlano in continuazione? E' quello il demonio? Ma qualcuno un tempo non disse che 'non c'è posto al mondo più sicuro di Hogwarts"? Allora mi state prendendo in giro! Volete prendermi in giro! Sappiate che non lo trovo affatto divertente! Se provo a tirare le somme, comunque, tracciando diagrammi e anche un bel po' di scarabocchi, mi sento di propinarvi questo curioso schemino. Ripartiamo da Devon. Lui si fa fare i grattini dal tizio russo, che è amico di Vassil, che "chiacchiera" con la Burton, che è la cugina di Luys -possoarrabbiarmiancheio- Thingread, che è sempre e comunque il pomodoro sulla pizza di Rebby, che sparge amore e parla con fragoloni e ranocchi giganti insieme ad Elle, che ancora è un po' restia a parlare con il sottoscritto e io non so ancora perché. Questo per farvi capire che siamo tutti collegati da una ragnatela deragliante di rapporti che si stanno ampliando in direzioni inimmaginabili, sospinti dal polline, dal demonio o da qualsiasi altra cosa. Cioè… io non parlo con una persona che parla con una persona che 'tuba' con una persona che è cugina di una persona che svolazza con una persona che è amica di una persona che fa i grattini ad un'altra persona. Io sono collegato a Devon Laury! E io non ci ho mai parlato con Devon Laury. Capite cosa intendo? E' tutto molto alquanto così incredibilmente… trascendentale. Credo di aver perso il filo del discorso. Sì, no, ecco. Niente panico! Quiiiiiiiiindi, cari lettori… ehm ok, la ricetta del mese è: versare un consistente agglomerato di psicologie umane aromatizzate al gusto di 'crisi adolescenziale', aggiungere delicatamente l'essenza di primavera, qualche fiorellino e un pizzico di ansia da fine dell'anno e shekerare il tutto. Lasciate decantare il composto per qualche mese e… kaboom. Ecco a voi un gustosissimo pasticcio di interconnessioni. Ah, non era la rubrica di cucina?

By Anne Burton | - 8:55 pm - Posted in Marzo 2068

Io non sono irlandese, ma confesso che ogni 17 Marzo mi viene la tentazione di far finta di aver sbagliato ad indicare la  provenienza e la residenza nel modulo di iscrizione ad Hogwarts. E facendo anche finta che i miei connotati possano avvicinarsi ai tratti tipici degli studenti che arrivano da Cork o da Summer Cove, tanto per citare due luoghi così su due piedi. Michael Cerfield è irlandese, dopotutto, perchè non potrei esserlo anche io? Basta che mi disegni qualche lentiggine o mi tinga i capelli di rosso, tanto in molti pensano che basti questo per dirsi irlandesi. O posso iniziare a parlare come Alicia Austen quando vuole insultar qualcuno senza farsi beccare. Alicia, vero che mi insegni qualcosa? Ad ogni modo -ed evitando di sbirciare ogni tre secondi l'articolo di cucina prima che mi arrivi un Bombarda allo stomaco per la fame- come tutti voi avrete imparato a ricordare in questi anni, il diciassette di Marzo è quell'unico giorno durante l'anno scolastico in cui i corridoi si immergono in una nebbiolina verde senza che questo dipenda da una pozione finita male o qualche puzza da caccabomba, lepricani animati tendono finti galeoni attinti dalle loro pentole straripanti e tutti -e dico tutti- gli studenti del castello che arrivano dall'Irlanda fraternizzano tra di loro e, nell'euforia del momento, anche con chi di irlandese non ha neanche un souvenir portato da qualche prozia in vacanza da quelle parti. E quest'anno non è stato certo da meno, ad iniziare dalle decorazioni che sono comparse già dalle prime luci dell'alba, neanche fosse Halloween e ci fosse qualche concorso in palio, nossignore. Il mio "promemoria" preferito è stato però quello posizionato nei pressi di Arthur Perwinkle… avete presente quel quadro brontolone vicino all'aula di Incantesimi, si? Ecco, poco più avanti rispetto a quel punto, l'arcata che separa due corridoi è stata agghindata in modo che un enorme trifoglio -simbolo d'Irlanda e quindi anche di San Patrizio- si sollevasse da terra fino a coprire tutta l'arcata lasciando che qualche goccia di finta rugiada (o almeno lo spero anche se Leo non ne era poi tanto sicuro) staccandosi dalle foglie finisse sul pavimento incantato in modo che ci fossero riflessi color arcobaleno. Rebby, non è che sei irlandese o che hai dato una mano, vero? Che poi, si sa, San Patrizio non è mai solo trifogli e pignatte piene di finto oro dei lepricani, anzi, altrimenti la goliardia che si respira a pieni polmoni per i corridoi non avrebbe neanche tanta ragione di esistere, a ben pensarci.  Anche perchè non so quanti di voi sanno che San Patrizio ed il trifoglio non coesistono da tempo immemore come si può pensare. La prima annotazione in tal senso risale infatti ad uno scritto babbano del 1681 tanto che c'è chi vocifera che il tutto sia stato voluto per indicare con quei shamroges (una qualità di trifogli in gaelico) i ceti più poveri della società più che avvalorare leggende e storie tra le più svariate. In pratica inizialmente il trifoglio è stato un simbolo un po' discriminatorio, menomale che poi le cose sono cambiate, ecco. Sarei però curioso di chiedere a Sara Medicine se anche nella sua famiglia la tradizione vuole che in onore dei Lepricani venga lasciato un bicchiere di latte sul davanzale della finestra. Me lo domando perchè -non si dovrebbe dire ed io non lo sto scrivendo- ecco… la festa di San Patrizio al castello è rinomata anche per altro che non è proprio bianco come il latte. E non ha neanche lo stesso sapore. Certo Emily Williamson (vi ho già parlato di lei qualche mese fa) oltre a lagnarsi dei suoi perenni acciacchi dovrebbe anche smettere di spostarsi di quadro in quadro alla ricerca di connazionali con cui ricordare i bei tempi andati, soprattutto perchè i suoi bei tempi andati risalgono a chissà quando. E' stata proprio la lavandaia irlandese, però, a confermarmi che anche i più piccoli si sono dati da fare, quest'anno ed in modo del tutto inerente alla più antica tradizione d'Irlanda. Oscar Fahey -chiassoso come suo solito- Oceane Henderson e la sua fida comare e mia concasata Audrey Golightly sembra infatti che abbiano allietato il castello al suono di grosse arpe che son riusciti a tirarsi dietro per miracolo o per intercessione dello stesso San Patrizio. Ma se qualcuno ha pensato che il loro sia stato un tentativo per essere ammessi al gruppo musicale, mi spiace deludervi. L'arpa, infatti, è un altro dei simboli della festività irlandese, persino più antica del trifoglio ho studiato eh. Tra canzoni -di ogni genere e per ogni orecchio- balli, proliferare del color verde ed inviti a scoccare dei baci non posso scrivere dove, ad ogni modo, la ricorrenza è arrivata anche qui in redazione, non dovrei neanche specificarlo visto che tutti ormai sanno delle inclinazioni schizomaniacali -come dicono i Muldoon- della Caporedattrice del giornale più letto della scuola cui si sono aggiunti un po' tutti gli scribacchini, in effetti. Ma secondo me solo per non rischiare di finire nel sacro baule, anch'esso dipinto di verde, sia chiaro. La sola che mi è parso guardasse tutti come se fossimo al San Mungo è stata Tequila, ma lei è scusata. Viene da un posto strano che non ho ben capito dove si trova, ma di certo San Patrizio non deve essere arrivato fin dalle sue parti. Se non altro si è abituata in fretta all'idea di far baldoria, non che sia una novità per lei. Così come successo in redazione -grazie Dorothy per avermi salvato da almeno sette… mila scherzi- anche fuori dallo sgab… stanz… dal nostro rifugio tanto amato, gli scherzi sono andati per la maggiore, a partire dalla rivisitazione dei Lepricani in immagini di ex docenti come successo con un professor Rootword vestito di verde che al posto di elargire monete regalava frappè al trifoglio o un omaggio al nuovo assistente di Aritmanzia -Ethan Court- la cui immagine è stata messa al centro di alcuni trifogli. E giuro solennemente di non aver visto un gruppetto di sestine che giocava al m'ama non m'ama m'interroga non m'interroga con i suddetti simboli d'Irlanda. Del resto chi mai io farebbe un conto del genere con tre petali? A conclusione del Tarantallegra, però, credo che qualsiasi studente -irlandese o meno che sia- non possa negare che la festa di San Patrizio sia qualcosa di coinvolgente al punto che persino gli studenti di Durmstrang si sono lasciati andare per un momento al dialogo disteso e la parlantina un po' più eloquente. No, mi correggo. Quello era Benedikt Bitterlich che continuava a parlare in rima.

Philip Patrizio Noreal

By Anne Burton | - 4:08 pm - Posted in Marzo 2068

La complessa e misteriosa vicenda che ha tenuto con il fiato sospeso gran parte della comunità magica -Hogwarts compresa visti certi riferimenti trovati lungo la strada- sembra essere giunta ad un punto di svolta proprio in questi giorni con il fermo, da parte delle autorità competenti, di uno tra i protagonisti meno sospettabili di aver preso parte al giallo scaturito dopo la morte di Gerald Homley nell'autunno scorso. La mattina del 24 Marzo, infatti, Jeremy, primogenito della sfortunata -e maledetta, secondo il dire popolare- famiglia del Dorset è stato prelevato dalla villa di famiglia prima che uscisse di casa per recarsi a lavoro come ogni giorno. In un primo momento gran parte della stampa ha ritenuto che la visita dei ministeriali nella tenuta di famiglia ed il successivo trasferimento del membro dell'Ufficio per l'Uso Improprio delle Arti Magiche fosse dovuto in realtà al processo che vede come imputato Arthur Singhut, reo di una doppia aggressione ai danni dell'unico Homley sopravvissuto. In realtà, secondo quanto emerso dalle indagini ministeriali di questi mesi e dalla testimonianza rilasciata da Singhut (obliviato dallo stesso Jeremy prima di finire sotto custodia da parte delle autorità), il coinvolgimento di Jeremy nella vicenda sarebbe molto più complesso e subdolo di quello che il primogenito di Harold Homley ha sempre voluto far credere. Sotto la pressione delle domande incrociate che sono state rivolte al ministeriale e davanti allo spettro di infamia e disonore che sarebbe ricaduto anche sulla moglie e sulla giovane figlia, il mago è infine crollato, rivelando la sua verità sulla vicenda. La morte di Gerald Homley -a questo punto- può essere finalmente chiamata con il suo vero nome, ossia omicidio, ed il mandante di tale esecuzione, come è facilmente intuibile ormai, altri non è che il fratello della stessa vittima, sebbene il movente di un simile gesto sia lontano dal trovare una spiegazione ragionevole ed  una risoluzione che soddisfi le autorità, ancora alla ricerca di un Lumos Maxima che le orienti in qualche modo. Da ciò che è trapelato dalle dichiarazioni rilasciate dal primogenito degli Homley e dal sicario -Singhut- assoldato per l'esecuzione materiale dell'omicidio, infatti, sembra che alla base di un simile atto violento e premeditato vi sia una mappa suddivisa da Harold in due pezzi da custodire separatamente in modo che nessuno "avesse mai la tentazione di riunirli", secondo quanto dichiarato dallo stesso Jeremy. Se una parte della mappa è stata affidata, però, al compianto Gerald e sottratta a quest'ultimo da Singhut dopo l'omicidio, desta ancora più preoccupazione il fatto che il sicario dica di aver a sua volta perso tale pergamena in quel di Nocturn Alley e per mano di un soggetto ancora non identificato, nonostante la visione del ricordo fornita dallo stesso Singhut. Se anche la dinamica dei fatti fosse vera, a questo punto, resta da stabilire chi sia questo mago e perchè sia a sua volta interessato alla mappa, direttamente o sotto il mandato di qualcuno. La testimonianza del sicario è appoggiata anche da Jeremy, in effetti, sebbene visto ciò che i due hanno inscenato con la finta aggressione al primogenito di casa Homley, gli addetti alle indagini stiano procedendo molto cautamente anche perchè se si hanno delle informazioni in più su questa parte di mappa, niente o quasi si sa sul pezzo restante, se non che probabilmente questo è stato lasciato nelle mani di qualcuno che ancora va e viene da Hogwarts, ogni tanto: Anassibya Graveyard. Si sa per certo che la donna è stata convocata come persona informata dei fatti, prima che un malore (ricondotto da molti alla ragione per cui ha lasciato la cattedra ad Hogwarts) non l'abbia costretta ad un breve ricovero al San Mungo. Molti fra voi ricorderanno però come tra gli effetti personali di Gerald Homley ci fossero indicati tre nomi o, meglio, tre luoghi: Mielandia, Trasfigurazione Oggi e… Hogwarts. Un caso? Una pista seguita dalla vittima per arrivare alla seconda parte della mappa? E perchè tutto questo sembra essere così importante da rischiare la vita o tutti gli anni di reclusione che Jeremy e compare hanno appena guadagnato? Le autorità ovviamente non si sbottonano sul contenuto di tale mappa anche se fonti abbastanza sicure rivelano che in realtà nessuno sappia dove possa condurre e cosa nasconda se non per un nome che rimbalza di continuo tra le varie testimonianze: Combriccola dei Migliori. E se quella mappa fosse proprio ad Hogwarts? Ci avete pensato?

Anne Burton