By Lottie | marzo 28, 2009 - 5:33 pm - Posted in Marzo 2065

È lo spauracchio degli studenti. Vecchia, brutta e acida, la bibliotecaria della scuola è una delle persone con cui normalmente si vorrebbe non avere a che fare. Perché, di fatto, è la tizia che ti bercia contro se alzi la voce di un’ ottava entro le sacre pareti della biblioteca, è quella che ti compila la scheda di prestito del libro a malincuore, quasi avesse paura tu lo mangiassi appena uscito dalla stanza, è quella che ti scruta e, ogni volta, ti fa sentire una specie di teppista delinquentello, qualsiasi cosa tu faccia, anche solo consultare un tomo impolverato sulla vita di qualche oscuro mago seicentesco. Insomma, non esattamente la candidata ideale per un’intervista. Però c’ ho provato. Piano piano, con molta calma, gentilezza e soprattutto a bassa voce, c’ho provato. E boh, penso anche di essere riuscita a scoprire qualcosa di interessante: tipo, che la signora Augusta Hawthorn, oltre ad essere la bibliotecaria della scuola, è anche e sopratutto una persona.

Charlotte: Salve, sì, le ho riportato tutti i libri che avevo preso in prestito la settimana scorsa. Sì, certamente, ricorderò anche a Lizzie di riportarli, lo farà prestissimo, ne sono certa. Sì, ovvio, ha perfettamente ragione, in biblioteca non si entra con le scarpe sporche di terra, dopo la lezione di Erbologia. Sì, ecco, posso farle qualche domanda?

A. Hawthorn: Signorina, dopo sei anni di accanite e disperate frequentazioni della biblioteca scolastica, vorrei sperare che abbia imparato il sistema di classificazione dei libri. Cos’è che non trova?

Charlotte: No, no! La classificazione è fantastica, dico sul serio. Molto chiara, anzi, le faccio i complimenti per questo sistema: era un po’ che volevo farglieli, in realtà, ma andavo sempre di fretta, fra lezioni e compiti e non so che altro. Comunque, oggi non mi serve niente, davvero. Volevo solo farle qualche domanda, è per il giornalino della scuola: posso?

circoA. Hawthorn: Il giornalino della scuola! Voi ragazzi dovreste formarvi su dei libri seri, non su queste sciocchezze. Il giornalismo non è vera letteratura, non trasmette veramente il sapere, la sapienza, il…

Charlotte: Ma infatti noi ragazzi siamo continuamente in biblioteca, lo sa anche lei, continuamente ci bercia… cioè, condivide con noi un po’ della sua cultura ed esperienza. Appunto per questo non vorrebbe contribuire a risollevare il giornalismo? Non vorrebbe mandare un messaggio agli studenti di Hogwarts dalle pagine de “La Voce degli studenti”?

A. Hawthorn: Se proprio insiste, signorina. Sappia che è solo perché oggi c’è poca gente, appunto perché evidentemente devono essere tutti a leggere questi vostri giornali. Allora, cosa vorrebbe sapere? Forse com’è nata la prima biblioteca?

Charlotte: Be’, veramente qualcosa su di lei, sulla sua vita, sul perché è diventata Bibliotecaria… Almeno, di solito io comincio così le interviste, chiedendo alla gente di raccontarmi qualcosa di loro, tanto per diminuire la distanza fra loro e i lettori.

A. Hawthorn: Io non ci tengo a diminuire la distanza fra me e questo tipo di lettori, se devo essere sincera. Comunque, se proprio insiste, mi chiamo Augusta Hawthorn, sono nata l’otto settembre sotto il segno della Vergine e … e no, quanti anni ho non glielo dico nemmeno se insiste, non si chiede l’ età ad una signora.

Charlotte: Le assicuro che non è necessario. Continui, prego.

A. Hawthorn: Ho studiato in questa scuola, quando è stato il suo tempo, e mi sono distinta per essere stata capitano della squadra di Gobbiglie, al quinto anno. Se è per questo, brevemente sono stata anche Prefetto della mia casa (Grifondoro), ma ho rinunciato alla carica perché non mi era possibile conciliare le due cose con l’ attività della squadra.

Charlotte: Accidenti, lei giocava a Gobbiglie, è incredibile! Cioè, insomma, volevo dire, è una bella cosa! Penso che le Gobbiglie siano veramente un buon modo per passare il tempo, un mio amico gioca a Gobbiglie, forse un giorno imparerò a giocare a Gobbiglie! Ma immagino che amasse molto anche leggere, non è così?

A. Hawthorn: No, mi duole ammettere che al tempo non leggevo affatto, non rientrava tra i miei interessi. Ad essere sincera, il primo libro che ho letto senza contare quante pagine mancavano alla fine è stato “Il dizionario della Gobbiglia”, opera in due volumi peraltro interessante nel suo genere, di Thomas Ribbs. Dopodiché ho proseguito con manuali che illustravano strategie di gioco, oppure romanzi che parlavano di partite di Gobbiglie, piuttosto che biografie dei giocatori professionisti e…

Charlotte: Sì, penso di aver capito il senso. Quindi bene, le Gobbiglie erano la sua più grande passione. Il passaggio da queste alla letteratura vera e propria com’è avvenuto, quindi?

A. Hawthorn: Penso di aver subito l’ influsso di mio marito Marcus, lui era un uomo tanto intelligente!

Charlotte: Quindi non è una vecchia zitella… Insomma, volevo dire, lei è sposata?!

A. Hawthorn: Divorziata, per l’ esattezza. Marcus era un uomo tanto intelligente, e non ho mai capito come un uomo tanto intelligente potesse essere così idiota, ma questa è un’altra storia. Il fatto, comunque, è che nei dodici anni in cui siamo stati insieme – eravamo così graziosi, all’ inizio, ci siamo sposati non appena finita la scuola e io ero già rimasta incinta di Scarafaggio…

Charlotte: Scusi se mi permetto, avete chiamato davvero vostro figlio Scarafaggio?

A. Hawthorn: Sì, è un bel nome. Pieno di significati, poi. Non lo sa che presso gli Egizi lo scarafaggio era sacro, ad esempio? Comunque, direi che non è rilevante parlare del nome di mio figlio, mi sembrava che la domanda fosse su come sono arrivata all’ amore per i libri.

Charlotte: Certo. Ehm, continui pure.

A. Hawthorn: Quand’ero incinta di Scarafaggio, Marcus leggeva per me. Era molto piacevole starsene seduti in veranda, a bere tè – oh, avevo una gran voglia di tè in quei giorni! – e ad ascoltare la voce di Marcus. Aveva una bella voce, Marcus, glielo dicevo sempre che avrebbe potuto fare l’ attore, ma lui ovviamente non mi dava ascolto, non me l’ha mai dato del resto e ci sono state le conseguenze che ci sono state. Comunque, proseguire da sola mi è sembrato naturale, una volta che Scarafaggio è nato e Marcus ha iniziato ad essere troppo impegnato per leggermi dei libri. Non mi spiego onestamente ancora perché, forse a causa dei bei ricordi, probabilmente per quanto i libri siano a prescindere oggetti magici, ma ho cominciato a leggere e non ho più smesso.

Charlotte: Oh, che bello. Ha detto una bella cosa.

A. Hawthorn: Mah, ho i miei dubbi. Il cliché dei libri come oggetti magici è trito e ritrito, ma del resto è vero. Comunque, quando Scarafaggio ha compiuto cinque anni e la madre di Marcus si è trasferita da noi per darci una mano – una donna assolutamente invadente, oserei dire – io ho pensato di cominciare a lavorare e ho fatto un concorso al Ministero della Magia. C’era un posto disponibile a Hogwarts, alla casa badava mia suocera, quindi ho accettato questo incarico in biblioteca, m’era sembrato carino, una specie di omaggio a Marcus, ma è stato l’ inizio della fine, lui diceva che non ero mai a casa. Sì, peccato, tant’è, amo il mio lavoro.

Charlotte: Fare un lavoro che ci piace suppongo sia già molto, con i tempi che corrono.

A. Hawthorn: Direi. Amo lavorare in biblioteca, amo l’ odore dei libri, il silenzio, perfino i tagli da pergamena. Adesso che anche Scarafaggio se n’è andato – e del resto è giusto così, ormai è grande, lavora all’ Ambasciata Magica Inglese in Francia – vivo a Hogwarts. C’è chi dice che viva per queste quattro mura, ma non è così: vivo per i libri, per quello che c’è al loro interno. E vivo di ricordi, in un certo senso i libri sono ricordi, e a me piace custodire questi ricordi.

Charlotte: Indubbiamente i ricordi sono belli ed è tanto poetico definire un bibliotecario un custode di ricordi, che…

A. Hawthorn: Cosa stanno facendo quei ragazzi laggiù col succo di zucca? Scusi tanto, ma la chiacchierata è finita, ho già perso abbastanza tempo… VOI DUE, IN BIBLIOTECA NON SI MANGIA!

Charlotte Midlee

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By Stephen Medicine | - 11:57 am - Posted in Marzo 2065

Del clan magico delle Ebridi
 

circoTyron MacFusty è il capo clan di una delle più antiche famiglie magiche che esista. 
Sono fortemente convinta che il lavoro svolto dai MacFusty come gestori dei Draghi nativi delle loro isole abbia fatto sì che i loro membri diventassero un incrocio strambo tra uomini e Draghi. Vi basti sapere che per guardare in faccia il capo clan mi sono stirata il collo. Infatti ho avuto l’onore di conoscere Mr MacFusty in vacanza l’estate scorsa, quando quel cretino di mio fratello ha avuto la brillante trovata di fare una vacanza naturalistica. È l’uomo più alto, più grosso e più nero che io abbia mai visto. La sua bacchetta sembra più un ciocco da ardere, o una clava, che un catalizzatore magico, ma avendolo visto all’opera con un Drago, che sembrava pericolosamente felice di vedere due esseri umani nel proprio territorio, posso assicurarvi che non risulta impedito nei movimenti. I due umani in questione eravamo io e mio fratello, tanto per farvi capire. 
I Neri delle Ebridi sono Draghi molto grandi e molto violenti. Ognuno ha bisogno di almeno cento miglia quadrate di territorio e in periodi di sovraffollamento non è raro che possano sorgere dispute che attirano l’attenzione dei Babbani più di quanto non faccia di solito un Drago e i Draghi sono soliti farsi notare un bel po’, se non lo sapeste. Potete quindi immaginare che non sia esattamente semplice badare a queste creature. I MacFusty, però, lo fanno da secoli, gestendo una delle colonie di Draghi più grande del mondo e riuscendo a tenere la cosa segreta ai Babbani. Operazione tutt’altro che semplice.
Ho scritto una lettera al signor MacFusty, chiedendogli se si ricordava di me e se voleva rilasciare una dichiarazione sulla sua famiglia per il giornale scolastico di Hogwarts. Mi ha risposto.

Il nostro Clan è segnato da continui incidenti e lutti. Siamo numerosi, ma potremmo esserlo molto di più se facessimo un altro mestiere. Mio padre ha perso una gamba all’età di sessantacinque anni, a causa di un cucciolo di Nero che non ne voleva sapere di lasciare il territorio di sua madre, che ovviamente una volta che il figlio ha lasciato il nido pretendeva che sparisse il più velocemente possibile. I cuccioli rischiano spesso che la creatura che li ha messi al mondo metta fine alla loro esistenza. Quel cucciolo in particolare non ne voleva sapere di lasciare la sua mamma e il mio papà ci ha rimesso una gamba, ma nonostante questo non ha smesso di lavorare. Mio fratello ha perso il braccio destro per una codata di un Drago che pensavamo sedato. Ha dovuto imparare ad usare la bacchetta con la sinistra. Non è mica stato uno scherzo! All’inizio più che aiutare disturbava. Anche se io per ora sono ancora tutto intero, non so mica quanto potrà durare. Siamo una famiglia di relitti! Ma siamo anche coriacei e amiamo quelle bestiacce immonde come se fossero parte del Clan. Non le abbandoneremo per niente al mondo.

Qui si parla di una specie di selezione naturale. I membri più deboli del Clan fanno una brutta fine. Non stupisce che dopo generazioni si abbiano uomini, e anche donne, ve lo posso assicurare io che le ho viste, che sembrano poter tenere testa agli animali magici di cui si occupano a mani nude.
Certo è che conoscono il loro mestiere. Per tutta la mia permanenza nella loro comunità, insieme ad altri maghi e streghe fuori di testa quanto quel rintronato senza speranza di mio fratello con la mania delle vacanze alternative, ho avuto modo di sentire bizzeffe dei loro racconti e si avverte in ognuno di loro l’indubbia conoscenza dell’argomento. Ho scoperto ad esempio che non è saggio usare l’Incantesimo della Congiuntivite, benché sia relativamente semplice incantare gli occhi di un Drago. Questo perché li si fa innervosire di brutto e, visto che hanno anche altri quattro sensi ben sviluppati, non è certo che si riesca a scamparla. Anzi, dicono che è probabile farsi ancora più male di quanto non accadrebbe se i Draghi vedessero e non soffrissero. Inoltre il figlio più giovane del signor Tyron che non è neppure malaccio, ma con il difetto d’essere già fidanzato con una cugina di terzo grado grossa quasi quanto lui e sicuramente molto più di me mi ha raccontato che se si usa quel genere di incantesimi poi a loro tocca curarglieli gli occhi e decisamente non è un’esperienza che si faccia con piacere. L’unica speranza di avere la meglio sui Draghi è di agire in gruppo e loro lo fanno, non sono mai meno di quattro per isola e si muovono come se potessero leggersi nella mente.
Insomma, per quanto mi sarei evitata volentieri una simile vacanza, per lo meno ho visto roba interessante e conosciuto persone fuori dal comune, anche se mio fratello l’ha pagata ugualmente per avermi messa in pericolo materializzandoci proprio nel bel mezzo del territorio di un Nero delle Ebridi. Sia ringraziato Tyron MacFusty!

Sunny Sputinc 

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By Lottie | marzo 27, 2009 - 6:50 pm - Posted in Marzo 2065

Annuale rassegna degli incantatori d’orchestra

Si aprirà con il ventisette marzo la centododicesima edizione di “Concordanze”, storica rassegna musicale che ogni anno la cittadina di Hogsmeade ha l’ onore di ospitare; conosciuta e apprezzata ormai anche fuori dai confini del Regno Unito, questa è probabilmente la sola manifestazione a premiare l’ unione di doti magiche e talento musicale. «Un buon incantatore d’ orchestra non è solo un buon musicista» spiega infatti Charles Vallins, critico d’ arte e docente di Trasfigurazione all’ Accademia Magica di Arti Drammatiche. «Certamente, nemmeno la sola forza magica basta, visto che gli incanti, qui, sono esclusivamente un mezzo, un modo per creare arte». In realtà, il riconoscimento di questo particolarissimo tipo d’ artista è piuttosto recente: come gridano anche i manifesti appesi per tutto il centro storico cittadino, il termine incantatore d’ orchestra risale solo al novecento, quando il mago e compositore Daniel Aulek terminò un suo concerto allontanandosi dal pianoforte e stregandolo in modo da poterlo suonare a distanza. «Non era la prima volta che accadeva una cosa simile» dice Ariel Salverelli, che fa parte della commissione artistica della rassegna. «Ma era la prima volta che una cosa simile attirava l’attenzione della critica musicale, vedere un artista considerato serio fare in concerto quello che fino ad allora era stato considerato un gioco un po’ sciocchino fu una specie di ufficializzazione. Quando a fine concerto fu chiesto ad Aulek come definiva la sua ultima esibizione, lui si strinse nelle spalle e semplicemente disse che aveva incantato il pianoforte, in futuro avrebbe voluto provare a farlo con un’intera orchestra. Un anno dopo nasceva questa manifestazione, che attualmente sono lieta di vedere conosciuta e apprezzata non solo dentro i confini del Regno Unito».
strumenti Effettivamente, Concordanze è uno degli appuntamenti più attesi nel mondo musicale magico; malgrado non siano molti i partecipanti, perché diventare un incantatore d’ orchestra a livello accettabile non è affatto facile, gode di molta popolarità specialmente fra i giovani artisti. «Perché è un modo diverso dal solito di esprimerci» dice Stephen Bisacher, appena diplomato all’ AMAD e alla sua prima partecipazione al concorso. «Inutile nascondercelo, molta della nostra musica è mera imitazione di quella babbana. Io penso che le loro influenze siano importantissime, che dai loro grandi possiamo imparare molto, ma dobbiamo anche cercare di andare avanti, di fare un po’ le cose anche a modo nostro. Altrimenti non possiamo dirci artisti». Dello stesso parere è anche la signora Jillian Gardena, vincitrice dell’ edizione passata e suonatrice di violoncello nella Filarmonica Stregata: «Io vengo dalla musica classica magica tradizionale, tuttora suono il violoncello in un’orchestra tradizionale, ma riconosco che sia interessante poter eseguire autonomamente un’intera sinfonia. C’è molta differenza, certo, fra questo e quello che faccio di solito, ma è fantastico, perché posso mettermi alla prova non solo come semplice musicista». Il regolamento del concorso è rimasto immutato, nei suoi centododici anni di storia: il mago (o la strega) deve sostenere una prova di ammissione, a cui può presentarsi chiunque. Solitamente, in prova, i giudici di gara chiedono l’ esecuzione di un brano a loro scelta, consentendo però al candidato di leggere sullo spartito e di provare un paio di incanti, prima di cominciare l’esecuzione vera e propria. Al concorso vero e proprio arrivano i più meritevoli, in un numero che solitamente varia da sette a dieci. In un susseguirsi di prove che variano dal pezzo di repertorio all’improvvisazione, poi, questi si sfidano nella settimana dedicata alla rassegna. «Dall’ anno scorso abbiamo vietato di portare gli strumenti musicali da casa, però» commenta Ariel Salverelli. «Mi dispiace ammettere che i tentativi di brogli erano molto frequenti, ci siamo visti costretti a farlo. Da quest’anno, invece, il pubblico è ammesso ad assistere a ciascuna prova, non solo ai concerti finali: ci siamo detti che questo, per gli artisti più giovani e quindi meno abituati ad esibirsi, possa essere molto utile». Dello stesso parere, in effetti, è anche Marianne Salider, sedici anni appena compiuti e studentessa presso l’ Accademia di Beauxbatons, la più giovane partecipante di quest’ anno: «Studio canto e flauto traverso fin da quando ero bambina, e ancora non sospettavo dell’ esistenza della magia. Quando ho cominciato a seguire le lezioni di magia e m’è stato detto che c’era un modo di unirla con la musica che tanto amavo, sono letteralmente impazzita. Trovo molte difficoltà, perché gli incantesimi che servono mi sembrano abbastanza complessi per una ragazzina come me, ma lo faccio con gioia, perché ho modo di unire le due metà di me, quella magica e quella babbana. Quando incanto un’orchestra, mi sento intera».
Dopo la cerimonia di apertura, la prima delle esibizioni pubbliche si terrà il ventinove marzo al Piccolo Teatro di Hogsmeade: malgrado il prezzo sia di sette falci per un posto in platea, è possibile entrare gratuitamente se si dimostra di studiare musica o pagando solo due falci, se si è al di sotto dei diciassette anni.

Charlotte Midlee

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By Stephen Medicine | marzo 26, 2009 - 12:34 pm - Posted in Marzo 2065
Le partite di quest’ultimo periodo dei Campionati di Quidditch di Durmstrang e Beauxbatons hanno mostrato alcune novità interessanti.
Nel campionato nord europeo le Stelle Infuocate vincono la loro prima partita in maniera schiacciante, tale da poter risollevare il morale di una squadra che nonostante un buon gioco ancora non aveva visto risultati.
Più significativa ancora, invece, è stata la sostituzione tra le fila dei Boccini della Normandia di Therese Favre, che giocava nel ruolo di Portiere, con la più atletica e talentuosa Emile Tricour, sinora relegata tra le riserve della squadra.
 
Sterne von Feuer vs Schlangenrot 400-30
 
Formazioni
Sterne von Feuer: T. VONAHNEN (P), I. Teller (B), W. Lem (B), D. Zapolska (Cc), C. Gabor (Cc), Z. Miciński (Cc), L. Kapuściński (Ce).
Schlangenrot: P. Popov (P), D. L’vov (B), Z. Rosencratz (B), E. SNITCHENKO (Cc), I. Herzen (Cc), A. Repin (Cc), R. Ušakov (Ce).
circoDominik Zapolska,
Cacciatore dei Sterne von Feuer
VonAhnen è finalmente riuscito a far capire il perché della sua presenza nella rosa dei migliori che sono stati accolti ad Hogwarts per la Coppa Triquidditch. Non che sinora non si fosse capito che aveva del talento, ma in quest’ultima partita è riuscito a risplendere. Concedendo agli avversari poco e niente quanto ad infilate negli anelli.
Chi invece dopo un esordio sfolgorante non riesce a spuntarla più è ancora la Snitchenko. Non si è ancora guadagnata il favore della sua squadra e di nuovo ne paga le conseguenze. Anche se a guardare le loro partite è chiaro di chi sia la colpa. Herzen, infatti, continua imperterrito a voler giocare come se il suo capitano non fosse in squadra. Fregandosene del fatto che così facendo neppure lui riesce ad andare a segno. In un’ ora e un quarto di gioco per la squadra delle Vipere ci sono state tre sole infilate; due per la Snitchenko e una per Herzen. Mentre la Repin continua a spingere chi guarda le loro partite a domandarsi come abbia fatto ad entrare in squadra, tanto è inutile. I tre Cacciatori delle Stelle hanno vita facile. Quasi ogni volta che la Pluffa finisce tra le mani di VonAhnen, cosa che capita molto spesso, riescono a portare a termine l’azione. Se a questo si aggiunge che sono bravi a recuperare Pluffe dai loro avversari che si ostinano a giocare ognuno per sé, il risultato eccellente di dodici goal per Zapolska, otto per la Gabon e cinque per la Miciński è scontato.
Il reparto Battitori delle due squadre è, in entrambi i casi, completamente anonimo. Cercano di difendere i propri compagni, ma capita spesso che non riescano e anche quando lo fanno non esaltano. La Rosencratz ha qualche sprazzo più interessante, ma niente di eccezionale che meriti di essere descritto.
La sfida tra Kapuściński e Ušakov è ciò che di più interessante ha da offrire una partita che non ha dato poi molto spettacolo. Il primo continua a volare a bordo campo, senza curarsi in alcun modo del resto della squadra, probabilmente perché convinto non a torto che non avessero bisogno di lui. Il secondo ha tentato più volte di intromettersi tra il gioco dei Cacciatori avversari. È stato il suo intervento per due volte su tre a dare la palla che i suoi compagni hanno messo a segno.  Con un volo pressoché fisso a bordo area avversaria disturba la presa della Pluffa quando il Portiere VonAhnen procede con la rimessa. Un gioco molto più affaticante e molti più Bolidi contro di lui hanno contribuito a che il Boccino finisse nelle mani di Kapuściński, per quanto al momento della cattura il Cercatore delle Vipere fosse ad un soffio da lui.
 
I migliori in campo
  • Portiere: Thorild VonAhnen. Per il gran numero di parate e per i suoi schemi di gioco mai ripetitivi e sempre azzeccati.
  • Cacciatore: Dominik Zapolska. Per il gran numero di Pluffe messe a segno.
  • Battitore: Zlata Rosencratz. Per aver impegnato i cacciatori avversari in diverse occasioni e per aver dimostrato ancora una volta che una donna non ha niente da invidiare agli uomini nel reparto Battitori.
  • Cercatore: Rostislav Ušakov. Per il gioco di disturbo e per essersi comunque mostrato più che attento alla ricerca del Boccino.
 
Classifica Campionato
700
Adler von Wind
550
Bärengewaltsame
490
Sterne von Feuer
370
Schlangenrot
120
Drachen von Durmstrang
 
Classifica Marcatori
28
V. Voldstrand (Adler von Wind)
19
D. Zapolska (Sterne von Feuer)
11
I. Herzen (Schlangenrot)
11
V. Peev (Drachen von Durmstrang)
11
E. Snitchenko (Schlangenrot)
11
M. Zeeman (Bärengewaltsame)
10
C. Gabor (Sterne von Feuer)
10
A. Paikkala (Adler von Wind)
7
J. Dahl (Bärengewaltsame)
7
H. Richter (Bärengewaltsame)
5
Z. Miciński (Sterne von Feuer)
2
V. Voldstrand (Adler von Wind)
1
D. Nikolin (Drachen von Durmstrang)
 
 


Anges des Pyrenees vs Vifs de la Normandie 60-210

Formazioni
Anges des Pyrenees: K. Bonnet (P), J. Carré (B), S. Aubert (B), R. LONGEBALAI (Cc), C. Picard (Cc), B. Morel (Cc), H. Dupuis (Ce).
Vifs de la Normandie: E. Tricour (P), A. DeLaVanille (B), R. Leconte (B), I. SouafleDeVent (Cc), M. Lions (Cc), A. Lions (Cc), M. VIFARGENT (Ce).
 
circoEmile Tricour,
Portiere dei Vifs de la Normandie

Se serviva una prova che un buon portiere può fare la differenza la troviamo in questa partita. Ora che il capitano dei Boccini della Normandia ha dato il ben servito a quella che si diceva fosse in squadra esclusivamente per amicizia,  è fatta. Per loro non ci sono più pecche e lacune evidenti. Il Portiere riesce a tener testa ai Cacciatori avversari, per quanto abbia vita molto difficile con Longebalai che mette a segno sei splendidi goal. I Cacciatori realizzano, anche se non hanno il tempo materiale per fare molto, visto che il loro capitano recupera il Boccino molto presto, dopo appena trenta minuti di gioco. E i Battitori hanno da dire la loro, considerando il fatto che in coppia funzionano meglio di quella del reparto avversario, per quanto si trovano davanti un sempre bravo e presente Carré, che concentra il suo gioco sulla VifArgent, riuscendo in qualcosa che è quasi unico, più che raro: riuscire a colpirla.
La SouafleDeVent è brava ma non entusiasma, realizzando tre dei sei goal del suo reparto. Le Lions continuano ad essere entusiasmanti, ma insieme realizzano quanto la loro compagna. L’intesa tra le due gemelle è come sempre affascinante, ma a quanto pare i loro avversari le hanno studiate per bene, in quanto hanno difficoltà a realizzare a causa delle intromissioni sempre più fastidiose della coppia formata da Longebalai e Picard, che non saranno gemelli, ma mostrano comunque un’ottima intesa. Si notava facilmente che la partita era molto difficile e che come sempre la differenza in punteggio sta nella cattura del Boccino. Nessuno è riuscito a mettersi eccessivamente in luce se non la Cercatrice e questo solamente perché è una spanna al di sopra della sua avversaria e ha dovuto mostrare la sua bravura a causa dell’impegno di Carré.

 
 
I migliori in campo
  • Portiere: Emile Tricour. Galvanizzata per il suo ingresso come titolare nella squadra, non concede alcunché agli avversari.
  • Cacciatore: Romain Longebalai. Per il maggior numero di Pluffe messe a segno e per essere riuscito a mostrare la sua bravura e la sua classe anche in una partita di questo livello.
  • Battitore: Jacques Carré. Per aver dimostrato ancora una volta di essere l’unico Battitore del campionato ad essere in grado di mettere in difficoltà la nostra migliore Cercatrice.
  • Cercatore: Monique VifArgent. Per aver preso il Boccino, nonostante la tempesta di Bolidi e la spalla dolorante per uno di questi che l’ha colpita.
Classifica Campionato
630
Vifs de la Normandie
470
Anges des Pyrenees
140
Cygnes de la Bourgogne
 
 
Classifica Marcatori
24
R. Longebalai (Anges des Pyrenees)
10
Jenevieve LaGlasse (Cygnes de la Bourgogne)
8
C. Picard (Anges des Pyrenees)
8
I. SouafleDeVent (Vifs de la Normandie)
6
A. Lions (Vifs de la Normandie)
4
M. Lions (Vifs de la Normandie)
3
Corinne Marchand (Cygnes de la Bourgogne)
1
Marie-Sophie Joly (Cygnes de la Bourgogne)

Sprazzi di buon Quidditch ma nulla di esaltante per questo numero. Spero di riuscire a rifarmi con il prossimo. Intanto vi saluto e vi assicuro che continuerò ad essere il vostro occhio sul Quidditch scolastico straniero.

Stephen Medicine
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By Vincent Stars | marzo 25, 2009 - 11:26 pm - Posted in Marzo 2065

Grifondoro vs Serpeverde

Patatì, patatà, Grifondoro ce la fa! La squadra di Serpeverde se ne ritorna a casa dopo una buona, non eccelsa, prestazione. Diciamocela tutta. Tre panini, un hamburger, tre Zuccotti e quattro Cioccalderoni non valgono il prezzo per quello che ho visto, ingozzandomi negli spalti come non mai. Le partite mi rendono abbastanza nervoso e devo pur distrarmi un po’. Probabilmente il mio modello d’ora in poi sarà quel gran fusto dello Smilzo che mi deve ancora tre gelati al pistacchio e venti cassette di misto fragola e cioccolato. Torniamo alla partita, però. Inizialmente pensavo di essermi perso davvero qualcosa, quando ho visto qualcosa che assomigliava ad un boccino volare a centro campo. Certo, la sua stazza era quasi il triplo di una delle statue che sono all’ingresso dei giardini di Hogwarts. Poi, facendo due più due e mangiando quattro grossi panini, ho visto che si trattava di Stars. Allora parecchie primine si sono voltate verso di me che stavo decisamente per morire dal ridere ( si ringrazia la Pinball per avermi dato delle grosse pacche sulla schiena per non farmi andare al creatore). Non sapevo che Typhoon fosse così masochista, anche se poi mi sono ricreduto visto che Stars s’è dato da fare. Sì, decisamente meglio Cacciatore che Portiere, anche se grazie a lui e alle sue mani bucate abbiamo fatto ottanta punti. Ehm, la Adams come sempre è stata brava. Ha retto reparto insieme ai suoi Cacciatori. Grifo-Serpe Naturalmente la McTroy è uscita un po’ come un fungo là davanti. E possiamo tranquillamente ribattezzare questa grande classica del campionato di Hogwarts "Alla scoperta dei Cacciatori Novelli", visto che l’unica a ritrovarsi non si è per niente vista. La Folks, anche se ha delle forme che sono lontane da quelle mie, che reputo le migliori, è stata evanescente, come la zuppa di piselli che mettono in tavola ad Hogwarts. Dopo tre secondi è sparita e per caso mi ritrovo con un cucchiaio in mano. Darsel s’è ritrovato, anche se per ora ha una media che davvero è al di sotto del suo potenziale. E io so quello che può fare: incavolarsi come una bestia e lanciare quella cavolo di Pluffa lontano, ogni tanto! La Dark sembrava aver bevuto una Pozione Rottadicollo, visto che sono stati più gli scontri che ha fatto che il vero gioco in sè, nonostante i suoi goal che reputo abbastanza fortunosi. Alfred e Syd invece hanno ballato un walzer a turno con Jeremy. Chi facesse la dama naturalmente si può capire dai capelli biondo platino che fanno da cuscino alla coroncina da principessa. Non che i battitori di Serpeverde siano stati bruttini: Lewis sembrava captare con le sue belle orecchie di gomma tutti i Bolidi, ma con qualche coordinata sfasata visto che fino alla fine si è visto i sorci di Salazar; Syd invece sembrava quasi spaesato, è un giocatore più di "attacco" o forse, tra le tante bambole che potrebbe avere con se, lA Clover non gli garbava. Io voglio Medicine! Proprio prima della partita si doveva far male? Ma dico io! Matt ed Anto invece sono stati fantastici, per quanto possa essere obiettivo nei loro confronti visto che, se uno dei due è capitano, vuol dire che contano pure qualcosa, o no? Beh, ci gioco tre pacchi di Tutti i Gusti + Uno che contro Corvonero prendono la James (più che altro ci spero, visto che dobbiamo vincere noi la Coppa delle Case!). Arthea al solito è quella che tiene su quasi tutta la squadra e devo dire che lo fa sempre bene. Grifondoro? State pensando ad una sostituta ora che la bella Femme Fatal (si scrive così? Chiederò a Stars) è al settimo anno? Spero che non vi riduciate come Tassorosso.

Ed ora riporto qui un gufo del nostro caro Guardiacaccia che ha gentilmente espresso il suo punto di vista sotto forma di pagelle. Sempre sia lodato lui e il suo Kelpie.

GRIFONDORO

  • Keyra Folks. Voto: 2. Devo dire che è una ragazza davvero graziosa, ma questa volta non ha dato di certo il meglio di sè. Tralasciando lo scontro iniziale con la Dark, il suo errore è stato quello di tentare di compiere mosse complicate in frazioni di tempo ridotte, mettendo in difficoltà anche i suoi compagni. Neanche un Kelpie potrebbe essere così veloce!
  • Matthew Typhoon. Voto: 8. Ah, mi piace, mi piace. Le sue prime mosse sono state un po’ prevedibili forse, ma si è subito ripreso. Forse il fatto che abbia cercato di infilzare quell’altro poveraccio con la scopa è un po’ scorretto, ma in fin dei conti l’importante è il risultato.
  • Gregor Darsel. Voto: 6. Se lo dovessi descrivere con una parola direi irruento. Sì, irruento, ma sa il fatto suo. Il fatto che non abbia previsto di essere colpito da quel Bolide all’inizio ha fatto preoccupare molto la Dryblotte in tribuna. Continuava a dire che aveva bisogno degli occhiali, ma è sempre stata esagerata. Si è comportato piuttosto bene.
  • Arthea Norvall. Voto: 9. Non mi pareva molto decisa al fischio d’inizio, tanto che stavo per scommettere due Galeoni sulla vittoria per Serpeverde. Fortunatamente si è ripresa, e la sua contesa con Clover si è rivelata vincente! Non la facevo cosi aggressiva.
  • Vincent Stars. Voto: 7. È partito veramente bene e forse ha un po’ vacillato in seguito, ma non posso dire che sia andato male. Anzi, quel francese ha una tenacia paragonabile a quella di un Ippogrifo! È riuscito a sfruttare situazioni e posizioni favorevoli a suo vantaggio, senza tirarsi indietro dinanzi ad atleti piu’ allenati di lui.
  • Antony Dalis. Voto: 9. Una vera macchina da guerra, come direbbe il mio amico babbano, Albert. Insomma, colpire due giocatrici con una facilità simile è impressionante. Forza ed intuito a quanto pare non gli mancano di certo. È riuscito a inimicarsi Madama Dryblotte per il numero di pazienti fornitole, però.

SERPEVERDE 

  • Jeremy Clover. Voto: 6. Da quando sono a Hogwarts ho avuto modo di capire che ha buone capacità, però stavolta non ha dato il meglio, visto anche l’esito della partita. Sicuramente agiato per via della sua presunta protezione che gli attribuivano sugli spalti, aveva molte possibilità di vincere. Peccato, ho perso due Galeoni.
  • Syd Mayson. Voto: 6. Molto motivato, davvero. Forse dovrebbe cercare di esporsi meno e seguire l’esempio di Dalis, attaccando e non difendendo i propri compagni. Santo Merlino, è importante anche quello, ma l’andazzo che ha preso la partita necessitava di più giocatori fuori gioco.
  • Elisabeth Dark. Voto: 7. Aggressiva! Si è rivelata molto più tenace di uno Spinato! I suoi continui contrasti con la Cacciatrice Grifondoro mi hanno entusiasmato molto. Mi dispiace che alla fine sia stata messa K.O per via di quel Bolide. Magari Serpeverde poteva accaparrarsi qualche punto in più con lei ancora in gioco. Il suo errore è stato quello di tentare di nascondersi dietro qualcun altro, senza cercare di prendere quota o scansarsi.
  • Ambrosia Adams. Voto: 9.  È straordinariamente abile, e lei lo sa. La sicurezza in sè stessa credo che l’abbia aiutata molto, e quei goal effettuati ne sono la prova. Scattante, tenace, decisa. Be’, non c’è molto da dire.
  • Alfred Lewis. Voto: 6. Sugli spalti ho faticato parecchio a capire le sue intenzioni, per via di quel suo strano tiro iniziale. Ha saputo destreggiarsi tra quell’andirivieni di Bolidi, e nonostante tutto è riuscito a coprire egregiamente il suo ruolo all’interno della squadra.
  • Bianca McTroy. Voto: 7. La signorina sa sicuramente cos’è il gioco di squadra, visti i suoi passaggi. Con quel suo goal è stata anche piuttosto fortunata, non c’è che dire. Di impegno ne ha messo tanto, e la sua tattica è stata vincente. 

Eugene Reynolds
con la partecipazione del vostro Guardiacaccia

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By vocestudenti | - 8:42 am - Posted in Marzo 2065

Sembra strano come ogni anno, nello stesso identico periodo, e allo stesso super identico modo, si manifesti la solita insaziabile isteria studentesca. Okay, possiamo giustificare, per forza di cose, gli studenti del quinto e del settimo anno. Sapete, in un certo qual modo ci sono passato anche io, così come tutti i miei compagni del sesto anno. Ed i G.U.F.O. non sono una passeggiata, figuriamoci i M.A.G.O! Ma mi chiedo: perché anche quei poveri ragazzini del secondo, terzo, ma anche primo anno? Sarà per via del Quidditch? Della fine dell’anno ormai non così lontana? O del mandato da Caposcuola della O’Neil?
In molti sostengono teorie differenti, e cozzanti fra di loro, anche se, diciamoci la verità, Relena come Caposcuola è inquietante! Pensiamo a quei poveri Corvonero, la squadra di Quidditch in primis, quando era sotto il suo Capitanato: la James, in maniera insaziabile, tentava di acciuffare qualunque cosa svolazzasse in aria, caccole della Simmetrius comprese; Dirk… quante armature decapitate! Per non parlare della Trott: ogni cosa era una palla da lanciare! Fortunatamente per loro, ora la O’Neil sembra aver trovato altro da fare, non abbandonando, tuttavia, quel suo fare tanto “Orchettoso”.
Al Serpeverde? Le manie dittatoriali della Camden sembrano essersi leggermente assopite rispetto a quelle dello scorso anno. Sarà il regime McBryant, sarà forse che dopo sette lunghi anni di continue, ripetute, stancanti punizioni, abbia cambiato registro, o semplicemente sarà perché anche lei, ormai, sembra essere stata abbattuta definitivamente dall’ondata di sclero isterico che investe il castello. Dobbiamo ricordarci come le manie di egocentrismo della Williams siano così dilaganti? Egocentrismo? O semplice carenza di fosforo? C’è chi attribuisce le sue violente liti con Darsel, e con il sottoscritto, alla preponderante percentuale di virilità che caratterizza la sua personalità: così, e solo in questo modo, riusciamo a spiegarci come anche lei non sia stata spuntata nella lista delle “papabili già papate” di Antony Dalis. Anche se in carenza di femminilità anche la Green non scherza! Guarda caso sempre fra la cerchia dei più vicini alla O’Neil andiamo a finire! Poi c’è chi, ovviamente, di femminilità ne palesa un po’ troppa: Rafael McAnis & Venus Chloe! Okay, non volendo tralasciare che appartengono entrambi a Serpeverde, ci azzardiamo a dire che magari quelle cravattine slacciate verde e argento e quelle gonnelle troppo accorciate sembrano essere arma di seduzione, forse più efficace dell’Amortentia. Ovviamente nessuno riuscirà mai e poi mai a strappare il Trofeo di Primo Assoluto alla cara vecchia Ethney VonDerTorre, ormai ex Serpeverde del castello. Ma vi siete mai chiesti come mai certi soggetti capitino sempre a Serpeverde? Oh, non dimentichiamo la versione pocket di Rafael: Emera! Alle volte è così crudele la genetica umana: Tassorosso. Be’, fra di loro non spiccano personalità particolarmente traviate, se non fosse per la piccola Haley Roines che, malgrado tutto, sembra trovarsi un fratello sputapeli: chissà che non decida di intraprendere la professione di Cacciatrice! Allora suo fratello se la passerebbe brutta. La Pinball? «Quello è stress post-adolescenziale», come mi suggerisce il collega O’Gilead.
Grifondoro. Be’, quali sarebbero i casi più lampanti se non quelli dei fratelli Dalis? Un cognome = una punizione. Sarà che Dalis Senior quando non è ad occupare gli anfratti del castello non ha nulla da fare, e che sua sorella presenti, come dire, manie di persecuzione, ma quei due rappresentano un sano esempio patologico di… di… quello che volete voi! Per non parlare poi della Folks, che non pare aver desistito alle avance di Typhoon, che – secondo voci di Sala Comune – gli ha promesso un paio di boccini in cambio del suo ritorno in squadra… E che boccini! La Earnshaw ovviamente non ha potuto che indagare circa la questione. Non essendo più Prefetto ormai da un pezzo, non avendo ereditato il posto da Caposcuola vista la sua prolungata assenza durante il sesto anno, e non avendo un bolide da fare, sembra cimentarsi sempre più nell’apprendere, anche se cosa impossibile, la metamorfomagia: vuole diventare la nuova Trott al Grifondoro.
Forse è meglio finirlo questo articolo, no? Ecco, per concludere vi rimando alla foto del nostro caro Caporedattore, che è più eloquente di mille articoli di giornale come questo.

 Mark Harvarest

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By vocestudenti | marzo 19, 2009 - 11:01 am - Posted in Marzo 2065

Svezia, primi anni quaranta. 
Uno stato ancora alle prese con i disastri dell’ultima grande guerra babbana vede sorgere, alla periferia della capitale, un baraccone magico: una specie di circo in miniatura con niente di eccezionale, specie per il mondo magico, l’unico a cui si rivela nel suo vero essere. Un paio di leoni, qualche incantesimo che persino un bambino saprebbe fare. Introiti che indicano la via verso il fallimento più nero. Un giorno, tuttavia, per il baraccone iniziano tempi migliori: si ingrandisce sino a diventare un tendone mastodontico e vantare una presenza giornaliera di quasi mille persone, e tre repliche quotidiane dello spettacolo. Fotografie magiche dell’epoca mostrano il sorridente titolare, Jorge Sprunz, intento ad allargare l’ingresso di stoffa per consentire l’accesso ai più disparati maghi e streghe di ogni età. Attrazione principale è proprio il titolare stesso, il quale, con una buona dose di volontà, riusciva a produrre una serie di incanti dal sicuro effetto scenico; questo almeno era quello che riportavano le critiche. Un successo talmente eclatante da attirare personalità da tutto il mondo, persino l’attrice internazionale Margareth Pincerball, strega newyorkese dalle origini europee. Il biglietto del circo ritrovato nella camera d’albergo che la ospitava lo confema a pieno titolo. È questo biglietto, assieme agli altri effetti personali della strega, che viene pubblicato, in fotografia, nella pagine del quotidiano nazionale, a causa della convocazione della donna davanti al Winzengamot svedese. L’accusa è chiara e comprovota: l’ uccisione e la tortura di trentanove babbani. Le cause da accertare. Nella foto che la ritrae davanti all’accusa il volto della donna è provato dalla fatica e dalla paura. Non si difende dalle accuse, scoppiando in lacrime di fronte ad una corte irremovibile. Poi d’un tratto, mentre due Auror la trascinano altrove, riesce a gridare un nome: Sprunz.  

circoFoto d’epoca del Circo Sprunz

Le indagini, proseguite per misero scrupolo di un giornalista che voleva, ad ogni modo, una tresca da inserire nella già sensazionale notizia, costringono ad un lungo colloquio il direttore del circo, il cui nome è presente anche nell’agenda della strega. In sede di interrogatorio il mago ammette di averla incontrata in privato e non si preoccupa di rivelare, in tal modo, il suo passato da Medimago specializzato in Disfunzioni mentali da trauma magico, motivo che aveva spinto la Pincerball a contattarlo. La diagnosi indica che la strega soffriva di disturbi della personalità, dovuti ad un incidente avvenuto durante l’infanzia: un incanto  di dissimulazione lanciatole contro e che, logicamente, non aveva sortito alcun effetto. L’accusa di manipolazione che in un momento di lucidità venne mossa dalla donna non fece altro che convalidare questa ipotesi.
Durante la permanenza nel carcere, dove la presenza dei Dissennatori fu espressamente richiesta dai parenti delle vittime ed accordata dal Ministero, la donna per molte volte pronunciò la parola dottore, che fu ovviamente accreditata come un riferimento a Sprunz. 
Caso da archiviare, che ha un suo colpevole. Almeno fino al 1988, quando per la seconda volta viene arrestato in territorio svedese un mago di mezza età, accusato dell’omicidio di trentanove babbani. Stessa sorte della Pincerball. Stesse sue grida. Le voci di corridoio parlano di un emulatore, ed insabbiano una questione inquientante: l’ultimo omicidio ha per vittima un perfetto corrispettivo con l’ultima della strega. Stesso sesso, stessa estrazione sociale, stesso impiego per la stessa banca. Anche questa volta tra gli effetti della vittima è ritrovato un biglietto del circo magico, ancora attivo e stranamente in voga, nonostante il mutare dei gusti. Questa volta però non ci sono altri collegamenti con il direttore, per cui il caso è ben presto archiviato.
Fino alla terza volta. Stavolta colpevole è una giovane strega di vent’anni, ucraina. Agisce tra il 2007 e il 2010, mietendo trentanove vittime. Sempre quel nome gridato nella cella e questa volta sussiste nel suo diario il racconto di una seduta con l’ormai anziano Sprunz. Anche stavolta tuttavia manca un dettaglio per avere un parallelo, un qualche collegamento. L’ultima vittima, stesso sesso, stessa estrazione sociale, non ha però lo stesso impiego: la vittima è dipendente presso una società di assicurazioni. 
Nel 2011 si tiene l’ultimo spettacolo del Circo Sprunz. Chi c’è stato racconta uno spettacolo decisamente deludente. Inizia il confronto tra i programmi degli spettacoli precedenti, ed è possibile costatare che il programma sia identico dal momento dell’apertura del circo: una programmazione del genere avrebbe reso impossibile al circo resistere così a lungo. Un’intervista rilasciata dal mago, tuttavia, illumina sulla questione, svelando una truffa che gli costerà un debito con il Ministero della Magia di fior di Galeoni: venne reso noto da lui stesso che sottoponeva gli spettatori all’incanto di Condizionamento, che li convinceva di aver assistito ad uno spettacolo davvero sorprendente. Il tipo di incanto usato era servito alla scuola di medimagia di Stoccolma per consentire la riabilitazione in casi di forte trauma. Venne reso noto in quell’intervista che Spunz era tra i più accaniti sostenitori del culto della razza magica perfetta, accusa che gli venne mossa nel 1939 dal Winzegamot. Nel ’39 infatti aveva torturato una babbana con una serie di anatemi, riducendola sull’orlo della follia più pura, senza ucciderla. Si scoprì che la donna apparteneva alla media borghesia, impegata in una banca che, nella data odierna, si era convertita in un’agenzia di assicurazione.

 Marlene McGregor

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By Alfred_Lewis | marzo 18, 2009 - 10:52 am - Posted in Marzo 2065

T in condotta

Mi hanno riferito che poche settimane fa nella Sala d’Ingresso sono state viste niente meno che due Megere, probabilmente di passaggio a scuola per discutere con qualche insegnante o magari per scambiare ricette con gli elfi domestici. Ma dico io, com’è che quando abbiamo l’occasione di toglierci dai piedi qualche piantagrane ce la lasciamo sfuggire? Perchè nessuno ha pensato di offrire qualcosa alle Megere? Non so, una tazza di the, una gamba della Glorbander, qualche pasticcino? Non dico offrire cervelli, suppongo si sarebbe creato un certo imbarazzo. Dove trovare un cervello fresco da queste parti? Questo, comunque, ammesso che due Megere siano davvero venute qui a scuola. Sapete com’è, ci avviciniamo ad aprile e ai primi programmi di ripasso. Non è che qualcuno ha già iniziato a diffondere scadenti polverine e super diluite pozioni Aguzzaingegno che danno strani effetti collaterali?

1. Il signor L. Melville fa perdere venti preziosissimi minuti alla mia lezione per cercare il suo topolino disperso in aula, prima di ricordarsi di averlo chiuso in gabbia nella sua Sala Comune.

Jillian Heller

Alfred: Mi sa che per casi come questo non basteranno i vaccini obbligatori della Drybottle.
Michael: Hai ragione, capo, per la Heller più che un vaccino ha effetto una buona vecchia mazzata di Troll in testa!
Alfred: Mmh, io parlavo del primino, a dire il vero. Ma ora che mi ci fai pensare, so dove trovare le chiavi per l’armadietto delle mazze da Quidditch.
Michael: E rischiare una punizione per aver sottratto la chiave? Mandiamo i Muldoon a rubarne una a qualche fanatico del Quidditch.
Alfred: Okay, ma ricorda di non usare il termine "rubare". Loro "prendono in prestito" o "trovano per caso". Anzi, fossi in te, controllerei il contenuto delle mie tasche prima di uscire dalla redazione.
Michael: (si fruga in tasca) Ehi! Le mie Gomme Bollenti sono sparite! Mocciosi impertinenti… DOVE SIETE SCAPPATI? Vi insegno io la differenza tra preso in prestito e trovato per caso!
Alfred: (mastica qualcosa)

2. Il signor J. Greywood giustifica l’assenza alla lezione di ieri con «Stavo aspettando la Civetta dello Sport con i risultati della Broomula 1».

Crassus Spellman

Michael: Già il fatto che si affidi alla Civetta la dice lunga sull’intelligenza di quel piagnucoloso perdiscommesse di Greywood…
Alfred: Ah? (nasconde un foglio ripiegato) Già, mi sa che le lagne hanno cambiato casa. Hai mica visto il mio schema con le quotazioni del Volippodromo?
Michael: Certo, lo avevi in mano un secondo fa. Capo, ma mi prendi proprio per uno stupido?
Alfred: Non oserei mai. Ma questo foglio non c’entra, è una lettera di Charlotte.
Michael: Charlotte? E perchè mai dovrebbe scrivere proprio a te!
Alfred: Lo vedi che non sono io a prenderti per stupido e ci riesci bene da solo?
Michael: Non ho capito, capo…

3. Dopo la prova pratica con una lavatrice, la signorina A. Darcy insiste nel chiedermi di entrare personalmente nella macchina per poter controllare il modo in cui la stessa lava i calzini.

Tullius Strawberry

Alfred: Un’occasione sprecata, io ce l’avrei spedita a calci dentro la lavatrice e tanti saluti.
Michael: Una levache?
Alfred: … So cosa regalarti al prossimo compleanno. La foto di una lavatrice.
Michael: E perchè solo una foto? Regalami direttamente una leva… vera… lieta… be’, quella cosa!
Alfred: E secondo te, con i Galeoni contati che ho, posso permettermi di comprare una lavatrice a te? Sai quanto costa? Ah no, giusto, non lo sai.
Michael: Adesso non piangere miseria. Credi non mi sia accorto di tutti i Galeoni che hai intascato ultimamente con le scommesse sulla Broomula1? Cosa devi farci coi soldi, capo?
Alfred: Ma che vai blaterando? Io li metto da parte per… Mi devi fare queste domande proprio davanti alla Prendiappunti?!
Michael: Io ti faccio sempre delle domande, quindi non arrabbiarti proprio adesso… anche perchè così si capisce che nascondi qualcosa…

4. Il signor G. Darsel toglie dal muro la carta del planetario, confessandomi poi di essere incerto se sostituirlo con il vessillo dei Bats o con una locandina di allevamenti per Crup.

Maithy Elfman

Michael: Darsel i Crup li ha nel cervello. Sono pronto a scommetterci!
Alfred: Si spiegherebbe perchè ogni tanto fa la ragazzina isterica, non deve essere divertente avere bestie scodinzolanti nel cranio.
Michael: Così come non deve essere divertente avere il nulla assoluto nel cranio? Mi rilasci una dichiarazione in proposito?
Alfred: Lo specchio è nell’angolo sotto la finestra del dormitorio, vai lì e ripeti la tua domanda.
Michael: Ma io intendevo che la scatola cranica vuota fosse la tua, non la mia…
Alfred: Ma pensa tu, io avevo capito il contrario!
Michael: Tsk, se non ci fossi io a spiegarti le cose…

5. Il signor N. Jarvis, entrato in ritardo a lezione, si giustifica dicendo che ha perso tempo con il ritratto di Sir Ildebrando e che è importante perchè vuole cercare di risolvere l’enigma che il quadro gli ha proposto al primo anno.

Blaine Cassidy

Alfred: Abbiamo un ritratto che propone enigmi e giochi di parole?
Michael: Ma soprattutto Jarvis è sei anni che cerca di risolvere un indovinello!
Alfred: Ma no, forse cinque. Il primo l’avrà sprecato a cercare la strada per la Sala Comune.
Michael: E il secondo lo avrà passato a litigare con la Signora Grassa perchè non lo faceva entrare. Quindi sono solo quattro anni. Già.
Alfred: Sempre meglio che passarli a cercare la serra numero 8 per poi scoprire che non esiste.
Michael: È vero. Giusto per la cronaca, quanto tempo ci hai messo a capire che ti avevano fregato?
Alfred: Più o meno tutto il pomeriggio. Ma ero al primo anno, ecco. O forse al secondo, massimo al secondo.

Alfred Lewis & Michael Parker

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By Mic Parker | marzo 17, 2009 - 10:44 pm - Posted in Marzo 2065

Ultimamente il Vicepreside pare meno incarognito del solito. In Sala Grande mi hanno raccontato che è arrivato addirittura a passare il sale alla Wallace al tavolo professori! La spiegazione? Io sono convinto si tratti della non più fluida chioma del professore di storia. Non me ne intendo molto di babbanate e simili, ma mi hanno spifferato una storia che sembra fare proprio al caso nostro, quella che narra di un eroe che perse tutta la sua forza dopo il taglio dei capelli!

Si vocifera infatti che la quantità di capelli finti sul parrucchino di McB sia in pericolosa discesa. Alcuni affermano di aver visto il parrucchino (sì esatto, proprio lui) scappare lungo i corridoi del castello verso una destinazione ignota che potrebbe essere ovunque tranne la testa calva del professore di storia. Queste notizie, pur se circolate in maniera nascosta, hanno fatto il rapido giro della scuola, tanto che sembra essersi mobilitata una gara di solidarietà tra studenti nell’andare a cercare un nuovo parrucchino per il Vicepreside (logicamente nella speranza di ingraziarsene poi i favori). Il diretto interessato non ha reagito come previsto e ai primi segnali di come si mettevano le cose ha emanato un nuovo decreto didattico che autorizza il guardiano a confiscare qualsiasi tipo di parrucca venga trovato tra le mura del castello. Grazie ai Muldoon, che si sono imbattuti per caso nello sgabuzzino di Lachian negli oggetti finora confiscati, possiamo presentarvi in anteprima il futuro aspetto dell’amato docente.

fuoco

Il primo modello, che possiamo chiamare jamaican style, è stato requisito al prefetto Mayson. Io sono convinto si tratti dei riccioli che aveva al secondo anno e che si è tagliato quando ha deciso di optare per la testa rasata. Male sta male lo stesso, Syd non McB, ma anche il professore non dà il suo meglio con questa acconciatura. Oppure il buon Serpeverde se l’è fatta spedire appositamente dai parenti in Africa. Ad ogni modo, speriamo vivamente che Lachian decida di bruciare questo orribile ammasso di peli intrecciati.



fuoco

Decisamente meglio è l’Hellerism. All’assistente è mancata misteriosamente una parrucca che poi è stata altrettanto misteriosamente ritrovata davanti alla porta della stanza di McBryant.  La donna non si è scomposta commentando «I miei capelli sono naturali, quindi quel puffskein biondo cenere con una leggera spruzzata ocra non è certo mio!» La facilità con cui ha azzeccato il colore senza aver visto di cosa si parlava è decisamente sospetto.



fuoco

Il tassofesso mode non fa assolutamente per McB. E difatti l’idea che un simile obbrobrio potesse piacere al docente è stata della Swot, la ragazzina fucsia dalla testa ai piedi, occhi compresi. Ci si è chiesti in molti perchè non abbia tentato di invertire la maledizione che le hanno appioppato o perchè non abbia cercato un controincantesimo o un qualsiasi modo per tornare normale. Poi l’abbiamo vista su una scopa durante un allenamento di Quidditch… e abbiamo capito che, non avendo tutte le rotelle a posto, non ha ancora capito che essere rosa non è propriamente normale.



fuoco

In questa galleria degli orrori l’unico a salvarsi è il Trotthair. È terrificante, lo ammetto, ma sicuramente più guardabile dei precedenti esperimenti.
Probabilmente nascosta tra i capelli c’è anche una prendiappunti pronta a correre nuovamente dalla padrona non appena il povero McB dà adito al solo sospetto di uno scoop rosa. Ma visto che la cosa ci appare altamente improbabile (a meno che non decida di incrociare il proprio parrucchino con il parruccone della Heller), siamo spiacenti di avvisare Tiffany che la sua idea non è certo delle migliori.

 

Per questo numero è tutto, se i gemelli incapperanno casualmente in altri ritrovati della scienza pilifera, vi terremo informati!

Michael Parker

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By Alcy | marzo 16, 2009 - 9:33 pm - Posted in Marzo 2065

Durante l’ultima uscita a Hogsmeade ho fatto una capatina alla Testa di Porco per vedere il loro menù caratteristico. In realtà io non volevo andare lì, solo che non mi sono accorta della testa di cinghiale raffigurata nell’insegna sopra la porta. Una svista che può capitare a chiunque, specie se ti hanno rubato gli occhiali da vista. Solo quando ho chiesto una cioccolata calda alla menta con grattugiata sopra cioccolata bianca e decorata con fragoline di bosco ho capito, dal tono del proprietario, che forse non ero da Madama Piediburro.
Ormai ero lì e, anche se non vedevo bene il luogo, vi posso assicurare che il profumo proveniente dalla cucina era decisamente invitante. Quindi ho cambiato idea, rinunciato alla mia cioccolata e pensato bene di assaggiare le specialità caratteristiche del luogo. Dicono sia sempre un bene sperimentare e mi sono applicata.
La cosa che decisamente ha superato le mie aspettative è stato il formaggio incantato. Quello servito al Paiolo Magico di Londra non è niente in confronto a quello della Testa di Porco che costa pure 20 zellini in meno!
Non è stato però facile riuscire a carpire la ricetta. Ad un certo punto ho temuto che l’uomo al bancone volesse lanciarmi qualche incantesimo per farmi stare zitta, ma io gli ho spiegato che perdere una potenziale ottima cliente come la sottoscritta sarebbe stato dannoso per la sua locanda e lui alla fine mi ha permesso di svelarvi alcuni dei suoi trucchetti nella preparazione di questo piatto. 


Formaggio incantato
secondo la ricetta della Testa di Porco

Foto formaggioIngredienti

  • 400g di formaggio fresco
  • 400g di formaggio semi-stagionato
  • 4 cipolle (devono coprire il fondo del calderone)
  • 8 patate
  • olio d’oliva
  • sale

Procedimento

Affettate molto grossolanamente la cipolla e buttatela nel calderone assieme all’olio.
A parte iniziate a preparare le patate. Il mio intervistato consiglia di lessare al dente tutte le patate e poi di pelarle e tagliarle in tanti piccoli cubetti. In questo modo i tempi di cottura dovrebbero ridursi di circa mezz’ora senza cambiare la qualità del risultato. I cubetti devono essere grandi all’incirca come il brufolo della Fleetwood un paio di centimetri. Potete aiutarvi con degli incantesimi, se preferite e li padroneggiate; sicuramente un Diffindo, se ben manovrato e dosato, aiuta a fare tutto più in fretta. In alternativa potete anche tagliare le patate in tante fette sottili. L’importante è che i pezzi siano piccoli.
Lasciate riposare i cubetti di patate su un canovaccio mentre preparate il formaggio. Anche questo, infatti, va tagliato in tanti cubetti, sempre delle dimensioni del porro.
Fate quindi rosolare la cipolla e l’olio facendo ben attenzione a non bruciarla. Eventualmente usate un goccio, ma proprio un goccio, d’acqua per appassirla.
Aggiungete quindi le patate, aggiustate il sapore con il sale e terminate la cottura cercando di rendere il tutto una pappetta. Aggiungete quindi il formaggio facendolo fondere assieme alle patate in un’unica enorme poltiglia. È essenziale continuare a mescolare il composto finché non si sarà cucinato a dovere (lo noterete dal colore dorato).
Fate formare una crosta sul lato inferiore e poi girate il tutto per fare in modo che si formi una crosta anche sull’altro lato.
Il piatto deve essere servito ben caldo.
Secondo me la cosa più incantata di questa ricetta è il suo sapore magico, direi.

Alcyone Webber

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