By Vincent Stars | marzo 16, 2009 - 8:39 pm - Posted in Marzo 2065

Torneo e Club a Hogwarts

Sembra che Hogwarts sia tornata il centro di molti tornei tradizionali e non. Nello scorso numero della Voce abbiamo parlato del torneo moderno: la B-1! E devo dire che ha riscosso molto successo sia come articolo che come "sport", probabilmente diventato molto popolare tanto da poter competere con il Quidditch tra qualche anno. Si sa però che io sono un tipo abbastanza tradizionalista, soprattutto nell’abbigliamento. Questa mia linea guida mi porta a soffermarmi su vecchi giochi magici che pian piano anch’io inizio a comprendere, stando a stretto contatto con coloro che li praticano qui ad Hogwarts. Naturalmente parlo del gioco delle Gobbiglie e del Torneo che partirà a breve qui a Hogwarts.
fuoco Ho parlato un po’ con coloro che si sono offerti di darmi qualche notizia in più su questo antico Club di Gobbiglie, sicuramente esistente da più di cento anni anche se ultimamente ha perso interesse. «Forse è per questo che la Gringott’s Bank ha deciso di puntare su di noi!» Così parla la quintina Emory Ermenia, quando viene a sapere del mio interesse per il Club e del Torneo che mette in palio una valanga di Galeoni.
Prima di approfondire il discorso, meglio metterci qualche nozione in più sulle Gobbiglie. Sono biglie magiche, uguali alle biglie babbane (così mi dice Emory) tranne per il fatto che spruzzano un liquido puzzolente sulla faccia del giocatore. L’ho provato ed è terribile. Naturalmente non l’ho assaggiato, se ve lo state chiedendo! A Hogwarts, come detto, esiste un club ufficiale di Gobbiglie. Questo Club ha visto una verietà di Capitani, da Eileen Prince (madre del professore e preside di Hogwarts, Severs Piton), al nostro carissimo Eugene Reynolds, entrato a far parte del Club al suo terzo anno e successicamente eletto vicepresidente al quinto anno. Ora purtroppo non ne fa più parte a causa di problemi privati che non hanno una spiegazione ( e se si prova a chiedere qualcosa in merito, minimo ti mangia la mano che stringe la piuma).
Il gioco delle Gobbiglie prevede l’utilizzo di un set per ciascun giocatore. Questi possono essere acquistati direttamente al Club del Ministero, di diversi tipi e colori con la variante nel costo, naturalmente. Entrando nel vivo, le regole del gioco delle Gobbiglie non sono abbastanza articolate e per me ci vuole una sana dose di cu…ore per poter arrivare a vincere una partita. Infatti ad una partita possono partecipare due o tre giocatori, numero variabile in base ai tipi di tornei e in base al tipo di giocatore o casata. Ci sono tre divisi tipi di partita che hanno, di conseguenza, un calcolo del punteggio differente:

1) Jack Gobbiglia.  L’arbitro posiziona al centro una gobbiglia bianca. I giocatori hanno a disposizione un tot di Gobbiglie. Hanno tanti tentativi quante sono le gobbiglie a loro disposizione. Lo scopo del gioco è avvicinarsi il più possibile alla gobbiglia bianca, basta non buttare la propria gobbiglia al di fuori del cerchio. Se un giocatore manda la gobbiglia dell’avversario fuori dal cerchio il punto è suo. (riassunto: porte le tua gobbiglie più vicino alla gobbiglia bianca rispetto a quelle del tuo avversario).

2) La fossa del Serpente. Al centro del cerchio a terra si trova una buca (come quelle da golf). Il cerchio è formato da 5 cerchi sempre più piccoli. Il giocatore deve mandare la gobbiglia il più possibile vicina alla buca facendo attenzione a non farla cadere giù. Gli avversari possono eliminarsi a vicenda cercando di mandare la gobbiglia dell’avversario nel buco. Vince chi ha più gobbiglie in campo e chi ha lanciato la gobbiglia più vicino alla buca nel cerchio più piccolo.

3) Gobbiglie tradizionali. Butta fuori dal cerchio più gobbiglie del tuo avversario.

Se ci sono degli errori nel regolamento non è colpa mia! Questa parte è stata trascritta da una prendiappunti random, presa da una ragazza dai capelli rossi, random anch’essa ovviamente!
Tornando a parlare del Torneo promosso dalla Gringott’s Bank, l’opportunità di poter riconoscere un talento in uno studente di Hogwarts è particolarmente allettante per i ragazzi del Club di Gobbiglie che già fremono per l’inizio, previsto questo mese. Chissà chi sarà l’arbitro di questo Torneo. Spero sia McHoney, mi deve tre pacchi di Cioccorane ed un sacchetto di merendine marinare. No, Matt! Non sono per me, giuro!

Vincent Stars

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By Alfred_Lewis | - 5:35 pm - Posted in Marzo 2065

Discorsi da Prendiappunti
Stralci di conversazione nella redazione della Voce

Redazione della Voce, giovedì 26 febbraio, ore 18.00

Mark: Ho trovato queste mutande rosa nel mio armadietto… Alfred, sono tue?
Clovis: Simon, ma non erano quelle di Emmeth?
Simon: È vero, Clov! Somigliano a quelle di Emmeth… Mark, è chiaro che ti sta facendo la corte. Io mi preoccuperei.
Michael: Capo, DIMMI che sono tue! (ride sguaiatamente)
Alfred: In quelle non mi ci entrerebbe neanche una chiappa, teste di Bolide. E io non metto mutande rosa! Cos’è, volete vedere per credere?
Michael: Che ne sappiamo noi che non rubi le mutande della tua ragazza? E comunque no, nessuno ci tiene a vedere le tue chiappe. (continua a ridere)
Vincent: Se hanno una Cioccorana stampata sul sedere, sono mie!
Alcyone: Sicuro che sia una stampa e non… be’ avete capito, no?
Michael: Una stampa? Non ha una cioccorana stampata sulle mutande… ma un libro! Così convince Elinor a sfogliarlo ogni tanto.
Alfred: La mia vita intima resta tra me e Elinor, ora tornate a farvi i Bolidacci vostri. E che qualcuno tolga l’incanto Gemino da quelle mutande, qui dentro si soffoca!
Vincent: Non Bolidacci, meglio Boccini Vostri! (accarezza una foto di Krystal)
Charlotte: Ma che siete davanti a delle ragazze e che sarebbe meglio evitare questi discorsi sconci l’ avete capito, sì?
Lucy: Salve gen… (guarda le mutande, sbalordita) Scusate, qui si cambia genere di giornale e nessuno dice niente?

Redazione della Voce, sabato 14 marzo, ore 11.30

Shana: Possiamo cacciare i Muldoon dal mio armadietto?
Sean: Armadietto? Non è la dispensa comune della redazione?
Jericho: Vuoi dire che dobbiamo staccare anche i pezzi di formaggio fuso?
Charlotte: Ma che schifo, ragazzi! Sapete quante calorie ha, poi, il formaggio fuso?
Simon: Ma no, Lottie! Fa bene… Ah, e salsa di mirtilli ne avete?
Michael: La salsa si mirtilli l’ha finita Alcyone… ci si è fatta addirittura il bagno!
Alcyone: Non ci ho fatto il bagno! Se i miei capelli sono più scuri è per colpa dell’ultima pozione che ho provato a fare a lezione con il rospo. E comunque sai, Lottie, che sto facendo un articolo proprio sul formaggio?
Sunny: Io proporrei di rinchiuderceli, nel tuo armadietto. Non sia mai che si riesca a finire un numero senza che mi ritrovi i pezzi imbrattati di formaggio o marmellata!
Alfred: Che ci fa quel barattolo vuoto di marmellata rovesciato sopra la magipressa? E soprattutto dov’è finita la marmellata che c’era dentro?
Vincent: Ecco! (batte il pugno sul tavolo) Ora so di cosa è fatto il Porro della Fleetwood!
Mark: Secondo me, della porzione di cervello che manca a Matt!
Simon: Invece di preoccuparvi di cosa sia fatto quel porro, potreste spiegarmi perche l’inchiostro della magipressa sa di mirtilli?
Alfred: (impallidisce) MUUUULDOOOOOON!

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By Alfred_Lewis | - 12:42 pm - Posted in Marzo 2065

Fin dalla sua fondazione, la scuola di Hogwarts pare abbia raccolto un cospicuo numero di menti illuminate, maghi e streghe che sono poi diventati famosi nel nostro mondo, oltre a Non Esseri, i fantasmi, con alle spalle storie di coraggio, perseveranza e spesso talvolta follia. A rileggere gli ultimi numeri di T in condotta verrebbe da pensare che la percentuale media di menti illuminate sia andata inesorabilmente calando nel tempo, ma è ormai una storia trita e ritrita. In genere i primi ad avere un posto nei libri di Storia della Magia sono i Presidi e fin qui non c’è niente di strano. Esiste però al castello qualcun altro che, pur non essendo entrato nelle pagine di storia, ha segnato e segna a tal punto la vita degli studenti da essere ricordato dagli stessi anche a distanza di anni. Badate, non ho detto che viene ricordato con piacere. So che detto così può sembrare stia parlando della Drybottle, ma non è così. C’è qualcuno di molto più vecchio avanti con gli anni che si prende il disturbo di accogliere gli studenti del primo anno e di intrattenere tutti gli altri ogni santo giorno: Pix. Non si può dimenticare nè evitare nè far cadere giù dalle scale. Il massimo che si può sperare è che ti prenda in simpatia, eppure anche questo non è sempre positivo. Può decidere, ad esempio, di prendere in simpatia il primino di turno che cade nel lago durante il tradizionale attraversamento con le barche ad inizio anno, e di conseguenza da quel momento, per almeno un mese, lo sveglierà ogni mattina alle quattro e mezza con un getto di aria bollente dritto nelle orecchie.

disastroDisastro post-Pix

Pare che abbia preso gusto a gironzolare dalle parti della Torre di Divinazione, forse perchè è più facile trovarla vuota o semplicemente perchè ci sono un sacco di cose fragili, adorate dai Poltergeist. Si sa che a queste creature piace rompere, in tutti i sensi. Di recente un gruppo di studenti si è ritrovato malauguratamente dalle parti dell’ex aula di Divinazione in torre e credo che abbia trascorso un pomeriggio "alternativo" a giocare a carte con Pix. Peccato che le carte fossero Tarocchi e che lui sia riuscito in qualche modo a bloccare i presenti al pavimento o al soffitto; più tardi in Sala Comune Medicine continuava ad urlare che il Poltergeist avrebbe pagato per quella trovata, quindi non è stato molto semplice capire quello che raccontava. E sfortunatamente, dopo che gli abbiamo fatto ingurgitare a forza un po’  di Pozione Calmante (forse un po’ troppa), è caduto come un sacco di patate e non ha detto altro. Medicine, non Pix. Immagino sia un’impresa titanica provare a far bere una Pozione Calmante a Pix.
L’ultima sua bravata che mi è stata raccontata ha visto protagonista alcune coppe trafugate dalla Sala Trofei. Il Poltergeist ha sentito l’impellente bisogno di portarle giù al lago per lavarle e nessuno pensa che le abbia lasciate sprofondare solo per un incidente. Poi ha fatto qualcosa che effettivamente in redazione facciamo spesso: ha dato la colpa a Darkem. Ora, non è per voler difendere un mostriciattolo che al primo anno mi ha soffiato nelle orecchie per un mese, però c’è da dire che appena la settimana scorsa Darkem ha voluto spiegarmi nei dettagli come gli antichi egizi estraevano il cervello dal naso dei cadaveri prima della mummificazione. Quindi, tra lui e Pix, di rotelle fuori posto ce ne devono essere parecchie e viene quasi in automatico incolpare l’essere umano, che a rigor di logica dovrebbe avere nel crano un affare grigiastro che si chiama "cervello", al contrario presumibilmente di un Poltergeist. Non è invece certo (stiamo però aprendo le scommesse) che il "piccolo incidente" giù ai Sotterranei sia ugualmente da attribuire a Pix. Io so solo che a causa di una falla nel muro abbiamo avuto un’invasione di acqua salmastra e di Avvincini, di cui uno ancora accampato sotto la poltrona più vicina all’ingresso della Sala Comune. Non so se è collegato, ma qualche giorno fa ho visto Sullivan McGregor che faceva rosolare nel camino comune quello che sembrava proprio un pezzo tranciato di tentacolo della Piovra Gigante. Se ve lo state chiedendo sì, dopo l’ha mangiato.
In base alla testimonianza dei Muldoon (quindi sta a voi decidere se crederci o meno), qualche mese fa circolava in sala docenti un avviso con la proposta di espellere il Poltergeist, proposta che sembra non essere andata in porto e non tanto perchè lo sostengono i gemelli (che d’altra parte sostengono di aver scoperto una seconda luna, quindi…) quanto perchè ad oggi Pix è ancora all’interno delle mura. D’altra parte, visto che è qui praticamente da sempre, se nessun membro della scuola l’ha cacciato finora vuol dire che o è impossibile oppure che è qui che deve stare, tipo una tradizione da conservare, come gli alberi a Natale, i premi per servigi resi alla scuola, i primini che cadono nel lago. Personalmente a me cambia poco se a rompermi i Bolidi è un essere umano o meno, quindi cacciare solo Pix non mi farebbe questa gran differenza.

 

Alfred Lewis

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By vocestudenti | marzo 13, 2009 - 10:13 pm - Posted in Marzo 2065

Se appare una fiamma improvvisa, la vostra vita subirà dei cambiamenti o forse il vostro compagno ha dei problemi col calderone!

Miei carissimi lettori,
eccoci qui nuovamente insieme per scoprire i segreti della Divinazione, professor Lysander permettendo!
Come sempre la nostra redazione è stata invasa dalle vostre lettere, molti di voi mi chiedono consigli, altri mi informano dell’esito di alcuni riti divinatori da loro eseguiti, ma la maggior parte di voi ha lo stesso chiodo fisso: l’Amore.
Ed è per questo che il rito che vi vado a spiegare questo mese riguarda appunto il sentimento più nobile al mondo (no, Capo, non è quello che pensi tu!).
Quindi continuiamo il nostro cammino fra la Divinazione, descrivendo uno degli elementi che meglio si associa all’Amore: il fuoco.

fuoco

Il fuoco da sempre viene associato alla passione, all’amore e a tutto ciò che significa ardere per qualcosa o qualcuno. I rituali divinatori che riguardano questo elemento sono molti e quasi tutti sono legati ai sentimenti, infatti uno dei riti preferiti dalle streghe di un tempo era quello di scrivere sulle nocciole il nome di tutti gli scapoli del villaggio e gettarle nel fuoco! La prima nocciola a saltare fuori dal fuoco avrebbe portato il nome del “fortunato” che le avrebbe sposate!
Ora, il rito che vi vado a descrivere è molto simile a questo, anche se non andremo a scrivere tutti i nomi degli scapoli di Hogwarts, anche perché sono minorenni o perché la Trott sarebbe pronta a schiantarci tutti se tocchiamo uno dei suoi spasimanti…
Il rituale è molto semplice, cercate di trovare un luogo isolato e senza spifferi di vento che potrebbero infastidire il rito; prendete un pezzo di pergamena e scrivete su di esso il nome del ragazzo che vi piace, cercate di usare inchiostro rosso, ma se non lo avete, nero va benissimo! Dopo prendete una candela bianca e accendetela, aspettate che la fiamma si raddrizzi e infine passateci sopra il vostro pezzo di pergamena. Osservate attentamente la fiamma e aspettate che questa tocchi almeno la prima lettera del nome che avete scritto prima di spegnerla, altrimenti il rituale non avrà esito. In base ai movimenti della fiamma, ci stanno vari responsi, ve ne scrivo alcuni qui di seguito:

  • se la fiamma si piega verso destra, la vostra situazione sentimentale cambierà in meglio.
  • se la fiamma si piega verso sinistra, la vostra situazione sentimentale cambierà in peggio.
  • se la fiamma cresce d’intensità, indica un tradimento dalla persona amata.

Questi sono solo alcuni dei responsi, quindi se facendo il rito incontrate forme differenti della fiamma basta solo che mi mandiate un gufo, e vi risponderò all’istante!
Ma adesso passiamo alle vostre lettere. La prima è quella di Grifetta Triste che mi scrive:

Cara Lucy, è da un po’ di tempo che volevo porti questa domanda. Ogni volta che capito insieme ad S., il ragazzo che mi piace, a Pozioni il fumo che sprigiona il mio calderone è nero, devo prenderlo come un segno negativo? Grazie.

Cara Grifetta Triste, effettivamente la cosa non è di buon auspicio, sia perché il fumo nero potrebbe indicare negatività fra te ed S., ma soprattutto perché vuol dire che la tua pozione è pessima e che sicuro al 100% stai per prendere una bella T!

Passiamo alla lettera di MagoMacho:

Lucy, non vorrei passare per una femminuccia, ma m’interessava sapere se c’è un rituale da fare per capire se si è apprezzati per come ci si veste! Sai com’è, tutti ti dicono che sei figo ma alla fine ti ridono alle spalle! Ho fiducia in te. MagoMacho.

Carissimo MagoMacho, che io sappia, non esiste un vero e proprio rito divinatorio che ti possa essere d’aiuto per il tuo problema. Ma te ne propongo uno semplice semplice che ti può servire! Guardati ogni giorno allo specchio e cerca di capire se sei messo decente o meno; se anche dopo questo rito ti ridono ancora alle spalle, dirti di consultare un buono stilista mi sembra l’unica possibilità!
Il nostro appuntamento per questo mese finisce qui. Aspetto i vostri numerosi gufi.

Lucy Perry

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By Loreen_Wallace | - 9:35 pm - Posted in Marzo 2065

In sferovisione dal corridoio di Storia della Magia, sotto il quadro della Veggente Cieca che però non è cieca perchè Elizabeth Wonders ci ha detto che ha il Terzo Occhio. Non vuole farcelo vedere perchè si vergogna e non risponde mai alle nostre legittimissime domande, del tipo "Lo porti a spasso come un Crup? E cosa mangia? Perchè mangia, vero?". Insomma, noi siamo esploratori, non è giusto che tre quarti dei quadri del castello si rifiutano di farci dare un’occhiata alle loro tele! Le armature non sono così schizzinose, qualche settimana fa una ci ha permesso di tenere a turno la sua alabarda, anche se poi ci è sfuggita ed è caduta a terra dove fino ad un momento prima c’era il professor Sabu. Ma state tranquilli, lui non si è spaventato, non si è accorto proprio di niente. Il problema è stato riuscire a far rinvenire il suo elfo domestico, ecco.
E dicevamo del corridoio, sì. In realtà non eravamo lì tutti e due, c’era solo Sean, anche se ora non ricordiamo bene se era Jericho con la divisa del Grifondoro, ma tanto è uguale. Quindi, nel dubbio su chi dei due era lì, parliamo come se ci fossimo stati tutti e due, così il nostro amato pubblico di lettori non si confonde. Come sapete, nel corridoio di Storia della Magia non succede mai niente di interessante, a parte quella volta che una palla di neve gigante si è inspiegabilmente materializzata davanti all’aula di Storia, impedendo l’accesso per tutta la durata della lezione del quarto anno, che solo per puro caso è quella che seguiamo noi. Mentre eravamo intenti a fare due chiacchiere con la cornice vuota della Veggente Cieca, il corridoio è stato invaso da un branco di creature orripilanti, che hanno una testa, due gambe, due braccia e un naso come noi, ma portano la gonna. Questo gruppetto di ragazze – puah! – ci ha fatto notare una scatola impacchettata che qualcuno doveva aver dimenticato sul pavimento. Noi abbiamo cercato di prenderla, ma il professor Fleetwood ci ha fermati e… UH! Abbiamo una stratosferica notizia in anteprima! Il professor Fleetwood è una donna! Incredibile, vero? Ah ma noi lo sapevamo, nessuno ci voleva credere. E invece è proprio una donna, come la professoressa Carmichael, Elfman, Keynes, la preside Wallace e Lysander. Su di lui non eravamo sicuri ma è stata la professoressa Fleetwood a dirlo, perchè ci ha rivelato che se uno ha i capelli lunghi e fluenti allora è una donna. Se l’ha detto lei!
scimmiaMa non divaghiamo. Anche se non siamo riusciti a prenderla, la scatola si è aperta da sola ed è uscita una fantasticherrima scimmia, con un paio di piatti in mano. Sembrava tanto sola, poverina, e ci ha chiesto di giocare con lei. Cioè, non ce l’ha proprio chiesto, è come quando il vicecapo McBryant mi dice che dobbiamo andare in Sala Comune a fare i compiti. Quando ha battuto i piatti – la scimmia, non il vicepreside – non è stato molto bello, però è servito a portarci dentro la scatola. E sapete cosa c’era lì dentro? Un CIRCO! Un sacco di gente sugli spalti e anche gente chiusa nelle gabbie. Loro non sembravano molto felici, a dire il vero. La scimmia ci ha ripetuto che dovevamo giocare, perchè altrimenti non ci avrebbe fatti uscire. Noi pensavamo che volesse offrirci la cena, ma prima ha voluto veder saltare la professoressa Fleetwood che era vestita… Be’, non l’abbiamo capito. Amy Fayray – lei saltava la corda con noi – dopo ci ha detto che era vestita come una danzatrice del ventre, o almeno così sembrava, tra le risate non siamo riusciti a capire bene quello che diceva. Noi avevamo l’impressione che la professoressa si stesse sciogliendo, perchè pendeva dappertutto però… Però lei ha detto di non dirlo a nessuno e noi non lo diremo, quindi non insistete. Noi e Amy – o meglio, quello di noi che era materialmente lì – ci siamo ritrovati un turbante in testa e un paio di barbe. Una barba, non è fantastico? Lei non lo trovava fantastico, forse perchè le ragazze non la portano la barba. La scimmia ha voluto che fosse la professoressa a saltare la corda, però non è giusto, l’ha fatta saltare solo a lei! Anche il gioco acrobatico con le palline era bello, ma quello è toccato alle altre tre, Ginny Williams, Lucy Perry – che è nella Voce e sa tuttissimo sulla Divinazione, infatti i compiti ce li fa lei – e Elsbeth Yurath, che si sono ritrovate calve come tre palle da bowling. Sapete cos’è il bowling? Lo fanno i Babbani, si prende una pluffa sgonfia e si riempie di gemme prese dalle Clessidre delle Case e… No forse era un po’ diverso. Insomma, ci siamo ritrovati noi a far saltare la corda alla professoressa Fleetwood – che aveva dei capelli biondissimi e lunghissimi, ed è stato allora che ha detto che era una donna perchè aveva i capelli lunghi – e l’altro gruppo a giocare con le palline. Era quasi arrivato il nostro turno di saltare la corda, quando la scimmia ci ha proposto degli indovinelli. La risposta del nostro era sicuramente il koala, mentre lei insisteva a dire che era il procione o una cosa così. Le altre ragazze – puah! – hanno indovinato, perchè devono sempre far vedere che sanno tutto e per colpa loro la scimmia ci ha buttato fuori dal circo e la scatola è sparita. Non avevamo neanche più la barba e questo ci ha reso molto tristi. Non abbiamo spiccicato parola per ben 40 secondi. Ci siamo ripresi quando abbiamo notato che la scimmia ci aveva lasciato un regalo. Per qualche giorno ognuno dei giocatori ha avuto buffe e interessantissime tendenze a comportarsi come certi animali: Ginny si è messa a rincorrere topi (la parte più interessante era però quando li acchiappava), Amy rincorreva le cose che brillavano (e questo è stato un problema, perchè nell’ultima partita ha avvisato il Boccino e stava per gettarsi dagli spalti), Elsbeth si addormentava se restava ferma per mezzo minuto (infatti ha intasato per mezz’ora le scale del terzo piano, perchè se ne stava lì distesa a russare e nessuno poteva passare), Lucy ha riempito la Sala Comune di Tassorosso di noci e nocciole perchè doveva far scorta per il prossimo inverno (per smaltirne un po’ ne abbiamo estratto un succo da diluire col succo di zucca del resto della scuola, a colazione). La Fleetwood ha passato cinque giorni ad odorare il didietro della gente, come i cani, e crediamo sia stato imbarazzante quando l’ha fatto con l’ispettore ministeriale, quel Sheridan lì. A noi non sembra essere successo niente. Fissiamo la gente, chiediamo sempre "perchè", prendiamo in prestito il cibo dalle cucine… L’unica differenza è che per qualche giorno Sean si è lavato con la saliva, e lo stesso ha fatto con tutto quello che capitava, il cibo, i libri, le pergamene, la testa di Jericho.
In tutto questo trambusto, noi abbiamo chiesto alla Fleetwood se potevamo tenere un koala a scuola, ma ha detto di no. Insomma, il mese scorso ci ha detto che non se ne parlava di tenere un condor o una puzzola o un cucciolo di canguro o di coccodrillo, non può essere contro il regolamento anche tenere un koala. Lo sappiamo che mangiano tanto, anche Eugene Reynolds e Michael Strawberry mangiano tanto, però i Tassorosso se li tengono!

 KESTRELS SPACCANO!

 Sean & Jericho Muldoon

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By Alfred_Lewis | marzo 8, 2009 - 7:26 pm - Posted in Marzo 2065

I limiti del collezionismo

Ad almeno tre studenti su quattro (quindi con l’eccezione di un Tassorosso una volta ogni tanto) sarà capitato in qualche occasione di minacciare qualcuno di affatturarlo, farlo cadere dalle scale della torre di Astronomia, gettarlo nel Lago Nero e altre simili, comuni e un po’ banali azioni di vendetta. Qualche altra volta, però, capita di sentire qualche minaccia più originale, tipo quelle che ci siamo inventati in redazione per gente che non sta mai ferma come i Muldoon, Darkem e Harvarest: "se non la pianti, ti rimpicciolisco e ti chiudo in una bottiglia". Ad onor del vero, quando ero io al quarto anno, Archie Sinclair usava con me espressioni simili, e questa è la prova che talvolta si riesce a far perdere la pazienza persino ad un Tassorosso. Ovviamente nessuno l’ha mai messo in pratica qui al castello. Là fuori, invece, pare che qualcuno l’abbia fatto davvero. Certo, non si tratta di mettere sotto vetro degli esseri umani, ma comunque ci avviciniamo.
draghettoRisale ad appena una settimana fa una notizia che ha generato un piccolo scandalo tra le associazioni di animalisti del nostro mondo. Il 21 marzo, mentre il Profeta intitolava "Oggetti di dubbia origine in mostra al Museo delle IncantArti di Boston" una colonnina piuttosto confusa sulla nuova mostra al museo di oggetti incantati della Boston inglese, il Wizarding Post già riportava la testimonianza di un Dragonologo australiano, Dominic Quenn, circa un particolare pezzo della suddetta mostra. Penserete a questo punto che si stia parlando di un pezzo di Drago importato e venduto illegalmente agli organizzatori della mostra. Si tratta, invece, di un cilindro di vetro di circa cinquanta centimetri, in cui è immerso in placenta quello che ha tutta l’aria di essere un cucciolo di Drago. Premetto che non sono responsabile dei vostri stomaci, perciò se già la foto vi ha impressionato, smettete di leggere e non venite a lamentarvi con me. Il già citato articolo del Profeta ha azzardato perfino l’ipotesi che sia un falso, opera di uno scultore pagato fior di Galeoni, ma la testimonianza del Dragonologo non solo smentisce la teoria del falso, ma avanza il dubbio che ha aizzato gli animalisti contro il museo di Boston e il Corpo delle Convenzioni dei Commerci Magici Internazionali che ha firmato il permesso di importazione. Il signor Quenn ha chiesto le prove del fatto che il cucciolo di Drago fosse già morto e che dunque solo in seguito a morte naturale sia stato messo sotto vetro a mo’ di fenomeno da baraccone. Sul Wizarding Post, infatti, si legge: «È già di per sé vergognoso che una creatura vivente venga esposta in queste condizioni, perciò in nome della civiltà pretendo che i maghi sappiano come sono andate veramente le cose. Che è successo davvero al cucciolo?».
Capita di vedere nelle farmacie e nella stessa dispensa di Pozioni animali sotto vetro. Per i Draghi esiste una legislazione particolare, dato che ormai nascono e si riproducono solo in cattività in allevamenti controllati e sono specie magica protetta. Secondo la legge, non si può, per nessun motivo, prelevare un cucciolo di Drago vivo per fare esperimenti che portino alla sua morte o addirittura provocarne la morte per venderlo a collezionisti. Solo nel caso in cui il cucciolo non sopravviva di suo, l’allevatore può decidere cosa farne, sebbene l’iter buracratico sia bello lungo. Svendere un cucciolo di Drago stecchito non è facile come commerciare le scaglie, la pelle, le corde di cuore, la polvere delle loro corna. Tutte queste cose possono essere prelevate dall’animale senza provocarne il decesso, comprese le corde di cuore con cui si fabbricano le anime delle bacchette dato che ogni Drago può fornirne a centinaia senza per questo subire al cuore danni tali da pregiudicarne l’esistenza. Il problema sollevato dal signor Quenn dunque è proprio questo: dove sono i documenti che attestano la morte di questo cucciolo? Infatti, misteriosamente, il veterinario dell’allevamento neozelandese (l’esemplare è un cucciolo di Opaleye degli Antipodi), che ha attestato il decesso in fase neo natale, non si trova. L’Ufficio Ricerca e Regolamentazione Draghi sta collaborando con l’Ufficio Internazionale della Legge sulla Magia per venire a capo della situazione e ritrovare almeno una pergamena che chiarisca questa situazione. Pressato dai gruppi animalisti e da una rappresentanza solidale degli allevatori di Draghi inglesi, il Ministero della Magia ha messo in allarme le figure più disparate, da due Guaritori del San Mungo e due Pozionisti, a cui presumibilmente verrà richiesta l’autopsia del cucciolo, ai membri del Comitato di Trasfigurazione Sperimentale, presso il cui ufficio il cilindro col Drago è tuttora conservato, per fugare qualsiasi dubbio rimasto sull’eventualità del falso – eventualità in cui probabilmente il Ministero ha sperato per cavarsi d’impiccio più facilmente. Una dipendente di questa sezione, Amelia Ward, conferma invece che la Trasfigurazione non c’entra nulla. «Si poteva ipotizzare un tentativo di contraffazione, magari la creazione di un Ibrido ben mimetizzato, o addirittura la modificazione di un rettile tramite un paio di Scambi. Ma come accade spesso la spiegazione più semplice è quella giusta. Niente da fare, è un cucciolo autentico». Non esiste testimonianza più di prima mano di questa, dato che quelle riportate sono parole di mia madre.
Dunque, le possibilità di conclusione di questa storia non sono molte. Se vengono ritrovati documenti attestanti la morte del cucciolo prima dell’imbottigliamento e senza la presenza di circostanze artificiali, gli animalisti dovranno mettersi il cuore in pace; crudele, schifoso, disumano, quello che volete, ma è legale. Se invece i conti burocratici non tornano, l’allevamento in Nuova Zelanda passerà guai seri. Sia come sia, c’è come al solito una triste verità da affrontare: il cucciolo sotto vetro si trova e sotto vetro resterà. Di un certo una multa non potrà riportarlo indietro.

Alfred Lewis

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