By Anne Burton | maggio 31, 2014 - 10:38 am - Posted in Maggio-Giugno 2070

Non ci son più draghi e Basilischi… e le Fenici son morte da un pezzo

INTANTO LA' FUORI…

Avete presente quel pezzo di Erumpent che qualche volta ha allietato le lezioni di Cura delle Creature Magiche? Ecco, al di là del fatto che almeno due terzi del suo lustro dipendono dalla parentela che ha con la sottoscritta, vorrei render noto alla popolazione di Hogwarts che si tratta del campione nazionale di Drago, Fenice e Basilisco, perlomeno nella sua versione più classica e visto che quella avanzata non è mai stata ufficializzata come torneo nazionale perché li batterei tutti. Non credo quindi che servano altre presentazioni – anche perché avrete visto quel bel faccino in foto mille volte tra queste pagine o su La Civetta dello Sport o persino in articoli che hanno a che vedere con il Cavalierato di Mornay, ma Robert va bene questa posa per la foto? McReady ha sbaragliato la concorrenza agguerrita (si, là fuori questo è un torneo serio) pronta a contendersi i premi messi in palio, compreso un pregiato tavolo in legno d'acero che porta incisi la data ed il nome del vincitore ed il cospicuo gruzzoletto con cui  ilgiornalista de La Civetta ha confermato che comprerà un crup per la sua cugina adorata. Ho sue foto decisamente imbarazzanti e sono pronta ad usarle, sapete com'è. Ma torniamo alla finale del Torneo che, come dovreste sapere, si è svolta a Tinworth la prima settimana di Maggio. A contendersi il titolo di campione, del resto, sono arrivati due visi abbastanza noti al castello così come tra le fila dei Serpeverde. E' stata infatti tinta esclusivamente di verde e argento, la sfida finale che ha visto contrapposti Robert McReady e Thomas Tacchi che, per chi – come me – non ha avuto modo di conoscerlo, è comunque un discendente di Salazar, mi hanno confermato. Quel che è certo, però, riguarda l'organizzazione del Torneo per la quale, chi ha aperto il portafoglio zannuto, non ha badato a spese. Alte siepi lavorate in modo da assumere le sembianze delle tre creature prescelte per il gioco, sentieri finemente battuti e persino giochi a tema per i più piccoli, hanno fatto da cornice alla finale che non ti aspetti, soprattutto se si considera che i due ex verde-argento hanno sbaragliato la concorrenza di agguerriti sfidanti tra i quali Roger Finnes, ormai ex campione in carica del Torneo o Elisabeth Worshworth, dipendente del Ministero della Magia e strega lancia minaccia a ore dodici nel tempo libero, da quel che mi è stato riferito su di lei. Non deve aver preso proprio bene l'impossibilità di accedere alla finale a causa di un – cito – sbarbatello soldatino di Mornay.
Sorvolando però su quello che ha fatto da contorno alla gara vera e propria, credo sia meglio venire al dunque prima che mi scordi di essere una scribacchina ligia al dovere e ricordi invece benissimo l'uso di antiche magie scozzesi che fanno cascare la lingua alla signorina zitella ministeriale. Dicevo… a dirigere l'incontro, così come altri prima della finale, l'ormai onnipresente nel settore Peter Golish, nano mago di fama mondiale e statura anche minore di quella della persona più bassa cui potete pensare. Golish ha tenuto a mettere in chiaro le regole dell'incontro – sempre le stesse, non c'è pericolo che cambino – sin da subito, affiancato in questo compito dai due arbitri di postazione schierati per eventuali risposte mnemoniche del tavolo posto tra i due contendenti.
Non ce n'è stato però bisogno, lo dico subito. Il cavallo alato di pedigree scozzese è infatti andato inizialmente sotto, battuto dal potere di resurrezione della Fenice scelta da Tacchi che ha sbaragliato il Basilisco proposto dall'alfiere di Mornay in uno scontro epocale che ha visto la riproduzione persino di un qualche verso corrispondente ad un sibilo o un rantolo mal riuscito, mi hanno confermato i cugini le mie fonti. Tutt'altra musica è però arrivata con il secondo assalto che si potrebbe anche intitolare "essere testardi nel 2070" visto che, non pago della prima figurina di coccorana rimediata, il giornalista de La Civetta si è ostinato a ripetere quello che in molti vedono come il simbolo della sua ex casata: Basilisco. Di nuovo e con il rischio di perdere direttamente per due a zero e via. Ma se gli scozzesi non cambiano, per fortuna del giornalista lo stesso non si può dire dei maghi di origine italiana, come il cognome dell'ex Serpeverde conferma benissimo. Al Basilisco di McReady viene infatti contrapposto un Drago… che è finito pietrificato ed ucciso in men che non si dica, metaforicamente parlando. Uno a uno e tutto da rifare per Tacchi – da una parte – o da sperare per ribaltare del tutto i giochi, per quanto riguarda McReady.
E come sapete… è quello che è successo, visto il risultato finale. Attimini di suspense – come è giusto – hanno animato gli istanti immediatamente antecedenti il terzo assalto, con gli occhi degli spettatori puntati sul tavolo in attesa di veder dita piegarsi in una forma più che in un'altra. Ma se Tacchi ha optato per la strategia iniziale – leggasi Fenice – sperando che lo scozzese si ostinasse ancora una volta con il Basilisco, la furbata di famiglia arriva nel momento in cui il gesto dei montanaro scozzese mette invece in evidenza uno splendido… drago. Vittoria e titolo in un gesto solo, in pratica. O perlomeno prima che il sobrio ambiente che ha fatto da cornice all'evento, non sia esploso sotto una serie di MCREADY! che – lo giuro sulla testa vuota della Gow – non so davvero da dove possa essersi originato. Non si fanno certe cose, scozzesi vi amo da morire buzzurri!

Forse non era il Torneo più giusto per gli studenti di Hogwarts. Forse – più semplicemente – gli interessi della popolazione studentesca ormai vertono più sull'ultima acconciatura proposta da Streghetta 2000 o la nuovissima scopa che verrà lanciata in concomitanza con l'inizio del prossimo Campionato di Quidditch, che volete che vi dica. Ho anche pensato di aver preso un grosso Lumos Maxima io, nel credere che una sana competizione unita alla necessaria dose di fortuna potesse smuovere gli elettroencefalogrammi piatti di chi si scuote solo se per il corridoio passa Amber Wolf o il Milo Welsh di turno, ma la verità è che questa scuola è morta. Si, avete capito bene: è morta. O certo, per Tosca, potete anche dirmi che ci sono tanti club e attività ludiche extrascolastiche, certo. Convinti voi…
Visto che non voglio tediarvi con le mie considerazioni personali sull'andamento di Hogwarts e di chi la frequenta – mi accontenterò di parlarne con Ivy non appena smette di ripassare questa o quella materia per la trecentesima volta – è meglio se vado dritta al punto e cerco di rendervi partecipi di quello che doveva essere un bel Torneo aperto a tutti e che si è invece rivelato un'occasione per conoscere qualche studente più piccolo che ancora (fortunatamente) non ha perso la voglia di giocare e divertirsi anche solo a sbattere un pugno sul tavolo e tirar fuori figure di ogni genere, comprese quelle da troll. E anche se li batto anche in questo caso.
Wynne Wiggles è stata forse la prima a colpirmi, per come si è posta durante il Torneo e per quello che ha dimostrato con il procedere dello stesso. In egual modo devo fare i complimenti a Trevor Heartquacke che si è dovuto arrendere praticamente in finale, ma che ha mostrato anche lui una buona tempra, oltre che velocità visto che – a differenza del Torneo ufficiale per gli adulti – in questa simil competizione ci sono stati diversi pari merito che hanno richiesto l'intervento del tavolo mnemonico e del suo responso. Un po' opachi, probabilmente a causa degli esami in arrivo, le prestazioni di Chelsea Cavendish e Sophie Gallagher anche se, perlomeno per quanto riguarda la Grifondoro, secondo me ha giocato un tiro mancino la presenza del docente di Babbanologia a presiedere ogni incontro. Si sa che spesso la vicinanza dei parenti può giocare brutti scherzi, un po' come Stephen Medicine quando lo si vede in compagnia di suo cugino: non è la stessa cosa, dai!
Se la semifinale tra Trevor Heartquacke e Vaniglia Price – però – ha visto la quintina Grifondoro rompere ogni indugio e portarsi in vantaggio per prima con il suo maestoso Drago che si è contrapposto alla Fenice del Corvonero, il primino bronzo-blu non ha di certo tardato a mostrare anche lui una certa caparbietà nelle scelte, per la serie chi ben comincia a mostrare determinate caratteristiche già dal primo anno… non vogliamo sapere come potrebbe diventare una volta cresciuto all'ombra di Cosetta, per giunta. Trevor ha quindi deciso di riproporre la Fenice, aprendo pollice e mignolo nella chiara ed inequivocabile simbologia del caso. Con il punteggio di uno pari e con davanti a loro l'ultimo assalto possibile per cercare di spuntarla sull'avversario ed accedere in questo modo alla finale, Vaniglia e Trevor hanno però pensato bene di affidare il proprio destino alla velocità di battuta sul tavolo, più che al simbolo scelto per provare a chiudere l'incontro. Entrambi gli studenti, infatti, hanno optato per la maestosità e l'aggressività del Drago, sperando in questo modo di spazzar via in un baleno l'eventuale Fenice messa sul tavolo dalla controparte. Come succede in questi casi e come previsto dal regolamento, quindi, si è dovuti ricorrere al responso del tavolo mnemonico che, realizzato tramite complessi incantesimi aritmantici, trasfiguratori e runici, individua il giocatore più lesto nel battere il pugno sulla sua superficie attraverso un alone arancionato più evidente sul lato del tavolo occupato da chi si è mostrato più rapido, in questo caso il primino Corvonero che ha così avuto la possibilità di accedere alla finale, direttamente contro un suo coetaneo e concasata ovvero quel Jackson Harris che – zitto zitto – è risalito sino alla semifinale tra primini all'arrembaggio contro Dorian Laenhagen. Per intenderci, Laenhagen è quel discendente di Godric che potete vedere spesso in compagnia del… verme solitario, visto che sembra quasi preferisca più la compagnia dei ciuffi d'erba in giardino più che quella degli esseri umani che circolano per il castello ti comprendo, fratello.
Anche nel caso di questa seconda semifinale, tuttavia, si è dovuto far ricorso al responso del tavolo incantato che mi è stato concesso come favore personale direttamente dagli organizzatori del vero Torneo. E, nella migliore delle tradizioni, anche in questo caso l'assalto "incriminato" è stato l'ultimo, neanche a farlo di proposito per cercare di aumentare il pathos dei pochi spettatori giunti ad assistere in Sala Grande. Ma andiamo con ordine, si. Byron Cavendish dà ufficialmente inizio alla competizione e sbam! Fenice bronzo-blu contro Basilisco rosso-oro, risultato scontato visto che neppure una creatura oscura come quel serpentone lì può credere di scamparla contro chi è in grado di risorgere dalle proprie ceneri. Jackson gongola – ti ho visto, cosa credi – e Dorian si ostina nella ricerca di "pietrificare" l'avversario attraverso il potere metaforico di un secondo Basilisco. Per fortuna del Grifondoro, però, questa volta Harris gli oppone un Drago, di certo più focoso ma impossibilitato a battere la figura in questione. E quindi si arriva sul punteggio di parità, mentre qualcuno continua a muoversi sugli "spalti" come fosse in preda ad un Concussio mal riuscito. Terzo assalto in stile memoria tattile del boccino a Quidditch, come vi ho già anticipato; entrambi gli studenti del primo anno scelgono infatti di opporre pollice, mignolo e medio stesi bene in avanti, così che, per mia somma gioia che amo queste cose, lo sguardo di tutti i presenti (o perlomeno di quelli più vicini all'oggetto del contendere) possono osservare la scia arancionata che persiste ancora sul lato di Harris mentre quella di Laenhagen è già scomparsa alla vista. Ed in questo modo si chiude anche il Torneo, con la vittoria del Corvonero e di tutti i suoi concasati, che di certo non hanno perso occasione per vantarsi anche di questo piccolo trionfo. 
In conclusione, se qualcuno di voi – a questo punto – si aspetta qualche dichiarazione del vincitore o dramma esistenziale degli sconfitti… vi dico già che non li troverete. Non è tanto una questione che ha a che fare con Jackson o Dorian, però, quanto con l'amara constatazione che non posso esimermi dal fare, considerando quello che vedo attorno, ossia piattume. Ma visto che mi hanno costretto sono una scribacchina che tiene al proprio lavoro e cerca di comprendere qual è l'umore dei lettori… avete tutta l'estate per pensare a cosa vorreste vedere tra le pagine di questo giornale come all'interno della scuola che tutti frequentiamo. Ecco, se vi va, fatemelo sapere. Se sono riuscita a portare un Torneo nazionale all'interno di Hogwarts nulla (o quasi) mi è impossibile.

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il quarto anno e, come tiene a sottolineare, anche il corso di Cura delle Creature Magiche, Jer compreso. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione principale – per ammissione – è quella di salvare il mondo magico da Betty Chisholm ed i suoi romanzi.
By vocestudenti | maggio 25, 2014 - 7:54 pm - Posted in Maggio-Giugno 2070

Immaginavo sarebbe arrivata anche a me una letterina del genere, prima o poi, o forse semplicemente un po' ci speravo. Mi sembra ieri il giorno in cui queste lettere le ho mandate a settimini appena usciti da Hogwarts, e invece eccomi qui con in mano un paio di righe da parte di Leroi. E sebbene abbia letto diversi articoli di questa serie, prima di pensare a come buttar giù due righe che non fossero banali e potessero realmente servire a qualcosa e a qualcuno – non fraintendetemi, non credo di aver avuto un'illuminazione divina e né che la avrete voi dopo aver letto queste righe, ma mi piace pensare che possa essere utile, quantomeno a me – non mi ero preoccupata troppo dello strano significato di questa domanda: Che Voce ti dai? Appurato che, come ha ribadito anche Harriet, nessuno di noi ha le risposte a domande esistenziali,  proverò a dare una mia idea di tutta la faccenda e a fornire un contributo a quello che possiamo quasi considerare un coro eterogeneo. E' strano vedere quante cose possano cambiare in un periodo di transizione come quello che ci porta dal concepire un là fuori a, quasi senza accorgercene, un improvviso balzo qua fuori.

Qualcuno direbbe che si tratta di una sottigliezza linguistica e nulla più, ma io non sono d'accordo. Qualcun altro, magari i più artistici o cavillosi tra noi, direbbe che è una evoluzione necessaria dettata dal semplice cambio di prospettiva; come quando, guardando il Lago Nero, vi accorgete che la linea dell'orizzonte è proprio all'altezza dei vostri occhi e davanti al vostro naso, e che vi lascia intravedere più o meno acqua a seconda di quanto in alto siete disposti a portare il vostro sguardo. E' banale e ovvio, ma fateci caso la prossima volta che sarete sulla sua riva e cercare di convincere qualche primino che avete un modo infallibile per fargli vedere la piovra gigante e che lo farete solo in cambio della sua intera scorta di cioccorane. Qualsiasi sia il motivo, comunque, la linea che divide lo status di studente del castello da quello di qualcuno che è riuscito a uscire da lì - il che non necessariamente ha connotazione positiva come potrebbe sembrare a settimini impazienti di magarsi – c'è ed è ben marcata, come quella che lega i Muldoon ai Kestrels o Harrenhal ai cappelli, tanto per fare due esempi. Senza essere brutale o ingigantire le cose, là dentro si danno per scontate troppe cose. La realtà del castello sarà talmente radicata in voi dopo sette anni di convivenza, abitudini e compagnia cantante, che accorgervi che le cose non vanno esattamente come ormai siete convinti vadano potrebbe per alcuni versi risultarvi traumatico. In tanti hanno provato a scoppiare questa bolla di sapone in cui molti sembrano rinchiudersi, ma è meglio soffiarci sopra che aspettare scoppi in modi più improvvisi e meno pacifici. Come con l'essere ricoverati d'urgenza al San Mungo al reparto di igiene mentale. A qualcuno è successo anche questo. Vi faccio giusto un paio di esempi, tanto per rendere l'idea. La garanzia di tre pasti al giorno senza alcuna fatica da parte vostra se non preparare psicologicamente la mandibola e i vostri denti, tanto per cominciare, ma analogamente tutto ciò che discende direttamente dalla presenza di numerosi elfi domestici tra le mura scolastiche. Il non vederli abitua a pensare che le camere si sistemino da sole per magia… o che, se vogliamo essere proprio eretici, il cibo si cucini da solo in barba alle leggi di Gamp. L'idea di tirar fuori le vecchie ricette di Dorothy o Alcyone, stavolta per provare a farle e non solo per sbavare copiosamente sulle foto, vi stuzzicherà non poco. E non scoraggiatevi se inizialmente – o non solo, insomma non tutti possono avere talenti in tutti i campi – vi usciranno male. Personalmente, se può consolarvi leggermente, vivo con Vinnica e Rowena e i primi tempi abbiamo quasi fatto scoppiare degli aggeggi babbani nel tentativo di fare i pop-corn (quindi insomma, non proprio opere di alta cucina). 

Per non parlare poi del fatto che Hogwarts è un mondo a parte. Qualunque cosa ti serva, è a portata di mano e facilmente raggiungibile, con tragitti che non durano più di venti minuti complessivamente – nel caso estremo in cui dobbiate andare dal limitare della foresta fin sopra alla torre di Astronomia – e non presentano grandi difficoltà: ti serve un libro, vai in biblioteca; ti serve una persona, hai più o meno idea di dove potrebbe essere; ti va un giro in scopa, il campo di Quidditch è pronto ad accoglierti. Per avere un vantaggio simile, una volta fuori, dovete necessariamente essere capaci di smaterializzarvi… e non sempre basta. E per la rubrica chi bolide se ne frega, vi sorbirete un altro dei miei aneddoti da magata libera e felice, giusto perché qualcuno mi ha detto che in realtà dovrei darvi uno spaccato di cosa fa uno studente una volta finita la carriera scolastica – ma tranquilli, non vi ammorberò troppo – e quindi vi assicuro che è molto comodo alzarsi e avere l'aula a pochi piani sotto. Attualmente frequento la Sabu, anche se non per stalkerare la Burton come può dire chi pensa che io la voglia copiare in tutto e per tutto, e vi assicuro che riuscire a beccare la passaporta giusta all'orario giusto non è impresa facile, tanto che anche il mio caro Ismail Zucca Fehr ha spesso problemi di questo tipo. Infatti facciamo spesso ritardo insieme e non perché ci facciamo foto da mandare ad Anne. Su una cosa potete star certi; uscire da Hogwarts vi fa cambiare, ma non radicalmente. Infatti la mia vita è ancora una Macedonia – a proposito avete visto quanto siamo brave io e Chris con la Scopalinda? Per brave intendo che facciamo spettacolari incidenti – e ancora non sono riuscita a imparare ad essere sintetica. Ai pochi temerari che sono arrivati a legger fin qui, posso lasciare le conclusioni del mio flusso di coscienza.

Non posso dire se la vita qua fuori sia meglio o peggio di quella là dentro, ma posso dirvi che dovrete dire bye bye a un mucchio di cose che davate per scontato, ed essere pronti ad accettare i cambiamenti con spirito critico. Se siete dei Grifondoro nel cuore, come me, sarete ben felici di scoprire che le occasioni per lagnarsi non mancano… anzi! E poi fa bene cambiare routine. Ma non mi sono scordata di rispondere alla domanda! Dicono che non conosciamo davvero la nostra voce, cioè che la voce che ci sentono gli altri è sempre diversa da quella che avvertiamo quando ci sentiamo parlare… perciò secondo me il punto focale non è cercare di inquadrarsi in una Voce, ma ascoltare quelle degli altri in modo che la vostra – qualunque sia – non strida troppo. Che poi parliate all'unisono con qualcuno o siate una tipica voce fuori dal coro, beh, spetta a ognuno decidere. L'importante è non parlare da soli, che concentrarsi troppo e solo sulla propria voce risulta ridondante e alla lunga spiacevole, oltre che improduttivo.

N.B.: fonti attendibili mi hanno rivelato che, quando una persona riascolta la propria voce registrata – deve essere qualche diavoleria elettronica – nella maggior parte dei casi se ne vergogna o ritiene di avere una brutta voce. A meno che non la contempli narcisisticamente, e allora si spiegano tante – tante, tante, tante – cose. 

Margareth Lowenn. Ex Grifondoro fresca di studi e con la mania del multitasking. Non ha perso il vizio di voler fare troppe cose contemporaneamente, infatti studia all'Accademia di Aritmanzia e corre con la Scopalinda in GT2. Ma la cosa che le riesce davvero bene, da sempre, è attaccare bottone anche coi muri, con metodi poco ortodossi che prevedono abbracci e stridolini e che è un miracolo non le abbiano ancora provocato qualche schiantesimo. Continua anche da fuori ad essere un'appassionata della Voce e a nutrire meno simpatia per l'Eco, come per quasi tutti i Corvonero in generale. C'è chi dice che sorrida sempre per compensare la mancanza di sorrisi da parte di alcune persone, e chi consiglia di fuggire nel caso la si dovesse incontrare, perché ha la stramba abitudine di iniziare a ballare inneggiando la Macedonia.
By vocestudenti | - 4:56 pm - Posted in Maggio-Giugno 2070

By vocestudenti | maggio 14, 2014 - 5:58 pm - Posted in Maggio-Giugno 2070

Lettere dai giornali

di Vega Rushton

Stavolta ho raccolto io il compito di far da tramite con i direttori dei giornali e riassumere quanto emerso da questo confronto tra il micromondo del giornalismo di Hogwarts e quello decisamente più grande là fuori. Mi è balzata all'occhio la difficoltà da parte dei direttori di esprimere un'opinione che non fosse nebulosa sui colleghi dell'Eco, che quest'anno ha fatto poco parlare di sè. Per l'incisività degli scorsi anni, qualcuno ha accennato i nomi di Sami Medicine ed Emrys Hansen, ma se il secondo ha ancora la possibilità di riprendere la piuma in mano, l'ultimo Medicine presente a Hogwarts sarà presto catapultato fuori e dovrà cavarsela da solo. Non vogliatemene, dunque, se questo articolo di chiamata sarà Vocentrico. Ci sono luoghi in cui si dice che l'eco gridi più forte della voce, magari un giorno scopriremo se è vero.
Iniziamo la nostra carrellata di chiamate dal mondo d'inchiostro e apriamo dunque con la pergamena di Luna Lovegood. La direttrice del Cavillo ci fa sapere che i Muldoon vanno spesso a trovarla e che apprezza moltissimo la visuale aperta di Jeremy, "capace di percepire i movimenti della magia nel cielo e metterli su carta e inchiostro". Qui in redazione definiamo in altro modo questa capacità di Jeremy, ma sono certa che al Cavillo non sarà sprecata. Salomon Asherton, da Lumos, ha aggiunto il nome di Helena, "per i suoi multipli interessi riguardo il mondo che ci circonda e l'immediatezza con cui riesce a trattarlo".
Passando alla cronaca, direttore del il Profeta ci fa sapere che l'innocente schiettezza di Tarazed ha colto nel segno e spera continui a scrivere per potergli offrire uno stage quando sarà un po' più grande. Vorrebbe anche incontrare l'estro di Tommy, certi che bucherebbe le loro pagine – sto ancora cercando di capire se è un complimento. Il Wizarding Post, invece, vorrebbe fare due chiacchiere con la sottoscritta, ma spera anche di rivedere prima o poi qualche pezzo dalla piuma di Leroi - ti perdono solo perché mi hai quasi commossa. L'Enchanted Express, poi, garantisce che non si farà sfuggire, quantomeno per uno stage estivo, il sentito idealismo di Ivy e la fermezza con cui difende le sue idee sulla società magica.
I giornali specializzati, si sa, sono più tosti quando si tratta di catturare la loro attenzione. Inutile dire che James Thibodeau – ohibò – di Incantesimi Ispirati è stato felicissimo di avere nostre notizie e vorrebbe rivederci tutti. In particolare, però, invita Hilary a passare qualche settimana da loro, quest'estate, dato l'interesse genuino mostrato lo scorso anno. Dalla Civetta dello Sport il signor Everett si dice dispiaciuto di non aver ritrovato i contributi di Mius, quest'anno, e vorrebbe scambiare due parole con Ivy. Ora, se facessi uno scherzo a Philip dicendogli che non è stato chiamato sarei poco credibile. Robert e compagnia di quiddinerd ti aspettano a braccia aperte. Però quest'estate vedi di non passare tutto il tuo tempo libero a parlare di pluffe e men che meno a guardarle.
Anche Giselle è tenuta d'occhio dalla sezione sportiva del giornalismo adulto, ma è Julia Shumway del Pozionista Pratico a tornare a chiedere di lei, insieme ad un interesse dell'Enchanted per la capacità che ha avuto quest'anno di spaziare in vari ambiti. E restando tra i settimini, il Settimanale delle Streghe ci ha scritto spontaneamente per poter prendere contatti con Britney. Pare siano intenzionati a non lasciarsela scappare. Una voce altrettanto sicura m'è sembrata quella di Donovan Blake, da Queste Oscure Materie, che è tornato a chiedere notizie di Merida. Dovrà contendersela però con l'Enchanted. Il concetto su cui i due direttori concordano è la sua abilità di coinvolgere qualunque sia l'argomento su cui scrive, dalle vicende più oscure agli episodi scolastici, senza contare "l'occhio attento e critico con cui analizza ogni cosa".
Sir Dalloway, di Trasfigurazione Oggi, chiede se lo Sputo del Bruco è ancora attivo – Alfred, sei sempre tu a suggerirgli il nome? – dice che ci legge con attenzione e spera che il primo anno si riattizzi l'interesse per la sua materia, al di là dell'occasionale e ormai pare quasi tradizionale giro di Giana annuale. Infine, anche se ancora si illude di non essere membro effettivo della famiglia della Voce, Kermit ha ricevuto i complimenti del Profeta e non è escluso che passare dal palazzo dei giornali di Diagon Alley non possa fruttargli una collaborazione.

Controeditoriale

di Hilary Darcy

Più di un anno fa, quando leggevo le pagine del giornale e segnavo i risultati di Lega per mandare i pronostici a Phil, non avrei mai pensato di ritrovarmi dall’altra parte.
L’entrata in redazione è stata una cosa improvvisa, nata quasi per gioco. Il ringraziamento lo devo proprio allo stesso Phil, a proposito: se non mi avesse proposto di scrivere quel trafiletto a febbraio dell’anno scorso, probabilmente ora non mi ritroverei a capo degli scribacchini de La Voce. Forse non è nemmeno un caso che sia proprio lui ad affiancarmi, d’ora in poi, anche se non si tratta solo del Tassorosso: facciamo tutti parte della stessa squadra e della stessa famiglia, nessuno rimane indietro. Non l’ho fatto nemmeno io, nonostante sia una che viene sempre superata da qualcun altro no, Eleanor, non ce l’ho con te. Anche se tutti sanno che non sono un granché con le parole, non si sono arresi e mi hanno tenuta con loro, come quando volevo andar via.
Dopotutto, è questo il significato di ‘famiglia’, no? Spalleggiarsi l’un l’altro, crescere insieme, migliorare insieme. La stessa famiglia che quest’anno perde tre membri importanti, che stanno per andare là fuori a raggiungerne altri come loro. Che dire, in questi casi? In bocca al gramo? Questo è sicuro ma, nel lasciar andare qualcuno, si sente comunque un certo vuoto e non importa dove si trovi: se in fondo ad una stanzetta, dentro una foto o in fondo al cuore.
A voi, settimini, va il mio saluto più caloroso, ma c’è anche qualcun altro da salutare: qualcun altro che verrà ricordato per le sue vignette, per le sue performance di Quidditch, per aver partecipato al torneo cavalleresco, per averci appassionato con i suoi articoli e contagiato con la sua allegria. I più affezionati avranno già capito di chi si tratta, anche perché il suo ultimo editoriale penso che abbia lasciato più lacrime che sorrisi, perlomeno sui volti delle persone citate e a cui ha voluto bene. Una cosa è certa: lasciare il castello non comporta di certo venir dimenticati come se nulla fosse. A cosa serve andare su un’isola sperduta, quando sei già un cavaliere, Leroi? Non voglio che il tuo sia un addio, non credo di potertelo permettere e penso di avertelo detto già fin troppe volte. Però, sempre meglio dare una rinfrescatina, no?
Come questo controeditoriale sancisce un nuovo inizio per il giornale, il punto di partenza di una nuova avventura, lo stesso si può dire per te. Non siamo nati tutti per diventare cavalieri, giocatori di Quidditch o Auror: ci sono tante altre cose che ti aspettano là fuori e, semmai vorrai dare un’occhiatina al passato, dovrai sorridere nel ricordare quella banda di matti di Hogwarts, gli stessi che ti sono stati vicini in questi anni e che hanno condiviso con te dei momenti speciali.
Ma se per te tutto inizia non appena varcherai quel cancello, lasciandoti Hogwarts alle spalle, noi dovremmo aspettare fino a settembre. È in quel mese che per tutti noi è cominciato qualcosa di nuovo e magico, è quel mese che ogni anno ci ricorda di mettere impegno in quello che facciamo, perché l’inizio di qualcosa di nuovo comporta sempre qualche sforzo in più.
Che dire, fra qualche mese noi saremo di nuovo qui, ad iniziare un nuovo anno insieme. Voi sarete dei nostri?

By vocestudenti | maggio 13, 2014 - 2:31 pm - Posted in Maggio-Giugno 2070

Ovvero Mister e Miss Pergamena e un ospite
Ovvero Philip Noreal, Merida McReady e Sami Medicine

Questo, tra le varie cose, è l'ultimo articolo riguardante le votazioni mensili previste per quest'anno, stampato sull'ultimo numero dell'anno scolastico 2069/70. Ed è stato affidato a MOI. C'è una ragione ben precisa dietro questo gesto che forse capirete, forse no, ma mi piacerebbe comunque dire qualcosa a quegli scribacchini de La Voce degli Studenti che si sono sentiti privati di un'occasione per brillare; e questo qualcosa è: alla faccia vostra.
Tradizione impone che il numero di giugno includa un'intervista a coloro che per tutto l'anno si sono spezzati la schiena dietro il giornale, vale a dire ai capi de La Voce. Ma davvero credevate che sarem… sarebbero stati di nuovo così prevedibili? Au contraire! Perciò, oltre a intervistare i vincitori del concorso Mister & Miss Pergamena, io porrò le stesse domande non a Leroi Gordon, bensì a Sami Medicine, Caporedattore della rivista avversaria a quella che avete tra le mani. Sì, lo so che a prima vista sembra un'ingiustizia bella e buona, perché l'Eco del Corvo avrebbe dalla sua soltanto una persona contro le due de La Voce, però gerarchicamente parlando un Caporedattore vale molto di più di un giornalista semplice, così come un magando vale di più di uno studente degli anni inferiori. E poi c'è anche la questione delle Casate! Laddove i ragazzi di Corvonero infatti tendono all'isolamento, Tassorosso predilige il gioco di squadra. Una volta avevo sentito una barzelletta carina su questa cosa… tipo, che per castare un Lumos ci vogliono ben due Tassorosso! O forse ci volevano tre Corvonero: uno per castarlo, e gli altri due per osservare come ciò simboleggiasse un lampo incandescente di soggettività nella vacuità di questo nulla cosmic… SVEGLIA! Non potete ancora addormentarvi, siamo solo all'inizio.

Mister Pergamena
Voti Votati
24 Philip Noreal
12 Leroi Gordon
8 Kermit Knightsbridge
4 Jeremy Claythorne
4 Voti in bianco
 
Miss Pergamena
Voti Votati
24 Merida McReady
8 Hilary Darcy, Ivy Hevenge, Vega Rushton
4 Nulli (Anne Burton)

Parliamoci chiaro, i risultati di questa votazione erano abbastanza prevedibili anche senza l'ausilio di quelli che Dupret chiama "mezzi per raggiungere la trance e schiudere l'Occhio Interiore", che al mio paese sono meglio noti come "stupefacenti". Io comunque ho voluto fare le cose per bene e testare… un bel niente, sì, come testimoniano i pronostici che avevo babbanamente segnato sul mio diar-… AGENDA, la mia agenda. Concorderete ad esempio con me nel notare che molti studenti si ricordino di saper leggere soltanto per tenersi aggiornati sull'andamento della loro squadra del cuore, perciò era inevitabile che chi si è spesso occupato di articoli sportivi avesse un ampio seguito. Philip su tutti, ma anche tra le ragazze mi sembra di ricordare che vi sia qualche appassionata; ok, forse Vega va alle partite di Quidditch solo per dimostrare al mondo che, gnegnegne, è in grado di leggere anche circondata da schiamazzi, ma l'apparente distacco dei resoconti sportivi di Merida (cambia nome che ho sempre paura di dimenticare una vocale, ti prego) ed Ivy potrebbe in verità essere tutta scena. Comunque, se Unreal è stato eletto quasi all'unanimità come giornalista maschile più competente di Hogwarts, dietro di lui c'è stata una lotta abbastanza serrata sino all'ultimo. Vediamo un po' di chi si tratta… Leroi Gordon. Beh, questo era facile! Da un Caporedattore ci si aspetta che sappia tenere e usare una piuma molto meglio dei suoi sottoposti, ed evidentemente così deve pensarla almeno una certa parte di castello. O forse non sapevano per chi votare e volevano andare sul sicuro, boh. Mentre al terzo posto troviamo… oook, gente, se questo è uno scherzo non è divertente. FERDINAND, TI VEDO. Lo so che hai toccato i miei appunti. Maaa visto che non ho le prove tangibili della vostra cattiveria, devo supporre che qualcuno che ha apprezzato i miei interventi di quest'anno esista sul serio, perciò… grazie. Anche se per l'ennesima volta ci tengo a ribadire che io non faccio parte di nessuna redazione, e che se non mi hanno cancellato dalla foto fatta agli altri giornalisti è solo perché, come me, devono aver pensato che la mia improvvisata rendesse lo scatto molto più dinamico. Qualcuno lo chiama photobombing, io la chiamo serendipità.
Ad ogni modo, mentre Jeremy Claythorne e i suoi turbanti hanno ricevuto il plauso dei fashionisti, ma non troppa considerazione per quel che hanno scritto (corvo ci cova?, direbbe la gang del bosco de La Voce), dalla parte delle Miss non c'è stata quasi storia: una manciata di voti nulli da gente che oh, si deve svegliare perché è rimasta nel 2068, quindi troviamo a parimerito ma comunque non abbastanza vicine alla vincitrice la Rushton, Ivy ed Hilary Darcy che, pentitevi, potevate ufficialmente proclamare prossima Caporedattrice, ma invece le avete preferito una compagna più giovane. Anche se dubito che Merida vorrà sdebitarsi personalmente con le votanti facendo loro conoscere suo cugino Robert, quindi mi spiace fanciulle, ma avete sprecato energie se davvero questo era il vostro losco intento.
Passiamo quindi alla posta del cuculo, del cuore o che dir si voglia, vale a dire a quei messaggi che ci sono pervenuti assieme alle votazioni. Un anonimo, dopo aver indicato le sue preferenze, ci ha scritto:

Ma siete tutti bellissimi, ciao.
 

Sì, beh, peccato che il concorso di Mister e Miss Valentino si sia tenuto a febbraio dell'anno scorso. E se me lo ricordo persino io… ! Ciao, eh.

Non crederete che possa votare quello smidollato di Noreal, vero? E il vostro presunto Capo non fa proprio testo, tzè.
Anne

Prima che leggessi la firma e che mi facessero notare che probabilmente si tratta della Burton e non della cantante dei Moja på Tvoja, ero fermamente convinto che si trattasse del voto di Britney, perché lo stile è quello; e lo so, ragazze, anche a me stranirebbe avere come Caporedattore un Tassorosso, ma vi ricordo che in Gran Bretagna il re regna, ma non governa. Ah, comunque, se invece fossi davvero Anne dei Moja på Tvoja… vieni a fare un concerto ad Hogsmeade! Grazie.

E poi c'è il Boss.
 

Wow, non pensavo che altri qui dentro conoscessero Bruce Springsteen! Detto ciò, passo la parola al nostro trio e al secondo incomodo o vattelapesca.

Per prima cosa vorrei che vi presentaste a chi non vi conosce. Certo, lo so, se vi hanno votato di sicuro sanno chi siete, ed è difficile non conoscere l'ultimo Poison del clan, specie se è il Capitano della squadra di Quidditch di Corvonero; però magari per una volta vi piacerebbe fornirci una descrizione tutta vostra e non falsata dai pettegolezzi. Questo è un luogo sicuro, mi raccomando, non vi giudicherò neppure se ammetterete di ascoltare Il Puffskein Puff. Forse.

Merida: Gli altri, in redazione, si son presi l'ultima variante di Vaiolo del Wenlock, visto che il Capo ha deciso di mandare te per l'intervista? Ah, no, immagino sia per avere qualcuno di equilibrato tra noi e… quelli lì. Che poi, equilibr… ok, mi chiamo Merida McReady, sono al quarto anno Tassorosso e non mi faccio di Aguzzaingegno illegale da tre giorni. Vivo nell'ombra scomoda di mio cugino, quel grinzafico giornalista de La Civetta dello Sport e tra qualche anno mi rivedrete al castello come docente di Cura delle Creature Magiche. Va bene, facciamo co-docente, che non voglio che il professor Werne se ne vada.

Sami
: Perché, McReady? Vuoi farci credere che ci fosse qualcuno di migliore? Intendiamoci, non dico che tu sia il meglio, Caccolo, Knightsroad o come ti chiami. Riflettevo, piuttosto, sullo scarso livello delle vostre risorse. Certo, Gordon avrebbe potuto scomodarsi ed intervistare da sé il Caporedattore della concorrenza… ma immagino non si sia sentito all'altezza o sia ancora impegnato a farsi di Bevanda della Pace. Ad ogni modo, sono Sami Medicine. Serve davvero che aggiunga altro? Corvonero, Capitano, Caporedattore dell'unico giornale di Hogwarts. Potrei aggiungere che sono più intelligente di questi due casi umani, ma sottolineare l'ovvio è da Tassofessi e lo lascio fare alla McReady.

Philip
: Hai scordato di ricordare quanto sei modesta, Mer. Ma vedo che c'è chi ti batte, decisamente. Immagino comunque che Leroi sia impegnato a fare i conti delle copie che abbiamo venduto più dell'Eco, quest'anno, Medicine. Abbiamo venduto più copie, giusto Mer? Dovrei chiedere a cioccolat… a Vega, sì. Ma tranquillo, Kermit. La mamma dice sempre che presentarsi a qualcuno è l'inizio di un lungo cammino insieme e non mi illudo certo che tutti sappiano chi sono, anche perché in pochi leggono gli articoli sportivi, ormai. E ancora meno sanno che non è più Robert a scriverli. Sono Philip Harcibald Noreal, giornalista sportivo, amante del porridge ed in una relazione complicata con brufoli e taglie dei vestiti. Posso salutare Hortense, ora che ci penso?

Ma perché dicono tutti quanti di scrivere per l'unico giornale di Hogwarts, quando i giornali di Hogwarts sono due? Guardate che l'aritmanzia non è un'opinione! O mi state nascondendo un terzo giornale ufficiale? Uhmmm. Ed io sono equilibratissimo tanto quanto Noreal è ingenuo, perché come ho già sostenuto secondo me i fanatici del Quidditch si nascondono dietro ogni angolo. Sono una Svizzera, Sami, chiamami Svizzera. I confini della Svizzera, sempre siano lodati! Ma voi probabilmente non li conoscete, quindi non potete capire neppure questa battuta.

Parliamo un po' della vostra attività giornalistica! Perché avete cominciato a scrivere per uno dei giornalini di Hogwarts piuttosto che, non lo so, darvi allo Sparaschiocco? Guardandovi indietro, vi ritenete contenti della scelta che avete compiuto? O invece siete arrivati al vostro quarto o settimo anno pieni di rimpianti perché il vostro sogno era quello di fare la ballerina?

Merida: Posso chiedere ufficialmente che si organizzi il lancio del tronco, qui ad Hogwarts? Sono decisamente più brava che nello Sparaschiocco, qualcuno direbbe anche nello scrivere, lo so. Ma fidati che ci sono tanti… tronchi che andrebbero lanciati, da queste parti. Qualcuno dotato anche della facoltà di parola di cui abusa più del dovuto. Maaaa non tutti possiamo essere illuminati dal favore degli astri come Jeremy. Io mi diverto a scrivere. Mi diverto ancora di più a vedere le facce di chi viene nominato nei miei articoli, però. Demolire le facciate dei Casi Umani, come direbbe Eoghan, appaga. Un po' come scoprire che Reyenne Gow ha effettivamente della materia grigia e non è lo stampino ambulante di Amber Wolf, per dire. La mia in fondo è una missione umanitaria, se capisci cosa intendo…

Sami: Scrivi davvero di sport, Noreal!? Ero assolutamente convinto che scrivessi favolette per deficienti… sarà che ero abituato a Trott e a qualcuno che sa inforcare una scopa e distinguere una pluffa da un bolide! Comunque, ho iniziato a scrivere perché sono bravo e sarebbe stato egoista da parte mia tener per me il mio talento. Oltretutto, credo di non poter aver rimpianti. Questi sette anni ad Hogwarts sono stati decisamenti intensi e non mi sono fatto mancare nulla, dall'Eco al Quidditch, dalla spilla da Prefetto ai Tornei. L'unico vero rimpianto!? Il Torneo Tremaghi. Se ci fossi stato io, al posto di quell'incapace di Owen o di Waleystock, avremmo sicuramente vinto.

Philip: … e avremmo rispettato la tradizione secondo cui deve esserci un morto ad ogni Tremaghi, lo penso anche io. Ed in effetti ci mancheranno tantissimo le… quelle righe di domande intelligentissime da rivolgere a soggetti che non fanno parte della realtà scolastica da un po'. Dalle mie parti si chiama parac…adutismo giornalistico, sì. Io ho iniziato a scrivere di sport quando sono stato rifiutato ai provini di Quidditch frequentavo il secondo anno, più o meno. Sai, vedevo tutti che entravano in squadra volevano giocare e nessuno che volesse tener nota di quello che accadeva. Ho chiesto di far parte de La Voce solo dopo, però, casomai mi rifiutassero anche loro mi venisse qualche ispirazione per altro. Da allora non rimpiango niente, neanche quella volta che ho dovuto pulire ogni vite della pressa per quell'incidente con la marmellata…

A proposito di favolette… e se dicessi "La volpe e l'uva"? Sicuramente non ne avete mai sentito parlare, ma sappiate che almeno un paio di voi avrebbero davvero bisogno di leggerla. OVVIAMENTE non parla sul serio di una volpe e di un grappolo d'uva, è solo una cosa metaforica. Però ehy, Medicine ha ragione! Io ad esempio mi sono trovato tagliato fuori dalla competizione soltanto perché compivo gli anni a settembre! Maledetti. Scommetto che saremmo stati una squadra fortissima, anche perché io ci so fare con le rime e Sami è… beh… suppongo che sarebbe bravissimo a sollevare un tronco, sì. Ed aah, l'articolo per metà oscurato con la marmellata è il mio preferito! Voleva essere un modo per schierarsi contro la censura, vero?

Durante la vostra permanenza a scuola c'è mai stato qualcuno per cui avete provato un bene che sfiora l'idolatria? Cioè, vi sto chiedendo se avete un qualche idolo o persona che avete usato come stimolo per migliorarvi, e che ricorderete o ringrazierete per sempre. E lo so che avevo promesso di evitare commenti, ma se rispondete Will Harrenhal vi mangio, perché è SOLO il mentore di mezzo castello e vorrei un attimo sentire qualcosina di più originale.

Merida: Mi viene l'angoscia a sentire queste domande. Fortunatamente è solo il Medicine mal riuscito che lascia la scuola, eh. Io ho ancora tanto tempo da passare qua dentro e me lo voglio godere tutto. Idoli? Mi piaceva la Mayfair, anzi, credo che lei sia il motivo che mi ha spinto ad entrare in redazione. Devo però ringraziare anche il sorriso di Gregor Darsel la mattina a colazione, la… bravura quidditchistica di Joe Greywood e le mie compagne di dormitorio come Kimberly Marshall. Grazie a loro ho imparato a rispondere sensatamente anche quando mi rivolgono la parola sebbene io non stia seguendo i loro discorsi e ad amare ancora di più i Nundu. Sami, posso regalartene uno?

Sami: Noreal, vuoi che ti faccia lezioni di giornalismo o preferisci un fazzoletto per asciugarti le lacrime? Non so se sia peggio essere sfigati, incapaci o lagnarsi senza avere la scusa di appartenere ai Grifondoro. Il peggio, a dire il vero, è che tu sei tutte queste cose insieme. Sicuramente, non puoi essere l'idolo di qualcuno. Quanto al mio di idolo, direi… lo Zio Nath, senz'ombra di dubbio. È l'insegnante che ha segnato maggiormente il mio percorso ad Hogwarts. Oltre ad essere indubbiamente preparato, ha un metodo che in pochi riescono a comprendere nella sua assoluta genialità. Poi, fuori dalle aule è lo zio che tutti vorrebbero avere: burrobirra, chiacchiere e spacconate fra maschi… preziosi insegnamenti ed irrinunciabili consigli. Però, ricordo con affetto anche Anassibya. Ogni anno il giorno del suo compleanno le mando un pensiero. Insomma, è una cara donna… no, grazie McReady. La tua alitosi è più che sufficiente.

Philip: Vincent Stars. Mi ha accolto in redazione, mi ha insegnato i primi rudimenti per avere qualche speranza con gli articoli non sportivi quando la Burton era Caporedattrice e mi ha spronato a perseverare in questa strada che ho intrapreso. Mi ha insegnato anche a non dare ascolto ai fastidiosi esempi di Doxy in giro per il castello. Doxy cui forse si dovrebbe ricordare che sono qui per magnanimità del giornale della scuola e non per aver vinto un concorso, dico bene Kermit? Lui ha detto Harrenhal, però, l'ho sentito. L'ho sentito forte e chiaro…

Lo zio Nath, intendi? E chi sarebbe lo zio Nath? Io comunque preferirei uno zio inserito nell'ambito dell'industria musicale, così da poter ottenere tutte le maginchiglie e tutti i biglietti per concerti che voglio. Che me ne faccio di burrobirre e cappelli? Tsk. E comunque non credo che Harrenhal faccia di secondo nome "Nath"… ma basta parlare di lui! Non sapevo che la Graveyard fosse ancora viva, ad esempio! Che cara nonnetta… Però devo dire che è interessante notare come tutti quanti abbiano citato vecchi insegnanti o vecchi studenti. Mi sarei aspettato di ascoltare anche l'intera genealogia Medicine passata per di qui, in realtà, e adesso vorrei che Sami l'avesse fatto visto il muso che Medicine senior ha tenuto dopo l'ultimo Mister & Miss Insegnante. E' lui che non la ama, prof, io non c'entro!

Avete mai pensato di seppellire la bacchetta di guerra e di fondare un unico giornale in grado di conciliare gli articoli di cronaca con quelli più frivoli?

Merida: Tu quest'anno te ne vai dal castello, vero? Non vorrei che qualcuno potesse dar credito al tuo farneticare da magando proiettato verso la F.O.R.C.A. di cui è meglio non ti illustri il significato. Perché dovremmo voler contaminare un giornale che va così bene, ha venduto tante più copie di quella robetta lì e mette insieme tutte le Casate per retrocedere verso il mancato spessore di controllare che misura di tubino ha la Welkentosk? La misura reale, intendo. Gli articoli frivoli li lasciamo a chi ha dovuto mettere la sua bravura al servizio dell'umanità. Del resto dalle mie parti si dice che se hai un calderone piccolo non puoi usarlo per farti il bagno.

Sami: Innanzitutto, Knightsroad, definiamo il frivolo. Tu sei già entrato nell'ottica ottusa di Noreal e dei Doxy nel suo cervello. L'Eco non è un giornale frivolo o una rivista per ragazzine in preda allo scombussolamente ormonale alla McReady. Noi facciamo informazione, ma ci dilettiamo anche in qualcosa di più leggero che accresca la fruibilità dell'insieme. In altre parole, l'Eco non è una mattonata sui boccini come la Voce… che, poi, Miss e Mister, T in condotta non sono rubriche frivole? C'era anche qualcosa sull'abbigliamento dei Maghi, tempo fa. Roba tosta, eh! Comunque, non diciamo eresie. Quando vorrò decretare la morte del MIO giornale darò fuoco alla redazione.

Philip: Ho mai detto che ho una predilizione per il numero otto? Per quanto mi riguarda, comunque, una co-partecipazione di scribacchini del giornale della scuola con studenti che passano il tempo a divinizzare o dare voti ai docenti in base a quanti punti arrivano nella clessidra di Cosetta è qualcosa di sconveniente. Voglio dire, ci sarebbero problemi già dal nome, immagino. Come si dovrebbe chiamare un simile giornale… La Voce di Cosetta +1? L'eco delle notizie vere? No, suonano proprio male. Per non parlare dell'organizzazione della redazione, te la immagini? Dovremmo avere un altarino per il dio eco, inchiostri più spessi per vergare i nomi dei discendenti di Cosetta… e dovrei prendere in considerazione l'idea di scrivere con soggetti come Day e Lowenn. No, grazie. Preferisco mille volte il sacro baule!

Qualcuno potrebbe raccontarvi che subito dopo aver posto la domanda io mi sia nascosto dietro il mio diar… agenda, prevedendo che si scatenasse il peggio, ma non è vero. E comunque… commercialità! Pornografia! Galeoni facili! Io il giro di parole "accresce la fruibilità" mica me lo bevo, eh. Però rimango lo stesso dell'avviso che non sarebbe una cattiva idea unire i due giornali, e poi guardate che, senza stressarvi troppo, vi basterebbe chiamare questo potpourri di giornalismo "L'eco della voce degli studenti". Più facile di lanciare un Incendio e farsi espellere poco prima dei M.A.G.O., no?

Col passare del tempo nei vostri giornali c'è sempre stato meno spazio per gli articoli di cultura, e questo è male e dovrei bacchettarvi tutti. Ma in realtà questo non c'entra nulla con la prossima domanda. Non vi voglio chiedere che cosa avete intenzione di fare una volta magati, perché sono sicuro che ve l'avranno già domandato un centinaio di volte – specie a te, Sami; quel che invece vorrei sapere è cosa sperate di NON diventare da adulti. Tipo io non vorrei mai diventare uno shampista, dato che coi polpastrelli raggrinziti è difficile suonare l'arpa.

Merida: Imparentarmi con la famiglia del "sono il grinzafichello del castello" qua accanto vale come risposta? No, perché ultimamente ovunque mi giri spunta un lontano discendente/intrallazzato/mercenario Medicine e credo di aver sviluppato una fobia in tal senso. Quello che so con certezza, comunque, è che non diventerò mai una lettrice dei libri della Chisholm, stessa ragione per cui non dovresti chiederti perché non abbiamo più una rubrica fissa per la cultura. Se il nuovo che avanza in campo letterario è di questo spessore… Io però la carriera di shampista te la consiglierei lo stesso, sai? Potresti iniziare con quello lì che sta in classe mia. Dimitri Leroy, che Tosca possa perdonarlo e donargli almeno un incantesimo fulminante che cerchi di far ripartire il mezzo neurone che si ritrova!

Sami: Per imparentarti con noi dovresti soddisfare alcuni requisiti, che evidentemente ti mancano. Un cervello? Bella presenza? Il saperti comportare in società. Dubito tu sappia farlo, essendo cresciuta fra monti, pecore e capanne che puzzano di letame. Puntualizzazioni necessarie a parte, non vorrei essere come Alphonse Dupret. In altre parole, non vorrei dover dire idiozie dalla mattina alla sera. Soprattutto, non vorrei mai essere qualcuno che svende ciò in cui crede. Può sembrare banale, ma non lo è affatto… e per la cronaca, noi abbiamo una rubrica di Poesia ed altre che danno ampio spazio alla cultura, Knightsplace.

Philip: Io non sarò mai uno sportivo. Sembra paradossale, ma è così. E lo so, mi dicono che con le spalle enormi che mi ritrovo potrei fare qualcosa in ambito sportivo, ma preferisco continuare a scriverne, piuttosto che praticarlo. O forse in una scelta simile c'è qualche parola sentita da Vega in giro che mi consiglia di provare la carriera giornalistica. Non sarò mai neanche un pallone gonfiato, però. Credo ci voglia un giusto compromesso con se stessi per non peccare di immodestia. E non voglio essere tra quelli che non hanno il senso della misura di sapersi collocare, ecco.

Scommetto che l'astio di Merida deriva dal cosiddetto fenomeno letterario "Anche i Mooncalf anelano il sole", huh? Lo sapevate che è stato ispirato alla Chisholm da un'indigestione di Everdream? Non che a me piaccia, sia chiaro, l'ho letto solo perché bisogna conoscere il nemico e per poter oggettivamente criticare quell'obbrobrio edulcorato. Diciamo poi cheee il mio concetto di rubrica culturale è un po' diverso dal tredicenne medio che cerca di scrivere una rima baciata… ma è comunque meglio di niente, questo devo riconoscerlo. Ho inoltre il sospetto che Philip non voglia diventare come quel simpaticone rancoroso di Sami, che ha continuato a "sbagliare" il mio nome dopo una singola svista – Medicine, Poison… è uguale, dai.

Adesso io vi elencherò una serie di cose, persone o situazioni, e voi dovrete dirmi se siete favorevoli o contrari alla loro esistenza. Tutto qui. Niente giri di parole. Cominciamo!

Favorevole o contrario a… Merida Sami Philip
il Boccino d'Oro nel Quidditch favorevole favorevole favorevole
Ferdinand Wilson Caposcuola favorevole contrario favorevole
La Voce degli Studenti favorevole favorevole ma- favorevole
L'Eco del Corvo favorevole favorevole favorevole
le canzoni di Caleb Harris folklore ignorante favorevole
i Grifondoro folklore favorevole ma- favorevole
il divieto di entrare a far parte del cavalierato di Mornay per le ragazze contrario contrario favorevole
la presenza di parti animali come ingredienti per pozioni contrario favorevole favorevole
le trasfigurazioni compiute su animali contrario favorevole favorevole
il licenziamento (spontaneo e prossimo) di quell'hipster che è McLies contrario contrario contrario
il Torneo Tremaghi favorevole favorevole favorevole
la legalizzazione dei Tappeti Volanti neutrale favorevole favorevole

Merida: Il boccino d'oro mi fa ridere, è la parte più sopportabile del Quidditch un po' come il Caposcuola Serpeverde all'interno degli spillati dell'ultimo anno. Voglio dire, meglio lui di quello svampito di McNails o di qualcuno di bella presenza che è bello ma non balla, uhm. L'Eco deve esistere per ricordarmi quanto sono fortunata a scrivere per un vero giornale, allo stesso modo La Voce è davvero una seconda casa, per me. Le canzoni di Caleb ed i Grifondoro hanno la stessa valenza tra loro: folklore. Insomma, hai presente cosa sarebbe Hogwarts senza lagne e urla? Ecco, io no. Sono contro l'utilizzo degli animali come cavie per la realizzazione delle pozioni anzi, non appena diventerò un pezzo importante al Ministero mi prodigherò in tal senso, così come per il Cavalierato e per la promozione della Trasfigurazione umana-animale nella comunità magica. Non vedo perché io e Hortense non possiamo strigliare i cavalli a Mornay, ad esempio. Neanche con una buona parola di Ivy o di mio cugino. I tappeti volanti non mi interessano particolarmente, quindi direi che sono neutrale; il Tremaghi è uno spettacolo che non mi perderei per nulla al mondo quindi sono più che favorevole, anche alla sua realizzazione ogni anno con tanto di vittima sacrificale. McLies va via, sul serio? Beh, fortunata la moglie…

Sami: Favorevole (al Boccino, ndr), ma non mi avrebbe turbato neppure l'uso del Golden Snidget. Contrario, Wilson è un Troll. Favorevole, almeno finché la Vice sarà Giselle… poi, le sue sorti mi lasceranno indifferente: la Voce ha un taglio talmente anonimo da non sortire alcun effetto sui lettori. Per l'Eco ovviamente FAVOREVOLE. Ignoro chi sia Caleb Harris e probabilmente è l'unico tipo di ignoranza che non aborro. Assolutamente favorevole, se mi assicurate che prima spariranno i Tassofessi. Contrario. Non capisco come siano possibili ancora oggi simili episodi di discriminazione sessuale… senza contare che, le facessero fare il Cavaliere, la Hevenge abbandonerebbe l'illusione di saper scrivere e smetterebbe di torturarci gli occhi coi suoi articoli. Non trovate sia soporifera? Favorevole. Fosse per me scioglierei il W.W.F.F.B. anche oggi. Favorevole… Knightscourt, non me ne frega niente degli animali! ASSOLUTAMENTE CONTRARIO! Hogwarts perde un grande insegnante. Favorevole al Tremaghi e anche ai Tappeti Volanti, dai.

Philip: Inizio col dire che l'uso delle creature magiche (e non) per fini didattici o scientifici non dovrebbe essere ostacolato. Voglio dire, senza analisi di questo tipo non si sarebbero scoperte tante cure, non credi? E ne serviranno ancora di più per provare a trovare una cura contro i troll che infestano le bacheche con annunci o minacce di alcuna utilità. O che scrivono per la concorrenza, certo. Tutto ciò che riguarda l'espressione extrascolastica degli studenti va preservato alla stessa maniera, inoltre. Si parli di giornali scolastici – o di sue presunte forme – o di attività ludiche come il Quidditch o l'espressione canora del Grifondoro. Sono un conservatore delle vecchie tradizioni, io, quindi qualsiasi cosa sia nata sotto il tetto di Hogwarts per me va protetta, compreso Ferdinand Wilson (ma non le sue punizioni), i Grifondoro (ma non i suoi vari O'Flynn e O'John, sì, lo so che è Serpeverde) e la preparazione del docente di Aritmanzia che sono sicuro mancherà a molti studenti anche più di quanto sentirebbero la mancanza del suo vice… che in caso diventi docente mi farebbe diventare favorevole all'uso dei tappeti volanti anche a lezione, non solo all'interno della comunità magica. Ho già detto che sono tradizionalista, vero? Ecco, credo che il Torneo Tremaghi debba restare così com'è, compresa la sua frequenza temporale. Allo stesso modo credo che un ordine come quello di Mornay debba essere vincolato agli esponenti di sesso maschile, senza nulla togliere alle capacità femminili Vega non mi uccidere.

Ovviamente Noreal, onesto paladino di Tosca, ha dato sfoggio della sua tassorossità mostrandosi ben disposto nei confronti di quasi tutto ciò che era nella mia lista; se non altro nell'affrontare questioni un po' spinose ha contestualizzato meglio di Medicine a cui, nel caso vi fosse sfuggito, non gliene frega niente degli animali. Capito membri mondiali del W.W.F.F.B.? Non gliene frega niente; ma non per questo dovete tediarlo fino alla fine dei suoi giorni bombardandolo di vernice rossa. Lo dico per dire, non sto mica suggerendo nulla per ripicca, io. E comunque non ti scaldare, io non sono mica uno di quei falsi attivisti che poi lasciano aperto il rubinetto mentre si lavano i denti! Vi ho fatto queste domande perché volevo capire quanto foste attenti alla quotidianetà e ai dibattiti seri. Merida secondo me è un po' femminista, però non ha ancora detto che secondo lei la Welkentosk è "curvy" e che i maghi sono tutti dei Troll, perciò uhm, sospendo il mio giudizio. Nei miei sogni Hogwarts è veramente senza urla, comunque, e le armature cantano e danzano sulle note di Celestina Wa… delle Sorelle Stravagarie! Sorelle Stravagarie.

Bene, visto che siamo tutti giornalisti barra abbiamo la presunzione di essere tali, adesso voi dovete farvi una domanda a vicenda; cioè Mister e Miss ne faranno una a Sami, e Sami ne dovrà fare un'altra a Mister e Miss. Deve essere una domanda seria e non qualcosa di studiato per mettere in crisi o in ridicolo l'altro, perché se no altrimenti i lettori incolpano me dicendo che volevo solo seminare zizzania ed io poi non c'ho voglia di rispondere ai loro gufi minatori. Forse questo non dovevo dirlo, ma okay. Procedete.

Merida: Voglio dimostrare che non parto prevenuta nei confronti di colui che non deve essere criticato – leggasi quel simil circa quasi magato Medicine – quindi lo chiedo direttamente a lui: sinceramente, quanto il cognome che porti ha influito sull'aprirti le porte, là fuori?

Sami: Sinceramente, McReady? Apprezzo la domanda. Se non altro, si smetterà di vociferare a riguardo. In tutta schiettezza, credo che chiunque appartenga ad una famiglia come la mia abbia dei privilegi, che siano dovuti o meno… e soprattutto, che siano voluti o meno. Al San Mungo il mio cognome ha un valore, c'è il nome d'un reparto a ricordarlo. Sicuramente non avrò problemi ad entrare in quella scuola o lavorare lì, ma posso assicurarti che un mio familiare pretenderà da me più di quanto vorrebbe da te. Il buon nome della famiglia porta privilegi, ma altrettanti obblighi. Io sono orgoglioso del mio nome, comunque, qualunque cosa si possa dire o pensare di me. So di avere delle qualità e il fatto che possano aprirsi delle porte non significa che decida di entrare… al Profeta ho detto di no. Quando hanno detto che il “cognome avrebbe alzato la tiratura” ho disdetto l'abbonamento e rifiutato lo stage. Non nego, comunque, che potrei ricevere un trattamento migliore di diversi miei compagni, questo sarebbe ipocrita.

Philip: Io vorrei chiedere a Sami se è vero che nessuno vuole fargli un provino per il Quidditch c'è qualcosa di lui (a parte Giselle) che la faccia da borioso cui tutto è dovuto ha impedito di conoscere e che magari può dare un'immagine diversa e più simpatica di quello che sembra…

Sami: Noreal, la risposta te l'ha appena data la McReady. Fra le mille cose che avrebbe potuto domandare, mi ha chiesto se sono davvero raccomandato come dicono. Parecchie persone preferiscono fermarsi a quel che credono degli altri, senza approfondire o andare oltre. Magari sono borioso e credo che tutto mi sia dovuto, magari solo in parte… i pochi che mi conoscono sanno dov'è la verità e per me è sufficiente così. E, comunque, se io ho la faccia boriosa, tu hai davvero quella del TASSOFESSO. Ad ogni modo, so di valere più di te e te e, se non vi risulto simpatico perché lo dico apertamente, non vedo perché debba essere un mio problema.
Giornalai, è il mio turno. Se in uno scambio equilibrato foste costretti a cedere una vostra caratteristica e prenderne una da ognuno di noi altri qui, escludendo Knightsroad, quale cedereste/prendereste? Il nulla non è una risposta valida e sarebbe carino che motivaste la risposta… e non è un invito.

Merida: Facilmente fregabile, Medicine. Prenderei il fisico di Noreal in cambio della mia pazienza nello svolgere i miei compiti. In questo modo vincerei con più scioltezza le gare di lancio del tronco lassù sui miei monti che tanto hai offeso in precedenza con le tue parole e, privata della mia pazienza, potrei mandarti tranquillamente laddove è meglio che non dica. Di tuo mi basterebbe avere il numero del conto alla Gringott, la sola cosa spendibile a tuo favore. In cambio potrei pensare di cederti il successo che ho avuto come scribacchina, almeno capiresti cosa vuol dire ottenere qualche riconoscimento. Credo che al Profeta ti abbiano scartato, in realtà, ma possiamo raccontare la favoletta che hai rifiutato perché sei un ribelle, dai…

Philip: Dici che potrei diventare bravo nel lancio del tronco? Uhm, sì, dicevo… da te, Sami, prenderei la capacità di farti dare ascolto dagli altri. Voglio dire, se Emrys ti venera peggio del dio eco e Giselle… beh, ecco sì… qualche capacità innata devi pur averla. In cambio ti cedo la mia simpatia, sarà che spesso ho la sensazione che agli allenamenti tu ti sia seduto su una Nimbus di troppo, uhm. Di Merida invece voglio Jer. Cioè, non sto dicendo che loro sono come Joe ed Elle che si terranno per mano anche ai pasti, di questo passo, ma Jer la guarda come un puffskein dopo la permanente e visto che lui è amico mio lo rivorrei indietro, sì. In cambio le cederei la mia capacità di scrivere gli articoli anche al buio, a furia di frequentare il sacro baule!

Io invece prenderei… il cognome di Sami, perché non c'è cosa più divina di… cantare a una sbarbina, ovviamente, poooi il sarcasmo di Merida, perché tutti dicono che a volte non lo capisco e che io invece sono troppo diretto (che poi non è vero, ecco, maledetti), e infine gli amici di Philip perché sono convinto che almeno loro gli scriveranno, quando se ne saranno andati lì all'esterno. Mica come i miei conoscenti, oh. Devo darvi qualcosa in cambio? Ahn, facciamo che dono a tutti voi il mio gusto musicale che sicuramente è migliore del vostro. Anzi, facciamo una cosa, visto che ci sono avanzati cinque minuti, che ne pensate di ascoltare un po' di radio tutti insiem… ehy, non scappate! Ve lo proibisco in nome del dio Ecoce! O quello che è, insomma.

Mamma mia, questa intervista è stata un parto e adesso non voglio più sentire parlare di Voce o Eco per almeno qualche ora. Scommetto che è lo stesso anche per voi lettori, mh? Beh, spero di aver comunque realizzato un buon lavoro, anche se probabilmente la maggior parte di voi dirà di no solo per avere i suoi cinque minuti di celebrità in bacheca.
Da "Londra" è tutto, e stavolta per sempre.

Kermit Knightsbridgeche non ci ha voluto dire dove abita, Serpeverde, classe 2069/2070, benché sia nato un anno prima rispetto a molti dei suoi attuali compagni di corso; non fateglielo notare troppo, a meno che non vi interessi ascoltare la storia della sua vita in chiave melodrammatica. Dietro a un primo strato di stordito che ha perennemente bisogno d’una Ricordella, cela un oscuro lato vittimistico, pedante e, soprattutto, peSante. E’ appassionato di musica (buona musica, direbbe lui) e ascoltava la tua band del cuore ancora prima che essa esistesse. Il mondo del giornalismo non sembra interessarlo granché, e può essere che sia questo il motivo per cui faccia tanto il prezioso e non perché sembri essere allergico a qualsiasi cosa somigli vagamente a un gruppo. Potreste ricordarlo per la sua collezione di maginchiglie, o per quella volta che fece cantare le armature di un corridoio ai fini della riuscita di una serenata.
By Leroi Gordon | maggio 10, 2014 - 10:35 am - Posted in Giugno 2068

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By Anne Burton | maggio 4, 2014 - 12:03 pm - Posted in Aprile 2070

Nella stesura di questo articolo non è stato torturato alcun estremo amante degli sport – e mi sto sforzando da morire per non chiamare tali soggetti con il nome che spetta loro – in modo da trasferire le sue somme conoscenze ai miei neuroni e farmi scrivere il pezzo del secolo, come prima cosa vorrei tranquillizzarvi su questo punto. E no, le sbavature che vedete ogni tanto non dipendono dai sobbalzi che sono costretta a fare ogni volta che Noreal cerca di uscire dal sacro baule dove l'ho confinato la pressa si mette in funzione da sola perché Gwen ha deciso che questo è un buon sistema per tenerci vigili e ricordarci che la scadenza per la consegna degli articoli è vicina.
Tecnicamente… un mese fa la nostra carissima Vice Caporedattrice al secolo nota come Giselle Lanfrad mi ha chiesto un favore. Ed altrettanto teoricamente… le ho detto che nelle mie vene scorre il sangue dei McReady – dopotutto – e quindi non avrei di certo avuto problemi a prendere il suo posto sugli spalti per assistere al Gran Tremio scolastico. Dite che avrei dovuto specificare che mi stavo riferendo alla caratteristica di famiglia di trovare sempre una soluzione a tutto? Perché da come Giselle è andata via dalla redazione – saltellando come se fosse appena stata punta da uno sciame di Celestini – credo abbia pensato più a… come dire… la propensione sportiva di mio cugino, Robert McReady. Chiariamo: io sono quella sveglia, in famiglia, quindi diciamo che teoricamente io ero lì a prendermi secchiate d'acqua per guardare dei Troll quei bravissimi studenti che si son dannati l'anima per riuscire a vincere o a non farsi sorpassare. Praticamente ci ho mandato un secondino armato di prendiappunti e occhietti reattivi. Il risultato è stato… beh, ecco… magari non potrò concorrere per un posto a La Civetta dello Sport, ma di certo è un pezzo più variegato rispetto a quello che avrebbe scritto Philip se solo glielo avessi permesso fosse stato disponibile.
Pioggia simile a sassi è quella che ha accolto gli studenti in pista quella sera, l'ho già detto e almeno su questo siamo sicuri. Che poi il tracciato del percorso fosse particolarmente ostico lo si è visto praticamente dall'inizio, quando il Caposcuola Corvonero Justin Herres e la cacciatrice Serpeverde Katniss Grey hanno deciso di osservare da vicino uno la saggina dell'altra. Tanto clamore, qualche movimento sugli spalti – date retta a me, era solo per supplire al freddo – ma fortunatamente tutto si è aggiustato per il meglio… e quindi Septimius Sonn e miss Amber Meng hanno pensato bene che non fosse più il caso di concedere l'attenzione del pubblico ai due concasati, replicando lo scontro di poco prima e moltiplicandolo di qualche livello di gravità. In molti – compreso il mio fido osservatore – hanno pensato che il GT stesse per perdere uno dei protagonisti, quando entrambi i ragazzi sono andati a sbattere contro il ferro dell'anello incriminato. Sembra che qualcuno dagli spalti si sia lasciato andare anche ad un "Septimius Son…orus" inneggiando all'impatto appena verificatosi, ma la fortuna bravura di entrambi i piloti – ma davvero si devono chiamare in questo modo? – ha fatto sì che entrambi potessero continuare la gara tutto sommato in buono stato. No, a dire il vero il secondino mi ha detto che la Meng pareva tarantolata al punto da sfrecciare tra gli anelli come se non esistesse un domani o avesse alle calcagna Brie che provava a farle qualche domanda sulla sua vita privata, ma evidentemente la Corvonero – così come il "rivale" verde-argento – non si è fatta minimamente condizionare da quanto successo, visto che – oltre alla rimonta sino alla terza posizione di un'agguerrita figlia di Tosca come Eleanor Bustles – il suo assedio costante le ha permesso di eguagliare il miglior tempo di Sonn, ma anche di presentarsi all'ultimo giro praticamente ad un soffio dal sestino Serpeverde. E, mi hanno detto, non era di certo la prima volta che l'invasata la rappresentante del Probe ha combinato qualche scherzetto allo studente più piccolo, nonostante – alla fine – il tempo più veloce sia stato conteggiato allo stesso verde-argento.
La magia dell'ultimo giro – così dicono quelli che stanno appollaiati sugli spalti come una Fenice sul trespolo – è qualcosa di lontano dalla mia comprensione, anche perché a me avrebbe divertito maggiormente vedere Jamie Devlin inventarsi un percorso tutto suo e non infilare gli anelli per un atto di ribellione al sistema o Elle McDronick troppo impegnata a raccomandare a Joe Condor di coprirsi bene perché faceva freddo per rendersi conto che più che un colpo di vento avrebbe dovuto calcolare un colpo di anello, per dire. Ma immagino che lo spettatore medio – al pari dei lettori che si accontentano di quel giornaletto lì – muoia più per un… com'era il termine che ha scritto la prendiappunti? Un'accelerazione tardiva almeno come il cervello di Sorority Trulock, si, che – nel settore iniziale del percorso – ha fatto esultare i Corvonero neanche fosse stato varato un decreto scolastico che stabilisce l'apertura perenne della Biblioteca. Wroooam! Septimius ha cercato di amministrare il vantaggio che ha accumulato durante l'intera gara, ma lo stesso verde-argento ha rischiato di vedersi in…curvato contro qualche anello. Sono una fine e metaforica umorista, lo so. Alle spalle dei due leader della classifica piloti, del resto, la tenace terzina Tassorosso ha avuto vita facile per gran parte del tracciato, guardinga e concentrata a sperare che qualcuno di quelli davanti commettesse qualche errore…ehm, ci fosse una situazione a lei propizia. I giornalisti imparziali immagino che la direbbero così.
Per esigenze familiari non posso parlare eccessivamente male dei discendenti di Salazar, quindi non ripeterò tutto quello che la prendiappunti ha scritto su Sonn e sui suoi tentativi di tenere a freno l'arrembante recupero della Meng. Non scriverò neppure che cercare di regalare alla bronzo-blu una maschera di bellezza a base di fango, acqua e non voglio sapere che altro, non è qualcosa che farebbe un gentiluomo – si, so di averlo appena scritto, in realtà – ma devo dire che, almeno nella parte centrale del tracciato, questo espediente degno della casata di appartenenza del sestino, ha impedito alla settimina Corvonero di portare a termine un tentativo che… WOW, di certo sarebbe stato azzardato, ma grinzafico da morire. Mi dicono che ogni tanto bisogna inserire frasi del genere, per cercare di suscitare pathos e partecipazione nel lettore. In pratica la Meng pare abbia provato a schizzare davanti al sestino agendo dal basso, in una traiettoria volta cogliere di sorpresa il Serpeverde, oltre che il sistema circolatorio di quelli che hanno assistito alla scena dagli spalti. Sfortunatamente per la settimina, però, la furbata di Sonn ed il suo impegnarsi al massimo nonostante la provata condizione delle saggine a fine gara, le hanno soffiato la possibilità di portarsi in prima posizione.
A questo punto spero che qualcuno – ma anche no – possa spiegarmi cos'è questo benedetto M.E.R.S. che ho visto scritto dalla prendiappunti. No, Noreal, non sto parlando con te. Ho capito che non è un acronimo di Merida E' Rigorosamente Stupenda – anche se è qualcosa che preferisco – ma la mia ignoranza poca dimestichezza con questi cosi che chiamano sport non mi fa andare oltre. E visto che siamo praticamente in uscita con il giornale, immagino che resterà un mistero. L'articolo non si finisce da solo, del resto. Finire è proprio il termine più corretto, tuttavia, per indicare l'ultimo ed estremo tentativo della Corvonero per sopravanzare il verde-argento. Tentativo forse troppo precipitoso – si si, gli urletti che vedo scritti qui mi fanno credere questo – visto che il sestino non solo ha fatto in modo di chiuderle l'ingresso all'anello tal dei tali – aborro i numeri, perdonatemi – ma l'ha anche costretta ad una brutta frenata ai limiti del forse cado, forse no, come si direbbe usando un linguaggio tecnicissimo, certo. In pratica? Svanito il tentativo di infilare Sonn allo spied…tra due anelli, la gara si è conclusa lì, con gli ultimi anelli infilati in scioltezza da parte del sestino verde-argento ed una Eleanor Bustles che ha avuto come unica preoccupazione quella di dover assumere probabilmente un po' di Decotto Tiramisù subito dopo la gara.
A livello di classifica, però, la vittoria di Sonn ha scombussolato ulteriormente i piani della Meng, questo è indubbio, non solo per aver interrotto la scia positiva della settimina. Per quanto riguarda i piloti, infatti, il sestino con questo GT si è portato a due lunghezze dalla Meng – 48 a 46 punti, il loro distacco – ma ha fatto balzare anche, ed ulteriormente, il team verde-argento nella classifica di casata. Insomma, quando manca ancora non so quanto alla fine del campionato scolastico di B1 ed anche all'articolo di Ivy sul sesto GT, le due cose che ho imparato sono: dire di "no" a Giselle se dovesse chiedermi di nuovo un simile favore e dar ragione ad Amber quando urla Azkaban. Si, lo so che era un qualche comando indirizzato alla sua saggina, ma per me prendersi secchiate d'acqua per rischiare di sfracellarsi contro un anello è davvero qualcosa da prigione. Sob.

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il quarto anno e, come tiene a sottolineare, anche il corso di Cura delle Creature Magiche, Jer compreso. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione principale – per ammissione – è quella di salvare il mondo magico da Betty Chisholm ed i suoi romanzi.