Nella stesura di questo articolo non è stato torturato alcun estremo amante degli sport – e mi sto sforzando da morire per non chiamare tali soggetti con il nome che spetta loro – in modo da trasferire le sue somme conoscenze ai miei neuroni e farmi scrivere il pezzo del secolo, come prima cosa vorrei tranquillizzarvi su questo punto. E no, le sbavature che vedete ogni tanto non dipendono dai sobbalzi che sono costretta a fare ogni volta che Noreal cerca di uscire dal sacro baule dove l'ho confinato la pressa si mette in funzione da sola perché Gwen ha deciso che questo è un buon sistema per tenerci vigili e ricordarci che la scadenza per la consegna degli articoli è vicina.
Tecnicamente… un mese fa la nostra carissima Vice Caporedattrice al secolo nota come Giselle Lanfrad mi ha chiesto un favore. Ed altrettanto teoricamente… le ho detto che nelle mie vene scorre il sangue dei McReady – dopotutto – e quindi non avrei di certo avuto problemi a prendere il suo posto sugli spalti per assistere al Gran Tremio scolastico. Dite che avrei dovuto specificare che mi stavo riferendo alla caratteristica di famiglia di trovare sempre una soluzione a tutto? Perché da come Giselle è andata via dalla redazione – saltellando come se fosse appena stata punta da uno sciame di Celestini – credo abbia pensato più a… come dire… la propensione sportiva di mio cugino, Robert McReady. Chiariamo: io sono quella sveglia, in famiglia, quindi diciamo che teoricamente io ero lì a prendermi secchiate d'acqua per guardare dei Troll quei bravissimi studenti che si son dannati l'anima per riuscire a vincere o a non farsi sorpassare. Praticamente ci ho mandato un secondino armato di prendiappunti e occhietti reattivi. Il risultato è stato… beh, ecco… magari non potrò concorrere per un posto a La Civetta dello Sport, ma di certo è un pezzo più variegato rispetto a quello che avrebbe scritto Philip se solo glielo avessi permesso fosse stato disponibile.
Pioggia simile a sassi è quella che ha accolto gli studenti in pista quella sera, l'ho già detto e almeno su questo siamo sicuri. Che poi il tracciato del percorso fosse particolarmente ostico lo si è visto praticamente dall'inizio, quando il Caposcuola Corvonero Justin Herres e la cacciatrice Serpeverde Katniss Grey hanno deciso di osservare da vicino uno la saggina dell'altra. Tanto clamore, qualche movimento sugli spalti – date retta a me, era solo per supplire al freddo – ma fortunatamente tutto si è aggiustato per il meglio… e quindi Septimius Sonn e miss Amber Meng hanno pensato bene che non fosse più il caso di concedere l'attenzione del pubblico ai due concasati, replicando lo scontro di poco prima e moltiplicandolo di qualche livello di gravità. In molti – compreso il mio fido osservatore – hanno pensato che il GT stesse per perdere uno dei protagonisti, quando entrambi i ragazzi sono andati a sbattere contro il ferro dell'anello incriminato. Sembra che qualcuno dagli spalti si sia lasciato andare anche ad un "Septimius Son…orus" inneggiando all'impatto appena verificatosi, ma la fortuna bravura di entrambi i piloti – ma davvero si devono chiamare in questo modo? – ha fatto sì che entrambi potessero continuare la gara tutto sommato in buono stato. No, a dire il vero il secondino mi ha detto che la Meng pareva tarantolata al punto da sfrecciare tra gli anelli come se non esistesse un domani o avesse alle calcagna Brie che provava a farle qualche domanda sulla sua vita privata, ma evidentemente la Corvonero – così come il "rivale" verde-argento – non si è fatta minimamente condizionare da quanto successo, visto che – oltre alla rimonta sino alla terza posizione di un'agguerrita figlia di Tosca come Eleanor Bustles – il suo assedio costante le ha permesso di eguagliare il miglior tempo di Sonn, ma anche di presentarsi all'ultimo giro praticamente ad un soffio dal sestino Serpeverde. E, mi hanno detto, non era di certo la prima volta che l'invasata la rappresentante del Probe ha combinato qualche scherzetto allo studente più piccolo, nonostante – alla fine – il tempo più veloce sia stato conteggiato allo stesso verde-argento.
La magia dell'ultimo giro – così dicono quelli che stanno appollaiati sugli spalti come una Fenice sul trespolo – è qualcosa di lontano dalla mia comprensione, anche perché a me avrebbe divertito maggiormente vedere Jamie Devlin inventarsi un percorso tutto suo e non infilare gli anelli per un atto di ribellione al sistema o Elle McDronick troppo impegnata a raccomandare a Joe Condor di coprirsi bene perché faceva freddo per rendersi conto che più che un colpo di vento avrebbe dovuto calcolare un colpo di anello, per dire. Ma immagino che lo spettatore medio – al pari dei lettori che si accontentano di quel giornaletto lì – muoia più per un… com'era il termine che ha scritto la prendiappunti? Un'accelerazione tardiva almeno come il cervello di Sorority Trulock, si, che – nel settore iniziale del percorso – ha fatto esultare i Corvonero neanche fosse stato varato un decreto scolastico che stabilisce l'apertura perenne della Biblioteca. Wroooam! Septimius ha cercato di amministrare il vantaggio che ha accumulato durante l'intera gara, ma lo stesso verde-argento ha rischiato di vedersi in…curvato contro qualche anello. Sono una fine e metaforica umorista, lo so. Alle spalle dei due leader della classifica piloti, del resto, la tenace terzina Tassorosso ha avuto vita facile per gran parte del tracciato, guardinga e concentrata a sperare che qualcuno di quelli davanti commettesse qualche errore…ehm, ci fosse una situazione a lei propizia. I giornalisti imparziali immagino che la direbbero così.
Per esigenze familiari non posso parlare eccessivamente male dei discendenti di Salazar, quindi non ripeterò tutto quello che la prendiappunti ha scritto su Sonn e sui suoi tentativi di tenere a freno l'arrembante recupero della Meng. Non scriverò neppure che cercare di regalare alla bronzo-blu una maschera di bellezza a base di fango, acqua e non voglio sapere che altro, non è qualcosa che farebbe un gentiluomo – si, so di averlo appena scritto, in realtà – ma devo dire che, almeno nella parte centrale del tracciato, questo espediente degno della casata di appartenenza del sestino, ha impedito alla settimina Corvonero di portare a termine un tentativo che… WOW, di certo sarebbe stato azzardato, ma grinzafico da morire. Mi dicono che ogni tanto bisogna inserire frasi del genere, per cercare di suscitare pathos e partecipazione nel lettore. In pratica la Meng pare abbia provato a schizzare davanti al sestino agendo dal basso, in una traiettoria volta cogliere di sorpresa il Serpeverde, oltre che il sistema circolatorio di quelli che hanno assistito alla scena dagli spalti. Sfortunatamente per la settimina, però, la furbata di Sonn ed il suo impegnarsi al massimo nonostante la provata condizione delle saggine a fine gara, le hanno soffiato la possibilità di portarsi in prima posizione.
A questo punto spero che qualcuno – ma anche no – possa spiegarmi cos'è questo benedetto M.E.R.S. che ho visto scritto dalla prendiappunti. No, Noreal, non sto parlando con te. Ho capito che non è un acronimo di Merida E' Rigorosamente Stupenda – anche se è qualcosa che preferisco – ma la mia ignoranza poca dimestichezza con questi cosi che chiamano sport non mi fa andare oltre. E visto che siamo praticamente in uscita con il giornale, immagino che resterà un mistero. L'articolo non si finisce da solo, del resto. Finire è proprio il termine più corretto, tuttavia, per indicare l'ultimo ed estremo tentativo della Corvonero per sopravanzare il verde-argento. Tentativo forse troppo precipitoso – si si, gli urletti che vedo scritti qui mi fanno credere questo – visto che il sestino non solo ha fatto in modo di chiuderle l'ingresso all'anello tal dei tali – aborro i numeri, perdonatemi – ma l'ha anche costretta ad una brutta frenata ai limiti del forse cado, forse no, come si direbbe usando un linguaggio tecnicissimo, certo. In pratica? Svanito il tentativo di infilare Sonn allo spied…tra due anelli, la gara si è conclusa lì, con gli ultimi anelli infilati in scioltezza da parte del sestino verde-argento ed una Eleanor Bustles che ha avuto come unica preoccupazione quella di dover assumere probabilmente un po' di Decotto Tiramisù subito dopo la gara.
A livello di classifica, però, la vittoria di Sonn ha scombussolato ulteriormente i piani della Meng, questo è indubbio, non solo per aver interrotto la scia positiva della settimina. Per quanto riguarda i piloti, infatti, il sestino con questo GT si è portato a due lunghezze dalla Meng – 48 a 46 punti, il loro distacco – ma ha fatto balzare anche, ed ulteriormente, il team verde-argento nella classifica di casata. Insomma, quando manca ancora non so quanto alla fine del campionato scolastico di B1 ed anche all'articolo di Ivy sul sesto GT, le due cose che ho imparato sono: dire di "no" a Giselle se dovesse chiedermi di nuovo un simile favore e dar ragione ad Amber quando urla Azkaban. Si, lo so che era un qualche comando indirizzato alla sua saggina, ma per me prendersi secchiate d'acqua per rischiare di sfracellarsi contro un anello è davvero qualcosa da prigione. Sob.

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il quarto anno e, come tiene a sottolineare, anche il corso di Cura delle Creature Magiche, Jer compreso. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione principale – per ammissione – è quella di salvare il mondo magico da Betty Chisholm ed i suoi romanzi.