Lettere dai giornali

di Vega Rushton

Stavolta ho raccolto io il compito di far da tramite con i direttori dei giornali e riassumere quanto emerso da questo confronto tra il micromondo del giornalismo di Hogwarts e quello decisamente più grande là fuori. Mi è balzata all'occhio la difficoltà da parte dei direttori di esprimere un'opinione che non fosse nebulosa sui colleghi dell'Eco, che quest'anno ha fatto poco parlare di sè. Per l'incisività degli scorsi anni, qualcuno ha accennato i nomi di Sami Medicine ed Emrys Hansen, ma se il secondo ha ancora la possibilità di riprendere la piuma in mano, l'ultimo Medicine presente a Hogwarts sarà presto catapultato fuori e dovrà cavarsela da solo. Non vogliatemene, dunque, se questo articolo di chiamata sarà Vocentrico. Ci sono luoghi in cui si dice che l'eco gridi più forte della voce, magari un giorno scopriremo se è vero.
Iniziamo la nostra carrellata di chiamate dal mondo d'inchiostro e apriamo dunque con la pergamena di Luna Lovegood. La direttrice del Cavillo ci fa sapere che i Muldoon vanno spesso a trovarla e che apprezza moltissimo la visuale aperta di Jeremy, "capace di percepire i movimenti della magia nel cielo e metterli su carta e inchiostro". Qui in redazione definiamo in altro modo questa capacità di Jeremy, ma sono certa che al Cavillo non sarà sprecata. Salomon Asherton, da Lumos, ha aggiunto il nome di Helena, "per i suoi multipli interessi riguardo il mondo che ci circonda e l'immediatezza con cui riesce a trattarlo".
Passando alla cronaca, direttore del il Profeta ci fa sapere che l'innocente schiettezza di Tarazed ha colto nel segno e spera continui a scrivere per potergli offrire uno stage quando sarà un po' più grande. Vorrebbe anche incontrare l'estro di Tommy, certi che bucherebbe le loro pagine – sto ancora cercando di capire se è un complimento. Il Wizarding Post, invece, vorrebbe fare due chiacchiere con la sottoscritta, ma spera anche di rivedere prima o poi qualche pezzo dalla piuma di Leroi - ti perdono solo perché mi hai quasi commossa. L'Enchanted Express, poi, garantisce che non si farà sfuggire, quantomeno per uno stage estivo, il sentito idealismo di Ivy e la fermezza con cui difende le sue idee sulla società magica.
I giornali specializzati, si sa, sono più tosti quando si tratta di catturare la loro attenzione. Inutile dire che James Thibodeau – ohibò – di Incantesimi Ispirati è stato felicissimo di avere nostre notizie e vorrebbe rivederci tutti. In particolare, però, invita Hilary a passare qualche settimana da loro, quest'estate, dato l'interesse genuino mostrato lo scorso anno. Dalla Civetta dello Sport il signor Everett si dice dispiaciuto di non aver ritrovato i contributi di Mius, quest'anno, e vorrebbe scambiare due parole con Ivy. Ora, se facessi uno scherzo a Philip dicendogli che non è stato chiamato sarei poco credibile. Robert e compagnia di quiddinerd ti aspettano a braccia aperte. Però quest'estate vedi di non passare tutto il tuo tempo libero a parlare di pluffe e men che meno a guardarle.
Anche Giselle è tenuta d'occhio dalla sezione sportiva del giornalismo adulto, ma è Julia Shumway del Pozionista Pratico a tornare a chiedere di lei, insieme ad un interesse dell'Enchanted per la capacità che ha avuto quest'anno di spaziare in vari ambiti. E restando tra i settimini, il Settimanale delle Streghe ci ha scritto spontaneamente per poter prendere contatti con Britney. Pare siano intenzionati a non lasciarsela scappare. Una voce altrettanto sicura m'è sembrata quella di Donovan Blake, da Queste Oscure Materie, che è tornato a chiedere notizie di Merida. Dovrà contendersela però con l'Enchanted. Il concetto su cui i due direttori concordano è la sua abilità di coinvolgere qualunque sia l'argomento su cui scrive, dalle vicende più oscure agli episodi scolastici, senza contare "l'occhio attento e critico con cui analizza ogni cosa".
Sir Dalloway, di Trasfigurazione Oggi, chiede se lo Sputo del Bruco è ancora attivo – Alfred, sei sempre tu a suggerirgli il nome? – dice che ci legge con attenzione e spera che il primo anno si riattizzi l'interesse per la sua materia, al di là dell'occasionale e ormai pare quasi tradizionale giro di Giana annuale. Infine, anche se ancora si illude di non essere membro effettivo della famiglia della Voce, Kermit ha ricevuto i complimenti del Profeta e non è escluso che passare dal palazzo dei giornali di Diagon Alley non possa fruttargli una collaborazione.

Controeditoriale

di Hilary Darcy

Più di un anno fa, quando leggevo le pagine del giornale e segnavo i risultati di Lega per mandare i pronostici a Phil, non avrei mai pensato di ritrovarmi dall’altra parte.
L’entrata in redazione è stata una cosa improvvisa, nata quasi per gioco. Il ringraziamento lo devo proprio allo stesso Phil, a proposito: se non mi avesse proposto di scrivere quel trafiletto a febbraio dell’anno scorso, probabilmente ora non mi ritroverei a capo degli scribacchini de La Voce. Forse non è nemmeno un caso che sia proprio lui ad affiancarmi, d’ora in poi, anche se non si tratta solo del Tassorosso: facciamo tutti parte della stessa squadra e della stessa famiglia, nessuno rimane indietro. Non l’ho fatto nemmeno io, nonostante sia una che viene sempre superata da qualcun altro no, Eleanor, non ce l’ho con te. Anche se tutti sanno che non sono un granché con le parole, non si sono arresi e mi hanno tenuta con loro, come quando volevo andar via.
Dopotutto, è questo il significato di ‘famiglia’, no? Spalleggiarsi l’un l’altro, crescere insieme, migliorare insieme. La stessa famiglia che quest’anno perde tre membri importanti, che stanno per andare là fuori a raggiungerne altri come loro. Che dire, in questi casi? In bocca al gramo? Questo è sicuro ma, nel lasciar andare qualcuno, si sente comunque un certo vuoto e non importa dove si trovi: se in fondo ad una stanzetta, dentro una foto o in fondo al cuore.
A voi, settimini, va il mio saluto più caloroso, ma c’è anche qualcun altro da salutare: qualcun altro che verrà ricordato per le sue vignette, per le sue performance di Quidditch, per aver partecipato al torneo cavalleresco, per averci appassionato con i suoi articoli e contagiato con la sua allegria. I più affezionati avranno già capito di chi si tratta, anche perché il suo ultimo editoriale penso che abbia lasciato più lacrime che sorrisi, perlomeno sui volti delle persone citate e a cui ha voluto bene. Una cosa è certa: lasciare il castello non comporta di certo venir dimenticati come se nulla fosse. A cosa serve andare su un’isola sperduta, quando sei già un cavaliere, Leroi? Non voglio che il tuo sia un addio, non credo di potertelo permettere e penso di avertelo detto già fin troppe volte. Però, sempre meglio dare una rinfrescatina, no?
Come questo controeditoriale sancisce un nuovo inizio per il giornale, il punto di partenza di una nuova avventura, lo stesso si può dire per te. Non siamo nati tutti per diventare cavalieri, giocatori di Quidditch o Auror: ci sono tante altre cose che ti aspettano là fuori e, semmai vorrai dare un’occhiatina al passato, dovrai sorridere nel ricordare quella banda di matti di Hogwarts, gli stessi che ti sono stati vicini in questi anni e che hanno condiviso con te dei momenti speciali.
Ma se per te tutto inizia non appena varcherai quel cancello, lasciandoti Hogwarts alle spalle, noi dovremmo aspettare fino a settembre. È in quel mese che per tutti noi è cominciato qualcosa di nuovo e magico, è quel mese che ogni anno ci ricorda di mettere impegno in quello che facciamo, perché l’inizio di qualcosa di nuovo comporta sempre qualche sforzo in più.
Che dire, fra qualche mese noi saremo di nuovo qui, ad iniziare un nuovo anno insieme. Voi sarete dei nostri?