Aprile 2067

L'editoriale

di Anne Burton

Generalmente un editoriale come questo dovrebbe essere incluso nell'ultimo numero dell'anno, quello che accompagna il lasciare il castello o le solite frasi di circostanza che sospingono la dipartita degli studenti del settimo anno. Felice di distruggere ancora una volta le vostre aspettative, però, ho deciso di precorrere i tempi e non per avvantaggiarmi su qualcuno come si potrebbe pensare. Non ne ho bisogno visto che IL giornale della scuola non è stato mai messo in pericolo o in discussione sulla sua unicità come reale fonte di informazione del castello. Ad ogni modo, la scelta di un editoriale che parli de La Voce arriva e deriva da un vecchio articolo che ho riletto l'altro giorno, mentre i Muldoon erano impegnati a ripetermi per la millesima volta del loro incontro ravvicinato con l'assistente di Erbologia, un'esperienza che sembra averli segnati in tante cose, ma non nel perdere il dono della parola. Nel suddetto articolo si parla della fondazione di questo giornale, avvenuta nel lontano 1980 e,  indovinate un po', tra i fondatori del giornale figura anche una tale Tessa Burton. Certo, considerando le mie origini babbane so che non esiste alcuna parentela tra di noi ma, come direbbe chi legge i fondi del succo di zucca, forse era destino che ottantasette anni dopo una Burton arrivasse ad occupare il gradino più alto de La Voce. A questo punto, però, immagino che il pensiero collettivo ed omologato vi faccia pensare che questo sia un editoriale autocelebrativo, giusto? Se l'avete pensato mi spiace ma avete sbagliato ancora una volta. In realtà questo editoriale è quasi d'obbligo visto che il 28 Aprile La Voce ha festeggiato l'anniversario della pubblicazione del primo numero del giornale e, proprio perchè non è un centenario o una data di quelle che si festeggiano per forza, mi sembra giusto dedicare delle righe al giornale scolastico di cui sono alla guida da quasi un anno. Posso affermare tranquillamente che si è trattato di una scommessa vincente, ai tempi di Tessa come ai miei, anche se con premesse del tutto diverse e con un clima che non è certo paragonabile, vista la presenza di colui che ancora ai giorni nostri si fa fatica a chiamare con il suo nome. Non mi azzarderei mai a confrontare la situazione di quei giorni con quella che viviamo, ma anche nel nostro piccolo e con le difficoltà del caso questo giornale ha saputo aprire gli occhi a chi vi ha prestato attenzione, sturare le orecchie di chi fa il possibile per non sentire e far annusare la puzza di gossip quando è la sola argomentazione che si trova per andare avanti. In un anno scolastico o quasi, La Voce degli studenti ha fatto toccare con mano ciò che è accaduto dentro e fuori questa campana di vetro che continuano ad illuderci sia solida ed impenetrabile, facendo gustare tutte le sfumature che servono per diventare maghi e streghe imbranati, testardi, acidi o sognatori. Ma consapevoli. E' questo ciò che un giornale come quello di cui sono a capo cerca di fare, con i miei toni poco propensi al dialogo sociale o con le risate che si possono strappare leggendo un articolo. Questa è La Voce degli studenti. E questo è lo spirito che anima tutti quelli che ne hanno fatto parte e continuano a scrivere mese dopo mese. Non sono facile ai complimenti ne agli elogi, ma nonostante tutto quello che succede all'interno di questo sgabuzzino questa redazione siete abbastanza sopportabili da meritare un GRAZIE, scribacchini e lettori. Diventare campioni di casata lascia un effetto euforico dilatato nel tempo, ma non fateci l'abitudine. E, Harriet, non chiedermi più di mettermi in posa e sorridere per una foto.

Indice degli articoli

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Il Paiolo paiolo


La Redazione

Caporedattore: Anne Burton.
Vicecapo: Vincent Stars.
Articolisti: F. Airanhart, P. Bromley, A. Burton, D. Dacbon, G. Darsel, J. Davidson, M. Lowenn, S.MacMillan, D. Milford, R. McReady, D. Medicine, S. & J. Muldoon, P. Noreal, L. Owen, L. Perry, B. Quills, V. Rushton, V. Stars, F. Stevens, M.Welsh, A. Wisemind, L. Wright.
Impaginazione: Glory Landers, Adrian Barker.
Fotografia: Lucas Barrett, Harriet Mayfair.
Vignette: Devon Laury.