Meredith a tutto spiano

Classifica Coppa Greenleaf
Meredith Stevens
Tassorosso
57pt.
Oscar Trott
Corvonero
49pt.
Christine Berry
Grifondoro
47pt.
Syd Mayson
Serpeverde
23pt.
Harriet Mayfair
Serpeverde
23pt.
Michael Cerfield
Corvonero
19pt.
Vinnica Heyannir
Tassorosso
15pt.
Sylvia WhiteHeart
Corvonero
9pt.
Oxter McTroy
Tassorosso
6pt.
10°
Margareth Lowenn
Grifondoro
4pt.
11°
Thomas McScheind
Serpeverde
3pt.
12°
Rebby MacMillan
Corvonero
2pt.
12°
Ginny McScheind
Grifondoro
2pt.
14°
Amaranta Owl
Grifondoro
1pt.
14°
Stephen Bail
Serpeverde
1pt.

 

Classifica Coppa Fuyutsuki-O’Connor
Corvonero
79pt.
Tassorosso
78pt.
Grifondoro
51pt.
Serpeverde
50pt.

Aria di novità nel GT Dimitrov che si è svolto verso la metà del mese di Aprile. Malgrado ciò che si può pensare, ad ogni modo, l’innovazione non ha niente a che vedere con i risultati ottenuti in pista o con le posizioni in classifica, quanto più con specifiche tecniche e le sorprese che si sono viste in gara, non senza diverse difficoltà per gli studenti dei diversi team in ballo. Il primo colpo di scena lo si ha già nel pre gara, quando la squadra incaricata come sempre di testare gli anelli in modo da garantire ai partecipanti un tracciato chiaramente visibile sul terreno, in realtà non è scesa in pista, sembra per un virus magico che ha colpito tutti, indistintamente. Certo, dopo l’incidente che ha coinvolto Michael Cerfield (che continua a mancarmi in gara), non mi aspettavo che si decidesse di far gareggiare comunque i piloti delle diverse casate, ma a quanto pare gli organizzatori hanno deciso che non ci fosse alcun rischio stabilendo l’inizio della gara per il solito orario, sotto lo sguardo delle diverse tifoserie radunate nei punti più strategici. Come se questa innovazione non bastasse, però, a partire da questo GT è stato introdotto anche il limitatore di potenza, una decisione passata all’ultimo che ha colto di sorpresa tutti quanti, prima fra tutti la Top Driver Tassorosso e leader della classifica, Meredith Stevens. Per chi di voi, come me, non ha ben chiaro cosa sia un limitatore di potenza, grazie al cronista del giorno, Gregor Darsel, ho scoperto che si tratta di un congegno che è in grado di limitare, appunto, le accelerazioni della scopa soprattutto quando si cerca di spingere un po' troppo, diciamo così. Una bella fregatura, praticamente, anche se suppongo che sia stata una decisione necessaria per motivi si sicurezza, soprattutto in questo caso. E se credete che le sorprese di questa gara siano finite qui siete in errore ancora una volta, già. Per il GT Dimitrov, infatti, la Trimmer ha deciso di modificare le saggine del team Corvonero creando non pochi problemi in fase di accelerazione non tanto al più rodato Oscar Trott, quanto al novello componente della squadra, Justin Herres, ufficialmente titolare a partire da questa gara e proprio al posto dell’ex Top Driver Cerfield. Le considerazioni che si possono fare per questa prova, a saggine ferme, lasciano quindi ad intendere come nel complesso il team Grifondoro, guidato da una tenace ed agguerrita Christine Berry, sia stato quello più compatto, laddove i Top Driver delle altre casate sono stati lasciati spesso soli con il loro estro individuale. Ma, come si dice in questi casi, procediamo con ordine. Lo schieramento di partenza, come ci si poteva aspettare, vede i quattro Top Driver nelle prime posizioni anche se, mentre Meredith ed Oscar se la danno subito a gambe, una pessima partenza di Christine consente ad Harriet funerea Mayfair non solo di sopravvanzare la sestina rosso-oro fregandole la terza posizione, ma anche di illudersi almeno per qualche giro di poter competere con la Top Driver Grifondoro. Ci vuole molto meno, invece, per rimettere al suo posto Oscar Trott una volta che il Corvonero riesce a portarsi al comando della gara approfittando del lungo della Stevens all’anello numero sedici, frenata che ha fregato praticamente tutti i piloti eccetto Throttle e Stephen-sto-cercando-di-imparare-Bail. Dopo un inizio di gara del genere tutti ci aspettavamo una sfida avvincente, lo confesso, e forse lo è anche stata… se solo la visibilità mi avesse permesso di vedere qualcosa di più. Nero, ecco cosa posso dire di ricordare di questo GT, prevalentemente. Dal retro della saggina di Meredith senza dubbio (penso che debba ringraziare Tosca o la Vista di Vinnica per essere riuscita a concludere la gara), ma anche da quella di Justin Herres per le citate modifiche apportate alle scope di Corvonero, per non parlare di Bail che ha cercato di rendere Oxter McTroy un lontano parente di Mayson vista la fumata nera che gli ha gettato addosso. Insomma, se la testa della corsa non ha destato particolari emozioni (se non per le imprecazioni che avrei lanciato al posto di Oscar), il grosso della gara, ancora una volta, lo si è visto nelle immediate retrovie accompagnato dal perfetto show di Vinnica Heyannir. Bolide, quella ragazza riesce a stravolgere tutto ciò che sfiora, non ci sono più dubbi. Sarà per questo che lanciatasi, letteralmente, sull’improvvisato duo Berry-Mayfair è riuscita a scombussolarlo a tal punto da infondere nella Grifondoro uno spirito parzialmente verde-argento, basta vedere come nell’ultimo giro Harriet è stata stretta senza troppe remore tra la sestina e l’interno dell’anello numero sei. Se Vinnica impazza e fa impazzire, però, la sua rivale più classica, Sylvia WhiteHeart, si dispera per la sua assenza o, almeno, questa è la sola ragione che riesco a trovare per la picchiata verso il suolo di cui si è resa protagonista durante il terzo giro dopo essere arrivata più che lunga all’anello numero tredici. Inutile dire che l’uscita dalla scia calorifica ed i danni riportati dalla saggina hanno compromesso la gara della batteriologica bronzo-blu. Un altro duello che ha tenuto impegnati gli sguardi degli spettatori è stato poi quello tra Oxter e Stephen tanto che i due sono arrivati direttamente allo scontro fisico in occasione di un tentativo di sorpasso da parte del Tassorosso. Ad avere la peggio è stato il quintino Serpeverde il cui casco, durante il diciassettesimo giro, striscia inesorabilmente contro gli anelli undici e dodici vista la traiettoria assunta dal verde-argento, mentre Oxter se la cava con un danno alla protezione della spalla destra. La gara prosegue quindi tra le diverse fumate nere dalla saggina di Meredith, sempre più instabile in sella alla sua scopa, e via, via più vicina al solito indemoniato Trott che non sbaglia a pensare di poter recuperare del tutto lo svantaggio accumulato. Ho detto però che il team più compatto mi è sembrato quello Grifondoro, giusto? Il merito di tutto questo, oltre che di una Christine Berry caparbia e concreta, va ricercato anche in Margareth Lowenn e Ginny McScheind, brava la prima a difendere la sua posizione con le unghie e con i denti nonostante si sia accostata da poco alla B1, e finalmente incisiva la seconda, tanto da superare senza troppi problemi anche il fratello, Thomas McScheind. L’ultimo giro, crocevia come sempre di alcuni colpi di scena, si è rivelato in realtà un sunto di tutta la gara con il Top Driver Corvonero che ha lottato davvero sino all’ultimo (Oscar, ti consiglio uno degli amuleti della Burton, dicono funzioni) per agguantare la vittoria, Meredith che probabilmente ha rischiato di perdere la scopa per autocombustione, Christine ed Harriet che hanno offerto lo spettacolo migliore della gara con la Grifondoro che ha raccolto gli applausi di tutto il pubblico per la mossa spettacolare che le ha permesso di allungare sulla Top Driver Serpeverde ed infine Vinnica che per un momento ha pensato di poter raggiungere anche la Lowenn e completare in bellezza una gara graffiante sin dai primi giri. Gli annali della B1 alla fine riporteranno che Meredith Stevens ha vinto ancora, consolidando quello che ormai è un primo posto assodato per la Top Driver Tassorosso. Non posso che farle i miei complimenti e ricordarle che ha davvero tanta incoscienza fegato a correre in certe condizioni, ma da bravo cronista non posso che pensare, per una volta, che l’incantesimo tracciante non esista ed Oscar e Meredith abbiano vinto entrambi. 

 

IL GENIO DEL G.T.

Oscar Trott: molti, al posto suo, non avrebbero avuto la tenacia di crederci nello stesso modo. Complimenti.

IL TROLL DEL G.T.

Thomas McScheind: che la dichiarazione in bacheca l'abbia inibito del tutto? Perchè era una dichiarazione, vero?

 

Philip Noreal